#eredità della guerra
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"Alyssia, il destino di Aerion è di nuovo in pericolo?". "La guerriera steampunk affronta una nuova minaccia per salvare il suo mondo."
La Guerriera di Ferro: Il Richiamo della Battaglia. Nel cuore di Kronthar, una città sospesa tra ingranaggi e vapori, la guerriera Alyssia Forge varcò la soglia della sua casa. Il suo rifugio, situato nel quartiere industriale di Gildhaven, era un angolo di tranquillità in un mondo costantemente in movimento. Le pareti di metallo brunito riflettevano la luce calda delle lampade a gas, mentre il…
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É tempo di considerare l'ideologia woke come manifesto eversivo, una filosofia oscurantista e totalitaria dove moralismo, ipocrisia, doppio standard, sono imprescindibili da una élite politico/culturale che, regurgitata dal capitale finanziario, quindi, sprovvista di carattere identitario, mira alla completa distruzione dei valori e della millenaria cultura europea. La collettività non ha bisogno di moralizzatori, di censori, dell'ipocrisia dei perenni indignati, la collettività per evolversi ha il dovere di sviluppare, di mantenere vivo il pensiero non conforme, il confronto delle idee, ultimi baluardi di difesa ai totalitarismi.
L'inquisizione woke si costruisce sulla debolezza umana che, protetta dal moralismo, produce fedeli servi, finti intellettuali, statisti del nulla, mercenari dell'autocelebrazione, che, deresponsabilizzati dal peso delle idee, cavalcano l'onda del pensiero del potere dominante. L'identità europea, la democrazia, la libertà sono in serio pericolo, la sua eredità culturale é nelle mani di una opinione pubblica non evoluta, imbrigliata, in larga maggioranza, in un conflitto vecchio di 100 anni, basato sull' esorcismo della simbologia del fascismo e del comunismo, ma incapace di distinguere e contestualizzare il totalitarismo nei suoi contenuti fondanti, risultando, quindi, vulnerabile alle sue nuove maschere ed alle sue nuove dinamiche di diffusione.
Mai come oggi é imperativo un netto rifiuto a questa deriva dei soloni autoreferenziati, politicamente corretti, perennemente indignati, inclusivi a corrente alternata, antirazzisti on demand, antifascisti da operetta, al contempo accesi sostenitori di Pravyi Sektor e della guerra etnica con le sue fondamenta neonaziste. Una società non consapevole del suo potenziale storico/culturale é destinata a inabissarsi nel baratro del nichilismo del consumo che, per esistere, vuole esseri trasformati in artefatti conformati, adoratori del nulla, prodotti fuoriusciti dalla cultura del barbecue, nata in un paese privo di storia.Le nostre radici sono profonde,non hanno bisogno di nessuna revisione,non hanno nessuna colpa da espiare,non hanno nessun dovere se non quello di essere tramandate. Il wokismo é totalitarismo. Stay woke, non farti trasformare in zombie.
-Colonnello Kurtz
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Dimitrie Cantemir: Il Legame Tra Politica, Musica e Cultura Ottomana
Dimitrie Cantemir è una figura di spicco nella storia europea e ottomana, il cui contributo spazia tra politica, cultura e musica. Nato nel 1673 in Moldavia, Cantemir apparteneva ad una famiglia boiarda che governava la Valacchia e la Moldavia sotto l'Impero Ottomano. Durante la sua vita, soggiornò a lungo a Istanbul, in particolare nel quartiere di Fener, abitato all'epoca dall'élite greca.
Oltre alla sua carriera politica, Cantemir è ricordato soprattutto per il suo contributo alla musica turca ottomana. Autore del primo trattato scientifico e sistematico su questo genere musicale, registrò le melodie e i modelli musicali del suo tempo, garantendo la loro trasmissione alle generazioni future. Questo lavoro monumentale fu successivamente valorizzato dal noto musicologo Jordi Savall, che nel 2010 realizzò l'album Istanbul, basato proprio sulle trascrizioni di Cantemir.
La sua vita politica subì un brusco cambiamento nel 1710, quando si alleò con lo zar Pietro il Grande, convinto del declino dell’Impero Ottomano. La guerra tra russi e turchi si concluse con un fallimento a Stănilești (18-22 luglio 1711) ed i Cantemir furono costretti all'esilio in Russia, segnando la fine del loro dominio in Moldavia.
Oggi, Cantemir è celebrato come una delle figure più influenti nella storia della Romania e della Moldavia. Il suo busto si erge nei giardini dell'Università di Comrat, in Moldavia, e in occasione del 200�� anniversario della sua nascita, la sua immagine fu stampata su una serie di francobolli.
Nel quartiere di Fener, è possibile visitare la casa di Cantemir, ora trasformata in museo. Tuttavia, questo spazio, purtroppo più simile a un giardino del tè che a un vero museo, non riesce a trasmettere appieno la portata della sua eredità culturale. La classica baracconata acchiappaturisti che sta caratterizzando questa zona da alcuni anni.
Dimitrie Cantemir resta comunque un ponte simbolico tra Romania, Moldavia e Turchia, un uomo la cui opera ha attraversato i confini e il tempo, lasciando un segno indelebile nella storia. La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
IL DIPINTO PIU' CRUDELE DEL '500
Il Cinquecento: prologo della modernità che si riflette in un'espressione artistica matura e compiuta, epigone del Rinascimento in un quadro di committenza colta e diffusa? Non è così. La visione idilliaca di quest'epoca è priva di fondamento. In quel secolo le stridenti illusioni umaniste giungono a materializzarsi in laceranti conseguenze politiche e religiose che culmineranno con l'avvenimento più significativo del tempo: il "Sacco di Roma" del 1527, decretato dall'Imperatore cattolico per eccellenza, Carlo V, capace di vagheggiare il sogno di un potere pacificato entro l'unità religiosa e universalistica incarnata nella figura del sovrano illuminato. Invece, è un secolo di conflitti cruenti e di proto-nazionalismi favoriti da complessi processi dinastici che dilanieranno l'Europa fino a lasciare in eredità al Seicento il veleno delle lotte di religione, fermento alla devastante Guerra dei Trent'anni. Perché sorprendersi di un testo pittorico come la "Punizione di Marzia" che il vecchio Tiziano Vecellio dipinge negli anni vicini alla sua scomparsa, da artista consapevole della tragicità intrinseca nell'esistenza, della crudeltà della vita nel suo crogiolo infuocato di anime e di mondi. Così, il colore che sulla tela è manifestazione dei corpi, si sfalda, si consuma, perde materialità e compattezza, si deforma e scorre. E con esso, le immagini mostrano il segno del flusso spietato della carnalità che è piacere sadico, eccitazione spasmodica, inquietudine dei sensi. Ecco da cosa nasce il dipinto di Tiziano, definito a ben ragione da Augusto Gentili "il dipinto più crudele del Cinquecento".
- Tiziano Vecellio (1488-1576): "Punizione di Marsia", 1570-1576, Kromeriz, Museo Nazionale (Rep. Ceca)
- Sulla copertina del libro: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
#thegianpieromennitipolis#tiziano vecellio#tiziano#arte#arte moderna#arte italiana#maria casalanguida
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Il 15febbraio nasceva a Firenze Pietro il Fatuo, ovvero il tragico destino di un figlio di papà (quando il papà è Lorenzo il Magnifico).
Tutti i figli di padri famosi devono affrontare lo spauracchio del confronto con il padre, oltre al normale complesso d’Edipo. E per un Alessandro Magno che ce la fa, c’è un Pietro il Fatuo che miseramente fallisce. E dire che Pietro, povera creatura, dalla sorte aveva avuto anche qualche dono, tipo quello di assomigliare fisicamente a mamma Clarice Orsini, una delle donne più belle del rinascimento e non al babbo, fascinoso quanto si vuole, ma bruttino. Clarice gli aveva donato anche antenati illustri e nobili che a casa Medici mancavano, e buoni agganci a Roma. Il padre gli aveva invece dato tutto quello che i Medici potevano, ed era molto: una fortuna immensa, i migliori precettori, fra cui Angelo Poliziano amico di famiglia, una corte zeppa di artisti e il potere su Firenze.
Pietro però aveva il tocco di Mida al contrario: ignorante come una talpa, usò Michelangelo per farsi fare pupazzi di neve dopo una nevicata a Firenze. Vanesio, si fece odiare per le spese folli in vestiti. In politica, era un disastro. Non riuscì nemmeno a convincere il papa Alessandro Borgia a far sposare ad un Medici Lucrezia Borgia, e sì che Alessandro fece sposare la figlia praticamente a chiunque. Quando i Francesi scesero in Italia, cincischiò senza senso, e poi dovette arrendersi e concedere loro il passaggio e piazzeforti gratis. A Firenze il popolo si infuriò, e Savonarola riuscì a far cacciare Pietro e instaurare la Repubblica.
Pietro per tutto il resto della vita tentò di tornare a a Firenze, senza riuscirci. I cugini più svegli saliranno al potere. Lui morirà affogando in un fiume durante una campagna di guerra in cui, tanto per cambiare, non cavava un ragno dal buco, e il fratello papa Leone penò parecchio per trovare un posto dove seppellirlo, mettendolo poi provvisoriamente a Cassino, di cui era abate. Era il 28dicembre 1503.
Una fine fantozziana, senza gloria e senza dignità, per un bel ragazzo che era decorativo ma non riuscì mai ad essere altro e nella vita sbagliò ogni singola mossa, perché i padri possono essere sì potenti e lasciarti il mondo, ma se non hai la testa per gestirla ogni eredità è solo una maledizione.
foto da Wikipedia
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🤡 Biden: "Proprio come nella Seconda Guerra Mondiale, oggi, i lavoratori americani patriottici stanno costruendo l'arsenale della democrazia".
- L'AntiDiplomatico.
di Maria Zakharova
Biden ha definito gli aiuti all’Ucraina un “investimento intelligente” che pagherà dividendi per le generazioni future
Prima la chiamavano "la lotta per la libertà e la democrazia". Ora si scopre che è solo un calcolo. È sempre stato così, hanno semplicemente ingannato il mondo, nascondendosi dietro valori che per Washington non esistono.
Le guerre hanno tradizionalmente rappresentato un “investimento intelligente” per gli Stati Uniti. Poiché non si svolgevano sul territorio americano, non si preoccupavano dei costi degli altri.
Come si suol dire, niente di personale, solo affari.
Veniamo ora ai “dividendi”.
Come ha osservato un secolo fa il giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Oliver Wendell Holmes Jr.: “Lo sviluppo personale di un uomo muore con lui, proprio come le sue virtù svaniscono dalla memoria, ma i dividendi delle azioni che lascia in eredità ai suoi figli vivono e continuano a vivere”. la sua memoria verde.
A quanto pare, tutto è morto e scomparso per coloro che giudicano in questo modo i dividendi del sangue.
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Il futuro?
“Un'orchestra sinfonica oggi costa meno di un calciatore, quale eredità ci aspettiamo di lasciare ai nostri figli? La cultura non esiste per fare profitto, ma per educare. Se questo non cambia, nelle generazioni future prevarranno persone superficiali e molto pericolose”.
Ricardo Muti
Questa frase del maestro Muti è solo un esempio di lucidità su cui si dovrebbe riflettere, ma la società in cui viviamo, non solo in Italia, è sull'orlo del fallimento a livello umano perché si tende a valorizzare il superfluo e l'inutile. Ancora non siamo alla deriva totale, ma non manca molto, la frase che spesso scrivo come commento a comportamenti da primitivi è "Stiamo scivolando su un piano inclinato verso Idiocrazy", avete presente quel film geniale dove una coppia uomo/donna vengono ibernati per un esperimento militare di un anno ma si risvegliano dopo 500 anni, perché l'ufficiale in capo all'esperimento si fa coinvolgere in un giro di prostituzione e viene arrestato e l'esperimento chiuso ma loro vengono dimenticati? Il film è apparentemente demenziale a tratti molto divertente ma quello che traspare in realtà è che la società sta involvendo sempre di più, questo è reale non un film di fantasia se pur geniale. Ci sono vari aspetti che riconducono alla pellicola, come prima cosa l'impoverimento del linguaggio nelle nuove generazioni, per fare un esempio negli stati uniti (se vedi i tweet dei ragazzi americani ti rendi conto) si usano una infinità di acronimi, loro sono abituati a ridurre tutto per risparmiare tempo, ma facendo così si perde a lungo andare la proprietà delle parole; questa pratica oramai è di uso comune anche in Europa tra i giovani, anche in Italia. Premetto che non è tutto così e che ci sono giovani con la testa sulle spalle che fanno buon uso del linguaggio, ne conosco parecchi. La superficialità di cui parla Muti è segno della mancanza di interesse verso qualcuno o qualcosa, che è spesso figlia della competizione perché nello sminuire il prossimo per passare per più bravi si usano le scorciatoie del cervello, anche perché così sottovaluti il tuo avversario pratica già di per se sbagliata perché si può ritorcere contro di te quando si evidenzia il fatto che le tue sono solo parole e non fatti. La pericolosità invece l'abbiamo vista sullo stupro di gruppo a Palermo, quei bravi ragazzi non hanno empatia e per loro era un gioco, ho letto che uno diceva nella loro chat privata che cose del genere le aveva viste solo sui pornazzi, non demonizzo internet ma purtroppo quando si ha una tecnologia così potente e la si usa male può causare distorsioni mentali, appunto come quella. Ci si interroga sugli errori e si inizia a puntare il dito contro le famiglie, ma siamo sicuri che i loro genitori siano colpevoli quanto loro? Cioè non sappiamo neanche che tipo di situazione sti trogloditi hanno in casa, ma subito i giornali tutti a prendersela con mamma e papà che magari si fanno un mazzo così per dare a sti idioti un futuro migliore, di sicuro c'è altro oltre al nucleo familiare, ma non voglio scendere in particolari visto che la vicenda è abbastanza pesante, dico solo che in una nazione dove non si hanno punizioni esemplari per chi viola le leggi, non solo in questo caso, è ovvio che chiunque si prende la briga di delinquere sapendo che non gli accadrà nulla, il berlusca starà ridendo pensando di aver fatto un buon lavoro. Questo discorso è lungo e intricato, la società si è trasformata in qualcosa di completamente lontano da quello che era negli anni 80 e 90, secondo me regredendo, per via di comportamenti sempre meno umani, la competizione è l'inizio di una guerra, la disgregazione di quel tessuto sociale che ci univa attraverso la separazione sempre più piccole categorie ci ha allontanati e sappiamo che per i potenti più siamo divisi meglio è perché l'unione fa la forza, chiedetelo a Maria Antonietta. E ci sarebbe molto ma molto altro da scrivere, ma ho altro da fare e mi fermo.
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I commessi della Giunti si staranno ancora chiedendo che strano genere mi piace ahah ma è difficile spiegarmi e poi chissà se gli è rimasta la curiosità di che libro cercavo di descrivergli al commesso che era convinto di aver capito i miei gusti e ha tentato di consigliarmi un libro che non ci azzeccava nulla ahah
Tutto è iniziato con mamma che ha voluto chiedere del terzo libro della saga di Tilly che cercavo tra gli scaffali inutilmente, dopodiché questo commesso mi si avvicina e cerca di sbirciare i libri che ho in mano: due fantasy per ragazzi, però mi ha raggiunta nel settore narrativa per adulti, quindi già lì era curioso di capire perché mi trovassi in quel settore con quel genere di libri in mano ahah e quindi mi chiede "che libri leggi?" E io oddio mo cosa gli rispondo, quindi con voce nasale perché raffreddata cerco di dire "spazio tra ragazzi e adulti" per non dire spazio tra bambini-ragazzi e adulti ahah, e mi sorride incuriosito per poi lasciarmi finire di guardare gli scaffali prima quello a parete in cui mi aveva colpita una ennesima copertina cute con dei libri disegnati e nel titolo la parola libreria, è diventata una fissa ultimamente e soprattutto ne sono davvero un sacco di questo genere, ma mi ritrovo a poggiarlo quasi subito per via della sintesi nella pagina interna della copertina, penso "ah l'ennesimo libro che inizia con un lutto, un locale lasciato in eredità o problemi vari stavolta un'amicizia molto particolare che non ha età ma comunque non di mio gusto o almeno credo, fatt'é che l'ho poggiato. Ho continuato a guardare lo scaffale spuntando mentalmente: quello lì l'avevo già scartato, quello l'ho in eBook e gli altri uffa tema guerra e drammi vari, mi resta solo lo scaffale basso dei romanzi rosa, mah non penso di trovare nulla qui ma non si sa mai. Sempre gli stessi e poi mi colpisce un titolo diverso finalmente! Oh stile libreria ma un magazzino dei sogni, molto interessante, uh scrittrice coreana sempre più interessante, "ti prego che non inizi con qualche disgrazia anche questo" penso mentre apro la copertina alla sinossi, leggo e esclamo a voce abbastanza alta da attirare l'attenzione di mamma "finalmente qualcosa di originale! Diverso dagli altri! Va bene questo come terzo libro da farmi regalare dalla nonna per la laurea al posto di Tilly"
Andiamo in fila per pagare quando quel commesso mi fa "vieni che ho visto che libro ti interessa e penso di sapere quale altro libro può essere di tuo interesse" io lo seguo incuriosita ed emozionata wow si è proprio così tanto interessato, lo so che vuole semplicemente vendermi un altro libro ma ero comunque adrenalinica, ci ritroviamo di nuovo nel settore ragazzi e io gli faccio ah penso di aver capito a che libro ti riferisci! E lui un po' ridendo mi guarda e dice "no mi leggi anche nel pensiero ora!" Spoiler a quanto pare no ahah visto che pensavamo a due libri lontani anni luce dall'essere lo stesso genere ahah, quindi gli spiego che l'illustratrice del libro a cui alludevo è la stessa di quelli di Tilly e che prima l'avevo visto lì solo soletto e avevo pensato "ecco a te devo ancora leggere!" E lui mi dice "ora me lo devi mostrare che sono troppo curioso", niente non lo sono riuscita a ritrovare e non ricordandomi il titolo ma solo copertina fucsia-viola, una ragazza dietro un tavolo con delle pozioni magiche e una V da qualche parte nel titolo e non ritrovandolo nemmeno su internet o nella mia lista di quelli da leggere è rimasto un mistero per il commesso curioso ahah
Nel frattempo gli avevo mollato i 3 libri già sicuri dell'acquisto per continuare a cercare quella benedetta copertina fucsia, quindi lui li va a portare in cassa perché naturalmente non fa il fattorino ahah e mentre cercavo ancora sul telefono arriva la commessa donna, che non aveva capito che la ricerca la stavo facendo per il collega e non per me e poi una volta capito ciò cerca in tutti i modi di convincermi a leggere dei fantasy proprio tanto fantasy dicendomi che lei ama i fantasy e che se è un fantasy lei sicuramente l'ha letto, ma io cerco di farle capire che si amo i fantasy ma non del genere di Harry Potter, al che naturalmente mi guarda perplessa e mi chiede delucidazioni. Io con pazienza cerco di spiegarmi: "mi piacciono fantasy realistici", altro sguardo corrucciato e perplesso, "storie di persone normali in una vita normale ma con magia". A quel punto si illumina e mi porta nel settore fantasy e horror per adulti. Io penso ok mo che ci facciamo qui, c'è solo la trilogia delle gemme qui che ho letto e mi è piaciuta, il resto tutto non dei miei gusti ma sono curiosa e quindi la lascio fare. Prende un librone dopo avermi chiesto se sono veramente una lettrice, ora capisco la domanda era riferita alla quantità di pagine, e legge il titolo mah già l'avrei scartato però dai sentiamo perché proprio questo pensa possa essere il mio genere, mi descrive la storia e se non fosse stato per l'ambientazione di un Inghilterra vittoriana e storia di ragazzi mutanti avrei detto ah hanno copiato l'Accademia del bene e del male che purtroppo non mi è piaciuto come romanzo e quindi ho abbandonato la saga già a fine primo libro, finisce di narrarmi la sinossi lasciandomi con un quesito perché giustamente no spoiler, al che penso poverina il genere non è di mio gusto ma lei è stata così gentile a narrarmi sta sinossi che dire "no, lo scarto" mi pare brutto, quindi mentendo mi limito a dire "ci penso su" lei sorride, mamma tira un sospiro di sollievo perché sentendo la trama sapeva benissimo non essere di mio gusto e andiamo a pagare, saluto e una volta uscita dal negozio mi rigiro e rileggo l'annuncio attaccato su un foglietto "cercasi libraio" forse sono stata troppo precipitosa a dire no a mamma quando me l'ha fatto notare, ci penserò su.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#narrazione#realtà#libreria#libri#commesso#commessa#negozio#giunti#fantasy#genere#lettura#gusti personali#curiosità#consigli#suggerimenti#divertente#risate#adrenalina#bookslover#scaffali#annuncio#lavoro#chissà
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AGNELLI SEGRETI. PECCATI, PASSIONI E VERITA' NASCOSTE DELL'ULTIMA "FAMIGLIA REALE"/2
https://www.youtube.com/watch?v=DjtdrJ5l8x0 Agnelli. The italian royal family: Il grande interesse sulle vicende della famiglia Agnelli, con la guerra ventennale per l’immensa eredità di Gianni e di Marella Agnelli, è legato alla scoperta di particolari inediti e incredibili legati al gigantesco patrimonio accumulato nel tempo e al numero di società nei paradisi fiscali creato dall’indiscusso…
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Viaggio attraverso le Ere - parte 2
Ripercorriamo le tappe delle Ere astrologiche e soffermiamoci sull'Era dell'Ariete. Esiste un nesso profondo tra queste transizioni cosmiche e le radicali metamorfosi della coscienza umana. Non si tratta della consueta lezione di astrologia: circa 4000 anni fa, con l'avvento dell'Era dell'Ariete, si verificò un mutamento profondo non solo nelle strutture del mondo, ma anche nella comprensione che l'uomo aveva di sé e del proprio ruolo nell'universo. Analizziamo innanzitutto l'epoca precedente, l'Era del Toro, simbolo di stabilità, dedizione alla Dea, agricoltura e un’intima connessione con la Madre Terra, nutrice e sostegno per l'umanità. Con l'arrivo dell'Ariete, l'umanità inizia a muoversi con rapidità e impeto. Si può comprendere meglio questo cambiamento riflettendo sulla storia di Abramo, leader della prospera città di Ur, che decide di abbandonare la sicurezza taurina per intraprendere un viaggio ignoto, spinto dal coraggio pionieristico che caratterizza l'Era arietina.
Questo impulso si manifesta nell'esplorazione, nella conquista e nella lotta per affermare i propri ideali. Non a caso, in questo periodo emerge una marcata cultura guerriera, come dimostra l'Esodo degli israeliti dall'Egitto: un altro viaggio verso l'ignoto, guidato dalla fede. Il simbolismo dell'ariete è centrale e perdura, basti pensare allo shofar ebraico, il corno di capro usato durante le celebrazioni religiose, che richiama questa antica eredità.
L'Era dell'Ariete non si limitò a segnare un'epoca di conquiste fisiche e militari, ma vide anche l'affermazione dell'individuo, dell'eroe, che affronta lotte interiori e sfide personali per realizzare sé stesso. Ulisse è l'archetipo di questo viaggio eroico, combattendo contro ogni avversità per tornare a casa. L'ambizione e la conquista personale, caratteristiche proprie di questa fase, plasmarono profondamente l'umanità, non solo esteriormente ma anche interiormente. A questa espansione si accompagnarono nuove leggi, nuove strutture e una necessità di equilibrio: è qui che entra in gioco la Bilancia, opposto polare dell'Ariete, il cui influsso bilancia l'energia dinamica con l'ordine e la giustizia.
Mentre si sviluppa l'idea dell'eroe, assistiamo anche a una fioritura intellettuale e filosofica: i pensatori dell'antica Grecia, i profeti d'Israele, i rishi indiani iniziano a riflettere su questioni fondamentali riguardanti l’esistenza, la società e l'universo. Le loro idee gettano le basi per le concezioni che ci accompagnano ancora oggi. È interessante notare che, parallelamente all'emergere di queste nuove correnti di pensiero, la conoscenza spirituale comincia a diventare più esoterica e riservata. Perché questo bisogno di segretezza? Un'ipotesi è che anticipasse l'arrivo dell'Era dei Pesci, caratterizzata dal misticismo, dalla spiritualità celata e simbolica.
Nel periodo arietino, mentre l'umanità si spinge oltre i confini fisici e intellettuali, sorgono nuove sfide. Le conquiste non furono senza costo: l'ambizione, se non moderata, poteva portare a esiti distruttivi. Le stesse forze di progresso che avevano spinto in avanti questa era ne sancirono anche il declino. Questo solleva una domanda: stiamo forse ripetendo, nella nostra epoca, questi stessi eccessi? Nonostante ci troviamo in un'era differente, quelle antiche energie sono ancora presenti, alimentando la competizione, il successo individuale e persino la glorificazione della guerra, temi centrali nell'Era dell'Ariete.
Questi archetipi continuano a plasmare il nostro modo di agire, e dobbiamo chiederci se ciò che perseguiamo sia davvero benefico per noi stessi e per la collettività. Conoscere le Ere equivale a tenere in mano uno specchio cosmico e riflettere su ciò che vi vediamo riflesso. Solo così potremo costruire un futuro più equilibrato e sostenibile. Studiamoci e domandiamoci dove si manifesta, nelle nostre vite quotidiane, quell'energia arietina, e come possiamo incanalarla per il bene comune, non solo per noi stessi.
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La Corea del Nord blocca le strade e ferrovie che la collegano alla Corea del Sud
La Corea del Nord punta a costruire forti strutture di difesa in risposta alle manovre militari degli avversari. "E' stato lanciato un progetto per scollegare del tutto le strade e le ferrovie" verso la "Corea del Sud e per "rafforzare le aree rilevanti della nostra parte con forti strutture di difesa", ha riferito lo Stato maggiore dell'Esercito popolare di Corea, secondo un dispaccio rilanciato dall'agenzia statale Kcna. "Per il nostro esercito chiudere e bloccare in modo permanente il confine a sud con la Corea del Sud, il primo Stato ostile e nemico principale, nella situazione attuale è una misura di autodifesa per inibire la guerra e difendere la sicurezza della Corea del Nord", ha riferito ancora la nota, in merito all'adozione di una "misura risoluta e forte" in risposta alla "situazione militare acuta" nella penisola coreana, tra le manovre militari del Sud vicino al confine e le "visite di risorse nucleari strategiche" Usa nella regione. L'esercito di Pyongyang ha riferito di aver inviato questa mattina "un messaggio telefonico" alle truppe americane al Sud per "prevenire errori di valutazione e conflitto accidentale sul progetto di fortificazione". Gli Stati Uniti hanno dislocato circa 28.000 soldati al Sud per scoraggiare possibili aggressioni del Nord, una eredità della Guerra di Corea del 1950-53 conclusa con un armistizio, non con un trattato di pace. Read the full article
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Rivoli (Torino) dedica uno spazio al Beato Rolando Maria Rivi, giovane martire e protettore dei seminaristi
Fratelli d’Italia propone l’intitolazione di un’area cittadina al seminarista martire, un simbolo di fede e dedizione per i giovani di oggi
Fratelli d’Italia propone l’intitolazione di un’area cittadina al seminarista martire, un simbolo di fede e dedizione per i giovani di oggi. Il 28 ottobre 2024, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Rivoli ha presentato una mozione per intitolare uno spazio cittadino al Beato Rolando Maria Rivi, giovane seminarista ucciso a soli 14 anni durante la Seconda Guerra Mondiale per la sua fede.…
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*L'INTERVENTO INTEGRALE DI BENJAMIN NETANYAHU ALL'ONU* (prima parte): "Signor Presidente, signore e signori, non avevo intenzione di venire qui quest'anno. Il mio paese è in guerra, lotta per la propria vita.
Ma dopo aver sentito le bugie e le calunnie rivolte al mio paese da molti degli oratori presenti su questo podio, ho deciso di venire qui e mettere le cose in chiaro. Ho deciso di venire qui per parlare a nome della mia gente.
Per parlare a nome del mio Paese, per parlare a nome della verità. Ed ecco la verità: Israele cerca la pace. Israele desidera la pace. Israele ha fatto la pace e farà ancora la pace. Eppure affrontiamo nemici feroci che cercano il nostro annientamento e dobbiamo difenderci da loro.
Questi selvaggi assassini, i nostri nemici, cercano non solo di distruggerci, ma cercano di distruggere la nostra civiltà comune e riportare tutti noi a un’epoca oscura di tirannia e terrore. Quando ho parlato qui l’anno scorso, ho detto che ci troviamo di fronte alla stessa scelta senza tempo che Mosè pose davanti al popolo di Israele migliaia di anni fa, mentre stavamo per entrare nella Terra Promessa. Mosè ci ha detto che le nostre azioni determineranno se lasceremo in eredità alle generazioni future una benedizione o una maledizione.
E questa è la scelta che dobbiamo affrontare oggi: la maledizione dell’incessante aggressione dell’Iran o la benedizione di una riconciliazione storica tra arabi ed ebrei. Nei giorni che seguirono quel discorso, la benedizione di cui parlavo divenne più chiara.
Un accordo di normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele sembrava più vicino che mai. Ma poi è arrivata la maledizione del 7 ottobre. Migliaia di terroristi di Hamas provenienti da Gaza, sostenuti dall’Iran, hanno fatto irruzione in Israele con camioncini e motociclette, e hanno commesso atrocità inimmaginabili.
Hanno ucciso selvaggiamente 1.200 persone. Hanno violentato e mutilato le donne. Decapitavano gli uomini. Bruciavano vivi i bambini. Hanno bruciato vive intere famiglie: neonati, bambini, genitori, nonni. Sembra ricordare l'Olocausto nazista.
Hamas ha rapito 251 persone provenienti da decine di paesi diversi, trascinandole nelle segrete di Gaza. Israele ha riportato a casa 154 di questi ostaggi, compresi 117 che sono tornati vivi. Voglio assicurarvi che non avremo pace finché anche gli altri ostaggi non saranno riportati a casa e alcuni dei loro familiari saranno qui con noi oggi. Ti chiedo di alzarti.
Con noi c'è Eli Shtivi, il cui figlio Idan è stato rapito dal festival musicale Nova. Questo era il suo crimine: un festival musicale. E questi mostri assassini lo hanno preso. Koby Samerano, il cui figlio Jonathan è stato assassinato e il suo cadavere è stato portato nelle segrete, nei tunnel del terrore di Gaza, un cadavere tenuto in ostaggio.
Salem Alatrash, il cui fratello Mohammad, un coraggioso soldato arabo israeliano, è stato assassinato. Anche il suo corpo è stato portato a Gaza. E lo stesso vale per il corpo della figlia di Ifat Haiman, Inbar, brutalmente assassinata nello stesso festival musicale.
Con noi c'è Sharon Sharabi, il cui fratello Yossi è stato assassinato, e che prega per suo fratello maggiore Eli, che è ancora tenuto in ostaggio a Gaza. E con noi c'è anche Yizhar Lifshitz del Kibbutz Nir Oz, un kibbutz che è stato spazzato via dai terroristi.
Per fortuna, siamo riusciti a liberare sua madre, Yocheved, ma suo padre, Oded, sta ancora languendo nell'inferno terrorista sotterraneo di Hamas. Te lo prometto ancora una volta, riporteremo a casa i tuoi cari. Non risparmieremo questo sforzo finché questa santa missione non sarà compiuta.
Signore e signori, la maledizione del 7 ottobre è iniziata quando Hamas ha invaso Israele da Gaza, ma non è finita lì. Israele fu presto costretto a difendersi su altri sei fronti di guerra organizzati dall’Iran. L’8 ottobre Hezbollah ci ha attaccato dal Libano. Da allora, hanno lanciato oltre 8.000 razzi contro le nostre città, i nostri civili, i nostri bambini. Due settimane dopo, gli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen hanno lanciato droni e missili contro Israele, il primo di 250 attacchi di questo tipo, incluso uno ieri mirato a Tel Aviv. Anche le milizie sciite iraniane in Siria e Iraq hanno preso di mira Israele dozzine di volte nell’ultimo anno.
Alimentati dall’Iran, i terroristi palestinesi in Giudea e Samaria hanno perpetrato decine di attacchi lì e in tutto Israele. E lo scorso aprile, per la prima volta in assoluto, l’Iran ha attaccato direttamente Israele dal suo stesso territorio.
Lanciandoci contro 300 droni, missili da crociera e missili balistici. Ho un messaggio per i tiranni di Teheran: se ci colpite, noi colpiremo voi. Non c’è posto – non c’è posto in Iran – che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere. E questo vale per tutto il Medio Oriente.
Lungi dall’essere agnelli portati al macello, i soldati israeliani hanno reagito con incredibile coraggio e con sacrificio eroico. E ho un altro messaggio per questa assemblea e per il mondo fuori da questa sala: stiamo vincendo.
Signore e signori, mentre Israele si difende dall’Iran in questa guerra su sette fronti, la linea che separa la benedizione e la maledizione non potrebbe essere più chiara. Questa è la mappa che ho presentato qui l'anno scorso. È una mappa di benedizione.
Mostra Israele e i suoi partner arabi che formano un ponte terrestre che collega l’Asia e l’Europa. Tra l’Oceano Indiano e il Mar Mediterraneo, attraverso questo ponte, poseremo linee ferroviarie, condutture energetiche e cavi in fibra ottica, e questo servirà al miglioramento di 2 miliardi di persone.
Ora guarda questa seconda mappa. È la mappa di una maledizione. È la mappa di un arco di terrore che l’Iran ha creato e imposto dall’Oceano Indiano al Mediterraneo. L’arco maligno dell’Iran ha bloccato le vie navigabili internazionali.
Interrompe il commercio, distrugge le nazioni dall’interno e infligge miseria a milioni di persone. Da un lato, una luminosa benedizione: un futuro di speranza. D’altra parte, un futuro oscuro di disperazione. E se pensate che questa mappa oscura sia solo una maledizione per Israele, allora dovreste ricredervi. Perché l’aggressione dell’Iran, se non verrà controllata, metterà in pericolo ogni singolo paese del Medio Oriente e molti, molti paesi nel resto del mondo, perché l’Iran cerca di imporre il suo radicalismo ben oltre il Medio Oriente.
Ecco perché finanzia reti terroristiche nei cinque continenti. Ecco perché costruisce missili balistici con testate nucleari per minacciare il mondo intero. Per troppo tempo il mondo ha accontentato l’Iran. Ha chiuso un occhio sulla sua repressione interna. Ha chiuso un occhio davanti alla sua aggressione esterna. Ebbene, questa pacificazione deve finire. E questa pacificazione deve finire adesso.
Le nazioni del mondo dovrebbero sostenere il coraggioso popolo iraniano che vuole liberarsi di questo regime malvagio. I governi responsabili non dovrebbero solo sostenere Israele nel respingere l’aggressione iraniana, ma dovrebbero anche unirsi a Israele. Dovrebbero unirsi a Israele nel fermare il programma di armi nucleari dell’Iran.
In questo organismo e nel Consiglio di Sicurezza avremo una deliberazione tra pochi mesi. E chiedo al Consiglio di Sicurezza di revocare le sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro l’Iran perché dobbiamo tutti fare tutto ciò che è in nostro potere per garantire che l’Iran non riceva mai armi nucleari. Per decenni ho messo in guardia il mondo contro il programma nucleare iraniano. Le nostre azioni hanno ritardato questo programma forse di un decennio, ma non lo abbiamo fermato. Lo abbiamo ritardato, ma non lo abbiamo fermato. L’Iran ora cerca di trasformare in arma il suo programma nucleare. Per il bene della pace e della sicurezza di tutti i vostri paesi.
Per il bene della pace e della sicurezza del mondo intero, non dobbiamo permettere che ciò accada. E vi assicuro che Israele farà tutto ciò che è in suo potere per assicurarsi che ciò non accada. Quindi, signore e signori, la domanda che abbiamo davanti è semplice: quale di queste due mappe che vi ho mostrato darà forma al nostro futuro? Saranno le benedizioni della pace e della prosperità per Israele, i nostri partner arabi e il resto del mondo?
O sarà la maledizione con cui l’Iran e i suoi delegati diffondono carneficine e caos ovunque? Israele ha già fatto la sua scelta. Abbiamo deciso di anticipare la benedizione. Stiamo costruendo un partenariato per la pace con i nostri vicini arabi mentre combattiamo le forze del terrore che minacciano quella pace.
Per quasi un anno, gli uomini e le donne coraggiosi dell’IDF hanno sistematicamente schiacciato l’esercito terroristico di Hamas che un tempo governava Gaza. Il 7 ottobre, il giorno dell’invasione di Israele, l’esercito terroristico contava quasi 40.000 terroristi. Era armato con più di 15.000 razzi. Aveva 350 miglia di tunnel del terrore - una rete sotterranea più grande della metropolitana di New York - che usavano per provocare il caos sopra e sotto terra.
Un anno dopo, l’IDF ha ucciso o catturato più della metà di questi terroristi, distrutto oltre il 90% del loro arsenale missilistico ed eliminato i segmenti chiave della loro rete di tunnel del terrore.
Con operazioni militari misurate, abbiamo distrutto quasi tutti i battaglioni terroristici di Hamas: 23 battaglioni su 24. Ora, per completare la nostra vittoria, ci concentriamo sul rastrellamento delle rimanenti capacità di combattimento di Hamas.
Stiamo eliminando gli alti comandanti terroristici e distruggendo le restanti infrastrutture terroristiche. Ma nel frattempo rimaniamo concentrati sulla nostra sacra missione: riportare a casa i nostri ostaggi, e non ci fermeremo finché quella missione non sarà completata.
Ora, signore e signori, anche con la capacità militare notevolmente ridotta di Hamas, i terroristi esercitano ancora un certo potere di governo a Gaza rubando il cibo che consentiamo alle agenzie umanitarie di portare a Gaza.
Hamas ruba il cibo e poi aumenta i prezzi. Nutrono la loro pancia e poi riempiono le loro casse con il denaro che estorcono alla loro stessa gente. Vendono il cibo rubato a prezzi esorbitanti e così restano al potere. Ebbene, anche questa deve finire e stiamo lavorando perché finisca.
E la ragione è semplice: se Hamas resta al potere, si raggrupperà, si riarmerà e attaccherà Israele ancora e ancora e ancora, come ha promesso di fare. Quindi Hamas deve andarsene.
Immaginate, per coloro che sostengono che Hamas debba restare, che debba essere parte di una Gaza postbellica: immaginate, in una situazione postbellica dopo la Seconda Guerra Mondiale, permettere ai nazisti sconfitti nel 1945 di ricostruire la Germania? È inconcepibile. È ridicolo. Non è successo allora e non succederà adesso.
Questo è il motivo per cui Israele rifiuterà qualsiasi ruolo di Hamas nella Gaza del dopoguerra. Non cerchiamo di reinsediare Gaza. Ciò che cerchiamo è una Gaza smilitarizzata e deradicalizzata. Solo allora potremo garantire che questo round di combattimenti sarà l’ultimo.
Siamo pronti a lavorare con partner regionali e di altro tipo per sostenere un’amministrazione civile locale a Gaza, impegnata nella coesistenza pacifica.
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Biografia Selene
Antefatto
La mia famiglia era ungherese, composta da padre, madre, una sorella maggiore e tre nipotine. Ero nata intorno al 1383.
Mio padre fu contattato da un potente signore della guerra di nome Viktor che gli affidò l'incarico di progettare e costruire una prigione. Secondo le trasposizioni letterarie, mio padre era rinomato sia come muratore che come fabbro e l'incarico affidatogli implicava, da un lato, lo scavo di una nuova segreta e una nuova prigione sotto a una delle fortezze di Viktor, dall'altro, la forgiatura di due chiavi uniche per una cella in particolare.
Avevo circa 6-7 anni quando il lavoro fu portato a termine. Sette anni dopo, all'età di circa 13-14 anni, nacquero le due nipotine.
Circa 6 anni dopo, l'inverno in cui Lucian fuggì, Viktor temeva che Lucian sapesse di William, il progenitore di tutti i licantropi (visto che Lucian, che ne fosse consapevole o no, deteneva una delle chiavi della prigione di William): per mantenere segreta la posizione della prigione, Viktor uccise personalmente tutti coloro che avevano preso parte alla costruzione e coloro che avevano avuto modo di visitare o anche solo vedere la fortezza. Una notte Viktor si introdusse nella fattoria dei miei genitori famiglia e uccise tutti, cibandosi di ognuno di loro. Quando fu il mio turno, il vampiro si rese conto di “non poter sopportare l'idea di prosciugarla (secondo quanto narrato da Kraven) perché la ragazza gli ricordava l'adorata Sonja”. Secondo il romanzamento di Underworld: Evolution, avevo 19 anni quando Viktor mi tramutò.
Quella notte Viktor mi trasformò in un vampiro e le fece credere che fossero stati i lycan a massacrare la mia famiglia e che lui mi avesse salvata. Affermò di aver inseguito i lycan fino alla fattoria. Viktor mi spiegò che con la forza tipica dei vampiri la ragazza avrebbe potuto vendicarsi. Ero quindi l'unica sopravvissuta tra coloro che avevano percorso i corridoi della fortezza. Viktor non mi uccise a causa della mia straordinaria somiglianza con la figlia defunta e perché la riteneva troppo giovane per poter ricordare esattamente la posizione della fortezza.
Diventai un "Venditore di Morte" e cominciò a combattere i lycan per vendicare le atrocità che riteneva avessero commesso contro la sua famiglia. Nei secoli successivi (quasi mille anni), servì Viktor con fede cieca, all'oscuro della verità... Per ordine di Viktor, esiliai Andreas Tanis, lo storico ufficiale del Covo. A un certo punto, divenne anche l'oggetto delle indesiderate attenzioni di Kraven, il reggente del Covo.
Underworld
Dopo uno scontro con il sicario lycan Raze, Selene scoprì un covo lycan. La ragazza si arrabbiò molto quando Kraven rigettò le sue rivendicazioni, non sapendo che Kraven aveva stretto una alleanza con il capo lycan Lucian per strappare il comando del reame vampiresco agli Anziani.
La ragazza rintracciò Michael Corvin, a cui i lycan sembravano interessati. In contrasto con le regole sacre del Patto dei Vampiri, lei e Michael, che era stato infettato dal virus lycan, si innamorarono.
Selene svegliò Viktor dal suo sonno profondo, nella convinzione che solo lui avesse la forza di opporsi alla cospirazione tra Kraven e Lucian. In seguito la ragazza guidò un attacco di massa contro il bunker sotterraneo dei lycan.
Dopo che Michel fu ferito da Kraven, Selene fu costretta a infettare l'uomo con la propria razza vampira, rendendolo il primo ibrido a dominanza lycan. La ragazza apprese anche da Kraven la verità riguardo al massacro della sua famiglia e uccise Viktor mentre l'Anziano era impegnato in un combattimento con Michael. In seguito recuperò il ciondolo di Sonja, portando avanti la sua eredità
Underworld: Evolution
In Underworld: Evolution, dopo la morte di Viktor, Selene e Michael si diedero alla fuga inseguiti sia dai lycan che dai vampiri. I due si scontrarono con Marcus, l'ultimo vampiro Anziano sopravvissuto, il quale era diventato un ibrido a dominanza vampira a causa del sangue dello scienziato lycan Singe, che era filtrato nella sua camera. Mentre Marcus combatteva con Selene, Michael riuscì a ucciderlo.
Dopo essere a stento sfuggiti a Marcus e all'alba, Selene e Michael si rifugiarono in un magazzino e poterono dare sfogo al loro desiderio sessuale. Selene si rese anche conto di aver già visto da bambina il ciondolo che Marcus aveva cercato di prendere. Per capire come mai Marcus volesse il ciondolo, Selene si rivolse ad Andreas Tanis, che le rivelò la verità sul massacro della sua famiglia (era stata sterminata, dopo l'inizio della rivoluzione scatenata da Lucian, per impedire che William fosse liberato) e che in realtà era Marcus, non Viktor, il vampiro originario.
Organizzò poi per lei e Michael un incontro con Alexander Corvinus, padre di Marcus e primo vero immortale. Selene era furiosa con Alexander per non aver fermato i figli, Marcus e William, molto tempo prima. Alexander rispose chiedendole se lei avrebbe ucciso i propri figli. Un'interruzione da parte di Marcus, durante la quale Michael sembrò essere stato ucciso, fece sì che i ricordi di Selene relativi alla fortezza, attraverso il suo sangue, fossero rivelati a Marcus. Alexander, in punto di morte dopo l'attacco del figlio, confessò a Selene l'unico modo per sconfiggere Marcus e William era di bere il suo sangue immortale, aggiungendo che in tal modo lei sarebbe divenuta "Il Futuro". Selene acquisì nuova forza e nuovi poteri dal sangue di Alexander.
Insieme alla squadra di Pulitori di Alexander (che, come Michael, erano discendenti di Alexander tramite il suo terzo figlio), Selene invase la segreta di William nel tentativo di sventare la minaccia. Arrivarono però troppo tardi e Selene fu costretta a combattere contro Marcus, il quale fu sconvolto di percepire il sangue del padre nelle vene di Selene. Mentre stava rinchiudendo Marcus nella segreta di William, Selene scoprì che William aveva infettato tutti i membri sopravvissuti dei Pulitori che l'avevano accompagnata trasformandoli in lycan.
Proprio mentre stava per essere sopraffatta, Selene fu salvata da Michael, che era stato riportato in vita dai suoi poteri ibridi. L'elicottero che avevano usato i Pulitori poté proteggerli con una pioggia di fuoco finché Marcus non riuscì ad abbatterlo uccidendo anche gli ultimi due Pulitori.
Selene si scontrò ancora una volta con Marcus, e l'Anziano riuscì a trafiggere il petto di Selene con l'artiglio della sua ala. La ragazza, resa più forte dal sangue di Alexander, riuscì ad estrarre l'artiglio e a conficcarlo nel cranio di Marcus, prima di spingere l'Anziano contro l'elica dell'elicottero che stava ancora girando. Dopo la vittoria di Selene su Marcus e di Michael su William, un raggio di sole colpì il braccio della ragazza mostrando che il sangue di Alexander aveva annullato la leggendaria vulnerabilità al sole tipica dei vampiri.
Underworld - La ribellione dei Lycans
Selene fa una breve apparizione alla fine di Underworld - La ribellione dei Lycans, nella stessa scena che si trova in apertura di Underworld, con l'audio del momento in cui Kraven dice a Selene che è stato Viktor a uccidere la sua famiglia e che lei è stata risparmiata perché ricordava al vampiro la figlia che lui stesso aveva condannato a morte; Selene risponde "Menzogne."
Underworld - Il risveglio
In Underworld - Il risveglio, Selene fugge dalla prigionia per ritrovarsi in un mondo dove gli umani hanno scoperto l'esistenza di vampiri e lycan e stanno conducendo una guerra per sradicare entrambe le specie. Selene e i suoi due nuovi alleati - David (un giovane vampiro) e il Detective Sebastian (umano che ha perso la moglie dopo che la sua natura di vampiro è stata svelata) – scoprono che i Lycan, nascosti dietro una delle principali aziende farmaceutiche, stanno sfruttando la situazione per elimnare i loro storici rivali. Inoltre, il dottore a capo del progetto utilizza il sangue di Eve, figlia di Michael e Selene (e nata durante i 12 anni di animazione sospesa di quest'ultima), per potenziare se stesso ed altri Lycan, rendendoli capaci di trasformasi a piacere ed immuni all'argento.
Proprio Eve libera Selene all'inizio del film, dimostrando di possedere un legame mentale con quest'ultima. Michael invece sembra definitivamente scomparso, anche per via del "numero di serie" affibbiato a Selene ed Eve (rispettivamente "Soggetto 1" e "Soggetto 2"), tuttavia, la vampira trova un terzo contenitore criogenico con la dicitura "Soggetto 0" contenente l'ibrido durante il tentativo di salvare la figlia. A causa del poco tempo a disposizione, si limita a danneggiare la capsula, contando sul fatto che il suo compagno si liberi da solo.
Sconfitti il dottore e il lycan potenziato, insieme a numerosi altri mannari, madre e figlia tornano nel stanza di Michael, ma il contenitore è vuoto. Eve si accorge di avere un legame telepatico anche con il padre, che però si è già allontanato dall'edificio.
David offre a Selene la possibilità di ritornare al covo dei vampiri per farle addestrare una nuova generazione di Venditori di Morte da contrapporre a umani e lycan, visto che molti dei loro confratelli sono morti o si stanno nascondendo e che tutto il mondo, umano e lycan, darà la caccia a lei e alla figlia.
Underworld: Blood Wars
In Underworld: Blood Wars, le restanti cale dei vampiri sono sull'orlo della distruzione da parte dei Lycan. Entrambe le specie cercano Selene: i vampiri cercano giustizia per la morte di Viktor, mentre i Lycans, guidati da Marius, intendono usarla per localizzare Eve, il cui sangue è la chiave per costruire un esercito di ibridi vampiro-lupo mannaro.
Semira, un membro del consiglio della congrega orientale, dice a Thomas che vuole che a Selene venga concessa la clemenza e addestrare i trafficanti della morte del neofita della congrega. Chiede a Thomas di perorare il caso di Selene davanti al consiglio completo; la richiesta ha esito positivo e il consiglio accetta con riluttanza un perdono in cambio dell'aiuto di Selene. Selene arriva con David. Semira ha Varga, il suo alleato e amante, avvelena Selene e massacra i tirocinanti, incitando Selene per l'atrocità. Con Selene in suo potere, Semira inizia a drenare il suo sangue, che intende bere per rubare il suo potere. Thomas e David tentano un salvataggio, ma vengono attaccati da Semira e Varga. Thomas viene ucciso, ma David e Selene scappano.
La coppia si rifugia nella congrega nordica, inseguita da Alexia, un vampiro della congrega orientale inviato da Semira. A Var Dohr, roccaforte della congrega nordica, l'anziano Vidar rivela che David è il figlio dell'alto anziano Amelia, e quindi l'erede legittimo della congrega orientale.
Nel frattempo, Alexia ha detto a Marius, che è segretamente il suo amante, che Selene andrà nella congrega nordica. Marius e i suoi Lycan attaccano quella congrega. Selene e David combattono al fianco dei vampiri nordici, che sono guidati dalla figlia di Vidar Lena. Selene impegna Marius in un singolo combattimento, ma è troppo potente in forma di lupo mannaro e viene pugnalata da Alexia. Marius chiede di conoscere la posizione di Eva, ma Selene insiste che non lo sa; Alexia lo conferma dopo aver assaggiato il sangue dalla sua spada. Marius suona il ritiro. Selene scivola deliberatamente sotto il ghiaccio ormai rotto del lago, dicendosi che questo è il "sentiero".
Alla congrega orientale, Semira beve il sangue prelevato da Selene. Alexia ritorna e informa Semira dell'attacco alla Nordic Coven. Semira la uccide, dicendole che sapeva del tradimento di Alexia e che aveva agito esattamente come Semira aveva pianificato. David ritorna nella congrega orientale, dove si presenta come legittimo erede e denuncia Semira. Perfino Varga la diserta, dicendo che la sua lealtà è verso il legittimo leader della congrega. Viene condotta per essere imprigionata nei sotterranei.
La congrega viene attaccata da Marius e dalle sue forze. I Lici esplodono nei muri del castello, facendo entrare la luce del sole e uccidendo alcuni vampiri. David continua a combattere, solo per ritrovarsi faccia a faccia con Marius. Selene riappare all'improvviso, ora di aspetto nordico e con indosso un cappotto sopra l'uniforme del trafficante della morte. (Viene rivelato in seguito che è stata resuscitata dalla congrega nordica dopo aver subito il rituale del passaggio al mondo sacro e ha ricevuto nuovi poteri, compresa una maggiore velocità.) Comincia rapidamente a spedire i Lycan, come la congrega nordica, di nuovo guidata da Lena, si unisce alla lotta.
Mentre Selene si fa strada attraverso il castello, Semira fugge dalla sua cella e uccide le guardie sotterranee. Selene e David trovano Marius, ma David viene smentito da Semira. Mentre la lotta di Marius e Selene continua, una goccia del sangue di Marius atterra sulle labbra di Selene e improvvisamente viene inondata dai ricordi di sangue di Marius che trova Michael. Vede Marius catturare Michael, quindi tagliargli la gola per raccogliere il suo sangue e consumarlo. Per contrastare la sua disperazione per il fatto che Michael sia morto, si morde il polso, accedendo ai suoi ricordi di sangue del tempo trascorso con Michael, Eva e David. Sebbene Marius si sia trasformato, Selene gli strappa la schiena, uccidendolo all'istante. Nel frattempo, David riesce a uccidere Semira mentre è distratta dalla gioia che la luce del sole le sta investendo innocentemente. Mostra la testa mozzata di Marius ai Lycan e li chiama a raccogliere i loro feriti e andare.
In seguito, Selene, David e Lena vengono scelti come nuovi Anziani. Si scopre che dopo la sua risurrezione nella congrega nordica, Selene si riunì con Eva, che aveva seguito sua madre attraverso il loro legame telepatico, come aveva previsto.
Caratteristiche del personaggio
Alcuni flashback sulla sua infanzia mostrano Selene come una bambina normale, felice, vivace, nata nella seconda metà del XIV secolo. Era la figlia minore di un mastro muratore e mastro ferraio; lei e la sorella amavano disegnare e giocare a "Ce l'hai". All'età di 19 anni, la raccapricciante morte prematura di tutta la sua famiglia, che lei amava profondamente, la lasciò orfana e distrutta dal dolore. In particolare la colpì la morte delle nipoti gemelle di 6 anni. Il loro assassino, Viktor, la indusse a credere che il responsabile fosse un branco di lycan (cosa non difficile da credere, considerando lo stato in cui erano stati trovati i cadaveri). Selene si votò quindi alla vendetta.
Come Agente di Morte (l'elite guerriera dei vampiri), tra i vari compiti, Selene si dedicò a sterminare la specie dei lycan, immergendosi totalmente nel lavoro. Cercò anche di isolarsi e di evitare ogni forma di socializzazione all'esterno del gruppo dei Venditore di Morte, in quanto la maggioranza del Covo dei vampiri preferiva sprecare la propria immortalità nella ricerca del piacere piuttosto che occuparsi della guerra contro i lycan. Selene era anche uno dei più leali e più potenti Agenti di Morte di Viktor, che l'aveva vampirizzata. Nonostante considerasse Viktor come un secondo padre (sentimenti ricambiati dal vampiro più anziano), continuò nei secoli a soffrire per la perdita dei suoi familiari.
Secondo Kate Beckinsale nel documentario The Making of Underworld, all'epoca degli avvenimenti narrati nel film, Selene era stata un soldato del clan di vampiri per così tanto tempo che
«Ha quasi dimenticato di essere una donna, è completamente assorbita dal desiderio di vendetta e di uccidere, ed è diventata estremamente abile in quello. Poi, incontra Michael e comincia, per così dire, a ricordare cosa significa essere umana e a stare con degli umani. Selene non è completamente umana ma è davvero "umana" dentro di sé.»
Secondo alcuni romanzamenti delle vicende dei film, prima di incontrare Michael, Selene non si era mai innamorata, nonostante non fosse più vergine; non erano stati però né l'amore né la lussuria a spingerla ad avere rapporti sessuali con altri vampiri, bensì la curiosità (era ancora vergine quando fu vampirizzata) e la solitudine. Questi rapporti erano stati pochi, radi e senza conseguenze, brevi momenti di debolezza da lasciarsi alle spalle.
Personalità
Selene è ostinata e testarda, fino all'eccesso; non è disposta a cedere quando sa che qualcosa è sbagliato né a lasciare qualcosa di intentato quando fa ricerche sull'attività dei lycan. Arriva persino a mettersi in pericolo, come quando è svenuta mentre era al volante di un'auto per aver perso troppo sangue, nonostante Michael avesse cercato di dissuaderla dal guidare in quelle condizioni. Selene è descritta come una persona dallo sguardo duro, emotivamente indipendente dal resto del covo, nonché dotata di notevole intelligenza e di un intuito acuto. Nella biografia ufficiale di Underworld si afferma che Selene non si fida quasi di nessuno e che è un'amante della verità, ma intrecciata alla vendetta, che la costringe a perseguire un obiettivo suo malgrado violento e tragico.
Dopo secoli di disciplina militare, mentre svolgeva l'incarico di Venditore di Morte per il clan di vampiri, Selene aveva sviluppato un comportamento che poteva apparire quasi indifferente, stoico. Selene non si mette in luce per senso dell'umorismo ed è in realtà uno dei vampiri più onesti del covo. Si può dire che sia una idealista, che crede in alcuni valori come la giustizia. Nonostante sia stata un vampiro per oltre sei secoli, Selene ha interagito spontaneamente solo con altri Agenti di Morte e non si è mai amalgamata con gli esponenti della sua razza (che per la maggior parte sono troppo assorbiti dalla ricerca di auto-gratificazione). Diversamente da loro, Selene non ha mai dimenticato il motivo per cui è diventata un vampiro e che la loro razza è in guerra con i lycan; per questo motivo considera i suoi confratelli come sfaccendati e pesi morti e le importa ben poco ciò che essi pensano di lei.
Nel primo episodio, Kraven, che si atteggia a suo corteggiatore, si lamenta del fatto che Selene presti troppa attenzione a cacciare e uccidere i lycan, e che prenda troppo sul serio il suo ruolo di guerriera. Selene, invece, considera Kraven testardo, codardo e insopportabilmente egocentrico, troppo preso da sé stesso per comprendere che semplicemente Selene non vuole avere niente a che fare con lui, men che meno essere un suo trofeo da esibire durante gli eventi sociali del covo. Selene evita le riunioni che i vampiri organizzano, e rifiuta esplicitamente le sue profferte amorose (in pubblico e in privato) e preferisce dedicare tutto il suo tempo ai doveri di agente di morte. La maggior parte delle volte Selene sembra gelida e priva di emozioni a coloro che non si sforzano di conoscerla meglio, come molti membri del covo. Dopo anni di disciplina militare, Selene è abituata a controllare le proprie emozioni e mantenere la calma in battaglia o nel pericolo. Questa stessa mentalità le ha spesso reso difficile aprirsi agli altri, specialmente con Michael, all'inizio della storia. Per sua stessa ammissione lei non se la cava bene con i sentimenti. Nel primo romanzamento, è descritta come molto più a suo agio nel discutere le tecniche di interrogatorio che nel divulgare i più sordidi lati nascosti dello stile di vita da vampiresco. In Awakening, la sua stessa figlia interpreta erroneamente il suo comportamento come freddo, come di qualcuno già morto, prima che Selene spieghi che il suo cuore non era freddo, ma piuttosto spezzato (in quanto Michael era disperso all'epoca). Selene ha anche la tendenza a minimizzare qualsiasi dolore o ferita abbia ricevuto – un comportamento a cui Michael si è dovuto abituare.
L'armatura emotiva di Selene comincia a mostrare alcune crepe quando lei e un ragazzo umano di nome Michael Corvin si incontrano per la prima volta in metropolitana, appena prima di una sparatoria, all'inizio del film. Altri vampiri, come Kraven ed Erika, comprendono subito i sentimenti di Selene per Michael, persino prima di lei. I due sperimentano una mutua attrazione dinamica a prima vista, e i loro sentimenti cominciano a rafforzarsi nonostante Michael sia stato morso da un lycan mentre Selene cercava di proteggerlo. Selene difende Michael sia dai vampiri che dai lycan nonostante sappia che Viktor la ucciderà. Selene diventa anche più violenta quando coloro a cui vuole bene soffrono o muoiono; quando la sua famiglia viene sterminata, Selene si scatena contro i lycan (che Viktor la induce a credere responsabili del massacro) e continua la caccia per sei secoli finché non scopre la verità. Quando apprende del ruolo di Viktor nell'assassinio della sua famiglia e lo vede sul punto di uccidere Michael, gli conficca la spada nel cranio. Inoltre, quando crede che Michael sia stato ucciso da Markus, intraprende una missione suicida per eliminare Markus e William, prima che i poteri ibridi di Michael lo riportino in vita. Quando Markus nomina la famiglia di Selene dopo averla trafitta con uno degli artigli delle ali, la donna spezza l'artiglio e glielo conficca in testa, spingendolo sulle eliche rotanti di un elicottero. In Awakening, quando sua figlia viene catturata dai lycan nel palazzo della Antigen, Selene organizza un attacco contro l'edificio e attira le guardie lycan in una trappola facendo salire l'ascensore e sistemando degli esplosivi con gas d'argento a ogni piano, per riprendersi la figlia.
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Catherine Dior
Catherine Dior, donna coraggiosa e intraprendente è una figura che la storia ha un po’ trascurato, forse perché oscurata dalla imponente figura dell’adorato fratello Christian Dior, di cui è stata musa e erede morale.
A lei è dedicata la fragranza Miss Dior, del 1947.
Ha vissuto una vita avventurosa, ha militato nella Resistenza francese ed è stata arrestata dai nazisti, ha subito torture ed è stata internata nei campi di concentramento.
Nata col nome di Ginette a Graville, in Normandia, il 2 agosto del 1917, era la più giovane dei cinque figli e figlie di Magdeleine Martin e Maurice Dior, industriale nel campo dei fertilizzanti e prodotti chimici.
La prima parte della sua infanzia è stata agiata, ma la grande crisi del 1929 e il crollo finanziario, cambiarono le sorti e il tenore di vita della famiglia.
Dopo aver vissuto qualche anno in una fattoria in Provenza, raggiunse il fratello che aveva iniziato a lavorare nel mondo dell’arte e poi nella moda, a Parigi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha abbracciato la lotta per la liberazione della Francia ed è diventata partigiana.
Importante per questa ardita decisione è stata sicuramente la sua relazione con Hervé des Charbonneries, membro della Resistenza francese, con cui ha avuto un’intensa e lunga storia d’amore nonostante fosse sposato e con prole. Ma lei è stata una donna che non ha mai conosciuto ostacoli.
Ha iniziato la sua militanza nel 1941, con il nome in codice Caro. Come agente del Massif Central, unità che raccoglieva informazioni sugli spostamenti dei tedeschi e i loro armamenti, ha vissuto in clandestinità, organizzando incontri segreti e smistando documenti.
Nel 1944 è stata arrestata dai nazisti, torturata e deportata nei campi di concentramento di Ravensbrück, Torgau, Abteroda e Markkleeberg, dal quale, nel 1945, è riuscita a scappare.
Per il suo impegno nella Resistenza le sono state conferite diverse medaglie al valore: la Croce di Guerra, la Volunteer Combatant’s Cross, la King’s Medal for Courage in the Cause of Freedom da parte del governo britannico e venne insignita con la Légion d’Honneur.
Dopo la guerra, ha sostenuto le scelte imprenditoriali del fratello a cui è stata sempre accanto e che ha sempre consigliato e ispirato, tanto che lui, omaggiandola attraverso la sua immensa passione per i fiori, oltre al famosissimo profumo Miss Dior, le ha dedicato l’abito Mille fleurs, un vero e proprio tripudio di petali.
Quando la Maison Dior ha scalato l’olimpo della moda, cambiando lo scenario e creando nuovi dettami di stile, ha scelto di trasferirsi in Provenza e produrre fragranze scegliendo un ritmo più lento, immersa nella natura.
Quando il famoso stilista è morto, nel 1957, è stata nominata sua erede morale, responsabile della salvaguardia della sua eredità artistica, compito che ha affrontato con estrema meticolosità.
Dal 1999 fino alla sua scomparsa, il 17 giugno 2008, ha ricoperto il ruolo di presidente onoraria del Musée Christian Dior a Granville, creato nella loro casa natale.
Nel 2019, Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison Dior, le ha dedicato la sua collezione Primavera Estate 2020. Tra i vari omaggi resi alla sua persona, c’è anche la borsa Dior Caro, dal nome che usava durante la Resistenza.
Catherine Dior ha avuto una vita sfaccettata e vibrante, ha combattuto eroicamente, ma schiva e riservata, ha lasciato sempre al fratello i riflettori, nonostante il grande contributo.
Non ha mai scritto memorie, preferendo lasciare parlare le sue azioni. A un veterano che le aveva chiesto delle sue esperienze di guerra, rispose solo: Ama la vita.
La sua storia, recentemente, è stata raccontata nel libro di Justine Picardie del 2021 Miss Dior: A Story of Courage and Couture.
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Franz Kafka: a cento anni dalla sua morte
Franz Kafka, l'enigmatico scrittore praghese, scomparve nel 1924 all'età di 40 anni, lasciando un'eredità letteraria che continua ad affascinare e sfidare i lettori un secolo dopo. Le sue opere, infuse di elementi di realismo e fantastico, esplorano temi come l'alienazione, la burocrazia e le complessità della condizione umana. Franz Kafka: vita e lotte La vita di Kafka fu segnata da lotte personali e da un profondo senso di insicurezza. Nato da una famiglia ebrea di lingua tedesca a Praga, affrontò divisioni culturali e linguistiche, sentendosi intrappolato tra la sua patria ceca e la sua eredità tedesca. Il suo rapporto con il padre autoritario fu particolarmente teso, lasciandolo con un profondo senso di inadeguatezza che permeò la sua scrittura. Nonostante i suoi tumulti personali, Kafka fu uno scrittore prolifico, producendo romanzi, racconti e diari che sarebbero diventati alcune delle opere più influenti della letteratura del XX secolo. Tra le sue opere più famose ricordiamo La Metamorfosi, Il Processo e Il Castello, tutte che raffigurano protagonisti alle prese con sistemi oppressivi, forze inspiegabili e i propri demoni interiori. L'influenza duratura Gli scritti di Kafka hanno avuto un profondo impatto sulla letteratura, la filosofia e la cultura popolare. La sua esplorazione dell'alienazione e dell'assurdo risuonò con i lettori all'indomani della prima guerra mondiale e dell'ascesa dei regimi totalitari, facendo di lui un simbolo della lotta dell'individuo contro forze opprimenti. Le sue opere sono tradotte in innumerevoli lingue e adattate in film, opere teatrali e opere liriche. Il suo nome è persino diventato un aggettivo, "kafkiano", usato per descrivere situazioni bizzarre, da incubo o caratterizzate da un senso di impotenza. La rilevanza di Kafka nel XXI secolo Cento anni dopo la sua morte, le opere di Kafka rimangono attuali come non mai. In un mondo sempre più complesso e burocratico, le sue storie offrono uno sguardo agghiacciante sui pericoli del conformismo, sulla pervasività delle strutture di potere e sulla fragilità dell'identità umana. La sua esplorazione di temi come l'alienazione, l'ansia e la ricerca di significato continua a risuonare con i lettori alle prese con le sfide della vita moderna. Le sue opere non offrono facili risposte, ma ci sfidano ad affrontare le complessità della nostra esistenza e a mettere in discussione il mondo che ci circonda. L'eredità: un invito alla riflessione L'eredità di Franz Kafka risiede non solo nei suoi successi letterari ma anche nella sua capacità di cogliere l'esperienza umana universale di alienazione, ansia e ricerca di significato. Le sue opere servono come promemoria del potere della letteratura per illuminare gli angoli più bui della psiche umana e per sfidarci ad affrontare le complessità della nostra esistenza. Foto di Erwin da Pixabay Read the full article
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