#Scuola secondaria
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italianiaberlino · 29 days ago
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Il sistema scolastico tedesco in breve
Il sistema scolastico tedesco può risultare complesso e differente rispetto a quello italiano, specialmente per gli expat che si trovano a dover iscrivere i propri figli a scuola. Di seguito, una guida dettagliata per comprendere il funzionamento del sistema scolastico in Germania, rispondendo alle domande più comuni e chiarendo i dubbi principali. Struttura del sistema scolastico tedesco Il…
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gobelluno · 9 months ago
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"Patentino dello smartphone" consegnato agli studenti
PONTE NELLE ALPI – Un patentino per il corretto uso dello smartphone: è stato consegnato alle ragazze e ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Sandro Pertini”, a Canevoi. E all’interno di una cerimonia molto partecipata: la sala, infatti, era arricchita dalla presenza di genitori, insegnanti e autorità, come la dirigente scolastica, il presidente del Consiglio d’Istituto, il…
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queerographies · 3 months ago
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[Violenza e orientamento sessuale in adolescenza][Raffaele Pantaleo]
"È una cosa da gay": stanco di sentire queste parole a scuola? Questo libro svela le radici del bullismo omofobico e offre soluzioni concrete per creare scuole più inclusive.
Scuola, bullismo omofobico e inclusione: come proteggere i nostri ragazzi Titolo: Violenza e orientamento sessuale in adolescenza. Sensibilizzazione e buone prassi per la Scuola Secondaria di secondo gradoScritto da: Raffaele PantaleoEdito da: YoucanprintAnno: 2024Pagine: 140ISBN: 9791222761756 La sinossi di Violenza e orientamento sessuale in adolescenza di Raffaele Pantaleo Quanti ragazzi e…
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Cagliari. Scuola Colombo: Chiusa la Classe 3D per Intervento di Disinfestazione. Dal 7 ottobre 2024, chiusura temporanea per 48 ore della classe 3D a causa di un intervento di disinfestazione contro le vespe
A partire dalle 7:30 di lunedì 7 ottobre 2024, e per le successive 48 ore, i locali della classe 3D della scuola secondaria di primo grado "Colombo", situata in via del Sole a Cagliari, rimarranno chiusi per consentire lo svolgimento di un intervento di d
A partire dalle 7:30 di lunedì 7 ottobre 2024, e per le successive 48 ore, i locali della classe 3D della scuola secondaria di primo grado “Colombo”, situata in via del Sole a Cagliari, rimarranno chiusi per consentire lo svolgimento di un intervento di disinfestazione contro le vespe. La decisione è stata presa per garantire la sicurezza degli alunni e del personale scolastico durante le…
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aaquilas-blog · 11 months ago
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A scuola di clima: Educare alla sostenibilità ambientale 🌿
La terra è più calda (Scuole Secondarie di Primo grado)Download 👥 Condivido con i colleghi che si occupano di Educazione Civica il materiale messo a disposizione dal sito di Greenpeace 🌐 per attività nelle classi delle scuole Secondarire di 1° e 2° al fine di sensibilizzare i ragazzi sull’emergenza climatica e sul legame tra questa e i combustibili fossili 🔥, gli allevamenti intensivi 🐄 e la…
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ninajkors · 1 year ago
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Nel 2003 la scuola ha cambiato nome e io contesto fortemente questo cambiamento perchè convinta che le parole danno forma alle cose.
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vaerjs · 5 months ago
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Vivo costantemente in una dimensione di aspettative altissime e fatico a tirarmene fuori.
Quando ero la figlia maggiore dovevo dare il buon esempio, assumermi compiti e responsabilità genitoriali che non mi sarebbero dovute competere, fare da mamma, sorella e figlia contemporaneamente. Con la preoccupazione che un mio sbaglio potesse fare crollare il castello in mille pezzi.
Ho lavorato, mi sono pagata l'università, almeno quel poco che mi è servito ad entrarci. E per farlo ho sopportato un capo viscido e molesto, con la mano lunga e e le nausee ogni mattina prima di uscire di casa, sapendo che non avrei avuto altra scelta: era l'unica azienda che aveva risposto a tutti i miei curriculum - ed erano amici della parrucchiera della mamma, non avrei mai potuto farle fare una brutta figura.
Poi sono arrivate le borse di studio. Ho lasciato il lavoro perché per ottenerla e mantenerla è fondamentale dimostrare di poter superare un certo numero di esami all'anno e con valutazioni alte per non perdere posizioni nelle graduatorie. Un solo sbaglio, un esame andato male, una giornata nera a laboratorio mi avrebbero lasciata in mezzo a una strada, senza soldi e senza posto letto, anche a metà anno.
Ho fatto l'Erasmus e sono riuscita a trovare un contatto in una scuola nella città che volevo io, per la prima volta. Così sono diventata il punto di riferimento e l'esempio a cui la mia tutor coordinatrice ha indirizzato chiunque volesse sperimentare la stessa esperienza. Ancora una volta la mia possibilità d'errore è stata messa sotto i riflettori, pronta ad essere amplificata a dismisura.
Ora lavoro a scuola e ho la fortuna di essere rimasta nello stesso istituto e nello stesso interclasse dell'anno precedente. La collega che ho affiancato lo scorso anno ha pregato in tutti i modi per ri-avermi con lei: a causa dei suoi improvvisi problemi in famiglia mi sono trovata da sola ad accompagnare una quinta pronta e preparata alla secondaria.
Quest'anno la situazione non è molto diversa. È finito il ciclo, siamo in classe prima - probabilmente la più impegnativa di tutte - con una docente in meno. Ho un posto sul sostegno, quello che speravo, ma mi trovo a occuparmi di tutto. Ho spiegato alla ragazzina a cui hanno assegnato la supplenza sulla classe per qualche settimana tutto quello che doveva fare e in che modo, non la posso lasciare da sola perché è la sua primissima supplenza e non si sa muovere a scuola. Ho preparato le attività della classe e raccolto, schedato e archiviato tutti i materiali perché la collega in cattedra ha ancora una situazione instabile in famiglia e non può dedicare tutto il tempo che vorrebbe alla scuola. Mi hanno assegnato un bambino complesso di cui voglio occuparmi nel miglior modo possibile nonostante la sua rete di professionisti non sia allineata nelle modalità di intervento e mi sia da subito sembrato di trovarmi tra due fuochi, con la mamma in balia di consigli contraddittori. Mi hanno affidato anche la commissione continuità "per il gran lavoro fatto l'anno scorso nelle quinte" che sarebbe bello replicare questo e i prossimi anni.
Ho chiamato i miei fratelli perché non li sentivo da un po', sono stata troppo stanca e mi sono sentita in dovere di giustificarmi per la mia vita raffazzonata. Sono molto stanca, e credo di sentirmi così a terra anche perché ancora non ho il privilegio di poter sbagliare senza che il mondo crolli.
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clacclo · 1 month ago
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⭐ Felice anno nuovo cinese!
Dopo il successo della startup cinese DeepSeek, molti sono rimasti sorpresi dalla rapidità con cui la Cina ha raggiunto gli Stati Uniti nell'intelligenza artificiale. Tuttavia, il progresso della Cina nell'efficienza algoritmica non è nato dal nulla. Gli studenti cinesi hanno da tempo superato gli altri in matematica e programmazione alle olimpiadi internazionali🏆
Quando si tratta di produrre studenti eccellenti in matematica e scienze, il sistema di istruzione secondaria cinese è superiore a quello occidentale. Promuove una forte competizione tra studenti, un principio mutuato dal modello sovietico altamente efficiente🎖
Al contrario, la maggior parte delle scuole occidentali scoraggia la competizione, proibendo gli annunci pubblici dei voti e delle classifiche degli studenti. La logica è comprensibile: proteggere gli studenti da pressioni o scherno. Tuttavia, tali misure prevedibilmente demotivano anche gli studenti migliori. Vittoria e sconfitta sono due facce della stessa medaglia. Elimina i perdenti, ed eliminerai i vincitori ☯️
Per molti studenti, la motivazione a eccellere al liceo deriva dal considerarlo un gioco competitivo, sforzandosi di classificarsi al primo posto contro avversari forti. Eliminare la trasparenza nelle prestazioni degli studenti può far sembrare la scuola insignificante per gli adolescenti ambiziosi. Non sorprende che molti ragazzi dotati ora trovino il gioco competitivo più eccitante degli studi: almeno nei videogiochi, possono vedere come si classifica ogni giocatore😵
Dire a tutti gli studenti che sono campioni, indipendentemente dalle prestazioni, può sembrare gentile, finché non si considera quanto velocemente la realtà infrangerà questa illusione dopo la laurea. La realtà, a differenza delle politiche scolastiche ben intenzionate, ha voti e classifiche pubbliche, che si tratti di sport, economia, scienza o tecnologia. I benchmark dell'intelligenza artificiale che dimostrano la superiorità di DeepSeek sono una di queste classifiche pubbliche. E ne arriveranno altre. A meno che il sistema di istruzione secondaria statunitense non subisca una riforma radicale, il crescente predominio della Cina nella tecnologia sembra inevitabile🇨🇳
- Pavel Durov, fondatore di Telegram.
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vintagebiker43 · 4 months ago
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“Cosa salveresti della scuola italiana?” Nulla. La rivoluzione si fa in un solo modo: decapitando il re.
Farò imbestialire una marea di persone con questo scritto. Così sia. Qualcuno deve dirlo.
Questi sono i dati, le statistiche e le fonti che dimostrano perché la scuola italiana debba crollare - e crollerà - prima di poter rinascere.
SALUTE MENTALE:
1. La scuola italiana è infelice. Solo il 26% delle ragazze e il 17% dei ragazzi si dice contento di andare a scuola, contro una media europea del 56%. (Fonte: OCSE)
2. La scuola italiana è impopolare. A 15 anni, il 92% dei ragazzi e il 90% delle ragazze risponde: “No” alla domanda “Ti piace la scuola?” (Fonte: OMS)
3. La scuola italiana è insalubre. Il 51,4% dei ragazzi soffre in modo ricorrente di stati di ansia o tristezza prolungati. Il 49,8% lamenta un eccesso di stanchezza. (Fonte: Agia)
4. La scuola italiana è la più stressante del mondo. Il 46,5% degli studenti dichiara di provare nervosismo costante sui banchi di scuola. La media mondiale è del 37%. (Fonte: WeWorld)
5. La scuola italiana mette a rischio la stabilità psichica degli insegnanti. Quasi la metà degli educatori è a rischio di burnout, o stress lavorativo cronico. (Fonte: Osservatorio sul Benessere dei Docenti dell’Università di Milano-Bicocca)
6. La scuola italiana è insoddisfacente. Meno del 50% degli insegnanti, degli alunni e dei genitori si dice soddisfatto della scuola italiana. È la terzultima in Europa. (Fonte: Save the Children)
INCLUSIONE:
1. La scuola italiana è esclusiva. È al terzo posto in Europa per tasso di dispersione scolastica (9,4%), dietro solo a Germania (12,8%) e Spagna (13,7%). Uno studente su dieci non si diploma. (Fonte: OCSE)
2. La scuola italiana è discriminatoria. Il 32,5% - uno su tre - degli studenti stranieri non completa il percorso di studi, contro una media europea del 22,2%. (Fonte: MIUR)
3. La scuola italiana è iniqua. Solo sei su dieci tra gli studenti considerati “eccellenti” ma aventi difficoltà socioeconomiche riportano di ambire alla laurea, contro nove su dieci dai contesti più privilegiati. (Fonte: OCSE)
4. La scuola italiana è classista. Ancora oggi i licei, in particolare il classico, rimangono appannaggio dei ceti benestanti. Chi li frequenta proviene da famiglie i cui genitori sono laureati o diplomati e tendenzialmente ottiene i risultati scolastici migliori. Gli altri, spesso provenienti da realtà socioeconomiche più depresse, sono relegati agli istituiti tecnici o professionali, costituendo dei veri e propri “ghetti educativi”. (Fonte: AlmaDiploma)
INSEGNANTI:
1. La scuola italiana è inaccessibile. Il 90% degli insegnanti che hanno partecipato al concorso per l’abilitazione alla docenza di scuola secondaria ha fallito. (Fonte: La Stampa)
2. La scuola italiana è sotto organico. Secondo le stime elaborate da ANIEF, nell’anno scolastico 2024/2025 gli insegnati precari saranno circa 250 mila.
3. La scuola italiana è imprevedibile. Sono solo lo 2,99% gli insegnanti a tempo indeterminato con meno di 35 anni. (Fonte: Openpolis)
4. La scuola italiana è vetusta. Più del 53% degli insegnanti ha superato i 50 anni, contro una media europea del 37%. (Fonte: OCSE)
5. La scuola italiana è datata. Solo il 50,4% degli insegnanti under-35 in Italia ha svolto una formazione completa, contro una media UE del 75%. Inoltre, il 75% dei docenti italiani non ha frequentato corsi di formazione nella scuola in cui insegna dopo l’abilitazione. La media europea è del 58%. (Fonte: OCSE)
6. La scuola italiana è irriconoscente. Gli insegnanti italiani sono i più sottopagati dell’area OCSE e hanno visto una perdita del 6% del potere d’acquisto tra il 2015 e il 2023. (Fonte: OCSE)
7. La scuola italiana non è meritocratica. In molti Paesi europei, se dalla valutazione emerge che un insegnante registra un rendimento insoddisfacente, si applicano misure correttive. Solo in Spagna, Italia e Slovacchia non sono previsti interventi. (Fonte: la Repubblica)
INVESTIMENTI:
1. La scuola italiana è sottofinanziata. La spesa pubblica per l’istruzione è pari al 4% del PIL, contro una media europea del 4,9%. (Fonte: OCSE)
2. La scuola italiana è inadeguata. Sei strutture su dieci sono prive di agibilità. Ogni tre giorni in una scuola italiana si verifica un crollo di calcinacci da soffitti e pareti di aule, laboratori e palestre. L’80% delle scuole è ubicato in edifici non adeguati. Il Ministro Valditara ha dichiarato l’edilizia scolastica “un’emergenza nazionale”. (Fonte: Avvenire)
3. La scuola italiana è sovraffollata. Più di 5000 aule, le cosiddette “classi pollaio”, ospitano oltre 27 alunni ciascuna su base giornaliera, per un totale di 165 mila studenti costretti a trascorrere l’anno in condizioni di sovraffollamento. (Fonte: MIUR)
RISULTATI:
1. La scuola italiana non aiuta a capire. Un quindicenne italiano su quattro fatica a comprendere testi di complessità elementare, e solo uno su venti riesce a distinguere i fatti dalle opinioni leggendo un testo su un argomento sconosciuto. (Fonte: OCSE)
2. La scuola italiana è insufficiente. La metà dei maturandi non raggiunge il livello minimo accettabile di competenze in matematica (oltre il 50%) o in italiano (sotto il 50%). (Fonte: Il Sole 24 Ore)
3. La scuola italiana è nozionistica. Gli studenti italiani hanno totalizzato 31 punti su 60 nella risoluzione di problemi in maniera innovativa con il pensiero laterale e divergente. (Fonte: OCSE)
4. La scuola italiana insegna l’individualismo, a scapito del lavoro di gruppo. Gli studenti italiani hanno totalizzato 478 punti contro una media OCSE di 500 punti nella “risoluzione collaborativa dei problemi”, ovvero la capacità di interagire con altri, condividendo sforzi e conoscenze per raggiungere la soluzione. L'Italia si classifica al 26° posto su 32 Paesi. (Fonte: OCSE)
5. La scuola italiana causa avversione al rischio. L’85% dei quindicenni italiani ha paura di prendere brutti voti, contro una media europea del 66%. (Fonte: OCSE)
FUTURO:
1. La scuola italiana è incostante. Mentre alle elementari gli studenti registrano risultati pari, se non superiori, a quelli dei coetanei europei, alle medie e alle superiori le metriche crollano.
2. La scuola italiana non orienta. Solo il 35,8% dei quindicenni italiani ha accesso a servizi di orientamento professionale nel contesto scolastico, contro una media dell’80-90% in Paesi come la Danimarca e Finlandia, per esempio. (Fonte: OCSE)
3. La scuola italiana non prepara al mondo del lavoro. L’Italia registra il periodo più lungo tra i Paesi del Nord Globale in quanto a transizione dalla scuola al lavoro, un attesa di 5,9 anni nel 50% dei casi. (Fonte: OCSE)
4. La scuola italiana produce analfabeti funzionali. L’Italia è in cima alle classifiche mondiali per analfabetismo funzionale. Il 27% delle persone tra i 16 e i 65 anni non è in grado di leggere un testo e rielaborarlo, capirlo a fondo e usare il proprio pensiero critico per distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. (Fonte: OCSE)
5. La scuola italiana non combatte la disoccupazione. L’Italia è il primo Paese di giovani che non studiano né lavorano (NEET) con un tasso del 27,4% contro la media europea del 14%. (Fonte: ISTAT)
La scuola italiana va smantellata fino al suo nucleo e ricostruita da zero.
E credo che accadrà, che ti piaccia oppure no.
Non perché un bel giorno la politica si sveglierà capace e disposta a fare il proprio lavoro in modo adeguato. Ma perché l’intero sistema scolastico collasserà entro il 2050. La natalità in Italia parla chiaro: di questo passo, metà delle scuole in funzione oggi - circa 20.000 - chiuderà entro il 2030. E da lì si è in caduta libera. La disoccupazione e il precariato tra gli insegnanti sarà dilagante. I sistemi a cui ci siamo strenuamente aggrappati verranno abbandonati, e non per scelta, ma per obbligo. Non sarà piacevole. Ma è inevitabile. E questo darà inizio a un’era più prospera per la scuola e i suoi abitanti. E noi saremo lì a raccogliere i cocci. Saremo anche lì a crearli, appena prima.
Siamo in tanti ad aspettare quel giorno. Milioni di insegnanti, genitori, presidi e alunni che, come me, non criticano la scuola perché la odiano, ma perché la amano troppo per accettare il suo disfacimento standosene impalati a guardare.
Saranno proprio queste persone a ricostruirla. Saranno gli insegnanti che rifiutano i suoi limiti. Saranno gli insegnanti che non si danno per vinti. Saranno gli insegnati che ci credono, nonostante tutto. E sono tanti. Siamo tanti. Siamo molti di più noi che la critichiamo amandola di chi, magari difendendola a parole, poi se ne frega. Siamo la maggioranza silenziosa di chi non ne può più ma, nonostante tutto, continua a credere in un domani migliore.
Un domani possibile.
Sogno un domani non lontano in cui tutti noi, insegnanti e cittadini, ci riuniremo attorno al tavolo da disegno e congegneremo la Scuola dei Sogni: una Scuola più umana, felice e migliore.
Dunque, mi correggo: della scuola italiana salvo chi resiste.
P.s. Non critico MAI i singoli individui o le singole realtà. So bene che ce ne sono a migliaia, di insegnanti e Scuole che già incarnano la nostra rivoluzione nella loro esistenza quotidiana. Sono i nostri più grandi alleati sul territorio, infatti. La mia critica è rivolta solo ed esclusivamente al SISTEMA. Un sistema che, anziché valorizzare l’innovazione, la creatività e l’amore per la professione, nel migliore dei casi li ignora, e nel peggiore li penalizza, li sminuisce e li svilisce. Ma il suo tempo è scaduto.
Nicolò Govoni - Fondatore di "Still I rise"
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piusolbiate · 2 months ago
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PREMIO ALLO STUDIO 2024
Si è rinnovata una cerimonia emozionante a Solbiate Olona , nel nome dei giovani
Nel Comune venerdì 20 dicembre si è svolta la cerimonia per la consegna del Premio allo Studio 2024 da parte del Comune e della Società Plastinord srl. 
L'amministrazione ha elargito 64 borse di studio a 8 ragazzi licenziati dalla scuola secondaria di primo grado, 37 studenti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado (superiori), 9 studenti universitari e 10 laureati, tutti studenti super bravi.
Alla cerimonia presenti l’assessore alla Pubblica Istruzione Giada Martucci, la responsabile della Biblioteca e pubblica Istruzione Franca Vairo, la presidente della Commissione Scuola Rita Piazza, il vicesindaco Simona Cassarà e il vicepresidente dell’azienda Plastinord Stefano Riganti a nome dei fratelli Mauro, Lidia e Sergio. Dopo la dipartita del loro padre Luigi, i figli, per ricordare il loro papà, hanno pensato a un “memorial”, un contributo, per incentivare l’avvenire dei ragazzi più talentuosi. 
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gobelluno · 1 year ago
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Maltempo, il Prefetto Savastano chiude le scuole
BELLUNO – E’ appena stata firmata dalla Prefettura di Belluno l’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in tutta la provincia di Belluno per domani a causa del maltempo previsto! L’ordinanza è visibile al link whatsapp.com/channel/0029Va8pVdL3rZZdhFgYvt42. Il Meteo regionale segnala tra oggi, giovedì 2 novembre e la prima parte di domani venerdì 3, tempo in prevalenza…
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m2024a · 7 months ago
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Alain Delon, morto l'attore leggenda del cinema francese: aveva 88 anni Alain Delon è morto. L'icona del cinema francese ed internazionale aveva 88 anni. Lo hanno comunicato i figli all'agenzia Afp. «Alain Fabien, Anouchka, Anthony, oltre che il suo cane Loubo, hanno l'immensa pena di annunciare la dipartita di loro padre - si legge nel comunicato - Si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, con accanto i suoi figli e i suoi familiari... La famiglia vi chiede di rispettare la propria intimità in questo momento di lutto estremamente doloroso». Chi era Alain Delon Alain Delon, il più talentuoso e affascinante degli attori francesi, morto all'età di 88 anni, si era imposto sulla scena internazionale negli anni Sessanta alla scuola del regista Luchino Visconti, che aveva messo in luce il carattere ambiguo della sua bellezza nei capolavori «Rocco e i suoi fratelli» e «Il gattopardo». Alternando nel corso di tutta la sua carriera il cinema d'autore - a partire da «L'eclisse» di Michelangelo Antonioni dove affiancò Monica Vitti - a quello commerciale, Delon in patria fu diretto da registi quali René Clement, Jean-Pierre Melville e Jacques Deray che ne fecero risaltare lo sguardo freddo e cinico, in contrasto con il suo volto angelico, rendendolo anche l'interprete ideale dell'antieroe noir di molti polizieschi. Per Melville fu il mafioso italoamericano Frank Costello in «Frank Costello faccia d’angelo»; dette il suo volto al gangster Roger Startet ne «Il clan dei siciliani» di Herny Verneuil e a «Zorro» nel film di Duccio Tessari. Nel 1995 al Festival di Berlino, arrivò il meritato riconoscimento al suo talento: l'Orso d'oro alla carriera, mentre solo nel 2019 il Festival di Canne gli ha conferito la Palma d'oro alla carriera; e nel frattempo, nel 2012, gli era stato assegnato il Pardo alla carriera al Festival di Locarno. Nato a Sceaux (Seine) l'8 novembre 1935, all'età di 17 anni, Alain Delon si arruolò nella marina militare francese e nel 1953 venne destinato al corpo di spedizione nel Sud-est asiatico che partecipava alla guerra d'Indocina. Congedato nel 1956, il giovane Alain iniziò a frequentare a Parigi l'ambiente degli intellettuali e il mondo dello spettacolo e a recitare in teatro, finché la sua singolare bellezza e la sua duttilità nell'affrontare ruoli anche modesti vennero notate da alcuni produttori cinematografici. Fu così che per il giallo di René Clément «Delitto in pieno sole» (1960) l'attore, scelto inizialmente per una parte secondaria, ottenne invece quella del protagonista, il subdolo Tom Ripley che uccide un giovane miliardario per assumerne l'identità. Il film ebbe un buon successo e rappresentò per Delon un trampolino di lancio, proponendo per la prima volta quel personaggio controverso a lui estremamente congeniale. Fu però un maestro come Visconti a consentirgli di lasciar affiorare una complessità interpretativa, che lo impose all'attenzione, quando lo diresse magistralmente in «Rocco e i suoi fratelli» (1960), opera in cui lo spirito neorealista si fonde con le cadenze del melodramma. Delon rese perfettamente l'introversa malinconia del giovane protagonista, Rocco Parondi, un figlio del Meridione immigrato a Milano, proletario dall'animo 'viscontianamente' nobile, ma destinato per la sua eccessiva mitezza a risultare un perdente. È sulla ambigua maschera di Alain Delon che il regista Jean-Pierre Melville costruì la figura del sicario di «Frank Costello faccia d'angelo» (1967). In «Borsalino» (1970) di Jacques Deray, il divo ebbe modo di confrontarsi con l'altro attore simbolo del cinema francese, Jean-Paul Belmondo, gareggiando con lui nell'imprimere un piglio canagliesco alla recitazione in una commedia poliziesca che ebbe successo in tutta Europa. E proprio con Belmondo già da tempo era in scena sulle cronache di gossip l'immagine della rivalità con Delon, sebbene i due grandi attori si considerassero amici fino alla fine. Gli anni Settanta furono per Delon contrassegnati da ruoli sempre legati al 'polar', con qualche altra apparizione nel cinema d'autore. L'attore, infatti, sostituì Marcello Mastroianni nel film «La prima notte di quiete» (1972) di Valerio Zurlini, e contribuì a rendere memorabile la figura torbida e romantica del protagonista, Daniele Dominici, un maestro disilluso che rispecchia le contraddizioni e i dubbi di una generazione. Anche in «Mr. Klein» (1976) di Joseph Losey, Delon raffigura alla perfezione un personaggio tragico e sfuggente: l'usuraio perseguitato dall'idea di un altro sé stesso negli anni bui dell'occupazione nazista a Parigi.
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alessandrobelliere · 10 months ago
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Grandissima accoglienza alla Scuola Secondaria “Camillo Olivetti” di Agliè
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pinojangany · 1 year ago
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A inizio settembre 2023, all'apertura dell'anno scolastico, quattro liceali della Sainte Marie di Jangany propongono una loro personale clip-intervista che segue a un messaggio curato dalla direttrice della scuola suor Annick. Alla lettura del messaggio gli studenti della III B della secondaria Nino Costa di Pino Torinese rispondono con vivacità alla notizia. In questa pagina web sono raccolti gli scambi.
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rideretremando · 2 years ago
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jangany · 2 years ago
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15 giugno 2023
Il Ministero dell'Istruzione, sede del distretto scolastico di Betroka, premia i diplomati della primaria e della secondaria della scuola di Jangany e dona quattro biciclette ai primi classificati.
La semaine dernière, nous avons eu quatre élèves convoqués à Betroka par le Ministère de l'éducation. Ils sont lauréat au CEPE et au BEPC. Ils ont eu comme prime une bicyclette pour chacun d'eux. Je vous envoie également quelques photos.
Depuis ce matin, certaines classes ont commencé l'examen de fin d'année et vont continuer la semaine prochaine. Prions pour eux. Voilà un petit coucou de Jangany.
Suor Annick, direttrice della scuola Sainte Marie di Jangany
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