#film in concorso
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Al Ard Film Festival, torna l'appuntamento con il cinema sul mondo arabo
In programma dal 25 febbraio al 1 marzo al Teatro Massimo. Il presidente del Consiglio comunale Marco Benucci: “Oggi più attuale che mai”
In programma dal 25 febbraio al 1 marzo al Teatro Massimo. Il presidente del Consiglio comunale Marco Benucci: “Oggi più attuale che mai” Ventuno film in gara più quattro lavori fuori concorso per la 21esima edizione di “Al Ard Film Festival”, la rassegna cinematografica che è diventata negli anni un appuntamento consolidato nel panorama culturale cagliaritano e una finestra importante sul mondo…
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Giffoni 54: Al via la 54esima edizione con "L'Illusione della Distanza"!
Si accendono i riflettori sulla 54esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 19 al 28 luglio 2024 a Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Un’edizione ricca di novità e spunti di riflessione, che si svolgerà sotto il tema “L’Illusione della Distanza”. Un tema di grande attualità che invita a riflettere sui pericoli del senso di isolamento causato dalla paura dell’altro,…
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#cultura#54esima edizione#Campania#cinema#eventi speciali#festival#film in concorso#Giffoni Film Festival#Giffoni Valle Piana#giovani#Italia#L&039;Illusione della Distanza#Ludovico Einaudi#Sebastião Salgado#Wim Wenders
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Venezia 80 - 30 agosto - 9 settembre 2023
Concorso
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#film#venezia 80#biennale cinema 2023#concorso#mostra internazionale d'arte cinematografica di venezia
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Miss Badante - L'Altra Bellezza": il documentario che racconta il cuore e la forza delle badanti in Italia va in onda martedì 10 dicembre su RAI 3
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È quasi Natale, e Roma, con la sua bellezza eterna, si trasforma nel palcoscenico di una storia straordinaria di coraggio, solidarietà e incontri tra culture. Martedì 10 dicembre, dalle ore 16 su Rai 3 - nella trasmissione GEO, va in onda “Miss Badante - L'Altra Bellezza", il nuovo documentario firmato dal regista Salvatore Braca - Pandataria Film, che offre uno sguardo inedito e toccante sulla vita delle badanti, una categoria spesso invisibile ma fondamentale nella nostra società.
Le badanti, provenienti da paesi come: Romania, Ucraina, Repubblica Moldova, Brasile e altri angoli del mondo, dedicano la loro vita alla cura dei nostri anziani. Vivono accanto a loro 24 ore su 24, diventando una presenza indispensabile nelle famiglie italiane. Il documentario entra nelle case italiane e racconta la vita quotidiane delle badanti, le loro emozioni, la lontananza dai cari, la dedizione e la cura quotidiana. Ogni gesto, ogni parola e ogni sorriso rivelano la profondità di un lavoro che non è solo una professione, ma “una missione”.
Tra le protagoniste ci sono Olesea, Natalia, Ana, Gianina, Elena, Elisangela, donne che hanno lasciato i loro paesi per garantire un futuro migliore alle loro famiglie. Le loro storie sono un intreccio di sacrifici, speranze e successi, vissuti con umanità e forza d'animo.
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Un concorso unico per celebrare l'"altra bellezza"
Il documentario segue anche un evento speciale: l'ottava edizione di "Miss Badante", un concorso ideato da Elena Rodica Rotaru, una donna romena arrivata in Italia per realizzare il sogno di una vita. Attraverso questa iniziativa, Elena vuole restituire dignità e visibilità a queste donne straordinarie, celebrandole con un concorso che mette in luce non solo la loro bellezza esteriore, ma soprattutto quella interiore, fatta di resilienza, empatia e dedizione.
Un messaggio di speranza e umanità
"Miss Badante - L'Altra Bellezza" è un invito a guardare oltre le apparenze, a scoprire le storie che si celano dietro i volti sorridenti di chi si prende cura dei nostri genitori e nonni. È un omaggio alle donne che, con il loro lavoro, costruiscono ponti tra culture e dimostrano che la vera bellezza risiede nella cura e nella solidarietà.
Il contesto sociale ed economico
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Elena Rodica Rotaru ( organizatorice Miss Badante)
Zoriana Belei -Ucraina -Miss badante web 2021
Marilena Bãcanu - Hairstyst
Il documentario si inserisce in un momento storico particolare per il lavoro domestico in Italia, caratterizzato da una crisi di personale. Secondo gli ultimi dati INPS disponibili (2022), i lavoratori domestici sono poco meno di 900 mila, in calo rispetto all’anno precedente. Secondo il 5° rapporto annuale sul lavoro domestico, a cura dell'Osservatorio Domina, il settore è caratterizzato da una forte presenza straniera (69,5% del totale), soprattutto dell’Est Europa, e da una prevalenza femminile (86,4%). Le famiglie hanno un ruolo importante: si calcola che, grazie alla loro spesa, portano allo Stato un risparmio di circa 9 miliardi (0,5% del PIL), ovvero “l’importo di cui lo Stato dovrebbe farsi carico se gli anziani accuditi in casa venissero ricoverati in struttura”.
Per ulteriori informazioni e materiali stampa:
Miruna Cajvaneanu, Ufficio Stampa 3886515430
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Articolo di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
#byelenarotaru#fashionbloggerstylebloggerofinstagram♥️♥️♥️♥️#articolo#instagrambloggers❤️#photography📷📸#moda#blogger#fashiondesigner#arte#miss badante film arte culturale concorso documentario miss badante#miss#badante#romanian#italiani#moldova#ucraina#Brasile
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the 48 hour film project - competizione internazionale
The 48 Hour Film Project Il The 48 Hour Film Project è una competizione internazionale che sfida i filmmaker a scrivere, girare e montare un cortometraggio in sole 48 ore. Gli appuntamenti per l’edizione italiana del 2024 sono: Kick Off: 22 novembre 2024 Durante il Kick Off verranno estratti i generi e comunicati gli elementi obbligatori per la realizzazione dei cortometraggi. Drop Off: 24…
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Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo siamo tornati a parlare di film in live-action e abbiamo preso in considerazione un’opera thriller di spionaggio molto particolare che a mio avviso è stata criticata troppo ossia The Rhythm Section. Sthepanie è una donna che sta distruggendo la propria vita. Alcuni anni fa la sua famiglia è morta in un incidente aereo e non si è mai…
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Venezia 81: grandi novità tra i 5 film italiani in concorso
Ci sono cinque film italiani in concorso alla 81/a Mostra del cinema di Venezia (che si terrà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2024) e solo un regista ci è già stato in passato. La selezione è stata annunciata oggi dal direttore artistico Alberto Barbera e dal presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco. Grandi novità tra queste presenze: “Campo di battaglia” di Gianni Amelio con…
#film italiani a venezia#mostra del cinema 2024 concorso e altri film#venezia 81 tutti i film#Venezia 81: grandi novità tra i 5 film italiani in concorso#vermiglio maura delpero venezia 81
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Lousy Carter
David Krumholtz Cosa succede nella testa di una persona quando gli vengono diagnosticati solo sei mesi di vita? È quello che accade a Lousy Carter, docente di letteratura all’università con un corso monografico su Il grande Gatsby di Fitzgerald. Carter non ha una vita semplice: separato dalla moglie e vittima di un rapporto quantomeno conflittuale con la madre, insegna senza entusiasmo un libro…
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#Bob Byton#concorso internazionale#David Krumholtz#film festival locarno#francis scott fitzgerald#locarno 76#Lousy Carter#nabokov
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E già qualcuno fra i parenti ha osato chiedermi del concorso. Ma come, non partecipi? Vedo già le mie zie insegnanti partir gagliarde con le solite domande cui non saprò cosa rispondere. La verità porterebbe a una bruta discussione, meglio tentar la via della cieca ignoranza o, peggio ancora, della menzogna compiacente. Ogni volta resto muto e interdetto, incapace di soffrirne a voce, perché ho un lavoro, cristo, un lavoro creatomi dal nulla, MI SONO DATO un lavoro e per loro non è abbastanza, perché non è un posto pubblico. Forse chi ha visto Quo vado? ma vive al nord non ha ben chiaro quanto quel film ritragga fedelmente la gretta mentalità della mia terra, ma è davvero così e non fa ridere per niente. Ricordo ancora benissimo i mesi precedenti l’apertura, il silenzio dei parenti, il vuoto intorno, le risatine di mia nonna: “Ma verrà qualcuno?” e l’insistenza di mia zia: “Hai mandato le Mad? Dovresti provare col sostegno, da lì è più facile entrare” (e di questa immonda realtà parleremo un’altra volta). Ci litigai, speravo d’aver chiarito una volta per tutte le mie intenzioni, ma puntualmente dopo qualche mese tornò a chiedermi: “Allora, hai mandato le Mad? Nessuna supplenza?” “Eh, no” mentii “purtroppo nulla”. Ci rinuncio, perché quella dei nostri genitori ormai è una generazione totalmente slegata dalla realtà, convinta di vivere ancora gli anni ‘90, dove tutto era possibile, dove entravi dove volevi con l’aiuto di zio Cosimino, dove il politichino di turno sistemava gli amici di amici, dove una laurea e un concorso significavano qualcosa. Oggi la mia dipendente, povera crista che quando non lavora passa le giornate a studiare, mi ha rivelato che per la sua classe di concorso i posti messi a bando per la Puglia saranno 3. Come dovrei non incazzarmi? Come si può restare calmi di fronte a tanto schifo? Capite perché ho mandato tutti al diavolo, aprendo la MIA scuola? Non possiamo star qui a invecchiare all’ombra di mamma e papà, in attesa che lo stato ci permetta di fare ciò che abbiamo sudato e studiato decenni per fare. In famiglia nessuno sa che ad aprile ho rinunciato all'orale. Non li ritengo stupidi, è probabile che qualcuno abbia capito (forse mia madre?), dall’Usr dell’Emilia Romagna si sono fatti vivi dopo un anno (un anno!) dal superamento dello scritto, questo sì, ma è poco plausibile che venga indetto un nuovo concorso senza aver posto fine al precedente. Almeno il dubbio deve averli sfiorati. Ma non ho il coraggio di dirglielo, lascerò che lo capiscano da sé, se vogliono, non sopporterei la cenere di quegli sguardi delusi, il ricordo di mio padre che dopo lo scritto esulta al telefono: “Volesse Iddio che ti sistemi”, la segretaria dell’Usr che alla rinuncia insiste incredula al telefono ed io che le rispondo: “Non posso, ho cambiato vita”. No, la verità li ammazzerebbe, non so manco perché poi. E la cosa che mi fa più ridere è che proprio loro, le mie care zie insegnanti, gente del mestiere, non capiscono che non potrei affiancarlo in nessun modo a ciò che già faccio, perché è già un lavoro a tempo pieno. Come potrei mai dedicarmi il pomeriggio al doposcuola e preparare al tempo stesso le lezioni del giorno dopo? Partecipare ai consigli, collegi vari, attività pomeridiane ed essere ubiquamente al mio locale? Gestisco un’attività, cazzo, non è mica il lavoretto dell’estate. Ma non lo capiranno mai tanto, meglio che m’abitui sin da ora a ripetere: “Oh, sì, eccome se ho sentito! Non vedo l’ora di tentar la sorte anch’io alla lotteria!”
#so che molte/i di voi lo tenteranno#non lasciatevi abbattere dai numeri contrari#se è quel che volete davvero nella vita credeteci#io non ci ho creduto#ma non faccio testo#ricordatevi solo che non dobbiamo sopportare per forza tutto questo#se non vi lasciano fare il vostro lavoro mandateli al diavolo e fatelo per conto vostro#spero che ciò che ho fatto serva almeno da esempio#che possa essere utile in qualcosa almeno
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Torino Film Festival 2024: Un'Edizione Ricca di Star e Anteprime Internazionali. Dal 22 al 30 novembre, la 42ª edizione del TFF porta a Torino grandi nomi del cinema e una programmazione innovativa
Il Torino Film Festival (TFF) si prepara a celebrare la sua 42ª edizione dal 22 al 30 novembre 2024, trasformando la città in un epicentro di cultura cinematografica
Il Torino Film Festival (TFF) si prepara a celebrare la sua 42ª edizione dal 22 al 30 novembre 2024, trasformando la città in un epicentro di cultura cinematografica. Sotto la direzione artistica di Giulio Base, il festival promette un mix di tradizione e innovazione, con una particolare attenzione al glamour e alla presenza di star internazionali. Un’Inaugurazione di Prestigio La serata…
#Alessandria today#anteprima mondiale#anteprime cinematografiche#biglietteria TFF#biglietti TFF#Billy Zane#celebrazione cinema#cinema autoriale#cinema contemporaneo#Cinema d&039;autore#cinema e cultura#cinema internazionale#cinema italiano#cinema mondiale#concorso cortometraggi#concorso documentari#Cultura cinematografica#Eden film#eventi autunnali Torino#eventi Torino#festival cinematografico#festival cinematografico italiano#Festival del cinema#festival di Torino#Festival Internazionale#festival novembre 2024#film in concorso#Giulio Base#glamour cinema#Google News
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Storia Di Musica #348 - Jimmy Raney, A, 1957
La Storia della Prestige Records è anche la storia di una intera generazione di musicisti che ebbe la possibilità di incidere, sebbene in modo anticonvenzionale, con la creatura di Bob Weinstock. Weinstock è famoso per altri motivi, su cui ritornerò nelle prossime storie, prima fra tutte la sua estrema "parsimonia" economica, eppure fu un grandissimo talent scout, con un fiuto davvero notevole, tanto che fu fenomenale nel far registrare più cose possibili ad artisti che sapeva sarebbero poi andati verso concorrenti più grandi ed economicamente attrezzati. Oltre a ciò, viveva un eclettismo di produzione che pochissime case editrici avevano: registrò dischi di arpa jazz, duo e trio con strumenti inusuali, persino di musica d' avanguardia (i tre album che Louis Thomas Hardin, conosciuto come Moondog, incise per la Prestige tra il 1956 e il 1957). Il disco di oggi segue un'altra delle passioni di Weinstock, la chitarra jazz. E mise sotto contratto uno dei più fenomenali chitarristi del bop jazz, Jimmy Raney.
Originario del Kentucky, Raney giovanissimo sostituì alla chitarra Tal Farlow, altra leggenda dello strumento e soprannominato Octopus per le sue grandi mani, nel Trio di Red Norvio, altro gigante, vibrafonista, soprannominato Mr. Swing. Parallelamente all'impegno con il trio, è scelto da Stan Getz per una collaborazione che fece scuola, e che regalò a Raney una fortissima fama: nel 1956 vinse il prestigioso concorso della rivista Downbeat come miglior chitarrista del jazz. Eclettico, capace di spaziare tra i vari generi, Raney fu prolifico nonostante due limiti: le sue dipendenze, soprattutto dall'alcool, che lo terranno spesso lontano dalle scene nella seconda parte della sua carriera, e un impedimento fisico, cioè la Sindrome di Menière, una patologia dell'orecchio che gli provocava vertigini, nausee e drammatici momenti dove muoveva in maniera incontrollata gli occhi verticalmente.
Per la Prestige, oltre che come sessionista, incise due dischi, uno in coppia con Kenny Burrell, altro grandissimo chitarrista, (2 Guitars, del 1957), e il disco di oggi, dove come poche volte la chitarra è protagonista in un quartetto jazz. A è composto da diverse sessioni di registrazione, tenute nel mitico Van Gelder Studio di Hackensack, New Jersey, tra il Maggio del 1954 e due giorni, a Febbraio e Marzo del 1955. Insieme a Raney ci sono John Wilson alla tromba, Hall Overton al pianoforte, Teddy Kotick al contrabbasso e due batteristi Art Mardigan (nella registrazione del 1954) e Nick Stabulas (in quelle del 1955). Nei brani si sviluppa tutto l'ecclettismo e la maestria del chitarrista e il suo valore come band leader. Si sperimenta persino l'overdubbing nella spettacolare Minor, brano autografo di Raney, (che si basa sui cambi di accordi di Bernie's Tune); bellissima è anche Double Image (ispirata a There Will Never Be Another You), più un contrappunto selvaggio improvvisato tra Raney e il pianista Hall Overton in On the Square e un'intricata interpretazione della ballata Some Other Spring. John Wilson viene aggiunto alla tromba per la seconda e la terza data in studio, che consistono principalmente di standard. La vivacemente swingante Spring Is Here, una dolce What's New? di Bob Haggart e una delicatissima You Don't Know What Love Is, che dopo il successo come canzone di film anni '40 era diventata in breve tempo uno standard dopo la registrazione che Miles Davis ne fece nel 1954. Gli originali di Raney includono One More For The Mode, una piacevole rielaborazione di un'invenzione in due parti di Johan Sebastian Bach, e Tomorrow, Fairly Cloudy, un bop fiammeggiante. Completano la scaletta due riletture sentite a due classici: A Foggy Day e Someone To Watch Over Me dei superbi George Gershwin e Ira Gershwin.
Raney ebbe una seconda, ma minore, fama all'inizio degli anni '70, quando firmò un contratto per un'altra casa discografica del jazz indipendente, la Xanadu, con cui incise un bellissimo album, Influence, del 1975. Con lui in quegli anni suonava suo figlio Doug, chitarrista anch'egli, e un altro figlio musicista, Jon, cura un sito memoriale, The Raney Legacy, che raccoglie materiale sul padre e figlio chitarristi. Quando morirà, nel maggio del 1995 a soli 67 anni, il New York Times gli dedicherà un lungo articolo omaggio, descrivendolo come "one of the most gifted and influential postwar jazz guitarists in the world".
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Venezia 80 - 30 agosto - 9 settembre 2023
Fuori Concorso - Fiction
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#film#venezia 80#biennale cinema 2023#fuori concorso#fiction#mostra internazionale d'arte cinematografica di venezia
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Miss Badante - L'Altra Bellezza": il documentario che racconta il cuore e la forza delle badanti in Italia va in onda martedì 10 dicembre su RAI 3
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È quasi Natale, e Roma, con la sua bellezza eterna, si trasforma nel palcoscenico di una storia straordinaria di coraggio, solidarietà e incontri tra culture. Martedì 10 dicembre, alle ore 16 su Rai 3 - nella trasmissione GEO, va in onda “Miss Badante - L'Altra Bellezza", il nuovo documentario firmato dal regista Salvatore Bracca - Pandataria Film, che offre uno sguardo inedito e toccante sulla vita delle badanti, una categoria spesso invisibile ma fondamentale nella nostra società.
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Le badanti, provenienti da paesi come: Romania, Ucraina, Repubblica Moldova, Brasile e altri angoli del mondo, dedicano la loro vita alla cura dei nostri anziani. Vivono accanto a loro 24 ore su 24, diventando una presenza indispensabile nelle famiglie italiane. Il documentario entra nelle case italiane e racconta la vita quotidiane delle badanti, le loro emozioni, la lontananza dai cari, la dedizione e la cura quotidiana. Ogni gesto, ogni parola e ogni sorriso rivelano la profondità di un lavoro che non è solo una professione, ma “una missione”.
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Tra le protagoniste ci sono Olesea, Natalia, Ana, Gianina, Elena, Elisangela, donne che hanno lasciato i loro paesi per garantire un futuro migliore alle loro famiglie. Le loro storie sono un intreccio di sacrifici, speranze e successi, vissuti con umanità e forza d'animo.
Un concorso unico per celebrare l'"altra bellezza"
Il documentario segue anche un evento speciale: l'ottava edizione di "Miss Badante", un concorso ideato da Elena Rodica Rotaru, una donna romena arrivata in Italia per realizzare il sogno di una vita. Attraverso questa iniziativa, Elena vuole restituire dignità e visibilità a queste donne straordinarie, celebrandole con un concorso che mette in luce non solo la loro bellezza esteriore, ma soprattutto quella interiore, fatta di resilienza, empatia e dedizione.
Un messaggio di speranza e umanità "Miss Badante - L'Altra Bellezza" è un invito a guardare oltre le apparenze, a scoprire le storie che si celano dietro i volti sorridenti di chi si prende cura dei nostri genitori e nonni. È un omaggio alle donne che, con il loro lavoro, costruiscono ponti tra culture e dimostrano che la vera bellezza risiede nella cura e nella solidarietà.
https://fb.watch/wgbCXfOQ5H/
Il contesto sociale ed economico
Il documentario si inserisce in un momento storico particolare per il lavoro domestico in Italia, caratterizzato da una crisi di personale. Secondo gli ultimi dati INPS disponibili (2022), i lavoratori domestici sono poco meno di 900 mila, in calo rispetto all’anno precedente. Secondo il 5° rapporto annuale sul lavoro domestico, a cura dell'Osservatorio Domina, il settore è caratterizzato da una forte presenza straniera (69,5% del totale), soprattutto dell’Est Europa, e da una prevalenza femminile (86,4%). Le famiglie hanno un ruolo importante: si calcola che, grazie alla loro spesa, portano allo Stato un risparmio di circa 9 miliardi (0,5% del PIL), ovvero “l’importo di cui lo Stato dovrebbe farsi carico se gli anziani accuditi in casa venissero ricoverati in struttura”.
Per ulteriori informazioni e materiali stampa:
Miruna Cajvaneanu, Ufficio Stampa 3886515430
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IL MIO GIARDINO PERSIANO
Immaginate una situazione in cui mostrare i capelli o avere un amore sia vietato o comunque moralmente non accettabile. Fate fatica ad immaginarvela? Non credo, poiché ancora oggi, in molti luoghi del mondo, per una donna mostrare i capelli è proibito e spesso è anche deplorevole avere una compagnia maschile. Prima che questo accada anche nel nostro mondo, e non sorridete, perché alcuni inquietanti prodromi ci sono già e sono sotto gli occhi di tutti, quindi, prima che questo avvenga, conviene non solo avere la capacità di indignarsi, ma avere anche quella di dire no, di ribellarsi. Ce lo ricorda con una minimale, soave delicatezza un gioiellino di film di due registi iraniani, Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha con il loro “Keyke Mahboobe Man”, ovvero “Il mio giardino persiano”. In concorso alla “Berlinale 2024”, dove il film non è potuto essere presentato dai suoi autori, per il semplice motivo che ad entrambi il governo di Tehran aveva ritirato il passaporto facendo pensare ad un film dai contenuti sconvolgenti. Si tratta invece di una narrazione quasi domestica che racconta della vita piatta e grigia di Mahin (interpretata da Lily Farhadpour), donna settantenne di estrazione borghese, che vive sola nella sua casa con un grande giardino nella periferia di Tehran. Una vita fatta di abitudini quotidiane, sempre uguali, come la sporadica frequentazione di un gruppo di anziane amiche e pochissimo altro. La vita di Mahin, si anima solo quando incontra Faramarz, un taxista anch’esso settantenne. Ma quando l’invadenza pervasiva di un regime politico toglie qualsiasi libertà, tutto diventa difficile e nello stesso tempo trasgressivo. Due esseri umani che si amano sotto un regime oppressivo, potrebbero ricordare tante altre vicende cinematografiche, ma per grazia e levità Mahin e Faramaz mi hanno ricordato due altri amanti occasionali, oppressi da un regime spaventoso, Antonietta e Gabriele, i protagonisti di “Una giornata particolare” capolavoro di Ettore Scola del 1977. Certo la casa di Mahin è più intima del razionalista (e brutalista) Palazzo Federici a Roma, ma bisogna pur convenire che l’oppressione del regime talebano non è molto diversa da quella del regime fascista del film di Scola. Un film probabilmente non tanto semplice da intercettare nelle sale cinematografiche, ma che merita di essere visto.
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Zelensky il Dentone
Con tutto il rispetto che si deve al leader di un Paese invaso dai russi da due anni, dilaniato dalla guerra civile da nove, infestato di nazisti, corrotto fino al midollo ed economicamente fallito, Zelensky ricorda Guglielmo il Dentone: il personaggio di Alberto Sordi che, nel film I complessi, si presenta al concorso Rai per il nuovo lettore del telegiornale e nessuno osa dirgli in faccia che con quelle zanne non può andare in video. In 21 mesi e rotti di guerra il mediocre comico ucraino si è trasformato in attore consumato, calandosi alla perfezione nella parte e nel copione che gl’impresari e gli sceneggiatori angloamericani gli hanno assegnato: l’eroico condottiero che guida il suo popolo (o quel che ne resta) alla resistenza armata da una controffensiva trionfale all’altra fino alla vittoria dell’Impero del Bene, cioè alla sconfitta della Russia, alla riconquista delle cinque regioni perse e alla caduta di Putin. Purtroppo, come sapeva fin dall’inizio chiunque fosse dotato dei minimi rudimenti di storia, economia, geopolitica e strategia, nessuno di quegli obiettivi è stato mai alla portata: era pura propaganda, del tutto sconnessa dalla realtà.
La realtà sono centinaia di migliaia di vittime (oltre 100 mila fra morti e mutilati ucraini solo nella “controffensiva di primavera” partita in estate e finita in autunno senza lasciare traccia), mandate al macello senz’alcuna speranza dai criminali della Nato, che ne conoscevano l’assoluta inutilità: il comandante Usa Mark Milley aveva previsto il fallimento 13 mesi fa e proposto di sfruttare lo stallo per negoziare un compromesso e salvare il salvabile. Invano. La realtà sono i circa 250 miliardi di dollari buttati dall’Occidente per armare e finanziare l’Ucraina: 132 dai Paesi Ue, 69 dagli Usa, 36,5 da Gran Bretagna e altri Stati. E i mille miliardi di dollari che serviranno per ricostruirla: cifra spaventosa e destinata a lievitare, visto che nessuno fa nulla per fermare la distruzione, anzi tutti s’impegnano a prolungarla in attesa di non si sa bene cosa. Intanto ogni mese di guerra costa all’Occidente 25 miliardi di dollari e altrettanti alla Russia, che però reagisce meno peggio di noi perché, mentre noi ne annunciavamo il default, si riconvertiva all’economia bellica. Anche le braccia aperte dell’Ue a Kiev si sono rivelate promesse da marinaio: sia perché si scopre che l’Ucraina ha ben poco di democratico, sia perché quel buco nero potrebbe inghiottire la già agonizzante economia europea. Perciò ora, con le elezioni in Usa e in Ue, nessuno vuole buttare altri soldi (le vite umane per il cattivo Putin e i buoni occidentali non sono un problema) in una guerra ormai persa. Resta da trovare qualcuno che prenda da parte Zelensky il Dentone e gli spieghi la triste realtà, magari con un disegnino.
Marco Travaglio
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There are still four days until the end of the Locarno Film Festival on which Luca Marinelli sits as one of the jurors. I wish the fest was a tad longer so he would have to continue doing press.
Like giving a wide-ranging interview with Pardo for the fest. Very interesting interview despite the ropey Italian to English translation Google offered.
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What will juror Marinelli bring to the table?
As a member of the Jury of the International Competition What will your evaluation criteria be?
LM: I was just looking at the list of films in competition and a judging by the pictures that accompany them to me already everyone likes them, so maybe I'm off to a bad start! [laughs] Actually I don't have specific parameters. I certainly won't wear it judging only the performers, but I will watch the film as a whole. However, for me it is essential to leave from the assumption of great respect for the film itself, because every film is a work that requires great efforts many people and for this reason it must be evaluated with consideration. That said, I'd like to have a good dialogue with the film, an intelligent dialogue on an intellectual level and emotional. In short, I hope that a film leaves me a thought, a sensation, an emotion.
Marinelli also gives a brief interview at this site, which is in Italian.
Until the next interview, just have to dig into past for Luca content.
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