#citazioni su foto
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Questo blog compie 10 anni e io voglio ricordare il disagio del 2013 di questo social quando tutti i blog qua sopra avevano un qualcosa dentro, l'età era espressa in primavere, che ogni tot c'era un post che girava che proclamava il Tumblr day e pertanto bisognava andare in giro con una t disegnata sul polso in modo che ci si potesse riconoscere e abbracciare perché "ziamo una community speciiiiialeh", le fan mail (quelle erano belle però), la mitica frase "macerieresti. Macerie e resti. Ma c'eri e resti.", citazioni di D'Avenia e Baricco onnipresenti, Ludovico Einaudi e River Flows in You che erano presenza fissa su tutti i blog (la musica da PC era però un'altra cosa carina), foto di tatuaggi "smile" e "be strong" e ovviamente abbigliamento Vans ovunque.
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Mi commuovo
Quando passano questi post di uomini che, con citazioni preconfezionate o pensieri scritti molto bene e accuratamente, passati per farina del loro sacco, parlano delle donne.
Che leggendo io stessa dico :
Ma sti cazzi, questo sa tutte ste cose sulle donne e noi no?
Cosa vogliono
Cosa pensano quando..
Perché piangono
Come vogliono fare sesso
Cosa intendono quando dicono...
Perché vanno in crisi.
Questo.
Quello.
E quell'altro.
Ma scriveteli dei post su di voi.
La donna a cinquant'anni bla bla...e mettono la foto della prima figa che trovano che magari al massimo ne ha trenta.
Che poi noi siamo fighe sempre! Oltre
Oltre le rughe
Oltre le tette mosce
Il culo basso
La cellulite
Le smagliature
La menopausa.
(descrivo me stessa tranquille)
Suvvia, scriveteli i post si voi stessi!
Con la vostra prostata infiammata, con il viagra, lo prendo si lo prendo no.
Parlate un po' di voi, cribbio.
🌺
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oggi sono uscita dopo diversi giorni di chiusura sociale, in cui trascorrevo il tempo comunicando attraverso silenzi e citazioni di qualche libro, o di qualche canzone. roma è sempre roma, che ve lo dico a fare. c’è un po’ di me in quelle attese alla fermata dell’autobus, in quel traffico romano composto da parolacce e bestemmie tirate un po’ da un finestrino all’altro. i turisti in centro sono (quasi) sopportabili ma non la folla al semaforo quando sei in auto. è quasi uno spreco passare per piazza di spagna senza una macchina fotografica per collezionare ricordi e amore in giro ma talvolta mi rendo conto che i miei occhi ed il mio sguardo hanno un po’ la stessa funzione di un qualsiasi congegno digitale, perché ammiro i dettagli e ci scatto una foto. poi torno a casa, mangio, ascolto una canzone, e penso a quella coppia seduta su una panchina di fronte al pantheon che si gusta una pizza dividendola in due. a quel signore sulla quarantina che cammina con le mani in tasca, con la testa china, che sorride ad ogni cane con il guinzaglio
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Il World Economic Forum lo ha detto chiaramente:
"Non POSSIEDERAI nulla e SARAI felice".
Bisogna quantomeno dargli atto dell'onestà intellettuale; non hanno detto infatti:
"Non POSSIEDEREMO nulla e SAREMO felici".
Per apprezzare fino in fondo lo straordinario pezzo che segue consiglio di tenere bene a mente due ambienti: da un lato le meravigliose case degli anziani di paese, che straripano di oggetti, foto di famiglia, ninnoli e cianfrusaglie; dall'altro le asettiche residenze minimali che tanto vanno di moda oggi, che somigliano più a Bed&Breakfast che ad abitazioni e che straripano di tecnologia ma sono prive di qualsiasi riferimento al passato o alla storia della famiglia.
Quando tutta la memoria sarà digitale, bastera un click per cancellare il passato e riscrivere la storia a piacimento.
Giorgio Bianchi
TUTTA COLPA DI FIGHT CLUB.
Di Lorenzo Vitelli.
La musica su Spotify. I film su Netflix. I documenti su Cloud. I libri su Kindle. L’enciclopedia su Wikipedia. Le foto su Instagram. Il lavoro su Drive. Il cibo su Glovo. Siamo nullatenenti. Affittuari di esperienze. E se vi dicessimo che la colpa è di Fight Club, un’apologia del post-capitalismo?
Fight Club, il film diretto da David Fincher e tratto dall’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, ha segnato profondamente l’immaginario dei Millennials, la generazione che comprende i nati tra i primi anni Ottanta e la metà degli anni Novanta. Interpretato dal riuscito binomio Norton-Pitt, il primo un impiegato mediocre, frustrato e insonne, e il secondo (in verità il suo doppelgänger) un carismatico e imprevedibile giovane kerouachiano a capo di un’organizzazione eco-terrorista, questo lungometraggio è uscito nelle sale statunitensi nel 1999, sul finire del secolo, quando qualcuno credeva che la storia fosse giunta al termine. Negli anni si è affermato come un vero e proprio cult movie, un contenitore simbolico da cui i Millennials hanno attinto citazioni e riferimenti anti-capitalisti, pose e stili di vita, poster e magliette, tanto che taluni hanno eletto il film a manifesto generazionale. Affresco schizofrenico della società tardocapitalistica il film offre una critica ridondante e fuori tempo massimo alla società dei consumi.
Si tratta di una critica all’americana della società americana, un’esplicita condanna all’accumulazione di oggetti, alla mercificazione del mondo, alla corsa ai consumi emulativi che caratterizza la classe media, in particolare i colletti bianchi, le masse impiegatizie e salariate incastrate nella gabbia trigonometrica casa-starbucks-ufficio e ritorno. A questa vita si contrappone il fight club, zona franca dell’escapismo selvaggio all’interno della metropoli. Un luogo dove si combatte a mani nude, senza regole, e che permette ai suoi adepti, quelli che si sono risvegliati dall’american dream – un risveglio che assomiglia all’effetto della red-pill di Matrix (film uscito nello stesso anno) – di riscoprire la cattività del loro essere interiore attraverso una violenza che diventa ricreativa e terapeutica, violenza redentrice che desta l’individuo dalla sua disforia esistenziale, rendendogli evidente l’asimmetria tra ciò che crede di essere e ciò che realmente è. In modo superficialmente nietzschiano, il film trasmette messaggi di questo tipo: “Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!”. Stampata sulle magliette, tatuata sugli avambracci, utilizzata per citazioni fuori luogo sui propri profili Facebook è una frase che per assurdo oggi suona come un claim pubblicitario: “le cose che possiedi alla fine ti possiedono”. Una lezione, questa, che noi Millennial a quanto pare abbiamo introiettato alla perfezione, finendo poi per vederci costretti a metterla in pratica. Infatti non siamo più posseduti dalle cose che possediamo, perché non le possediamo più! Macchine, case, vestiti di marca, conti in banca in positivo sono prerogative che la nostra generazione non contempla. Nullatenenti, al massimo possiamo affittare esperienze: ascoltiamo musica e vediamo film in streaming, leggiamo libri su supporti virtuali, non acquistiamo più riviste né giornali, abitiamo case dormitorio per tempi sempre più ridotti, guidiamo macchine non nostre, lo smartworking ci ha privato persino di un ufficio in cui lavorare stabilmente. Le città testimoniano di questo mutamento: niente più negozi di dischi, biblioteche, cinema, teatri, niente più uffici e forse, a breve, neanche più scuole. Pur rimanendo professionalmente frustrati come il protagonista, stavolta non per colpa della vita impiegatizia ma della precarietà, ci atteggiamo a Tayler Durden quando accediamo al nostro fight club customizzato inserendo un nome utente e una password su una qualsiasi piattaforma digitale, dove non ci sono più oggetti a possederci (ma i contenuti cattura-attenzione prodotti da un algoritmo).
Fight Club perciò ci ha venduto come una forma ribellistica di liberazione dalla merce, l’esproprio che in realtà il post-capitalismo stava già mettendo in atto con il nostro tacito assenso. Interiorizzata tra i Millennials l’idea secondo cui “i beni che possiedi alla fine ti possiedono”, la nostra generazione si è rivelata un parterre perfetto, ideologicamente e antropologicamente restio all’accumulazione di oggetti, alla stabilità e alla vita borghese, a cui si potevano disinvoltamente vendere i nuovi prodotti fatti di byte, la cui immaterialità assicurava di non partecipare alla società dei consumi (come la si conosceva prima dell’avvento di internet), lasciando accedere i suoi membri al nascente mercato digitale privi di sensi di colpa ma con spirito da pionieri anti-sistema. Fight Club ha raccontato implicitamente un passaggio di consegne da un’architettura capitalistica a un’altra: il vecchio mondo fordista e industrializzato muore – come nell’epilogo del film in cui esplode la città – ma perché nulla cambi davvero. Fincher e Palahniuk hanno fornito ai Millennials un libretto di istruzioni per farla finita con il vecchio capitalismo dell’accumulazione, e una cartina per orientarsi nella geografia del nuovo mondo, hanno dato vita a una delle più riuscite apologie della società post-capitalista, insospettabilmente complice dello stile di vita anti-materico che nel frattempo la Apple aveva cominciato a pubblicizzare con il suo design buddhista e il suo comunismo light dello sharing. La Apple era già promotrice dell’abolizione degli oggetti, delle case vuote e minimaliste, di un certo nomadismo esistenziale, delle vite precarie ma customizzate. Come dice Ian Svenonius in Censura subito!!!: “Apple sprona alacremente la popolazione a liberarsi dei propri beni. La musica? Salvatela sul Cloud. I libri? Sul Cloud. I film, le riviste, i giornali, e la televisione devono essere tutti stoccati nell’etere, non per terra o in un armadio. È come vivere in un monastero modernista il cui culto è la Apple stessa”. E aggiunge: “Apple ha operato un rovesciamento del mondo che ha trasformato il possesso materiale in un simbolo di povertà, e l’assenza di beni in un indice di ricchezza e potere”.
Siamo dei nullatenenti, in definitiva, e ce ne vantiamo. Le cose intorno a noi stanno scomparendo. L’accumulazione di oggetti è diventata una pratica volgare e retrograda nonostante gli oggetti raccontino una storia, costellino i nostri ricordi. Gli oggetti erano, come dice sempre Svenonius, “dei ricettacoli di conoscenza, avevano un senso, erano totem di significato”, custodivano un sapere tramandato rispetto a quello sempre rinnovato, in costante aggiornamento virtuale, che troviamo online. Il fenomeno vintage testimonia la nostalgia per gli scaffali pieni di libri polverosi, i dischi accatastati, le videoteche e le dispense piene. Ma si tratta proprio di una posa in voga tra pochi privilegiati che conferma la tendenza della società a liberarsi degli oggetti, o comunque a dargli un’importanza sempre minore, a favore invece dell’esperienza connessa all’acquisto. Alla proprietà di qualcosa infatti, si preferisce fare l’esperienza di qualcosa: questo è diventato un mantra ormai banale tra gli startupper e gli esperti di marketing di tutto il mondo. La gente vuole fare cose, vuole condividere momenti, avventure, sensazioni, peripezie. È una rincorsa al consumo emulativo di attività esperienziali da rilanciare sui propri profili social. Siamo ancora la canticchiante e danzante merda del mondo, ma adesso non abbiamo neanche più degli oggetti dietro cui nasconderci. Vogliamo farlo sapere a tutti.
https://www.lintellettualedissidente.it/inattuali/tutta-colpa-di-fight-club/?fbclid=IwAR0x5vl4FC8oEg9lZV1UVoGoMc1CggtL7E-9IPBmDFksI_o1rASrFNUTA-4
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>junghaesin ha chiesto: >c'è qualche possibilità di mantenere l'editor legacy come opzione? per i creatori di contenuti, il nuovo editor rovina completamente la qualità delle nostre gif/modifiche/grafica ed è davvero frustrante essere costretti a utilizzare un editor che ucciderà la qualità delle creazioni che passiamo a perfezionare.
Risposta: Ciao, @junghaesin!, grazie per averci scritto. E grazie a tutti gli altri che hanno condiviso feedback simili.
Quindi, tl; dr: questo è in realtà un problema con il tema del blog. Il tuo tema non mostra le immagini nei post creati dal nuovo editor come previsto.
Le GIF caricate tramite l'editor precedente o il nuovo editor vengono effettivamente elaborate allo stesso modo. Non c'è differenza nella profondità di bit né nella risoluzione. Puoi vederlo invece guardando i tuoi post all'interno della dashboard di Tumblr (ad esempio, invece di tuoblog.tumblr.com/post/id, vai su tumblr.com/tuoblog/id).
Il motivo per cui vedi una differenza di qualità è perché i post creati dal nuovo editor vengono trattati come post di testo dai vecchi temi del blog. I temi spesso aggiungono spaziatura intorno a tutto il contenuto di un post di testo, comprese le immagini che appaiono in esso. Se il tuo tema presenta post larghi 540px, allora in un post di testo, con quel padding aggiuntivo, lo spazio disponibile per le tue immagini è in realtà inferiore a 540px. Di conseguenza, il browser ridimensionerà le immagini per adattarle e, quando ciò accade, la qualità dell'immagine ne risente.
La soluzione: aggiornamento a un tema più moderno e aggiornato, come Vision o Stereo. Lo sviluppatore di temi @eggdesign ha anche creato un modello di tema che funziona con nuovi post, su cui puoi costruire! Questi temi moderni applicano il padding solo ai blocchi di testo anziché all'intero post, quindi i blocchi di immagini non ricevono padding e vengono offerti con la loro larghezza completa di 540 px, proprio come la Dashboard. Da quello che abbiamo visto, questo risolve tutti i problemi relativi alla qualità GIF percepita sui blog.
Lo sappiamo. Cambiare il tema richiede molto lavoro. Nel prossimo futuro, stiamo cercando modi per semplificare questa transizione, ad esempio aiutandoti a identificare i temi che funzionano bene con i nuovi post nel Theme garden. Ma lavorare con nuovi post è la via da seguire: i nuovi post utilizzano un formato che apre molte opportunità in futuro.
Perché non puoi aggiungere tipi di post ai post dal nuovo editor? Perché non pubblicare nuovi post come post di foto invece che come post di testo?
Il nuovo editor utilizza un nuovo formato di post, chiamato Neue Post Format (NPF). NPF ci ha dato un enorme impulso in termini di flessibilità quando si tratta di quali contenuti possono essere presenti nei post: ricordi il tempo in cui non potevi nemmeno caricare le immagini sui reblog? O quanti post di chat e citazioni vecchie cambiano magicamente gli autori? NPF ci ha aiutato a risolvere entrambe queste cose. Ha rimosso i vincoli, inclusi i tipi di post, che limitano ogni post a un tipo specifico di contenuto.
Ma i temi del blog esistenti devono ancora essere in grado di visualizzare questi post. Poiché i post NPF possono includere media ovunque (mentre la maggior parte dei vecchi tipi di post ha una struttura rigida per i media), per noi era più sicuro classificare i post NPF come il tipo di post meno vincolato: post di testo. È il meglio che possiamo fare per rendere questi post retrocompatibili con i temi del blog esistenti.
Al posto dei tipi di post, abbiamo aggiunto una variabile del tema {NPF} per post che i temi personalizzati possono sfruttare. Gli sviluppatori di temi devono aggiornare i loro temi per sfruttare questi nuovi dati per mantenere il pieno controllo dell'output HTML dei post.
Puoi leggere di più su queste decisioni e sulla specifica del Neue Post Format, qui e qui.
Grazie per il tuo feedback, come sempre!
Con amore,
—Il team WIP di Tumblr
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Charles Bukowski ha dei meriti letterari incredibili, se lo leggi con la giusta attitudine e non ne fai carne da citazioni sparpagliate su internet. O lo leggi e lo abbracci tutto, sia i momenti di elevazione che quelli più degradati e degradanti, o passa ad altri lidi più sicuri. Però, oggi, è diventato roba facile, da frasetta appiccicata con lo sputo sul diario, e questo mi dispiace. La stessa cosa è successa a Jim Morrison che cercava con tutto sé stesso di essere una via di mezzo tra un poeta beat e un ammiratore di Baudelaire (vieppiù non riuscendoci benissimo, ma rimanendo una lettura interessante se contestualizzata): carne da frase stampata sulle magliette. Insomma, per tornare al caro Charlie: oggi è diventato sinonimo di ignoranza (ah citi bukowski; ah fai le foto del culo con sotto le frasi di bukowski, etc) e forse, tutto sommato, non se lo meritava, ma anzi certamente non vi si sarebbe inculato di striscio. Se proprio: la lettura consigliata è Pulp, che rimane un piccolo capolavoro dell'assurdo.
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Book Review: Gli amori difficili, Italo Calvino [IT]
This blossoming book review of Italo Calvino's Gli amori difficili (Difficult Loves) — as probably any future works from Italy — will be written in Italian, for the sake of practicing the language. Again, let me know if you'd like to read an English translation!
“Era inutile, nulla eguagliava il sapore di vita che è nei libri.”
Calvino è stato il primo autore che mi ha introdotto alla letteratura italiana. Il primo libro che ho letto in italiano è stato il suo Il castello dei destini incrociati (1969). Dunque, sono entusiasta di ritornaci quasi dieci anni dopo.
Gli amori difficili (1970) non è proprio quello che mi aspettavo. Avevo questa idea di Calvino come uno scrittore del fantastico a causa del mio primo rapporto con lui. Questa raccolta di racconti, invece, è più realistica, ironica e critica rispetto al gioco combinatorio del Castello. Mi sembrava di star leggendo un altro autore, come se stessi scoprendo un’altra versione di Calvino — prova della sua ecletticità. Sebbene sia stata pubblicata dopo, i racconti che compongono questa opera sono stati scritti tutti prima, fra il 1949 e il 1967.
I brevi racconti che compongono la prima parte del libro, chiamata proprio “Gli amori difficili”, si leggono benissimo e hanno una forma scorrevole. Fanno parte del periodo “figurativo” di Calvino e presentano un umore sottile che anche se qualche volta funziona, altre volte non riesce a toccare la superficie della lettura. Questo problema, per me, culmina nell’ultimo e più grande racconto dell’opera, “La nuvola di smog”, che insieme a “La formica argentina” compone la seconda parte del libro, “La vita difficile”.
“Gli amori difficili”, cui titoli cominciano sempre con “L’avventura”, non sono proprio amori ma le difficoltà delle relazioni e delle “avventure” quotidiane: sia un rapporto tattile che non riesce nemmeno ad essere relazione (come vediamo nella banalissima “Aventura di un soldato”); sia il rapporto tra una bagnante e il suo corpo desnudo vicino a una spiaggia affollata; sia la relazione di una coppia che lavora in turni lavorativi opposti; sia la relazione tra un fotografo e i suoi oggetti o addirittura il rapporto casuale tra una bagnante e un lettore che non vuole relazionarsi con niente che non sia il suo libro.
Questi due ultimi racconti sono quelli che mi sono piaciuti di più. In “L’avventura di un fotografo”, Calvino riflette sul fenomeno fotografico (che in quell’epoca si era appena sviluppata per scopi privati) in un modo così familiare per il lettore del XXI secolo, che sembra prevedere il rapporto della società contemporanea con la tecnologia dei telefonini e delle reti sociali. Siamo “quelli che inseguono la vita che sfugge, un cacciatore dell’inafferrabile, come gli scattatori d’istantanee”. È affascinante vedere come, già negli anni 50, “il gusto della foto spontanea naturale colta dal vivo uccide la spontaneità, allontana il presente” e “la vita che vivete per fotografarla è già in partenza commemorazione di se stessa”. In queste citazioni, potete già vedere come questo racconto si legge quasi come un saggio filosofico sull’immagine.
Inoltre, “L’avventura di un lettore” è un esercizio metaletterario poiché ha come tema centrale la lettura stessa: un uomo, leggendo in spiaggia, ha un conflitto interiore su approcciare una bagnante chi dimostra interesse o restare nella sua beatitudine silenziosa. Questo conflitto tra la vita sociale e il nostro mondo interiore è probabilmente una esperienza universale per tutti gli avidi lettori. Impaurito dall’idea di dover interrompere la lettura e “dello sforzo d’attenzione che sempre richiede il far conoscenza anche superficialmente con una persona”, lui decide che “non c’era altra storia, altra attesa possibile oltre a quella che aveva lasciato in sospeso tra le pagine dov’era il segnalibro, e tutto il resto era un intervallo vuoto.”
“L’avventura di una bagnante”, invece, è uno dei racconti che non mi sono piaciuti. Qui, Calvino cerca di riflettere sul rapporto di una donna con il suo proprio corpo, portandoci qualche punti interessanti che tuttavia non esprimono la vera esperienza femminile. Parla anche della relazione tra le donne come se fossero private di “bontà solidale e spontanea”, un’idea un po’ patriarcale e per niente rappresentativa della realtà. L’altro racconto che non mi è piaciuto molto, “La nuvola di smog”, è il più grande della raccolta e appartiene alla seconda parte del libro, “La vita difficile”. Sebbene abbia idee interessanti sulla vita contemporanea nelle città postindustriali, sembra di tentar fare delle osservazioni critiche su troppi argomenti (dall’inquinamento alle rivendicazioni sindacali) eppure lasciandoli incompiuti.
Insomma, questa raccolta di Calvino mi ha generato dei sentimenti contrastanti; pur aver adempiuto le mie necessità linguistiche, non tutti i racconti mi hanno soddisfatto letterariamente.
#letteratura#letteratura italiana#calvino#italo calvino#literature#italian literature#flowers and books#books and flowers#books#book#bookstagram#blossoming books#flowers#libro#libri#fiore#fiori#gli amori difficili
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/chiara-ferragni-abbandonata-da-fedez-i.html Chiara Ferragni abbandonata da Fedez? I sospetti social. «Le persone lasciano chi stanno usando» Chiara Ferragni è stata abbandonata da Fedez? C'è un indizio che porta a pensarlo. L’addio tra i due sta continuando a tenere banco tra gli appassionati di gossip. Sia l'uno che l'altra stanno evitando di rilasciare dichiarazioni ufficiali. E anche sui social non condividono nulla se non relativo al loro lavoro e famiglia. Hanno scelto la massima discrezione possibile. Ma alcuni dettagli sono ormai di dominio pubblico. Sonia Bruganelli rapinata, il Rolex strappato dal polso a due passi da casa: «Potevano farmi del male». Con Paolo Bonolis per la denuncia L'abbandono di Fedez Ci sono alcuni punti chiari. Il primo aspetto noto è che Fedez ha ormai lasciato il tetto coniugale e sta dormendo nella casa che condivideva un tempo con la sua ex Giulia Valentina. Il rapper starebbe anche cercando una casa in affitto. Sembra abbia fissato un tetto massimo di 17.000 Euro al mese per un’abitazione già ammobiliata nei pressi di City Life. Le frasi motivazionali Chiara Ferragni, invece, ha eliminato la foto profilo che comprendeva tutta la famiglia (compreso Fedez). L’ha sostituita con una in cui compaiono solo lei e i suoi due bambini. Ha poi cominciato a condividere frasi motivazionali e addirittura citazioni dell’Oroscopo. I sospetti C'è un sospetto su cosa sia realmente accaduto ai Ferragnez che emerge dai social. Come hanno segnalato i follower a Deianira Marzano, esperta di gossip, l'influencer ha messo un like a un post che parla della fine di una relazione di coppia. La frase, pubblicata da Simone Carponi, esperto di zodiaco, dice: «Il mio terapeuta una volta ha detto “Le persone non abbandonano chi amano, abbandonano chi stanno usando” e questa era tutta la verità di cui avevo bisogno”».
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I migliori siti web per scoprire le trame dei film
Se sei un appassionato di cinema, sai quanto sia importante conoscere la trama di un film prima di scegliere cosa guardare. Le trame sono dei riassunti che raccontano la storia, i personaggi, i conflitti e il finale di un film, senza svelare troppi dettagli o spoiler. Le trame delle pellicole cinematografiche ti aiutano a capire se un film è adatto ai tuoi gusti, al tuo umore, al tuo tempo e al tuo budget.
Scopri i migliori siti web italiani per conoscere le trame dei film prima di vederli, offrono informazioni accurate e complete per prendere decisioni
Ma dove trovare la trama di un film in italiano? Ci sono molti siti web che offrono questo servizio, ma non tutti sono affidabili, aggiornati, completi e facili da usare. Per aiutarti a scegliere, abbiamo selezionato i migliori siti web italiani per scoprire le trame dei film.
Migliori siti per leggere le trame
Con queste risorse, sarai in grado di scoprire in anticipo se un film è adatto ai tuoi gusti o se è degno di essere incluso nella tua lista dei "must-see". Movieplayer
Movieplayer è uno dei siti web più popolari e completi per gli amanti del cinema. Qui puoi trovare le trame di tutti i generi, dalle ultime uscite ai classici, dai film italiani ai film stranieri, dai film d'azione ai film d'animazione. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le interviste, le curiosità, le foto e i video dei film. Puoi anche votare e commentare i film che hai visto, e scoprire le classifiche, le novità, le anteprime e i consigli della redazione. MYmovies
MYmovies è un altro sito web molto famoso e apprezzato dai cinefili. Qui puoi trovare le trame dei film di ogni epoca e paese, con una particolare attenzione al cinema italiano e ai film d'autore. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le news, i forum, i blog, i quiz e i sondaggi sui film. Puoi anche creare la tua lista dei film preferiti, e confrontarti con gli altri utenti e con i critici. Comingsoon
Comingsoon è un sito web dedicato al mondo dell'intrattenimento, che offre le trame dei film più recenti e attesi. Qui puoi trovare la trama di un film in uscita al cinema, in streaming, in DVD e in Blu-ray, con una sezione speciale per i film originali di Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e altre piattaforme. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le interviste, le gallery, i podcast e i video dei film. Puoi anche partecipare ai concorsi, ai giochi e alle iniziative del sito. FilmTV
FilmTV è un sito web che nasce dalla rivista omonima, che offre le trame dei film in onda in televisione e in streaming. Qui puoi trovare le trame di tutti i canali e le piattaforme, con una guida TV aggiornata e personalizzabile. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le news, le rubriche e le video recensioni dei film. Puoi anche esprimere il tuo giudizio sui film che hai visto, e scoprire le opinioni degli altri utenti e dei redattori. Cinematographe
Cinematographe è un sito web che si occupa di cinema, serie TV, fumetti, libri e videogiochi, che offre le trame dei film più interessanti e curiosi. Qui puoi trovare le trame di tutti i tipi, dai blockbuster ai film indipendenti, dai film di fantascienza ai film horror, dai film di supereroi ai film di animazione. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le analisi, le teorie, le citazioni e le chicche dei film. Puoi anche seguire le dirette, i live, le podcast e i video del sito. IMDb
IMDb, acronimo di Internet Movie Database, è uno dei siti web più popolari per gli amanti del cinema. È una vera e propria enciclopedia online dei film, con una vasta collezione di informazioni su attori, registi, produttori e naturalmente, trame di film. Basta cercare un film specifico sul sito e troverai una pagina dedicata che fornisce una panoramica completa, incluso un riassunto della trama. IMDb è noto per la sua accuratezza e completezza delle informazioni, rendendolo uno strumento affidabile per scoprire le trame dei film.
Conclusione
Questi sono i migliori siti web italiani per scoprire le trame delle pellicole cinematografiche. Speriamo che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia dato delle idee per il tuo prossimo film da guardare. Ricorda che le trame dei film sono solo un'anticipazione, e che per apprezzare davvero un film devi vederlo con i tuoi occhi. Buona visione!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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Aforismi e citazioni sulla mamma
Aforismi e citazioni sulla mamma Aforismi e citazioni sulla mamma, massime, idee, pensieri e frasi famose sulla mamma, sul ruolo fondamentale che ha per i figli, per la famiglia e per tutte le società del mondo. Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà. Deuteronomio, Antico Testamento, VI-V sec. a.C. Solo dopo aver perso la propria mamma per sempre si può capire l'essenza del vero amore e lo straziante dolore per la vita che se ne va. Carl William Brown Chi tene ‘a mamma è ricche e nun ‘o sape; chi tene ‘o bbene è felice e nun ll’apprezza. Pecchè ll’ammore ‘e mamma è ‘na ricchezza è comme ‘o mare ca nun fernesce maje. Salvatore di Giacomo Un uomo andò da Maometto e disse: «Oh, profeta, a chi devo la mia amicizia più sincera?» Il profeta rispose: «A tua madre.» L'uomo lo incalzò: «E poi a chi?» Il profeta ripeté: «A tua madre.» L'uomo insistette: «E poi a chi?» Il profeta ancora una volta rispose: «A tua madre.» L'uomo domandò ancora: «E poi a chi?» E il profeta disse: «E poi a tuo padre.» Il rapporto tra madre e figlio è paradossale e per un senso tragico. Richiede il più intenso amore da parte della madre, e tuttavia questo stesso amore deve aiutare il figlio a staccarsi dalla madre e a diventare indipendente. Eric Fromm La mancanza di una madre è l'assenza più grande. A qualunque età. Alice Iz Penetro l’orizzonte del tuo grembo che mi contenne e a ritroso rientro nell’abisso. R. Mancini Se Freud avesse avuto a disposizione i sogni di mia madre sarebbe diventato ancora più grande di quel che è stato. Carl William Brown Resta la vita di tua madre nelle sue calze stese ad asciugare dopo che morta da giorni nessuno s’è premurato del filo. A. Bevilacqua Quando mia madre era ancora viva ero sicuramente più felice di oggi dove posso solo avere ricordi del suo amore e un sorriso su una foto che mi rende così triste! Carl William Brown Le tre grandi divinità madri dei popoli orientali sembra fossero generatrici e annientatrici insieme; dee della vita e della fecondità nello stesso tempo che dee della morte. Sigmund Freud La morte della madre è l’anticipo della tua morte. Perché è la morte della creatura che ti ha concepito, portato dentro il ventre, regalato la vita. Nell’attimo in cui muore, muore fisicamente una parte di te o il principio di te, né serve che il cordone ombelicale sia stato tagliato per separarvi. Oriana Fallaci
Innocenza mamma di C.W. Brown Gli egiziani consideravano gli avvoltoi simbolo della maternità, perché credevano che tutti gli avvoltoi fossero femmine e che venissero fecondate dal vento. Ed è un fatto che i Padri della Chiesa si servissero di questa leggenda per confutare con la storia naturale chi non voleva credere alla maternità di una vergine. M. Merleau-Ponty Non sperar serenità nella tua vita, se avrai contristato tua madre. Edmondo De Amicis D’ora in poi voglio immaginarmi la morte come una tenera e affettuosa mamma che con estremo amore, stringendomi sorridente al suo seno per tutta l’eternità, invece di darmi la vita me la toglierà. Carl William Brown E il cuore quando d’un ultimo battito Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Signore, Come una volta mi darai la mano. Giuseppe Ungaretti In una famiglia stabile le madri lavoratrici essendo meno punitive e spesso meno iperprotettive, procurano meno frustrazioni ai loro figli. J. McCord e coll. Si ama la propria madre quasi senza saperlo, senza comprenderlo, perché è naturale come vivere; e avvertiamo la profondità delle radici di tale amore solo al momento della separazione finale. Guy de Maupassant Non scorderò mai mia madre perché fu lei a piantare e nutrire i primi semi del bene dentro di me. Immanuel Kant A parte mia madre, le donne mi hanno sempre stimolato ad approfondire la conoscenza della profonda illogicità esistenziale. Carl William Brown Immagina pure che ti siano destinati nella vita molti giorni terribili; il più terribile di tutti sarà il giorno in cui perderai tua madre. Edmondo De Amicis Il sentimento materno si appaga più direttamente della maternità reale, ma può trovare sfogo in ogni bambino che ha bisogno di una madre, in ogni creatura che per poter sopravvivere e crescere ha bisogno di tenerezza, di cure e di una devozione altruistica spinta al sacrificio. H. Deutsch
Aforismi sulla mamma Per Eliot Aprile è il mese più crudele, ed io ero d’accordo, infatti mio padre è morto proprio in Aprile, ma poi mia madre se n’è andata in Ottobre, per cui ora i mesi più crudeli sono certamente due. Carl William Brown Al primo genetliaco il bambino, per il padre, compie il suo primo anno di vita. Ma la madre vi aggiunge i nove mesi in cui egli era soltanto suo. E così per il resto della vita. Fausto Melotti Nonostante gli uomini si eccitino di più con le donne indipendenti che non possono avere, cercheranno sempre di trasformarvi nella loro mamma. Vorranno che cuciniate, puliate e laviate la biancheria. Sherry Argov La madre è orgogliosa del figlio che è salito in alto, ma darebbe la vita per l'altro: per il figlio senza fortuna. Libero Bovio Mamme - Servizio permanente effettivo. Antonio Romano Ogni uomo senza saperlo, cerca nella donna soprattutto il ricordo del tempo in cui lo abbracciava sua madre. Marguerite Yourcenar Una madre sana ha molto da insegnare agli psicologi. D.W. Winnicott Se di tutti gli affetti gentili e di tutte le azioni oneste e generose di cui andiamo superbi si potesse scoprire il primo e vero germe, noi lo scopriremmo quasi sempre nel cuore di nostra madre. Edmondo De Amicis Soltanto una madre sa che cosa vuol dire amare ed essere felice. Adalbert von Chamisso La madre ha inventato l’amore sulla terra. Edmond Haraucourt
Citazioni e massime sulla mamma Dopo la fine del tempo, madre, ci ritroveremo nella realtà che non esiste, nel mondo che non c’è; saremo felici, sereni, in pace, e finalmente potremo godere di ciò che non siamo. Carl William Brown C'è una strana malafede nel conciliare il disprezzo per le donne con il rispetto di cui si circondano le madri. Simone de Beauvoir Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono. Honoré de Balzac Son tutte belle le mamme del mondo / quando un bambino si stringono al cuor. / Son le bellezze di un bene profondo / fatto di sogni, rinunce ed amor. Gino Latilla e Giorgio Consolini, Tutte le mamme, 1954 Se il mondo ha continuato a girare da millenni, ciò si deve al fatto che la conoscenza del significato della vita originaria del bambino è depositato in ciò che si chiama "disponibilità materna", la quale, forse, costituisce il patrimonio ereditario più prezioso agli effetti della sopravvivenza della specie. D.W. Winnicott Più un figlio è costato lacrime agli occhi della madre, e più caro è al suo cuore. Alexandre Dumas (padre) La vera religione del mondo proviene assai più dalla donne che dagli uomini, e soprattutto dalle madri, che portano la chiave delle nostre anime nei loro cuori. Oliver Wendell Holmes (senior) La Madre di Dio è Madre nostra. La Madre di colui in cui speriamo, è Madre nostra. la Madre di colui che solo può salvare è Madre nostra. Sant’Anselmo di Aosta Un uomo che è stato l'indiscusso favorito di sua madre mantiene per tutta la vita l'atteggiamento interiore di un conquistatore, quella fiducia nel successo che di frequente porta al successo effettivo. Sigmund Freud Mio padre e mia madre non ci sono più, ma il loro spirito vive in me, e quindi è ancora vivo, se non fosse però che io sono già morto. Carl William Brown
Pensieri sulla mamma Non ho mai capito il significato delle parole “mi manchi” finché non ho cercato la mano di mia madre senza trovarla. “Mamma”, la parola più bella sulle labbra dell’umanità. Khalil Gibran Ognuno porta in sé un'immagine della donna derivata dalla madre: da essa ognuno viene determinato a rispettare o a disprezzare le donne in genere, o a essere generalmente indifferente verso di loro. Friedrich Nietzsche Il doppio ruolo della madre come dea della creazione e della distruzione è ben documentato in molti miti e idee religiose. Quella terra di cui è fatto l’uomo, il grembo da cui nascono tutti gli alberi e le erbe, è il luogo in cui torna il corpo; il grembo della madre-terra diventa la tomba. Un esempio classico della dea-madre a due facce è la dea indiana Kali, che dà la vita e distrugge. Eric Fromm Madri e casalinghe sono gli unici lavoratori che non hanno mai vacanze. Anne Morrow Lindbergh Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino. Enzo Biagi Una buona madre vale cento maestri, perchè questi vi istruiscono, mentre la mamma vi educa il cuore col sentimento. Angelo Mazzoleni Tutti vorrebbero salvare il pianeta. Nessuno vorrebbe aiutare la mamma a lavare i piatti. Patrick Jake O'Rourke Venga presto, o Maria, il giorno in cui ogni uomo riconosca te come Madre e Dio come Padre e tutti finalmente si sentano fratelli. Amen. San Massimiliano Kolbe Madre è l'altro nome di Dio sulle labbra e sui cuori di tutti i nostri figli. Eric Draven (Brandon Lee) La morte ha liberato mio padre e mia madre dai loro mali e mi ha imprigionato ancora di più nei miei. Carl William Brown
Citazioni, aforismi sulla madre La maternità, in ordine di tempo, è la seconda tra le più antiche professioni del mondo. Gianni Monduzzi Mamma son tanto felice, perché ritorno da te. La mia canzone ti dice, che è il più bel giorno per me. Mamma, solo per te la mia canzone vola. Mamma, sarai con me tu non sarai più sola. Mamma, ma la canzone mia più bella sei tu. Canzone interpretata da Beniamino Gigli (1890-1957); gli autori sono Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini. È essenziale per la salute mentale dell’infante e del bambino in tenera età sperimentare un caldo, intimo e continuo rapporto con la madre (o un sostituto permanente di essa), in cui entrambi trovino soddisfazione e gioia. J. Bowlby Ogni donna diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia. Nessun uomo diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia. Oscar Wilde La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo. William Ross Wallace Il bambino chiama la mamma e domanda: "Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?" La mamma piange e sorride, stringe al petto il suo bambino e dice: "Eri un desiderio dentro al cuore." Rabindranath Tagore La mamma italiana non insegna ai figli il principio di responsabilità: semmai, suggerisce loro che se le cose vanno male la colpa è degli altri, o della sfortuna, o dell'invidia; che c'è sempre un modo di farla franca, almeno finché restano in famiglia. Fabrizio Rondolino È più facile far uscire un bambino dalla mamma cha la mamma dal bambino. Oliviero Toscani La strada della donna porta sempre al figlio, prima della maternità e dopo. Rainer Maria Rilke La missione delle madri non è la procreazione, quanto la preoccupazione. Anche le amebe partoriscono, ma, per quanto ne so, se ne fregano. Andrea G. Pinketts
Aforismi celebri sulla mamma La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina. Victor Hugo Non ho ancora capito se la mamma è un'istituzione utile all'umanità o se è stata inventata dal Padreterno per far guadagnare gli psicoanalisti. Oliviero Toscani Il ventre della madre è la sede biopsichica originaria della speranza umana. Roberto Zavalloni Io sono molto abbattuto: la morte della mamma è un dolore lento e terribile, in me si è complicato di un lungo e doloroso tormento. Carlo Emilio Gadda La mamma tiene la mano dei suoi bambini per un po', i loro cuori per sempre. Anonimo L'assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore, il più glorioso degli uomini, che l'addolori e l'offenda, non è che una vile creatura. Edmondo De Amicis Le donne sono abbastanza ipocrite perché tutti i figli possano dire con convinzione della propria madre: "Era una santa". Rémy de Gourmont Per la madre i figli sono ancore della vita. Sofocle Son tutte belle le mamme del mondo, grandi tesori di luce e bontà, che custodiscono un bene profondo, il più sincero dell'umanità. Gino Latilla e Giorgio Consolini, Tutte le mamme, 1954 Una madre non può che nuocere ai suoi figli se fa di loro l'unico scopo della sua vita. William Somerset Maugham Se non è certa l’esistenza di un Dio Padre, Creatore Invisibile, è certa quella della mamma: e la si vede fin troppo. Gianni Monduzzi Sempre sulla tematica della mamma potete anche leggere: Mamma, morte e memoria Halloween e la festa dei morti Madonne, madri e letterati Letteratura, religione, morti e psicologia Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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27.02.2023 - h1:14 - Monday
si è appena conclusa questa lunga giornata. è stata un altalenare di emozioni contrastanti, cosi tanto potenti da stordirmi, confondermi, spaesarmi, e convincermi a scaricare di nuovo tumblr. non avevo quest’app sul cellulare dal periodo medie/1/2 superiore, periodo particolare anche quello, magari farò degli accenni più in là. l’ho riscaricata, da subito con l’intento non tanto di pubblicare foto, citazioni, poesie o altrettante cose decisamente più degne di attenzioni e interessanti di ciò che sto facendo ora, ma con l’intenzione di usarlo un po’ come “diario”, raccontare le mie giornate, le mie emozioni, sensazioni, tutto. Giornatina interessante oggi, per nulla in particolare, monotona come tutte le altre, se non per il piccolissimo, ma non troppo, particolare che l’ha completamente svoltata, e no, non in meglio. Il messaggio di L che mio padre ha ACCIDENTALMENTE, sì accidentalmente letto dal pc, per via di una mia sciocca svista. messaggio normale? no! ovvio! dai su! un bellissimo, super poetico, esuberante “amo scopare con te amore” ahhhhhh! ma sembrerebbe essergli sembrato un errore del pc, lo spero tanto sinceramente. giornata altalenante, piena di dubbi, sul mio futuro, su me stessa. cosa ne farò di me? avrò il coraggio di mandare all’aria tutto? ne avrò le palle per una volta? chissà se effettivamente la mia vita futura sarà come la immagino.. chi vivrà vedrà.
sì, ho scritto tutto ciò a istinto, a sensazione, cosi come veniva, senza badare a punteggiatura, grammatica e quant’altro, perché questo è il mio angoletto sicuro, il mio, e di nessun’altro.
grazie anche solo se verrà degnato di un minimo di attenzione.
e.
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Frasi bibliche per confortare e ispirare
Le frasi bibliche ci vengono in aiuto in molti casi. Ci aiutano quando abbiamo bisogno di trovare conforto o di ispirarci. Ci offrono uno spunto di riflessione in momenti difficili. L'Antico Testamento così come i quattro Vangeli sono pieni di insegnamenti a chi li sa cogliere. Che cosa sono le citazioni bibliche? Le citazioni bibliche sono passi o frasi tratti dalla Bibbia, il libro sacro per i cristiani, ebrei e molti altri gruppi religiosi. Queste citazioni sono spesso usate per fare riferimento a un particolare insegnamento o verità, per incoraggiare o ispirare, o per sostenere un argomento o un punto di vista. Nella Bibbia troviamo insegnamenti sull'amore per il prossimo, verso Dio, su come come comportarci in caso di difficoltà. Come si fa una citazione biblica? Per fare una citazione biblica, è necessario specificare, prima di ogni cosa, la versione della Bibbia che si sta usando. In secondo luogo bisogna citare il libro, il capitolo e il versetto precisi del passo che si vuole citare. Ad esempio, se si vuole citare il versetto "Non temete, perché io sono con voi" dal libro di Isaia, potresti scrivere: "Isaia 41,10 - 'Non temete, perché io sono con voi.'" Le diverse versioni della Bibbia possono avere traduzioni leggermente diverse del medesimo versetto, quindi è importante fare riferimento alla versione specifica che si sta utilizzando. Che cos'è l'amore nella Bibbia? L'amore, come dicevamo, è un tema centrale nella Bibbia e viene descritto in molte forme e aspetti. Nella Bibbia, l'amore è descritto sia come un atto volontario che come una disposizione interiore del cuore. In primo luogo, l'amore è descritto come un amore divino, che viene da Dio e che Dio manifesta verso l'umanità. Ad esempio, in Giovanni 3,16 è scritto: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unico Figlio, affinché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna". In secondo luogo, l'amore è descritto come un obbligo morale per gli esseri umani di amare Dio e il prossimo. Ad esempio, in Levitico 19,18 è scritto: "Non ti vendicherai e non nutrirai rancore verso i tuoi fratelli. Ma amerai il tuo prossimo come te stesso: io sono il Signore". In sintesi, nella Bibbia, l'amore è descritto come un dono di Dio che gli esseri umani devono praticare e imitare. In copertina foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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YAWN... purtroppo le cose non funzionano in maniera ideale.
Ci sono i baroni, gli scambi di citazioni, le mode, l'index factor come il GDP non è un indice perfetto, anche le riviste migliori pubblicano cazzate (vedasi Lancet con Wakefield)... ma ragazzi... o trovate qualche cosa di meglio di pubblicare oppure tornate a frequentare l'università della strada e non rompete i coglioni.
Anzi, è proprio perchè sono ben cosciente di tutte queste problematiche che a maggior ragione non vedo alternativa a pubblicare. E non è che l' "accademia" sia all'oscuro di questi problemi. Ne parla, propone correttivi, cerca di promuoverli... si fanno indagini, si misura, si contano i paper redacted, da chi, quando, perchè, su che riviste, se ne interessano le istituzioni dalle università agli stati...
Ma evidentemente se continuate a leggere noncielodicono.org e articoli a cazzo su arXiv non potete saperlo.
Anzi... se mi citate "Science vs academia" che dovrebbe essere quella roba di Savory (e magari citatemi anche il Nobel di Montagner e le sue papaja), a maggior ragione penso non siate nelle posizione di consigliarmi se e cosa debba scrivere sui social a proposito di scienza.
Poi cazzo sono anche quelli che ti dicono che i vaccini a mRNA non sono stati testati abbastanza... però signora mia se uno è gegno mica deve pubblicare... se ha ragione ha ragione no... è così semplice.
Per altro mica tutti i ricercatori sono filosofi della scienza e essere gente di successo ha anche degli aspetti negativi. Per dire, pure i premi Nobel finiscono a dire cazzate, senza togliere che magari sono ottimi ricercatori etc...
Oh pure io fino a 14 anni c'avevo la foto di Einstein in cameretta... però anche basta con questa idea romantica di scienza che sembra un fantasy.
Risatissime per catone -> supercazzola di epistemologia citando Savory -> in modo sommesso -> "non rompete i coglioni" -> no-vax
@803muliache me lo spieghi perchè i fumetti dei supereroi possono avere effetti così diversi sulla gente?
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Ego alert.
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Mi sa che ci sia qualcuno sfigato come me :D Ma in un campo differente: la tecnologia è l'unica mia vera amica e compagna, un sostegno totale .... Si ride sempre per non piangere ;)
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Persino i capelli sono in disordine.
Instagram : @ilariaaiaia
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