#ambientazione urbana
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chez-mimich · 2 years ago
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ROMEO E GIULIETTA
È tradizione ormai inveterata che tutti i registi teatrali, a cominciare dai più grandi, quando devono cimentarsi con un testo classico del teatro, cerchino nelle loro messe in scena di darne una versione “attualizzata”, cerchino insomma di ambientare l’azione nella contemporaneità. Sono pochi i registi che hanno resistito a questa tentazione. Così anche Mario Martone, uno dei più celebrati registi italiani (non solo teatrale, s’intende), ha ceduto al richiamo del “hic et nunc”, nella sua prima regia per il Piccolo Teatro di Milano, dove ha portato in scena “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare, scritta presumibilmente tra il 1594 e il 1597. L’operazione, come è facilmente immaginabile comporta dei rischi notevolissimi: opere tanto perfette, fatte di equilibri delicati, orditi e trame calibratissime e veicolatrici di messaggi profondi, di morali solenni o di dubbi amletici, se non maneggiate con cura possono trasformarsi in patetiche boiate o ridicole rappresentazioni. Credo si possa dire che Mario Martone abbia superato più che brillantemente la prova che si presentava piuttosto ardua. L’apertura del sipario con il disvelamento della scena, ha subito fatto ben sperare: un colossale intreccio di rami di un gigantesco albero (o forse l’intersecarsi di più alberi), popolato dai protagonisti del dramma shakesperiano, con una carcassa d’auto e altre tipologie di rifiuti urbani, introducono Montecchi e Capuleti, molto più simili a due gang giovanili che non alle due storiche famiglie veronesi. Il rischio era elevato, non v’è dubbio, ma fin dai primi dialoghi, la bellezza del testo (voglio solo ricordare le funamboliche parole di uno strepitoso Mercuzio, (interpretato da Alessandro Bay Rossi), sembra valorizzata da questa ambientazione che, se da un lato propone una bucolica visione naturale, dall’altro sottolinea la crudezza della cultura urbana nella durezza delle dialettiche famigliari, tematica ben presente nel testo di Shakespeare, come sottolinea lo stesso Martone. Anche l’adattamento dell’opera originale, con ampi inserti di frasi e gesti idiomatici della nostra contemporaneità utilizzati da Chiara Lagani, non solo quindi semplice traduttrice, rende il testo agibile al presente. Se sulla trama è inutile indugiare, trattandosi di un capolavoro della letteratura e del teatro, è certamente utile interrogarsi sulla sontuosa scenografia di Margherita Palli. L’imponente albero, che deve molto alle “macchine ronconiane”, quasi un bosco in sospensione, permette agli attori di muoversi ed agire sui giganteschi rami utilizzati come spazi e camminamenti, mettendo quindi la “natura” del sentimento in luogo della “cultura” della città, quella Verona che fa da sfondo alla vicenda dei due giovani innamorati. Un po’ una contraddizione se vogliamo, anche in considerazione del fatto che gli scontri tra i componenti delle due famiglie sono di natura prettamente urbana. Trenta gli attori, quasi tutti giovani o giovanissimi sulla scena, un formicaio brulicante dove su tutti, non potevano che brillare i due eccezionali protagonisti Romeo (Francesco Gheghi) e Giulietta (Anita Serafini, 15 anni). Una recitazione intensa e mai forzata, un mondo d’amore disperato, ma sempre protetto dall’ostile mondo circostante. Allo Streheler di Milano fino al 6 aprile, disponibile per chi non si voglia perdere un “quasi-capolavoro”.
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thegrimmwanderer · 2 years ago
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Bucaioli's Adventures - Terzo anno - Seconda Campagna.
"La Maledizione di Strahd"
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“Sovrastata dalle nubi di una tempesta furente, la sagoma del conte vampiro Strahd von Zarovich si staglia sulle mura antiche del castello di Ravenloft. Un tuono fa rimbombare le guglie del castello. Il vento ulula più intensamente mentre rivolge lo sguardo in basso, verso il villaggio di Barovia. In lontananza, ma non abbastanza per sfuggire alla sua vista acuta, un gruppo di avventurieri è appena entrato nei suoi domini. Sul volto di Strahd si forma l’impercettibile accenno di un sorriso mentre le sue oscure macchinazioni si mettono in moto. Sapeva che sarebbero arrivati e perché sono qui: tutto va secondo i suoi piani. Un lampo accecante squarcia l’oscurità, ma Strahd è sparito. La bufera continua a infuriare nell’aria notturna. Il signore del castello di Ravenloft ha ospiti a cena. E tu hai ricevuto un invito.”
Sistema: D&D 5E Ambientazione: Ravenloft Livello: 1-10
Tematiche: Fantasy-Horror, non morte, terrore. La vorrei giocare più GrimDark e meno Fantasy.
Campagna classica, simile a quello che abbiamo giocato ma con tematiche differenti.
Necessità di creare i personaggi a tavolino per legarli all'immaginario dei reami del Terrore e tra di loro.
Necessario acquisto del pacchetto moduli su Rolll20.
“Il Furto dei Dragoni”
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“Il celebre esploratore Volothamp Geddarm ha bisogno di voi per completare una semplice missione. Da quella missione, però, ha inizio una corsa sfrenata attraverso i quartieri di Waterdeep, alla scoperta di una diabolica trama che coinvolge alcune delle figure più influenti della città. Una grandiosa scorribanda urbana vi attende. Misurate la vostra abilità e la vostra spavalderia contro nemici che non avete mai affrontato prima, e che la caccia ai dragoni abbia inizio!” Sistema: D&D 5E Ambientazione: Forgotten Realms, 20 anni dopo gli eventi della passata campagna. Livello: 1-5
Tematiche: Heist Game, Malavita, Cappa e Spada, Personaggi Amorali.
Simile alla One Shot dei Dirty Four ma ambientata 20 anni dopo gli eventi della passata campagna. 
Necessità di creare i PG a tavolino in modo che siano funzionali al tipo di avventura.
Necessario acquisto del modulo su Roll20.
“Malelande”
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“Le Malelande si trovano ai margini della civiltà, situate intorno a una grande baia sul confine occidentale del Mare Grigio. Per un breve periodo, le frontiere dei grandi imperi abbracciarono la regione, ma si ritirarono secoli fa. Ad oggi, rimangono solo pochi avamposti di civiltà in mezzo ai pericoli della natura selvaggia che si sta avvicinando.
La baia che domina le Malelande è stata creata due millenni fa dal disastro noto come La montagna Che Cadde. Dopo che la montagna cadde, strani e terribili mostri apparvero nella terra desolata circostante. Gli elfi arrivarono nelle Malelande, scacciarono le creature cadute e guarirono la terra. Tuttavia, dopo due millenni e mezzo, il loro potere si sta indebolendo e i mostri sono tornati a insinuarsi negli angoli bui delle terre selvagge.
Un migliaio di anni fa, il Fulgido Impero innalzò il Castello di Paludenera e per un breve periodo le razze furono unite in un'alleanza e respinsero i mostri. Poi ottocento anni fa, il Fulgido Impero cadde dopo essere stato sconfitto dai barbari nella battaglia cataclismica nota come La Frantumazione. Le Malelande furono una delle prime regioni ad essere abbandonate. In seguito alla ritirata dell'impero ciò che rimase fu un mosaico di regni governati da piccoli re e tiranni.
A seguito della Frantumazione, la frontiera si ritirò lentamente. Al posto della sicurezza ordinata del Fulgido Impero, mostri, barbari e altre creature cominciarono a vagare sempre più spesso senza ritegno. Al giorno d'oggi, coloro che vengono nelle Malelande sono più interessati al Viz, ad uccidere mostri o agli strani artefatti lasciati dalla Montagna Che Cadde piuttosto che a stabilire nuovi insediamenti. L'unica forza che si contrappone alla natura selvaggia sono i Ranger di Paludenera. Chiunque sia disposto a difendere la terra e la sua gente è il benvenuto nei loro ranghi.” Sistema: Old School Essentials + House Rules Ambientazione: “Malelande” è un ambientazione che sto scrivendo e che vorrei scrivere insieme ai giocatori. E’ ispirata agli albori del gioco di ruolo e a tutto l’immaginario GrimDark, GrimFantasy e Weyrd Fantasy che ci piace tanto. Tematiche: esplorazione, mistero, terre selvagge, mortalità e tutto quello che ci può venire in mente. Quello che vorrei far giocare è un gigantesco sandbox dove i giocatori hanno il pieno controllo su quello che vogliono fare. Il mondo va avanti attorno a loro e la storia si scrive al tavolo. Le possibilità sono infinite così come i materiali. E’ un tipo di gioco molto leggero e libero in cui siete tenuti a partecipare portando contenuti. Volete che il vostro PG si occupi della ristrutturazione della torre che avete liberato dai goblin? Lo potete fare! Volete spodestare il barone di quella regione per prendere il controllo dei suoi eserciti e muovere guerra contro il regno vicino? Lo potete fare! Possibilità di giocare open table, di pausare i PG o quanto altro, Insomma le possibilità sono infinite. 
“Warhammer 40k - Wrath of Glory”
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Le sinistre macchinazioni degli Dei del Caos hanno spezzato la galassia. La Grande Fenditura ha squarciato la realtà, spingendo i mortali sull’orlo del baratro. Il Sistema Gilead, intrappolato nel buio e nel silenzio, ha perso ogni contatto con l’Imperium. L’ombra dell’estinzione si allunga, la speranza si affievolisce, ma non è ancora spenta. Camminerete per le strade malridotte di un impero vasto quanto la galassia, costeggiate da colossali cattedrali e fabbriche tossiche, dove i lavoratori faticano senza sosta in nome di un dio immortale. Indagherete le stregonerie profane di chi può manipolare la realtà, mentre nel cielo passano Navi del Vuoto lunghe chilometri, opere di una tecnologia perduta. Transumani geneticamente potenziati oltre ogni limite si battono contro demoni mutaforma su un pianeta e contro enigmatici alieni su un altro, in una guerra eterna per proteggere la spietata e corrotta società imperiale. Preparatevi per una galassia di terribili massacri, dove la vita vale poco e bisogna affidarsi a strani alleati per sopravvivere; per un mondo d’ignoranza e superstizione, ricco di tecnologie pericolose e arcane e di abietti rituali demoniaci; per gesta furenti e avventure gloriose nella tetra oscurità del 41° Millennio! Sistema: Warhammer 40k - Wrath Of Glory Avventura: Avventura introduttiva - Pioggia di Grazia Ritengo questo sistema il meno adatto ad essere giocato Online. Principalmente perché è parecchio narrativo e non avremo tutti i supporti che hanno quelli elencati prima. Tuttavia è molto più leggero ed è comunque il 40k.  L’avventura introduttiva è ganza e si finisce in 2-3 sessioni. Poi uno guarda cosa fare.
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kaihime85 · 6 years ago
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Deus Ex: Human Revolution
Ho finito ieri il gioco... beh, niente male davvero. E' un bel gioco, con una grafica forse non al top per PS3, ma molto godibile. Ieri mi è arrivato finalmente il secondo capitolo (Deus Ex: Mankind Divided - ebbene sì, alla fine l'ho ordinato), e non vedo l'ora di iniziarlo, ma prima mi faccio una seconda run di HR, perchè l'avevo giocato in modalità difficoltà occasionale per il fatto che era tutto nuovo il genere sparatutto in prima persona; ora giocherò la modalità normale. E siccome ho familiarizzato con il genere, le meccaniche del gioco e con i luoghi vari, fra cui anche un ambientazione urbana in Cina (non che fosse chissà che di speciale a parte dov'era ambientato), per la mia felicità, perchè amo l'oriente... adesso voglio rigiocarlo meglio di come ho fatto alla prima run. Insomma, anch'io gli darei sicuramente una recensione positiva, come quelle che ho letto nelle testate videogames più famose. Adam Jensen è un po' il tipico ragazzo tenebroso di città, uno tutto d'un pezzo che non crolla mai, e mette davanti a sè stesso l'incolumità delle persone. Affascina. L'avevo sempre visto per caso in immagini e gif in giro per forum ed internet, ma snobbavo sempre per via dell'ambientazione futuristica. E poi un bel giorno lo prendo (come scritto nel precedente post, invogliata dal prezzo irrisorio anche), e ancora una volta mi sento felice di aver fatto questa scelta azzardata. Ho pure comprato a dicembre un videogame di genere sci-fi (non ancora giocato). Le fasi stealth abbondano, e io mi divertivo (e diverto) un casino a cercare di farlo passare inosservato. Un trofeo richiede di fare tutto il gioco senza farlo mai scoprire... ok, con tutta la buona volontà e allenamento, #maancheno grazie. Troppo sclero, e dovrei ricaricare i save ancora più spesso della prima run. Bene, non mi resta che tornare ad immergermi nella storia e cercare di scegliere bene come distribuire i punti praxis, indispensabili per le abilità di Adam. E soprattutto non mancare delle missioni secondarie...
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gonagaiworld · 3 years ago
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Square Enix ha annunciato Kingdom Hearts IV e il gioco per smartphone Kingdom Hearts Missing-Link #KingdomHeartsDarkRoad #KingdomHeartsIV #KingdomHeartsMissingLink #SquareEnix
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dreamers-queen · 3 years ago
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Sisi capisco in effetti, perché ci si poteva aspettare un video più incentrato su una ambientazione urbana, una singola scena domestica nel finale avrebbe forse avuto ancora più impatto appunto per il contrasto fra i due ambienti, l'uno anonimo e solitario, l'altro accogliente e familiare... però ha comunque centrato il punto della canzone, il mondo esterno come inesistente, focus unicamente sulla persona amata come se ti stesse parlando in intimità faccia a faccia 😋
Infatti in questo senso mi è piaciuto, il focus unicamente sul suo viso e sulle sue parole, quasi come una "confessione", è molto suggestivo.
Quel che davvero mi incuriosisce è come sarà se riuscirò a sentirla live nel prossimo tour, la immagino molto coinvolgente ♥
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martinaesamantha-blog · 7 years ago
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Una Khaleesi urbana
Ciao a tutti gli amanti del bounding!
Come sapete il 17 luglio uscirà finalmente la settima stagione di Games of thrones; solo gli appassionati di serie tv come noi possono capire cosa si provi ad attendere l’uscita di una nuova stagione XD
Ad ogni modo, quale migliore occasione per iniziare a parlare di bounding? Ebbene sì, Martina e Samantha hanno deciso di dedicare il loro primo articolo  alla nota serie tv americana di ambientazione medieval fantasy e, in particolare, alla meravigliosa quanto imprevedibile Daenerys Targaryen, la nostra amata Khaleesi. Chi non ha immaginato almeno una volta di essere la sposa di Khal Drogo? Ma siamo qui per un altro motivo...
Come ben sapete la giovane madre dei draghi è dotata di un’indole forte e decisa, una vera leader, impavida quanto affascinante. Per questo motivo abbiamo pensato che per essere una vera Khaleesi urbana fosse necessario riprodurre un abbigliamento semplice, funzionale, ma di impatto, nel quale più che l’abito sono i dettagli a fare la differenza.
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Nelle prime due stagioni siamo stati abituati a vederla così, in versione Dothraky: top e gonna lunga dalle tonalità terrigne, dal marrone al verde militare; capelli sciolti o intrecciati e pochi accessori, ma sempre tendenti al color bronzo. Per riprodurre questa versione di Daenerys vi proponiamo tre look al passo con i tempi.
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Vi salutiamo promettendovi un approfondimento sulle acconciature e gli accessori Khaleesi ;)
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pier-carlo-universe · 24 days ago
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Luna e la città delle ombre di Roksolana Lebid: un viaggio tra amore e redenzione. Recensione di Alessandria today
Il percorso di Luna tra gli inganni del passato e la ricerca di una nuova sé
Il percorso di Luna tra gli inganni del passato e la ricerca di una nuova sé Recensione: Nel cuore di una vibrante New York, Roksolana Lebid ci racconta la storia di Luna, un’illustratrice di moda che lotta con i fantasmi del passato e le incertezze del presente. La comparsa del suo ex riapre ferite profonde, mentre l’incontro con Dan suscita nuove speranze, ma anche dubbi. La protagonista…
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Paesaggio con Ombre di Nora Venturini: Un nuovo caso per Debora Camilli tra arte e mistero. Recensione di Alessandria today
Nora Venturini ci porta ancora una volta a Roma, con la tassista Debora Camilli alle prese con un caso intricato nel mondo dell'arte.
Nora Venturini ci porta ancora una volta a Roma, con la tassista Debora Camilli alle prese con un caso intricato nel mondo dell’arte. In Paesaggio con Ombre, Nora Venturini ci regala una nuova avvincente indagine della tassista investigatrice Debora Camilli. Ambientato nella suggestiva Roma, il romanzo mescola mistero, arte e intrighi personali, dando vita a una storia che tiene il lettore…
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