#collaborazione industriale
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Acea e Amazon Web Services: memorandum di un anno per l'Innovazione e lo sviluppo tecnologico
Roma, 18 giugno 2024 – Amazon Web Services (AWS) e ACEA, uno dei principaligruppi industriali italiani che opera nei settori dell’idrico, dell’energia e dell’ambiente,hanno annunciato oggi la firma di un Memorandum d’Intesa (MoU) per collaborare suiniziative strategiche nell’innovazione e nello sviluppo tecnologico, con un focus suintelligenza artificiale, IoT e sostenibilità.Il memorandum, della…
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SIMEST (Gruppo CDP) e Unione Industriali Torino siglano un protocollo d’intesa per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese del territorio. Roma. Torino
Impegno per la realizzazione di progetti di filiera e missioni all’estero. Focus sulla promozione degli strumenti SIMEST e sulla formazione
Impegno per la realizzazione di progetti di filiera e missioni all’estero. Focus sulla promozione degli strumenti SIMEST e sulla formazione Roma/Torino, 17 febbraio 2025 – SIMEST, la Società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e Unione Industriali Torino, l’associazione territoriale aderente a Confindustria, hanno sottoscritto un protocollo…
#Alessandria today#aziende italiane#business internazionale#collaborazione istituzionale.#Competitività#consulenza strategica#Crescita economica#crescita industriale#desk virtuale#economia globale#Export#finanza agevolata#Globalizzazione#Google News#Gruppo CDP#imprese torinesi#Innovazione#Internazionalizzazione#Investimenti#investimenti strategici#italianewsmedia.com#Made in Italy#mercati emergenti#mercati esteri#missioni all’estero#opportunità per le imprese#Pier Carlo Lava#PMI#prestiti partecipativi#Progetti di filiera
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OPERATIVI I PRIMI TRENI ALIMENTATI CON OLIO DA CUCINA

In arrivo un nuovo treno alimentato a olio da cucina. Lineas, operatore privato di trasporto ferroviario di merci in Europa, ha infatti avviato la sperimentazione della locomotiva che utilizza il biocombustibile Fame con l’obiettivo di sostituire nel più breve tempo possibile i treni a diesel con nuovi alimentati proprio da olio da cucina.
Il Fame (acronimo per fatty acid methyl ester, estere metilico di acidi grassi) è uno speciale biodiesel ottenuto da acidi grassi di olio vegetale fatti reagire in eccesso di alcool metilico. Benché il biocombustibile Fame sia già utilizzato nei motori marini e nei sistemi di combustione semplici, non era ancora stato testato per il trasporto ferroviario. I test proseguiranno fino a giugno e riguardano il porto commerciale di Gand in Belgio. Lineas è ottimista dal momento che fino ad ora la sperimentazione è stata un successo. “I test attualmente condotti con Fame evidenziano i nostri sforzi per implementare soluzioni di trasporto sostenibili”, afferma Bernard Gustin, Presidente esecutivo di Lineas. “Ci impegniamo a ridurre il nostro impatto ambientale garantendo al contempo l’efficienza e l’affidabilità dei nostri servizi.” Lineas infatti punta a ridurre le proprie emissioni del 42% entro il 2030 sottolineando però che c’è un gran bisogno di un ulteriore sviluppo delle infrastrutture per consentire un uso diffuso di questi combustibili. Attualmente infatti non esiste alcuna infrastruttura di rifornimento per la fornitura di biocarburanti, il che ne ostacola la diffusione immediata. Il progetto sperimentale è reso possibile grazie alla collaborazione con Cargill, gruppo agro-industriale che ha deciso di scommettere sulla particolare soluzione e proprio la cooperazione con varie realtà produttive è ciò che Lineas auspica per accelerare la transizione verso carburanti per trasporti sostenibili.
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Fonte: Lineas
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Io da ieri continuo a pensare a quei disgraziati del team marketing Balocco. Quelli che in una riunione di brainstorming, svariati mesi prima del Natale, hanno avuto la brillante idea di fare questa operazione commerciale in collaborazione col top di gamma delle influencer, il non plus ultra, massì, puntiamo in alto, successo assicurato! E così hanno pagato un cachet esorbitante, si sono ritrovati con il 20% di prodotto invenduto (costi per realizzarlo, costi per distribuirlo, costi per smaltirlo), e alla fine si sono pure beccati circa mezzo milione di multa per pubblicità ingannevole. E sì che se ne erano anche preoccupati: non volevano esplicitare una relazione diretta tra vendite e donazione, perché non sussisteva. E perché va bene che la charity rende tutto più notiziabile (viceversa chi se lo caga un pandoro industriale che costa 10 euro), ma non si può proprio dichiarare il falso, speculare sull’equivoco, strumentalizzare la beneficienza e intestarsi meriti e donazioni che non ci sono, no? E invece sì. La comunicazione che ne è derivata (comunicazione che, per chi non lo sapesse, parte sempre da un comunicato stampa congiuntamente redatto e approvato dalle parti), era ingannevole per i consumatori. Tutto in buona fede, s’intende. Mi chiedo se quei disgraziati abbiano ancora un impiego o se, come succede nel mondo dei comuni mortali plebei alle dipendenze di qualcuno, non sia saltata qualche testa. Mi chiedo se quelle teste sappiano ancora come pagare le rate del mutuo a tasso variabile oppure no. Mi chiedo soprattutto se questa vicenda possa diventare una bella case history di insuccesso, di quelle raccontate ai corsi di alta formazione, di lauree in digital-cose, insomma una parabola che serva a formare i futuri manager e a ricordare alle aziende che i soldi possono essere investiti diversamente: in beneficenza a chi ne ha bisogno, certo, ma pure distribuendo premi di produzione ai dipendenti, offrendo benefit aziendali ai lavoratori, retribuendo gli straordinari (ove non retribuiti); assumendo le persone invece di fare tagli sistemici all’organico da anni; investendo sulla formazione del personale; aumentando gli stipendi che sono fermi da decenni e sono tra i più bassi in Europa mentre il costo della vita è alle stelle. Avete letto che per circa la metà dei 40enni che percepiscono la tredicesima, essa va destinata in toto al pagamento delle spese arretrate? No, per dire, cosa accade in questa privilegiata fetta del mondo occidentale. Qualche volta, in qualche corso, qualcuno disse: non esiste pubblicità migliore per un’azienda di quella che fanno i dipendenti soddisfatti. In quel caso, non vi arrivano nemmeno le multe dell’Antitrust, pensate un po’. Con cordialità, dalla mia anima ingenua, populista e sindacalista. Memorie Di Una Vagina, Facebook
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“ Le invenzioni e le scoperte portano benefici a tutti. Il progresso della scienza è una faccenda che riguarda tutto il mondo civile. Non ha una vera importanza il fatto che un uomo di scienza sia inglese, francese o tedesco. Le sue scoperte sono a disposizione di tutti e per trarne profitto non occorre niente di più dell'intelligenza. Il mondo dell'arte, della letteratura e del sapere, è internazionale; quel che vien fatto in un paese, non vien fatto per quel paese, ma per l'umanità. Se ci domandiamo che cosa eleva la umanità al disopra delle bestie, che cosa ci permette di considerare la razza umana più importante di qualsiasi specie di animali, scopriremo che non sono cose delle quali una nazione può avere la proprietà esclusiva, ma sono tutte cose che il mondo intero può spartirsi. Coloro che tengono a queste cose, coloro che desiderano vedere l'umanità feconda nel lavoro che soltanto gli uomini possono fare, non baderanno gran che ai confini nazionali e si cureranno ben poco di sapere a quale Stato un individuo deve fedeltà.
L'importanza della cooperazione internazionale al difuori del campo della politica mi è stata dimostrata dalla mia stessa esperienza. Fino a poco tempo fa ero occupato nell'insegnamento di una nuova scienza che pochi uomini al mondo erano in grado di insegnare. Il mio lavoro si basava soprattutto sull'opera di un tedesco e di un italiano. I miei allievi venivano da tutto il mondo civile : Francia, Germania, Austria, Russia, Grecia, Giappone, Cina, India e America. Nessuno di noi era cosciente di un senso di diversità nazionale. Ci sentivamo un avamposto della civiltà, occupati a costruire una strada nella foresta vergine dell'ignoto. Tutti collaboravano all'impresa comune e nell'interesse di questo lavoro le inimicizie politiche delle nazioni sembravano insignificanti, temporanee e futili. Ma non è soltanto nell'atmosfera piuttosto rarefatta di una scienza astrusa che la collaborazione internazionale è vitale per il progresso della civiltà. Tutti i problemi economici, la questione di garantire i diritti della mano d'opera, le speranze di libertà in patria e di umanità fuori, poggiano sulla creazione di una buona volontà internazionale. Finché odio, sospetto e paura, dominano i sentimenti degli uomini, non possiamo sperare di sfuggire alla tirannia della violenza e della forza bruta. Gli uomini devono imparare ad essere coscienti degli interessi comuni dell'umanità che sono identici, piuttosto che ai cosiddetti interessi dai quali le nazioni sono divise. Non è necessario, e neanche desiderabile, eliminare le differenze di educazione, di usi e di tradizioni tra le diverse nazioni. Queste differenze danno ad ogni singola nazione la possibilità di contribuire in modo distintivo alla somma totale della civiltà del mondo. “
Bertrand Russell, Le mie idee politiche. Una guida per orientarsi nelle ideologie politiche di tutti i tempi, traduzione di Adriana Pellegrini, Longanesi & C. (serie ocra, collana Pocket saggi n° 525), 1977; pp. 144-46.
[1ª Edizione originale: Political Ideals, New York: The Century Co., 1917; full text Here]
NOTA: nella prefazione l’autore puntualizza: «Questo libro è stato scritto nel 1917, ma pubblicato soltanto in America. Avrebbe dovuto essere una serie di conferenze, ma il ministero della Guerra lo impedì. Il primo capitolo doveva essere una conferenza da tenersi a Glasgow, presieduta da Robert Smillie, presidente della Federazione Minatori. Poco prima della data fissata per la conferenza il governo mi proibì l'ingresso in quelle che venivano chiamate « zone proibite », tra le quali era compresa Glasgow. Queste zone comprendevano tutto quanto si trovava vicino alla costa, e l'ordine era inteso contro le spie, per impedire che facessero segnalazioni ai sottomarini tedeschi. Il ministero della Guerra fu tanto cortese da dire che non mi sospettava di spionaggio a favore dei tedeschi; mi accusò soltanto di fomentare il disinteresse industriale, allo scopo di por fine alla guerra. Smillie annunciò che avrebbe tenuto la riunione di Glasgow nonostante la mia inevitabile assenza e infatti lesse la conferenza che avrei dovuto tenere io. Il pubblico rimase piuttosto sorpreso dalla differenza dal suo solito stile; ma alla fine, Smillie annunciò di aver letto la conferenza proibita. Il governo aveva troppo bisogno di carbone per agire contro di lui.»
#Bertrand Russell#Le mie idee politiche#libertà#nazionalismo#intellettuali del XX secolo#filosofia#scienza#progresso#libri#ricerca scientifica#saggi#scritti saggistici#letture#citazioni#comunità scientifica#intelligenza#cultura#umanità#leggere#libertà di pensiero#saggistica#politica#civiltà#educazione#cooperazione internazionale#insegnamento#filosofi del '900#Prima guerra mondiale#Adriana Pellegrini#internazionalismo
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Giappone e Stati Uniti produrranno congiuntamente missili Patriot PAC-3/MSE L’Amm.ne Biden ed il Governo del Primo Ministro Fushida hanno intavolato le trattative relative la possibile produzione congiunta di missili per il sistema antimissile Patriot PAC-3/MSE. Questa possibile e probabile partnership tra Giappone e Stati Uniti è stata avviata nel recente vertice tra il Primo Ministro Fushida ed il Presidente Biden nel ambito di una più stretta collaborazione industriale e militare tra i due Paesi. In Giappone la Air Self-Defense Force (JASDF) da diversi anni dispone di sistemi Patriot PAC-2 per la difesa aerea a lungo raggio che sono stati integrati in tempi più recenti dai PAC-3/MSE per la difesa
#Forze_Aeree#Forze_Armate#Geopolitica#Industria_della_Difesa#Lockheed_Martin#Mitsubishi_Heavy_Industries#Raytheon#giappone#jasdf#Mitsubishi_Heavy_Industries_Maritime_Systems#MSE_Patriot_PAC_3#Raytheon_Missiles_and_Defense#RTX#stati_uniti
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C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO
Un evento che intende onorare un momento storico decisivo per l'evoluzione economico-sociale del nostro paese "...un novello stabilimento mosso dalle acque dell'Olona si vide sorgere in Solbiate, e tosto crebbe in guisa che fu il maggiore della Lombardia. E con la nuova del filare, aumentarono ancora l'avita arte del tessere, agli antichi telai a mano aggiungendone molti e molti meccanici" (Pasolini P.D., Memorie storiche della famiglia Ponti, Galeati, Imola 1876)

Il Comune di Solbiate Olona e la Commissione Biblioteca organizzano in collaborazione con il Gruppo Anziani Solbiatesi ...C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO... 23 Agosto 1823: inizia la storia di un avventura cotoniera che trasformerà la vita di un paese 21-22 ottobre 2023: Solbiate olona celebra il Bicentenario di fondazione del Cotonificio "Andrea Ponti" PROGRAMMA Sabato 21 Ottobre ore 16 presso il Centro Anziani di Solbiate Olona Inaugurazione della mostra documentaria allestita da Aldo Tronconi Presentazione del percorso narrativo "Storia di una industria e di un Paese" a cura di Ivan vaghi, Antonello Colombo, Annamaria Tomasini Domenica 22 Ottobre presso il Centro Socio-culturale di Solbiate Olona Vernissage della collettiva di pittori locali "Spazi e uomini di una industria cotoniera" Proiezione Video "Il Cotonificio di Solbiate 1823-2023" di Filippo D'Angelo con le interviste agli ex lavoratori ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA Domenica 22 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 da Lunedì 23 a Venerdì 26 ottobre dalle ore 15:00 alle ore 18:00 Sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 NOTE Il 23 agosto 1823 è una data importante per Solbiate Olona: "Si è principiato a lavorare il Cottone a Solbiate" scriveva il contabile della sede di Gallarate del Cotonificio di Solbiate. L'opificio sorse sull'area dei due mulini ad opera di Andrea Ponti, già industriale a Gallarate. La fabbrica occupò sin dall'inizio 153 operai di cui 12 donne. Ben presto la filatura si sviluppò: Cesare Cantù in "Illustrazione italiana del Lombardo-Veneto" del 1854 all'art. Solbiate Olona scrive: "Rimarchevole è la filatura della ditta Ponti, la più vasta che esista in lombardia e che occupa oltre 400 persone. Essa è illuminata a gas e contiene molti telai meccanici ed una vasta tintoria". Nel 1890 per interessamento di Andrea Ponti, la popolazione aumentata a 620 abitanti ebbe i primi servizi sociali: l'asilo e la scuola elementare fino alla terza classe. La lenta trasformazione del paese da eminentemente agricolo ad agricolo-industriale continuò. La popolazione aumentò sensibilmente tanto che nel 1913 a Solbiate gli abitanti erano 2350. Nel 2014 alla guida del Cotonificio ci furono uomini di grande valore come Federico ed Alfredo Tobler che sostituirono ettore Ponti, divenuto Senatore del regno: già da quel periodo i prodotti marca Gallo furono molto apprezzati. "In occasione del Centenario del Cotonificio fu iniziata la costruzione delle case operaie e donato al Comune il terreno per un nuovo e più grande Cimitero. Fu l'inizio di un periodo d'oro per il paese che, unico nella zona, aveva strade asfaltate, un centro sportivo ricreativo (il dopo-lavoro) con campi da tennis, gioco delle bocce, pista per corse, sala da ballo". (tratto da "Socio-Storia di Solbiate Olona", a cura delle insegnanti Sandra Sartori Colombo e Gianna Limido Bellancini delle classi 3^B e 3^C, Anno scolastico 1975/76)

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Carla Cerati

La fotografia mi serve per documentare il presente, la parola per recuperare il passato.
Carla Cerati, autrice anticonformista e fotografa impegnata, ha realizzato ricerche innovative ed è stata autrice di diversi romanzi di successo.
Prima donna a documentare la drammatica situazione dei manicomi italiani nel 1968, le sue immagini implacabili e impietose raccontano un trentennio della storia italiana.
Ha registrato quello che succedeva in un paese in mutamento, il teatro, il Sud, artisti e intellettuali, la Milano da bere, il movimento delle donne, le proteste degli anni Settanta, gli anni di piombo, i processi. Con sguardo profondo e inedito, ha esplorato drammi, eccessi, leggerezze e realtà crude e dolorose.
Nata a Bergamo il 3 marzo 1926, sognava di diventare scultrice e aveva anche superato l’esame d’ammissione all’Accademia di Brera, ma i suoi genitori pressarono affinché si sposasse, a 21 anni, nel 1947, vivendo prima a Legnano e poi a Milano, dove aveva iniziato a lavorare come sarta.
Verso la fine degli anni ’50 ha scoperto la fotografia, dai primi ritratti familiari è passata al teatro. Nel 1960, senza sapere ancora come si sviluppava un rullino, ha iniziato a collaborare con il regista Franco Enriquez al Teatro Manzoni di Milano. Aggirandosi fra le quinte teatrali, ha fotografato gli spettacoli di Giorgio Strehler, Eduardo de Filippo, Tadeusz Kantor, Carmelo Bene, Monica Vitti. Dal 1967 ha seguito il Living Theatre in Italia e all’estero.
Nel 1965, viaggiando in macchina attraverso la penisola, ha prodotto diversi reportage come Maghi e streghe d’Abruzzo e Sicilia uno e due e la cartella fotografica Nove Paesaggi Italiani, con design di Bruno Munari e presentazione di Renato Guttuso.
Assidua frequentatrice della Libreria Einaudi di Milano, ha ritratto i più grandi nomi del mondo culturale italiano del Dopoguerra, come fotoreporter inviata da L’Espresso, ha immortalato gli ambienti e le occasioni culturali, celebri i suoi bei ritratti di Pierpaolo Pasolini, Laura Betti e Andy Warhol.
Nel 1968, con Gianni Berengo Gardin e in collaborazione con lo psichiatra Franco Basaglia, è andata a fotografare nei manicomi italiani, dal suo lavoro è nato Morire di Classe, del 1969, libro di culto che ha costretto la popolazione italiana ad aprire gli occhi sulle spaventose condizioni di vita negli ospedali psichiatrici e che avrebbe contribuito nel 1978 all’approvazione della legge sulla loro chiusura.
Nel corso degli anni Sessanta, ha fotografato, per i maggior periodici illustrati del tempo, i movimenti giovanili, i volti e i luoghi del settore industriale, l’alluvione a Firenze e una Milano in pieno cambiamento.
In uno dei momenti più cruciali e tesi della nostra storia, ha fotografato le manifestazioni, i processi e gli scontri, documentato il Processo Calabresi-Lotta Continua, i funerali di Feltrinelli e tante manifestazioni femministe. Nella Spagna Franchista, si è infiltrata nella rete della resistenza culturale per ritrarre più di cento personalità che sfidavano la dittatura.
La sua Milano da bere che è diventata il libro Mondo Cocktail, del 1974.
Verso la fine degli anni ’80, ha abbandonato gradualmente la professione di fotoreporter e dato vita a una serie di progetti fotografici volti all���astrazione e alla composizione.
Ha curato diverse esposizioni e collaborato a lungo con la ballerina Valeria Magli con cui ha realizzato Capricci e la serie Forma Movimento Colore.
Del 1991 è la mostra e il relativo catalogo Scena e Fuori Scena, una riflessione sui confini fra realtà e finzione, vita e teatro.
Il suo primo romanzo, Un amore fraterno, del 1973, è stato finalista al Premio Strega.
In trent’anni di scatti è passata dalle foto delle manifestazioni studentesche a quelle dei vernissage patinati, dalla violenza degli anni di piombo, al glamour milanese.
Fotografare ha significato la conquista della libertà e anche la possibilità di trovare risposte a domande semplici e fondamentali: chi sono e come vivono gli altri?
Quella di raccontare il mondo che la circondava è stata una vera e propria necessità, soprattutto fermare la disperazione, il malessere, l’ansia del cambiamento.
Negli ultimi anni della sua vita ha scritto diversi libri che ripercorrono il suo percorsa politico e femminista come Un matrimonio perfetto (1991), Legami molto stretti (1994), La cattiva figlia (1996), La condizione sentimentale (1999), Una donna del nostro tempo (2005) e molti altri ancora, l’ultimo è stato L’eredità. Idee e canzoni di un sessantottino: Federico Ceratti del 2012.
Si è spenta a Milano il 19 febbraio 2016.
Il suo archivio, che ha provveduto a organizzare personalmente, è una fonte fondamentale per la conoscenza della nostra storia recente e la testimonianza del suo lavoro appassionato.
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Design giapponese
Una storia dal 1950
Kathryn B. Hiesinger
Collaborazione di Akiko Fukai, Diane Minnite, Shutaro Mukai, Julia Smith, Yoshiko I. Wada.
Biografie di Felice Fischer, Kathryn B. Hiesinger, Tom Currie, Diane Minnite, Julia Smith, Yoshiko I. Wada.
Octavo, F.Cantini Firenze 1994, 263 pagine, 30,5x30cm, 255 ill. a colori, 81 ill. b/n n.t. , ISBN 978-8880300656
euro 28,00
email if you want to buy [email protected]
Catalogo della mostra di Milano, Triennale di Milano, Palazzo dell'Arte, Viale Alemagna 6, 17 Marzo - 14 Maggio 1995
Sommario :
Il Design Giapponese: dal Meiji al Moderno - Felice Fischer Il Design Giapponese: una storia dal 1950 - Kathryn B. Hiesinger Design e Governo - Shinichi Arai Design e Marketing - Motoo Nakanishi Organizzazioni di Design - Kyo Toyoguchi L'insegnamento del Design - Shutaro Mukai Design Industriale - Shukuroo Mukai Arredi - Mitsumasa Sugasawa Tessuti e Kimono - Yoshiko I. Wada Moda - Akiko Fukai Packaging - Katsu Kimura Grafica - Yusaku Kamekura Dichiarazioni del Designer - Kazuo Kawasaki Dichiarazioni del Designer - Riki Watanabe Storia di una Società: il gruppo di Design GK - Kenji Ekuan Storia di una Società: Honda - Shinya Iwakura Storia di una Società: Kenmochi Design Associates - Tetsuo Matsumoto Storia di una Società: il Nippon Design Center - Kazumasa Nagai Storia di una Società: la Sony - Matami Yamaguchi
22/02/24
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Gruppo AMAG: le polemiche sindacali e l’impegno per il futuro di Alessandria
Obbligatorietà delle scelte su gas e ambiente, gestione del servizio idrico e fondi PNRR: il Gruppo AMAG risponde alle critiche.
Obbligatorietà delle scelte su gas e ambiente, gestione del servizio idrico e fondi PNRR: il Gruppo AMAG risponde alle critiche. La risposta del Gruppo AMAG alle polemiche sindacali Il Gruppo AMAG ha risposto con fermezza alle critiche avanzate dalle segreterie provinciali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL, sottolineando come le accuse relative al piano industriale e ai contratti di…
#Alessandria#Alessandria Oggi#Alessandria today#AMAG#appello alla responsabilità#capitale economico#capitale umano#Collaborazione#comunità alessandrina#Costo del lavoro#Crisi Industriale#dialogo costruttivo#Egato6#Femca Cisl#FILCTEM CGIL#fondi europei.#fondi PNRR#futuro di Amag#gas e ambiente#gestione ambientale#Gestione aziendale#gestione sostenibile#Google News#Gruppo Amag#infrastrutture idriche#Investimenti#italianewsmedia.com#Moveonteam#Piano Industriale#Pier Carlo Lava
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato un bilaterale con il principe saudita a gambe incrociate, sui tappeti tradizionali, nel campo tendato del primo ministro. “Durante l’incontro – riferisce una nota di Palazzo Chigi – i due leader hanno firmato una dichiarazione congiunta che eleva i rapporti bilaterali a un partenariato strategico, avviando una cooperazione strutturata. Tra le iniziative concordate, l’organizzazione nei prossimi mesi di un business forum settoriale e l’avvio di un processo per definire un piano d’azione con priorità condivise”. A seguire la cerimonia di firma della dichiarazione congiunta sulla partnership strategica e un pranzo di lavoro. E poi una tavola rotonda con i rappresentanti di imprese dei due paesi nel corso della quale Meloni ha snocciolato la cifra: “Spero che continueremo a firmare intese e costruire cose su questi accordi – ha aggiunto -. È stato un soggiorno bello e lo considero l’inizio di qualcosa di nuovo”. Tra gli italiani presenti, l’ad di Leonardo Roberto Cingolani, per un’intesa con i sauditi sugli elicotteri. In programma anche accordi su mobilità sostenibile, cooperazione energetica, sport e tutela del patrimonio culturale e archeologico. Quelli siglati con l’Arabia Saudita, “sono accordi che prevedono una collaborazione di natura strategica, tecnologica, come per esempio con il Kaust, che è il centro di ricerca ed è a tutti gli effetti una facoltà di ingegneria e tecnologia” e poi c’è “anche un accordo di collaborazione industriale per allargare anche al civile l’interesse a condividere know-how nella costruzione di navi”, ha detto Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri. “È molto concreto, lo stiamo veramente trattando. Ovviamente c’è una parte governativa che comanda”, sono invece le parole di Cingolani sull’interesse dei sauditi a entrare nel Gcap, il programma di Italia, Gran Bretagna e Giappone per la creazione di un nuovo caccia da combattimento. “Noi abbiamo già firmato un accordo” con l’Arabia Saudita, “la fabbrica partirà nel secondo trimestre di quest’anno, quindi da aprile: la fabbrica è 25% noi, 75% Pif (Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita), la gestione è nostra e produrrà a regime 3 milioni e mezzo di pneumatici, di cui circa un milione e mezzo marca Pirelli e il resto con un brand locale, questo è il quadro”, ha detto l’ad di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. Meloni lunedì volerà poi in Bahrein per un bilaterale con il Re Hamad Bin Isa Al Khalifa. Read the full article
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Olivetti Studio 44 … LA 1a macchina da scrivere di mio Padre (1952) La Studio 44 è una celebre macchina per scrivere meccanica semi standard realizzata dalla Olivetti nel 1952. Studio 44 prodotto di disegno industriale. Fu progettata nel 1952 dall'architetto e designer Marcello Nizzoli, collaboratore dell'azienda di Ivrea dal 1938, in collaborazione con l'ingegnere Giuseppe Beccio. La Studio 44 sostituì il modello Olivetti Studio 42, uscito nel 1935 e progettato dagli architetti Figini e Pollini e dal pittore Xanti Schawinsky.
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Innovazione, Morelli: "In Pnrr oltre 6 mld di euro per trasformare la Pa in chiave digitale"
(Adnkronos) – “Nel Pnrr oltre 6 miliardi di euro sono destinati a trasformare la PA in chiave digitale. Un uso efficiente di questi fondi messi a disposizione è il primo passo in questa direzione, ma c’è bisogno di una politica industriale che promuova la competitività delle imprese, che aumenti la loro produttività e rafforzi la collaborazione all’interno della filiera. Inoltre, sono necessari…
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Collaborazione tra RENK Italia e Leonardo per i nuovi programmi terrestri del Esercito Italiano L'obiettivo dell'accordo è la collaborazione reciproca a livello industriale e tecnologico nel campo dei sistemi di difesa terrestre, in primis i programmi relativi MBT ed AICS per l'Esercito Italiano che Leonardo sviluppa con Rheinmetall
#Industria_della_Difesa#Leonardo#RENK_Group_AG#RENK_ITALIA_Srl#Rheinmetall#Rheinmetall_Italia#AICS#esercito_italiano#italia#Leonardo_Rheinmetall_Military_Vehicles#mbt#rheinmetall
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