#cercare risposte
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“Non fare domande di cui non vuoi sapere la risposta.” – Anonimo
#citazioni famose#non fare domande#domande scomode#cercare risposte#aforisma del giorno#paura della verità#ricerca della verità#accettare conseguenze#farsi domande#pensiero del mattino#pensiero del giorno blog
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Col tempo si smette di accanirsi a cercare risposte, di affannarsi, di voler andare altrove. Non è rassegnazione, piuttosto una forma di accettazione attiva: si smette di combattere “contro”. Si risparmiano energie e si pensa di combattere”per”.
— Ada D’Adamo , Come d’aria
#tempo#smettere#accanirsi#cercare#risposte#affannarsi#andare altrove#rassegnazione#accettazione#combattere#contro#per qualcuno#frasi e citazioni#frasi#frasi tumblr#Ada D’Adamo
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Dovresti essere felice e grata che non capisci il motivo per cui ti hanno trattato in un determinato modo perché significa che tu non tratteresti mai e non feriresti mai una persona in quelle maniere e questo dice molto più della tua persona che della loro. Smetti di cercare risposte dove non c'è spazio per le domande e occupa le tue energie in cercare di capire per quale motivo non ti vuoi abbastanza bene da girare i tacchi quando una persona ti dimostra che non è disposta a rispettarti
#cit#citazione#citazioni tumblr#frasi#frasi tumblr#frasi tiktok#felice#grato#capire#motivo#trattare#ferire#persona#maniera#persone#smettere#cercare#risposte#spazio#dimande#occupare#energie#bene#dimostrare#rispetto
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Momento delusional: e se quando Manuel proverà a riavvicinarsi a Simone per la questione dell’operazione del padre Simone lo rifiuterà e cercherà conforto in Mimmo?
In questo modo Manuel capirebbe di aver “perso” Simone stavolta, e forse da lì si farebbe due domande e continuerebbe tutto nella terza.
A me sembra che l’intenzione di affrontare l’allontanamento tra i due ci sia, sennò davvero non capisco che stanno facendo. Letteralmente Simone ha detto che Manuel lo sta lasciando da solo, e questo fa intendere che la cosa esploderà prima o poi.
#un professore#simuel#io qui sempre a cercare di capire se questa serie sta trattando in modo abbastanza sensato questo rapporto o se fanno le cose a cazzo#cioè normalmente certe cose ti danno risposte qui invece io mi do risposte e non so comunque se crederci 😂😭
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Devo smettere di cercare risposte da persone che non possono soddisfare le mie domande.
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Ho una teoria, che informarsi di più in realtà non informa, intendo attraverso i modernissimi mezzi messi a disposizione da internet. Si crea a livello mentale una specie di bias per cui il cervello non si mette a cercare il vero (ammesso che esista un vero nei fatti di cronaca) ma si innesca invece un meccanismo che crea risposte verosimili e confermative, nel senso che vanno a confermare quel che già si vuole sapere. Ora, la teoria non è nuova e non è nemmeno originale, ma riflettendo sopra quei frullini che sono i social, con la loro abitudine a indurre nell'utente una certa risposta a determinati stimoli (condividi, discuti, sei parte attiva del grande intrattenimento democratico), mi appare più che mai evidente. La curiosità di informarsi rimane sempre, ma nel frattempo è intervenuto un certo scetticismo su quanto viene raccontato dall'informazione e dalla controinformazione, che ormai si azzuffano beatamente fra di loro lasciando nel frattempo i fatti inspiegati, abbandonati al loro destino.
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Ch-ch-changes
Novità: operatori di ricerca per migliorare la ricerca!
Sappiamo bene quanto difficile e frustrante possa essere trovare un post specifico. Sai che contiene un tag o una frase particolare e conosci la data o almeno l’anno di pubblicazione, ma non riesci a trovarlo!
Oggi siamo lieti di annunciare che è possibile utilizzare gli ✨operatori di ricerca avanzata✨ nella barra di ricerca! Ora puoi cercare, ad esempio, patata from:staff year:2021 per trovare facilmente il video di una patata cotta al microonde.
Prima di addentrarci nei dettagli, è bene ricordare un paio di avvertenze:
Questi operatori di ricerca sono disponibili solo nella barra di ricerca principale di Tumblr. Non funzionano nella barra di ricerca dei singoli blog.
Gli operatori di ricerca funzionano solo sui post creati a partire dal 2017.
Sebbene questi operatori di ricerca avanzati siano per ora disponibili solo in inglese, puoi utilizzarli per cercare contenuti in qualsiasi lingua. Di seguito trovi alcuni esempi in inglese.
Allora? Andiamo ad esplorare questi operatori!
Corrispondenza esatta della frase
Quando aggiungi le virgolette prima e dopo la query (quelle dritte, non quelle curve), la corrispondenza avverrà con i post che contengono quella frase esatta nel contenuto o che hanno quella frase esatta come tag.
Nell’esempio, “chappell roan is roan of arc” corrisponde ai post con quella frase esatta nel contenuto e corrisponde anche ai post che hanno il tag #chappell roan is roan of arc.
Operatore Match (o di corrispondenza)
Per impostazione predefinita, la query corrisponde al post in base al testo o ai tag.
Puoi usare match:text per specificare che vuoi cercare il contenuto del post, oppure match:tags per cercare i tag del post. Ad esempio:
sword world match:text cerca i post con le parole “sword” e “world” nel contenuto del post.
sword world match:tags cerca i post con le parole “sword” e “world” nei tag dei post.
Operatore from
Usa from:blog o from:@blog per trovare solo i post di un determinato blog.
Ad esempio, halloween from:staff trova tutti i post dello @staff che hanno la parola “halloween” nel contenuto o nei tag del post.
Operatore year
Usa year:YYYY per trovare i post di un determinato anno.
Ad esempio, halloween year:2019 trova tutti i post del 2019 con la parola “halloween” nel contenuto o nei tag del post.
Operatore date
Usa date:AAAA-MM-GG per trovare i post di una data particolare.
Ad esempio, halloween date:2019-10-08 trova tutti i post creati l'8 ottobre 2019 che hanno la parola “halloween” nel contenuto del post o nei tag.
Tutti insieme
Puoi combinare tutti gli strumenti di cui sopra per creare query ancora più specifiche:
Congratulazioni! Ora conosci tutti i segreti della ricerca su Tumblr!
Altre sintassi
Ricorda che puoi già effettuare una ricerca per tag o per più tag:
Se la tua ricerca è preceduta da #, viene eseguita una ricerca per tag, cioè vengono trovati i post con quel tag esatto. Ad esempio, #star wars restituirà solo i post con il tag #star wars.
Puoi cercare più tag contemporaneamente. Ad esempio, #star wars #art troverà i post con tag #star wars e #art.
Puoi combinare questa funzione con i nuovi operatori per trovare ciò che stai cercando!
Presto aggiungeremo una guida per questa nuova sintassi al nostro Centro assistenza (per ora, in inglese).
Supporto di Tumblr Patio
La sintassi migliorata rende Tumblr Patio ancora più potente. Ora è possibile aprire più colonne di ricerca, ognuna con query diverse e ottimizzate che utilizzano la sintassi di cui sopra per ottenere feed personalizzati.
Feedback
Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi! Ti invitiamo a condividere il tuo feedback nelle risposte e nei reblog di questo post o a contattare il supporto di Tumblr.
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Cercar risposte dagl'altri è come calzarsi al piede una scarpa altrui.
Le risposte uno se le deve dare da sè, su misura...💟
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"Col tempo si smette di accanirsi a cercare risposte, di affannarsi, di voler andare altrove. Non è rassegnazione, piuttosto una forma di accettazione attiva: si smette di combattere 'contro'. Si risparmiano energie e si pensa di combattere 'per'."
Ada D’Adamo - Come d’aria
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Cercar risposte dagli altri
è come calzarsi al piede
una scarpa d’altri,
le risposte
uno se le deve dare da sè,
su misura.
- Erri De Luca
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Troppi pensieri per un cervello, troppe ansie per un cuore. Ci sono giorni in cui la mia mente è come una tempesta, un vortice di pensieri che non riesco a fermare, e il mio cuore è come un tamburo che batte incessantemente, intrappolato in un ritmo che non riesco a controllare. Ogni giorno, mi sento come un equilibrista su una fune sottile, costretta a camminare senza mai fermarmi. Da un lato, i pensieri si accavallano come onde in piena, ogni singolo problema sembra amplificato, ogni minima preoccupazione diventa un ostacolo insormontabile. Dall’altro, l’ansia che serra il mio cuore come una morsa e mi lascia senza respiro.
A volte mi chiedo se sono solo io, se questo modo di sentire tutto in maniera così profonda e intensa sia un errore, un difetto nel mio modo di essere. Sembra quasi che il mio cervello non riesca mai a spegnersi, come se fosse perennemente in allerta, a caccia di qualcosa che non va, di qualche dettaglio che mi sfugge, di qualche motivo per preoccuparmi. E il mio cuore, invece di essere un rifugio, diventa un campo di battaglia, dove combatto costantemente contro le mie paure, i miei dubbi, le mie insicurezze. Non riesco mai a trovare pace, e tutto questo mi consuma dall'interno.
Ci sono notti in cui resto sveglia fino all’alba, perché i miei pensieri non mi lasciano dormire. Mi giro e rigiro nel letto, cercando un modo per calmarmi, per trovare un attimo di sollievo, ma non ci riesco. Ogni pensiero sembra accendere una scintilla di paura, e quella scintilla diventa subito un incendio. Mi preoccupo per il futuro, per le cose che ho fatto e per quelle che non ho fatto, per i miei errori, per le mie scelte. E anche quando penso di avere tutto sotto controllo, basta un dettaglio, un’idea, una parola per far crollare ogni sicurezza che pensavo di avere.
Sono stanca di questa guerra costante tra la mente e il cuore. È come se ogni giorno fosse una battaglia, e io non riesco a smettere di combattere. Ma è una battaglia in cui non vinco mai. Anzi, ogni giorno mi sento sempre più debole, sempre più esausto. Ogni pensiero diventa una trappola, ogni ansia una prigione. Mi sento come se fossi intrappolata in un ciclo infinito, incapace di liberarmi, incapace di trovare un momento di serenità.
E il peggio è che, spesso, nessuno se ne accorge. Ad alcuni mostro un volto sereno, una maschera che nasconde tutto questo tumulto interiore. Non voglio che gli altri vedano quanto sto soffrendo, quanto sto lottando. Mi dico che devo essere forte, che devo resistere, che devo andare avanti. Ma dentro di me so che questa forza apparente è solo una facciata, e che, sotto la superficie, sto crollando.
Vorrei poter fermare il tempo, poter mettere in pausa la mia mente e il mio cuore, anche solo per un attimo. Vorrei poter smettere di pensare, di preoccuparmi, di sentire tutto in modo così intenso. Vorrei poter respirare senza sentire questa morsa che stringe il mio petto, senza questa paura che non riesco mai a placare.
E mi chiedo se un giorno troverò mai pace. Se un giorno riuscirò a liberarmi di questi pensieri che mi tormentano, di queste ansie che mi consumano. Ma, al momento, tutto sembra così distante, così irraggiungibile. Mi sembra di essere in balia di una tempesta, e non vedo nessun porto sicuro dove rifugiarmi.
Forse, il vero problema è che non riesco ad accettare che la vita sia fatta anche di incertezze, di errori, di momenti di vulnerabilità. Forse, pretendo troppo da me stessa, cerco di controllare tutto, di avere sempre una risposta, una soluzione. Ma la verità è che, a volte, non ci sono risposte, e non ci sono soluzioni. A volte, bisogna solo accettare di sentirsi persi, di avere paura, di essere vulnerabili.
Ma io non so come fare. Non so come accettare questa parte di me. E così, continuo a lottare, a cercare di tenere tutto sotto controllo, anche se so che è una battaglia persa in partenza. Continuo a pretendere troppo dal mio cervello, e a chiedere troppo al mio cuore, anche se so che questo mi sta lentamente distruggendo.
Non so se un giorno troverò la forza di lasciar andare, di smettere di lottare contro me stessa. Ma, per ora, tutto ciò che posso fare è cercare di sopravvivere a questa tempesta, cercare di mettere un piede davanti all'altro, anche se ogni passo mi sembra sempre più pesante.
Perché, alla fine, non so essere diversa. Non so vivere senza pensare, senza preoccuparmi, senza sentire ogni emozione come un peso sul cuore. E, forse, questa è la mia condanna: troppi pensieri per un cervello, troppe ansie per un cuore che, anche quando è sul punto di crollare, continua a battere, nonostante tutto.
#quotes#pensieri#vita#tristezza#nostalgia#realtà#frasi#citazioni#citazione#frasi vita#amicizia#friends#persone#rapporti#umanità#scrivere#scrittura#riflessioni#ansia#scrittori#dolore#frasi vere
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A volte cercare delle risposte è come mettere il dito nella piaga
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La verità è che nessuno si regge più in piedi da solo, sulle proprie gambe. Nessuno regge più il dolore, la perdita, la frustrazione, l’attesa.
Insomma, le cose della vita.
Abbiamo bisogno di normalizzare i processi della vita: nascere, crescere, ammalarsi, ferirsi, invecchiare, morire.
Un tempo si moriva sazi di vita, appagati, senza rimpianto alcuno, in modo del tutto naturale.
Oggi si muore insoddisfatti, delusi e stanchi.
Il lutto non rientra più nelle categorie del vivente.
Abbiamo inventato questa parola: “elaborazione”, dimenticando che i lutti non si elaborano, ma si accolgono, come parti integranti dell’esistenza, tutt’al più si contemplano come espressioni mutevoli del flusso continuo della vita.
“Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili a
stanze chiuse a chiave
e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che possono esserti date
poiché non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivere le domande ora.”
Aveva ragione Rilke.
Abbiamo disimparato il valore del piangere insieme, di condividere il pasto, dono gentile e premuroso gesto della vicina di casa, la sera, quando si raccontava ai bambini dove sta il nonno adesso, e si passava la carezza della mano piccola sul suo viso freddo e immobile, disteso sul letto.
I sogni facevano il resto, perché si aveva tempo per dormire e per sognare. E al mattino, appena svegli, per raccontare.
Così chi non c’era più continuava ad esserci, a contare, a suggerire, a consolare.
I morti stavano insieme ai vivi.
Complicato allora non è il lutto, ma il modo di viverlo, di trattarlo, come se fosse una malattia in cerca di una cura. Ma la vita non è un problema da risolvere.
Ancora Rilke. Piuttosto un mistero da sperimentare. Una quota di ignoto inevitabile che spinge lo sguardo oltre la siepe.
Chi ha ancora desiderio di quell’infinito che solo l’esperienza del limite può disvelare?
Oggi tutti reclamano il diritto alla cura della psiche, forse perché i medici del corpo non riescono a guarire certe ferite dell’anima.
Ma così si sta perdendo il valore della psicoterapia. Così si confonde la patologia con la fisiologia dell’esistente, che contempla nel suo lessico le voci: malattia, solitudine, sofferenza, perdita, vecchiaia, morte.
Qual è l’immagine del nostro tempo, che rappresenta il senso estetico dominante? Una enorme superficie levigata, perfetta, specchiante.
In questo modo, privata delle increspature, delle imperfezioni, del negativo, della mancanza, l’anima ha smarrito il suo luogo naturale, la sua origine, il respiro profondo della caducità, della provvisorietà, della fragilità del bene e del male.
Perché alla fine, tutto ciò che comincia è destinato a finire e l’unica verità che rimane è questo grumo di gioia che adesso vibra ancora nel cuore, qui e ora, in questo preciso istante, nonostante la paura, il disincanto, la sfiducia.
Non c’è salute dunque che non sia connessa alla possibilità di salvezza.
Alle nostre terapie manca quel giusto slancio evolutivo, che spinga lo sguardo oltre le diagnosi, i funzionamenti, i fantasmi che abitano nelle stanze buie della mente.
Un terapeuta non può confondere la luna con il dito che la indica.
Può solo indicare la direzione e sostenere il desiderio di raggiungerla.
Per questo ogni sera mi piace chiudere gli occhi del giorno con una poesia, ogni sera una poesia diversa, per onorare la notte con il canto dei poeti.
Perché la notte sa come mantenere e custodire tutti i segreti.
Perché le poesie assomigliano alle preghiere.
Dicono sempre cose vere.
Stanotte per esempio ho scelto questa:
“Si è levata una luna trasparente
come un avviso senza minaccia
una macchia di nascita in cielo
altra possibilità di dimora. E poi.
Siamo invecchiati.
Il volume di vecchiaia
è pesato sul tavolino delle spalle,
sugli spiccioli di salute.
Cos’è mai la stanchezza?
Le cellule gridano
chiamano l’origine
vogliono accucciarsi
nel luogo prima del nome
nello spazio che sta tra cosa e cosa
e non invade gli oggetti
li accarezza e li accalora.
Non smettere di guardare il cielo
ti assegna la precisa misura
fidati della vecchiaia
è un burattino redentore.
Dopo tanta aritmetica
la serenità dello zero.”
Chandra Candiani
Testo di Giuseppe Ruggiero
foto dal seminario " In Quiete". Introduzione alle costellazioni Familiari con Anna Polin
Gloria Volpato
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In due ma distanti
Alla fine della giornata, rifletto su ciò che sento e mi rendo conto che a volte è più facile ripetere frasi semplici come “il mio colore preferito è il blu” piuttosto che affrontare le verità scomode di una relazione che mi fa stare male. Perché è così difficile chiedere spiegazioni? Perché temiamo di mostrare la nostra vulnerabilità, di esporre le ferite che ci portiamo dentro? C’è una sorta di conforto nel ripetere parole innocue, mentre dietro ci sono domande in sospeso: “Perché mi tratti così?” “Perché continui a farlo se sai che mi fa stare male?” Queste parole rimangono soffocate, bloccate in gola, mentre io continuo a nascondermi dietro il mio colore preferito..
Riconosco che ho bisogno di dimostrazioni; non mi bastano più le parole.. Eppure, quando guardo in faccia la realtà, vedo che le mie richieste sembrano essere un peso, un’ulteriore prova di quanto mi senta sbagliata. “Ma ti rendi conto di come mi fai sentire?” mi chiedo. Invece di trovare risposte, trovo solo il silenzio, una lontananza che cresce ogni giorno di più.. Ogni sguardo che non ricevo, ogni gesto assente, si accumula in un mare di incomprensione e tristezza..
Arriva un momento in cui la stanchezza prende il sopravvento.. Capisco che, per quanto io desideri sapere, il prezzo da pagare per cercare risposte potrebbe essere troppo alto. Ma la verità è che la mia mente continua a tornare su quegli interrogativi, come onde che si infrangono contro uno scoglio.. Riconosco che non merito una relazione basata su domande senza risposta, su un costante bisogno di approvazione. Merito di essere amata per quella che sono, senza dover giustificare i miei sentimenti..
Eppure, la questione resta: che succede quando le risposte non arrivano? Inizia a formarsi un vuoto, un’assenza che pesa, e mi trovo intrappolata tra il desiderio di sapere e la paura di ciò che potrei scoprire.. Così, mentre continuo a ripetere le mie frasi innocue, la domanda si fa più profonda: sono pronta ad affrontare ciò che potrebbe venire alla luce, o mi accontenterò di una calma apparente, mentre i miei veri sentimenti restano sepolti nel silenzio?
Invece di trovare una via per capirci, potremmo finire per diventare due estranei, ognuno perso nel proprio mondo di silenzi e incomprensioni.. In questa distanza, ci si chiede se la ricerca di risposte valga davvero la pena, se l’amore possa davvero sopravvivere all’assenza di comunicazione. In questo vuoto, rimane la speranza che un giorno le parole tornino a fluire, ma per ora ci troviamo sospesi, nel limbo delle possibilità non realizzate..
#pensieri#riflessioni#emozioni#scritturaitaliana#rubricadeipensieri#blog#distanti#realtà#parole#parole non dette#stanchezza
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non ho mai capito davvero che tipo di ragazza sono… ma forse è proprio questo il mio problema. ogni giorno sembra una lotta per trovare un senso di identità. a volte mi sento persa, come se stessi cercando di afferrare qualcosa che è sempre fuori portata. mi rifugio nei libri, nella poesia, nelle frasi che scrivo e nelle mie fantasie, sperando di trovare un po’ di pace. la mia personalità sembra un puzzle incompleto, con pezzi mancanti che non riesco a trovare. non mi definisco con etichette precise, perché mi sembra di non appartenere a nessuna di esse.
forse non ho tutte le risposte, e questo mi lascia con un senso di vuoto e incertezza. ma continuo a cercare, sperando che un giorno tutto questo abbia un senso.
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Bisogna, alle cose,
lasciare la propria quieta, indisturbata evoluzione
che viene dal loro interno
e che da niente può essere
forzata o accelerata.
Tutto è: portare a compimento
la gestazione
e poi dare alla luce.
Bisogna avere pazienza
verso le irresolutezze del cuore
e cercare di amare le domande stesse
come stanze chiuse a chiave e come libri
che sono scritti in una lingua che proprio non sappiamo.
Si tratta di vivere ogni cosa.
Quando si vivono le domande,
forse, piano piano, si finisce,
senza accorgersene,
col vivere dentro alle risposte
celate in un giorno che non sappiamo.
Rainer Maria Rilke
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