#centro culturale Alessandria
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Alessandria: Giornate di Valorizzazione del Patrimonio al Complesso di San Francesco
Visite guidate gratuite per scoprire la storia e il futuro dell'ex Convento di San Francesco, dal restauro alla trasformazione in museo
Visite guidate gratuite per scoprire la storia e il futuro dell’ex Convento di San Francesco, dal restauro alla trasformazione in museo. In occasione delle Giornate di Valorizzazione del Patrimonio Culturale, la città di Alessandria apre le porte del Complesso Monumentale di San Francesco con una serie di visite guidate programmate per sabato 2 novembre 2024. L’iniziativa, promossa dalla…
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istanbulperitaliani · 8 months ago
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Il porto di Teodosio
Originariamente noto come Porto di Eleutherios, il Porto di Teodosio fu ribattezzato in onore dell'imperatore Teodosio I che lo ristrutturò nel IV secolo d.C.
Il porto era un crocevia vitale per il commercio e la difesa dell'Impero Bizantino, facilitava gli scambi tra Europa e Asia e serviva da baluardo contro minacce esterne.
Oltre al suo ruolo economico e militare, il porto era un centro di attività sociale e culturale, con mercanti provenienti da tutto l'Impero che creavano un ambiente cosmopolita.
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Le sue rovine sono ancora visibili oggi, testimoniano la sua importanza storica e culturale. Durante le opere di scavo nell'area di Yenikapı sono state scoperte importanti testimonianze della sua storia, inclusi relitti navali risalenti dal V all'XI secolo d.C., inoltre, sono stati rinvenuti degli enormi granai nelle vicinanze, noti come Granai di Alessandria e Theodosiana (Horrea Alexandrina, Theodosiana), indicando l'importanza del porto come centro di commercio e approvvigionamento di cereali provenienti da Alessandria. Questi ritrovamenti arricchiscono ulteriormente la nostra comprensione del ruolo vitale che il Porto di Teodosio ha svolto nell'economia e nella vita quotidiana di Costantinopoli. Sono in corso progetti di restauro e di recupero dell'area.
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La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: istanbulperitaliani@gmail Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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personal-reporter · 1 year ago
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Alessandria: una città dalla storia millenaria
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Alessandria è una città situata nel Piemonte, precisamente a sud del fiume Tanaro, ed è il capoluogo dell'omonima provincia. La città deve il suo nome al suo fondatore, il generale Napoleone Bonaparte, che la volle dedicare alla sua consorte, la regina d'Egitto Cleopatra Alessandria. La città ebbe origine nel 1168 quando, secondo la leggenda, il Comune di Tortona decise di edificare un nuovo centro abitato per difendersi dalle truppe dell'imperatore Federico Barbarossa. Il centro storico di Alessandria è caratterizzato da strette vie e piazze dove il tempo sembra essersi fermato. La città in questione è conosciuta anche per la presenza di un monumento simbolo, ovvero la Torre Ghiaia, un'antica torre medioevale costruita dai genovesi per difendere il territorio. Tra le tante attrazioni turistiche presenti ad Alessandria, si può annoverare il Museo Civico di Alessandria, dove è possibile ammirare importanti opere d'arte e archeologiche. Il museo ospita inoltre importanti affreschi di Bernardino Luini e un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci, ovvero "La Vergine e il bambino con il giovane San Giovanni Battista". Sempre in ambito culturale si può visitare il Museo della Battaglia di Marengo, nel quale è possibile rivivere l'epopea napoleonica, sperimentare la vita militare dell'epoca e ammirare oggetti d'arte, armi e uniformi d'epoca. Non lontano dal centro cittadino di Alessandria si trova il Santuario della Madonna della Guardia, meta di pellegrinaggi di oltre duecento anni. La chiesa custodisce all'interno importanti opere d'arte come l'affresco della Madonna della Guardia, sulla cui superficie si può ammirare un'antica lapide romana che testimonia l'esistenza di un tempio pagano in epoca antica. La fortezza di Alessandria rappresenta una delle attrazioni più apprezzate dei turisti per la sua storia e architettura particolare. La fortificazione venne costruita a partire dal 1728 e le sue mura lunghe circa 12 chilometri furono edificate per difendere la città in caso di attacco. Un'altra importante attrazione di Alessandria è l'Orto Botanico dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale, situato nei pressi della fortezza di Alessandria. L'orto botanico vanta un patrimonio floristico unico al mondo, composto da oltre 3.000 specie di piante, tra cui antiche varietà di rose, erbacee perenni, alberi, arbusti e piante tropicali. Infine, per gli amanti dello shopping, il Centro Commerciale Al Centro è la meta ideale per gli acquisti. Situato a pochi minuti dal centro cittadino, il centro commerciale propone oltre 70 negozi, cinema multisala, ristorazione, parcheggio gratuito e tanto altro ancora.   Read the full article
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paoloxl · 4 years ago
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La logica binaria che sottende la divisione degli umani in generi distinti implica uno iato tra il più ed il meno, il pieno e il vuoto, il vaso e il seme, lo spazio dei sentimenti e quello della ragione. Questa logica, che si pretende naturale, fonda l’ordine patriarcale. L’universale umano nasce e resta a lungo saldamente maschile. Un maschile cui vengono iscritte le qualità “naturali” che “spiegano” la gerarchia tra i generi, all’interno della gabbia normativa familiare. La “famiglia” come nucleo etico rappresenta l’elemento normalizzatore delle anomalie, che le lotte delle donne, delle persone omosessuali, asessuali, transessuali, hanno reso visibili e pericolose per ogni pretesa di socializzazione autoritaria dei bambini, delle bambine, dei bambinu. A sua volta il binarismo tra etero e omo sessualità ripropone maschere rigide cui le persone sono chiamate ad adeguarsi. Le famiglie arcobaleno sono la mimesi delle famiglie eterosessuali, sia nel rapporto tra coniugi, che nella loro relazione con i bambin*, che per legge vivono con loro. La storia della libertà delle persone le cui identità non sono conformi all’universale maschile nell’ultimo secolo ha tracciato nuovi sentieri dell’umano. Tuttavia il mero afflato paritario sul piano dei diritti si limita a riempire il vuoto, inserire l’eguale, dare corpo al vaso, attenuare la dicotomia tra ragione e sentimento, ma non spezza la logica binaria, che, anzi, si insinua anche dove le differenze sono l’humus culturale in cui cresce la possibilità di passare dal genere all’individuo. La pratica in cui ciascuno approda, transitoriamente, a se stesso in un divenire fluido di continua sperimentazione. Sul piano teorico è nodale l’apporto pionieristico di Foucault, che considera le “identità sessuali”, anche nel loro farsi storico, non un conglomerato concettuale da cui partire, ma semmai la questione stessa. Il costruzionismo queer riprende da Foucault la strategia di decostruire le identità che passano come naturali considerandole invece come complesse formazioni socio-culturali in cui si intrecciano discorsi diversi. Un approccio libertario deve e può andare oltre la decostruzione delle narrazioni che costituiscono le identità di genere, perché vi innesta l’elemento di rottura rappresentato dall’agire politico e sociale di soggetti, che si costituiscono a partire dalle proprie molteplici alterità, rivendicate ed esperite sul piano della lotta. Soggetti capaci di una autonoma produzione di senso, di relazioni, di pratiche sovversive rispetto all’ordine patriarcale, alla logica binaria, alla naturalizzazione delle relazioni sociali. A Foucault il merito di aver riconosciuto l’importanza delle relazioni di potere e la necessità di riconoscerle come tali per poterle spezzare. L’ordine patriarcale non si fonda solo sulla pretesa che la gerarchia sia biologicamente fondata ma anche sulla prospettiva culturale di identità costanti, fisse, socialmente definite. Questa pretesa consente alla gerarchia di riprodursi in ogni relazione umana. L’attacco frontale alle identità rigide ed escludenti attuato da chi vive al di là e contro i generi, i ruoli, le maschere ha una forza dirompente. La critica all’essenzialismo si nutre della decostruzione dell’identità di genere. Concepire l’identità, ogni identità, come costruzione sociale, confine mobile tra inclusione ed esclusione, è un approdo teorico che si alimenta della rottura operata dai movimenti transfemministi ed lgtbtq. All’interno delle nostre società questi percorsi fanno paura. Per le destre la riconquista dell’identità, o la difesa dell’identità minata, diviene il centro nevralgico dell’azione politica e di governo. Ogni locuzione, ogni motto si regge su un piedistallo “identitario”. Il lutto per le identità forti, smarrite e da ritrovare, attraversa anche certa sinistra, orfana di una narrazione che dia senso al proprio mondo. La deriva identitaria non è mero patrimonio delle destre sovraniste, localiste, fasciste, misogine, omofobe, razziste, perché sfiora anche ambiti di movimento, che si pretendono distanti dall’approccio essenzialista della destra. La reazione alla violenza del capitalismo, all’anomia della merce, alla feroce logica del profitto, alla paura dell’onnipotenza della tecnica rischiano di produrre mostri peggiori di quelli da cui si fugge. L’anarchismo si sta confrontando con un mondo dove, in pochi decenni, si sono dati cambiamenti epocali. La mia generazione è stata catapultata dal pallottoliere al web, dalla macchina fotografica alle immagini satellitari, dalle lettere alle chat, dai sorveglianti umani agli occhi elettronici, dal posto fisso alla incertezza strutturale, dal lavoro alla catena alle catene del telelavoro. Un lungo processo di straniamento. Il moloch tecnologico, assunto come nemico totale, ha aperto la strada ad un anarchismo che fugge in un passato immaginario, dove germogli un futuro che nega l’umano, così come si è costruito nel processo di civilizzazione, identificato tout court con la nascita e il consolidarsi della gerarchia, del dominio, della violenza dei pochi sui molti. Il futuro diviene “primitivo”, nel senso etimologico del termine, un tempo-spazio dove si torna al primus, ad una dimensione in cui l’umano si (ri)naturalizza, in una concezione essenzialista e non culturale della “natura”. Una fuga nichilista che riflette l’impotenza di fronte ad una complessità che non si riesce a capire, né a controllare: il moloch può essere distrutto solo a prezzo di rinunciare alla libertà, per rifugiarci tra le braccia esigenti e soffocanti della natura-madre. Il processo di rinaturalizzazione dell’umano operato da queste correnti nega i percorsi costruiti dalle identità fluide, disancorate, in viaggio che si reinventano fuori e contro la logica binaria dei generi. Fuggire al dominio della merce, al controllo dello stato, alla paura della tecnica che non si immagina di poter controllare, porta quest’approccio a negare la diversità e pluralità dei percorsi individuali. Manca la gerarchia formale ma non c’è traccia di libertà. L’unica libertà è quella di adeguarsi ad essere quello che “spontaneamente” saremmo, se le incrostazioni della “civiltà” non si avessero snaturat*. Da qui a negare l’aborto, le tecniche contraccettive non “naturali”, l’utilizzo di ormoni e tecniche chirurgiche per modificare il proprio corpo, il passo è stato breve. La negazione dei percorsi di decostruzione del genere conduce ad approdi non troppo distanti da quelli di preti e fascisti. Le questioni di genere vengono relegate ai margini di un discorso di trasformazione sociale, che, nella migliore delle ipotesi, le considera inessenziali. Eppure. I corpi fuori norma, i corpi fuori luogo, che scientemente si sottraggono alla logica identitaria, per fare i conti con le cesure che il genere, la classe, la razza hanno imposto ai singoli, sono pericolosamente sovversivi. Le dislocazioni, i transiti e le ricombinazioni che rompono con qualsiasi pretesa di pietrificare le identità, frantumano l’essenzialismo ed aprono una sfida su più fronti. Sfida allo Stato (etico), al patriarcato reattivo e al capitalismo. Una sfida che, non è mera astrazione o suggestione filosofica, ma si attua in pratiche di intersezione delle lotte, delle prospettive e degli immaginari capaci di dar vita ad una prospettiva inedita. Una sfida che a tutte le latitudini del pianeta si deve confrontare con la violenta reazione del patriarcato, che si traduce sia in gabbie normative, sia in violenza sistemica nei confronti delle identità mobili, irriducibili ad ogni logica binaria. L’intersezionalità tra diverse cesure identitarie, che spesso coincidono con varie forme di esclusione, permette una contestazione permanente di ogni forma di privilegio. Nessuna posizione può pretendere di riassumere in se l’oppressione e i relativi percorsi di liberazione, se non divenendo, a sua volta, escludente. In questa prospettiva il relativismo dei posizionamenti, viene superato dall’universalismo della spinta ad una radicale trasformazione della società. Maria Matteo (articolo uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova)
Nè dio.né stato, né patriarcato
Venerdì 5 marzo Femministe, anarchiche, rivoluzionarie Incontro online con Eulalia Vega, storica e autrice di Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche in Spagna dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo, edizioni Zero in condotta Meeting alle 21 in Zoom al link: https://us02web.zoom.us/j/89085856759
Evento curato da La Miccia di Asti, Perlanera di Alessandria, Federazione Anarchica Torinese, Wild C.A.T. Torino
Domenica 7 marzo Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere in piazza Carlo Alberto dalle 15,30 manifestazione antisessista Interventi, azioni performanti, musica Lunedì 8 marzo Né dio, né stato, né patriarcato giornata di lotta in giro per la città Contatti:
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem
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hagerkamal · 2 years ago
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Il turismo in Egitto è stato conosciuto nel corso della sua storia come una destinazione per molti amanti del turismo, ma la scoperta dei monumenti dei Faraoni dall'inizio del secolo scorso ha aggiunto un fascino speciale ad esso oltre ai suoi monumenti religiosi e culturali unici, oltre alla sua posizione geografica al centro del mondo e al suo clima moderato in estate e in inverno I suoi bellissimi tratti di costa e le spiagge piene di rari tesori di barriera corallina. Il turismo in Egitto dipende dai numerosi monumenti che sono il risultato della diversità delle civiltà e delle loro differenze nel corso dei secoli, dalla civiltà faraonica, copta, romana e islamica. Molti porti naturali, così come molti sport, attirano i turisti sportivi, come le immersioni, il golf e altri. L'Egitto si caratterizza per l'abbondanza di attrazioni turistiche di ogni tipo, per la diffusione di moschee, templi, musei, monumenti, edifici storici e artistici e vasti giardini sul suo territorio, e per il possesso di una forte infrastruttura basata sul servizio del settore turistico in Egitto, tra cui camere d'albergo, villaggi turistici e uffici dell'aviazione. 8 giorni al Cairo con crociera sul Nilo in aereo per gruppi: Viaggiate in Egitto con un piccolo gruppo di viaggiatori che la pensano come voi e visitate tutti i luoghi imperdibili del Cairo, tra cui le Piramidi di Giza, il Museo Egizio e la Cittadella, oltre a fare una crociera di 5 giorni lungo il Nilo nell'Alto Egitto. Questo tour in piccolo gruppo dell'Egitto e crociera sul Nilo è il modo perfetto per sperimentare un assaggio di questo incredibile Paese in un pacchetto di soli 8 giorni. Visitate le piramidi, esplorate le tombe nascoste e visitate la Sfinge. Crociera da Assuan, attraverso il deserto nubiano, fino a Luxor e ritorno. Pacchetto di 10 giorni in Egitto per gruppi: Il nostro pacchetto di 10 giorni in Egitto per gruppi è pensato per gruppi di persone che desiderano visitare diverse destinazioni in Egitto. È un modo straordinario per esplorare la vasta storia e la cultura dell'Egitto in un unico viaggio. Il vostro tour vi porterà al Cairo, a Luxor e ad Assuan, oltre a una visita alla costa di Alessandria. Venite a fare un tour dell'Egitto con noi e godetevi i bellissimi e interessanti siti che abbiamo da offrire. Vacanza culturale in Egitto per piccoli gruppi: Una combinazione delle 3 destinazioni culturali più popolari da esplorare con piccoli gruppi di viaggiatori di tutto il mondo che la pensano allo stesso modo. Gente straordinaria e storia infinita. Il Cairo, Luxor e Assuan: è qui che inizia l'avventura! Il pacchetto tour di gruppo di 10 giorni in Egitto sarà apprezzato dai visitatori che desiderano esplorare l'iconica città del Cairo e le principali attrazioni della Valle di Luxor con un viaggio ad Assuan. Itinerario di 9 giorni Alessandria d'Egitto e Oasi di Siwa per gruppi: Se siete alla ricerca del perfetto pacchetto turistico per gruppi in Egitto, non cercate oltre. Questo itinerario di 9 giorni offre una combinazione di siti storici e meraviglie naturali che sicuramente piaceranno al vostro gruppo. Con la possibilità di personalizzare questo itinerario per adattarlo esattamente a ciò che il vostro gruppo sta cercando, possiamo occuparci di tutte le vostre esigenze turistiche proprio qui. Gruppi di 12 giorni al Cairo, Alessandria, il Nilo e Hurghada: L'Egitto è la scelta migliore per i tour di gruppo e i pacchetti di viaggio. Unitevi per esplorare il museo a cielo aperto del passato dell'Egitto, il Cairo, la città che non dorme mai. Visitate le bellezze di Alessandria, un tempo città romana incastrata tra due porti. Godetevi una crociera notturna lungo il Nilo attraverso la Nubia fino ad Assuan e tornate per due notti a Luxor. Da lì si parte per Hurghada per un'ultima giornata sulla spiaggia del Mar Rosso! Tour di 12 giorni in Egitto. Pacchetto di gruppo al Cairo e a Sharm El Sheikh: Questo tour di gruppo al Cairo e a Sharm El Sheikh vi farà conoscere alcune delle destinazioni più iconiche dell'Egitto.
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wolfliving · 4 years ago
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Medieval Piedmontese cities and their cultural relevancy
*This thing’s fantastic.  I’ve never seen the like. Especially in a website devoted to “future cities.”
L`aristocrazia militare del territorio di Asti: i signori di Gorzano, in "Bollettino storico bibliografico subalpino",  LIX (1971), pp. 357-447; LXX (1972), pp. 489-543.
Un`attiva minoranza etnica: gli Alamanni del comitato di Asti, in "Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken", LIV (1974), pp. 1-57.
Una valle di transito nel gioco politico dell`età sveva. Le trasformazioni del potere e dell`insediamento nel comitato di Serralonga, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 109-179.
Società e potere in Asti e nel suo comitato fino al declino dell`autorità regia,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 357-349.
Per una`archeologia medievale in Piemonte: un insediamento bassomedievale a Piea (Asti), in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 223-234.
Paesaggio, possesso e incastellamento nel territorio di Asti fra X e XI secolo,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIV (1976), pp. 457-525.
L`"erudito avvocato" De Canis e la sua opera innovatrice: un contributo del primo Ottocento al progresso degli studi sul medioevo astigiano, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIV (1976), pp. 239-309.
Lo storico G.S. De Canis e la sua "Descrizione statistica della provincia di Asti, Asti, Cassa di Risparmio di Asti,  1976.
Andar per castelli. Da Asti tutto intorno,  Torino, Milvia, 1976.
La città e il suo "districtus" dall`egemonia vescovile alla formazione del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXV (1977), pp. 535-625.
Proposta per una lettura della "Corografia astigiana" dell`avv. G.S.De Canis,  Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 1977.
Una metodologia per le storie locali, in Atti del I convegno sul Canavese, Ivrea, 1979, pp. 97-100.
La genesi della classe politica del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXVII (1979), pp. 33-151.
Lo sviluppo delle relazioni personali nell`aristocrazia rurale del Regno Italico, in Structures féodales et féodalisme dans l`Occident mediterranéen (Xe-XIIe siécles). Atti del Colloquio intern. dell`Ecole Française di Roma (10-13 ottobre 1978), Roma, Ecole Française, 1980, pp. 241-249.
Assestamenti del territorio suburbano: le "diminutiones villarum veterum" del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXVIII (1980), pp. 127-177.
Città e territorio nell`alto medioevo. La società astigiana dal dominio dei Franchi all`affermazione comunale,  Torino, Deputazione subalpina di storia patria, 1980 (Biblioteca storica subalpina, CC).
Spunti archeologici nelle descrizioni erudite fra Sette e Ottocento, in Medioevo rurale. Sulle tracce della civiltà contadina,  a cura di V. Fumagalli, Bologna, Il Mulino, 1980, pp. 139-154.
Lo sviluppo delle relazioni personali nel territorio del comitato di Bredulo: "domini, milites, pagenses", in “Bollettino della Società per gli studi storici, architettonici e artistici della provincia di Cuneo”(= Atti del Convegno "Agricoltura e mondo rurale nella storia della provincia di Cuneo", Fossano 23-24 maggio 1981), 1981, pp. 315-323.
Tema cittadino e "ritorno alla terra" nella storiografia comunale recente, in "Quaderni storici", XVIII (1982), 52, pp. 255-277.
Medioevo americano. Modelli iconografici e modelli mentali, in “Quaderni medievali”, 13 (1982), pp. 130-150.
Introduzione a Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, a cura di R. Bordone  e  S. Pettenati, Torino, Musei civici di Torino, 1982.
Il "famosissimo marchese Bonifacio". Spunti per una storia delle origini degli Aleramici detti del Vasto, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXXV (1983), pp. 587-602.
La società urbana nell`Italia comunale,  Torino, Loescher, 1984 (ried. 1998)
Medioevo all`inglese. L`esperienza pre-raffaellita tra neogotico e art nouveau, in "Quaderni Medievali", 18 (1984), pp. 82-112.
"Già parrocchiale, ora campestre e minacciante rovina..." Tracce romaniche per una storia del popolamento dell`Astigiano medievale, ne Le chiese romaniche delle campagna astigiane. Un repertorio per la loro conoscenza, conservazione, Tutela, a cura di L. Pittarello, Asti , Provincia, 1984, pp. 7-11.
Un problema di memoria collettiva, ne "Il Platano", IX (1984), pp.228-233.
"Civitas nobilis et antiqua". Per una storia  delle origini del movimento comunale in Piemonte, in Piemonte medievale, forme del potere e della società. Studi per Giovanni Tabacco,  Torino, Einaudi, 1985, pp. 29-61.
La "convenientia" tra Novi, Genova e Pavia del 1135 alla luce dei più recenti orientamenti di storia comunale. Alcune considerazioni preliminari, in "In novitate", I (1985), pp. 2-6.
Medioevo illustrato. Carlo Nicco e il revival medievale torinese, in "Quaderni medievali, 20 (1985), pp. 150-190.
Nascita e sviluppo delle autonomie cittadine, ne La Storia, II, Il Medioevo,  a cura di N. Tranfaglia e M. Firpo, Torino, UTET, 1986, pp. 427-460.
La riscoperta di una scoperta. Vent`anni di storiografia subalpina sul revival neomedievale ottocentesco, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXXIV (1986), pp. 559-568.
Storia urbana e città medievale: prospettive di ricerca, ne La storiografia contemporanea. Indirizzi e problemi, a cura di P. Rossi, Milano,  Il Saggiatore, 1987, pp. 303-321.
I comuni italiani nella I Lega Lombarda: confronto di modelli istituzionali in un`esperienza politico-diplomatica, in Kommunale Bündnisse Oberitaliens und Oberdeutschlands im Vergleich (Atti dell`incontro di Reichenau, 11-14 ottobre 1983), Sigmaringen, Thorbecke, 1987, pp. 45-61.
Il controllo imperiale del castello di Gavi, ne Il Barbarossa e i suoi alleati liguri-piemontesi  (Atti del convegno di Gavi, 8 dicembre 1985), Gavi 1987, pp.29-40 (rist. anche in Luoghi di strada nel medioevo fra il Po, il mare e le Alpi occidentali, a cura di G. Sergi, Torino 1996, pp.93-102).
La città comunale, in Modelli di città. Strutture e funzioni politiche, a cura di P. Rossi, Torino, Einaudi, 1987, pp. 347-370.
La società cittadina del Regno d`Italia. Formazione e sviluppo delle caratteristiche urbane nei secoli XI e XII,  Torino, Deputazione sub. di storia patria, 1987.
L`aristocrazia: ricambi e convergenze ai vertici della scala sociale, ne La Storia, I, Il Medioevo, a cura di N. Tranfaglia e M. Firpo, Torino, UTET, 1987, pp. 145-175.
Introduzione, ne L`evoluzione delle città italiane nell`XI secolo (Atti della Sett. di studi di Trento, 8-12 settembre 1986), a cura di J.Jarnut e R.Bordone, Bologna, Il Mulino, 1988, pp. 15-24.
Memoria del tempo negli abitanti dei comuni italiani all`età del Barbarossa, ne Il tempo vissuto: percezione, impiego, rappresentazione (Atti del seminario di Gargnano, 9-11 settembre 1985), Milano, Cappelli, 1988, pp. 47-62.
Equilibri politici e interessi familiari nello sviluppo dei monasteri urbani del Piemonte, in Dal Piemonte all`Europa. Esperienze monastiche nelle società medievali (Atti del Congresso storico subalpino, Torino 27-29 maggio 1985), Torino, Dep. subalp. di stori patria, 1988, pp. 229-248.
Le élites cittadine nell`Italia comunale, in "Mélanges de l`Ecole française de Rome", 100 (1988), pp. 47-53.
Le città italiane e l`impero nell`XI secolo. Spunti per una riflessione, in Cultura e società nell`Italia medievale. Studi per Paolo Brezzi,  Roma 1988, pp. 131-147.
Affermazione personale e sviluppi dinastici del gruppo parentale aleramico: il marchese Bonifacio "del Vasto", in Formazione e strutture dei ceti dominanti nel medioevo (Atti del I convegno di Pisa: 10-11 maggio 1983), Roma 1988, pp. 29-44.
Il castello di Belotto: processi di trasformazione del territorio del comune di Asti nel basso medioevo, in "Rivista di storia arte archeologia per le prov. di Alessandria e Asti", XCVI-XCVII (1988), pp. 47-89.
L`istituzione del Comune, in Civiltà di Lombardia. La Lombardia dei Comuni, Milano, Electa, 1988, pp. 7-32.
Fonti relative alle fabbriche medievali: riferimenti e metodologia di analisi, ne Il restauro architettonico per le grandi fabbriche, a cura di C. Bartolozzi e M.G. Cerri, Torino 1989, pp. 91-98.
Asti capitale provinciale e il retaggio di uno "stato" medievale, in "Società e storia", 12 (1989), 44, pp. 283-302.
Medievismo romantico e neomedievismo nell`immaginario moderno e contemporaneo: il castello da Walpole a Hearst, ne Il medioevo: specchio ed alibi, a cura di E. Menestò, Ascoli Piceno 1989, pp. 81-104.
La figura di Niccola Gabiani nel contesto culturale e amministrativo della città, in Fascismo di provincia: il caso di Asti. Atti del Convegno storico (Asti 18-19 novembre 1988), Cuneo 1990, pp. 131-143.
Prospettive di ricerca e di metodo per una storia del territorio, in "Alba Pompeia", XI (1990), pp. 65-68.
L`amministrazione del regno d`Italia, in "Bullettino dell`Istituto Storico Italiano per il Medio Evo", 96 (1990), pp. 133-156.
La città nel X secolo ne Il secolo di ferro: mito e realtà del secolo X  (Settimane di studio del Centro italiani di studi sull`alto medioevo, XXXVIII), Spoleto, CISAM, 1991, pp. 517-563.
La codificazione dell`eclettismo alla fine dell`Ottocento, in Milano fin de siècle e il caso Bagatti Valsecchi. Memoria e progetto per la metropoli italiana, a cura di R. Pavoni e C. Mozzarelli, Milano, Guerini, 1991, pp. 191-199.
Le aristocrazie militari e politiche tra Piemonte e Lombardia nella letteratura  storica recente sul Medioevo, ne Lo spazio alpino: area di civiltà, regione cerniera, a cura di G. Coppola e P. Schiera, Napoli, Liguori-GISEM, 1991, pp. 114-131.
Il passato storico come tempo mitico nel mondo cittadino italiano del medioevo, in "Società e Storia", 14 (1991), 51, pp. 1-22.
Medioevo alla sabauda. Carlo Alberto e il sogno del Medioevo, in "Quaderni medievali", 33 (1992), pp. 78-96.
Castelli e pennoni nelle miniature del "Codex Astensis": alla ricerca di un sistema iconografico medievale, in Bianca Lancia d`Agliano fra il Piemonte e il Regno di Sicilia. Atti del convegno (Asti-Agliano, 28/29 aprile 1990), a cura di R. Bordone, Alessandria, Ed. dell`Orso, 1992, pp. 235-242.
L`influenza culturale e istituzionale nel regno d`Italia, in Friedrich Barbarossa. Handlungsspielräume und Wirkungsweisen des staufischen Kaisers, Sigmaringen  1992, pp. 147-168.
L`immaginario neomedievale nelle vedute dell`«Album delle Castella« di Enrico Gonin, in Architettura castellana: storia, tutela, riuso. Atti delle giornate di studio, Carrù 31 maggio-1 giugno 1991, Carrù 1992, pp. 97-103.
Il tramonto comunale in Piemonte nella testimonianza dei cronisti astigiani, in "Società e Storia", 15 (1992), 55, pp. 1-27.
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Il romito del Cenisio, i Longobardi  e Carlo Magno alla Chiusa: spunti romantici di un itinerario in Valle di Susa, ne I Longobardi e le Alpi, Atti della giornata di studio “Clusae Longobardorum, i Longobardi e le Alpi”, Chiusa di San Michele, 6 marzo 2004, Susa, Segusium, 2005, pp. 67-84.
Mangiare al castello. Fonti scritte e fonti archeologiche sull’alimentazione al castello di Moncalieri tra medioevo ed eta’ moderna. Prime considerazioni, ne Il sapere dei sapori. Cuochi e banchetti nel castello di Moncalieri, a cura di G. Pantò, Torino, Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte 2005, pp. 41-67.
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Dalla carità al credito.  Ricchezza e povertà ad Asti dal medioevo all’Ottocento, a cura di R. Bordone, Asti, Cassa di Risparmio di Asti,  2005.
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Chiese di villaggio nel paesaggio medioevale astigiano, ne Il paesaggio del Romanico Astigiano, a cura di F. Garetto e M. Devecchi, Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 2006, pp. 12-18.
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Carlo Magno dopo Carlo Magno. La fortuna alpina di un mito, in Carlo Magno e le Alpi, Atti del XVIII Congresso internazionale di studi sull’alto medioevo  (Susa-Novalesa, 19-21 ottobre 2006), Spoleto, CISAM, 2007, pp. 413-439.
Colline e castelli, campi e vigneti nell’iconografia dell’Astigiano fra il Basso Medioevo e la prima Età Moderna, ne Il paesaggio dipinto. Astigiano, Monferrato e Langhe, a cura di Osservatorio del Paesaggio-O. Coffano, Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 2007, pp.  59-71.
“Per lancia e spada a ogni sangue, su campo franco”. Tradizione e storicità nell’ Ettore Fieramosca di Blasetti, in Ettore Fieramosca. Segreti e passioni secondo Blasetti, a cura di F.Prono e E.Nicosia, Torino 2007 (I quaderni degli archivi, 4), pp. 37-42.
I confini della comunità. Incertezza territoriale e assetto insediativo tra medioevo ed età moderna in Piemonte, in Città e territori nell’Italia del Medioevo. Studi in onore di Gabriella Rossetti, a cura di G.Chittolini, G. Petti Balbi, G. Vitolo, Napoli, GISEM-Liguori, 2007, pp. 55-73.
Carlo Giambattista Cacherano Malabaila d’Osasco. Un aristocratico muratoriano alle origini della storiografia astigiana moderna, ne “Il Platano”, XXXII (2007), pp. 82-94.
Cinema e medioevo, in Lezioni sul Medioevo, a cura di D. Romagnoli, Guastalla, Comune di Guastalla, 2007, pp. 79-84.
Postfazione, in Neomedievalismi. Recuperi, evocazioni, invenzioni nelle città dell’Emilia-Romagna, a cura di M.G. Muzzarelli, Bologna, CLUEB, 2007, pp. 287-296.
Un`effimera ‘villanova’ duecentesca. Nascita e decadenza della prima Villafranca d`Asti nel riordino del territorio politico astigiano, in “Bollettino storico-bibliografico subalpino”, CV (2007), pp. 393-458.
Una Lobby finanziaria internazionale?, introduzione a Dal banco di pegno all’alta finanza. Lombardi e mercanti-banchieri fra Paesi Bassi e Inghilterra nel Trecento, a cura di R. Bordone, Asti, Centro studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca, 2007 (= “Quaderni/Cahiers del Centro Studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca”, II), pp. 9-25.
Rapport de synthèse: Les mémoires dwa villes, in Villes de Flandre et d’Italie (XIIIe-XVIe siècle). Les enseignements d’une comparaison, ed. E. Crouzet-Pavan/E. Lecuppre-Desjardin, Tournhout, Brepols, 2008, pp. 165-172.
La  nobiltà e l’Impero nello sviluppo del  pensiero dantesco, in Gerione - Incroci danteschi. Dante e la storia medievale, Milano, Unicopli, 2008, pp. 49-84.
“Asta facta est quasi nova”. Il rinnovamento edilizio di fine Duecento e i “benefattori” della nuova Cattedrale gotica, in Ricami di pietra. Una scultura medievale del museo lapidario di Asti, Asti, Rotary Club Asti, 2008, pp. 31-46.
“Hic me aportavit Bonefacius Rotarius civis Astensis”. Bonifacio Roero tra il Piemonte e le Fiandre, in Rocciamelone. Il gigante di pietra, a cura di A. Zonato, Susa, Centro Culturale Diocesano, 2008, pp. 37-60.
I Roero in Europa, in Piemonte e in valle di Susa, in Alpi da scoprire. Arte, paesaggio, architettura per progettare il futuro, a cura di A.De Rossi, G. Sergi, A. Zonato, Borgone Susa, Edizioni del Graffio, 2008, p. 49.
“Une tres noble jouste”, in TOMMASO III DI SALUZZO, Il Libro del Cavaliere Errante (BnF ms. fr. 12559), a cura di M. Piccat, Boves, Araba Fenice, 2008, pp. 27-35.
Un paesaggio da mangiare. Incidenza degli usi alimentari sulla formazione storica del pasaggio dell’ Astigiano, ne Il paesaggio astigiano. Identità, valori, prospettive, a cura di M. Devecchi e M. Volpiano, Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 2008, pp. 61-73.
Una “villanova” di frontiera fra Asti e il Monferrato, in Castell’Alfero. Otto secoli di arte e storia, Castell’Alfero, Comune, 2008, pp. 23-43.
«La forest de longue actente ». Maria di Clevès, duchessa d’Orléans e signora di Asti (1465-1482), ne “Il Platano”, XXXIII (2008), pp. 201-223.
La battaglia  di  Cossano  (24 Marzo 1274), in Trasformazioni di una comunità di Langa. Cossano Belbo, a cura di R. Grimaldi, Canelli, Fabiano Editore, 2008, pp. 75-88.
La medievalizzazione del tempo festivo, ne Il Teatro della Vita. Le feste tradizionali in Piemonte , a cura di L. Nattino-P. Grimaldi, Torino, Omega Edizioni, 2008, pp. 97-106.
Il tempo e il denaro, in Tempus mundi umbra aevi. Tempo e cultura del tempo tra medioevo e età moderna, a cura di G. Archetti e A. Baronio, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2008, pp. 339-346.
Trasformazioni della geografia del potere tra Piemonte e Liguria nel basso medioevo, in "Bollettino storico-bibliografico subalpino", CVI (2008), pp. 445-463.
1500 anni di invasioni e dominazioni straniere. Dai territori costruiti dai comuni al 1861, ne La cultura italiana, diretta da L.L. Cavalli Sforza, I, Terra e popoli, a cura di L.L. Cavalli Sforza e A. Piazza, Torino, UTET, 2009, pp. 426-433.
(con G. SERGI), Dieci secoli di medioevo, Torino, Einaudi, 2009.
The Lady of Shalott. Di telai e di tele, di amore e di morte nel medioevo vittoriano, ne Dal mito alla contemporaneità. Tessere la vita. Telai e arte della tessitura a 360o. Per un percorso interattivo interdisciplinare, a cura di C. Gutermann, M.G. Imarisio, D. Surace, Moncalieri 2009, pp. 160-166.
L`attivita` tessile nel medioevo, ibidem,pp. 27-30.
Caratteristiche sociali  e attività economiche  del primo gruppo dirigente comunale, in Storia di Fossano e del suo territorio , I, Dalla preistoria al Trecento, a cura di R. Comba, R. Bordone, R. Rao, Fossano, Co.re Editrice, 2009, pp. 134-149.
"Ius primae noctis" alle origini di Fossano?, ibidem, pp. 175-178.
Commenda di Santa Maria del Salice, ibidem, pp. 214-217.
I cavalieri  di San Giovanni dalle origini a Malta, in Cavalieri. Dai Templari a Napoleone. Storie di crociati, soldati, cortigiani, a cura di A. Barbero e A. Merlotti, Milano, Electa, 2009, pp. 91-103.
Le pretese di Bonifacio, in Bonifacio di Monferrato e il Comune di Asti. Scontri e confronti alla fine del secolo XII, a cura di E.C. Pia, Asti, Comune di Asti, 2009 (Atti della Tavola Rotonda, Asti, 6 ottobre 2007), pp. 35-51.
Attività e presenza territoriale dell`Ordine Gerosolimitano in Piemonte, in Cavalieri di San Giovanni in Liguria e nell`Italia settentrionale. Quadri regionali, uomini e documenti, a cura di J. Costa Restagno, Genova-Albenga, Istituto intern, di Studi Liguri, 2009 (Atti del Convegno, Genova, 30 settembre-2 ottobre 2004), pp.313-330.
La difficile attribuzione del santo Patrono: il caso di Villafranca d`Asti, ne “Il Platano”, XXXIV (2009), pp. 106-131.
The survival of medieval knighthood over the centuries: a journey through the culture and taste of the Occident in reverse, in"Imago Temporis Medium Aevum", 3 (2009), pp. 293-309.
Suggestioni neomedievali alla Mandria. Rosa Vercellana e il Castello dei Laghi, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", CVIII (2010), pp. 143-155.
Chieri nel medioevo: insediamento e organizzazione politica, in  Archeologia a Chieri. Da Carreum Potentia al Comune bassomedievale, a cura di G. Pantò, Torino, Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte, 2010, pp. 33-37.
http://win.cittafutura.al.it/web/_pages/detail.aspx?GID=32&DOCID=5457
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hannah-martin-uor · 6 years ago
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Appunti percorsi iniziatici: Storia della Tradizione Iniziatica ed Alchimia 
Lezione dell'8 aprile 2019- tema: approfondimento del contesto storico del periodo medievale, della considerazione legata all’alchimista -figura a cavallo tra mistero, magia, arte e frode- e del rapporto tra alchimia e Chiesa. Relatore: Damiano Ranieri.
Nella prima lezione abbiamo visto come il percorso dell’alchimia si possa suddividere convenzionalmente in tre periodi storici. Ci siamo concentrati sulla prima fase, quella greco-alessandrina, mentre stasera introdurremo la terza, l’alchimia del Medioevo latino e del Rinascimento.
Le date di inizio e fine del Medioevo sono convenzionali. Non è cambiato il giorno dall'oggi al domani, ma si sono verificati degli eventi che hanno influenzato in maniera notevole la storia. Nel 476 d.C si verifica la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e con il 1492 la scoperta dell’America, che smetterà di far concentrare l’attenzione sul solo continente europeo.
La tradizione alchemica torna in Europa attraverso gli arabi e l’alchimia medievale si basa interamente sull'eredità musulmana. Per quanto il periodo si caratterizzi per le crociate e la guerra verso coloro che sono considerati infedeli, l’atteggiamento verso la conoscenza fu differente.
Nell'Impero islamico giravano numerose traduzioni di autori greci e latini, tra cui Aristotele e Platone, ma erano presenti anche opere sopravvissute all'incendio della Biblioteca di Alessandria; gli studiosi islamici non solo li avevano tradotti, ma li avevano anche commentati, contribuendo in maniera significativa al sapere.
Sempre convenzionalmente si stabilisce l’ingresso dell’alchimia nell'Europa occidentale nel 1144, quando venne pubblicata la prima traduzione latina di un testo scritto da Morienus, noto alchimista che aveva avuto discepoli nell'impero islamico. Il traduttore, Roberto di Chester, si rese conto che il mondo latino avrebbe avuto problemi con il linguaggio alchemico, segreto e cifrato, ma questo non gli impedì di tradurre comunque il testo.
L’errore più comune è non fare caso che ci sono molte problematiche all'interno del Medioevo che vanno tenute in considerazione così come va tenuto in considerazione l’attenzione per un paese rispetto ad un altro. E questo è il miglior invito che uno storico possa farvi.
Per tornare al discorso delle traduzioni dall'arabo queste divennero sempre più numerose. Il nuovo centro culturale divenne Toledo, dove fu istituita una Scuola di Traduttori, così da trasmettere la cultura araba nel mondo occidentale. La fama e l’importanza di Toledo crebbe, facendole conquistare la nomea di “Nuova Alessandria d’Egitto”. Tuttavia, la sua crescita significò anche il raggiungimento di una reputazione dubbia tra i cristiani integralisti, che iniziarono a perseguire ogni forma di eresia. E si noti l’uso della parola integralisti. Aggiungiamo un ulteriore dettaglio alle considerazioni. E’ vero che vi era un considerare la conoscenza come un bene mondano, anzi alcune fonti riportano come il sospetto fosse rivolto perlopiù nei confronti degli alchimisti poveri, visto che si riteneva che questi, a differenza dei ricchi, avrebbero potuto cedere più alla tentazione di scivolare in pratiche occulte e diaboliche. Ma comunque l’alchimia era considerata un’arte di cui si occupavano persone dotte e in alcuni casi uomini di Chiesa. E anzi, alcuni papi hanno avuto un atteggiamento piuttosto favorevole nei confronti dell’alchimia, chiamando attorno a sé alchimisti che avessero anche conoscenze mediche. Arnaldo di Villanova è un esempio piuttosto noto e frequentò sia sovrani che papi come Bonifacio VIII o Clemente V.
Nel 1317 l’alchimia fu duramente condannata da Giovanni XXII con la bolla Spondent Pariter, che prevedeva pene pecuniarie per i laici che praticavano l’alchimia mentre i sacerdoti avrebbero perso i privilegi dell’abito. In realtà il documento si scagliava principalmente contro gli alchimisti che promettevano ciò che non potevano dare, quindi erano truffatori. Possiamo quindi dire che non è nemmeno un caso che nella Divina Commedia gli alchimisti siano inseriti tra i falsari?
Ruggero Bacone assieme ad Arnaldo di Villanova, Raimondo Lullo e Alberto Magno compone la schiera di alchimisti noti. Di cui parleremo magari nelle prossime lezioni.
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pier-carlo-universe · 14 days ago
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Alessandria celebra la Festa di Santa Lucia con banchi di dolciumi e modifiche alla viabilità
Dal 11 al 15 dicembre, la piazza e le vie limitrofe si animano di dolci tradizionali, con divieti di sosta e transito per garantire lo svolgimento della festa.
Dal 11 al 15 dicembre, la piazza e le vie limitrofe si animano di dolci tradizionali, con divieti di sosta e transito per garantire lo svolgimento della festa. Alessandria, 13 novembre 2024 – La Città di Alessandria si prepara ad accogliere la tradizionale Festa di Santa Lucia, evento molto atteso dai cittadini e dai visitatori, che si terrà nell’omonima piazza dall’11 al 15 dicembre 2024. Per…
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ALESSANDRIA. NATALE ALESSANDRINO, APPUNTAMENTI DAL 10 AL 16 DICEMBRE 2018.
ALESSANDRIA. NATALE ALESSANDRINO, APPUNTAMENTI DAL 10 AL 16 DICEMBRE 2018.
Alessandria, 10 dicembre 2018
COMUNICATO STAMPA
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Natale Alessandrino 2018 Appuntamenti dal 10 al 16 dicembre dicembre 2018
“Presepiamo” – Laboratorio di costruzione di Presepe a cura degli operatori del Centro Gioco “Il Bianconiglio” (CulturAle ASM Costruire Insieme) – dalle ore 17 alle 18 (per bambini dai 5 ai 7 anni)
Ludoteca ‘C’è Sole e Luna’- “Magie di Natale”, Laboratorio di…
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personal-reporter · 1 year ago
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La Fortezza di Alessandria
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La Fortezza di Alessandria, situata nella città di Alessandria, nel Piemonte settentrionale è una fortezza militare storica costruita nel XVIII secolo. Questa imponente fortezza è stata eretta alla fine del 1600 in un'area strategica per il controllo del Piemonte, ed è stata un punto di grande importanza per la difesa del regno sabaudo durante il periodo delle guerre di successione spagnola. La fortezza, situata al centro della città, è stata costruita su cinque punti di croce e opera di protezione del fiume Tanaro, sulla sponda destra, insieme alla linea di trincee. La sua posizione era di grande strategica importanza nel 1746, quando la città venne assediata dalla flotta austriaca. La fortezza di Alessandria comprende alcuni edifici storici come la cappella di San Carlo Biblioteca Civica ed il Museo Storico. L'edificio principale, noto come la "Cittadella", è circondato da un grande fossato e dalle mura perimetrali, con corpo di guardia e caserme per le truppe che si trovavano a difesa. All'interno della fortezza è possibile visitare il Museo Storico della Fortezza, che racchiude una vasta collezione di oggetti risalenti all'epoca delle guerre di successione, inclusi armi, uniformi, bandiere e documenti storici. Uno dei punti più interessanti del Museo è sicuramente la Sala del Trattato di Parigi, dove sono conservati numerosi documenti relativi alla fine della Guerra d'Indipendenza Americana. Questa sala ospita anche un'altra grande opera, ovvero il busto in bronzo del comandante francese Lafayette, con la firma del Presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson. La Biblioteca Civica della Fortezza è anche un punto di grande interesse turistico. Fondata nel 1964, la biblioteca ospita una vasta collezione di libri storici e testi riguardanti la storia militare della fortezza dal XVII al XIX secolo. In alcune zone della fortezza sono spesso organizzati eventi speciali come spettacoli teatrali, concerti e mostre temporanee. Parole chiave: Fortezza di Alessandria, Museo Storico della Fortezza, Sala del Trattato di Parigi, Biblioteca Civica, Guerra d'Indipendenza Americana. La Fortezza di Alessandria, oltre ad essere un luogo storico di grande importanza culturale, è anche una meta turistica popolare per gli amanti dell'architettura militare e le famiglie alla ricerca di una giornata culturale in un luogo suggestivo. La fortezza rappresenta un'attrazione particolarmente adatta ai bambini, che si divertiranno a scoprire la storia del posto, cercare di imitare i gesti dei soldati e risalire alle trincee e alle mura perimetrali del sito. Inoltre, i visitatori possono acquistare prodotti tipici locali presso i negozi di souvenir all'interno della Fortezza, dove si possono trovare anche oggetti d'antiquariato rari e particolari. La Fortezza di Alessandria è aperta al pubblico tutto l'anno e offre una vasta gamma di servizi e attività per i visitatori di tutte le età. Gli orari di apertura variano stagionalmente, e prima di organizzare la visita è consigliabile verificare gli orari di apertura sul sito ufficiale delle località turistiche della città. Rappresenta un luogo di grande interesse storico e culturale che offre ai visitatori una straordinaria esperienza di viaggio a contatto con la storia e la cultura del Regno Sabaudo. Un luogo imperdibile per chiunque voglia conoscere la bellezza e la storia di questo spettacolare luogo del Piemonte. Read the full article
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sciscianonotizie · 7 years ago
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carmenvicinanza · 3 years ago
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Ipazia d’Alessandria
https://www.unadonnalgiorno.it/ipazia/
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Ipazia d’Alessandria, matematica, filosofa e astronoma greca.
Potente simbolo della libertà di pensiero, la sua figura e la tragica fine hanno affascinato la letteratura di ogni epoca.
Nacque fra il 355 e il 370 (non si conosce la data esatta) a Alessandria d’Egitto. Figlia del noto filosofo Teone, studiò fin da giovanissima nella enorme biblioteca d’Alessandria.
Fu una filosofa molto apprezzata, aderì alla scuola neoplatonica in modo originale e eclettico.
Successe a suo padre, già dal 393, nell’insegnamento al Museo di Alessandria, la più importante istituzione culturale esistente. Oltre a tradurre e divulgare molti classici greci, trasmise ai suoi discepoli le conoscenze matematiche, astronomiche e filosofiche.
Riconosciuta come un’autorità e grande punto di riferimento del tempo, viene ricordata per la generosità con cui tramandava pubblicamente il sapere.
Donna di enorme cultura, non ci sono stati tramandati suoi scritti probabilmente a causa di uno dei tanti incendi che distrusse la biblioteca. Ma altri filosofi del tempo ne parlarono come una delle menti più avanzate esistenti.
Arrivò a formulare ipotesi sul movimento della Terra, è molto probabile che cercò di superare la teoria tolemaica secondo la quale la Terra era al centro dell’universo.
È stata l’inventrice dell’astrolabio, del planisfero e dell’idroscopio, strumento con il quale si può misurare il diverso peso specifico dei liquidi.
In un clima di fanatismo, ripudio della cultura e della scienza in nome della crescente religione cristiana, Ipazia, che rifiutò di convertirsi, venne trucidata nel marzo del 415 d.C., lapidata in una chiesa da una folla di fanatici.
Nella Vita di Isidoro, scritta 100 anni dopo i fatti narrati, Damascio scrive: «Così accadde che un giorno Cirillo, vescovo della setta di opposizione, passò presso la casa di Ipazia, e vide una grande folla di persone e di cavalli di fronte alla sua porta. Alcuni stavano arrivando, alcuni partendo, e altri sostavano. Quando lui chiese perché c’era là una tale folla e il motivo di tutto il clamore, gli fu detto dai seguaci della donna che era la casa di Ipazia la filosofa e che lei stava per salutarli. Quando Cirillo seppe questo fu così colpito dalla invidia che cominciò immediatamente a progettare il suo assassinio e la forma più atroce di assassinio che potesse immaginare».
Fu così che le venne teso un agguato: un gruppo di fanatici cristiani la sorprese mentre faceva ritorno a casa e, dopo averla tirata giù dal carro, la trascinò fino a una chiesa dove le furono strappate tutte le vesti e venne letteralmente fatta a pezzi. Le varie parti smembrate del suo corpo furono portate al cosiddetto Cinerone, dove si dava fuoco a tutti gli scarti, e furono bruciate perché di Ipazia non rimanesse nulla.
La sua vita cominciò a essere scritta circa vent’anni dopo la sua morte. I primi a occuparsene furono due storici della Chiesa: Socrate Scolastico e Filostorgio.
Cirillo, mandante del suo efferato omicidio e vescovo di Alessandria, odiava così tanto Ipazia prima di tutto perché era una donna e poi perché propugnava il sapere scientifico, filosofico, in un clima sociale in cui la comunità cristiana, che veniva da catacombe e persecuzioni, finalmente sdoganata e imposta come religione prevalente, voleva conservare con ogni mezzo questo potere, distruggendo chi poteva ostacolarlo.
Cirillo rappresentava il massimo del potere ecclesiastico, ma Ipazia era il fulcro della cultura e questo era inammissibile, a maggior ragione perché era una donna.
Il suo nome è tornato in auge durante l’Illuminismo, quando molti autori hanno iniziato a ricordarne la libertà di pensiero e l’alto livello a cui erano giunti i suoi studi.
Da allora viene ricordata come un simbolo di indipendenza femminile e libertà di pensiero, oltre che come martire del dogmatismo fondamentalista.
L’essere donna fu sicuramente un’aggravante per la sua posizione di libera pensatrice.
La religione cristiana in espansione non accettava che la donna potesse avere ruoli importanti nella società, men che meno una posizione libera come quella sua, capace di aprire le menti e di non inchinarsi a nessun dogma. In un clima in cui si imponeva alle donne di girare con velo e restare chiuse in casa in posizione di subordinazione all’uomo, non poteva essere accettato che Ipazia formulasse ipotesi sul funzionamento del cosmo intero.
Il ritratto di Ipazia che ci è stato tramandato è di persona di rara modestia e bellezza. Rappresenta il simbolo dell’amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatta grande la civiltà ellenica.
Con il suo sacrificio è cominciato quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso ha tentato di soffocare la ragione e la libertà.
Caratteristica di Ipazia fu dunque la generosità con cui tramandava il suo sapere a quanti stavano attorno a lei. Ella non riservava la conoscenza per sé e per pochi eletti, ma con estrema liberalità la dispensava agli altri.
“A causa della sua straordinaria saggezza tutti la rispettavano profondamente e provavano verso di lei un timore reverenziale“- scrisse Socrate Scolastico.
“Poiché tale era la natura di Ipazia, era cioè pronta e dialettica nei discorsi, accorta e politica nelle azioni, il resto della città a buon diritto la amava e la ossequiava grandemente e i capi, ogni volta che si prendevano carico delle questioni pubbliche, erano soliti recarsi prima da lei” – fa eco Damascio.
Con la morte di Ipazia, venne distrutta una delle più esemplari comunità scientifiche di ogni epoca. Chissà se per paura di ripercussioni o perché fosse una donna, venne addirittura nei secoli additata come strega che plagiava le menti, nessuno, si proclamò suo allievo e nessun filosofo si dichiarò suo erede.
Ipazia faceva paura, come le donne libere di ogni epoca.
Parlava, studiava, divulgava, pensava, apriva le menti, non chinava il capo, era una donna pericolosa per il potere e per questo fu trucidata.
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retegenova · 5 years ago
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SABATO 14 SETTEMBRE BEACH PARTY SULLA SPIAGGIA DI MULTEDO PER FESTEGGIARNE LA RINASCITA
A seguito dell’inaugurazione della nuova spiaggia gestita dalla Levante C Pegliese, gli storici organizzatori della Festa del Sole dopo 14 anni riportano a Multedo una grande festa di musica reggae
  Sabato 14 settembre 2019, a partire dalle ore 18, al nuovo Beach Club sulla Spiaggia Multedo di Pegli, si tiene l’evento Multedo Beach Party, organizzato dalla Levante C Pegliese in collaborazione con Alessandro Galbusera, storico organizzatore della Festa del Sole, format che per anni ha animato diverse location della Liguria a ritmo reggae.
Dj-set, lezioni di dancehall, bancarelle di artigianato, punto ristoro e tanto altro, in una festa che ha un doppio significato simbolico: festeggiare la rinascita di uno spazio interamente dedicato ai cittadini e ai giovani con attività sportive e ludiche di ogni genere, e riportare in vita la tradizione della Festa del Sole, il format che per 4 edizioni ha animato il ponente e l’entroterra ligure e che dopo 14 lunghi anni torna nella spiaggia della prima edizione.
«Tornare sulla spiaggia di Multedo ha un significato particolare perché è stata la location della prima edizione della Festa del Sole – racconta il direttore artistico della serata Alessandro Galbusera, storico organizzatore del party reggae più famoso della Liguria – Per noi è un bellissimo ritorno alle origini. La Festa del Sole è nata a Multedo per poi arrivare fino a Forte Sperone e Prato Rondanino; dopo 4 intense edizioni siamo stati costretti a stopparla per motivi economici e organizzativi. Ringrazio la Levante C Pegliese per l’ottimo lavoro di riqualificazione della zona e per averci dato la possibilità di riportare in Liguria un format che mancava da tanti anni».
Durante la serata a ingresso gratuito, si altereranno alla console sulla spiaggia dj e artisti molto noti nel panorama reggae e hip hopcome dj True.S, dj Lock, Effe El Nari e Mr Angioni per donare alla serata una perfetta atmosfera di allegria e divertimento. Colonna sonora della serata la musica reggae, il genere musicale che maggiormente si presta per le feste sulla spiaggia. Alle 21 il pubblico potrà prendere parte alla lezione gratuita di dancehall tenuta dalla ballerina Alice Giaccone. Non mancheranno stand di artigianato con produzioni realizzate a mano e un punto ristoro, dove si potrà cenare e ordinare cocktail. Nel pomeriggio ci sarà la possibilità di prenotare i campi da beach volley. Il party continua fino alle 2 di notte, dopodiché si andrà avanti con il volume abbassato per non disturbare gli abitanti della zona. L’ingresso al party è gratuito; è vietato accedere alla spiaggia con bottiglie di vetro.
L’evento Multedo Beach Party fa parte del calendario di appuntamenti del nuovo spazio Levante Beach Club, gestito dalla Levante C Pegliese. Un lungo lavoro costato sacrifici e fatica, che a inizio agosto ha dato vita a un nuovissimo centro polisportivo e stabilimento balneare che ha la funzione di luogo di ritrovo per cittadini e giovani del Ponente genovese e non solo. «Da molto tempo avevamo l’obiettivo di riportare in vita una spiaggia che per anni è stata abbandonata e lasciata in condizioni di manutenzione precarie – spiega Marco Doragrossa presidente della Levante C Pegliese – Grazie a una riqualificazione totale della zona, abbiamo creato un centro polisportivo dove i cittadini possono svolgere le più svariate attività, dal beach volley al beach soccer fino alla canoa e pesca sportiva, ma anche semplicemente rilassarsi su una spiaggia perfettamente attrezzata e gustarsi un aperitivo al tramonto».
La nuova struttura, inaugurata a inizio agosto, presenta due campi da beach volley e beach soccer, un punto ristoro e un dehor che si affaccia su una spiaggia attrezzata con ombrelloni, sdraio, lettini, docce e 50 cabine spogliatoio capienti, perfette anche per le famiglie. Uno spazio che è già diventato un punto di riferimento per gli sportivi, ma anche per chi ama il relax, la musica, la comicità e l’intrattenimento di ogni genere. Quasi ogni sera, infatti, vengono proposti spettacoli e serate musicali, dal cabaret alla danza caraibica, dai concerti rock ai live acustici. «La nostra volontà era quella di creare uno spazio di aggregazione su misura per ogni cittadino – continua Doragrossa – Tra gli appuntamenti serali fissi abbiamo il mercoledì sera serata di cabaret con comici provenienti da Colorado e Zelig, il venerdì sera serata di balli caraibici, il martedì sera concerti e il sabato cene con musica acustica chitarra e voce. Le serate sono a ingresso libero e stiamo ottenendo un buon riscontro da parte dei cittadini». Tutte le attività del Beach Club sono completamente aperte alle persone disabili e con difficoltà motorie, grazie alla presenza di tappeti sintetici anche lungo la spiaggia.
  BIOGRAFIA DEGLI OSPITI
Dj True.S
Stefania Sensi aka DJ True.S è una dj/producer di Genova. Il suo è un background black, che affonda le sue radici prima nell’Hip Hop della scena genovese, e dopo nei Sound System Giamaicani di quella bolognese. Nel 2010 inizia col progetto SensiStar, di cui lei è tuttora MC e DJ, sound system che propone una selezione dal rap alla Dancehall. Nel 2018 un altro progetto di cui fa parte come DJ e Producer, è Doyenne, crew al femminile di Genova, con cui ha già suonato in clubs ed importanti venues. Grazie all’amicizia con Jaws, dj/producer di Jamil Baida, affina sempre di più la sua tecnica nel djing e inizia a produrre. Propone selezioni che spaziano dalla new Dancehall allʼhiphop/trap, ispirandosi soprattutto alla realtà dei Major Lazer. Il claim dei suoi dj set, come quello della sua crew Doyenne, è “Move your peach”.
Dj Lock
Daniele zunino in arte Dj Lock inizia a mixare all’età di 15 anni sui dischi di  musica underground. Inizia ad appoggiarsi a club e piano piano collabora in live con lo staff metempsicosi e apertura al tenax. Per anni si ritira dalla scena per motivi familiari, ma non perde la voglia e la passione per mixare. Inizia a mixare nuovi stili musicali arrivando al reggae dancehall e hip hop, quando all’inizio del  2016 incontra il duo Bomboletta e Gonzo, già noti sulla scena reggae hip hop, finendo come dj della Riviera massive. Collabora in serate con Raphael , Lion d aka David Lion, Raina Villa Ada posse, Sista awa, Natty Roots, Sound System di Alessandria, Inoki Ness, ESA aka El pres, Bresh, Vaz Te, Leli k Lidas, Rankin Fabio. Partecipa a vari festival come Revolution festival, Hanami, Sound splash nord ovest, Goa  Boa nella serata con Bizzarri Sound Luciano e Kymani Marley. Attualmente gira la regione mixando reggae dancehall e hip hop.
Effe El Nari e Mr Angioni
Alessandro Frola in arte Effe el Nari è nato a Genova. Inizia il suo percorso artistico nel 2009 formando con noti volti della scena Ligure il collettivo BlazersCrue, nel quale collabora per 8 anni facendo uscire 2 dischi One Shot Ep One Kill mixtape. Attualmente fa parte del collettivo 149 Gang con Angioni, dj e producer. Il nuovo progetto intitolato 149 presenterà 8 tracce con 3 featuring. Da 8 anni è resident Host presso l’Aqa Café, dove insieme ad Angioni e ad altri componenti forma l’Aqa Friday, il movimento creato da dj Kamo sino a oggi presente. La sua associazione culturale e il collettivo sono molto presenti sul territorio, tanto da aver creato un progetto per il doposcuola che aiuta i ragazzi togliendoli da una piazza poco confortevole e  insegnando loro la cultura dell’hip hop!
Alice Giaccone
Nasce a Genova il 9 ottobre 1995. Inizia a studiare danza classica e contemporanea all’etá di 7 anni, a 15 anni mi trasferisce a Lecce per proseguire gli studi di danza classica, a 18 anni viene ammessa all’Accademia Nazionale di Danza a Roma e nel 2014 entra a far parte della DiA Junior Company, ad Haarlem (Olanda), compagnia di danza contemporanea dove studierà e ballerà per un anno. A Rotterdam, comincia a seguire lezioni di dancehall presso la DTD-Dance Till Dawn Academy con Dawn Hook e si appassiona a questo stile e cultura. Negli anni a seguire, si specializza sempre di più in dancehall studiando in Italia e all’estero, nel gennaio 2017 inizia a lavorare come ballerina per i format Kawabonga, Big Mama e Juicy. A luglio 2017 parte un mese per Los Angeles dove studia diversi stili (heels, dancehall, dancehall funk, hip hop, jazz funk, groove, ballet, contemporary) con ballerini internazionali (JoJo Gomez, Brinn Nicole, Zaggazo, Tango Leadaz, Sisco Gomez, Cat Cogliandro, Diana Matos, Natalie Gilmore, Cameron Lee, Kayla Jenssen). Dal 2018 vive e insegna dancehall, heels e twerk a Genova.
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SABATO 14 SETTEMBRE BEACH PARTY SULLA SPIAGGIA DI MULTEDO PER FESTEGGIARNE LA RINASCITA SABATO 14 SETTEMBRE BEACH PARTY SULLA SPIAGGIA DI MULTEDO PER FESTEGGIARNE LA RINASCITA A seguito dell’inaugurazione della nuova spiaggia gestita dalla Levante C Pegliese, gli storici organizzatori della Festa del Sole dopo 14 anni riportano a Multedo una grande festa di musica reggae…
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juanmcm · 7 years ago
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A Gift from Rome. Timelapse & Hyperlapse. Italy. Vatican from Kirill Neiezhmakov on Vimeo.
Rome, the Eternal City has endured for over 2,800 years and has a history and an appeal like no other city in the world. Timelapse & Edit by Kirill Neiezhmakov e-mail: [email protected] vk.com/nk_design facebook.com/kirill.neiezhmakov instagram.com/neiezhmakov/ music: Varien feat. Aloma Steele – Beyond the Surface Youtube: youtu.be/y_4p6_KsqoE
Footage (this and many other) available for licensing in 4K You can download it here videoblocks.com/portfolio/Kirill+Neiezhmakov pond5.com/artist/nk87 Rome collection: pond5.com/collections/1401108-rome-italy
Equipment: Canon 2x60d, 70d Sigma 10-20 mm 4-5.6 Tokina 11-16 mm 2.8 Samyang 8 mm 3.5 Canon 17-55 mm 2.8 Canon 70-200 mm 2.8L Vanguard Abeo Pro tripod GoPro Hero 4 Black Software: Adobe After Effects, Lightroom, LRTimelapse
Rome is the capital of Italy, and its largest city. The mixture of the modern city and the plethora of monuments, piazzas, villas, museums, churches, Egyptian obelisks, along with the Colosseum, the Forum and Vatican City results in an epic, glorious ambience that will have you hooked and anticipating your next visit. The early history of Rome is legendary. According to tradition, the city was founded by Romulus, the twin of Remus. The twins decided to build a city, but in an argument Romulus killed Remus and established the city and named it after himself. Rome is synonymous with history. Where else can you walk in the same footsteps as the Caesars, St Peter, the Popes, Michelangelo, Dante, Raphael to name but a few? Rome also served as the capital city of the Roman Kingdom, the Roman Republic and the Roman Empire. The "Eternal City" of Rome is the largest open-air museum in all of Europe with dozens of must-see, photogenic sites. Major attractions in the City Center are shown on the metro map above. Pantheon, RomeThe real charm of Rome is that you can easily walk to most sites. For example, after a mid-morning tour of the impressive Pantheon, one could stroll through Piazza Navona, enjoy a gelato in Campo De Fiori, then walk across the historic Ponte Sisto Bridge into Trastevere - Rome's oldest neighborhood - for an enjoyable lunch. Total miles walked? Less than three! From Trastevere, it's only a 20-minute walk along the Tiber to the Vatican. After a tour of Saint Peter's Basilica, another short walk to Castel St. Angelo, where the best views of Rome are found atop that impressive castle. As you can see, Rome is a walkable city, and by walking you get a real feel for the ambiance of Rome and the Italian way of life. Good, free walking maps are available all over the city, so hit the cobblestones. Italy was certainly influenced by many powerful cultures and political forces over time, including the Byzantines, Etruscans and Greeks, but it was the world-changing impact of both the Roman civilization and the Italian Renaissance that contributed most-significantly to its status in the modern world.
Roma, capitale d'Italia, è considerata una delle più belle città del mondo. Il suo centro storico, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede dentro la città e alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, è tra i 51 siti italiani inseriti dall’Unesco nella World Heritage List. Il centro storico, racchiuso all'interno delle mura aureliane (a sinistra del Tevere) e delle mura gianicolensi (a destra del fiume), comprende ben 25.000 punti di interesse ambientale e archeologico. La leggenda vuole che a fondare Roma furono nel 753 a.C due fratelli, Romolo e Remo, allattati dalla famosa Lupa, divenuta ormai simbolo iconografico della Capitale, assieme a uno dei suoi monumenti più importanti: il Colosseo. Ma è la storia che ha fatto grande Roma: prima centro della Repubblica Romana, poi fulcro della vita politica e culturale dell'Impero, e, nel IV sec., capitale del mondo cristiano. Il sito del Patrimonio Mondiale, esteso nel 1990 alle mura di Urbano VIII, comprende alcuni dei monumenti più importanti dell'antichità, tra i quali spiccano i Fori Imperiali. Poco distanti, sul colle Aventino, troviamo due capolavori, sede degli svaghi della gens romana: Le terme di Caracalla (212-217), tra i più grandiosi esempi di bagni pubblici, e il Circo Massimo, dedicato alle corse delle bighe. Spostandosi a Nord lungo il Tevere si incontra il Mausoleo di Augusto, imponente monumento funerario voluto dall'imperatore Augusto nel 29 a.C. al suo ritorno da Alessandria, che ricorda la tomba di Alessandro Magno. Altro famoso mausoleo è quello di Adriano, su cui si innalza Castel Sant'Angelo. Radicalmente modificato in epoca medioevale e rinascimentale, è collegato alla città dello Stato del Vaticano da un corridoio fortificato, il passetto di borgo.
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" Quel giorno a Genova"... Stasera ad Arquata
La stagione del TEATRO DELLA JUTA di Arquata Scrivia prosegue con uno spettacolo prodotto dall'Associazione Commedia Community, che vede protagonisti i musicisti DADO BARGIONI e ANDREA NEGRUZZO e l'attrice tortonese DANIELA TUSA. Venerdì 16 febbraio in scena lo spettacolo/concerto QUEL GIORNO A GENOVA, racconti, pensieri e canzoni ispirati dal mare e dalla città dei cantautori. I testi sono di Mauro Buzzi e Enzo Ventriglia, e raccontano suggestioni, poesia e profumi dei vicoli genovesi, con le loro storie e le loro passioni. Per lo più sono storie di donne, racconti che vengono dal mare, crudi e delicati allo stesso tempo. I ricordi della bambina degli anni '70 si mescolano con quelli della donna di strada, il ricordo dei dei migranti con quelli della neve che cade su Genova e sul mare. E proprio il mare fa da leitmotiv a tutto lo spettacolo, portando a riva sogni realizzati e sogni infranti, storie di speranza e altre senza redenzione. Le narra con voce sicura e calda l'attrice tortonese Daniela Tusa, accompagnata nel suo viaggio da due musicisti d'eccezione: Dado Bargioni, cantautore blues qui in veste inedita, e Andrea Negruzzo. Tra i brani riarrangiati da Bargioni figurano Via del campo di De Andrè, Questi posti davanti al mare, di Fossati, De Andrè e De Gregori, Ma come fanno i marinai, di Lucio Dalla e De Gregori, Ciao Amore Ciao di Tenco, Titanic di De Gregori, Italiani d'argentina di Fossati, Dolcenera di De Andrè e molti altri, tratti dalla tradizione dei cantautori italiani e genovesi. Dado Bargioni è cantautore, chitarrista e musicoterapista. Nasce ad Alessandria nel 1970. Si forma musicalmente scrivendo e suonando brani di musica funky e gospel (con il Rev. Robert Lee Brown). Solo dopo la metà degli anni Novanta viene folgorato dalla canzone italiana, ed è proprio in quel periodo che arriva il Club Tenco, a Ricaldone, dove si esibisce prima della P.F.M. Tra i brani scritti per il cinema e la tv citiamo il brano “STAR”, appositamente per la colonna sonora di “E’ nata una Star”, film di Lucio Pellegrini con Luciana Littizzetto e Rocco Papaleo; due suoi brani (“Mo’ Better Blues/To the Top”, insieme al cantautore emiliano Marco Sforza, e “The Wave” con il Dado Bargioni Quattro +) vengono inclusi nella colonna sonora della serie televisiva: “Tutto Può Succedere”, trasmessa da RaiUno, in prima serata. Daniela Tusa è attrice di cinema, teatro e tv, formata alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. Ha lavorato al cinema con il regista Renato De Maria, accanto a Riccardo Scamarcio e Giovanna Mezzogiorno nel film La prima Linea (2009); in tv nella serie Quo Vadis, Baby?, ne Il Mostro di Firenze, in Questo nostro amore, di Luca Ribuoli, nel ruolo della Prof.ssa Marta Contini. Eclettica e trasformista, il teatro rimane al centro dei suoi lavori: è stata recentemente "Arpagone" nell'Avaro di Moliere (regia di Laura Bombonato), ed ha portato in scena come regista Un leggero malessere, di Harold Pinter. Andrea Negruzzo è pianista e compositore. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Alessandria. Ha perfezionato gli studi presso il Conservatorio di Zurigo. Studioso di musica antica, ha frequentato il corso di clavicembalo presso l’Accademia musicale europea di musica antica di Bolzano. Studia con Luis Bacalov la composizione delle colonne sonore e partecipa a quella della fiction “Tutto Può Succedere”, trasmessa da RaiUno. Partecipa ad un tour mondiale con Francesco Albertazzi (ukulele), suona il clavicembalo nell'ultimo lavoro degli Yo Yo Mundi. INIZIO SPETTACOLO ORE 21. POSTO UNICO € 12, ridotto € 10 (Unitre Arquata Scrivia – Grondona, under 18, over 65 e soci del consorzio “Le Botteghe di Arquata”) Il Teatro della Juta fa parte del progetto della Fondazione Piemonte dal Vivo chiamato “Corto Circuito”, nato per favorire l’attività di giovani artisti in Piemonte e creare un’occasione, per le varie compagnie, di contribuire allo sviluppo culturale e sociale del proprio territorio. La stagione ha il patrocinio del Comune di Arquata, il sostegno di Acos Energia e della Fondazione CRT. Il Teatro della Juta collabora inoltre con il Consorzio Le Botteghe di Arquata e con il Distretto del Novese http://dlvr.it/QGbn1j
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navigli · 7 years ago
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A Gift from Rome. Timelapse & Hyperlapse. Italy. Vatican from Kirill Neiezhmakov on Vimeo.
Rome, the Eternal City has endured for over 2,800 years and has a history and an appeal like no other city in the world. Timelapse & Edit by Kirill Neiezhmakov e-mail: [email protected] vk.com/nk_design facebook.com/kirill.neiezhmakov instagram.com/neiezhmakov/ music: Varien feat. Aloma Steele – Beyond the Surface Youtube: youtu.be/y_4p6_KsqoE
Footage (this and many other) available for licensing in 4K You can download it here videoblocks.com/portfolio/Kirill+Neiezhmakov pond5.com/artist/nk87 Rome collection: pond5.com/collections/1401108-rome-italy
Equipment: Canon 2x60d, 70d Sigma 10-20 mm 4-5.6 Tokina 11-16 mm 2.8 Samyang 8 mm 3.5 Canon 17-55 mm 2.8 Canon 70-200 mm 2.8L Vanguard Abeo Pro tripod GoPro Hero 4 Black Software: Adobe After Effects, Lightroom, LRTimelapse
Rome is the capital of Italy, and its largest city. The mixture of the modern city and the plethora of monuments, piazzas, villas, museums, churches, Egyptian obelisks, along with the Colosseum, the Forum and Vatican City results in an epic, glorious ambience that will have you hooked and anticipating your next visit. The early history of Rome is legendary. According to tradition, the city was founded by Romulus, the twin of Remus. The twins decided to build a city, but in an argument Romulus killed Remus and established the city and named it after himself. Rome is synonymous with history. Where else can you walk in the same footsteps as the Caesars, St Peter, the Popes, Michelangelo, Dante, Raphael to name but a few? Rome also served as the capital city of the Roman Kingdom, the Roman Republic and the Roman Empire. The "Eternal City" of Rome is the largest open-air museum in all of Europe with dozens of must-see, photogenic sites. Major attractions in the City Center are shown on the metro map above. Pantheon, RomeThe real charm of Rome is that you can easily walk to most sites. For example, after a mid-morning tour of the impressive Pantheon, one could stroll through Piazza Navona, enjoy a gelato in Campo De Fiori, then walk across the historic Ponte Sisto Bridge into Trastevere - Rome's oldest neighborhood - for an enjoyable lunch. Total miles walked? Less than three! From Trastevere, it's only a 20-minute walk along the Tiber to the Vatican. After a tour of Saint Peter's Basilica, another short walk to Castel St. Angelo, where the best views of Rome are found atop that impressive castle. As you can see, Rome is a walkable city, and by walking you get a real feel for the ambiance of Rome and the Italian way of life. Good, free walking maps are available all over the city, so hit the cobblestones. Italy was certainly influenced by many powerful cultures and political forces over time, including the Byzantines, Etruscans and Greeks, but it was the world-changing impact of both the Roman civilization and the Italian Renaissance that contributed most-significantly to its status in the modern world.
Roma, capitale d'Italia, è considerata una delle più belle città del mondo. Il suo centro storico, insieme alle proprietà extraterritoriali della Santa Sede dentro la città e alla Basilica di San Paolo Fuori le Mura, è tra i 51 siti italiani inseriti dall’Unesco nella World Heritage List. Il centro storico, racchiuso all'interno delle mura aureliane (a sinistra del Tevere) e delle mura gianicolensi (a destra del fiume), comprende ben 25.000 punti di interesse ambientale e archeologico. La leggenda vuole che a fondare Roma furono nel 753 a.C due fratelli, Romolo e Remo, allattati dalla famosa Lupa, divenuta ormai simbolo iconografico della Capitale, assieme a uno dei suoi monumenti più importanti: il Colosseo. Ma è la storia che ha fatto grande Roma: prima centro della Repubblica Romana, poi fulcro della vita politica e culturale dell'Impero, e, nel IV sec., capitale del mondo cristiano. Il sito del Patrimonio Mondiale, esteso nel 1990 alle mura di Urbano VIII, comprende alcuni dei monumenti più importanti dell'antichità, tra i quali spiccano i Fori Imperiali. Poco distanti, sul colle Aventino, troviamo due capolavori, sede degli svaghi della gens romana: Le terme di Caracalla (212-217), tra i più grandiosi esempi di bagni pubblici, e il Circo Massimo, dedicato alle corse delle bighe. Spostandosi a Nord lungo il Tevere si incontra il Mausoleo di Augusto, imponente monumento funerario voluto dall'imperatore Augusto nel 29 a.C. al suo ritorno da Alessandria, che ricorda la tomba di Alessandro Magno. Altro famoso mausoleo è quello di Adriano, su cui si innalza Castel Sant'Angelo. Radicalmente modificato in epoca medioevale e rinascimentale, è collegato alla città dello Stato del Vaticano da un corridoio fortificato, il passetto di borgo.
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