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Carbonio: Fondamento della Vita e Pilastro della Natura. Il Carbonio e la sua Importanza per la Vita sulla Terra
Il carbonio, simbolo chimico C, è uno degli elementi più essenziali per la vita. Questo straordinario elemento è alla base di tutte le forme di vita conosciute e costituisce circa il 18% della massa corporea umana.
Il carbonio, simbolo chimico C, è uno degli elementi più essenziali per la vita. Questo straordinario elemento è alla base di tutte le forme di vita conosciute e costituisce circa il 18% della massa corporea umana. Senza il carbonio, la nostra esistenza, così come la conosciamo, sarebbe impossibile: non avremmo membrane cellulari, molecole di zucchero come fonte di energia, né il DNA che contiene…
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Da Navarro a Diego
Cher Diego,
Je m’appelle Navarro, je suis un jeune garçon en classe de 3ème, j’ai 14 ans. Je vais te décrire un peu ma personnalité : j’ai la taille un peu moyenne, j’ai les cheveux noirs, mes yeux sont marrons. Je suis mince. Mon sport préféré c’est le football. Ma matière préférée c’est le physique-chimie. Les matières qu’on étudie en classe sont : Malagasy (notre langue, nos traditions et notre histoire), français (c’est notre langue éducative), anglais, Mathématique, Physique-chimie, religion, Education à la Vie et à l’Amour (EVA), Histoire et géographie, Sciences de la Vie et de la Terre, Education sportive et informatique. J’aime beaucoup jouer au Ludo master et j’aime prendre des photos.
J’espère que tu m’écriras à nouveau. A bientôt Diego.
Caro Diego,
mi chiamo Navarro, sono un giovane ragazzo frequento la classe terza della scuola media, ho 14 anni. Ti descrivo un po' la mia personalità: sono di statura media, ho i capelli neri e gli occhi marroni. Sono snello. Il mio sport preferito è il calcio. La mia materia preferita è la fisica e la chimica. Le materie che studiamo sono: Malagasy – malgascio (la nostra lingua, le nostre tradizioni e la nostra storia), francese (è la lingua dell’istruzione), inglese, matematica, fisica e chimica, religione, educazione alla vita e all’amore (EVA), storia e geografia, scienze della vita e della terra, scienze motorie e informatica. Mi piace molto giocare a Ludo master e mi piace fare fotografie.
Spero che tu mi scriva di nuovo. A presto Diego
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Io da uomo chiedo di smette di dire grandi e grosse boiate, basta come frasi che non portano a nulla, inefficaci e che portano più danni che altro, basta accuse su una categoria così ampia per motivi legati a pochi, l'esempio lampante e quando dite la castrazione chimica... Penso che da persona con i buon senso capisci che è peggio, non solo non è stato educato da quando è piccolo, è stato cresciuto con idee sbagliate, con tendenze violente, gelosie patologiche, insicurezze, fare la castrazione non porterà altro che mal contento in una persona che già è capace di pensare e fare atti disumani, che poi parti di queste morti non sono dovute legata stupro o altro, quindi anche se non avesse il pene comunque per gelosia malata arriverebbe a pensare che ammazzare sia la soluzione migliore quando bisogna evitare proprio questo
Ci vogliono soluzioni vere, efficaci, una vera educazione, insegnare dei veri valori che aimé non ci sono, un educazione troppo libere o troppo da autodidatta portano a questo, non fate discorsi guidati dalla rabbia
Si vuole dare pace a ogni donna che è morta per colpa di certi essere umani, perché di uomo non hanno niente, fare modo che nel futuro prossimo, il più prossimo possibile che le donne non debbano avere paura, paura vera, di non aver paura di uscire, di conoscere persone nuove, e lo si fa facendo modo di insegnare veramente cosa vuol dire rispetto, rispetto per la vita e per la persona che ha davanti.
E quando dico veramente non è il post che gira con scritto "educate i vostri figli", veri e propri corsi, durante le ore di scuola, vera educazione, da parte di genitori, familiari, amici, dalla scuola, da TUTTO E TUTTI, ci vuole un impegno collettivo da parte di ogni singolo elemento, ogni singola testa pensante dotata di buon senso e rispetto verso il prossimo
io dico taci 💋💋💋💋💗💗💗 ti commenti da solo, nulla da dire
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Mi piacerebbe dire a mia madre ciò che mi serve veramente, sempre la stessa cosa, da quando ho urlato il mio primo vagito al mondo. Quello che voglio per tanto tempo non è stato semplice da dire, tentavo di spiegarlo con concetti complicati, ho trascorso questi primi vent'anno di vita a studiare le parole migliori per descriverlo. E di parole ne ho usate tante, troppe, poi ho capito che dovevo procedere in senso contrario, così, di giorno in giorno, ho iniziato a sfilarne una, la meno necessaria, superflua. Un poco alla volta ho accorciato, potato, sino ad arrivare a una parola sola. Una parola per dire quello che voglio veramente, questa cosa che mi porto dalla nascita, prima della nascita, che mi segue come un'ombra, stesa sempre al mio fianco. Salvezza. Questa parola non la dico a nessuno oltre me. Ma la parola eccola, e con lei il suo significato più grande della morte. Salvezza. _______________ Ma non è l'aspetto provato a stringermi il petto, a farmi chiudere per un istante gli occhi, invasi di compassione. Il suo aspetto è una triste conseguenza, è la cera consumata della candela. Quello che mi fa piangere è la brace nera che gli consuma gli occhi. Un'angoscia profonda tanto da togliere il fiato. Quale malattia può mettere sulle spalle di un uomo un peso così enorme? Perché il peso che grava sul povero corpo di Madonnina è bestiale disumano. Mi impongo di non guardarlo e me ne vergogno, nella testa, solo per un istante, è balenato il pensiero che quella bestia d'angoscia che lo ha reso schiavo potesse saltarmi addosso e prendere anche me. _______________ "Tanto lo so che prima o poi ce rimango nella parte nera." Nei suoi occhi brilla il presagio, è come se vedesse la sua fine. Sul viso gli balena per un attimo la ragazza urlante di stamattina, è spaventata arresa nascosta sotto i pochi capelli scoloriti, la barba sbiancata sulle guance. _______________ "Che cura può esiste per come è fatta la vita, voglio di', è tutto senza senso, e se ti metti a parla' di senso ti guardano male, ma è sbagliato cerca' un significato? Perché devo avere bisogno di un significato? Sennò come spieghi tutti, come spieghi la morte? Come se fa ad affrontare la morte di chi ami? Se è tutto senza senso non lo accetto, allora vojo mori'." _______________ Quale malattia mi fa chiedere salvezza? Quale educazione mi fa implorare pietà? Fa che il mio sia solo uno scompenso della chimica, datemi tutta la chimica del mondo, ma chiudetemi gli occhi, il cuore, perché non cela faccio più a soffrire così per quello che vedo, sento. _______________ "Mi perseguitano delle cose, non riesco a mandarle via, non c'è fuga possibile. Affogo nella mia mente." Gli occhi di Mario, campioni di dolcezza, ora navigano nell'abisso. Si gira verso la vestaglia consunta, se la infila. Dov'è adesso si gela. _______________ La visione mancata della madre si è tramutata in maledizione, capace di farlo rimanere lì, accanto a lei in eterno a dieci anni nemmeno compiuti. _______________ "Perché un uomo che s'interroga sulla vita non è più un uomo produttivo, magari inizia a sospettare che l'ultimo paio di scarpe alla moda che tanto desidera non gli toglierò quel malessere, quell'insoddisfazione che lo scava da dentro. Un uomo che contempla i limiti della propria esistenza non è malato, è semplicemente vivo. Semmai è da pazzi pensare che un uomo non debba mai andare in crisi." _______________ "'Sta stronza". È lui che ci richiama a sé. Provo a immaginare il loro passato, cosa lo abbia determinato, scatenato, quali le cause, i torti, le giustificazioni. Ma qui non c'entra la ragione dell'uno o dell'altro, qui dentro la ragione va in pasto ai cani. Una cosa, però, la so, perché la vedo, e riguarda il presente: quello che la madre ha prodotto sul figlio, sul suo viso sconvolto, le lacrime miste al nero di chissà quale trucco. Per quanto doloroso, imperdonabile, non esiste passato che possa tollerare un presente simile, dato con la frusta, da madre a figlio. "Pe' lei fa tutto parte della malattia, tutto, pure er fatto che so' frocio, è perché so' malato, e che io posso ama' 'na persona? No, perché è la malattia, e che io posso spera' quarcosa? No! Perché è la malattia pure spera'. Malattia." Gianluca ha gli occhi allucinati, ormai parla a se stesso. Io oltre non riesco ad andare. _______________ Ma non posso sostituire gli occhi, non posso negare alla mia natura di fare il suo corso. Chi può togliermi la sofferenza? Quale compito devo svolgere per non sentire più il dolore degli altri? Sarà la maturità, il diventare adulto, a dare durezza alla mia pelle? Solo questo posso sperare. Anche se, a guardare i miei compagni di stanza, alcuni con molti più anni dei miei, è la preoccupazione a prevalere. Su di loro il tempo non ha fatto crescere nessuna scorza. _______________ Io ho creduto a tutto, poi ho rinnegato. Mi sono ferito con tutta la vita che potevo, per giungere qui, ora, con una sola certezza da difendere. Tutto quello che ho vissuto, tanto o poco che sia, non è la preda che cerco. _______________ "Tutto bene no, diciamo tutto solito, da anni e anni, si può resistere, nient'altro, in certi giorni quello che conta è arrivare vivi a sera. [...] Per me le notti sono terribili, convivere sempre con gli stessi incubi, sapere che torneranno, all'infinito, prima o poi mi sveglierò e non sarò più in grado di fare ordine."
Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza
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Alejandro Martinez (7 ottobre 1994) è un ex mafioso messicano che lavorava presso il ristorante Martinez "Martinez restaurante" come cuoco ed è il fratello minore di Marcos Martinez e Marcus Martinez e cugino di Mustafa al-Sufyan, Renesmed Martinez e Xander Gomez.
Attualmente è single.
Breve biografia
Poco si conosce sul passato di Alejandro Martinez tranne che è nato il 7 ottobre 1994 dalla famiglia mafiosa Martinez attraverso Leandro Martinez e Anne Hernandez a Città del Messico in Messico.
Alejandro crebbe nella vita criminale per diversi anni aiutando i suoi fratelli maggiori Marcos e Marcus Martinez perché costretto dal padre Leandro, conosce in seguito Ahmad al-Sufyan e Mustafa al-Sufyan con cui fece conoscenza ma ben presto verso il 2021 accade che lui ritirò il supporto per entrambi perché la castrazione contro Trevis Leblond e Jonathan Duràn (uomini di fiducia di Renesmed Martinez) era troppo crudele e sempre in seguito ritirò il supporto anche per suo fratello Marcos per aver ucciso l'innocente e indifeso Tamerlan al-Badri (figlio di Abu Hurayra).
Il giorno 10 maggio, Alejandro stanco della cattiveria di suo padre e dei suoi fratelli si trasferisce in Città del Messico segretamente e qui con il telefono chiamò Abu Hurayra (Simon Elliot), Trevis Leblond e Renesmed Martinez avvisandoli che si occuperà lui di suo fratello Marcos perché è stanco della cattiveria di suo fratello Marcos e della sua famiglia e non approva loro azioni malvagie contro persone innocenti.
Nello stesso giorno, Alejandro chiamò il FBI dando l'indicazione e foto dove è nascosto suo fratello Marcos Martinez, Marcos fu catturato dal FBI ma suo padre Leandro e suo fratello Marcus si accorgono del tradimento e lasciarono la città Chihuahua e fuggirono nella città messicana Tijuana.
Significato del nome:
Alejandro è una variante spagnola del nome Alessandro e deriva dal greco (voce composta da ‘alexo’: difendo, proteggo e ‘aner-andrós’: uomo che significa appunto "Colui che protegge gli uomini (ma anche "uomo salvo", "che salva")".
Personalità:
BILANCIA ASCENDENTE SCORPIONE
Combinazione problematica. Il bisogno di contatti della Bilancia è contrastato dalla puntigliosità e suscettibilità dello Scorpione che provoca spesso nel soggetto stati di conflitto. L’influenza Venere-Marte rende la personalità attraente, appassionata, molto intelligente, sensuale, coraggiosa, aggressiva, dotata di molteplici capacità ma non sempre misurata nei rischi e nelle lotte che deve sostenere per imporre la propria individualità. L’evoluzione spirituale sarà problematica e non priva di difficoltà per la tendenza all’estremismo e alla temerarietà. La debole posizione del Sole in campo 12 accentua le corrispondenze negative dell’Ascendente nello Scorpione, dà inclinazioni violente e pericolose che se non sono controllate da una sana educazione morale in gioventù possono portare a un contegno poco ortodosso ed eccessivamente spregiudicato sia nella vita intima che in quella sociale, dove si presenta difficile la conquista di una solida posizione sociale. Per il soggetto che avrà superato i suoi istinti e avrà sublimato la propria sessualità indirizzando le proprie energie verso la ricerca metafisica, la medicina (specialmente la psichiatria), la chimica, la biologia e l’occultismo, c’è la possibilità dopo iniziali difficoltà di raggiungere un grande sviluppo intellettuale e spirituale. Favorite anche le attività artistiche, specialmente scenografia, regia, critica d’arte. Possibilità d’avere un processo importante nel corso della vita e dei problemi relativi a beni ereditari. Nella vita affettiva i rapporti sono spesso caratterizzati da gelosia, spirito critico e polemico che predispone a rotture con il partner che non accetta il ruolo di docile spalla. Per nascite nella prima mattina una certa chiusura verso la vita (nella prima parte) creerà degli ostacoli mentre per le nascite successive sarà favorita la socialità e l’espressione della propria energia sessuale e intellettuale. Il fisico è resistente ma spesso per la vita sregolata è soggetto a stress nervosi. Delicati i reni e gli organi genitali.
Parenti:
Leandro Martinez (padre)
Anne Hernandez (madre)
Marcos Martinez (fratello)
Marcus Martinez (fratello)
Isabel Martinez (zia)
Mustafa al-Sufyan (cugino, deceduto)
Nabil al-Sufyan Martinez (cugino di II grado)
Zahira al-Sufyan Martinez (cugino di II grado)
Barbara Martinez (zia)
Xander Gomez (cugino)
Pablo Martinez (zio, deceduto)
Luwudig Martin (cugino)
Renesmed Martinez (cugina)
Grace Foresta (cugina di II grado)
Luddy Foresta (cugino di II grado)
Sober Ligin (cugino di II grado)
Javier Martinez (zio)
Prestavolto:
Alì Yagci
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Ieri avrei voluto rispondere al sondaggio di @kon-igi, ma era mezzanotte e io dovevo andare a dormire.
All’inizio, nei primi 10 minuti, la mia pancia diceva “sì! giusto! chi sbaglia paghi!!”, poi mi è tornata la ragione.
La verità è che qui, nella nostra bolla, siamo molto privilegiati. Abbiamo avuto una buona educazione, l’abbiamo evoluta nel tempo, abbiamo modificato il nostro modo di ragionare man mano che vivevamo il mondo, siamo piuttosto empatici e in grado di discutere senza insulti. In pratica, siamo in grado di tenere a bada la nostra paura e insicurezze documentandoci e capendo quel che leggiamo.
Ora, prendete tutto questo e mettetelo dentro il panorama socio-culturale degli ultimi 40 anni in Italia.
Viviamo in un paese che già da prima che nascessi aveva cominciato a distruggere la scuola.
Perché nomino la scuola? Perché è la scuola che forma il cittadino. Non tutti hanno la fortuna di nascere in case di genitori con un muro fatto solo di libri e che hanno la forza mentale di proibirti di guardare la televisione per più di un’ora al giorno e poi inventarsi cose da farti fare per il resto della giornata. Io l’ho avuta perché mia madre non è entrata di ruolo fino a che non ho avuto 8 anni, dopo di ché però, essendo lei maestra di scuola materna, era a casa almeno la metà dei pomeriggi della settimana, e la nostra situazione economica era tale che potevamo permetterci una baby sitter (tutte bravissime tra l’altro).
La scuola arriva dove non arriva la famiglia (nella mia generazione ha dovuto addomesticare non poche persone, fidatevi). Quando dite “ma a cosa mi servirà la matematica nella vita!”, beh ragazzi, forse non userete mai i polinomi nel lavoro, ma l’averli imparati vi ha dato un tipo di ragionamento razionale che vi porterete appresso a vita. Sì, vi insegna a fare 2+2 banalmente. Così come cose come la comprensione del testo, la biologia e la chimica. Non sono tanto le nozioni, quanto il formare il vostro cervello ad assorbirle, processarle e dargli un senso.
La scuola questa cosa non la sta facendo più da anni. Non ci sono più insegnanti che a metà del quadrimestre dividono la classe in due e una la mette a fare esercizi di approfondimento e l’altra di recupero. Non ci sono più insegnanti che le cose te le spiegano “come magnano” e non c’è più una scuola più preoccupata di formare studenti invece che promuoverli tutti per fare numero (gli insegnanti hanno troppi studenti, possono a malapena assentarsi per malattia perché i supplenti non li puoi chiamare subito e la campagna di denigrazione della scuola pubblica porta le famiglie a non fidarsi di loro e a schieracisi contro a prescindere). Siamo sinceri poi: la scuola non ti insegna ad amare la cultura. Ti riempie di nozioni senza spiegarti la bellezza di quel che sei costretto a imparare per superare la verifica e una volta andata via, tabula rasa. Storia, letteratura, matematica, biologia... sono tutte materie che, in mano alla giusta persona, possono affascinare anche lo studente più refrattario. Non però se davanti hai il professore ultra sessantenne che vuole solo andare in pensione e non ne può più (mandateli in pensione miseria ladra).
Insomma, la scuola ultimamente fa entrare ignoranti e uscire ignoranti, e sapete cosa crea l’ignoranza: paura.
(Devo essere sincera, vedendo mia madre - vabeh, è anche andata dalle suore - non sono sicura che nei decenni precedenti la scuola fosse veramente preoccupata della forma mentis dei suoi studenti, banalmente c’era più timore dell’autorità).
La paura è anche facile da alimentare. Mettete insieme tutte le notizie di malasanità e corruzione degli ultimi decenni e avrete un popolo che, di base, non si fida più dei medici. Aggiungeteci politici che sanno parlare alla pancia della gente e diffondono informazioni super sensazionalistiche ma false, e avrete panico, paranoia e complottismo.
In più, c’è l’arroganza dell’istruito, che se c’è una cosa che a nessuno piace è vedersi arrivare qualcuno che si mette su un piedistallo chiamato "io so studiato” e ti dice che sei scemo e dovresti fidarti e basta (e questo è il motivo per cui non apprezzo Burioni). Non è veramente sorprendente se, la prima persona con un minimo di carisma ma la capacità di riuscire a parlare comprensibile a tutti viene seguita con ardore.
La gente ha paura. La gente ha paura perché è ignorante. La gente è ignorante perché lo stato ha permesso che la maggior parte dei sui cittadini lo fosse, tagliando fondi alla scuola, alla sanità, alla cultura, etc.
Quindi, esattamente, se lo Stato è il primo colpevole dell’ignoranza della persone, perché queste dovrebbero essere punite se, la loro paura, gli fa rigettare un vaccino salvavita? (E poi diciamocelo, se c’è una cosa che lo stato non sa fare, è comunicare).
E poi, questo concetto, lo estendereste ai loro figli? Punireste dei bambini perché i genitori non li hanno vaccinati? Perché signori, per permettersi le cure mediche senza l’SSN a pararti la schiena bisogna avere uno stipendio di 30k all’anno. Volete anche qui la situazione in cui le famiglie vanno sul lastrico per una visita al pronto soccorso come negli Stati Uniti?
San Marino può fare un po’ quello che vuole perché sono 4 gatti. Il primo che lo propone in Italia lo costringo a tenersi Kaori per una settimana. Drogata però. Drogata forte. E con le unghie affilate.
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Eh però, attenzione. Io sto facendo un ragionamento rovesciato, che se vuoi è ancora più inquietante del discorso "le AI che ci mangiano vivi" (cosa nella quale ancora non credo per quello che ne facciamo oggi), ovvero non me ne frega niente se una rete neuronale complessa quanto vuoi inizia a comportarsi come vuole, perché non riusciamo a prevedere il suo comportamento (o meglio, sappiamo le equazioni, ma non riusciamo a prevedere la sua evoluzione).
Quello che mi chiedo è: e se fosse il nostro cervello ad essere come una AI?
Cioè, e se fosse il nostro cervello a funzionare come una serie di nodi con un valore e il suo unico sforzo è quello di minimizzare la distanza verso una uscita che è quella desiderata?
Lascia stare mo' tutta la chimica e la neurobiologia, quello che intendo è: se ragioniamo in termini di probabilità massima e minimo costo, e pesiamo le connessioni tra neuroni secondo questo schema, cose come la bellezza, l'amore, l'odio, i legami, i contrasti, la felicità, la tristezza, che cazzo so'?
Detto in altri termini: ce la cantiamo e ce la suoniamo, ma non siamo diversi da una macchina che non fa altro che cercare analogie in pari contesti, e rispondere secondo tali analogie (frutto della nostra educazione), e quindi tutta questa roba dell'emotività non è molto distante dall'aria fritta.
Chiamate la neuro 🚑
AAA cercasi fuori di testa per fare salotto con me sul discorso delle intelligenze artificiali, perché io son partito per la tangente e sto diventando estremamente cinico.
La cosa bella è che anche questo post può essere stato scritto perché il mio cervello l'ha ritenuto come la cosa più probabile da fare, ma emotivamente parlando non gliene frega niente di chiedervi questa cosa, e se ci restasse male a seguito di un vostro feedback inatteso, sarebbe solo perché sono stato addestrato a riconoscerla come una cosa brutta, ma non ha alcun valore emotivo, visto che il fatto che mi abbiate mandato affanculo è anche esso la cosa più probabile da fare, dato l'addestramento che il vostro cervello ha avuto negli anni, ma non c'è nulla di personale.
Ed è questo il bello, non esiste nulla di personale in questo mondo!!!
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Lise Meitner, la donna innamorata della fisica
Sin dalla tenera età, Meitner dimostra già una particolare inclinazione per le materie scientifiche, complice un educazione liberale e progressista. Ma per la giovane, che diceva di amare la fisica in maniera del tutto personale, tanto quanto una persona cui si è grati, il percorso scolastico non sarà in discesa.
Purtroppo, nel 1982, una Meitner all’epoca solo quattordicenne, deve scontrarsi con le leggi restrittive dell’impero austro-ungarico, che non permettevano alle donne di iscriversi all’Università. Di conseguenza, non esisteva un’educazione liceale scientifica per le ragazze. Così, sotto consiglio del padre, si iscrive comunque ad una scuola superiore di lingue per future insegnanti, diplomandosi pochi anni più tardi. Poi, quando nel 1899 l’Università apre alle donne, con l’aiuto di un tutor privato recupera brevemente gli anni persi di liceo conseguendo la maturità scientifica. A 23 anni riesce ad iscriversi all’Università, chiudendo il lungo e infelice periodo, da lei stessa definito degli anni perduti.
Meitner, da allieva di Boltzmann a insegnante
All’Università di Vienna Lise Meitner è allieva del grande fisico teorico Ludwig Boltzmann. Il fisico, insegnante appassionato, inizia molti dei suoi studenti, Meitner compresa, agli studi sulla struttura atomica. I corsi sono gestiti in maniera inusuale, e la strumentazione è spesso mancante o rudimentale, ma per la Meitner, quasi digiuna da studi scientifici superiori, è un paradiso terrestre. Anni dopo, il nipote di Lise, Otto Robert Frisch, scriverà di questo fondamentale incontro per la scienziata:
Boltzmann le diede la visione della fisica come di una battaglia per la verità ultima, una visione che Lise non perse mai.
Nel 1905, al culmine di una brillante carriera universitaria, Meitner sarà la seconda donna ad ottenere un dottorato in Fisica presso l’Università di Vienna. Tuttavia, per una donna, le possibilità di permanere nell’ambito della ricerca scientifica sono ancora assai limitate. La scienziata, conoscendo gli studi di Marie Curie, Nobel per la Fisica nel 1903, fa domanda per ottenere un incarico nel suo laboratorio a Parigi, ma i posti risultano esauriti.
Così, su consiglio del padre ripiega sulla carriera dell’insegnamento nelle scuole femminili. Poco tempo dopo però, Boltzmann si suicida, e il suo sostituto S. Meyer, decide di coinvolgere Meitner nei suoi studi sui raggi alfa e beta, emessi dagli atomi durante il decadimento radioattivo. Pochi mesi più tardi, grazie al supporto economico dei genitori, si trasferisce a Berlino per seguire le lezioni del celebre Max Planck. Proprio a Berlino, la Meitner incontra il giovane chimico nucleare Otto Hahn, con cui collaborerà per oltre 30 anni.
Lise Meitner, l’effetto Matilda ed i riconoscimenti tardivi
Al dipartimento di Chimica, l’accesso non è ancora consentito alle donne, così Meitner deve effettuare i suoi esperimenti nel capanno degli attrezzi, senza attrezzatura e compenso alcuno. La donna riesce comunque a portare avanti il suo lavoro, e pochi anni dopo, assieme ad Hahn scopre un isotopo radioattivo dell’attinio. Inoltre, i due proveranno anche il cosiddetto rinculo radioattivo, subito da un atomo quando emette una particella alfa ad alta energia.
Hahn e Meitner pubblicano sempre assieme queste ed altre scoperte, ma la scienziata rimane sempre invisibile agli occhi della comunità scientifica. I tempi però cominciano a maturare, e dal 1912 Hahn e Meitner hanno la possibilità di lavorare in un vero laboratorio, al Kaiser-Wilhelm-Institut di Berlino. Un anno più tardi, la allora 35enne Lise Meitner ottiene il primo incarico retribuito, ma deve interrompersi per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, che la impegna come infermiera di radiologia sul fronte. Scampata alle tragedie del conflitto, nel 1917, tornata a Berlino scopre un isotopo stabile del proattinio, lavoro che le vale finalmente i primi riconoscimenti professionali.
L’Accademia delle Scienze di Berlino la premia con la medaglia Leibniz e lo stesso anno diviene direttrice della sezione di fisica di radiazioni dell’istituto. Due anni più tardi, Meitner è la prima donna in Germania a ottenere il titolo di professoressa, e nel 1926 la prima a ricevere un incarico come professore ordinario di fisica nucleare sperimentale all’Università di Berlino. Negli anni che seguirono, Meitner e Hahn otterranno ben dieci candidature al Nobel per le scoperte sugli elementi radioattivi, ma nessuna vittoria.
La fissione nucleare, il tradimento di Hahn e il Nobel mancato
Con l’avvento del nazismo, Meitner, di origini ebraiche, è costretta a rinunciare al suo incarico all’università. Essendo però di nazionalità austriaca, per qualche anno ha comunque la possibilità di continuare a lavorare al Kaiser-Wilhelm-Institut assieme a Otto Hahn e Fritz Strassmann. Quì la scienziata concentra il suo lavoro sullo studio dell’uranio, elemento conosciuto e studiato per via del suo elevato peso atomico. In proposito, pochi anni più tardi, il fisico italiano E. Fermi, annuncia al mondo di esser riuscito a produrre elementi ancor più pesanti, detti transuranici, scagliando neutroni contro un atomo di uranio.
In questo contesto, la scienziata Ida Noddak corresse la teoria fermiana, introducendo per prima il concetto di fissione. Secondo la Noddak, il risultato dell’esperimento di Fermi era la scissione del nucleo atomico in elementi più leggeri. La scienziata però, ufficialmente pioniera della teoria della fissione nucleare, non venne presa sul serio dalla comunità scientifica neppure da Meitner, Hahn e Strassmann. I tre, comunque si interessano allo studio e cominciano a replicare più volte l’esperimento di Fermi per accertarsi che avesse effettivamente la ragione. Il lavoro continua a sei mani fino a quando l’annessione dell’Austria alla Germania nazista non costringe la Meitner a fuggire furtivamente. Grazie alla copertura fornitale da vari altri scienziati, riesce a raggiungere prima i Paesi Bassi poi la Danimarca, ed infine la Svezia, dove troverà impiego presso l’Istituto Nobel.
Nel mentre, Hahn e Strassman, rimasti a Berlino, portano avanti il lavoro sugli esperimenti di Fermi arrivando ad una scoperta fondamentale: dopo aver bombardato l’uranio con neutroni, fra i prodotti si rilevano nuclei di bario, elemento assai più leggero dell’uranio. Sapendo però che quest’ultimo non può scomporsi nel bario, serve un spiegazione al fenomeno. I due scienziati interrogano in proposito proprio la Meitner, con cui erano rimasti in contatto epistolare.
La scienziata consultatasi con il nipote O. R. Frisch, durante una passeggiata tra i boschi innevati della Svedesi, elabora la teoria decisiva: “se si colpisce il nucleo di un atomo di uranio con neutroni, questo si dividerà in nuclei di atomi più leggeri e rilascerà una grande quantità di energia”. Frisch battezza la teoria “fissione”, e nel febbraio del 1939, poco dopo la pubblicazione degli studi di Hahn e Strassmann, zia e nipote pubblicano su Nature il breve articolo intitolato “Disintegration of Uranium by Neutrons: a New Type of Nuclear Reaction”. Nel 1944 il premio Nobel per la chimica sarà assegnato solo a Otto Hahn, che durante la cerimonia non ringrazierà la Meitner, collega di una vita.
Hahn ha rimosso completamente il passato, e io faccio parte del passato.
Secondo gli annali, riconoscere di aver ottenuto i suoi risultati con l’aiuto di una donna di origini ebraiche sarebbe stato controproducente. Però, anche negli anni successivi Hahn affermerà di essere stato l’unico autore della scoperta.
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A me sembra immaturo piuttosto nutrire antipatia per una persona, Chiara, che nemmeno conosci. Per una serie di motivi, dici, a pelle? lol, non è che il vero, palese motivo per cui non ti piace insieme ad Ermal è che non si chiama Fabrizio Moro? E ripeto, visto che mi parli di educazione e background socioculturale, qualcuno che reputa volgare una foto come quella deve per forza avere una mentalità retrograda e repressiva, perciò ti ho citato le suore di clausura ad esempio.
E sveglia, che la vita vera è ben altra cosa, non è un telefilm. Hai seriamente paragonato una coppia reale, di persone reali, ad una ship di personaggi fittizi? Ho i brividi. Non mi dispiacciono le persone prolisse comunque, se trovi spiegazioni soddisfacenti e sensate da esporre per cui non ti piace Chiara (a parte il fatto che è lei a stare con Ermal e non Bizietto), prego, sono tutt'orecchi.
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Tesoro, non sono mica deficiente. So benissimo che la vita vera è altra cosa e non ho bisogno che sia tu a dirmi di svegliarmi.
La ship del telefilm l'ho usata per fare un confronto e rendere più chiaro un concetto. Non ci sono riuscita, a giudicare dalla tua risposta, ma non scomodarti a farti venire i brividi che non è proprio il caso.
Poi, scusa la domanda, ma tu hai mai letto i miei post? Penso di no, altrimenti sapresti benissimo che il fatto che io shippi Ermal e Fabrizio e che scriva ff su di loro non si ripercuote sulla realtà. Mi piacciono insieme perché hanno chimica, ma non sono deficiente e riconosco che è una cosa puramente di fantasia quindi non è che perdo il sonno se Ermal sta con Chiara o se Fabrizio si mette con qualcun altro, come invece stai insinuando tu.
Parlando nello specifico di Chiara (e della sua relazione con Ermal) ti rispondo subito, anche se probabilmente se avessi dato uno sguardo ai miei vecchi post sapresti già la risposta. Il che significa che i miei post non li hai mai letti e non mi hai mai seguita, quindi perché questo improvviso interesse nel sapere l'opinione di una persona che non hai mai seguito?
È vero, non conosco Chiara e potrebbe pure essere la persona più brava di questo mondo. Questo non toglie che l'impressione che si ha di una persona attraverso i social possa influire sul giudizio che le diamo.
La prima volta che l'ho vista ho pensato che somigliasse terribilmente alla ex del mio ragazzo (una ragazza di una pesantezza allucinante, con cui ho anche provato a essere amica se non fosse che a 19 anni ragionava come se ne avesse 5) ma ha il mio stesso sorriso (e diciamolo chiaro, nemmeno io sono una persona simpatica. Io col cazzo che sarei amica di me stessa). Ma fino a lì, come ho detto, è una prima impressione che ovviamente può sempre cambiare.
Ciò che me l'ha resa un po' più antipatica, a dirla tutta, sono state le varie storie postate per il suo compleanno. Premettendo che ognuno festeggia come meglio crede, io non sono abituata a feste di compleanno in cui i festeggiati si mettono in mostra in modo, secondo me, eccessivo. Ovviamente è una mia opinione, ma mi sembra ovvio che se su certe cose abbiamo opinioni molto diverse non posso nutrire chissà che simpatia per quella persona.
Poi ti ripeto, magari se la conoscessi cambierei idea. Ma a te non è mai capitato che qualcuno a primo impatto ti stesse antipatico? Non penso sia un crimine. Non sta scritto da nessuna parte che deve starmi simpatica solo perché è la ragazza di Ermal.
Poi questo non toglie che, in quanto fan di Ermal, se loro stanno bene insieme e sono felici, sono felice anch'io per loro. Non sono mica una di quelle pazze che va a scrivere a Ermal: "Devi mollarla!" (ti assicuro che ci sono, ma non sono io. Il massimo che mi sono permessa di scrivere a Ermal è stato di incidere la cover di "almeno tu nell'universo" e ovviamente non mi ha calcolata manco per sbaglio)
Detto ciò torno a ripetere ciò che ormai scrivo da anni: sapete come la penso su praticamente qualsiasi questione relativa al fandom, visto che ormai avete imparato a conoscermi in questi 3 anni, quindi mandandomi delle ask di cui già conoscete la risposta cosa pensate di ottenere?
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Open Day IIS Ciampini Boccardo: scopri l’offerta formativa del futuro
Due giornate di orientamento per studenti e famiglie a Novi Ligure. L’Istituto di Istruzione Superiore Ciampini Boccardo di Novi Ligure apre le porte al pubblico in occasione degli Open Day. Due date imperdibili: venerdì 13 dicembre 2024, dalle 17:00 alle 20:00, e sabato 11 gennaio 2025, dalle 14:30 alle 18:00, presso il plesso di Via Verdi, 44. Un’opportunità per studenti e famiglie di conoscere…
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Broncomat
Seduto alla scrivania fisso una finestra sul monitor. Non capisco bene cosa sto guardando, i miei occhi non mettono a fuoco il testo e seguono i bordi, proprio come dei che bambini giocano percorrendo un motivo fatto di mattonelle, uno di quelli che si trovano sotto i portici di Via XX Settembre. I miei occhi saltano sulla data. È appesa in un angolo. Senza pensarci, faccio due conti e mi rendo conto che sono 59 giorni che non esco, escludendo i venti secondi ogni due giorni durante i quali faccio tre passi oltre il cancello di casa per lanciare i sacchi della spazzatura nel cassonetto.
Allora mi alzo e guardo in basso. Un osservatore distratto potrebbe pensare che mi stia fissando i coglioni, ma in realtà mi sto guardando la pancia. «Hai 'na panza che sembri un ambasciatore!» dico sottovoce. Questa frase me la diceva sempre il mio professore di educazione fisica per spronarmi a non passare tutto il tempo libero sdraiato sul letto ad ascoltare dei dischi. Effettivamente non ho mai avuto la passione per l'attività fisica, a parte una moderata epifania verso i trent'anni per le camminate, passione che ho abbracciato per poter fare Piazza delle Erbe - Casa ubriaco marcio senza arrecare danni a cose e persone.
Cinque minuti dopo sono dentro ad una tuta che salgo verso le alture di Genova. L'elastico dei pantaloni mi stringe intorno la vita e ad ogni passo, la reazione vincolare del terreno mi percuote le vertebre, il coccige, sa-la-madonna quale muscolo, insomma sento tirare roba che non sapevo più di avere. Sento il mio corpo che si muove lungo i tornanti, sento una sensazione strana, il fiato è caldo attraverso la mascherina, insomma, non sono sicuro di essere a mio agio nel mondo esterno. Ho un brivido e mi sembra di essere il giochino degli anni 80, Animillo il Magico Vermillo, una roba rossa e pelosa che si poteva far passare in spazi angusti tirandola attraverso un filo di nylon. Ma chi sta tirando il mio filo?
E mentre cerco di mantenere l'andatura, la strada si fa più ripida. Nelle orecchie c'è Frank Zappa che sta dicendo qualcosa su Lando Calrissian, ma il sangue mi pulsa così forte nelle orecchie che non capisco bene, allora abbasso la mascherina e tiro fuori il naso. Espiro aria fresca, sembra gelata. Davanti a me ci sono quattro ragazze che corrono, saltellano, attraversano la strada per non incrociare il loro destino al mio. Ma la ventata d'aria fresca dura poco. Al mio fianco passa un bus che per vincere la forza di gravità viene frustato da un'autista con la coda di cavallo e una mascherina bianca. Ha il braccio che penzola fuori dal finestrino. Il mezzo è vuoto, la gente è tutta fuori: negli orti, per strada o dalla finestra.
Dopo circa un'ora, prendo in mano il telefono e cerco un disco per il viaggio di ritorno. Vengo interrotto da un ciclista che passa vicino a me. È ritto in piedi sui pedali, sembra un meccanico spastico intento ad aggeggiare con il motore per aumentarne la cilindrata. Il culo gli esce dai pantaloncini perché sono strappati. Com'era il detto? "Meglio un culo sano nelle braghe rotte, che viceversa". Non lo ricordo.
Decido di tornare indietro. "Ormai è discesa" penso. E mentre le gambe sono irrigidite dalla fatica, vedo davanti a me un ramo che penzola da un muretto. Lo prendo in mano per spostarlo, ci passo sotto e mi fermo poco più avanti per guardare il panorama. L'aria è pulita, sono in mezzo al verde. Ma il mio cervello mi suggerisce solo l'immagine di un cesso. Sento il profumo di fiori, di vegetazione, di roba profumata e quel mischione olfattivo mi sembra uno di quegli spray che si spruzzano dopo che si è cagato, una di quelle robe che sembrano un incrocio tra una conferenza stampa di scuse convocata dal culo e un prodigio della chimica.
E insomma, sono stanco, così mi dirigo a passo spedito verso casa. Appena entro tiro un sospiro di sollievo, sono tornato dove sono stato al sicuro negli ultimi due mesi. Sento gli odori che conosco, i feromoni dei miei dischi, dei miei libri, della mia roba. Poco prima di andare a farmi la doccia, suonano alla porta di casa. Urlo che vado io. È la consegna della spesa.
Davanti a me c'è un tizio sudato. Ansima, tossisce, posa sacchetti, cestelli d'acqua. Gocce di sudore ovunque. Cerco la mascherina ma non la ho più. Lui mi porge la macchinetta per pagare con il Bancomat. Si passa una mano sulla fronte marcia di sudore, poi si tocca il culo e soffia. «Phew, che cazzo di caldo!» dice sbuffando. Sorrido poco convinto. E mentre strappa la ricevuta per porgermela, penso che il mondo è dappertutto.
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Capitani coraggiosi... che appunto ti parlano alle spalle, ti bloccano per evitare di farti sapere dei reblog, non sanno l’inglese ma ci si crogiolano vantandosene... nelle forme idiomatiche l’aderenza è importante “dirt off your shoulder”
@falcemartello
Di nuovo ti cito il post per intero a cui fai riferimento:
Ciao cuccioli. Famiglia multietnica here.
Anche io mi consolo pensando che prima o poi sparirete tutti.
Tifo educazione!
Ancora... attacchi personali parlando di outing LOLOLOL [edit] BTW l’outing non lo posso fare io, quello è il coming out. Al solito dimostri a) di sbruffoneggiare con l’inglese b) di non sapere di cosa parli.
Dovresti per altro evidenziare nel mio post dove abbia scritto “italiani autoctoni di merda”...
Questa storia di atttaccarmi senza farmelo sapere, evitare i reblog etc... diciamo che è un po’ da codardo o per lo meno disonesta...
E al solito NESSUNA argomentazione se non appunto ricorrere ai pompini.
Non è tanto essere ricorso ai pompini una volta ma COSTANTEMENTE attaccare le persone anzichè le argomentazioni e tirarla in caciara.
SPECCHIO RIFLESSO.
E CIAONE
@francesca-fra-70 guarda a che esempio di coraggio ti associ. Lancia il sasso e nasconde la mano. Non è tenero?
Tutta gente molto coerente... per la famiglia tradizionale come la Mussolini che un giorno è per la castrazione chimica e il giorno dopo si ritrova a DIFENDERE un marito che paga prostitute minorenni. Lui invece è “normale”.
Ma finchè questo galantuomo ti coccola nelle tue sicurezze, va tutto bene.
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Alejandro Martinez (7 ottobre 1994) è un agente speciale del NCIS e un ex mafioso messicano che lavorava presso il ristorante Martinez "Martinez restaurante" come cuoco ed è il fratello minore di Marcos Martinez e Marcus Martinez e cugino di Mustafa al-Sufyan, Renesmed Martinez e Xander Gomez.
Attualmente è single.
Breve biografia
Poco si conosce sul passato di Alejandro Martinez tranne che è nato il 7 ottobre 1994 dalla famiglia mafiosa Martinez attraverso Leandro Martinez e Anne Hernandez a Città del Messico in Messico.
Alejandro crebbe nella vita criminale per diversi anni aiutando i suoi fratelli maggiori Marcos e Marcus Martinez perché costretto dal padre Leandro, conosce in seguito Ahmad al-Sufyan e Mustafa al-Sufyan con cui fece conoscenza ma ben presto verso il 2021 accade che lui ritirò il supporto per entrambi perché la castrazione contro Trevis Leblond e Jonathan Duràn (uomini di fiducia di Renesmed Martinez) era troppo crudele e sempre in seguito ritirò il supporto anche per suo fratello Marcos per aver ucciso l'innocente e indifeso Tamerlan al-Badri (figlio di Abu Hurayra).
Il giorno 10 maggio, Alejandro stanco della cattiveria di suo padre e dei suoi fratelli si trasferisce in Città del Messico segretamente e qui con il telefono chiamò Abu Hurayra (Simon Elliot), Trevis Leblond e Renesmed Martinez avvisandoli che si occuperà lui di suo fratello Marcos perché è stanco della cattiveria di suo fratello Marcos e della sua famiglia e non approva loro azioni malvagie contro persone innocenti.
Nello stesso giorno, Alejandro chiamò il FBI dando l'indicazione e foto dove è nascosto suo fratello Marcos Martinez, Marcos fu catturato dal FBI ma suo padre Leandro e suo fratello Marcus si accorgono del tradimento e lasciarono la città Chihuahua e fuggirono nella città messicana Tijuana.
Sempre nello stesso giorno, Alejandro inizia a lavorare per il NCIS (Naval Criminal Investigative Service).
Significato del nome:
Alejandro è una variante spagnola del nome Alessandro e deriva dal greco (voce composta da ‘alexo’: difendo, proteggo e ‘aner-andrós’: uomo che significa appunto "Colui che protegge gli uomini (ma anche "uomo salvo", "che salva")".
Personalità:
BILANCIA ASCENDENTE SCORPIONE
Combinazione problematica. Il bisogno di contatti della Bilancia è contrastato dalla puntigliosità e suscettibilità dello Scorpione che provoca spesso nel soggetto stati di conflitto. L’influenza Venere-Marte rende la personalità attraente, appassionata, molto intelligente, sensuale, coraggiosa, aggressiva, dotata di molteplici capacità ma non sempre misurata nei rischi e nelle lotte che deve sostenere per imporre la propria individualità. L’evoluzione spirituale sarà problematica e non priva di difficoltà per la tendenza all’estremismo e alla temerarietà. La debole posizione del Sole in campo 12 accentua le corrispondenze negative dell’Ascendente nello Scorpione, dà inclinazioni violente e pericolose che se non sono controllate da una sana educazione morale in gioventù possono portare a un contegno poco ortodosso ed eccessivamente spregiudicato sia nella vita intima che in quella sociale, dove si presenta difficile la conquista di una solida posizione sociale. Per il soggetto che avrà superato i suoi istinti e avrà sublimato la propria sessualità indirizzando le proprie energie verso la ricerca metafisica, la medicina (specialmente la psichiatria), la chimica, la biologia e l’occultismo, c’è la possibilità dopo iniziali difficoltà di raggiungere un grande sviluppo intellettuale e spirituale. Favorite anche le attività artistiche, specialmente scenografia, regia, critica d’arte. Possibilità d’avere un processo importante nel corso della vita e dei problemi relativi a beni ereditari. Nella vita affettiva i rapporti sono spesso caratterizzati da gelosia, spirito critico e polemico che predispone a rotture con il partner che non accetta il ruolo di docile spalla. Per nascite nella prima mattina una certa chiusura verso la vita (nella prima parte) creerà degli ostacoli mentre per le nascite successive sarà favorita la socialità e l’espressione della propria energia sessuale e intellettuale. Il fisico è resistente ma spesso per la vita sregolata è soggetto a stress nervosi. Delicati i reni e gli organi genitali.
Parenti:
Leandro Martinez (padre)
Anne Hernandez (madre)
Marcos Martinez (fratello)
Marcus Martinez (fratello)
Isabel Martinez (zia)
Mustafa al-Sufyan (cugino, deceduto)
Nabil al-Sufyan Martinez (cugino di II grado)
Zahira al-Sufyan Martinez (cugino di II grado)
Barbara Martinez (zia)
Xander Gomez (cugino)
Pablo Martinez (zio, deceduto)
Luwudig Martin (cugino)
Renesmed Martinez (cugina)
Grace Foresta (cugina di II grado)
Luddy Foresta (cugino di II grado)
Sober Ligin (cugino di II grado)
Javier Martinez (zio)
Prestavolti:
-Alì Yagci
-Yovel Biton
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. ⚡ 𝐭𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐚𝐧 𝐚𝐮! 𝘄𝗲𝗹𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘁𝗼 𝘁𝗵𝗲 𝗺𝘂𝗴𝗴𝗹𝗲𝗷𝘂𝗻𝗴𝗹𝗲 #𝖽𝖺𝗇𝗀𝖾𝗋𝗈𝗎𝗌𝗁𝗉𝗋𝗉𝗀 ⤸ 📚 𝘀𝗰𝗵𝗼𝗼𝗹 𝗹𝗶𝗳𝗲 ⌵ ㅤ × 𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼: settimo anno. × 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼: lingua e letteratura inglese, matematica, fisica, scienze, storia, geografia, lingua e letteratura francese, educazione civica + lingua e letteratura latina e greca, alchimia, astronomia, antiche rune, divinazione. × 𝗰𝗹𝘂𝗯 𝗳𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶: club di astronomia, club di alchimia e chimica, club di antiche rune, the st. cormac's post, radio st. cormac's, giocatrice di polo per la squadra di dagaz. × 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼: lucrecia nayara bonita, una piccola yorkshire terrier che il padre le ha regalato nel giugno del 2023 per farsi perdonare dell'ennesima mancanza. × 𝗻𝗼𝘁𝗲: rappresentante d'istituto.
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ferro
“Avevo osservato con stupore e gioia, che tra Sandro e me qualcosa stava nascendo. Non era affatto l’amicizia tra due affini: al contrario, la diversità delle origini ci rendeva ricchi di “merci” da scambiare, come due mercanti che si incontrino provenendo da contrade remote e mutuamente sconosciute. Non era neppure la normale, portentosa confidenza dei vent’anni: a questa, con Sandro, non giunsi mai. Mi accorsi presto che era generoso, sottile, tenace e coraggioso, perfino con una punta di spavalderia, ma possedeva una qualità elusiva e selvatica per cui, benché fossimo nell’età in cui si ha il bisogno, l’istinto e l’impudicizia di infliggersi a vicenda tutto quanto brulica nella testa e altrove (ed è un’età che può durare anche a lungo, ma termina col primo compromesso), niente era trapelato fuori dal suo involucro di ritegno, niente del suo mondo interiore, che pure si sentiva folto e fertile, se non qualche rara allusione drammaticamente tronca. Era fatto come i gatti, con cui si convive per decenni senza che mai vi consentano di penetrare la loro sacra pelle. [...] Incominciammo a studiare fisica insieme, e Sandro fu stupito quando cercai di spiegargli alcune delle idee che a quel tempo confusamente coltivavo. Che la nobiltà dell’Uomo, acquisita in cento secoli di prove e errori, era consistita nel farsi signore della materia,[..] . Che vincere la materia è comprenderla, e comprendere la materia è necessario per comprendere l’universo e noi stessi: [..]. E infine, e fondamentalmente: lui, ragazzo onesto ed aperto, non sentiva il puzzo delle verità fasciste che ammorbava il cielo, non percepiva come un’ignominia che ad un uomo pensante venisse richiesto di credere senza pensare? Non provava ribrezzo per tutti i dogmi, per tutte le affermazioni non dimostrate, per tutti gli imperativi? Lo provava: ed allora come poteva non sentire nel nostro studio una dignità e una maestà nuove, come poteva ignorare che la chimica e la fisica di cui ci nutrivamo, oltre che alimenti di per sé vitali, erano l’antidoto al fascismo che lui ed io cercavamo, perché erano chiare e distinte e ad ogni passo verificabili, e non tessuti di menzogne e vanità, come la radio e i giornali? Sandro mi ascoltava, con attenzione ironica, sempre pronto a smontarmi con due parole garbate e asciutte quando sconfinavo nella retorica: ma qualcosa maturava in lui (non certo solo per merito mio: erano mesi pieni di eventi fatali), qualcosa che lo turbava perché era insieme nuovo e antico. [...] Nello stesso tempo, per inconscia gratitudine, e forse anche per desiderio di rivalsa, prese aa sua volta a occuparsi della mia educazione, e mi fece intendere che era mancante. Potevo anche aver ragione: poteva essere la Materia la nostra maestra , e magari anche, in mancanza di meglio, la nostra scuola politica; ma lui aveva un’altra materia a cui condurmi, un’ltra educatrice: non le polverine di Qualitativa, ma quella vera, l’autentica Urstoff senza tempo, la pietra e il ghiaccio delle montagne vicine. Mi dimostrò senza fatica che non avevo le carte in regola per parlare di materia. Quale commercio, quale confidenza avevo io avuto, fino allora, coi quattro elementi di Empedocle? sapevo accendere una stufa? Guadare un torrente? Conoscevo la tormenta in quota? Il germogliare dei semi? No, e dunque anche lui aveva qualcosa di vitale da insegnarmi.[...]
Primo Levi (Il sistema periodico)
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