#legame indissolubile
Explore tagged Tumblr posts
Text
-"Bisogno carnale di Noi.... necessità."
-"Carnale e romantica."
-"Romantica... non posso fare a meno di esserlo."
-"Neppure carnale, e va bene così.... la mia Bimba Magica."
⛓️🐺🖤⛓️
34 notes
·
View notes
Text
"Se Sei Lontano" di Laura Neri: Il Richiamo Intimo dell'Amore. Recensione di Alessandria today
La poesia che celebra la forza del legame oltre ogni distanza.
La poesia che celebra la forza del legame oltre ogni distanza. “Se Sei Lontano”, poesia di Laura Neri, è un delicato componimento che parla d’amore, di attesa e della gioia del ritrovo. Con uno stile intimo e diretto, la poetessa esprime l’urgenza di un legame profondo che supera ogni distanza, evocando immagini di tenerezza e di calore emotivo. La poesia si apre con un invito semplice ma…
#Alessandria today#Amore#Amore Eterno#Attesa#bacio#battito#Bimba#Calore Umano#carezza#conforto#connessione#Cuore#cura#Distanza#Emozioni#felicità#Fiducia#forza dell’amore#Gioia#Google News#Intimità#introspezione#Italia#italianewsmedia.com#Laura Neri#legame#legame indissolubile#linguaggio dell’amore.#linguaggio poetico#lontananza
0 notes
Text
Silvano Benedetti "Guglielmo Marconi e la Marina italiana. Storia di un legame indissolubile" , Töpffer Edizioni (OLTRE)
Il prossimo 25 aprile ricorre il 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi. Töpffer Edizioni (OLTRE) Tutto è stato già scritto sulla vita di Guglielmo Marconi, dalla sua nascita il 25 aprile 1874 a Bologna, fino alla sua morte a Roma il 20 luglio 1937; per questo, senza entrare eccessivamente negli aspetti più tecnici dei suoi studi e delle sue scoperte, il testo presenta i cardini…
View On WordPress
#Silvano Benedetti "Guglielmo Marconi e la Marina italiana. Storia di un legame indissolubile"#Töpffer edizioni (OLTRE)
0 notes
Text
Fa male non averti... Fa male vivere questo rapporto malato... Solo quando sei presente... Solo quando finalmente mi doni il tuo amore... Quando lasci il segno sulla mia pelle trovo pace... Solo allora la mia solitudine si placa... Solo allora mi sento tua... I nostri occhi si incrociano tra il dolore e l'eccitazione e si leggono dentro... Guardano oltre l'amore convenzionale fatto di possesso e gelosia... Noi ci apparteniamo sempre... Anche se le nostre mani toccano altri corpi... Anche se le nostre bocche baciano altre bocche... II nostro legame resta unico e indissolubile... Malato e impossibile da spezzare... Perché alla fine l'unico posto dove ci sentiamo a casa è uno nei pensieri sporchi e perversi dell'altro...
~ Virginia -
73 notes
·
View notes
Text
La leggenda del Filo Rosso ci insegna la bellezza della connessione umana spirituale ed emotiva. Il filo rosso può allungarsi o accorciarsi, può essere più o meno aggrovigliato a seconda delle circostanze che entrambi gli individui devono affrontare, ma non si spezzerà mai. Questa unione rimane costante nonostante il passare del tempo, la distanza e l'età.
Il filo rosso rappresenta un legame forte, indissolubile, è la rappresentazione simbolica di un sentimento intenso, universale... il nostro cuore è connesso a quello di un'altra persona...
@occhietti
45 notes
·
View notes
Text
La deumanizzazione passa dalle parole. "Uccidere" si è trasformato in "neutralizzare"... Il Territorio Palestinese non è più "occupato" ma "conteso... I "palestinesi" diventano "arabi", strappando da loro non solo l'identità, ma il legame indissolubile con la terra.
Pieds_dans_l'eau
73 notes
·
View notes
Text
«Ci sono miliardi di persone
che vivono su questa terra,
ma ne incontriamo solo alcune:
quelle che faranno parte del nostro destino.
Alcune per breve tempo,
altre per molto, altre per sempre.»
«Vi è un numero prestabilito
di persone che conosceremo?» chiesi incuriosito.
«Quelle con cui hai creato
un legame indissolubile e che
si ripresentano vita dopo vita.»
Il monaco che amava i gatti, Corrado Debiasi
24 notes
·
View notes
Text
Mentre eravamo abbracciati sul divano, si è scaccolata sulla mia tuta.
9 notes
·
View notes
Text
Einstein e la gatta
Giochiamo subito a carte scoperte. Questo articolo trae spunto da una dolorosa riflessione scaturita dalla recente morte della mia gatta Luna, avvenuta esattamente un mese fa mentre ero con lei, dal veterinario. E tratta del legame indissolubile fra il principio di causa-effetto e lo spaziotempo. L'immediata sensazione di aver perso qualcosa di importante della mia vita mi ha portato a chiedermi se avrei potuto consolarmi con l'affermazione "lei esiste ancora". Non un senso metafisico o spirituale, ma scientifico. Mi sono chiesto, cioè, a partire dalla relatività della simultaneità introdotta da Einstein, se in qualche modo un evento del mio passato potesse tornare ad essere simultaneo a me, pur se fosse tanto lontano da essere irraggiungibile. La consolatoria ipotesi –o forse sarebbe meglio chiamarla fantasia– da testare scientificamente era quindi la possibilità di spostarsi in un sistema di riferimento dove Luna fosse ancora viva, anche al costo che in tale sistema di riferimento lei fosse troppo lontano per poterci interagire.
Ognuno affronta un lutto con gli strumenti che ha a disposizione.
Leggi il resto sul mio blog scientifico La Scimmia Sapiens.
7 notes
·
View notes
Text
-"Capirai che avrò avuto un senso ...quando guardantoti allo specchio vedrai la donna che avresti sempre voluto vedere."
A.
⛓️🐺🖤⛓️
59 notes
·
View notes
Text
Il silenzio è un abisso, un oceano profondo dove affondano le parole, eppure è in questo abisso che a volte si trovano le verità più limpide.
C'è un silenzio che è come un giardino segreto, dove due cuori si incontrano e fioriscono. È un'armonia che nutre l'anima, un'intesa profonda che non ha bisogno di parole. Un sapere profondo, un'empatia che ti fa sentire come se stessi leggendo nel pensiero dell'altro. È il silenzio di due anime che si riconoscono, che condividono un linguaggio segreto fatto di sguardi, di sorrisi, di gesti impercettibili. In questo silenzio, tutto è già detto e compreso. Non ci sono dubbi, non ci sono paure, solo un'immensa fiducia. È come navigare su una stessa barca, verso la stessa stella.
E poi c'è un altro silenzio, un silenzio che gela l'anima. Si insinua lentamente o arriva improvviso e violento. È il silenzio di due mondi che si scontrano, di due navi che navigano in direzioni opposte. In questo silenzio, ogni domanda è inutile e ogni risposta è già scritta. È il silenzio che ci suggerisce che è tempo di andare via senza voltarci indietro.
Come distinguere questi due silenzi? È semplice: dal desiderio che lasciano dentro. Il primo ti attira a sé, ti fa sentire completo. Il secondo ti respinge, ti fa sentire inadeguato. È come l'acqua: una ci disseta, l'altra ci annega.
Quando il silenzio è del primo tipo, nasce un legame indissolubile, un amore che trascende il tempo. È un tesoro nascosto, da custodire con cura. Quando il silenzio è del secondo tipo, è meglio voltare pagina. Non ha senso insistere, è come cercare di incollare i cocci di uno specchio: si può fare, ma 'immagine sarà sempre distorta.
In entrambi i casi, il silenzio è un maestro. Ci insegna a conoscerci, a capire gli altri, a vivere il presente. È nel silenzio che troviamo le risposte alle nostre domande, che scopriamo chi siamo veramente. Possiamo ascoltare la nostra anima, la nostra voce più profonda.
Quando incontriamo un silenzio che ci fa sentire vivi, che ci unisce a un'altra anima, difendiamolo con tutte le nostre forze. Quando invece incontriamo un silenzio che ci fa sentire soli, è arrivato il momento di lasciar andare. Non dobbiamo aver paura di dire addio, perché solo così potremo fare spazio a nuove connessioni.
Ma il silenzio può essere un potente alleato anche nel nostro dialogo interiore. Se ci mette a disagio, è un segnale che stiamo evitando parti di noi. Potremmo cercare di riempirlo con un flusso incessante di pensieri per non affrontare le nostre paure o insicurezze. In questo caso, il silenzio diventa un luogo di menzogna, un palcoscenico dove recitiamo una parte che non ci appartiene.
Al contrario, quando il silenzio interiore è sereno e accogliente, significa che abbiamo fatto pace con le nostre parti più profonde. Abbiamo accettato i nostri limiti e le nostre fragilità, senza giudicarci. In questo silenzio, troviamo una verità autentica, una connessione profonda con il nostro sé più autentico.
Così come nel silenzio con gli altri possiamo distinguere l'amore dalla paura, anche nel silenzio interiore possiamo distinguere l'accettazione dalla negazione. Quando il silenzio ci unisce a noi stessi, è un dono prezioso da custodire. Quando ci allontana, è un invito a fare i conti con noi stessi e a intraprendere un percorso di crescita personale.
Quindi, abbracciamo il silenzio, coltiviamolo. Non lasciamo che le parole lo soffochino, non lasciamo che i rumori lo disturbino.
Le parole sono solo un sentiero, è il silenzio la nostra casa. Sia che la abiteremo insieme ad altri o che, una volta entrati, ricominceremo da soli, il silenzio è la meta finale di ogni comunicazione autentica. È nel silenzio che troviamo la verità, la comprensione e, talvolta, l'accettazione della nostra solitudine.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
#tumblr#blog#newpost#conoscitestesso#spiritualità#meditazione#consapevolezza#anima#misticismo#riflessioni#pensieri#citazioni#filosofia#psicologia#introspezione#sociale#uguaglianza#dirittiumani#arte#creatività#pittura#musica#scrittura#poesia#digitalart#universo#natura#amore#comunità#connessione
6 notes
·
View notes
Text
Certe persone non si cercano ma non si perdono, anche se non sono più in contatto materialmente si continuano a influenzare, come pianeti, come fossero tenute unite da un legame invisibile ma indissolubile, un fil rouge.
E lei gli disse: "Dimmi qualcosa che mi resterà...".
E lui prese una penna, le strinse il palmo della mano e scrisse sopra un foglio insieme a lei: "Certe persone si sfiorano per un attimo ma torneranno a cercasi nel vento. Certe persone non si cercano ma non si perdono. Anche se perderai questo foglio un giorno capirai, quando la voce non servirà e il silenzio da rimpianto diventerà ricordo".
Massimo Bisotti
15 notes
·
View notes
Text
Credevo che il legame che univa i membri della mia famiglia fosse indissolubile e mi sentivo molto fortunata per questo, poi un giorno, all'improvviso è arrivata la morte.
5 notes
·
View notes
Text
La vita è una corsa e una passeggiata, è fermarsi e avere fretta, è perdersi e avere una chiara rotta. Comunque la si veda è un viaggio, breve per certi versi e lungo per altri. In questo viaggio talvolta capitano miracoli, doni che qualcuno da lassù decide di regalarti. Uno di questi è guardarti intorno e vedere, da ogni lato, le stesse facce, le stesse amiche e gli stessi amici. Cresciuti insieme, lo stesso gruppo da sempre. Abbiamo imparato una cosa da ragazzini e forse è per questo che da adulti ancora siamo qua, siamo noi e noi resteremo: abbiamo imparato che ognuno di noi ha le sue caratteristiche, i suoi pregi e difetti, le sue particolarità e se siamo insieme da tutta la vita, è perché nessuno di noi cambierebbe le caratteristiche degli altri.
Questo ci rende una famiglia, l’unione delle nostre diversità.
Il bello di questo viaggio è che ogni giorno porta con sé nuove sfide, nuovi sorrisi e nuove lacrime. È la condivisione di ogni istante che rende ogni momento unico, indimenticabile. Quando siamo insieme, il tempo sembra fermarsi, eppure vola via con una rapidità sorprendente. Ogni risata che esplode tra di noi, ogni abbraccio che ci diamo, ogni parola detta e non detta, tutto contribuisce a creare quel legame invisibile ma indissolubile che ci unisce. Abbiamo attraversato tempeste e giorni di sole, ci siamo rialzati dopo ogni caduta, e abbiamo festeggiato ogni vittoria, piccola o grande che fosse.
Siamo stati testimoni dei cambiamenti l’uno dell’altro, delle nostre evoluzioni e involuzioni, delle nostre scoperte e delle nostre perdite. Ma nonostante tutto, siamo rimasti sempre noi, uniti come le dita di una mano, diversi e complementari, capaci di supportarci e di migliorarci a vicenda, sempre e per sempre.
Guardando indietro, ci accorgiamo di quanto siamo cresciuti, di quante strade abbiamo percorso insieme. Ogni ricordo è un tassello di un mosaico meraviglioso, ogni esperienza una lezione che ci ha resi più forti. E forse è proprio questo il segreto della nostra amicizia: l'accettazione e l'apprezzamento delle nostre differenze, la capacità di vedere oltre le apparenze e di comprendere l'essenza di ognuno di noi.
In questo viaggio non sappiamo cosa ci riserverà il domani. Ma sappiamo che, qualunque cosa accada, avremo sempre l’un l’altro. E questo, in fondo, è il dono più grande che la vita potesse farci.
5 notes
·
View notes
Text
Sapete dove potete trovare la parola d’amore più bella di tutte? Ecco, in italiano c’è «l’io» e c’è il «noi». Nel greco antico no, c’era una forma che non esiste in nessun’altra lingua: il duale! Non significa «noi» ma «noi due insieme».
Il duale è il numero dell’intesa assoluta, dei legami. I greci usavano il duale per nominare due persone, due amici, due cose uniti da un legame indissolubile: due occhi che guardano nella stessa direzione, due braccia che si tendono in un abbraccio, due mani che si stringono. Due metà che si completano. Amore e Psiche, Orfeo ed Euridice, Achille e Patroclo, venivano sempre nominati al duale.
Ecco, un giorno una mia alunna mi chiese: a che scopo studiare qualcosa che gli stessi greci usavano molto, molto raramente? Ma vedete il duale è qualcosa di più di un numero, esprime qualcosa che noi abbiamo perduto, il senso delle relazioni tra le cose e tra le persone. La forza del «noi». Naturale che oggi fatichiamo a comprendere il senso e il perché del duale in un mondo dove ci sono rapporti ma non relazioni, conoscenti ma non amici, innamoramenti ma non amori! Viviamo in una società che sa dire soltanto «io» e non ha più tempo per il «noi». Sappiamo troppo e sentiamo troppo poco!
Ecco a cosa serve il duale: gli antichi greci ci ricordano che le cose più belle della vita non vengono e non nascono nell’Io ma hanno bisogno del «noi»! Ci ricordano che non esistono posti perfetti o momenti perfetti! Perché non sono le cose o i luoghi a rendere speciali la vita ma le persone. E ai ragazzi che si domandano a cosa serva il duale, perché fare lo sforzo per impararlo, voglio rispondere così: l’Uno divide, separa, interrompe, è come una campana di vetro, ti isola da tutto ciò che conta e ha valore, il Due quando diventa «Noi» è un ponte, una finestra, stringe i cuori, rende vicine le anime, le mette in relazione. Perché non ha senso vivere senza questo. E se vogliamo salvarci: abbiamo bisogno di tornare a dire noi!
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X
5 notes
·
View notes
Text
un po’ mi fa riflettere il fatto di avere la certezza che se io avessi bisogno di una mano tu saresti lì e viceversa
un po’ penso che il nostro legame sia un po’ indissolubile,
mi manchi un po’
19 notes
·
View notes