#i quattro cavalieri
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REVIEW PARTY: "L'iniziazione" di Elena Monroe
Cari Sognatori, Rosanna ha letto il nuovo dark romance della serie I quattro cavalieri scritto da Elena Monroe e pubblicato dalla Heartbeat Edizioni nella Collana Loverdose !! Serie: I Quattro Cavalieri vol 1 Genere: Dark romanceData di uscita: 2 febbraio 2024 Ebook / Cartaceo Trama I sigilli sono stati aperti e il giudizio di Dio sulla Terra è in atto. Il Conclave è qui per annunciare la…
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"Esercito, matrimonio, Chiesa e banca: i quattro cavalieri dell'apocalisse.”
Carlos Ruiz Zafón, "L'ombra del vento"
Negli antichi testi i
Quattro Cavalieri dell’Apocalisse erano:
I primi tre cavalieri simboleggerebbero invece, nell’ordine, la Conquista militare o guerre(cavallo bianco, cavaliere con arco), Violenza e Stragi (cavallo rosso, cavaliere con spada e Carestia povertà (cavallo nero, cavaliere con bilancia) infine il quarto monta un "cavallo pallido" dal verdastro colore dei cadaveri simboleggia la morte in tutte le sue violenze.
Oggi invece sono pronti per il 2024 le riserve
Governo Meloni "
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Now You See Me - I maghi del crimine (2013)
Un quartetto di maghi rapinatori di banche braccato dall'FBI in un gioco di prestigio e illusione nel quale spettatori e protagonisti non sono mai sicuri di chi sia un passo avanti ed uno indietro. Grandi premesse e grande cast per un film che parte col botto ma si incarta poi nello sviluppo e alla fine non convince del tutto.
Il trucco c'è ma non si vede
Un lungo prologo che precede i titoli di testa ci presenta uno per uno i quattro maghi protagonisti nel pieno dell'azione delle loro performance: J. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg), prestigiatore e seduttore; la sua ex assistente Henley Reeves (Isla Fisher) specializzata in escapologia; il mentalista e ipnotista Merritt McKinney (Woody Harrelson); Jack Wilder (Dave Franco) manolesta non solo con le carte e imbattibile con le serrature. Fino a quando i destini dei quattro non vengono ricongiunti da un misterioso committente che recapita ad ognuno una carta dei tarocchi con delle istruzioni da seguire e che li porterà ad incontrarsi in un loft a New York dove li aspetta un sorpresa. Li ritroviamo un anno dopo in tournée come the Four Horsemen, i Quattro Cavalieri, quattro maghi che hanno unito le forze per dare vita allo show più incredibile del mondo, all'apice del successo grazie al loro impresario e finanziatore il miliardario Arthur Tressler (Michael Caine): dal vivo sul palco del MGM Grand di Las Vegas riescono a svuotare magicamente il caveau di una banca di Parigi e far piovere le banconote rubate sul pubblico in delirio. Magia? Grande illusione? O una rapina bella e buona? L'FBI si fionda su di loro ma evidentemente è difficile incastrarli… a meno che non si voglia ammettere che la magia esiste! L'agente speciale Dylan Rhodes (Mark Ruffalo) con la collega francese dell'Interpol Alma Dray (Mélanie Laurent) si mettono alle calcagna dei Four Horsemen, assistiti dall'enigmatico Thaddeus Bradley (Morgan Freeman), un ex illusionista che ora si dedica a smascherare i trucchi e svelare i segreti dei maghi famosi.
Comincia un inseguimento sfrenato, una partita a scacchi di abilità, intelligenza e furbizia per smascherare i Quattro Cavalieri, scoprire il loro trucco e impedire che colpiscano ancora nelle successive tappe del loro show che li porterà braccati dall'FBI prima a New Orleans e infine a New York. Chi sono i quattro maghi e perché fanno quello che fanno? Cosa c'è dietro? Novelli Robin Hood che rubano ai ricchi per dare ai poveri o abili truffatori che perseguono solamente i loro interessi? Chi è il misterioso deus ex machina che muove i fili e manovra il tutto nell'ombra, se ce n'è uno? Il film gioca col pubblico, così come i protagonisti tra loro, facendogli credere di essere un passo avanti quando invece è sempre un passo indietro, ovvero "pensi di sapere ciò che stai vedendo e invece non lo sai".
E per un po' stare al gioco è divertente, l'idea è quella di portare lo spettatore ogni volta a credere di avere scoperto il trucco e puntualmente ad essere smentito dalla storia che invece prende un'altra direzione. Ricordate la massima di The Prestige? "Non è importante il prestigio in sè, quanto il trucco che si nasconde dietro". Più guardi da vicino tanto più facile sarà ingannarvi, ci ammonisce sin dall'inizio la voce di Jesse Eisenberg: un invito esplicito a concentrarsi sulla visione d'insieme, che però alla fine sembra sfuggire anche a regista e attori, non solo al pubblico, che forse può trovarsi un po' frastornato dai continui movimenti della macchina sempre in picchiata di Louis Leterrier, sicuramente più suo agio con gli effetti speciali e le scene d'azione che con i risvolti e le sottigliezze di un heist movie con la variante della magia. Il film offre comunque un intrattenimento di buon livello supportato da un cast interessante ed eterogeneo: Jesse Eisenberg è il più carismatico dei maghi, con i suoi tic e la parlantina, sue sono le battute migliori del film insieme a Mark Ruffalo, come al solito stropicciato e divertente. Woody Harrelson invece è colpevolmente sottoutilizzato, Michael Caine e Morgan Freeman al minimo sindacale. A forza però di deviare l'attenzione dello spettatore costringendolo in continuazione a guardare dall'altra parte per confonderlo e fare sì che non scopra dove sia il trucco che c'è dietro, regista e sceneggiatori perdono il bandolo della matassa e faticano a tenere alto il livello d'interesse del pubblico, come dire che dopo le premesse davvero magiche segue uno sviluppo della storia molto meno coinvolgente. La sensazione è che a forza di rimescolare le carte ogni tanto qualcuna sfugga dal mazzo o piuttosto che i protagonisti rimangano loro stessi incartati negli alti e bassi di una sceneggiatura lacunosa e con più di qualche buco, e alla fine, anche nel momento in cui il trucco dietro al prestigio viene finalmente rivelato, si rimane più confusi che persuasi.
Parafrasando il sopraccitato film di Nolan, se "ogni grande numero di magia è costituito da tre parti, la Presentazione, il Colpo di Scena ed il Prestigio", diciamo che Now You See Me per le prime due se la cava discretamente, ma al momento del Prestigio dove "succede l'inaspettato, dove vedi qualcosa che non hai mai visto prima", allora siamo ben lontani dal restare strabiliati.
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A tutti gli abbonati a Disney+, ricordo che da oggi trovate in streaming il primo episodio di Code Geass: Rozé of the Recapture!
Anno sette del Periodo Kowa, nell'ex Blocco di Hokkaido occupato dall'Impero della Neo-Britannia vivono due fratelli, noti come i Mercenari Anonimi. Il maggiore, Ash, vanta eccellenti doti atletiche e abilità di controllo dei Knightmare Frame, mentre il minore, Rozé, ha le idee chiare e supervisiona la raccolta delle informazioni e la definizione delle strategie. Grazie a un impenetrabile muro di energia, il Muro di Situmpe, il 100° imperatore, Callis al Britannia, ostacola da quattro anni il piano di liberazione dei Cavalieri Neri per far ripiombare il mondo nel caos, servendosi dell'aiuto del suo servitore Norland e dei suoi Cavalieri Einberg. Rozé e Ash, insieme alla resistenza delle Sette Stelle Splendenti, vengono ingaggiati per affrontare l'Impero e liberare la principessa Sakuya.
La nuova serie del franchise è ambientata qualche anno dopo gli eventi del film Lelouch of the Re;surrection e sarà composta da 12 puntate in tutto.
#code geass#roze of the recapture#dakkan no rozé#rozé of the racapture#anime#serie tv#disney plus#disney+#streaming#sub ita#on demand#scifi#mecha#drama#action
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7 Febbraio 1944, Lunedì
Moriva a Fiesole, uccisa durante i bombardamenti, il soprano e attrice cinematografica LINA CAVALIERI
Offrendo ancora bambina ai passanti le violette per un baiocco e un sorriso gratis. Spesso "passa ponte" e, di nascosto dei genitori, a 13 anni, già donna e con i riccioli neri fluenti, s' intrufola al Baraccone delle Meravigliea piazza Pepe, rifacendo il verso alla sciantosa. Così la scopre un maestro di canto, che convince i genitori a farle educare la voce. Basta poco e debutta in abitino di cretonne alla Torre di Belisario a Porta Pinciana; solo un piattino passando tra il pubblicoa fine spettacolo per la "chetta", la questua. Ma è brava e bella, e allora la invitano al Grande Orfeo,e da lì al Salone Margherita. Niente più piattino, ma un contratto e un boa di struzzo. E diventa la diva del pubblico borghese del caféchantant di Roma, esaltata pure da Trilussa: «Fior d' orchidea,/ il bacio dato sulla bocca tua/ lo paragono al bacio d' una dea». Che la qualifica un personaggio di Roma. Ma eccola richiesta a Napoli e Milano; la sua bellezza e il suo modo di cantare seducente nel giro di dieci anni la portano a Parigi per le Folies-Bergères, a Londra per l' Empire, a Vienna per l' English Garden. Arriva a competere con la Bella Otero, ma finisce per essere lei la più bella del mondo, secondo la qualifica che le assegna D' Annunzio nel 1899 nella dedica di una copia del Piacere, definendola «massima testimonianza di Venere in Terra». Ormai ha migliorato tanto la sua voce da trasformarsi in cantate lirica, debuttando nel 1900 nella Bohème al San Carlo di Napoli. Sulla scena è splendido vederla più che udirla, fra portamento sensuale e sontuose acconciature. Famoso per audacia resta il bacio a Enrico Caruso sul palcoscenico del Metropolitan Opera di New York, al termine del duetto della Fedora. Da allora Lina negli Stati Uniti è "The kissing primadonna". E si diverte a sposarsi. Quattro matrimoni per quattro divorzi. Nel 1899 con il principe russo Aleksandr Bariatinsky; nel 1908 per soli 8 giorni con il milionario americano Robert Winthrop Chanler; nel 1913 con il tenore francese Lucien Muratore; nel 1927 con il pilota automobilistico Giuseppe Campari. E tanti altri amori, dall' industriale Davide Campari che la segue in tournée per pubblicizzare il suo aperitivo, al re del Kazan che la sposerebbe se abbandonasse le scene, ai cantanti Mattia Battistini e Tito Schipa, a Guglielmo Marconi. Fino al suo impresario Arnaldo Pavoni, con il quale passa gli ultimi anni tra la villa della Cappuccina a Rieti e quella di Fiesole. Il 7 Febbraio 1944, durante un attacco aereo su Firenze, una bomba distrugge la villa, seppellendola sotto le macerie con Pavoni e la cameriera. Gina Lollobrigida la rievocherà nel film "La donna più bella del mondo" del 1955. Era nata a Viterbo il 24 dicembre 1875.
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La Chiesa, edificata extra moenia su una preesistente cappella intitolata alla miracolosa Madonna delle Grazie, ed affiancata da una palazzina con giardini destinati a residenza estiva del Vescovo e dei seminaristi. Fu fatta edificare dal Vescovo Vincenzo Giustiniani (1593-1614) e svetta alta e visibile da lontano come desiderava il suo committente.
La facciata, su cui è incisa la data di costruzione 1602, è davvero originale, bizzarra ed unica nel suo genere. Ripartita in tre ordini, termina con un timpano spezzato completato dalle insegne episcopali. Sono delineate della pietra tre torri merlate poste in asse con i portali sottostanti mentre nel terzo ordine campeggia l'altorilievo della grande aquila reale ad ali spiegate con una corona regale sulla testa. La lettura dell'intera facciata evidenzia l'aquila reale che protegge il sottostante castello. La Chiesa era sotto la tutela del Vescovo la cui mitra troneggia in cima alla testa dall’aquila. Nella parte superiore la facciata è ornata da stemmi e ritratti, mentre nella parte sinistra è completata da un piccolo campanile del secolo XIX. Il particolare disegno della facciata generò il toponimo di Porta o Via dell'Aquila Grande.
La Chiesa fu ampliata e ristrutturata dal vescovo D. Cennini nel 1652, come si legge sull'arco trionfale. Gli stemmi appartengono al Vescovo Cennini, al Vescovo De Cavalieri ed alla famiglia Orsini. L’interno a navata unica con quattro cappelle laterali ha volte a vela su pilastri e soffitto piano. Tra i vari arredi ed opere d'arte che si conservano meritano particolare attenzione la pregevole tela ad olio raffigurante la Madonna delle Grazie attribuita a Giovanni Donadio di Gravina ed il bronzo del Cristo Deposto di Giuseppe Menozzi di Mantova.
Il restauro effettuato dopo i danni subiti dal terremoto del 1980 ha riportato alla luce l'arco di trionfo con i suoi capitelli ed alcuni medaglioni in pietra conferendo all'ambiente maggiore snellezza ed ampiezza.
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Senior
Ieri sera su un canale della Rai è partita la nuova edizione di The Voice Senior. Trattasi dell’ennesima competizione canora. Vedo se riesco a spiegarvi il meccanismo. Le audizioni avvengono alla cieca. I quattro giudici - chiamiamoli così - siedono dando le spalle all’aspirante concorrrente. Se costui - o costei - piace, i giudici si girano. E lui deve decidere di quale squadra far parte. La particolarità del programma è che i cantanti debbono aver superato i cinquanta. Voglio dirvi una cosa, in proposito. A parte qualche rara eccezione, questi veterani pisciano letteralmente in testa agli incapaci che infestano Amici e X-Factor. Ieri sera si sono esibiti, fra gli altri, il “pescetto de Roma”, un pronipote dell’autore di O sole mio, il parmigiano Diego Vilar e la mitica Clara Serina, voce femminile dei Cavalieri del Re. Purtroppo non l’hanno presa perché ha scelto la canzone sbagliata. Infatti, quando poi ha cantato Lady Oscar la Bertè le ha detto: questa l’hai cantata bene. E aveva ragione.
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Presente. Capitolo 3 - Inizio giugno 2021
“Allora siamo ufficialmente migliori scopamici!”
“Se è così voglio un aggiornamento del mio titolo.”
(TW: NSFW, smut, OC, MiloxOC, riferimento a MiloxCamus, Coppia HET, riferimento a coppia HOMO, D/s, Dom!Milo, Scarlett Needle/Cuspide Scarlatta con uso creativo)
Dopo la loro ultima battaglia, in cui tutti erano risorti, grazie a Lyfia e alla sua intercessione presso Odino, il mondo delle divinità sembrava aver trovato una sorta di equilibrio e tutto era tornato a una forma di normalità. Anzi, da quando Nike fungeva da Grande Sacerdote, aveva lasciato molte più libertà ai Cavalieri, incluso, per chi era in grado, quella di usare il loro modo di spostarsi per fini personali, quali visitare il mondo nel tempo libero ed in vacanza, e, soprattutto, rivedere le loro famiglie di origine ogni volta che volevano e potevano. Però i loro doveri al Santuario non potevano essere dimenticati. Tra questi, in tempo di pace come quello, il più importante per i Cavalieri D’oro era istruire tutti coloro che nel mondo manifestavano il Cosmo, sceglievano di seguire Athena ed erano nati sotto il loro segno. Una cosa che Milo davvero non amava.
Rientrando all’ottava abbastanza frustrato dalla sessione di insegnamento appena finita, ricordandosi che Camus era via quella sera, contattò Nike col Cosmo.
‘Mi fai un favore? Intercedi per me con Aphrodite, la dea non il tuo vicino di casa, e le chiedi se per cortesia può smettere di fare nascere così tante persone sotto il mio segno?’
‘Non penso sia opera sua, piuttosto del consumismo. Se fai i conti, nove mesi prima dello Scorpione siamo più o meno intorno a San Valentino’
‘In questo caso, ho davvero bisogno di cominciare a bere pesantemente’
‘Allora vieni a trovarmi che c'è uno Sbagliato col tuo nome sopra. Ho anche portato la cena direttamente dal Quadrilatero, stavo per chiamarti io’
‘Mi levo questa ferraglia d’oro, doccia veloce, e arrivo’
‘Sì ma muovi il tuo bel culo, che ho già aperto il prosecco’
Neanche venti minuti dopo era da lei, con le patatine greche che lei adorava, prese al volo dal centro di Rodorio nel suo posto preferito.
“Tempismo perfetto” disse lei sulla soglia porgendogli il bicchiere colmo fino all’orlo. Milo prese un gran sorso e si sedette sul divano dove aggiunse il suo cibo alle varie delizie già disposte davanti a lui.
“I tuoi non sono via questo mese? Cosa sei andata a fare a Milano oggi?”
“Shopping ovviamente. Altrimenti la mia Black Amex si sente trascurata. Ho preso qualcosa anche per te e il ghiacciolino” disse indicando due sacchetti, uno di Prada e uno di Armani. Milo guardò dentro e trovò le quattro più belle camicie che avesse mai visto.
“Turchese intenso e rosso fuoco per te che sei Spring Bright, verde acqua e avorio per Camus che è Spring Light”
“Non avresti dovuto. Grazie. Adesso dovrò trovare qualcuno che mi aiuti a pensare a come indossarle”
“Sì come no. Mr. Metrosexual ha dei problemi ad abbinare le camicie. Ah e raccontami poi quanto si incazza Camus quando scopre le marche. Da buon parigino, detesta la moda milanese. Avevo mezzo pensato di portargli la maglia del Milan di Zlatan, ma poi ho deciso che non ci tengo a scoprire se posso sopravvivere a un’Aurora Execution senza armatura”
“La maglia di chi?”
“Ibrahimovich” sospirò Nike frustrata. Come faceva a passare tutto quel tempo con Camus e ancora non capire una sega di calcio?
“E per te cos'hai preso?”
“Vuoi la sfilata completa”
“Perché no?”
Nike lo accontentò. Tra un sorriso di Negroni Sbagliato e uno po’ di cibo, indossò tutti i numerosi nuovi outfit che aveva acquistato quel pomeriggio, prendendo nota dei commenti e dei consigli dell'amico che, oggettivamente, di stile ne sapeva.
L’ultimo outfit fu una nuova sottoveste di seta nera di La Perla, che si sarebbe aggiunta alle decine di altre che usava come abito da casa, e un paio di Louboutin Bianca 140 Nude col tacco a spillo.
“Come fai a camminare con quelle cose? Ti fanno alta quasi come me”
“Quattordici centimetri, uno e novantadue. Mi fanno alta esattamente come te. Ho studiato danza classica comunque. Sono niente al confronto delle punte”
“Anche tu però sei una traditrice della patria con quelle scarpe francesi”
“Ma io non sono mica nazi come Camus. Ho l’armadio pieno di Chanel e Dior. A Milano ho addirittura una stanza coi muri coperti di Birkin e Kelly” spiegò lei finalmente sedendosi a fianco di Milo, finendo il secondo Sbagliato e assaporando le patatine con la feta che lui aveva portato.
Da quando Camus, insieme a tutti gli altri, era tornato in vita, Nike pensava che sarebbe stato tutto per quella strana avventura emotiva che lei e Milo avevano condiviso nel periodo di tempo dall'attacco alle Dodici Case fino alla lotta contro Hades e poi l’avventura ad Asgard. Non solo, lei aveva deciso, chiaro e tondo, che coi suoi amici a letto preferiva non andarci più. E poi la coppia perfetta del Santuario era tornata più innamorata che mai, tutti avevano ancora vivido il bellissimo ricordo della loro riconciliazione. Non era gelosa, per nulla, anzi era molto felice per loro ed era contenta di aver aiutato Milo a fare i conti col proprio dolore quando ne aveva bisogno. E quando anche lei ne aveva bisogno. Per questo fu incredibilmente sorpresa quando Milo, pochi istanti dopo, la baciò.
Si tirò indietro di scatto.
“Cosa c'è?” chiese lui sulle sue labbra.
“Camus c’è”
“Con lui è diverso”
“Non voglio essere l’altra”
“Non lo sei. La relazione che abbiamo io e lui non è monogama. Camus è… è amore, quasi platonico ma è amore. Tu sei la mia migliore amica con cui a volte vado a letto e soddisfo le mie fantasie meno… vanilla”
“Quindi lui sa?”
“Sa che quando ho certe voglie, le sfogo… diversamente. Lui fa lo stesso e va bene così” disse Milo riprendendo a baciarla e infilando una mano sotto l’orlo sottile della sottoveste di seta.
“Se non vuoi però dimmelo”
‘Se sta bene a voi’ pensò lei.
“Sei tu in fondo che hai detto...” lei lo zittì, rispondendo finalmente al bacio.
“Fammi venire, Scorpione, e dammi un po’ del tuo veleno”
Come una vecchia abitudine presa quando avevano iniziato a scopare dopo la morte dei loro amici, Milo la prese in braccio e la portò nella sua camera da letto. Lei fece per sfilarsi le scarpe che ancora indossava, ma lui le ordinò di tenerle. Dei due, quella con autorità sull'altro era lei, ma, quasi ironicamente, nel sesso le piaceva essere comandata, farsi dire da lui esattamente cosa fare.
Milo adocchiò uno specchio a figura intera in un angolo della stanza.
“Quello da quando tempo è lì?”
“Da anni, credo sia di Saga…”
“Allora usiamolo” e la mise giù proprio lì davanti.
“Credo di avere un po’ troppi vestiti” sentenziò lui levandosi la maglia e i jeans, rimanendo coi boxer aderenti che evidenziavano la sua crescente eccitazione. Lei lo guardò sospirando. Dei, quanto era bello. Il suo viso, i suoi muscoli definiti e tesi, le vene in evidenza sulle braccia, le proporzioni del corpo. La V. Il pacco. Tutto sembrava troppo perfetto per essere umano. Nike si domandò se Athena scegliesse apposta i propri cavalieri in base alla loro bellezza e avvenenza fisica.
“Inginocchiati tu, questa volta” le ordinò. Lei eseguì continuando a guardarlo negli occhi ma scorrendo le mani sulla sua straordinaria muscolatura. Quando arrivò giù le fu abbastanza ovvio cosa fare, soprattutto perché lui cominciò a scostarle i capelli dal viso e a raccoglierglieli dietro alle spalle. Sempre mantenendo il contratto coi suoi occhi, Nike abbassò i boxer fino alle sue caviglie e cominciò a leccare la punta del suo pene eretto. Dopo poco lui la invitò a prenderlo tutto in bocca spingendo leggermente con le mani sulla nuca. Lei non si tirò indietro e cominciò a muoversi su e giù ritmicamente, arrivando sempre più in fondo ogni volta. Lui osservava la scena nello specchio andando su di giri ancora di più. Nonostante non fosse ormai più la prima volta, faceva sempre fatica a crederci. La dea della vittoria, letteralmente la donna più bella, sexy ed eccitante, nonché letale, che esistesse sulla Terra, era in ginocchio davanti a lui col suo cazzo in bocca. Lei lo sentì dichiarare il proprio orgasmo imminente e trattenne il respiro in attesa. Ingoiò fino all'ultima goccia mentre lui la guardava dall’alto e nello specchio, eccitandosi di nuovo nonostante fosse appena venuto. La fece alzare, la prese di nuovo in braccio e la sdraiò sul letto, levandole la sottoveste ma non le scarpe.
“Quel tacco a spillo rosso… mi ricorda la mia Cuspide” le disse infilandole la lingua praticamente in gola, afferrandole il seno e sdraiandosi su di lei, penetrandola con un’erezione più dura di prima.
“Quanto sei stretta e bagnata. Lo adoro”
Lei come sempre era una macchina per il piacere. Suo, ma anche del fortunato uomo, lui in questo caso, a cui concedeva le proprie grazie. Alla soglia del godimento ultimo di entrambi Milo si preparò. Stringendole il collo leggermente, le bloccò il respiro. Lei aprì gli occhi.
“Fidati di me. Quando te lo dico, prendi un respiro profondo”
Diede altri due colpi portandola davvero al limite, spostò la mano destra sul suo petto, e aumentò il Cosmo per caricare la Cuspide.
“Adesso Μωρό. Respira” disse, lasciando la presa dal suo collo. Lei eseguì. In quel momento lui le diede l'ultimo colpo che le serviva per venire, e allo stesso tempo
“Scarlett Needle” e lanciò due stelle.
Come previsto, lei perse la testa. Il suo sistema nervoso, attaccato dal veleno, amplificò l’orgasmo, che già era molto intenso, oltre ogni limite. Vedendola, sentendola, anche Milo finalmente si lasciò andare al piacere più forte mai provato prima, che fece perdere la testa e i sensi anche a lui per quasi un minuto.
Quando Nike si risvegliò Milo le era sdraiato accanto, su un fianco. Le accarezzò il viso e la baciò dolcemente.
“Com’è stato?”
“Davvero hai bisogno di chiedermelo?”
“No, non in quel senso. Intendevo la Cuspide”
“Meglio ancora di come ricordavo. Grazie”
“Avevo un po’ paura in realtà. L’altra volta, perdonami, ma non c'era niente da perdere. Adesso, c'è tutto”
“Non è la prima volta che mi colpisci. Nei tuoi giorni migliori sei arrivato a otto se non sbaglio”
“Il mio record con te è dieci in versione divina. Ma in allenamento è diverso. Hai il Cosmo attivo e la guardia alta. Comunque sembra che la reggi bene anche con le difese abbassate”
“E a te piace sempre?”
“Non hai idea. Mi manda fuori di testa. Vederti e sentirti quando vieni in quel modo… mi ridiventa duro solo a pensarci”
“Tienine un po’ anche per Camus”
“Ma no, con lui è diverso”
Poi, allarmato,
“Dei, cosa penserebbe di me?”
“Ma sì, dai, scherzavo”
“No seriamente però. Credi che dovrei preoccuparmi?”
“Di cosa?”
“Ma non lo so. La mia migliore amica, che indipendentemente è anche la mia Dea, nonché per definizione la donna più bella del pianeta, mi concede il privilegio di fare sesso con lei. E io cosa faccio? La colpisco col mio veleno”
“Ma dai non essere così duro con te stesso. In fondo è nella tua natura di Scorpione essere un pochino sadico. Altrimenti perché tutti gli altri attacchi dei nostri amici, per non parlare dei miei, si concludono in una mossa sola, mentre al tuo ne servono quindici dolorosissime?”
Lui la guardò negli occhi.
“Lo sai vero che non ti farei mai del male per davvero? Al di là del voto che ho fatto di proteggerti perché sei la mia dea…”
“Athena è la tua dea, e anche la mia” interruppe lei.
“Sì ma tu arrivi seconda di poco. Comunque, anche se non facessimo questa vita, se ti avessi conosciuta che ne so, all’università, ricordati che per te morirei e ucciderei”
Quell’affermazione che gli era uscita di bocca d’impulso lo scioccò. Non si era reso conto che forse, oltre all’attrazione, per lei potesse provare qualcosa. Qualcosa di oltre l’amicizia. Sperò che lei non avesse sentito bene, o che non ci desse troppo peso.
“Milo, accetta questo lato di te. Non farne un dramma, io per esempio lo adoro. Lo so che non mi faresti mai del male per davvero”
Lui sorrise, sollevato. Non era pronto a fare i conti coi suoi sentimenti, non in quel momento.
“Perché facevi tanto la difficile?”
“Dai, te l’ho detto perché”
“Seh, seh, Camus e quella storia che tu coi tuoi amici a letto non ci vai. Non ci credevi nemmeno tu mentre ti uscivano le parole di bocca”
“Ma sai il problema è quando gli amici con cui scopo finiscono per innamorarsi. Già ne ho perso uno così...”
Milo deglutì, ripensando a quello che aveva detto e pensato solo un minuto prima. Ma no, dai, non c’era pericolo. Doveva essere stato l’afterglow a parlare. E poi perderla? Perdere la sua amicizia? No, non l’avrebbe lasciato succedere, a qualunque costo.
“Comunque grazie per aver insistito. Ancora un po’ e tornavo vergine” Nike lo riscosse.
“Aspetta… da quanto non…”
“Sei stato tu l’ultimo qui dentro. Fai i conti”
La notte prima dell’inferno.
“In effetti anche tu sei stata la mia ultima donna, mi hai rovinato per tutte le altre! Ma mi sembra strano che una come te abbia difficoltà a trovare da scopare. C'è la fila lì fuori se si sparge la voce”
“Ma ti sembro una che va in giro a rimorchiare per una botta e via? Non è mai stato tanto il mio stile. E adesso con tutto quello che c'è da gestire qui non avrei neanche il tempo. E comunque ho degli standard di bellezza e performance piuttosto alti. Posso giusto farmi uno di voi. Ma poi, come ho detto, si rovina l’amicizia se non si sta attenti. Anzi, a proposito, io e te siamo ancora migliori amici vero?”
“Μωρό sono Scorpione. Il sesso per me è praticamente come respirare. E con la storia che abbiamo, aver paura di rovinare un'amicizia come la nostra col sesso sarebbe come aver paura di rovinare le patatine mettendoci sopra la feta”
“Quindi non ti dispiace se questa cosa tra noi la manteniamo attiva?”
Lui sorrise.
“Se devo scegliere una con cui applicare il mio accordo con Camus, non potrei sognare di meglio. A cosa servono se no i migliori amici maschi?”
“Allora siamo ufficialmente migliori scopamici!”
“Se è così voglio un aggiornamento del mio titolo. Milo Nomikos, Cavaliere d’oro dello Scorpione, Scopamico ufficiale di Nike Martinelli della Vittoria Alata. Credo che mi farò fare i biglietti da visita”
Nike lo colpì col cuscino e scoppiò a ridere fino alle lacrime mentre lui diceva tutto questo. Quanto gli era mancato passare il tempo così con lui! E da ora in poi che non era più né depresso né incazzato col destino, sarebbe stato mille volte meglio. Meglio ancora di quando si erano conosciuti da ragazzi.
“Cosa dici, finiamo di mangiare?” le chiese lui appena finì di ridere.
Teletrasportarono il cibo dalla sala al letto, e lo gustarono come avevano fatto tante volte e avrebbero continuato a fare, ridendo, scherzando, confidandosi, finché non si addormentarono.
Finalmente, dopo anni di sofferenza e sacrifici, tutto era esattamente dove doveva essere.
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L'altra storia
Meditava a lungo le soluzioni, la testa appoggiata alla mano e il gomito puntato sul ginocchio. I suoi fanatici dicevano che aspettava l'ispirazione dello Spirito Santo. I maligni insinuavano che aspettava i suggerimenti del[l'astuto politico Giulio] Genoino, sempre appiccicato a lui. L'ex pescivendolo esercitava comunque tale suggestione che il viceré, per tenerlo buono, lo trattava come un sovrano, lo invitava a palazzo con la moglie, lo colmava di complimenti e di doni.
L'11 luglio le richieste avanzate dal Genoino, dopo essere state approvate dai napoletani, furono presentate al duca d'Arcos dallo stesso Masaniello, che indossò per l'occasione una sontuosa veste argentata, dono del viceré in persona. L'incontro fu, almeno in apparenza, cordiale e amichevole. Appena giunse al cospetto del duca, il "Generalissimo" gli si gettò ai piedi. Il viceré lo fece rialzare, l'abbracciò con effusione e lo condusse all'interno del palazzo, dove si svolse un lungo colloquio, e prima di congedarlo gli regalò una collana del valore di tremila scudi. Masaniello l'accettò solo dopo molte insistenze, e fu l'ultima volta che si mostrò nel pieno possesso delle sue facoltà mentali. Uscito da palazzo, si strappò l'abito argentato, si tolse le scarpe, tornò a indossare la blusa e le brache di pescivendolo, a da allora in poi le sue stranezze non si contarono [...] Alcuni dicevano ch'era stato affatturato per ordine del viceré, altri che aveva preso un colpo di sole, altri ancora che il potere gli aveva dato alla testa.
Chissà. Quel ch'è certo è che anche i suoi più tenaci ammiratori si accorsero ch'era uscito di senno, e lo abbandonarono al suo destino, ormai maturo. Il 16 luglio, dopo un'ennesima di queste esibizioni, fu avvicinato nella chiesa del Carmine da un gruppo di cavalieri e popolani. "Andate cercando me?" chiese Masaniello riconoscendoli. Quattro colpi d'archibugio furono la risposta. Il "Generalissimo" cadde al suolo stecchito, ma gli assassini, temendo che fosse ancora in vita, chiamarono un macellaio e gli fecero tagliare la testa.
Napoli sembrò uscire da un incubo e i suoi abitanti sciamarono nelle strade e nelle piazze cantando, ballando, sventolando bandiere. I lazzari, ch'erano stati i più scalmanati fans del pescivendolo, s'impadronirono del cadavere, lo squartarono e l'abbandonarono in una chiavica. I fornai profittarono della generale Kermesse per aumentare il prezzo del pane. I nobili e il viceré esultarono, ma colui che più gongolò fu il Genoino, uno degli autori del complotto, di cui il viceré lo compensò con la nomina a presidente della Corte della Sommaria.
Ma non passarono ventiquattr'ore che i volubili napoletani cominciarono a rimpiangere la loro vittima. Gli stessi carnefici, pentiti e in preda ai rimorsi, ne riesumarono il cadavere e, dopo avergli ricucito alla meglio la testa sul busto, lo lavarono, gli misero al fianco la spada e il bastone di comando, tributandogli solenni esequie, cui parteciparono quarantamila persone.
-Indro Montanelli
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Sebbene i cowboy più famosi del vecchio west fossero uomini bianchi come Roy Rogers e Billy the Kid, uno su quattro dei cowboy americani era afroamericani. Molti degli schiavi nel XVII e XVIII secolo avevano familiarità con l'allevamento di bestiame provenienti dalle loro patrie dell'Africa occidentale. Questo porta agli storici la questione del nome "Cowboy" e se sia stato fatto o meno da pastori di vacche schiave.
La vita del cowboy nero è stata più dura di molti altri. È stato il cowboy nero che ha rotto i cavalli e ha portato il bestiame attraverso i fiumi. Anche se hanno fatto i lavori più duri, era meglio essere un cowboy nero al ranch che uno schiavo nella piantagione a raccogliere cotone.
La vita e l'eredità dei cowboy neri sono ancora vivi attraverso la Federazione dei Cowboys Neri. L'organizzazione toglie i ragazzi del centro dalla strada e insegna loro la vita a cavallo. Gli strumenti fondamentali che imparano a Cedar Lane danno loro speranza in un futuro luminoso, qualcosa che molti di loro potrebbero non aver avuto nel loro ambiente pieno di crimini e infestato dalla droga. Ogni bambino impara la responsabilità prima di ricevere il privilegio di cavalcare. Devono imparare a prendersi cura completamente delle loro stalle. Il ranch Federation of Black Cowboys si trova vicino a Queens, New York, con solo una recinzione bianca che li separa dalle trafficate strade della città.
Poca o nessuna attenzione è stata data ai cowboy neri che hanno lasciato il segno nella storia occidentale da Hollywood. Cavalieri come William "Bill" Pickett, Stagecoach Mary, Nat Love e Bass Reeves erano tra i più famosi.
I registi documentaristi John Ferguson e Gregg MacDonald hanno creato "The Forgotten Cowboys", in cui seguono i cowboy neri contemporanei di oggi, come Jason Griffin, che è quattro volte campione del mondo a cavalli senza spalle, riflettendo anche sui cavalieri neri del passato.
Fonte: Baisi Francesco
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“CANZONE NUOVA”, nuovo singolo per i Roundeep
Dal 18 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "CANZONE NUOVA", il nuovo singolo dei Roundeep che venerdì 25 ottobre 2024 saranno in concerto al Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg).
"Canzone nuova" è un brano che unisce un testo profondo e sonorità energica, raccontando la lotta di chi cerca di sfuggire alla routine e di ritrovare la propria identità. Attraverso immagini vivide e potenti, la canzone esprime la frustrazione e il desiderio di libertà di chi non si riconosce più nelle aspettative sociali. "Canzone nuova" diventa un inno per chi vuole ribellarsi, gridando la propria verità più oscura. Un brano che parla a chiunque si sente intrappolato e avverte il bisogno di cambiare, offrendo una nuova prospettiva di rinascita e speranza.
Spiega la band a proposito del nuovo brano: "Questo brano è una piccola parte della versione originale, poiché la nostra scrittura continua ci impedisce di creare brani sotto i tre minuti. Avevamo bisogno di una spinta emotiva verso il domani e quindi di una Canzone Nuova".
Venerdì 25 ottobre alle ore 21.30 i Roundeep saliranno sul palco del Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg) per raccontarsi in un concerto intimo e coinvolgente mai visto prima, regalando un'esperienza indimenticabile.
Per info e biglietti:
Biografia
I Roundeep sono una band formata da quattro elementi: Davide Lavarini (fondatore e frontman), Matteo Brambilla (chitarra), Gregory Cassani (batteria), Michele Liano (bassista).
La band vanta numerose esperienze live in Italia e ha partecipato a diversi contest vincendo "Sanremo Rock Lombardia" e "Una Voce per l'Europa" nel 2024.
I ragazzi non si identificano all'interno di un genere specifico, pertanto hanno deciso di crearne uno che li rispecchiasse al 100%: un rock cantautorale introspettivo, ovvero sonorità pop rock con testi impegnati che parlano di libertà spirituale.
"Canzone nuova" è il nuovo singolo dei Roundeep disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 18 ottobre 2024.
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“CANZONE NUOVA”, nuovo singolo per i Roundeep
Dal 18 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "CANZONE NUOVA", il nuovo singolo dei Roundeep che venerdì 25 ottobre 2024 saranno in concerto al Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg).
"Canzone nuova" è un brano che unisce un testo profondo e sonorità energica, raccontando la lotta di chi cerca di sfuggire alla routine e di ritrovare la propria identità. Attraverso immagini vivide e potenti, la canzone esprime la frustrazione e il desiderio di libertà di chi non si riconosce più nelle aspettative sociali. "Canzone nuova" diventa un inno per chi vuole ribellarsi, gridando la propria verità più oscura. Un brano che parla a chiunque si sente intrappolato e avverte il bisogno di cambiare, offrendo una nuova prospettiva di rinascita e speranza.
Spiega la band a proposito del nuovo brano: "Questo brano è una piccola parte della versione originale, poiché la nostra scrittura continua ci impedisce di creare brani sotto i tre minuti. Avevamo bisogno di una spinta emotiva verso il domani e quindi di una Canzone Nuova".
Venerdì 25 ottobre alle ore 21.30 i Roundeep saliranno sul palco del Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg) per raccontarsi in un concerto intimo e coinvolgente mai visto prima, regalando un'esperienza indimenticabile.
Per info e biglietti:
Biografia
I Roundeep sono una band formata da quattro elementi: Davide Lavarini (fondatore e frontman), Matteo Brambilla (chitarra), Gregory Cassani (batteria), Michele Liano (bassista).
La band vanta numerose esperienze live in Italia e ha partecipato a diversi contest vincendo "Sanremo Rock Lombardia" e "Una Voce per l'Europa" nel 2024.
I ragazzi non si identificano all'interno di un genere specifico, pertanto hanno deciso di crearne uno che li rispecchiasse al 100%: un rock cantautorale introspettivo, ovvero sonorità pop rock con testi impegnati che parlano di libertà spirituale.
"Canzone nuova" è il nuovo singolo dei Roundeep disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 18 ottobre 2024.
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Roundeep, ecco il nuovo singolo “CANZONE NUOVA”
Dal 18 ottobre 2024 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica "CANZONE NUOVA", il nuovo singolo dei Roundeep che venerdì 25 ottobre 2024 saranno in concerto al Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg).
"Canzone nuova" è un brano che unisce un testo profondo e sonorità energica, raccontando la lotta di chi cerca di sfuggire alla routine e di ritrovare la propria identità. Attraverso immagini vivide e potenti, la canzone esprime la frustrazione e il desiderio di libertà di chi non si riconosce più nelle aspettative sociali. "Canzone nuova" diventa un inno per chi vuole ribellarsi, gridando la propria verità più oscura. Un brano che parla a chiunque si sente intrappolato e avverte il bisogno di cambiare, offrendo una nuova prospettiva di rinascita e speranza.
Spiega la band a proposito del nuovo brano: "Questo brano è una piccola parte della versione originale, poiché la nostra scrittura continua ci impedisce di creare brani sotto i tre minuti. Avevamo bisogno di una spinta emotiva verso il domani e quindi di una Canzone Nuova".
Venerdì 25 ottobre alle ore 21.30 i Roundeep saliranno sul palco del Teatro Filodrammatici di Treviglio (Bg) per raccontarsi in un concerto intimo e coinvolgente mai visto prima, regalando un'esperienza indimenticabile.
Per info e biglietti:
Biografia
I Roundeep sono una band formata da quattro elementi: Davide Lavarini (fondatore e frontman), Matteo Brambilla (chitarra), Gregory Cassani (batteria), Michele Liano (bassista).
La band vanta numerose esperienze live in Italia e ha partecipato a diversi contest vincendo "Sanremo Rock Lombardia" e "Una Voce per l'Europa" nel 2024.
I ragazzi non si identificano all'interno di un genere specifico, pertanto hanno deciso di crearne uno che li rispecchiasse al 100%: un rock cantautorale introspettivo, ovvero sonorità pop rock con testi impegnati che parlano di libertà spirituale.
"Canzone nuova" è il nuovo singolo dei Roundeep disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 18 ottobre 2024.
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Now You See Me 2: Il trucco c’è e si vede
Tornano i maghi/ladri che rubano ai potenti per un nuovo pirotecnico e complesso spettacolo che si avvale di due novità nel cast: Lizzy Caplan e l'ex Harry Potter Daniel Radcliffe.
Magia, illusione. Spettacolo. Non sono caratteristiche anche del cinema? Lo sapeva bene Christopher Nolan quando nel 2006 aveva costruito il suo The Prestige su questo parallelismo, ma aveva assimilato questo concetto anche il francese Louis Leterrier quando aveva diretto il suo Now You See Me - I maghi del crimine, un film che ambiva ad applicare il concetto di spettacolo di magia, la sua struttura, il suo senso di meraviglia e sorpresa, ad un più classico Heist Movie, un film che racconta uno o più furti.
Now You See Me 2: Dave Franco, Woody Harrelson, Lizzy Caplan e Jesse Eisenberg in una scena del film
Un film interessante nella sua prima parte, nella premessa e nella costruzione dell'intreccio, ma decisamente involuto e poco incisivo nella risoluzione; un film che però, a dispetto dei suoi difetti, ha colpito abbastanza a fondo da far nascere un inatteso franchise e che quindi torna con un sequel che riporta sul palco buona parte del cast del precedente, da tre degli originali Quattro Cavalieri, Jesse Eisenberg, Dave Franco e Woody Harrelson, ad alcuni dei personaggi principali che ruotano loro intorno, Mark Ruffalo, Morgan Freeman e Michael Caine, aggiungendo un paio di nomi interessanti, Lizzy Caplan e Daniel Radcliffe, ad uno spettacolo che mira ad essere ancora più ricco e complesso.
Quattro assi (più uno) per una rapina
Now You See Me 2: Woody Harrelson e Dave Franco in una scena del film
È passato un anno dagli eventi del primo film; un anno in cui i quattro eroi di Now You See Me sono stati nascosti in attesa di poter tornare in scena. E l'occasione arriva quando si tratta di smascherare la corruzione del magnate dell'informatica Owen Case, di sabotare l'opulenta presentazione dell'ultima versione del suo popolare software e smascherare le violazioni della privacy che comporta. A differenza del primo film, siamo già a conoscenza del coinvolgimento dell'agente FBI Dylan Rhodes nei piani dei Cavalieri fin dalle prime battute, del fatto che sono cinque e non quattro le forze al lavoro per l'articolato numero a sorpresa che stanno costruendo ai danni di Case, ma lo script di Pete Chiarelli e Ed Solomon aggiunge ulteriori variabili e livelli allo spettacolo di Now You See Me 2: l'inganno dei Cavalieri fallisce costringendoli a una fuga che li porta dalla parte opposta del mondo ed a lavorare per Walter Mabry, un facoltoso eremita senza scrupoli e rivale di Case.
Un passo avanti e due indietro
Now You See Me 2: Morgan Freeman in una scena del film
Come nel film del 2013, gli autori giocano con lo spettatore, lasciandolo costantemente incerto su quale sia il reale inganno a cui sta assistendo, su quali delle forze in gioco siano realmente in vantaggio, facendo costantemente dei passi indietro che a volte sono solo apparenti. Ma il primo e più deciso passo indietro è nell'incipit di questo seguito, che ci mostra un momento solo evocato nel primo film: il trucco di magia in cui ha perso la vita il padre dell'agente Rhodes, che ora sappiamo essere figlio del celebre illusionista Lionel Shrike, il tragico evento che ha instillato nell'uomo quella voglia di vendetta nei confronti del Thaddeus Bradley di Morgan Freeman oggetto del primo film. Si tratta di un incipit che non ha solo funzione evocativa, ma aggiunge complessità e sfumature al personaggio di Ruffalo, all'organizzazione nota come l'Occhio ed alla trama di Now You See Me 2, e getta le basi per sviluppi che potranno essere oggetto di ulteriori prossimi seguiti.
Il più grande spettacolo del mondo
Now You See Me 2: Michael Caine in una scena del film
Jon M. Chu, che subentra alla regia dopo Leterrier, impara la lezione del suo predecessore e cerca di costruire un film che è una macchina di spettacolo, dal gran ritmo e dal grande impatto visivo per movimenti di camera e scenografie, ma che funziona soprattutto quando ruota attorno ai trucchi di magia dei protagonisti: come un uomo di palcoscenico che si accende e brilla di luce propria quando è in scena, quando è al cospetto del proprio pubblico, ma torna ad essere ordinario e poco appetibile quando lo show termina e il sipario cala, allo stesso modo Now You See Me 2 colpisce e intrattiene quando racconta la illusioni dei Quattro Cavalieri, ma arranca in una trama inutilmente complessa e articolata, nella quale ci si trova spesso a dubitare delle spiegazioni che ci vengono fornite.
Vecchi e nuovi maghi
Now You See Me 2: Daniel Radcliffe in una scena del film
Come il film di cui sono protagonisti, gli interpreti danno il meglio di sé quando i loro personaggi di esibiscono ma sono penalizzati quando lontani dalla scena, quando una scrittura approssimativa rischia di farli sfociare nella macchietta. Pensiamo soprattutto ad Harrelson, che fatica a ritrovare il carisma del film precedente, qui ulteriormente penalizzato da un doppio ruolo che non riveliamo per non anticipare nulla, ma lo stesso discorso vale anche per Eisenberg e Franco, mentre risulta convincente l'integrazione della Caplan nel gruppo, valida alternativa alla Isla Fisher del primo capitolo. Non si può dire altrettanto dell'altra New Entry di Now You See Me 2, perché Daniel Radcliffe nell'inedito ruolo di cattivo risulta poco credibile. Ed è ironico che sia proprio lui, ex Harry Potter e più mago di tutti gli altri, ad essere tra i pochi estranei al mondo della magia in questi sequel.
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È inutile dire che i fan della prima ora dei Marduk dividano la band di Morgan in tre periodi. Quello pre-Legion, quello con Legion e quello post-Legion. E per la stragrande maggioranza di chi ama questa band, il periodo di Legion è il migliore per tanti fattori: perché ci si ricorda degli anni ’90, del periodo in cui questa band si è fatta conoscere in tutta Europa; perché il periodo fra Heaven Shall Burn e World Funeral è stato un grande periodo di cambiamento per tutta la musica e perché in questo periodo i Marduk si sono imposti con una formazione solidissima, potente, incredibile: quattro cavalieri dell’Apocalisse che erano riusciti in pochissimi anni a creare uno dei lavori più atmosferici (Nightwing) e uno dei lavori più aggressivi di sempre (Panzer Division Marduk).
Nightwing quando uscì fu già interessante, chiacchierato, guardato con curioso sospetto perché nessuno si aspettava che una delle band più veloci del pianeta potesse piegarsi alla volontà di creare atmosfera. E quindi anche se i grandi classici "Of Hell’s Fire" o "Slay the Nazarene" (che ricordo di aver trascritto sulla mia cartella di architettura) sparano a mille e hanno sempre presenziato nelle esibizioni live, il meglio – l’inedito dire – arriva già un po’ avanti nella tracklist con l’omonimo brano caratterizzato sì dai veloci riff di chiara matrice Marduk, ma l’intro cadenzato e funereo ci immerge già nel mini-concept dedicato al Conte Dracula, il quale la band vuole sanguinosamente omaggiare. Con "Dreams of Blood and Iron" si raggiungono momenti ancora più toccanti; mai i Marduk avevano omaggiato i Bathory così tanto. Le chitarre si possono cantare come un coro, il brano in mid-tempo è uno dei più grandi capolavori scritti dalla band. Poco importa se in realtà Vlad III di Valacchia era un fortissimo sostenitore del cristianesimo contro i turchi; evidentemente la sua leggenda di Impalatore sanguinario è più forte ed affascinante ed è abbastanza affinché i Marduk possano creare una leggenda sincretista dove la fede in Dio diventa dannazione eterna. Anche la successiva Dracole Wayda è iun brano cadenzato che continua in modo natuare il precedente declamando versi iconici “A Servant of God, in league with Satan; a christian crusader who made the angels cry” mettendo nel calderone poetico anche Venom e Dissection. Anche Kazıklı Bay probabilmente non è mai stato un luogo che abbia coinvolto le guerre di Dracula ma i Marduk vogliono creare uno dei brani più violenti di sempre. Il maestoso Nightwing si conclude con un altro pezzo forte dell’atmosfera mardukiana: "Deme Quaden Thyrane" è addirittura una composizione col basso di B-War in prima linea (cosa alquanto anomala) mentre Morgan è impegnato in altrettanti anomali arpeggi delineando un brano riflessivo dove le rullate di Fredrik arrivano inaspettate come un plotone. Altro piccolo capolavoro è l’outro: una marcia cavalleresca trionfale, funerea e cinematografica che va a coronare quello che è ancora oggi come l’album più “sperimentale” dei Marduk (un po’ come "La Grande Danse Macabre") che allo stesso tempo ha fatto breccia nei cuori insanguinati di tutti gli ascoltatori di black metal.
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Considerazioni sulla nascita della Wicca
La Wicca è la più importante religione magica neo pagana del mondo moderno. La Wicca nasce da una corrente che si alimenta dei numerosi temi culturali dei secoli 18 e 19 : l’antico paganesimo l’eredità migliore della civiltà greco-romana la fusione della scienza moderna col misticismo orientale. Tali temi alludono a un nuovo approccio verso la religione approccio che rifiuta il cristianesimo tradizionale deificando la natura ed affermando che in ogni essere umano vi è una immanente scintilla divina. Per quanto riguarda l’origine della Wicca un ruolo di importanza determinante deve essere attribuito a Gerard Gardner. Gardner è arrivato alla stregoneria dopo altri interessi per l’occultismo. Egli era stato membro di un gruppo che praticava rituali pseudo massonici e pitagorici e per un anno aveva gestito un teatro proponendosi di esporre il misticismo al pubblico con varie rappresentazioni. Gardner era iscritto anche all’ordo templi orientis che offriva ai membri un amalgama di massoneria mistica una versione ottocentesca della magia tantra e yoga indiani il tutto in una cornice mitica che faceva riferimento ai Cavalieri Templari. Poi nel settembre 1939 secondo la sua versione degli eventi venne iniziato alla stregoneria da una certa Dorothy Kotterstegherhof alta sacerdotessa di una religione non cristiana sopravvissuta dai tempi antichi. A questo punto è necessario chiedersi cosa intendeva Gardner per strega e stregoneria. Occorre allora rifarsi ad alcuni decenni prima. Charles Levan uno studioso americano di folclore sosteneva di avere incontrato una strega ereditaria in uno dei suoi viaggi in Italia, tale strega si chiamava Maddalena. Levan strinse amicizia con lei e gli presentò altre streghe che gli confidarono molti segreti della loro arte o religione . Su tale esperienza egli scrisse vari libri il più noto dei quali venne edito nel 1899. Il libro pretende di essere la trascrizione di una leggenda tradizionale sulle streghe probabile invenzione dello stesso autore anche se su ciò le opinioni divergono. Esso però contiene un affermazione che avrebbe influenzato notevolmente i successivi studi di stregoneria. Le vittime delle moderne cacce alle streghe si dice erano in realtà delle persone che si ribellavano al feudalesimo. Tale concetto romantico fu raccolto e divulgato da scrittori posteriori in gran parte inglesi , ma nel 1921 Margaret Murray un egittologa pubblicò il primo di due volumi che presentavano una nuova teoria ai lettori inglesi. Nel primo di tali volumi la Murray affermava che fino al 600 era esistito in modo continuativo un culto della fecondità in cui si venerava un Dio Cornuto. Secondo la Murray s’incontravano gruppi di 13 persone e ogni convegno era connesso con gli altri da una rete organizzativa. I convegni avvenivano quattro volte l’anno ed erano chiamati expat . In tali convegni si facevano festini danze cerimonie magiche sacrifici di animali nonché rapporti sessuali rituali. A tali incontri partecipavano le streghe e la loro caccia all’inizio dell’età moderna non era altro che il tentativo da parte delle autorità ecclesiastiche ufficiali di eliminare gli ultimi residui della “vecchia religione”. A tale libro seguì un secondo volume che si prefiggeva l’intrecciare l’origine e la sopravvivenza del Dio Cornuto nella storia e nel folclore europeo . Nonostante alcuni abbiano cercato di dimostrare che la Murray sapeva bene quello che diceva la maggior parte degli autori è convinta che la sua teoria è del tutto sballata dal momento che si basa su una erudizione carente e sulla liberata omissione di tutte le prove che non appoggino la sua tesi. Le confutazioni delle affermazioni della Murray sono state ripetute molte volte e sono indiscutibili . Nonostante tutto negli anni 40 le vendite dei suoi libri andarono alle stelle e il mito delle streghe trucidate in gran numero è riuscito a preservarsi. Ciò si collega col fatto che le tesi della Murray hanno fatto presa sul pubblico. Perfino l’invenzione assurda un convegno composto da 13 persone si è fatto strada nella coscienza collettiva. A sua volta Gardner conosceva e approvava i libri della Murray dal momento che vi attinse alcune idee dei due suoi libri. Nell’intervallo di tempo tra la pubblicazione dei due libri egli istituì un regolare convegno in cui si seguivano rituali di fecondità stagionali si danzava nudi e si indicavano gli spiriti per scopi magici benefici. I rituali prescelti erano attinti in gran parte dal “Libro delle ombre” combinazione di credenze, riti, incantesimi e istruzioni magiche utili per ogni individuo partecipante ai convegni. Tale libro non ha una versione definitiva dal momento che la stregoneria moderna è caratterizzata da un notevole individualismo. In effetti il suo contenuto è spesso cambiato durante la vita di Gardner dal momento che la sua più famosa iniziata Doreen Valiente lo alterava e gli aggiungeva del materiale col permesso di Gardner. La Wicca creata da Gardner era quindi una sorta di religione neo pagana con le sue credenze e filosofie che sono sopravvissute al loro creatore . Dobbiamo dire che la Wicca è una religione magica tendenzialmente politeista caratterizzata dall’adorazione di una divinità maschile ( Dio Cornuto) e una femminile ( la Dea) anche se quest’ultima esercita una supremazia. I Wiccan adorano la Natura e rispettano il principio secondo cui non si deve far male a nessun essere vivente. Inoltre si praticano diversi tipi di magia tutti intesi a promuovere il benessere degli individui dei gruppi e della terra. Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso sull’origine della neo stregoneria pagana. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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