#Anna Sarfatti
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Due giugno quarantasei
il popolo italiano
vota per la Repubblica
non vuole più un sovrano.
Vota il popolo intero
finalmente anche le donne.
L’italia repubblicana
è nata con le gonne.
Democrazia vuol dire
popolo che decide
che pensa, sceglie, elegge
chi sono le sue guide.
L’italia da oggi unita
alza la sua bandiera
col bianco rosso e verde
ride alla primavera.
Anna Sarfatti
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#poesia#filastrocca#ricordi#ricordo#Italia#repubblica#repubblica italiana#2 giugno#2 giugno 1946#donne#voto#suffragio universale#assemblea costituente#festa della repubblica#democrazia#Anna Sarfatti
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Ogni bambino è un cittadino
Ogni bambino è un cittadino
A Fucecchio si esplorano i principi della Costituzione con Ogni bambino è un cittadino in scena al Nuovo Teatro Pacini. (more…)
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#Alessio Spinelli#Angelo Italiano#Anna Sarfatti#Claudio Benvenuti#Enrico Falaschi#Federico Biancalani#Giovanni Cartolano#La Costituzione nelle scuole#La Costituzione spiegata ai bambini#Marco Sacchetti#Progetto - La Scuola in Comune#Recensione Ogni bambino è un cittadino#Roberto Vezzosi#Teatrino dei Fondi
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Parole a Scuola: insegnanti e studenti a lezione di web e social media
Parole a Scuola: insegnanti e studenti a lezione di web e social media
“Tecniche di narrazione con Instagram”, “Riconoscere fake news e hate speech”, “I social più usati dai ragazzi spiegati agli insegnanti”, “Essere adolescenti a colpi di like” sono solo alcuni dei titoli degli oltre 30 workshop che comporranno “Parole a scuola”, la giornata di formazione gratuita a Bari sul tema delle competenze digitali e dell’ostilità nei linguaggi.
Tanti gli esperti, i…
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#Alberto Pellai#Alex Zanardi#Andrea Monti#Andrea Stefani#Anna Sarfatti#Antonella Palmisano#Bari#Bruno Gentili#Comunicazione#Consuelo Mangifesta#Educazione#Elisa Maria Colombo#Federico Aliverti#Fiera del Levante#Formazione#Giovanni Scifoni#Guido Meda#Insegnanti#Internet#Ivan Zazzaroni#Josefa Idem#Lercio#Lia Capizzi#Marco Pinna#Maria Beatrice Benvenuti#Massimiliano Allegri#Nicola Rizzoli#Nicoletta Costa#Paolo Condò#Rosy Russo
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Libertaria senza compromessi Così era la rivoluzionaria venuta dall’Ucraina che, in nome dei suoi principi, finì per mettersi al servizio dei despoti. Dal 1880 al 1965 una vita straordinaria. Una biografia ce la narra
Destino tragico e paradossale quello di Angelica Balabanov, la rivoluzionaria ucraina figlia di un ricco proprietario terriero ebreo, fuggita da Cernigov giovanissima alla ricerca di sé, e divenuta un’icona del socialismo rivoluzionario europeo a cavallo dei due secoli. Una vicenda che Amedeo La Mattina, giornalista de la Stampa ci racconta con rigore e minuzia esemplari nel suo Mai sono stata tranquilla. La vita di Angelica Balabanoff. La donna che ruppe con Mussolini e Lenin (Einaudi, pp. 314, euro 20). E il senso amaro di quel destino sta proprio in questo: aver creduto nei despoti nel segno di un’utopia libertaria e senza compromessi. Per poi restarne delusa e tradita, fino a consegnare quella sua utopia a ciò che da giovane massimamente detestava: il riformismo ministeriale (quello di Saragat). Maledicendo inerme e dimenticata quell’epilogo finale, pur senza nulla rinnegare delle sue scelte (a parte l’invocazione struggente in punto di morte alla madre dalla quale s’era strappata per vivere la sua vita).
DALL’OTTOBRE A SARAGAT
E però tra la sua nascita in Ucraina attorno al 1880 e la sua morte solitaria a Roma nel 1965 si consuma una vicenda straordinaria. Quella che ci racconta con finezza La Mattina. E dentro ci sono il socialismo nascente in Europa, le origini del fascismo, l’Ottobre 1917, e poi il fascismo la guerra, l’antifascismo. E un corteo di donne eccezionali che furono amiche di Angelica. L’anarchica Emma Goldmann, Rosa Luxemburg, Anna Kulisciov, Clara Zetkin. Fascino non secondario di queste pagine, filo d’Arianna tra le tragedie di un secolo.
Tra i pregi più importanti del libro ve ne è uno speciale: la capacità di illuminare il rapporto di Angelica coi despoti. E di raccontare la loro mente. Prima di tutto quella di Mussolini, che Angelica letteralmente tiene a battesimo a Zurigo attorno al 1902, tra emigrati e fuorusciti sovversivi d’Europa. A lei che già conosce i grandi del socialismo Turati, Labriola, Kautski Benito si presenta come un derelitto che si autocompiange. Spiantato senza arte né parte, rabbioso e disperato. Angelica non solo lo educa alla filosofia e al socialismo, ma lo persuade di valere qualcosa. E se ne innamora, divenendone presumibilmente l’amante. Potenziandone l’ego ferito. Vellicandone la mania di grandezza frustrata. Mussolini stesso lo riconoscerà parlandone da «Duce» con Yvonne De Begnac: «Senza la Balabanov sarei rimasto un piccolo fuzionario, un rivoluzionario della domenica». Angelica spinge via via Benito al successo. Alla vittoria massimalista nel congresso socialista di Reggio Emilia del 1912. E l’anno prima a un ruolo di primo piano contro la guerra in Libia. Fino alla direzione de l’Avanti! Ma nell’ottobre 1914 si consuma il tradimento: Mussolini passa alla «neutralità attiva» sulla guerra, e subito dopo all’interventismo. In più, nella vita di Benito, già sposato con Rachele, compare un’altra donna decisiva: Margherita Sarfatti. Altoborghese ebrea e «modernista»: sarà lei, a sua volta ripudiata dal Duce antisemita, a forgiare il Mussolini «novecentista» in arte, a fargli amare i futuristi e poi il «ritorno all’ordine» estetico. Sicché il risentito Benito può convertire l’irruenza plebea nel rivoluzionarismo conservatore e populista. Nel fascismo. Strana mescolanza di sovversivismo dall’alto e dal basso, per opera di un uomo marginale che ha di mira il potere, nella crisi dell’Italia liberale. Mussolini sommerso e salvato, fatto uomo e despota dalle donne. Potrebbe essere (anche) questa una delle chiavi del libro di Mattina sulla Balabanov, fonte più vera di tante altre sulla vera indole del Duce di Predappio: il trasformismo d’assalto e il mimetismo psicologico da zelig sovversivo.
IL RUSSOCENTRISMO
Quanto a Lenin, la vicenda è diversa. Angelica lo ammira e ne diffida: è probo, ascetico e tranquillamente feroce. Aderisce da socialista alla sue tesi comuniste, ma se ne dissocia nel 1921. Quando vede che quello bolscevico è un dispotismo russo-centrico, cinico e anche terroristico. Ostile ad ogni umanitarismo etico. Nondimeno Angelica resterà marxista e socialista, intransigente oltremisura (si oppone a Nenni e all’unità coi comunisti italiani). Assediata da spie di Mussolini (che ancora la temeva) emigra in America, e lì diviene testimone del socialismo libertario antiriformista. Al ritorno in Italia uscirà dal Psi per andare nel Psdi, da sinistra! Ennesima delusione e grande lezione «impolitica». Ma soprattutto grande testimonianza sulla scuola e la psicologia dei dittatori.
Una che capisce di politica e geopolitica ed eravamo nel primo dopoguerra
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SAN BENEDETTO – Gherado Colombo presenterà domani, giovedi 28 marzo alle ore 21.30 all’Auditorium Tebaldini il libro”Democrazia“. Conversa con l’ autore il professore Fabio Giallombardo. Evento organizzato da I Luoghi della Scrittura, La Bibliofila in collaborazione con il Liceo Classico Leopardi e l’IC Centro con il Patrocinio e il sostegno dell’Amministrazione Comunale e della regione Marche.
Gherardo Colombo per oltre trent’anni ha fatto il magistrato presso il Tribunale, la Procura della Repubblica di Milano e la Corte di Cassazione, contribuendo ad alcune inchieste celebri, dalla Loggia P2 a Mani pulite, dal delitto Ambrosoli al processo IMI-SIR. Nel 2007 ha lasciato la magistratura e da allora si dedica alla riflessione pubblica sulla giustizia, con i ragazzi delle scuole e tramite il suo sito www.sulleregole.it.
Tra i suoi saggi: Ameni inganni (con Corrado Stajano, 2001), Sulle regole (2008), Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini(con Anna Sarfatti, 2009), Il peso della libertà (in Fëdor Dostoevskij, Il Grande Inquisitore, 2010), Le regole raccontate ai bambini (con Marina Morpurgo, 2010), Educare alla legalità (con Anna Sarfatti, 2011), Il perdono responsabile. Perché il carcere non serve a nulla (2013), La tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordo (con Piercamillo Davigo, 2016) e Il legno storto della giustizia (con Gustavo Zagrebelsky, 2017).
Imperfetta, esigente, fragile. Eppure irrinunciabile, perché non ha rivali se si tratta di garantire la ricerca della felicità individuale, nel rispetto e nella considerazione degli altri. È la democrazia. La respiriamo ogni giorno, fa così parte del nostro paesaggio mentale e del nostro vocabolario di base che avremmo difficoltà a delinearne i connotati, come accade quando qualcosa ci sembra troppo familiare.
Probabilmente non andremmo oltre la definizione scolastica, «governo del popolo», senza sospettare che niente è ovvio in quei due concetti, governo e popolo, e che coniugarli comporta premesse e conseguenze di estremo rilievo. Di più: implica che ciascuno di noi assuma un ruolo consapevole e attivo, non si accontenti di delegare chi lo rappresenta. Per governare una società complessa occorre infatti stabilire principi, regole, finalità, limiti, ma anche educare alla cittadinanza. «Democrazia» significa tutto ciò.
Lo spiega benissimo Gherardo Colombo, con la semplice cordialità di chi compie un gesto civile. Maneggiate da lui, le parole dense di una elaborazione secolare – libertà, diritti, doveri, uguaglianza, giustizia – rivelano una stretta pertinenza con i modi del vivere insieme, qui e ora, e riservano qualche sorpresa. Alla fine è ancora più chiaro che la democrazia, la si chiami forma di governo o modello organizzativo della società, parla di noi, della nostra sofferta perfettibilità.
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Nola: Premio Candelaio junior. Giovedì la cerimonia di premiazione
Nola: Premio Candelaio junior. Giovedì la cerimonia di premiazione #Candelaiojunior #premioletterario
Fulvia Degl’Innocenti, Anna Sarfatti, Cristina Zagaria e Michele Casella sono i vincitori del premio letterario il “Candelaio junior”. L’importante riconoscimento sarà conferito giovedì 17 gennaio alle ore 10.30 presso il teatro Umberto di Nola. L’iniziativa, alla IV edizione, é promossa dal circolo culturale Passepartout con la direzione letteraria della nota scrittrice campana Chiara Patarino,…
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NEW IN THE BOOKSHOP: DECORATIVE ART AND MODERN INTERIORS 1967/68 (1968) • 1967/68 edition of Decorative Art and Modern Interiors, one of the finest book series from Studio Vista (UK). • Each handsomely designed volume showcases a selection of the finest examples of new architecture, interior design, environmental design, textiles, furniture and product design, including profiles on highlighted architectural projects that are documented through beautiful colour and b&w photography, descriptive texts, and axonometric, plan and section drawings, plus "Trends in Furnishings and in the Decorative Arts", which gives fine examples of new design in furniture, lighting, ceramics, glassware, silverware, textiles, etc. • This 1967/68 edition includes work by architects, designers, manufacturers : Bruno Munari, Stig Lindberg, Sergio Asti, Enzo Mari, Gillian Lowndes, Raili Konttinen, Alexander Girard, Bent Severin, Sigurd Persson, Joe Colombo, Angelo Mangiarotti, Afra and Tobia Scarpa, Cassina, Emma Gismondi Schweinberger, Vico Magistretti, Eero Aarnio, Helmut Jacoby, George Ciancimino, Roberto Menghi, Rolf Middelboe, Jørn Utzon, Leo Venchiarutti, Lanfranco Bombelli, John C. Parkin, Esko Pajamies, Toivo Korhonen, Arflex, Raija Tuumi, Lucie Rie, Robert Welch, Arne Jacobsen, Børge Mogensen, Marco Zanuso, Claudio Salocchi, Cesare Casati, Tecno, Sormani, Gino Sarfatti, Robert Welch, Jo Hammerborg, Pierre Paulin, Ilmari Lappalainen, Marcel Breuer, Beisl leuchten, Bruno Morassutti, Anna Castelli, Vicke Lindstrand, Oiva Toikka, Bjørn Wiinblad, Annikki Hovisaari, Nanny Still, Josef Hurka, Kartell, Artemide, Hans-Agne Jakobsson, Mosuke Yoshitake, Søren Georg Jensen, Timo Sarpaneva, Danese, Emma Schweinberger, Carl Pott, and so many more; plus an introduction by editor Ella Moody. Translated from English to additional German and French. • An invaluable series of books on architecture, interior and product design from the 1960s-1980s. • One copy via our website and in the bookshop. • #worldfoodbooks #decorativeartinmoderninteriors #1967 #1968 (at WORLD FOOD BOOKS)
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Tre libri per insegnare la parità a bambini e bambine, a cura di Barbara Leda Kenny
Tre libri per insegnare la parità a bambini e bambine, a cura di Barbara Leda Kenny
Cittadine e cittadini si diventa e la parità è un concetto che, se acquisito durante la crescita, può portare a cambiamenti di lungo periodo. Ci sono libri pensati per educare bambini e bambine alla parità, dando loro gli strumenti per capire la storia e le conquiste dei diritti delle donne e la relazione con il loro presente.
Quante tante donne di Anna Sarfatti parla in rima di parità tra…
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SAN BENEDETTO – Gherardo Colombo presenterà il libro “Il legno storto della giustizia” domani sera, mercoledì 4 luglio alle ore 21,30 presso il Circolo Nautico Sambenedettese. Conversa con l’ex magistrato Favorita Barra. L’incontro è organizzato dall’associazione “I Luoghi della Scrittura” e dalla Libreria “La Bibliofila” con il patrocinio ed il sostegno dell’Amministrazione comunale e del Circolo Nautico.
La corruzione è una piaga che infetta gran parte della vita sociale e politica del nostro Paese, in misura non solo eticamente inaccettabile ma anche economicamente insostenibile. Proprio all’Italia sembra infatti spettare un non onorevole posto tra le nazioni più corrotte al mondo: ovunque si formino aggregati di potere, lì alligna il rischio del malaffare.
Prendendo le mosse da questi presupposti drammatici che troppo spesso consideriamo immutabili e ai quali sembriamo quasi assuefatti, Gherardo Colombo e Gustavo Zagrebelsky si confrontano con schiettezza e reciproco rispetto discutendo da punti di vista diversi e complementari il senso ultimo del nostro vivere in comunità.
Con la consapevolezza che la democrazia può rappresentare un ambiente favorevole alla diffusione della corruzione e scavando nella nostra natura e nel desiderio tipicamente umano di raggiungere fama, potere e ricchezza anche a costo di sopraffare il prossimo, i due autori discutono di letteratura e filosofia del diritto, spaziano dalla storia all’attualità più recente, in un dialogo che sarà motivo di riflessione per quanti ancora credono nell’onestà, nella correttezza e nei principi della nostra Costituzione.
Gherardo Colombo per oltre trent’anni ha fatto il magistrato presso il Tribunale, la Procura della Repubblica di Milano e la Corte di Cassazione, contribuendo ad alcune inchieste celebri, dalla Loggia P2 a Mani pulite, dal delitto Ambrosoli al processo IMI-SIR. Nel 2007 ha lasciato la magistratura e da allora si dedica alla riflessione pubblica sulla giustizia, con i ragazzi delle scuole e tramite il suo sito www.sulleregole.it.
Tra i suoi saggi: Ameni inganni (con Corrado Stajano, 2001), Sulle regole (2008), Sei Stato tu? La Costituzione attraverso le domande dei bambini (con Anna Sarfatti, 2009), Il peso della libertà (in Fëdor Dostoevskij, Il Grande Inquisitore, 2010), Le regole raccontate ai bambini (con Marina Morpurgo, 2010), Educare alla legalità (con Anna Sarfatti, 2011), Il perdono responsabile. Perché il carcere non serve a nulla (2013), La tua giustizia non è la mia. Dialogo fra due magistrati in perenne disaccordo (con Piercamillo Davigo, 2016)
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