#poesia che ispira.
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"Ode alla speranza" di Pablo Neruda: un canto all’eternità e alla lotta umana. Recensione di Alessandria today
Il poeta cileno celebra la resilienza e la bellezza della natura in un inno universale
Il poeta cileno celebra la resilienza e la bellezza della natura in un inno universale Pablo Neruda, uno dei più grandi poeti del XX secolo, con la sua “Ode alla speranza” ci offre una poesia che fonde la maestosità della natura con l’inesauribile lotta dell’umanità. In questa composizione, il mare diventa il simbolo dell’eterno movimento e della speranza che alimenta l’animo umano, un luogo di��
#Alessandria today#analisi letteraria#analisi poesia Neruda#capolavori della letteratura mondiale#capolavori di Neruda#connessione uomo natura#crepuscolo marino#Emozioni in poesia#Google News#immagini poetiche#interpretazione poesia Neruda#italianewsmedia.com#letteratura latinoamericana#libri di Neruda#lirica cilena#lotta e speranza#mare simbolo#movimenti eterni#natura e umanità#Ode alla speranza#Pablo Neruda#Pablo Neruda biografia#Pier Carlo Lava#poesia che ispira.#poesia contemporanea#poesia d’amore per la vita#poesia del XX secolo#poesia di riflessione#poesia e filosofia#poesia e lotta
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pensavo di essermela cavata per questo mese e invece raffreddore di gennaio ✔️
insomma devo imparare questo maledetto poema (la foto in cirillico corsivo di lermontov incomprensibile solo per l'effetto drammatico) e devo scegliere le maledette opere da portare all'esame (ANCORA, SÌ). ho già fatto gogol' come prosa quindi mi resta ciò che non mi ispira: teatro e poesia, da cui ovviamente escludiamo a priori il futurismo perché mi rifiuto
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Le dita affusolate del sogno chiudono i miei occhi chè la realtà senza di te perde la sua magia Oltre il buio delle palpebre, invece, l'immagine tua mi ispira una promessa di felicità So che non mi basterebbe guardarti Non mi basterebbe inebriarmi del profumo della tua pelle, né toccarti mi appagherebbe. Solo se fossi parte di te, se mi sussurrassi il tuo nome sulle labbra, solo allora si placherebbe la mia anima. Il mio fuoco è inestinguibile, dimora nell'onirico, a un solo passo dalle tue ultime impronte sulla sabbia di un mare lontano. Riaprirò i miei occhi perché devo, e il riverbero del mio desiderio più profondo di te, mi renderà tollerabile il mondo ancora per un po', finché il tuo incanto non verrà a cercarmi ancora. ---- Antonio... Ti devo un sorriso, una carezza e un abbraccio, intanto grazie di cuore! Ancora una volta hai dimostrato di essere una persona di gran cuore e non finirò mai di ringraziarti per questa bellissima poesia.❤️❤️
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AMOUAGE - GUIDANCE - Chapter III Escape • The Odyssey Collection - Eau de Parfum - Novità 2023
From here to infinity...
In the garden of wisdom sublime corollas and heavenly fruits bloom, the olfactory mosaic comes together, each tile, each detail in its magnificent whole shines with light and harmony.
This fragrance is the guide you didn't know you deserved, it takes you by hand, lifts your heart, like poetry leads you into the boundless space of imagination.
In her stunning notes you can get the meaning of beauty, confirmation of femininity in its unchanging essence. Her embrace becomes divine ornament, her wake inspires sensitivity and charm, in her silent strength dwell grace and kindness.
None like her will be able to reserve you a place of honor in the paradise of senses.
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da qui verso l'infinito...
Nel giardino della sapienza fioriscono corolle sublimi e frutti celestiali, il mosaico olfattivo si compone, ogni tessera, ogni dettaglio nel suo magnifico insieme risplende di luce e armonia.
Questa fragranza è la guida che non sapevi di meritare, ti prende per mano, ti solleva il cuore, come poesia ti conduce nello spazio senza confini dell'immaginazione.
Nelle sue superbe note puoi comprendere il significato di bellezza, ricevere conferma della femminilità nella sua essenza immutabile, il suo abbraccio diviene ornamento divino, la sua scia ispira sensibilità e fascino, nella sua forza silenziosa dimorano grazia e gentilezza.
Nessuna come lei saprà riservarti un posto d'onore nel paradiso dei sensi.
Guidance di Amouage è la fragranza destinata a non conoscere l'oblio. Splendida reminescenza di quell'appagamento vero che non hai mai smesso di rincorrere, una sorta di appuntamento fatale, quando incontri il tuo doppio olfattivo e lo senti stare orgogliosamente, comodamente disteso sulla tua pelle.
È una poesia di Donne, la bellezza ineffabile della Cecilia di Leonardo, la femminilità velata di mistero, che attrae senza posa, alla quale concedi un tempo infinito nel disporre del tuo piacere.
Accoglie in un'atmosfera onirica, come appena varcata la soglia di un palazzo cerimoniale, tra sentori languidi di pera, nocciola e confortevoli volute di olibano. È un vestibolo odoroso che lusinga e preannuncia il glorioso disvelamento di un giardino d'incanto.
Eccoli in piena luce, gelsomino, rosa, osmanto si ergono all'unisono, risplendono nel fulgore delle aldeidi, la loro preziosa essenza padroneggia lo spazio, calamitata dai riflessi dorati dello zafferano.
Quanta malia, quanta mirabile armonia senti scorrere nel suo garbato incedere, è imponente il suo messaggio nella rima della memoria, tra i sontuosi accordi di ambra grigia, vaniglia, labdano, akigalawood e sandalo scopri l'eccelso, nel suo maestoso sillage ti abbandoni e lasci fluire lenta e piena la meraviglia di sentirla accanto.
Creata da Quentin Bisch.
Eau de Parfum 100 ml. Online qui
©thebeautycove @igbeautycove
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Non rispondete "Entrambe" o, peggio ancora, "Nessuna delle due", sareste banali e prevedibili. 😛 Grazie.
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#CharliePyne#DarioFo#EFGLondonJazzFestival#FilomenaCampus#FrancaRame#JaneFoole#Jazzmusic#LucretiaTheTambler#RodYoungs#stevelodder#ThePantryPizzaExpress#ThomasinaDeParis
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Anna Maria Maiolino
“Fortunatamente per mezzo dell’arte possiamo sovvertire repressioni e conflitti. Sovvertire nel senso di porre rimedio alle repressioni cercando di realizzare un’arte anticonformista e di intervento politico, e perciò rivoluzionaria, che renda possibile recuperare ciò che il nostro spirito ha di fondamentale: la dignità. Grazie all’arte ho potuto consegnare un posto nel mondo ai miei sentimenti.”
Anna Maria Maiolino è l’artista brasiliana di origine italiana insignita del Leone d’Oro alla carriera della Biennale di Venezia del 2024, insieme a Nil Yalter.
Nel corso della sua lunga carriera si è cimentata con ogni mezzo espressivo: pittura, incisione, scultura, poesia, fotografia, video e performance.
Sin dagli anni Sessanta, si ispira alla quotidianità femminile per opporre uno sbarramento all’egemonia maschile e a temi come la fame, la povertà, l’ingiustizia. Il suo percorso artistico è un viaggio verso la riappropriazione di un posto nel mondo.
È nata il 20 maggio 1942 a Scalea, in Italia, per poi emigrare con la famiglia a Caracas, nel 1954, ai tempi il Venezuela pagava il biglietto del viaggio in nave alle persone che migravano dall’Italia. Sin da piccola, disegnare aveva rappresentato, per lei, un rifugio e un conforto a una realtà estranea, aiutandola ad allontanare i ricordi di un’infanzia difficile, trascorsa durante gli anni più duri della guerra. Ha studiato alla Escuela de Artes Visuales Cristóbal Rojas fino al loro trasferimento a Rio de Janeiro, nel 1960, dove ha frequentato la Escola Nacional de Belas Artes. Aveva diciotto anni quando ha esposto per la prima volta, al XXI Salón Oficial de Arte Venezolano.
Dal 1967 è stata coinvolta nel movimento della Nova Figuração, che metteva in primo piano la partecipazione attiva del pubblico fruitore e un impegno e una posizione sui problemi politici, sociali ed etici.
Ha partecipato alla mostra Nova Objetividade Brasileira, al Museo d’Arte Moderna e le sue opere sono diventate un manifesto della resistenza al regime, così come delle crescenti disuguaglianze sociali del paese.
In quegli anni ha cominciato a occuparsi di disuguaglianze di genere sul duplice versante corporale e intimistico-spirituale.
I suoi dipinti e incisioni degli anni Sessanta sono piuttosto radicali, combinano l’immaginario pop con il repertorio tipico della Nova Figuração, concentrandosi su personaggi e narrazioni politiche, oltre che su riferimenti personali, corporei e familiari.
Si è sperimentata con tecniche appartenenti alla cultura popolare come i cordels, xilografie accompagnate da brevi poesie o filastrocche d’intrattenimento, come strumento di denuncia sociale.
Questo tipo di rappresentazioni erano ispirate dal Manifesto Antropofago di Oswald de Andrade in cui, l’immagine dell’indigeno cannibale, riportata nei resoconti dei colonizzatori, veniva utilizzata per contrapporre alla cultura europea un’identità completamente diversa, antagonistica, quasi spaventosa, che potesse liberare definitivamente il Brasile da secoli di sudditanza politica e culturale. Una contrapposizione alla politica del regime, sempre più repressiva e autoritaria, un’arte popolare, kitsch e associata spesso al “cattivo gusto”. In questo clima politico e culturale piuttosto intricato, ha dato vita a opere come Anna e Glu Glu Glu, entrambe del 1967.
Nel 1968 si è trasferita a New York grazie a una borsa di studio al The Pratt Graphics Center dove ha avuto modo di praticare la tecnica di incisione su metallo, acquaforte, allargando i propri orizzonti artistici.
In questi anni scrivere poesie è stata la sua modalità espressiva primaria e al suo ritorno in Brasile, alla fine del 1971, ha iniziato a creare disegni e composizioni basate su di esse (“Mapas Mentais”, 1971-74; “Book Objects”, 1971-76; “Drawing Objects”, 1971-76).
L’interazione performativa tra gli oggetti d’arte e il pubblico sono il nodo centrale del suo lavoro.
Anche il suo primo film realizzato nel 1973, In-Out (Antropofagia), dimostra lo stretto legame con il pensiero antropofagico. Nel video l’inquadratura è fissa sulla bocca dei personaggi ed è talmente stretta che a malapena sono visibili il naso e il mento. Un uomo e una donna che tentano di parlare, senza riuscirci: dalle loro bocche spalancate e in continuo movimento non esce alcun suono, talvolta sono bloccati, prima da una striscia di nastro adesivo nero, poi da un uovo e da sempre più numerosi fili di tessuto.
L’impossibilità di esprimersi è un’aperta denuncia della censura in atto nel Brasile di quegli anni. L’assenza di parole e la loro sostituzione con un respiro affannato fanno riferimento al sofoco (soffocamento), con cui ci si riferiva agli anni più duri della repressione della dittatura militare. Un oggetto che compare per la prima volta proprio in In-Out (Antropofagia) e che diventerà fondamentale nell’iconografia di Anna Maria Maiolino è l’uovo.
Nel 1981 ha messo in scena Entrevidas, in cui decine di uova sono sparse sul pavimento e sfidano l’artista a percorrere lo spazio come fosse un campo minato, tenendo conto della fragilità e della precarietà dell’uovo, simbolo della vita stessa.
Una delle sue opere più celebri è Por un fio del 1976 dove l‘artista è seduta tra sua madre e sua figlia nell’atto di tenere in bocca segmenti di corda, come a voler enfatizzare i legami familiari. Il suo linguaggio ci parla di un legame, profondamente femminile, ed estremamente fiero e coraggioso nell’affrontare i divieti e le violenze maschili.
Nel 1989 ha iniziato a lavorare con l’argilla per la serie Modeled Earth, con una nuova attenzione per l’espressione gestuale e sensoriale, un rituale che richiama una radice profonda, un tassello della sua identità. Ha poi sperimentato con cemento e gesso, realizzando grandi sculture murali.
Il lavoro manuale, il rapporto con la terra, i materiali elementari in sculture e rilievi, continuano ancora a oggi a far parte della sua attività creativa. Un’azione ripetitiva e banale che si fa pratica artistica.
La carta, più di una superficie su cui disegnare, è diventata materia e corpo, la serie Indicios è, infatti, composta da disegni realizzati su carta con ago e filo, con l’intento di denunciare la meccanicità di gesti quotidiani appartenenti alla sfera domestica femminile come cucire.
Un momento di svolta nella sua carriera artistica è stata la partecipazione all’esposizione Inside the Visible a Boston, nel 1996, composta da trenta artiste fra cui Louise Bourgeois, Mona Hatoum, Carol Rama, Charlotte Salomon, Cecilia Vicuña, per citarne qualcuna. Sulla copertina del catalogo c’era un’immagine della sua performance Entrevidas, che l’ha fatta conoscere a un più ampio pubblico.
Per la prima volta alla Biennale Arte di Venezia, nel 2024, Anna Maria Maiolino ha esposto una nuova opera di grandi dimensioni che prosegue e sviluppa la serie delle sue sculture e installazioni in argilla. Un lavoro che indaga i rapporti umani, le difficoltà comunicative e di espressione, percorrendo il labile confine tra fisicità e sfera intima e spirituale.
Oggi vive e lavora a San Paolo, in Brasile. Ha esposto nei principali musei di arte moderna e contemporanea del mondo.
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Dal Monte Fuji, montagna sacra nasce una poesia di Elisa Mascia
Immagine pexeles del Monte Fuji Specchio dell’anima. La spiritualità di chi è in ascesaper catarsi necessaria di pacetra i riflessi del Monte Fuji vi è intesadi mente – corpo nel silenzio non fugace. Cammino a ricercar tesori è l’impresa senza discernere realtà intorno tutto tacelegame profondo con l’uomo nella discesadotato d’acume,coglie essenza, sagace. Così che illumina e ispira poeti e…
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Primavera: festeggiamo il suo inizio con poesie e romanzi
La giornata di oggi, 20 marzo 2024, segna l'inizio della primavera. La stagione che segna la rinascita della natura dopo la lunga pausa invernale ha ispirato molti poeti e letterati che l'hanno voluta celebrare nelle loro opere. In questa giornata così speciale vogliamo ricordare in particolare una poesia e un romanzo che esprimono con potenza l'esplodere della primavera. L'inizio della primavera: come si calcola L'arrivo della primavera si verifica in un intervallo di giorni che tipicamente si estende dal 20 al 22 marzo. Questa leggera variabilità è dovuta al fatto che il movimento orbitale della Terra attorno al Sole non corrisponde esattamente alla durata di un anno come definito dal nostro calendario, pertanto le date possono variare leggermente. Nonostante questa fluttuazione, l'equinozio di primavera rimane il segnale costante che indica l'avvio della nuova stagione. Durante l'equinozio, che come è noto rappresenta quel particolare fenomeno astronomico in cui il Sole si trova in una posizione tale da rendere la durata del giorno equivalente a quella della notte, si verifica un perfetto equilibrio tra luce e oscurità. A partire da questo momento, le giornate si allungano progressivamente, con le ore di luce che superano quelle di buio, fino a raggiungere il culmine con il solstizio d'estate. Per quest'anno, l'equinozio si è verificato durante la notte passata, precisamente intorno alle ore 4:00, segnando così oggi come il giorno ufficiale che dà il benvenuto alla primavera. La primavera nella poesia: Alda Merini I calcoli descritti sono una scoperta relativamente recente. Prima di allora si seguiva la convenzione che la primavera iniziasse il 21 marzo. E' a questa tradizione che si ispira una delle più famose poesie di Alda Merini: "Sono nata di ventuno a primavera". La poetessa nacque, infatti, a Milano il 21 marzo 1931. In questo componimento, lungo solo nove versi, condensa tutta la sua esistenza. Attraverso la narrazione di quanto accade alla natura con l'avvento della primavera, racconta l'essenza della sua vita segnata, come sappiamo, dal disturbo mentale. L'inserimento del mito di Proserpina, alla quale gli antichi attribuivano l'alternanza delle stagioni, aggiunge solennità al componimento. Sono nata il ventuno a primaverama non sapevo che nascere folle,aprire le zollepotesse scatenar tempesta.Così Proserpina lievevede piovere sulle erbe,sui grossi frumenti gentilie piange sempre la sera.Forse è la sua preghiera. Nessuno può fermare la primavera: "Resurrezione" di Lev Tolstoj Per quanto gli uomini, riuniti a centinaia di migliaia in un piccolo spazio, cercassero di deturpare la terra su cui si accalcavano, per quanto la soffocassero di pietre, perché nulla vi crescesse, per quanto estirpassero qualsiasi filo d’erba che riusciva a spuntare, per quanto esalassero fiumi di carbon fossile e petrolio, per quanto abbattessero gli alberi e scacciassero tutti gli animali e gli uccelli, la primavera era la primavera anche in città, il sole scaldava, l’erba, riprendendo vita, cresceva e rinverdiva ovunque non fosse strappata, non solo nelle aiuole dei viali, ma anche fra le lastre di pietra, e betulle, pioppi, ciliegi selvatici schiudevano le loro foglie vischiose e profumate, i tigli gonfiavano i germogli fino a farli scoppiare; le cornacchie, i passeri e i colombi con la festosità della primavera già preparavano nidi, e le mosche ronzavano vicino ai muri, scaldate dal sole. Allegre erano le piante, e gli uccelli, e gli insetti, e i bambini. Ma gli uomini, i grandi, gli adulti, non smettevano di ingannare e tormentare se stessi e gli altri. Gli uomini ritenevano che sacro e importante non fosse quel mattino di primavera, non quella bellezza del mondo di Dio, data per il bene di tutte le creature, la bellezza che dispone alla pace, alla concordia e all’amore, ma sacro e importante fosse quello che loro stessi avevano inventato per dominarsi gli uni sugli altri. L'Incipit del romanzo "Resurrezione" di Lev Tolstoj è un vero e proprio manifesto. Scritto tra il 1889 e il 1899, conserva ancora oggi una straordinaria attualità. La cementificazione spinta e l'uso smodato di fonti di energia di cui oggi cerchiamo in ogni modo di liberarci sono tematiche con le quali ci confrontiamo ogni giorno. Il tripudio della primavera, che esplode ogni anno nonostante l'opera distruttiva dell'uomo è un messaggio di speranza. Un messaggio che, però, l'uomo non vuole cogliere. Egli dimostra, infatti, scarso interesse per ciò che il suo pianeta ha da offrirgli (purtroppo sempre meno). La sua attenzione è catalizzata da quanto ha inventato per dominare l'altro. Su questo punto si apre una riflessione che, continuando a seguire il filone letterario, ci riporta a un'altra opera di Tolstoj: "Guerra e pace". La guerra che trova sempre più teatri nel mondo e sempre più ragioni come metodo per la risoluzione dei conflitti e la pace che vede sempre più stravolto il suo significato. Il concetto di pace sembra essere diventato quasi un'offesa per i Paesi attaccati e uno strumento per personaggi che invece si è convinti non debbano vincere o di cui non vogliamo ascoltare le ragioni. In copertina foto di HeungSoon da Pixabay Read the full article
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Paradigma.
Etimologicamente, mostrare presso (παρα + δείκνυμι).
Poi abbiamo "esemplare".
Sinonimi, i due termini?
Non qui, non con Luca Gennatiempo.
Perché la sua fotografia qui recensita ispira l'impiego dell'accezione valoriale del lemma "esemplare".
La fotografia di Luca, ed insomma, è paradigmatica in quanto esemplificativa di prassi, e esemplare per quanto sortisce l'effetto d'esprimere un esito alto.
Per sovramercato, è pure un trattato su quanto ci si possa spingere in ritrazioni che non accendano le normative ire dei tempi bui che c'attraversano (Decreto Legislativo 196 del 2003 e successive integrazioni. Nella sua parte talebanica, intendo, non in quella virtuosa).
Visi non ancora in area di piena leggibilità, intendo.
Il nitore dell'high key è qui al servizio di una icastica rappresentazione scritta con penna ad inchiostro di china.
Oltre storie, grafie, intendo.
Grafie ch'incornicano storie con cartesiana concinnitas, intendo.
Come fosse film, intendo.
Come se un regista avesse imposto agli attori la disposizione che vediamo.
Loro posizione nella reciproca umana interazione.
Ma anche loro posizione rispetto agli oggetti.
Il lampione, gli speculari alberi, sinanco la petroliera ch'accarezza il capo di uno degli astanti.
Luca ha orchestrato il caso con mirabile sapienza.
E' un arazzo, questo.
Ove poesia sposa geometria.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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"Disattenzione" di Wisława Szymborska: un richiamo alla meraviglia del quotidiano. Recensione di Alessandria today
La poetessa polacca ci invita a riflettere sull'importanza di vivere con consapevolezza e stupore
La poetessa polacca ci invita a riflettere sull’importanza di vivere con consapevolezza e stupore Con “Disattenzione”, Wisława Szymborska ci offre un’opera che celebra la straordinarietà della vita quotidiana e l’importanza di non lasciare che la bellezza del mondo passi inosservata. Questa poesia, intrisa di ironia e introspezione, ci sprona a rivalutare il nostro rapporto con il tempo, la…
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prof mi ha dato l'ok, sono riuscita ad evitare la poesia (da approfondire, perché poi comunque la parte generale la devo sapere lo stesso) e per l'esame dovrò studiare un'opera di teatro che non mi ispira neanche un po' di fonvizin (l'ho scelta io ma con le spalle al muro anche se spero di cambiare idea poi) e anche se avrei preferito fare il teatro di čechov quest'ultimo me lo sono risparmiato per i racconti e anche se ancora non so bene bene quali so per certo che sarò assillante qui sopra con queste due cosine principalmente nei prossimi giorni
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Candide (Candido) in scena al XV Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro @ Spazio Teatro No'hma - Milano il 28 & 29 febbraio 2024
Prosegue con grande successo di pubblico la XV Edizione del Premio Internazionale intitolato al Teatro Nudo di Teresa Pomodoro. Tutto questo allo Spazio Teatro No'hma di Milano
Dopo il tutto esaurito per i cinque spettacoli che hanno visto in scena artisti provenienti da Argentina, Danimarca, Venezuela, Slovenia e Francia, per il sesto appuntamento della stagione 2023/ 2024 arriva allo Spazio Teatro No'hma la compagnia Ima Collab proveniente da Hong Kong, Cina.
Lo spettacolo si intitola Candide ed è una rivisitazione del celebre Candido, il racconto filosofico e allo stesso tempo romanzo di viaggio e formazione scritto dal filosofo, drammaturgo, romanziere e poeta francese Voltaire nel 1759; quel Candido, giovane ingenuo che crede alle parole del suo precettore Pangloss, il quale sostiene che tutto va "nel migliore dei modi possibili nel migliore dei mondi possibili".
Adattato e creato dalla compagnia Ima Collab con il pluripremiato regista Chan Chu-hei – che allo Spazio Tearo No'hma ha gia diretto l'applaudito Lu-Ting. Il tritone nel 2021 - Candide è caratterizzato da personaggi stravaganti, narrazioni poetiche, danze, canti e musica dal vivo.
Lo spettacolo si ispira anche a una antica poesia cinese intitolata "Ritorno ai campi", scritta da Tao Yuanming (346-427 d.c.) considerato l'iniziatore della lirica di paesaggio.
Candide è stato presentato in anteprima al Festival Fringe di Edimburgo 2023 ed è stato premiato con il secondo posto all'Asian Arts Awars per la migliore regia.
La compagnia Ima Collab è stata fondata nel 2022 da Chan Chu-hei. E' in realtà una sorta di piattaforma artistica che letteralmente significa "creazione di immagini". Il suo obiettivo è la formazione di una nuova generazione di artisti attraverso la collaborazione tra i "veterani" e gli aspiranti professionisti del teatro.
Ima Collab ha debuttato con "Théâtre sans animaux" (Ribes) al French May Arts Festival 2022.
"Ci ha colpito la rivisitazione originale, divertente e allo stesso tempo poetica di un classico della letteratura e del teatro. Questo adattamento offre al pubblico una analisi fantasiosa e stimolante della condizione umana proponendo così una insolita opportunità di riflessione sui tempi in cui viviamo" – spiega Livia Pomodoro, Presidente dello Spazio Teatro No'hma Teresa Pomodoro.
Le date di mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio saranno trasmesse in streaming sui canali del teatro.
L'ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria.
Per informazioni consultare il sito www.nohma.org o scrivere a [email protected].
Spazio Teatro No'hma
Stagione 2023/2024 – In Viaggio
XV Edizione Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro
Candide
Ima Collab
Hong Kong Cina
Un adattamento del Candido di Voltaire
Regia e adattamento: Chan Chu-hei
Drammaturgia e adattamento: Eugene Chan, Tsang Hoi-yu, Chan Sau-ming
Musiche originali: Julia Mok
Coreografie: Julia Mok, Yuen Fai
Luci: Au Yeung Hon-ki
Con: But Sau-in, Chan Chung-yan Emma, Eugene Chan, Chan Pui-sze Dolphin, Ho Chun-long, Lai Chai-ming, Lam Leung-kit, Tang Ho-wai Sam, Tsang Hoi-yu,
Tsang Tsz-ying Noelle
Compagnia: Ima Collab
*Nella performance è presente la poesia cinese Ritorno ai campi di Tao Yuanming (346-427 d.C.)
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ETAT LIBRE D'ORANGE - SOUS LE PONT MIRABEAU - Eau de Parfum - Novità 2023 -
P+P what a terrific alchemy. Poems + Perfumes. Is there anything better than that to shake your S+S? Senses and Soul reply right away.
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Che stupefacente alchimia quando le fragranze scuotono la curiosità e sono ganci di riflessione su quanto si è appreso nella vita, soprattutto sui testi scolastici, sulle buone letture fatte nel tempo, su quanto certe esperienze si siano poi trasformate in una trama fitta di passione e condivisione.
Ritrovare Guillame Apollinaire in questa nuova fragranza di Etat Libre d'Orange - Sous le Pont Mirabeau - è stato come aprire un varco di luce nella memoria.
Apollinaire è uno dei grandi della poesia moderna, coniò il termine 'esprit nouveau' dando significato alle avanguardie artistiche francesi d'inizio 900.
La sua poesia multisensoriale vive nella sostanza del ricordo, affrancata dai confini del tempo, ne contrasta la forza dissipatrice per divenire incorruttibile.
Nei versi della sua celeberrima ‘Le Pont Mirabeau’, cui la fragranza si ispira, scorre la malinconia per un amore perduto, la nostalgia di un tempo che non conosce futuro e quella speranza violenta e timida che fu cara a Baudelaire.
E questa sensazione di fluire, del moto perpetuo e sincopato delle acque della Senna traspare da rigorosi accordi acquatici e minerali.
La sensazione in apertura è di freschezza acidula brumosa rubata alle luci dell'imbrunire, di sentori terrosi e metallici sostenuti dalla forza calma dei legni, sandalo e cedro.
Sono aromi sospesi e lenti, meditativi nel solenne evaporare dell'incenso, nel prolungato riverbero ozonato, rischiarati dagli accenti erbacei delle foglie di violetta, dalla poetica rima dell'ambra grigia.
E ancora, come a voler trattenere in circolo le sensazioni di attesa e speranza, riemergono i legni, più confortanti e magnetici nel loro levarsi dal fraseggio distensivo di vaniglia e muschi.
É indossare una poesia.
Creata da Mathieu Nardin.
Eau de Parfum 100 ml. In selezionati p.v.
©thebeautycove @igbeautycove
IL PONTE MIRABEAU Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna E i nostri amor Che io me ne sovvenga La gioia mai mancò dopo il dolor Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora Le mani nelle mani restando faccia a faccia Lasciam che giù Sotto l’arcata delle nostre braccia D’eterni sguardi passi l’onda lassa Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora L’amore se ne va come va la corrente L’amore va Come la vita è lenta E come la Speranza è violenta Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora Giornate e settimane il tempo corre Né più il passato Né più l’amore torna Sotto il ponte Mirabeau la Senna scorre Venga la notte rintocchi l’ora I giorni se ne vanno io non ancora
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Il ponte Mirabeau deve parte della sua fama a questa celeberrima poesia di Apollinaire. Costruito nel biennio1895/97 ha una struttura a tre arcate in acciaio e collega la riva sinistra del 15°arrondissement alla destra del 16°. Quattro imponenti sculture in bronzo, poste alla base dei pilastri di sostegno, rappresentano l'abbondanza, la navigazione, il commercio e la città di Parigi. E' uno dei ponti più romantici della Ville Lumière, da sempre cantato e celebrato da artisti e letterati.
Elogio in fragranza al poeta Guillaume Apollinaire, che coniò il termine “esprit nouveau” per rappresentare l’avanguardia dei tempi moderni. Apollinaire aveva in se la genialità dell'innovatore, fu un visionario nell'approcciare le nuove correnti artistiche e il primo a riconoscere la valenza della pittura metafisica.
Il ponte Mirabeau è una delle sue poesie più belle, tratta dalla raccolta Alcools del 1913, in cui l'autore applica ai versi i principi della pittura cubista, le liriche non servono uno schema, non presentano un soggetto ricorrente ma, soprattutto, sono libere e non costrette in spazi limitati dalla punteggiatura.
Il ponte ha per Apollinaire una profonda valenza simbolica, è metafora del sentimento amoroso, luogo che induce a riflettere su sentimenti e tempo. Malinconia e visione onirica si fondono palesando il tratto distintivo dello stile del poeta, la sua poesia non è solo parola, è anche tattile, udibile, percepibile con i cinque sensi, qui sta la sua straordinarietà.
C'è il riferimento alla Senna, all’acqua che scorre veloce come il tempo, alle cose smarrite in esso, all'amore perduto per la pittrice Marie Laurencin, il ricordo e la nostalgia, la consapevolezza di ciò che non potrà tornare, l' abisso di solitudine e malinconia. Tutto passa, la giovinezza e la felicità spazzate via per sempre e la citazione alla 'speranza violenta' di Baudelaire è più che appropriata, poichè la tristezza ha per lui lo stesso significato, di violenza e timidezza congiunte.
E se il tema del tempo è cruciale in quest'opera, la protagonista assoluta è la poesia stessa. Tutto ciò che resiste all’azione distruttrice e implacabile del tempo è il dono di queste parole. Il dolore della separazione viene lenito dalla bellezza, dallo splendore del verbo poetico, che possiede la stessa funzione salvifica della memoria.
©thebeautycove
#etat libre d'orange#sous le pont mirabeau#perfume#niche perfumes#scent2023#livelovesmell#thebeautycove
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Candide (Candido) in scena al XV Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro @ Spazio Teatro No'hma - Milano il 28 & 29 febbraio 2024
Prosegue con grande successo di pubblico la XV Edizione del Premio Internazionale intitolato al Teatro Nudo di Teresa Pomodoro. Tutto questo allo Spazio Teatro No'hma di Milano
Dopo il tutto esaurito per i cinque spettacoli che hanno visto in scena artisti provenienti da Argentina, Danimarca, Venezuela, Slovenia e Francia, per il sesto appuntamento della stagione 2023/ 2024 arriva allo Spazio Teatro No'hma la compagnia Ima Collab proveniente da Hong Kong, Cina.
Lo spettacolo si intitola Candide ed è una rivisitazione del celebre Candido, il racconto filosofico e allo stesso tempo romanzo di viaggio e formazione scritto dal filosofo, drammaturgo, romanziere e poeta francese Voltaire nel 1759; quel Candido, giovane ingenuo che crede alle parole del suo precettore Pangloss, il quale sostiene che tutto va "nel migliore dei modi possibili nel migliore dei mondi possibili".
Adattato e creato dalla compagnia Ima Collab con il pluripremiato regista Chan Chu-hei – che allo Spazio Tearo No'hma ha gia diretto l'applaudito Lu-Ting. Il tritone nel 2021 - Candide è caratterizzato da personaggi stravaganti, narrazioni poetiche, danze, canti e musica dal vivo.
Lo spettacolo si ispira anche a una antica poesia cinese intitolata "Ritorno ai campi", scritta da Tao Yuanming (346-427 d.c.) considerato l'iniziatore della lirica di paesaggio.
Candide è stato presentato in anteprima al Festival Fringe di Edimburgo 2023 ed è stato premiato con il secondo posto all'Asian Arts Awars per la migliore regia.
La compagnia Ima Collab è stata fondata nel 2022 da Chan Chu-hei. E' in realtà una sorta di piattaforma artistica che letteralmente significa "creazione di immagini". Il suo obiettivo è la formazione di una nuova generazione di artisti attraverso la collaborazione tra i "veterani" e gli aspiranti professionisti del teatro.
Ima Collab ha debuttato con "Théâtre sans animaux" (Ribes) al French May Arts Festival 2022.
"Ci ha colpito la rivisitazione originale, divertente e allo stesso tempo poetica di un classico della letteratura e del teatro. Questo adattamento offre al pubblico una analisi fantasiosa e stimolante della condizione umana proponendo così una insolita opportunità di riflessione sui tempi in cui viviamo" – spiega Livia Pomodoro, Presidente dello Spazio Teatro No'hma Teresa Pomodoro.
Le date di mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio saranno trasmesse in streaming sui canali del teatro.
L'ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria.
Per informazioni consultare il sito www.nohma.org o scrivere a [email protected].
Spazio Teatro No'hma
Stagione 2023/2024 – In Viaggio
XV Edizione Premio Internazionale Il Teatro Nudo di Teresa Pomodoro
Candide
Ima Collab
Hong Kong Cina
Un adattamento del Candido di Voltaire
Regia e adattamento: Chan Chu-hei
Drammaturgia e adattamento: Eugene Chan, Tsang Hoi-yu, Chan Sau-ming
Musiche originali: Julia Mok
Coreografie: Julia Mok, Yuen Fai
Luci: Au Yeung Hon-ki
Con: But Sau-in, Chan Chung-yan Emma, Eugene Chan, Chan Pui-sze Dolphin, Ho Chun-long, Lai Chai-ming, Lam Leung-kit, Tang Ho-wai Sam, Tsang Hoi-yu,
Tsang Tsz-ying Noelle
Compagnia: Ima Collab
*Nella performance è presente la poesia cinese Ritorno ai campi di Tao Yuanming (346-427 d.C.)
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Verona: Martedì sera al Camploy la poesia di Andrea Zanzotto ispira il Teatro della compagnia Anagoor in 'ECLOGA XI'
Verona: Martedì sera al Camploy la poesia di Andrea Zanzotto ispira il Teatro della compagnia Anagoor in 'ECLOGA XI'. Martedì 27 febbraio, alle 20.45 al Teatro Camploy, la Compagnia Anagoor torna in scena con un progetto teatrale dal linguaggio raffinato ispirato dalla poesia di Andrea Zanzotto. Il Gruppo nella sua produzione artistica è da sempre impegnato a osservare la storia dalla periferia, il rapporto con la tradizione, con la sofferenza per la devastazione e la tenacia nel rinnovare la fiamma di arti solo apparentemente inascoltate, che emerge con forza in questo nuovo incontro con la parola poetica di Andrea Zanzotto con cui condivido il profondo sentire. Lo spettacolo Ecloga XI, dal linguaggio affascinante e ricco di contaminazioni, caratteristiche artistiche del gruppo, parte dai testi del poeta di Pieve di Soligo per far emergere la relazione tra politica, lingua, ambiente naturale e paesaggio attraverso linguaggi diversi, da quelli visivi alla poesia appunto, per raccontare il reale e le sue fratture. Il titolo di questo lavoro allude alla raccolta di versi "IX Ecloghe" che Andrea Zanzotto pubblicò nel 1962. Il poeta sceglieva per modestia di stare un passo indietro a Virgilio e alle dieci ecloghe delle Bucoliche. Il sottotitolo 'un omaggio presuntuoso alla grande ombra di Andrea Zanzotto', richiama quanto Zanzotto stesso fece con Virgilio. Non è un gioco di parole, ma la descrizione perfetta di una relazione complessa e vitale con una tradizione precedente, che stavolta Anagoor intraprende con il poeta di Pieve di Soligo, per realizzare il nuovo spettacolo. Muovendosi tra tecnologia, video e teatro, Anagoor, il pluripremiato collettivo italiano, vincitore del Leone d'Argento per il Teatro alla Biennale Teatro 2018 e di numerosi altri premi in Italia e all'estero, si confronta da anni e con ostinata, ricercata inattualità, con grandi maestri del passato, da Giorgione a Virgilio, fino appunto al poeta Zanzotto. Un lavoro profondo che tra simboli e archetipi conduce a una memoria culturale collettiva. Non solo teatro. In occasione dello spettacolo sarà possibile approfittare di altri due appuntamenti. 'La tragedia della specie'. Installazione video a cura di Anagoor presso Il Meccanico - Grenze Arsenali Fotografici in Via S. Vitale, 2/B, (37129, Verona). Giornate di apertura e orari: 27 febbraio 19 - 20; 2 – 3 marzo ore 10 – 12 e 16 – 19. L'ingresso è gratuito. 'Todos los males' . Esordio cinematografico della compagnia Anagoor (Leone d'argento alla La Biennale di Venezia Teatro 2018) nato da una messinscena dell'opera Gli Inca del Perù di Jean Philippe Rameau per la SAGRA MUSICALE MALATESTIANA di Rimini. Alla proiezione seguirà un incontro con il regista Simone Derai, moderato dal Circolo del Cinema, cui interverranno il docente di lettere Università degli Studi di Verona Massimo Natale e Stefano Soardo, musicista, compositore e Direttore musicale di Fucina. Martedì 5 marzo alle ore 20.45 al Teatro Fucina Machiavelli (ex Mazziano, via Madonna del Terraglio 10 Verona) Biglietti in prevendita: http://www.fucinaculturalemachiavelli.com/.../todos-los.../ Ecloga XI: testi di Andrea Zanzotto con Leda Kreider e Marco Menegoni. Musiche e sound design Mauro Martinuz, drammaturgia Simone Derai, Lisa Gasparotto, regia, scene, luci Simone Dearai con il sostegno di MiC e Regione Emilia-Romagna. Informazioni. Programma completo sul sito www.spettacoloverona.it sulla pagina facebook L'Altro Teatro Verona, sul profilo Instagram L'Altro Teatro Verona.Camploy. Biglietti disponibili da Box Office Verona - via Pallone 16 - tel. 045 80 11 154. Biglietti online disponibili sui circuiti: www.boxol.it/, http://www.boxofficelive.it e www.myarteven.it Il botteghino del Teatro Camploy sarà aperto la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20 per l'acquisto dei biglietti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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