#assemblea costituente
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persa-tra-i-miei-pensieri · 2 years ago
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Due giugno quarantasei
il popolo italiano
vota per la Repubblica
non vuole più un sovrano.
Vota il popolo intero
finalmente anche le donne.
L’italia repubblicana
è nata con le gonne.
Democrazia vuol dire
popolo che decide
che pensa, sceglie, elegge
chi sono le sue guide.
L’italia da oggi unita
alza la sua bandiera
col bianco rosso e verde
ride alla primavera.
Anna Sarfatti
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giuseppearagno · 10 months ago
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L'astensionismo favorisce la Destra e porterà il Sud alla rovina
Il voto delle europee segnerà il futuro del Sud e di Napoli in particolare. Da quel risultato dipende infatti la forza con cui Meloni potrà attaccare la Costituzione, a partire dall’Autonomia Differenziata, possibile punto di non ritorno per la nostra città. Mai come a giugno perciò la scelta di astenersi sarebbe suicida: non è vero infatti che le forze in campo sono uguali fra loro e che il voto…
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marcopuggini-blog · 2 months ago
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Assemblea Costituente del M5S - Cosa Cambierà? Niente: Attendiamo il Funerale!
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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Ammesso (ma solo per ipotesi) e non concesso che fosse utile l'adesione comunitaria UE:
1 perchè non è stata seguita la procedura istituzionale della revisione tramite assemblea costituente visto che si stravolgeva TUTTO ?
2 perchè non è stato consultato il popolo?
-horusarcadia
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ocio che chi ha fatto domande è morto giovane...
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umbriasud · 2 years ago
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Referendum e Assemblea Costituente: convegno dell'Isuc a Perugia
Da sin e dall’alto: Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Teresa Noce, Adele Bei, Angiola Minnelli all’Assemblea Costituente In occasione dell’anniversario della nascita della Repubblica Italiana, l’Isuc organizza ilconvegno “Il Referendum istituzionale e le elezioni per l’Assemblea Costituente in Italia e in Umbria” che avrà luogo lunedì 5 giugno alle ore 16:30 – presso la Sala Falcone e…
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ultimaedizione · 2 years ago
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Moro e la Costituzione antifascista
Ricorre domani il quarantacinquesimo anniversario dell’ uccisione del Presidente Moro. Lo ricordiamo riportando, dall’ intervento che tenne, in Assemblea Costituente, il 13 marzo 1947, un breve stralcio, laddove sostiene – con argomenti che valgono tuttora e sembrano scritti per orientare ancora oggi la nostra riflessione – che la Costituzione non può essere “afascista”, come, fin d’allora,…
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ilsimplicissimusblog · 3 years ago
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La Carta stracciata dal cattivo maestro
La Carta stracciata dal cattivo maestro
Anna Lombroso per il Simplicissimus Nel caso da semplici cittadini aveste la pretesa di inoltrare alla Corte Costituzionale la richiesta di pronunciamento in merito alla decisione del governo di rinunciare a un ruolo di mediazione nell’ambito di negoziati per la pace in Ucraina e di schierarsi ufficialmente con uno dei contendenti, fornendogli armi e agendo provocatoriamente con sanzioni e misure…
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aforismidiunpazzo · 4 years ago
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Accadde Oggi: 22 Dicembre 1947
L’Assemblea Costituente approva la Costituzione della Repubblica Italiana.
Continua su Aforismi di un pazzo.
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schizografia · 2 years ago
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Il luogo della politica
Le forze che spingono verso un’unità politica mondiale sembravano a tal punto più forti di quelle dirette a un’unità politica più limitata, come l’europea, che si è potuto scrivere che l’unità dell’Europa poteva essere soltanto «un prodotto collaterale, per non dire di scarto dell’unità globale del pianeta». In realtà, le forze che spingono alla realizzazione dell’unità si sono rivelate altrettanto insufficienti per il pianeta che per l’Europa. Se l’unità europea, per dar vita a una vera assemblea costituente, avrebbe presupposto qualcosa come un «patriottismo europeo», che non esisteva da nessuna parte (e la prima conseguenza è stato il fallimento dei referendum di approvazione della cosiddetta costituzione europea, che, dal punto di vista giuridico, non è una costituzione, ma solo un accordo fra stati), l’unità politica del pianeta presupponeva un «patriottismo della specie e o del genere umano» ancora più difficile da trovare. Come Gilson ha opportunamente ricordato, una società di società politiche non può essere essa stessa politica, ma ha bisogno di un principio metapolitico, qual è stato, almeno in passato, la religione.
È possibile allora che quello che i governi hanno tentato di realizzare attraverso la pandemia è proprio un tale «patriottismo della specie». Ma hanno potuto farlo solo parodicamente nella forma del terrore condiviso di fronte a un nemico invisibile, il cui risultato è stato non la produzione di una patria e di legami comunitari, ma di una massa fondata su una separazione senza precedenti , a riprova che la distanza non poteva in nessun caso – come pretendeva un’odiosa parola d’ordine ossessivamente ripetuta – costituire un vincolo «sociale». Apparentemente più efficace è stato il ricorso a un principio in grado di sostituire la religione, che è stato subito identificato nella scienza (nella fattispecie, la medicina). Ma anche qui la medicina come religione ha mostrato la sua inadeguatezza, non soltanto perché in cambio della salvezza di un’intera esistenza poteva promettere solo la salute dalle malattie, ma anche e innanzitutto perché, per affermarsi come religione, la medicina ha dovuto produrre uno stato di minaccia incessante e di insicurezza, in cui virus e pandemie si succedevano senza tregua e nessun vaccino garantiva quella serenità che i sacramenti erano stati capaci di assicurare ai fedeli.
Il progetto di creare un patriottismo della specie è tal punto fallito, che si è dovuto alla fine nuovamente e sfacciatamente ricorrere alla creazione di un nemico politico particolare, identificato non a caso fra quelli che avevano già svolto questo ruolo: la Russia, la Cina, l’Iran.
La cultura politica dell’Occidente non ha fatto in questo senso un solo passo in una direzione diversa da quella in cui si era sempre mossa e solo se si revocheranno in questione tutti i principi e i valori su cui essa si fonda sarà possibile pensare altrimenti il luogo della politica, al di là tanto degli stati-nazione che dello stato economico globale.
9 gennaio 2023
Giorgio Agamben
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deathshallbenomore · 2 years ago
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assemblea costituente daily ogni giorno i dibattiti tenutisi in assemblea/nelle commissioni (a seconda) tra il 1946 e il 1947 per capire quanto più cool poteva essere la nostra costituzione ma anche quanto più democristiana
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abr · 4 years ago
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Einaudi Luigi, liberale, è d’accordo con l’onorevole Conti sulla opportunità di ridurre il numero dei membri del Parlamento, sia della Camera che del Senato, anche per ragioni, che crede evidenti, di tecnica legislativa. Difatti, quanto più è grande il numero dei componenti un’Assemblea, tanto più essa diventa incapace ad attendere all’opera legislativa che le è demandata.
dai verbali della discussione in Assemblea Costituente, 1946, su quanti parlamentari fossero necessari. E’ l’unico parere interessante e soprattutto ancora del tutto attuale: non per caso è di Luigi Einaudi, via https://left.it/2020/08/23/ecco-come-lassemblea-costituente-stabili-quale-doveva-essere-il-numero-dei-parlamentari/
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autolesionistra · 5 years ago
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Sicché niente, tutto il pistolotto di ieri era poi per dire che ho rimesso mani (occhi?) su "Il comandante Bulow. Arrigo Boldrini partigiano, politico, parlamentare" che come forse il titolo suggerisce non è per tutti e non è leggerissimo ma Edmondo Montali (l'autore) è al limite del sovrumano nella ricerca e contestualizzazione storica: se Boldrini durante un discorso in assemblea costituente s'è grattato un orecchio guardando Benigno Zaccagnini è garantito che troverete una nota a fondo pagina con riferimento agli estremi bibliografici del discorso e ad una lista di ipotesi sul reale significato del gesto (e lo trovo bellissimo: non leggo tanti saggi ma quando li leggo mi piacciono molto saggi).
Sto divagando. Il succo è che fra quello e l'appendice de "Il campo giusto" di Elio Cichetti arrivo alla conclusione che il periodo 1946-1956 è, pur se meno drammatico dei dieci anni precedenti, altrettanto significativo e per lo più ignorato.
Diciamo 1956 per chiuderla con l'istituzione tardiva della corte costituzionale, ma in dieci anni il numero di buoni propositi andati a culo fu stellare, i più noti sono forse l'amnistia Togliatti, la legge truffa o il fallimento dell'integrazione del CLN nei corpi militari Italiani ma è solo la punta di un iceberg di mestizia che raccontata da chi ha avuto parte attiva nella Resistenza è ancora più deprimente.
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ilsimplicissimusblog · 3 years ago
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La Carta stracciata dal cattivo maestro
La Carta stracciata dal cattivo maestro
Anna Lombroso per il Simplicissimus Nel caso da semplici cittadini aveste la pretesa di inoltrare alla Corte Costituzionale la richiesta di pronunciamento in merito alla decisione del governo di rinunciare a un ruolo di mediazione nell’ambito di negoziati per la pace in Ucraina e di schierarsi ufficialmente con uno dei contendenti, fornendogli armi e agendo provocatoriamente con sanzioni e misure…
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tifatait · 2 years ago
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“Verso la Costituente di Sinistra”, a Caserta lunedì 5 dicembre assemblea aperta con Camusso, Scotto e Speranza | Caffe' Procope | In Evidenza | www.marcianise.info
“Verso la Costituente di Sinistra”, a Caserta lunedì 5 dicembre assemblea aperta con Camusso, Scotto e Speranza | Caffe’ Procope | In Evidenza | www.marcianise.info
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brainwavesechoes · 2 years ago
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Tra noi, a una certa età, non raccontiamoci storie. Noi siamo aristocrazia. I comunisti sono aristocrazia, pudicamente si diceva avanguardia. Alle aristocrazie del sangue abbiamo tagliato la testa, alle aristocrazie del denaro non ci siamo ancora riusciti ma la partita è aperta. Aristocrazia della scienza, perché se votassimo sull astronomia vincerebbe ancora Tolomeo. Aristocrazia del lavoro perché non sopportiamo un lavoro fatto male. Aristocrazia della politica perché la maggioranza anche dei politici pensa ai fatti propri. La scienza, il lavoro, la politica non sono democratiche, lo saranno.
Neppure la nostra Costituzione è democratica. La sovranità appartiene al popolo ma le forme e i limiti li ha fissati nella Costituzione l Assemblea costituente, una aristocrazia di alto rango, pensate a quel poveretto del re d Inghilterra
Carlo Paolini
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