#Versi liberi
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parolerandagie · 7 months ago
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La pelle come una prateria,
su cui le mani, come nomadi,
percorrono infinite traiettorie,
alla ricerca di nutrimento,
anche per il corpo,
e pur memori d’ogni curva,
d’ogni ansa,
nasce una gioia nuova,
ad ogni ritorno,
ed una antica malinconia,
ad ogni addio.
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conilsolenegliocchi · 5 months ago
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~ Dolci presenze ~
Siamo due
che si accarezzano senza mani
si baciano senza labbra
si stringono senza braccia
e restano così,
un'anima nell'altra,
tutto il tempo.
@conilsolenegliocchi 🐞
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yelenabworld · 1 month ago
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Ci sono cose che di giorno restano dimenticate poi tornano e si sdraiano accanto a te quando vai a dormire... diventano compagnie scomode, insonnie perenni o incubi ricorrenti.
Non ci puoi fare niente, non puoi combatterle e allora ti lasci andare.
Gli anni passano, il passato sbiadisce, i ricordi diventano meno pesanti, ciò che ti sembrava insormontabile non ti sembra più così terrificante. Ogni giorno che hai vissuto con coraggio ha aumentato la tua forza, plasmato il tuo spirito, rafforzato il baricentro, insegnato che domani è davvero un altro giorno.
Nessuno avrebbe scommesso su di te, all'inizio nemmeno tu eppure non hai mai smesso di camminare, anche dopo aver toccato il fondo hai trovato il modo per risalire in superficie e tornare in piedi. Sei stata brava, sul serio.
Non hai dimenticato, hai solo archiviato e ricominciato, di nuovo.
E se a volte ascoltando una canzone ti senti di nuovo sommersa dalla marea, non scoraggiarti: ricorda che non sei affogata... sei diventata una sirena.
[2025©Yelena b.]
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massimoognibene · 2 years ago
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Sera di maggio
Cade la pioggia.
Amo la pioggia
Lei è sincera:
Lei non è la primavera.
Mi rifugio in trincea,
La penultima,
La trincea del sonno.
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valentina-lauricella · 11 months ago
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Una giornata di sole
È una giornata piena di sole, una di quelle in cui egli trascorre un'ora al balcone a capo scoperto, come gli ha consigliato il medico. La sua carnagione, di solito, è pallida, ma il sottotono olivastro della sua pelle gli impedisce di arrossarsi e scottarsi, cosicché egli si abbronza, assumendo un'aria più sana. Ed è solo per esibire al medico questa illusione di salute che si sottopone al bagno di sole. Gli chiedo, mentre guardo la strada sottostante, popolata di venditori ambulanti e ragazzetti che si rincorrono, se avverta un miglioramento nelle proprie condizioni. "Sì, come ogni anno quando finisce l'inverno," ma conclude la frase con un colpo di tosse. Volgo le spalle alla ringhiera del balcone e immergo gli occhi nella penombra della stanza dove in fondo, proprio sopra il letto, sulla parete azzurra, è appeso un grande rosario dai grani di legno scuro. "E così reciti le preghiere prima di andare a dormire," dico per scherzo. "Oh sì," risponde lui con gravità, "tridui e novene".
"Quella ragazzetta ha lo sguardo vispo," sussurro accennando a colei che sembra affaccendarsi riassettando le carte sopra uno scrittoio. "Ti assiste con amore?" "Amore di carità," soggiunge lui. "Le invidio che sappia leggere il greco, il latino e il francese; sapessi farlo anch'io, le farei recuperare tutto il sonno che ha perduto in queste notti." La ragazza esce dalla stanza senza salutare, con passo zoppicante, ma leggero. Ha lasciato sullo scrittoio una Bibbia, accanto a un'Iliade.
"Nella Bibbia è scritto che i morti dormono," dico trasognata. "E nell'Ade gli eroi non sono altro che ombre," prosegue lui. "Ma allora, se questa vita è sogno, e poi continueremo a dormire, non ci sveglieremo mai? Conosceremo soltanto il sonno?"
Lui tiene gli occhi chiusi al sole. "Io credo che stiamo facendo esattamente ciò a cui la necessità ci spinge. Tutto in noi è materia," prosegue. "Da bambino trascorrevo molte ore in ginocchio, pregando di essere risparmiato dall'inferno; poi da ragazzo sognai di poter entrare in paradiso con una corona di lauro. In realtà non ci spettano premii né castighi, dal momento che siamo esseri governati dalla fortuna. L'unico bene sarebbe non ricordare mai più di essere stati, e che qualcosa vi sia".
"E se la tua coscienza sopravvivesse?"
"Immagino che la natura dei morti non li faccia riguardare più la vita. In nessun modo. L'istinto di conservazione, la speranza...sono nelle fibre di questa carne."
"Torneresti?..." gli chiedo.
"Se fosse utile."
"A te o ad altri?"
"A chiunque, anche a un topolino. Purché ne avessi certezza."
"Se gli dei vogliono continuare a giocare con noi, dovranno farlo a carte scoperte," azzardo.
"Vorrei non capirli mai, gli dei."
"Ma se hai detto che vuoi certezza..."
"Ho risposto alla tua domanda: mi chiedevi se sarei tornato, non cosa volessi. Io voglio esattamente questo silenzio, questo mistero, in cui si è identici a prima di nascere e si può ignorare sia la vita che la morte, e che esistono differenze. Se un dio si chiarisse, ci darebbe la vita, e con essa la morte."
"Infatti Dio si è espresso," spiego accennando alla Bibbia.
"No," dici: "Quello lo abbiamo sognato..."
"Sai qual è l'espressione più evidente di Dio?" Lancio la sfida, e proseguo: "Quella ragazza. Si sacrifica per te, e potrebbe non farlo. Questo si chiama libero arbitrio, non necessità".
"Lo fa per ambizione," sorride amaramente, "vuole diventare santa, per compiacere suo fratello, l'unico uomo che non l'abbandonerà. Se morissi prima di stanotte, per lei sarebbe un sollievo."
"Che dici!" Protesto. Ma dentro di me so ch'è vero.
"Io e lei siamo due infelici che non s'incontreranno mai. E ora sono stanco, vorrei riposare un po'."
Lo accompagno a letto. Gli sistemo i due grossi cuscini che tiene sotto la testa e, mentre lo faccio, avverto qualcosa di duro tra l'uno e l'altro. "E questi?" Dico, vedendo un cartoccio di confetti.
"Me li ha regalati lei. La mia dolce morte. Stanotte, lei potrà finalmente riposare."
"Piantala," gli dico brusca. "Stanotte penserò io a intrattenerti. Ti leggerò le mie poesie e i miei racconti."
"Tu scrivi?" Chiede con una sfumatura sarcastica, inarcando leggermente le sopracciglia.
"Ma certo. Ti ho dedicato tante poesie..." Gliene recito subito una.
"Sono frasi, non è poesia. Non c'è metrica. E il linguaggio è colloquiale, direi trasandato."
"Questa è poesia contemporanea," spiego. "Si chiamano versi liberi."
"I versi sciolti sono tutt'altra cosa..."
"Infatti questi non sono sciolti, ma proprio liberi. Come i pensieri, come il vento..." sorrido. "Vuoi provare anche tu?"
"Certo. Sembra facile come parlare nel sonno."
Io assaggio un confetto, mentre lui sussurra con aria canzonatoria: "Dalla vita  volevo fuggir via,
perché la morte sola beltà mi apparia;
ma la mia vile anima immortale
mi parla e dice che ancora avrò a dare
e la beltà di ciò che darò
è così grande che più non morirò!"
"Ecco, bravo," lo incoraggio ridendo. Forse attratta dalle risate, entra la graziosa ragazzetta zoppa. "Vuoi?" Dico offrendole il cartoccio di confetti. "Questo screanzato li aveva rubati per suicidarsi prima di stanotte," dico scrollando il capo.
Lei arrossisce e si torce le mani. "Il suicidio è peccato mortale..." finge di rimproverare il malato con lo sguardo fisso alla punta delle proprie scarpe. Esce portandosi via i confetti.
"E ora?" Mi chiede lui.
"Faremo versi tutto il pomeriggio e la notte. I più liberi e sciocchi che riusciremo a fare. Ma prima voglio leggerti un mio racconto."
"Come s'intitola?" Chiede rassegnato.
"Una giornata di sole"...
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jollijeff · 1 month ago
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poesia. simulacro. cordiale, vivace.
eccelso. eccesso,;nl cesso. stodetto. sul tetto.
Arrosto. Mosto. di selvaggina selvaggio, spento.
Accento cordiale sulle parole, ciao, arrivederci
Commiato, funerale, processione noiosa....
Sul muretto aspettavo cn sguardo scocciato.
Forbice. Scotch..... volta..... celeste nostalgia,
nostalgia delle stelle e dei pianeti, lo spazio,
l'avventura, la camminata di notte sotto i lampioni di prima.
Il bosco, mostra, infinite storie, e le racconto,
una ad una all'infinito; alberi bianchi.... con gli occhi...
alberi con la pelle da elefante.... piante con tentacoli
che abbracciano allegre e amorevoli
Animali che si nascondono;
e si muovono,
senza farsi vedere né sentire.
A volte fuggire; da un pericolo, alberi, nella boscaglia
a formare una ringhiera altissima, penombra, sole che
passa a tratti, effetto bello ma inquietante paure
che si manifestano, immagini, di cinghiali assalitori e
umani.
Il fiumiciattolo scorre cristallino e fresco posto
perfetto x farci una meditata.
Solitudine assoluta di esseri umani, paura, foglie x terra,
funghi, velenosi supercolorati, arrivo, bastone, papà, forza,
della natura che scorre, come il vento, l'aria, il fiume, l'acqua,
la roccia fluisce lenta, le piante, i funghi, gli animali, anime,
spiriti, affini.
Incandescenti desideri illuminano i corpi, felci
arboree che salutano, e io rispondo
Avvenenti
Discese
in asfalto ruvido e grossolano
Strade di montagna pacifiche ed ispiratrici,
si sta bene,
come nella propria sensazione di anima
Posti in alto
lontano dal mondo
degli umani affaccendati a
rovinarsi la vita.
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Come un filo di luce a te mi lego di Maria Teresa Liuzzo. Recensione di Alessandria today
Una poesia di legami indissolubili e intimità senza confini.
Una poesia di legami indissolubili e intimità senza confini. La poesia Come un filo di luce a te mi lego di Maria Teresa Liuzzo esplora l’amore, il dolore e il trascendente con un linguaggio evocativo e immagini che lasciano un segno profondo nell’anima del lettore. Con versi intrisi di malinconia e intensità, l’autrice costruisce un dialogo intimo tra due anime legate da un filo di luce, in un…
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callmebabyuta · 6 months ago
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Poiché per certi versi, l'immaginazione mi uccide.
Il pensiero di me e te che danziamo, a mani unite e cuori liberi.
Un sorriso sorge sul mio viso.
Il pensiero svanisce, accompagnato dal sorriso, alla realizzazione della mera fantasia.
L'immaginazione mi uccide.
L'immaginazione alimenta la passione.
Essa tiene in vita il nostro io.
Sarà questa, paradossalmente la maledizione umana?
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parolerandagie · 5 months ago
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Della crudeltà della luna
piena
che alla notte il buio
nega
non parlò mai poesia alcuna:
con una luce, aliena,
espone, annega,
ogni bruttura, ogni dolore,
e spietata non concede,
al torto,
fatto o sofferto,
del rifugio nell'ombra,
il conforto.
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conilsolenegliocchi · 4 months ago
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~ Passato prossimo ~
La tristezza altro non è che il peso
di tutte le emozioni che abbiamo soffocato,
di tutti i vorrei che non abbiamo osato,
dei sogni che nei cassetti abbiamo lasciato,
delle persone che abbiamo salutato,
dell'amore dato all'uomo sbagliato,
degli abbracci che non abbiamo ricevuto,
dei baci che non abbiamo rubato,
dei viaggi che non abbiamo intrapreso,
della vita che abbiamo sciupato,
di ciò che poteva essere e non è stato
e della consapevolezza che è più di quanto ci resta il tempo che è passato.
@conilsolenegliocchi 🐞
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yelenabworld · 26 days ago
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E spegnili ogni tanto sti occhi, sono così pettegoli che i segreti del tuo cuore li gridano a tutti. [Yelena b.]
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massimoognibene · 2 years ago
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Luglio
La vita è qui, ora,
tre secondi fa,
tu non si sa
forse in un ripostiglio
forse in un tugurio.
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valentina-lauricella · 2 years ago
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Cos'è la vita se non andare
a questi estremi sogni che si toccano,
morte e amore, incertezza e compassione,
onnipotenza e passione? E qual è il vero
e dell'altro, specchio ed illusione,
non si può dir, finché a un capo si vive.
Forse nel sonno la coscienza vaga
nei regni della morte e dell'amore
dell'uno e l'altra rendendoci sazi
del gran riposo dopo la fatica.
Non v'è scelta che appaghi: o l'uno o l'altro
di tutto è la rinuncia, non v'è ombra
fuggente che luce non nasconda.
Tutto il possibile è quello che vogliamo,
una scoperta, un crescere continuo
come tutte le cose di natura
che ferme vivono, che scorrendo muoiono
contemporaneamente, qui, nella mente,
altrove; sentire sempre come una sorpresa
che ci strappi un grido di stupore,
sia pure questo una calma musica,
come la linfa battente negli steli.
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acmecorpgraphicsarchive · 6 months ago
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 via  Gridllr.com   —  rediscover your old Likes!
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Giancarlo Pavanello, Versi liberi e sonetti, (cardboard folder containing 6 silkscreens on cardboards), Campanotto Editore, Udine, Edition of 60 signed and numbered copies [Fondazione Bonotto, Molvena (VI). © Giancarlo Pavanello]
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elenascrive · 11 months ago
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Caro Maggio,
mi sono resa conto
che sei tra quei pochi mesi
a cui non ho ancora dedicato versi
Allora rimedio subito
scrivendoti oggi
nel giorno del Tuo debutto
Sperando di fare cosa buona
anche se non so da dove partire
poiché non Ti ho mai considerato
tra i Miei mesi del cuore
Spero mi perdonerai!
Ricordo che quando ero bambina
volevo che lo fossi,
poiché la Mia migliore amica di allora
festeggiava il proprio compleanno
lungo i Tuoi giorni,
perciò desideravo fortemente
avere questa cosa in comune con Lei
per poter festeggiare insieme
Poi crescendo legato a Te
è rimasto solo quel piacevole ricordo,
sino a quando non ho incontrato
un’altra Persona importante
la quale celebrando anch’essa
i propri anni,
ha fatto sì di tornare a riviverti
con occhi diversi
D’allora ogni anno
Ti attendo con trepidazione
per scoprirti
e far scoprire a quella Persona
quanto sia forte il legame che ci unisce
Senza dimenticare poi che
sei anche il Mese delle spose,
delle cerimonie
che fanno sognare
Sei il Mese
della Madonna,
della Mamma,
della Mia di Mamma,
del lavoro,
delle rose
dai bellissimi, preziosi colori
ipnotizzando cuori
Sei l’allegria
percepita nell’attesa dell’estate
che sta per arrivare,
riservandoci Sole e
temperature miti
che ci permettono di scoprici,
beneficiando della leggerezza
nel sentirci più liberi
Sei il Mese dei trionfi calcistici,
di tantissimi ricordi legati ad essi
Purtroppo sei anche il Mese
degli odiati pollini,
la cui vista
mi fa piuttosto innervosire
Ma mi rendo conto
che ci vogliono
se amiamo la Natura
e desideriamo che ci culli
con la propria sfarzosa bellezza!
Tutto questo solo per dire che
Sei il Mese della Grazia
in ogni senso!
Mi auguro nel frattempo che
Tu possa donarmene abbastanza
Intanto Ti dico
Benarrivato Maggio,
mi raccomando non essere
solo un Miraggio,
trasmettimi il Tuo coraggio!
@elenascrive
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Tra sistole e diastole risiede il mio dolore di Maria Teresa Liuzzo. Recensione di Alessandria today
Una sinfonia poetica di dolore e resistenza.
Una sinfonia poetica di dolore e resistenza. La poesia Tra sistole e diastole risiede il mio dolore di Maria Teresa Liuzzo si presenta come un viaggio lirico tra la sofferenza, l’amore e la resilienza. Attraverso immagini forti e simbolismi intensi, l’autrice esplora le profondità dell’animo umano, oscillando tra vita e morte, tra la fragilità e la forza interiore. Analisi del testo.La poesia…
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