#impatto digitale
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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L’impatto dei social media sulle relazioni umane e il benessere personale: cosa dicono le prime ricerche
Un’indagine sui pro e contro dell’era digitale per le connessioni sociali e la salute mentale.
Un’indagine sui pro e contro dell’era digitale per le connessioni sociali e la salute mentale. Nell’era digitale, i social media e le tecnologie digitali sono diventati parte integrante della vita quotidiana, ma il loro impatto sulle relazioni umane e sul benessere personale è oggetto di uno studio sempre più approfondito da parte dei ricercatori. Le prime indicazioni che emergono dipingono un…
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i-libri-di-ale · 3 months ago
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La Propaganda di Guerra: Strumenti di Manipolazione e Controllo delle Masse
La propaganda di guerra è uno degli strumenti più potenti utilizzati dai governi e dai gruppi di potere per manipolare l’opinione pubblica e orientare il consenso a favore di conflitti armati. Nel corso della storia, la propaganda è stata essenziale per costruire supporto, giustificare azioni militari e demonizzare i nemici. Questo fenomeno, che ha radici profonde, continua ad avere un impatto…
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technewssocial · 8 months ago
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Musica liquida. Con Gabriele Gobbo e Riccardo Sada - 204
In questo episodio di FvgTech, Gabriele Gobbo e il suo ospite Riccardo Sada esplorano il concetto di musica liquida, discutendo come l’ascolto e la fruizione della musica attraverso Internet e dispositivi digitali trasformano l’esperienza musicale. Analizzano come gli strumenti tecnologici moderni non solo aumentano la produttività nella produzione musicale, ma influenzano anche il processo…
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giovanni-miele-photographer · 11 months ago
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fitnessitaliano · 1 year ago
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Influencer Marketing - Collaborazioni Strategiche con Influencer
Nell’era digitale, l’Influencer Marketing è emerso come una forza trainante capace di ridefinire il panorama del marketing aziendale. Attraverso collaborazioni autentiche e coinvolgenti con figure influenti, le aziende hanno trovato un modo nuovo e dinamico per raggiungere il loro pubblico. Questo articolo si propone di esplorare in profondità il mondo dell’Influencer Marketing, offrendo…
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pensierosicuro · 1 year ago
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La protagonista della storia di oggi è Priscilla. Nell'episodio parliamo di come lo smart working ci sta cambiando la vita.
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eugeniofalco · 8 months ago
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Eugenio Falco - Il potere delle testimonianze video per costruire credibilità
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Nell'era digitale di oggi, stabilire credibilità è fondamentale per le aziende che cercano di prosperare in mercati competitivi. Uno strumento potente emerso negli ultimi anni sono le testimonianze video. Queste autentiche espressioni di soddisfazione da parte di clienti soddisfatti possono migliorare significativamente la reputazione di un'azienda e influenzare i potenziali clienti. Eugenio Falco, pioniere nell'utilizzo delle testimonianze video, ne sottolinea il profondo impatto sulla costruzione della credibilità. Analizziamo in che modo le aziende possono sfruttare questo potente strumento.
1. Autenticità che risuona
Le testimonianze video offrono un livello di autenticità che le recensioni scritte tradizionali semplicemente non possono eguagliare. Vedere e ascoltare clienti reali condividere le loro esperienze crea una connessione emotiva più profonda con il tuo pubblico. L'autenticità genera fiducia e quando i potenziali clienti vedono reazioni e testimonianze autentiche, è più probabile che credano nella credibilità del tuo marchio.
2. Umanizzare il tuo marchio
Dietro ogni azienda ci sono persone vere con storie vere. Le testimonianze video umanizzano il tuo marchio dando un volto e una voce alle esperienze positive dei tuoi clienti. Questo elemento umano aiuta a colmare il divario tra la tua azienda e il tuo pubblico, favorendo un senso di empatia e relazionalità. Quando gli spettatori possono connettersi a livello personale, sono più propensi a fidarsi e a interagire con il tuo marchio.
3. Contenuti visivi coinvolgenti
Nel frenetico panorama digitale di oggi, catturare e mantenere l'attenzione è fondamentale. Le testimonianze video forniscono contenuti visivi accattivanti che affascinano il pubblico e mantengono il loro interesse. A differenza delle testimonianze testuali, i video consentono una narrazione dinamica attraverso immagini, musica ed emozioni. Sfruttando la potenza dei video, puoi creare narrazioni avvincenti che risuonano con il tuo pubblico e lasciano un'impressione duratura.
4. Prova sociale e aumento della credibilità
Nell’era dei social media, le raccomandazioni dei colleghi hanno un peso significativo. Le testimonianze video fungono da potenti forme di prova sociale, dimostrando ai potenziali clienti che altri hanno avuto esperienze positive con il tuo marchio. Questa convalida aiuta ad alleviare dubbi e obiezioni, aumentando la credibilità della tua attività agli occhi dei consumatori. Man mano che sempre più persone condividono le loro storie autentiche attraverso testimonianze video, la credibilità del tuo marchio continua a crescere, consolidando la sua reputazione sul mercato.
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copywriterfreelanceitalia · 9 months ago
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crazy-so-na-sega · 2 years ago
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L'IA pensa, e noi?
28 Gennaio 2023
Non è l’intelligenza artificiale che ha imparato a pensare come noi, siamo noi che abbiamo smesso di pensare come persone e la colpa maggiore, mi dispiace dirlo, l’abbiamo noi filosofi e, in qualche misura, scienziati e psicologi. Mi spiego. Per chi non sia stato chiuso in un rifugio antiatomico durante gli ultimi 6 mesi, una serie di nuovi algoritmi generativi, addestrati su enormi quantità di dati provenienti dagli esseri umani, ha sviluppato la capacità di produrre testi, suoni e immagini. Chiunque li abbia testati (fatelo, è gratis, provate) è rimasto sorpreso e meravigliato: l’impressione è che questi algoritmi siano in grado di cogliere la struttura del pensiero degli esseri umani e di declinarla in nuove combinazioni. ChatGPT, forse il più famoso, è in grado di scrivere poesie, rispondere a domande su qualsiasi argomento, scrivere testi e relazioni. Sembra proprio che ChatGPT sia come noi.
Sono stati scritti fiumi di parole sulle loro potenzialità e rischi – dal problema del diritto di autore fino agli effetti sul sistema scolastico. Non c’è dubbio che abbiano capacità finora impensate e che il loro impatto sarà profondo e irreversibile, ma la domanda è un’altra: siamo sicuri che il pensiero sia semplicemente la manipolazione di simboli e la produzione di contenuti?
È un fatto che, tra i testi prodotti da ChatGPT e quelli scritti dagli esseri umani, non ci siano differenze evidenti e questa somiglianza contiene una minaccia. Molti studiosi di varia estrazione temono il giorno in cui queste intelligenze artificiali saranno in grado di produrre contenuti analoghi a quelli che loro, in tanti anni, hanno imparato a produrre con fatica e sforzo. Non c’è speranza dunque? Siamo diventati obsoleti? Stiamo per essere superati dall’Intelligenza Artificiale in quello che pensavamo essere la nostra capacità più essenziale? Ovvero il pensiero?
Nella domanda si nasconde la risposta. Già il fatto di porsi questa domanda implica che il pensiero sia stato declassato a calcolo, operatività, ricombinazione. Ma è proprio così? In realtà, ci sono due modi di intendere il pensiero: come manipolazione dei simboli o come manifestazioni della realtà. Il primo modo è stato declinato in tanti modi, apparentemente moderni – dalla macchina di Turing ai giochi linguistici di Wittgenstein, dalla svolta linguistica all’intelligenza artificiale odierna. Si sposa con l’idea che la casa del pensiero sia il linguaggio e che quest’ultimo, in fondo, non sia altro che una continua ricombinazione di simboli; un’idea popolare che ha trovato ulteriore supporto nella teoria dell’informazione e nella genetica. Tutto è informazione, scriveva il fisico John Archibald Wheeler. L’informazione non è altro che una serie di simboli e il pensare è il loro ricombinarsi. Tutto questo è molto convincente (è quasi una versione operazionale dell’idealismo di Kant), ma lascia fuori qualcosa di fondamentale: la realtà.
La realtà è un termine scomodo, quasi fastidioso, per alcuni. Da Kant alle neuroscienze, ci sentiamo ripetere che non possiamo conoscere il mondo, ma solo le nostre rappresentazioni (che non sono mai del tutto affidabili). Anche autori recenti con un certo seguito nel mondo della scienza e della filosofia pop – da Donald Hoffman a Slavoj Žižek – non perdono occasione di metterci in guardia dal prendere sul serio la realtà.  E così il pensiero, un passo alla volta, si svuota di significato. Le parole sono sempre più simboli all’interno di un universo di simboli e sempre meno la manifestazione di qualcosa di reale.
Anche i social network prima e il metaverso poi ci portano in un mondo digitale sempre più staccato dalla realtà, dove digitare parole che producono altre parole, in un labirinto di simboli e di like autoreferenziali sembra essere l’unico obiettivo. In questo mondo di rappresentazioni digitali fini a se stesse, ChatGPT è come noi. Anzi, è meglio di noi. Non c’è partita. L’IA, come nel famoso racconto di Frederick Brown,  sta per diventare il dio della realtà fatta di soli simboli privi di significato. 
Al di là di questo entusiasmo per il pensiero ridotto a calcolo di nuove combinazioni, esiste un’altra grande intuizione sulla natura del pensiero secondo la quale noi non saremmo solo manipolatori di simboli, bensì momenti dell’esistenza. Ognuno di noi sarebbe un’occasione che ha la realtà per essere vera.
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In questa visione, la persona non è solo una calcolatrice, ma una unità dell’esistere. È una prospettiva oggi impopolare, abituati come siamo al gergo informatico e tecnologico (dove la computer science è, per dirla con Gramsci, egemonica). Il pensiero non è né un flusso di concetti né una sequenza di operazioni, ma è il punto in cui la realtà si manifesta. Il pensiero acquista significato se è illuminato dalla realtà; qualcosa che non si può ridurre ad algoritmo, ma che non è, per questo, meno vero. Il significato delle nostre parole non dipende dalla correttezza della loro grammatica, ma dalla realtà che attraverso di esse si manifesta nel linguaggio.
Questi due atteggiamenti corrispondono a modi di essere incompatibili e attraversano arte, scienza e filosofia. Il primo è interno al discorso, il secondo buca il livello dialogico per arrivare (o cercare di arrivare) alla realtà. Tra i due campi non c’è simpatia, anzi esplicito disprezzo. Bucare il livello dialogico e andare oltre non è facile. Se il mondo dell’informazione fosse una grande città che cresce progressivamente diventando sempre più estesa, il mondo esterno diventerebbe sempre più lontano e irraggiungibile. Molte persone non uscirebbero mai dalla città, trovando al suo interno tutto ciò che desiderano e non sentendo la necessità di raggiungerne i confini. E così i filosofi diventano filosofologi, i matematici platonisti e gli scienziati si muovono solo dentro i confini rassicuranti di paradigmi autoreferenziali. L’arte diventa sempre più manieristica e il pensiero sempre più un esercizio barocco di stile. Non lo vedete tutto intorno a voi? Lo ha detto bene un non-filosofo come Manuel Agnelli alla sua laurea ad Honorem alla IULM: l’arte è morta perché è diventata figlia di una cultura autoreferenziale del numero e del consenso. Non ci rendiamo conto della fame di valore e di significato che ognuno di noi insegue?
Filosofi e scienziati si sono trovati a condividere quello che sembra essere soltanto una deformazione professionale: troppo tempo sui loro codici, troppo poco tempo a contatto con il mondo. I loro “sacri” testi prendono il posto del mondo nella loro esistenza e la loro vita rimane prigioniera di una biblioteca labirintica dove, prima o poi, nasceranno minotauri digitali che li divoreranno. In quel mito, l’unione di potere e conoscenza, rappresentata dal re Minosse e dall’inventore Dedalo (combinazione oggi sintetizzata in figure quali quelle di Steve Jobs, Elon Musk o Mark Zuckerberg), creano un labirinto in cui si rimane intrappolati e chiusi. ChatGPT è il minotauro digitale: non è in grado di uscire dal livello digitale e deve essere nutrito con la carne e il sangue della nostra esistenza, non consegnandogli ogni anno dieci giovani tebani, ma fornendogli i nostri dati attraverso Internet, social network e cellulari. Ma possiamo ancora sperare in un Teseo che, con l’aiuto di Arianna, riuscirà e uscirne seguendo un filo che incarna il collegamento con la realtà esterna.
Quel filo corrisponde all’apertura verso la realtà che è l’essenza del pensiero umano, fuori dal labirinto delle parole, dei simboli e dell’informazione. Peccato che molti filosofi (Daniel Dennett o David Chalmers) o molti neuroscienziati (Anil Seth, Vittorio Gallese) corteggino una visione dell’uomo ridotto a costruzione priva di sostanza. Ma se non siamo altro che un miraggio, il gioco è facile per l’IA: fantasmi tra fantasmi. 
Come si è arrivati a questa abiura della nostra natura? Il linguaggio mette in moto concentrico tre sfere: la sfera della grammatica, la sfera dei concetti e la sfera ontologica. Nella prima quello che conta è la struttura dei simboli e come si concatenano tra di loro. Questo è il dominio dove oggi l’intelligenza artificiale (ChatGPT appunto) è signore e padrone. Poi vi è la sfera dei concetti che è un terreno ambiguo, per qualcuno reale e per altri no; una specie di purgatorio in attesa di essere eliminato. Infine c’è la realtà, dove tutto ciò che ha valore trova origine; ciò che noi cerchiamo nella nostra vita e che non sempre troviamo. 
L’IA odierna (quella di domani chissà) si ferma alla grammatica del linguaggio. Ma il valore si trova nella realtà in quanto realtà. L’IA non fa altro che costruire nuvole di bit privi di sangue, colore, sapore: «non è altro che un racconto raccontato da un idiota, che non significa nulla». Se l’IA scrivesse l’Amleto, parola per parola, non sarebbe altro che una combinazione di simboli. Polvere e non statua.
La domanda che dovremmo chiederci non è se Chat GPT pensa come noi, ma piuttosto che significa pensare. Crediamo veramente di non essere altro che illusioni digitali? Abbiamo davvero smarrito il filo di Arianna che collegava le nostre parole al mondo reale? Io mi ribello. Io sono reale e la mia realtà va oltre la cascata di cifre digitali verdi di Matrix. Noi siamo reali e questa realtà non è all’interno dei nostri simboli. Non siamo semplici calcolatrici. E pazienza se oggi la maggioranza pensa che sia così, lasciandosi incantare dalla prospettiva di barattare la realtà con un metaverso digitale.
Ritorniamo alla realtà e abbandoniamo i simboli. Torniamo alle cose e lasciamo le parole. Non è vero che le parole o le informazioni siano più importanti della vita e delle cose. ChatGPT riconosce, ma non vede; ascolta, ma non sente; manipola i simboli; ma non pensa. Per pensare bisogna essere reali, ma che cosa è il pensiero? Il pensiero è mondo.
@aitan /  aitan.tumblr.com
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robycek · 6 days ago
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Lavorare con i Servizi Internet: Tecnologie, Sicurezza e Opportunità. Come i servizi web, le tecnologie cloud e l’e-commerce stanno trasformando il nostro modo di vivere e lavorare
Nell’era digitale, i servizi Internet sono diventati una parte essenziale della nostra vita quotidiana, trasformando settori come l’istruzione, l’economia e la comunicazione
Nell’era digitale, i servizi Internet sono diventati una parte essenziale della nostra vita quotidiana, trasformando settori come l’istruzione, l’economia e la comunicazione. Questo articolo, elaborato da Umarov Bekzod Azizovich, docente presso il Dipartimento di Matematica Applicata e Informatica dell’Università Statale di Fergana, e da Mukhsinova Sevinchhon Ikromjon, studente del 3° anno,…
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micro961 · 18 days ago
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“Follow Me”: Mr. Axel sfida l'influenza dei social media nel suo nuovo singolo
Una canzone che riflette sulla complessità dell'era digitale e sul modo in cui influisce sulle nostre relazioni ed emozioni
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Mr. Axel, l'innovativo cantautore famoso per la sua profonda connessione con il pubblico, presenta il singolo, “Follow Me”, pubblicato a giugno e dal 29 novembre nelle radio in promozione nazionale. Il brano esamina i modi profondi in cui i social media influenzano la vita moderna, incoraggiando gli ascoltatori a riflettere sul loro impatto sulle nostre connessioni, atteggiamenti e benessere emotivo. "Follow Me" è sia una critica che un invito all'introspezione. Il suo testo evidenzia in modo toccante come il mondo online sia diventato un elemento determinante nella formazione delle relazioni e delle identità personali.
Ascolta il brano
La voce di Mr. Axel guida gli ascoltatori attraverso un'esplorazione musicale delle conseguenze emotive del vivere in un mondo interconnesso, dove la convalida virtuale spesso sostituisce le interazioni significative. Il ritmo coinvolgente e i versi contemplativi della canzone creano una miscela perfetta di riflessione e intrattenimento. Il singolo vanta la collaborazione artistica di Mr. Axel con i musicisti Maestro Massimo Passon e Michele Pirona, la cui ingegnosità combinata esalta le influenze elettroniche della canzone e le vibrazioni dance retrò che ricordano gli anni '80 e '90. Con la capacità di Mr. Axel di evocare sia la nostalgia che l'immedesimazione contemporanea, "Follow Me" fa da ponte tra le generazioni nella sua profondità tematica.
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"Follow Me" consolida il posto di Mr. Axel come artista versatile in grado di raccontare le esperienze condivise di una generazione digitale. Dalle sue origini come attore teatrale al suo celebre catalogo di successi come "Illusione d'amore" e "Flashback", Mr. Axel ha costruito una carriera che celebra la narrazione e la risonanza emotiva. Con "Follow Me", l’artista innesca una conversazione essenziale per il pubblico di oggi, incentrata sul recupero dell'autenticità in una società dominata dal digitale. Questa è più di una canzone: è un promemoria del valore delle relazioni umane, un invito a mettere in pausa, staccare la spina e riconnettersi con ciò che conta davvero.
Facebook: https://www.facebook.com/mr.axelthesongwriter
Instagram: https://www.instagram.com/mr.axelthesongwriter/
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technewssocial · 11 months ago
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Deejay e tecnologia. Con Gabriele Gobbo e Gravy DJ - 197
In questa vibrante puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo si unisce al noto deejay Dario Forgiarini meglio conosciuto come Gravy DJ, per esplorare l’impatto rivoluzionario che la tecnologia, il digitale e internet hanno avuto sul mondo dei dj. L’episodio promette di coprire un ampio spettro di argomenti, dalla trasformazione dell’approccio alla pista da ballo alle mutate richieste dei clienti,…
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enkeynetwork · 1 month ago
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siciliatv · 1 month ago
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Sono ufficialmente iniziati a Marineo (Palermo) i lavori per l’installazione della rete a banda ultra larga nell’ambito del “Piano Italia a 1 Giga”, finanziato dal PNRR. Il progetto, curato da Open Fiber, prevede la connessione in modalità FTTH (Fiber To The Home) per 568 civici, corrispondenti a 958 unità immobiliari sul territorio comunale. I lavori interesseranno in particolare le aree ancora sprovviste di connettività ultraveloce, con l'obiettivo di rendere disponibili connessioni Internet ad alte prestazioni per famiglie, professionisti e imprese locali. La nuova infrastruttura consentirà velocità di navigazione fino a 10 Gigabit al secondo, migliorando sensibilmente l’accesso ai servizi digitali e promuovendo la digitalizzazione del territorio. I benefici includono il potenziamento della didattica online, l’efficienza amministrativa e la competitività delle piccole e medie imprese, rendendo Marineo un modello di innovazione tecnologica per l’area palermitana. Sostenibilità e innovazione L’intervento si estenderà per circa 11 chilometri, utilizzando in parte infrastrutture già esistenti per minimizzare l’impatto ambientale e i disagi per la comunità. Come in altri cantieri Open Fiber, i lavori prevedono metodologie di scavo innovative e a basso impatto ambientale. La fibra ottica, oltre a garantire prestazioni elevate, è anche più sostenibile rispetto alle tecnologie tradizionali, con un consumo energetico ridotto e minori emissioni di CO2. Le dichiarazioni delle istituzioni Il sindaco di Marineo, Francesco Ribaudo, ha sottolineato l’importanza strategica dell’investimento: *«La rete FTTH pone il nostro comune all’avanguardia, favorendo la digitalizzazione e garantendo connessioni affidabili e veloci per i cittadini e le imprese»*. Gaspare Lunetto, field manager di Open Fiber, ha ribadito l’impegno dell’azienda: *«Grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale, Marineo avrà un’infrastruttura moderna e performante, portando la tecnologia FTTH in quasi mille abitazioni e proiettando il territorio verso il futuro»*. Il Piano Italia a 1 Giga L’iniziativa fa parte della Strategia italiana per la Banda Ultra Larga, promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e finanziata con i fondi del PNRR. Open Fiber è responsabile di 8 lotti del piano, coprendo un totale di 3.881 comuni in 9 regioni italiane, tra cui la Sicilia. Marineo è uno dei centri scelti per questa fase di interventi, confermando il ruolo chiave della regione nel processo di digitalizzazione nazionale. Read the full article
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