#deformità
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questouomono · 3 months ago
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Questo uomo no, #139 - L'essenzialistə
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Si chiama essenzialismo quell'atteggiamento del pensiero che ritiene esistano le "essenze" delle cose e dei fenomeni, qualcosa che le caratterizza come tali e che è sempre superiore a qualsiasi esistenza concreta. Sono essenzialistə quelle persone che credono che esistano caratteristiche "essenziali" dell'essere uomo, dell'essere donna, di qualsiasi altra caratteristica umana possibile.
L'essenzialismo è quindi un atteggiamento tipicamente fascista, anche se professato da compagnə di ogni tipo, perché si basa su una definizione arbitraria (una qualsiasi, decisa dall'essenzialistə) che viene applicata per decidere chi è "giusto" e chi è "sbagliato", a seconda che abbia o no "l'essenza".
Gli esempi di questa forma di fascismo sono quindi innumerevoli, e spesso contraddittori. Si basano sull'avere o no certi organi sessuali, sull'usarli più o meno e in quale modo; sull'avere una determinata disponibilità economica; sull'aver fatto o no certe cose, avere letto o no certi libri, avere conosciuto o no certe persone; avere o no una determinata fede, sia essa politica, religiosa, sportiva, culturale; nascere o vivere in un determinato luogo, avere la pelle di un dato colore, parlare una o più lingue, e così via.
Per gli MRA, per le TERF, per suprematistə, razzistə e fascistə di ogni tipo, le differenze tra esseri umani si basano su caratteri "interni", stabili e immodificabili, delle singole persone. Quindi l'essenzialistə può solo ammettere l'esistenza di persone come se stessə, mentre qualsiasi altra diversità è sbagliata, traditrice, mistificatrice, infida o, come è stato detto a me, "laido" (dice il vocabolario: ripugnante per il sudiciume o la deformità, anche morale). Ed essendo un atteggiamento tipicamente fascista, è vile: raramente lo sentirete professato da qualcunə senza un richiamo a teorie, scienze, "natura" o altre forze superiori ritenute inattaccabili e insindacabili.
L'essenzialistə è quindi una persona che rifiuta la diversità umana, sotto uno o più aspetti. Questo uomo no, ma magari esistessero solo essenzialisti uomini.
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marquise-justine-de-sade · 4 months ago
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La bambina dell'Impero Inca congelata per 500 anni
La sua perfetta conservazione è dovuta al fatto che fu congelata durante il sonno e mantenuta in una condizione di freddo secco a più di 6.000 metri sopra il livello del mare.
Gli scienziati che si sono occupati di questo straordinario ritrovamento credono che la giovane sia morta congelata mentre dormiva, e, dopo 500 anni, appare ancora come "una bambina pronta a dormire".
Scoperta nel 1999 sulla cima di un vulcano alto circa 6.800 metri nella cordigliera delle Ande, questa straordinaria mummia è conosciuta come la "Fanciulla del Llullaillaco", in onore del vulcano dove è stata trovata. È considerata la mummia meglio conservata mai scoperta.
Il corpo della giovane, di circa 15 anni, ha gli organi ancora intatti; incredibilmente, tracce di sangue sono ancora presenti nel cuore e nei polmoni. Anche se il viso presenta alcune deformità dovute al trascorrere del tempo (circa 5 secoli), i lineamenti del viso sono rimasti per lo più ben conservati.
-Il piacere della scoperta
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stralci · 7 months ago
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alcune frasi asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami: «basta scoprire la tranquillità una volta ed è finita. è la doccia che uccide l'allegria, sono il dentifricio alla menta, la penombra delle imposte mezze chiuse, dell'abat-jour posata sul pavimento» / «il povero è uno straniero in casa propria» / «un vago odore di sessantotto stagnava nell'aria» / «un'intensa fanciulla che corre scapigliata nel silenzio» / «ritornava profumata d'orto» / «il bacio fu così lungo che si addormentarono labbra contro labbra» / «con raffinatissima, bizantina intelligenza» / «l'aria era fresca, saporita di gerani» / «ma lei non deve pensare alla potenza dei regnanti o dei magnati, dei maghi o chissà chi. deve pensare alla potenza di un albero, ecco, alla potenza di un albero» / «penso che sia un errore rincorrere, migliorare gli altri. chi ce lo dà questo diritto? e perché mai dovrebbe essere un dovere, chi ce lo ha imposto?»
alcune altre frasi asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami, pt II: «era confinato dietro una linea invisibile che raccoglieva cittadini a cui nulla poteva mai capitare tranne le sciagure» / «si incistava, metteva radici» / «si chiese se la gioia per un pericolo scampato non spinga le anime innocenti a caccia di rischi» / «aveva un sorriso onesto e profumava di funerale» / «tutti e tre finirono nei versi dell'ecclesiaste dove si dice che i vivi sanno almeno che moriranno mentre i morti non sanno proprio niente» / «la casa era pulita pulita, ordinata e senza soprammobili, profumata di caldo» / «aprii con il cuore in bocca» / «di conseguenza lasciava che mi muovessi da solo, salvo farsi trovare sempre a braccia aperte sotto il burrone»
alcune altre frasi ancora asperse da contesto da Fantasmi, di Cerami, pt III: «perché la difformità fa tanto paura agli uomini, perché è tanto insopportabile? forse perché coincide con la deformità» / «perché i ragionamenti, si sa, scavano dove è inutile scavare e dimostrano tutto e il contrario di tutto» / «altro pensiero: basta volerlo e si esiste anche da soli» / «la realtà non sarà mai come la vogliono le parole» / «accorata fin quasi alla smanceria» / «insieme rubavano paradiso anche ai minuti» / «ho paura di non essere più capace di soffrire. ogni tanto ci penso e mi allarmo» / «aveva sognato le montagne che respirano»
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muffa21 · 28 days ago
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Quando provi paura del salto valuta queste cose:
- È davvero un salto nel vuoto? Saltare nel vuoto è inutile. Cosa ne ricaveresti? Solo il vuoto. Ma a te l'idea del salto, del tuffo, piace. È il desiderio a volere che tu compia il salto. E non si può desiderare il vuoto. Il desiderio nasce dalla mancanza. Mancanza è sinonimo di assenza, di vuoto appunto. Provare mancanza del vuoto è una tautologia. Desiderare il vuoto non ha senso. Fare un salto nel vuoto non sarebbe solo da folli, sarebbe da stupidi. Di te si possono dire tanta cose, ma di certo stupido non sei.
- Perché vuoi saltare? Qual è il desiderio che ti spinge? Recalcati, riprendendo Lacan, e usando la sua formidabile e fulminante arte retorica, direbbe: il desiderio del desiderio. In forma più umana: il desiderio di essere desiderati; il desiderio di colmare un vuoto creatosi all'interno di un'altra persona; il desiderio di essere necessari a un bisogno impellente, categorico, devastante, che l'altra persona sente roderle le viscere.
Ma adesso valuta questa parola: "desiderio".
Essa può avere varie accezioni:
1) Desiderio irrealizzabile se non attraverso uno strumento magico. Come nellanfrase del Genio delle Mille e una notte: "Ti è concesso esprimere soltanto tre desideri".
Ora, credi davvero di essere indesiderabile? Credi davvero che il desiderio di essere desiderati sia per te una chimera? E, se sì, perché? Hai delle deformità fisiche che rendono il tuo corpo ributtante? "No" Sei forse una persona con dei modi, un carattere, una personalità che risultano repellenti o addirittura disgustosi? La tua esperienza nella società risponde in maniera affermativa a quest'ultima domanda? "No" Sei stupido o hai il quoziente intellettivo pari a quello della muffa dell'albero del sapone? "No".
Allora, amico mio, mi spiace dirtelo,ma mi sa che hai tutte le carte in regola per essere deisderabile.
2) Seconda accezione. "Accendere il desiderio" come nelle pubblicità edulcorate di wualche sexy shop. Si parla qui di desiderio sessuale, eccitazione, arrapamento ferino.
Hai sempre visto il sesso come qualcosa di sporco.
Va bene, da bambino sei stato abusato, e scrivi di sesso, in questo momento, con il mal di pancia e l'impellente desiderio di andare in bagno a rilasciare gli sfinteri (ricordo somatico delle mattine in cui dovevi andare a scuola a incontrare il tuo carnefice.
Ma in che senso il sesso ti pare sporco? Valutiamo la parola sporco.
2.1) Sporco cioè "Peccaminoso". Per una persona non credente, che si ritiene addirittura anarcoide come te, peccaminoso vuol dire eticamente, anzi moralmente sbagliato. Ma una scopata, nel momento in cui viene ad esserci il consenso tra le due parti in gioco - e sottolineo la parola gioco - cosa ha di moralmente sbagliato? Se la vita è in definitiva un enorme gioco di società, come ci insegnano tutte le bestie del creato, su cui noi proiettiamo una serietà e dei doveri morali per mancanza di fantasia e soprattutto di intelligenza, allora che male c'è nel giocare ad amarsi un po'?
2.2) Sporco, letteralmente "Insozzato, lurido". Qui poco da dire. Gli umori dei corpi che giocano ad marsi sporcano lenzuola, cuscini, parquet e tavolette dei cessi nelle stazioni ferroviarie. Ed è cosa buona, eccitante e giusta.
3) Terza accezione. Essere desiderati, cioè essere amati. Prima una citazione da Majakovskij, cito a memoria: "Dove trovare una donna uguale a me? Angusto sarebbe il cielo per contenerla". E poi una domanda: ok, vorresti essere amato, ma tu, sapresti amare?
- Ritornando al discorso principale. Quali possono essere le conseguenze positive del salto? Due: ottenere il desiderio dell'altra persona; esperienza dai fallimenti.
-Quali possono essere le conseguenze negative del salto? Te lo anticipo: niente di letale.
Soltanto una:
La vergogna.
Domanda: la vergogna fa male? "Sì" E fa più male del rimorso? "No".
In conclusione.
Se salti e il colpo riesce: GADAGNO - Desiderio dell'altro(+++)
Se salti e fallisci: guadagno - Esperienza (+); perdita - Vergogna (-)
Se non salti: PERDITA E SPRECO - Rimorso (---)
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ambrenoir · 10 months ago
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Le storie di dipendenza affettiva sono sempre sconcertanti perché invischiano i loro protagonisti in un vortice autodistruttivo dal quale non sembrano volersi ritrarre malgrado l’escalation di dolore che infligge. La logica porterebbe a pensare che i tradimenti, le menzogne, la svalutazione, l’abuso psicologico, a volte velato, altre volte eclatante e la violenza verbale o fisica che caratterizzano la relazione dipendente debbano spingere la vittima a interrompere il rapporto, ma da un punto di vista psico-logico accade spesso l’inverso. Infatti, ogni mancanza e ogni attacco del membro “forte” della coppia sortisce l’effetto apparentemente inspiegabile di rafforzare il legame mentre erode la capacità reattiva della controparte, che finisce per abbandonarsi al proprio amore esasperante.
La trappola dell’ambivalenza. Le persone intrappolate nella dipendenza affettiva vivono soggiogate dall’ambivalenza: l’altro é buono, romantico, affascinante, unico e speciale a tratti … ma anche, a tratti, diventa crudele, gelido, respingente, brutto, banale. Senza soluzione di continuità, l’oggetto dell’amore dipendente presenta due facce contrapposte ma fuse in una alchimia venefica. Di qui l’impossibilità di stabilire se sia del tutto buono o del tutto cattivo diventa paralizzante.
Pensiamo che uomini e donne che amano poco siano creature algide, individui calcolatori e anaffettivi, criminali emotivi dal fare sospetto e inequivocabile ma non é affatto così. Al contrario, nella dipendenza affettiva almeno una delle parti presenta e agisce un’identità duplice, alterna slanci emotivi con la disarmante spontaneità di un bambino a esplosioni di rabbia o silenzi siderali; si cimenta in promesse d’amore vibranti e poi si nega con veemenza imponderabile.
Questa dualità costituisce il perno della dipendenza relazionale: la “vittima” si innamora del volto buono del partner, dei suoi aspetti sentimentali e della sua transitoria sensibilità, lo idealizza e vi si dedica interamente, mentre minimizza o nega la “faccia cattiva”, la scinde dall’oggetto d’amore perché illogica e incongruente con i propri bisogni affettivi coscienti e con l’immagine specchiata dell’amore romantico. Il mostro che incatena, maltratta, umilia, manipola, sfrutta è così in salvo, sotto la tutela della sua prigioniera che imputa a se stessa ogni punizione e violenza subita ed é disposta a perdonare tutto, a transigere su tutto pur di intravedere una volta ancora quel fugace sprazzo di luce angelicale sul viso amato.
I “mostri umani”. I mostri non esistono, o almeno, non esistono nella forma stereotipata e lampante in cui pretendiamo di riconoscerli. I mostri umani, quelli veri, non hanno i denti aguzzi dei vampiri, né presentano inquietanti deformità fisiche, non emanano afrori mefitici e non girano armati sino ai denti. I mostri umani sono dotati di quella capacità mimetica che li rende come gli altri e, anzi, li fa apparire migliori degli altri: più affascinanti, più intelligenti e più dotati. Esibiscono certezze lapidarie e dispensano verità di solennità sacerdotale. Il loro segreto consiste nello scindere e isolare quanto più possibile da sé le emozioni “negative”: la paura dell’abbandono, la vulnerabilità, la potenziale fallacia di un’emozione, di una scelta o di un’azione, il timore di soccombere all’angoscia di essere perfettamente umani.
Dunque, se dal partner dipendente l’amato é avvertito come un angelo caduto in una nebulosa ipnotica di stati d’animo in contraddizione e profondamente emozionanti, il mostro si auto-percepisce come un essere perfetto indebitamente offeso dalla fragilità dell’altro e dalla sua oscena dedizione. E più l’altro si espone e si oppone con amore incrollabile al dolore per la relazione impossibile che lo insabbia, più il mostro umano si adombra nel disprezzo e nella rabbia.
L’errore di fondo Il dramma della dipendenza affettiva comincia e si propaga a patire da un’enorme equivoco, in fondo. La “vittima” si innamora di un volto dorato ed intrigante e considera le incursioni del mostro umano sulla scena della relazione come manifestazioni dovute alla propria indegnità. Si lascia colpevolizzare, soggiace alla menzogna più bieca e al tradimento palese nell’illusione di conquistare il volto buono del partner e di sollevarlo dal male oscuro che lo ammorba. Ma l’intemperanza e l’inquietudine che trapelano dalla maschera meravigliosa dell’amato, il disprezzo ferino, la bieca indolenza e le temperature siberiane del suo agire, non sono la maschera di una persona buona e quindi amabile, sono il volto pieno del mostro umano.
Perché il mostro vero é duale, abita la contraddizione, la incarna, é il risultato di una integrazione mancata tra le parti positive e le parti negative di sé, della sua storia emotiva, del suo vissuto rimosso, traumatico e mai elaborato di bambino. (Enrico Maria Secci)
tratto da “DIPENDENZE AFFETTIVE MALDAMORE” pagina FB
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surripedia · 8 months ago
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Fallimento
Fallimento sost.s.m. deformità priapica.
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schizografia · 1 year ago
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E infine c’era il me stesso anomalo, contorto, malato; il degenerato disgustoso e isolato che si defilava di soppiatto per non dare nell’occhio. Qual era la tara segreta che mi escludeva dal gregge umano? Una malattia fisica? Ma, a parte qualche febbricola di origine polmonare del tutto innocua e peraltro abbastanza frequente tra i ragazzi della mia età (e che mi costringeva a soggiornare in montagna per un mese o due all’anno), godevo di una discreta salute... E allora, quale poteva essere la causa di quell’indeterminatezza interiore che faceva di me, ragazzo piuttosto allegro, una specie di mostro attratto da tutte le deformità e patologie dell’esistenza? Ero, e ne prendevo atto senza ombra di stupore o di protesta, un essere anormale, incapace di aprirsi con nessuno, eternamente condannato a nascondersi e a vivere in clandestinità. Le mie pulsioni erotiche mi trascinavano in basso, nella strada, in segrete e solitarie avventure nelle più remote periferie varsaviane con donne della peggiore specie. No, non si trattava di prostitute: in quelle goffe avventure cercavo proprio la salute, qualcosa che fosse il più possibile infimo ed elementare, e quindi anche più autentico... Ma che fare se al contatto delle mie mani avvelenate tutto diventava grottesco? Al rientro da quelle spedizioni selvagge tornavo alla mia vita di bravo figlio di papà e alle mie ingenuità da ragazzo “di buona famiglia”. Come facevo a coltivare due realtà tanto diverse? A quel tempo io e alcuni dei miei compagni “bene” avevamo fondato un club escursionistico con il quale organizzavamo gite fuori città, che erano quanto di più decente e corretto si potesse immaginare. Come potevo dedicarmi contemporaneamente a quei due generi di escursioni?
Witold Gombrowicz
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La prigionia delle idee
I silenzi imposti,
gli assensi estorti,
le illusioni eradicate
dalle deformità diffuse,
definiscono normalità
il privilegio,
svuotano l’essenza,
ormai scardinato simulacro
dell'essere,
ipostasi
dello spessore del nulla.
Ma un fruscio di libertà
distrae
dalla mediocrità
di patetici artigiani
della simulazione.
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oltrearcobaleno · 22 hours ago
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Il Circo della Farfalla: Una Lezione di Motivazione e Vita
Il Circo della Farfalla (The Butterfly Circus) è un cortometraggio del 2009 diretto da Joshua Weigel che offre una profonda riflessione sul valore della diversità, della resilienza e della motivazione personale. Attraverso la storia toccante di Will, un giovane privo di arti superiori e inferiori, il film esplora temi universali come l’autodeterminazione e la scoperta del proprio potenziale, riuscendo a toccare corde emotive che ispirano e commuovono.
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La Trama: Una Storia di Speranza e Rinascita
Will è un giovane che, a causa della sua condizione fisica, è esibito come fenomeno da baraccone in un circo che sfrutta le sue “deformità” per attirare pubblico. Umiliato e deriso dagli spettatori, Will ha vissuto un’esistenza segnata dalla mancanza di dignità e dalla disperazione. Tuttavia, un giorno incontra Mister Mendez, un carismatico direttore di un circo molto diverso da quello a cui Will è abituato.
Mendez si avvicina a Will e lo sorprende definendolo “magnifico”. Questa semplice parola, così inaspettata, scatena una reazione profonda nel giovane, che non è abituato a ricevere attenzioni positive. Inizialmente diffidente, Will decide poi di seguire Mendez, intravedendo nella sua figura una possibilità di cambiamento.
Unendosi al Circo della Farfalla, Will scopre un ambiente completamente nuovo, dove le persone non sono giudicate per i loro limiti ma celebrate per le loro risorse. Questo circo è una comunità in cui ognuno trova un posto grazie alle proprie competenze, e non per ciò che non può fare. Tuttavia, Will si trova in difficoltà: abituato a essere considerato solo per la sua condizione fisica, fatica a immaginare un ruolo per sé al di fuori di quello di “fenomeno da baraccone”.
Motivazione e Scoperta di Sé
È attraverso il dialogo con Mister Mendez che Will inizia a comprendere il significato della motivazione personale. Mendez gli spiega che “ognuno è ciò che crede di essere” e che trovare un nuovo modo di vedersi richiede coraggio e forza interiore. Quando Will esprime il suo scoraggiamento, convinto che persino Dio gli abbia voltato le spalle, Mendez gli offre un messaggio potente: “Più grande è la lotta, più glorioso è il trionfo.”
Questa frase diventa il punto di svolta per Will. Durante un momento di svago al fiume con il resto della compagnia, si trova costretto ad affrontare una sfida apparentemente insormontabile: nuotare. Nessuno lo aiuta, e Will è lasciato solo con le sue paure. Ma proprio in quel momento di difficoltà, trova dentro di sé una forza e una determinazione che non aveva mai conosciuto.
Will scopre di poter emergere dalle sue insicurezze e limitazioni attraverso la motivazione personale e la resilienza. Quando riesce a nuotare da solo, realizza che non è definito dalle sue disabilità, ma dalla capacità di affrontare le sfide con coraggio.
Il Messaggio Universale
Il Circo della Farfalla è molto più di un semplice cortometraggio: è una metafora della vita. La farfalla, simbolo di trasformazione, rappresenta la capacità di ciascuno di rinascere e di superare i propri limiti. Will è l’esempio perfetto di come la motivazione possa spingere una persona a riscoprire se stessa e a trovare un nuovo scopo.
Il film ci invita a riflettere su come spesso le persone siano giudicate solo per ciò che appare in superficie, senza considerare il potenziale che risiede dentro di loro. La motivazione diventa il ponte tra ciò che siamo e ciò che possiamo diventare. Mister Mendez e il suo circo dimostrano che un ambiente positivo, che valorizza le risorse anziché i limiti, può fare la differenza nella vita di chiunque.
Motivazione e Resilienza: Lezioni per la Vita
La storia di Will è una potente testimonianza del fatto che la motivazione è la chiave per affrontare le difficoltà e trasformarle in opportunità. Anche quando tutto sembra perduto, la determinazione e la fiducia in se stessi possono portare a risultati straordinari.
Il Circo della Farfalla ci ricorda che ognuno ha un valore unico e che, con la giusta motivazione, è possibile superare qualsiasi ostacolo. Will trova un nuovo mondo in cui non è più definito come un “fenomeno da baraccone”, ma come una persona capace di ispirare gli altri attraverso la sua forza e il suo coraggio.
Conclusione
Il Circo della Farfalla è un film che celebra la vita, la resilienza e la motivazione. Con la sua trama toccante e il suo messaggio universale, questo cortometraggio rimane una fonte di ispirazione per chiunque si trovi a dover affrontare le proprie sfide.
La motivazione di Will e il supporto del Circo della Farfalla dimostrano che la vera forza non risiede nell’aspetto fisico o nelle abilità apparenti, ma nella capacità di credere in se stessi e di trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.
Un messaggio che vale la pena ricordare ogni giorno: “Più grande è la lotta, più glorioso è il trionfo.”
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siriamilla · 26 days ago
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"LA NOTTE IN CUI MORI' MIA MADRE" Questa prima versione, come quella di Demetra tratta da "Eva Luna" di Allende, non pareva funzionare. Altre ne vennero a lungo e con fatica sperimentate, prima che si tornasse a questa. La notte in cui morì mia madre mio padre il Colonnello si chiuse dentro con lei. Da molto tempo non si parlavano, e divisero quelle ultime ore riposando nell'acqua quieta della seta azzurra: così lei chiamava il suo letto. Ne approfittò per dirle tutto quello che non aveva mai potuto dirle prima, tutto quello che si era trattenuto dal dirle, dopo la terribile notte in cui l'aveva picchiata. Le tolse la camicia da notte e la scrutò con attenzione, cercando qualche traccia di malattia che potesse giustificare la sua morte e, non trovandola, seppe che aveva semplicemente terminato la sua missione su questa terra ed era volata in un'altra dimensione, dove il suo spirito, finalmente libero dalla zavorra materiale, si trovava più a suo agio. Non c'era alcuna deformità né altra cosa terribile nella sua morte. La scrutò a lungo, perché per molto tempo non aveva avuto occasione di osservarla così a suo agio, e durante quel tempo mia madre era cambiata, come succede a tutti col passare degli anni. Gli sembrò bella come sempre. Era dimagrita, e credette che fosse cresciuta, che fosse più alta, ma poi comprese che era un effetto illusorio prodotto dal suo stesso rattrappimento. Prima si sentiva come un gigante al suo fianco, ma stendendosi accanto a lei nel letto notò che erano quasi della stessa statura. Aveva il suo cespuglio di capelli ricci e ribelli che lo avevano affascinato quando si erano sposati, raddolciti da alcune ciocche bianche che illuminavano il suo volto addormentato. Era molto pallida, con ombre intorno agli occhi, e notò per la prima volta che aveva certe piccole rughe molto sottili ai lati delle labbra e sulla fronte. Sembrava una bambina. Era fredda, ma era la donna dolce di sempre, e poté parlarle tranquillamente, accarezzarla, dormire un momento quando il sonno vinse il dolore, senza che il fatto irrimediabile della sua morte alterasse il loro incontro. Finalmente si erano riconciliati. Il Colonnello si buttò a terra gridando senza alcun ritegno. Lacrime salate gli devastavano le guance. Capelli strappati a manciate volavano via come fiocchi. Il suo nome segreto non l'avrebbe mai più saputo.
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awardseasonblog · 4 months ago
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(via Oscar 2025: i 15 migliori attori non protagonisti da tenere d’occhio (previsioni settembre))
La categoria #MigliorAttoreNonProtagonista di quest’anno si preannuncia come una delle più combattute. Mentre Netflix punta a dominare la categoria Miglior Attrice Non Protagonista, qui è #A24 a fare la parte del leone con quattro nomi in lizza, tra cui #AdamPearson
per #Adifferentman (una candidatura potrebbe sensibilizzare la lotta contro il bullismo associato a deformità) oltre al favorito #GuyPearce, acclamato a Venezia per #TheBrutalist, ma la corsa è tutt'altro che conclusa: #KieranCulkin, con la sua straordinaria performance in #ARealPain, sembra avere già una candidatura assicurata, mentre #EdwardNorton, nel biopic su Bob Dylan, è pronto a sfidare tutti. E non dimentichiamo i veterani come #DenzelWashington,#SamuelLJackson e #JohnLithgow pronti a sfruttare l'opportunità di conquistare una statuetta, in una categoria spesso riservata a riconoscere una carriera nella sua totalità.
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pensieri-liberi-nella-mente · 5 months ago
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Buongiorno cucciolo e buone vacanze! Immergiti nella natura, l'unica che ad oggi ancora resiste e demolisce l'abietta deformità di questo circolo di degradazione in cui oggi siamo costretti a vivere. Immergiti in essa, affonda nella sua solennità, niente è più sacro e più esemplare degli alberi, dell'acqua che scorre, delle rocce... Senti dentro di te la grazia dell'esistenza, e riaffiora da te stesso più rinvingorito di prima in concordanza ed armonia con il tuo essere. Fatti ispirare!
Grazie mille!!! Buone vacanze anche a te 😄
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queerographies · 8 months ago
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[Il poeta e il suo mostro][Furio Bordon]
Oscar Wilde e l’Uomo Elefante: Un Incontro Inaspettato tra Genio e Deformità Titolo: Il poeta e il suo mostroScritto da: Furio BordonEdito da: Sellerio Editore PalermoAnno: 2024Pagine: 160ISBN: 9788838946608 La trama di Il poeta e il suo mostro di Furio Bordon Oscar Wilde incontra Joseph Merrick, l’uomo deforme conosciuto come Elephant Man che sostiene di aver recentemente interpretato il…
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turkaesthetic · 8 months ago
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La chirurgia maxillo-facciale in Turchia
La chirurgia maxillo-facciale in Turchia è una procedura eseguita da uno specialista nel Dipartimento di Chirurgia, con l’obiettivo di trattare malattie, lesioni e deformità che si verificano sui tessuti della bocca, del viso e delle mascelle, al fine di ottenere un aspetto più armonioso.
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ginogirolimoni · 9 months ago
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E' morto Vincenzo Agostino, il 5 agosto del 1989 morirono in un agguato vicino a casa sua dove si stavano recando il figlio Antonino (agente della Polizia di stato), sua moglie Giovanna Ida Castelluccio (che era incinta).
Non si è mai fatta piena luce su questo torbido omicidio, forse non ci fu solo l'impronta della mafia, ma anche quella dei servizi, forse Antonino era qualcosa di più di un semplice agente e aveva scoperto (o era sul punto di scoprire) qualcosa di sensibile nell'intera organizzazione politico-mafiosa che dominava la Sicilia e l'Italia intera in quel periodo.
Le forze che erano intenzionate a mettere a tacere allora Antonino perdurano ancora adesso, visto che non si è fatto un solo passo in avanti nelle indagini, se non individuare un possibile esecutore materiale dell'agguato, a causa di una vistosa deformità fisica (era noto come "faccia di mostro).
Faccia di mostro era appartenuto anche lui alla Polizia di Stato, navigava in quel mondo di mezzo fra polizia, servizi segreti e criminalità organizzata e non è mai stato arrestato.
Vincenzo giurò che si sarebbe fatto crescere la barba finché non avesse ottenuto giustizia ... è morto con la barba.
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errantepagina69 · 9 months ago
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Davide Bregola (Lettera agli amici sulIa bellezza)
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Secondo la filosofia classica noi bramiamo Bellezza perché la nostra anima ha un vago ricordo della Bellezza che esisteva quando potevamo essere vicini agli dèi. Noi tutti pronunciamo giudizi intorno a "Bello" e "Brutto", pur intuendo quanto labili e mutevoli siano i criteri su cui poggiano. Il concetto di "Bello" parte da un'ideale Bellezza oggettiva per poi disgregarsi progressivamente secolo dopo secolo. Dal paradigma armonico di un perfetto ordine cosmico, che collega il bello al vero e al bene, si giunge in età moderna all'espe- rienza del molteplice, dell'individuale e dell'inclassificabile e quindi, a partire dal Settecento, a una netta rivincita del "brutto". Ma è nel Novecento che si rivendica con forza il valore estetico della deformità, della dissonanza e del caos come generatore di ordini sconosciuti. Il bello però continua.
Prima uscita 2008 Editore Liberamente Pagine 99
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