#Proletarier
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ayjadasblogforeverything · 10 months ago
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der-saisonkoch · 1 year ago
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Der Tag in Südtirol 081123 – Arbeiternachrichten
Die französischen Faschisten und Völkermörder behindern die Teilnahme der Russen bei einer Unesco-Konferenz Zakharova erinnerte daran, dass das Abkommen zwischen Frankreich und der UNESCO eine unverzügliche Einreise in die Republik und ohne Erhebung einer Visumgebühr für Vertreter der Mitgliedsstaaten der Organisation vorsieht. AM 17. NOVEMBER WERDEN WIR ZU EINER NEUEN ÖFFENTLICHEN SCHULUNG AUF…
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fallimentiquotidiani · 9 months ago
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Ombre nel Paradiso, Aki Kaurismäki (1986)
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gregor-samsung · 1 month ago
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" «Tu, vieni con me!», intimò una guardia di sicurezza in borghese a mia madre. «Perché?». «Lo sai benissimo perché!». La trascinò per il braccio facendola sfilare lungo la coda infinita delle casse, i pantaloni di tre taglie più grandi, su cui inciampava a ripetizione per tenere il passo dell'uomo. Ci spintonò dentro a quello che sembrava più uno sgabuzzino che un ufficio. Il capo della sicurezza era già lì a darci il benvenuto, le sue lenti da vista appoggiate pigramente sulla testa grassa e pelata. «Mia mamma non ha fatto nulla. Perché ci avete portato qui?». La guardia che ci aveva trascinato nel cubicolo strappò la borsa dalle mani di mia madre. Lei oppose resistenza, ma lui la lanciò immediatamente al capo. Senza mai toglierci lo sguardo di dosso, il ciccione ne estrasse un tubetto di fondotinta già parzialmente rimosso dalla confezione di plastica. Ce lo sventolò sotto gli occhi con fare derisorio e schioccò la lingua per esprimere disapprovazione. La donna che mi aveva predicato l’onestà fino a vomitare, a quanto pare era una ladra. Peggio, aveva scelto di rubare il fondotinta più economico del negozio, neanche lontanamente vicino al suo colore, perché in Italia cosmetici per neri non esistevano. Ma i veri ladri erano loro.
Il nuovo centro commerciale aveva già risucchiato la vita delle maggiori attività indipendenti della valle. Ci erano riusciti esibendo la crème de la crème della cucina italiana: risotti scotti e patate troppo unte, verdure bagnate di sale e spruzzate di pesticidi insieme a banane più verdi delle lattughe. La rete di consegna del pane caldo fatto a mano collassò quasi subito. Per risparmiare pochi spiccioli, papà fu uno dei primi traditori a surgelare lotti di pane dal centro commerciale, per poi scongelarli giorno per giorno. Prima ci avventuravamo fino a Celadina per comprare la carne direttamente dal macellaio di fiducia, col grembiule sempre macchiato di sangue. Adesso caricavamo nel carrello polpette ibride e bistecche impanate precotte. Fu poi il turno della pizza. Quella calda e filante sfornata dal forno a legna del nostro pizzaiolo fu sostituita da quella congelata e smunta di una nota marca. E quel poco che avevamo risparmiato nell'affare del diabolico centro commerciale, lo perdevamo ogni volta che c’impilavamo mozzarella e prosciutto, nel tentativo di imbellire la pizza precotta e di renderla mangiabile. Il colosso aziendale aveva fatto piazza pulita, distruggendo quei piccoli riti quotidiani che tessevano la rete di un’intera comunità. Famiglie che facevano giornalmente avanti e indietro dalla lattaia, dal panettiere, in merceria, dal sarto, dal ciabattino. Scambiando due chiacchiere con Giulio, mentre suo figlio ci metteva una vita a tagliarti una fetta di salame. O facendo gossip con Marino, il sarto che non osava sollevare un ago prima di metterti un bel bricco di caffè sul fornello. Adesso se n’erano andati tutti, un’intera generazione di disoccupati. Le strade del centro divennero un deserto. Al loro posto, estranei monitoravano il nuovo centro commerciale attraverso telecamere di sicurezza. "
Marilena Umuhoza Delli, Negretta. Baci razzisti, Red Star Press (collana Tutte le strade), 2020. [ Libro elettronico ]
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milanesa42 · 8 months ago
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Nos van a cambiar la metodología de pago en el laburo a partir de Abril y hoy anduve mensajeando a mis compañeres a ver que pensaban. Luego de debatir e intercambiar información terminé mandando mensaje al grupo general para preguntarle a los patrones qué onda.
ME CONVERTÍ EN EL GORDO SINDICALISTA DEL GRUPO jajajajajaj
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omg-hellgirl · 3 months ago
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Despite Altamont and the drug busts, Mick Jagger was untouched, unscathed, unrepentant. He remained the epitome of the rock hero who produced this universally embraced music that sprang from the proletariat, as he himself did.
A. E. Hotchner, Blown Away: The Rolling Stones and the Death of the Sixties.
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il-gufetto · 2 years ago
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"La storia di ogni società esistita fino a questo momento è la storia di lotte di classe. Liberi e schiavi, patrizia e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in breve oppressori e oppressi [...]. L'intera società si va scindendo sempre più in due grandi nemici, in due grandi classi direttamente contrapposte l'una all'altra: borghesia e proletariato" (Karl Marx)
Foto presa da Wikipedia
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altrelibertine · 2 years ago
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vogliamo tutto - nanni balestrini
Sì alla violenza operaia
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kilowogcore · 6 months ago
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I don't care if he's a joke, Proletari-ant is my favorite Soviet superhero. It is the perfect name. A million superheroes could think of a million names each day for a million days, and never come up with a name as perfect as Proletari-ant.
I also love how he just keeps trying, despite being pretty much entirely ineffectual. I want a spinoff, DC!
But seriously, organize. It's the only way we win.
(Art sampled from "Alan Scott: The Green Lantern" Vol. 1 #6 by Tim Sheridan, Cian Tormey, Jordi Tarragona, Matt Herms, Lucas Gattoni, Marquis Draper, Andrew Marino, and Katie Kubert)
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vittimenonlosiamotutti · 1 month ago
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Un Classico: anzichè togliere le erbacce, bruciamo pure tutto il raccolto.
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Chiaramente usano una motivazione vagamente condivisibile, di gente che si fa dare la NASPI e poi magari lavora in nero, per approvare una norma che non solo non limita il fenomeno di chi usa la NASPI come un extra reddito ma che peggiora le condizioni di tutti quelli che lavorano onestamente in condizioni già di merda.
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ilpianistasultetto · 3 months ago
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Finalmente!! Dopo qualche anno di abbandono, il Comune di Roma ha riaperto la spiaggia libera di CastelPorziano, la spiaggia dei romani, 6km di sabbia e dune selvagge. Quanti ricordi adolescenziali!! Odori, colori.. baci rubati e amori sperati. A ripensarci, fa tenerezza ricordare quelle masse proletarie caciarone, sguaiate ma anche piene di cuore, sempre pronte a condividere sia l'ombra che il sale e quegli ombrelloni messi alla rinfusa, quasi tutti con la loro radio o il loro mangiadischi. Bello quel cielo pieno di aquiloni e quelle spiagge piene di note.. @ilpianistasultetto
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santmarc · 4 months ago
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Marijo Ribas, Bricks and cucumbers; Lichtenberg Studios exchange 2024
The second part of the exchange with the Lichtenberg Studios, was Marijo Ribas residence in Berlin. This residency has implemented a residency program that relates art to the reality of that neighborhood.
"I am interested in the spaces and how they carry ideology and symbolism. Memorials, public architecture and rural areas are linked to production and migration situations. My research in Lichtenberg began with the sculpture designed by Mies Van der Rohe, built in 1926 and demolished in 1935 by the Nazis.  I was interested in the idea of how a memorial that no longer existed, still has a place in the memory. And since that I thought about the function of a memorial, does a memorial repair any damage?
Lichtenbeg has a rural and proletarian past, the most important migrant population during the 60-70, the ���gastarbeiters” came from Vietnam. After the fall of the Berlin Wall there was no plan for many of the Vietnamese population living in Lichtenberg, who worked in semi-slavery conditions, subject to time, cohabitation and birth control. With the change in the economic model and the closure of many factories, some Vietnamese returned to their homeland and some decided to stay in Berlin, there is still a significant community, some important meeting points are the Pagoda temple and the Dong Xuan Center.
Food culture is also an identitarian subject, the ritual of harvest, share, sell and eat together. It is not a memorial, it’s ephemeral, but can be toxic or memorable. I used a vegetable, a cucumber, to construct my personal narrative around significant ideas, facts and spaces I found during my residency in Lichtenberg. The result of the research is linked to a series of studio and street photography crossing that ideas."
Marijo Ribas
La segona part de l'intercanvi amb Lichtenberg Studios, va ser la residència que va realitzar l'artista visual Marijo Ribas a Berlín. Aquesta residència implementa un programa de residències que posa en relació l'art amb la realitat d'aquesta barriada, oferint allotjament i mitjans per a explorar la zona.
"M'interessen els espais i com porten ideologia i simbolisme. Els monuments, l'arquitectura pública i les zones rurals que estan vinculades a situacions de producció i migració. La meva recerca a Lichtenberg va començar amb l'escultura dissenyada per Mies Van der Rohe, construïda el 1926 i enderrocada el 1935 pels nazis. Em va interessar la idea de com un memorial que ja no existia, encara té un lloc en la memòria. I ja que vaig pensar en la funció d'un memorial, reparava algun dany?
Lichtenbeg té un passat rural i proletari, la població migratòria més important durant els anys 60-70, els "gastarbeiters" provenien del Vietnam. Després de la caiguda del Mur de Berlín no hi havia cap pla per a molts vietnamites que vivien a Lichtenberg, que treballaven en condicions semiesclavistes, subjectes al temps, la convivència i el control de la natalitat. Amb el canvi en el model econòmic i el tancament de moltes fàbriques, alguns vietnamites van tornar a la seva pàtria i alguns van decidir quedar-se a Berlín, encara hi ha una comunitat significativa, alguns punts de trobada importants són el temple de Pagoda i el centre Dong Xuan.
La cultura alimentària és també un tema identitari, el ritual de la collita, compartir, vendre i menjar junts. No és un memorial, és efímer, però pot ser tòxic o memorable. Vaig utilitzar una verdura, un cogombre, per construir la meva narrativa personal al voltant d'idees, fets i espais significatius que vaig trobar durant la meva residència a Lichtenberg. El resultat de la recerca està vinculat a unes sèries d'estudi i fotografia de carrer, encreuament d'aquestes idees."
Marijo Ribas
Graduated in Fine Arts at the University of Barcelona (2006), Erasmus at HfG, Frankfurt (2005), Postgraduate in Design, Art and Society, Elisava Pompeu Fabra Barcelona (2008), Master in Artistic Productions and Research, University of Barcelona (2010) and first doctoral courses in Art History, University of Barcelona (2013).
Since 2003 I have participated in collective exhibitions and projects in public and private spaces such as Frac Corse, Ruse Gallery, Spazju Kreattiv Malta, MUU Kaapeli Helsinki, Circulo de Bellas Artes Madrid, Centre de Cultura Contemporania de Barcelona, Centre d’Art Santa Mònica, LABoral Centro de Arte, Es Baluard Museu, etc. I have done numerous residencies in production and research centers such as: Las Cigarreras Alicante, MediaLAB Prado Madrid, Edinburgh Sculpture Workshop or Belgrade A.I.R, among others.
Licenciada en Bellas Artes por la Universidad de Barcelona (2006), erasmus en HfG, Frankfurt (2005), Postgrado en Diseño, Arte y Sociedad, Elisava Pompeu Fabra Barcelona (2008), Máster en Producciones Artísticas e Investigación, Universidad de Barcelona (2010) y primeros cursos de doctorado en Historia del Arte, Universidad de Barcelona (2013).
Desde 2003 he participado en exposiciones y proyectos colectivos en espacios públicos y privados como Frac Corse, Ruse Gallery, Spazju Kreattiv Malta, MUU Kaapeli Helsinki, Circulo de Bellas Artes Madrid, Centre de Cultura Contemporania de Barcelona, Centre d’Art Santa Mònica, LABoral Centro de Arte, Es Baluard Museu, etc. He realizado numerosas residencias en centros de producción e investigación como: Las Cigarreras Alicante, MediaLAB Prado Madrid, Edinburgh Sculpture Workshop o Belgrade A.I.R, entre otras.
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der-saisonkoch · 1 year ago
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Der Tag 110923-1 Einreise, EU, Syrien, Niger
Diebstahl per Dekret Man lernt nie aus. DDRBürger kennen das. Die Besatzerfaschisten haben ihnen sämtliche persönliche Papiere gestohlen. Inklusive Ausweise und Nachweise. Die Regierung von Venezuela bezeichnete den US-Präsidenten Bush offiziell als einen genoziden Nazi, der den 11. September inszeniert hat, um Terrorattacken und Agressionen gegen andere Nationen zu rechtfertigen. Über Chile…
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vesperione · 10 months ago
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Here's a self fulfilling post about MY favourite elements of Hatchetfield I've experienced within the five years I've existed within this space:
The excitement regarding the reveal in Nightmare Time 2 Episode 3 that the timeline, for once, WAS connected
"One Singular Voice"/"Your Apotheosis Is Upon You" in Yellow Jacket'
The Ted Spankoffski reveal in The Hatchetfield Ape Man
Seeing the Blinky doll for the first time in Watcher World and just knowing there could've been others like Wiggly
ETHAN DOESN'T DIE.
Nightmare Time 2's Proletari-chat (i think about them every day
Joey Richter showing up as Ezekiel and Thrash in the NMT2.2/2.3 talkbacks
Jane's A Car extended car scene
Everything Is My Dad
The Tumblr Sniggle Union of 2020
Finding out about NPMD for the first time on the 12th of October 2019 to then sit there and watch it four years later on the 21st of Feb 2023
Seeing The Lords in Black in NPMD after remembering distinctly that Nick said they wouldn't be making an appearance at all
Sam Sweetly's name reveal
The entirety of the Hatchetfield Halloween Party
EVERYTHING regarding PEIP and their associates (John, Wilbur, Holloway)
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gregor-samsung · 2 months ago
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Indragop mostrava qualcosa che sembrava, anzi era, ammirazione. Lo scienziato non si raccapezzava e cominciava a sentirsi agitato; si è imposto di star calmo e ha sollevato un dilemma concreto: come si fa se, dopo tanti anni di lavoro, lei ha bisogno di una casa un po’ migliore, o di una stanza da solo? Ne parla al suo principale, vi mettete d’accordo? Indragop ha assunto un’espressione di allarme, e adesso cercava gli occhi dello scienziato nello specchietto anziché badare alla strada dove procedevano a centoquaranta all'ora. Mai! ha dichiarato: non l’avrebbe mai fatto, si poteva credergli. Lui non era un troublemaker, cosí ha detto, non era un creatore di guai. Lui faceva il suo mestiere: ottobre, novembre (e ha continuato con gli altri otto mesi) e poi tornava a casa a vedere la famiglia, agosto e settembre, ed era contento cosí; e valeva anche per suo fratello, suo cugino, e un altro fratello che lavorava a Dubai. Lo scienziato non doveva preoccuparsi, lui non era quel tipo di persona. "
Guido Barbujani, Soggetti smarriti. Storie di incontri e spaesamenti, Einaudi (collana Super ET Opera Viva), febbraio 2022¹; pp. 48-49.
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francescosatanassi · 10 months ago
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UN MALEDETTO SELVAGGIO
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Una storia che non conoscevo. Di fronte alle più alte cariche dello Stato cubano, oggi sono state tumulate presso l’altare dei rivoluzionari di L’Avana, le ceneri di Gino Donè, "El Italiano", come lo chiamavano i suoi compagni. Donè era nato in provincia di Treviso e aveva combattuto come partigiano nella Brigata Piave, ricevendo anche un encomio dal Gen. Alexander per aver salvato un gruppo di ufficiali inglesi nella laguna veneziana. Dopo la guerra cercò fortuna in Francia, Belgio, Germania, fino all'arrivo a Cuba. "Facevo il carpentiere - raccontò nel 2006 - ma avevo il sangue che mi bolliva, dentro ero ancora un maledetto partigiano.” In quel periodo, Fidel Castro era esiliato in Messico e stava arruolando giovani per liberare Cuba dalla dittatura di Batista. Venne a sapere di un italiano che aveva combattuto i fascisti e lo volle con sé come tenente del 3° plotone. Fu Gino a insegnare le tecniche della guerriglia a Che Guevara e assieme a lui, Fidel e Raul Castro, era tra gli 82 che, a bordo dell’imbarcazione Granma, sbarcarono ai piedi della Sierra Maestra. Con Aleida March, futura moglie del Che, organizzò, senza metterlo in atto, un piano per assaltare la sede del comando militare di Santa Clara. Ricercato dalla polizia, i compagni lo convinsero a rifugiarsi negli USA, dove si guadagnò da vivere come marinaio per 3 anni, prima di tornare in Italia. Al suo funerale parteciparono centinaia di persone, tra le quali i funzionari dell’ambasciata cubana con 4 corone di rose inviate in Italia da Fidel. "Mi hanno chiesto se fossi anarchico, comunista, rivoluzionario - raccontò l''unico europeo ad aver partecipato alla rivoluzione cubana - io sono soltanto un maledetto selvaggio. Però osservo il mondo e vedo che c'è sempre qualcuno più povero di me. E oggi, chi dà una mano ai proletari? Forse ci vorrebbero ancora uomini che decidono di essere fratelli."
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