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#carlo di chimici
stravagatefaster · 2 years
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We don't really get to know Carlo that well but we at least get to see his stress-reaction. He's very paranoid but keeps hiding it to keep up appearances. Outwardly he is having a normal conversation, inside he is locking himself in a dark room and rocking back and forth in the corner.
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haeva · 2 years
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lamilanomagazine · 1 year
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A Predda Niedda sequestrati 3800 giochi non a norma
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A Predda Niedda sequestrati 3800 giochi non a norma. Sassari. Il nucleo di Polizia Commerciale della Polizia Locale di Sassari nel corso di un controllo sulla regolarità dei giochi in vendita in un’attività nella zona industriale ha sequestrato 3.800 confezioni di prodotti destinati ai bambini. Si tratta di prodotti, privi di qualsivoglia forma di tracciatura e di controllo sulla catena di produzione, che possono rivelarsi nocivi per i bambini che li manipolano e che spesso li mettono in bocca. L’accertamento è partito da un sopralluogo di alcuni giorni fa da parte dei vigili del fuoco, nel corso del quale sono state accertate rilevanti irregolarità da parte dell’esercente, tra cui un carico d’incendio oltre i limiti consentiti dalla normativa, le uscite di emergenza non fruibili e altre importanti criticità. I giocattoli sequestrati ieri dagli agenti di via Carlo Felice (pupazzetti in gomma, macchine telecomandate, peluche luminosi, yoyo yoyo, spade luminose plastica, pallottolieri, slime con ùtubetto contenente palline in polistirolo tipo caramelline) erano privi di marchi CE (Conformità Europea), ovvero di etichettatura. Su molti anziché il marchio “C E” ( Conformità Europea) era presente il marchio “CE” (China Export) in violazione del Codice del Consumo. Le confezioni di numerosi altri giochi erano prive di dati sull’origine del prodotto, sulle caratteristiche costruttive, sull’azienda produttrice, contenevano informazioni scritte esclusivamente in lingua cinese, non contenevano avvertenze sulla sicurezza del prodotto e sull’età dei bambini al di sotto della quale i giochi non possono essere utilizzati. Alcune confezioni avevano imitazioni di giochi prodotti da società leader nella fabbricazione di prodotti per bambini. Si tratta del sequestro più importante di sempre eseguito dal Comando di Polizia locale di Sassari. Il Comando intensificherà i controlli già nelle prossime settimane e ciò allo scopo di prevenire il commercio di giochi pericolosi che presenti sul mercato nel periodo natalizio. Tra i i metalli utilizzati per la produzione di giochi nei Paesi extracomunitari si citano il piombo, il cadmio, presenti nelle componenti dei giochi, ad esempio nelle batterie, piuttosto che nelle vernici contenute nella plastica e nel legno, prodotti che possono provocare conseguenze significative per la salute dei minori in caso di manipolazione (irritazioni alla pelle, allergie, problemi respiratori, ecc. ), e rischi ancora più seri in caso di ingestione di segmenti dei giochi stessi ( es. rischio di soffocamento a causa di parti mobili o facilmente staccabili dai giocattoli). Inoltre, alcuni giochi contengono sostanze plastificanti cancerogene che nel migliore dei casi possono provocare asma o altre gravi patologie; è sufficiente pensare agli effetti nocivi imputabili all’utilizzo dei ftalati, prodotti chimici che vengono aggiunti alle materie plastiche per migliorare la flessibilità e la modellabilità. Il loro utilizzo non è consentito a concentrazioni superiori allo 0,1 percento, né nei giocattoli, né negli articoli destinati all’infanzia. Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo di esposizione che può derivare dal masticare o succhiare per lunghi periodi di tempo oggetti che li contengono e che può provocare lesioni al fegato e ai reni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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olitaly · 1 year
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londranotizie24 · 1 year
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Arriva a Londra il nuovo ritratto omaggio a Re Carlo III del pittore Guadagnuolo
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Di Pietro Nigro @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Dopo quelli del Principe consorte Filippo e della Regina Elisabetta, il pittore romano Francesco Guadagnuolo dedica un ritratto anche al nuovo Re Carlo III. Arriva da Roma a Londra il ritratto omaggio al re Carlo III del pittore Francesco Guadagnuolo Si chiude con il nuovo ritratto omaggio a re Carlo III la trilogia di opere che il pittore romano Francesco Guadagnuolo ha dedicato ai reali britannici. I precedenti sono stati dedicati alla Regina Elisabetta II (ne abbiamo dato notizia in questo articolo pubblicato lo scorso settembre) e al Principe consorte Filippo. L'ultimo in ordine di tempo, quello dedicato al nuovo sovrano del Regno Unito, è arrivato a Londra in tempo per l'incoronazione, avvenuta il 6 maggio scorso. Nel ritratto, Guadagnuolo rivela il Re, segnato dal tempo ma nobile nella sua solennità. E soprattutto ne mette in evidenza l’interesse che Carlo III ha sempre avuto per l’ambiente e verso la salvaguardia della natura. Ad ispirare il pittore romano, il fatto l'allora Principe di Galles ha incominciato a parlare, anche pubblicamente, del cambiamento climatico già negli anni Settanta, nel tempo in cui di “riscaldamento globale” non circolava voce, se non tra scienziati che se ne occupavano. E' proprio nel 1970, infatti, che il Principe Carlo inaugura a Cardiff la conferenza sulla Campagna nel Galles e tiene il suo primo discorso "ecologico": «… C'è una crescente minaccia di inquinamento da petrolio nel mare, che quasi distrugge le spiagge e certamente distrugge centinaia e centinaia di uccelli marini. C'è l'inquinamento chimico scaricato nei fiumi da fabbriche e impianti chimici, che intasa i fiumi con sostanze tossiche e aumenta la sporcizia nei mari. C'è l'inquinamento dell'aria da parte di fumi ed esalazioni emanati dalle fabbriche e da parte dei gas pompati da infinite automobili e aeroplani». É stato definito, alla Bbc, Toni Juniper, presidente di Natural England, l’ente inglese per la conservazione dell’ambiente: «Forse il più significativo ambientalista della storia». E il ricordo di quell'impegno del giovane Principe ha così profondmente colpito il pittore romano da essersi imposto nel momento in cui ha iniziato a pensare il nuovo ritratto. «Sono felice della Corona a Re Carlo, in questo momento è un segnale notevole di un Re che si occupa dei cambiamenti climatici della Terra. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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gregor-samsung · 3 years
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“ Carlo V, che era analfabeta, ma aveva a che fare con dignitari di lingue assai diverse, diceva – racconta una fonte – che per pregare gli andava bene lo spagnolo, per parlare alle dame il francese, l’italiano per jouer la farce e, infine, il tedesco per parlare à son cheval (ma il bon mot girava per l’Europa con varianti e aggiustamenti a seconda dei paesi...). I comici dell’Arte e gli attori di teatro e di melodramma che recitavano con successo per l’Europa sei e settecentesca convinsero che l’italiano, come già Carlo V pensava (almeno in una variante), era la lingua del bel canto e del teatro. Più o meno nello stesso torno di tempo lo sviluppo degli studi filosofici, matematici e scientifici in Francia convinse gli europei che il francese era la lingua della ragione e della scienza, e via seguitando. Ci sono ragioni storiche dietro questi stereotipi, ma di stereotipi spesso si tratta, Corneille e Molière, da un lato, Galilei dall’altro, e di rincalzo Shakespeare, Locke, le cantate tedesche di Bach, il sorgere della grande filosofia tedesca, stavano lì a mostrarlo. Ma non ci si badava e gli stereotipi hanno resistito fino all’Ottocento e perfino il grande, acuto, rigoroso Leopardi ne conserva qualche traccia. Diverso è il caso di lingue nel cui tramandarsi non c’è stata occasione di ampliarne l’uso fino ad abbracciare certi ambiti. Tra terzo e secondo secolo avanti Cristo i romani avevano fatto un gran lavoro per creare una tradizione d’uso teatrale e letterario della loro lingua. Ma matematica, logica, scienze, filosofia restavano consegnate al greco. Ancora nella prima metà del primo secolo avanti Cristo, Lucrezio, alle prese con la presentazione in latino della fisica e della cosmologia, dell’etica e dell’antropologia di Epicuro, lamentava la patrii sermonis egestas, l’angustia della parlata dei padri latini. La vinse in modo mirabile. E gli si affiancarono altri di lì a poco, Cicerone avanti a tutti, per rendere latini significati consegnati fino ad allora al greco: quando da psicologi o neuroscienziati parliamo di coscienza, da chimici o merceologi di qualità, da matematici o fisici di quantità, siamo tutti debitori alle pazienti escogitazioni lessicali di Cicerone, impegnato anche lui a trarre il latino verso i lidi del pensiero filosofico e scientifico del suo tempo (e ancora, come si vede, del nostro). Per un millennio e mezzo, come ho ricordato prima, il latino è restato la lingua d’elezione per chi voleva trattare di filosofia, di matematica, logica e scienze e l’idea che fosse la lingua «logica» per eccellenza è stata dura da sradicare. Qualcosa del genere è accaduta al giapponese e cinese. Un mio antico alunno, Federico Masini, ora non posso nemmeno dire collega perché è asceso alla carica di preside della bella ed efficiente Facoltà di Studi orientali della Sapienza, ha scritto un libro ponderoso, tradotto dall’inglese in giapponese e in cinese, sui prestiti dal cinese in giapponese (e questa era materia in parte nota) e poi, tra Otto e Novecento, sui prestiti dal giapponese in cinese. E ha mostrato che in molti casi siamo in presenza di «cavalli di ritorno»: antichi sinismi, assimilati in giapponese, sono stati restituiti come giapponesismi al cinese. Ma, a parte questa curiosità, ha documentato il succedersi degli sforzi compiuti a fasi alterne da chi usava le due lingue per vincere la patrii sermonis egestas. Dante quando comincia a scrivere la Commedia e buona parte dei traduttori dell’Antico e Nuovo Testamento nelle ormai 2400 lingue in cui sono tradotti hanno conosciuto la stessa condizione difficile che è quella del trasporre in una nuova lingua vini di antiche e accreditate botti: all’inizio di una nuova tradizione linguistica, la redazione di opere di pensiero e scienza non è stata mai impresa da pigliare a gabbo. Più e più volte l’impresa fu e sarà vittoriosa grazie alla plasticità insita in ogni lingua «del mercato» e «di casa» e grazie all’impegno storico di comunità che hanno fatto e faranno propri i risultati di tali imprese. “
Carlo Bernardini, Tullio De Mauro, Contare e raccontare. Dialogo sulle due culture, Laterza (Collana I Robinson/Letture), 2003¹. (Brano tratto dalla sezione scritta da Tullio De Mauro; corsivi dell’autore)
[Libro elettronico]
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girulicchio · 2 years
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Cosa studi, tu?
Se dovessi dare spiegazioni su cosa fa un chimico industriale, probabilmente mi perderei in mille perifrasi - tanto lunghe quanto inefficaci. So per certo che azzarderei paragoni, riferirei ciò che mi è stato detto e trasmetterei l’illusione di conoscenza del mestiere. Del tipo: hai presente un ingegnere chimico? Ecco, una via di mezzo tra lui e un chimico. In che senso? Eh beh, nel senso che... gli ingegneri fanno i reattori, i chimici fanno le reazioni, i chimici industriali mettono le reazioni nei reattori. Suona molto brutto, vero? Allora, mettiamola in quest’altro modo: non si può fare il ragù “come lo fai tu a casa, ma più in grande” e per dare lo stesso sapore qualcuno deve capire quali siano le differenze.  So per certo anche che confonderei i miei figli nello spiegare che lavoro faccio tanto quanto mi ha confuso non avere spiegazioni a suo tempo, a parti inverse. “Lavoro alle poste” e “lavoro in una scuola” davano troppo spazio all’immaginazione, mentre per altri equivaleva a postino e insegnante - e così non era.  Sono sicurissimo che il mio amico Carlo, invece, direbbe qualcosa come “papà fa i buchi” e risolverebbe tutto. Alla domanda successiva, che non potrebbe che essere “in che senso?”, so già che risposta seguirebbe. “Hai presente una sfera? Se la fai più piccola, sempre una sfera è. E gli atomi sono sfere piccole.”  Ma Carlo farebbe formulazioni. E come si spiega ad un bambino cosa sono le formulazioni? Semplice: burro e panna montata sono di base la stessa cosa, ma agitati in due versi opposti. In un verso, burro, in un altro, panna montata.  Carlo, che però riduce tutto ai minimi termini, spiegherebbe come le formulazioni sono: quella cosa che tu agiti e da un lato è panna montata, dall’altro calcestruzzo.  Avete presente Aldo, con la storia della gazzella e del leone? Come la fa lui, ma molto più in grande. 
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corallorosso · 6 years
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Caro Tajani, ecco cosa hanno fatto davvero Mussolini e il fascismo BLOG di Mirco Dondi Non è la prima volta che il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani richiama inopportunamente aspetti del passato. Il 10 febbraio a Basovizza ha lanciato il suo “w l’Istria italiana, w la Dalmazia italiana”. Forse gli è sfuggito che è stata l’Italia a invadere la Jugoslavia macchiandosi di crimini di guerra a Lubiana e nei Balcani.... Intanto il fascismo, per conquistare il potere, scatena in Italia la guerra civile. La violenza squadrista – che lascia sul terreno migliaia di persone tra morti e feriti – diventa pratica politica, con l’appoggio di larga parte dello Stato liberale, monarca incluso. Già prima del 28 ottobre 1922 i fascisti detengono il controllo delle piazze. Gli oppositori, se manifestano, trovano gli squadristi armati pronti a fermarli. A molti deputati antifascisti viene dato il bando, ovvero non possono più tornare alle loro case e parlare nei loro collegi. I giornali contrari al fascismo – sia nazionali che locali – subiscono attacchi alle loro sedi. L’Avanti! viene più volte devastato. Altrettanto numerose sono le aggressioni ai giornalisti; le corrispondenze sulle violenze di piazza dettate al telefono avvengono spesso sotto la diretta minaccia degli squadristi presenti. Giunto al potere, il fascismo chiude i giornali di opposizione. Il Corriere della Sera e La Stampa, che coraggiosamente nel 1924 accusano il governo fascista di complicità nell’assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti, sono costretti a sostituire i loro storici direttori, Luigi Albertini e Alfredo Frassati, con figure gradite al regime. Fra le “opere” del fascismo che nessun democratico dovrebbe mai dimenticare, c’è l’istituzione nel 1926 del Tribunale speciale per la difesa dello Stato, un organo che giudica gli oppositori antifascisti trasformando un’idea in reato. Il Tribunale speciale diventa uno strumento di repressione nel quale i 5.619 imputati che vi incappano non dispongono di alcuna garanzia. Ci sono poi le oltre 12mila persone sradicate dalle loro case e inviate in anguste sistemazioni al confino (qualcuno ha parlato di vacanza ma 177 reclusi, per lo più giovani, vi trovano la morte). Né vanno dimenticati i 160mila ammoniti, spesso sottoposti a vigilanza speciale. Un immenso apparato spionistico infligge la sua costante intimidazione. Lo zelo dei delatori si paga a poche lire. ... Una parte delle figure di spicco dell’antifascismo sono state eliminate o sono morte in conseguenza delle violenze subite. È un destino che, oltre a Matteotti, investe il liberal democratico Giovanni Amendola, il giovane Piero Gobetti, i fratelli Carlo e Nello Rosselli – fondatori del Movimento di Giustizia e Libertà, fatti uccidere in Francia – mentre il comunista Antonio Gramsci viene lasciato morire in carcere. Non sono i soli a conoscere una fine cruenta: il parroco di Argenta don Giovanni Minzoni muore con il cranio sfondato da una bastonata, il fratello di Ignazio Silone e Gastone Sozzi periscono sotto il peso delle torture. Prima delle leggi razziali del 1938, il fascismo dispone pratiche da apartheid nelle colonie di Eritrea ed Etiopia, quest’ultima conquistata sterminando soldati e civili con il ricorso ai gas chimici banditi dalla comunità internazionale....Com’è triste la politica che distorce le pagine peggiori della nostra storia per un pugno di voti.
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Fabrizio: No one calls Falco Niccòlo Carlo di Chimici a bad kid!
Gaetano: No one's got the time!
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sczerbetto · 2 years
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„Le equazioni della meccanica quantistica e le loro conseguenze vengono usate quotidianamente da fisici, ingegneri, chimici e biologi, nei campi più svariati. Sono utilissime per tutta la tecnologia contemporanea. Non ci sarebbero i transistor senza la meccanica quantistica. Eppure restano misteriose: non descrivono cosa succede a un sistema fisico, ma solo come un sistema fisico viene percepito da un altro sistema fisico. Che significa? Significa che la realtà essenziale di un sistema è indescrivibile? Significa solo che manca un pezzo alla storia? O significa, come a me sembra, che dobbiamo accettare l'idea che la realtà sia solo interazione?“ —  Carlo Rovelli, libro Sette brevi lezioni di fisica #bibliobibuli #leitura #livros #leitores #frases #citações #pensamentos https://www.instagram.com/p/CccuqJuukmY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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stravagatefaster · 2 years
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RIP Carlo (literally) and Alfonso (figuratively), I would say you will be remembered but clearly not
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fashionbooksmilano · 6 years
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Seduzione delle tracce
Nino Migliori
A cura di Carlo Madesani
Damiani, Bologna 2011, 95 pagine
euro 18,00
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Dal 14 Aprile al 28 Maggio 2011 Camera 16 , Via Pisacane, 16 (Milano) Considerato uno dei maestri della fotografia italiana, Nino Migliori (1926) muove i primi passi della sua carriera nel 1948 e già s'intuisce che il percorso che ha scelto è una ricerca continua. Sebbene sia più noto per il suo neorealismo in bianco e nero, questo grande artista è - ed è stato - soprattutto un grande sperimentatore. Vicino alle avanguardie, e capace di superarle, della fotografia scopre i segreti e sonda le possibilità. Uomo poliedrico, impegnato e dotato di una vivacissima curiosità intellettuale esprime la propria creatività a tutto tondo innovando e contribuendo all'evoluzione di quest'arte sia in termini tecnici che espressivi. Carlo Madesani sceglie di esporre le Ossidazioni e le Polaoro; incantevoli lavori, emblema della riflessione sul linguaggio fotografico e delle tecniche magistralmente padroneggiate dall'artista, sempre curioso di ciò che il mezzo, l'occhio e la mente sono in grado di produrre. Nelle sue mani negativi, carta, pellicole e macchine sono strumenti con pari dignità. Sono la materia che, come un alchimista, manipola e trasforma. Il risultato, per chi guarda, è sorprendente. Per lui, invece, quelle immagini, più o meno astratte, non sono un caso, ma casualità programmata. È così che ama chiamare la traccia del gesto artistico, la cui scelta - come per gli artisti informali - diventa l'essenza del fare arte. È il caso delle Ossidazioni - off camera appunto perché non richiedono l'intervento della macchina fotografica - giocate a livello di processi e prodotti chimici (e non). Questi esperimenti tra bagni di sviluppo e fissaggio, fonti luminose e creatività segnano un ritorno agli elementi costitutivi. La grammatica dello scrivere con la luce. Così la scelta compositiva assume contemporaneamente un intento estetico, espressivo e concettuale. Stimolo al guardare e al pensare, sono anche le Polaoro, per le quali cambia il mezzo e il procedimento. L'artista interviene - in fase di sviluppo - con piccole pressioni che tracciano bordi o sfumature, creando disegni e punti luce che s'illuminano grazie alla foglia d'oro sul retro. Tutto assume un'altra prospettiva: l'immediatezza dell'istantanea si scioglie in un tempo sospeso ed irreale. L'effetto visivo di questi minuscoli e preziosi quadri è lirico e seducente. Menzione d'onore per le antiche cornici, scelte accuratamente una ad una nei mercatini d'antiquariato, che impreziosiscono le opere e ne riflettono carattere e unicità.
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lamilanomagazine · 3 years
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Latina, violentano una ragazza e la minacciano di divulgare il video: due arrestati
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Latina, la Polizia di Stato, coordinata dalla Questura, nel corso della mattinata di ieri ha concluso una brillante operazione di polizia eseguendo un provvedimento di Misure cautelari detentive emesse dal Tribunale di Latina - Ufficio G.I.P. nei confronti di S.P. e K.H., entrambi 20enni di origine indiana e all’epoca dei fatti residenti a Terracina. Il reato contestato ad entrambi è quello di violenza sessuale di gruppo commessa a carico di una connazionale loro coetanea ed, inoltre, gli stessi devono rispondere anche di tentata estorsione e detenzione di materiale pedopornografico. I fatti, nella loro drammaticità, hanno avuto inizio nel maggio 2020 quando i due abusarono sessualmente della giovane immigrata, già promessa sposa di un giovane connazionale. La vittima, temendo di essere ripudiata dal fidanzato, non denunciava l’accaduto nella speranza di cancellare la violenza subita senza doverne affrontare ulteriori conseguenze negative. Tuttavia la giovane donna veniva fatta oggetto di richieste estorsive da parte degli stessi aguzzini i quali, avendo ripreso alcune scene della violenza sessuale, minacciavano di divulgarle. La giovane cittadina indiana, a causa delle continue violenze e minacce subite e del conseguente stato di prostrazione psicologica, tentava addirittura il suicidio attraverso l’ingerimento di prodotti chimici ma, fortunatamente i tempestivi soccorsi sanitari scongiuravano l’esito letale. Sono quindi intervenuti i poliziotti del Commissariato di Terracina nel tentativo di far luce sulle cause che avevano indotto la giovane a tentare un gesto così estremo. La donna, dopo un primo momento di reticenza, finalmente si rasserenava e riferiva i fatti raccapriccianti di cui era rimasta vittima. Le immediate indagini hanno permesso di identificare i due bruti, i quali però avevano cercato di cancellare ogni traccia delle loro condotte criminali. Uno di essi aveva infatti denunciato lo smarrimento del proprio telefono cellulare, nel timore che potesse rivelarne i contenuti e gli spostamenti; analogamente aveva sottratto quello della vittima per cancellarne i messaggi minatori che le aveva inviato. Nonostante tali stratagemmi le indagini sono proseguite serrate, con metodi tradizionali e con attività tecniche, che hanno consentito di acquisire solidi elementi probanti. Gli esiti della lunga attività d’indagine, coordinata dal Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Latina Dott. Carlo LASPERANZA, sono stati condivisi dal Tribunale di Latina – Ufficio G.I.P – Giudice Dott. Mario LA ROSA il quale, ravvisando la gravità dei fatti ed il profilo spregiudicato degli indagati, ha emesso le Misure cautelari eseguite. Uno degli arrestati è stato rintracciato in Veneto, dove si era rifugiato nel tentativo di far perdere le proprie tracce, mentre l’altro è stato individuato nel comune di Fondi.   Read the full article
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redazione-rosebud · 4 years
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Sull’ultimo libro di Carlo Rovelli
Sull’ultimo libro di Carlo Rovelli
Molti sono gli scienziati che sentono il bisogno di spiegare al pubblico le implicazioni filosofiche di ciò che fanno. I fisici sono spesso all’avanguardia in questo campo, forse perché la loro disciplina ha sempre intrattenuto con la filosofia (o, almeno, con alcuni suoi settori) un rapporto privilegiato. Ma anche biologi, medici, chimici etc. non disdegnano affatto le divagazioni filosofiche.…
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novalistream · 4 years
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curiositasmundi sifossifocoardereilomondo sifossifocoardereilomondo Immagine L'inizio della pandemia di COVID-19 è stata vista come un'opportunità dagli Stati Uniti per accelerare il tentativo di rovesciare il presidente venezuelano, Nicolás Maduro. Le stime degli Stati Uniti erano due: il governo Maduro non avrebbe avuto modo di affrontare la pandemia e la caduta del prezzo del petrolio avrebbe rappresentato un colpo letale all'industria venezuelana già bloccata dalle sanzioni e dall'embargo. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno commesso un errore di calcolo, come finora è sempre accaduto nei confronti del Venezuela. La gestione del governo Maduro della lotta contro il coronavirus nel paese ha prodotto risultati positivi sin dal primo momento. Dopo un mese e mezzo, da quando i primi casi sono stati confermati, il Venezuela ha registrato solamente 331 infettati, 142 persone sono già guarite e mentre i decessi sono stati solamente 10. Contrariamente a quanto si voleva prevedere (e questo è stato sottolineato da un editoriale sul Washington Post, pubblicato il 20 marzo), il Venezuela non è diventato il nuovo epicentro della pandemia in sudamerica. La buona gestione tuttavia non ha fermato il desiderio statunitense di assediare il paese. Le conseguenze della loro azione si sono finora manifestate sia nei dati macroeconomici che nella vita di tutti i giorni dei venezuelani. "Tutto fa parte di un piano unico, tutto è intrecciato", spiega Juan Carlos Valdez, un avvocato specializzato in diritto finanziario ed esperto di economia politica. Le tre misure d'attacco al Venezuela Il primo passo nella nuova fase dell'escalation è stata la taglia messa sulla testa del presidente Maduro e del presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente, Diosdado Cabello, il 26 marzo. Rispettivamente 15 milioni e 10 milioni di dollari. Dopo aver accusato il governo venezuelano di narcoterrorismo, gli Stati Uniti, per mettere sotto pressione il paese, hanno annunciato la militarizzazione del Mar dei Caraibi nell'ambito di una cosiddetta "operazione antidroga" condotta dal Comando Sud. "Gli Stati Uniti volevano aumentare la pressione, è stato inventato il narco-stato ed hanno lanciato un'operazione navale nei Caraibi. La volontà reale era di bloccare le petroliere e di far mancare la benzina in Venezuela", spiega Valdez. La strategia, presentata inizialmente come inarrestabile, tuttavia, iniziò a rivelare disaccordi interni tra il presidente Trump e il Dipartimento della Difesa, colpito in prima persona dai casi di COVID-19 e contrario allo spiegamento di forze nel contesto della pandemia. Articoli contrari alla politica di Trump si sono verificati anche su vari giornali, come il New York Times dove si titolava: "Gli Stati Uniti non hanno bisogno di una guerra con il Venezuela". La narrativa di guerra del governo degli Stati Uniti ha quindi fatto un passo indietro spostando le proprie forze su un altro terreno: le operazioni segrete, le operazioni di attacchi psicologici, i tentativi di generare fratture interne e di soffocamento della economia venezuelana. Da un lato si è cercato di agire sulle Forze Armate del Venezuela per generare una ribellione o un ammutinamento, dall'altro, il piano si è tradotto in un inasprimento del blocco economico per ottenere un crollo nella società e nella leadership civico-militare. La ricerca del collasso Il blocco nordamericano in Venezuela va avanti da anni e negli ultimi mesi ha focalizzato uno dei suoi attacchi su PDVSA, la compagnia petrolifera statale venezuelana. L'obiettivo è quello di danneggiare la sua capacità di produrre petrolio, di esportare greggio e soprattutto di importare i prodotti chimici indispensabili al Venezuela per la raffinazione e la produzione della benzina ad uso interno. "Abbiamo una grande dipendenza dall'estero e con il blocco delle importazioni è impossibile produrre qui alcuni prodotti. Lo stiamo vedendo con il problema della benzina, abbiamo il petrolio e le raffinerie, ma abbiamo bisogno di una serie di reagenti che noi non produciamo e che dobbiamo importare", spiega Valdez. Gli Stati Uniti, secondo quanto riferito dall'agenzia internazionale Reuters, hanno articolato una politica di blocco commerciale e navale affinché il Venezuela non possa importare benzina. Questa politica è stata intensificata per esacerbare la carenza di benzina che fino a marzo non aveva ancora colpito il Venezuela. Valdez ha spiegato come gli Stati Uniti, dopo aver studiato i meccanismi economici venezuelani, attuano il blocco. "Studiano la nostra economia e poi strutturano l'attacco. Sicome la nostra distribuzione delle merci avviene quasi tutta su strada, perché non abbiamo un sistema di rete ferroviaria, hanno pensato di soffocarci attaccando la nostra produzione di benzina. Come se non bastasse, il governo USA il 21 aprile, ha vietato alle ultime grandi società nordamericane in Venezuela, in particolare alla Chevron, di poter estrarre e scambiare petrolio nel paese. L'obiettivo è quello di far crollare ulteriormente le entrate petrolifere del paese già colpite da anni di sanzioni e di acuire la carenza di benzina per danneggiare i trasporti interni facendo pressione sulla popolazione al fine di scatenare proteste e saccheggi. Lo strangolamento economico Come conseguenza di queste azioni, nelle ultime settimane in Venezuela i prezzi alimentari sono aumentati di oltre il 100% in alcune aree. In risposta, il governo ha annunciato tre misure centrali: il tentativo di regolare i prezzi di 27 beni di prima necessità, la vendita supervisionata di prodotti di tre grandi aziende private tra cui la principale del paese e l'occupazione per 180 giorni di un complesso privato di semi oleosi. "Il Venezuela è un'economia monopolizzata, ci sono pochissimi grandi importatori privati che dominano l'intera catena di commercializzazione", spiega Valdez. "Quei pochi quando hanno deciso di soffocarci internamente in momenti in cui erano in grado di farlo, l'hanno fatto e questo è un altro momento in cui penso che ci riproveranno." A conferma di ciò c'è il fatto che la principale industria privata importatrice del paese, la Polar, si è rifiutata di arrivare ad un accordo con il governo sui prezzi. Quell'azienda "domina quasi il 50% del mercato alimentare venezuelano". Queste carenze create artificiosamente e il conseguente aumento dei prezzi sono accompagnati da operazioni psicologiche accompagnate da fake news sui social network e sui media privati con l'obiettivo di "generare ansia e con la speranza che l'ansia generi violenza, soprattutto nei giovani, al fine di scatenare una rivolta sociale nel paese". La combinazione dell'aumento dei prezzi e della carenza di benzina aggrava le difficoltà dei settori popolari, colpiti anche dalla paralisi di gran parte dell'economia non regolata da contratti stabili dovuta alla quarantena. La strategia nordamericana è quindi quella di schiacciarci verso il basso per generare situazioni di crisi, soffocare la macroeconomia, preparare azioni di forza segrete, convincere i leader politici e militari dell'impossibilità di una soluzione finché Maduro resta al potere e cercare di corromperli promettendo loro "impunità" qualora passassero dall'altro lato. Valdez sottolinea che all'interno di questo quadro avverso, un punto di forza del paese sta nel "rapporto con il blocco Cina-Russia, con l'Iran, con altri paesi emergenti o assediati dagli Stati Uniti i quali possiedono un livello di sviluppo tecnologico e scientifico importante che può aiutarci a rafforzarci". Il Venezuela si trova quindi ad affrontare un nuovo assalto nordamericano, dopo ripetuti attacchi che non sono riusciti a rovesciare il governo Maduro. Questa volta, i tempi sono complessi anche per gli Stati Uniti, segnati dalla crisi della pandemia, dall'economia e dalle imminenti elezioni presidenziali. (Nostra traduzione, riproduzione consentita gentilmente citando la fonte) https://mundo.sputniknews.com/america-latina/202004301091290229-la-estructuracion-del-plan-final-para-asfixiar-venezuela/ Rete Solidarietà Rivoluzione Boliviana
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chirurgiaestetica · 5 years
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A Montpellier, ebrei e arabi lavorarono insieme per fondare una scuola, inizialmente non ufficiale, ma che i papi trasformarono nel XIII secolo in un'università quasi esclusivamente dedicata allo studio della medicina (medicina dal XIII secolo al Rinascimento). C'è una corrente di scienza che si sta gradualmente aprendosi, che però, attraverso molte oscurità, porta alla rinascita degli studi. Nel XVI secolo, sotto l'influenza di Rondelet, Montpellier divenne un notevole centro di osservazione dove i grandi naturalisti dell'epoca, il Clusio, il Bauhin, i Dalechamps, il Pena e il Lobel, praticavano il vero metodo sperimentale e dove molti farmacisti si unirono al movimento di emancipazione.
Ma prima di poterlo fare, dobbiamo attraversare secoli di incertezza e di disordini. A parte le case del sud, dove si era manifestata l'influenza araba, si possono citare solo alcuni centri isolati. Carlo Magno nei suoi capitolari aveva spinto per lo studio del semplice prescrivendo l'elenco delle piante medicinali da coltivare nei conventi. Nei monasteri le suore, come Ildegarda di Bingen (1098-1180), trasmettevano l'elenco delle loro ricette e preparavano una sorta di materiale medico indigeno; nel popolo venivano usate formule più o meno empiriche e facevano fortuna; ma c'erano solo esperienze isolate in tutto questo, senza metodo e senza direzione generale. Ciò che si radica in questi tempi bui e diventa in un momento preponderante è l'alchimia, che merita tutta la nostra attenzione.
Gli alchimisti. I medici arabi non si erano limitati alla vecchia galleria. Tra questi si erano sviluppati i germi, da Alessandria, conservati attraverso superstizioni bizantine, di una scienza che nel mondo arabo prese il nome di alchimia. Lo studio dei metalli aveva portato all'idea che fossero costituiti da un fondo comune, prezioso e da macchie che ne alteravano la purezza e che ci doveva essere una sostanza - la pietra filosofale - capace di far apparire l'oro puro di questo fondo e quindi di trasformare i metalli di base in metalli preziosi. Gli arabi avevano anche l'idea che una tale sostanza dovrebbe anche purificare il corpo umano dai principi morbosi che disturbano l'azione dei suoi organi, e mantenere la salute perpetua.
Geber, nato nel 702, autore della Summa perfectionis, è stato, nell'VIII secolo, il primo di questa scuola di chimici arabi; ha dato il suo elisir rosso, che è solo una dissoluzione d'oro, come rimedio a tutti i mali, Rhazes, Avicenna, Albucasis, ecc, ha perseguito ricerche simili. I loro sforzi, naturalmente, non hanno portato all'obiettivo chimerico che stavano perseguendo, ma hanno trovato molti fatti interessanti sulla strada per le questioni mediche. Geber riporta ossido rosso e deuterocloruro di mercurio, acido nitrico, acido cloridrico, acido cloridrico, nitrato d'argento; Rhazès parla di orpiment, realgar, borace, combinazioni di mercurio con acidi; Albucasis si occupa della distillazione che migliora.
Tutte queste idee passarono per l'Europa intorno al XIII secolo, furono generalmente adottate da uomini di grande merito, che gettarono una grande scintilla in questi secoli di ingenua credulità. Alberto Magno (1193-1282), eminente naturalista, non partecipò molto alla ricerca della grande opera, ma la sua grande conoscenza lo rese leggendario e gli fece attribuire i libri apocrifi pubblicati dopo di lui sotto i nomi di Segreti del Piccolo Alberto e del Grande Alberto. Roger Bacon, dall'Inghilterra (1224-1295), Arnaud de Villeneuve, dalla Francia meridionale (1285-1312), Raymond Lulle dalla Spagna (morto nel 1315) sono i grandi uomini del XIII secolo che scoprirono molti fatti interessanti, ma che i laici conoscevano soprattutto per le loro tendenze all'alchimia. Nel corso del XIV secolo molti discepoli cattivi sostenevano di essere legati a questi nomi famosi, ma le loro esagerazioni fecero perdere terreno alle teorie mistiche e provocarono, per reazione, spiriti più saggi come Gentilis di Foligno (morto nel 1349) e poi Saladino di Asculo e Ardinino di Pesaro, che annotarono nel materiale medico le sostanze attive provenienti dal crogiolo e dagli alchimisti. Basilico Valentino e le opere a lui attribuite a più o meno ragione caratterizzano il XV secolo; magia, astrologia, misticismo, ricette bizzarre, tra cui alcune utili. E' l'invasione dell'antimonio e dei preparati su cui si basa. Currus triomphalis antimoni: questo è il titolo del libro in cui sono descritte le principali preparazioni di questo corpo. All'autore viene raccontata la preparazione dell'acido cloridrico, nozioni sull'oro fulminante, sul bismuto, considerato come un'alterazione dello stagno, l'azione degli acidi sull'alcol producendo un odore etereo.
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