#fragilità anziani
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Anziano soccorso in casa dai Carabinieri nel cuore della notte: sta bene.
Novi Ligure – Una telefonata nel cuore della notte. Una donna segnala all’operatore della Centrale Operativa di sentire lamenti e sommesse richieste di aiuto ma di non capire da dove provengano
Novi Ligure – Una telefonata nel cuore della notte. Una donna segnala all’operatore della Centrale Operativa di sentire lamenti e sommesse richieste di aiuto ma di non capire da dove provengano. La Gazzella dei Carabinieri arriva rapidamente sul posto, raggiunge la richiedente, cerca di comprendere da dove possano provenire quelle che, a tutti gli effetti sono sofferenti richieste di aiuto. I…
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Stile di vita sano e medicina personalizzata possono fare la differenza: gli anziani e la demenza correlata all'età
Un nuovo studio mostra miglioramenti cognitivi quando i partecipanti si mantengono attivi e socialmente impegnati, controllano la pressione sanguigna e il diabete. Mentre sempre più farmaci si avvicinano all’approvazione federale per il morbo di Alzheimer, un’indagine separata e “diversa” della San Francisco University e della Kaiser Permanente Washington ha scoperto che cambiamenti…
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L’età è solo uno stato mentale: svelare il concetto di Età Mentale
Introduzione Ti è mai capitato di sentirti più vecchio o più giovane della tua età cronologica? Hai mai incontrato un bambino che sembra più saggio rispetto ai suoi anni, o magari un adulto che mantiene uno spirito giovanile nonostante i capelli grigi? Questa affascinante disparità tra età fisica e psicologica non è una mera illusione; si tratta di un costrutto teorico consolidato, noto come “età mentale”. Questo concetto ha implicazioni significative sul nostro equilibrio psicofisico complessivo, influenzando il modo in cui percepiamo noi stessi e interagiamo con il mondo che ci circonda.
Che cos’è l’età mentale? L’età mentale è una parametro utilizzato nelle valutazioni psicologiche per indicare il livello di sviluppo o di maturità mentale di una persona, in base al numero di anni tipicamente necessari a un individuo medio per raggiungere quello stesso livello. Tale concetto non si limita a conteggiare il numero di anni di vita di qualcuno, ma si addentra nell’analisi della maturità psicologica ed emotiva del soggetto.
Dall’esame dell’età mentale possiamo trarre preziose indicazioni sul modo in cui le nostre capacità cognitive, le esperienze di vita e l’intelligenza emotiva plasmano la nostra identità e, in ultima analisi, le nostre relazioni con gli altri. La comprensione di tali peculiarità può aiutarci ad apprezzare i diversi modi in cui le persone affrontano la vita, indipendentemente dalla loro età anagrafica.
Età mentale ed età cronologica La nozione di età cronologica è piuttosto semplice: si riferisce al numero di anni di vita di una persona dalla sua nascita. L’età mentale, invece, è un concetto più complesso e personale. Riflette le capacità cognitive, lo sviluppo emotivo e il livello di saggezza di una persona. A differenza dell’età cronologica, l’età mentale non è fissa e può variare a seconda delle esperienze, dell’ambiente e dello spirito di una persona.
La scienza alla base dell’età mentale La senilità è uno stato mentale, come suggeriscono numerose ricerche. Per esempio, il famoso studio longitudinale dell’Ohio sull’invecchiamento e il pensionamento di Atchley ha scoperto che una prospettiva positiva sull’avanzare dell’età può aggiungere in media 7,6 anni alla vita di una persona.
Negli anni ’80 fu condotto un esperimento in cui alcuni uomini anziani vennero trasportati in un ambiente che simulava la loro giovinezza. Questo studio ha rivelato notevoli miglioramenti nelle loro capacità fisiche e cognitive. I partecipanti vennero istruiti a immergersi completamente nella loro giovinezza, il che portò a cambiamenti impressionanti nella postura, nella destrezza e nell’aspetto fisico generale. Sorprendentemente, anche la vista migliorò grazie a questa esperienza immersiva.
L’impatto dell’età mentale sulla salute e sul benessere La percezione di noi stessi può avere un effetto profondo sulla salute e sul nostro benessere generale. Secondo una ricerca condotta dalla psicologa Becca Levy dell’Università di Yale, le persone anziane che hanno convinzioni negative sull’invecchiamento tendono a subire un declino più evidente delle loro capacità uditive nell’arco di tre anni rispetto a coloro che hanno una prospettiva più ottimistica.
Un’investigazione condotta dalla Scuola di Medicina dell’Università di Exeter ha rivelato che le persone in età avanzata che si percepiscono come deboli sono meno inclini a partecipare ad attività fisiche, con conseguente aumento del rischio di fragilità. In sostanza, il benessere fisico è influenzato dalle percezioni mentali.
Mantenere una mente giovane: Il ruolo delle nuove esperienze L’adozione di nuove esperienze potrebbe essere la chiave per conservare una mentalità giovane. Le ricerche hanno dimostrato che esiste un legame significativo tra l’avere uno scopo e la salute e la felicità generale in età avanzata. Partecipare ad attività stimolanti, acquisire nuove abilità e affrontare nuove sfide può aiutarci a rimanere vivaci e giovani, sia mentalmente che fisicamente.
Viaggiare: L’elisir di giovinezza Uno dei metodi più efficaci per mantenere un’età mentale giovane è viaggiare. Questa attività comporta l’abbracciare nuove esperienze, acquisire capacità e superare ostacoli. È un impegno dinamico che stimola lo spirito, ci mantiene mentalmente agili e favorisce una prospettiva giovanile.
Come la percezione dà forma alla realtà: La storia di otto uomini anziani Un esperimento radicale condotto nel 1981 racchiude magnificamente il modo in cui la nostra età mentale può influenzare il nostro stato fisico. Otto uomini anziani furono trasportati in un monastero riconvertito, progettato per evocare il 1959. Dopo aver vissuto per cinque giorni in questa distorsione temporale, gli uomini mostrarono un miglioramento delle capacità fisiche e cognitive, dimostrando il potente influsso della mentalità sulla realtà fisica.
L’impatto delle esperienze di vita sull’età mentale L’età mentale può essere fortemente influenzata dalle esperienze di vita, soprattutto quelle difficili. Eventi traumatici, responsabilità e situazioni scabrose possono portare a una maturazione mentale più rapida rispetto ad altri. Per esempio, un bambino che subisce la perdita di un genitore in giovane età può sviluppare una maturità mentale superiore a quella dei suoi coetanei.
Il ruolo dell’umorismo nell’età mentale L’età percepita può essere notevolmente influenzata dal possesso del senso dell’umorismo. Mantenere un atteggiamento positivo e saper cogliere il lato ironico nelle assurdità della vita può dare l’impressione di essere più giovani della propria età reale. L’umorismo funge da scudo contro le dure verità della vita, consentendoci di mantenere una mentalità giovanile.
Età mentale e condizioni neurologiche Anche alcune condizioni neurologiche o disturbi cognitivi possono influenzare l’età mentale di una persona. Per esempio, un individuo affetto da autismo grave potrebbe avere l’atteggiamento di un bambino pur essendo cronologicamente un adulto. Questi scenari sottolineano l’importanza di affrontare l’età mentale con empatia e comprensione, riconoscendone la natura complessa e sfaccettata.
Conclusione Considerando tutte le informazioni riportate in precedenza, l’età può essere semplicemente definita come una prospettiva. La maturità psicologica, influenzata dai nostri trascorsi, comportamenti e prospettive, può incidere notevolmente sul nostro benessere, sulla qualità della vita e sulla salute complessiva. Pertanto, quando soffi sulle candeline della torta di compleanno, tieni presente che la tua maturità mentale è altrettanto fondamentale, se non di più, del numero dei tuoi anni.
Come si misura l’età mentale? Ad esempio, con il nostro test dell’età mentale, unico nel suo genere, divertente e acuto al tempo stesso. Se hai meno di 16 anni devi assolutamente provare anche il test della saggezza giovanile!
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Hygge
Hygge è un sostantivo danese e norvegese impiegato per definire un sentimento, un'atmosfera sociale, un'azione correlata al senso di comodità, sicurezza, accoglienza e familiarità. Esprime un concetto analogo a quello della parola svedese mys e della parola tedesca Gemütlichkeit.
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Il concetto di hygge non ha come fine la ricerca di una felicità momentanea, bensì di una felicità quotidiana, che contribuisce a generare un senso di appagamento di lungo periodo equiparabile al nostro concetto di "benessere, essere in armonia con il proprio tempo e il proprio ambiente. Ricerca di una pace e di un equilibrio da condividere socialmente"
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Secondo un sondaggio dell'Unione europea, i cittadini danesi sono i più felici del mondo, visto che passano più tempo con la famiglia e con gli amici e si sentono più rilassati degli altri.
Per essere hyggelig (aggettivo derivato da hygge) bisogna concentrarsi sulle cose semplici che fanno stare bene, ricreando un ambiente accogliente dove godere a pieno dei piaceri quotidiani che la vita offre.
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Attività tipicamente hyggelige (plurale di hyggelig) sono per esempio: esprimersi liberamente, allontanarsi dagli impegni della vita quotidiana, condividere il cibo preparando torte, biscotti, pane per ospiti e vicini. Ma anche accendere candele, cucinare, chiacchierare tranquillamente davanti ad un camino acceso.
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Tre condizioni hanno favorito la nascita e la diffusione dell'hygge.
Il clima particolarmente ostile dei Paesi nordici, con estati di breve durata e ricche di luce che contrastano con gli inverni lunghi e bui, ha fatto crescere nei danesi la necessità di ricercare calore e comodità per lo più nelle proprie abitazioni, concedendosi del tempo da trascorrere con la famiglia, gli amici e per sé stessi.
Dopo la dichiarazione di indipendenza, la Danimarca si ritrova ad essere una distesa pianeggiante, ed il popolo, una piccola comunità. Una comunità coesa e determinata "Ciò che è perso all’esterno, verrà conquistato all’interno", in questo modo è cresciuto il senso di aggregazione e di comunità che sono i principi fondamentali dell’hygge e del popolo danese.
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Una società basata sull'uguaglianza, tra le più egualitarie, con un servizio sanitario, scolastico e fiscale.
In Danimarca le tasse sono molto alte proprio perchè è diffusa la consapevolezza che in tal modo sarà possibile prendersi cura degli individui più fragili, come i bambini, gli anziani, i malati. Le tasse sono lo strumento concreto di una comunità per dar riparo e conforto ad ogni tipo di fragilità che può incontrare un individuo nel corso della propria vita.
Le imposte e un sistema fiscale equo e unanimamente accettato e condiviso, divengono così il mezzo per creare una "rete di supporto, di sostegno e d'accoglienza". Un modo per far sentire alla comunità e al singolo che anche lo Stato si prende cura del "tuo benessere personale".
Nasce così uno dei sistemi statuali tra i migliori al mondo. In una società del genere, in cui i bisogni primari vengono soddisfatti, c'è più tempo e propensione a dedicarsi all'esplorazione sociale, creativa e personale.
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Gli elementi di hygge.
1) Luce
La luce è un elemento fondamentale per chi vive nei paesi scandinavi, per via del clima che in inverno costringe a godere della luce artificiale anche in pieno giorno.
La luce è un elemento essenziale per creare un'atmosfera hyggelig, come fondamentale è anche la scelta del tipo di illuminazione, che deve essere calda, nelle sfumature del giallo e dell'arancio, è preferibile tenere accese delle lampade a pavimento, rispetto ai lampadari a soffitto, poiché aiutano a creare un'atmosfera più intima e raccolta. Anche la luce soffusa ricreata dalle candele e dalle fiamme del camino sono in pieno stile hygge.
Osservare la fiamma della candela equivale a un vero e proprio esercizio di meditazione, che arresta il flusso dei pensieri e conduce a uno stato di calma.
L'85% dei danesi afferma che per creare un'atmosfera hyggelig bisogna usare le candele; il 28 % dei danesi le accende ogni giorno, il 23% 4-6 volte alla settimana, il 23% 1-3 volte alla settimana, mentre solo il 4% non accende mai candele. Inoltre, il 31% dei danesi accende più di cinque candele in contemporanea.
Il 4 maggio, giornata in cui ricorre l'anniversario della resa della Danimarca in seguito all'occupazione delle forze tedesche, viene celebrata la festa della luce, durante la quale vengono accese 30.000 candele in tutto il paese.
2) Stare insieme
Passare il tempo con gli amici e con la famiglia in un'atmosfera simpatica e rilassante, in cui tutti sono uguali e nessuno ha bisogno di essere al centro dell'attenzione, descrive un altro punto fondamentale di una situazione di hygge: lo stare insieme.
Quando ci si riunisce è fondamentale creare un'atmosfera informale: gli ospiti devono sentirsi a proprio agio, accolti in un'atmosfera conviviale in cui tutti si sentono liberi di esprimersi e di essere sé stessi. In questo modo è possibile instaurare rapporti autentici che generano senso di appartenenza.
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3) Cibo e bevande
Lo stare insieme si associa al mangiare e al bere e alla convivialità. Secondo le regole di hygge, non si deve rinunciare alle cose buone da mangiare, anche se sono poco sane. Allora, tra i prodotti più consumati ci sono: carne, caffè, dolci, cioccolato. Molto hygge è anche il cucinare insieme tra amici e l'odore delle torte fatta in casa. Tra le bevande adatte a tale atmosfera ci sono il tè, la cioccolata, o il vin brulé (gløgg), ma quella considerata più hygge è il caffè.
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Esistono anche dieci cose che fanno la casa più hyggeligt:
- Hyggekrog - è un posto della casa, di solito nel salotto, dove si può sedere tra i cuscini con una coperta;
- caminetto;
- candele;
- oggetti in legno;
- piante;
- libri;
- oggetti in ceramica;
- rivestimenti di diversa fattura;
- arredamento vintage;
- cuscini e coperte
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Le dieci parole chiave:
Atmosfera - abbassare le luci, accendere una candela, luce calda
Presenza - essere qui e ora, spegnere i telefoni.
Piacere - concedersi caffè, cioccolato, biscotti, torta.
Eguaglianza - il "noi" deve vincere sul "me".
Gratitudine - accogliere quel che c'è.
Armonia - non c'è competizione.
Tregua - non drammatizzare; si parlerà di politica un altro giorno.
Spirito di solidarietà - condividere racconti e ricordi.
Comfort - mettiti a tuo agio, prendi una pausa, rilassarsi è tutto.
Rifugio - un posto di pace e sicurezza.
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Dopo il Rosario da Lourdes, uno dei sacerdoti, ha letto una
“Lettera / preghiera “ scritta dagli anziani:
Benedetti quei figli che ci saranno vicini,
Benedetti quelli che si prenderanno cura di noi,
Benedetti quelli che ci faranno compagnia con affetto,
Benedetti quelli che capiranno le nostre fragilità,
Benedetti quelli che ripeteranno, senza perdere la pazienza, quello che non siamo riusciti a sentire,
Benedetti quelli a cui farà tenerezza la nostra malinconia ,
Benedetti quelli che non sbufferanno nel sentire sempre le stesse cose…
C’erano altre benedizioni,
ma per quello che mi riguarda mi basterebbero e come…
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La fede non è "una madre, che se qualcuno la offende ti devi sentire in 'diritto' di schiaffeggiare" (come sostiene Bergoglio); c'è ancora troppa violenza nella predicazione cattolica e ciò non ha nulla a che vedere con l'Amore per gli altri.
Non voglio odiare perché molti fedeli e gli sciamani della chiesa usano la 'scusa di dio' per opprimere e molestare; non voglio denigrare chi non abbia "gesù nel cuore" perché una fede mi impone di farlo. Io voglio amare e il cattolicesimo non lo permette; la Razionalità si.
Io non voglio andare in ospedale e trovarmi morti crocifissi appesi al muro, in un momento in cui ho bisogno di Serenità, di guarire e sentire che vale la pena vivere; non lo voglio per me e neanche per chi è attorno - e puntualmente li stacco e li chiudo in armadietto.
Io non voglio che suore e preti abbiamo accesso in quei luoghi, come gli ospedali, dove le persone fragili sono più propense, nella loro fragilità fisica e mentale, ad allungare a tali avvoltoi che girano lì apposta, soldi o testamenti a loro intestati. Questo schifo deve finire.
Un conto è la fede (credere in qualcosa che ti dà serenità); altro è essere circondati da una associazione a delinquere (la chiesa di Roma), che tenta di estorcere beni e denaro ai credenti e non credenti in ogni forma 'legalizzata'. Questo non è affatto Civile e tollerabile.
L'odio Necessario e Sano verso il cattolicesimo e il suo clero non nasce dal nulla, non è Irrazionale (come omofobia e misoginia); viene dal fare una Matura disamina, a 360 gradi, su una società cattolica che vive di espedienti, di truffe, di circonvenzione di incapaci.
Uno sciamano della chiesa cattolica non lavora, ma vive del denaro sottratto al welfare italiano; questo ignobile comportamento instilla nella gente comune l'idea che si possa vivere 'serenamente' truffando, rubando, commettendo Reati. E ciò accade.
Negli stessi sciamani della chiesa cattolica vige la contraddizione al 'comandamento' di non rubare e questa mancanza di autorevolezza è una 'manna' per chi, autorizzato da tale Inciviltà, vuole vivere truffando gli altri; in Italia la Disonestà è infatti diffusa come un cancro.
Con la morte degli anziani, di coloro che più hanno risentito e diffuso il bigottismo cattolico, il cattolicesimo andrà in totale crisi: verrà a mancare anche il sostegno politico di chi voleva che la moralità cattolica resistesse, e con essa rimanesse il 'diritto' di ledere.
Puoi lottare pure per cercare che le campane cristiane disturbino ancora: che la moralità Incivile cattolica resista; ma il futuro è già segnato: non c'è un ricambio generazionale; ai giovani, che sono pure pochi, non interessano le pretese degli sciamani della chiesa cattolica.
Grazie ad Internet, la Cultura arriva ovunque: anche nelle isolate capanne; anche sullo schermo d'un adolescente italiano che 'giochi' coi social a fare l'influencer. Ci sono decine di canali YouTube anticlericali, contro ogni dogma. Il Progresso non si può fermare.
Ratzinger chiese un'alleanza con l'islam per combattere la 'deriva atea'; Ratzinger, coi suoi scandali di pedofilia, chiese ad altra religione pedofila un aiuto... Questo ci dice che pur di non scomparire (loro e i capitalisti che mangiano con la 'fede'), sono disposti a tutto.
Nessun ateo ha mai ucciso; nessun ateo ha mai organizzato genocidi; nessun ateo ha mai mosso guerre e costruito ghetti per uccidere chi 'crede'. Non esistono dittature o filosofie atee che abbiano torto un capello a qualcuno o facciano apologie per opprimere i credenti.
Un dittatore può anche definirsi ateo, ma la sua fede, in Realtà, è la 'politica': l'ideologia organizzata con cui opprime i suoi sottoposti e il 'dio' che lo muove è la sete di potere. Essere Atei significa muoversi con Etica e non c'è Etica in chi moralizza, in chi opprime.
Etica e morale non sono la stessa cosa: la morale sono norme dettate dalla superstizione (religione, pregiudizio, creduloneria); l'Etica è il comportamento umano dettato da Cognizione di causa ed effetto, basato su dati e prove, NON su dogmi, su pretesti (come la moralità).
La Storia non è quella disciplina noiosa che devi per forza studiare a scuola: è il Principio su cui sviluppare una Coscienza. Senza Storia, senza capirla, si procede a singhiozzo, fra moralità e ubbidienza, riproponendo errori religiosi, in loop.
Capire il cristianesimo è capire come si muovono un po' tutte le sette religiose e una volta capito, puoi fare una Scelta consapevole: amare il Progresso Sociale, perché è l'unico in grado di offrire Qualità Totale alla Vita, smettendo di straparlare di 'radici cristiane'.
L'Italia non è la Palestina; l'Italia non è una regione collocata in un'area deprimente, desertica, dove è nata e sviluppata la cinica superstizione ebraica. L'Italia ha una Storia di culti greci e romani, e norme Civili che erano già superiori eticamente allora, quanto oggi.
Quella delle 'radici cristiane' europee, italiane, è una menzogna; prima che la superstizione cristiana ammorbasse Italia e resto d'Europa, eravamo al massimo apice, per quel tempo, per Cultura e Progresso. Il cristianesimo ha gravemente distrutto buona parte di quel progresso.
Il cristianesimo distrusse i progressi in campo medico fatti da Ippocrate; incenerì la promiscuità e l'omosessualità consentita in una Civiltà Romana che non li perseguitava; l'errore enorme di rendere ufficiale una religione aggressiva, costò la caduta di un Impero.
Progressivamente, col cristianesimo, l'Europa si riduce alle immagini descritte nel 'Il nome della Rosa'; la Scienza viene perseguitata; gli eretici uccisi in massa; spariscono lingue, villaggi, popolazione intere sotto il martello dell'inquisizione. Questo è il cristianesimo.
Per soggiogare popolazioni cresciute con gli ideali socratici, la figura di 'gesù' viene ritoccata da zelota sanguinario, sterminatore di soldati romani col suo gruppo, a mite uomo che parla con le stesse parole di Socrate (chi ha studiato filosofia si accorge della distorsione)
Il 'gesù' che oggi la gente invoca nelle sue preghiere è Socrate, non quello originale, che manda all'inferno chi non lo segue: è lui l'Uomo ucciso dallo Stato. Lui il 'dio', chiamato in ogni angolo del Mediterraneo per insegnare a discepoli a Ragionare ed essere miti.
La più bella ricostruzione della figura di Socrate la fece Max Eastman, nel suo "Socrate, Cardine della Civiltà' e sei hai avuto una educazione cattolica ti accorgi che il 'gesù' di cui si parla oggi è Socrate; un Socrate senza la ragione come argomento, ma Socrate negli eventi.
Chi legge i vangeli, si accorge che le parole di quel 'gesù' trasudano odio verso la cultura ellenistica e la Libertà degli individui; ma la figura proposta dagli sciamani, decantata a messa, è diversa. Perché Socrate era diverso da 'gesù': era colto e non odiava.
Non è una colpa il fatto che gli ebrei, nelle loro tristi guerre fratricide fra gruppi nomadi, spesso dominati da altri popoli, abbiano costruito una fede molesta - e cristianesimo, islam, poiché costole dell'ebraismo, ricalcano quella linea violenta di 'sangue e potere'.
Diventa una colpa voler continuare su una violenza e inciviltà dettata da eventi che si sono svolti oltre duemila anni fa; diventa una colpa seguire fantasie, miti che avevano un senso oltre duemila anni fa, ma non oggi. Oggi sappiamo cosa è la mitologia e a che serviva.
Non abbiamo bisogno di moralità che tengano unito un gruppo per guerreggiare, incrementare il numero figliando, condannando l'omosessualità; oggi sappiamo che la Pace è un Bene; che collaborare è meglio che opprimere, quanto lo sapevano già ad Atene e Roma millenni fa.
L'Italia è un Paese omofobo, misogino, maschilista, xenofobo, razzista; questa Inciviltà è direttamente collegata all'educazione cattolica, poiché essa fa apologia di tali Disvalori, producendo politicamente usi, costumi, norme che fomentano, volontariamente, attrito sociale.
Le persone mentalmente equilibrate NON 'sgranano rosari', NON vanno a santuari a caccia di vedere anche loro 'apparizioni di madonne' e NON parlano a divinità inesistenti, ma, infastidite da povertà e Reati, si interfacciano con le persone bisognose, non con le statue di coccio.
Non ci sono 'mondi nuovi' nei romanzi distopici; la distopia è un espediente letterario che serve a farti analizzare il presente che già vivi; il presente che ti opprime già con la dittatura della moralità (politica o religiosa che sia); la distopia racconta il Presente.
Se 'fermandosi la campana', facendola tacere, si fermerà l'Occidente, ben venga; e lo diceva Huxley stesso che sarebbe stato bene, visto che condannava gli imperialismi; era un umanista, Pacifista, anche se nel contempo, come Conan Doyle, si dedicava per hobby a temi paranormali.
I romanzi distopici non sono saghe di dietrologia e complottismo; li usano spesso, citati, i complottisti, ma lo fanno perché analfabeti funzionali o persone molto furbe, che vogliono guadagnare un sacco di soldi spacciando teorie-spazzatura, proprio come fanno le sette religiose
È corretto temere l'islam, ma non si può usare il cattolicesimo come 'scaccia chiodo', perché l'effetto che ottieni è di far ritornare il cattolicesimo ai livelli di com'era prima dell'Illuminismo: prima che l'ateismo smorzasse la violenza cattolica, moderandola.
Dobbiamo chiedere che tutte le religioni presenti sul suolo italiano rispettino i Diritti Umani (se vogliono esistere ancora o coesistere fra loro); una questione che la chiesa cattolica ancora non vuole fare, continuando con la sua apologia della misoginia e dell'omofobia.
Non si muore più per mano diretta del clero cattolico, di una Inquisizione, ma si muore ancora per mano dei fedeli di quella setta: i numerosi femminicidi, le persecuzioni contro omosessuali o 'diversi', che portano a omicidi e suicidi in Italia ne sono la dimostrazione.
Che sia islam o in partito di destra o una chiesa di Roma che fanno, tutti, apologia della misoginia e dell'omofobia, il risultato non cambia: essi sono i mandanti diretti da combattere di un discreto numero di femmicidi, di omicidi e suicidi perpetuati a nome di una ideologia.
Nello scritto omofobo di Elena Donazzan, reso pubblico sul suo social, in cui si lanciò contro Cloe Bianco, vediamo chi è il mandante e chi è il killer che si prestò a uccidere Cloe Bianco; eppure sono tutti a piede libero. Cloe, invece, è morta, dimenticata e senza Giustizia.
Nella lunga serie di femminicidi, di omicidi commessi 'poiché donne' appare chiaro il mandante: è colui che predica la virtù di una (ma)donna 'di coccio', priva di iniziativa, priva di Libertà; priva d'ogni tipo di personalità. Eppure sono tutti a piede libero gli sciamani.
Nemmeno un 'maschio' italiano cattolico è libero in Italia; colui che tratti bene la compagna viene bullizzato, schernito, poiché considerato debole; un 'debole' che non si adegua alle regole del patriarcato cattolico - che le donne le vuole zitte e serve, mica Persone libere.
Non c'è nulla di cui esser felici nell'avere un presidente del consiglio donna, perché lo è solo nell'aspetto esteriore. Per il resto, recita la parte del più gretto uomo dai disvalori patriarcali, e a fermarlo c'è la prospettiva d'un Paese pieno di vecchi, col piede in fossa.
I conservatori sono presenti in tutte le epoche e in tutti i tipi di civiltà (anche quelle più evolute): è una connotazione tipica di alcuni esseri umani voler prevaricare secondo dogmi, pregiudizi, superstizioni, perché da soli non sono in grado di provvedere a se stessi.
È stato triste vedere l'omofobo, misogino anziano difronte, malato, farsi accompagnare tutto felice per andare a votare un presidente omofobo, misogino; ma il rovescio è che ben presto 'la campana suonerà per loro'. E con quei vecchi morirà l'ultimo strato gretto, senza ricambio.
L'unico motivo valido per tenere ancora le campane cristiane attive sta in quel lento scandire dei funerali, in cui si annuncia la felice morte della gerontocrazia per consunzione - e il Progresso avanza, Inesorabile; non per presa di Coscienza, ma perché i conservatori muoiono.
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Anziana chiama un fabbro per far sistemare la serratura: al conto si sente male
[[{“value”:” Può capitare a tutti di essere alle prese con una serratura che non si apre e specie se si è anziani, il rischio di essere raggirati, proprio a causa della fragilità legata ad una questione anagrafica, è notevole. La stampa, specialmente in queste ultime ore, si sta occupando di un caso davvero molto intricato che si sta allargando a macchia d’olio, come avrete modo di vedere, e…
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Cena della Stella Mercedes: 100 invitati, amicizia, fiducia e solidarietà ai bimbi della Casa grande di Giz.
"Non sappia la tua sinistra ciò che fa la destra". Vangelo secondo Matteo: quando ciascuno di noi, ricco o bisognoso, fa un gesto generoso nei confronti del prossimo meno fortunato deve restare nell'ombra. Matteo continua: "non suonare la tromba come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà".
Sono passati secoli, il mondo è mutato, ribaltato, si sono raggiunti traguardi inimmaginabili, si programmano viaggi-vacanze sulla Luna, su Marte ma, paradossalmente, incredibilmente, disumanamente aumentano uomini, donne, anziani, famiglie, soprattutto bambini sempre più bisognosi di "mani destre" che aiutano. Troppo spesso Stati, Nazioni, Governi, partiti, politici che dovrebbero provvedere, risolvere, sono assenti, lontani. Per dirla col Manzoni sempre "in tutt'altre faccende affaccendati". Sinagoghe e Palazzi di vetro continuano ad ospitare ipocriti. Per fortuna sulla terra, oggi come ieri, non cresce solo gramigna. Lentamente, ma qualcosa sta cambiando.
Promuovere, dare una mano nei modi giusti, anche visibilmente a chi ne ha bisogno, rendendo noto, pubblicizzando ..... non turba, non è peccato. Anzi. Ci sono persone, pubblici amministratori, imprenditori, aziende, marchi, professionisti, società, medie, piccole, anche internazionali, artigiani, scienziati, agricoltori, tanti privati, artisti, campioni, leader, gente comune che non stanno più fermi, aiutano, producono per se e per gli altri. Studiano, organizzano meeting, fiere, inaugurano, partecipano a manifestazioni culturali, musicali, artistiche, sportive. Offrono fondi, raccolgono, aiutano, danno una mano, ossigeno, speranza a chi ne ha bisogno.
Anche in Riviera sono stati e continuano ad accendersi riflettori nel campo solidale e sociale. Tante iniziative locali come il Barrel On the Beach-Baudino o i Tabaccai di Taggia nel ricordo di Anna Rosa, solo per citarne alcune. Anche importanti sigle nazionali come Conad ed internazionali a partire dalla Mercedes-Benz, concessionario Gino S.p.A -Cuneo, Cascina Malaspina. Proprio in questi giorni nei saloni, show room e tecnologica officina della filiale aperta dalla casa automobilistica di Stoccarda ad Arma di Taggia, diretta da decenni con successo e vendite record da Stefano Morbidelli, è stata organizzata la "Cena della Stella", in collaborazione con "La Casa grande di Giz", associazione di volontariato nata a dicembre 2021 per aiutare bimbi autistici. Bambini con disturbi del neurosviluppo, fragilità neurocognitive e psichiche, disturbi del movimento nelle diverse fasi della vita e le loro famiglie anche per quanto riguarda l'elevato carico sanitario, sociale ed economico.
Fondatore e presidente è Giacomo Casagrande, meglio conosciuto come "Mino", nonno coraggioso, instancabile, determinato, pronto a sacrifici per la sua famiglia ed aiutare chi ha bisogno. "Con La Casa grande di Giz - ha spiegato - ho voluto assicurare il futuro a mio nipote Giacomino appena gli è stato diagnosticato, purtroppo, un ritardo cognitivo e, nello stesso tempo, dare una mano a tutte le persone che si trovano ad affrontare questo delicatissimo problema e non sanno a chi rivolgersi, come affrontarlo, curarlo nel modo migliore possibile. Le porte della Casa grande di Giz sono aperte a tutti. A chi economicamente può e a chi non può. Tutti da noi troveranno aiuto, medici, infermieri, volontari. A questo sogno, a questa struttura ho voluto dare il mio cognome, diviso a metà "casa grande", unito alle iniziali di mio nipotino Giacomo, "Giz". Abbiamo iniziato in un mini locale di Via Flora, ad Arma, ai primi di gennaio del 2022 con soli due bimbi. Dopo 7 mesi, ad agosto, ne curavamo già 35. Oggi il numero è aumentato così tanto e così in fretta che è stato necessario trovare una struttura più ampia. Sono cresciuti pure i costi, il numero di medici, specialisti, tecnologie, aiuti necessari per chi non ha sufficienti mezzi economici. Non è facile, ma ce la stiamo facendo grazie ad enti, persone generose che capiscono, che hanno cuore. Venendo a conoscenza della nostra missione e serietà, ci danno sostegno, forza, coraggio per poter continuare ad aiutare sempre più bambini, famiglie che da soli non potrebbero farcela".
L'unione tra pubblico, privato, volontariato e la virtù teologale della carità per chi è credente, sta facendo miracoli. I bimbi assistiti ad Arma da "Giz" ne sono la prova: da 2 che erano all'inizio oggi sono già un centinaio. E il telefono 348 7292946 continua a squillare.
La "Cena della Stella", iconico marchio Mercedes, organizzata splendidamente da Gino e Morbidelli e' stata un successo. Cento invitati, a partire dal sindaco di Taggia, l'architetto Mario Conio e signora, il Presidente ad interim della Regione Liguria, Alessandro Piana, il generale dei Carabinieri Luciano Zarbano, leader della lista civica "Imperia senza padroni", il sindaco di Santo Stefano al Mare, Marcello Pallini, tanti noti imprenditori, Silvano (edilizia), Fera (costruzioni) o Raffaele Fasuolo (Fun seven Bikes s.r.l.), per citarne alcuni. Oppure Francesco Barlaam, il più longevo e noto tassista di Sanremo (in pensione) primo cliente Mercedes quando il Concessionario Gino il secolo scorso, con Stefano al timone, ha aperto il punto vendite, tanti liguri, anche stranieri, francesi, professionisti, medici, tecnici, sportivi, artigiani, operatori turistici, impiegati, insegnanti, eleganza, musica, cordialità, forte interesse per i bolidi esposti, i nuovi modelli, l'intero catalogo della Stella, grande solidarietà per " La Casa grande di Giz", sempre aperta a chi bussa alla sua porta.
La cena-evento si è conclusa nel migliore dei modi, strette di mano, brindisi, sorrisi, commozione, qualche lacrima e la consegna, da parte della Mercedes di un assegno, un contributo di 1.500 euro alla "Operazione Mino" ed alle centinaia dei suoi piccoli ospiti, bisognosi di assistenza e solidarietà. Applausi sentiti e meritatissimi a volontari e specialisti che li assistono con grande umanità aiutandoli a crescere, a vivere meglio. "La nostra azienda - ha dichiarato con legittimo orgoglio Stefano Morbidelli - da tempo è attenta al sociale e questo incontro, questo abbinamento con il mondo di Giz, poter aiutare bambini e le loro famiglie, ci è sembrato il modo migliore per ringraziare la fiducia e la fedeltà dei nostri sempre più numerosi ed affezionatissimi clienti".
Roberto Basso.
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La solitudine potrebbe avere un effetto negativo sulla salute fisica e mentale degli anziani. Lo evidenzia uno studio condotto dagli scienziati dell’Università di Glasgow e dell’University Medical Center di Amsterdam, i cu risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet Healthy Longevity. I ricercatori hanno analizzato i risultati di oltre 130 lavori precedenti per valutare la solitudine e l’impatto che può avere sulle persone che sono avanti con gli anni. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’assenza di compagnia può essere associata a un incremento di condizioni come fragilità fisica, depressione e declino cognitivo. Dalla perdita di peso alla diminuzione della forza muscolare, gli effetti della solitudine “Negli ultimi anni specialmente a seguito della pandemia di Covid-19, si presta maggiore attenzione ai potenziali effetti dannosi della solitudine e dell’isolamento sociale sulla salute degli anziani”, sottolinea Emiel Hoogendijk, epidemiologo dell’Amsterdam Public Health. “Il nostro lavoro conferma che la solitudine ha conseguenze negative per il benessere delle persone in avanti con gli anni”, aggiunge. “La fragilità si riferisce a molte forme diverse di deterioramento fisico, come perdita di peso, ridotta velocità di camminata e diminuzione della forza muscolare”, afferma Peter Hanlon, ricercatore della University of Glasgow. “Tutti problemi che possono avere un effetto, ad esempio, sulla probabilità di cadere”, aggiunge. La solitudine è dannosa quanto fumare 15 sigarette al giorno Ricerche precedenti avevano già indicato che la fragilità può portare a una diminuzione dei contatti sociali. “In alcuni casi, la vulnerabilità fisica può anche far sì che le persone perdano i contatti sociali o diventino più sole, ad esempio perché diventano meno mobili”, afferma Hoogendijk. Questa ricerca mostra che questa relazione può anche essere invertita. La compromissione dell’attività sociale può avere effetti dannosi sulla salute, tanto che lo scorso anno il Surgeon General degli Stati Uniti ha affermato che la solitudine è altrettanto dannosa quanto fumare 15 sigarette al giorno. “Sappiamo che le persone che si sentono sole o che non hanno contatti sociali corrono un rischio maggiore, tra l’altro, di depressione e di varie malattie croniche“, afferma Hoogendijk. “La mancanza di contatti sociali, ad esempio, può avere un effetto diretto sul sistema immunitario, ma può anche avere un effetto indiretto sulla salute, ad esempio attraverso uno stile di vita non sano. Vogliamo fare più ricerche al riguardo nel prossimo periodo”, conclude. Fonte
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23 e 24 marzo, band di ieri e oggi insieme per "STORIA DELLA MUSICA". A Favara grandi eventi e tanta solidarietà
Band di ieri e oggi insieme per "STORIA DELLA MUSICA", a Favara grandi eventi e tanta solidarietà. In azione i gruppi che coinvolgono diverse generazioni: mega concerti, incontri dal vivo sui grandi temi nell’era dei social, iniziative di beneficenza per i più fragili e laboratori di confronto tra artisti e giovani Gruppi di ieri e di oggi, artisti e band che hanno scritto la storia della musica tornano insieme per continuare a offrire suggestive emozioni: ecco il grande evento "Storia della Musica" che coinvolge tre generazioni con una serie di manifestazioni che prevedono laboratori, incontri, attività solidali e maxi concerti. L'iniziativa è dell'Accademia Palladium ed è ideata e diretta da Pino Minio. Tra gli obiettivi la valorizzazione e la promozione della creatività dei giovani artisti e di quelli che hanno scritto la storia musicale dell’Agrigentino e della Sicilia. Attivati coinvolgenti laboratori "La musica che gira intorno" ospitati allo Sport Village di Favara dove artisti, giovani e appassionati possono confrontarsi su grandi temi partendo dall'arte e dalla cultura musicale. L’evento finale “Storia della Musica” si protrarrà per due intense giornate il 23 e 24 marzo con una emozionante maratona di incontri e concerti serali a Favara con la partecipazione di gruppi storici che hanno fatto la storia della musica della provincia di Agrigento, oltre che di giovani artisti e tanti ospiti. Il direttore generale dell’Accademia, Pino Minio, spiega che “le iniziative puntano a realizzare un incontro di tre generazioni e un confronto per condividere passioni, idee, sviluppare la cultura della comunità solidale e rafforzare i legami sociali in un'epoca dove hanno sempre più peso le relazioni virtuali e social". Minio poi aggiunge: "Si svilupperà anche la cultura del volontariato in particolare tra i giovani protagonisti dell'evento in particolare con iniziative e percorsi che coinvolgeranno anziani e persone in condizioni di fragilità e di svantaggio". Read the full article
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Mattarella: la sanità è responsabilità pubblica, da non eludere
“L’invecchiamento di ampie fasce di cittadini interpella il contratto sociale tra le generazioni, con l’esigenza di tutelare le maggiori fragilità degli anziani senza mortificare le aspirazioni dei giovani. Servono strumenti sempre più mirati, adatti a sostenere l’intero arco di vita delle persone, a partire dai servizi di assistenza sanitaria. È responsabilità pubblica che non può essere elusa,…
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Fragilità e non autosufficienza negli over 65: l'approccio del Fasi
Un focus sull’importanza del sostegno agli anziani e sul modello di assistenza promosso dal Fasi.
Un focus sull’importanza del sostegno agli anziani e sul modello di assistenza promosso dal Fasi. Fragilità e non autosufficienza: un tema centrale per la società moderna Con l’aumento dell’aspettativa di vita, la fragilità e la non autosufficienza negli over 65 rappresentano una delle principali sfide per il sistema sanitario e sociale. Il Fasi (Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa) ha…
#accesso risorse sanitarie#Alessandria today#anziani autosufficienti#anziani e benessere#anziani fragili#approccio integrato#assistenza anziani#assistenza domiciliare#assistenza integrata#assistenza personalizzata#assistenza sanitaria integrativa#autonomia anziani#Cure domiciliari#Fasi#Fasi over 65#fondi per la salute#fondi sanitari#formazione caregiver#fragilità over 65#gestione fragilità#gestione malattie croniche#Google News#innovazione sanitaria#integrazione servizi sanitari#intervento multidisciplinare#italianewsmedia.com#modelli di assistenza#modelli sanitari innovativi#non autosufficienza anziani#Pier Carlo Lava
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Breve storia sui futuri della casa di Fabio Millevoi
Breve storia sui futuri della casa di Fabio Millevoi Breve storia sui futuri della casa di Fabio Millevoi edito da Graphe.it con la prefazione di Angelica Krystle Donati è un saggio appassionante sul futuro delle nostre abitazioni. L’autore, attraverso il contributo di docenti, imprenditori ed esperti, affronta un tema interessante e spinoso con l’obiettivo di generare nel lettore riflessioni ed esplorare nuove idee. Fabio Millevoi nasce a Trieste, città dallo sguardo presbite, nel 1958. Direttore di ANCE Friuli-Venezia Giulia per professione e futurista per necessità. Consegue a Trieste la laurea in giurisprudenza e a Trento il Master in previsione sociale presso il Dipartimento di Sociologia. Docente a contratto in Futures studies e Sistemi anticipanti, presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste. Co-founder di AFI, Associazione Futuristi Italiani e di “Noi di Spoiler”. Vicepresidente di INARCH Triveneto. Ideatore e responsabile del Laboratorio dell'immaginazione delle Costruzioni Future (LICoF) promosso da ANCE FVG e da Area Science Park Ente Nazionale di ricerca e realizzato nell'ambito delle attività di “Cantiere 4.0” Chiamato alla III International Conference on Anticipation, tenutasi ad Oslo nell'ottobre 2019, per illustrare il suo project work “Questa casa non è un albergo. E se lo fosse?”. Autore della teoria CASA, acrostico di Creatività, Attrattività, Sensibilità, Azienda. Intervista all’autore Partiamo dal titolo del suo saggio e introduciamo subito l’argomento della sua ricerca. In che termini secondo lei bisogna re- immaginare le nostre abitazioni? Il classico palazzo o viletta con tetto non sarà più sostenibile? Innanzitutto, desidero precisare, che un futurista non si esercita in previsioni ma rende visibili futuri possibili. Secondariamente, nel mio libro, ho appena accennato alla possibile natura delle case future e che probabilmente saranno delle concentrazioni di tecnologia. Ciò che invece mi sono chiesto è a cosa serviranno. Saranno simboli di sostenibilità o luoghi che garantiranno la nostra sopravvivenza? In un mondo sempre più modellato e governato dai dati vivremo in una casa shuttle o in una casa nido? Nessuno può dircelo perché nessuno sa come sarà il futuro. Futuro che però esiste nella nostra immaginazione e per questo ogni immagine di futuro è importante. Nel libro incontriamo 4 immagini. Sono solo quattro fotografie che però hanno il diritto di essere viste e di essere ascoltate perché il loro racconto, creando tensioni e conflitti, ci aiuta ad innamorarci delle domande, ci invita a capire, vivere, sentire le domande per cambiare le risposte, per sfidare il si è sempre fatto cosi, per esplorare nuove idee, per scoprire soluzioni innovative. A questo punto ritengo sia utile leggere il libro per decidere che casa costruire. Cosa ne pensa dei sempre più numerosi disastri ambientali che travolgono le abitazioni a ridosso di fiumi e corsi d’acqua? Cos’è che non ha funzionato e cosa bisogna fare in futuro? Sono interrogativi intricati e le relative soluzioni sono altrettanto complesse, come dimostrato in numerosi saggi di autorevoli esperti. Per la mia formazione l’invito a considerare cosa fare in futuro mi spinge a riflettere sul tema della rigenerazione urbana-territoriale. Il tessuto delle nostre città è caratterizzato non solo da una fragilità territoriale e idrogeologica ma anche da una presenza diffusa di immobili incongrui, abbandonati, degradati, a rischio sismico e statico. Sono urgenze che richiedono una risposta sistemica che deve considerare, però, anche e soprattutto, le dinamiche demografiche in corso. A breve registreremo, da un lato più morti che nati e dall’altro viviamo in un Paese di anziani e non per anziani. Due questioni cruciali che dipingono il futuro “presente” dell'Italia con tratti inquietanti. In Breve storia sui futuri della casa lei raccoglie i contributi di docenti, imprenditori ed esperti dell’edilizia contemporanea. C’è un tema, un argomento da affrontare con urgenza, nell’immediato futuro, su cui tutti concordano? Capire come trasformare la IV rivoluzione industriale nella nostra compagna di viaggio. Non mi riferisco all’Industria 4.0, dove tecnologie, macchine e persone incontrano l’iCloud ma alla contaminazione fra neuro scienze, genomica, intelligenza artificiale e robotica. Una possibile ibridazione che inevitabilmente si riverbererà sul modo di costruire e vivere le case. Non pensarci equivale a “giocare a tennis guardando il tabellone anziché la palla”, come direbbe Ken Blanchard. Proiettandosi nel futuro, come si immagina la casa dei suoi sogni, quella giusta per sé e per i suoi figli? Fra le 4 case immaginate mi ritrovo nella casa bicicletta. La bicicletta è la macchina perfetta, lo diceva Enzo Ferrari, perché ha in sé tutto. Non consuma, non inquina, non ha bisogno di benzina. È un mezzo democratico, alla portata di tutti. Mette in relazione le persone e le persone con l’ambiente: quando si pedala non si è isolati in un abitacolo come in auto. Saranno dei luoghi-ponte dove sarà possibile elaborare risposte sia alla “fragilità” giovanile sia al “rischio vecchiaia” coniugando innovazione e ricerca con politiche di investimento e soluzioni che premieranno le azioni che avranno un minor impatto ambientale, economico e sociale. In base alle sue ricerche e al confronto con altri esperti del settore, ritiene che in Italia ci siano le condizioni, la cultura e l’apertura mentale per essere visionari nel settore delle costruzioni? Il settore, come il sistema Italia, è schiacciato fra l’urgenza e l’emergenza della quotidianità e trova difficoltà a dedicare attenzioni alle cose importanti come, ad esempio, agli studi di futuri che ti aiutano a passere dalle fotografie delle onde allo studio delle maree, per riprendere un passaggio del libro. Devo però aggiungere che in questi ultimi mesi il confronto con i giovani imprenditori di ANCE mi ha fatto registrare un’innovativa sensibilità in una classe imprenditoriale che sta vivendo l’incertezza del presente come la sua unica certezza. Un approccio mentale e culturale, permeato da imprevedibilità e turbolenze, che probabilmente condurranno il comparto a una sua ridefinizione ovvero a una sua riconfigurazione. L'ultimo simposio organizzato dall’area macro nord di ANCE Giovani sul "Chi costruirà cosa," e oserei aggiungere "per chi?" ha sollevato temi e domande suggestive aprendo la strada a cambiamenti inevitabili e offrendo una testimonianza eloquente di mutamenti imminenti Read the full article
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Restare in forma anche dopo i cinquanta anni
Massa Muscolare Dopo i 50 Anni: come mantenerla? Preservare la Massa Muscolare Dopo i 50 Anni: Strategie Intelligenti per un Invecchiamento Attivo e Salutare. L’invecchiamento è un processo inevitabile che comporta una serie di cambiamenti nel corpo umano, tra cui una diminuzione progressiva della massa muscolare, fenomeno noto come sarcopenia. Mentre questa perdita muscolare può sembrare una conseguenza naturale del passare del tempo, è importante sottolineare che esistono strategie efficaci per preservare e anche aumentare la massa muscolare dopo i 50 anni. Questo articolo si propone di esplorare le metodologie basate su evidenze scientifiche che consentono di mantenere un fisico forte e in salute anche in età avanzata. Sarcopenia: Comprendere la Perdita di massa Muscolare La sarcopenia è un processo di perdita graduale di tessuto muscolare che inizia intorno ai 30 anni e si accelera soprattutto dopo i 50. Questo può portare a una ridotta forza, a una minore mobilità e a una maggiore fragilità. Tuttavia, è importante sottolineare che la sarcopenia non è inevitabile e può essere contrastata efficacemente attraverso scelte di vita mirate.
Attività Fisica Dopo i 50: Il Ruolo Chiave nella Preservazione Muscolare L’Importanza dell’Attività Fisica per non perdere massa muscolare dopo i 50 anni Una delle chiavi per mantenere la massa muscolare è l’attività fisica regolare. Gli esercizi di resistenza, come l’uso dei pesi o l’allenamento con elastici, sono particolarmente efficaci per stimolare la crescita muscolare. Un studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition ha dimostrato che l’allenamento di resistenza migliora significativamente la forza muscolare negli individui anziani. Proteine: I Mattoni della Massa Muscolare Un’altra componente cruciale per preservare la massa muscolare è l’alimentazione adeguata. Le proteine svolgono un ruolo fondamentale nella costruzione e nel ripristino dei tessuti muscolari. È consigliabile includere fonti proteiche di alta qualità come carne magra, pesce, uova, legumi e latticini a basso contenuto di grassi nella propria dieta. Un apporto proteico adeguato favorisce la sintesi proteica muscolare, un processo essenziale per il mantenimento e la crescita dei muscoli. Equilibrio Ormonale e Riposo di Qualità Un equilibrio ormonale ottimale è fondamentale per preservare la massa muscolare. Con l’invecchiamento, i livelli di ormoni come il testosterone e l’ormone della crescita possono diminuire, influenzando la capacità del corpo di costruire e mantenere i muscoli. Uno stile di vita salutare, che includa un sonno di qualità e la gestione dello stress, può aiutare a mantenere un equilibrio ormonale favorevole. Conclusioni In sintesi, l’invecchiamento non deve essere sinonimo di perdita muscolare e di diminuzione della forza. Preservare la massa muscolare dopo i 50 anni richiede un approccio integrato che includa un’attività fisica regolare, una dieta equilibrata e abitudini di vita sano. Attraverso la combinazione di esercizio, alimentazione adeguata e attenzione all’equilibrio ormonale, è possibile godere di un invecchiamento attivo, mantenendo una qualità della vita elevata e sostenendo la salute muscolare. Fonti: Massa muscolare: l’importanza per la salute e il benessere fisico - Journal of the American Medical Directors Association Read the full article
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In un periodo di emergenza sanitaria, di pandemia globale, è da persone civili ottemperare a tutte le indicazioni mediche richieste.
I vaccini per il Covid hanno salvato moltissime persone da un inutile dolore e dalla morte chi era in condizioni di salute fragili.
Chi non ha voluto vaccinarsi per il Covid, ha mancato di responsabilità verso se stesso e gli altri - soprattutto nei confronti dei più fragili; e anche degli operatori sanitari stessi, faticosamente impegnati a soccorrere e curare tutti i tipi di malattie in ospedale.
Chi ha deciso di non vaccinarsi per il Covid, mancando pure della più elementare empatia verso chi, in condizioni di fragilità, avrebbe potuto anche morire se contagiato dal virus non depotenziato, non ha il diritto di chiedere alcun tipo di comprensione e compassione.
Il green pass è stato necessario per evitare che un virus dilagasse. 'Infame' è chi ha cercato ogni mezzo per evitare di comportarsi in modo responsabile verso chi è fragile di salute (in Italia molti, visto che oltre a tanti anziani ci sono anche persone immunodepressi).
Che i vaccini stiano portando alla morte di qualcuno è totalmente falso: è una propaganda diffusa da chi era contro il vaccino per il Covid e non si rassegna alle evidenze scientifiche: che restrizioni e vaccinazione a tappeto stanno funzionando bene.
La maggioranza delle persone non ha creduto e continua a non credere alle sortite di complottisti e novax, perché, nella quotidiana esperienza, vede come la scienza, la medicina, aiutino a vivere meglio rispetto alla superstizione, alla dietrologia e pure alla fede.
Una persona ordinaria può anche essere molto credente, però, nel momento in cui sta male, non va dal sacerdote a farsi curare, ma in ospedale; papa Francesco stesso va a farsi curare da medici, da scienziati, perché sa benissimo che la religione è solo spazzatura.
A differenza della religione, scienza e medicina sono avalutative: aiutano e offrono i loro servizi a tutti, indistintamente, senza remore e ideologie settarie. Se scienza e medicina perdessero questa Etica, i primi a risentirne sarebbero sciamani, religiosi e politici di destra.
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Mariella Lentini - “Santi compagni guida per tutti i giorni”
È arrivato alla terza edizione il libro della giornalista e scrittrice
Raggi di luce per il nostro cammino. E come i naviganti, nella notte buia, seguono la luce del faro, unica via verso la salvezza, i credenti, pregando, si rivolgono ai santi, fari di luce e di speranza, certi di trovare in loro guida, conforto, aiuto.
È arrivato alla terza edizione il libro della giornalista Mariella Lentini "Santi compagni guida per tutti i giorni" (Edizioni Espansione Grafica). Il saggio (478 pagine, tutto illustrato a colori) descrive vita, opere, miracoli e preziosi insegnamenti di 365 santi e beati, uno al giorno, di ogni epoca e di tutto il mondo. Dalla Mamma Celeste a San Giuseppe, da San Francesco a Santa Chiara, e poi Antonio da Padova, Rita da Cascia, Pio da Pietrelcina, gli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, San Martino, Santi Pietro e Paolo, gli evangelisti Marco, Matteo, Luca e Giovanni, Don Bosco e Don Gnocchi, il Papa buono Angelo Roncalli, Papa Giovanni Paolo II, San Carlo Borromeo, Madre Teresa di Calcutta, Teresa d'Avila e Teresa di Lisieux, l'Angelo Custode, Sant'Agnese, Santa Rosalia, San Rocco, San Benedetto da Norcia, Mamma Margherita Occhiena, Santa Ildegarda, San Nicola di Bari... e tanti altri personaggi. Santi compagni guida per tutti i giorni è un libro dedicato soprattutto ai giovani, ai ragazzi di buona volontà, attenti ai bisogni della collettività, meno individualisti, capaci di credere nel cambiamento, di lottare per difendere e diffondere il Bene. I valori passano da giovani agli adulti e dalla questione ambientale, tanto sentita dai giovani di oggi, ad altre istanze il passo è breve, contro la guerra (nel mondo, in famiglia e dentro ognuno di noi) lo sfruttamento del lavoro, il divario tra ricchi e poveri, il disimpegno politico, sociale e culturale. L'amore si trasmette attraverso molte vie, fra queste vi è l'esempio, potente strumento educativo che insegna valori importanti.
La vita dei Santi è una preziosa documentazione che ci giunge come eco lontana ma che mantiene tutta la sua grande efficacia. Storie di persone come noi che con la propria vita hanno lasciato un forte segno d'amore e di speranza per continuare a diffonderli nel tempo, nel mondo, fra tutti noi. Una lettura che vuole prendere ispirazione da personaggi carismatici e forti pur nella loro fragilità umana. Un modo per incontrare culture, storie, missioni lontane ma allo stesso tempo vicine perché ognuno di noi può essere portatore di valori sani e diffonderne i benefici per tutta la collettività, presente e futura. Scritto in modo semplice e scorrevole, è adatto a tutti, bambini, giovani, adulti, anziani: per chi desidera apprendere la storia dell'umanità, un po' di geografia, conoscere storie avventurose e leggendarie, seguire l'esempio di donne e uomini speciali, eppure "normali" come tutti noi, per ritrovare la gioia di vivere e un vero senso da dare alla vita. Lo stesso Vaticano ha apprezzato questo impegnativo lavoro di ricerca e di scrittura di Mariella Lentini, durato tre anni, tanto che Papa Francesco ha inviato all'autrice una lettera di consenso e congratulazioni. I testi di questo libro vengono pubblicati nell'enciclopedia on line più autorevole e completa che ci sia sui santi e beati www.santiebeati.it diretta da Francesco Diani, e il quotidiano indipendente nazionale www.informazionecattolica.it on line (direttore Matteo Orlando) pubblica ogni giorno un testo tratto dal libro con audio biografia. "Radio Maria" ha trasmesso per oltre un anno vari testi del saggio, leggendoli integralmente, al mattino, nell'ambito della rubrica "Il santo del giorno". Il saggio è arricchito dalle presentazioni di Caterina Calabrese, nota giornalista e scrittrice, laureata in Scienze Religiose, Maria Rita Parsi, famosa psicoterapeuta e scrittrice e dall'Avvocato Giangiacomo Dapino, già responsabile diocesano del settore famiglia. Il volume si può ordinare su Amazon.
Mariella Lentini
Mariella Lentini (nata a Palermo il 25 dicembre 1962), giornalista, scrittrice, addetto stampa, ha scritto per Il Giorno, Il Mediterraneo di Palermo, Confidenze, Cosmopolitan e collaborato con Rete 4 (Mediaset). Nel 1997 ha svolto attività di epistolografa (stesura di lettere d’amore su commissione) e nello stesso anno ha partecipato alla mostra del libro “Parole in tasca” al Castello di Belgioioso (PV), presentando una raccolta di sue lettere.
Nel 1999 ha pubblicato un saggio sui maltrattamenti in famiglia “Eclissi d’amore – Storie vere di maltrattamenti in famiglia, psicologi, fisici e sessuali, dagli anni Venti agli anni Novanta” (Espansione Grafica). Ha partecipato alla stesura di alcuni libri di Maria Rita Parsi, tra i quali: “L’alfabeto dei sentimenti” (Oscar Mondadori, 2003); “Ingrati” (Mondadori 2011).
Estimatrice della Regina Elisabetta Seconda, nel maggio del 2021 Mariella Lentini scrisse una lettera indirizzata al Castello di Windsor, dopo la morte dell’adorato marito Filippo Duca di Edimburgo, per manifestare alla Sovrana la propria ammirazione e vicinanza. Elisabetta Seconda rispose alla Lentini con una bellissima lettera, tramite una dama di corte.
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