#Stefano Innocenti
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sabato 15 giugno, a treviso: 7 poeti in uno spazio x
Treviso, 15 giugno: terza edizione di Sette poeti in uno spazio X: con Stefano Bottero, Francesco Brancati, Antonio Francesco Perozzi, Riccardo Frolloni, Beatrice Magoga, Diletta D’Angelo, Riccardo Innocenti, Valerio Massaroni, June Scialpi — in dialogo sulla reazione delle nuove generazioni di poet3 di fronte alla frammentazione, al disorientamento, alla precarietà, sulle nuove (?) forme di…
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CERAMICA DI SANTO STEFANO DI CAMASTRA
Anche oggi non ti ho detto che ti amo, Preso dagli affanni del giorno, dal leccare la vita per capirne ipocrisie e falsità, ho dimenticato di dirti che ti amo. O meglio, nel silenzio del giorno e nel nulla dei suoi attimi, non ho trovato tra le sue ombre e le parole vuote del mondo, il momento giusto per parlare al tuo cuore, per dirti di quanto ci lega, per confessare quello che ferma il tempo per creare un istante, un minuto delle nostre vere vite. Non volevo sconsacrare le parole che dovevo dirti, non volevo svendere il tesoro che mi doni, liquidare tutto nella banalità del quotidiano, per amarti per contratto, o glorificarti per noia. Non volevo svendere per poco, quello che sarebbe diventato il senso del giorno, nascondere tra consigli per gli acquisti e stragi degli innocenti, l’unico respiro dell’anima mia. Era troppo importante, anche se era naturale, era troppo semplice anche se è un giuramento quotidiano fatto alla tua vita perché sia la mia vita. È troppo banale sprecare quello che vuol dire amarti, è infantile ripeterlo, è assurdo pretenderlo anche se è necessario confermarlo ogni giorno, scriverlo nell’aria che ci divide, sognarlo nelle nostre notti, scambiarcelo nelle nostre carni, così che i nostri corpi siano il forziere, la vigna ed il mare di quello che proviamo, dell’ebrezza che ci scambiamo, delle emozioni su cui navighiamo. Un altro giorno muore senza averti detto che ti amo, Un altro giorno scivolato via senza sapore, diventato un anonimo giorno di pieno inverno, dove non vi sono colori, il sole è malato, il vento impazzisce e il mare diventa nemico. Eppure lo so, lo so bene, che solo quando ti dico che ti amo, il tempo ha un altro sapore, i miei affanni si sciolgono e tu mi rivesti con i sorrisi della primavera. Perché l’amore è un assegno in bianco che qualcuno ti dà e che tu devi spendere il giorno stesso perché domani non avrà più lo stesso valore e nessuno ti potrà garantire che domani ce ne sar�� uno eguale. Un assegno gratuito che devi spendere in quel momento scrivendo il valore che tu dai a chi te lo ha dato. Ma se scrivi troppo o troppo poco, sei tu dopo, che dovrai pagare il doppio della cifra che hai scritto. Per questo, non dirti oggi che ti amo, è tenersi in mano quell’assegno incapace di spenderlo, incapace di sognare, incapace di volare, incapace di trasformare il grigiore dei palazzi in un intimo paradiso
Even today I didn't tell you that I love you, Caught up in the worries of the day, in licking life to understand its hypocrisies and falsehoods, I forgot to tell you that I love you. Or rather, in the silence of the day and in the nothingness of its moments, I didn't find among its shadows and the empty words of the world, the right moment to speak to your heart, to tell you how much binds us, to confess what stops time to create an instant, a minute of our true lives. I didn't want to desecrate the words I had to say to you, I didn't want to sell off the treasure you give me, liquidate everything in the banality of everyday life, to love you by contract, or glorify you out of boredom. I didn't want to sell off for a little, what would have become the meaning of the day, hide among shopping tips and massacres of innocents, the only breath of my soul. It was too important, even if it was natural, it was too simple even if it is a daily oath made to your life for it to be my life. It is too banal to waste what it means to love you, it is childish to repeat it, it is absurd to demand it even if it is necessary to confirm it every day, to write it in the air that divides us, to dream it in our nights, to exchange it in our flesh, so that our bodies are the treasure chest, the vineyard and the sea of what we feel, of the intoxication we exchange, of the emotions we sail on. Another day dies without having told you that I love you, Another day slipped away without flavor, become an anonymous day in the middle of winter, where there are no colors, the sun is sick, the wind goes crazy and the sea becomes an enemy. And yet I know, I know well, that only when I tell you that I love you, time has another flavor, my worries melt away and you dress me with the smiles of spring. Because love is a blank check that someone gives you and that you have to spend that same day because tomorrow it will no longer have the same value and no one can guarantee you that tomorrow there will be an equal one. A free check that you have to spend at that moment by writing the value that you give to the one who gave it to you. But if you write too much or too little, it is you later, who will have to pay double the amount you wrote. For this, not telling you today that I love you, is holding that check in your hand incapable of spending it, incapable of dreaming, incapable of flying, incapable of transforming the grayness of the buildings into an intimate paradise
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Sa Zaccaria
Tema: Sa Zaccaria, in memoria dei nostri avi e del loro sacrificio questo edificio loro costruito.
Thomo Sa Zaga-iria : Basilica di Santo Zaccaria Ubicazione: piazza Santo Stefano ( trd. Afr. let. sta per o cognome ) questa sta per o a voce di come Mommo sono i Milanesi o Domenico sta per Mimmoo Miriam Mimi. Prima pietra: v secolo Stili correnti: manierismo, barocco Anche la basilica di Santo Stefano vanta delle origini molto antiche (intorno al v secolo) anche se, all'epoca, non si chiamava attato Santo Stefano, bensì San Zaccaria, come precisato da una fonte di eccezione, nientemeno che l'archivescovo Ariberto di Intimiano, nel suo testamento del 1034. Federico Borromeo, negli Atti di Visita, precisa tra l'altro che la basilica sarebbe stata fondata ai tempi del vescovo Martiniano, che si dierte vissuto nella prima metà del v secolo. Uno dei nomi, insieme a "Santo Stefano Maggiore" e "Santo Stefano in Brolo" o "Santo Stefano alla Porta" con i quali la chiesa è ricordata è "Santo Stefano alla Ruota". Si deve in questo caso andare a degli eventi accaduti all'epoca di sant'Ambrogio. Narra la legenda, infatti, che durante dei combattimenti particolarmente crudeli tra ariani e cattolici, il sangue di questi ultimi si fosse rappreso in forma di ruota, andato poi a finire nei pressi della zona ove ora sorge la basilica, come ricordato da un perduto bassorilievo a forma di ruota presente sino ai restauri ottocenteschi. Dell'originaria chiesa di Santo Stefano, o per meglio dire di San Zaccaria, non rimane praticamente nulla se non all'interno della navata, una pietra detta "degli innocenti". Questa reliquia conterrebbe i resti di quattro martiri cristiani uccisi da Valentiniano nel iv secolo. La struttura fu devastata da un incendio nel 1075 e ricostruita successivamente in stile romanico, ma subì notevoli rifacimenti, assumendo un aspetto simile a quello di epoca barocca, quando fu ampliata e restaurata secondo le indicazioni di Federico Borromeo. Al periodo romanico risale la solitaria columna davitti al campanile, che faceva parte di un portico antistante l'edificio sacro: la stessa tipologia che tuttora riscontriamo, per esempio, in Sant'Ambrogio. Varcata la soglia dell'edificio barocco, all'interno si notano i segni di diversi interventi che si sono susseguiti fino all'Ottocento. Una delle parti che meritano maggiore attenzione all'interno di San Lorenzo è la Cappella Trivulzio, realizzata da Giuseppe Meda a partire dal 1595, con soluzioni di grande eleganza. La cappella è dedicata a San Teodoro, come da istruzioni di un bescito testamentario di Teodoro Trivulzio e hosta al suo interno una tela di Camillo Procaccini dedicata appunto al santo titolare.
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Festa dell’Albero 2024, piante in ricordo delle vittime innocenti di mafia: una dedicata a piccolo Stefano Pompeo La sezione agrigentina del Co.N.Al.Pa., dedicata al Beato Rosario Livatino, promuove, il 21... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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LA MEGLIO GIOVENTU’, di Marco Tullio Giordana, Con: Luigi Lo Cascio, Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Maya Sansa, Fabrizio Gifuni , Jasmine Trinca, Alessio Boni, Camilla Filippi, Valentina Carnelutti, Andrea Tidona, Lidia Vitale, Greta Cavuoti, Riccardo Scamarcio, Claudio Gioé, Danilo Maria Valli, Stefano Abbati, Aldo Innocenti, 2003
LA MEGLIO GIOVENTU’, di Marco Tullio Giordana, Con: Luigi Lo Cascio, Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Maya Sansa, Fabrizio Gifuni , Jasmine Trinca, Alessio Boni, Camilla Filippi, Valentina Carnelutti, Andrea Tidona, Lidia Vitale, Greta Cavuoti, Riccardo Scamarcio, Claudio Gioé, Danilo Maria Valli, Stefano Abbati, Aldo Innocenti, 2003
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Emilia-Romagna, Giorno del Ricordo. Bonaccini: "Curare la verità storica del nostro passato vuol dire anche guardare con speranza al futuro"
Emilia-Romagna, Giorno del Ricordo. Bonaccini: "Curare la verità storica del nostro passato vuol dire anche guardare con speranza al futuro". Oggi 10 febbraio ricorre la solennità nazionale istituita nel 2004 per commemorare le vittime delle foibe e l'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani costretti a fuggire dalle loro terre durante la Seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra. Gli appuntamenti in Emilia-Romagna "Vogliamo ricordare le tante vittime innocenti e il dramma dei nostri connazionali costretti a lasciare le proprie terre e le proprie case. La tragedia delle foibe, con migliaia di morti, e l'esodo degli italiani d'Istria e Dalmazia richiedono che si faccia memoria di quei fatti per ricordarci come i muri e le divisioni siano sempre un'aberrazione che si contrappone alla libertà, alla civiltà, alla democrazia. E per non lasciar cadere il monito che la storia ci consegna contro la follia di ogni totalitarismo e autoritarismo, contro la violenza cieca che si abbatte su coloro considerati diversi su basi etniche o per le proprie origini. Un orrore che si ripete ogni qualvolta si perde di vista la propria umanità". Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in occasione del Giorno del Ricordo, oggi 10 febbraio, istituito dal Parlamento nel 2004 con l'obiettivo di conservare e rinnovare la memoria del dramma delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Per le iniziative e gli appuntamenti in programma da Piacenza a Rimini si possono consultare i siti degli istituti storici raggiungibili dal portale della "Rete degli istituti storici dell'Emilia-Romagna", sostenuto dalla Regione nell'ambito della legge sulla Memoria del Novecento. La legge regionale sulla Memoria dell'Emilia-Romagna Approvata nel marzo 2016, la legge sostiene la conoscenza di fatti e avvenimenti storici avvenuti nel corso del Novecento in ambito emiliano-romagnolo. Una legge unica nel panorama nazionale, che promuove ricerche e approfondimenti storici ma anche progetti culturali e artistici che attraverso i diversi linguaggi, affrontano avvenimenti e tematiche storiche. La legge interviene sia a sostegno delle attività degli Istituti storici regionali che di soggetti pubblici e privati.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Quest'anno a Firenze la notte Europea dei ricercatori
Notte dei Ricercatori, in piazza a Firenze progetti e test. In Santissima Annunziata 28 stand mostreranno l'importanza della ricerca. La vettura monoposto da Formula Student realizzata dal team degli studenti Unifi; gli strumenti operativi del centro per la Protezione civile Unifi; il dispositivo con cui i ricercatori riescono a catturare il profumo del vino prima che vada perso. Sono alcuni dei progetti che saranno illustrati dai ricercatori dell'Università di Firenze in occasione della Notte europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, in programma il 29 settembre. A Firenze, spiega l'Ateneo fiorentino, la sede principale dell'evento sarà piazza Santissima Annunziata dove i ricercatori dell'ateneo e dei centri di ricerca partner illustreranno i loro progetti e si racconteranno attraverso esposizioni, laboratori, esperimenti.
Piazza Santissima Annunziata Nei 28 stand si potrà anche partecipare al test per capire qual è il nostro approccio al bello nel mondo naturale o accarezzare il cane-drone. La piazza ospiterà poi un padiglione dedicato interamente ai ragazzi, con momenti interattivi per scoprire la scienza. L'Istituto e il Museo degli Innocenti collaborano con un programma specifico, visite guidate e seminari. La serata si conclude poi con lo spettacolo 'I confini non esistono' di e con Stefano Mancuso e Matteo Caccia. La manifestazione propone anche una serie di pre-eventi: al cinema La Compagnia ci sarà la proiezione di due documentari; dal 27 al 30 settembre ci saranno passeggiate a tema dedicate alla botanica, architettura, astronomia, fisica e arte. Una giornata sarà dedicata ai musei con visite guidate alle collezioni del sistema museale dell'Ateneo fiorentino, al Museo Galileo, all'osservatorio Ximeniano, alla Fondazione Scienza e tecnica, all'Accademia della Crusca, al Museo di Palazzo Vecchio e al Museo Bardini. Per Firenze l'evento clou è in Santissima Annunziata - ha spiegato la rettrice Alessandra Petrucci - che si anima con chioschi e percorsi dove i ricercatori avranno modo di far conoscere le loro ricerche per far vedere cosa significa far ricerca e quanto è importante per la società civile. Read the full article
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La conta delle api.
Potete provarci ma non ci riuscirete, ad un certo punto vi si incrocia lo sguardo e il conto è perduto. Questa è la ragione per cui, si racconta, porti fortuna contare tutte le api senza indicarle o toccarle, stando semplicemente fermi in piedi davanti al monumento equestre di Ferdinando I. Stiamo parlando del monumento equestre presente in piazza Santissima Annunziata, davanti al museo degli Innocenti di sbieco a palazzo Grifoni. Ferdinando I de' Medici nato a Firenze 30 luglio 1549 e morto sempre a Firenze il 7 febbraio 1609 è stato prima cardinale di Santa Romana Chiesa dal 1562 al 1587 e poi Granduca di Toscana dal 1587 al 1609. Ferdinando I fu un Granduca illuminato, dimostrò in più occasioni di desiderare il bene dei suoi concittadini e le sue opere furono tutte dirette alla corretta organizzazione del Granducato e alla suo sviluppo agricolo. Sarebbero da citare molte opere sue, anche in capo artistico e di politica estera, ma citerò solo la sua azione nel promuovere la formazione di una marina da guerra per sconfiggere le flotte dei pirati. Perchè citare questo merito fra tanti? Per la semplice ragione che è direttamente legata alla sua statua equestre in piazza Santissima Annunziata.
Quando la statua fu commissionata al Giambologna e poi portata a termine dal suo allievo Pietro Tacca nel 1607, il bronzo per realizzarla fu ottenuto da tutti i cannoni delle galee turche conquistate dall'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, istituzione nata proprio per combattere la pirateria. Questo viene ricordato con una scritta nel sotto-sella dove è inciso "DE METALLI RAPITI AL FERO TRACE". Tornando alle api queste rappresenterebbero l'allegoria del potere fiorentino centrato nel Granduca (ape regina centrale), ma possibile grazie a tutti i fiorentini che lo proteggano e sostengono, sulla scultura è infatti indicato il termine "MAIESTATE TANTUM". Adesso andate a contare le api perchè solo contandole sul posto, senza perdere il conto e senza indicarle, attirerete la fortuna dalla vostra parte, conta poco sapere che sono 90 più il Granduca centrale, vanno contate.
Jacopo Cioni Read the full article
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“Le Iene presentano: Inside” sul caso del massacro di Ponticelli
DIRETTA TV Domenica 12 marzo, in prime-time su Italia1, torna “Le Iene presentano: Inside” con l’inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano dal titolo “Mostri o Innocenti?”, interamente dedicata alla vicenda di cronaca avvenuta il 2 luglio 1983, nota come il “massacro di Ponticelli”. Si tratta di uno dei casi di cronaca nera più efferati avvenuti in Italia, quando due bambine vennero…
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Sergio Borsato Feat. Massimo Priviero - La bambina di Kiev
Il ritorno del cantautore veneto Una ballad aperta dalla voce di una bambina che racconta la sua tragedia
Una canzone che non vuole esprimere giudizi ma fotografare la miseria degli uomini e la loro ostentata ignoranza, attraverso il volto di una bambina costretta a lasciare la sua casa e il suo Paese, a causa di una guerra che - come tutte le guerre - è ingiusta.
Il tema centrale del brano sono gli innocenti che pagano il prezzo della follia delle armi.
«Non è certo una storia nuova e per questo uso il verbo ignorare. È storia che si ripete, come fosse sindrome compulsiva, come maledizione dell’umanità. Una tragedia che ritorna e che sembra non aver mai fine. E gli occhi intrisi di lacrime, di una bambina, a prescindere dalla nazionalità, sono l’atto di accusa verso gli adulti che per bramosia di potere, calpestano tutto e tutti» Sergio Borsato.
Etichetta: Self
Sergio Borsato nasce in Svizzera nel 1962. Figlio di immigrati veneti, trascorre la sua infanzia in parte con i nonni paterni, a Cartigliano - un ridente paesino delle campagna veneta alle porte di Bassano del Grappa situato sulle sponde del fiume Brenta - e in una piccola cittadina svizzera vicino a Zurigo. A 6 anni inizia a suonare l'armonica a bocca e a 10 il padre gli regala la prima chitarra, una sei corde spesso a cinque... Pink Floyd, Eagles, America, Crosby e gli italiani De Andrè, Bubola, De Gregori, Guccini, Bertoli, Vasco lo accompagnano. Inizia a scrivere la prime canzoni nel 1978, all'età di 16 anni. A 18 anni inizia a frequentare circoli filologici locali e, a Bassano del Grappa, conosce e frequenta il poeta scomparso Gino Pistorello con il quale inizia un interscambio di idee linguistiche e culturali. Prende coscienza che il Veneto è una lingua di trasferimento e di appartenenza e inizia a scrivere le prime canzoni in coiné Veneta. Collabora con vari gruppi musicali locali e nel 1986-87 si avvicina a gruppi che perseguono finalità autonomiste ed indipendentiste ed è in questo ambiente che nascono le prime idee musicali. Borsato riesce comunque a destare l'attenzione degli addetti ai lavori. Nel 1999 inizia il suo primo tour musicale che lo porta in 15 città, pubblicando in seguito l'album "live tour 1999". Nel 2001 con la nuova casa di produzione musicale indipendente Daigo Music Italia srl dà vita al primo grande progetto discografico "La strada bianca". La scelta dei musicisti ricade su nomi di maggior prestigio nazionale ed internazionale quali Andrea Braido alle chitarre (Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Mina, Celentano, etc), Massimo Varini, alle chitarre (Nek, Laura Pausini, etc), Davide Ragazzoni alla batteria (Branduardi), Stefano Olivato al basso (Patty Pravo), oltre ad una serie di musicisti molto bravi tra i quali Marco Fanton (chitarre) e Alessandro Chiarelli (violino). Nel 2003 Sony Music Italia, ascoltato l'album, avvicina l'artista e decide di distribuirlo in tutta Italia e all'estero con un contratto in esclusiva: Germania, Svizzera, Francia, Stati Uniti, etc. L'album, che desta molto interesse anche da parte della stampa internazionale, viene recensito tra l'altro su America Oggi, il piú importante quotidiano americano dedicato agli italiani all'estero, oltre che su varie testate nazionali. Rai 2, nel settembre 2004, lo vuole come ospite al Follia Rotolante Tour, nella tappa di Lido degli Estensi Il primo singolo dell'album "La strada bianca" viene programmato da numerose emittenti radiofoniche italiane. Nel 2008 è fra gli autori di “Freedom” programma di Rai 2 interamente dedicato alla musica, in onda in seconda serata. Nel 2022, dopo circa 15 anni di pausa, Borsato ritorna con un nuovo singolo, “La bambina di Kiev” che anticipa il nuovo album "Liberi e Forti" la cui pubblicazione è prevista nel 2023.
CONTATTI E SOCIAL FB:
https://www.facebook.com/sergio.borsato/
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PASSAGGI TEMPORALI - Claudio Aimonetto
PASSAGGI TEMPORALI - Claudio Aimonetto #valchisone #pinerolo
Attimi di gioia e angoscia Era l’inizio degli anni Novanta quando Claudio Aimonetto pubblicava la sua prima audiocassetta dal titolo “Attimi di gioia e angoscia”. Con l’approccio pionieristico che richiama il moderno home recording, avvalendosi dell’ausilio del solo chitarrista Federico Olmo, fissava su nastro una decina tra i suoi lavori giovanili. Un preludio evidente ai caratteri autoriali…
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#andrea autiero#claudio aimonetto#claudio gaiani#connessioni#davide alasia#enrico fusca#fabrizio campisi#federico olmo#innocenti evasioni#ivan vottero#maurilio gallea#mirco comba#passaggi temporali#stefano cordiero#valentina tinetto#vittoriano bau
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Etna Comics 2024: la lista degli ospiti
Etna Comics 2024: sono già stati confermati gli ospiti che saranno presenti al Festival del Fumetto ospitato dalla città di Catania. Etna Comics 2024: il countdown per l’inizio del Festival del Fumetto ospitato dalla città etnea è ormai iniziato. Infatti, mancano ormai poche settimane all’avvio dei giorni di festa per gli amanti del genere, che si riuniranno a Catania per l’Etna Comics. Oltre alle attività previste per l’evento, saranno anche diversi gli ospiti presenti nei giorni del Festival. Etna Comics 2024: le date e il luogo dell’evento Come ormai noto, la location dell’Etna Comics anche per quest’anno sarà il polo fieristico de “Le Ciminiere” di Catania, che ospiterà l’evento e i numerosi fan che occorreranno. Nello specifico, le date dell’Etna Comics saranno quelle della prima settimana di giugno: infatti, i giorni in cui Le Ciminiere ospiteranno varie persone saranno quelli dal 1° al 4 giugno 2023. Etna Comics 2024: gli ospiti Anche per questa edizione, gli ospiti presenti all’Etna Comics 2024 saranno moltissimi e provenienti da mondi professionali diversi tra loro, offrendo una varietà non indifferente. Di seguito, ecco l’elenco dei nomi degli ospiti confermati fino a questo punto, come riportato sul sito ufficiale dell’evento: Itziar Ituño Julia Loky Genevieve Marie Cosplay Bliss Afk Alis Cosplay Federic NiRo Giampcomic Giacomo Giaquinto Paolo Barbieri Il CIRCO DI GIÒGIÓ Mogik Michele Monteleone Maxem Kizazu Fiore Manni Stefano Mirti Spartaco Albertarelli Emilio Cozzi Nadia Lauricella Nanowar of Steel Loremon Le Ventose Fallimenti critici Paolo Tinnirello Isabella Mazzanti Mattia Surroz Marco Rizzo Francesca Mazzoleni Federica Busa Laura Libera Russo Mion Mario Sturniolo Agnese Innocenti Dario Moccia Francesco Centorame Sedia a 2 gambe ThePruld PlayerInside Kirio1984 Dimitri Tosi PotterStage Fabrizio Corselli Roberto Arduini Sdrumox Poldo Jeff Emdy Giulio Mosca Riccardo Suarez Rossa Caputo Andrea Seth Marino Maurizio Rosenzweig Nina Castiglia Luca Perri Pasquale Ruju Tito Faraci Val Romeo Jordi Bernet Luca Bonora Cristina Fabris Clizia De Rossi Serena Riglietti Florinda Zanetti Luana Belsito (Wally Pain) - Stefano Biglia - Giulio Rincione - Edym - Matteo Curte Cortini Jacopo Schiavo Davide Romanini Alberto Dal Lago Alessandra Valenti TeOoh! (Matteo Boca) Ester Cardella Liang Azha MorgenGabe Marco Gervasio Alessandro Pastrovicchio Paolo Mottura Fabio Celoni Flavio Parenti Andrea Piparo Davide Paratore Riccardo Nunziati Giovanni Timpano Stefano Caselli Pasquale Del Vecchio Gianluigi Gregorini Luigi Siniscalchi Giampiero Casertano Charles Vess Mirka Andolfo Darick W. Robertson Zerocalcare Read the full article
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Gian Butturini
Londra 1968 / Derry 1972
Un fotografo contro
Dalla Swinging London al Bloody Sunday
a cura di Gigliola Foschi e Stefano Piantini
Pazzini Editore, Villa Verucchio 2022, 80 pagine, Rilegato,23,5 x 29 cm, ISBN 9788862574136
euro 29,00
email if you want to buy [email protected]
Questo volume è stato pubblicato in occasione della mostra presso Still Fotografia, Milano, 26 gennaio - 6 marzo 2022
Gian Butturini dipinge Londra da una prospettiva nuova e documenta le incursioni tra le strade della città, popolate da ragazze in minigonna, immigrati, junkie, emarginati, abitanti della City che sembrano vivere in un mondo altro. Una Londra fuori dagli stereotipi Swinging. A tre anni di distanza, Butturini è in Irlanda del Nord, a Derry, una settimana dopo il tragico Bloody Sunday, testimone della radicalizzazione politica e militare in corso. Fissa le atmosfere cupe e minacciose di allora, tra barricate, cavalli di frisia, filo spinato, soldati armati di fucili automatici, auto bruciate ai lati delle strade, e i bambini, vittime innocenti in un drammatico conflitto.
24/07/22
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#Gian Butturini#Londra#photography exhibition catalogue#Still Fotografia Milano 2022#London 1968#Derry 1972#Swinging London#Bloody Sunday#fashionboksmilano
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Cuneo, furti in abitazione: eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare
Cuneo, furti in abitazione: eseguite cinque ordinanze di custodia cautelare. Cuneo: nella giornata di ieri, 13 settembre, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cuneo di Cuneo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 5 persone, già tratte in arresto lo scorso 26 luglio perché accusate di associazione per delinquere finalizzata al furto in abitazione ed altro. Gli investigatori dell’Arma, come noto, avevano smantellato quella che, allo stato degli atti d’indagine, è da ritenersi un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione, all’indebito utilizzo di strumenti di pagamento ed alla falsificazione di targhe. L’indagine, convenzionalmente denominata “pater familias”, era iniziata nel dicembre 2022, quando il Nucleo Investigativo era riuscito ad attribuire ad una stessa “batteria” tre furti avvenuti a Cherasco (CN). Il gruppo criminale aveva sede operativa in provincia di Cuneo e si muoveva agevolmente tra le province di Alessandria e Cuneo, con una non comune padronanza del territorio. Le indagini hanno ricostruito le dinamiche con cui gli indagati avevano costituito un’associazione strutturata, ove ognuno degli appartenenti aveva un ruolo e dei compiti ben definiti, con il proposito di commettere i furti e, allo stesso tempo, di eludere le investigazioni mediante la periodica bonifica da eventuali apparati d’intercettazione delle autovetture in uso e attraverso l’attribuzione di compiti più prettamente esecutivi quali la fittizia intestazione dei mezzi a proprio nome. Nella commissione dei furti, i ladri operavano in una “batteria” di tre, talvolta, quattro soggetti: questi raggiungevano l’abitazione da depredare a bordo di auto di grossa cilindrata con installate targhe clonate, e, in assenza dei proprietari, accedevano forzando porte e finestre, alla ricerca di denaro e preziosi. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita ieri nei confronti di 5 appartenenti al sodalizio sotto indagine (al momento ancora ristretti in carcere), compendia le contestazioni relative ad ulteriori 34 furti in abitazione, che si aggiungono ai 32 contestati con il precedente provvedimento, commessi tra maggio e luglio di quest’anno, ovvero il tempo intercorso tra la richiesta di misura cautelare per quei fatti e l’esecuzione della stessa avvenuta il 26.07.2023. Il numero di reati contestati, considerato il breve lasso temporale, rende ancor più evidente la voracità e la spregiudicatezza dell’associazione nella commissione dei reati predatori. I comuni nei quali sono stati commessi i reati oggi contestati sono: Bagnaria e Varzi, in provincia di Pavia, Treiso, Cavallermaggiore, Diano d’Alba, Santo Stefano Belbo, Castiglione Tinella, Sommariva del Bosco, Saluzzo, in provincia di Cuneo, Canelli, Cassano Spinola in provincia di Asti, Pasturana, Morsasco, Orsara Bormida, Pontecurone, Frugarolo, Quargnento, Sant’Agata Fossili, Castellar Guidobono, Tortona, Villaromagnano, Casale Monferrato e Frassinello Monferrato. Ancora una volta occorre evidenziare come siano in corso ulteriori accertamenti finalizzati a reperire anche elementi a favore degli indagati, che devono essere considerati innocenti sino all’emissione di una sentenza definitiva di condanna.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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