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Manuela Chiarottino incanta con il nuovo romanzo natalizio "Odio Babbo Natale… o forse no"
La scrittrice torinese Manuela Chiarottino, già nota per il suo stile romantico e avvolgente, torna il 13 dicembre 2024 con il romanzo "Odio Babbo Natale… o forse no", edito da More Stories
La scrittrice torinese Manuela Chiarottino, già nota per il suo stile romantico e avvolgente, torna il 13 dicembre 2024 con il romanzo “Odio Babbo Natale… o forse no”, edito da More Stories. Una commedia romantica che promette di scaldare i cuori dei lettori e di portarli nella magica atmosfera del Natale. Un tuffo a North Pole, il paese del Natale North Pole è il piccolo villaggio protagonista…
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Torino: ordina un notebook di ultima generazione e arriva mangime per cani, 3 denunciati
Torino: ordina un notebook di ultima generazione e arriva mangime per cani, 3 denunciati Sono due dipendenti di una ditta privata di spedizioni e la fidanzata di uno di loro ad essere stati individuati e deferiti all’Autorità Giudiziaria dalla Polizia di Stato di Torino. L’indagine ha preso le mosse dalla denuncia che un cittadino torinese aveva presentato presso gli Uffici del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino, lamentando di aver ordinato online un computer portatile, ma di aver ricevuto pochi giorni dopo in consegna la spedizione con al suo interno del mangime per animali. Gli investigatori della Postale si sono pertanto attivati per raccogliere ogni elemento utile a comprendere ove fosse avvenuta la manomissione della spedizione dapprima appurando l’affidabilità dei canali del venditore ufficiale e successivamente attivando un attento monitoraggio della rete internet finalizzato al rintraccio di oggetti sul mercato online dell’usato che potessero ricondurre alle tracce del maltolto. Grazie all’esame a tappeto delle banche dati, delle tracce informatiche relative ad annunci pubblicati, compatibili per tempistiche e circostanze con il patito furto, è stata sottoposta all’A.G. di Torino un’informativa urgente da cui sono scaturiti 3 provvedimenti di perquisizione personale, locale e informatica a carico di due soggetti residenti nel torinese, e della fidanzata di uno dei 2, materialmente risultata autrice degli annunci di vendita online della merce oggetto di ricettazione. La successiva attività di ricerca della prova ha consentito di rintracciare elementi utili alla prosecuzione dell’indagine a carico dei 3, unitamente al sequestro di altra corrispondenza che appariva essere stata sottratta dal circuito postale del corriere di riferimento, su cui sono in corso ulteriori accertamenti da porre al vaglio della Procura. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Rising Star: Wedding Kollektiv
Il Wedding Kollektiv è un progetto musicale nato nel 2017 da un’idea di Alessandro Denni che, dopo un lungo periodo di inattività, decide di iniziare a comporre nuovi pezzi inediti e di sottoporli ai suoi più fidati collaboratori (Tiziana Lo Conte, Claudio Moneta, Inke Kueh). Inizia quindi un lavoro che porterà alla pubblicazione nel 2021 di Brodo, esordio discografico del collettivo che oggi si muove tra Roma, Berlino e Torino.
Il progetto non perde tempo e si mette subito al lavoro per realizzare questo nuovo disco intitolato Il Wedding Kollektiv & female friends play SOUP, che contiene una serie di remix estratti dall’esordio e vede la collaborazione di diverse musiciste parecchie apprezzate dal collettivo. Ne viene fuori una serie di brani surreali e intriganti, che miscelano elettronica e pop generando una miscela semplice ma straordinariamente esplosiva. Tra i brani migliori troviamo sicuramente “L’astronomo”, un’invettiva elettropop che funziona al primo ascolto. Tra quelli più sperimentali risaltano parecchio “A proposito del tuo candore” e “Ipersfera relazionale”, due viaggi tra musica e parole che portano ai confini dell’assurdo. Nel disco è presente l’inedito strumentale “Piccola suite per lavare i pavimenti”, altro brano decisamente folle che chiude idealmente un lavoro già abbastanza estroverso.
Sopra le righe, moderno, eccentrico. Il Wedding Kollektiv è sicuramente uno dei progetti più curiosi degli ultimi due anni. Il loro è un pop elettronico di confine che si muove tra l’avanguardia e un’estetica new wave di stampo anni ’80, ma incredibilmente radicato nell’attualità. Un ascolto decisamente consigliato a priori.
Il Wedding Kollektiv si forma su idea di Alessandro Denni (autore, arrangiatore, produttore nei dischi di GRONGE, SONA, GOAH e in altri progetti). Alessandro dopo aver scritto una ventina di canzoni tra il 2017 e il 2018 le propone a Tiziana Lo Conte (voce inconfondibile in GRONGE, GOAH e attualmente ROSELUXX), Claudio Moneta (chitarrista, compositore in GOAH, ROSELUXX e in altri progetti), Inke Küll (violinista, sassofonista, pittrice, performer berlinese, anche lei per molti anni nei GRONGE). Tra tutti i pezzi ne vengono scelti cinque che fanno parte del primo lavoro del Kollektiv, si intitola BRODO ed e´ un mini Lp 33 giri stampato in edizione limitata in vinile e distribuito sulle principali piattaforme di streaming digitale. Ai quattro durante le registrazioni del disco (prodotto da neontoaster multimedia dept.) si aggiungono musicisti e musiciste del circuito indipendente rock e impro romano che arricchiscono la tavolozza sonora del lavoro, gia´ molto articolata in fase compositiva. Vuoi una tromba jazz? In BRODO c’è. Vuoi un violoncello classico? BRODO lo ha. Una batteria new wave? BRODO ha anche quella. Le parole delle canzoni vengono affidate a JLF, giovane scrittrice, autrice di testi intimi, violenti, crudi. Della grafica del lavoro si occupa Gianluca Cannizzo (Aka MyPosterSucks), grafico torinese, autore di poster, magliette, oggetti, disegnatore dal tratto inconfondibile, tra i piu´ ricercati attualmente nel panorama italiano.
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La logica binaria che sottende la divisione degli umani in generi distinti implica uno iato tra il più ed il meno, il pieno e il vuoto, il vaso e il seme, lo spazio dei sentimenti e quello della ragione. Questa logica, che si pretende naturale, fonda l’ordine patriarcale. L’universale umano nasce e resta a lungo saldamente maschile. Un maschile cui vengono iscritte le qualità “naturali” che “spiegano” la gerarchia tra i generi, all’interno della gabbia normativa familiare. La “famiglia” come nucleo etico rappresenta l’elemento normalizzatore delle anomalie, che le lotte delle donne, delle persone omosessuali, asessuali, transessuali, hanno reso visibili e pericolose per ogni pretesa di socializzazione autoritaria dei bambini, delle bambine, dei bambinu. A sua volta il binarismo tra etero e omo sessualità ripropone maschere rigide cui le persone sono chiamate ad adeguarsi. Le famiglie arcobaleno sono la mimesi delle famiglie eterosessuali, sia nel rapporto tra coniugi, che nella loro relazione con i bambin*, che per legge vivono con loro. La storia della libertà delle persone le cui identità non sono conformi all’universale maschile nell’ultimo secolo ha tracciato nuovi sentieri dell’umano. Tuttavia il mero afflato paritario sul piano dei diritti si limita a riempire il vuoto, inserire l’eguale, dare corpo al vaso, attenuare la dicotomia tra ragione e sentimento, ma non spezza la logica binaria, che, anzi, si insinua anche dove le differenze sono l’humus culturale in cui cresce la possibilità di passare dal genere all’individuo. La pratica in cui ciascuno approda, transitoriamente, a se stesso in un divenire fluido di continua sperimentazione. Sul piano teorico è nodale l’apporto pionieristico di Foucault, che considera le “identità sessuali”, anche nel loro farsi storico, non un conglomerato concettuale da cui partire, ma semmai la questione stessa. Il costruzionismo queer riprende da Foucault la strategia di decostruire le identità che passano come naturali considerandole invece come complesse formazioni socio-culturali in cui si intrecciano discorsi diversi. Un approccio libertario deve e può andare oltre la decostruzione delle narrazioni che costituiscono le identità di genere, perché vi innesta l’elemento di rottura rappresentato dall’agire politico e sociale di soggetti, che si costituiscono a partire dalle proprie molteplici alterità, rivendicate ed esperite sul piano della lotta. Soggetti capaci di una autonoma produzione di senso, di relazioni, di pratiche sovversive rispetto all’ordine patriarcale, alla logica binaria, alla naturalizzazione delle relazioni sociali. A Foucault il merito di aver riconosciuto l’importanza delle relazioni di potere e la necessità di riconoscerle come tali per poterle spezzare. L’ordine patriarcale non si fonda solo sulla pretesa che la gerarchia sia biologicamente fondata ma anche sulla prospettiva culturale di identità costanti, fisse, socialmente definite. Questa pretesa consente alla gerarchia di riprodursi in ogni relazione umana. L’attacco frontale alle identità rigide ed escludenti attuato da chi vive al di là e contro i generi, i ruoli, le maschere ha una forza dirompente. La critica all’essenzialismo si nutre della decostruzione dell’identità di genere. Concepire l’identità, ogni identità, come costruzione sociale, confine mobile tra inclusione ed esclusione, è un approdo teorico che si alimenta della rottura operata dai movimenti transfemministi ed lgtbtq. All’interno delle nostre società questi percorsi fanno paura. Per le destre la riconquista dell’identità, o la difesa dell’identità minata, diviene il centro nevralgico dell’azione politica e di governo. Ogni locuzione, ogni motto si regge su un piedistallo “identitario”. Il lutto per le identità forti, smarrite e da ritrovare, attraversa anche certa sinistra, orfana di una narrazione che dia senso al proprio mondo. La deriva identitaria non è mero patrimonio delle destre sovraniste, localiste, fasciste, misogine, omofobe, razziste, perché sfiora anche ambiti di movimento, che si pretendono distanti dall’approccio essenzialista della destra. La reazione alla violenza del capitalismo, all’anomia della merce, alla feroce logica del profitto, alla paura dell’onnipotenza della tecnica rischiano di produrre mostri peggiori di quelli da cui si fugge. L’anarchismo si sta confrontando con un mondo dove, in pochi decenni, si sono dati cambiamenti epocali. La mia generazione è stata catapultata dal pallottoliere al web, dalla macchina fotografica alle immagini satellitari, dalle lettere alle chat, dai sorveglianti umani agli occhi elettronici, dal posto fisso alla incertezza strutturale, dal lavoro alla catena alle catene del telelavoro. Un lungo processo di straniamento. Il moloch tecnologico, assunto come nemico totale, ha aperto la strada ad un anarchismo che fugge in un passato immaginario, dove germogli un futuro che nega l’umano, così come si è costruito nel processo di civilizzazione, identificato tout court con la nascita e il consolidarsi della gerarchia, del dominio, della violenza dei pochi sui molti. Il futuro diviene “primitivo”, nel senso etimologico del termine, un tempo-spazio dove si torna al primus, ad una dimensione in cui l’umano si (ri)naturalizza, in una concezione essenzialista e non culturale della “natura”. Una fuga nichilista che riflette l’impotenza di fronte ad una complessità che non si riesce a capire, né a controllare: il moloch può essere distrutto solo a prezzo di rinunciare alla libertà, per rifugiarci tra le braccia esigenti e soffocanti della natura-madre. Il processo di rinaturalizzazione dell’umano operato da queste correnti nega i percorsi costruiti dalle identità fluide, disancorate, in viaggio che si reinventano fuori e contro la logica binaria dei generi. Fuggire al dominio della merce, al controllo dello stato, alla paura della tecnica che non si immagina di poter controllare, porta quest’approccio a negare la diversità e pluralità dei percorsi individuali. Manca la gerarchia formale ma non c’è traccia di libertà. L’unica libertà è quella di adeguarsi ad essere quello che “spontaneamente” saremmo, se le incrostazioni della “civiltà” non si avessero snaturat*. Da qui a negare l’aborto, le tecniche contraccettive non “naturali”, l’utilizzo di ormoni e tecniche chirurgiche per modificare il proprio corpo, il passo è stato breve. La negazione dei percorsi di decostruzione del genere conduce ad approdi non troppo distanti da quelli di preti e fascisti. Le questioni di genere vengono relegate ai margini di un discorso di trasformazione sociale, che, nella migliore delle ipotesi, le considera inessenziali. Eppure. I corpi fuori norma, i corpi fuori luogo, che scientemente si sottraggono alla logica identitaria, per fare i conti con le cesure che il genere, la classe, la razza hanno imposto ai singoli, sono pericolosamente sovversivi. Le dislocazioni, i transiti e le ricombinazioni che rompono con qualsiasi pretesa di pietrificare le identità, frantumano l’essenzialismo ed aprono una sfida su più fronti. Sfida allo Stato (etico), al patriarcato reattivo e al capitalismo. Una sfida che, non è mera astrazione o suggestione filosofica, ma si attua in pratiche di intersezione delle lotte, delle prospettive e degli immaginari capaci di dar vita ad una prospettiva inedita. Una sfida che a tutte le latitudini del pianeta si deve confrontare con la violenta reazione del patriarcato, che si traduce sia in gabbie normative, sia in violenza sistemica nei confronti delle identità mobili, irriducibili ad ogni logica binaria. L’intersezionalità tra diverse cesure identitarie, che spesso coincidono con varie forme di esclusione, permette una contestazione permanente di ogni forma di privilegio. Nessuna posizione può pretendere di riassumere in se l’oppressione e i relativi percorsi di liberazione, se non divenendo, a sua volta, escludente. In questa prospettiva il relativismo dei posizionamenti, viene superato dall’universalismo della spinta ad una radicale trasformazione della società. Maria Matteo (articolo uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova)
Nè dio.né stato, né patriarcato
Venerdì 5 marzo Femministe, anarchiche, rivoluzionarie Incontro online con Eulalia Vega, storica e autrice di Pioniere e rivoluzionarie – Donne anarchiche in Spagna dalla rivoluzione sociale alla resistenza al franchismo, edizioni Zero in condotta Meeting alle 21 in Zoom al link: https://us02web.zoom.us/j/89085856759
Evento curato da La Miccia di Asti, Perlanera di Alessandria, Federazione Anarchica Torinese, Wild C.A.T. Torino
Domenica 7 marzo Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere in piazza Carlo Alberto dalle 15,30 manifestazione antisessista Interventi, azioni performanti, musica Lunedì 8 marzo Né dio, né stato, né patriarcato giornata di lotta in giro per la città Contatti:
Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem
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Dato che vi ho parlato della coppia Denic, e di Demetra trovate già la presentazione indietro nel feed, oggi vi racconto un po' del buon Nicholas, neurochirurgo torinese dal grande cuore. Prestavolto ideale: #samclaflin Scorrete tutte le immagini per leggere la sua storia 💙 #presentazione #personaggideilibri #Asylum #OpheliaHargreavesChronicles #personaggibelli #saga #scrittrice #autrice #autoriself #selfpublishing #selfpublished #Amazon #scrittoridiinstagram #darkfantasy #romanzifantasy #romanzidark #bestoftheday #nuoviautori #nuovevoci #libripertutti #libridine #amoscrivere #passionescrittura #passionelibri #perchiamaleggere (presso Torino,Italy) https://www.instagram.com/p/CIylGCqnYbR/?igshid=28psnrvya6ol
#samclaflin#presentazione#personaggideilibri#asylum#opheliahargreaveschronicles#personaggibelli#saga#scrittrice#autrice#autoriself#selfpublishing#selfpublished#amazon#scrittoridiinstagram#darkfantasy#romanzifantasy#romanzidark#bestoftheday#nuoviautori#nuovevoci#libripertutti#libridine#amoscrivere#passionescrittura#passionelibri#perchiamaleggere
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SAN BENEDETTO – San Benedetto del Tronto ed il Piceno protagonisti al Salone del Libro di Torino. Presentata domenica (12 maggio) alle 11:30, al Padiglione della Regione Marche, la tappa rivierasca del “Premio Strega”. Come ogni anno, i cinque finalisti della prestigiosa competizione letteraria saranno a San Benedetto (scelta insieme a pochissime località italiane) per presentarsi e presentare le proprie opere prima della proclamazione del vincitore dell’edizione 2019. L’appuntamento a San Benedetto è per il 16 giugno prossimo alle 21:30 alla Palazzina Azzurra.
Ad illustrare l’evento, domenica mattina, il direttore della Fondazione Bellonci, Stefano Petrocchi, insieme ai responsabili dell’associazione “I luoghi della scrittura”, Mimmo Minuto, Silvio Venieri e l’intervento del capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati.
«La presenza dei cinque finalisti del “Premio Strega” è una delle iniziative fiore all’occhiello di San Benedetto del Tronto – ha spiegato Urbinati –. Dopo la proclamazione del vincitore dell’edizione 2019, tutti e cinque i finalisti incontreranno poi gli studenti dei licei di San Benedetto. Ringrazio di cuore l’associazione “I Luoghi della Scrittura”, l’instancabile presidente, Mimmo Minuto, ed il segretario, Silvio Venieri, per aver portato in città un evento che qualifica da anni la Riviera delle Palme, che eleva così la proposta culturale di tutte le Marche e della città, che diventa punto di riferimento per quanti amano la letteratura. Tutto questo senza dimenticare il lavoro importante che l’associazione fa anche all’interno delle scuole di San Benedetto, che sono i primi luoghi di promozione culturale di una società, ed anche le tante altre iniziative in cui essa è impegnata».
Molte di queste ultime sono state presentate proprio all’interno della kermesse torinese dove l’associazione guidata da Minuto e Venieri è stata tra gli ospiti di spicco del Padiglione delle Marche all’interno del quale l’associazione ha curato cinque appuntamenti.
«Abbiamo colto quest’occasione per presentare tutti gli eventi estivi promossi ed organizzati dall’associazione – ha spiegato il presidente Mimmo Minuto –, nell’anno in cui si celebra duecentesimo anniversario dalla pubblicazione de “L’Infinito” di Leopardi».
Il primo appuntamento che ha visto protagonista al Salone del Libro “I Luoghi della Scrittura” è stato quello di sabato 11 maggio. In mattinata focus su “Piceno d’Autore”, l’iniziativa che si terrà il 26 luglio a Monteprandone e che vedrà ospiti Paolo Crepet, Paolo Mieli, Ferruccio De Bortoli, Francesco Giorgino.
«L’associazione darà un premio all’Editore della casa editrice DeA della De Agostini, Stefano Izzo – ha sottolineato Minuto – ed un altro riconoscimento andrà alla Casa Editrice Bollati Boringhieri, nella persona del direttore generale, Michele Luzzatto, che sarà presente assieme allo scrittore della Casa editrice Marco Aime».
Nel pomeriggio di sabato è stata la volta dell’”Ama Festival”, organizzato in collaborazione con la cooperativa sociale Ama Aquilone di Castel di Lama che si occupa di tossicodipendenza e che si terrà a Castel di Lama dal 5 al 7 luglio.
Domenica mattina (12 maggio), spazio alla presentazione dell’iniziativa “XXXVIII Incontri con l’autore” (dal 20 giugno al 9 Settembre a San Benedetto), mentre nel pomeriggio è stato reso noto il calendario dell’evento ed ufficializzato il “Premio alla Giovane Promessa della Letteratura Nazionale”, assegnato quest’anno a Loreta Minutilli, autrice del libro “Elena di Sparta”, che sarà a San Benedetto il 27 giugno.
Sempre nel pomeriggio di domenica, l’associazione è stata ospite nello “Spazio Viola” per l’appuntamento dedicato a Leopardi “Io nel pensier mi fingo…”, con Massimo Cacciari, Piero Dorfles, Giulio Giorello. “A partire dai 200 anni de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, la riflessione di due tra i maggiori filosofi contemporanei, moderati da Piero Dorfles, sul concetto più alto e più arduo del pensiero umano”.
La manifestazione si è chiusa ieri (13 maggio) sempre nel Padiglione Marche con “Libri a confronto”, una quaterna di autori locali e le rispettive opere che meritano di essere conosciute. E cioè Giovanni Corradetti, Alessandra Bucci, Maria Letizia Del Zompo e Eliana Narcisi.
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Le visioni ibride di Sandy Skoglund. A Torino
Le visioni ibride di Sandy Skoglund. A Torino
Centro Italiano per la Fotografia ospita gli scatti dell’artista americana. Autrice di un progetto fotografico e materico dal forte tono evocativo, attraverso personali visioni ibride. Sandy Skoglund, Revenge of the Goldfish, 1981. Courtesy: Paci contemporary gallery (Brescia – Porto Cervo)
L’antologica torinese di Sandy Skoglund (Massachusetts, 1946), a cura di Germano Celant, si snoda…
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Ostile alle ideologie, contro le accademie, nel groviglio dell’enigma: ode a Giorgio Colli, l’ultimo eretico. Dialogo con Federica Montevecchi, la sua biografa
Sempre grato sarò all’anonimo professore di filosofia del liceo. Solo ora ne intuisco il risuono della frustrazione: cognome dal sentore metallico (Ariano), il prof viveva alla periferia di Torino, palazzi incolonnati, all’epoca, venti e passa anni fa, preda dello spaccio e del sopruso. Insegnava in un liceo scientifico – il mio – conficcato in un paese nella cinta torinese, la periferia del periferico, dove i ragazzi rovesciano il banco in faccia ai prof, media di 8-9 bocciati ad annata nel primo biennio, un alcova di perdenti e di perduti. Il prof aveva adottato una bimba dall’Africa e aveva lo spirito del missionario. Non faceva lezione: si lanciava in spericolate – e incomprensibili – corsi monografici. Un giorno accennò a un libro. Indispensabile, disse. La nascita della filosofia di tale Giorgio Colli. Copertina gialla, un magnetico Adelphi, 116 pagine, giurava il prof, in cui è riposta la quintessenza di ciò che bisogna sapere. Avevo 16 anni. Corsi in libreria, che già allora era la mia naturale foresta – nel mio paese non c’era, piglio l’autobus, mezz’ora di frastuono, Torino, la mecca del bulimico di libri. Ultima frase del primo capitolo – di cui non avevo capito nulla. “La follia è la matrice della sapienza”. La frase mi s’incide in faccia con una potenza definitiva. Ogni tanto telefonavo al mio amico unico, Jonathan – oggi acclamato medico della mutua e dello sport – e gli leggevo delle frasi dal libro. “Sapiente è chi getta luce nell’oscurità, chi scioglie i nodi, chi manifesta l’ignoto, chi precisa l’incerto”; “per il sapiente l’enigma è una sfida mortale”. Ammetto: non eravamo dei geni né dei giganti. Di quel libro, che mi pareva meraviglioso, con frasi che scagliavano un ragazzino di periferia nel cuore del cosmo e del tempo, non capivo cosa. Ma – questo lo sapevo dalla poesia, che già mi aveva ghermito, con Dylan Thomas, William Blake, William B. Yeats – non conta capire, quanto sentire, amare. Il libello di Colli mi tornò in mano all’università. E fu una indisciplinata avventura del sapere. Il primo passo verso l’avventato Everest di un pensiero selvatico. I “quaderni postumi” di Colli, raccolti nel 1982 da Adelphi come La ragione errabonda, furono il mio nutrimento, il cibo di uno che ausculta il linguaggio, sa di essere niente ma sa i suoni, il frinire di una frase. Amo l’indipendenza austera del pensiero di Colli, che si esprime in cunei di aristocratica e articolata rivolta (“L’educazione dev’essere sottratta all’Università. La scuola non può essere riformata, ma solo combattuta”; “Non si deve permettere di deridere la cultura: condizione per questo è di mettere fuori legge i rappresentanti della cultura”) e mi sono fatto il cervello – idiozia congenita permettendo – addestrandomi, a ritroso, sulla sua ‘Enciclopedia di autori classici’, la collana, di madornale bellezza, curata, dal 1958, per Boringhieri, dove allo stesso tavolo stavano Nietzsche e Hölderlin, Leopardi e Isaac Newton, Gorgia e Abhinavagupta, l’arciprete Avvakum e il “canone buddhistico” e Stendhal e Tucidide e Freud e la cabbala ebraica, secondo una visione anticulturale, onnivora, sapiente, che mi ricorda, in altro campo, il ‘Museo immaginario’ di André Malraux. Ma io, appunto, sono solo un lettore vagabondo, uno stregone di immaginari. Federica Montevecchi, filosofa, autrice, con Vittorio Foa, di Le parole della politica (Einaudi, 2008), ha scritto, per Bollati Boringhieri, la Biografia intellettuale di Giorgio Colli e quest’anno, per Luca Sossella Editore, è uscita con un libro minimo (66 pagine per 9 euro) ma decisivo, Sull’Empedocle di Giorgio Colli. Le prime venti pagine del pamphlet sono uno straordinario compendio all’opera culturale di Colli, delineando le liti e le perplessità in seno a Einaudi, le difficoltà da parte dei guru dell’editoria ad accettare lo sguardo non allineato, non ideologico del sapiente che ha lottato, ad esempio, per farci leggere Nietzsche come va letto, senza patine politiche. La porzione dedicata a Empedocle, invece, ci fa capire il Colli esegeta della grecità, un vero rivoluzionario, secondo cui con la ‘filosofia’ comincia il distacco, definitivo, dalla vitalità della sapienza (“Quando appare l’ironia, si annuncia un pericolo di malattia per l’intelletto. Per questo l’iniziatore della decadenza è spesso anche l’uomo dell’ironia, come Socrate”).
Partirei dall’ostilità di Giorgio Colli – testimoniata anche da quanto scrive sui quaderni colti come “La ragione errabonda” – verso l’accademia ‘ufficiale’. Da cosa nasce questa ostilità e quale alternativa educativa propone Colli?
Alla radice del difficile rapporto di Colli con l’accademia c’è la convinzione, di matrice burckhardtiana, della contrapposizione fra Stato e cultura, risolta teoreticamente in quella fra potenza e grandezza. Se la potenza è impulso diretto verso l’esterno e contro altre potenze che la ostacolano, la grandezza, invece, è pur sempre potenza, ma volta alla scoperta dell’interiorità più profonda, che non si consuma quindi nella lotta, ma trova soddisfazione nella conoscenza. Va da sé allora che la cultura non può seguire i percorsi del sapere accademico, per natura statale, gerarchico, quindi violento, oltreché legato ai mutamenti storici e di conseguenza alle mode. Coerente con questa idea di grandezza la posizione antiaccademica di Colli non si è mai trasformata in polemica oppure in ritiro dal mondo, ma è diventata azione culturale che si è espressa sia nel lavoro editoriale sia nell’esercizio ininterrotto di una vera e propria paideia, cioè di un’azione educativa capace di agire non su tutti, ma sugli individui che non possono riconoscersi nel sapere statale. Con costoro Colli costruì un cenacolo, governato da philia e da desiderio di conoscenza, che sostenne importanti progetti editoriali tesi a formare una società ideale di lettori, dove studiosi, spesso giovani, potevano trovare sostegno ed educazione. Basti pensare che l’edizione Nietzsche fu realizzata da Colli insieme a Mazzino Montinari, suo antico allievo di liceo.
La cultura polimorfica di Colli ha fatto sì che ogni idea ‘filosofica’ s’incarnasse in un progetto editoriale per tutti. La collana studiata per Boringhieri è un esempio forse unico nella storia dell’editoria italiana. Nel libro lei fa riferimento a contrasti, però, nati in Einaudi. Non tutti appoggiarono le idee di Colli, anzi… Come mai?
Sì, gli importanti progetti editoriali legati al nome di Colli hanno proprio la caratteristica di dar conto del suo percorso teoretico – che si dipana sopratutto attorno allo studio dei Greci antichi e di Nietzsche – e, al tempo stesso, di essere una risorsa per chiunque e per sempre: non a caso il termine classico definisce sia la collana di Einaudi sia quella di Boringhieri. Proprio per questo Colli incontrò molti ostacoli sulla sua strada: quanto proponeva, infatti, non era destinato al consumo ideologico immediato, come ebbe a dire Montinari, cioè non rispettava le culture idealiste, marxiste, cattoliche in voga al tempo. In particolare furono Norberto Bobbio e ancora di più Delio Cantimori, punti di riferimento della casa editrice Einaudi e della cultura italiana del dopoguerra, ad opporsi alle proposte di Colli contribuendo di fatto alla separazione dalla casa editrice prima di Boringhieri, poi di Luciano Foà fondatore, con Bobi Bazlen, dell’Adelphi. Furono questi gli editori che permisero a Colli di estendere e di portare a compimento i suoi progetti editoriali, in particolare quello su Nietzsche, già formulati negli anni einaudiani.
Agonismo (la “polis considerata quasi un teatro dell’ostilità dove il confronto diventa la forma privilegiata, se non esclusiva, dell’espressione vitale”) ed enigma sembrano essere per Colli la quintessenza della ‘grecità’, che va via via a decomporsi con l’epoca ‘dei filosofi’ propriamente detti. Da dove arriva questa intuizione?
Arriva dal coraggio di indagare la natura del logos guardando direttamente ai secoli remotissimi da cui discende il nostro modo di pensare. Alla tradizionale prospettiva del dopo, cioè ad Aristotele e alla ripresa che ne fa Hegel, Colli oppone la prospettiva del prima, cioè tenta di situare lo sguardo sullo sfondo oscuro da cui deriverebbe la sapienza. Da questo sfondo scaturirebbe l’enigma, espressione di quella che io definisco polarità fra la ragione e ciò che ragione non è pur essendone condizione, ossia fra logos e alogon: l’enigma infatti pone all’uomo la sfida agonica, conflittuale, di decifrare il punto di vista del dio, il tutto, che per natura però è indicibile e irrecuperabile. Quando l’enigma diventa dialettica, vale a dire puro e autonomo gioco intellettuale, la ragione si separa dall’opposto da cui scaturisce degenerando in filosofia, perdendo cioè la sua vitalità, per natura tragica: da qui l’illusione e la presunzione di poter conoscere e controllare tutto. Questa di Colli è tanto un’originale lettura dell’antichità greca e della storia della razionalità occidentale quanto il preludio a una dottrina autonoma, cioè a filosofia dell’espressione.
Cosa intende Colli per ‘filosofia dell’espressione’?
Intende affermare che tutto ciò che viviamo è rappresentazione nel senso di repraesentatio, cioè rievocazione di un’esperienza vitale, di una dimensione extrarappresentativa destinata a restare nascosta, in cui soggetto e oggetto sono ancora indistinti. Colli indica questa dimensione con il termine immediatezza, a negare appunto la mediatezza, vale a dire l’attributo essenziale della rappresentazione, e con essa la validità di ogni tentativo che si proponga di definire in positivo ciò che si può presentare soltanto come un rimando della memoria e come un riferimento imposto dal pensiero quando si avventura nella riflessione sul principio: una riflessione che incrementa lo sviluppo logico-espressivo per sconfinare però nel silenzio, non nel raggiungimento della definizione di quanto va cercando di recuperare. Questa impossibilità linguistica può essere intesa come conferma della radicale alterità della dimensione extrarappresentativa cui la rappresentazione necessariamente rinvierebbe risultandone espressione: alterità alogica rievocata, ma non del tutto contenuta dalla rappresentazione e per questo irriducibile a qualsiasi mediazione del logos.
In Empedocle il detto filosofico si esprime in poesia, come se la ragione filosofica autentica seguisse altre vie grammaticali che la ‘logica’: è così? Come mai?
È così. Empedocle può essere considerato uno specchio della filosofia dell’espressione poiché esprime con la sua stessa esistenza, in cui non di fissa in alcun ruolo definitivo, l’eterogeneità della rappresentazione rispetto alla sua radice. Un’eterogeneità che, secondo Colli, riaffiorerebbe anche nei suoi versi, in cui l’assenza di astrazione darebbe conto di una straordinaria ricchezza intuitiva, di una vita concreta che però rinvierebbe a una radicale trascendenza cui è legata da un gioco senza fine di vicinanza e distanza. Non a caso Empedocle sente la necessità di inventare nuovi termini, non logorati dall’uso, che sappiano dare ospitalità alla sua conoscenza, fra tutti trovo straordinario l’aggettivo amouson del frammento 74DK che indica l’estraneità alla Musa, cioè la dimensione silenziosa. In più che la poesia di Empedocle sia linguaggio della conoscenza lo dimostra il fatto che essa non si può ricondurre ad alcun canone poetico, volta come è a restituire in maniera diretta, cioè senza alcun raddoppiamento espressivo, la radice nascosta della conoscenza.
L’Empedocle ‘di Colli’ è nutrito, d’altronde, di poeti. Di Hölderlin, ad esempio: il suo “Empedocle” è insediato da Colli nel progetto editoriale edito da Boringhieri. Che valore ha la poesia nel pensiero di Colli, nel pensiero in assoluto?
Sopratutto è nutrito di Hölderlin, che per Colli ha vissuto, sentito e scritto come un greco, come mostrano i suoi versi appunto e per questo ha reso possibile la comprensione di Empedocle, svincolandolo dalle categorie descrittive e svalutative con cui è presentato dalla storiografia ufficiale. La poesia in generale, e mi sento di dire anche per Colli, dà conto del sentire che precede e sostiene il capire rappresentando la forma di scrittura più vicina alla parola viva e feconda dell’oralità, cioè meno cristallizzata. Sulla quiete di morte della scrittura filosofica e della scrittura in genere Colli si è interrogato a lungo e quando ha deciso di scrivere lo ha fatto mostrando che la parola scritta può essere vitale, per quanto non più viva: i suoi scritti, infatti, hanno uno stile che non ha nulla a che fare con la scrittura saggistica, in genere standardizzata oppure compiaciuta. In tal senso la poesia e la scrittura sono esse stesse pensiero e non meri strumenti di comunicazione.
Oggi. Mi pare che di Colli si dica troppo poco. Come mai?
Per lo stesso motivo per cui non se ne è parlato in passato. I pensieri eretici hanno la forza della sfida: accoglierla significa scegliere di misurarsi sul terreno dell’esistenza, cioè di un’intellettualità che sia costume. Ciò non toglie che da un punto di vista speculativo trovo interessanti tutti i tentativi, come quello di Mario Perniola nel suo volume Estetica italiana contemporanea (Bompiani 2017), di porre il pensiero di Colli in relazione con la contemporaneità, nella speranza che essi contribuiscano a far conoscere un pensiero straordinario e vitale, capace cioè di fecondare altri pensieri.
L'articolo Ostile alle ideologie, contro le accademie, nel groviglio dell’enigma: ode a Giorgio Colli, l’ultimo eretico. Dialogo con Federica Montevecchi, la sua biografa proviene da Pangea.
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Paola di Maura Mantellino: La Forza di una Bambina e Due Medici Diversi. Recensione di Alessandria today
Maura Mantellino racconta la storia di Paola, una bambina torinese degli anni Settanta, attraverso un racconto che mette in luce la differenza tra due medici: uno amato e comprensivo, l’altro rigido e distaccato.
Maura Mantellino racconta la storia di Paola, una bambina torinese degli anni Settanta, attraverso un racconto che mette in luce la differenza tra due medici: uno amato e comprensivo, l’altro rigido e distaccato. Torino, Anni Settanta – Paola, il racconto scritto da Maura Mantellino, è una finestra aperta su un periodo della storia italiana, in cui le cure mediche erano affidate a figure…
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Il 16 e 17 dicembre a Lingotto Fiere di Torino la quarta edizione di Xmas Comics and Games. Fumetti, giochi, videogames, cosplay e youtubers Sabato 16 e domenica 17 dicembre Lingotto Fiere ospita la quarta edizione di Xmas Comics and Games. Il padiglione 3 del polo fieristico torinese ospita il nuovo appuntamento con la kermesse irrinunciabile per tutti gli amanti di fumetti e non solo, per un Natale all’insegna del divertimento.
Sono cinque le tematiche principali di questa nuova edizione: comics, games, videogames, cosplay, youtubers, oltre alla consueta area espositiva con oltre 90 realtà presenti, dove è possibile trovare fumetti, manga, gadget, oggetti da collezione e costumi. Gli ospiti dell’area Comics: autori, disegnatori, illustratori Ospiti a Torino, come di consueto alcuni dei nomi di punta della scuderia Magic Press: Simona Zulian, in arte Felinia, ideatrice di Sketch & Breakfast; Don Alemanno e Boban Pesov, che al Lingotto presentano il secondo volume dell’albo Naziveganheidi, con i testi del Don e i disegni di Pesov. Torna in fiera uno degli illustratori italiani di maggior successo: Paolo Barbieri, collaboratore delle più importanti case editrici italiane e internazionali in qualità di illustratore di copertine di numerosi autori, tra cui Michael Crichton, Ursula L. Guin, George R. R. Martin, Umberto Eco,Sergej e tutte quelle dei libri dell’autrice Fantasy Licia Troisi. Dal mondo di Diabolik arriva Riccardo Nunziati, fumettista toscano formatosi alla scuola Internazionale di Comics di Firenze e vincitore nel 2016 del premio Albertarelli come miglior disegnatore esordiente. Nunziati sarà presente sabato 16 alle 15 allo stand Astorina. Presenti a Torino inoltre numerosi autori della casa editrice Dark Zone, tra cui scrittori di spessore nazionale e internazionale, come Valerio la Martire, Francesca Pace – autrice della Hybrid’s Saga –e Giacomo Ferraiuolo. Il parco ospiti Dark Zone è completato da Daisy Franchetto, con la sua trilogia di Lunar, e dagli autori Daniel Di Benedetto, Michele di Stefano e Lavinia Piniello; tra gli illustratori, invece, presenti Antonello Venditti (che sarà protagonista di una performance di live painting su tela), Candida Corsi e Lucrezia Galliero. Per la prima volta in Italia il torneo internazionale Pokèmon Special Championship Sbarca a Torino, per la prima volta in Italia, il Pokémon Special Championship, importante torneo internazionale dedicato ai videogiocatori Pokémon Sole/Luna per Nintendo 3DS e del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon. La competizione è organizzata da ProGaming Italia s.r.l per Play! Pokémon, divisione di The Pokémon Company International dedicata alle sfide basate sull’universo dei mostriciattoli tascabili, che vantano grandissimo seguito di appassionati in Italia e nel mondo. Oltre al torneo principale, a Lingotto Fiere piccoli e grandi visitatori potranno imparare a giocare al Gioco di Carte Collezionabili, provare Pokkén Tournament DX per Nintendo Switch e partecipare a tanti tornei minori, denominati side-events, e portarsi a casa l’esclusivo merchandise Pokémon offerto da Ultra Pro. Area Games: giochi di ruolo e da tavolo per tutte le età Giochi di ruolo, di carte e in scatola: l’area Games di Torino Comics copre tutte le categorie dell’intrattenimento “da tavolo”. Presenti le principali associazioni del territorio, come La Gilda Del Grifone, che presenta giochi di ruolo, sistemi di gioco ed ambientazioni nuove con i suoi preparatissimi Master, pronti ad accompagnare i giocatori al tavolo e a giocare insieme a loro; Tra i numerosissimi giochi presenti, Dungeons&Dragons, il classico gioco di ruolo ad ambientazione fantasy, Pathfinder e Sine Requie. Il gruppo ludico La Tavola Gioconda sarà presente con una grande ludoteca di giochi da tavolo tutti a disposizione gratuitamente, e con i consueti giochi giganti: scacchi, dama, Kamisado, e tsuro Partecipa alla Xmas Comics anche la storica Società Scacchistica Torinese, con brevi dimostrazioni di scacchi ai tavoli con i soci dell’associazione o, per chi lo desidera, una partita tra amici.
Presenti numerosi istruttori di fama nazionale e internazionale. Tra gli ospiti dell’area games spiccano sicuramente Luigi “Bigio” Cecchi, autore e disegnatore del fumetto Drizzit e del relativo gioco di carte, presente entrambi i giorni di fiera; Andrea Pisani -comico, cabarettista, cantante, componente del duo PanPers – e Carlo Emanuele Lanzavecchia,autori del gioco ZIUQ, il quiz al contrario. Gli ospiti saranno disponibili per firmare le scatole dei giochi e giocare con il pubblico. Tra gli ospiti dell’area Games ci sarà inoltre Gabri Torn, fondatore della famosa pagina facebook ludico-ironica “Sesso Droga e D&D. Torn sarà a disposizione del pubblico sabato 16, per delle sessioni dimostrative del gioco 7th Sea (vincitore del premio GDR dell’anno 2017). Le competizioni cosplay, con ospiti nazionali e internazionali Le competizioni cosplay in programma a Lingotto Fiere si confermano di respiro internazionale;anche quest’anno al tavolo della giuria siederà un vero e proprio parterre de roi del mondo del cosplay e non solo. Tra gli ospiti in arrivo a Torino, per la prima volta in Italia, la tedesca Naru Cosplay. Ha iniziato a fare cosplay nel 2005, e per la maggior parte si dedica al cross-play. Nel 2015 ha rappresentato la Germania – insieme alla cosplayer Seme – alle finali del contest C4 in Olanda. Arriva dal mondo del doppiaggio Patrizia Scianca, una delle voci più note dell’animazione nel panorama italiano. Tra le sue voci più famose si ricordano Son Goku, Son Gohan e Son Goten da bambini nel corso delle serie e dei film di Dragon Ball, Nico Robin in One Piece, Arale in What a mess Slump e Arale e Kero-chan in Card Captor Sakura. Ancora dal mondo cosplay presenti in fiera Fery Lullaby, cosplayer dal 2008, interprete di oltre 100 personaggi e vincitrice di diversi riconoscimenti alle fiere del fumetto; Davide Ravera, cosplayer e youtuber ligure, molto presente nel panorama italiano del cosplay – anche come presentatore – e con qualche presenza all’estero; Sunymao Sunita, veterana del cosplay: ha ricevuto più di 40 premi in diverse convention di tutta Italia ed ha fabbricato oltre 90 cosplay di tutti i tipi, da videogiochi, film e anime. Il programma del palco Cosplay Sabato 16 alle 15 il palco di Xmas Comics ospita la Cosplay Parade, una sfilata non competitiva aperta a tutti i tipi di personaggi. Nessuna giuria presente, la parola d’ordine è divertire e divertirsi. Domenica 18 alle 14 sarà invece il momento del classico Cosplay Contest. Saranno ammessi alla gara coloro che interpretano un personaggio tratto da anime, manga, fumetti,videogame, giochi di ruolo, giochi online, film, e affini. Potranno partecipare anche i costumi“original” che però non saranno candidati per i premi dove è richiesta l’attinenza al personaggio. Novità di quest’anno è l’introduzione di un nuovo premio. Tra le categorie in gara, infatti, sarà aggiunto il miglior costume tratto da un personaggio di un videogioco. Info e regolamento su http://www.cosplaycompetition.com/ Il programma del palco prevede inoltre numerosi appuntamenti di musica, workshop e danza. Sabato 16 dicembre alle ore 13 è in programma il workshop della cosplayer tedesca Naru, in cui verrà mostrato, truccando dal vivo una modella, come una cosplayer donna possa trasformare le proprie sembianze per fare il cosplay di un personaggio maschile. Sabato 16 alle ore 14 torna sul palco di Torino la cantante Sunymao: il suo repertorio spazia da arie di opere a canzoni Disney, colonne sonore originali in giapponese, film e videogiochi. Domenica 17 dalle ore 12:30 consueto appuntamento con il karaoke contest. In palio per i vincitori i biglietti per Torino Comics 2018. E sempre domenica, a scandire tutti gli eventi sul palco, per la prima volta a Torino, ci sarà la ballerina Eleonora Burzio. Professionista di danza classica, neoclassica e di carattere, ha studiato presso le più famose accademie di danza nel mondo, tra cui La Scala di Milano, Royal Ballet School di Londra, Bolshoi Academy di Mosca e Vaganova Academy di San Pietroburgo. Nelle sue performance, cerca di fondere danza e cosplay, altra, sua grande passione. Quest’anno saranno proprio le sue interpretazioni ballate ad incantare il pubblico di Xmas Comics. Youtuber village: tornano i Mates e Lasabrigamer Tra gli youtuber, tornano a Lingotto Fiere i Mates, 4 ragazzi del Network di Tom’s Hardware:St3pny, Anima, SurrealPower e Vegas. I Mates sono molto seguiti sul web e popolari per i loro contenuti a tema videoludico, e possono vantare oltre 8 milioni di follower totali sui loro canali. Sono ovviamente famosissimi tra giovani e giovanissimi, con milioni di visualizzazioni ogni mese. I 4 giovani youtuber saranno presenti a Torino domenica 17 a partire dalle 11. Torna a Torino anche Lasabrigamer, brillante modella che, seguendo la sua passione per i videogiochi, è diventata una vera icona nel mondo dei gamer e degli youtuber, arrivando a totalizzare oltre 1 milione di iscritti al proprio canale. Lasabri sarà presente sia sabato 16 sia domenica 17. Fanno il loro esordio al Lingotto invece i Kerency, un gruppo di 3 giovanissimi youtuber: ErenBlaze, KeNoiaChannel e Marcy – che in totale superano il milione di iscritti – che producono contenuti dedicati in particolare agli appassionati del gioco Minecraft. Prima volta a Xmas Comics anche per I 2 Bomber del Freestyle, nome d’arte dei due torinesi Davide Iannetti e Yuri Zappatore, due professionisti del calcio freestyle. I loro nomi d’arte sono rispettivamente Diginho e Zapinho e stanno diventando i beniamini dei loro fans a colpi di trick su Youtube. I due Bomber insegnano il loro stile calcistico attraverso tutorial sul loro canale youtube– oltre 500 mila iscritti – e hanno collezionato a oggi più di 200 performance. Gli youtuber, oltre ad animare il village con attività e giochi, saranno a disposizione di tutti i fan per sessioni di foto e autografi. IV Xmas Comics&Games 16-17 dicembre 2017 Lingotto Fiere, Via Nizza 280 – Torino Dalle 9.30 alle 19.30 Biglietti Intero €10 |Ridotto €8 | Ridotto cosplay €7 http://www.xmascomics.it facebook.com/torinocomics Prevendite online su http://www.vivaticket.it
TORINO.LINGOTTO FIERE AL VIA LA 4^ EDIZIONE DELL’XMAS COMICS AND GAMES 2017 Il 16 e 17 dicembre a Lingotto Fiere di Torino la quarta edizione di Xmas Comics and Games.
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Il cortocircuito materno: prendersi un pomeriggio di beata solitudine e finire comunque a leggere di Figlia. 😄😅 Autrice torinese, libro interessante! #torino #torinoècasamia #torinoèlamiacittà #book📖 #bookstagram #einaudisuperet
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(via A sarà fest! Venaus, 26–27-28 e 29 luglio - Carmilla on line)
Nonostante la tempestiva iniziativa della Procura torinese che nei giorni scorsi ha costretto agli arresti domiciliari quindici militanti NoTav, tra i quali lo stesso art director del Festival, e nonostante le improvvide e gratuite affermazioni di un Ministro degli Interni sempre più inferocito e minaccioso, si terrà anche quest’anno il Festival valsusino Alta Felicità, giunto ormai alla sua terza edizione.
Un’iniziativa che mescola sapientemente impegno militante, iniziative culturali e spettacoli musicali all’interno dei quali spettatori, artisti, scrittori ed intellettuali impegnati sul fronte del rifiuto delle Grandi Opere Inutili avranno modo di incontrarsi, confrontarsi e, allo stesso tempo, festeggiare insieme una lotta che va avanti imperterrita da quasi tre decenni.
Oltre ai musicisti esponenti dei più vari generi musicali (dall’opera lirica pucciniana ai Modena City Ramblers, da Teresa De Sio ai Sud Sound System & Bag A Riddim Band, dalle Luci della Centrale Elettrica a Persiana Jones e Piotta solo per fare qualche esempio), ci saranno gite organizzate per ritrovare i vecchi sentieri partigiani oppure per visitare le aree di Mompantero e del Roc Maol (Rocciamelone) insieme agli autori del testo recentemente presentato anche qui su Carmilla.
Qui di seguito viene dato il programma degli incontri degli scrittori con il pubblico e dei dibattiti su movimenti, nuove forme di lotta, lavoro, migranti, ambiente e repressione che si svolgeranno nel corso del Festival nello spazio destinato alle iniziative culturali.
VENERDI’ 27 LUGLIO
Ore 11: SCRITTORI DI VALLE Paolo Sollier presenta il libro di Paolo Bertini : FULLBALL Coordina Andrea Galli.
Ore 12.00; A quarant’anni dall’introduzione della legge Basaglia Con Mattia Colavita e Italo Pent, operatori della Nuova Cooperativa. Presentazione del libro di Alberto Gaino : Il manicomio dei Bambini Coordina: Chiara Sasso
Ore 13.30: C’è lavoro e lavoro Dibattito con Marta Fana (autrice del libro Non è lavoro è sfruttamento), Alberto Prunetti (autore del libro 108 metri) Coordina: Luca Bruno
Ore 15.30: L’ambiente e la lotta Presentazione de “Il tempo è un albero che cresce” – raccolta fondi per gli incendi in Valsusa. Presentazione della mostra di Federica Caprioglio dal titolo: “Brucio anch’io”. Tavola rotonda con Italian Limes, Wu Ming 1, Matteo Meschiari, Bruno Arpaia (autore di Qualcosa là fuori)
SABATO 28 LUGLIO
Ore 10 : Scrittori di Valle Tiziana Angilletta presenta il libro di Matteo Poletti: Splendida giornata per un funerale
Ore 11: Movimenti, lotte e comunità Dibattito con : Serge Quadruppani, Alessi Dell’Umbria, Julien Coupat, Daniele Pepino, Giacomo Marchetti, Sandro Moiso. Presenta e coordina Maurizio Poletto.
Ore 12.30: Conflitti e Autogoverno Presentazione di Hevalen di Davide Grasso. Saranno presenti l’autore e il direttore della collana Wu Ming
Presentazione di Contrade – Storie di Zad e No Tav a cura del collettivo Mauvaise Troupe. Saranno presenti gli autori francesi, i traduttori ed editori italiani: Gianluca Pittavino e Daniele Pepino.
Presentazione di Senza chiedere il permesso con l’autrice Ezel Alcu.
Dalle ore 14: gita al cantiere
DOMENICA 29 LUGLIO
Ore 11: Wolf Bukowski presenta La santa crociata del porco Presentazione a cura di Wu Ming.
Ore 12.00: Resistenze, difese e autodifese Incontri con il collettivo Prison Break Project con il libro Costruire Evasioni e l’ Associazione di Mutuo Soccorso per il diritto di espressione con il libro Stop al panico.
Serge Quadruppani presenta il suo libro Le monde des ses grands projects et ses ennemis
Earth Riot presentano il loro progetto “La foresta di Hambach” Coordina Sandro Moiso
Ore 13.30: Confini, La Frontiera Uccide Incontri con : Riccardo Gatti – Agus Morales (autore di Non siamo rifugiati) e Basso Mellini (prof. Universitario) Coordinano e intervengono: “Valsusa oltre Confine”
Ore 15.30: Presentazione di “Tecnotav tour”
Per ulteriori informazioni riguardanti il Festival (iniziative, spettacoli musicali, campeggio etc.) si veda qui.
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Palazzo Tagliaferro - Contemporary Culture Center
in collaborazione con
Comune di Andora, Imprimatur Editore, C/E Contemporary
invitano a
"Un film, un libro, un paese: quando il mistero diventa realtà"
Incontro-evento nell'ambito della rassegna letteraria
Sguardi Laterali
SABATO 28 OTTOBRE 2017 – ore 18:00
Palazzo Tagliaferro
Andora (SV)
Introduce CHRISTINE ENRILE
Modera l'autrice di best seller DANIELA PIAZZA
Partecipano PAOLO NEGRO Autore del thriller "Il nemico che gioca con i nomi"
LOUIS NERO Regista del film "The Broken Key"
PAOLO NEGRO
Autore de
IL NEMICO CHE GIOCA CON I NOMI
«Di fronte ai suoi occhi c’era il fermoimmagine di una parola sola. Sempre la stessa: “Il sacrificabile”».
Il 28 giugno, due fratelli nati a Rosazza, sperduto paese delle prealpi biellesi, perdono la vita. Tutti e due precipitano per cento metri. Tutti e due, nello stesso giorno e alla stessa ora, ma in luoghi lontani tra loro migliaia di chilometri: Assuan e New York. Ufficialmente tutto viene frettolosamente spiegato come «un drammatico gioco del destino» e non ci sono indagini approfondite né in Egitto, né negli Stati Uniti. C’è solo silenzio, un silenzio ostinato. Null’altro. Anche le perplessità sollevate da John Demichelis, il funzionario dell’ambasciata italiana di Washington incaricato di accompagnare il feretro di uno dei due fratelli in Italia, cadono inesorabilmente nel vuoto. Eppure è proprio lui a non arrendersi. Sospetto dopo sospetto, è l’unico a cercare qualche risposta inseguendo, quelle che appaiono come ombre e invece sono frammenti di storia vera. Tra Stati Uniti e Italia, in un continuo intreccio di nuove informazioni, iniziano così a dipanarsi i fili di una trama che agita passato e presente, vecchia massoneria e nuovo terrorismo. Perché i due fratelli morti sono soltanto le ultime vittime di una lunga guerra sotterranea mai finita. Perché i nomi degli assassini e le loro bandiere sono cambiati nel tempo, ma mai il vero progetto di cui sono stati solo uno strumento. Perché un filo rosso sangue sembra legare tutto da oltre un secolo: a partire dai tempi in cui Napoleone aderì in Egitto alla loggia Isis, sino ad arrivare, dopo una girandola di nomi e sigle di morte che hanno attraversato interi decenni, al nuovo terrorismo dell’Isis. Perché con il nome attraverso cui tutto è iniziato, con quel nome tutto ora deve compiersi. Perché l’ultima battaglia contro chi ha disegnato un Nuovo ordine mondiale è ormai iniziata. Sotto gli occhi di tutti.
Paolo Negro, torinese, giornalista, ha lavorato nei principali quotidiani italiani («La Stampa», «la Repubblica», «Il Giornale»). È stato responsabile mass media del Medals Plaza olimpico delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 e quindi responsabile mass media della cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi Invernali Torino 2006. Dal 2008 ha pubblicato numerosi romanzi: L’ultimo dei templari, La Leggenda, Il segreto dell’arca. Nel 2011 ha pubblicato Filmgate (Editori Riuniti), libro intervista al produttore cinematografico Silvio Sardi. Nel 2014 ha pubblicato il thriller storico Spiritus Templi tradotto poi da Boveda editores – settembre 2016 – per il mercato spagnolo e sudamericano.
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IL NEMICO CHE GIOCA CON I NOMI di Paolo Negro pp. 368 | formato 14×21 brossura con bandelle | 17,00 € ISBN 978 88 6830 540 6
LOUIS NERO
Regista di
THE BROKEN KEY
Dal 16 novembre 2017 al cinema
Interpretato da
Christopher Lambert Rutger Hauer Geraldine Chaplin William Baldwin Michael Madsen Franco Nero Kabir Bedi
Scheda Film
Modera
DANIELA PIAZZA
Scrittrice, docente di Storia dell’Arte. Autrice dei best seller Il Tempio della Luce e L'Enigma Michelangelo.
SGUARDI LATERALI - Incontri con gli autori su temi inconsueti Rassegna nata a completamento della programmazione culturale del Contemporary Culture Center di Palazzo Tagliaferro in Andora, vuole promuovere la letteratura ed il pensiero del nostro tempo affrontando argomenti quali: l’arte,la filosofia, la storia, il rapporto con il territorio, i rapporti parentali e umani. La rassegna, ideata da Christine Enrile presidente della CEContemporary e direttrice artistica della Galleria Civica di Palazzo Tagliaferro, propone incontri con gli autori caratterizzati da un approccio multidisciplinare che spaziano dalla conversazione unita a momenti di spettacolo, dalla letteratura drammatica al concerto alla proiezione di film. La quinta edizione, la cui programmazione coinvolge tutto il 2017, si caratterizza attraverso incontri settimanali durante il periodo estivo ed appuntamenti mensili durante gli altri mesi dell’anno. Prestigiosi gli ospiti che hanno partecipato alle varie edizioni di “Sguardi Laterali” fra i quali: Giole Dix, Aldo Cazzullo, Sabina Guzzanti, Bruno Gambarotta, Bruno Morchio, Antonio Caprarica, Gian Carlo Caselli, Francesca Scopelliti, Veronica Pivetti e Ferruccio de Bortoli.
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L’ utrice del libro su Salvini, Chiara Giannini, al Salone del Libro – Video –
“Le censure sono brutte e questa è la dimostrazione che il mio libro può e deve entrare ovunque”. Lo ha detto Chiara Giannini, autrice del libro Io sono Matteo Salvini pubblicato da Altaforte, la casa editrice esclusa dal Salone del Libro, facendo il suo ingresso alla buchmesse torinese. “Ho portato una copia del mio … Leggi tutto L'articolo L’ utrice del libro... Per il contenuto completo visitate il sito http://bit.ly/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page http://bit.ly/2YjKdyH via Adriano Montanaro - Alessandria
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Il 3 Maggio questo nuovo volume targato Eris Edizioni, " Misdirection" di Lucia Biagi, verrà presentato a #Bari da #Spinebookstore 📣 La giovane autrice torinese,nella sua unica tappa pugliese del tour promozionale, sarà nostra ospite, quindi preparatevi a farvi dedicare la vostra copia ✌ #spine #misdirection #LuciaBiagi #nuovo #libro #Erisedizioni #Bari #presentazione (presso SPINE Temporary Small Press Bookstore)
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MONDADORI PALERMO. LA MOSTRA RUGGERO II VINTA DA UNA PITTRICE TORINESE
MONDADORI PALERMO. LA MOSTRA RUGGERO II VINTA DA UNA PITTRICE TORINESE
Si chiama Stefania Leonardi e vive in una frazione del capoluogo piemontese, la pittrice scelta oggi dal critico dell’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese tra i 40 artisti a Palermo da Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Calabria, Sicilia in base a una preferenza spiegata da una valutazione aderente alla realtà dei fatti e libera da pregiudizi: Stefania Leonardi è autrice di un’arte definibile…
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