#dipendenza da social
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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L’impatto dei social media sulle relazioni umane e il benessere personale: cosa dicono le prime ricerche
Un’indagine sui pro e contro dell’era digitale per le connessioni sociali e la salute mentale.
Un’indagine sui pro e contro dell’era digitale per le connessioni sociali e la salute mentale. Nell’era digitale, i social media e le tecnologie digitali sono diventati parte integrante della vita quotidiana, ma il loro impatto sulle relazioni umane e sul benessere personale è oggetto di uno studio sempre più approfondito da parte dei ricercatori. Le prime indicazioni che emergono dipingono un…
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divulgatoriseriali · 9 months ago
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Cracolândia: la storia del mercato all’aperto del crack a San Paolo (Brasile)
Nel cuore pulsante della città di San Paolo, tra le vie trafficate e i quartieri animati, si staglia un’ombra inquietante: Cracolândia. Questo nome, quasi sussurrato tra le conversazioni, porta con sé un peso enorme, una storia fatta di sofferenza e degrado che si intreccia con il tessuto stesso della metropoli brasiliana. Una ferita aperta, profonda e dilaniante, che si insinua nel cuore urbano…
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libero-de-mente · 6 days ago
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Se sei un grappolo d'uva che si fa gli affari suoi sulla vite, ricorda che può sempre passare una volpe. Se questa volpe non arriva a te, in base alla sua personalità, potrà sempre dire che:
- Se la volpe che non arriva all'uva è invidiosa dirà che, in fondo, non sei matura.
- Se la volpe che non arriva all'uva è narcisista, dirà che non sai quello che ti perdi.
- Se la volpe che non arriva all'uva è di razza Pirandello, dirà che porti una maschera.
- Se la volpe che non arriva all'uva è ansiosa, dirà che non produrrai buon vino ma ansia liquida.
- Se la volpe che non arriva all'uva è di razza Freud, dirà che tu ami tua madre, la vigna.
- Se la volpe che non arriva all'uva è manipolatrice, dirà che non è colpa della vite, che non è neanche colpa sua e quindi vedi tu chi rimane da colpevolizzare.
- Se la volpe che non arriva all'uva è egocentrica, dirà che sei tu quella che deve scendere dalla vite.
- Se la volpe che non arriva all'uva è bipolare, dirà che sei un'uva bellissima, succosissima e che... no, non vali niente e non vale la pena perdere tempo a vendemmiarti. Però se buonissima anche se fai schifo.
- Se la volpe che non arriva all'uva è delirante, dirà che sei un complotto. Che non esisti e sicuramente farai parte dei poteri forti.
- Se la volpe che non arriva all'uva è maschilista dirà che sei tr0i4.
- Se la volpe che non arriva all'uva è femminista dirà che sei tr0i4.
- Se la volpe che non arriva all'uva è Rosario Muniz dirà che sei un "bastaVdo".
- Se la volpe che non arriva all'uva è depressa, dirà che non vale la pena cercare di raccoglierti. Che tanto ti lasceresti prendere dal primo che passa, che non ne vale la pena.
- Se la volpe che non arriva all'uva soffre di dipendenza affettiva, dirà che starà accucciata buona buona sotto il ceppo della vigna. Aspetterà che sia tu a scendere. Puoi anche decidere di marcire e spiaccicarti sulla sua testa, andrebbe comunque bene.
- Se la volpe che non arriva all'uva è narcisista dirà che sei meravigliosa. Ma non abbastanza da avere le sue attenzioni, quindi per essere all'altezza cerca di cadere velocemente nelle sue fauci.
- Se la volpe che non arriva all'uva è ossessiva, passerà tutti i giorni a controllarti. Si chiederà se davvero sei così succosa, magari sei acerba e fingi. Ti scruterà per vedere se hanno usato antiparassitari, se sei bio oppure ogn. Comunque vada... mmmh, non si fida.
- Se la volpe che non arriva all'uva soffre di panico, arriverà di corsa tutti i giorni per vedere se sei ancora lì. Appesa. La paura che qualcuno ti abbia colta è viva ogni giorno. Quando se ne va ti guarda come se fosse l'ultima volta, del domani non c'è certezza.
- Se la volpe che non arriva all'uva è sociopatica, passa senza darti molto peso. Ripassa facendo finta di nulla, se si ferma a osservarti lo fa con disgusto. Credo che ti odi.
- Se la volpe che non arriva all'uva è stressata, ti chiederà informazioni dettagliate. Se sei nebbiolo o cabernet, se la tua resa è migliore dell'uva del vitigno confinante. Se si sbagliasse e non sei la più buona? Se le sue aspettative venissero deluse? Niente. Si butta sulla Nutella.
- Se la volpe che non arriva all'uva è xenofoba, dirà che vuole l'uva autoctona, preferisce il Moscato Bianco al Cabernet Sauvignon. Vuole il blocco navale attorno ai vitigni.
- Se la volpe che non arriva all'uva è social dipendente, si fa un selfie con te e lo posta su Facebook. Poi lo condivide su Instagram. Ti chiede l'amicizia. poi te la toglie. Te la richiede. Poi ti blocca. Ti sblocca e ti tagga in venti frasi filosofiche prese dall'università della strada. Ti scrive in chat, tutti i giorni. Anche nelle chat di C6 che non usi da vent'anni.
- Se la volpe che non arriva all'uva è Chuck Norris, scendi tu di corsa dalla vite. Prima che con un pugno ti faccia rotolare giù.
- Se la volpe che non arriva all'uva è Ken il guerriero, sei un'uva morta ma non lo sai ancora... huatà!
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scogito · 11 months ago
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"Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.
La storia del riscaldamento globale non è una fantasia benigna. Sta danneggiando seriamente le economie occidentali. Nel gennaio 2021, la Casa Bianca ha ridicolmente dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grave minaccia esistenziale per l’umanità”. Da lì, l’America è passata dall’indipendenza energetica alla dipendenza energetica. Un’altra conseguenza è stata la comparsa di numerose aziende il cui obiettivo è quello di “sequestrare CO2” e “sequestrare carbonio” dalla nostra atmosfera. Tuttavia, questa cosiddetta “soluzione” è scientificamente impossibile. La vita sulla Terra si basa sul carbonio! La CO2 è cibo per le piante, non un inquinante!
Generazioni hanno subito il lavaggio del cervello per decenni per credere a questa immaginaria “crisi climatica”, dall’asilo all’università, e nei media mainstream e nei social media. I giovani insegnanti indottrinati si sentono a proprio agio nell’insegnare questa disinformazione agli studenti. Gli scienziati del clima disonesti si sentono giustificati a diffondere disinformazione perché hanno bisogno del sostegno del governo per gli stipendi e la ricerca..."
+ Link articolo: CO2 base della vita
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susieporta · 21 days ago
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Abitare il vuoto.
Quanto è importante, per noi, per le nostre scelte, per le nostre decisioni, per la nostra gestione emotiva e per la realizzazione di sé, saper stare nel vuoto?
Molto, anche se mediamente non ce ne accorgiamo.
Ci sono persone che saltano da uno smartphone a un altro, da una macchina a un'altra, da una vacanza a un'altra, da un ristorante a un altro, da una relazione a un'altra, pensando di aver trovato la felicità.
In realtà questa è l'immagine della ruota del criceto.
Attraverso la dipendenza compulsiva da cibo, da relazioni, da vacanza, da cose, da attività, scambiano la felicità con la dose di dopamina che viene rilasciata dalla novità in corso, unita al bisogno di riempire il proprio vuoto.
Infatti, non appena finisce una storia, molte persone si tuffano subito in un'altra, perché non sanno stare nel vuoto, nella solitudine.
Cioè con loro stesse fino in fondo.
Pensano di aver trovato l'amore della propria vita, ma in realtà spesso è solo un fuoco di paglia che nasce dalla fame di voler riempire quel vuoto, e dalle proiezioni che sviluppano per soddisfare quella fame.
Non appena viene a mancare qualcosa, colmano un bisogno, cercano di riempire uno spazio, un anfratto, un interstizio, che sentono rimasto vuoto.
E subito dopo se ne ripresenta un altro, e poi un altro e un altro ancora.
Schopenhauer diceva che la vita è come un pendolo che oscilla continuamente tra il dolore e la noia.
Il dolore di ciò che ci manca, e la noia di averlo trovato e esserci abituati ad esso.
Quando ci manca qualcosa proviamo infatti dolore; ma quando ce lo abbiamo, la nostra pancia è piena, sopraggiunge la noia, e quindi la ruota deve ricominciare.
È il meccanismo della dipendenza, il quale si basa sulla incapacità di stare nel vuoto.
Il vuoto, è come il silenzio: se c'è qualcosa al suo interno che ti disturba, nel vuoto viene amplificato diventando non solo disturbante, ma terrificante.
Se sei da solo in una stanza, in silenzio, e ascolti il vuoto che hai intorno, vedrai che in breve tempo i pensieri cominceranno a affollare la tua mente come un formicaio.
Eppure il vuoto, come ci insegna la fisica quantistica, rappresenta la maggior parte di noi e del nostro essere.
Siamo costituiti di vuoto, di nulla.
Se ad ogni bisogno insoddisfatto né sopraggiunge un altro, se ad una relazione né sopraggiunge subito un'altra, se a ogni desiderio o azione né arriva compulsivamente subito un altro, il rischio non è solo quello di non saper stare con il vuoto, e quindi di riempire costantemente il tuo essere.
Ma di abbracciare bisogni, desideri e convinzioni, che non sono veramente tue.
Convinzioni e bisogni di altri, della società, della famiglia, dettati dalle mode o dall'idea circolante sui social, in un determinato momento.
Tali contenuti emotivi, energetici, comportamentali, servono soltanto ad allontanare il nulla dentro di noi, a scacciarlo dalla nostra vita come fosse una mosca fastidiosa.
In realtà, il nulla, è il fondamento del nostro essere.
È il nostro essere.
Ma per saper stare con quel nulla capace di creare la nostra vita e di dare vita alle nostre azioni più sincere, le nostre scelte più vere e autentiche, dobbiamo imparare a stare con noi stessi.
In solitudine, in silenzio, senza pensieri.
A quel punto, dopo che ci saremo abituati stare con il nulla che siamo, senza fare niente, senza aver bisogno di cose per riempire la nostra vita attivando il circolo vizioso della dipendenza, cominciamo a scoprire che quel nulla contiene interi universi.
Perché ci può permettere di sentire tutto, realmente: ma davvero tutto, in tutta la sua purezza.
E non semplicemente come ciò che può riempire, in modo indifferenziato, il nostro fastidio nello stare con quello che ci manca.
Saper abitare quel vuoto, cioè non fare per forza qualcosa, non doverci relazionare a qualcuno, attaccarci a qualcuno o a qualcosa, ha l'effetto di una spugna su una lavagna sporca.
Pulisce la nostra mente e predispone l'anima a scegliere secondo le sue vere inclinazioni, realizzando se stessa.
Più imparerai a stare nel vuoto, più ti accorgerai che non hai veramente bisogno di nulla.
Perché sarai diventato capace di accogliere tutto, di sentire tutto, di provare tutto, di realizzare tutto.
Avrai sviluppato, in te, la capacità di fare e di essere tutto ciò che ti serve.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
#armaturainvisibile #vuoto #sistemidifensivi
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couragescout · 2 months ago
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È morto Liam Payne, ho letto questa mattina la notizia e sono rimasta sconvolta. Mi dispiace per il Liam che ho conosciuto a tredici anni, per il Liam che mi ha accompagnata durante l’adolescenza e per il Liam che ho sempre sognato di abbracciare. Mi dispiace per il Liam da cui mi sono allontanata ma che ha sempre occupato un piccolo pezzo di cuore.
Aggiornamento lunedì 21/10: sono passati quattro giorni, ogni giorno il mio pensiero va a lui. Liam nella mia adolescenza ha significato così tanto, gli devo così tanto, è stato per anni la mia ragione per sorridere. Con la band hanno salvato i miei momenti più bui. Sono stati il mio primo concerto. La mia prima band. Sono stati la mia àncora. Sono stati coloro che mi hanno fatto entrare in una famiglia enorme, in un fandom appassionato. In questi giorni ci stiamo stringendo tutti su twitter, il social che ha creato legami ed esperienze importanti per me. Avevo quindici anni quando Liam ed i ragazzi sono entrati nella mia vita, ne sono passati dodici e io provo ancora quell’amore profondo, quell’adorazione, quell’affetto infinito.
Stanno uscendo molti chiarimenti, ho ancora tante domande in testa, tanti interrogativi ma piano piano le indagini stanno uscendo e a me inizia a nascere la rabbia. Non me ne frega un cazzo di quello che pensate voi che non lo avete mai conosciuto o mai seguito. Poteva essere salvato. Poteva salvarsi cazzo. Spero che la famiglia arrivi fino in fondo, che sia abbastanza forte da farlo. Le sue debolezze sono state la sua rovina. La sua dipendenza lo ha portato via da questo mondo nonostante si stesse ripulendo. Nella vita ha sbagliato, tanto. Ci sono stati momenti in cui le sue azioni mi hanno fatta sentire disgustata, arrabbiata, infuriata. Ha sbagliato così tanto. Mi sono allontanata da lui per un periodo, non riuscivo a sopportare quello che leggevo. Ho pensato così tanto che avrebbe dovuto pagare per ciò che ha fatto, ma non avrei mai immaginato che invece si sarebbe spento così. A me resta il cuore pesante. Poteva essere salvato. Poteva essere ancora con noi ed iniziare un percorso riabilitativo, migliorare quella versione di sé che ha sbagliato così tanto. Poteva essere qui cazzo.
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ninfaribelle · 7 months ago
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"Faccio da sola, grazie.”
Inizi un giorno, per caso; magari il vicino che ti chiede se serve aiuto a portare la spesa o un collega che si propone di chiamarti l’ascensore visto che hai le mani impegnate. Inizi così per poi svegliarti un giorno e accorgerti che tutto ciò che fai, oggi, lo fai da sola.
Quasi come fosse una dipendenza, una necessità, un dovere. Come fosse l’unico modo al mondo di fare le cose. Da sola. E questa esigenza è diventata talmente istintiva che ti infastidisce terribilmente qualsiasi aiuto esterno, di qualsiasi natura. “FACCIO DA SOLA, GRAZIE”. Ti accorgi di rispondere in maniera pure un po’ arrogante a chi vorrebbe soltanto sollevarti da una fatica per il puro piacere di farlo; senza tornaconti personali, senza doppi fini.
Perché, per quanto difficile da creder sia, esistono anche le belle persone.
Però è più forte di te. Hai tutto sotto controllo, sei perfettamente organizzata, non-hai-bisogno-di-nessuno.
Sei talmente indipendente che neanche ricordi più cosa si prova a lasciarsi andare alle cure di qualcuno.
E invece ne avresti così tanto bisogno…
E’ una sorta di armatura che ti sei costruita per difenderti e non ti sei resa conto che, al contrario, a lungo andare ti avrebbe distrutta.
Alterni giorni in cui vai fiera della tua autonomia, a giorni in cui ti odi, perché sei talmente autonoma da risultare insolente, quando in realtà eri una brava persona che poi è stata ferita una volta di troppo.
“Faccio da sola, grazie.”
Inizi un giorno, per caso, convinta che sarà la tua fortuna, poi diventa una dipendenza, e non fai altro che chiederti se, invece, sarà la tua condanna.
(L'Incazzata Sociale - Ph IO - NO REBLOG)
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blacklotus-bloog · 4 days ago
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In chat...
... un fallo è insapore, inodore, un palo, un punto esclamativo privo di valenza che si frappone tra astuzia e intelligenza, tra coraggio e pochezza, è l'oggetto virtuale del desiderio che scorre sulle dita di formiche risparmiatrici di sostanza, intente a perseguire il primato nella strategia dell'irrelevanza nella propaganda del proprio sex appeal solo per approvazione sociale. In chat il fallo è immaginazione è un'app che si accende e spegne con chiunque. La realtà è diversa. Per alcune donne il fallo è un impersonale e disumano ingranaggio del godimento nel sadico esercizio del godimento individuale scevro da emozioni e/ o sentimenti, mero pezzo anatomico senza identità e unità, istericamente utilizzato da donne per lasciare traccia nel loro corpo allo scopo di creare dipendenza nell'uomo. Per altre Donne è estensione della propria mente, la costola che ha dato vita ad Eva, il punto di congiunzione pulsionale con l'Uomo, il midollo del piacere, fisicità della mente. La Donna che si prende cura del fallo non ha come scopo l'orgasmo dell'Uomo ma la sua Estasi, ovvero il viaggio attraverso il corpo mentale della Donna in cui UN UOMO si sente padrone, quel viaggio in cui l'orgasmo alla fine non è semplice scarica fisica ma approdo in una terra in cui essere differenza e non numero, avere identità e non anonimato, avere una casa e non un momentaneo giaciglio essere semplicemnte se stessi senza riserve con pregi e difetti, ma soprattutto difetti, apprezzati come segno distintivo di veridicità. Ci sono enormi differenze tra donne e Donne, uomini e Uomini, apparenza e sostanza, astuzia e intelligenza e consistono nella personalità di chi per indole non lascia tracce ma impronte!
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BLACKLOTUS
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un-mei-no-akai-ito · 5 months ago
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Un insoddisfacente mondo.
Vivo nel mio mondo perché questo in cui siamo non mi soddisfa.
Preferisco essere definita emarginata socialmente, al posto di essere omologata con gli altri, in un mondo dove ormai l'apparenza e l'aspetto di una persona, contano di più del suo animo, del suo io interiore.
Sento che non faccio nemmeno parte di questa generazione.
Odio le fotografie, seppur la maggior parte di esse raccolgano i ricordi più belli di una persona, ma non riesco a restare "ben in posa" per la foto. Mi sento a disagio.
Non ho mai amato uscire la sera, ho sempre preferito quei momenti tranquilli sul divano "Netflix & Chill" come dicono gli americani, O magari leggendo un buon libro.
Non mai piaciuto questo "ostentare ciò che si ha" che è un po' la base dei social media.
L'idea di diventare famosa tramite social, non mi è mai passata per l'anticamera del cervello e, sinceramente, anche, come avevo io, un profilo dove pur non mettendoci la faccia, ma ne facevo comunque parte, mi sentivo dipendente a tal punto di passare il tempo a fare home/profilo tantissime volte in pochissimi minuti.
Questo mondo allontana, ma non unisce, fa sentire più soli che mai, perché fa sentire diversi, anche inconsciamente.
Smisi definitivamente di avere social all'età di sedici anni, durante la mia permanenza in vacanza a casa di mia cugina.
Restai da lei per quasi due mesi, e all'epoca lei si era appena trasferita in un nuovo appartamento e ci hanno messo qualche giorno i signori della compagnia a metterle la linea telefonica.
Ricordo che inizialmente per me era impensabile non avere social e soprattutto non vedere quello che pubblicavano le mie influencer preferite, così i primi giorni furono bruttissimi emotivamente (guardate che schifo la dipendenza).
Intanto i giorni passavano e avevo preso il giro di uscire (perché lei è sempre riuscita a farmi uscire dalla mia tana) 🐻 spesso la sera, e durante il giorno lei lavorava e io restavo con mia zia e dormivo.
Ormai avevo preso questo "giro" di usare i miei gb solo per WhatsApp e mandare qualche messaggio di risposta, a quei 4 gatti che mi scrivevano, tra cui mia mamma. E iniziava a piacermi un sacco questa cosa.
Avevo un sacco di tempo libero, potevo dormire e fare poi, colazione con calma, senza avere la "frenesia" di vedere quello che faceva la gente, la sera prima.
Potevo passare il tempo a guardare il mare fuori dalla finestra con le cuffiette alle orecchie. E "scattare foto con gli occhi" che è poi, il ricordo più bello.
Leggere in attesa della cena, con in sottofondo le onde del mare, senza avere lo stress delle notifiche da dover leggere o i messaggi da dover rispondere immediatamente.
A seguito del mio rientro a casa, qualche giorno dopo, cancellai i profili social, ad eccezione di Pinterest, che è una applicazione che mi ha sempre accompagnata, fin dal giorno, o poco più della fondazione.
In assenza dei social ci ho guadagnato molto in fatto di tempo libero, ma soprattutto anche di ansie e preoccupazioni mentali.
Certo purtroppo, il giudizio di altre persone su di me è ancora attivo e spesso mi ferisce, ma almeno non ho la tentazione di andare a controllare tale profilo x e vedere se ha pubblicato qualcosa su di me, eventualmente, anche se io non conosco tale persona.
Seppur purtroppo, resto ansiosa di carattere, i pensieri intrusivi spesso e volentieri, mi fanno visita e mi fanno stare male, mandandomi letteralmente in paranoia per ogni minima cosa vista o ricordata o che era stata pubblicata, o che magari avevo l'intuizione che fosse stata pubblicata su di me.
Nonostante questo ripeto, resto debole, ma sicuramente ora sono più forte di prima. O almeno, lo sono in parte.
Tutto questo mi serve per dire che, non sto criticando le persone che hanno i social e che li usano abitualmente, ma dico semplicemente che è una abitudine mia, che a me non è più piaciuta e che a me personalmente ha fatto bene mentalmente.
Ad eccezione però, di Tumblr. Tumblr è un social che non ce l'ho mai fatta ad abbandonarlo totalmente. Questo social mi permette di esprimermi attraverso la scrittura, che è il mezzo che preferisco in assoluto, e nel quale, sicuramente, riesco meglio.
E nel quale si sta bene "nascosti nell'ombra."
Qui non serve l'esporsi, serve il tuo vero io, serve chi sei dentro tu, e nient'altro. Solo tu, la scrittura e il tuo nuovo diario virtuale.
@un-mei-no-akai-ito // @un-mei-no-akai-ito (Dom 21.07.24 h02:43)
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tiaspettoaltrove · 6 months ago
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Coltivate la bellezza e l’amore con estrema discrezione.
E ad essere avvilente è l’esposizione universale dei corpi, questo grande mercato che dimostra realmente, nei fatti, quanto le ragazze siano le peggiori nemiche di loro stesse. Mostrare al mondo intiero non veramente se stesse, ma un pezzo di carne, al solo scopo di ricevere un minimo di attenzione, o di innalzare un’autostima sempre troppo bassa. Logicamente noi maschi apprezziamo, io per primo, ma non è questo il punto. C’è chi reagisce abbassandosi i pantaloni e iniziando a masturbarsi, e chi come me invece semplicemente guarda, apprezza, e inizia a sognare. Ma è comunque sbagliato. È sbagliato che debba avvenire così. È sbagliato che l’umanità, nella sua totalità, abbia potenzialmente la possibilità di visionare corpi a volte anche molto belli, che non diventano altro che tentazioni diaboliche. E tutto ciò, per cosa? Perché non vi amate abbastanza. Perché cercate, col desiderio degli altri di possedere quel corpo, di colmare un vuoto che in realtà non può assolutamente essere colmato così facilmente. Serve piuttosto l’amore, l’amore vero. Quello per se stesse, sì, ma anche quello di un uomo che vi guidi responsabilmente verso il giusto sentiero. Fate di tutto, pur di cercare quel bagliore di felicità che immaginate e basta, perché i social ve lo fanno vedere così vicino, mentre per voi è invece irraggiungibile. Sono convinto che alcune di voi aprano OnlyFans nemmeno tanto per i soldi, quanto per i motivi di cui sopra. E Tumblr lo dimostra perfettamente. Vedo fondoschiena così belli che mannaggia la miseria, li dovreste sbattere in faccia solo al vostro uomo. Non qui. Perché i tesori non vanno sprecati, perché non vanno date le perle ai porci. E invece no, persistete. E quando non trovate abbastanza soddisfazione da ciò, o quando cadete nella dipendenza di quest’ultima, iniziate a spendere e spandervi in orribili tatuaggi, in ritocchi estetici osceni, che porteranno ancora più post nei social network. E forse anche più “mi piace”, dato che viviamo nella società della bellezza trasformata in bruttezza e volgarità. La questione è solo una, ragazze, e dovete svegliarvi: dovete amarvi di più. Dovete imparare a farlo. E dovete accettare che sia un solo uomo ad accompagnarvi in questa missione. Ogni rapporto sessuale consumato come un panino del McDonalds è una sconfitta. Ogni pene estraneo (a quello del vostro uomo) che penetra il vostro formidabile fondoschiena è uno spreco. Dovete preservarvi, dovete centellinare. Non siete dei contenitori di sperma, dannazione. Lo volete capire o no? Volete tornare tra noi esseri umani? Lo so che i maschi non sono tutti come me, lo so benissimo, purtroppo. Ma non dovete farlo per me, dovete farlo per voi stesse. Io qui vedo fondoschiena così belli che non dovrei poter vedere, assolutamente. Non mi dovrebbe essere possibile, no. E invece sono lì, sbattuti in prima pagina, come fossero merce. Come fossero solo pezzi di carne da schiaffeggiare e sfondare. Siete contente così? No, non ci credo. E non ci crederò mai.
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saayawolf · 4 months ago
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Puoi spiegarmi cosa spinge le ragazze spogliarsi pur di ricevere dei like? Desiderio di essere ammirate o diventare famose?
Ciao Anon, ho lavorato un pò nel marketing online e posso dirti che ci sono dinamiche persuasive delle piattaforme stesse.
Hai presente il blue whale? Cosa spinge ragazzi a rischiare, e qualche volta raggiungere, la morte in challange assurde?
La riprova sociale poi spinge la massa ad omologarsi, lo puoi anche vedere spesso nei trend di Tik Tok.
La gratificazione ripetuta crea poi abitudine, gli ormoni scatenati da like e commenti inebrianti creano una forte dipendenza come una droga.
Bisogna avere una giusta dose di consapevolezza e un alto autocontrollo per abitare questo postaccio che ha il nome di "web"
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Le App di incontri stanno rivoluzionando il modo in cui le persone si conoscono e costruiscono relazioni. Scopriamo vantaggi, rischi e l'evoluzione delle relazioni nell'era digitale.
Le coppie oggi si formano con le App di dating. Un fenomeno in crescita tra modernità e nuove dinamiche relazionali.
Le coppie oggi si formano con le App di dating. Un fenomeno in crescita tra modernità e nuove dinamiche relazionali. L’evoluzione del dating nell’era digitale Negli ultimi anni, le App di dating hanno radicalmente cambiato il panorama delle relazioni personali. Da strumenti di nicchia, utilizzati inizialmente con riservatezza, sono diventate parte integrante della quotidianità di milioni di…
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raccontiniper18 · 1 year ago
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Ottavo racconto erotico.
Oggi parleremo di sexting, toccarsi in chat con un partner che fa la medesima cosa,non gridate allo scandalo perchè tutti l'abbiamo fatto almeno una volta.
Oggi racconteremo l'esperienza di lui,magari in futuro se piace come idea racconteremo anche di lei.
Non ricordo l'età precisa ma credo sia intorno ai 15/16 anni,all'epoca c'era un social chiamato kiwi non so se qualche veterano social ,lo conosca,era un social uguale a tumblr ma con meno censure, e le ragazze erano moooolto più spinte di oggi, dato l'età delle scoperte e la voglia di conoscere l'altro sesso.
Comunque mi iscrivo e inizio a postare qualche mia foto, ovviamente arrivano i primi ''Mi piace'' e inizio ad avere qualche riscontro via chat sia in positivo che negativo, magari commenti del tipo ''bel ragazzo'' o ''che cesso'' però dopo i vari convenevoli con diverse ragazze tipo la conoscenza base di entrambi, la conversazione andava a scemare e quindi la chat si interrompeva.
Un giorno però mi scrive una ragazza, senza foto, con pochi post e inizia a scrivermi il suo nome mi è rimasto ancora in mente Annalisa, e stranamente mi prende con molti discorsi, essendo praticamente coetanei parlavamo di tutto dalla scuola, al futuro , di tutto e di più, quando la conoscenza si è concretizzata gli ho chiesto diverse volte di mandarmi qualche sua foto ma niente, era parecchio restia a mandarne.
Comunque tralasciando la nostra amicizia ci sentivamo da un mesetto circa e un giorno mi scrisse come si parla con un amico strettissimo,che si conosce da tempo.
Buongiorno, questa mattina mi sono svegliata fradicia e con una voglia matta, mi sono sparata già due ditalini.
Io: Ei ahahahah hai sbagliato chat?
A: Certo che no, stupido,ti dico pure quando vado a far cacca perchè non devo dirti se ho voglia o meno?
Io: Mah,tu sei una ragazza e io un ragazzo.
A: E lo so, a te non ti viene mai voglia di se*arti?
Io: Certo tutti i giorni,ma non te lo scrivo.
A: E dovresti a me eccita sapere che ti tocchi. Come ogni ragazza amo il cazzo e pagherei per vedere il tuo seme ahahahah
Io: Bah,misà che sei ubriaca,mo che rileggerai da sobria vedremo.
Nessuna risposta per 1 giorno intero, magari si era pentita di essersi confidata con me, e mi aveva eliminato dalla sua vita, peccato penso le volevo bene mi trovavo a parlarci, ma mi sembra strano parlare di sesso con una ragazza,che poi chissà se è una ragazza davvero,può avere anche il cazzo perchè appunto non ho mai visto il suo volto e mai una sua tetta o una parte intima.
Passano 2 giorni,poi 3 poi 4... Mi rassegno Annalisa non mi scriverà più,allora ci provo io e vedere se risponde.
Le scrivo: ''Ei sei viva?? non mi calcoli più ??? ti sei fidanzata o hai trovato un altro amico???''
niente non risponde .
Dopo un mesetto mi scrive un nuovo contatto Kiwi, con un nickname simile a quello che aveva Annalisa.
''Cazzo,finalmente ti ho trovato ho rotto il telefono e ho dimenticato le credenziali del mio accesso al vecchio profilo.''
Io: ''Si,come no, dillo che non volevi sentirmi''
A: Nono,ormai siamo amici e ti voglio bene.
Io: Muah va bene.
Continuiamo a scherzare e ritorniamo veramente amici,parliamo di tutto nuovamente per qualche giorno.
Poi un giorno mi disse senti ritornando a quel discorso, mi dici ogni quanto ti masturbi? perchè io credo di avere una dipendenza ,mi sgrilletto ogni giorno anche quando ho il ciclo.
Io: Certo che è normale pensa che io lo faccio anche 2 o 3 volte al giorno, ho sempre il pisello duro ahahah
A: Ma *-*
Io: Cosa?
A: Mi eccita sapere 'sta cosa.
Io: E cosa fai ora ti tocchi? pensando a uno sconosciuto che si tocca?
A: Certo e ci godo pure.
Io: Mah tu sei tutta matta ahahaha ok mi tocco anche io pensando a una sconosciuta che mi pensa mentre mi tocco e io penso a lei che si tocca ahahaha
A: Sono venuta!
Io: Di già? eiaculazione precoce anche tu? ahahah
A: Ma io non eiaculo ho la patata.
Io: Ho i miei dubbi
Lei: Mi manda una foto con il mio nickname sull'inguine e una bella figa depilata e carnosa. Con sotto scritto dimmi se ho il cazzo o la pussy ahahah
Io: Sposto la foto al pc e mi smanetto guardando quella foto, fin quando non sbo*ro sul pc litri e litri di seme.
Fotografo la mia opera.
Lei mi risponde ''il mio primo cumtribute''
Poi aggiunge sei il primo maialino che mi fa perdere la testa da oggi in poi una volta al giorno dobbiamo masturbarci assieme.
Ci furono vari incontri come quello descritto,ma il più bello fu l'ultima perchè lei trovò il fidanzato e volle troncare quel nostro bel rapporto.
Mi scrisse passo per passo come toccarmi e come stuzzicarmi sia il caz*o che il culetto (lei mi ha iniziato al dito nel culo). Mi fece venire e poi mi diede il colpo di grazia.
Appena ripulito il mio pisello,mi arriva una videochiamata era lei per la prima volta ci parlo e la vedo.
Io appena venuto con il cazzo molle, risposi alla videochiamata nudo ovviamente.
La vidi ed era veramente bellissima.
Mi parlò e disse fammi vedere il tuo ca*zo.
Lo vide floscio per la prima volta.
Ok ora faremo una cosa che non faremo mai più toccati e io mi tocco per te.
Ci masturbammo per la prima volta in video chat. Io sbor*rai l'anima e lei squirto per la prima volta.
Fine.
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curiositasmundi · 7 months ago
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Non c’è in giro nessuno di votabile. Questa politica ormai non ha più senso. Strillano e litigano ma alla fine non cambia mai nulla. Chi comanda davvero del resto oggi è ben lontano da Roma, a regnare sono i mercati finanziari, i grandi fondi d’investimento. Se paeselli come l’Italia alzassero la testa ed osassero occuparsi seriamente di povertà, di giustizia sociale e di vera qualità della vita sarebbero nei guai. Gli sciacalli si siederebbero al tavolo verde del casinò finanziario globale a puntare sul loro fallimento. Paesi come l’Italia sono sotto ricatto e quindi del tutto impotenti sulle cose che contano davvero. A Roma sono lasciate giusto le beghe di condominio come si vede tutti i giorni. Una caciara sui dettagli e poi non cambia mai niente. Nessun uomo nero, nessun complotto. Idee dominanti che si fanno sistema. Capitalismo finanziario globale. Entità ormai sovranazionali come i fondi d’investimento che controllano di fatto le economie e quindi i destini nazionali oltre che lobbismo fuori controllo. Se un paese osasse ribellarsi alla logica del profitto prima di tutto e ad ogni costo, se un popolo osasse alzare la testa rifiutando lavori usuranti perfino dentro che servono giusto per sopravvivere e pagarsi qualche dipendenza per dimenticare, si scatenerebbero gli sciacalli tra gli applausi di altri presunti alleati pronti ad approfittarne. La legge del mercato che è quella della giungla. E più un paese è indebitato, più è ricattabile. Proprio come l’Italia che infatti non conta nulla a livello internazionale e nonostante decenni di campagne elettorali e di alternanza, non cambia mai nulla di sostanziale. Paesi come l’Italia devono lavorare per restare lontano dal baratro finanziario e per riuscire a pagare i debiti. Punto. Con la grottesca aggravante che l’Italia si è specializzata nel produrre beni di lusso per soddisfare l’ego bulimico dei pochi ricchi del pianeta mentre la povertà domestica dilaga. Emblematiche poi le guerre degli ultimi anni decise da chissà chi e chissà per cosa, con l’Italia che si è sempre arruolata senza fiatare ed ignorando la volontà popolare. Perché conviene ma anche per restare nel prestigioso club del pensiero unico e del lobbismo fuori controllo. Profitto prima di tutto e sopra ogni cosa. Legge della giungla. Nessun complotto, idee dominanti e egoistico conformismo di classi dirigenti sempre più schiettamente interessate solo alla propria carriera poltronistica. Per questo tu voti Caio e Sempronio che promettono miracoli, poi arrivano nei palazzi e non fanno nulla oppure si rimangiano tutto. La Meloni è solo l’ultimo caso di una lunghissima serie. Eppure nessuno parla delle cause. I cittadini che ancora abboccano ai partiti si scannano tra loro dando la colpa ai nemici e difendendo i propri beniamini, senza rendersi conto che il problema è a monte e li riguarda tutti. È un problema di democrazia che è stata fagocitata da poteri economici molto superiori agli staterelli da secolo scorso, con classi dirigenti ridotte a rappresentanti del pensiero unico che fanno giusto finta di litigare sotto elezioni per mantenere una parvenza di democrazia. La vera politica oggi la fanno i cittadini più che i politicanti. Con le loro scelte quotidiane controcorrente. Informandosi, selezionando, tentando vie nuove. La vera politica oggi la fanno le associazioni che nella realtà sociale s’impegnano a colmare i fallimenti di questa fasulla democrazia, più che i partiti. E la vera politica la fanno le aziende innovative che cercano alternative all’autodistruzione consumistica personale e del pianeta. Sta emergendo una nuova coscienza che ha capito come il pensiero unico capitalista ci sta trascinando in un pericoloso vicolo cieco. Il profitto non è il motore di una società ma il suo cappio.
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softevral · 3 months ago
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Noto allarmismo per "dipendenza da social", soprattutto quando si parla di "giovani": faccio presente, però, che i locali per i giovani sono quasi completamente spariti; per esperienza personale, inoltre, nel mio condominio, appena qualcuno alza la musica, viene contestato dagli adulti: ad una persona giovane, non resta altro, che chiudersi in casa, o nel suo guscio virtuale, per poter essere giovane: questo è il lato, più amaro, di una società fatta, in maggioranza, da adulti stolti.
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raffaeleitlodeo · 4 days ago
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I CONTI DELLA SERVA. Ieri Trump ha fatto sapere di aver avvertito l’Unione che i paesi europei che hanno avanzo attivo nella bilancia dei pagamenti (cioè che esportano in US più di quanto importano) dovranno pareggiare i conti acquistando più petrolio e gas americano, altrimenti “saranno dazi senza fine!”.
Solo nell’automotive, dazi pesanti sarebbero -25.000 posti di lavoro, per lo più tedeschi ed italiani. Vediamo un po’ la faccenda in soldoni.
La bilancia dei pagamenti Italia-US è attiva per 42 MLD €. La nostra bolletta energetica è di 66 MLD €. Dovremmo quindi stornare 2/3 dei nostri acquisti energetici dai ns fornitori abituali (tra cui il 25% dalla Russia) in favore degli americani. Da vedere però le tariffe applicate dagli americani, tra cui l’oneroso trasporto, ma soprattutto il costo dello shale gas che è parecchio fiori mercato rispetto a gas e petrolio afro-arabo-russo.
Se l’eventuale riorientamento delle forniture sarebbe un terremoto geopolitico e delle relazioni internazionali (operazioni Eni in Libia, Nigeria etc.), il costo sarebbe probabilmente un significativo ammanco di bilancio (spesa su Pil), una importazione netta di inflazione ed un aumento dei costi di produzione (per via del costo energetico) con effetti ultimi di aumento generalizzato dei prezzi e diminuzione delle esportazioni. In pratica, il suicidio non assistito dell’economia nazionale.
Forse potremmo mitigare un po’ la faccenda aumentando l’import dagli US di beni non energetici. Ma questo significherebbe infarcirci di roba per noi non immediatamente utile o fuori mercato. Comunque è da vedere se la condizioni le possiamo trattare o le decide Trump e basta.
Poco tempo fa, il nuovo segretario NATO Rutte, ha fatto sapere che il 2% di Pil in spese militari non è più il traguardo da raggiungere, ma il 3% o forse di più. Ieri Financial Times ha detto di saper per certo che Trump chiederà addirittura il 5%! Noi spendiamo circa 32 MLD € cioè il 1,42% del Pil. Arrivare al 3% significa raddoppiare la spesa ovvero altri 32 MLD €, un altro ammanco deciso del bilancio nazionale.
Che ci frega se abbiamo una delle popolazioni più anziane del mondo e medici ed infermieri scappano dai pronto soccorso perché non più in grado di operare umanamente il servizio? Ci faremo ricoverare in fureria.
A questo punto o Bruxelles manda in soffitta tutte le norme che governano le economie dell’area euro (rapporto debiti/Pil) o dovremo andare a tagliare la spesa pubblica (aumentare le tasse per carità, magari ai redditi più alti non se ne parla nemmeno). Il tutto per infarcirci di sistema d’arma per lo più americani. Forse una parte di questi nuovi acquisti potranno scalare i 42 MLD € di disavanzo attivo commerciale.
Trump realizzerebbe così diversi goal.
Il primo sarebbe che i vecchi patti ipotizzati da Obama anni fa quali il TTIP che doveva legare in una matassa commerciale US ed europei, sarebbero superati da questo ordine di importazioni coatte dove il guadagno è tutto da una parte. Pollo al cloro? Oh yes!
Il secondo è che forzando la vendita di energia americana oltre a rinforzare non più il legame ma la dipendenza geopolitica EU-US, beneficerebbe i principali sponsor della sua presidenza che sono -da sempre- i big dell’energia fossile.
Il terzo sarebbe la totale distruzione dell’economia europea a vari livelli, gli europei pagherebbero la svolta multipolare e l’espansione commerciale e produttiva cinese (e non solo) nel mondo che va a detrimento delle posizioni americane.
Infine, quarto, ci ritroveremmo gonfi di armi la cui gran parte è in elettronica ovvero US e quindi saldati una volta di più al polo US che deciderà dove, come e quando mandarci a far guerra di qui e di là secondo proprie intenzioni e benefici.
Tutto ciò verrà gestito dalla signora in immagine, affascinata da Milei e Musk, con i sodali della Lega e di Forza Italia per i quali tasse ai più capienti, politiche redistributive e di spessa sociale sono anatema. Non sono più di destra come molti dicono (categorie superate!), ci assomigliano solo.
Arrivati qui mi verrebbe voglia di intingere il pennino nel veleno e scrivere una notarella sui teorici del sovranismo e del populismo che forse negli ultimi anni non hanno ben capito che in mondo siamo capitati, i “non c’è più destra e sinistra”, quelli che si son bagnati vedendo eletto il "miliardario del popolo" alle ultime elezioni americane, coloro che passano il loro tempo ancora a volgere le loro ossessioni contro il genderismo, il green deal ed altre ininfluenti questioni di ininfluente guerriglia culturale, ma mi asterrò.
Del resto, se costoro non capiscono la lingua che parla la realtà concreta figurati quanto gliene importa di una nota di Fagan.
Auguri a Voi e famiglia!
NOTA. I conti si riferiscono al bilancio statale, cioè all'Italia e quindi "i conti della serva" del titolo, sono i conti dell'Italia. Ogni altra attribuzione dell'epiteto "serva" ad altro soggetto non era nelle intenzioni dell'autore del post. Pierluigi Fagan, Facebook
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