#cordoncini
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Nel Medioevo molti cristiani desideravano potersi legare spiritualmente agli Ordini religiosi dei quali ammiravano il carisma; molti Ordini, allora, provvidero a dare ai laici un “segno” di affiliazione e partecipazione al loro spirito di apostolato: generalmente questo segno era costituito da una parte significativa del loro abito: cappa, cordone, scapolare… Tra questi, lo Scapolare della Madonna del Carmine è certamente uno tra “segni” più diffusi e amati.Lo Scapolare del Carmelo simboleggia l’abito dei Carmelitani, giacché in origine era il grembiule che i monaci indossavano sopra l’abito religioso durante i lavori manuali; per questo viene anche chiamato “abitino”. Secondo la tradizione, lo Scapolare della Madonna del Carmelo è costituito da due rettangoli in tessuto di lana (a simboleggiare Gesù, l’Agnello di Dio) uniti da due cordoncini che permettono di indossarlo lungo la persona, con un rettangolo che ricade sulla schiena e l’altro sul petto. Nei due rettangoli, poi, vengono raffigurati la figura del Sacro Cuore di Gesù e l’immagine (o un simbolo) della Madonna. https://www.manenterosari.com/negozio-rosari/vendita-online-scapolare-madonna-carmelo/
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Segnalibri in feltro allegri e originali https://www.passiondiy.com/segnalibri-in-feltro/ #segnalibri artigianali per accompagnare la lettura
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SACCA ZAINO "MUSIC IS LIFE"
Sacca sportiva lavabile Westford Mill
Cordoncini laterali regolabili
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9 colori
Misure: 45x37
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Stato di Grazia Cap 8
“Manuel non vuole dire com’è andata ieri” si lamenta Matteo.
“forse Simone gli ha rifilato un palo” la sentenza di Aureliano arriva rapida e tagliente.
“non mi ha dato un palo” replica Manuel.
“ah!” “ah!”
Dicono all’unisono i due ragazzi, indicandolo. Manuel solleva gli al cielo quando si rende conto di esserci cascato con tutte le scarpe.
“che stratega” Matteo si congratula con Aureliano e gli da un cinque alto.
“sull’orgoglio maschile caschiamo tutti” Aureliano alza le spalle con un gesto casuale “quindi, com’è andata?”
“bene” risponde alla fine con tono incerto, le mani che torturano i cordoncini della felpa, mentre cerca di abituarsi in fretta all’idea di parlare di ragazzi con i suoi amici “credo”
Nuovo Capitolo
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Che strano, prima avevo ricevuto un rifiuto al mio tentativo di creare un legame, ora l'ho subìto. Il risultato sarà lo stesso perché io me ne andrò via da qui e il sottile filo che ci lega si scioglierà come un filo di zucchero in acqua. Niente dura e tutto in questo mondo è destinato a perire: legami, amicizie, amori, persino la vita. Io già sono pronta a dirti addio perché sono fatta così, per non soffrire anticipo tutto, come quando aggiungo +1 alla mia età già 7 mesi prima del mio compleanno così da non mettermi a piangere perchè peggiorerei la voglia di morire che già avrei. Te lo ripeto già da adesso che un giorno non ci vedremo mai più, ti dico pure che non siamo amici. Mi rispondi "perché dici così?" ma in fondo, se ci pensi, è la verità. Lo sai. Ci stiamo solo regalando delle risate a vicenda. Tu forse ti stai divertendo più di me, perché saprai goderti il presente, io invece un po' sto soffrendo già, in largo anticipo perché so godermi solo il dolore. In questo indeterminato mondo del caos i nostri destini si sono incrociati e ci siamo sfiorati. Ma solo per un attimo di secondo...
Le relazioni umani sono cordoncini flebili. 人間関係は薄っぺらだ。
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Le canzoni popolari rientrano in tre categorie: intrugli melensi sentimentali che celebrano pedissequamente l'amore che si prova o ne commemorano la perdita (spesse volte la stessa canzone, ma in scala minore); vantarsi di scopate; vacui inni al sabato sera e alla party culture.
Lo 0,9% del restante è dato da qualcosa di inaspettato come, non so, la storia di un giovane sottufficiale durante la Guerra di Crimea, per il quale lo sfilacciarsi di uno dei cordoncini che gli appuntano la giubba è catalizzatore di una riflessione sulla futilità di quella e di tutte le guerre e ne diviene la metafora. E mentre si trova lì in un mattino di pioggia, il cielo color canna di fucile come la sua attuale convinzione negli ideali patrii, gli ritorna in mente la gioia infantile di mangiare strisce di pane tostato e uovo (che un giorno si chiameranno soldiers) che gli preparava sua madre in Inghilterra, ormai molti anni fa. Quando ogni cosa era più leggera e non aveva paura della sopraffazione e della morte.
Alamaro si chiama, se siete fan della Settimana Enigmistica.
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On air: "Il mondo prima" Tre Allegri Ragazzi Morti
Siamo in primavera inoltrata e vista dalla finestra Milano sta dando il meglio di sé in queste giornate di sole. Con la bella stagione che avanza cresce anche la voglia di nuovi ingredienti, un esempio? Il pomodoro. Già, perché io durante l’inverno praticamente non lo compro e sarà ancora così almeno fino a fine maggio.
Però il basilico inizia a esserci, quindi anche un buon pelato con abbondante basilico può tirar fuori un sugo degno di questo nome.
Resta da capirci cosa condirci con questo sugo. Questa volta ho deciso per gli gnocchi. Gli gnocchi sono quel piatto che secondo me più sa di casa, perché sono morbidi, si sciolgono in bocca e ti mettono l’anima in pace.
Oggi vi insegno a farli con il mio metodo, io infatti le patate non le lesso in acqua ma le cucino in forno, con tutta la buccia. In questo modo infatti risultano più asciutte e assorbono sicuramente meno farina e meno farina c’è e più lo gnocco sarà buono.
Ingredienti per 4 persone:
Per gli gnocchi:
1 kg di patate
300 g di semola di grano duro
1 uovo
Sale
Per il sugo:
400 g di pelati
1 spicchio d’aglio
Olio d’oliva extravergine
Basilico
Sale
Per gli gnocchi:
1. Lava le patate, bucale con una forchetta, salale leggermente e poi infornale in forno già caldo a 160°C per un’ora/un’ora e mezza o fin quando una forchetta non entra facilmente; 2. schiaccia le patate da calde e falle raffreddare leggermente; 3. aggiungi l’uovo, un pizzico di sale e parte della farina e inizia ad impastare; 4. stacca un pezzettino di pasta e fallo cuocere in acqua, se non si disfa puoi smettere di aggiungere farina; 5. forma gli gnocchi facendo dei cordoncini di pasta e tagliando dei pezzetti di circa un centimetro. Puoi lasciarli lisci o farli rigati; 6. disponili su un vassoio infarinato.
Per il sugo:
1. Versa un filo d’olio in padella e fallo scaldare; 2. aggiungi uno spicchio d’aglio e fallo soffriggere; 3. unisci i pelati, schiacciali e allunga il tutto con un po’ d’acqua; 4. unisci abbondante basilico spezzato a mano e sala; 5. fai cuocere per 20/25 minuti.
1. Cuoci gli gnocchi in acqua bollente e salata; 2. condiscili con il sugo di pomodoro.
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La ragazzina
:: di Stefano Angelo :: La ragazzina ha circa 10 anni, credo. Alta un metro e cinquanta, magra. Ha un dente che sporge leggermente in fuori. L’incisivo sinistro, per esser precisi. Porta occhiali da vista tondi, poco spessi. Ha una felpa arancione con cappuccio, con i cordoncini bianchi, asimmetrici, che pendono sul suo torace senza seno pronunciato, per il momento. Tra poco crescerà, insieme a lei. Sorrido. Ha dei jeans, non troppo scuri, forse leggermente strappati sulla coscia destra. Scarpe bianche, sportive. Ha delle orribili scarpe bianche sportive, con lacci vistosi e suola da astronauta. Come se la sua altezza non le bastasse. Ha dei capelli neri corvini lunghi fino al sedere, ondulati.Viene e mi guarda, in silenzio. Viene e mi guarda in silenzio, tutte le notti. Cosa vuole da me? Perché non mi lascia dormire? Ha uno sguardo serio, forse leggermente arrabbiato.Si mette vicino alla porta, un po’ incurvata, con l’aria di chi se ne vuol andar via, però non se ne va. Sta lì ferma, aspetta. Aspetta qualcosa ma non so cosa. Se vuole andarsene, che se ne vada e mi lasci dormire in pace! Niente, resta lì.Mi rigiro nel letto, sono stanco. O sono pigro. O entrambe le cose. Immagino una bicicletta. Perché mai quella ragazzina dovrebbe avere una bicicletta? Rossa, un po’ arrugginita. Cigolante. La immagino pedalare su quel ferro non troppo vecchio, mi vien voglia di lubrificarle la catena per non sentire quel fastidioso cigolio. Ma non faccio in tempo. Apro gli occhi un po’ stordito, tiro fuori il braccio dal letto e prendo il telefono: 6:04 del mattino. Sbuffo e punto lo sguardo verso il soffitto.Odio le bici non curate. No, che dico, mi fanno solo un po’ di tristezza. Odio il padre della ragazzina. Non so ancora perché. Però non sopporto il fatto della cattiva manutenzione della bicicletta. E se invece la ragazzina fosse senza padre? Sospiro.Oramai son sveglio. Rassegnato mi alzo. Vado verso il bagno. Passo in silenzio al lato della ragazzina che è sempre lì, con una mano sullo stipite della porta. Mi sembra di sfiorarla con un gomito. Gonfio i polmoni cercando di catturare il suo odore. Lo comparo con quello da cinghialotto di mio figlio, che di anni ne ha nove. Sorrido. Potrebbero diventare amici, forse. Increspo le labbra e la fronte, pensieroso, mentre chiudo la porta del bagno. Un po’ di intimità, perdiana. Almeno qui. Esco come un ninja dal bagno, non voglio svegliare nessuno. Ma la ragazzina è sempre presente. Mi scruta e io scruto lei.Rassegnato mi siedo sul letto. Ascolto, con attenzione, il respiro di mio figlio che viene dall’altra stanza. La ragazzina lo nota e mi sorride. Allora sa anche sorridere, non è sempre arrabbiata.Mi sistemo i cuscini dietro la schiena. Sbadiglio e apro il tablet. Le mie pupille hanno un sussulto. Riguardo velocemente la lista dei documenti salvati, ma non devo divagare. Apro un nuovo file. Mi metto a scrivere. Ora sono io che ho bisogno di quella ragazzina e inchiodo rapidamente la sua descrizione su uno sfondo scuro.La ragazzina resta lì, in quelle parole. Non se ne andrà più via, almeno da me, dalle mie pagine. I personaggi, per uno scrittore, sono come dei bambini, dei figli. Che ti guardano ansiosi di crescere. Si aspettano sempre qualcosa da te. Non solo una storia, ma delle cure, delle attenzioni, delle confidenze. Non vogliono trasformarsi in ferri vecchi, inanimati, arrugginiti. Quanti personaggi annegati nella pigrizia… Perché? © Testo – Stefano Angelo© Immagine di DCStudio su Freepik, rielaborata da Stefano Angelo:: editing a cura di edida.net :: Read the full article
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Reposted from @katiabonamassa Carnevale è alle porte ed allora ho preparato le castagnole, che adoro 😍😍. La ricetta è semplice e veloce e vi consiglio di provare per far felici i vostri figli, ma anche voi stessi 😉. Buona serata 🤗🤗 #carnevale#castagnole#fritti INGREDIENTI: - 200 gr di farina 00, - 2 uova, - 50 gr di zucchero, - 40 ml di olio di semi, - scorza grattugiata di limone, - un cucchiaio di liquore dolce (io ho usato la sambuca), - una bustina di vanillina, - mezza bustina di lievito per dolci, - pizzico di sale. PROCEDIMENTO: In una ciotola mescolare le uova con lo zucchero con la forchetta. Man mano aggiungere gli altri ingredienti e continuare a mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Trasferire l'impasto su una spianatoia infarinata. Ricavare dei cordoncini, tagliare a pezzetti e formare delle palline. Friggere in abbondante olio bollente. Scolarle per bene con carta assorbente o carta da pane. Intingerle nello zucchero semolato quando sono ancora calde. Le nostre castagnole sono pronte per essere gustate 😋😋 https://www.instagram.com/p/Cah8IXPAsxm/?utm_medium=tumblr
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☆♡le creazioni di ramy ☆♡angioletto portafortuna in pannolenci con decorazione di paillettes con nastrino o cordoncino per appenderlo in casa o sulla porta per dare un pizzico di fortuna la decorazione è presente su entrambi i lati Imbottito con ovatta Realizzato a mano Personalizzabili in colori....con perline paillettes....decorazioni adesive....decorazioni in pannolenci jeans gomma crepla stoffa...iniziali...numeri....nastrini...cordoncini....fettuccia....treccine di cotone lana....via alla fantasia Misure Prezzo € Per info in direct #angiolettidecorati#angiolettiinpannolenci#angiolettinatalizi#angiolettoportafortuna#angiolettifattiamano#angioletto#pannolenci#paillettes#nastrini#cordoncini#fattodame#faidate#cucito#cucitoamano#creazioniartigianali#creatività#handmade#decorazionihandmade#decorazioni#decorazioniperlacasa#homedecor#home#instagram#misshobby#all_aboutcommunity#collaborazione https://www.instagram.com/p/CXrNT4prwPI/?utm_medium=tumblr
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Non rassegnarsi
[...] "Va bene", disse Zanna Lunga, "Allora anch’io diventerò un uomo forte". Si procurò il mais, poi cominciò a fabbricare birra e a venderla per i cordoncini di denaro. Quando Occhi Storti si lamentò Zanna Lunga disse che anche lui era un uomo forte che se Occhi Storti non smetteva di fare baccano gli avrebbe spappolato il cervello. Al che Occhi Storti si spaventò e andò a parlarne con Tre Gambe e Mascella di Porco. I tre andarono a parlare a Dente di Cane, che parlò con Leone Marino, il quale mandò un porta ordini da Faccia di Tigre con un messaggio. Faccia di Tigre inviò le sue guardie a bruciare la casa di Zanna Lunga con la birra che aveva fabbricato. Poi lo uccisero insieme alla sua famiglia. Grassone disse che andava bene, Scarafaggio cantò un’altra canzone che diceva quanto fosse giusto osservare la legge, com’era bella la Valle del Mare e come ogni uomo che amava la Valle del Mare avrebbe dovuto mettersi in viaggio per andare ad ammazzare i Mangia Carne cattivi. Ancora una volta la sua canzone ci infiammò e dimenticammo di lamentarci. [...]
(Jack London - La forza dei forti)
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Io ancora non ci posso credere di essere stata rifiutata.
Mi rendo conto di essere stata trattata male, eppure pure per una come me è difficile da accettare.
Le relazioni umane sono cordoncini flebili.人間関係は薄っぺら。
Non credo nel destino, ma nella legge indeterminata del caos: una settimana fa ho incrociato due turiste che erano di fianco a me sul vaporetto solo qualche giorno prima. Loro non penso si siano accorte, io mi sono ricordata di loro e non le rivedrò mai più.
Chissà quante persone incrociamo, quante ne lasciamo andare senza tentare oltre, quante si trattengono contro la nostra volontà, con quante invece vorresti tessere cordoncini più spessi eppure no, non si può. Bisognerebbe accettare la situazione e andare oltre eppure è complicato. Ho scavalacato la morte e non so scavalcare questo? あり得ないよ。拒否を受け入れなさい。
Forse mi è difficile tutto questo, perché è un periodo che sento il desiderio di relazioni umane stimolanti. Trovarne per me è talmente raro che non riesco ad accettare il fallimento, dopo averne trovata una che ritenevo tale. Also, il rifiuto per non essere considerata altrettanto stimolante. これもあり得ないと思ったけど、違ったわね。
Anche se dolorosa, pure questa è esperienza. Fruttuosa o no, staremo a vedere.
Intanto io ancora ci penso.
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Collana Corda e Fili https://www.passiondiy.com/collana-corda-e-fili/ L’estate è la stagione ideale per dare sfogo alla fantasia e sfoggiare grandi, eccentrici e coloratissimi bijoux. La collana nella foto, adatta alla calda e allegra stagione, è realizzata attraverso una procedura semplice e, soprattutto, con materiali che è possibile recuperare in casa. Otto cordoncini monocolore sono stati utilizzati per dare spessore e consistenza ai […]
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On air: "Son of a Lovin' Man" Buchanan Brothers
Quanto può sembrare difficile fare la pasta fresca? Tanto quanto in realtà poi risulta semplice. La prima volta magari può risultare difficile e magari il risultato non sarà ottimale ma con l'allenamento tutto risulterà più semplice.
La pasta di semola non faceva parte della mia cucina fino a quando non ho iniziato l'università. A casa mia esisteva infatti solamente la pasta all'uovo della mia bisnonna o al massimo la sfoglia di farina bianca e acqua da condire con i fagioli o i ceci.
Ho iniziato a farla da solo nel mio piccolo appartamento, provando ogni volta a realizzare un formato diverso. Oggi ve ne racconterò qualcuno, ma ce ne sono molti altri.
Ingredienti per 4 persone:
400 g di semola di grano duro
circa 200 g di acqua tiepida
sale fino
olio e.v.o.
Su un piano da lavoro disponete la farina a fontana e il sale e iniziate a impastare aggiungendo l'acqua poco alla volta, quando avrete incorporato tutti gli ingredienti lavorate energicamente per almeno 10 minuti, poi avvolgete tutto nella pellicola trasparente e lasciate riposare l'impasto per 5-10 minuti.
Iniziate poi a formare i cavatelli staccando dei pezzi di pasta e formando dei cordoncini, tagliateli in piccoli e pezzi e su ogni pezzo di pasta fate pressione con due dita e tirando verso di voi, usate il riga-gnocchi o una forchetta per avere dei cavatelli rigati.
Per le orecchiette usate invece un coltello dalla punta arrotondata e trascinatevi i pezzetti di pasta sul piano da lavoro, vi verrà fuori una specie di cavatello, a quel punto rigiratevelo sull'indice e avrete a l'orecchietta.
Per le busiate fate dei pezzetti di pasta leggermente più lunghi e assottigliateli ulteriormente fino ad avere una sorta di spaghetto, a questo punto con l'aiuto di un bastoncino di legno o di un ferro da calza arrotolateli come per ottenere una sorta di fusillo.
Disponete i formati di pasta ottenuti su un vassoio sporcato con un po' di semola di grano duro.
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I-cord necklace: collana con tubolare lavorato a maglia e fiore all'uncinetto
I-cord necklace: collana con tubolare lavorato a maglia e fiore all’uncinetto
Dopo avervi parlato del tricotin e di altre interessanti tecniche per realizzare cordoncini, oggi vi mostro come ho utilizzato il mio primo tubolare. Vi ho detto che per ora prediligo la lavorazione coi ferri a doppia punta, per usare una battuta di una mia amica: mi sto dando alla “calzetta”. In effetti se avete fretta di raggiungere il risultato questo metodo non e’ consigliabile. Si procede in…
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