#giulio regeni
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gregor-samsung · 12 days ago
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" Lei si inginocchia accanto al sacco successivo, tira giù la lampo e mormora questo non è mio figlio, si sposta di cadavere in cadavere notando che il regime ha lasciato il proprio marchio su ogni volto e collo, che l’assassinio ha un odore di antisettico e ogni volta la bocca mormora questo non è mio figlio, la bocca lo ripete più e più volte, questo non è mio figlio, questo non è mio figlio, questo non è mio figlio, questo non è mio figlio, e poi guarda il custode che controlla l’ora sull’orologio che ha al polso e lei apre la lampo di un altro sacco dicendo, questo non è mio figlio prima ancora di aver letto il volto, questo non è mio figlio, questo non è mio figlio, questo non è mio figlio, questo non è mio figlio, e si trova davanti il volto di Bailey serenamente spezzato, la pelle che odora di varechina e quello che era ripiegato dentro di sé si spezza cosicché un urlo sgraziato le sfugge dal corpo e prende quel volto tra le mani, fissa la faccia del figlio morto vedendo solo il figlio vivo e desidera di poter morire lei invece, lisciando con la mano tutto il viso coperto di peluria, i capelli ancora bagnati di sangue. Mormora, il mio bellissimo bambino, che cosa ti hanno fatto?
La pelle davanti a lei annuvolata di lividi, i denti rotti o mancanti, abbassa ancora la lampo e vede le unghie strappate dalle mani e dai piedi, vede il foro del trapano sulla rotula del ginocchio, le bruciature di sigaretta lungo il torso, poi gli prende una mano e la bacia, il corpo lavato in modo che non ci siano tracce di sangue se non il sangue che si annuvola scuro sotto la pelle e che non può essere lavato via. Non sente quello che il custode dice mentre la aiuta a richiudere la cerniera del sacco, la guida attraverso la porta parlando a voce bassa. Numero 24, dice, vuole fare un’identificazione positiva di suo figlio, signora Stack? Poi aggiunge, una volta che avrà riempito il modulo, suo figlio sarà trasferito all’obitorio comunale. Per sua informazione, signora Stack, qui c’è scritto che suo figlio è morto per collasso cardiaco. Lei si allontana dall’uomo vedendo solo tenebre, rimane perduta nelle tenebre, in piedi in un posto dove non si trova alcun posto. "
Paul Lynch, Il canto del profeta, traduzione di Riccardo Duranti, 66thand2nd (collana Bookclub n° 75), 2024¹; pp. 244-245.
[Edizione originale: Prophet Song, Oneworld Publications, London, UK, 2023]
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noneun · 2 years ago
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Bravo al-Sisi, era ora. Ora aspettiamo di sapere la verità su Giulio Regeni. Fai pure con comodo.
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pier-carlo-universe · 15 days ago
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Cronaca italiana: gli eventi principali delle ultime 24 ore. Drammi, emergenze e solidarietà in una giornata intensa per il Paese
Nelle ultime 24 ore, l'Italia è stata teatro di numerosi episodi di cronaca che hanno mobilitato soccorsi, istituzioni e cittadini.
Nelle ultime 24 ore, l’Italia è stata teatro di numerosi episodi di cronaca che hanno mobilitato soccorsi, istituzioni e cittadini. Dall’esplosione di una palazzina a Catania alla testimonianza della madre di Giulio Regeni, ecco i fatti più rilevanti. Neonata rapita a Cosenza e ritrovata sana e salva. A Cosenza, una coppia ha rapito una neonata all’interno della clinica Sacro Cuore. Grazie…
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naturalistadibordo · 1 year ago
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Per te, per i tuoi cari, per chi combatte al vostro fianco
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naturalistadibordo · 3 months ago
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Ne parliamo anche noi, e continueremo a farlo.
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Stamattina nuova udienza del processo ai 4 ufficiali accusati del sequestro, tortura e uccisione di Giulio Regeni. Processo di cui ormai parlano solo Report, Marco Damilano e Articolo 21.
#veritapergiulioregeni
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vintagebiker43 · 2 months ago
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Quando sento Giannini (o Travaglio o la Gruber) ripetere come un mantra che non c'è una opposizione a questo governo mi chiedo da che parte stiano in realtà.
Dalla pagina FB "Abolizione del suffragio universale" :
Alla Camera, in un nuovo faccia a faccia, Elly Schlein ha affrontato ancora la Presidente Giorgia Meloni.
E senza urlare, ha messo in fila una dopo l'altra le bugie della Presidente del Consiglio, affondandola:
"Presidente Meloni, una premessa: scenda dal ring, perché questo è un luogo serio.
Capisco la necessità di cercare un nemico al giorno per coprire i fallimenti del Governo, ma le ricordo che lei è la Presidente del Consiglio di tutti gli italiani e che se avesse messo un euro sulla sanità pubblica per ogni volta che attacca qualcuno a quest'ora avrebbe già dimezzato le liste d'attesa.
Voglio salutare poi il ritorno dei colleghi della Lega che questa mattina non sono venuti ad ascoltarla. Alcuni hanno detto che è stata colpa del ritardo dei treni. Beh, sanno con chi prendersela: col peggior Ministro dei Trasporti della storia repubblicana.
Presidente, da una parte c'è il favoloso mondo di Ameloni, quello della propaganda, messo in scena ad Atreju. Ma dall'altra parte c'è la realtà, quella testarda dei numeri.
Lei ha detto che i centri in Albania funzioneranno: finalmente, ha ammesso quindi che non funzionano. Sono il clamoroso fallimento della sua propaganda.
Lei prima ha detto che la Corte di Giustizia europea non segue i giudici italiani. Forse ha capito male: sono i giudici italiani che hanno seguito la Corte di Giustizia europea, che ha stabilito che non può essere considerato sicuro un Paese che applica la tortura. Ed è una vergogna che il governo italiano abbia deciso per decreto che l'Egitto è un Paese sicuro quando un ricercatore italiano, Giulio Regeni, è stato torturato e ucciso come migliaia di egiziani.
Presidente, ora i centri in Albania sono vuoti. C'è solo il personale. Personale che potrebbe essere impegnato in Italia, dove c'è carenza di organico ovunque, a proposito della sicurezza di cui vi riempite la bocca.
Avete buttato 800 milioni di euro per costruire una prigione vuota. 800 milioni di euro che avreste potuto utilizzare per 50.000 nuovi posti di asili nido o per pagare per 5 anni 6.000 nuovi infermieri o 7.000 nuovi insegnanti. Insegnanti che invece avete tagliato in legge di bilancio.
Nel suo favoloso mondo, chissà se racconterà agli altri Paesi che in Italia tutto va a gonfie vele, mentre l'Istat taglia le previsioni di crescita del Governo.
Racconterà di aver fatto il 'più grande investimento sulla sanità' in valori assoluti quando in percentuale, in realtà, li avete ridotti? E nel frattempo, 4 milioni e mezzo di persone non riescono più a curarsi.
Racconterà di aver aumentato le pensioni minime, quando in realtà le avete alzate di appena 1,80 euro, prendendo in giro gli anziani?
Racconterà che siamo primi nel PNRR in Europa o dirà che in realtà siamo indietro in percentuale negli obiettivi raggiunti?
Racconterà agli altri Paesi che in Italia si sta meglio mentre vi occupate dei rimborsi spese dei ministri ma negate il salario minimo? O mentre cancellate il fondo affitti e c'è chi muore di freddo in un garage? O mentre la produzione industriale è in calo da 20 mesi consecutivamente? O mentre in Italia c'è il costo dell'energia più alto d'Europa?
La verità, Presidente, è che lei le persone le vede solo dai palchi o dai balconi. Non ascolta più chi non riesce a curarsi. Chi non arriva a fine mese con stipendi da fame. Chi vede i propri figli costretti a partire. Chi non ha i soldi per la baby sitter mentre lei pontifica che le donne non devono rinunciare al lavoro se fanno figli. Il suo problema, Presidente, è che lei si è rinchiusa nel suo favoloso mondo e non ascolta più".
Un intervento perfetto.
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curiositasmundi · 3 months ago
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Pino Corrias
Siamo tutti trascritti nella carta dei vini e dei segreti. Ci scelgono a loro comodo i buoni e i cattivi. Il potere o il malandrino. La legge o il ricattatore. È la definitiva rivelazione della banda milanese di Equalize che ha generato un soprassalto non del tutto inatteso, a dire il vero, vista la tradizione di spiati e di spioni che vantiamo, dai tempi dell’Ufficio affari riservati di Federico Umberto D’Amato, cuoco d’alto rango di trame e dossier. Fino al Tiger Team di Giuliano Tavaroli che spiava per conto di Telecom durante il regno di Tronchetti Provera. E ai pedinamenti informatici di magistrati e giornalisti organizzati da Pio Pompa, ai tempi dell’indimenticato generale Pollari, plenipotenziario dei nostri Servizi segreti in piena epopea berlusconiana.
Ma questa volta, dopo i clamori dell’hacker siciliano che passeggiava nei data-base del Ministero di Giustizia, dopo le gesta del bancario con le sue 6 mila intrusioni nelle vite degli altri, la nuova e onnipotente banda di spioni appena scoperta a Milano, capace di entrare e uscire 52 mila volte dagli archivi ultrasegreti (?) del Viminale, si trascina un sacco di domande al seguito e almeno una definitiva verità.
Prima domanda. Ma se è così facile bucare l’ombra che ogni cittadino di questo Paese si porta dietro – ombra e impronte che conducono a relazioni, amicizie, numeri di telefono, foto, video, conversazioni, amanti, conti bancari – com’è che gli evasori parziali, semi parziali, totali, la fanno sempre franca? Com’è che all’appello del nostro vivere comune mancano sempre da 80 a 100 miliardi, imboscati sotto al materasso dell’evasione fiscale di un tassista, di un finanziere, di quei gioiellieri che guadagnano sempre meno dei loro vetrinisti?
E poi. Se basta un click, una password e un paio di investigatori infedeli per entrare al Quirinale, negli archivi della Polizia e dei Servizi segreti, come fossero il Bingo sotto casa, com’è che non sappiamo ancora nulla (o quasi) dei cento misteri che assediano la nostra storia nazionale, dalle stragi d’altro secolo, alla scomparsa di Emanuela Orlandi, dal depistaggio su via D’Amelio alla sparizione dell’agenda rossa di Borsellino. O quanto fosse coinvolta l’Università di Cambridge nella trappola in cui cadde Giulio Regeni. E ancora: quante stragi di migranti sono stata nascoste dentro le acque del Mediterraneo? E quanto vale in miliardi di euro e intese sovranazionali il nostro traffico internazionale di armamenti e software, visto che, secondo Costituzione, dovremmo ripudiare la guerra anziché alimentarla?
Altra domanda. È giustificato l’allarme, anzi il panico che risuona nelle parole degli investigatori che hanno dettato: “Siamo di fronte a un attacco alla democrazia”? Certo che sì. Hanno appena scoperto che una manciata di ricattatori custodiva 800 mila dossier rastrellati in qualche anno di infiltrazioni, astutamente nascosti non proprio nella grotta di Ali Babà, ma dietro le guglie del Duomo di Milano, da dove i quaranta ladroni si impadronivano delle vite private di tutti, dagli gnomi del mondo dello spettacolo ai capitani di industria e finanza, dalle fidanzate di qualche pupone con il cuore in affanno alle massime cariche dello Stato, figli compresi.
E ancora di più è giustificato l’allarme per la permeabilità – clamorosa e conclamata – del mondo che ci siamo costruiti accanto, anzi sopra, sotto, ovunque, quello della Infosfera che custodisce per intero la storia di ognuno di noi, basta saperla pescare tra i miliardi di byte che sono diventati la nostra aura, invisibile solo per chi non ha lo strumento adatto per vedere.
L’ultima rivelazione di questa storia è che siamo sempre di più nelle mani di chiunque. Dei buoni, veri o presunti, e dei cattivi. Quelli che risolvono gli omicidi interrogando le tracce digitali di cellulari e telecamere che gli assassini si lasciano dietro. E quelli che gli omicidi, virtuali fino a un certo punto, li architettano a pagamento, seminando ricatti e incendi reputazionali. E che dunque viviamo consensualmente sottoposti ai titolari dell’ordine che quotidianamente perlustrano la nostra convivenza, la campionano, se del caso la indagano in difesa di quelle regole comuni che chiamiamo democrazia. E insieme viviamo sottomessi ai bucanieri che quell’ordine e quella convivenza la vogliono forzare, violare, dissolvere per appiccare l’incendio dei ricatti, in cambio di soldi, potere, carriere, interessi politici, vendette personali. Per ordine di una cosca che maneggia appalti o uomini politici. O per la banalissima curiosità di un impiegato che dal desk di una oscura filale bancaria di Bisceglie si toglie lo sfizio di guardare tra le lenzuola contabili di suoceri, vicini di casa, capiufficio, e di altri migliaia di perfetti sconosciuti compresi quelli che abitano nei rotocalchi o nelle stanze dei palazzi del potere.
Ora il governo emette sirene d’allarme. Promette “strette legislative”. Minaccia “pene più severe”. Garantisce che a contrasto dei ricattatori infedeli basterà migliorare i controlli per arginare e le incursioni illegali e proteggere le vite.
Ma è davvero così semplice? La verità è che abbiamo trasformato il nostro villaggio globale in un clamoroso paese di specchi. Specchi dotati di memoria perpetua. La memoria del silicio. Che è la definitiva stregoneria di cui parla Yuval Harari nel suo ultimo libro Nexus, dedicato non solo ai rischi della futura Intelligenza artificiale, ma anche a quelli della attualissima stupidità umana del tempo presente. E degli strumenti digitali talmente pervasivi da rendere la privacy una chimera così lontana, così irraggiungibile, che per maneggiarla l’abbiamo dovuta trasformare in una nuova religione, buona per essere violata ogni volta che serve.
Il solitario filosofo Guy Debord scoprì a metà dell’altro secolo che avremmo vissuto in una permanente “Società dello Spettacolo” governata sempre di più dal segreto, il segreto remoto del potere. Custodito dal perpetuo intrattenimento allestito per distrarci. Non poteva immaginare quanto ci saremmo spinti oltre. E che quel segreto un tempo esclusivo, si sarebbe dislocato nell’ovunque della Rete a portata di algoritmo. Saranno i buoni o i cattivi a scegliere quale segreto rivelare, quello del tassista evasore, del latitante in fuga o del ministro corrotto? Sì, è vero, mai come ora la democrazia è in pericolo. Segreti e ricatti sono la dieta preferita dalle democrature. E i complici, più ingenui che colpevoli, siamo tutti noi che abbiamo appeso le nostre vite dentro alle vetrine illuminate della Rete. Credendoci protetti dal buio che invece abbiamo dissolto.
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intentosoloavolteggiare · 9 months ago
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Nella quinta puntata della prima stagione di "Call my agent", Stefano Accorsi (interpretando se stesso) recita con il braccialetto giallo "Verità per Giulio Regeni".
Piccoli segnali pieni di significato.
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beardedmrbean · 1 year ago
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A second trial of four members of the Egyptian security forces accused of murdering an Italian student in 2016 has opened in Rome.
The four Egyptians, who have denied the charges, will be tried in absentia.
Giulio Regeni, 28, was studying for a doctorate at Cambridge University when he went missing while on a research trip in Egypt.
Days later, his mutilated body was found in a ditch near Cairo. An autopsy later revealed he had been tortured.
The case strained relations between Italy and Egypt, with Rome repeatedly accusing Cairo of blocking attempts at securing justice for Mr Regeni's death.
The four security officials were first due to go on trial in absentia in October 2021, but that the trial was suspended due to concerns prosecutors had been unable to track them down to issue the charges.
In September, Italy's constitutional court ruled that the case could go ahead in the defendants' absence.
Mr Regeni's parents, Claudio and Paola, and his sister, Irene, attended the start of the trial on Tuesday.
Holding yellow roses, they unfurled a matching yellow banner outside the courthouse, which reads: "Truth for Giulio Regeni". They told Italian media that they had been waiting for this day for eight years.
Giulio Regeni was abducted on 25 January 2016 while carrying out research for his PhD at Cambridge University on Egypt's independent trade unions - a politically controversial topic in Egypt.
His body was discovered days later, on 3 February, in a ditch by a road connecting Cairo to Alexandria.
His mother told the Italian parliament in 2018 that her son's body was so disfigured that she was only able to identify him by the tip of his nose. Prosecutors said he sustained injuries that showed he was beaten with "kicks, fists, sticks and clubs", and that he died from a broken neck.
Trial of Egyptians for Italian student's murder suspended
Egypt tried to cover up student murder, Italy says
Egypt 'suspends' investigation into Cambridge student's murder
Italian and Egyptian prosecutors originally investigated the case together, but reached opposing conclusions.
Egyptian authorities said Mr Regeni's murder was the work of criminal gangsters, and suggested various other explanations for his death, including a car accident, failed drug deal, botched robbery, and even a gay crime of passion.
They also denied any state involvement in Mr Regeni's disappearance or death.
But prosecutors in Rome concluded that the Egyptian national security agency was behind the murder.
The four security officials accused of Mr Regeni's kidnap, torture and killing are Gen Tariq Sabir, Col Usham Helmi, Col Athar Kamel Mohamed Ibrahim and Maj Magdi Ibrahim Abdelal Sharif.
Maj Sharif rejects a further allegation of conspiring to inflict aggravated injuries and murder. He allegedly ordered informants to spy on Mr Regeni, who was then arrested at a metro station and tortured for several days.
Egypt dropped its own investigation in 2020, citing "insufficient evidence".
The murder sparked widespread outrage in Italy and a diplomatic row between the two nations, with Italian prosecutors accusing Egyptian officials of trying to mislead the investigation and the Italian ambassador recalled.
In December 2020, the European Parliament passed a resolution that noted "with grave concern that the case of Giulio Regeni is not an isolated incident, but that it occurred within a context of torture, death in custody and enforced disappearances across Egypt in recent years".
A year later, Liz Truss, Britain's foreign secretary at the time, said the UK would "continue to support the pursuit of justice for Mr Regeni".
In January, Mr Regeni's Cambridge college, Girton, unveiled a plaque to mark eight years since his murder.
The trial continues.
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discursci · 2 years ago
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naturalistadibordo · 1 year ago
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Sempre con te.
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abir1407 · 2 months ago
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I wrote it before, then recently, I added some lines of words or verses. I've got that Ernesto is believing in what I believe in (from more than 3 years ago, that's closer to 4 years ago) (spiritual or soul contact that happened between me and him, my love to him led me to it. He's the first one that I have discovered that he's a family to me (with better feelings of it). He and Giulio (Giulio Regeni) (a younger brother to me) are meaning a lot to me), according to what I believe. I love him and he is a father to me, according to my belief.
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soldan56 · 3 months ago
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stranotizie · 3 months ago
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Giulio Regeni è stato descritto da un testimone, un ex detenuto palestinese, come ammanettato, bendato e "sfinito dalla tortura". Questa testimonianza è stata presentata durante l'udienza del processo a Roma contro quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati della sua morte. Gli imputati sono il generale Tariq Sabir, i colonnelli Athar Kamal e Uhsam Helmi, e il maggiore Magdi Ibrahim Abdel Sharif. Nel corso dell'udienza, è stata mostrata una registrazione video dell'ex detenuto, realizzata da Al Jazeera. L'uomo ha raccontato di aver visto Regeni il 29 gennaio 2016, quattro giorni dopo la sua scomparsa, mentre veniva condotto attraverso il carcere. Descrive Regeni ammanettato con le mani dietro la schiena e con gli occhi bendati, vestito con una maglietta bianca e pantaloni blu scuro. Successivamente, l'ha visto uscire dall'interrogatorio completamente sfinito, tra due carcerieri. Il testimone ha anche fornito dettagli sull'interrogatorio, sottolineando che gli agenti utilizzavano l'arabo e il dialetto egiziano. Ha riferito che i carcerieri ponevano domande insistenti a Regeni, come “Dove hai imparato a superare le tecniche per affrontare l’interrogatorio?” e “Dove hai conseguito il corso anti interrogatorio?”. Non è chiaro se Regeni abbia risposto, ma il testimone ha notato che gli agenti apparivano nervosi e lo torturavano usando scosse elettriche. Oltre ai carcerieri, c'erano ufficiali non conosciuti e un dottore specializzato in psicologia. L’ex detenuto ha condiviso anche la sua personale esperienza nel centro di detenzione degli apparati egiziani, descrivendo l'isolamento completo: "I miei familiari non sapevano nulla di me, non c’era nessun contatto col mondo esterno". Ha paragonato la sua detenzione a quella di un sepolcro, sottolineando l'assenza di spiegazioni sul suo sequestro e la successiva liberazione. Queste rivelazioni aggiungono ulteriore gravità al caso di Giulio Regeni, la cui uccisione ha suscitato proteste e richieste di giustizia a livello internazionale.
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sbircialanotiziamagazine · 3 months ago
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curiositasmundi · 1 year ago
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Oh, ma...
...e il granchio blu? Le minacce della mafia a Ccalderoli? Di Maio, dove sarà mai? E dell'omicidio di Giulio Regeni si sa niente? E Zelenski, cammina ancora con le sue gambe?
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