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Era una Geniale Canaglia: Il Thriller Giudiziario di Luigi Manglaviti che Sfida le Regole del Genere. Recensione di Alessandria today
Un racconto corale che mescola giallo psicologico, sociologia e intrighi giudiziari
Un racconto corale che mescola giallo psicologico, sociologia e intrighi giudiziari Con “Era una Geniale Canaglia”, Luigi Manglaviti ci propone un romanzo unico nel suo genere, che intreccia thriller, sociologia e una narrazione avanguardistica. La storia, disponibile in formato Kindle, si articola attraverso un caleidoscopio di voci, testimonianze e punti di vista che trascinano il lettore in…
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🔴L'amore che uccide: imparare a riconoscere i segnali delle relazioni tossiche
L'amore dovrebbe essere un rifugio sicuro, un luogo dove ci sentiamo compresi, amati e supportati. Purtroppo, però, non sempre è così. Esistono relazioni che, anziché farci fiorire, ci avvelenano lentamente, sottraendoci energie e autostima. Queste sono le famigerate relazioni tossiche.
Spesso è difficile riconoscere una relazione tossica perché l'amore, all'inizio, può mascherare atteggiamenti nocivi.
👇🏼Vediamo allora insieme come individuare i segnali di una relazione che ci sta facendo del male e soprattutto, come allontanarsene per ritrovare la nostra serenità.
🔺Segnali che identificano le relazione tossica
Gelosia possessiva e ossessiva
La gelosia è un sentimento naturale, che può nascere dalla paura di perdere la persona amata. Tuttavia, nella relazione tossica, la gelosia si trasforma per diventare possessiva e ossessiva. Il partner può arrivare a controllare ogni interazione, dagli spostamenti alle chat di WhatsApp, dalle pubblicazioni sui social network ai like e commenti lasciati. Un controllo che può arrivare anche a limitare le uscite con gli amici o con la famiglia, creando un isolamento progressivo.
🔺Critiche continue e svalutazione
In una relazione sana, il partner sostiene e incoraggia. In una relazione tossica, invece, si subisce una pioggia continua di critiche continue e svalutazione. Il partner ci fa sentire inadeguati, sottolinea i difetti e minimizza caratteristiche positive e vittorie. Un logoramento continuo, che fa perdere la fiducia in sé stessi e l'autostima.
🔺Manipolazione e colpevolizzazione
Il partner tossico è un abile manipolatore. Può agire tramite minacce velate rivolte a sé stesso o a te oppure ti dà la colpa dei suoi comportamenti. Ciò ti porta a sentirti sempre in torto, anche se la colpa è palesemente sua.
🔺Isolamento dagli amici e dalla famiglia
Per avere il massimo controllo su di te, il partner tossico può cercare di isolarti dalle persone care. Ti scoraggia dal vedere gli amici e la famiglia, facendoti credere che siano loro a "creare problemi". In questo modo, ti isola e ti rende più "attaccato" e sensibile alle manipolazioni.
🔺Minacce e violenza, fisica o psicologica
Nelle relazioni tossiche più gravi, si può arrivare a veri e propri abusi. Minacce verbali o fisiche, umiliazioni, violenza psicologica e aggressioni diventano la normalità.
🔺Il circolo vizioso
In alcuni casi, chi finisce in una relazione tossica può arrivare a provare un senso di dipendenza affettiva. Si crea un circolo vizioso: litigi, promesse di cambiamento, periodi di apparente felicità e poi di nuovo malessere. Piccoli, spesso insignificanti segnali che però potrebbero posticipare la decisione di troncare.
🔺Come terminare una relazione tossica
Liberarsi dalla trappola di una relazione tossica non è facile, ma è un azione fondamentale per il tuo benessere psicofisico. Ecco alcuni consigli che possono aiutarti a effettuare questo distacco:
Ammetti di essere parte di una relazione tossica
Il primo passo è riconoscere la situazione per quello che è. Non giustificare ulteriormente il tuo partner e non minimizzare i suoi comportamenti.
🔺Cerca supporto
Confidati con una persona di fiducia, un amico, un parente o uno psicologo. Parlare aiuterà a chiarirti le idee e a trovare la forza per allontanarti dal partner tossico. Un professionista, come uno psicologo, potrà poi aiutarti a comprendere le dinamiche della tua relazione e a sviluppare strategie per uscirne nel modo più sicuro e consapevole.
🔺Fai un piano per allontanarti
Non lasciare il partner all'improvviso. Prendi il tempo necessario per pianificare la tua uscita dalla relazione. Cerca un posto sicuro dove stare, se necessario, e organizza il modo per recuperare i tuoi effetti personali. Informa le persone care della tua decisione e chiedi il loro supporto.
🔺Stacca completamente
Appena riesci a liberarti da questa relazione, interrompi ogni contatto con il tuo ex partner. Non tornare indietro sui tuoi passi, non rispondere a messaggi o telefonate. Eliminalo dai social media e blocca il suo numero. Allontanati da qualsiasi ambiente che potrebbe metterti in contatto con lui.
🔺Sii la tua priorità
Uscire da una relazione tossica è un percorso impegnativo che richiede tempo e dedizione. Durante lo stesso prenditi cura di te, sia fisicamente che emotivamente. Mangia sano, fai movimento, stai nella natura, frequenta persone, riposati e divertiti.
🔺Non mollare
Dovrai affrontare momenti di sconforto e di nostalgia. Quando arriveranno, ricorda le ragioni per cui hai deciso di allontanarti dalla relazione e concentrati su ciò che vuoi. Non mollare, ne vale la pena.
🔺Ricorda: molte persone vivono relazioni tossiche e riescono a liberarsene. Impegno, supporto esterno e autostima ti permetteranno di uscire da questa trappola, avere serenità e ciò che meriti.
Dott.ssa Liberati Giuseppina
𝓭𝓪𝓵𝓵𝓪 𝓹𝓪𝓰𝓲𝓷𝓪 𝓭𝓲
#𝓸𝓷𝓮𝓼𝓽𝓪̀𝓲𝓷𝓽𝓮𝓵𝓵𝓮𝓽𝓽𝓾𝓪𝓵𝓮
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Eyes on the world #190
Tocca approfittare della giornata di festa per fare il punto della situazione.
Settimana straordinariamente ricca, con novità da Gaza (ma non solo), in USA (da quelle parti succede DI TUTTO), in UE, ma anche Italia e Regno Unito. Argomenti? I più disparati.
Direi di non perdere altro tempo. Partiamo 👇
🇮🇱 ISRAELE-HAMAS: L’ONU ACCERTA LA MANCANZA DI INFILTRAZIONI NELL’UNRWA. INTANTO IN USA...
1) Anche se con qualche novità in meno (per fortuna?) continuiamo a seguire da vicino le vicende con al centro #Israele e #Hamas. Un rapporto dell'#ONU ha esaminato le accuse di Israele contro l'#UNRWA, l'agenzia che fornisce assistenza ai profughi palestinesi. Israele ha affermato come l'UNRWA impiegasse "terroristi" al suo interno, ma il rapporto non ha trovato prove a sostegno di tali accuse. Secondo il documento, l’agenzia svolge un ruolo cruciale nel fornire aiuti umanitari ai palestinesi e non presenta criticità strutturali significative. Le accuse avevano portato a interruzioni nel finanziamento dell'organizzazione da parte di alcuni stati membri dell'ONU, tra cui gli Stati Uniti. Nonostante ciò, l'UNRWA ha assicurato di avere fondi sufficienti per continuare le proprie operazioni fino a giugno. Intanto fanno discutere alcune decisioni che hanno visto al centro diverse istituzioni accademiche degli #StatiUniti, in seguito alle dinamiche del conflitto israelo-palestinese. Sono stati effettuati diversi arresti durante alcune manifestazioni studentesche contro la situazione nella Striscia di #Gaza presso l'Università di Yale e la New York University, mentre alla Columbia University si è deciso di sospendere le lezioni in presenza. Anche altre istituzioni, tra cui il Massachusetts Institute of Technology, la Tufts University e l'Emerson College, hanno visto manifestazioni di protesta. Il presidente #Biden le ha commentate, evidenziando episodi di antisemitismo riscontrati durante gli eventi. In risposta alle critiche, gli organizzatori hanno sottolineato anche la presenza di studenti ebrei tra coloro che sono stati arrestati durante le manifestazioni. Le tensioni emerse riflettono le profonde divisioni ideologiche presenti negli Stati Uniti, con riflessi sul dibattito attorno alla libertà di espressione e alle politiche di inclusione nelle istituzioni accademiche.
🇺🇸 USA: AL CENTRO DEL DIBATTITO GLI AIUTI ALL’UCRAINA (E A ISRAELE) E TIKTOK. IL PUNTO
2) Restiamo un altro pochino negli USA, vero centro del mondo questa settimana. Sabato scorso, la Camera ha approvato un disegno di legge che impone alla società cinese #ByteDance di vendere il social network #TikTok e il suo algoritmo entro dodici mesi. Questo rappresenta il culmine di una lunga campagna americana contro la piattaforma, alimentata dalle preoccupazioni riguardo alla sicurezza nazionale e all'uso dei #dati degli utenti. Il disegno di legge è stato inserito in un pacchetto di aiuti all'#Ucraina, a Israele e alla regione Indopacifica per garantirne il sostegno, soprattutto tra i Repubblicani che sono i principali critici di TikTok. La versione originale della legge concedeva solo sei mesi per la vendita, ma è stata estesa a dodici per consentire una trattativa più ampia. Se la vendita non avvenisse entro questo periodo, TikTok potrebbe essere bloccato negli Stati Uniti. ByteDance ha sempre negato di condividere dati con il governo cinese, ma le preoccupazioni persistono. La valutazione di TikTok è stimata a 180 miliardi di dollari, ma una vendita forzata potrebbe dimezzarla. Dopo la Camera, anche il Senato degli Stati Uniti ha approvato il disegno di legge complessivo, per un valore di oltre 95 miliardi di dollari. La misura ha ricevuto larga approvazione, con 79 voti a favore e 18 contrari. È stata presentata in tre parti separate per facilitare l'approvazione, con l'aggiunta di sanzioni contro Russia, Iran e Cina, oltre al suddetto provvedimento con al centro TikTok.
Il social è al centro della discussione anche in #UE, dove è stata avviata una seconda indagine per sospetti di violazione del Digital Services Act (#DSA), con particolare attenzione a #TikTokLite. Si tratta di una nuova app disponibile in Francia e Spagna, che offre incentivi agli utenti attivi e ha già suscitato diverse preoccupazioni per il potenziale rischio per i bambini. La piattaforma premia chi interagisce maggiormente con buoni Amazon o carte regalo PayPal (con un tetto massimo quotidiano), ma l'UE ha chiesto chiarimenti. La Commissione potrebbe imporre misure provvisorie, inclusa la sospensione di TikTok Lite, se l'azienda non fornirà prove convincenti della sicurezza del servizio. ByteDance rischia multe fino al 6% del suo fatturato annuo globale se trovata in violazione del DSA. Thierry Breton, commissario per il Mercato interno dell'UE, ha avvertito che l'UE è pronta a proteggere i minori da potenziali rischi per la salute mentale derivanti da TikTok Lite, equiparandolo a una potenziale minaccia tossica. La novità è arrivata ieri, con TikTok stessa che ha “volontariamente” sospeso TikTok Lite nei paesi europei in cui era attiva.
Tornando al pacchetto di misure approvato in USA, questa fornirà all’Ucraina 60,8 miliardi per armi, munizioni e sostegno economico. La legge è stata attesa a lungo, con i Repubblicani che precedentemente ostacolavano l'approvazione degli aiuti all'Ucraina. La firma finale del presidente Biden sul provvedimento consentirà l'invio immediato di armi. La legge è divisa in diverse categorie di spesa, tra cui fondi per l'Ucraina, il rifornimento delle scorte di armi statunitensi e il sostegno alle operazioni militari in Europa. È stato anche previsto un aiuto economico per l'Ucraina, da rimborsare in parte dal 2026. Questi aiuti sono stati accolti positivamente, ma le implicazioni a lungo termine rimangono incerte, mentre l'Ucraina continua a lottare con la mancanza di armamenti e soldati.
🧠 DAL COLORADO ARRIVA LA PRIMA LEGGE CHE TUTELA I DATI NEURALI DEI CONSUMATORI
3) Restiamo in USA? Restiamo in USA. Il #Colorado ha promulgato una legge pionieristica per proteggere i dati neurali dei consumatori, estendendo le tutele già previste per i dati biometrici sensibili. Questa mossa rappresenta un'importante risposta alla crescente diffusione delle neurotecnologie per i consumatori, che consentono la raccolta di dati neurali sempre più intimi, spingendosi oltre i confini della #privacy individuale. La nuova legge, firmata dal governatore Jared Polis, è stata ampiamente applaudita come un passo significativo per garantire che tali dati rimangano veramente privati. Le aziende che sviluppano queste tecnologie ora dovranno rispettare rigorose regole sulla raccolta, l'uso e la condivisione di queste particolari informazioni, e i consumatori stessi avranno diritto all'accesso, alla cancellazione e alla correzione dei propri dati. Tuttavia, la legge affronta anche alcune criticità: si concentra principalmente sui dati utilizzati per identificare gli individui, mentre molte aziende raccolgono dati neurali per scopi diversi. Inoltre, l'opposizione esterna, soprattutto dalle università private, evidenzia il dibattito in corso sull'equilibrio tra innovazione tecnologica e protezione della privacy. Altre giurisdizioni statali e persino federali stanno ora considerando iniziative simili, mentre a livello internazionale l'attenzione si sta concentrando sulla necessità di standard globali per proteggere i dati neurali.
🇪🇺 UE: IL PARLAMENTO EUROPEO DÀ SEMAFORO VERDE PER LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ
4) Il Parlamento Europeo ha approvato la riforma del Patto di stabilità con un'ampia maggioranza, mossa che segue l'approvazione avvenuta a fine dicembre da parte dei ministri delle Finanze dell'UE. Questa riforma, basata su una proposta di Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli Affari economici, sarà applicata sui bilanci degli stati membri per il 2025. Le regole del Patto di stabilità mirano a mantenere i conti pubblici in ordine per evitare problemi economici nell'UE; la sospensione delle regole durante la pandemia è stata prolungata, ma la riforma ora le renderà più flessibili. Le modifiche includono una semplificazione delle regole e l'introduzione di nuovi parametri per monitorare i bilanci nazionali. La riforma prevede anche piani di spesa individuali per gli stati con un alto debito pubblico, con l'obiettivo di ridurlo e rientrare nei parametri europei. Gli stati con un debito superiore al 90% del PIL dovranno ridurlo di un punto percentuale all'anno, mentre quelli tra il 60% e il 90% del PIL dovranno ridurlo di mezzo punto. Le posizioni tra i paesi membri sono polarizzate, con alcuni che chiedono regole più flessibili e altri che vogliono norme più rigide per contenere il debito. L'Italia, con uno di quelli più alti in UE, ha votato contro la riforma per timore di possibili impatti negativi sulle finanze nazionali.
🇮🇹 PESTAGGI E VIOLENZE NEL CARCERE MINORILE “CESARE BECCARIA”. 13 AGENTI ARRESTATI
5) Torniamo in #Italia. 13 agenti di polizia penitenziaria sono stati arrestati lunedì con l'accusa di violenze e maltrattamenti nei confronti dei detenuti nel carcere minorile "Cesare #Beccaria" di #Milano. Dodici di loro erano ancora in servizio presso l'istituto; altri otto agenti precedentemente impiegati al Beccaria sono stati sospesi, mentre quattro sono indagati senza provvedimenti restrittivi. Le indagini, partite da segnalazioni di madri dei detenuti, psicologhe e dal Garante dei diritti dei detenuti di Milano, hanno rivelato un "sistema consolidato di violenze" contro i detenuti minorenni. Gli abusi, che sarebbero iniziati nel 2022, avvenivano principalmente in aree senza telecamere, come celle di isolamento o l'ufficio del capoposto. Testimonianze dei detenuti hanno descritto episodi di violenze fisiche e psicologiche, inclusi pestaggi, umiliazioni e minacce rivolte principalmente a minori extracomunitari. Gli agenti accusati affrontano varie accuse, tra cui maltrattamenti, concorso nel reato di tortura e di lesioni, mentre l'ex comandante della polizia penitenziaria al Beccaria è stato sospeso per aver agevolato e coperto le violenze. Il nuovo direttore, Claudio Ferrari, ha collaborato con le autorità per fermare gli abusi, suscitando critiche da parte degli agenti. Il carcere era già stato al centro dell'attenzione a dicembre 2022 per l'evasione temporanea di sette detenuti.
🇬🇧 DOPO LA PRIMA BOCCIATURA, TORNA LA LEGGE PER IL TRASFERIMENTO DEI MIGRANTI IN RUANDA
6) Chiudiamo (al momento) in #RegnoUnito. Il Parlamento britannico ha definitivamente approvato la legge sul trasferimento dei richiedenti asilo in #Ruanda, nonostante le critiche e le preoccupazioni per le possibili violazioni dei diritti umani. La legge, promossa dal governo conservatore di Rishi #Sunak, era stata oggetto di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord per quattro mesi. Lunedì entrambe le camere parlamentari sono rimaste in seduta fino a tarda notte per discutere l'approvazione del piano di trasferimento dei richiedenti asilo in Ruanda, paese dell'Africa centrale. La proposta prevede il trasferimento in Ruanda di coloro che sono arrivati nel Regno Unito "illegalmente" dopo essere passati attraverso un "paese sicuro". Il piano coinvolge circa 52mila persone, in gran parte arrivate nel Regno Unito attraverso pericolose traversate del canale della Manica da parte di piccole imbarcazioni provenienti dalla Francia. La legge prevede che coloro il cui status di richiedente asilo verrà accettato potranno rimanere in Ruanda, ma non fare ritorno nel Regno Unito, mentre coloro il cui status verrà respinto potranno essere espulsi dal Ruanda verso un altro "paese sicuro". La legge è stata oggetto di controversie legali e politiche. Nonostante sia stata giudicata illegale dalla Corte Suprema britannica, il governo conservatore ha proposto una versione aggiornata, che ha ottenuto l'approvazione della Camera dei Comuni a gennaio 2024. Tuttavia, è stata oggetto di ostruzionismo da parte della Camera dei Lord, che ha sollevato dubbi sulla sua validità legale e sull'impatto sui diritti umani dei migranti. La legge è stata promossa dal governo britannico come un deterrente contro l'immigrazione illegale attraverso il canale della Manica, ma molti esperti dubitano della sua efficacia e criticano il suo alto costo, stimato intorno ai 370 milioni di sterline nei prossimi cinque anni.
A grande richiesta, di nessuno, tornano un paio di brevi 👇
🇨🇴 Domenica scorsa, in venti città della #Colombia, si sono tenute massicce manifestazioni contro il presidente di sinistra Gustavo Petro, che è al potere da poco meno di due anni. Le proteste, organizzate dalle opposizioni e da varie associazioni di medici e infermieri, hanno visto la partecipazione di decine di migliaia di persone, stimati complessivamente a 250.000 secondo quanto confermato dallo stesso Petro. Le principali questioni sollevate riguardavano la riforma del settore sanitario e i colloqui di pace con i gruppi armati ancora attivi nel paese. Petro, primo presidente di sinistra nella storia della Colombia, ha subito una diminuzione di popolarità sin dai primi mesi di governo, con la coalizione di sinistra che ha mostrato numerose divisioni interne. Le manifestazioni di domenica sono state le più partecipate durante il suo mandato. A Bogotà, circa 50.000 persone hanno sfilato sotto la pioggia, molte delle quali indossavano bandiere colombiane o camici da dottori. Il sistema sanitario colombiano è in crisi, con carenza di medicinali e lunghi tempi di attesa, mentre la riforma proposta da Petro, volta a ridurre l'influenza delle compagnie private di assicurazione a favore del settore pubblico, è stata oggetto di contestazioni. Petro è anche criticato per il suo progetto di "pace totale" con i gruppi armati ancora attivi, con la motivazione di aver concesso troppo a questi ultimi. Le opposizioni non sono d’accordo neanche con la sua riforma delle pensioni, mirante a ridurre la dipendenza dalle compagnie private. Petro ha definito le proteste "deboli" in alcune città e ha annunciato manifestazioni a sostegno del governo per il 1° maggio.
⚽ L'#Inter ha vinto il campionato di #SerieA battendo il Milan 2-1 nel derby di lunedì sera, conquistando il ventesimo #Scudetto con cinque giornate d'anticipo. Questa vittoria, sotto la guida di Simone Inzaghi, è stata particolarmente significativa perché arrivata proprio nel derby di Milano, una circostanza inusuale e simbolica. La partita ha visto l'Inter andare in vantaggio con i gol di Francesco Acerbi e Marcus Thuram, mentre il Milan ha accorciato le distanze con Fikayo Tomori, ma senza cambiare l'esito del match. L'Inter ha dominato il campionato, prendendo il comando fin dalla quarta giornata e mantenendolo costantemente, distanziando sia il Milan che la Juventus. La squadra di Inzaghi è stata la migliore in ogni aspetto del gioco, sia in attacco che in difesa, dimostrando in poche occasioni di non essere all’altezza dell’obiettivo. A cinque giornate dal termine, Lautaro Martinez, attaccante e capitano dell'Inter, è probabile che diventi il capocannoniere del campionato, avendo segnato finora 23 gol (il secondo marcatore più prolifico finora è Dusan Vlahovic della Juventus con 16 centri).
Alla prossima 👋
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The British Museum https://www.britishmuseum.org/collection/galleries There are more than 60 free galleries at the British Museum ready to be explored. https://www.procon.org/ ProCon.org is a non-profit organization that promotes critical thinking by presenting for and against tips for role-play debates. ProCon.org presents the pro and con arguments to debatable issues in a non-partisan format. The website provides free educational resources that offer non-biased information on controversial issues and promote critical thinking and civic engagement. ProCon.org presents both sides of debated issues with supporting background information, statistics, and resources. The website is a great resource for gathering background information and gaining insight into controversial topics. https://www.biography.com/ Biography is an American documentary television series and media franchise created in the 1960s by David L. Wolper and owned by A&E Networks since 1987. Each episode depicts the life of a notable person with narration, on-camera interviews, photographs, and stock footage. The show originally ran in syndication in 1962–1964, and in 1979, on A&E from 1987 to 2006, and on The Biography Channel (later Bio, now FYI) from 2006 to 2012. After a five-year hiatus, the franchise was relaunched in 2017. Over the years, the Biography media franchise has expanded domestically and internationally, spinning off several cable television channels, a website, a children's program, a line of books and records, and a series of made-for-TV movies, specials, and miniseries, among other media properties. https://www.tasteatlas.com/ Local food around the world. World Food Atlas: 10701 traditional dishes, 5927 local ingredients, 22452 authentic restaurants. EAT AUTHENTIC. Since there are many important things in life, the first one is eating, I don't know the others, as Carl William Brown used to say https://www.bbc.co.uk/learningenglish/ BBC Learning English offers free English courses for all levels, from easy to hard. They also offer English for everyday situations, grammar, vocabulary and pronunciation, English for children, English through news, business English, quizzes, English through drama, podcasts, and an app. They also discuss topics such as procrastination, artificial intelligence, and more. https://www.bbc.com/reel/ BBU reels. Browse the latest selection of carefully curated playlists that will introduce you to a new idea, concept, place or person that will expand your mind, teach you something new or change how you see the world.
Web Telegram App https://telegra.ph/ Telegramm App. Here you can publish online free of charge without an account. Welcome to the Web application of Telegram messenger. Telegram offers great apps for mobile communication. It is based on the MTProto protocol and has an Open API. I personally like Telegram for its speed and cloud-support (that makes a web app possible, unlike in the case of WA and others). See https://github.com/zhukov/webogram for more info. https://www.daimon.org/link/dizionari.htm Dictionaries. A wide and varied selections of links to the most popular dictionaries and thesaurus for learners of English. Meanings and definitions of words with pronunciations and translations. Plus links to the most useful tranlsators online, such as Google Translator, Bing Translator and Reverso. https://www.thesaurus.com Synonyms and Antonyms of Words | Thesaurus.com looks like the top match. Thesaurus.com is the world’s largest and most trusted online thesaurus for 25+ years. Join millions of people and grow your mastery of the English language. https://www.thefreedictionary.com/ The Free Dictionary is an American online dictionary and encyclopedia that aggregates information from various sources. Dictionary, Thesaurus, Medical, Legal, Financial, Acronyms, Idioms, Encyclopedia, Wikipedia. https://www.grammarcoach.com/ Let Grammar Coach™ make you a better writer. Grammar Coach™ is the only free, easy-to-use spelling, punctuation, and grammar checker you need. This formidable, AI-backed tool corrects all your mistakes, taking your writing from good to great instantly. Create An Account.
Britannica Online https://www.britannica.com/ Encyclopedia Britannica is an online encyclopedia that covers a wide range of topics, including geography and travel, lifestyles and social issues, literature, philosophy and religion, politics, law and government, science, sports and recreation, and world history. It provides detailed information on each topic, as well as links to related articles and resources. https://www.econlib.org/ Econlib is a website that provides articles, essays, and other resources related to economics. It covers topics such as power, leadership, racism, Europe, freedom and the law, economic ideas, capitalism, government, and corporate takeovers. It also provides resources for further reading and listening. https://www.daimon.org/education/english/index.htm English links. To learn, to practice and to improve the English Language, the Use of Internet and Marketing Strategies join our Facebook Page The World Of English. We can garantee free advices, good tricks, useful cooperation, lot of materials and ideas. If you want to consult our private archive, join us and enrol, a lot of services and material are waiting for you! Powered by www.english-culture.com; www.daimon.org; See you soon, bye, bye. Carl William Brown. https://www.english-culture.com/entertainment/ Entertainment is a form of activity that holds the attention and interest of an audience or gives pleasure and delight. It can be an idea or a task, but is more likely to be one of the activities or events that have developed over thousands of years specifically for the purpose of keeping an audience’s attention. "What masque? What music? How shall we beguile the lazy time, if not with some delight?" William Shakespeare https://www.english-culture.com/photo-galleries/ Great links to the most famous and useful website that offer free images. Photo Galleries by English-culture on Instagram, pictures, photographs, images and quotes by the Daimon Club Crew, Fort Attack and Carl William Brown founder of The world of English and Aforismi Celebri. The image of life is but the negative of that photograph that will only be developed by death. Carl William Brown Taking an image, freezing a moment, reveals how rich reality truly is. Anonymous
Cambridge University Press https://medium.com/ Medium – Where good ideas find you. looks like the top match. Medium is an open platform where readers find dynamic thinking, and where expert and undiscovered voices can share their writing on any topic. https://www.english-culture.com/self-words-quotes-and-aphorisms/ Self-words post by English-culture. SELF-DISCIPLINE. Doing your best is more important than being the best. Author Unknown. A mind which really lays hold of a subject is not easily detached from it. Ida Tarbell. If someone transports dung and does not eat it, it should not be concluded that he is an honest person. Taiwanese Proverb. https://www.statista.com/chartoftheday/ Statista Content & Design prepares your data visually and makes complex information concise and easy to understand for your target audience. https://rankingroyals.com/ RankingRoyals looks like the top match. Welcome to RankingRoyals. No.1 Global News, Rankings, Statistics and LifeStyle Network Trusted by Millions. Get latest updates from RankingRoyals InfoGraphics. https://www.visualcapitalist.com/ Rich visual content for the modern investor. Visual Capitalist is a new way to discover business opportunities and learn about investment trends.
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Temptation Island 2023 nel mirino: le critiche a Filippo Bisciglia
DIRETTA TV Lo streaming in diretta di questo programma sarà visibile su KRITERE.COM Kritere.com è il servizio gratuito che permette di guardare anche all’estero tutti i canali TV italiani, film on demande e eventi sportivi. Ieri sera, su Canale 5, è andata in onda una nuova puntata di Temptation Island. Questa edizione, stando ai commenti sui social network, sta appassionando il pubblico, però,…
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Enrico Silvestrin spiega perché ha detto quelle parole contro Fedez e Love Mi.
Proprio mentre su Italia 1 andava in onda il programma dedicato alla Musica Rap ma non solo con Fedez sugli scudi, in quanto di fatto il 90% del programma Love Mi era lui, Enrico Silvestrin ha attaccato l’evento e anche l’organizzatore. Parole pesanti rivolte al concerto benefico (e al rapper) e sul social Network Twitter è scoppiata la bufera. Infatti, l’ex vj di MTV ha ricevuto molte critiche , ma anche qualche complimento per i suoi tweet che aveva pubblicato ieri
Un utente ieri si è augurato un ritorno di Enrico e Daniele Bossari in televisione avente come argomento la musicae Silvestrin ha dichiarato: “Hai detto Bossari? E che c’azzecca con la musica Daniele scusa? Probabilmente pensi erroneamente che Daniele sia un esperto di musica o un divulgatore musicale“.
Silvestrin spiega perché ha detto quelle parole contro Love Mi.
“Per chiarire. Love Mi fa danni ingenti tanto quanti ne fa una Virgin o una RadioFreccia. Quando l’alternativa al degrado odierno è la nostalgia da karaoke che non aggiunge nulla, allora l’ecosistema puzza pure di morto. Serve altro. Serve aprire la finestra. e continua sempre lo stesso nella logica Il problema è non conoscere il pregresso. Pensare che in un tweet ci sia l’intera ed esaustiva riflessione. Quattro anni di battaglie contro questo sistema di cui non siete a conoscenza. Facile dire boomer. Non è confronto tra ieri e oggi. Per me è tra oggi ed oggi. e ci tiene a precisare che sempre lo stesso Enrico Silvestrin Più del passato. Il problema è che non lo conoscono. Siamo una provincetta. Si attacca la persona per screditare l’opinione. Ci si infastidisce al solo pensiero di poter intaccare lo status quo. Si attacca più la soluzione che non il problema. Spiace dirlo, ma questo siamo. E conclude sempre lo stesso dichiarando che A criticare siamo capaci tutti. A fare, a costruire, a decostruire, a proporre , purtroppo solo pochissimi. Ecco perché non andiamo da nessuna parte. È la cosa risibile è che critichiate le alternative tanto quanto il mainstream. Criticate perché vi da l’idea di esistere. e la sua conclusione del suo ragionamento è la seguente Questo paese è chiuso in se stesso ma prima di chiuderlo era già povero culturalmente. Ora si replica una matrice scadente con copie ancora più scadenti. Non sappiamo nulla di cosa sia la musica nel resto del mondo. Si stanno facendo danni immensi. Ai giovani serve il presente”. Read the full article
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Negli ultimi anni, l'industria dei content creator ha subito una trasformazione significativa grazie all'avvento di piattaforme come OnlyFans. Questi siti offrono alle persone la possibilità di monetizzare il loro contenuto e creare una carriera online. Tuttavia, è importante comprendere la realtà di coloro che lavorano su queste piattaforme e le sfide che devono affrontare. In questo articolo affronteremo i pro e i contro a cui un creator di contenuti per adulti va incontro. Autonomia e controllo creativo Partiamo da uno dei principali motivi che spingono le persone a voler intraprendere una carriera come creator, ovvero la possibilità di avere totale autonomia e controllo creativo del proprio lavoro. I content creator hanno la possibilità di decidere cosa creare, quando farlo e come presentare il proprio lavoro. Questo permette ai creator di esprimere la propria individualità e soddisfare le esigenze del proprio pubblico. Opportunità finanziarie Per alcune persone, lavorare su piattaforme come OnlyFans può rappresentare un'opportunità finanziaria molto importante. Attraverso gli abbonamenti o le donazioni, i content creator possono guadagnare redditi che spesso superano quelli di lavori tradizionali. Tuttavia, è importante sottolineare che il successo finanziario non è garantito e dipende da fattori molto diversi tra loro tra cui l’impegno, la qualità del contenuto e la costruzione di un pubblico fedele. Gestione dell'immagine e della privacy Lavorare come content creator su siti come OnlyFans prevede spesso la gestione dell'immagine e della privacy. Molti content creator si trovano di fronte alla sfida di stabilire limiti personali e decidere fino a che punto vogliono condividere i propri contenuti o interagire con il pubblico. La privacy può restare un fattore di preoccupazione, nonostante si metta in conto fin dal principio il rischio di una potenziale diffusione non autorizzata del proprio materiale. Critiche e stigma sociale Un aspetto importante da considerare è il livello di critiche e stigma sociale che affrontano le persone che producono contenuti destinati d un pubblico adulto. Nonostante la crescente accettazione e normalizzazione dell'industria del content creator, esistono ancora pregiudizi e giudizi negativi nei confronti di coloro che decidono di intraprendere questa carriera. La pressione sociale può influire sulla salute mentale e sul benessere emotivo dei content creator. Supporto della comunità e connessione Nonostante le sfide, molte persone trovano sostegno e connessione all'interno delle comunità online di content creator. Gruppi, forum e social network dedicati permettono ai lavoratori di scambiarsi consigli, condividere esperienze e offrire supporto reciproco. Queste comunità possono essere un'importante fonte di sostegno emotivo e professionale per coloro che producono contenuti per adulti perché, se da un lato questo lavoro offre opportunità uniche, dall’altro lancia anche sfide significative. La gestione dell'autonomia, il controllo creativo, oltre al controllo dell'immagine, della privacy e delle critiche richiede impegno e resilienza. È importante sostenere una cultura di rispetto per le persone che scelgono di intraprendere questa carriera, fornendo loro il supporto necessario per affrontare le sfide e promuovendo una discussione aperta sulle dinamiche del lavoro sui siti di content creator per adulti.
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/di-incidenti-e-di-youtubers/?feed_id=890&_unique_id=6492fc8255ea6 %TITLE% Come di consueto sulle polemiche mi ci butto con il mio tipico lieve ritardo, un po' per non marciarci troppo e un po' perché preferisco scrivere fuori dall'onda del clamore e delle varie indignazioni, dandomi il tempo di elaborare la situazione. Il riassunto è veloce e superfluo: gruppo di famosi YouTuber causa incidente durante le proprie folli riprese. Bambino muore. Ed è l'unica cosa che è dato sapere con certezza e che francamente mi interessi, anzi alla fine neppure quello ma lo spiegherò più avanti. Il resto della dinamica, in ogni caso, è del tutto ininfluente dal mio punto di vista, come lo sono le indagini e quello che verrà fuori dal caso specifico. La dinamica a cui sono interessato, invece, io che vorrei vivere in un mondo in cui le persone soppesassero le notizie e osservassero i dati e fossero in questo modo immuni da Fake News e manipolazioni è tutto il clamore su questa notizia. Non si tratta di una Fake News ovviamente, ma il modo di essere veicolata e con il quale si espande sull'indignazione e le discussioni assurde che sta avendo è il medesimo. Il bisogno di avere un parere, le critiche ai giovani di oggi che sono peggiori dei giovani di ieri che ormai non sono più giovani, il giudizio sulla colpa da attribuire ai social network e alla gente che si mantiene attraverso di essi, affermazioni su come i social dovrebbero essere regolamentati per evitare questo genere di incidenti come se la causa degli incidenti in linea generale fossero appunto questi ambienti. Tutto questo trasuda pregiudizi come una porchetta in cottura trasuda grasso, e lo fa in modo palese, se ne vedono le gocce cadere e le si sentono sfrigolare da lontano e siamo tutti sottovento di questo puzzo. Eppure, sembra che nessuno se ne renda conto. Com'è la situazione degli incidenti in Italia? Qualcosa come 151.000 all'anno. Con circa 204.000 feriti, 2.800 vittime, 416 incidenti al giorno, 561 feriti al giorno, 8 morti al giorno. (fonte Istat, dati del 2021 https://short.staipa.it/onshy) Otto morti al giorno. E i dati a quanto pare sono di un anno in cui erano in calo, perché ancora influenzati dal recente periodo pandemico. Quanti di questi sono causati da YouTuber che stanno lavorando in quel momento su un loro servizio? Ha più senso pensare che il problema delle morti stradali sia YouTube e questi giovani scapestrati su cui si sta sparando a zero o l'educazione alla guida? Ha più senso lavorare per ottenere di diminuire le altre 2.800 vittime annuali o pensare di regolamentare i social network? Su una scala di probabilità, è più probabile che la causa degli incidenti mortali siano questi giovani cattivoni su cui i media sparano a zero o che ci sia qualche altro fattore più impattante? Il problema, serissimo, è che poi gli indignati sono quelli che votano, ma non solo loro, gli indignati sono anche le persone al governo e nella politica, perché non sono diverse da noi, hanno i nostri stessi bias. https://twitter.com/CarloCalenda/status/1669354975577935872 In gran parte invece di pensare a come evitare incidenti stradali stanno pensando a come regolamentare i social. Social che evidentemente a malapena capiscono come funzionano. Basterebbe guardare le cose in modo oggettivo, non farsi prendere dai titoloni, fermarsi a pensare razionalmente per rendersi conto che sì, un problema c'è, ed è un problema molto serio. Ma non quello su cui si sta puntando, non sono i social, non sono le spaventosissime nuove tecnologie, è la nostra attenzione alle norme stradali, sono le auto troppo potenti rispetto a quello che è necessario, sono alcune strade fatte con i piedi, sono le distrazioni alla guida, sono la fallacia umana, sono tutta una serie di meccanismi che fanno sì che ogni giorno muoiano in media otto persone sulle strade. Basterebbe anche fermarsi a riflettere su questa
domanda: "Se non fossero stati YouTubers se ne sarebbe parlato così tanto"? Perché stando alle medie lo stesso giorno potrebbero essere morte circa altre sette persone, otto il giorno dopo, otto anche il successivo, otto anche oggi. Di quegli incidenti non si parla con lo stesso tono. Come mai? Di molti di quelli si dice "ah, poteva capitare a chiunque una distrazione", di quelli si dice "che sfortuna" o se ne cita solo la notizia. E non è questione del fatto che la vittima fosse un bambino, sono moltissimi i bambini a morire ogni giorno sulle strade e di cui nessuno si ricorda se non per un breve trafiletto che compare un giorno. Qui la differenza è che la media degli italiani, quella sui 48 anni, e la maggioranza degli italiani, quelli sopra i 39 anni ha un nemico sicuramente diverso da sé stesso su cui sparare. Qui si può sparare sui giovani su qualcosa che è diverso dal "poteva capitare anche a me", perché con alta probabilità nessuno di loro è uno YouTuber, nessuno di loro vive di nuove tecnologie e molti di loro di queste cose "nuove" ha diffidenza perché non le comprende a fondo. Fonte: tuttitialia.it (https://short.staipa.it/sfz6r) Non voglio generalizzare ovviamente, c'è anche chi le conosce meglio dei giovani, ma si parla di medie (qui un approfondimento sul tema da Il Sole 24 Ore: https://short.staipa.it/3oo7a). Si torna all'indignazione immediata, senza ragionamento e su un nemico comune che distoglie dal dato generale focalizzando su un singolo dato/evento. Non è una Fake News, ma funziona e crea clickbait (https://short.staipa.it/pcs07) nello stesso identico modo. Una volta accettato e compreso questo, c'è una vastissima gamma di cause di incidenti e di mortalità, sarebbe il caso di puntare a queste cause una a una. Dalle più impattanti alle meno impattanti. Quando poi, avendo risolto tutte le cause maggiori e annullata gran parte di quei 1800 incidenti annuali, se gli YouTuber e i social network saranno rimasti una delle cause maggiori allora avrà senso preoccuparsi anche del loro impatto.
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Operazione internazionale della Polizia di Stato contro la piattaforma Genesis Market, uno dei più grandi mercati neri virtuali del mondo
Operazione internazionale della Polizia di Stato contro la piattaforma Genesis Market, uno dei più grandi mercati neri virtuali del mondo. Un’operazione di polizia informatica senza precedenti nel settore del contrasto ai mercati neri del web, è stata messa a segno dalla Polizia Postale su tutto il territorio nazionale, nell’ambito di una più vasta indagine a livello internazionale, svoltasi simultaneamente in 16 Paesi, condotta dal FBI e dalla polizia olandese e coordinata da Europol ed Eurojust e diretta, per il territorio italiano, dalla Procura della Repubblica di Roma. La piattaforma Genesis Market, uno dei più pericolosi mercati illeciti virtuali del mondo, specializzata nella vendita di credenziali di accesso e dati rubati, con un giro di affari di oltre 2 milioni di identità virtuali sottratte, è stata disattivata, con sequestri, eseguiti in tutta Europa, dei server sui quali poggiava l’infrastruttura informatica. In Italia, risultano coinvolte migliaia di credenziali, individuate dagli specialisti del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (CNAIPIC) della Polizia Postale sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, ed afferenti sia a spazi informatici della vita privata di comuni cittadini (email, social network, account di e-commerce, ecc.), sia, in maniera ancor più allarmante, password in grado di garantire l’accesso illecito a spazi informatici istituzionali della pubblica amministrazione, nonché a spazi appartenenti a banche e grandi imprese nazionali, erogatrici di servizi pubblici essenziali. Sul solo territorio italiano, sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Roma 37 decreti di perquisizione personale, locale ed informatica, che il CNAIPIC ed i Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Campania Basilicata e Molise, Lazio, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Veneto, Sicilia Occidentale, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Trentino-Alto Adige ed Umbria, hanno eseguito nei confronti di altrettanti clienti della piattaforma, i quali avevano acquistato nel corso del tempo migliaia di credenziali di accesso. Tra gli indagati figurano sia soggetti già noti alle Forze dell’Ordine che persone incensurate. Le perquisizioni hanno condotto al sequestro di diversi dispositivi informatici, l’analisi dei quali consentirà ora agli investigatori di comprendere con esattezza quale sia stato l’utilizzo, da parte degli indagati delle credenziali illecite acquistate, e che tipo di informazioni riservate – ed a quale livello di segretezza – siano state compromesse. Si rappresenta che il Procedimento penale è ancora in fase di indagini preliminari e che i soggetti indagati devono ritenersi non colpevoli sino alla condanna definitiva. https://www.youtube.com/watch?v=TR2x0BjYLIA... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Il "miracolo" delle statue che piangono
Statue che piangono: cosa dice la scienza. Il controverso caso di cronaca della statua di Gesù Cristo che sembra lacrimare nel parco di Stupinigi appena fuori Torino ha generato un'ondata virale sui social e riaperto una discussione che si protrae da tempo. Ecco a che punto siamo dal punto di vista delle ricerche. Statue che piangono e come spiegarle (con la scienza): Da qualche giorno i principali social network, soprattutto in Italia, sono invasi da immagini e video che ritraggono la statua di Gesù posizionata nella piazzola del parco naturale torinese di Stupinigi. Motivo di tanto clamore sono alcune gocce - raccontate come lacrime, dato che sembrano uscire dagli occhi - che cadono sul volto della statua. Come è facilmente immaginabile, i fedeli hanno fin da subito descritto l'accaduto come un miracolo, mentre (piccolo spoiler del prosieguo) le verifiche del caso su questa nuova statua che piange sono ancora poche e appena alle fasi preliminari. La cronaca dell'accaduto, per quel poco che si sa
immagine: una fotografia della presunta statua di Gesù lacrimante nel torinese Siamo sulla strada provinciale numero 143 che collega Biella all'autostrada A4, in corrispondenza di un luogo di preghiera nell'area del parco di Stupinigi che afferisce al comune di Nichelino. Lo scorso giovedì 8 dicembre - giorno dell'Immacolata Concezione secondo la tradizione cattolica - dopo il tramonto un gruppo di credenti dell’associazione La luce dell’Aurora era raccolto nella Taverna degli Angeli, in preghiera per una famiglia in difficoltà. Proprio in concomitanza di quel momento di culto (come riportano i presenti) la statua sarebbe stata vista nitidamente lacrimare, per almeno 4 volte e in modo copioso. A darne l'annuncio per prima sarebbe stata “una signora”, non meglio definita, che avrebbe chiamato le persone riunite in preghiera a osservare quanto stesse accadendo. Diverse fotografie sarebbero state scattate in quei momenti, e come sappiamo sono poi rapidamente diventate virali. L’autore di uno dei video più ricondivisi ha sostenuto che tutte le prove lascino pensare a una effettiva lacrimazione della statua, dato che non stava piovendo e, inoltre, sia la testa sia le altre parti del corpo di Gesù risultano perfettamente asciutte. Per di più, i presenti avrebbero anche verificato direttamente che non si trattasse di resina caduta dagli alberi del parco. In seguito al clamore mediatico sollevato dall'episodio, la Curia di Torino ha provveduto alla rimozione della statua dalla sua collocazione, portandola - con un trasporto scortato dai Carabinieri - presso la propria sede. L'acclamazione del miracolo e le reazioni perplesse Alcune coincidenze relative al presunto pianto della statua hanno portato parecchi credenti a sostenere che si sia trattato di una sorta di segno divino, di un fenomeno soprannaturale. Anzitutto, il luogo del presunto miracolo è molto vicino al punto in cui anni fa sono state segnalate alcune apparizioni della Vergine. E poi, in termini temporali, la concomitanza con la già citata festa di precetto dell'8 dicembre, particolarmente importante nell'ambito della venerazione mariana. Infine, le persone riunite in preghiera a pochi metri di distanza: segno, secondo i credenti, di una rivelazione mistica arrivata proprio in risposta alle invocazioni dei fedeli. Secondo quanto avrebbero affermato alcuni teologi cristiani, si tratterebbe forse di un messaggio di preoccupazione arrivato dall'alto. Anche se ovviamente la questione non può certo essere affidata al cosiddetto tribunale del web, va detto che dando un'occhiata ai commenti che si sono affastellati sui vari canali social si nota una certa titubanza nell'interpretare quanto accaduto come un fenomeno miracoloso. Al centro delle critiche c'è anzitutto una questione di prove tangibili: trattandosi perlopiù di fotografie, quasi tutto ciò di cui disponiamo sono immagini statiche, che in quanto tali non mostrano il pianto in sé ma di fatto solo delle gocce ferme che bagnano il volto della statua. Curiose invece le reazioni della stampa e dei media, con un numero consistente di testate giornalistiche locali e nazionali che hanno dato la notizia titolando come se il pianto o addirittura il miracolo fossero dei fatti verificati e incontrovertibili. Segno, questa volta molto esplicito, di una volontà di acchiappare lettori tramite sparate un po' fuori dalle righe. Gli approfondimenti e i precedenti Al momento, da un punto di vista scientifico, non si può fare altro che sospendere l'assenso su quanto accaduto. Nel momento in cui scriviamo, secondo quanto riportato dalle cronache giornalistiche, la statua si trova sotto esame all'Arcivescovado di Torino, dove ad avere chiesto di esaminare l'oggetto è stato il vescovo in persona, Roberto Repole. Questo primo vaglio, previsto dalla prassi delle istituzioni religiose, servirà di fatto solo per verificare (attraverso un “monitoraggio costante”) l'assenza di banali trucchetti o di evidenti manipolazioni, e poi si prevede che la pratica passi alla Congregazione per la dottrina della fede della Santa Sede. Qui sarà al lavoro di un team composto da scienziati e da teologi, alla ricerca di spiegazioni tanto scientifiche quanto simboliche e spirituali sull'accaduto. Al momento non risultano essere in previsione analisi scientifiche specifiche e propriamente dette, ma sono state avanzate solo alcune considerazioni generali, da remoto. Una piuttosto ovvia è che, a differenza della maggioranza dei casi analoghi del passato, il liquido che sarebbe uscito dagli occhi pare essere trasparente, anziché rosso sangue. Mentre dall'analisi delle immagini (buie e poco risolute) di un video amatoriale girato alle 18:30 dell'8 dicembre le presunte lacrime paiono del tutto statiche per l'intero minuto di durata delle riprese: un elemento che ha indotto alcuni debunker, tra cui Bufale.net, a sottolineare come a oggi non risultino prove di questo pianto come fenomeno dinamico, dato che tutto ciò che possediamo sono immagini e filmati in cui nulla si sta muovendo e nulla sta accadendo. Va comunque sottolineato che anche la reazione della Chiesa è stata particolarmente cauta, e c'è sempre un certo scetticismo di fronte a questi fenomeni. Da un lato, anche dal punto di vista dei fedeli, i presunti miracoli delle statue che piangono o sanguinano non fanno parte del credo religioso, dunque non è affatto richiesto ai credenti di credere anche in questi specifici fenomeni. E allo stesso tempo alcuni celebri precedenti impongono a tutti cautela. In passato, infatti, per altre statue piangenti è stata stabilita la presenza di grasso di maiale nel liquido che pareva sgorgare dagli occhi, in altri sono stati individuati fenomeni di condensazione o addirittura perdite d'acqua che finivano per bagnare la statua proprio in corrispondenza degli occhi. A oggi, solo una piccola frazione delle statue piangenti resta senza una semplice giustificazione scientifica dell'accaduto, tanto da rientrare tutt'ora nella curiosa categoria dei potenziali miracoli. Un caso simile a quello torinese, anche se in quell'evento il presunto pianto consisteva di sangue anziché lacrime, è quello della Madonna di Civitavecchia del 1995: dopo cinque anni di indagini il caso fu chiuso con un nulla di dimostrato, perché dopo avere verificato che il sangue sulla statua era umano e maschile (con tanto di profilo genetico) non si è potuto confrontare il campione raccolto con il dna delle persone della famiglia proprietaria della statua, che hanno negato la disponibilità a sottoporsi al test di confronto. Gli scienziati hanno però smentito una parte specifica della storia: se secondo i testimoni la statua avrebbe sanguinato più volte, l'analisi stratigrafica ha dimostrato che invece risultava essere stato depositato sulla statua un solo strato di sangue. In altre due occasioni (giugno 2002 e maggio 1994) le presunte statue piangenti si rivelarono dei falsi inconsapevoli: il pianto, infatti, altro non era che la resina usata per tenere fissi gli occhi nelle orbite e liquefatta dal calore primaverile. Se a volte può essere scientificamente difficile discriminare tra l'ipotesi di un versamento (volontario o involontario) di liquido sulle statue che dà l'impressione di un pianto e l'arrivo di quello stesso liquido per presunte vie soprannaturali, la casistica a oggi raccolta ha comunque permesso di stabilire che nella grande maggioranza dei casi si rientra nel primo dei due casi. Statua di Gesù piange a Stupinigi (TO) - 8 Dicembre 2022 ore 18.30 Read the full article
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SUL BAN DI TRUMP
Sulla questione "Trump censurato" ho una mia idea abbastanza precisa. Ho registrato la preoccupazione di tanta gente politicamente opposta a Trump. In molti hanno scritto: «È un brutto segnale, perché oggi capita a Trump, ma domani potrebbe capitare a noi». Ebbene, io non so dove abbiano vissuto finora, ma questa cosa brutta che temono così tanto capita già a noi, quotidianamente, da anni. Tutti i giorni, inspiegabilmente, qualcuno che non è un estremista reazionario neonazista come Trump viene censurato, bannato, espulso da Facebook e da altri social network. Ho visto progetti portati avanti con passione per anni e dissolti nel nulla, da un giorno all'altro, per motivi incomprensibili. Ho visto anni di lavoro buttati al vento. Ho visto pesantissime limitazioni sulla satira, che hanno tagliato fuori esperimenti di black humor e di dissenso sovversivo. Contro le decisioni del social network di turno non c'è nulla da fare. Non c'è una possibilità di dialogo, accordo, conciliazione. La realtà è che pochi privati sono padroni di quella che ormai è una fetta importante della conversazione pubblica. Questo monopolio è un fenomeno preoccupante e inquietante da sempre. Quindi di certo non mi metto a piangere per la sorte di Trump, ma anzi godo. Avete capito bene. Godo. Perché per una volta, in virtù dell'orologio rotto che segna l'ora esatta due volte al giorno, un meccanismo zoppicante e spesso aberrante ha colpito un essere immondo e pericoloso, un tizio ricco e potente che distribuiva incitamenti e pacche sulle spalle a neonazisti armati. Non è l'eliminazione di Trump che ha fatto emergere il problema. Siamo immersi nel problema, che si è presentato fin dall'inizio, fin dall'esplosione di Facebook, Twitter e pochi altri luoghi virtuali diventati i principali centri di discussione a livello mondiale. E questo problema è molto più complesso del semplice ban. C'è anche l'ammorbamento del dibattito, c'è anche l'informazione che è diventata una fabbrica di clickbait acchiappalike, ci sono anche i ghost ban, perché magari non vieni escluso dal social network, ma l'algoritmo ti toglie tutta la visibilità. Non mi dilungo, perché ci vorrebbe un intero trattato. Soluzioni? Potrei rifugiarmi in un'esaltazione del reale contrapposto al virtuale, ma sarei poco credibile, dato che io stesso uso Facebook e tutto il resto per comunicare. Tra l'altro non sono un primitivista che vagheggia il ritorno a epoche pre-tecnologiche. So bene che non si torna indietro e che semmai il ruolo di internet è destinato a crescere. Lo ammetto, sono attaccato a una flebile chimera. Spero che emergano piazze virtuali alternative. Alcune esistono già, ma hanno meno frequentatori di un concerto di musica popolare in Lapponia. In passato qualcuno si illudeva che Tumblr fosse un luogo libero, perché lì c'era un controllo meno stringente su erotismo e sessualità. Quel social era un luogo molto amato, per esempio, dalle comunità LGBT. Ma piattaforme come Apple hanno escluso Tumblr dai loro negozi online, e cioè dai soldi. E allora i grandi manager di Tumblr hanno abbattuto sulla piattaforma la scure del cosiddetto "porn ban". Così facendo non hanno eliminato solo il porno. Hanno fatto scappare, per esempio, anche le comunità di persone che giocavano con la loro nudità per portare avanti un discorso di "auto-accettazione" e "body positivity". Ci sono alternative? In teoria sì. Mastodon, per esempio, con i suoi server gestiti dalle singole comunità, sfugge alle forme di controllo sociale dei principali social network. I Wu Ming si sono rifugiati su Mastodon e rispetto la loro decisione. In tutta sincerità, per ora posti simili mi sembrano così microscopici che è semplicemente impossibile prenderli in considerazione come alternative ai principali social network, ma in futuro chissà... Forse ci sarà una ribellione che porterà a una sorta di Sessantotto digitale. E allora molte cose cambieranno. Ma in questo preciso istante non si vedono realtà capaci di superare soglie critiche significative. Detto ciò, per il ban di Trump lasciatemi godere e basta.
— L’Ideota
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Le giovani femministe hanno scosso il governo del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador (AMLO), manifestando in modo deciso contro l'aumento dei femminicidi e degli omicidi di donne - in media 10 casi al giorno -, le sparizioni, le violenze maschili, e per aver inserito la questione all'ordine del giorno dei media.
Hanno intensificato una ribellione femminile colorata e senza precedenti contro la violenza patriarcale in Messico. Sono l'espressione più alta della lotta e hanno scosso il Paese ricorrendo all'"azione diretta": forme di azione al di fuori delle istituzioni o della legalità, alcune molto radicali, utilizzate dai movimenti di emancipazione - come quello delle suffragette britanniche - per contrastare l'ordine sociale.
Le azioni dirette - sopracitate - delle giovani donne messicane sono consistite in proteste, spettacoli, il sanzionamento vetrate e l'imbrattamento di monumenti iconici, l’occupazione di strutture educative per chiedere l'espulsione dei molestatori sessuali, la distruzione o l'incendio di uffici pubblici (come la Corte di Giustizia di Sonora) e il blocco delle strade, tra le altre cose, per le quali sono state accusate dal presidente stesso di vandalismo o di essere infiltrate di destra.
Le loro azioni si aggiungono a quelle di un movimento emergente di donne, con posizioni contrastanti sulle azioni violente dirette, che, rendendo visibile la violenza di genere sulla mappa dell'insicurezza nazionale, hanno minato la notorietà del presidente che ha avuto il più grande sostegno popolare nella storia democratica del Paese.
La loro radicalità è proporzionale alla violenza a cui sono esposte, essendo cresciute in un paese invaso dalle fotografie dei volti delle donne scomparse che vengono diffuse negli spazi pubblici attraverso annunci di ricerca, note di cronaca sui mezzi di comunicazione e richieste di aiuto sui social network.
In Messico ci sono più di 15.000 casi di donne scomparse registrati dal 2006 ad oggi. Quattro casi su 10 hanno un'età compresa tra i 15 e i 24 anni, secondo i dati ufficiali.
Con la mia inchiesta ho scoperto che molte delle femministe radicali hanno meno di 25 anni, provengono dalla classe media o dalla classe operaia, utilizzano i mezzi di trasporto pubblici e fanno parte di gruppi di composizione specificatamente femminile.
Pensavo che avrebbero fatto parte di una nuova generazione di cellule anarchiche, come quelle insurrezionaliste che agivano clandestinamente nei governi degli ex presidenti Felipe Calderón ed Enrique Peña Nieto, con una presenza prevalentemente maschile, e che ho documentato nel mio libro “Crónica de un país embozado 1994-2018”.
Tra queste cellule, per lo più maschili, l'eccezione era stata il “Comando Femenino Informal de Acción Antiautoritaria” (Comando d'azione antiautoritaria femminile informale), l'unico composto da donne, che dal 2014 al 2017 ha piazzato bombe artigianali nelle strutture del governo e della chiesa contro la pederastia sacerdotale.
Ma quando ho intervistato le "morras", come vengono chiamate colloquialmente le ragazze in Messico e come si autodefiniscono queste femministe radicali, ho notato che, sebbene alcune di loro mettano in pratica concetti anarchici come l'orizzontalità, l'autogestione estranea alle istituzioni politiche e ai partiti, utilizzino il classico simbolo della “A” racchiusa in cerchio, o si vestano e si coprano il volto di nero, la maggioranza non segue la filosofia anarchica, né ha alcuna ideologia.
Dall'ottobre 2019 decine di loro, tra cui adolescenti delle scuole secondarie, hanno preso con la forza - in alcuni casi con il sostegno dei loro coetanei maschi - 13 campus dell'Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM), la più grande università dell'America Latina, chiedendo più sicurezza e sanzioni contro i molestatori sessuali.
Da un colloquio collettivo che ho avuto con le "morras" che dal 30 gennaio hanno occupato la Facoltà di Scienze Politiche dell'UNAM, senza partecipazione maschile, ho avuto la conferma che la maggioranza di loro aveva circa vent'anni e non hanno alcuna formazione anarchica o femminista pregressa.
Non sono femministe teoriche bensì legate ad esperienze vissute. Si sono appropriate di un termine storicamente stigmatizzato e ne hanno attribuito un nuovo significato che hanno reso popolare per la rabbia espressa di fronte alla violenza machista e per la sororidad (fratellanza solidale femminile) che a partire dalla violenza sono andate a costruire con le donne della propria famiglia, dell’ambiente circostante e del loro paese. Una scritta su un muro della facoltà rivela la forza viva che le guida: “Ci hanno tolto tanto, che hanno finito per toglierci anche la paura”.
La loro bellicosità comincia a trascendere il loro terreno di intervento. Yesenia Zamudio, la cui figlia, María de Jesús Jaime, è un caso di femminicidio impunito, affermò, dopo le critiche alle incappucciate per le loro azioni violente dirette, che lei stessa si pensava femminista: “Ho tutto il diritto di appiccare il fuoco e distruggere! Non chiederò a nessuno il permesso per distruggere qualcosa in memoria di mia figlia! E quelle che vogliono distruggere, distruggano! E quelle che vogliono dare fuoco a qualcosa, che lo facciano! E quelle che non vogliono, che non si mettano sulla nostra strada!”.
La risposta di AMLO al movimento è stata lo sdegno o le accuse della presenza di forze conservatrici dietro ad esso, ma all’interno del governo l’allarme è comunque scattato.
Ho ottenuto informazioni riguardanti Ricardo Peralta, sottosegretario di governo, che tra altri funzionari di primo livello, ha tenuto degli incontri con i vertici delle imprese giornalistiche per chiedere loro di diminuire il numero delle notizie di violenze contro le donne, così come delle critiche alla riffa dell’areo presidenziale e la costruzione del Tren Maya nel sud-est messicano, con la promessa di ricevere i contratti di pubblicità ufficiali che sono state tagliate da questo governo per ragioni di austerità.
Le proteste delle morras hanno occupato diverso spazio all'interno della stampa, specialmente quando hanno realizzato azioni dirette contro il mandatario. Quando AMLO affermò di fronte alla stampa che non voleva che il tema del femminicidio oscurasse l’aver ricevuto un assegno da parte della Fiscalía General che avrebbe usato per pagare i premi della lotteria dell’areo presidenziale, gruppi di femministe hanno realizzato scritte, preso a calci e tentato di incendiare la porta della sua casa: il Palazzo Nazionale.
Tra gli obiettivi delle femministe ci sono anche gli organi di informazione. Dopo il femminicidio di Ingrid Escamilla, una giovane di 25 anni squartata dal suo compagno, le morras organizzarono delle proteste a seguito della pubblicazione delle foto del cadavere da parte dei giornali Reforma e La Prensae durante le quali incendiarono un furgone.
Nelle ultime settimane ho chiacchierato con femministe accademiche e istituzionali e alcune di loro rifiutano di credere che queste morras siano delle femministe genuine e che contribuiscano alla lotta delle donne.
Ma la realtà è che stanno rompendo la corazza istituzionale che ha protetto i molestatori scolastici in questi giorni e la loro lotta sta dando una risposta senza paragone.
Il rettore della UNAM, Enrique Graue, ha dovuto creare la Coordinación de Igualdad de Género per affrontare i casi di violenza di genere, tra le varie misure. E recentemente ha tolto dal proprio incarico un accademico accusato di tentato stupro.
Queste misure scolastiche contro i molestatori si sono estese anche a cinque facoltà dell’Universidad Autónoma del Estado de México, che hanno già portato a dieci sospensioni di professori, una destituzione, un licenziamento e sei persone sono state sollevate dal loro ruolo. In altre istituzioni, come la Universidad Autónoma de Nuevo Léon le giovani sono ricorse all’hastag #MeToo da far girare nelle reti sociali ottenendo la creazione di una Unidad de Género che è riuscita a espellere quattro accademici e uno studente.
Inoltre, alcuni media di comunicazione, in maniera interna e discreta, stanno ridefinendo le loro linee editoriali e cercando consulenti per fare un giornalismo con una prospettiva di genere.
In una relazione pubblica, la dottoressa in antropologia Marcela Lagarde, artefice del termine femminicidio, di fronte a una platea femminile affermò che il femminismo cerca l’uguaglianza includente tra donne e uomini ed esortò le partecipanti ad ascoltare e prendere in considerazione le morras. Ha detto loro: “Io le convoco affinché siano voce, sostentamento, appoggio, certezza per queste giovani che si sono prese il testimone”.
Staremo a vedere se la sua convocazione verrà ascoltata e accolta. E anche se le femministe della vecchia e della nuova guardia si nutriranno in comune e daranno sostegno all’emergente e ampio movimento di donne nel paese. Si vedrà se il presidente continuerà a sminuire le loro esigenze e ad attizzare la loro rabbia e fino a dove le morras continueranno con la staffetta nella loro corsa rivolta contro l’ordine patriarcale. "¡Se va a caer! ¡Lo vamos a tirar!", avverte il motto della lotta dell’impetuosa quarta onda femminista messicana.
** Ph. Credit Una protesta feminista a las afueras de Palacio Nacional, casa y oficina del presidente de México, Andrés Manuel López Obrador, el 14 de febrero de 2020. (Ginnette Riquelme)
** Traduzione a cura di Camilla Camilli e Francesca Stanca dell'Associazione Yabasta! ÊdîBese!
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• Covid-19 • “Effetto Covid” ~ La variante D614G
La vita ai tempi della pandemia - Mondo, Zona Rossa / giorno 120
Avete presente la famosissima canzone “Azzurro” di Adriano Celentano? C’è il ritornello che fa:
“Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me."
Ecco, non so a voi, ma a me, questa canzone, seppur bellissima, ha sempre dato un grande senso di desolazione, di desertificazione, come quando ci si ritrova lungo i binari morti di una stazione ferroviaria, deserta e assolata, il giorno di ferragosto.
L’estate, per me, a tratti, ha sempre un po’ avuto questo senso del nulla, dove il confine tra vita e morte diventa mutevole, e solitario, come le ombre generate dal sole.
L’altro giorno passeggiavo sul lungolago, acqua e cielo blu, vento e luce, e sembrava quasi tutto normale, se non fosse stato per le mascherine sulla faccia della gente.
Mascherine azzurre, quelle chirurgiche.
E così, mi è venuta in mente la canzone “Azzurro”, che nell’era del Covid ho ribattezzato, nella mia testa, “Azzurro mascherina”.
E ho rivisto quel senso di desolazione, legato a questa canzone, di cui parlavo sopra, nelle persone che ho incontrato per strada.
Vedo la gente (no, non “vedo la gente morta”, come il bambino de “Il Sesto Senso”, anzi, sì, vedo anche quella, ma ne parlerò un’altra volta), dicevo, vedo la gente con addosso uno sconforto, una tristezza e una disperata rassegnazione (anche se sotto la mascherina si cerca di sorridere, si mangia un gelato, o una pizza), che a tratti mi commuove quasi, nonostante la mia misantropia per il genere umano, perché, in fondo, la comprendo bene. A volte, sono quasi “umana” anch’io.
“Effetto Covid” #1
Qual è l’effetto Covid?
A parte le migliaia di morti, i milioni di contagi e il mondo disgregato, un altro effetto di Covid, ben visibile da un po’, è la guerra tra virologi, infettivologi e scienziati, sul fatto che il virus si sia indebolito o meno.
“C’è chi dice no” (come la canzone di Vasco), e c’è chi dice sì, e ci si sfida a suon di pubblicazioni scientifiche, lettere aperte, litigi da pollaio sui social network.
Ma che fine ha fatto la scienza, in tutto questo battibeccare tra scienziati?
La scienza, che basa le sue fondamenta sui dati oggettivi, com’è che è diventata opinione soggettiva da salotto?
Com’è che, dati oggettivi, e inequivocabili, ricavati da analisi e campioni di laboratorio, sono diventati ipotesi, opinioni, teorie, fantasie?
In quale fase, di questa pandemia, la scienza è diventata pseudoscienza?
“Effetto Covid” #2
L’America, sempre al primo posto per numero di contagi e morti (seguita da Brasile, Russia e India), e in cui l’epidemia è ormai fuori controllo, un paio di giorni fa, ha registrato il nuovo tristissimo record di 53.000 nuovi casi di Covid in 24 ore.
E allora, è corsa ai ripari acquistando tutte le scorte mondiali, sì, avete capito bene, si è comprata tutte le scorte mondiali del farmaco antiebola sperimentale “Remdesivir”, per i prossimi 3 mesi.
L’amministrazione Trump ha acquistato più di 500.000 dosi di Remdesivir, lasciando un bel nulla al resto del mondo.
Il Remdesivir, è un farmaco sperimentale che costa 1.000€ a fiala, e che non fa miracoli contro Covid, dà qualche buon risultato come tanti altri farmaci in uso, sempre se si riescono a sopportare i pesantissimi effetti collaterali, tra cui la possibile distruzione del fegato.
Quindi, se non vi ammazza Covid, ci pensa il Remdesivir, e se non vi ammazza neppure lui, allora siete sulla buona strada per l’immortalità. Forse.
“Effetto Covid” #3
Due giorni fa, tutto il governo francese si è dimesso.
Tutto quanto insieme, di punto in bianco. Boom.
Casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra.
“Effetto Covid” #4
Adesso, i nuovi positivi a Covid-19, che accendono irresponsabilmente focolai qua e là, in Italia e in Europa, non si fanno più ricoverare o docilmente segregare in casa per la quarantena, come avveniva prima, durante il lockdown.
No, adesso, forti di sintomi più lievi o di nessun sintomo, se ne fregano della sicurezza propria e altrui, e vanno in giro ad infettare, consapevolmente, Tizio e Caio e pure Sempronio.
Peccato che poi, anche se non hanno sintomi apparenti, in un battito di ciglia, questi nuovi untori menefreghisti e stupidi, si ritrovano intubati in terapia intensiva, oppure direttamente sottoterra, senza nemmeno passare per l’intensiva.
Si sono già verificati diversi casi (per altro già segnalati ad aprile dai medici americani, e di cui ho già parlato).
La nuova versione “light” ed Europea di Covid (il resto del mondo sta invece ancora alla versione “strong” di Covid, quella che ti uccide e basta), che sembra non dare più sintomi, attualmente, nella maggior parte dei casi, in realtà uccide ancora, per trombosi o embolie improvvise. Uccide molto, molto, molto meno di prima. Ma purtroppo, uccide ancora.
“La variante D614G”
D614G è la variante di Covid (tra tutte le sue 8.000 mutazioni catalogate e studiate) che è diventata dominante nel mondo, in questo momento.
Con questa variante (avvenuta nella proteina Spike, l’artiglio con cui il virus si aggancia e penetra nelle cellule umane), il virus, ha perfezionato la sua capacità di infettare le cellule, all’interno delle quali si replica meglio e più velocemente, che tradotto significa che, la variante D614G di Covid, rende il virus ancora più contagioso, e capace di infettare le cellule umane dalle 3 alle 6 volte in più.
Ed è questa variante che ora domina in tutto il mondo.
Ancora non si sa se questa variazione lo renda anche più aggressivo e letale, oppure no.
La variante D614G, era già stata descritta ad aprile 2020 dai ricercatori della Duke University e del Laboratorio Nazionale di Los Alamos negli Usa, guidati da Bette Korber, ed era stata pubblicata in uno studio sul sito “bioRxiv”, ma senza revisione scientifica.
In seguito, gli stessi ricercatori, hanno poi condotto ulteriori esperimenti, analizzando i dati di 999 pazienti britannici ricoverati per Covid-19, e hanno così potuto osservare una maggiore quantità di particelle virali in chi aveva questa mutazione.
Gli esperimenti fatti in laboratorio mostrano che questa variazione sembra rendere Covid-19 più infettivo. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista “Cell”.
Il dato sicuro, è che questa variante è ormai «diventata dominante nel mondo, perchè ha dato un vantaggio selettivo al virus. C'è in Italia, in Europa, negli Stati Uniti, e non c'era a Wuhan», rileva Giorgio Palù, virologo dell'università di Padova. «In laboratorio si è visto che permette al virus di infettare meglio le cellule umane, e in vivo sembra avere una carica virale maggiore. Se la carica virale è più alta, la trasmissione è più facile. Questa variante rende quindi il virus più contagioso», prosegue Palù.
<<Se lo renda anche più virulento, cioè capace di provocare forme più gravi di Covid-19, è peró ancora da dimostrare. Per questo servono ulteriori studi di conferma. Ci sono, del resto, anche persone asintomatiche con questa stessa mutazione>>.
La verità, è che stava andando tutto bene, fino a quando non siamo entrati nella Fase 3, e la stragrande maggioranza della gente ha dimenticato le migliaia di morti per Covid, le terapie intensive, le bare, i forni crematori, il lockdown, e ha cominciato a fare come cazzo le pare, come se il virus non fosse mai esistito.
E così, orde di deficienti, giovani (tanti, tanti tanti), adulti (molti, molti, molti), vecchi (abbastanza) sono tornati ad ammucchiarsi uno sopra l’altro nei locali, per le strade, e soprattutto, nelle case private, con feste e festini vari.
Gente con sintomi da Covid, e che ha Covid, che se ne va in giro a matrimoni, funerali, feste varie, con 38 di febbre ed evidente affaticamento respiratorio, senza mascherina ad infettare altrettanta gente, un po’ cretina pure lei, che non usa la mascherina e non è nemmeno abbastanza sveglia da riconoscere uno che ha i sintomi del virus. E non serve essere un dottore per capirlo, dato che i sintomi, se ci sono, sono parecchio evidenti anche ai più beoti.
Questa è la storia recente dell’imprenditore 65enne di Vicenza (cronaca recente di questi giorni), andato in Serbia per lavoro, contagiato da un 70enne serbo positivo al Covid, che ora è già morto, e poi rientrato in Italia, che ha sviluppato a sua volta i sintomi 4-5 giorni dopo essere stato infettato, e nonostante questo, ha infettato varie persone, continuando ad andare a destra e a manca, e accendendo diversi focolai in Veneto, e rifiutando poi di farsi ricoverare in ospedale, dopo il tampone positivo a Covid.
Ora questo tizio si trova a sua volta in condizioni critiche in rianimazione.
La gente è stupida. L’essere umano è così stupido nel suo sopravvalutarsi, sovrastimarsi.
Gli imbecilli si credono sempre immortali.
Così non va bene. E non andrà tutto bene. Così.
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Pavel Durov: “Il mondo sembra essere sconvolto dalla notizia che WhatsApp ha trasformato qualsiasi telefono in uno strumento spyware. Tutto sul tuo telefono, incluse foto, e-mail e testi, è stato accessibile ai possibili spioni solo perché WhatsApp è stato installato [1].
Questa notizia non mi ha ad ogni modo sorpreso: l’anno scorso WhatsApp ha dovuto ammettere di aver avuto un problema molto simile: una singola videochiamata tramite WhatsApp poteva bastare ad un hacker per ottenere l’accesso ai dati dell’intero telefono [2].
Ogni volta che WhatsApp corregge una vulnerabilità critica nella propria app, ecco apparirne una nuova . Tutti i loro problemi di sicurezza, guarda caso, sembrano pensati per la sorveglianza, e sembrano presentarsi e funzionare molto come backdoor.
A differenza di Telegram, WhatsApp non è open source, quindi non c’è modo per un ricercatore di sicurezza di controllare facilmente se esistono backdoor nel suo codice. Non solo WhatsApp non pubblica il suo codice, ma fa esattamente l’opposto: WhatsApp oscura deliberatamente il codice binario delle proprie app per assicurarsi che nessuno sia in grado di studiarli a fondo.
WhatsApp e la sua società madre Facebook potrebbero persino essere obbligati a implementare backdoor – tramite processi segreti come le ordinanze restrittive dell’FBI [3]. Non è facile eseguire un’applicazione di comunicazione protetta dagli Stati Uniti. In una settimana che il nostro team ha trascorso negli Stati Uniti nel 2016 ha portato a tre tentativi di infiltrazione da parte dell’FBI [4] [5]. Immagina cosa possa ricevere in 10 anni in quell’ambiente un’azienda americana.
Capisco che i servizi di sicurezza giustifichino l’inserimento di backdoor nell’ambito di iniziative per sforzi anti-terrorismo. Il problema è che queste backdoor possono essere usate anche da criminali e governi autoritari. Non c’è da meravigliarsi se i dittatori sembrano amare WhatsApp. La sua mancanza di sicurezza consente loro di spiare il loro popolo, quindi WhatsApp continua a essere liberamente disponibile in luoghi come Russia o Iran, dove Telegram è invece bandito dalle autorità [6].
In effetti, ho iniziato a lavorare su Telegram come risposta diretta alla pressione personale delle autorità russe. All’epoca, nel 2012, WhatsApp trasferiva ancora in chiaro i messaggi in transito. Una cosa da pazzi. Non solo i governi o gli hacker, ma anche i gestori di telefonia mobile e gli amministratori di reti wi-fi potevano avere accesso a tutti i testi di WhatsApp [7] [8].
Successivamente WhatsApp ha aggiunto un po’ di crittografia, elemento che si è rivelato rapidamente uno stratagemma di marketing: la chiave per decodificare i messaggi era disponibile per diversi governi, inclusi i russi [9]. Poi, mentre Telegram iniziava a guadagnare popolarità, i fondatori di WhatsApp vendettero la loro azienda a Facebook e dichiararono che “la privacy era nel loro DNA” [10]. Se fosse stato vero, doveva essere un gene dormiente o recessivo.
Tre anni fa WhatsApp ha annunciato di aver implementato la crittografia end-to-end in modo che “nessuna terza parte possa accedere ai messaggi”. Ha coinciso con una spinta aggressiva che inviatava tutti gli utenti per eseguire il backup delle chat nel cloud. Quando ha spinto verso questa scelta, WhatsApp non ha comunicato agli utenti che, una volta eseguito il backup, i messaggi non erano più protetti dalla crittografia end-to-end ma erano accessibili agli hacker e alle forze dell’ordine. Per un marketing brillante, alcune persone ingenue ora stanno scontando pene in prigione [11].
Quelli abbastanza intelligenti da non farsi abbindolare dai pop-up continui che dicono loro di eseguire il backup delle loro chat possono ancora essere tracciati da una serie di trucchi: dall’accesso ai backup dei loro contatti alle modifiche invisibili della chiave di crittografia [12]. I metadati generati dai log di utenti di WhatsApp che descrivono con chi e quando chattano – sono trapelati a tutti i tipi di agenzie in grandi quantità dalla società madre di WhatsApp [13]. Oltre a ciò, c’è un mix di vulnerabilità critiche che si susseguono l’una dopo l’altra.
WhatsApp ha una storia coerente – dalla crittografia nulla all’inizio fino a una serie di problemi di sicurezza stranamente adatti a scopi di sorveglianza.Guardando indietro, non c’è stato un solo giorno nel percorso di 10 anni di WhatsApp in cui questo servizio sia stato sicuro. Ecco perché non penso che solo l’aggiornamento dell’app mobile di WhatsApp possa renderla sicuro per chiunque. Perché WhatsApp diventi un servizio orientato alla privacy, deve rischiare di perdere interi mercati e scontrarsi con le autorità del proprio paese d’origine. Non sembrano essere pronti per tutto ciò [14].
L’anno scorso i fondatori di WhatsApp hanno lasciato l’azienda per le preoccupazioni sulla privacy degli utenti [15]. Sono sicuramente obbligati da accordi di non divulgazione o NDA, quindi non sono in grado di discutere apertamente le backdoor senza rischiare di perdere patrimoni e la loro libertà. Hanno ad ogni modo ammesso di aver “venduto la privacy dei loro utenti” [16].
Capisco la riluttanza dei fondatori di WhatsApp a fornire maggiori dettagli: non è facile mettere a repentaglio il proprio comfort. Diversi anni fa ho dovuto lasciare il mio paese dopo aver rifiutato di ottemperarae a sanzioni del governo per le violazioni della privacy degli utenti VKontakte [17]. Non è stato piacevole. Ma farei qualcosa di simile di nuovo? Volentieri. Prima o poi ognuno tutti moriremo, ma noi, come specie, resteremo per un po’. Ecco perché penso che accumulare denaro, fama o potere sia irrilevante. Servire l’umanità è l’unica cosa che conta davvero nel lungo periodo.
Eppure, nonostante le nostre intenzioni, sento che deluderemo l’umanità con tutta questa storia di spyware su WhatsApp. Un sacco di persone non possono smettere di usare WhatsApp, perché i loro amici e la famiglia è ancora lì. Significa che noi di Telegram abbiamo fatto un brutto lavoro nel persuadere le persone a cambiare.
Negli ultimi cinque anni abbiamo attirato centinaia di milioni di utenti ma questo non è abbastanza. La maggior parte degli utenti di Internet sono ancora tenuti in ostaggio dall’impero Facebook / WhatsApp / Instagram.
Molti di coloro che usano Telegram sono anche su WhatsApp, ovvero i loro telefoni sono ancora vulnerabili. Lo sono anche quelli che hanno abbandonato WhatsApp completamente, utilizzando Facebook o Instagram, entrambi le app pensano che sia OK memorizzare le password in testo non crittografato [18] [19] : non riesco ancora a credere che un’azienda tecnologica possa fare qualcosa del genere e ottenere accesso con uno stratagemma simile.
In quasi 6 anni di esistenza, Telegram non ha avuto alcuna perdita di dati o sicurezza: un problema che in WhatsApp si verifica puntualmente a distanza di qualche mese. Negli stessi 6 anni, Telegram ha fornito esattamente zero byte di dati a terze parti, mentre Facebook/WhatsApp hanno condiviso praticamente tutto con tutti coloro che sostenevano di aver lavorato per il governo [13].
Poche persone al di fuori della community dei fan di Telegram comprendono che la maggior parte delle nuove funzionalità dei messaggi appaiono per la prima volta su Telegram e successivamente copiati su WhatsApp. Di recente stiamo assistendo al tentativo di Facebook di prendere in prestito l’intera filosofia di Telegram, con Zuckerberg che improvvisamente dichiara l’importanza della privacy e della velocità, citando praticamente la descrizione dell’app di Telegram parola per parola nel suo discorso a F8 (la conferenza degli sviluppatori di Facebook n.d.r.).
Ma lamentarsi dell’ipocrisia di FB e della mancanza di creatività non aiuta. Dobbiamo ammetterlo: Facebook sta portando avanti una strategia efficiente. Guardate cosa hanno fatto a Snapchat [20].
Noi di Telegram dobbiamo riconoscere la nostra responsabilità nel determinare il futuro. Ci siamo noi contro il monopolio di Facebook. È una scelta tra libertà e privacy o tra avidità e ipocrisia. La nostra squadra è stata in competizione con Facebook negli ultimi 13 anni. Li abbiamo già battuti una volta, nel mercato dei social network dell’Europa orientale [21]. Li batteremo ancora dentro il mercato globale della messaggistica. Dobbiamo farlo.
Non sarà facile. Il reparto marketing di Facebook è enorme. Noi di Telegram, tuttavia, facciamo zero marketing. Non vogliamo pagare giornalisti e ricercatori per raccontare al mondo cosa fa Telegram.
Per questo, ci affidiamo a te, ai milioni di nostri utenti. Se Telegram ti piace abbastanza, dillo ai tuoi amici. E se ogni utente di Telegram convince tre dei suoi amici a cancellare WhatsApp e spostarsi permanentemente su Telegram, Telegram sarà già più popolare di WhatsApp. L’epoca dell’avidità e dell’ipocrisia finirà. Inizierà un’era di libertà e privacy. È molto più vicino di quanto sembri.
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Soros: “Attacco alla lira? Lo rivendico. E le sardine sono una speranza”
Di
Valerio Benedetti
-Roma, 3 feb – Il noto speculatore George Soros è uno dei personaggi più discussi degli ultimi anni. Accusato da alcuni di essere il burattinaio che muove i fili del globalismo, idolatrato da altri come filantropo e difensore della «società aperta». Ma Soros, comunque la si pensi sul suo operato, è oggettivamente colui che nel 1992 si rese protagonista di due famigerate speculazioni finanziarie: una ai danni della sterlina inglese e un’altra contro la lira italiana. Eppure, il magnate statunitense di origini ungheresi non se ne pente affatto.
In un’intervista-marchetta al Corriere della Sera, Soros ha infatti rivendicato la sua operazione.
Ode alle sardine
«Nessun rimpianto – ammette il magnate – ho semplicemente anticipato gli eventi. Perciò lo considero un mio successo. Ho sempre agito nel rispetto delle regole. Se non lo considerassi un comportamento appropriato, non lo difenderei mai. Ho sempre separato la mia attività sui mercati dalle mie critiche ai mercati, e sono stato molto aperto e chiaro nel chiedere cambiamenti». Ma non è finita qui. A pochi giorni dal lancio della traduzione italiana del suo libro Democrazia! Elogio della società aperta (Einaudi), Soros dichiara di nutrire ancora speranza nella lotta contro l’ascesa del populismo. A rafforzarlo in questo ottimismo c’è ad esempio «il fenomeno delle Sardine, un movimento dal basso, che ha davvero fatto arrabbiare… come si chiama? Ah sì, Salvini». Un’infatuazione, quella di Soros per le sardine, che era già emersa alla vigilia delle elezioni regionali. Il responso delle urne, si presume, avrà senz’altro soddisfatto il magnate: a risultare la più votata in Emilia Romagna è stata Elly Schlein, sardina e sorosiana di ferro.
Per Soros Facebook non può essere neutrale
In un contributo al New York Times, Soros ha inoltre colto l’occasione per attaccare Mark Zuckerberg. Il motivo? «Facebook è un editore, non un semplice moderatore neutrale o una “piattaforma”. L’approccio ragionevole impone che sia considerato responsabile dei contenuti che compaiono sul suo sito». Secondo Soros, infatti, «Facebook ha già aiutato una volta Trump a vincere le elezioni, e temo che questo accada anche nel 2020». Ma in che modo il popolare social network avrebbe aiutato l’attuale presidente degli Stati Uniti? Semplicemente accettando le sponsorizzazioni di «The Donald». Il punto è che, per Soros, Facebook non dovrebbe essere neutrale: «Facebook può pubblicare dichiarazioni deliberatamente fuorvianti o addirittura false da parte di candidati a cariche pubbliche e simili, e non si assume alcuna responsabilità in merito», si è lamentato lo speculatore. Ma chi è che decide se una dichiarazione è vera o falsa? Soros non lo dice, ma possiamo già immaginare la risposta. Del resto, la sua idea di «società aperta», fatta di censure e speculazioni finanziarie, è già abbastanza inquietante da sé.
Valerio Benedetti
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Caro Social Ti Scrivo...
Caro Facebook, ricordo ancora quando sei arrivato nella mia vita, o meglio, quando i social media hanno iniziato a presentarsi nelle nostre vite.
Ricordiamo tutti, almeno i nati anni ‘80/’90, quella magica Chat con il “trillo“.. esatto parlo di MSN. Msn fu il primo approccio di chat diretta vera e propria e, come se non bastasse, un’account Msn ti dava la possibilità di aprire un tuo blog personale, dando campo libero ai una moltitudine impressionante di utenti. Tra questi utenti anche io aprii il mio MY SPACE, iniziando lentamente ad interessarmi al mondo del web.
Fino a quel momento la cosa era pressocchè contenuta. Da li la nascita di nuove piattaforme come i Forum, più semplici da personalizzare e su cui pubblicare qualsivoglia contenuto. Il declino di My Space insomma era solo questione di tempo.
La chat di Msn però continuava a mantenere il suo status di CHAT MIGLIORE, fino a che, in un giorno di pioggia Andrea e Giuli.... no... scusate...
Dicevo, fino a quando, nel 2004 giunse Facebook. Ancora un fenomeno MINORE qui in Italia, dato che ancora probabilmente la scarsa disponibilità di abbonamenti internet decenti era una realtà insopportabile... senza contare la connessione lenta come la morte... insomma, i più fortunati si sono approcciati prima ad MSN e poi a Facebook solo un paio d’anni, dopo, sempre e solamente da pc, ricordiamoci che ancora le APP erano utopia, almeno fino al 2008, anno di lancio di GOOGLE PLAY STORE. Fino a qui tutto normale: nessuno stava attaccato al cellulare più di un tot (anche qui ricordiamo gli abbonamenti da fame o totalmente inesistenti dei vari gestori mobile).
Inutile dire che con l’evoluzione della tecnologia e gli abbonamenti internet finalmente decenti e degni di essere considerati tali, i social network come Facebook, e le chat come Whatsapp, segnarono lentamente il declino di Msn, esattamente nel 2012. Triste? Molto, dato che a molti di noi manca il famoso TRILLO che richiamava l’attenzione di chi stava alla tastiera.. o si trovava in bagno in quel momento...
Ricordo la registrazione del mio Account. Lo feci per accontentare mia sorella, e mi chiedevo perchè dovessi chiedere l’amicizia su Facebook a chi già conoscevo... e a chi non conoscevo! Ero ben lontana dall’idea di CONDIVISIONE, dato che sono una persona molto riservata. Le mie foto? Perchè avrei dovuto postare le foto di quello che stavo facendo? Dato che non me ne poteva fregare di meno che farmi i cavoli altrui, (scusate il francesismo), iniziai a usare Facebook come PIATTAFORMA DA GIOCO! Giocavo solamente, la mia vita sociale preferivo gestirla personalmente, aiutata da Whatsapp chiaramente. Non ho mai sentito la necessità di usare Facebook per consolidare le amicizie.
Arrivano gli anni dell’università. Un professore per studio dei Social Media ci costrinse ad aprire un account per un tot di social network, tra questi anche Tumblr. Avevo già Facebook, mi toccava aprire un Twitter, un Pinterest e un Behance. Le ultime 3 citate le ho eliminate dopo l’esame, no sense totali, notifiche inutili. Al contrario, aprii un profilo Linkedin che ha l’utilità di presentarti proposte di lavoro e di leggere notizie interessanti sul tuo ambito lavorativo. FUNZIONALE!
Cosa accadde? Tirai le somme su quello che vidi subito dopo: intere generazioni bloccate sui social, che vivono di social, che sclerano se non postano immediatamente quello che stanno facendo, che non riescono a sopportare l’idea che qualcuno li critichi, ecc, ecc... la generazione SOCIAL! Vivere dietro uno schermo, camminare per strada chini sul telefono, guidare con un occhio o 2 sul cellulare e ignorando dove stai andando (sempre se non provochi qualche incidente). Perchè questa necessità di sapere cosa fanno gli altri o far sapere che cosa si fa? Per sentirsi vivi? Per sentirsi parte del mondo? Ma quale mondo? Hai la certezza di parlare con una persona che non si finge qualcun altro? Costruirsi un’identità virtuale quanto può servire se non sai affrontare le critiche costruttive nella vita reale?
è facile fare gli spavaldi dietro una tastiera, come è facilissimo inventarsi opinionista o scienziato! Wikipedia serve a questo no?
Che ne dite? è meglio provare a relazionarsi col mondo di persona, affrontando le crisi come si faceva una volta, oppure è meglio nascondersi dietro uno schermo mentre il mondo va avanti?
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