#lingua tedesca
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"Resto Qui" di Marco Balzano: Una Storia di Resistenza e Identità Sommerse. Recensione di Alessandria today
La lotta di una donna contro l'oblio: il romanzo che racconta la storia dimenticata di Curon e il dramma umano dietro la costruzione della diga
La lotta di una donna contro l’oblio: il romanzo che racconta la storia dimenticata di Curon e il dramma umano dietro la costruzione della diga Il romanzo “Resto Qui” di Marco Balzano è un’opera che riesce a intrecciare il dramma storico con la vicenda umana, ambientata nel Sudtirolo, una terra lacerata dalle divisioni linguistiche e dalle vicende politiche del Novecento. La storia ruota attorno…
#Curon#cambiamenti politici#campanile di Curon#diga di Resia#disertore#divisione linguistica#Dopoguerra#Einaudi#Guerra#identità#Identità Culturale#lago di Resia#LETTERATURA CONTEMPORANEA#Letture consigliate#lingua tedesca#Marco Balzano#Memoria storica#narrativa emozionante#narrativa italiana#Premio Bagutta#Premio Strega#Resistenza#Resto Qui#romanzo 2020#romanzo civile#romanzo di guerra#Romanzo storico#romanzo sull&039;oblio.#romanzo sulla resistenza#romanzo sulle Alpi
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" [Q]uella notte e quel mattino freddo, lì, fra di noi e in mezzo ai libri, in quella gelida atmosfera dell’alba nella quale i sentimenti si lasciavano plasmare liberamente in pensieri e i pensieri si lasciavano plasmare liberamente in sentimenti, perché proprio questa è la più perfetta delle magie: trovarsi insieme in un momento in cui l’esistenza è sopportabile… non so se fu per la stanchezza dopo lo spettacolo o per la follia prima del crepuscolo o per la follia e la stanchezza dopo lo spettacolo e prima del crepuscolo, comunque in quella notte gli elementi dissolutori e distruttori presenti nella nostra famiglia sembravano tenuti a freno in maniera raffinatissima, tanto da far credere che tutte le cose potessero esistere e avessero legittimità di esistere solo se erano nella verità…
si badi bene, all’improvviso tutte le persone che erano in casa sentirono la quiete che regnava in casa come una pura quiete presente in casa, era tolto loro ogni senso di orrore, di raccapriccio. Un gruppo di persone, il cui scopo entro la natura di quella casa era la malvagità più immediata, si trovava improvvisamente privo dei propri strumenti e, grazie all’effetto eccitante dello spettacolo (probabilmente una composizione geniale!), vedeva trasformarsi una giornata filosofica e insopportabile in una giornata non-filosofica e sopportabile! Quella mattina in cui per la prima volta percepii in me l’autunno, un autunno diverso sia in me che negli altri… quella mattina, guardandoci dentro, all’improvviso abbiamo potuto intravedere in noi stessi l’autunno di quell’anno (ognuno il proprio autunno), grazie allo stato di eccitazione prima dello spettacolo e durante lo spettacolo, dopo lo spettacolo abbiamo intravisto dentro di noi la quiete dell’autunno, la geometria dello spegnersi della natura esteriore contemplata attraverso la geometria interiore». "
Thomas Bernhard, Perturbamento, a cura e con un saggio di Eugenio Bernardi, Adelphi (collana Gli Adelphi N° 83), 2024¹¹; pp. 131-132. (Corsivi dell'autore)
[Edizione originale: Verstörung, Insel Verlag, Frankfurt am Main, 1967]
#Thomas Bernhard#Perturbamento#letteratura mitteleuropea#citazioni letterarie#leggere#Letterature di lingua tedesca#Eugenio Bernardi#letteratura europea del XX secolo#Austria#narrativa del '900#Stiria#salute mentale#passeggiare#disagio#montagna#Alpi#romanzo#Bericht#resoconto#amicizia#paranoia#isolamento#famiglia#relazioni#libri#autunno#armonia#follia#letture#incomunicabilità
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Vuoi espandere il tuo business in Germania, Austria, Svizzera tedesca o Liechtenstein? In questo episodio, intervistiamo Daniela Busà, esperta di internazionalizzazione nei mercati di lingua tedesca, per scoprire le differenze culturali e strategie efficaci per entrare in questi Paesi. Daniela condividerà esperienze concrete e suggerimenti pratici per lavorare con clienti e partner di lingua tedesca. Impara a comprendere le sfide e le opportunità di vendere in Germania e nel resto dei mercati DACH, con consigli preziosi per costruire relazioni di valore. Un episodio imperdibile per chi vuole espandersi nei mercati di lingua tedesca! Vuoi contattare Daniela Busà: https://danielabusa.com/ Note della puntata: https://www.merita.biz/374 Sponsor: https://www.newsletterhero.it
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Gli ucraini in Germania cercano di integrarsi ma la lingua tedesca sembra uno scoglio insuperabile
Molti ucraini si sono trasferiti in Germania dopo gli attacchi russi . L'integrazione è complessa a partire dalle scuole perchè per i bambini di Kiev è difficile imparare il tedesco. Per la stessa ragione trovare un lavoro è difficoltoso
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Qualche notizia sull’Ucraina
Tra le menzogne che vengono ripetute come se fossero verità ovvie, vi è quella che la Russia avrebbe invaso uno stato sovrano indipendente, senza precisare in alcun modo che quel cosiddetto stato indipendente non soltanto era tale solo dal 1990, ma era stato fin allora per secoli parte integrante prima dell’impero russo (dal 1764, ma già fra il XV e il XVI secolo era incluso del Granducato di Mosca) e poi della Russia sovietica. Ucraino era del resto forse il più grande degli scrittori in lingua russa del XIX secolo, Gogol’, che, nelle Veglie della fattoria di Dikanka, ha meravigliosamente descritto il paesaggio della regione che si chiamava allora «Piccola Russia» e i costumi della gente che vi viveva. Per la precisione occorre aggiungere che, fino alla fine della Prima guerra mondiale, una parte rilevante del territorio che ora chiamiamo Ucraina era, col nome di Galizia, la provincia più lontana dell’impero austro-ungarico (in una città ucraina, Brody, nacque Joseph Roth, uno dei maggiori scrittori in lingua tedesca del novecento).
È importante non dimenticare che i confini di quella che chiamiamo dal 1990 Repubblica Ucraina coincidono esattamente con quelli della Repubblica socialista sovietica Ucraina e non hanno alcun possibile fondamento anteriore nelle continue vicende di spartizioni fra polacchi, russi, austriaci e ottomani che hanno avuto luogo nella regione. Per quanto possa apparire paradossale, un’identità dello stato ucraino esiste dunque soltanto grazie alla Repubblica socialista sovietica di cui ha preso il posto. Quanto alla popolazione che viveva in quel territorio, essa era un insieme variegato costituito, oltre che dai discendenti dei cosacchi, che vi erano migrati in massa nel XV secolo, da polacchi, russi, ebrei (in alcune città, fino allo sterminio, più di metà della popolazione), zingari, rumeni, huzuli (che fra il 1918 e il 1919 costituirono una repubblica indipendente di breve durata).
È perfettamente legittimo immaginare che, agli occhi di un russo, la proclamazione dell’indipendenza dell’Ucraina non risulti pertanto troppo diversa dall’eventuale dichiarazione di indipendenza della Sicilia per un italiano (non si tratta di un’ipotesi peregrina, dal momento che non si dovrebbe dimenticare che nel 1945 il Movimento per l’indipendenza della Sicilia, capeggiato da Finocchiaro Aprile, difese l’indipendenza dell’isola ingaggiando scontri con i carabinieri che fecero decine di morti). Per non pensare a quello che accadrebbe se uno stato americano si dichiarasse indipendente dagli Stati Uniti (ai quali appartiene da molto meno tempo di quanto l’Ucraina fosse parte della Russia) e stringesse alleanza con la Russia.
Quanto alla legittimità democratica dell’attuale repubblica Ucraina, è a tutti noto che i trent’anni della sua storia sono stati segnati da elezioni invalidate per brogli, guerre civili e colpi di stato più o meno nascosti, al punto che, nel marzo del 2016, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ebbe a dichiarare che ci sarebbero voluti almeno 25 anni perché l’Ucraina potesse soddisfare i requisiti di legittimità che avrebbero permesso il suo ingresso nell’Unione.
Giorgio Agamben, 2 agosto 2024
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Sprechen Sie Deutsch?
La mia battaglia con la lingua tedesca cominciò a metà ottobre e durò quasi tutto l'anno accademico. In quanto figura di maggior rilievo degli studi hitleriani in nord America, era da molto tempo che cercavo di nascondere il fatto che non conoscevo il tedesco. Non lo parlavo e non lo leggevo, non lo capivo e non sapevo neanche da che parte cominciare per mettere su carta la frase più elementare. I più scarsi fra i miei colleghi in Hitler lo sapevano un po', altri o lo parlavano bene o sapevano usarlo in maniera ragionevole a fini di conversazione. Nessuno poteva specializzarsi in studi hitleriani, al College-on-the-Hill, senza un minimo di un anno di tedesco. In breve: vivevo ai margini di un territorio di ampia vergogna. Il tedesco. Carnoso, distorto, sputacchione, porporino e crudele. Ma bisognava finalmente affrontarlo.
D. DeLillo, [White noise, 1985], Rumore Bianco, Torino, Einaudi, 2006 [Trad. M. Biondi]
Se il personaggio di DeLillo è quello di un professore universitario che tiene un corso di Studi Hitleriani senza conoscere minimamente il Tedesco, alcune storie di cui sono a conoscenza abbassano, tragicamente, il senso di ironia e sarcasmo del libro perché ci sono, ahimè, vicende simili realmente accadute.
La prima è una cronaca di un amico di famiglia che, appena laureato in Legge, accettò a occhi chiusi l'incarico di insegnante di Tedesco in una scuola di un paesetto quasi sperduto, ringraziando Dio per la fortuna che lo avessero prescelto. Di Tedesco non sapeva assolutamente nulla, mentre se la cavava piuttosto bene con il Francese, lingua che gli risultò poi molto utile durante la lunga carriera diplomatica; raccontava di aver studiato, in quel primo anno, come non mai e di non aver fatto una figura particolarmente brutta.
La seconda storia, più recente, ce l'ha raccontata, durante una ristretta riunione di amici, uno scrittore che vanta ottimi editori nazionali; lui, laureato in Lettere ma con provenienza da un Liceo Scientifico (dove, se va bene, si impara un po' di latino), piuttosto che fare la fame, accettò il suo primo incarico di insegnante a centinaia di chilometri da casa, in un Liceo Classico dove gli fu assegnato il corso di Greco, per lui fino a quel momento una lingua assolutamente ignota.
Infine, io stesso mi sono trovato a insegnare Laboratorio di Misure Elettroniche, senza aver mai avuto all'università la possibilità di metter mano a un banco per i test e agli strumenti di misura.
E sì, è vero che all'inizio si studia come pazzi (io mi ero anche attrezzato in casa un piccolo laboratorio) e ci si creano competenze impensabili ma come poteva permettere un Ministero della Pubblica Istruzione che accadessero fatti simili? Si spiegano molte cose sulla Scuola, anche se di qualche decennio fa, no?
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“Cerco di vedere la luce accanto all’ombra. Ogni luce proietta la propria.
Lo dico e lo scrivo con una sorta di fervida vergogna. Il vecchio amore si rifiuta ancora di morire: l’amore per il paesaggio e la lingua tedesca.
A una cultura del passato che è rimasta il mio presente.
A una vita che mi ha fatto sentire legato ad amici che ammiravo e che amavo.
A volte vado in uno dei ristoranti tedeschi di New York.
Rido della borghesia, del rumore, della birra e dei deliziosi bratwurst.
E rido di me stesso.
Di una ridicola malinconia e di una piccola tristezza sentimentale.
Poi torno a camminare per queste strade notturne e con questo rumore pieno di meraviglia, e do la buonanotte a ogni stella.
Andiamo a casa!
Ma dov’è?
Non si può tornare a casa"
(Peter Flamm - Paul Gauguin)
...a casa si può tornare, se quella è casa mia...casa nostra.
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" «Ogni uomo che vedo e ogni uomo di cui sento dire qualcosa, qualsiasi cosa, mi dimostra l’assoluta inconsapevolezza dell’intero genere umano, e che esso, il genere umano e la natura tutta sono una truffa. Una commedia! In effetti il mondo, come già è stato detto moltissime volte, è un palcoscenico sperimentale su cui si prova in continuazione. Dovunque guardiamo, vi è un continuo imparare a parlare, a camminare, a pensare, a recitare a memoria, a ingannare, a morire, a essere morti, tutto il nostro tempo se ne va in questo. Gli uomini non sono altro che attori che vogliono presentarci qualcosa che già conosciamo. Tutti imparano una parte» disse il principe. «Ognuno di noi impara continuamente una parte (la sua) o più parti, oppure tutte le parti possibili e immaginabili, senza sapere perché (o per chi) le stia imparando. Questo palcoscenico sperimentale è uno strazio unico e quello che vi si recita non diverte nessuno. Su questo palcoscenico tutto avviene però con grande naturalezza. Ma si cerca sempre un drammaturgo. Quando si alza il sipario, lo spettacolo è finito». E il principe disse che la vita è una scuola, nella quale si insegna la morte. E aggiunse che essa è popolata di milioni e milioni di scolari e di maestri. "
Thomas Bernhard, Perturbamento, a cura e con un saggio di Eugenio Bernardi, Adelphi (collana Gli Adelphi N° 83), 2024¹¹; p. 157. (Corsivi dell'autore)
[Edizione originale: Verstörung, Insel Verlag, Frankfurt am Main, 1967]
#Thomas Bernhard#Perturbamento#letteratura mitteleuropea#citazioni letterarie#leggere#Letterature di lingua tedesca#Eugenio Bernardi#letteratura europea del XX secolo#Austria#narrativa del '900#Stiria#salute mentale#passeggiare#disagio#montagna#Alpi#romanzo#Bericht#resoconto#palcoscenico della vita#paranoia#isolamento#natura#commedia umana#libri#genere umano#inconsapevolezza#follia#letture#incomunicabilità
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Esiste una parola in lingua tedesca che è semanticamente intraducibile in italiano: Zweisamkeit. È quello stato paradisiaco in cui due anime si ritrovano, formando un alone di solitudine fra loro, isolandosi dal mondo e bastando a se stesse. Quel palpito io lo provai.
|| Vincenzo Fiore
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Hanno voluto ed imposto a tutti il Green New Deal, adesso iniziano a pagare pesantemente le conseguenze delle loro politiche falsamente ambientali.
"La situazione economica della Germania si è deteriorata drasticamente quest'anno. Invece della crescita prevista, il ministro dell'Economia Robert Habeck prevede ora un calo della produzione economica. Inizialmente era previsto un più dello 0,3 per cento, ora si calcola un meno dello 0,2 per cento. Queste nuove cifre riflettono la grave situazione dell'economia tedesca".
E' bene ricordare che, nonostante gli alti e bassi dell'economia tedesca recente, nel 2021 l'economia ha registrato una forte ripresa, con una crescita del PIL che ha raggiunto il 2,7%.
Dopo le imposizioni verdi del ministro dell'economia, e non solo lui, la situazione è drammaticamente cambiata. Il costo dell'energia progressivamente è incrementato fino a raggiungere livelli pari a 3 volte il costo dell'energia degli Stati Uniti e almeno il doppio di quella della Francia.
Le industrie pesanti, quindi tutto il settore siderurgico/metallurgico, quindi acciaio ed alluminio, la filiera chimica con la BASF su tutte, il mondo dell'automobile con Gruppo Volkswagen, BMW e Mercedes, hanno risentito del costo record dell'elettricità e dei continui black-out che stanno interessando il Paese.
La rivoluzione verde ha, quasi immediatamente, colpito l'economia con una crescita dell'1,9% nel 2022 e a un anemico 0,1% nel 2023.
Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi, almeno così afferma il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck (Verdi). Il malessere economico è solo colpa della Russia, e la Germania deve solo mantenere la sua "rotta verde".
Per comprendere come mai un ministro si dice certo di un ritorno della Germania ai fasti del passato, si deve comprendere l'estrazione socio-educativa della persona.
Robert Habeck ha studiato lingua e filosofia tedesca e ha conseguito un master in letteratura e filosofia nel 1996. Ha conseguito il dottorato nel 2000 ed è entrato a far parte dell'ALLEANZA 90/I VERDI nel 2002.
Oggi è ministro federale dell'Economia tedesco; se vogliamo parlare di competenze in materie economiche ed energetiche, non si sa bene come e dove possa averle acquisite, ma il mondo teutonico, a volte, assomiglia tanto a quello italico-grillino...
Fernando Arnò.
Vorrei ricordare che la Merkel, in qualità di Fisico, ha responsabilità circa l'attuale condizione della Germania che pochi vogliono riconoscere. Lei ha deciso la Phase-out dal nucleare, citando Fukushima come causa principale, ma come Fisico non poteva non sapere che a Fukushima non è accaduto un emerito azzo. E' stata lei a sostenere la speculazione delle rinnovabili e la menzogna circa i pericoli del nucleare da abbandonare ad ogni costo, e come Fisico doveva sapere, non poteva non sapere, che il cambiamento climatico è una menzogna. Non rimpiangono nessuno, lei ha gettato le basi di questa disfatta, è lei una delle vendute ed artefici.
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DECIFRARE OGNI SCRITTURA: ARRIVA IL PROGRAMMA CHE LO FA
Un nuovo software sviluppato grazie all’intelligenza artificiale è ora in grado di decifrare qualsiasi testo scritto a mano e renderlo leggibile. La piattaforma Transkribus, creata presso l’Università di Innsbruck, in Austria, ha messo questa tecnologia a disposizione di tutti, pubblico e studiosi, per accedere a scritti e archivi di difficile lettura, prima d’oggi pressoché incomprensibili.
La scrittura a mano è individuale come lo sono le persone e assume inflessioni e influenze di tanti tipi, modificandosi ed evolvendo nel tempo. La nuova tecnologia riconosce automaticamente la scrittura a mano in un’ampia varietà di lingue, anche antiche, e gestisce i testi interpretandoli e organizzandoli per la consultazione. La piattaforma ha già permesso a oltre 90.000 utenti da tutto il mondo di leggere e ricostruire la storia della propria famiglia e dei propri antenati dai registri ecclesiastici, contratti, lettere e altri documenti storici. “La ricerca e la traduzione manuale di questi documenti può essere un compito molto difficile. Questa tecnologia ora rende la ricerca genealogica molto più semplice”, afferma Günter Mühlberger del gruppo di lavoro sulla digitalizzazione e l’archiviazione digitale dell’Università di Innsbruck.
Con Transkribus si possono cercare e interpretare rapidamente enormi raccolte di dati e documenti custoditi in archivi e biblioteche, scritti storici di immenso valore spesso sconosciuti o incompresi. I documenti dell’Archivio di Stato austriaco, per esempio, riempiono 350 chilometri di scaffali e per la maggior parte sono disponibili solo in forma manoscritta chiamata kurrent, un’antica forma di calligrafia in lingua tedesca basata sulla scrittura corsiva tardo medievale, oggi non più utilizzata.
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Fonte: Read Coop; foto di Pixabay
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Suggerimenti di lettura
Se volete davvero imparare a scrivere racconti dovete mettervi a leggere gli scrittori che hanno raggiunto l'eccellenza in questo genere letterario. Per quanto riguarda la mia esperienza di lettore, ci sono alcuni Maestri con cui fare obbligatoriamente i conti. Per l'Italia, secondo me, dovete stare su Bocciaccio, Verga, Pirandello, De Amicis, Morovich. Passando dalla Francia, non potete scansare Maupassant. Non dimentichiamo la lingua tedesca: qui l'ineludibile è Kafka. Non potete evitare nemmeno alcuni russi: Gogol, Puskin, Cechov. Per quanto riguarda gli americani, avete solo l'imbarazzo della scelta: Fitzgerald, Yates (Richard, eh), Cheever, Carver. Sicuramente ho dimenticato un sacco di autori. Ho citato giusto quelli che mi sono venuti in mente nell'improvvisare questo brevissimo testo. Ma credo ne abbiate a sufficienza. Almeno per il momento.
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Uno dei titoli di cui Edizioni Medusa va fiera: Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister, o i Rinuncianti di Johann Wolfgang Goethe. Finalmente ristampato. La prima edizione, del 2005, a cura di Rosita Copioli, è la prima integrale in lingua italiana.
Se il contesto storico è quello che vede l’esercito napoleonico scorrazzare per l’Europa e oltre, con i risultati che ben sappiamo, ancora maggiori sono gli sconvolgimenti “morali” e materiali della “forma di vita” che anche con Goethe, indubbiamente, la cultura europea comincerà a chiamare occidentale. Agli Entsagenden si susseguiranno, nella letteratura tedesca, salendo su fino a Broch a Mann a Musil uomini e personaggi che dei Rinuncianti se non i cantori saranno gli eredi incerti e claudicanti. Un romanzo, come scrisse Kierkegaard, di una totalità perfetta, un mondo contenuto in uno specchio, il vero e proprio microcosmo.
Se volete leggere non qualcosa, piuttosto volete avere a che fare con qualcuno… ebbene quel qualcuno si chiama, in questo caso Goethe, e la vita del nostro continente vi apparirà più chiara nella sua storia, nella sua decadenza e, anche, nella sua promessa mai mantenuta… Affrettatevi… non ne abbiamo stampate molte…
Per acquistarlo cliccare sull’immagine.
P.S. La copertina è un particolare del Sogno di san Giuseppe di Georges de la Tour.
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La festa dell'uovo
Anche la Pasqua, come il Natale, era inizialmente una festa soprattutto religiosa, divenuta col tempo un’importante festa dedicata ai bambini. Come mostrano il suo nome in molte lingue e i riti a essa connessi, la Pasqua possiede profondi significati simbolici in relazione alla nascita, alla rinascita e alla fertilità. I termini tedesco e inglese derivano dal nome della divinità germanica Ostara, dea della primavera e della fecondità. Suo contrassegno era l’uovo e suo messaggero la lepre; fu questa l’origine dell’uovo di Pasqua e della Lepre di Pasqua. L’uovo occupa un posto di rilievo nei miti della creazione di tutto il mondo a significare la nascita e già a partire dal IV secolo ne è attestato il collegamento con le cerimonie pasquali. Nel XII secolo la chiesa cattolica diede la sua legittimazione a tale collegamento introducendo la Benedictio Ovarum (*), la benedizione delle uova, e autorizzandone un uso particolare nelle festività pasquali. Da allora l’uovo ha sempre occupato un posto centrale nella celebrazione della Pasqua, dalla tradizionale corsa delle uova, alla caccia alle uova da parte dei bambini, all’uso di regalare uova riccamente decorate. La lepre, come poi il coniglio, si prestava naturalmente a simboleggiare la fertilità, per la sua nota prolificità. Il primo riferimento in lingua tedesca alla lepre in rapporto all’uovo pasquale risale al 1572, quando peraltro l’usanza era da lungo tempo affermata.
(*) Libriaco: Propenderei per una Benedictio *Ovorum*!
B. Bettelheim, [A good enough parent, 1987] Un genitore quasi perfetto, Milano, Feltrinelli 2014 [Trad. A. Bottini]
Immagine: Petrit Halilaj e Álvaro Urbano, Ensemble lunare per mari in rivolta - Particolare. Dalla mostra Thus waves come in Pairs, Ocean Space. Venezia, Chiesa di san Lorenzo, 2023. Foto: per gentile concessione di Robyn Yeary.
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‼️Il succhiaclitoride è stato inventato da una coppia tedesca e fu brevettato nel 2013. Mia è un succhiaclitoride ma ha anche 2 testine che permettono di ottenere una stimolazione differente: una effetto tapping ed una effetto lingua. E poi ha una forma così carina, non fatevelo scappare, lo trovate anche sul sito ‼️❤️
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*l'esercito Imperiale russo uccise in tutto 510,000 ebrei facenti parte come seguaci dei falsi messia e profeti Abu Qasim Muhammad ed Ephraim Werner nella prigione di Siberia e i cadaveri gettati nell'oceano atlantico con l'approvazione dei suoi alleati Stati Uniti,Unione europea e Sacro Romano Impero che sapevano in anticipo grazie all'imperatore Ivan VII che questi ebrei maligni volevano fare attacchi terroristici per rovesciare i governi cristiani con l'obbiettivo di sterminare i cristiani ma questo è stato impedito: criminali ebrei di nazionalità tedesca,russa e italiana sono stati tutti distrutti e uccisi in modo per indebolire l'esercito dell'anticristo e la sinagoga di Satana.
In Russia sono rimasti soltanto 200 ebrei russi che erano stati risparmiati in precedenza e ora si arrendono definitivamente: 100 individui si convertono al cristianesimo ortodosso mentre altri 100 individui bruciano il talmud e i testi ebraici accettando di seguire soltanto il vecchio testamento biblico e parlare in russo e in aramaico in modo che ritrovano la vera lingua della Palestina storica in cui è nato Gesù Cristo*
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