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RIVELAZIONI DELLA MADONNA SUL RUOLO FUTURO DELLA RUSSIA
⏪RIAVVOLGENDO IL TEMPO NOSTRA SIGNORA DI ANGUERA – REGINA DELLA PACE Messaggio 1.829 | Anguera (Bahia BR) – Martedì 12 Dicembre 2000 Cari figli: sono vostra Madre e vengo dal Cielo per darvi coraggio e dirvi che questi sono i Miei Tempi. La lotta tra Me e il Mio avversario sta giungendo al termine. Presto vedrete la Pace regnare sulla Terra. Vedrete nuovi Cieli e nuova Terra. Il Signore…
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Trattate bene la vostra solitudine e la sua.
Baciate la sua nuca all'improvviso.
Noi siamo bestie che possiamo farci delle gentilezze.
Ricordatevi William Blake:
«Chi desidera ma non agisce, alleva pestilenza».
Diffidate della psicologia, l'inferno del chi sei tu e del chi sono io.
Arrendetevi quando vi portano rancore per i torti che vi hanno fatto.
Diffidate di chi vi fa la Tac ma poi non vuole spendere tempo per la cura:
quando non hanno tempo
lasciate stare, non è una storia d'amore; quando non dovete avere pretese, quando dovete essere garbati, lasciate stare, non è una storia d'amore.
Franco Arminio
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“ A volte penso di appartenere a un’altra specie; questo pensiero che avanza in me assurdo come una mostruosità, contraddetto dall’apparenza ordinaria dei miei tratti e dalla mappa fantastica dei cromosomi, ha il potere di rasserenarmi. Nelle rare lezioni che ascoltai quando vagabondavo per le università, le uniche che ebbero il potere di incatenare la mia attenzione, richiamandomi alla coscienza strane e diverse emozioni, mostravano il mirabile codice della specie. Di esso rimanevo stupita come se la spirale della vita fosse un’altra possibile versione della chiave musicale del violino; una sorta di vibrazione sfuggita alla deflagrazione originaria da cui ogni cosa prese forma. Non volli imparare la catena di formule che, intrecciandosi in una magica danza, non ripeteva mai se stessa e con certezza assoluta custodiva l’identità unica di ogni nuova vita. Mi sembrò sempre che la riduzione di un simile prodigio all’apprendimento sterile del nome scientifico, la sua evocazione dotta e assurda nelle luce morta dei laboratori, avrebbero aperto, attirandola su noi, la catena infinita e ottusa del dolore. Bisogna essere molto ciechi per aggiungere nuove sofferenze all’eredità di dolore lasciata da chi è passato prima di noi!
Così, quando in un paese qualunque, forse nell’emisfero australe o nel silenzio dimenticato degli Incas, qualcuno ha trovato serbata la chiave della vita nel cuore indifferente di una pietra, come se questa fosse la cellula di un corpo o la memoria atomizzata dell’unica esplosione, io ho avuto la conferma di ciò che sempre pensai. Nello spartito della vita, risuoniamo tutti con un’unica nota le cui vibrazioni mutano impercettibilmente per la materia che ci accade di essere. Allo stesso modo, ho orrore dell’onnipotenza feroce, della dogmatica sordità, che traccia il confine fra ciò che è sano e il suo contrario. Tremo di fronte all’arroganza impietosa dei corpi sani, all’oscena prepotenza della loro forza; alla sicumera gloriosa con cui avanzano nell’universo pretendendo di esserne i padroni invulnerabili. Niente è più vano e folle di questa illusione: bisogna essere un po’ di pietra e d’albero; un po’ di mare e di tuono per ricordarsi la nota originaria; bisogna essere un po’ mostri per sentire risuonare la meraviglia e l’orrore di altri mondi lontani. In me vive il dubbio che l’errore genetico, da cui prendono vita creature mostruose e tenerissime; piccoli tartari con gli occhi all’insù, dalla memoria prodigiosa di Pico della Mirandola che suonano a volte come angeli, o vecchi-bambini destinati a vivere un quarto di secolo, nascosti come ragni nelle case per non offendere la proterva salute dei normali, incarni un’altra razza. O forse creature di altri spazi; abitanti di pianeti lontani, i cui frammenti vitali caddero errando, nel luogo sbagliato. Questo spiegherebbe la malinconia commovente di certi occhi fissati nel vuoto, che guardano mondi perduti e sorridono solo a essi, resistendo a tutte le seduzioni della nostra inutile umanità. La follia infine; non so se i suoi segni siano iscritti nell’abbraccio elicoidale della vita e neanche se appartenga al codice segreto di un’altra specie precipitata sulla terra. Credo piuttosto che essa sia un tramite; un sesto senso rimasto aperto per vocazione o per destino, dove le mostruosità svelano la propria origine autentica. In altri luoghi, lontani dagli orridi tavoli vivisettori che in nome della scienza profanano oscenamente i misteri della vita e della morte; in altri tempi da quelli in cui l’angoscia ci stringe a vivere, i folli furono celebrati come creature divine, nelle quali circolava libera la sapienza onnisciente. Erano tempi e luoghi dove la sadica struttura normativa che ci conculca non aveva ancora vinto, né aveva ancora sedotto l’intera umanità al peccato originario dell’invidia e alla pestilenza della sua vanità coattiva. Così essa non tollera che una creatura fugga al giogo delle rivalità fra uguali e, attraverso i mondi della follia, scelga l’identità eversiva a cui lo destinava l’unicità della sua nascita. Con un ukàse che non ammette eccezioni, l’alieno viene piegato all’annientamento dei suoi mondi e il veleno sottile dell’invidia raggiunge il suo centro creativo distruggendone le centraline. Ridotto a un’oscurità senza mostri e a un silenzio senza presagi, finalmente appartiene alla specie. “
Mariateresa Di Lascia, Passaggio in ombra, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; pp. 116-117.
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Buongiorno
Trattate bene la vostra solitudine e la sua. Baciate la sua nuca all’improvviso. Noi siamo bestie che possiamo farci delle gentilezze. Ricordatevi William Blake: "Chi desidera ma non agisce, alleva pestilenza".
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FRANCO ARMINIO
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I Tre Cavalieri Neri
Carestia Dolore Pestilenza
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"La memoria è un progetto per il futuro, non è volgersi nostalgicamente al passato. Il passato si onora solo se edifichiamo un futuro fondato su quei principi calpestati e denigrati per i quali innocenti sono caduti e uomini giusti hanno combattuto e sono morti. Purtroppo in questa nostra Europa ci sono segnali di pesanti regressioni [...]. Un'Europa pavida, vile che tace, che accetta tutto. [...] L'antifascismo si pensa, si pratica, lo si esercita avendo memoria e opponendosi a ogni forma di sopruso. Primo Levi ci ha lasciato un'eredità definitiva sulla questione: ciò che è stato può avvenire di nuovo perché appartiene al lato oscuro dell'umanità. [...] Dobbiamo combattere con tutte le nostre forze, la logica del privilegio, del sopruso, della disuguaglianza e la più grande pestilenza che può ammorbare una società: l'indifferenza.
Sono parole di Moni Ovadia. Risalgono al 2016.
Una delle funzioni degli intellettuali è subodorare la puzza di gas, di fogna, di bruciato o di sterco prima ancora che si diffonda lentamente nell'aria; tanto lentamente che finiamo per abituarcene. E tutto ci sembrerà NORMALE.
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“Simposio” di Platone. L’elogio di Eros (Amore) Dialogo introdotto, letto e commento da Lapo Lani
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Convento di Santa Maria delle Grazie
Comune di Gravedona ed Uniti (CO)
Sabato 27 luglio, ore 21:00
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L’evento rientra nel programma della manifestazione culturale ‘Maieutikà’, curata da Stefania Gobbetti e Giulia Zanesi, e promossa dalla Pro Loco e dal Comune di Gravedona ed Uniti (CO).
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Diotima di Mantinea [1], iniziando Socrate ai misteri amorosi, in uno dei passaggi essenziali del dialogo gli riferisce: «Tutti gli uomini concepiscono [2] e secondo il corpo e secondo l'anima» [3]. Nell'uomo quindi nasce l'esigenza di accedere alla dimensione dell'eternità, oltrepassando quella del mondo delle cose, in cui tutto nasce, diviene e muore. Gli è possibile farlo in due modi: generando figli attraverso l'accoppiamento, creando così la nuova generazione; oppure, grazie alla persona amata, conoscendo la bellezza [4], quella del corpo prima, poi, incrementandone il pregio, quella dell'anima, riuscendo così a partorire ragionamenti e pensieri belli. Continuando a seguire la retta ed erta via della conoscenza, l’uomo imparerà il bello che sta nel rendere migliori i giovani (scuola e istruzione), per poi essere portato a considerare il bello che è nelle istituzioni e nelle leggi. E dopo, sempre sotto la guida dell'amato, potrà dirigersi più in alto, verso la bellezza delle scienze [5], dove, contemplando la distesa di tanta bellezza, partorirà molti, magnifici ragionamenti e pensieri, fino a riuscire a elevarsi alla visione di quell'unica scienza che è la scienza di tanta bellezza: la filosofia, la conoscenza della verità [6]. La beatitudine perciò consiste nell'oltrepassamento del mondo del divenire, cosa possibile solo conoscendo la verità, quella bellezza eterna e immutabile che possiede una spinta morale: perché solo stando nel bello si possono compiere azioni e opere buone.
Anche le parole di Gesù invitano a oltrepassare questo mondo, condizione realizzabile solo entrando nella dimensione della verità: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» [7]. In uno dei passaggi più scandalosi [8] del Vangelo di Giovanni, Gesù dice: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» [9]. «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita» [10]. «Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui» [11].
Ma se mangiare la carne del Figlio dell’uomo e bere il suo sangue non rappresentano poi un concetto molto diverso da quello Greco di "concepire", ossia prendere in sé; e se la salvezza da questo mondo – in cui le cose sono inesorabilmente segnate dalla paura, dal dolore, dall'angoscia, dalla morte – è possibile solo oltrepassando la dimensione del divenire per accedere a quella della verità, eterna e immutabile, allora il pensiero filosofico dell'antica Grecia non è così distante da quello cristiano.
Tuttavia un sostanziale fondo di diversità rimane: Platone concede a ogni uomo la possibilità di affrontare l'erta e diritta via della conoscenza per apprendere la verità, la quale per necessità non deve appartenere a questo mondo; Gesù invita ciasun uomo a vivere la verità, qui e adesso, in questa vita: «Vi do un comandamento nuovo; che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» [12].
Lapo Lani Milano, giugno 2024
Note:
[1] Non sappiamo se sia un personaggio storico o di fantasia. Il nome Diotima significa “onorata da Zeus”. Alcuni storici pensano che potrebbe essere una sacerdotessa straniera molto ben reputata, che, capitata ad Atene alcuni anni prima della guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) e della pestilenza che afflisse la città, suggerì agli ateniesi dei sacrifici rivelatisi successivamente salvifici.
[2] "Concepire", dal latino "concĭpĕre", composto da "con" ("cum") e "capĕre" ("prendere"); quindi "prendere in sé", "accogliere in sé", "contenere". Da qui il doppio senso: se riferito a una donna: accogliere in sé il germe di una nuova vita, ovvero essere ingravidata, essere fecondata; se riferito alla mente e all'anima: apprendere, comprendere, conoscere, imparare.
[3] “Simposio. Il dialogo dell’Eros”, La Biblioteca Ideale Tascabile, 1995, cap. XXVIII, traduzione di Emidio Martini.
[4] Nella cultura della Grecia antica una delle virtù più importanti è “kalòs kai agathòs”, il “bello” e il “buono” (il bene); la bellezza è concepita come una virtù eterna e immutabile, donata dagli dèi agli uomini; per Platone il bello è la causa dell'azione morale, quindi strettamente legato al buono. Plotino scrive nelle “Enneadi”: «Al bene bisogna risalire, a quel bene a cui ogni anima agogna… e sa in che modo sia bello». “Kalokagathìa”, concetto derivato da “kalòs kai agathòs”, identifica l'ideale di perfezione fisica e morale dell'uomo, virtù dell'uomo ottimo.
[5] Scienza, dal latino "scientia", derivazione di "sciens scientis", participio presente di "scire", cioè "sapere".
[6] I greci antichi chiamano la verità “epistème”, parola che deriva dal greco (ἐπιστήμη) ed è composta dalla preposizione epì- (“su”) e dal verbo histemi (“stare”); quindi “stare sopra”. L'epistème designa la conoscenza certa e incontrovertibile delle cause e degli effetti del divenire, ovvero quel sapere che intende porsi “al di sopra” di ogni possibilità di dubbio attorno alle ragioni degli accadimenti. Platone contrappone epistème a “dòxa” (opinione personale soggettiva).
[7] Vangelo di Giovanni, 1,9. Bibbia CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
[8] Scandalo, dal latino tardo "scandălum" (greco "σκάνδαλον"), ossia “ostacolo”, “inciampo”, “impedimento”.
[9] Vangelo di Giovanni, 6,51. Bibbia CEI.
[10] Vangelo di Giovanni, 6,53. Bibbia CEI.
[11] Vangelo di Giovanni, 6,55-56. Bibbia CEI.
[12] Vangelo di Giovanni, 13,34. Bibbia CEI.
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Copertina: “Il bacio”.
Disegno di Lapo Lani, realizzato con inchiostri giapponesi su carta, e successivamente elaborato con processi digitali. Dimensioni: cm 23x26. Anno: giugno 2024.
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Tutto passa. Passano le sofferenze e i dolori, passano il sangue, la fame, la pestilenza. La spada sparirà, le stelle invece resteranno, e ci saranno, le stelle, anche quando dalla terra saranno scomparse le ombre persino dei nostri corpi e delle nostre opere. Non c’è uomo che non lo sappia. Ma perché allora non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? Perché?
Michail Bulgakov
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Everything passes. Sufferings and pains pass, blood, hunger, pestilence pass. The sword will disappear, but the stars will remain, and there will be, the stars, even when even the shadows of our bodies and our works have disappeared from the earth. There is no man who does not know this. But why then do we not want to turn our gaze to the stars? Why?
Mikhail Bulgakov
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Ma perché allora non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? Perché? Tutto passa. Passano le sofferenze e i dolori, passano il sangue, la fame, la pestilenza. La spada sparirà, le stelle invece resteranno, e ci saranno, le stelle, anche quando dalla terra saranno scomparse le ombre persino dei nostri corpi e delle nostre opere. Non c’è uomo che non lo sappia. Ma perché allora non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? Perché?
Michail Bulgakov, da La guardia bianca
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Nella Venezia cinquecentesca iniziò il fenomeno dei ciarlatani, che dilagò poi in tutta Italia, e chiamati in dialetto: “monta in banco”. Il termine di ciarlatano, un misto di di imbroglione, medico-stregone, venditore di polveri magici, elisir, curatore e espositore di mostri.
Il termine “ciarlatano” nasce dal paese in cui per la prima volta si è creata questa professione: Cerreto di Spoleto: l’Accademia della Crusca così definì nel 1612 questa categoria come:”
coloro che per le piazze spacciano unguenti od altre medicine, cavano i denti e fanno giochi di mano che comunemente dicesi Ciarlatani ..da Cerreto, paese dell’Umbria da cui soleva in antico venir siffatta gente, la quale con varie finzioni andava facendo denaro”.
Sull’argomento vennero composte alcune opere come ” Speculum Cerretanorum”di Teseo Pini e il ” vagabondo ovvero sferza de i vagabondi” di Raffaelel Frianoiro. Cipriano Piccolopasso così descrisse: “esercitano questi uomini d’andar pel mondo vendendo il Zafferame, il pepe et altre spezierie, coralli come anco una certa sorte d’herba che chiamano corallina, qual, ridotta in polvere vendono per dar ai putti per scacciar i vermi…non si dilettano, pare a me , nè d’armi nè di lettere , si ben d’andar per biri …….quel costume che hanno di andare a torno accattando e cialtronando”.
Anche Macchiavelli utilizzò il termine “Cerretano” come sinonimo di medico ciarlatano nella sua famosa commedia ” la Mandragola”.
A Venezia i ciarlatani salivano su un palco, e , accompagnati da danzatori e giocolieri, iniziavano a declamare le virtù prodigiose di unguenti, elisir, creme, polveri, cerotti, sciroppi, acque di bellezza ed altro. Nella Piazza più famosa d’Europa ( Piazza San Marco) si davano quindi appuntamento diversi di questi personaggi, e che sono rimasti nella memoria della città per la loro dialettica e la capacità di convinzione: Il Cieco da Forlì, Zan della Vigna, Mastro Paolo di Arezzo, il Moretto da Bologna, l’Alfier Lombardo ( Giuseppe Colombani da Parma)cavadenti, Monsù Guascon, mestro Leone , ma tutti i suoi preparati e i suoi elisir nulla valsero contro la pestilenza del 1576 che se lo portò via assieme alla moglie .
Uno degli oggetti per cui rimase famoso il suo banchetto fu la carcassa di un pesce, opportunamente essiccato e ripiegato, che acquistò un orribile aspetto e che venne spacciato come un terribile e orrido mostro.
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dai giochi di prestigio al linguaggio e siamo punto e a capo.
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LA LUNA E IL SOLE SI OSCURANO… RIFLETTETE SU QUESTI SEGNI, FIGLI MIEI!
MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA | Luz De Maria, Sabato 11 Marzo 2023
MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA | Luz De Maria, Sabato 11 Marzo 2023 Amati figli del Mio Cuore: VI raduno per ADORARE IL MIO DIVIN FIGLIO A NOME DI TUTTA L’UMANITÀ.(CFR FIL 2, 10-11) VI ESORTO A VIVERE QUESTA QUARESIMA IN UNO SFORZO PERMANENTE PER ESSERE SPIRITUALMENTE MIGLIORI. È vergognoso che aspettiate la Quaresima per programmare la ricorrenza della Pasqua alla ricerca delle…
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This is an ✨Italian post✨ for all the bilingual Italians who play modded Among Us. I’m thinking of translating the roles, but I’m having a bit of trouble with some of them and would like a second (or third, or fourth) opinion. This is what I have so far: Altruist: Altruista Amnesiac: Amnesiaco/a Arsonist: Incendiario/a Assassin: Assassino/a Bait: Esca Blackmailer: Ricattatore/trice Bomber: Bombarolo/a Bounty Hunter: Cacciatore/trice di Taglie Child: Bambino/a Deputy: Vice Detective: Detective Doctor: Dottore/essa Engineer: Ingegnere/a Escapist: Evasore/a Executioner: Boia Godfather: Padrino Grenadier: Granatiere/a Guardian Angel: Angelo Custode Haunter: Persecutore/trice Imitator: Imitatore/trice Investigator: Investigatore/trice Lawyer: Avvocato/a Lovers: Amanti Jackal: Sciacallo/a Janitor: Netturbino/a Jester: Giullare Mafioso: Mafioso/a Mayor: Sindaco/a Medic: Medico Medium: Veggente Miner: Minatore/trice Morphling: Metamorfe Necromancer: Negromante Pestilence: Pestilenza Phantom: Spettro Plaguebearer: Untore/trice Poisoner: Avvelenatore/trice Seer: Augure Sheriff: Sceriffo/a Sidekick: Tirapiedi Snitch: Spia/Spiffero Spy: Talpa (depends on the mod; otherwise, this is also ‘Spia’) Survivor: Superstite Swooper: Incursore/a The Glitch: L’Anomalia Time Lord: Cronocineta Tracker: Segugio Transporter: Trasportatore/trice Underdog: Subalterno/a Undertaker: Becchino/a Vampire: Vampiro/a Veteran: Veterano/a Vigilante/Retributionist: Giustiziere/a Vulture: Avvoltoio Warlock: Stregone Werewolf: Lupo/a Mannaro/a Whisperer: Seminatore/trice di Discordia Malalingua Witch: Strega I have no idea what to do for ‘Juggernaut’, ‘Camouflager’, ‘Trapper’, ‘Shifter’ and ’Swapper’, the translation for Whisperer is too long (but ‘Sussurratore’/’Complottista’ don’t convey the right feeling), and Witch/Warlock are far more gendered in Italian than in English. Ideas?
#italian tag#among us#town of salem#italiano#italian#roles#translation#traduzione in italiano#modded among us
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Lo stendardo scopiazzato che diventa quadro
Se vi capita di visitare Raggiolo nell'aretino, si son fuoriporta ma c'è una ragione, non solo vedrete un piccolo splendido borgo, ma accedendo alla Chiesa di San Michele Arcangelo vedrete, sopra la porta d'ingresso della sagrestia, una tela rappresentante San Michele che sconfigge il drago. Questa quadro è opera di Sebastiano Pontenani un pittore aretino poco conosciuto morto il 25 Agosto 1644. La tela è molto probabile che sia stata commissionata dagli abitanti di Raggiolo intorno al 1630 come omaggio all'Arcangelo perché aiutasse la comunità del Casentino in occasione di una terribile pestilenza.
Parto cosi da lontano perché questo quadro è in realtà una copia fedele di uno stendardo (quindi stoffa) dipinto da Benci Antonio detto Antonio Del Pollaiolo, realizzato nel 1460 su richiesta della Compagnia di Sant'Angelo di Arezzo. Lo stendardo dipinto era stato commissionato per essere portato in processione dalla compagnia stessa. Nella realtà l'attribuzione è contestata, molti sostengono che si tratti del Pollaiolo aiutato da suo fratello Piero. Altri, Leopoldo Ettlinger, lo attribuiscono a una mano giovanile di Alessio Baldovinetti e suppongono sia a sua volta una copia forse di datazione ottocentesca. Oggi questo stendardo è stato elevato al grado di quadro, in quanto incorniciato, ed esposto a Firenze al Museo Bardini. Quindi alla fine a Raggiolo ci sarebbe la copia della copia. Che l'opera sia di Antonio del Pollaiolo o che sia di Baldovinetti in realtà a me sorge solo una domanda: che c'è sull'altro lato dello stendardo?
Jacopo Cioni Gran Cerusico Read the full article
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RECENSIONE: Carnage di Sara Bailey
Cari Sognatori, Rosanna ha letto il primo volume della serie dark romance I Quattro cavalieri scritta da Sara Bailey e pubblicata dalla Virgibooks !! SERIE: I Quattro cavalieri vol 1 GENERE : Dark romance, why choose (MFMMM) DATA DI PUBBLICAZIONE: 31 maggio 2024 Ebook-KU / Cartaceo Affiliati Amazon Prescott Ellis – Pestilenza. Ci chiamano i Quattro Cavalieri. Quattro amici forgiati nel fuoco e…
#BOOK BLOGER#BOOK BLOGGER#BOOK BLOGGING#BOOK DARK ROMANCE#BOOK REVIEWS#BOOK ROMANCE#BOOK SPICY#Carnage#DARK ROMANCE BOOK#i quattro cavalieri#libri#proposta#recensione#Sara Bailey#serie#VirgiBooks#Why Choose Romance
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Nosferatu di Robert Eggers
Ecco la mia recensione e personale opinione su quello che si dice essere il film del 2025:
Premetto che lo avevo già visto in data 1/1/2025 al cinema (avrei dovuto vederlo in anteprima il 31, ma al cinema non c'erano più posti disponibili) vuoi l'emozione, vuoi per il fatto di essere al cinema, vuoi l'eccitazione di vedere il film che aspettavi da mesi, mi è sembrato tutto bellissimo e perfetto. Oggi me lo sono rivisto, con calma, dopo aver metabolizzato e smaltito l'euforia del film, e ho trovato che dei difetti li ha (almeno a mio parere) in primis ed è il difetto che riscontrano tutti e che: E ma il Dracula di F. FC aveva già raccontato la storia del vampiro, già si sapeva la storia, ecc.. ecc.. Si vero ma ci sono una serie di differenze sostanziali tra il Dracula di F.FC e questo di Eggers : in primis quello di Coppola è il vampiro letterario: ossia Bello, affascinate, seducente, carismatico, romantico, famosa e la frase: Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti, era facile empatizzare con lui, e con lei per la loro storia d'amore raccontata da entrambi i protagonisti. Nosferatu è il vampiro folkloristico: Che semina morte, pestilenza, orrore, sangue, tragedia, e terrore ovunque vada e posi lo sguardo, qui non c'è romanticismo, ma solo morte, orrore, disperzione, ma si sarebbe potuto capire di più e magari con uno sforzo, empatizzare con lui se il suo rapporto con Hellen fosse stato raccontato, ma non è stato fatto , ne abbiamo avuto vari accenni e confessioni e pure criptici del suo rapporto con Hellen, non capiamo come si siano legati, perchè? in che modo? se nel Dracula di F.FC viene raccontato tutto, qui questa parte viene poco approfondita, per il resto c'è poco da dire un scast di altissimo livello tutti davvero bravissimi, Williem Dafoe strepitoso, fotografia stupenda, costumi accuratissimi, ambientazioni spettacolari, colonna sonora splendida e suggestiva, i famosi jump scare ci sono stati, pochi, a questo proposito trovo che le scene di possessione di Hellen fossero in alcuni punti inutili, solo volti a turbare ed inquietare lo spettatore, detto questo l'ho trovato un film godibilissimo, in una scala di 1/10 un 8 lo merita tutto, secondo poteva fare e sopratutto dire e raccontare qualcosa in più, ma io non sono Robert Eggers.
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Tra il Teatro di Marcello e il Portico di Ottavia , nel quartiere ebraico, si trovano i resti di un tempio dedicato alDio Apollo, costruito tra il 433 e il 431 a.C in seguito a una pestilenza e consacrato ad Apollo Medicus. In seguito, il tempio prende l’appellativo diSosianodal nome del console Gaio Sosio che, nel 32 a.C lo ricostruì integralmente, arricchendolo di numerose opere d’arte. 🤩
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