#Salvatore Monaco
Explore tagged Tumblr posts
queerographies · 10 months ago
Text
[Manuale di studi LGBTQIA+][Fabio Corbisiero][Salvatore Monaco]
Cambiamento Sociale e Inclusione: Prospettive LGBTQIA+ nel Panorama Contemporaneo Titolo: Manuale di studi LGBTQIA+A cura di: Fabio Corbisiero e Salvatore MonacoEdito da: UTET UniversitàAnno: 2024Pagine: 352ISBN: 9788860089540 Di che cosa parla Manuale di studi LGBTQIA+ di Fabio Corbisiero e Salvatore Monaco Questo manuale offre una lettura del cambiamento sociale che la comunità LGBTQIA+ sta…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
chicinsilk · 11 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
"Kelly bag"
Grace Kelly (carrying Kelly bag by Hermès) on her last day on the Hollywood studio lot before her departure for Monaco, photo by Allan Grant for Life magazine, April 9, 1956. Grace is wearing a Suit by Edith Head,Hermès bag and Ferragamo shoes.
Grace Kelly (portant le sac Kelly d'Hermès) lors de son dernier jour sur le terrain des studios hollywoodiens avant son départ pour Monaco, photo d'Allan Grant pour le magazine Life, 9 avril 1956. Grace porte un tailleur d'Edith Head, un sac Hermès et des chaussures Ferragamo.
118 notes · View notes
lepetitlugourmand · 7 months ago
Text
Tip - Top Monaco is back by Antonio Salvatore
La célèbre et conviviale institution monégasque Tip Top est de retour avec style et profonds délices sous l’impulsion du dynamique et brillant chef étoilé Antonio Salvatore et du MC Hospitality Group. Ensemble, ils détiennent déjà cinq autres établissements : Rampoldi et La Table d’Antonio Salvatore* à Monaco, Casalimone, Atlantic Grill et Rampoldi NY à New-York. Continue reading Tip – Top…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
lewisvinga · 1 year ago
Text
the ‘born to die’ series
summary; a series of written/smaus fiction of various formula one drivers based on releases of singer, lana del rey
f1 masterlist
Tumblr media
norman fcking rockwell | daniel ricciardo pt 2
daniel proves that he is just a man and that’s just what he does.
the other woman | charles leclerc
after his engagement party, y/n realizes that she will always be the other woman.
ultraviolence | carlos sainz
carlos and y/n always find themselves going back to the same toxic relationship. no matter how hard they try, it just always felt like a kiss.
chemtrails over the country club | max verstappen
nobody’s son and nobody’s daughter finally find peace with each other after the toughness of their childhood.
carmen | lando norris
y/n was addicting to everyone, the boys and the girls. lando was just another one in her path to become ultimately addicted.
young and beautiful | oscar piastri
due to her pregnancy, y/n wonders if oscar will always love her, if he will love her after she’s had their baby, after she’s no longer young and beautiful.
west coast | lewis hamilton
y/n leaves lewis due to the feeling of being held back from consistently traveling to his races, only to realize how much she missed him.
say yes to heaven | george russell
3 important times during y/n’s and george’s relationship where she says yes to heaven.
margaret | alex albon
moments when alex’s knows that y/n is the one for him. when he knows that he will spend the rest of his life with her.
american | logan sargeant
y/n was never one to mess around and rebel against her parents, until she met a fellow american, logan.
pretty when you cry | pierre gasly
y/n will always wait for pierre, no matter how many times he leaves her crying, she will always wait.
salvatore | esteban ocon
after living a life full of cold exes, y/n never expected to find her ‘salvatore’ during a summer in monaco.
stargirl interlude | yuki tsunoda
yuki just wants y/n to come to a race, after all he just wants to see her shine.
happiness is a butterfly | zhou guanyu
y/n learns that happiness is a butterfly all thanks to guanyu
million dollar man | lance stroll
in the world of her million dollar man, y/n can’t help but feel like a lost puppy and stick out like a sore thumb leading to mess of jumbled feelings.
born to die | fernando alonso
after their engagement, y/n realized her and fernando may have different views of the future. it makes her wonder if they were really born to die.
⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆
note; i've been meaning to do this series since norman fcking rockwell lol, but it's finally here! it may take some time to do everything but bear with me! and which fic I post may not be in order as listed!!
1K notes · View notes
tinyhrry · 10 months ago
Text
Formula 1 Fic Rec
Lando Norris
darling, im okay i promise @wintfleur
orange theory @thatsdemko
about you @landitolover
sleeping habits @uglyducklingofthe2000s
red bull is just better ^
a sinner deserves their saint ^
be my baby @thef1diary
poke @sofs16
mummy's boy @norrisleclercf1
she's growing up ^
sick days & race weekends @qatarsprint2023
lover @slut4lrh
mr.clingy @chrisevansonly
DNF for love ^
i cant lie to u @missnxthingg
brothers best friend @formulafics
the other woman ^
injured @vivwritesfics
she calls me daddy too @norrizzandpia
come and see me @cl6teen
fantasize @lxclerc
girls night in, guys night out @baby-dr1ver
popular pt 2 @landorris
Oscar Piastri
drowning in ur love @uglyducklingofthe2000s
little snores ^
galentines @f1version
favorites @alltoowelltom
adore u @formulafics
oscaroo n baby chronicles ^
so close, yet so far ^
heaven @81folklore
stick around @scuderiahoney
one lucky man @norrizzandpia
p-power @cl6teen
Charles Leclerc
amore sulla neve @leclercloml
single mom @fleurrreads
with sweet come sour @libraryofloveletters
soft fur @mariclerc
mystery girl @lewisvinga
le temps de l'amour @nouvellevqgue
salvatore @sincerlyleclerc
ciao, amore ^
if u cant beat em, join em @formulafics
saint valentin @chrisevansonly
tying u to me @duhyork
orange theory @forzalando
married to who @hs-is-loml
prettiest @starlost97
life is a highway @f1version
all of me ^
how you get the girl @verstappen-cult
GQ couples quiz @cl6teen
day in the life of a monaco mama @starkwlkr
random embrace @piastriclub
cat's out of the bag @cutielando
scooping that low @uglyducklingofthe2000s
F1 Grid
valentine's day @formulafics
really shy @mirohlayo
late night talking @sebscore
getting caught making out @verstappen-cult
113 notes · View notes
sophiaepsiche · 26 days ago
Text
Il Salvatore
TERZA PARTE
Tumblr media
Il Mistero Della Croce
‘È una missione austera. La più austera di tutte. Quella rispetto alla quale la vita del monaco o della monaca della più severa regola è un fiore rispetto ad un mucchio di spine. Perché questa non è regola di Ordine umano. Ma Regola di un sacerdozio, di una monacazione divina, il cui Fondatore sono Io, Io che consacro e accolgo nella mia Regola, nel mio Ordine, gli eletti ad essa, e impongo loro il mio abito: il Dolore totale, sino al sacrificio.’ (da "L'Evangelo come mi è stato Rivelato")
Gesù qui dice chiaramente che la Sua missione speciale ed unica continua attraverso un Suo Ordine divino, l’elezione dei chiamati ad esso è direttamente impartita da Lui, il Fondatore. Offrirsi come vittima e mettersi in croce con Gesù è una vera e propria missione di salvataggio della specie umana. La differenza sostanziale tra gli altri e Gesù è proprio questa Redenzione non solo dei giusti ma dei peccatori-distruttivi che non può venire in essere in altro modo se non scontando il loro dolore come atto di totale sacrificio.
Abbiamo chiarito già il ruolo chiave della gestione del dolore nello smaltimento della distruttività e ciò che questo comporta in termini di salvezza della specie che invece, scansando il dolore in massa, non fa che richiamare su di sé la distruttività inconscia con esperienze sempre più dolorose. Abbiamo spiegato che il meccanismo sottostante questa proiezione esperienziale attuata dall’inconscio è sano e rappresenta l’opportunità illimitata al cambiamento di cui necessitiamo. Lo stesso non può dirsi, ahimé, dell’attitudine che ci caratterizza perché se errare è umano, perseverare è diabolico e di fronte al dolore l’uomo sembra rispondere sempre con maggiore distruttività. La visione di un Dio punitivo senza comprensione delle Sue leggi è, a mio avviso, falsata, esse infatti si rivelano sempre e comunque non solo giuste ma infinitamente pazienti, fino a riproporre interminabilmente un tentativo di soluzione nell’individuo ma la callosa attitudine dell’uomo spinge verso la distruzione.
Chi persevera nel bene, trasformando il dolore in amore, s’introduce invece in una via d’amore, in cui ci sono, come detto, tre gradi principali, il cui più alto è proprio formato dai Santi della Regola di Gesù per la nostra salvezza. Traducendo ora in termini cristiani possiamo dire che chi fa il suo dovere, a qualsiasi livello della scala, abbraccia la Croce, abbraccia il dolore e lo trasforma in amore mentre chi scansa la Croce, rende il dolore inconscio e porta distruttività nel mondo e crea le basi per l’auto-distruzione della specie. Queste sono le due polarità.
È risaputo che bene e male convivono nello stesso individuo quindi la battaglia tra tali polarità è presente in primis dentro di noi e poi a livelli diversi. Ora, sebbene il recupero di sociopatici e psicopatici sia quasi impossibile e difficilissimo quello dei narcisisti maligni che dovrebbero esercitare un fortissimo fiat o ricevere una grazia totalmente immeritata che lo stimoli (su questo argomento torneremo), i narcisisti moderati, vulnerabili, gli auto-distruttivi, coloro che hanno sviluppato un adattamento caratteriale malsano ai traumi subiti, nonché i biofili, quindi tantissimi, potrebbero, se volessero, entrare in questa scala d’amore grazie alla gestione del dolore. Partiamo dal primo grado per capire pian piano il sommo grado dell’amore di Gesù.
A livello personale, per passare dalla distruttività alla biofilia è utilissima la solitudine e la riflessione (per approfondimenti leggi ‘Viaggio nella Solitudine’). L’isolamento fa salire il dolore trattenuto nell’inconscio e si cominciano a vedere i contenuti distruttivi che si sono accumulati dentro, si comprende molto meglio ciò che è bene e ciò che è male, senza l’influenza esterna, e la morale diventa autonoma. Si impara una prima gestione delle sensazioni che, non potendo trascendere, in questa fase ancora acerba, si subiscono e basta ma ciò è già sufficiente a liberarsene, è solo un processo più lungo poiché inesperto e dipendente dalla solitudine. Non essendo già allenati alla consapevolezza interiore, non sapendo cosa fare per tirare fuori dall’inconscio i residui passati, la solitudine si rivela indispensabile per creare la condizione perfetta e naturale a far salire il baccano che, credetemi, non vede l’ora di essere ascoltato. Salgono così i residui inconsci senza dover far nulla. Offrirsi a questa prima gravosa purificazione non è facile e non va certo di moda. Si viene spinti alla superficialità e alla ricerca del piacere col risultato di scansare la nostra croce per gettarla sugli altri in modo inconsapevole. Uno scaricabarile psicologico che porta l’individuo ad essere distruttivo. La solitudine può essere vissuta in modo continuativo o a fasi ma va vissuta per un primo esercizio alla conoscenza di sé. Qui l’attenzione viene diretta da fuori (società, altri, mondo) ad un fuori più circoscritto, al corpo e alle sensazioni più fisiche. Il consiglio è di stare col dolore che sale proprio come sensazione fisica, al massimo delle proprie capacità, e per farlo bisogna alzare l’attenzione, dirigerla verso la sensazione e imparare a stare fermi. Non vi mangerà, più imparate a star fermi meno dura, è solo una sensazione. Per dare attenzione alle sensazioni si toglie automaticamente attenzione al pensiero e così si spezzano quei legami creatisi in precedenza, tra pensiero ed emozioni mal gestite, che causavano risposte autodistruttive o distruttive. Ogni altra emozione negativa dev’essere trattata allo stesso modo del dolore, ne saliranno tante proprio perché questa è la prima purificazione a cui ci sottoponiamo. Aspettatevi rabbia, amarezza, odio, di tutto e di più. Questa prima fase è dedicata alle accumulazioni personali passate, si sciolgono i nodi del passato, nodi quasi ‘fisici’ tra emozioni distruttive e pensiero meccanico che, in questo momento, vi travolgerà senza pietà. Il nostro solo dovere è quello di abbracciare la croce, cioè subire ciò che abbiamo dentro, senza fiatare, senza pensare, ma stando fermi lì. È spazzatura nostra e ce la dobbiamo subire noi. Se questo processo va avanti si acquisisce la capacità di vivere il dolore senza scappare il che vuol dire arrivare alla maturità psicologica che frena gli impulsi narcisistici peggiori. Portare la propria croce vuol dire fare il proprio dovere a livello individuale, diventare un elemento sano nella società, amorevole e rispettoso di natura e compiere il proprio dovere a livello sociale. Qui affiora l’amore umano, il rispetto della vita: la biofilia. Il biofilo è più forte, sereno, creativo ed emotivamente indipendente. È magnetico perché saper gestire il suo dolore lo rende leggero e tale rara leggerezza è avvertita come un sollievo da chi gli è intorno. Ma il tratto distintivo per eccellenza del biofilo è la sua propensione ad amare. Bio filia vuol dire proprio amare la vita, rispettare gli esseri viventi. Questo è il primo grado di amore naturale a cui si giunge vivendo il dolore. Giunti qui è davvero ottimo iniziare letture filosofiche o spirituali per favorire il processo di riflessione e cominciare a capire bene ciò che si è fatto e come continuare a farlo meglio.
Proseguiamo a livello di specie. (per approfondimenti vai a ‘La comprensione della mente’) La cosa più penosa da constatare è che quasi tutti i biofili si fermano, vivono una vita creativa, ma piuttosto egoistica e non smettono di pagare questo atteggiamento con una costante amarezza verso chi è immaturo e verso la società nel suo insieme. I pochi che si prendono il tempo di ponderare l’importanza del percorso fatto possono procedere molto di più con risultati molto maggiori. Se si vuole interiorizzare e rendere più intenso possibile il processo di purificazione bisogna direzionare l’attenzione dentro e renderla stabile il più possibile. Questo è quello che viene chiamato il ‘conosci te stesso’, l’esame di coscienza più costante possibile che, con il tempo, diviene meditazione e poi raccoglimento. È il primo sgrosso interiore serio, in cui si allena l’attenzione ad una vigilanza interiore quasi perenne per cui ci occupiamo a pulire il presente, mantenendo la coscienza più pulita possibile. Il suo risultato ottimale è chiamato anche solitudine interiore proprio perché il processo che, in modo acuto, si può vivere con la solitudine esterna, può essere stabilizzato, allenando l’attenzione a monitorare l’interiorità. Si trova ancora molta umanità e tante risposte distruttive soprattutto nel pensiero ed è importante distaccarci il più possibile da ciò che vediamo dentro di noi per evitare di creare ulteriori legami. Qui si scopre davvero tutta la nostra miseria come esseri umani, scopriamo che tutte le componenti di umanità difettosa e d’impurità vivono nella nostra coscienza direi di default. Questo pacchetto di miseria è insito nella coscienza umana. Non è un caso scoprirlo ora perché si sta portando la croce come esseri umani. Ci si vergogna per non aver agito prima, si capisce il tempo sprecato nella biofilia, in cui eravamo troppo intenti a giudicare gli altri senza vedere quanto ancora c’era da fare in noi.
La forza creativa e vitale aiuta tantissimo chi si offre a questa purificazione, proprio perché più estesa e di aiuto generale. Trascendendo il dolore in modo costante si ha accesso alla Fonte d’amore, di pace, di forza e di ogni altra virtù. La perseveranza è importantissima poiché la vigilanza interiore scatena proprio una lotta, vissuta in fasi alterne, tra la conoscenza della propria miseria, fase purificativa, e la conoscenza della Fonte, fase illuminativa. È la natura stessa di questo percorso, come spiega San Giovanni della Croce: ‘Se l’anima vorrà riflettere su questo cammino, vedrà bene a quanti alti e bassi va soggetta e che, dopo il godimento di un periodo di prosperità, subentra subito quello della tempesta o della prova; vedrà, altresì, che le è stata concessa la bonaccia per prepararla e rafforzarla in vista delle tribolazioni successive; in breve, l’anima deve convincersi che alla miseria e alla tormenta fa seguito l’abbondanza e la pace: per questo motivo deve passare la vigilia nella prova, se vuole godere le gioie della festa. Questa è la norma ordinaria dello stato di contemplazione fino a quando l’anima non raggiunge lo stato di quiete; per dirla in una parola, l’anima non è mai nello stesso stato, non fa altro che salire e scendere. Il motivo di questa norma sta nel fatto che lo stato di perfezione esige il perfetto amore di Dio e il disprezzo di sé, il che non può verificarsi senza conoscere Dio e se stessi. Perciò l’anima deve necessariamente esercitarsi prima in una, poi nell’altra conoscenza. Dapprima Dio le fa gustare il suo amore e la esalta, poi le consente di conoscere se stessa e la umilia, finché, acquistate le abitudini perfette, l’anima smette di salire e di scendere. Arrivata alla sommità di questa scala mistica, l’anima si unisce a Dio, a lui si aggrappa e in lui trova il suo riposo’. Questa alternanza c’è sempre e, come emerge, nelle fasi di conoscenza di sé non porta solo a testimoniare le propria pochezza interiore ma può proiettare ancora quelle esperienze esterne che umiliano e fanno soffrire per far arrivare ad essere successivamente più vicini a Dio. Verso la fine di questa seconda fase c’è infatti una purgazione forte, accompagnata da una crisi importante che coinvolge l’essere umano a tutti i livelli e lo prepara al battesimo nello Spirito. È chiamata la ‘notte dei sensi’ da San Giovanni. Superata questa crisi si riscopre la propria figliolanza a Dio e questo cambia per sempre l’individuo. La sua visione è trasformata per sempre. Vede se stesso negli altri, riconosce un unico io, l’‘io sono’ presente in tutti. Ama gli altri come se stesso poiché non vede alcuna differenza sostanziale tra sé e gli altri. Questo non è più semplice amore per la vita ma è amore per lo Spirito presente in tutti, è un amore più profondo e sacro. Inizia qui l’opera di redenzione spontanea in cui ci si perfeziona, purificandosi sempre più minuziosamente, e si aiuta gli altri senza dover fare nulla. La purgazione è personale fino alla più profonda ‘notte dell’anima’ la quale predispone all’unione con Dio. Approfondiremo queste notti quando tenteremo di spiegare il peccato. Comunque, già alla fine della notte dei sensi, quando lo Spirito comincia ad illuminare l’essere umano direttamente, il praticante viene introdotto alla contemplazione, ai ‘grandi silenzi’, alla solitudine interiore. Passa dalla meditazione alla contemplazione. Il contemplativo vive il dolore ormai con grande agilità ed è sempre consolato dalla pace infusa dallo Spirito. Vive il dolore con pace.
Arriviamo ora finalmente a spiegare il livello soprannaturale del Mistero della Croce con una base, spero, più chiara. Essendo al di sopra del naturale, questo livello è difficile da capire anche per chi è evoluto, figuriamoci per chi non ha raggiunto neanche la maturità psicologica e, di conseguenza, l’amore naturale e umano. Per loro la comprensione razionale della missione di Gesù è totalmente impossibile, sono facilmente portati a scambiare i Santi di Gesù per dei pazzi con nevrosi pseudo-religiose. Si può ovviamente credere per fede ma molto difficilmente per sforzo intellettivo, tanto che purtroppo questa interpretazione malata, se non patetica della missione redentrice, è condivisa da tutto il mondo della psicologia. La motivazione di tale visione risiede sempre nella mancata evoluzione interiore, nella mancata conoscenza di se stessi e delle leggi che governano l’interiorità.
Nella redenzione soprannaturale dell’esercito di Gesù, il Santo prende in carico più dolore possibile per tramutare le forze distruttive in amore, così da salvare l’umanità. Per offrirsi bisogna provare l’amore perfetto in cui si è pronti a sacrificarsi anche per i propri nemici. Nell’amore perfetto non si ama più gli altri come se stessi ma al di sopra di se stessi. Tale amore è ben diverso da quello dei gradi precedenti, è talmente alto da rendere gli esseri umani, arrivati a tali vertici, divinizzati. Vivono non più il dolore con pace ma addirittura la gioia nella sofferenza. ‘L’amore perfetto da la chiave della gioia del soffrire. Coloro che hanno capito il maestro e che hanno totalmente voluto imitare il maestro sanno morire perché gli uomini vivano nella giustizia e siano risanati dalle ferite dei loro peccati. Per tutti i fratelli tutti o veri cristiani, senza fariseismi che annullano il cristianesimo: religione d’amore.’ ‘È detto: ‘amate coloro che vi odiano e sarete figli dell’Altissimo’ perché avrete il perfetto amore. La più grande somiglianza e immagine con Dio […] Ne divenite veri figli non per uguaglianza di natura e sostanza ma per soprannaturalizzazione della creatura che così diviene divinizzata per partecipazione relativa alle azioni di Dio uno e trino e per somiglianza facendo ciò che Egli sempre fa: amando’’ (Evangelo M.V.)
Questo è l’amore per eccellenza ed è il tratto distintivo del Cristianesimo, che si distingue da ogni altra religione per via della redenzione offerta, frutto di tale amore. Negli ultimi insegnamenti agli apostoli, poco prima della sua Passione, Gesù dà un nuovo comandamento: “Il mio comandamento è che vi amiate come io vi ho amato”. Chiede ai suoi Santi di arrivare all’amore perfetto e di imitarlo ad esser pronti a sacrificarsi con gioia, per amore e in cambio di amore.
Ma, proviamo a capire, noi miserelli, come possono questi eroi provare addirittura gioia nel patire. La prima considerazione che mi viene in mente è che provano un dolore privo di ogni insoddisfazione, amarezza, scontentezza perché è una scelta fatta per amore e con piena cognizione di causa e con piena fede nel proprio Maestro. È quindi solo dolore, una sensazione nitida ed isolata, non solo priva dell’ignoranza che scatena l’amarezza e l’odio nei distruttivi, ma ricolma di significato e di scopo spirituale.
Se ci pensiamo, già a livello naturale, un distruttivo e una persona molto evoluta soffrono molto diversamente. Se il distruttivo, abilissimo ad evitare di entrare in contatto col suo dolore, ne viene sopraffatto suo malgrado, lo sente come una forza brutale incontrollabile e non sa letteralmente cosa fare, il pensiero ribolle fino a farlo impazzire e cade nella disperazione. Si arrabbia, accusa gli altri, ripiega nella soddisfazione della vendetta o di una qualsiasi risposta distruttiva per evitare la sensazione per lui letteralmente insopportabile. L’evoluto invece ha un allenamento ottimale alla trascendenza del dolore e ogni volta che lo fa prova una vera e propria cascata di benessere, di amore e di forza. I più avanzati vengono introdotti nella pace dello Spirito, come detto poco fa, quella quiete soprannaturale che ricarica il corpo, illumina la mente e ricolma d’amore il cuore. Riescono infatti a portare molto più dolore rispetto agli altri, poiché sono immensamente più capaci e altresì aiutati.
Immaginiamo ora che un individuo con questa capacità, già di molto superiore alla norma, la offra a Dio con lo scopo di salvare gli altri e glorificare il suo Divin Maestro. È facile immaginare che il ciclo di trascendenza si velocizza a dismisura e la relativa infusione di amore e di forza che ne deriva diventa, man mano, divinizzata, rendendo questi Santi davvero simili a Cristo.
Vediamo un esempio pratico della mole di carico che portano questi santi. Un devoto di Padre Pio, attraverso la sala gremita della chiesa, guarda il santo e gli chiede, mentalmente, di permettergli di aiutarlo a portare la croce, di fargli sentire in parte il dolore che prova ogni giorno. Viene accontentato e quello che prova per qualche secondo è, a suo dire, umanamente insostenibile e chiede subito di ritirare quanto chiesto.
Per capire la peculiare gioia che provano nel patire leggiamo la mistica Maria Valtorta, già vittima con cinque malattie e paralizzata a letto, nel vedere Gesù durante un momento della Sua Passione, se vogliamo, anche meno straziante degli altri. Vivere o vedere la Passione di Gesù è uno dei tanti modi in cui si può vivere il dolore della Redenzione offerta: ‘A chi lo posso dire quello che soffro? A nessuno di questa Terra, perché non è sofferenza della Terra e non sarebbe capita. È una sofferenza che è dolcezza e una dolcezza che è sofferenza. Vorrei soffrire dieci, cento volte tanto. Per nulla al mondo vorrei non soffrire più questo. Ma ciò non toglie che io soffra come uno preso alla gola, stretto in una morsa, arso in un forno, trafitto fino al cuore. [...] Devo fare un grande sforzo per dominare l’impulso di gridare il grido di gioia e di pena soprannaturale che mi fermenta dentro e sale con l’impeto di una fiamma o di uno zampillo. Gli occhi velati di dolore di Gesù: Ecce Homo, mi attirano come una calamita. Egli m’è di fronte e mi guarda, ritto in piedi sui gradini del Pretorio, con la testa coronata, le mani legate sulla sua veste bianca di pazzo con cui l’hanno voluto deridere, ed invece lo hanno vestito del candore degno dell’Innocente. Non parla. Ma tutto in Lui parla e mi chiama e chiede. Che chiede? Che io lo ami. Questo lo so e questo gli do sino a sentirmi morire come avessi una lama nel petto. Ma mi chiede ancora qualcosa che non capisco. E che vorrei capire. Ecco la mia tortura. Vorrei dargli tutto quanto può desiderare a costo di morire di spasimo. E non riesco. Il suo Volto doloroso mi attira e affascina. Bello è quando è il Maestro o il Cristo Risorto. Ma quel vederlo mi dà solo gioia. Questo mi dà un amore profondo che più non può essere quello di una madre per la sua creatura sofferente. Sì, lo comprendo. L’amore di compassione (nota mia: si intenda con-passione, ‘passione con’ ossia compartecipazione)è la crocifissione della creatura che segue il Maestro sino alla tortura finale. È un amore dispotico che ci impedisce ogni pensiero che non sia quello del suo dolore. Non ci apparteniamo più. Viviamo per consolare la sua tortura, e la sua tortura è il nostro tormento che ci uccide non metaforicamente soltanto. Eppure ogni lacrima che ci strappa il dolore ci è più cara di una perla, e ogni dolore che comprendiamo somigliante al suo [ci è] più desiderato e amato di un tesoro.’ (07-03-44 quaderni Maria Valtorta).
Vediamo adesso un esempio vivente che il ciclo di trascendenza di dolore e la ricarica d’amore atto a rioffrirsi diventa tanto veloce da non riuscire più a sentire dolore ma solo amore e gioia. Santa Margherita Maria Alacoque scrive: “avevo paura che non avrei potuto provare una sofferenza peggiore di quella che provavo perché non soffrivo a sufficienza, dal momento che il suo amore non mi lasciava requie né di giorno né di notte, queste dolcezze mi affliggevano, volevo la croce tutta pura”. (da 'La Vita di Santa Margherita Maria Alacoque'). Qui la Santa quasi si lamenta di non sentire dolore ma solo amore. Allo stesso riguardo non possiamo non menzionare l’immensa Santa Veronica Giuliani, un vero campione della Croce, che si offre come ‘mezzana’, intermediaria, tra Dio e i peccatori così follemente da non riuscire più a percepire sensibilmente il dolore e doverne chiederne sempre di più. Troviamo scritto nel suo diario: “La mia pena era di non trovare pena”. “Dove sta il patire? Mandatelo a me”. “Non sentivo niente”. “Penavo per non trovare pene”. “Non vi è cosa piú cara in questa vita che il patire; non vi è cosa più preziosa che la croce” (da 'il Diario di Santa Veronica Giuliani'). Capisco che, se non conoscete le vite di queste Sante, potreste pensare che semplicemente non soffrivano abbastanza, invece il dolore che erano capaci di sopportare era semplicemente sovrumano tanto che leggerle è un’esperienza scoraggiante, che fa provare vergogna (e ne abbiamo bisogno!). Leggere le loro vite, così come meditare sulla Passione di Gesù, è una purificazione di per sé. Comunque, a conclusione di questa serie di conferme, ci aiuta a sintetizzare Santa Teresa del Gesù Bambino: “Sono giunta a non poter più soffrire. Avendo mutato in gioia tutte le mie sofferenze.”
Se il primo e più importante Mistero della Croce è quello di eliminare la distruttività dal mondo, il secondo è che essa è la sede delle virtù: la forza e l'amore scaturiscono dal vivere il dolore e se lo si fa in modo così portentoso tali virtù divinizzano l'anima.
Ora, se questa gioia nel patire non fosse già abbastanza incomprensibile per le persone comuni, c’è un’altra possibilità, la più cara a Gesù, quella che rende più simili a Lui di ogni altro sacrificio o pratica, destinata agli amanti più appassionati della croce. È anche il più potente espediente contro la distruttività e rivela un altro segreto della Croce. Ne parleremo nel prossimo articolo.
2 notes · View notes
superghfan · 2 years ago
Photo
Tumblr media
General Hospital Alum and Primetime MVP Dead at 45
“What a beautiful, bright light we lost today.”
Multiple fandoms are mourning the passing of much-loved actress Annie Wersching. To General Hospital fans, she was Amelia Joffe. Viewers of Star Trek: Picard knew her as the Borg Queen. And Vampire Diary lovers know her Lily was the mother of the Salvatore brothers.
It is a testament to her strength, determination and talent that even many of those who worked with her in recent years had no idea that Wersching was fighting cancer.
Tumblr media
“What a beautiful, bright light we lost today,” tweeted Jeri Ryan (Seven of Nine, Star Trek: Picard). “I’m so lucky to have had the chance to work and play with [her]. My heart breaks for her beautiful family and everyone who was lucky enough to know her.”
It would be almost impossible to list all of the roles in which Wersching made a lasting impression. Apart from those previously mentioned, she also captivated viewers in parts both big (Agent Reese Walker, 24) and small (name a show, and it’s likely she did a guest gig).
But for daytime fans, she’ll always be remembered as fictional General Hospital TV producer Amelia, who came to town seeking vengeance against Kelly Monaco’s Sam, who’d seduced and killed her father years earlier. Eventually, it would be revealed that Sam (using the name Angela Monroe) killed Amelia’s abusive dad in self-defense.
Tumblr media
Despite only appearing on General Hospital for six short months, Joffe made a long-lasting impression with viewers, many of whom happily tracked every step of her career.
Although diagnosed with cancer in 2020, many in Wersching’s circle did not know of her health crisis. On a Go Fund Me page friend and former co-star Ever Carradine created to help support Wersching’s husband, Steve, and their sons — Freddie, Ozzie and Archie —  she wrote: “She wanted to protect her boys. She wanted to get better so she could continue working. And honestly, she just didn’t really want to talk about it. She wanted to live her life, on her terms, and be with her family.”
X
**Thanks to Stephanee for the heads up! 
3 notes · View notes
rampoldi · 10 days ago
Text
Rampoldi Restaurant Monte Carlo: A Culinary Gem in Monaco
Nestled in the heart of Monte Carlo, the Rampoldi Restaurant Monte Carlo is a beacon of elegance and culinary artistry. Renowned for its impeccable service, sumptuous dishes, and a timeless ambiance, Rampoldi offers an unparalleled dining experience. Whether you are a connoisseur of fine dining or seeking a memorable night out, this Michelin-starred destination has something exceptional for everyone.
A Rich History in the Heart of Monaco
Established in 1946, Rampoldi has become an iconic part of Monaco's gastronomic landscape. Its history is steeped in tradition, yet the restaurant continuously evolves, blending its storied past with modern innovations. Located a stone's throw from the Monte Carlo Casino and the glittering harbor, Rampoldi serves as a gateway to luxury.
The restaurant underwent a significant transformation in 2016, spearheaded by its owner, Andrea della Valle. This refurbishment brought a contemporary touch to its classic charm, further solidifying Rampoldi’s place as a must-visit venue for locals and international visitors alike.
What Makes Rampoldi Unique?
Michelin-Starred Excellence: Rampoldi has earned its Michelin star through unwavering dedication to quality and creativity. Each dish is meticulously crafted, offering a sensory journey that delights the palate.
Prime Location: Situated in the glamorous district of Monte Carlo, the restaurant provides an exquisite setting, with its terrace offering breathtaking views of the city.
Unmatched Service: The attentive and highly trained staff ensure that every guest feels like royalty.
Gastronomy at Its Finest
The Menu: A Symphony of Flavors
Rampoldi’s menu is a testament to the culinary expertise of Chef Antonio Salvatore. Combining Mediterranean flavors with innovative techniques, the dishes here are both imaginative and rooted in tradition.
Appetizers
Begin your gastronomic journey with tantalizing starters such as:
Red Prawn Tartare: Enhanced with citrus notes for a refreshing twist.
Artichoke Velouté: A creamy delight with truffle accents.
Main Courses
The main dishes showcase the best of seasonal ingredients:
Grilled Dover Sole: A classic seafood dish prepared with precision.
Veal Chop Milanese: Served with a delicate saffron risotto, this is a must-try for meat lovers.
Desserts
Indulge in sweet masterpieces like:
Lemon Curd Tart: A zesty conclusion to your meal.
Chocolate Fondant: Paired with vanilla ice cream for a sublime finish.
Wine and Beverage Pairings
The restaurant’s wine list is as impressive as its menu, featuring an extensive selection of fine wines from France, Italy, and beyond. Sommelier recommendations ensure perfect pairings for every course, elevating your dining experience.
For a deeper insight into the carefully curated wine list, explore the wine section of their website.
An Ambiance of Elegance
Indoor and Outdoor Settings
The interior of Rampoldi Restaurant Monte Carlo exudes sophistication with its plush seating, warm lighting, and tasteful décor. The outdoor terrace is equally captivating, allowing guests to enjoy their meals under the stars while soaking in the vibrant atmosphere of Monte Carlo.
Private Dining
For those seeking exclusivity, Rampoldi offers private dining options. These secluded spaces are perfect for celebrations, business meetings, or intimate gatherings, complete with personalized menus and dedicated service.
Sustainability and Ethical Practices
Rampoldi is committed to sustainability, sourcing fresh, local, and organic ingredients whenever possible. This commitment extends to their partnerships with ethical suppliers, ensuring that every dish is not only delicious but also responsibly prepared.
To learn more about their sustainability practices, visit the sustainability page on their website.
Events and Special Experiences
Culinary Events
Rampoldi frequently hosts themed evenings and gastronomic events, showcasing seasonal specialties and unique tasting menus. These events are a wonderful way to explore new flavors and meet other food enthusiasts.
Celebrity Visits
Given its prime location and impeccable reputation, Rampoldi has attracted a host of celebrities and dignitaries over the years. Dining here offers a chance to experience the glamour of Monte Carlo at its finest.
Plan Your Visit
Reservations and Accessibility
To secure your table at Rampoldi Restaurant Monte Carlo, it’s recommended to make a reservation in advance via their official website. The restaurant is conveniently located and easily accessible by car or public transport, with ample parking nearby.
Dress Code
Adhering to its elegant ambiance, Rampoldi has a smart-casual dress code. This ensures a refined atmosphere for all guests.
Explore Monte Carlo Beyond Rampoldi
While Rampoldi is a highlight of Monte Carlo’s dining scene, the city offers a plethora of attractions worth exploring:
Monte Carlo Casino: A legendary venue for gaming and entertainment. Learn more about its history here.
Larvotto Beach: A beautiful spot to unwind by the Mediterranean.
Prince’s Palace: A historic landmark with stunning architecture.
For more information about other dining options or attractions in Monte Carlo, visit Visit Monaco.
Conclusion
Rampoldi Restaurant Monte Carlo stands as a testament to the art of fine dining. With its rich history, innovative cuisine, and unparalleled ambiance, it continues to enchant diners from around the globe. Whether you’re savoring a romantic dinner or hosting a celebratory event, Rampoldi promises an unforgettable experience.
Make your reservation today and immerse yourself in the culinary magic of Rampoldi — a true jewel in the crown of Monaco’s gastronomic offerings.
0 notes
mysterymirrors · 4 months ago
Link
Check out this listing I just added to my Poshmark closet: BCBGeneration Draped Sleeveless Faux Wrap Mini Dress - Black - XS.
0 notes
siciliatv · 10 months ago
Link
0 notes
paoloferrario · 10 months ago
Text
SILVIA FARGION, ALESSANDRO SICORA (A CURA DI), Costruzioni di genitorialità su terreni incerti. Quale ruolo per il servizio sociale?, Il Mulino, 2024. Indice del libro
il Mulino – Volumi – SILVIA FARGION, ALESSANDRO SICORA (a cura di), Costruzioni di genitorialità su terreni incerti https://www.mulino.it/isbn/9788815387851 Prefazione, di Silvia Fargion e Alessandro Sicora I. Un manuale sui generis, di Silvia Fargion e Alessandro Sicora II. Avvicinarsi alle pratiche genitoriali: visioni stereotipiche e comprensione delle diversità, di Salvatore Monaco e…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
lepetitlugourmand · 1 year ago
Text
R - La Table d'Antonio Salvatore au Rampoldi - La Truffe Blanche en splendeur
L’emblématique et ultra dynamique Chef étoilé Antonio Salvatore a démontré à nouveau sa virtuosité et son inventivité lors d’un dîner unique et spécial, consacré à la Truffe Blanche, qu’il a orchestré avec passion. Située au sous-sol du légendaire Rampoldi Monaco, La Table d’Antonio Salvatore est une table créative, gastronomique et immersive, qui vous plonge avec intensité dans l’univers du chef…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
lewisvinga · 10 months ago
Text
salvatore | esteban ocon x fem! reader
summary; after living a life full of cold exes, y/n never expected to find her ‘salvatore’ during a summer in monaco
warnings; toxic/abusive exes, slut shaming,
word count; 1k
taglist; @namgification @louvrepool @locelscs @thehufflepuffavenger1 @minkyungseokie @goldenmclaren @ollieshifts @lavisenri
notes; this is song has been on repeat
‘born to die’ series masterlist.
masterlist !
⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆
Tumblr media
⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆
“C’mon, Y/n, you need a man. You need to live a little!" Y/b/f exclaimed as she followed around Y/n who was tidying up around her home.
"Y/n," She sighed, "I don't need a man."
"It's been 4 years since you broke up with your ex. You haven't dated anyone since you were 21!”
“And you know why.”
��� ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆
5 years ago
“C’mon, Y/n, let’s just go out!” Y/b/f asked through the phone. “You’re already ready!”
Y/n sighed as she cleaned the counter with a damp towel. She kept looking over her shoulder and back at the front door. “Louis is on his way. I can’t-“
“You can’t or he won’t let you? C’mon, Y/n, you deserve better.”
“I can’t.” She huffed as she rushed to finish off a quick chicken dish so it could be ready when her boyfriend arrived. “How ‘bout we go out tomorrow for lunch? I’ll call you later, promise-“
“Call who?” Louis's voice interrupted her mid-sentence. She hadn’t realized he arrived and she quickly hung up on Y/b/f.
“Y/b/f. She just wanted to hang out and-“
“That’s why you’re dressed like a whore?”
“I-I was about to ch-“
“Change into another slutty outfit?”
Y/n let out a sigh, keeping her gaze on the floor. She could feel Louis’ harsh stare as she turned off the stove and grabbed him a plate. Fortunately, he wasn’t so frustrated after work so he wasn’t as mean to her as usual.
Still, she felt tired of everything. She felt tired of constantly being paranoid. She hated how every word of his left her a mental scar. She hated how sometimes she had to wear sweaters in warm weather to cover up the black and purple marks on her skin. She was just tired.
Y/n glanced at him as she served the food on his plate. In the back of her mind, she knew Y/b/f was right and she was already thinking of the perfect time to leave him.
⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆
present day
Y/n held onto her Dior tote bag as she strolled down the streets of Monaco. She was killing time in the shops before having lunch with Y/b/f and a couple of other girls to celebrate her best friend's engagement.
Y/b/f had instructed them to wear white so Y/n wore a short white sundress. She had an iced latte in her hand, glancing through the window of various boutiques and designer stores.
The summer was hot but she didn’t mind it. She spent the past week working on her tan, eating soft ice cream, and enjoying her week off.
She was lost in her thoughts when before she knew it, she suddenly bumped into what she thought was a wall until she heard a panicked voice. “Oh, fuck! Are you okay?”
The collision had caused her to spill her latte all over her white dress, staining it brown. She let out a chuckle as she looked down at the stain and at the empty plastic cup. “I’m fine. I wasn’t paying attention! Sorry for that.”
Y/n glanced up and was met with probably one of the most beautiful men she had ever seen. His deep brown, almost black eyes were filled with concern as he looked her over. He ran his fingers through his jet-black hair before running his hands over his equally jet-black stubble.
“I’ll-i’ll buy you a new dress! Where’d you get it from?”
“I said don’t worry! It’s a pricey dress anyway.” She said with a smile but that didn’t seem to satisfy him.
“No, please, let me. I can afford it. I’ll even get you another latte.”
“You won’t drop this will you?”
His lips curled into a smile as he shook his head. “Nope!” He said with a shrug. “But the least you could do is give me your name.”
She shook her head slightly and laughed as she holds her hand out. “Y/n, and you must be?”
“Esteban.”
⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆⋆ ˚。⋆୨♡୧⋆ ˚。⋆
3 years later
“Bonjour. Good morning.”
Esteban’s soft voice woke Y/n up from her deep slumber. Her vision was still blurry as she slowly sat up against the bed, rubbing her eyes and letting her vision get used to the bright lights.
She realized that he stood in front of her with a tray in his hands. Once her vision cleared up, she noticed the iced latte and a croissant with a small candle resting in the middle of the tray.
“Joyeux Anniversaire, chérie.” [happy birthday, dear.] Esteban whispers, sitting beside her on the bed. He kissed her forehead as she took the tray from him. “Now make a wish.”
A small pout decorated her lips as she looked down at the candle. He purposely picked a pink candle knowing that it was her favorite color. Something her ex-boyfriend never bothered learning about in their 3 years of dating.
A panicked look appeared on Esteban’s face when he noticed Y/n’s eyes fill with tears as her bottom lip quivered. “Chérie? What’s wrong? Shouldn’t you be happy on your birthday?” He asked, his voice filled with concern. He reached over and fixed her bed hair.
“I am happy.” She replied while tears streamed down her cheek. She lifts up the tray and softly blows the candle out. She turns to look at her now boyfriend of nearly 3 years with a wide smile on her voice.
“I just never had anyone care for me like you have, Estie.” She whispered as she set the tray on the bedside table. He wraps his arm around her shoulder, tucking her into his arms. “You’re my salvatore. [savior] You saved me. I didn’t even need to make a wish because you’re all I’ve ever wanted. You’re the best thing in my life.”
Esteban places his finger under her chin, causing her to look up into his deep brown eyes. He leans down and places a gentle kiss on her lips. He whispered against her lips, “I’ll always be your salvatore.”
314 notes · View notes
lamilanomagazine · 1 year ago
Text
Messina: presentate le iniziative promosse dall'Amministrazione comunale per la V edizione della "Settimana nazionale della Protezione Civile".
Messina: presentate le iniziative promosse dall'Amministrazione comunale per la V edizione della "Settimana nazionale della Protezione Civile". La Settimana nazionale della Protezione Civile si svolge dal 9 Ottobre sino al 15 Ottobre. Il comune di Messina ha aderito anche quest'anno alla V edizione della Settimana nazionale della Protezione civile con un programma di eventi illustrato ieri a palazzo Zanca, alla presenza del vicesindaco Salvatore Mondello e dell'assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli, nel corso di una conferenza stampa, cui hanno partecipato, tra gli altri, i dirigenti, del Servizio regionale di Protezione Civile Bruno Manfrè, e del comune Antonio Cardia. "Gli eventi calamitosi non sono prevedibili – ha dichiarato il vicesindaco Mondello – ma la prevenzione è un elemento fondamentale per non farsi trovare impreparati e affrontarli per quanto possibile nel miglior modo. Si tratta quindi di attività fondamentali in un territorio cittadino e provinciale come il nostro che si espone a varie criticità. Conoscere le problematiche esistenti e creare a priori le condizioni di prevenzione è indispensabile in quanto, dopo un evento, purtroppo si possono classificare soltanto i danni. L'attivazione delle sirene, prevista dal programma, significa avvertimento e quindi rientra nella prevenzione". L'assessore Minutoli, nel corso del suo intervento, ha spiegato gli aspetti tecnici, evidenziando che "All'interno della Settimana nazionale della Protezione Civile, il comune ha previsto due eventi: domani un convegno al Palacultura sugli incendi boschivi e sul dissesto idrogeologico; e giovedì 12, prove di attivazione di sirene in diciotto siti comunali. Dal 16 al 21 ottobre si svolgerà la tradizionale Settimana della Sicurezza, giunta alla 12sima edizione, con un programma variegato; ringrazio gli uffici comunali che hanno predisposto il documento di impianto e le associazioni di volontariato, il cui contributo è fondamentale per una buona riuscita delle esercitazioni". L'ing. Manfrè ha sottolineato "l'importanza dell'iniziativa presentata in quanto l'esercitazione permette di capire se la popolazione segue e comprende le procedure da mettere in atto". All'incontro con la stampa hanno preso parte gli esperti comunali del settore, rispettivamente l'ing. Antonio Rizzo, intervenuto in merito a "Il sistema di allerta con sirene e segnaletica di avviso per rischio idrogeologico"; il geologo Sebastiano Monaco su "Le attivazioni dei Presidi territoriali con i geologi in sei macroaree"; e il meteorologo Daniele Ingemi che ha trattato "Lo scenario di evento atteso simulato". Gli eventi in programma, organizzati dall'Amministrazione comunale, per la Settimana nazionale della Protezione Civile prevedono oggi, martedì 10, al Palacultura, a partire dalle ore 9.30 sino alle 13.30, un convegno dal tema "Incendi boschivi e dissesto idrogeologico", eventi e drammatica attualità della prevenzione per una concreta lotta agli incendi boschivi. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Federico Basile, del prefetto di Messina Cosima Di Stani, del dirigente generale del dipartimento di Protezione Civile Regione Siciliana Salvatore Cocina e dell'assessore Massimiliano Minutoli, seguiranno gli interventi programmati del dirigente Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina Giovanni Cavallaro, su "Anno 2023 - Analisi degli incendi nell'area dei Peloritani e dei Nebrodi"; del comandante Provinciale VV.FF. di Messina Felice Iracà, su "Attività preventive di difesa delle aree antropizzate"; dell'ing. Bruno Manfrè, dirigente Servizio S.12 Servizio regionale di Protezione Civile provincia di Messina, su "Interventi del dipartimento Regionale Protezione Civile"; del docente di Idraulica presso Università degli Studi di Messina Giuseppe Aronica, su "Le interferenze degli incendi boschivi con le aree a rischio idrogeologico"; del geologo esperto Rischio Idrogeologico città di Messina Sebastiano Monaco, su "Casi di studio di situazioni critiche nel messinese"; dell'agronomo e dottore in Scienze Forestali, esperto nel contrasto degli incendi di vegetazione Antonino Paladino, su "L'evoluzione degli incendi di vegetazione e gli incendi di interfaccia"; del presidente dell'ordine Dottori Agronomi e Forestali provincia di Messina Salvatore Messina, su "La gestione agrocolturale per la prevenzione degli incendi"; e dell'assessore alla Difesa del Suolo Francesco Caminiti, su "Interventi di messa in sicurezza del territorio del territorio comunale". Previste anche delle proposte. All'evento, patrocinato dall'ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Messina, parteciperanno rappresentanti e studenti degli istituti tecnico-agrario "P. Cuppari" San Placido Calonerò e tecnico-agrario "G. Minutoli" Fondo Fucile Gazzi. Modera l'esperto per le attività di Protezione Civile Antonio Rizzo. Giovedì 12, invece, dalle 12 alle 14, avvisi meteo e rischio idrogeologico, sistema alert system, sistema di allerta con sirene per informazione alla popolazione. Le prove di attivazione delle sirene si realizzeranno in diciotto siti comunali: Altolia, Briga Superiore, Giampilieri Marina, Giampilieri Superiore, Giampilieri scuola, Molino, Pezzolo, Ponte Schiavo, Mili San Pietro, Mili San Marco, Galati Santa Lucia, Bordonaro, Zafferia Monalla, Zafferia chiesa, Zafferia, Larderia, Faro Superiore e torrente Santo Stefano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
cinquecolonnemagazine · 2 years ago
Text
Che cos’è la figurazione materica?
Tumblr media
Giovedì 18 maggio, presso la “Sala dell’Ostrichina” del Parco Borbonico del Fusaro di Bacoli (NA), nei Campi Flegrei. Con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, si è inaugurata la mostra collettiva di pittura “Figurazione materica”, a cura di Rosario Pinto. 37 artisti campani o «di estrazione campana, che, negli ultimi 80 anni, si sono distinti nel particolare segmento della pittura figurativa nella sua specifica accezione materica», si legge sul retro della locandina. La mostra sarà visitabile fino al 1° ottobre 2023, ogni venerdì e sabato dalle ore 17,00 alle 20,00. Domeniche e festivi dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 20,30. Ma chi sono questi pittori? Non potendo citarli tutti, per non stilare un elenco della spesa (comunque sono citati nell’immagine di copertina), citiamo almeno Antonio Ciraci, il quale per la “Sala dell’Ostrichina”, espleta le funzioni di direttore artistico; poi una citazione va fatta per quelli “storicizzati”, e vale a dire Luigi Crisconio, Emilio Notte, Franco Girosi, Salvatore Vitagliano, Raffaele Lippi, Rubens Capaldo ed Enrico Cajati. Una citazione meritano anche Vincenzo Aulitto (uno dei pochi flegrei presenti, scomparso da qualche anno), Gennaro Ippolito, promotore con Giovanna Donnarumma dello spazio d’arte “Lineadarte” di Napoli (la stessa promuoverà il 1° giugno alle ore 17,30, nello stesso Parco del Fusaro, ma alla Casina Vanvitelliana, la IV Biennale del Libro d’Artista 2023, ideata e curata dai due promotore dell’Officina Creativa napoletana, con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Bacoli, e la collaborazione attiva del Comune di Procida e della Biblioteca Comunale dell’Isola di Arturo) e Gloria Pastore, una delle poche artiste presenti che hanno interessato la nostra piacevole curiosità, con un’opera molto vicina alla poesia visiva piuttosto che a quella figurativa. Non mancano presenze femminili, poche in verità: oltre alla citata Pastore, Tonia Erbino, Consiglia Giovine, Alessandra Maisto, Adele Monaco, Maria Sara Pistilli. In un’epoca dove non esistono più gruppi correnti movimenti, nonostante la maggior parte degli artisti, in generale, rispecchiano l’andamento negativo della società odierna, in cui l’individualismo la fa da padrone, il vernissage di giovedì è riuscito a coinvolgere un buon numero di visitatori, raccogliendo un discreto successo. Ma che cos’è la figurazione materica? Come si rapportano le opere esposte con essa? Basta semplicemente l’ispessimento del colore, dei pigmenti, delle pennellate, cioè con una più accentuata consistenza materica sulla tela o ci sono altri fattori che la determinano? Secondo il curatore Rosario Pinto, non basta, o meglio non è «il solo “grumo” ispessito del pigmento ad accreditare la tenuta “carica materica”, giacché questa può trovare ancoraggio e fondazione anche nella sola notazione di un addensamento del “segno”» (Le ragioni della figurazione materica). Allora cosa? Cos’altro scende in campo per determinarla? Prima occorre – secondo il buon Rosario Pinto – «affermare che la consistenza “materica” costituisce un dato di ancoraggio irrinunciabile per la pratica artistica, al di là del fatto che essa si configuri di caratura iconica o aniconica» (ibid.). È sufficiente come spiegazione? Ovviamente no, almeno per noi, visto che qualsiasi figurazione sulla tela è supportata dalla materia, dai tempi memori; anche un semplice, o meglio, meno carico strato di pittura è già materia, ispessita o non ispessita. Quindi, perché definire una figurazione in “figurazione materica”? In base alla quantità maggiore di pigmenti addensati sulla tela? Semmai, visto che sono il gesto e la creatività a definire un atto artistico, sia esso figurativo o informale, e no una consistenza materica, perché non parlare – nel caso del figurativo – semplicemente di “arte figurativa”? In futuro il critico ci sbalordirà, conoscendo la sua ottima preparazione e serietà, facendoci cambiare idea? Ci auguriamo di sì, per ora restiamo in attesa di poterci capire di più, e viva l’arte. Read the full article
0 notes
queerographies · 3 years ago
Text
[Omosessuali contemporanei][Fabio Corbisiero][Salvatore Monaco]
Questo libro aggiorna il livello di conoscenza sulle omosessualità contemporanee attraverso uno studio sociologico condotto da ricercatrici e ricercatori dell'Osservatorio LGBT dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, con l'obiettivo di fare il
In larga parte del mondo occidentale si assiste al progressivo riconoscimento delle persone omosessuali come comunità sociale con identità, culture e spazi sempre più riconoscibili. Queste dimensioni fanno da contrappeso all’eterosessismo, all’omofobia e alle pressioni conformiste della società mainstream. Anche in Italia, la maggiore visibilità acquisita dalla comunità LGBT+, l’accrescimento…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes