#Romanzo commovente
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 16 days ago
Text
C'era la neve quel giorno di Bianca Andreina Gae - Un romanzo di amore, perdono e resistenza. Recensione di Alessandria today
Una storia di legami indissolubili e di sfide personali sullo sfondo di un dramma familiare
Una storia di legami indissolubili e di sfide personali sullo sfondo di un dramma familiare Recensione: Nel romanzo C’era la neve quel giorno, Bianca Andreina Gae ci trasporta in un’emozionante storia di resistenza e relazioni familiari. Il libro affronta la dolorosa realtà dell’usura, esplorando il rapporto complesso tra Gerardo e sua figlia Diana. Tra il negozio di ceramiche del padre e il…
0 notes
tulipanico · 2 years ago
Note
leggo molti generi diversi quindi consigliami qualsiasi libro
Mi aggiro per la libreria e scrivo:
Una stanza piena di gente, mix tra psichiatria e giurisprudenza, uno dei miei libri del cuore, parla della storia di Billy Milligan (caso mediatico statunitense).
Che tu sia per me il coltello, che letteralmente è stato una coltellata al cuore. Commovente, delicato e violento, composto, lirico a tratti.
Questo immenso non sapere, di cui condivido ogni parola, letteralmente, penso che sia un libro che dovremmo leggere tutti. Per imparare l'arte della delicatezza (ed amo il suo modo di scrivere).
L'amore molesto e più in generale i testi della Ferrante, invidio la sua penna, e poi ha un modo vivido di delineare le immagini, diviene facile figurarsi le scene davanti agli occhi.
Le ricette della signora Tokue, se vuoi un libro leggero e tocca cuore, come la scrittura giapponese può essere.
Atti osceni in luogo privato, romanzo di formazione di un personaggio maschile, di cui si ha modo di vedere tutto, anche gli aspetti più criticabili.
Mon Histoire, perchè insomma, sono i pensieri di Monet, che te lo dico a fare.
L'arte di legare le persone, poesia e psichiatria che si incontrano, e tutto ciò che si evince sono l'enorme delicatezza ed umanità non giudicante dell'autore (psichiatra).
Cosmetica del nemico, dialogo serrato tra due personaggi, e chi è il nemico? Rapido, con un climax di tensione, forte riflessione dietro.
Follia, ma tanto si è capito che l'ambito psicologico/psichiatrico mi piace.
Anche qualcosa di Starnone, ma non so quale scegliere. Però ecco, se hai richieste un pochetto più specifica vai pure.
Recensione dei libri che consiglio da amica:
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
17 notes · View notes
luigidelia · 2 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
LE PAROLE SONO TENERE COSE grazie ❤ Ci metto un po' a scriverne. Se qualcosa possono restituire queste foto, il debutto de "La luna e i falò" è stato così. Appena una settimana fa. Lo terrò nel cuore a lungo. E lo rifarei anche domani. Il teatro pieno. Adulti, anziani, ragazzi insieme. Pubblico venuto per vedere una prima e riascoltare le parole di Pavese. Altro che titolo difficile. Le persone vogliono le cose alte, mettiamocelo in testa (parlo di Pavese, no di me). Amici, operatori che seguono il mio lavoro da anni, addetti ai lavori e non, venuti da ovunque, fino dalla Svizzera. Persone hanno fatto 300 km e preso la camera d’albergo. Non ho parole. Istituzioni mai così vicine e commosse per il mio lavoro. È la mia opera prima questo testo. 75 minuti di drammaturgia in solitaria tra parole mie e parole di Pavese diventate, spero, carne. Alla fine mi raggiunge Gerardo Guccini commosso per la scrittura, mi dice. Sono onorato. Paolo Ponzio, nuovo Presidente del Teatro Pubblico Pugliese, emozionato a parlarne dopo. Sono io che ringrazio te. Patrizia Ghedini, Presidente di ATER Fondazione, e ora cosa possiamo dire. Roberta Gandolfi, Università di Parma, che riporta a tutti che questo testo taglia e fa male. Molto. Pierluigi Vaccaneo, Direttore della Fondazione Cesare Pavese, che mi dice e mi commuove “sei nel gesto”. E so quanto vale questa citazione tra quelle di Pavese. A tutti faccio un dono. E' la cosa più decente che possa fare da qui. Non sono parole mie ma di Pavese ancora. Vengono da un articolo che si intitola "Gli uomini e le parole". È del 1946. E' a sua volta un dono che ho ricevuto. Lo ha ritrovato Cira Santoro, amica cara e forte di questo debutto e da ora custode con me di quanto è accaduto, nella sua copia del romanzo. Era stato ripubblicato, guarda caso, uno dei tanti “casi”, il 25 febbraio 1995, stesso giorno del debutto. Se siete arrivati a leggere fin qui leggete ancora questa parte che vi riporto in basso. È commovente. Siamo noi. A tutti quelli che hanno sostenuto con gli studi intermedi dell’estate 2022, con la co-produzione, con le parole distillate in radio, a loro e a chi non c’era fisicamente, ecco l’articolo. Con tenerezza e amicizia. Grazie. A prestissimo. “(…) Parlare. Le parole sono il nostro mestiere. Lo diciamo senza ombra di timidezza o ironia. Le parole sono tenere cose, intrattabili e vive, ma fatte per l’uomo e non l’uomo per loro. Sentiamo tutti di vivere in un tempo in cui bisogna riportare le parole alla solida e nuda nettezza di quando l’uomo le creava per servirsene. E ci accade che proprio per questo, perché servono all’uomo, le nuove parole ci commuovano e afferrino come nessuna delle voci più pompose del mondo che muore, come una preghiera o un bollettino di guerra (…)” Cesare Pavese, 20 maggio 1945 𝗟𝗔 𝗟𝗨𝗡𝗔 𝗘 𝗜 𝗙𝗔𝗟𝗢' 𝗧𝗶𝗺𝗲 𝗻𝗲𝘃𝗲𝗿 𝗱𝗶𝗲𝘀 𝘥𝘪 𝘦 𝘤𝘰𝘯 Luigi D’Elia 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘓𝘈 𝘓𝘜𝘕𝘈 𝘌 𝘐 𝘍𝘈𝘓𝘖’ 𝘥𝘪 𝘊𝘦𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘗𝘢𝘷𝘦𝘴𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘢 Roberto Aldorasi 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘢 𝘙𝘰𝘣𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘈𝘭𝘥𝘰𝘳𝘢𝘴𝘪 𝘦 Francesco Esposito 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘊𝘰𝘴𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰 – 𝘊𝘳𝘦𝘢𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘚𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘪 𝘭𝘶𝘤𝘪 Davide Scognamiglio 𝘧𝘰𝘵𝘰 𝘦 𝘤𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 Michela Cerini 𝘥𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘭𝘶𝘤𝘪 Francesco Dignitoso 𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 Francesca Vetrano e Archètipo 𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘮𝘱𝘢 Michele Pascarella una produzione Compagnia INTI di Luigi D’Elia e Archetipo con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del progetto “𝘏𝘦𝘳𝘮𝘦𝘴” 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘗𝘳𝘰𝘨𝘳𝘢𝘮𝘮𝘢 𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘦𝘨 𝘝-𝘈 𝘎𝘳𝘦𝘦𝘤𝘦-𝘐𝘵𝘢𝘭𝘺 2014-2020 Festival Parthenium calling   e la collaborazione della Fondazione Cesare Pavese
2 notes · View notes
queerographies · 2 days ago
Text
[Ritorno a Harlem][Claude McKay]
Ritorno a Harlem di Claude McKay: Un romanzo crudo e commovente che racconta la storia di un soldato nero che, dopo aver vissuto gli orrori della guerra e del razzismo, torna nella sua Harlem natale. Un ritratto vivido della Harlem Rinascimentale e della
Ritorno a Harlem: amore, violenza e il sogno americano infranto Titolo: Ritorno a HarlemScritto da: Claude McKayTitolo originale: Home to HarlemTradotto da: Francesca GalloEdito da: Edizioni TheoriaAnno: 2024Pagine: 208ISBN: 9788854984196 La trama di Ritorno a Harlem di Claude McKay Quando Jake Brown si arruola nell’esercito americano durante la Prima guerra mondiale, viene trattato più come…
0 notes
stilouniverse · 1 month ago
Text
Le novità di fine settembre del Gruppo Editoriale Fanucci
Romance, Thriller, Mistery, Fantasy, Space Opera e Romanzo storico dal 27 settembre 2024 in libreria Jill Mansell, MAYBE THIS TIME – FORSE QUESTA VOLTAGenere: RomanceTraduzione dall’inglese di Francesca ClementeLeggereditore Gruppo editoriale Fanucci Il nuovo romanzo di Jill Mansell, commovente, romantico e divertente, farà la gioia dei suoi fan: nel verde cuore delle Cotswolds Mimi scopre che…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
blogghiamo · 1 month ago
Text
Un viaggio attraverso la guerra, il dolore e la ricerca della verità. "Il cacciatore di aquiloni" è un romanzo potente e commovente che ti lascerà un segno indelebile.
0 notes
weirdesplinder · 3 months ago
Text
SEGNALAZIONI LIBRARIE INTERESSANTI PER QUESTA ESTATE 2024
Oggi un breve post ricco di piccole curiosità e suggerimenti per le vostre lettture estive.
Partiamo da ciò che per me è un classico di ogni estate: i gialli inglesi, possibilmente cozy. Cioè ambientati in piccoli paesini dove una signora normale si ritrova a dover risolvere dei misteriosi delitti in una comunità all'apparenza carina e socevole, stile Jessica Fltcher e Signora in giallo per intenderci.
Quest'anno all'interno di questo genere vi suggerisco di acquistare, se ne avete occasione, perchè li ho visti in offerta in diverse librerie i primi due libri della serie Martha Miller di Catherine Coles:
Un misterioso omicidio e molti segreti di Catherine
Link: https://amzn.to/4foctIG
Trama: 1947. Westleham, cittadina tranquilla poco distante da Londra, è in fermento: la guerra è finita e tutti si stanno dando da fare per organizzare una fiera indimenticabile. L’unica a non mostrarsi troppo entusiasta durante i preparativi è Martha Miller. Da quando suo marito Stan è scomparso senza lasciare traccia, ha dovuto fare i conti con i pettegolezzi dei vicini, che hanno cominciato a trattarla con freddezza e sospetto. Questa potrebbe essere l’occasione che Martha aspetta da tempo per conquistare l’amicizia della gente del posto, grazie al delizioso gin alle prugne che ha preparato con le sue mani. Ma qualcosa di tragico sta per accadere. Alice Warren, in qualità di presidente del comitato di Westleham, inaugura la fiera con un brindisi al gin e… si accascia a terra, morta. Tutto lascia supporre che sia stata avvelenata. Prima che Martha possa rendersene conto, viene trascinata di nuovo al centro dei sospetti. Questa volta, però, è determinata a dimostrare la sua innocenza. Con l’aiuto del nuovo pastore, l’affascinante Luke Walker, troverà il vero colpevole. E, soprattutto, difenderà l’onore del suo squisito gin fatto in casa.
Delitto all'ora del tè di Catherine Coles
Link: https://amzn.to/46wBm0W
Trama: 1947. Come ringraziamento per la brillante risoluzione del caso precedente, Martha Miller è l’ospite d’onore alla fiera di Winteringham. Stavolta, i suoi unici compiti saranno giudicare i cani più belli in gara al concorso e godersi un buon tè in compagnia dell’affascinante pastore della chiesa locale Luke Walker, lontano dai pettegolezzi e da sguardi indiscreti. O almeno, questo è ciò che credeva... Nel bel mezzo della fiera, infatti, la setterina irlandese di Martha, Lizzie, scopre proprio dietro il tendone allestito per il tè il corpo senza vita di una giovane donna. Ma chi può aver ucciso una ragazza così giovane, e perché? A quanto pare, qualcuno nel villaggio ha dei segreti da nascondere... e sembra che Martha e Luke abbiano un altro caso da risolvere. Che le indagini abbiano inizio!
Un libri che invece vi suggerisco di comprare o almeno di cercare e vedere se vi può interessare è un romanzo che purtroppo non sta avendo il successo e la fama che mreita qui in Italia probabilmente perchè uscito nelmomento sbagliato e si tratta di:
Margo ha problemi di soldi, di Rufi Thorpe
Link: https://amzn.to/46A0WlE
Trama: Una ventenne studentessa californiana, scopre di aspettare un bambino da Mark, suo professore all’università, sposato e con due figli. Margo decide di tenere il bimbo, nonostante tutti le ricordino che l’aspetta una vita difficile, soprattutto perché non ha un soldo. E infatti, com’è prevedibile, quando Bodhi nasce la situazione si le coinquiline con cui divide l’appartamento si lamentano per le urla del piccolo, Margo non riesce a trovargli un posto all’asilo nido e il ristorante in cui lavora la licenzia. Del tutto al verde, Margo decide di sbarcare su OnlyFans ma la situazione finisce solo per intricarsi ulteriormente…
La sinossi sopra non gli da giustizia, a me ricorda molto il film ed il libro Qui dove batte il cuore. E' veramente un bel libro scritto bene, divertente ma anche commovente, sembra di leggere una sitcom americana ma di quelle scritte bene. Non lasciatevi ingannare dall'argomento scabroso di Only fans, qui al centro c'è la famiglia, ok un po' sui generis, ma la famiglia. Non c'è nulla di scabroso.
Un libro che invece sta ricevendo molto attenzione online è un fantasy YA:
Where the dark stand still. La foresta dell'amore eterno, di A. B. Poranek
Link: https://amzn.to/3Wyly9e
Trama: Liska sa che la magia è mostruosa e che chi la pratica è malvagio. Ha fatto di tutto per sopprimere il potere che le sboccia nel petto, con conseguenze disastrose. Così, per liberarsene, fugge dal suo villaggio e si inoltra nella Driada, il pericoloso bosco-vivo, per rubare il mitico fiore di felce, che le permetterà di esprimere il desiderio di una vita senza magia. Oltre al fiore, però, nella foresta Liska trova il Leszy, il demone guardiano del bosco, che invece di ucciderla le offre un patto: un anno di servitù in cambio del desiderio del fiore di felce. Costretta ad accettare per non morire, la ragazza viene portata dal mostro nel suo fatiscente maniero divorato dal bosco, e qui comincia a intravedere il groviglio di segreti e fantasmi che avviluppano il suo ospite. Eppure, intrecciati al dubbio, iniziano a germogliare in lei sentimenti nuovi. Ma qualcosa si sta svegliando nella Driada, qualcosa di letale e senza pietà. Qualcosa che spaventa persino il Leszy. Qualcosa che non può essere sconfitto, se Liska non abbraccia il mostro che ha sempre temuto di diventare…
Personalmente questo romanzo non mi attira molto, peimo, perchè è uno YA, e secondo, perchè la trama sa di già visto e già sentito, e mi ricorda davvero tanto quella del libro Uprooted di Naomi Novak, che qui da noi in Italia fu pubblicato con il titolo Cuore Oscuro. Però una mia amica mi ha detto che è molto bello ed ero prevenuta anche contro il libro della Novak che poi invece apprezzai molto durante la lettura. Quindi non so... se lo leggerò o meno...dipenderà dal mio mood e dal mio tempo immagino.
Per concludere qualche succosa curiosità libraria di cui forse non eravate a conoscenza. Sappiamo tutti che molti persoanggi famosi hanno scritto dei libri e persino dei romanzi. Diversi attori di hollywood sono anche autori di biografie, guide di vita, o libri per bambini. Vi ho già raccontato anni fa qui sul blog che ad esempio Hilary Duff ha scritto una trilogia paranormal romance il cui primo libro è stato pubblicato pure da noi in Italia, ma non i seguiti.
Ma forse non sapete che anche Keanu Reeves ha scritto un romanzo, e insieme al famosissimo scrittore China Mieville di cui è fan di lunga data.
The Book of Elsewhere, di Keanu Reeves e China Mieville
Link: https://amzn.to/3WRh1zX
Trama: Ci sono sempre stati dei sussurri. Leggende. Racconti di un guerriero che non può essere ucciso. Che ha visto mille civiltà sorgere e cadere, e che ha avuto molti nomi: Unuto, Figlio del Fulmine, Morte stessa. In questi giorni, è conosciuto semplicemente come "B." E vuole poter finalmente morire. Una divisione militare segreta dell'esercito degli Stati Uniti gli ha promesso che possono realizzare questo suo desiderio, ma in cambio lui deve combattere le loro le battaglie più impossibili. Come quella che riguarda un soldato fin troppo mortale tornato in vita, un evento impossibile che cela dietro di sè una forza ancora più misteriosa dello stesso B. Un nemico almeno altrettanto forte. E uno con un piano tutto suo.
questo romanzo si inserisce nella serie a fumetti di cui è sempre autore Keanu Reeves e che si intitola BRZRKR, da berseker, cioè dal guerriero protagonista.
E anche i vip nostrani italiani non si sono lesinati nel cercare di diventare anche scrittori. A partire da Clio Make up:
Sei bella come sei, di Clio Zammatteo
Link: https://amzn.to/4focXhY
Trama: Quando Clio atterra a New York ha in tasca tanti sogni e già dal primo giorno si accorge che la vita in America è un'avventura imprevedibile! Si trova catapultata in un nuovo mondo, ricco di piccole e grandi sfide: Giorgia, l'amica con cui ha sempre condiviso ogni cosa, è come sparita nel nulla con un ragazzo appena conosciuto, quando compare il nuovo vicino di casa, che tra uno scherzo e qualche risata riesce a colorare anche i momenti più bui. Clio, infatti, è cotta dell'inarrivabile di turno: ha occhi solo per Lui, che invece non la degna nemmeno di uno sguardo. E, come se non bastasse, c'è da conquistare quel posto da make-up artist alla New York Fashion Week! La Grande Mela si rivela soprattutto il luogo delle opportunità e degli imprevisti: la città perfetta per sentirsi liberi, per imparare a essere se stessi e seguire la propria passione. A migliaia di chilometri da casa - dove è rimasta l'amatissima nonna, sempre pronta a darle un consiglio e un incoraggiamento via Skype - Clio inizierà a riconoscere cosa (e soprattutto chi) vuole al suo fianco per il futuro, riuscirà a fare pace con il passato e a innamorarsi delle parti di sé di cui finora ha sempre avuto paura. E se incontrare un ragazzo che ti ripeta "sei bella come sei" non è semplice, è ancora più difficile arrivare a crederci davvero. Perché i sogni si inseguono, ma per raggiungerli non bisogna arrendersi mai!
Fino a Luca Argentero:
Disdici tutti i miei impegni, di Luca Argentero
Link: https://amzn.to/3SCDn5T
Trama: La vita scintillante di Fabio Resti, imprenditore romano che traffica con successo nel business degli eventi aziendali, piomba nell'ombra più anonima quando riceve un'inattesa telefonata da parte della Guardia di Finanza: l'ufficiale Belfiore deve consegnargli una urgente comunicazione giudiziaria che lo riguarda. Causa il possibile inquinamento delle prove, Fabio è costretto a disdire tutti gli impegni e a iniziare l'estate agli arresti domiciliari, a casa dei suoi genitori, in via di Val Tellina, invece che a Formentera o in Salento. È un colpo durissimo, ma anche l'inizio di una piccola, personale rivoluzione. L'osservazione dell'amorevole ménage degli arzilli genitori, l'ambiguo fascino di una ragazza che abita nell'appartamento di fronte, il diradarsi dei rapporti con colleghi e amici trasformeranno la cameretta di Fabio da luogo di detenzione a trampolino verso un futuro diverso dal suo recente passato.
E la cantante Levante:
E questo cuore non mente, di Levante
Link: https://amzn.to/3X0jbO9
Trama: Anita: una donna come tante che somiglia solo a se stessa. Nel lavoro ha successo, è una giornalista affermata, ma in amore colleziona disastri. L'ultimo in ordine di tempo si chiama Marco, "nessun segno particolare, non un tatuaggio, non un piercing alle orecchie, al naso, niente. La faccia di uno che non attira l'attenzione. Piaceva a tutti, non se lo ricordava nessuno". Lei però se lo ricorda bene. Ricorda quando lui l'ha fatta ridere per la prima volta, sotto un cielo blu di Prussia, con un gin tonic in mano e la testa leggera leggera. Ricorda le caffettiere che preparava solo per lei, per non farle mancare la colazione. Ma ricorda anche i silenzi terribili, carichi di risentimento, con cui la chiudeva fuori dal suo mondo senza darle spiegazioni. Perché ogni storia d'amore è così: per comprenderla tutta, bisogna cominciare dalla fine. E adesso che anche con Marco è finita, dopo tante tempeste e uomini sbagliati, Anita desidera soltanto salvarsi il cuore, metterlo al sicuro. Per curare l'anima dalle ferite del passato e abbracciare, finalmente, la scatola nera delle sue emozioni.
0 notes
cinquecolonnemagazine · 6 months ago
Text
Gli anni novanta: un decennio di esplorazione letteraria in Italia
Gli anni Novanta rappresentano soprattutto un decennio di grande fermento nella letteratura italiana. In questo periodo, emersero nuove voci e si consolidarono quelle già affermate, dando vita a un panorama letterario ricco e variegato. I romanzi di questo periodo riflettono i profondi cambiamenti sociali, politici e culturali che l'Italia stava vivendo, offrendo al lettore uno spaccato autentico della società italiana di quel tempo. Anni novanta: i grandi romanzi italiani "Sostiene Pereira" (1994) di Antonio Tabucchi: Un thriller storico ambientato nel Portogallo fascista di Salazar. Pereira, un mite archivista, si ritrova invischiato in un intrigo politico che lo porterà a confrontarsi con la brutalità del regime e con la propria coscienza. "Oceano mare" (1993) di Alessandro Baricco: Un romanzo breve che narra la storia di un violinista e del suo violino Stradivari. Attraverso una scrittura evocativa e poetica, Baricco esplora il rapporto tra l'uomo e l'arte, la bellezza e la morte. "Io non ho paura" (1999) di Niccolò Ammaniti: Un romanzo di formazione che narra la storia di due amici dodicenni alle prese con un mistero inquietante. Ammaniti, con il suo stile narrativo coinvolgente e ricco di suspense, dipinge un ritratto vivido e commovente dell'infanzia. "Tutti giù per terra" (1990) di Giuseppe Culicchia: Un romanzo generazionale che racconta le vicende di un gruppo di giovani precari nella Roma degli anni Ottanta. Culicchia, con ironia e disillusione, descrive la disoccupazione, la mancanza di prospettive e il malessere di una generazione. I grandi classici della letteratura italiane "recente" Oltre a questi titoli, gli anni Novanta hanno visto la pubblicazione di numerosi altri romanzi di grande valore, tra cui "Il male oscuro" di Giuseppe Bufalino, "Le parole di Giovanni" di Andrea De Carlo e "Un amore" di Margherite Duras. La letteratura italiana degli anni Novanta si caratterizza soprattutto per la sua ricchezza di temi, stili e voci. Gli scrittori di questo periodo hanno saputo raccontare le trasformazioni della società italiana con sguardo acuto e sensibile, offrendo al lettore opere che continuano ad appassionare e commuovere a distanza di anni. Gli anni Novanta rappresentano anche un decennio di grande importanza per la letteratura italiana. In questo periodo, sono nati romanzi che hanno segnato la storia letteraria del nostro Paese e che continuano ad essere letti e apprezzati da lettori di tutto il mondo. Foto di Tom da Pixabay Read the full article
0 notes
iannozzigiuseppe · 8 months ago
Text
"La danza dei lebbrosi" di Leonard Cohen, un lavoro commovente e profondamente umano
“La danza dei lebbrosi” di Leonard Cohen, un lavoro commovente e profondamente umano Giuseppe Iannozzi “La danza dei lebbrosi” di Leonard Cohen è un lavoro a dir poco straordinario. Leonard Cohen scrisse il romanzo che era poco più che un ragazzo. Aveva già pubblicato poesie, ottenendo il plauso da alcuni importanti critici, ma “La danza dei lebbrosi” non fu accettato dagli editori di allora, e…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
frabooks · 8 months ago
Text
L'adolescente (bozza)
Tumblr media
L’adolescente È il penultimo romanzo di Dostoevskij prima de I fratelli Karamazov. Dopo poco scrive La mite ma è un racconto.
Spunti
Il suicidio è stato un tema che ossessionava D. In ognuno dei romanzi maggiori di D. c’è un suicidio. C’è il tema politico nell’Adolescente e nei Demoni, c’è il tema filosofico con Ippolit ne L’idiota, c’è il suicidio per disperazione sia ne L’adolescente che nei Demoni. C’è anche il suicidio di Svidrigajlov in Delitto e castigo. Trovo sempre affascinante come D. tratti questo tema così triggerante.
L’adolescente e la giovinezza. Il protagonista è trattato da adolescente dagli altri; è ingenuo, istintivo, cambia idea e pensieri spesso, spesso dice la cosa sbagliata al momento sbagliato, non sapendo quando tenere la bocca chiusa. E’ una rappresentazione precisa e non macchiettistica di un certo tipo di giovani che, per forza di cose, hanno passioni e istinti più acerbi degli adulti e dei vecchi. Questo è reso molto bene dalle azioni e dalle decisioni di Arkadij.
Prime 100 pagine faticose, poi si delinea il carattere del protagonista e si dispiegano i personaggi di contorno. Proprio come per I demoni, l’inizio è difficile. Se ne I demoni l’inizio era difficile perché la storia non partiva (i protagonisti non erano i veri protagonisti del romanzo), ne L’adolescente la storia non parte nonostante i protagonisti siano chiari fin dal principio, semplicemente è una lunga e lenta digressione. Di per sé è anche interessante, però si percepisce che il romanzo non è partito e questo alla lunga stanca.
Traduzione antiquata. “Lagrime” e altre parole o frasi che fanno trasparire un linguaggio non più in uso. Questa traduzione ha reso il romanzo un po’ polveroso e lento. La differenza con la nuova traduzione dell’Idiota è enorme.
Continui riferimenti al disastro che succederà, al comportamento ingenuo del personaggio (tipo “se avessi saputo allora”). Tutto il romanzo è cosparso continuamente di riferimenti al dramma devastante che chiuderà il romanzo. Se all’inizio era anche divertente provare a carpire indizi ed elementi, alla 200esima volta che si fa riferimento a un disastro futuro senza che esserci ancora arrivati, inizia un po’ a stancare.
C’è il gioco; il personaggio gioca d’azzardo. La piaga devastante della dipendenza da gioco d’azzardo che ha colpito D. e che viene raccontata magistralmente ne Il giocatore, torna quasi 10 anni dopo anche qui. E anche ne L’adolescente ci sono descrizioni semplicemente perfette di come (non) funziona la mente umana alle prese con una dipendenza. L’introspezione e soprattutto la sincerità di D. in questo tipo di lavoro è commovente.
Per la prima volta ho fatto fatica a stare dietro ai personaggi: è effettivamente un po’ confuso. Per tutte le 550 pagine ho fatto fatica a capire i personaggi. Non mi era mai successo in modo così debilitante. A un certo punto mi sono arreso e sono stato dietro solo a quelli che mi ricordavo senza provare a risalire alle parentele e al passato. La scrittura è pulita e divertente con momenti di pura follia Dostoevskiana. Non è un romanzo che consiglierei a chi vuole conoscere D. perché è abbastanza complicato.
Fantastico. Ho notato per la prima volta in modo netto l’assurdità di alcune situazioni rappresentate da D., proprio come dice Bachtin nel suo saggio. Mi riferisco soprattutto a coincidenze ridicole (incontri casuali che cascano a fagiolo, ad esempio) e a giornate lunghissime e dense di avvenimenti. Questo tratto un po’ poco realistico c’è sempre stato nei romanzi di D., ma per la prima volta l’ho notato e me lo sono goduto. E’ proprio il D. che piace a me.
Finale deludente per la scelta di D. di chiudere con le parole di un altro.
C’è il tema del doppio (da Il sosia e Delitto e castigo), Versilov è doppio. Come ne Il sosia, ne I demoni e in Delitto e castigo (dove Raskolnikov vuol dire proprio diviso) c’è il tema del doppio, cioè una personalità che si divide controvoglia tra due tendenze e istinti. Versilov è buono, caritatevole e amoroso e allo stesso tempo folle, violento e cattivo. Credo sia uno dei modi che ha D. per caratterizzare la vastità (cit) e la complessità dell’animo umano.
Rivalità amorosa tra padre e figlio (fratelli Karamazov). Credo sia la prima volta che D. introduce il tema di una donna amata sia dal padre che dal figlio. Poi, forse, capita la potenza del tema, la usa di nuovo ne I fratelli Karamazov in modo magistrale.
Il protagonista ha molto in conto l’opinione altrui, tanto da forzare le proprie azioni con lo scopo di ottenere un (presupposto) giusto di sorta da chicchessia.
Il protagonista mi ricorda l’uomo del sottosuolo. È schifato dalla società, disgustato dai comportamenti umani. Si vuole “rifugiare nel suo cantuccio”.
Il protagonista è corresponsabile del suicidio di Olya? Tema molto presente in Dostoevskij, con l’esempio plastico dell’azione di Smerdjakov istigato da Ivan Karamazov. Ovvero: dove inizia la responsabilità personale e cosciente di un’azione riprovevole e dove inizia invece l’influenza dell’ambiente? Il protagonista è effettivamente responsabile del suicidio di Olya perché questa non l’avrebbe fatto se non fosse stato per l’incontro fortuito col protagonista? Era fuori dalla sua mente? Oppure c’era già? E a quel punto, se viene commesso un crimine, il “suggestionatore” è corresponsabile?
“Capii che ero contento”. Il protagonista spesso si ferma ad annotare il suo stato d’animo nelle situazioni.
Suicidio di Olya devastante.
Riferimenti a Delitto e castigo. Primo. P 380 “Un soldato, un contadino, era tornato a casa dal servizio militare; ma non gli piaceva piú vivere coi contadini i contadini non lo potevano soffrire. S'allontanò dalla retta via, cominciò a bere, a rubacchiare qua e là; non c'erano vere prove contro di lui, tuttavia l'arrestarono e gli fecero il processo. Al tribunale un avvocato già l'aveva scolpato, non essendovi prove certe, quando egli, dopo aver ascoltato a lungo, a un tratto si alzò interrompendo l'avvocato: «No, smetti tu di parlare »; e raccontò senz'altro tutto, fino all'ultima virgola; confessò tutto piangendo, pieno di pentimento. I giurati uscirono, si rinchiusero per giudicare, poi uscirono dichiarandolo ‘non colpevole’. Tutti gridavano di contentezza, ma il soldato non si mosse dal suo posto, come se si fosse cambiato in una colonna, e non capiva nulla; non capì nulla di quel che il presidente gli disse come ammonimento, rimettendolo in libertà. Liberato, non credeva a se stesso. Divenne sempre piú triste e preoccupato, non mangiò, né bevve, non volle parlar con nessuno e il quinto giorno s'impiccò. « Ecco che cosa vuol dire vivere con un peccato sulla coscienza! » concluse Makar Ivanovič.”
Secondo. “Non esistono degli ‘Schiller’ nello stato puro, li hanno inventati. Che importa un po’ di sozzura se la meta da raggiungere è splendida? Poi sarà tutto lavato, tutto si spianerà.”
Pezzi
P 6 “Come può essere che quanto viene espresso da un uomo intelligente sia assai più stupido di ciò che in lui rimane inespresso?”
P 17 “… Immediatamente rompo con loro, pianto tutto e me ne torno nel mio gusto. Proprio nel guscio!”
P 50 “Io ero alquanto preoccupato, poiché non ero per nulla abituato alla società, di qualsiasi genere fosse.”
P 57 “E perché mai dovrei amare il mio prossimo e la vostra umanità futura, che non vedrò mai, che non saprà nulla di me, e che a sua volta si muterà in cenere senza lasciar traccia o ricordo di sé, se la terra si cambierà in un sasso ghiacciato e girerà nello spazio senz’aria con una quantità infinita di simili sassi ghiacciati; non si può immaginare nulla di più sciocco.”
P 86 “L’essenziale è non rischiare, e questo è possibile soltanto quando si sia dotati di un carattere fermo. Poco tempo fa, a Pietroburgo, avevo con me un foglio di sottoscrizioni per azioni ferroviarie: i primi sottoscrittori guadagnarono molto. Per qualche tempo le azioni crebbero di valore. Supponiamo che a questo punto una persona, che non avesse avuto modo di sottoscrivere o fosse molto avida, vedendo nelle mie mani quella lista, m'avesse proposto di vendergliela per una determinata somma. Ebbene, io gliela avrei venduta immediatamente. Certo vi burlerete di me. «E non aspettare? - direte, - avreste ottenuto dieci volte di piú». E vero; ma il mio guadagno era sicuro, perché si trovava già nelle mie tasche, mentre il vostro era ancor di là da venire. Mi si obbietterà che cosí facendo non si potrà guadagnare molto; scusate, ma proprio in ciò sta il vostro errore, l'errore di tutti i nostri Kokorev, Poljakov, Gubonin. Volete sapere la verità? la continuità e la tenacia nell'accumulare portano a maggiori risultati che non i profitti momentanei, anche se diano un guadagno del cento per cento. Poco prima della rivoluzione francese apparve a Parigi un certo Law, il quale inventò un progetto, in teoria veramente geniale (messo in pratica poi fu un fiasco terribile). Tutta Parigi fu presa dall'agitazione; le azioni di Law andavano a ruba. Nella casa dov'era stata aperta la sottoscrizione, i denari arrivarono a palate da tutta Parigi, tanto che infine la casa non bastò piú; il pubblico si pigiava sulla strada; gente di tutte le professioni, di tutte le classi, di tutte le età; borghesi, nobili, i loro figli, contesse, marchesi, donne pubbliche; tutta questa folla sembrava una massa di pazzoidi, morsi da un cane rabbioso; titoli, pregiudizi di stirpe, orgoglio, per fino onore e buon nome - tutto era calpestato nello stesso fango; tutto veniva sacrificato (anche le donne) pur di ottenere alcune azioni. Si passò a fare la sottoscrizione anche sulla strada, ma non vi era dove scrivere, e si pregò allora un gobbo di prestare per qualche tempo la sua gobba a guisa di tavolo per sottoscrivervi le azioni. Il gobbo acconsentì, potete immaginarvi per quale prezzo! Dopo pochissimo tempo tutti fecero bancarotta, l'impresa fallì, l'idea geniale andò al diavolo e le azioni perdettero ogni valore. Chi fu dunque il solo che guadagnò qualcosa? Soltanto il gobbo, che non aveva comprato le azioni, ma s'era contentato di alcune monete d'oro, a pronta cassa.”
P 88 “Dal dodicesimo anno in poi, credo, cioè da quando incominciai ad aver chiara coscienza di me stesso, cominciai a non amare gli uomini.”
P 100 “È straordinario, in simili occasioni, la rapidità con la quale può mutare il mio stato d’animo: basta un granello di sabbia o un capello per scacciare il buon umore e sostituirlo con quello cattivo.”
P 196 “… C’è qualcosa per cui, quando mi si tocca in un punto sensibile, non amo lasciare trapelare all’esterno certi sentimenti, perché tutti li ammirino.
P 215 “Amico mio, amare gli uomini così come sono, è impossibile!”
“Chiunque non sia del tutto stupido, non può vivere senza disprezzarsi, sia egli onesto o disonesto, è la stessa cosa. Secondo me, l’uomo è stato creato con l’impossibilità fisica di amare il prossimo”.
P 245 “Vedi, ho fatto dei debiti come un imbecille e debbo aver la rivincinta per poter restituire; e vincerò; finora giuocavo senza far calcoli, così a casaccio, come uno stupido, ora invece tremerò per ogni rublo… Non posso non vincere! Non ho la passione per il giuoco; è soltanto una cosa passeggera, te lo giuro! Sono troppo forte, per non poter smettere quando voglio.”
P 261 “Noto una volta per sempre che la disinvoltura non mi giovò mai nella vita, mal adattandosi alla mia persona; e finì sempre col farmi cadere nella vergogna.”
P 263 “-Appunto per questo l’amore dei genitori è immorale, mamma, perché non è meritato. L’amore bisogna meritarselo. -Te lo meriterai un giorno; per ora qui ti si ama gratis.”
P 282 “… io non sia nato per frequentare la società. Entrando in un luogo pieno di gente, ho sempre la sensazione che tutti gli sguardi siano rivolti verso di me. Provo addirittura malessere fisico, persino in luoghi come il teatro, per non parlare delle case private.”
P 352 “Per me, quando un uomo ride, il più delle volte mi riesce ripugnante a guardarlo. Quasi sempre nel riso degli esseri umani si manifesta qualche cosa di volgare e degradante, di cui chi ride non si rende affatto conto dell’impressione che produce”.
P 380 “Un soldato, un contadino, era tornato a casa dal servizio militare; ma non gli piaceva piú vivere coi contadini i contadini non lo potevano soffrire. S'allontanò dalla retta via, cominciò a bere, a rubacchiare qua e là; non c'erano vere prove contro di lui, tuttavia l'arrestarono e gli fecero il processo. Al tribunale un avvocato già l'aveva scolpato, non essendovi prove certe, quando egli, dopo aver ascoltato a lungo, a un tratto si alzò interrompendo l'avvocato: «No, smetti tu di parlare »; e raccontò senz'altro tutto, fino all'ultima virgola; confessò tutto piangendo, pieno di pentimento. I giurati uscirono, si rinchiusero per giudicare, poi uscirono dichiarandolo ‘non colpevole’. Tutti gridavano di contentezza, ma il soldato non si mosse dal suo posto, come se si fosse cambiato in una colonna, e non capiva nulla; non capì nulla di quel che il presidente gli disse come ammonimento, rimettendolo in libertà. Liberato, non credeva a se stesso. Divenne sempre piú triste e preoccupato, non mangiò, né bevve, non volle parlar con nessuno e il quinto giorno s'impiccò. « Ecco che cosa vuol dire vivere con un peccato sulla coscienza! » concluse Makar Ivanovič.”
“Il suicidio è il peggiore dei peccati” P 381 “Io lo confutavo calorosamente, facendo risaltare l’egoismo di quanti abbandonano il mondo e rinunziano a dare aiuto all'umanità, con l’unico scopo egoistico di salvarsi l’anima.”
P 420 “Decisamente tutti, fino all’ultimo, mi credono un ragazzino senza volontà e carattere, di cui si può fare quel che di vuole, pensai con indignazione”.
P 445 “Non esistono degli ‘Schiller’ nello stato puro, li hanno inventati. Che importa un po’ di sozzura se la meta da raggiungere è splendida? Poi sarà tutto lavato, tutto si spianerà.”
P 471 “Ma perché questi uomini cerebrali e libreschi (se davvero esistono) si crucciano e si disperano effettivamente, giungendo alla tragedia?”
P 499 “Sapere, ho l’impressione di essermi sdoppiato. […] E’ come se accanto a voi ci fosse il vostro doppio: voi stesso siete intelligente e ragionevole e questo invece che vi sta accanto vuol commettere qualche sciocchezza o qualche scherzetto; e d’improvviso v’accorgete che siete voi stesso a volerlo fare.”
P 529 “Dunque sei venuto qui per conquistare i cuori, per dominare l’alta società. Hai voluto vendicarti sul signor Diavolo, perché sei un figlio illegittimo?”
0 notes
pier-carlo-universe · 20 days ago
Text
Il treno dei bambini di Viola Ardone: Un viaggio di speranza e crescita nella Napoli del dopoguerra. Recensione di Alessandria today
La commovente storia di un bambino e di un’Italia che si rialza dopo la guerra
La commovente storia di un bambino e di un’Italia che si rialza dopo la guerra Il romanzo Il treno dei bambini di Viola Ardone, pubblicato da Einaudi nel 2019, racconta la storia di Amerigo, un bambino di sette anni che lascia la sua Napoli nel 1946 per affrontare un lungo viaggio verso il Nord Italia. Insieme a migliaia di altri bambini del Sud, Amerigo partecipa a un’iniziativa del Partito…
0 notes
captaindanielepoto · 9 months ago
Link
0 notes
lamilanomagazine · 9 months ago
Text
IL CALAMARO GIGANTE con Angela Finocchiaro e Bruno Stori al Teatro Manzoni di Milano
Tumblr media
IL CALAMARO GIGANTE con Angela Finocchiaro e Bruno Stori al Teatro Manzoni di Milano dal 13 al 25 febbraio 2024. Enfi Teatro e Teatro Nazionale di Genova presentano, dal 13 al 25 febbraio 2024 al Teatro Manzoni di Milano, Via Alessandro Manzoni, 40, 20121 Milano, lo spettacolo "IL CALAMARO GIGANTE" con Angela Finocchiaro e Bruno Stori. La vita di Angela è assurda e incomprensibile, come quella di ognuno di noi. Da ragazza tanti sogni e passioni le facevano battere il cuore, ma i binari rigidi della famiglia e della società l'hanno portata a una situazione che è come un boccone amaro incastrato in gola, e non va né su né giù. Oggi più che mai: tornava a Milano per la cena dell'ufficio, ma il rientro dei vacanzieri dal mare la blocca in coda verso Roncobilaccio. Angela maledice tutta quella gente, maledice pure il mare da cui tornano. E ha ancora la bocca aperta, quando un'onda impossibile la porta via, travolgendo e stravolgendo la sua vita. In un vortice fuori dal mondo e dallo spazio, dove si ritrova a girare insieme a un tipo strano e antiquato, Montfort, che arriva da un'altra nazione e un altro secolo, e in comune hanno solo di non sapere come sono finiti lì. Così inizia il loro viaggio, che onda dopo onda li sbatterà a vivere le avventure di donne e uomini che invece hanno avuto il coraggio di abbracciare il mare e la vita come un'unica, strabiliante meraviglia. Come Don Francesco Negri, parroco quarantenne che nel Seicento parte da Ravenna e raggiunge a piedi il Polo Nord. Come il piccolo Tommy Piccot, pescatore alle prime armi e maltrattato dai suoi colleghi più grandi, che nel momento del pericolo sarà l'unico ad avere il coraggio di affrontare il Grande Sconosciuto, e portarlo davanti agli occhi del mondo. Insieme a loro marinai delle Antille, solitarie custodi di musei di provincia che resuscitano animali morti da millenni, ragazzini sognatori vessati dai compagni di classe, nonne che a cena parlano col marito morto, ragazze che per non calpestare le formiche smettono di camminare... Vite sconosciute ma fondamentali, incredibili ma verissime, legate dall'aver creduto con tutto il cuore all'esistenza di un animale così enorme e lontano dalla normalità che per millenni lo si è considerato una leggenda: Il Calamaro Gigante. Nei loro panni, Angela e Montfort vivono le loro battaglie, si esaltano ai loro trionfi e si disperano alle tragiche rovine, in un racconto che schizza tra i secoli e i continenti ricorrendo a tutti i linguaggi offerti dalla narrazione: immagini, scenografie, musica, danza...in un abbraccio appassionato che raggiunge i cuori di ogni età, dai giovani a quelli che giovani lo sono dentro. E se nel mondo esiste il calamaro gigante, allora non c’è più un sogno che sia irrealizzabile, una battaglia inaffrontabile, un amore impossibile. Per Angela e Montfort, e per chiunque salga a bordo di questo spettacolo, che ci spinge ad andare avanti, o dovunque ci portino i venti e le correnti e le passioni, alla sorprendente, divertente, commovente scoperta delle meraviglie della Natura e quindi di noi stessi. Perché la storia più incredibile di tutte è proprio la realtà.   ANGELA FINOCCHIARO e BRUNO STORI IL CALAMARO GIGANTE dal romanzo omonimo di Fabio Genovesi adattamento di Fabio Genovesi, Angela Finocchiaro e Bruno Stori Quando: feriali ore 20,45 - domenica ore 15,30 sabato 24 febbraio ore 15,30 e 20,45 Regia Carlo Sciaccaluga Musiche Rocco Tanica e Diego Maggi con Gennaro Apicella, Silvia Biancalana, Marco Buldrassi, Simone Cammarata, Sofia Galvan Stefania Menestrina, Caterina Montanari, Francesca Santamaria Amato scene e costumi Anna Varaldo disegno luci Gaetano La Mela Video Robin Studio Ideazione creature marine Alessandro Baronio Costumi Quindi Cooperativa Sociale e di Comunità Nanina Direttore di allestimento Daniele Donatini Assistente regia Silvia Biancalana Assistente scenografa Nina Donatini BIGLIETTI Prestige € 36,50 - Poltronissima € 33,00 - Poltrona € 25,00 - Poltronissima under 26 anni € 16,00 Per acquisto: - biglietteria del Teatro - online https://www.teatromanzoni.it/acquista-online/?event=3425728 - telefonicamente 027636901 - circuito Ticketone... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
agrpress-blog · 11 months ago
Text
È stato presentato martedì 28 novembre 2023 presso Spazio5 - via Crescenzio 99/D, in zona Prati, a pochi metri da piazza del Risorgimento - il libro di Mirko Zilahy Nostra signora delle nuvole (HarperCollins Italia). L’autore ha dialogato con Francesca Ripanti (PxiL - Pazzi x i Libri). «Mi abbraccia, respiro forte il suo odore di casa e per qualche magia mi sento sicuro, perché so che mamma sa il nome di tutte le cose. Anche di quelle che non esistono» (Mirko Zilahy, Nostra signora delle nuvole, HarperCollins Italia, Milano 2023) Mirko ha sette anni e sette nomi. Ogni nome una storia, una vita, un sogno, un destino che gli ha donato sua madre Annarita. Per lui ha inventato una lingua in grado di trasportarli in un universo mitico e fiabesco. Insieme, hanno creato una fortezza di storie e di parole per difendersi dal più terribile dei mostri: la realtà. Attraverso l’infanzia nel pittoresco quartiere romano di Città Giardino - punteggiata dalle visite dell’elegante nonna materna, del bizzarro nonno ungherese e dal rapporto difficile con il padre - la voce narrante muta con l’arrivo della sorellina e con il sofferto trasloco a Latina. Con lo stesso sguardo svagato e favoloso di Annarita, Mirko trasforma le ansie in una narrazione picaresca che sfida le trappole dell’adolescenza, la scoperta dell’amore, e del dolore più grande. Fino a quando, la realtà, inesorabilmente, non s’insinua fra le mura di casa, portando con sé il fantasma dell’età adulta e della fantasia che si sfalda come le nuvole. Fra le inevitabili macerie dell’esistenza resta però intatto l’obelisco della madre a testimoniare una storia meravigliosa e a tramandare le splendide illusioni di una vita. M. Zilahy, dopo il successo nel thriller, accorda la voce a un registro letterario e scopre una gamma di colori, stili e sensazioni che lo proietta nella grande tradizione del romanzo familiare e di formazione. Un libro poetico, commovente, universale, che racconta la vita di un uomo e della sua famiglia attraverso gli occhi colmi di stupore di un bambino, e la storia d’amore fra una madre e i sui figli attraverso la letteratura, l’immaginazione, l’irrealtà. La storia di un destino scritto nelle nuvole. Mirko Zilahy (Roma, 1974) ha conseguito un dottorato presso il Trinity College di Dublino, dove ha insegnato Lingua e Letteratura italiana. Collabora con il «Corriere della Sera» ed è stato editor per minimum fax, nonché traduttore dall’inglese (ha tradotto, fra gli altri, Mystic River di Dennis Lehane e Il cardellino di Donna Tartt - premio Pulitzer 2014). Con Longanesi ha pubblicato i thriller E' così che si uccide (2016), La forma del buio (2017), Così crudele è la fine (2018), L’uomo del bosco (2021). Con Nostra signora delle nuvole abbandona il genere, a favore di un emozionante racconto familiare che parte dalla sua vita. Nostra signora delle nuvole di Mirko Zilahy, pubblicato da HarperCollins Italia (Milano), e disponibile in libreria e online da settembre 2023, è stato presentato a Spazio5 martedì 28 novembre.
0 notes
queerographies · 22 days ago
Text
[Tutta la musica che hai dentro][Edward Underhill]
Miles Jacobson, un adolescente trans, sogna di riconquistare il suo ex e di vincere una prestigiosa competizione pianistica. Ma l'amore, l'identità e la musica si intrecciano in un percorso tortuoso e commovente. Riuscirà a trovare se stesso?
Cuore, tasti e identità: un romanzo che tocca le corde del cuore Titolo: Tutta la musica che hai dentroScritto da: Edward UnderhillTitolo originale: Always the AlmostTradotto da: Chiara MessinaEdito da: De AgostiniAnno: 2024Pagine: 432ISBN: 9791221212617 La trama di Tutta la musica che hai dentro di Edward Underhill Miles Jacobson ha sedici anni, suona il pianoforte ed è un ragazzo trans.La…
0 notes
alemicheli76 · 1 year ago
Text
Il racconto commovente e attuale di un affido “Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma. Cronaca di un affido sine die” di Karin Falconi. Cosa vuol dire “famiglia”? Uno dei volti meno esplorati della genitorialità
In libreria il 27 ottobre Non vi ho chiesto di chiamarmi mamma. Cronaca di un affido sine die, la seconda uscita di «Opificium», la collana di narrativa dedicata a temi sociali e del lavoro, frutto di una collaborazione tra Edizioni Lavoro e Avagliano editore. Diario ironico, acuto e sempre sincero, il romanzo parla dell’irruzione di due sorelle preadolescenti all’interno di una famiglia serena…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes