#lingua spagnola
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[Furia][Clyo Mendoza]
Clicca qui per acquistare il libro Titolo: Furia Scritto da: Clyo MendozaTitolo originale: FuriaEdito da: Alessandro Polidoro EditoreAnno: 2023Pagine: 305ISBN: 9788885737785 In un deserto punteggiato di paesi devastati dalla guerra, due disertori di opposte fazioni scoprono un’oscura verità sulla loro famiglia. Vicente Barrera, un venditore di fili che va di villaggio in villaggio conquistando…
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#2023#Alessandro Polidoro Editore#Clyo Mendoza#fiction#Furia#ispanoamericana#letteratura ispanico americana#letteratura straniera#LGBT#LGBTQ#lingua spagnola#Messico#Narrativa#queer#romanzo
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HIJO DE LA LUNA | MECANO
Tonto el que no entienda Sciocco colui che non capisce Cuenta una leyenda Racconta una leggenda Que una hembra gitana Che una donna gitana Conjuró a la luna hasta el amanecer Scongiurò la luna fino all'alba Llorando pedía Piangendo chiese Al llegar el día All'arrivo del giorno Desposar un calé Di sposare un gitano
"Tendrás a tu hombre, piel morena" "Avrai il tuo uomo, pelle scura" Desde el cielo habló la luna llena Dal cielo parlò la luna piena "Pero a cambio quiero "Però in cambio voglio El hijo primero Il primo figlio Que le engendres a él Che genererai (=avrai) con lui Que quien su hijo inmola (A) Colei che immola suo figlio Para no estar sola Per non restare sola Poco le iba a querer" dovrebbe importare poco".
Luna quieres ser madre Luna vuoi essere madre Y no encuentras querer E non incontri amore Que te haga mujer Che ti renda donna Dime, luna de plata Dimmi, luna d'argento ¿Qué pretendes hacer con un niño de piel? Cosa pretendi di fare con un bambino in carne ed ossa? Ah-ah-ah-ah, ah-ah-ah-ah Ah-ah-ah-ah, ah-ah-ah-ah Hijo de la luna Figlio della luna
De padre canela nació un niño DA padre (color) cannella nacque un bambino Blanco como el lomo de un armiño Bianco come il dorso di un ermellino Con los ojos grises en vez de aceituna Con gli occhi grigi invece che (verde) oliva Niño albino de luna Bambino albino di luna "Maldita su estampa, este hijo es de un payo "Maledetto il suo aspetto, questo figlio è di uno sporco bianco (=non è un gitano) Y yo no me lo cayo" E io non lo accolgo"
Luna quieres ser madre Luna vuoi essere madre Y no encuentras querer que te haga mujer E non incontri amore che ti renda donna Dime, luna de plata Dimmi, luna d'argento ¿Qué pretendes hacer con un niño de piel? Cosa pretendi di fare con un bambino in carne ed ossa? Ah-ah-ah-ah, ah-ah-ah-ah Ah-ah-ah-ah, ah-ah-ah-ah Hijo de la luna Figlio della luna
Gitano al creerse deshonrado Il gitano credendosi disonorato Se fue a su mujer, cuchillo en mano Andò dalla sua donna, con un coltello in mano "¿De quién es el hijo? Me has engañado' fijo" "Di chi è figlio? Mi hai sicuramente ingannato" Y de muerte la hirió E la morte la colpì Luego se hizo al monte con el niño en brazos In seguito se ne andò al monte con il bambino in braccioY allí le abandonó E lì lo abbandonò
Luna quieres ser madre Luna vuoi essere madre Y no encuentras querer que te haga mujer E non incontri amore che ti renda donna Dime, luna de plata Dimmi, luna d'argento ¿Qué pretendes hacer con un niño de piel? Cosa pretendi di fare con un bambino in carne ed ossa? Ah-ah-ah-ah, ah-ah-ah-ah Ah-ah-ah-ah, ah-ah-ah-ah Hijo de la luna Figlio della luna
Y las noches que haya luna llena E le notti in cui c'è luna piena Será porque el niño esté de buenas Sarà perché il bambino sta bene Y si el niño llora E se il bambino piange Menguará la luna para hacerle una cuna Scenderà la luna per fargli una culla Y si el niño llora E se il bambino piange Menguará la luna para hacerle una cuna Scenderà la luna per fargli una culla
#Youtube#it#italian#music#italiano#lingua italiana#spanish#languages#traduzioni#musica#musica spagnola#spanish music#lyrics#pls correct me if you find mistakes
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Diego, il maggiordomo 9 [1152]
Revisione testo: 29 settembre 2024, ore 11:30. Revisione delle immagini: 29 settembre 2024 – Un simpatico maggiordomo che non conosce bene la lingua spagnola. Siamo nuovamente a Venezia, sulla Riva degli Schiavoni, in un tavolino della gelateria Lazzarini, e Diego si è ritrovato col suo amico d’ infanzia, di nome G. G: (che sa perfettamente lo spagnolo): “Xe tànto che no se vedémo… dìme łe ùltime…
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Aspetto, passano i treni, il caso, gli sguardi.
Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare. Quale immensa novità tornare ancora,
ripetere, mai uguale, quello stupore infinito!
E finché tu non verrai, io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni, delle scie.
Immobile.
Pedro Salinas
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Aitana backstage che ascolta Fiorello mentre massacra la lingua spagnola
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La polizia paramilitare dell'Unione Europea Eurogendfor è stata inviata in Spagna per reprimere il malcontento tra gli agricoltori di Granada.
Della serie, la Polizia spagnola non sarebbe intervenuta contro la propria gente che GIUSTAMENTE protesta.
Dunque l'EU fa come in Cina, manda soldati/polizie che parlano un'altra lingua.
Davos è questo...
MD
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Quanto è strano pensare alla velocità dei nostri passaggi nella vita delle persone. L'anno scorso, a quest'ora, ero in Spagna a casa del mio ex con lui e sua madre. Ricordo che trascorsi lì due settimane e mi sentii a casa come raramente mi capita. Di solito al pomeriggio lui andava a lavoro ed io restavo sola con la signora P. Studiavo in camera mentre lei, in salotto, si dilettava tra film horror telefonate con le amiche e momenti vari di svago. Ogni tanto veniva a trovarmi con una tazza di thè fumante e qualche parola sulle labbra che conduceva a chiacchierate della durata minima di mezz'ora. L'affascinava la mia padronanza della lingua spagnola, continuava a farmi complimenti al riguardo e a dirmi che io sembravo capirla più di chiunque altro. La signora P. era così gentile, ora che ci ripenso, e mi manca molto. Che tenerezza mi faceva quando, dopo tanto parlare, mi sussurrava delle scuse, "¡que tendrás que estudiar mucho!", e si defilava in cucina. La stessa tenerezza che mi faceva D. quando, appena chiusa la porta di casa dopo il suo rientro, tutto intirizzito esclamava "quien estará en mi habitación?" e correva ad abbracciarmi. O quando veniva a trovarmi in biblioteca e facevamo insieme il percorso verso casa, lui raccontandomi del suo lavoro, io cercando di spiegargli ciò che avevo appena studiato e soprattutto ridendo tanto, come sempre. Per due settimane ogni giorno le nostre vite sono state incrociate, strette in un nodo dolce fatto di abbracci, parole, vicinanza, familiarità.
Io e D. non stiamo più insieme, la signora P. - per forza di cose - è anche lei uscita dalla mia vita. Eppure col mio ex continuiamo a sentirci, di tanto in tanto, perché l'amore ha solo cambiato forma. È da allora che non parlo con la signora P., lui però l'ultima volta mi ha detto che è felice perché aspetta una nipotina. Ogni tanto chiede di me, dice che mi vuole bene e quando voglio posso tornare a casa loro. D. pure me lo ripete sempre: lo sai che qui hai una casa. Mi piace pensare che in qualche modo ci siamo ancora: non sarò più in Spagna, ma quel nodo continua ad essere stretto e a tenerlo tra le mani racconta di cose belle, sentimenti che resistono al tempo, bene puro
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DOVEVA SOFFRIRE MOLTO
DOVEVA SOFFRIRE MOLTO, un commento al vangelo della 24esima domenica del tempo ordinario, disponibile come audio-commento e con testo tradotto in lingua spagnola, entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu di www.predicatelosuitetti.com
XXIV DOMENICA DEL T.O. anno B (2024) Is 50,5-9a; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35 https://predicatelosuitetti.com/wp-content/uploads/2024/09/xxiv-domenica-del-t.o.-anno-b-2024.mp3 Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono…
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#Amore#Cristo#Croce#Dio#Discepolo#Domanda#Figlio dell&039;uomo#Gesù#Identità#Insuccesso#Maestro#Messia#Passione#Pensieri#Pensiero di Dio#Relazione#Salvezza#Satana#Sequela#Sofferenza#Successo#Vangelo#Vita nuova
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[Un mondo orfano][Giuseppe Caputo]
In "Un mondo orfano" Giuseppe Caputo racconta con lirismo audace una storia di amore e di violenza, di sesso e ribellione, dove il corpo è un luogo di piacere e di brutalità.
In una città di mare buia e fatiscente un ragazzo vive, insieme al padre, in ristrettezze economiche. Per non arrendersi alle difficoltà, i due escogitano ogni giorno piani fantasiosi e bizzarri per sopravvivere, con trovate talvolta esilaranti e cercando di offrire nuovi significati e simboli alla loro quotidianità. Anche quando un evento terribile e macabro scuote la vita notturna del quartiere…
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#2023#Alessandro Polidoro Editore#Colombia#fiction#Francesca Lazzarato#gay#Giuseppe Caputo#iselvaggi#ispanoamericana#letteratura ispanica#letteratura straniera#LGBT#LGBTQ#LGBTQI#lingua spagnola#Massimiliano Bonatto#Narrativa#narrativa straniera#omofobia#romanzo#Un mondo orfano#Un mundo huérfano
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Ciao!
Sono una studentessa spagnola che ha 10 giorni per imparare l'italiano prima di partire per l'eramus. Avete qualche raccomandazione per buoni libri di grammatica online e gratuiti? (ho già iniziato a studiare e sto ascoltando i podcast, ma ho bisogno di qualcosa di intensivo hahaha)
Ciao!
Tutte le risorse di cui sono a conoscenza per studiare la lingua italiana sono nel masterpost delle risorse qui (libri anche per studiare, etc). Invece la grammatica la trovi qui. In generale ti suggerisco questo post (i vari vocabulary/words list che trovi su @sayitalianohome possono aiutarti nel capire e nello scrivere parole simili tra loro per esempio)!
Se qualcuno dei miei followers vuole suggerire qualcosa di specifico, si faccia pure avanti nei commenti o mandi un ask!
Mi sembri già a un ottimo livello comunque, non mi preoccuperei troppo della grammatica fossi in te (non la conosciamo così bene nemmeno noi... sicuro non la pretendiamo perfetta dagli stranieri)! Continua a scrivere (qualsiasi cosa), pensare/parlare con te stessa o altri e ad ascoltare musica/podcast/film/serie tv (ciò che preferisci) in italiano giusto per sfizio e andrai alla grande ;)
P.S. L'unica cosa che posso dirti è: dammi pure del tu! Come mi hai scritto "ciao" usa pure il verbo "hai *tu*" e non "avete *voi*" (a meno che tu non volessi rivolgerti a tutti gli italiani e studenti che leggeranno la tua domanda! In questo caso, tutto perfetto! in caso contrario il "voi" non si usa più molto nel linguaggio formale, al massimo si dà del "lei" -ma troverai tutto nei link che ti ho messo sopra). Voglio darti lo stesso suggerimento che darei alla me che stava "studiacchiando" spagnolo un po' di anni fa: i verbi sono il vero problema, non li lasciare da parte (cosa che ho fatto purtroppo, e ne pago le "conseguenze" ora ahaha -nulla di grave ovvio, ma li devo rivedere tutti ogni santa volta). Suerte!
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Ana Tijoux
Ana Tijoux, cantautrice e attivista femminista è l’autrice del rap Cacerolazo! che nel 2019, è stato l’inno della rivolta al caro vita che ha portato il Cile all’attenzione mondiale.
Considerata la miglior rapper di lingua spagnola, ha ricevuto otto nomination ai Grammy.
Il suo nome completo è Ana María Tijoux Merino ed è nata a Lilla in Francia il 12 giugno 1977, figlia di esuli fuggiti dopo il colpo di Stato di Pinochet nel 1973.
È cresciuta respirando l’impegno politico e gli interessi artistici coltivati in famiglia fra danza e fotografia..
La passione per l’hip hop e le culture di strada sono state le basi della sua carriera artistica.
Tornata in Cile nel 1993, sin da giovanissima suonava con diverse band.
A vent’anni aveva già inciso il primo disco Vida Salvaje con i Makiza seguito, a distanza di poco, da Aerolineas Makiza salito al top del mercato hip-hop latino-americano. La band si è sciolta nel 2006 e lei, che intanto collaborava a diversi progetti e incideva brani per colonne sonore di film, si è concentrata sul suo primo album da solista Kaos che ha visto la luce nel 2007, ricevendo le nomination ai Latino MTV Video Music Awards nelle categorie Best New Artist e Best Urban Artist.
Il successo internazionale è arrivato due anni dopo con 1977, che prende il titolo dall’anno della sua nascita. Il disco, in gran parte autobiografico, cantato in spagnolo e in francese, ha segnato un allontanamento significativo dalla musica pop e dalle collaborazioni precedenti, dimostrando una maturità artistica che l’ha portata a esibirsi in festival internazionali e a fare un tour in Nord America. Segnalato da Thom Yorke, cantante dei Radiohead, tra i migliori prodotti dell’anno, è stato usato per il videogioco FIFA 11 e nella famosa serie tv Breaking Bad.
L’album La Bala (uscito nel 2011), ha ricevuto la nomination al Grammy Latino nella categoria Música Urbana.
Nel settembre 2012, Ana Tijoux ha aderito al progetto multipiattaforma “30 Canzoni per 30 Giorni” in sostegno delle donne oppresse in tutto il mondo.
Nel 2019 le sue casseruole in versione rap sono diventate la canzone simbolo della protesta contro il presidente miliardario Sebastián Piñera in Cile.
L’anno seguente ha celebra nuovamente quel grande movimento con il brano Rebelion de octubre, che ci ricorda come la sua dimensione artistica sia molto più articolata e profonda, toccando diverse sonorità e ribadendo il suo attivismo femminista decoloniale.
La sua musica intende rompere i confini di genere e farci ballare come risposta di gioiosa ribellione contro le ingiustizie della società.
Il suo ultimo lavoro Antifa Dance è una bella azione sonora basata su ritmi urbani, rap e movimento, intrisa dalla coscienza politica espressa attraverso parola e azione.
Ana Tijoux trasforma le proteste in canzoni potenti che sono un’iniezione di incoraggiamento in questi tempi di emergenza globale.
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Raffaella Carrà, pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni,(Bologna, 18 giugno 1943 – Roma, 5 luglio 2021), è stata una soubrette, cantante, ballerina, attrice, conduttrice televisiva, showgirl, autrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana.
Considerata «la regina della televisione italiana», è stata definita «un'icona della cultura pop» in Europa e in America Latina dalla critica italiana e internazionale, e, tra gli anni '70 e '80, è diventata una precorritrice del femminismo, della libertà sessuale delle donne nella televisione e nell'industria musicale italiana e spagnola, oltre che una sostenitrice della comunità LGBT.
Nel corso della sua carriera ha pubblicato 25 album in studio (42 contando gli adattamenti in altre lingue) in 46 Paesi del mondo, vendendo oltre 60 milioni di dischi in tutto il mondo ed esordendo in numerose classifiche internazionali, grazie a canzoni come Tanti auguri, Rumore, Pedro, 5353456, Fiesta, Ballo ballo, Caliente Caliente, E salutala per me e A far l'amore comincia tu, eseguite dalla cantante, oltre che in lingua italiana, in inglese, spagnolo, francese, portoghese, tedesco, greco, russo e filippino.
Raffaella è stata presente nei palinsesti televisivi dalla fine degli anni sessanta fino alla sua morte in Italia, Spagna e America Latina, venendo riconosciuta con dodici Telegattie due TP de Oro. Dopo un esordio da attrice in Italia, l'artista ha firmato un contratto di recitazione con la 20th Century Fox a Hollywood, recitando anche in film francesi e spagnoli, lavorando con Mario Monicelli, Marcello Mastroianni, Frank Sinatra, Edward Mulhare, Trevor Howard, Jean Marais, James Coburn e Bill Cosby.
Dopo la sua morte, Raffaella Carrà è stata insignita del Premio Sorriso Diverso Venezia alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per il suo contributo all'industria musicale e dello spettacolo italiana.
#Raffaella Carrà#Raffaella Maria Roberta Pelloni#Mario Monicelli#Marcello Mastroianni#Frank Sinatra#Edward Mulhare#Trevor Howard#Jean Marais#James Coburn#Bill Cosby
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La guerra in Galizia
Vi erano al centro dell’Europa delle regioni che sono state cancellate dalla carta geografica. Una di queste – non è la sola – è la Galizia, che coincide oggi in buona parte con il territorio in cui da più di un anno si combatte una guerra sciagurata. Fino alla fine della Prima guerra mondiale, la Galizia era la provincia più lontana dell’Impero austro-ungarico, al confine con la Russia. Alla dissoluzione dell’impero asburgico, i vincitori, certo non meno iniqui dei vinti, l’assegnarono alla rinata Polonia, come la Bucovina, che con essa confinava, fu annessa altrettanto capricciosamente alla Romania. I confini, ogni volta ridisegnati con gomma e matita sulle carte geografiche dai potenti, lasciano il tempo che trovano, ma è probabile che la Galizia non riapparirà più sugli inventari della politica europea. Assai più della cartografia c’importa il mondo che in quella regione esisteva – cioè gli uomini che nel Königreich Galizien und Lodomerien (questo era il nome ufficiale della provincia) respiravano, amavano, si guadagnavano da vivere, piangevano, speravano e morivano. Per le strade di Lemberg, Tarnopol, Przemysl, Brody (patria di Joseph Roth), Rzeszow, Kolomea camminava un insieme variegato di ruteni (così allora si chiamavano gli Ucraini), polacchi, ebrei (in alcune città quasi metà della popolazione), rumeni, zingari, huzuli (che fra il 1918 e il 1919 costituirono una repubblica indipendente di breve durata). Ognuna di queste città aveva un nome diverso secondo la lingua degli abitanti che vi convivevano, in ognuna di esse le chiese cattoliche girato l’angolo si trasformavano in sinagoghe e queste in chiese ortodosse e uniate. Non era una regione ricca, anzi i funzionari della Kakania la consideravano la più povera e arretrata dell’impero; era tuttavia, proprio per la pluralità delle sue etnie, culturalmente viva e generosa, con teatri, giornali, scuole e università in più lingue e una fioritura di scrittori e musicisti che dobbiamo ancora imparare a conoscere. È questo mondo che si trovò nel 1919 da un giorno all’altro politicamente e giuridicamente annientato ed è a questa multiforme, intricata realtà che l’occupazione nazista (1941-1944) e poi quella sovietica diedero qualche decennio dopo il colpo di grazia. Ma ancor prima di diventar parte dell’Impero austro-ungarico, la terra che portava il nome di Halyč o Galizia (secondo alcuni di origine celtica, come la Galizia spagnola) e alla fine del medioevo era sotto il dominio ungherese col nome di principato di Galizia e Volinia, era stata contesa di volta in volta fra cosacchi, russi e polacchi, finché la granduchessa Maria Teresa d’Austria profittò della prima spartizione della Polonia nel 1772 per annetterlo al suo impero. Nel 1922 il territorio fu annesso all’Unione Sovietica, col nome di Repubblica socialista sovietica Ucraina, da cui si separò nel 1991 abbreviando il proprio nome in Repubblica Ucraina.
È tempo di cessare di credere ai nomi e ai confini segnati sulla carta e di chiedersi piuttosto che ne è stato, che ne è di quel mondo e di quelle forme di vita che abbiamo appena evocato. Come sopravvivono – se sopravvivono – al di là degli infami registri delle burocrazie statuali? E la guerra ora in corso non è ancora un volta il frutto dell’oblio di quelle forme di vita e l’odiosa, letale conseguenza di quei registri e di quei nomi?
24 aprile 2023
Giorgio Agamben
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Acquistiamo in modo compulsivo. Non scegliamo i nostri prodotti, ci lasciamo scegliere da loro e ci facciamo abbindolare da presunte offerte.
Se questo Black Friday ti fermi un attimo a pensare prima di farti prendere dall’ansia di comprare, potresti risparmiare il 100% su ogni prodotto. Oppure potresti comprare in modo responsabile e acquistare #gioosto aderendo alla campagna #GoodFriday per un consumo etico, sostenibile e rigenerativo ♻️
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Questo meme è una traduzione di un post in lingua spagnola realizzata dai miei alunni della 5F dell'Istituto Filangieri di Frattamaggiore nell'ambito di un progetto di PCTO attuato con la Next Nuova Economia.
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Comunque sono così grata d'aver fatto mia la lingua spagnola perché adesso posso godere di un sacco di contenuti (di libri, podcast, film, serie etc) in lingua originale e conoscere un'altra fetta di mondo nuova, sempre in evoluzione, sorprendente. Ho appena finito di ascoltare l'ultimo episodio di Se regalan dudas e ogni volta è una scoperta, una compagnia in questa lotta quotidiana che è l'autoconsapevolezza, un regalo
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CARNE DELLA SUA CARNE
CARNE DELLA SUA CARNE, un commento al vangelo della 20esima Domenica del Tempo Ordinario, disponibile anche come audio-commento e con testo tradotto in lingua spagnola entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu di www.predicatelosuitetti.com
XX DOMENICA DEL T.O. anno B (2024) Pr 9,1-6; Ef 5,15-20; Gv 6,51-58 https://predicatelosuitetti.com/wp-content/uploads/2024/08/xx-domenica-del-t.o.-anno-b-2024.mp3 Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro:…
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#Banchetto#Bere#Carne#Dio#Discepolo#Dono#Eucarestia#Gesù#Incarnazione#Mangiare#Messa#Pane#Parola di Dio#Relazione#Rimanere#Sangue#Scandalo#Umanità#Vino#Vita#Vita eterna
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