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Spiaggia di José Saramago: un intreccio di poesia e profondità. Recensione di Alessandria today
Un’opera lirica che evoca immagini di bellezza, introspezione e connessione universale
Un’opera lirica che evoca immagini di bellezza, introspezione e connessione universale La poesia “Spiaggia” di José Saramago, Premio Nobel per la Letteratura nel 1998, è un esempio emblematico della sua capacità di esplorare la condizione umana attraverso un linguaggio denso di immagini suggestive e profondamente evocative. Questo componimento ci trasporta in un paesaggio intimo e universale,…
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La leggenda dell’albero della vita
Un bel giorno, un giovane ragazzo, mentre camminava, vide un albero, completamente isolato. Ripensò allora a ciò che aveva appreso lungo il suo cammino, ovvero che esisteva una connessione tra lui e il resto del mondo, e che per questo doveva essere in grado di comunicare anche con gli alberi.
Decise allora di rivolgersi proprio a quell’albero che se ne stava solitario su quel campo. Gli si avvicinò, e cominciò a parlargli, chiedendogli il permesso di avvicinarsi ancor di più, per condividere con lui il proprio campo di energia.
L’albero acconsentì con gioia. “Sono venuto a condividere le mie esperienze con te”, gli disse. “Vuoi vedere quello che ho visto nella mia vita?” “Certo, sono felice di questo dono.”
Il corpo del ragazzo si avvicinò e abbracciò l’albero. Non appena a suo agio, il ragazzo iniziò a portare alla sua mente tutte le immagini più amate nella sua vita. Il mare e le onde, le montagne e la neve, gli estesi campi che attraversano i paesi, le grandi città affollate da persone che corrono frettolose verso nessun luogo, gli animali liberi e quelli in cattività, i libri, la televisione. Il giovane mostrò all’albero i suoi percorsi di vita ed esperienze, accompagnate da intensi sentimenti, come amore, odio, paura, speranza, amicizia, condivisione e solitudine.
Improvvisamente il ragazzo si sentì in colpa: stava mostrando all’albero tutto ciò che è in grado di muoversi, di poter vedere altri paesaggi, altre parti del pianeta, mentre invece l’albero non poteva spostarsi da quel punto della terra, costretto a rimanere nel mezzo di un campo vuoto.
“Oh, mi dispiace albero, non volevo renderti triste!” “Triste? Oh, piccolo uomo, l’unico modo che ho di sperimentare la tristezza è attraverso i vostri sentimenti. Tutto ciò che hai condiviso con me, quello che hai visto e sentito con il cuore, non era affatto nuovo per me. Le mie radici sono nella terra e i miei rami nel cielo, il mondo non è un mistero, né lo sono i suoi mari e monti, le sue valli e i suoi cieli.
Le persone hanno pensieri e pensano molto. E grazie a questi pensieri, noi riusciamo a sentire. Noi sentiamo tutto ciò che viene da un uomo o un animale, da un vegetale o dal cielo. Piccolo uomo, tu hai bisogno di viaggiare per vedere il mondo, noi abbiamo bisogno di toccare solo la brezza. Quello che non si vede, in realtà esiste Tutto ciò che esiste, esiste ovunque. Non abbiamo bisogno di andare da nessuna parte per essere ovunque. Noi alberi siamo benedetti. Vai in pace giovane uomo e vieni da noi, se ti senti solo di nuovo”.
Il ragazzo, in soggezione, si scostò di qualche metro dall’albero. Quello che avrebbe dovuto rattristare l’albero in verità aveva reso triste lui. Quello che non conosceva prima, il bisogno di poter credere, la necessità di toccare, annusare, parlare, sentire … improvvisamente si rese conto che tutto quello che pensava di aver raggiunto, di fatto già esisteva nella natura di tutte le cose. Essere connessi non è un obiettivo da raggiungere, è sufficiente ricordare la natura di ognuno. L’albero della vita è uno dei simboli cabalistici più antichi ed importanti.
L’albero stabilisce la comunicazione fra i tre livelli dell’universo: la terra, tramite le sueradici; la superficie, tramite il tronco, ed il cielo, attraverso i propri rami. L’albero è quindi l’epicentro del mondo, che stabilisce la relazione tra terra e cielo. L’albero della vita sorge da un insieme che simboleggia la madre terra, dalla quale nasce la vita
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“ Mentre la vita pubblica e persino quella privata assumono i caratteri dello spettacolo, è in atto un contromovimento che cerca di modellare lo spettacolo, il teatro, tutte le forme di espressione artistica, sulla realtà — di annullare la differenza stessa tra arte e vita. Entrambe le tendenze diffondono un senso dell’assurdo caratteristico della sensibilità contemporanea. Va notata la stretta connessione tra un eccesso di elementi spettacolari, il cinismo dell’atteggiamento disincantato ormai diffuso anche tra i bambini, l’impermeabilità alla sorpresa o alle emozioni violente e la conseguente indifferenza a distinguere tra illusione e realtà. Siamo troppo ciniche [scrive Joyce Maynard di se stessa e di una bambina di quattro anni che ha portato al circo], per non intuire il trabocchetto nel gioco di prestigio, l’imbottitura del Santa Claus dell’Esercito della Salvezza, i trucchi della telecamera negli show pubblicitari alla TV (“Non è la mano di un folletto che spunta fuori dalla lavatrice,” mi dice Hanna, “è soltanto un attore coi guanti.”) Non diversamente al circo... ella si appoggiò indietro sul sedile imbottito, la mia bambina di quattro anni... prevedendo capitomboli e scivoloni, severa, sveglia, triste, saggia, matura, disincantata, più assorta nello zucchero filato che affascinata dal Più Grande Spettacolo del Mondo. [...] Avevamo assistito, impassibili, a spettacoli ben più straordinari, tutto il nostro mondo era un’indigestione per gli occhi, un circo a dieci piste con cui non avrebbero potuto competere neppure i Ringling Brothers. Un uomo ficcò la testa nelle fauci di una tigre e io lo indicai alla mia gelida, imperturbabile amica, con espressioni di sbalordimento esagerato, e quando essa non si curava di guardare... le giravo la testa verso la tigre, la costringevo a seguire il numero. La tigre, penso, avrebbe potuto staccare la testa al domatore con un morso, inghiottirlo in un boccone e tramutarsi in scimmia e lei non avrebbe battuto ciglio. Davanti a noi almeno due dozzine di clown ammucchiati in una Volkswagen cercavano di uscirne senza che Hanna capisse qual era lo scopo di tutto ciò. Non è solo perché sa che escono da una botola che Hanna non riesce a entusiasmarsi. Anche se non fosse a conoscenza del trucco, non dimostrerebbe maggiore interesse.
La sovraesposizione a illusioni prefabbricate distrugge rapidamente la loro efficacia rappresentativa. La componente illusoria del reale non produce, come sarebbe prevedibile, una intensificazione del senso della realtà, ma genera, nei confronti della realtà stessa, uno stato di allarmante indifferenza. Il nostro senso della realtà si trova allora a dipendere, per quanto sembri strano, dalla nostra disponibilità ad accettare l’aspetto illusorio del reale. Persino la comprensione razionale delle tecniche illusorie non annulla la nostra capacità di considerare l’illusione prodotta come una rappresentazione della realtà. La smania di conoscere i trucchi del prestigiatore, come l’interesse suscitato recentemente dagli effetti speciali di un film quale Guerre stellari, hanno in comune con lo studio della letteratura il desiderio di apprendere dai maestri dell’illusione lezioni sulla realtà stessa. Ma quando si riscontra un’indifferenza totale persino per la meccanica dell’illusione, è prevedibile il collasso della stessa idea di realtà, che dipende in ogni suo elemento dalla distinzione tra natura e artificio, realtà e illusione. Tale indifferenza rivela l'erosione della capacità di interessarsi a qualsiasi cosa esterna al sé. Così la bambina impassibile, che ha già visto tutto, si riempie di zucchero filato e quanto succede non le importerebbe neppure se non sapesse in che modo ventiquattro clown riescono a infilarsi in una macchina. “
Christopher Lasch, La cultura del narcisismo. L’individuo in fuga dal sociale in un’età di disillusioni collettive; Nuova postfazione dell’autore, traduzione di Marina Bocconcelli, Fabbri (collana Saggi Tascabili), 1992. [Libro elettronico]
[Edizione originale: The Culture of Narcissism: American Life in an Age of Diminishing Expectations, W. W. Norton, New York City, 1979]
#Christopher Lasch#La cultura del narcisismo#libri#leggere#società americana#individualismo#sociologia#saggistica#società dello spettacolo#teatro#forme d'arte#assurdo#vita#atteggiamento disincantato#disincanto#cinismo#bambini#Esercito della Salvezza#Santa Claus#circo#clown#noia#sospensione dell'incredulità#realtà#illusione#infanzia#sospensione del dubbio#indifferenza#Guerre stellari#letteratura
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CALÉ FRAGRANZE D'AUTORE - ARCHILIBRIUM - Eau de Parfum - Novità 2023 -
Natura. In profonda connessione. Ode al Risveglio. Parte III.
"Mi ha colpito il fatto che il concetto di architettura organica nascesse con una bellissima storia all'inizio del '900, ma non avesse avuto un grande seguito nel tempo. Ho pensato che nel contesto della crisi climatica e ambientale anche l'olfatto potesse avere un ruolo nella riflessione sul posto che l'uomo dovrebbe occupare all'interno del mondo naturale come ospite alla pari degli altri esseri animali o vegetali, invitandoci a scoprire gli odori semplici della natura e a dare il nostro contributo senza necessariamente alterare in modo invasivo il pianeta che ci accoglie e che merita rispetto." Silvio Levi
Quando la Natura bussa alla porta…e vivi nel supremo privilegio di poterle stare accanto. Di sentirti in armonia con le sue regole, di dipendere dalla sua capacità di generare serenità e bellezza, di sentirla madre e amica che tutto offre senza chiedere nulla in cambio, se non il dovuto rispetto. La natura da sempre ispira la creatività di menti straordinarie, arte, architettura, design hanno attinto a questa inesauribile fonte per dar corpo ad un’idea, diffondere un messaggio di bellezza e armonia universale nel tempo.
Esplorare la Natura, poterla ‘abitare’ senza arrecarle disturbo, questa in sintesi la riflessione che ha originato la creazione della tredicesima fragranza di Calé Fragranze d’Autore - Archilibrium - crasi tra architettura ed equilibrio, dove il concetto cardine è il rapporto dialogante, armonico tra uomo e natura.
Nucleo ispirante l’architettura organica di Frank Lloyd Wright e le sue opere poetiche incastonate, mimetizzate nel paesaggio che le circonda, una su tutte Casa Kaufmann, la villa capolavoro eretta su una cascata.
La fragranza diviene emanazione di tale intuizione, ogni elemento interviene a sviluppare la trama olfattiva. Immersiva e potente la presenza verde boschiva, accordi botanici di arbusti silvestri, spezie e bacche balsamiche, ginepro, elemi, lentisco in accordo con sentori minerali, di roccia umida e impervia. Poi la sorprendente rivelazione, questa natura è accogliente, docile, consente agli umani di renderla rifugio, nido, riparo e gradisce aromi conviviali di zafferano, caffè, tabacco, sfumature domestiche di fiori appena recisi, iris e magnolia, di fuoco e legni da ardere. Tutto volge alla cordialità nel calore e nella delizia di benzoino e semi di ambretta, ristoro di corpo e mente, salubre e benefico infine, a far circolare tanta serenità e armonia, il rito gioioso innalzante dei muschi. Casa mia casa.
Creata da Silvio Levi in collaborazione con Maurizio Cerizza.
Eau de Parfum 50 ml. Online qui
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Bonsai e Piante da Interno: Storia e Stili per Decorare con Stile
La passione per le piante non è solo una tendenza moderna, ma un’arte antica che affonda le sue radici in culture millenarie. Tra le piante più affascinanti e decorative, il bonsai si distingue per il suo stile unico e per la sua capacità di portare una parte della natura anche negli spazi più piccoli. Su igiardinidigiulia.it, ci impegniamo a offrire una varietà di piante da interno, inclusi i bonsai, per permettere ai nostri clienti di creare ambienti raffinati, rilassanti e ricchi di storia. ulivo ficus benjamin
1. La Storia del Bonsai: Un Viaggio Attraverso i Secoli
Il termine "bonsai" significa "pianta in vaso" ed è una tradizione che risale a oltre mille anni fa. Originariamente sviluppato in Cina, quest’arte è stata poi perfezionata dai giapponesi, che hanno creato uno stile distintivo e altamente simbolico. Coltivare un bonsai rappresenta il connubio tra uomo e natura, un equilibrio delicato che richiede cura, pazienza e dedizione.
Tra le varietà più amate ci sono il bonsai olivo e il ficus benjamin, entrambi disponibili nel nostro negozio. Il bonsai olivo, per esempio, simboleggia forza e resistenza, essendo una pianta longeva e robusta che si adatta anche agli interni. La cura di queste piante è quasi un rituale, un’esperienza che riporta alla calma e alla tranquillità, elementi che oggi sono sempre più ricercati nelle nostre case e spazi di lavoro.
2. Bonsai Olivo: Un Simbolo di Pace e Storia
Il bonsai olivo è una pianta particolare che racchiude una storia affascinante. Considerato simbolo di pace e di eternità, l’olivo è una pianta che ha accompagnato l’uomo fin dai tempi antichi. La sua versione in miniatura, il bonsai olivo, è ideale per coloro che amano il fascino mediterraneo e desiderano portare questo simbolo di speranza e forza nelle proprie case.
Grazie alla sua robustezza e alla bellezza delle sue foglie argentate, il bonsai olivo è perfetto anche come regalo o come bomboniera per matrimoni. Il suo tronco massiccio e le sue radici ben visibili evocano stabilità e connessione con la terra, rendendolo un complemento d’arredo capace di conferire una nota naturale ed elegante. Su igiardinidigiulia.it, puoi trovare diverse varietà di bonsai olivo, adatte a ogni esigenza e stile di arredamento.
3. Ficus Benjamin: Eleganza e Semplicità per Ogni Ambiente
Il ficus benjamin è un’altra pianta da interno molto apprezzata, conosciuta per la bellezza delle sue foglie e per la sua adattabilità. Il ficus benjamin in versione bonsai è perfetto per chi cerca una pianta da interno che richieda poca manutenzione, ma che al contempo aggiunga eleganza e freschezza agli spazi domestici e lavorativi. Originario delle regioni tropicali, il ficus benjamin si è adattato bene agli interni e riesce a crescere in modo rigoglioso anche in ambienti chiusi.
Grazie alla sua crescita compatta e alle foglie lucide, il ficus benjamin è una scelta eccellente per decorare angoli di salotti, scrivanie o spazi di lavoro, contribuendo a purificare l’aria e a creare un ambiente rilassante. Inoltre, il ficus benjamin è una pianta che si presta bene a essere modellata, offrendo la possibilità di creare forme e stili unici che riflettono il proprio gusto personale.
4. Piante da Interno per Decorare e Purificare l'Aria
Le piante da interno non sono solo decorative, ma offrono anche numerosi benefici per la salute e il benessere. Numerosi studi dimostrano che avere piante all'interno degli ambienti chiusi contribuisce a migliorare la qualità dell'aria, riducendo i livelli di anidride carbonica e assorbendo sostanze inquinanti. Inoltre, piante come il ficus e l’olivo hanno un effetto calmante, aiutando a ridurre lo stress e migliorare la concentrazione. bonsai olivo la storia delle piante un viaggio attraverso i secoli
Su igiardinidigiulia.it, proponiamo una vasta selezione di piante da interno per tutti i gusti e le esigenze. Il quadro di muschio stabilizzato, ad esempio, è una soluzione perfetta per chi desidera una pianta senza impegni di cura, mentre i bonsai, come il ficus ginseng e l’olivo, sono ideali per chi vuole dedicarsi a una pianta più complessa e ricca di storia.
5. Idee Regalo: Bomboniere Verdi e Originali
Una tendenza sempre più diffusa è quella di scegliere bomboniere verdi e sostenibili per matrimoni ed eventi speciali. Il philodendron Pillow Hahnii, ad esempio, è una pianta elegante e compatta, perfetta come bomboniera per matrimoni. Offrire una pianta come bomboniera non solo regala agli ospiti un ricordo unico, ma contribuisce anche alla sostenibilità, riducendo l'uso di materiali non biodegradabili. Ogni pianta può essere personalizzata con un messaggio di ringraziamento, trasformandola in un dono che durerà nel tempo.
6. La Cura delle Piante da Interno: Consigli Utili
Curare le piante da interno è più semplice di quanto si possa pensare. Ecco alcuni consigli per mantenere le tue piante sempre verdi e rigogliose:
Luce: Le piante come il ficus benjamin e il bonsai olivo preferiscono una luce indiretta. È consigliabile evitare l’esposizione diretta al sole per evitare danni alle foglie.
Annaffiatura: Mantenere il giusto livello di umidità è fondamentale. Annaffia le tue piante solo quando il terreno risulta asciutto al tatto. Il bonsai olivo e il ficus benjamin richiedono una quantità d'acqua moderata, mentre il muschio stabilizzato non ha bisogno di essere annaffiato.
Pulizia delle Foglie: Rimuovere regolarmente la polvere dalle foglie aiuta le piante a respirare e a mantenersi in salute.
Concimazione: L'aggiunta di fertilizzanti organici può stimolare la crescita delle piante e migliorare la loro resistenza.
7. Acquista Piante da Interno e Bonsai su igiardinidigiulia.it
Con il nostro negozio online, acquistare piante da interno è semplice, sicuro e conveniente. Su igiardinidigiulia.it, selezioniamo con cura ogni pianta, garantendo freschezza e qualità. Offriamo una vasta gamma di piante per ogni stile e gusto, inclusi bonsai, ficus e decorazioni uniche come i quadri di muschio stabilizzato. Grazie alla nostra piattaforma, è possibile ricevere direttamente a casa propria o spedire un regalo unico, ideale per ogni occasione.
Conclusione
Portare la natura in casa è un modo semplice e gratificante per migliorare il proprio ambiente e arricchire la propria vita. Dall'antico bonsai olivo, simbolo di pace e longevità, al moderno quadro di muschio stabilizzato, le opzioni per decorare con le piante sono infinite. Scegli le tue piante preferite su igiardinidigiulia.it e scopri il piacere di decorare con stile e natura.
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Milano, inizia il progetto "Oasi Zegna nel mondo": consegnate le nuove aiuole di piazza Duomo
Milano, inizia il progetto "Oasi Zegna nel mondo": consegnate le nuove aiuole di piazza Duomo. Sono state ufficialmente consegnate da Zegna alla città di Milano le aiuole di piazza Duomo. Questo progetto - realizzato grazie al bando del Comune di Milano e della durata di tre anni - ha l'obiettivo di creare uno spazio verde ispirato alla filosofia di responsabilità ambientale dell'Oasi Zegna, un territorio naturale che si estende per 100 km² nella cornice delle Alpi Biellesi, in Piemonte. Per realizzare il progetto, Zegna ha coinvolto un gruppo di esperti botanici e paesaggisti con l'obiettivo di portare a Milano alcuni degli elementi caratteristici della vegetazione di Oasi Zegna nel rispetto dell'ecosistema locale. Le aiuole saranno caratterizzate da una struttura di base permanente composta da quattro boschetti di canfore a cespuglio disetanee, piante sempreverdi e frondose che rappresenteranno gli elementi maturi di un ecosistema ottimizzato. Tra questi boschetti, saranno anche presenti delle piante soggette a rotazione: rododendri dall'autunno alla tarda primavera e Philadelphus dalla fine della fioritura dei rododendri, così da garantire il rispetto della biodiversità e della stagionalità delle piante, che verranno ripiantate in Oasi Zegna a fine ciclo. Sulle aiuole sarà presente un QR code che permetterà ai visitatori di vedere live uno dei territori che Zegna sta riforestando, offrendo un'esperienza unica di connessione con la natura. Piazza Duomo sarà un'opportunità unica per creare uno spazio che, nel totale rispetto delle esigenze monumentali, simboliche ed estetiche del luogo, promuova una maggiore connessione tra cittadini, cittadine e natura. Il progetto delle nuove aiuole trae infatti ispirazione dal dipinto del 1957 di Dino Buzzati, "Piazza del Duomo di Milano", dal quale emerge uno stimolante dialogo tra città e natura, e mira a promuovere il ruolo fondamentale di quest'ultima riflettendo sulle istanze contemporanee di sostenibilità. Gildo Zegna, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Ermenegildo Zegna, ha commentato: "Sono estremamente orgoglioso di vedere le nuove aiuole di piazza del Duomo prendere vita. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo significativo nella diffusione della cultura ambientale, della responsabilità sociale verso la comunità e del senso di responsabilità verso il territorio, valori fondanti che il marchio Zegna promuove sin dalla sua fondazione. I nuovi spazi verdi segnano l'inizio di un ambizioso progetto che, partendo da un luogo simbolo della città di Milano, si trasformerà in un'iniziativa su scala globale con la creazione di nuove OASI ZEGNA nel mondo, esempio concreto dei principi cardine che da sempre guidano il nostro brand". Agli inizi del secolo scorso, Ermenegildo Zegna intraprese un vasto programma di riforestazione nell'area montuosa attorno al suo Lanificio e collegò per la prima volta i due versanti della montagna attraverso la costruzione della Strada 232. Il progetto di rimboschimento e di sviluppo della comunità locale che ha dato vita all'Oasi Zegna oggi conta più di 500.000 alberi e promuove la coesione e l'armonia tra uomo, impresa e natura. La visione del fondatore è stata coltivata dalle generazioni successive, che continuano a preservare l'Oasi Zegna come modello unico di responsabilità sociale e ambientale. Per la realizzazione e la manutenzione del verde di piazza Duomo è stata chiamata la 'NESPOLI VIVAI' di Carugo, azienda florovivaistica con esperienza pluriennale nel settore. Il Garden Design è ad opera di 'HORTENSIA', team di esperti paesaggisti, agronomi, progettisti e giardinieri guidato da Vittorio Peretto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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terzo giorno. la domanda non c'è, quindi è un po' come chiedere ausilio alla lettura delle emergenze odierne.
è uscito 7-8-7/7-8-7. doppio Fuoco. nessuna linea mobile, basta l'esagramma primario: lo presentiamo per intero.
30 離 Li / Il Risaltante, Il Fuoco (L'Aderente)
Descrizione
Sopra Li, il Risaltante, il Fuoco
Sotto Li, il Risaltante, il Fuoco
Anche questo segno è un segno doppio. Il segno semplice Li significa ″risaltare″, ″spiccare″, ″allontanarsi ma di poco″, ″aderire″, ″essere condizionati″, ″basarsi″, ″essere fondati su qualcosa″, ″chiarezza″. Una linea scura si distacca da una linea chiara sopra e sotto pur aderendovi; l'immagine di uno spazio vuoto fra due linee forti, per cui queste diventano chiare, È la figlia media. Il creativo ha accolto in sè la linea centrale del ricettivo, e così nasce Li. Preso come immagine è il fuoco. Il fuoco non ha una figura determinata, ma aderisce e si distacca dalle cose che ardono ed è perciò chiaro. Come l'acqua scende dal cielo così il fuoco divampa dalla terra verso l'alto. Mentre Kkann significa l'anima racchiusa nel corpo, Li significa la natura trasfigurata.
Il Giudizio
Il risaltante.
Propizia è perseveranza.
Essa reca riuscita.
Cura della vacca reca salute.
L'oscuro sta accanto al chiaro e distaccandosene compie la sua luminosità. Emanando luce il chiaro ha bisogno di qualcosa di permanente nel suo interno onde ardendo non si consumi senza residuo, ma il suo splendere possa invece durare. Tutto ciò che splende nel mondo dipende da qualche cosa da cui scaturisce onde possa, distaccandosene, splendere durevolmente. Il sole e la luna risaltano nel cielo; grano, erbe ed alberi sorgono dalla terra. Così la doppia chiarezza dell'uomo chiamato ad agire risalta dallo sfondo di giustizia e può formare il mondo. L'uomo, riconoscendo questa dipendenza in quanto egli nel mondo è condizionato e non indipendente, ha riuscita rendendosi dipendente dalle armoniche e buone forze della connessione universale. La vacca è il simbolo dell'estrema arrendevolezza. Coltivando in sè questa arrendevolezza e questa volontaria dipendenza, egli acquista chiarezza che non ferisce, e trova il suo posto nel mondo. Osservazione: È una stana coincidenza, degna di nota, che qui, proprio come nella religione dei Parsi, il fuoco e la cura della vacca siano congiunti.
L'Immagine
La chiarità sorge due volte:
L'immagine del fuoco.
Così il grand'uomo illumina continuando questa chiarità
Le quattro regioni del mondo.
Ognuno dei due segni singoli rappresenta il sole nel corso di un giorno. È dunque rappresentata l'attività ripetuta del sole. Con ciò si accenna all'azione della luce nel tempo. Il grande uomo continua l'opera della natura nel mondo umano. Per la chiarezza della sua indole egli produce una sempre maggiore espansione della luce ed una sempre maggiore penetrazione interiore della natura umana.
su questi assist (e rispetto alla mia situazione) un senso riesco anche a trovarlo, ma è interpretazione solo mia: per oggi gli occhiali sono questi, che si adattino o meno agli occhi.
a ciascuno il suo sforzo di sincronicità (è lavoro dell'occhio saper trarre profitto dall'occhiale).
per approfondimenti dovuti (descrizioni, sentenze e immagini degli esagrammi, commenti alle linee mobili nell'esagramma primario - fanno parte del responso) sempre meglio ritornare al testo (il classico R.Wilhelm (a cura di) "I Ching - Il Libro del Mutamenti", 1991 Adelphi Milano).
p.s. per come rapportarsi con un oracolo e i suoi responsi viene sempre utile ricordarsi la prescrizione di Epitteto nel Manuale, n.32, dove si disciplina ogni responso ottenuto alla dicotomia di controllo (ciò che è in mio effettivo potere versus ciò che non lo è) e alla dottrina dei kateconta (ciò che è onorevole (doveroso) fare).
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Overview : Sanctuary - Lui fa il gioco. Lei fa le regole. ita streaming ~ Nella suite di un albergo di lusso si incontrano un uomo sulla trentina e una giovane avvocatessa chiamata per delle verifiche burocratiche sulle abitudini di vita del suo cliente. L'uomo è Hal Porterfield, erede di una catena di alberghi e prossimo amministratore delegato di un impero milionario; la donna si chiama invece Rebecca, è aggressiva e misteriosa, e in realtà è una dominatrice assunta dallo stesso Hal per testare la propria tenuta psicologica sul lavoro. Presto il colloquio rivela la sua natura di finzione, ma anche fuori dalla parte Rebecca non abbandona il serratissimo gioco di maschere e svelamenti, cambiando continuamente i rapporti di forza fra cliente e padrone, dominatore e dominato. Chi la spunterà?
Genere: Dramma, Thriller
Rilasciato: 2023-04-06
Regista: Johnathan Dorfman, David Lancaster, Declan Mulvey, Mark DeSimone, Lance Edmands
Stelle: Christopher Abbott, Margaret Qualley, Francisco Castaneda, Katie Young, Dominick Defilips
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❏ Il film, chiamato anche film, film o film in movimento, è una forma di arte visiva utilizzata per simulare esperienze che comunicano idee, storie, percezioni, sentimenti, bellezza o atmosfera attraverso l'uso di immagini in movimento. Queste immagini sono generalmente accompagnate da suoni e, più raramente, da altre stimolazioni sensoriali.[1] La parola 'cinema', abbreviazione di cinematografia, è spesso usata per riferirsi al cinema e all'industria cinematografica, e alla forma d'arte che ne è il risultato.
❏ SUPPORTI IN STREAMING ❏
I media in streaming sono contenuti multimediali che vengono costantemente ricevuti e presentati a un utente finale mentre vengono forniti da un provider. Il verbo trasmettere in streaming si riferisce al processo di consegna o ottenimento di media in questo modo. [chiarimento necessario] Lo streaming si riferisce al metodo di consegna del mezzo, piuttosto che al mezzo stesso. Il metodo di distribuzione diverso dai media distribuiti si applica specificamente alle reti di telecomunicazioni, poiché la maggior parte dei sistemi di distribuzione sono intrinsecamente in streaming (ad es. radio, televisione, app di streaming) o intrinsecamente non in streaming (ad es. libri, videocassette, CD audio). Ci sono sfide con lo streaming di contenuti su Internet. Ad esempio, gli utenti la cui connessione Internet non dispone di una larghezza di banda sufficiente potrebbero riscontrare interruzioni, ritardi o rallentamento del buffering del contenuto. E gli utenti privi di sistemi hardware o software compatibili potrebbero non essere in grado di riprodurre in streaming determinati contenuti.
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Mattino di Antonia Pozzi: Un’ode alla vita e alla natura. Recensione di Alessandria today
La poesia di Antonia Pozzi è una celebrazione della natura e dell’armonia tra l’uomo e il mondo naturale
La poesia di Antonia Pozzi è una celebrazione della natura e dell’armonia tra l’uomo e il mondo naturale. “Mattino” di Antonia Pozzi è una poesia che evoca la bellezza del risveglio della natura, un momento intimo e intenso in cui l’autrice riflette sull’appartenenza dell’uomo alla terra e sulla sua connessione con il mondo naturale. Scritta nella quiete di Pasturo, tra le montagne della…
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MEME: TRA RISATE E RIFLESSIONI
Ciao e ben ritrovati sul nostro blog, oggi si parla di meme! Qui troverete tutto ciò che riguarda l’universo dei meme: dalle crisi scatenate dai WhatsApp down ai meme problematici e contrastanti che dividono l’opinione pubblica, suscitando diverse polemiche. Sì, perché qui non ci limitiamo solo a parlare dei meme divertenti e innocui, ma esploriamo anche il lato oscuro del loro mondo, affrontando temi delicati e contrastanti. Quindi, se siete pronti a esplorare l’intera varietà di emozioni che i meme possono suscitare siete nel posto giusto! Preparatevi a ridere, ma anche a riflettere su come l’umorismo possa essere usato per esprimere opinioni contrastanti stimolando dibattiti…
MEME 1
Per questo meme abbiamo deciso di riferirci alla nostra esperienza personale, nello specifico inerente ai problemi tecnologici legati a WhatsApp ma che possono essere estesi ad altri social media. Il meme ritrae una parte negativa della nostra esperienza sull’applicazione e, allo stesso tempo, sdrammatizza e funge da commento a una situazione che sicuramente ognuno di noi ha vissuto almeno una volta nella vita. Per la creazione di questo meme, che si tratta di una “Image Macro”, ci siamo riferiti ad un meme già esistente e abbiamo deciso di cambiare la parte testuale (che prima era "Me after a day of peopling") mantenendo l’immagine, il formato, il carattere, i colori e le dimensioni. Abbiamo deciso di lasciare il testo in bianco affinché sia leggibile e ci sia complementarità tra il testo e l’immagine, senza che uno prevalga sull’altra. Confrontandoci con il gruppo la tematica del “WhatsApp down” è stata una problematica che tutti i membri hanno vissuto in prima persona almeno una volta nella vita. Questi down avvengono solitamente in maniera sporadica e consistono in un blocco della rete che interrompe qualsiasi servizio offerto dall’app, impedendo la comunicazione a tutti gli utenti. Abbiamo scelto quest’immagine poiché ci ha colpiti molto l’espressione del koala, che ci ha istantaneamente permesso di immedesimarci nel suo stato d’animo o in uno stato d’animo affine (noia, tristezza, solitudine, ecc.). Questo è legato al fatto che siamo generalmente iperconnessi e WhatsApp è radicalmente integrato nella nostra vita quotidiana. Infatti, la maggior parte di noi usa di continuo quest’app e farne a meno è davvero difficile: sembra di non poter più comunicare con il mondo intero! Per capire il meme da noi creato è sufficiente conoscere l’app WhatsApp, sapere cosa significa “WhatsApp down” e quali sono i disagi che creano i malfunzionamenti tecnologici ad esso legati. In secondo luogo, è anche importante riconoscere il “mood” del koala, che già in natura è un animale molto pacato e tranquillo e che, in questo meme, fa trasparire noia, tristezza e solitudine. Questo meme potrebbe essere riutilizzato in tutte quelle situazioni in cui si vogliono rimarcare le seguenti emozioni:
Noia
Tristezza
Solitudine
Disperazione
Sconsolazione
Per produrre una variazione di questo meme è necessario un sito web o un’applicazione (come, ad esempio, Canva o Imgflip.com) per poter modificare la parte testuale o l’immagine. Per poter usare queste app è spesso e volentieri necessaria una connessione internet e un dispositivo digitale appropriato.
MEME 2: originale
Il meme scelto pone un problema all’origine: l’immagine e la frase sono in netto contrasto! L’immagine del Papa, un uomo della Chiesa, un simbolo della pace e della compassione, collide con la frase “NEL DUBBIO MENA”. È come postare un’immagine di una torta al cioccolato e sotto scriverci LIGHT, una cosa non va con l’altra. Questo Meme non urta solo la sensibilità dei credenti, ma di gran parte della società. Il Papa è un personaggio conosciuto in tutto il mondo, da fedeli e non, e vederlo accostato ad una frase come questa crea un senso di disagio e di ingiustizia in chi osserva l’immagine. La scritta riapre il dibattito sulla violenza e potrebbe spingere le persone a quest’ultima. Qualcuno, stupidamente, non capendo che si tratta di uno scherzo, di una battuta ironica di basso valore umoristico, potrebbe pensare che se il Papa quando si arrabbia molto può decidere di “menare”, allora picchiare, o meglio la violenza in generale, può essere utilizzata e giustificata. Discutendo fra di noi siamo giunti alla conclusione che questo meme può essere classificato sia come hate speech, sia come disinformazione intenzionale.
I motivi alla base della nostra decisione sono semplici:
Hate Speech: perché la scritta e la dissonanza fra immagine e scritta a nostro avviso incitano alla violenza e di conseguenza all’odio delle altre persone.
Disinformazione intenzionale: usando una foto del Papa, un uomo conosciuto e rispettato da molte persone del mondo, l’obiettivo di raggiungere molte persone e la voglia di una diffusione veloce è palese. Se due più due fa quattro, e se la matematica non è un’opinione, possiamo dedurre che se a questa ovvia intenzione di diffusione rapida aggiungiamo l’intenzione di passare il messaggio che la violenza è giustificata, il risultato è un intenzionale obiettivo di disinformazione.
MEME 2: counter - meme
Il Papa è un simbolo di pace e non dovrebbe rappresentare un comportamento di odio verso i suoi fedeli. Per contrastare il messaggio problematico del meme del Papa, proponiamo una variante più positiva che trasmette il concetto opposto utilizzando una citazione conosciuta da tutti (“Porgi l’altra guancia”). Abbiamo scelto di modificare il meme originale cambiando solo la frase sotto del testo. La nostra idea è di rispondere quando incontriamo il meme controverso postando il nostro counter-meme in modo da far riflettere le persone sulla scelta della non violenza. Il nostro meme sarà accompagnato dagli hashtag: #papaXpace #papaNoOdio #pope4peace #noOdio #pace
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Amazigh il Marocco e le sue tante anime
Amazigh in Marocco è una parola molto importante, ricca di storia. E' il cuore della cultura berbera. La cultura di un antichissimo popolo del Maghreb, che è arrivato fino ai giorni nostri vivendo una vita semplice tra artigianato e agricoltura. Cosa vuol dire Amazigh? La parola "Amazigh" è un termine che viene utilizzato per indicare gli antichi popoli autoctoni del Nord Africa, noti anche come "Berberi". La parola "Amazigh" significa "uomo libero" o "uomo nobile" nella lingua berbera. I Berberi sono un gruppo etnico che ha una lunga storia e una ricca cultura che si è sviluppata nell'area del Maghreb (che include Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e parti del Sahara occidentale) per oltre 4.000 anni. Oggi costituiscono una parte importante della popolazione del Nord Africa e sono presenti in Paesi come Marocco, Algeria, Tunisia, Libia e altri. Dove vivono i Berberi in Marocco? I Berberi vivono in diverse parti del Marocco, ma sono concentrati principalmente nelle zone montuose e nelle regioni rurali del paese. Alcune delle regioni berbere più famose del Marocco includono le montagne dell'Atlante, l'Anti-Atlante, il Rif e l'Oriente del paese. Nelle zone montuose del Marocco, i berberi vivono in villaggi tradizionali di case in pietra o fango, chiamati "ksar" o "kasbah". Questi villaggi spesso si trovano in posizioni strategiche sulla cima delle colline o nelle valli strette, e spesso sono circondati da mura per protezione. Ci sono inoltre molte città in Marocco con una forte presenza berbera, come ad esempio Taroudant, Ouarzazate, Tafraout e Agadir. Anche a Marrakech, una delle città più famose del Marocco, ci sono quartieri berberi, come il quartiere di Targa. Che origini hanno i Berberi? Le origini dei Berberi sono state oggetto di studio da parte di molti ricercatori e storici, ma non c'è un consenso unanime su dove esattamente avessero avuto origine. Tuttavia, la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che i Berberi siano un gruppo etnico autoctono del Nord Africa, con radici che risalgono a migliaia di anni fa. Alcuni ricercatori sostengono che i Berberi siano discendenti degli antichi abitanti del Nord Africa, che risalgono almeno al periodo neolitico, quando le popolazioni autoctone dell'Africa del Nord erano principalmente cacciatori-raccoglitori. Altri invece suggeriscono che i Berberi abbiano radici in Asia, con l'arrivo di popolazioni provenienti dall'attuale Medio Oriente che si mescolarono con le popolazioni autoctone. Indipendentemente dalle loro origini, i Berberi hanno subito numerose influenze culturali lungo la storia, tra cui quelle dei Fenici, dei Romani, degli Arabi e dei Francesi, che hanno lasciato il loro segno nella loro lingua, cultura e religione. Che differenza c'è tra Arabi e Berberi? Gli Arabi e i Berberi sono due gruppi etnici distinti che vivono in Africa del Nord. Sebbene abbiano diverse differenze culturali e linguistiche, ci sono anche molte sovrapposizioni e interazioni tra le due comunità. Una delle principali differenze tra gli Arabi e i Berberi è la loro lingua. Gli Arabi parlano l'arabo, una lingua semitica che è stata diffusa in Africa del Nord dopo la conquista araba del VII secolo, mentre i Berberi parlano la lingua berbera, una lingua afroasiatica autoctona dell'Africa del Nord. Inoltre, gli Arabi hanno una forte presenza religiosa, essendo in maggioranza musulmani sunniti, mentre i Berberi sono divisi tra il Cristianesimo, l'Islam sunnita e lo Sciismo. Gli Arabi e i Berberi hanno, inoltre, tradizioni e costumi distinti. Gli Arabi hanno una cultura urbana, con una lunga storia di letteratura, filosofia, musica e danza, mentre i Berberi hanno tradizioni rurali e nomadi, con una forte connessione alla natura e all'agricoltura. Entrambi i popoli, però, risentono di molte influenze culturali e storiche, e spesso si sono mescolati e integrati nel corso dei secoli, creando così una cultura unica e diversificata nell'Africa del Nord. In copertina foto di Yassine Noamani da Pixabay Read the full article
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Majamaja, la casa sull’acqua
Si chiama Majamaja ed è una piccola casa sull’acqua nata dal progetto del finlandese Pekka Littow Anzi, in verità da una piccola casa è sorto un complesso di mini abitazioni ecologiche dal design minimalista che si trova a Laajasalo, una delle isole che fanno parte dell’arcipelago di Helsinki. Le costruzioni sono a misura d’uomo e ispirate all’armonia di vita tra uomo e natura in completa simbiosi. Qui si applicano i principi dell’uso di energia verde, l’autonomia dell’acqua pulita e un uso dello spazio interno ottimizzato. Helsinki è considerata una delle città più verdi e sostenibili del pianeta e questo è solo uno dei tanti progetti realizzati. Ha anche attuato politiche e adottato progetti ambientali innovativi, come l’utilizzo di energie rinnovabili, la promozione di trasporti sostenibili, la riduzione delle emissioni di gas serra e la tutela della biodiversità. La città è stata anche pioniera nella promozione dell’economia circolare.
Majamaja da vicino
Majamaja è un eco-cottage che misura 20 metri quadrati e usa materiali da costruzione sostenibili uniti ad un'estetica senza tempo e a finiture di alta qualità. Il progetto è volto alla sostenibilità: "L'autonomia energetica e idrica per le funzioni e le attrezzature abitative moderne è una grande sfida per le nostre società.", spiega l'architetto finlandese. "Oggi è possibile essere off-the-grid in modo confortevole attraverso un approccio responsabile che aiuta ad ottimizzare sia la produzione che il consumo di energia e acqua. Il vero apprendimento eco-educativo è evitare i consumi incuranti o eccessivi consentiti dalla rete". Per un’ estrienza cosiddetta Off-grid significa che i cottage non sono affatto collegati alla rete elettrica, all’ acqua, alla fognatura o al teleriscaldamento.
La vita nella natura e isolati dall’ urbanizzazione rappresenta un fenomeno in aumento. Infatti, 30la richiesta di abitazioni di questo tipo si sta diffondendo a livello mondiale. Si va alla ricerca di un rifugio ed è quindi Maja che significa proprio rifugio in lingua finlandese, la chiave per la nuova vita. Gli esterni si fondono con il paesaggio. Le case sono arroccate su uno sperone roccioso che si protende sul mare. La facciata con ampie vetrate comunica con l’ambiente circostante. All’esterno un ponte in legno offre uno spazio aggiuntivo di connessione per chi vuole respirare aria pura. Si ricicla, si risparmia, si utilizza ciò che la natura dona per vivere al meglio e in serenità lontani dallo stress e dalla frenesia ammirando un tramonto o la neve che cade leggera.
crediti fotografici: Marc Goodwin Read the full article
#architettura sostenibile#finlandia#mini case#sostenibilità#eco cabin#wood cabin#tiny house#Off Grid
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Il rabbino Ellen Bernstein, che vedeva l'ecologia come opera di Dio, muore a 70 anni Il ricordo del rabbino Ellen Bernstein: Ellen Bernstein, rabbino che ha coniugato ecologia e spiritualità, è scomparso all’età di 70 anni. La sua visione innovativa ha influenzato il movimento ambientalista ebraico. Il suo impegno per l’ecologia ebraica: Fondatrice di Shomrei Adamah nel 1988, Bernstein ha promosso il rispetto per la terra attraverso studi, conferenze e scritti. Ha portato una nuova interpretazione alle tradizioni ebraiche, mettendo in luce la connessione tra uomo e natura. Il messaggio di speranza attraverso la natura: Nel suo libro “Toward a Holy Ecology”, ha sottolineato l’importanza di amare e identificarsi con il mondo naturale per soluzioni
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"Ascolta Piccolo Uomo: il tuo retaggio è un diamante che brucia nella tua mano. Vedi te stesso come sei veramente. Ascolta quello che nessuno dei tuoi capi e rappresentanti oserà mai dirti: Sei un 'piccolo uomo qualsiasi'. Comprendi il duplice senso di queste parole: 'piccolo' e 'qualsiasi'. Sei afflitto dalla peste emozionale. Sei malato, molto malato, Piccolo Uomo. Non è colpa tua. Ma è tua responsabilità aver ragione di questa malattia.
È possibile uscire dalla trappola. Tuttavia per evadere dalla prigione bisogna prima ammettere di essere in prigione. La prigione è la struttura emozionale dell’uomo, la sua struttura caratteriale. È scarsamente utile escogitare sistemi filosofici sulla natura della trappola, se l’unica cosa da fare per uscire dalla trappola è conoscerla e trovarne l’uscita.
L'uomo rivestito di corazza é isolato dal contatto immediato con la natura, le persone e i processi. Perciò sviluppa un contatto sostitutivo, che é fondamentalmente caratterizzato dalla mancanza di autenticità. Ogni impulso d'amore incontra la barriera della corazza.
Per esprimersi deve aprirsi a forza un varco attraverso quel rigido muro; ma così si trasforma inevitabilmente in crudeltà ed odio. L'impulso d'amore originario apparirà, in connessione con l'impulso d'odio successivo, solo come un atteggiamento generale di esitazione, di ambivalenza, di autodisgusto e di dipendenza da tutto ciò che promette redenzione o scarica di tensione.
La corazza del corpo rende inaccessibili le sensazioni organiche fondamentali, e con esse l'autentica sensazione di benessere. Il senso del proprio corpo é smarrito, e con esso é perduta la naturale fiducia in se stessi: essi sono regolarmente rimpiazzi dall'inganno, da ostentazione di apparenze e da falso orgoglio.
La perdita della naturale autopercezione scinde la persona, in tutta l'ampiezza della sua apertura, in due entità opposte e contraddittorie: il corpo qui é incompatibile con l'anima o lo spirito là. La «funzione del cervello», l’«intelletto», viene separata dal resto dell'organismo; quest'ultimo viene «posto in subordine» come l'«emozione» e l' «irrazionale». Quel che é deplorevole in tutto ciò é il fatto che, entro il contesto dell'esistenza dell'uomo rivestito di armatura, tutto é logico e corretto"
~Ascolta, piccolo uomo~Wilhelm Reich
(Psichiatra austrico)
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"La Setta degli Elementi"
Il calderone celtico
Cernunnos
Il calderone celtico può essere considerato come il perno attorno cui gira l’apparato simbolico della mitologia celtica.
Il calderone è lo strumento per eccellenza dell’arte magica.
Al suo interno si producono i sortilegi che hanno il potere di trasformare la realtà.
Viene considerato una fusione dei quattro elementi di Acqua, Fuoco, Aria e Terra.
I Celti ne facevano il protagonista dei rituali, tipicamente celebrati in occasione dei solstizi ed equinozi. La finalità era raccogliere offerte, petizioni, simboli, e bruciare in esso tutto ciò che si voleva allontanare dalla vita terrena.
Secondo la tradizione, il calderone è fatto di ferro e si appoggia su tre piedi. Il primo simbolo che troviamo sta proprio nella sua stessa conformazione. Si tratta, infatti, di un’allegoria della trinità della Grande Dea.
- La Giovane, vergine e pura, è simbolo del nuovo inizio.
- La Madre, fertile e feconda, rappresenta la vita nel suo pieno sviluppo.
- La Vecchia è simbolo di saggezza, delle esperienze e conoscenze accumulate durante l’esistenza che sta per giungere al termine.
Si tratta, quindi, di una rappresentazione ciclica dei tre passaggi di nascita, vita e morte.
Cuore dell’alchimia, il calderone celtico simboleggia innanzitutto i momenti di grande passaggio.
Rinnovamento, cambiamento, resurrezione, consacrazione, sono tutti fenomeni e processi che hanno piena attinenza con le trasmutazioni realizzate in questo magico recipiente.
Nelle leggende e storie popolari ed epiche, il calderone apporta benessere al suo proprietario.
La condizione necessaria, però, è che sia puro di cuore. Senza questa purezza, difatti, la magia del calderone non si può attivare e qualsiasi tentativo sarà vano.
Per chi sa usarne la magia in modo positivo, il calderone assurge a simbolo di abbondanza. Può dare cibo, ricchezza e anche restituire la vita.
Un gran numero di calderoni celtici sono stati trovati sui fondali dei laghi del nord.
Una coincidenza, o forse no, vista la profonda connessione del calderone con l’elemento Acqua.
In occasione dei sacrifici, infatti, questo oggetto dalle valenze magiche veniva gettato in un lago.
Il significato era simbolico: augurare un nuovo inizio e quale luogo migliore se non nell’acqua fonte di vita e inizio di tutte le cose.
Quest’immagine era così importante per i Celti che gli stessi mari e oceani erano considerati come enormi calderoni.
Cernunnos è il dio della natura, signore degli animali, della caccia, degli alberi e della fertilità.
Le prime rappresentazioni conosciute di Cernunnos furono rinvenute nella Val Camonica, nel nord Italia, ma le scene più famose raffiguranti Cernunnos, circondato da vari animali, si trovano sul Calderone di Gundestrup
Le incisioni italiane rinvenute in Val Camonica mostrano una figura umana con corna di cervo, che reca in una mano qualcosa di molto simile a un torques, gioiello simbolo di nobiltà fra i Celti, e nell’altra un serpente ritenuto simbolo di rinnovamento e di rigenerazione.
Cernunnos è considerato come un tutt'uno con le pietre, le piante, gli animali, gli esseri umani, con le gerarchie angeliche e il ciclo delle stagioni, nonché, colui che favorisce la comunicazione con ogni spirito della natura.
Viene raffigurato in forma maschile, metà uomo, metà cervo, con una folta barba e corna di cervo alle quali vengono attribuiti poteri quali la rigenerazione delle foreste.
Solitamente viene rappresentato seduto su di un tronco d'albero o in mezzo all'erba, con le gambe incrociate.
Un altro nome ad egli associato è "il Dio verde" o Pan.
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