#Papa Pio V
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 2 months ago
Text
Alla Scoperta dei Benefattori dell’Ospedale di Alessandria: Tra Arte e Storia nella Terza Giornata Nazionale degli Ospedali Storici Italiani
Il 13 ottobre 2024, Alessandria celebra la storia dei benefattori che hanno lasciato un segno indelebile nel patrimonio della città con visite guidate all’Azienda Ospedaliero-Universitaria e al Cimitero Monumentale
Il 13 ottobre 2024, Alessandria celebra la storia dei benefattori che hanno lasciato un segno indelebile nel patrimonio della città con visite guidate all’Azienda Ospedaliero-Universitaria e al Cimitero Monumentale. Domenica 13 ottobre 2024, Alessandria parteciperà alla Terza Giornata Nazionale degli Ospedali Storici Italiani, con una serie di visite guidate che accompagneranno i cittadini alla…
0 notes
sciatu · 3 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
LA BATTAGLIA DI LEPANTO - Nel 1500 la distribuzione della popolazione siciliana era molto diversa dall’attuale. I grandi paesini presenti lungo la costa con la loro caotico agglomerato di case e palazzi, non esistevano a causa delle terribili scorrerie dei pirati turchi. I paesi e paesini fortificati, sorgevano nell’entroterra, spesso su colline o in luoghi ben difendibili. Lungo la costa vi era un sistema di sorveglianza con circa 600 torri che monitoravano il mare a scoprire per tempo la presenza dei temuti pirati. Nei grandi porti e presso i villaggi più grossi, vi erano forze d’intervento che dovevano attaccare le navi dei pirati appena avvistate o i turchi sbarcati che iniziavano una scorreria verso l’interno. I temuti pirati e le loro scorrerie erano una minaccia costante e imprevedibile.
Per questo motivo, quando papa Pio V chiamò alla Guerra Santa contro la flotta turca di Alì Pascià, per soccorrere la guarnigione Veneziana assediata a Cipro, l’adesione da parte dei siciliani fu immediata. Subito fu armata una flotta con i soldi delle città e dei nobili siciliani. Armare una galera all’epoca, non era una cosa semplice ed immediata. I turchi ed i veneziani avevano non solo enormi arsenali ma flotte già pronte conservate in enormi magazzini. Inoltre avevano un sistema di arruolamento collaudato e sicuro per cui non avevano problemi a trovare i rematori (che solo in piccola parte erano galeotti o prigionieri di guerra), gli equipaggi ed i soldati. È da notare quindi la velocità con cui la flotta siciliana (circa una decina di galee) fu allestita e armata, mentre quella spagnola dovette approntarsi con difficoltà recuperando dagli stati italiani materiale per le armi e gli scafi, rematori e marinai.
A Messina si riunì quindi nel luglio del 1571, la grande flotta di poco più di 200 galere formate da veneziani, pisani e genovesi sotto le insegne papali, quindi i cavalieri di Malta, gli spagnoli da Barcellona, quelli del regno di Napoli e la flotta siciliana guidata dall’ammiraglia, la Capitana di Sicilia. La flotta turca, conquistata Cipro nell’agosto di quell’anno, dopo aver messo a ferro e fuoco il basso Adriatico attaccando e conquistando le roccaforti veneziane nella Dalmazia e in Albania, si stava ritirando verso Lepanto, stanca e corto di munizioni, pronta a ricevere l’ordine di ritorno a Istanbul per porre le galere in darsena dato che non potevano affrontare le tempeste autunnali.
Quell’ordine però non arrivò mai.
La flotta della Lega Santa si diresse verso settembre contro la flotta nemica cercando di ingaggiar battaglia prima che il tempo peggiorasse. Le due flotte si ritrovarono a Lepanto, in una insenatura riparata, base dei turchi ma adatta al movimento delle duecento navi della Lega Santa che dovevano affrontare le circa trecento degli avversari. Disposti gli schieramenti gli uni di fronte agli altri, Alì Pascià prese l’iniziativa e puntò la prua direttamente contro la nave di Giovanni d’Austria. La flotta turca lo seguì muovendosi velocemente con il vento a favore. La sua ala destra, guidata dall’esperto capitano Shoraq detto Scirocco, si scontrò contro le navi veneziane e spagnole agli ordini del veneziano Barbarigo che in un primo tempo sembrò soccombere all’urto. Dopo l’arrivo delle navi di riserva venute in soccorso, i veneziani riuscirono a capovolgere la situazione e a catturare e uccidere il comandante avversario.
Sull’ala sinistra i turchi erano principalmente pirati algerini, astuti ed esperti che cercarono di circondare le navi dell’ammiraglio Doria che invece si defilò andando verso il mare aperto inseguito dai pirati che catturarono solo qualche nave rimasta indietro.
Ali Pascià notò che molto avanti rispetto alla linea su cui si era distribuita la flotta nemica erano state disposte sei grosse navi da trasporto chiamate galeazze, lente e tozze, con la murata tanto alta che ne impediva l’abbordaggio. Le galeazze erano scortate dalle galee con le vele rosse della flotta siciliana quasi che quel pugno di navi volesse fermare l’avanzata della potente flotta turca.
Alì Pascià, decise di ignorare quel che considerò un diversivo e si diresse prontamente contro l’ammiraglia della flotta nemica. Le navi che lo seguirono approcciarono le galeazze scoprendo che, contrariamente all’uso di allora, quelle grosse e goffe navi erano dotate di cannoni disposte lungo tutto il loro perimetro. Con una potenza di fuoco superiore di sei o sette volte quella di una normale galera, le galeazze incominciarono a bombardare dall’alto i vascelli nemici, distruggendo e affondando navi su navi e scompigliando la flotta turca che perse slancio e forza. A bordo delle galeazze Giovanni d’Austria aveva fatto collocare gli archibugieri che decimarono gli equipaggi di ogni nave nemica che si avvicinava a loro.
Le galeazze, seguite dalla flotta siciliana, incominciarono a girare in tondo rendendo il tratto di mare vicino a loro, un inferno. La Sultana, l’ammiraglia turca raggiunse velocemente Giovanni d’Austria che vedendo arrivare i nemici, lanciò la sua nave contro quella di Alì Pascia così che la sua guardia personale, il Tercio de Cerdena, una compagnia formata da veterani di Castiglia ed Estremadura di base in Sardegna, andò all’arrembaggio della nave avversaria. I castigliani si trovarono di fronte gli giannizzeri turchi, un corpo scelto formato da slavi cresciuti ed addestrati ad Instabul.
Lo scontro fu durissimo.
Per tre volte gli spagnoli andarono all’arrembaggio e furono cacciati indietro, Giovanni d’Austria fu ferito e spesso sul punto di soccombere. Le navi nemiche si concentrarono intorno alla loro ammiraglia, lo stesso fecero quelle della Lega Santa. Ormai era una lotta all’ultimo sangue.
Gli esperti soldati combattevano ormai all’arma bianca, i marinai, i rematori che spesso erano uomini della strada o gente di campagna arruolata a forza o per debiti, si erano uniti a loro e lottarono con rabbia e determinazione. Ormai tutti combattevano per sopravvivere tra i morti e i feriti, in un intreccio di legni rotti, carni tranciate, sangue e fumo di polvere da sparo.
La grande santa battaglia diventò una caotica, sanguinosa, terribile carneficina.
Le navi dell’ala sinistra turca, vedendo l’inutilità di inseguire l’ammiraglio Doria tornarono su i loro passi e veleggiarono verso l’ammiraglia a darle manforte. Se avessero raggiunto il groviglio di navi nel centro della formazione, le truppe spagnole avrebbero avuto la peggio. Fu questo quello che pensò Giovanni Cardona, capitano dell’ammiraglia siciliana, che subito lasciò le terribili galeazze e incrociò con la sua Capitana, le navi nemiche attaccandole, incurante della superiorità numerica, del mitragliare delle archibugiate e del fuoco delle cannonate. Ferito più volte con i suoi uomini riuscì a fermarle spingendole lontano dalla mischia.
In quel momento, le navi pisane, vittoriose sull’ala destra dei turchi, riuscirono a farsi largo tra il groviglio di remi rotti e alberi maestri tranciati dai cannoni ed arrivarono nella mischia delle ammiraglie, buttandosi all’arrembaggio di quella. Ebbero la meglio sui giannizzeri sopravvissuti agli scontri con i castigliani e catturarono, uccidendolo, Alì Pascià. Alla vista della testa del loro ammiraglio che dondolava sul pennone della sua ammiraglia, le navi turche superstiti (ormai poche e malconce) si dileguarono, o almeno ci provarono a causa delle galeazze che le aspettavano al varco, lasciando dietro di loro un mare di relitti e di sangue.
La vittoria fu una di quelle più pubblicizzata dei suoi tempi. Libri, poesie, grandi quadri, narrazioni epistolari si sparsero per tutta Europa a raccontare la grandiosa vittoria e l’immensa carneficina. I turchi rallentarono la loro pressione via mare ed aumentarono quella via terra dirigendo le loro truppe alla volta di Vienna.
In Sicilia l’evento ebbe una grande risonanza. Prova ne è la descrizione della battaglia rappresentata negli stucchi di Santa Cita e persino nelle carceri dello Speri dove un giovane condannato disegnò la battaglia su indicazione di un veterano. Messina, che era una porta del mediterraneo orientale, grata a Giovanni d’Austria, fece fondere una statua in bronzo che lo ricordasse e celebrasse. Le galeazze cambiarono il modo di concepire la guerra per mare. Presto vascelli dalle alte murate e con un gran numero di cannoni sostituirono le galere ed i pirati turchi furono pian piano eliminati, cosa che permise lo sviluppo dei paesi costieri siciliani e, ai Principi di Palermo, di iniziare a costruire le bellissime ville di Bagheria.
13 notes · View notes
abr · 1 year ago
Text
L'esortazione papale "Laudate Deum" vuole imporre il dogma climatista (“L’origine umana del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio”) e ovviamente con metodi statalisti anzi sovrastatalisti, attraverso “organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per assicurare il bene comune mondiale”. Un documento degno di una dittatura sudamericana, aizzante “forme vincolanti di transizione energetica. Al fine di avviare un nuovo processo che sia drastico”. Abbiamo dunque un papa che arriva a benedire la violenza dei gruppi ambientalisti: “Essi occupano un vuoto della società...”. Come se Papa Pio V avesse benedetto i giannizzeri di Alì Pascià. Madonna del Rosario, Auxilium christianorum, ti prego di riapparire e scomunicare questo osceno, ingombrante ideologo ai sensi del canone 1364 del codice di diritto canonico (ammesso tu abbia bisogno del codice di diritto canonico), affinché la pianti di frapporsi fra i cristiani e te, fra i cristiani e il figlio tuo.
Grande Langone via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2023/10/07/news/questo-papa-ecologista-si-meriterebbe-una-bella-scomunica-5753408/
38 notes · View notes
aki1975 · 7 months ago
Text
Tumblr media
Andrea Pozzo - Roma Sant’Ignazio di Loyola - Apoteosi di Sant’Ignazio - 1694
I conflitti religiosi che nel Cinquecento avevano visto una composizione con la Pace di Augusta in cui Carlo V aveva accettato il principio del “cuius regio eius religio” sfociano nel Seicento in due tendenze contrapposte:
- le meraviglie del Barocco e le opere della Controriforma cattolica;
- l’ampio scenario della Guerra dei Trent’Anni.
La Guerra dei Trent’Anni può essere riassunta lungo queste tappe:
- 1594 - Enrico IV Borbone, convertendosi al Cattolicesimo, Re di Francia
- 1598 - Morte di Filippo II
- 1603 - Morte di Elisabetta I
- 1618 - i rappresentanti dell’imperatore cattolico Ferdinando II d’Asburgo, che cerca di creare uno stato moderno, vengono defenestrati dai protestanti boemi
- 1620 - Sacro Macello dei protestanti in Valtellina
- 1624 - Richelieu Primo Ministro
- 1628 - il generale boemo Wallenstein, al servizio degli Asburgo, sconfigge l’esercito danese
- 1631 - il candidato francese al Ducato di Mantova e del Monferrato Carlo I Gonzaga - Nevers prevale, anche grazie all’abilità diplomatica di Mazzarino, sul candidato sostenuto dagli Asburgo di Spagna e dai Savoia dopo la guerra del Monferrato in cui dilaga la peste raccontata nei Promessi Sposi. Nello stesso anno l’Impero saccheggia Magdeburgo, città alleata degli Svedesi
- 1642 - Mazzarino succede a Richelieu
- 1643 - i Francesi, guidate dal Duca d’Enghien (poi Principe di Condè) sconfiggono gli Spagnoli a Rocroi. Luigi XIV Borbone Re di Francia
- 1648 - Pace di Westfalia. Fine del conflitto in cui si profila la leadership francese sull’Europa: gli Asburgo si concentrano sui possedimenti propri (Austria e Ungheria) anziché sull’Impero;
- 1649 - Carlo I Stuart decapitato in Inghilterra
Il Seicento, secolo in Italia di decadenza politica ed economica, è però anche il secolo di Carlo e Federico Borromeo e del Barocco ispirato dalla Controriforma i cui eventi principali sono:
- 1534 - Alessandro Farnese, fratello di Giulia, amante di Alessandro VI Borgia, eletto Papa Paolo III. Approvazione della Compagnia di Gesù
- 1542 - Paolo III istituisce l’Inquisizione
- 1545 - Concilio di Trento: accentramento del potere papale, importanza delle opere e non solo della grazia, formazione del clero, impegno pastorale
- 1566 - Michele Ghislieri eletto Papa Pio V, il Papa che raccoglie la Lega che vince a Lepanto nel 1571
- 1572 - Il bolognese Ugo Boncompagni eletto Papa Gregorio XIII, promotore non solo del calendario gregoriano, ma anche di importanti iniziative religiose, pastorali e culturali. Nel 1580 viene inaugurato il Quirinale
- 1589 - Fontana del Mosè sotto il pontificato di Sisto V che fa erigere obelischi e migliorare il tessuto urbanistico dell’Urbe: è il modello della “Ecclesia triumphans” dopo il contrasto alle eresie dei decenni precedenti
- 1592 - Clemente VIII Aldobrandini Papa
- 1600 - Cappella Contarelli a San Luigi dei Francesi (Caravaggio). Giordano Bruno al rogo a Campo dei Fiori, decapitata Beatrice Cenci
- 1605 - Camillo Borghese eletto Papa Paolo V. Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (Caravaggio)
- 1612 - Carlo Maderno inaugura la nuova facciata di San Pietro
- 1623 - Maffeo Barberini eletto Papa Urbano VIII
- 1626 - Baldacchino di San Pietro (Bernini)
- 1633 - Abiura di Galileo
- 1651 - grazie alla mediazione di Olimpia Maidalchini, Innocenzo X Pamphili affida al Bernini la Fontana dei Fiumi che completa Piazza Navona
- 1652 - Estasi di Santa Teresa a Santa Maria della Vittoria (Bernini)
- 1655 - Fabio Chigi eletto Papa Alessandro VII
- 1657 - Colonnato di San Pietro (Bernini)
- 1660 - Sant’Ivo alla Sapienza (Borromini)
- 1667 - Oratorio dei Filippini (Borromini), Santa Maria della Pace (Pietro da Cortona)
Terminato lo slancio mecenatistico dei pontefici, l’Apoteosi di Sant’Ignazio con la finta cupola commissionata ad Andrea Pozzo dai Gesuiti segna nel 1694 la fine del Barocco a Roma.
5 notes · View notes
nossasenhoraaparecida · 1 year ago
Text
Tumblr media
🙏✝️07 DE OUTUBRO✝️🙏
🙏✝️Nossa Senhora do Rosário, o meio de alcançar almas para Deus✝️🙏
✝️Origens✝️
A origem do Rosário é muito antiga, pois conta-se que os monges anacoretas (eremitas dos primeiros séculos do cristianismo) usavam pedrinhas para contar o número das orações vocais. Dessa forma, nos conventos medievais, os irmãos leigos dispensados da recitação do Saltério (pela pouca familiaridade com o latim), completavam suas práticas de piedade com a recitação de Pai-Nosso e, para a contagem. Doutor da Igreja São Beda, chamado de “o Venerável” (séc. VII-VIII), havia sugerido a adoção de vários grãos enfiados em um barbante.
✝️História do Rosário✝️
O Santo Rosário foi sendo transformado com o decorrer dos anos, porém, no ano de 1214, a Santa Igreja o estabeleceu na forma e método que hoje é usado. Antes, as Ave-Marias não eram como agora, nem mesmo os mistérios contemplados entre outros ingredientes da oração. Sua origem se deu com a revelação divina de Nossa Senhora do Rosário a São Domingos de Gusmão, fundador dos dominicanos (O.P.). Por meio das citações referidas ao Bem-aventurado Alano de La Roche em seu livro “De Dignitate Psalterri”, São Luís Maria Grignion de Montfort relata a origem do Rosário.
✝️São Domingos e o Rosário✝️
A tradição espiritual conta com a revelação. São Domingos se preocupava em converter os albigenses, também conhecidos como cátaros (puros), que eram um grupo de hereges de caráter gnóstico e maniqueísta, sendo até mesmo protegida por bispos e nobres da época. Essa doutrina negava a existência de um único Deus, negava a divindade de Jesus, direcionava a salvação através do conhecimento etc.
Rosário: a chave para alcançar as almas endurecidas
Essas realidades entraram em choque com o catolicismo. Desse modo, o santo procurava converter os heréticos e enfrentava grande resistência. Certa vez, procurou retirar-se em uma floresta para rezar e ali recebeu a orientação da Nossa Senhora do Rosário: “Querido Domingos, você sabe de que arma a Santíssima Trindade quer usar para mudar o mundo? [ … ] a principal peça de combate tem sido sempre o Saltério Angélico que é a pedra fundamental do Novo Testamento. Quero que alcances estas almas endurecidas e as conquiste para Deus, com a oração do meu Saltério” (MONTFORT, 2019, p. 42-43).
✝️Do Saltério Angélico ao Santo Rosário
A propagação do Rosário por São Domingos✝️
A partir dessa situação, São Domingos começou a pregar o Santo Rosário, ou como foi dito, em revelação, “Saltério Angélico”. Assim expresso, pois naquela época poucas pessoas eram alfabetizadas e não conheciam a Sagrada Escritura. Por outro lado, os monges costumavam recitar em oração os 150 Salmos, rezando a “liturgia das horas”. Desse modo, os cristãos poderiam imitar a oração e se aproximar dos mistérios de Deus ao recitar 150 Ave-Marias, conhecida como a saudação angélica já que foi dita pelos Anjos e relatava nas Escrituras. Assim, tornou-se o “Saltério Angélico” (Salmos Angélicos).
✝️Os Mistérios: Gozosos, Dolorosos e Gloriosos✝️
Em um segundo momento, ao esfriar a devoção do Saltério Angélico, em nova aparição, Nossa Senhora do Rosário apareceu ao Beato Alano (1428 – 1475) lhe pedindo que reavivasse a prática. Assim ele formou os agrupamentos de 50 Ave-Marias e seus mistérios, conhecidos como: Gozosos, Dolorosos e Gloriosos. Ela lhe disse que muitas graças e milagres seriam alcançados por meio desse modo e reafirmou os ditos a São Domingos.
✝️A Intercessora pela Igreja do Ocidente✝️
✝️Intercessão de Nossa Senhora do Rosário✝️
Logo após, houve a batalha de Lepanto (Grécia, junto ao porto de Corinto) comandada por João da Áustria, em 7 de Outubro de 1571. O Papa Pio V procurava conter os avanços dos turcos na Europa e, antes disso, convocou os cristãos para que rezassem o rosário através da Carta Breve Consueverunt (1569). Era uma batalha extremamente importante, pois dela dependia a preservação do cristianismo e da cultura ocidental.
✝️Instituição da Festa✝️
Com a vitória adquirida, ele instituiu a festa de Nossa Senhora do Rosário no mesmo dia da batalha e reconheceu que a vitória veio por meio das orações do Rosário. Sendo este Papa da ordem dos dominicanos, por isso, seguiu a inspiração do fundador. O Pontífice instituiu a festa, inicialmente chamada de Santa Maria da Vitória.
✝️Rainha do Sacratíssimo Rosário✝️
✝️Festa Mariana Obrigatória✝️
Em 1573, o Papa Gregório XIII tornou a festa mariana obrigatória para a diocese de Roma e para as Confrarias do Santo Rosário, sob o título de Santíssimo Rosário da Bem-aventurada Virgem Maria. Em 1716, o Papa Clemente XI inscreveu a festa no calendário romano, estendendo-se para toda a Igreja. A celebração ocorria em datas diferentes, conforme os costumes locais. O Papa Leão XIII inscreveu a invocação “Rainha do Sacratíssimo Rosário” na Ladainha Lauretana em 10 de dezembro de 1883. Em 1913, o Papa Pio X fixou a data da celebração da festa em 7 de outubro.
✝️O Quarto Mistério✝️
Por fim, após anos de estímulo e devoção por parte dos papas e dos santos, São João Paulo II, em sua carta “Rosarium Virginis Mariae” (2002), institui o quarto mistério. Foi reconhecido como “luminoso”. Formando, então, o Rosário com quatro terços meditando os mistérios de Cristo. Assim, deu-se o formato daquilo que se conhece atualmente por Santo Rosário.
🙏✝️Minha oração✝️🙏
“Ó Mãe do rosário, consegui junto a Jesus aquilo que não podemos, combatei por nós e consolai-nos das intempéries da vida. Entregamos a nossa existência a Ti e de Ti tudo esperamos. Por Cristo Nosso Senhor. Amém!”
🙏✝️Nossa Senhora do Rosário, rogai por nós!✝️🙏
2 notes · View notes
stregh · 1 year ago
Video
PARROCCHIA SAN CRISOGONO - (5.000x14.000 pixel) da Annalisa Giuseppetti Tramite Flickr: Storia L’edificio non sembra di origine cristiana e può attribuirsi ai primordi del secolo IV. La nuova basilica è stata costruita sull’antica dal Card. Giovanni da Crema nel 1123. Il Card. Scipione Borghese la ampliò e la restaurò nel 1625 dandole l’aspetto che attualmente presenta. La parrocchia vi fu eretta, secondo una lapide vicina alla sacrestia, nel 1127, ma risale certamente a prima della metà del secolo V: i suoi presbiteri infatti si trovano tra i sottoscrittori dei sinodi romani del 499 e del 595. Il papa Gregorio III (731-741), come narra il "Liber pontificalis", vi instituì un monastero che mantenne distinto dal "titulus", i cui presbiteri erano addetti alla cura d’anime. Il Card. Giovanni da Crema, come dalle due lapidi vicine all’ingresso della sacrestia, vi costruì nel 1128 un oratorio con chiostro (V. Forcella, "Iscrizioni", iII, 169 nn. 486-487). Calisto II, il 17 aprile 1121, ed Innocenzo III, il 23 luglio 1199, intervennero per risolvere i problemi di amministrazione parrocchiale di S. Salvatore della Corte nei confronti di quelli di S. Crisogono. Innocenzo III sostituì i monaci con i Canonici regolari del Salvatore i quali vi rimasero fino al 1480 quando Sisto IV affidò la parrocchia ai Carmelitani. Pio IX, il 1 giugno 1847, insediò nella basilica i Trinitari, i quali tuttora l’amministrano. Lo stato attuale architettonico si deve al card. Scipione Caffarelli Borghese, nipote di Paolo V che lo commise a Giovanni Battista Soria (1581- 1651). Nell’abside, Madonna con il Bambino tra i santi Crisogono e Giacomo, mosaico della scuola di Pietro Cavallini (c. 1290). La proprietà, per la legge del 19 giugno 1873 n. 1402 è passata al demanio del Regno d’Italia. NOTIZIE: PARROCCHIA SAN CRISOGONO Basilica Minore Piazza Sonnino 44 - 00153 ROMA Settore Centro - Prefettura III - Rione Trastevere - 1º Municipio Affidata a: Ordine della Santissima Trinità (Trinitari) (O.SS.T.) ___________________________________________________________________________ History The building does not seem to Christian origin can be attributed to the beginning of the fourth century. The new basilica was built on the Cardinal Giovanni by Cream in 1123. Cardinal Scipione Borghese enlarged and restored it in 1625 giving the appearance of which is at present. The parish was erected, according to a plaque close to the sacristy, in 1127, but it certainly dates from the first half of the century V: her priests are in fact among the subscribers of the Roman synods of 499 and 595. Pope Gregory III (731-741), as recounted in the "Liber pontificalis" we instituted a monastery that kept distinct from the "titulus", whose priests were involved in the care of souls. Cardinal John of Crema, as the two tombstones nearby the entrance to the sacristy, built there in 1128 a chapel with cloister (V. Fork, "Subscriptions", III, 169 nn. 486-487). Calisto II, April 17, 1121, and Innocent III, July 23, 1199, intervened to solve the problems of administration Parish Church of St. Savior of the Court in relation to those of S. Krševan. Innocent III replaced the monks with the Canons Regular of the Savior which you remained until 1480 when Pope Sixtus IV entrusted the parish to the Carmelites. Pius IX, June 1, 1847, settled in the basilica, the Trinitarians, who still administer it. The current state of architecture is due to the card. Scipione Caffarelli Borghese, nephew Paul V, who committed it to Giovanni Battista Soria (1581-1651). In the apse, Madonna and Child with Saints James and Grisogono, mosaic of the school of Pietro Cavallini (c. 1290). The property, by the law of 19 June 1873 no. 1402 has gone to the State the Kingdom of Italy. NEWS: PARISH SAN CRISOGONO Minor Basilica Piazza Sonnino 44-00153 ROMA Central Sector - Prefecture III - Trastevere district - 1st Hall Entrusted to: Ordine della Santissima Trinità (Trinitari) (O.SS.T.)
2 notes · View notes
studentgarden · 1 year ago
Text
Os Papas da Igreja nos 2000 anos
O Sagrado Magistério da Igreja é dirigido pelo Papa, sucessor de Pedro, Cabeça visível do Corpo de Cristo.
A história dos papas é, de certo modo, a história da própria Igreja. Apresentamos em seguida a relação dos Papas, desde Pedro até Francisco, conforme publicação oficial do Vaticano (atualizada). Apresentamos também a relação dos 37 antipapas; foram eleitos sem legitimidade. Esta longa cadeia de 267 Papas da Igreja católica é uma prova inequívoca da Instituição divina do papado, por Cristo, afim de manter a unidade da Igreja e da sua doutrina. Somente a graça de Deus poderia manter esta sucessão ininterrupta de papas, apesar de toda a miséria humana, da qual eles não foram isentos. Nenhuma instituição humana teve tão longa vida e estabilidade.
1. 42-67 – S.PEDRO, de Betsaida (Galileia), morou na cidade de Antioquia e depois foi a Roma (42), onde morreu mártir no ano 67. 2. 67-76 – S. LINO, de Volterra, Toscana 3. 77-88 – S. CLETO ou ANACLETO, romano 4. 89-98 – S. CLEMENTE I, romano 5. 98-105 – S. EVARISTO, grego 6. 105-115 – S. ALEXANDRE I, romano 7. 115-125 – S. SISTO I, romano 8. 125-136 – S. TELÉSFORO, grego 9. 137-140 – S. HIGINO, grego 10. 140-155 – S. PIO I, de Aquiléia, Itália 11. 155-166 – S. ANICETO, Sírio 12. 166-175 – S. SOTERO, de Fondi 13. 175-189 – S. ELEUTÉRIO, de Nicópolis, Grécia 14. 189-199 – S. VÍTOR I, africano 15. 199-217 – S. ZEFERINO, romano 16. 217-222 – S.CALISTO I, romano
Antipapa: Hipólito (217-235)
17. 222-230 – S. URBANO I, romano 18. 230-235 – S. PONCIANO, romano 19. 235-236 – S. ANTERO, grego 20. 236-250 – S. FABIANO, romano 21. 251-253 – S. CORNÉLIO, romano
Antipapa: Novaciano (251)
22. 253-254 – S. LÚCIO I, romano 23. 254-257 – S. ESTÊVÃO I, romano 24. 257-258 – S. SISTO II, grego 25. 259-268 – S. DIONÍSIO, grego 26. 269-274 – S. FÉLIX, romano 27. 275-283 – S. EUTIQUIANO, de Luni, Toscana 28. 283-296 – S. CAIO, Dalmácia (hoje, Iugoslávia) 29. 296-304 – S.MARCELINO, romano 30. 307-309 – S. MARCELO I, romano 31. 309-310 – S. EUSÉBIO, grego 32. 311-314 – S. MELQUÍADES, africano 33. 314-335 – S. SILVESTRE I, romano 34. 336 – S. MARCOS, romano 35. 337-352 – S. JÚLIO I, romano 36. 352-366 – S. LIBÉRIO, romano
Antipapa: Félix II (355- 365)
37. 366-384 – S. DÂMASO I, espanhol
Antipapa: Ursino (366-367)
38. 385-398 – S. SIRÍCIO, romano 39. 399-401 – S. ANASTÁCIO I, romano 40. 401-417 – S. INOCÊNCIO I, de Roma 41. 417-418 – S. ZÓSIMO, grego 42. 418-422 – S. BONIFÁCIO I, romano
Antipapa: Eulálio (418-419)
43. 422-432 – S. CELESTINO I, sul da Itália 44. 432-440 – S. SISTO III, romano 45. 440-461 – S. LEÃO I (Magno), da Túscia (perto de Roma) 46. 461-468 – S. HILÁRIO, Sardenha 47. 468-483 – S. SIMPLÍCIO, de Tívoli (Roma) 48. 483-492 – S. FÉLIX III, romano 49. 492-496 – S. GELÁSIO I, africano 50. 496-498 – S. ANASTÁCIO II, romano 51. 498-514 – S. SÍMACO, da Sardenha
Antipapa: Lourenço (498-505)
52. 514-523 – S. HORMISDAS, de Frisinone 53. 523-526 – S. JOÃO I, da Túscia 54. 526-530 – S. FÉLIX IV, do Sannio (Roma) 55. 530-532 – BONIFÁCIO II, romano
Antipapa: Dióscoro (530)
56. 533-535 – JOÃO II, romano 57. 535-536 – S.AGAPITO I, romano 58. 535-540 – S. SILVÉRIO, de Frosinone 59. 540-555 – VIRGÍLIO, romano 60. 556-561 – PELÁGIO I, romano 61. 561-573 – JOÃO III, romano 62. 574-578 – BENTO I, romano 63. 578-590 – PELÁGIO II, romano 64. 590-604 – S. GREGÓRIO I, Gregório Magno, romano 65. 605-606 – SABINIANO, de Túsculo-Roma 66. 607 – BONIFÁCIO III, romano 67. 608-615 – S. BONIFÁCIO IV, de Valéria dei Marzi 68. 615-618 – S. ADEODATO I, romano 69. 619-625 – BONIFÁCIO V, Nápoles 70. 625-638 – HONÓRIO I, Campânia 71. 640 – SEVERINO, romano 72. 640-642 – JOÃO IV, dálmata 73. 642-649 – TEODORO I, grego 74. 649-655 – S. MARTINHO I, de Todi 75. 655-657 – S. EUGÊNIO I, romano 76. 657-672 – S. VITALIANO, de Segni 77. 672-676 – ADEODATO II, romano 78. 676-678 – DONO, romano 79. 678-681 – S. AGATÃO, siciliano 80. 682-683 – S. LEÃO II, siciliano 81. 684-685 – S. BENTO II, romano 82. 685-686 – JOÃO V, da Síria 83. 686-687 – CÓNON, grego
Antipapas: Teododoro (687), Pascoal (687-692)
84. 687-701 – S. SÉRGIO I, da Síria 85. 701-705 – JOÃO VI, grego 86. 705-707 – JOÃO VII, grego 87. 708 – SISÍNIO, da Síria 88. 708-715 – CONSTANTINO, da Síria 89. 715-731 – S.GREGÓRIO II, romano 90. 731-741 – S. GREGÓRIO III, Síria 91. 741-752 – S. ZACARIAS, grego 92. 752 – ESTÊVÃO, romano 93. 752-757 – S.ESTÊVÃO II (III), romano 94. 757-767 – S. PAULO I, romano
Antipapas: Constantino II (767-768), Filipe (768)
95. 768-772 – S. ESTÊVÃO III (IV), siciliano 96. 772-795 – ADRIANO I, romano 97. 795-816 – S.LEÃO III, romano 98. 816-817 – S. ESTÊVÃO IV, (V), romano 99. 917-824 – S. PASCOAL I, romano 100. 824-827 – EUGÊNIO II, romano 101. 827 – VALENTIM, romano 102. 827-844 – GREGÓRIO IV, romano
Antipapa: João (844)
103. 844-847 – SÉRGIO II, romano 104. 847-855 – S.LEÃO IV, romano
Antipapa: Anastácio (855)
105. 855-858 – BENTO III, romano 106. 858-867 – S. NICOLAU I, romano 107. 867-872 – ADRIANO III, romano 108. 872-882 – JOÃO VIII, romano 109. 882-884 – MARINO I, de Gallese 110. 884-885 – ADRIANO III, romano 111. 885-891 – ESTÊVÃO V (VI), romano 112. 891-896 – FORMOSO, romano 113. 896 – BONIFÁCIO VI, de Gallese 114. 896-897 – ESTÊVÃO VI (VII), romano 115. 897 – ROMANO, de Gallese 116. 897 – TEODORO II, romano 117. 898-900 – JOÃO IX, de Tívoli 118. 900-903 – BENTO IV, romano 119. 903 – LEÃO V, de Árdea
Antipapa: Cristóvão (903-904)
120. 904-911 – SÉRGIO III, romano 121. 911-913 – ANASTÁCIO III, romano 122. 913-914 – LÂNDON, de Sabina (Lácio) 123. 914-928 – JOÃO X, de Ravena 124. 928-929 – LEÃO VI, romano 125. 929-931 – ESTÊVÃO VII (VIII), romano 126. 931-935 – JOÃO XI, romano 127. 936-939 – LEÃO VII, romano 128. 939-942 – ESTÊVÃO VIII (IX), romano 129. 942-946 – MARINO II, romano 130. 946-955 – AGAPITO II, romano 131. 955-963 – JOÃO XII, romano 132. 963-964 – LEÃO VIII, romano 133. 964-965 – BENTO V, romano 134. 965-972 – JOÃO XIII, romano 135. 973-974 – BENTO VI, romano
Antipapa: Bonifácio VII (974)
136. 975-983 – BENTO VII, romano 137. 983-984 – JOÃO XIV, de Pavia 138. 985-996 – JOÃO XV, romano 139. 996-999 – GREGÓRIO V, de Caríntia, Alemanha
Antipapa: João XVI (997- 998)
140. 999-1003 – SILVESTRE II, francês 141. 1003 – JOÃO XVII, romano 142. 1003-1009 – JOÃO XVIII, de Áscoli Piceno 143. 1009-1012 – SÉRGIO IV, romano 144. 1012-1024 – BENTO VIII, romano
Antipapa: Gregório (1012)
145. 1024-1032 – JOÃO XIX, romano 146. 1033-1044 – BENTO IX, romano (primeiro pontificado) 147. 1045 – SILVESTRE III, romano 148. 1045 – BENTO IX, romano (segundo Pontificado) 149. 1045-1046 – GREGÓRIO VI, romano 150. 1046-1047 – CLEMENTE II, alemão 151. 1047-1048 – BENTO IX (terceiro pontificado) 152. 1048 – DÂMASO II, alemão 153. 1049-1054 – S. LEÃO IX, de Egisheim, Alemanha 154. 1054-1057 – VÍTOR II, de Dollestein, Alemanha 155. 1057-1058 – ESTÊVÃO IX (X), de Lorena, Alemanha
Antipapa: Bento X (1058)
156. 1059-1061 – NICOLAU II, de Borgonha, França 157. 1061-1073 – ALEXANDRE II, Milão
Antipapa: Honório II (1061-1072)
158. 1073-1085 – S. GREGÓRIO VII, de Soana, perto de Sena
Antipapa: Clemente III (1080 e 1084-1100)
159. 1086-1087 – B.VÍTOR III, de Benevento 160. 1088-1099 – B.URBANO II, francês 161. 1099-1118 – PASCOAL II, de Viterbo
Antipapas: Teodorico (1100-1102), Alberto (1102), Silvestre IV (1105-1111)
162. 1118-1119 – GELÁSIO II, de Gaeta
Antipapa: Gregório VIII (1118-1121)
163. 1119-1124 – CALISTO II, de Borganha, França 164. 1124-1130 – HONÓRIO II, de Ímola
Antipapa: Celestino II (1124)
165. 1130-1143 – INOCÊNCIO II, romano
Antipapas: Anacleto II (1130-1138), Vítor IV (1138)
166. 1143-1144 – CELESTINO II, de Cittá di Castello 167. 1144-1145 – LÚCIO II, de Bolonha 168. 1145-1153 – B.EUGÊNIO III, de Pisa 169. 1153-1154 – ANASTÁCIO IV, romano 170. 1154-1159 – ADRIANO IV, inglês 171. 1159-1181 – ALEXANDRE III, Sena
Antipapas: Vítor IV (1159-1164), Pascoal III (1164-1168), Calisto III (1168-1178), Inocêncio III (1179-1180)
172. 1181-1185 – LÚCIO III, de Lucca 173. 1185-1187 – URBANO III, de Milão 174. 1187 – GREGÓRIO VIII, de Benevento 175. 1187-1191 – CLEMENTE III, romano 176. 1191-1198 – CELESTINO III, romano 177. 1198-1216 – INOCÊNCIO III, Anagni 178. 1216-1227 – HONÓRIO III, romano 179. 1227-1241 – GREGÓRIO IX, Anagni 180. 1241 – CELESTINO IV, Milão 181. 1243-1254 – INOCÊNCIO IV, de Gênova 182. 1254-1261 – ALEXANDRE IV, de Anagni 183. 1261-1264 – URBANO IV, francês 184. 1265-1268 – CLEMENTE IV, francês 185. 1271-1276 – B. GREGÓRIO X, de Piacenza 186. 1276 – B. INOCÊNCIO V, de Savóia, França 187. 1276 – ADRIANO V, de Gênova 188. 1276-1277 – JOÃO XXI, português 189. 1277-1280 – NICOLAU III, romano 190. 1281-1285 – MARTINHO IV, francês 191. 1285-1287 – HONÓRIO IV, romano 192. 1288-1292 – NICOLAU IV, de Áscoli Piceno 193. 1294 – S.CELESTINO V, de Isérnia 194. 1294-1303 – BONIFÁCIO VIII, de Anagni 195. 1303-1304 – B.BENTO XI, de Treviso 196. 1305-1314 – CLEMENTE V, francês 197. 1316-1334 – JOÃO XXII, francês
Antipapa: Nicolau V (1328-1330)
198. 1334-1342 – BENTO XII, francês 199. 1343-1352 – CLEMENTE VI, francês 200. 1352-1362 – INOCÊNCIO VI, francês 201. 1362-1370 – B. URBANO V, francês 202. 1370-1378 – GREGÓRIO XI, francês 203. 1378-1389 – URBANO VI, de Nápoles 204. 1389-1404 – BONIFÁCIO IX, Nápoles 205. 1404-1406 – INOCÊNCIO VII, de Sulmona 206. 1406-1417 – GREGÓRIO XII, veneziano
Antipapas: Clemente VII (1378-1394), Bento XIII (1394-1423), Alexandre V (1409-1410), João XXIII (1410-1415)
207. 1417-1431 – MARTINHO V, de Genazzano (Roma) 208. 1431-1447 – EUGÊNIO IV, de Veneza
Antipapa: Félix V (1439-1449)
209. 1447-1455 – NICOLAU V, de Sarzana, Gênova 210. 1455-1458 – CALISTO III, espanhol 211. 1458-1464 – PIO II, de Pienza, Sena 212. 1464-1471 – PAULO II, de Veneza 213. 1471-1484 – SISTO IV, de Celle Lígure (Savona) 214. 1484-1492 – INOCÊNCIO VIII, de Gênova 215. 1492-1503 – ALEXANDRE VI, espanhol 216. 1503 – PIO III, de Sena 217. 1503-1513 – JÚLIO II, de Savona 218. 1513-1521 – LEÃO X, de Florença 219. 1521-1523 – ADRIANO VI, holandês 220. 1523-1534 – CLEMENTE VII, de Florença 221. 1534-1549 – PAULO III, de Viterbo 222. 1550-1555 – JÚLIO III, romano 223. 1555 – MARCELO II, de Montepulciano (Sena) 224. 1555-1559 – PAULO IV, de Nápoles 225. 1559-1565 – PIO IV, de Milão 226. 1566-1572 – S. PIO V, de Bosco Marengo, perto de Alexandria, Itália 227. 1572-1585 – GREGÓRIO XII, de Bolonha 228. 1585-1590 – SISTO V, de Grottammare 229. 1590 – URBANO VII, romano 230. 1590-1591 – GREGÓRIO XIV, de Cremona 231. 1591 – INOCÊNCIO IX, de Bolonha 232. 1592-1605 – CLEMENTE VIII, de Florença 233. 1605 – LEÃO XI, de Florença 234. 1605-1621 – PAULO V, romano 235. 1621-1623 – GREGÓRIO XV, de Bolonha 236. 1623-1644 – URBANO VIII, de Florença 237. 1644-1655 – INOCÊNCIO X, romano 238. 1655-1667 – ALEXANDRE VII, de Sena 239. 1667-1669 – CLEMENTE IX, de Pistóia 240. 1670-1676 – CLEMENTE X, romano 241. 1676-1689 – INOCÊNCIO XI, de Como 242. 1689-1691 – ALEXANDRE VIII, de Veneza 243. 1691-1700 – INOCÊNCIO XII, de Nápoles 244. 1700-1721 – CLEMENTE XI, de Urbino 245. 1721-1724 – INOCÊNCIO XIII, romano 246. 1724-1730 – BENTO XIII, de Bari 247. 1730-1740 – CLEMENTE XII, de Florença 248. 1740-1758 – BENTO XIV, de Bolonha 249. 1758-1769 – CLEMENTE XIII, e Veneza 250. 1769-1774 – CLEMENTE XIV, de Forli, Rímini 251. 1775-1799 – PIO VI, de Cesena 252. 1800-1823 – PIO VII, de Cesena 253. 1823-1829 – LEÃO XII, de Genga, Ancona 254. 1829-1830 – PIO VIII, de Cíngoli, Macerata 255. 1831-1846 – GREGÓRIO XVI, de Belluno 256. 1846-1878 – PIO IX, de Senigallia, Ancona 257. 1878-1903 – LEÃO XIII, de Carpineto 258. 1903-1914 – S. PIO X, de Riese, Treviso 259. 1914-1922 – BENTO XV, de Pegli, Gênova 260. 1922-1939 – PIO XI, de Désio, Milão 261. 1939-1958 – PIO XII, romano 262. 1958-1963 – JOÃO XXIII, de Sotto il Monte, Bérgamo 263. 1963-1978 – PAULO VI, de Concésio, Bréscia 264. 1978 – JOÃO PAULO I, de Canale D’Agordo*, Belluno 265. 1978-2005 – JOÃO PAULO II, de Cracóvia, Polônia 266. 2005-2013 – BENTO XVI, de Baviera, Alemanha 267. 2013-atualmente – FRANCISCO, de Buenos Aires, Argentina.
* Canale d’Agordo chamava-se, até 1964, Forno de Canale.
Nacionalidade dos Papas
Italianos (211), franceses (15), gregos (14), sírios (6), alemães (6), africanos (3), espanhois (3), dálmatas (2- iuguslavos), português (1), palestino (1), ingles (1), holandes (1), polonês (1), argentino (1).
Duração dos Pontificados
Os mais longos
Pio IX 32 anos João Paulo II 27 anos Leão XIII 25 anos Pio VI 24 anos Adriano I 23 anos Pio VII 23 anos Alexandre II 22 anos Clemente IX 21 anos Urbano VIII 21 anos S. Silvestre 21 anos S. Leão I (Magno) 21 anos S. Leão III 21 anos Pascoal II 19 anos Pio XII 19 anos Inocêncio II 18 anos João XXII 18 anos Bento XIV 18 anos Pio XI 17 anos
Os mais curtos
Estevão 3 dias Bonifácio VI 10 dias Urbano VII 15 dias Marcelo II 20 dias Teodoro II 20 dias Celestino IV 20 dias Dâmaso II 20 dias Pio XIII 26 dias Leão XI 26 dias Adriano V 28 dias João Paulo I 33 dias Gregório VIII 57 dias Inocêncio IX 62 dias Vitor III 113 dias
Número de papas por século
Século – Número de papas
I 5 II 10 III 14 IV 10 V 12 VI 13 VII 20 VIII 13 IX 20 X 23 XI 21 XII 16 XIII 17 XIV 10 XV 11 XVI 17 XVII 11 XVIII 8 XIX 6 XX 8 XXI 3
Assista também: Por que Cristo deixou o Papa?
Por que existem Papas? Por que o Papado foi instituído?
Papas que renunciaram
– Ponciano, em 235 – Celestino V, em 1294 – Gregório XII, 1415 (havia sido deposto pelo Concílio de Pisa, depois renunciou espontaneamente). – Bento XVI, 2013
Papas que foram depostos
– Silvério, em 537 – João X, em 928 – João XI, em 935 – João XII, em 963 – Bento V, em 964 – Leão VIII, em 964 – Gregório XII, deposto ilegalmente pelo Concílio de Pisa em 1409, abdicou em 1415.
– Bento IX, deposto três vezes, em 1044, 1045 e em 1047.
Papas irmãos
S. Paulo I, sucedeu em 757 ao seu irmão S. Estevão II (III). João XIX, sucedeu em 1024 ao seu irmão Bento VIII.
Papas que reeleitos 
– Bonifácio VII (antipapa), foi eleito a primeira vez em 974 e novamente eleito em 978. – Bento IX (1032 – 1044), foi reeleito depois de ter sido deposto (1045), mais tarde foi novamente deposto e novamente reeleito (1047 – 1048).
4 notes · View notes
graminhani · 2 years ago
Text
The Godfather: Part III (USA, 1990): 🙂
“Just when I thought I was out, they pull me back in.”
A saga final de Michael Corleone. Me pareceu melhor do que eu me lembrava. De fato, Sofia Coppola como atriz é uma excelente diretora.
O filme trata da sucessão no Vaticano do papa Paulo VI para João Paulo I. Este, além de ser o primeiro a escolher um nome composto, quis também ter o “primeiro” no fim do nome. Eu achava que esse “primeiro” só aparecia depois que um outro papa escolhesse o mesmo nome pela segunda vez. Afinal de contas o atual se chama apenas Francisco e não Francisco I. Por causa disso fiquei curioso e resolvi fazer meus cinco minutos de pesquisa na Wikipedia acerca de todos os papas ao longo da história.
Encontrei uma lista de 266 papas até agora de São Pedro a Francisco. O apóstolo, aliás, foi o mais longevo de todos com um papado de cerca de 37 anos (do ano 30 ao ano 67). Apenas mais um (Pio IX) passou dos 30 anos e João Paulo II vem em terceiro nessa lista com mais de 26 anos. O tempo médio de pontificado é de 7 anos e 4 meses.
81 nomes já foram utilizados pelos papas sendo que 7 deles mais de 10 vezes:
João (x21), Bento (x17), Gregório (x16), Clemente (x14), Inocêncio (x13), Leão (x13) e Pio (x12).
Na minha opinião, os 15 nomes mais diferentes já utilizados são: Adeodato, Agapito, Agatão, Aniceto, Cónon, Dâmaso, Dono, Eutiquiano, Gelásio, Hormisda, Sabiniano, Símaco, Sirício, Sisínio e Telésforo.
A numeração após os nomes nem sempre é “certinha”. No passado existiu muito a figura do antipapa que, às vezes, entrava na lista e tomava um nome. Mais tarde, em novas revisões históricas, eles foram removidos e o nome acabou vago. Isso aconteceu com Félix II, João XVI, Bonifácio VII, Bento X e Alexandre V. Houve também casos em que, por conta de um erro qualquer, alguns nomes nunca existiram. Isso aconteceu com João XX, Martinho II e Martinho III.
Por fim, você deve estar se perguntando. Se “Bento” foi usado 17 vezes e Bento X foi um antipapa, como é possível que Joseph Ratzinger tenha sido Bento XVI? Não deveria ter sido XVIII? Acontece que o papa Bento IX aparece 3 vezes na lista! Em duas oportunidades ele foi expulso do cargo e, em outra, ele vendeu sua posição.
2 notes · View notes
jacopocioni · 2 years ago
Text
Famiglia Aldobrandini
Tumblr media Tumblr media
Aldobrandini antica nobile famiglia fiorentina, trapiantata a Roma nel XVI secolo. In seguito, si chiamarono del Papa, quando Ippolito Aldobrandini da Fano, del ramo proveniente dalle Marche (dove suo padre Silvestro si trovava esiliato con sua moglie, per i suoi sentimenti antimedicei), venne eletto Pontefice nel 1592, con il nome di Clemente VIII. Nel medio Evo, questa famiglia si divise in tre rami: i Bellincioni furono molte volte eletti alle Magistrature della Repubblica Fiorentina. A Firenze ebbe notorietà con Aldobrandino (1388 - 1453, Magistrato dei Priori (1417), fu dei sedici Gonfalonieri di Compagnia dal 1422 al 1453 (Gonfaloniere di Compagnia porta bandiera della Milizia Urbana), dei Dodici Buonomini nel: 1429 – 1436 – 1436 – 1446, commissario a Montepulciano nel 1428, Gonfaloniere di Giustizia della Repubblica Fiorentina nel 1434. Ramo Aldobrandini di Lippo (forse derivati dai Bellincioni); gli Aldobrandini di Madonna dal quale discese Ippolito poi Papa Clemente VIII.  La famiglia attiva in Firenze si arricchì con il commercio. Il mercante Benci Aldobrandini sposò Giovanna “Bugiazza” nata Altoviti, chiamata così per la sua bontà e la dedizione a fare carità (in queste opere pie si unì anche il marito), si guadagnò l’appellativo di “Madonna”. La coppia da sposati, visse nelle case della famiglia in campo Corbolini (l’attuale piazza Madonna degli Aldobrandini), chiamata familiarmente dai fiorentini “Piazza Madonna”.  I due coniugi unirono le loro abitazioni e proprietà. Successivamente ampliate dai loro discendenti fino ad erigere nel XVIII secolo il Palazzo Aldobradini del Papa, ancora oggi esistente. Partigiano dei Medici, fu fra coloro che richiamarono dall’esilio Cosimo, mandatovi da Rinaldo degli Albizzi. Giovanni figlio di Aldobrandino (1422- 1481) tenne la carica di Gonfaloniere della Repubblica nel 1476, distaccatosi dall’appoggiare i Medici, fu costretto a ritirarsi dalla vita politica cittadina. Nel 1480 venne inviato come capitano alla città di Sarzana dove vi trovò la morte. Salvestro (1499 – 1558), studiò legge a Pisa, avversario dei Medici, fu fra coloro che cacciarono Ippolito e Alessandro nel 1527, dando vita all’ultima Repubblica. In quel periodo ricopri la carica di primo Cancelliere alle Riformagioni. Con la caduta della Repubblica e il ritorno dei Medici, nella persona di Alessandro primo Duca, venne arrestato e esiliato a Faenza, da lì nel 1533 venne trasferito a Bibbona, da dove riuscì a fuggire trasferendosi in un primo tempo a Rome in seguito a Napoli.
Tumblr media
Papa Clemente VIII Ippolito Aldobrandini A Napoli nel 1536, si trovava Carlo V, ospite del Viceré Don Pedro di Toledo. Si unì ad altri fuorusciti fiorentini nell’ambasceria presso l’Imperatore, per perorare le sorti della loro patria. Ma l’intento dei fiorentini non ottenne il risultato sperato, e furono costretti ancora all’esilio. Salvestro passò a Fano, Bologna, e Ferrara. In seguito, Alessandro Farnese Paolo III lo chiamò a Roma, dove in seguito fu nominato avvocato concistoriale. Ippolito suo figlio venne creato cardinale. Con l’aiuto del Farnese poté dedicarsi agli studi universitari presso le città di Padova, Perugia e Bologna. Pio V dimostrò benevolenza verso la famiglia Aldobrandini, li prese sotto la sua ala protettrice. Ippolito ebbe i titoli di: Prefetto di Castel S. Angelo, avvocato concistoriale, uditore del Camerlengo, nel 1569 uditore di Rota al posto del fratello Giovanni nominato vescovo di Imola e poi Cardinale. La nipote del cardinale Ippolito, Olimpia nata a Roma nel 1567 unica erede dei beni dei genitori Pietro Aldobrandini e Flaminia Ferracci, inquanto suo fratello Pietro venne creato cardinale dallo zio Papa Clemente VIII. Nel 1587 sposò Giovanni Francesco Aldobrandini principe di Meldola e Sarsina. Da questo matrimonio nacquero otto figli: Silvestro diventato cardinale, Margherita sposò Ranuccio Farnese IV duca di Parma e Piacenza, Elena sposò Antonio Carafa della Stadera, Giorgio principe di Meldola e Sarsina (titoli ereditati dal padre), Caterina Lesa sposò Marino Caracciolo, Ippolito cardinale, Pietro duca di Carpineto, Maria sposò Giovanni Paolo Sforza. Poi nel 1467 Olimpia sposò Camillo Pamphili. Con l’estinzione dei Pamphili beni di Margherita, passarono definitivamente ai Borghese. Con l’elezione di Ippolito a Papa, gli Aldobrandini si trasferirono definitivamente a Roma, con il dichiarato nepotismo del Pontefice, ne beneficiarono con vari titoli ecclesiastici. Per riconoscenza aggiunsero al cognome l’appellativo del Papa.
Tumblr media
Alberto Chiarugi Read the full article
2 notes · View notes
Text
Tumblr media
🟡SANT'IVOALLA SAPIENZA, CAPOLAVORO DI BORROMINI
🔹🔸La chiesa di sant’Ivo alla Sapienza è una mirabile opera di Francesco Borromini, uno degli esempi più affascinanti del barocco a Roma. L’architetto ticinese nel 1632 era stato incaricato da papa Urbano VIII di portare a compimento il complesso dove sin dal 1497 aveva sede l’Università della Sapienza, fondata nel 1303 da Bonifacio VIII. Per Borromini si trattò, dopo la chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane, del primo grande incarico pubblico, e in tale mandato fu determinante la raccomandazione del grande rivale Gian Lorenzo Bernini: un atto di benevolenza che forse derivava dalla volontà – da parte dello scultore – di continuare a servirsi dell’aiuto del Borromini come formidabile collaboratore tecnico.
🔸L’università della Sapienza era stata – fin dalle sue origini – sotto il patrocinio papale. Nel 1497 Alessandro VI aveva promosso la costruzione del Palazzo, edificio che venne poi ampliato nel 1565 per volere di Pio IV su progetto di Pirro Ligorio: un complesso a quattro ali con cortile centrale a doppia esedra, incorniciato da portici a due piani con annessa la chiesa. Nel 1579 su incarico di Gregorio XIII (e poi di Sisto V) i lavori ripresero sotto la direzione di Giacomo della Porta, che eliminò una delle due esedre previste facendo in modo che un corridoio conducesse direttamente alla chiesa, divenuta punto focale dell’intera costruzione. Sotto Paolo V i lavori furono interrotti finché nel 1628-31 il nuovo papa, Urbano VIII, promosse un ulteriore rifacimento del palazzo con la nomina nel 1632 del Borromini.
🔹L’architetto costruì la chiesa di Sant’Ivo, ultimò il palazzo e infine, dal 1659 su incarico di Alessandro VII, eresse la Biblioteca Alessandrina, rievocazione della celebre biblioteca di Alessandria d’Egitto. La chiesa del Borromini doveva sostituire la cappella universitaria fondata da Leone X e accogliere anche le funzioni solenni. Mentre l’edificio progettato dal Della Porta aveva una forma circolare con cappelle molto piccole, Borromini mantenne l’impianto centrale ma ideò una forma stellare, un unicum nella storia dell’architettura e forse l’opera più bella della sua vita.
🔸La prima difficoltà fu costituita dalla necessità di intervenire nel contesto preesistente, costruito dai suoi predecessori: l’impianto del cortile era già stato completato e parte della stessa facciata concava della chiesa era stata innalzata dal Della Porta. Borromini dovette adeguarsi a questa presenza, modificandola in parte. La costruzione ebbe inizio nel 1642, quando fu posata la prima pietra, e per ultimarla furono necessari vent’anni: nel 1660 la chiesa venne consacrata e nel 1659 fu avviata la decorazione interna. La realizzazione dell’opera fu molto travagliata, sia per i continui ripensamenti del Borromini sia a causa delle innumerevoli sollecitazioni da parte della committenza.
🔹La facciata di Sant’Ivo alla Sapienza fa da sfondo al cortile ed è la continuazione delle due ali del palazzo: i due ordini di arcate del porticato proseguono infatti lungo la facciata concava trasformandosi nelle finestre al piano superiore e, al piano inferiore, nelle finestre e nel portale centrale. Dall’attico si eleva la cupola, fiancheggiata da due “torricelli” con i monti simbolo dei Chigi (la famiglia di Alessandro VII): essa è avvolta in un tamburo esalobato scandito da lesene, a sua volta sormontato da una scalinata di dodici gradoni, al cui interno si trova la calotta: una struttura che ricorda – per l’idea del tamburo e il ricorso ai gradoni – la struttura del vicino Pantheon.
🔸Al di sopra dei gradoni si erge la lanterna, divisa da doppie colonne in sei sezioni concave, con cuspide a spirale terminante in una fiamma, a sua volta sormontata da un gruppo formato da corona, globo, colomba dei Pamphili (la famiglia di Innocenzo X, divenuto papa dopo la morte di Urbano VIII) e infine croce. Sembra che per la forma peculiare della lanterna il Borromini si sia ispirato a un modello templare antico, testimoniato ad esempio dal Tempio di Venere a Baalbek: una forma architettonica che riprende lo studio della curvatura e si apre all’esterno. L’elemento soprastante è una forma ad elica che richiama le scale a chiocciola e pare rievocare il pungiglione dell’ape, l’emblema araldico dei Barberini (la casata di Urbano VIII), che si ripete ovunque nella chiesa e nel palazzo. Quando la lanterna venne innalzata sollevò un coro di polemiche per la sua forma ardita e Borromini fu accusato di aver creato un edificio instabile: il rettore dell’Università – preoccupato dallo scalpore – chiese all’architetto di impegnarsi per quindici anni in caso di eventuali danni causati dalla sua creazione.
🔹La pianta di Sant’Ivo alla Sapienza è anch’essa del tutto originale: ha forma stellare, derivante dall’intersezione di due triangoli equilateri – che generano un esagono – su cui attestano cerchi aventi come centro i vertici e i punti di intersezione fra gli assi delle due figure. Delle sei cappelle laterali tre sono dunque semicircolari mentre le altre tre – giacenti sui vertici del triangolo – ne svelano la forma. In alzato tale geometria crea all’interno dell’edificio un’alternanza di parti concave e convesse, scandite e sottolineate da pilastri con capitelli corinzi addossati agli spigoli, che sostengono il cornicione. La parte al di sopra del cornicione – che ripete il disegno della pianta – è caratterizzata dallo slancio della cupola, che poggia direttamente sul corpo della cappella. La cupola è divisa in sei spicchi da costoloni, che salgono restringendosi sempre più fino ad unirsi alla base della lanterna, costituendo il passaggio dall’esagono della base alla forma perfetta del cerchio. In ogni spicchio si apre un finestrone e l’ascensione è scandita da otto stelle alternativamente a sei e otto punte. Al centro del lanternino è visibile la colomba circondata dai raggi dello Spirito Santo portatore di Sapienza: è uno degli innumerevoli riferimenti del Borromini alla Sapienza e alla simbologia religiosa che vi è correlata.
🔸La decorazione interna è essenziale, in un particolare tono di bianco arricchito da elementi a stucco (oltre alle stelle, i monti emblema dei Chigi) e in oro. L’unica nota di colore è costituita dalla pala dell’altare maggiore, opera di Pietro da Cortona, rappresentante Sant’Ivo che si costituisce avvocato dei poveri. Lo splendido pavimento bicromo in marmo bianco e nero, dal disegno geometrico, fu l’ultimo elemento ad essere apposto.
🔹Con il completamento della chiesa fu portata a termine anche la costruzione del Palazzo, con la realizzazione delle facciate su piazza Sant’Eustachio e via dei Canestrari e, da ultima, l’edificazione della Biblioteca Alessandrina: i lavori iniziarono nel 1659 e si protrassero ben oltre la morte del Borromini.
🟨fonte: Viaggiatrice curiosa
🟦foto: Sant'Ivo alla Sapienza
✅@Roma: capitale d’arte di bellezza e di cultura
#roma #church
2 notes · View notes
vecchiorovere · 1 month ago
Text
Tumblr media
TUTTI A PARLARE DI PONTE MILVIO... MA CONOSCI LA SUA STORIA?
Fu costruito nel 109 a.C. dal Censore Marco Emilio Scauro e, pur essendo stato edificato “extra urbem”, ossia al di fuori delle mura della città, ha sempre ricoperto un ruolo determinante in virtù della sua posizione strategica tra le importanti vie consolari Flaminia, Cassia, Clodia e Veientana.
Chiamato in origine “Mulvius”, nome che probabilmente gli deriva dalla famiglia Mulvia che lo avrebbe commissionato, fu nel Medioevo denominato, secondo un uso popolare, “Mole” o “Mollo”. Quest’ultimo nome sarebbe stato attribuito a causa del crollo di un’arcata centrale e della successiva collocazione temporanea di una passerella di legno che oscillava al passaggio.
Nel 312 d.C., su Ponte Milvio si consumò la famosa battaglia tra l’imperatore Costantino e Massenzio. Oggi, dell’antico ponte romano rimangono soltanto le tre arcate centrali.
Nel Medioevo, il ponte subì ulteriori danneggiamenti a cui, nel 1429, Papa Martino V cercò di ovviare affidando i lavori di restauro all’architetto Francesco di Gennazzano.
Nel 1805, Papa Pio VII commissionò nuovi lavori di restauro al grande architetto Giuseppe Valadier che ne progettò il riassetto, sostituendo i ponti levatoi ed edificando a nord del ponte una porta fortificata, la famosa torre in stile neoclassico, oggi conosciuta con il nome di Torretta Valadier.
Nel 1849, Garibaldi fece saltare il ponte per rallentare le truppe francesi. Nel 1850, Papa Pio IX lo fece restaurare.
Da allora, il ponte ha subito diversi rimaneggiamenti fino ad assumere la sua funzione attuale di passaggio pedonale.
Nel 2021, ACEA, a cui già si devono gli apparati luci di piazza del Campidoglio, del Castello di Santa Severa, del Tempio Maggiore di Roma, di Castel Sant’Angelo, del Colosseo, di Santa Maria in Trastevere e del Pantheon, ha dotato la Torretta Valadier di una nuova illuminazione artistica che, attraverso 16 proiettori a Ledposizionati a risparmio energetico, ne esalta le forme e la splendida architettura.
0 notes
todademariablog · 2 months ago
Text
7 de outubro: memória de Nossa Senhora do Rosário.
Tumblr media
Nossa Senhora do Rosário e a Batalha de Lepanto
A festa de Nossa Senhora do Rosário, celebrada hoje, 7 de outubro, foi instituída pelo Papa São Pio V após a histórica vitória das forças católicas sobre os turcos otomanos.
Após a queda dos impérios Bizantino, Persa e Egípcio, além das nações do norte da África, os turcos avançavam em direção à Europa, com o objetivo de subjugar os países católicos. Um dos sultões chegou a declarar que cavalgaria até a Basílica de São Pedro, em Roma.
Para deter essa ameaça, as forças católicas, incluindo o Reino de Espanha, a República de Veneza e os Estados Pontifícios, uniram-se sob a Santa Liga, liderada por Dom João de Áustria, e partiram para o confronto decisivo no Mar Mediterrâneo, próximo à costa da Grécia, em Lepanto.
Mesmo em desvantagem numérica, as tropas católicas conquistaram uma vitória retumbante, atribuída à intercessão de Nossa Senhora. Durante a batalha, São Pio V pediu que toda a cristandade rezasse o Rosário e realizasse procissões. Até os próprios turcos relataram ter visto uma Senhora no céu, o que os levou a acreditar que não poderiam vencer.
Após a vitória que impediu o avanço islâmico sobre a Europa, São Pio V instituiu a festa do Santo Rosário e acrescentou o título "Auxílio dos Cristãos" à ladainha de Nossa Senhora.
1 note · View note
aki1975 · 10 days ago
Text
Tumblr media
Ascoli - Piazza del Popolo - XIII sec.
Gli acquedotti e le vie hanno rappresentato sia all’epoca dei Romani che a quella dei Papi le arterie che collegavano Roma ai suoi possedimenti. L’acqua, il sale e le merci, fra le quali il marmo travertino, affluivano per creare la Città Eterna.
Conquistata nel 289 a. C., Ascoli è posta sulla Via Salaria ed ha protettore un vescovo cristiano, Emidio, martirizzato da Diocleziano.
Fu conquistata dai Longobardi e dominata dai Franchi finché nel 1185 divenne Comune: le 100 torri gentilizie furono smantellate da Federico II e dal figlio Manfredi. Sotto la protezione della Santa Sede riacquistò poi autonomia e si governò grazie ai Capitani del Popolo.
Visitata da San Francesco, nel 1288 ebbe un suo concittadino eletto Papa, Niccolò IV anche se nel 1348 subì il dominio dei Malatesta e le lotte tra bande e potenti famiglie: per questo nel 1502 si assoggettò ai Papi da cui ricevette protezione e difesa.
Fra questi da Paolo III Farnese a cui è dedicata la statua del Palazzo dei Capitani del Popolo e dal marchigiano Sisto V eletto Papa nel 1585, il pontefice che fece erigere l’Aqua Felix, il primo acquedotto costruito dopo la caduta dell’Impero Romano.
Una cronologia essenziale del Papato di quel periodo è la seguente:
1492 - 1503 Rodrigo Borgia Papa Alessandro VI
1503 - 1503 Pio III
1503 - 1513 Giulio II Della Rovere. Guidò la Lega di Cambrai che sconfisse i Veneziani ad Agnadello (1509) ed affidò a Raffaello le Stanze Vaticane (1511) e a Michelangelo la volta della Cappella Sistina (1512).
1513 - 1521 Giovanni di Lorenzo de’ Medici Papa Leone X. Nel 1517 Lutero affisse le sue tesi a Wittenberg
1522 - 1523 Adriano VI
1523 - 1534 Giulio di Giuliano de’ Medici Papa Clemente VII. Dovette fronteggiare la Riforma luterana, contrastare Carlo V fino a subire il Sacco di Roma (1527) e a incoronarlo imperatore (1530) oltre allo Scisma anglicano (1534).
1534 - 1549 Paolo III Farnese, fratello dell’amante di Papa Borgia Giulia, già legato pontificio nelle Marche e vescovo a Parma. Commissionò a Michelangelo il Giudizio Universale (1534), scomunicò Enrico VIII (1538), autorizzò la fondazione dei Gesuiti (1540), sottomise Perugia dove edificò la Rocca Paolina (1543), iniziò il Concilio di Trento (1545) e creò per il figlio Pier Luigi il Ducato di Parma e Piacenza (1545).
1550 - 1555 Giulio III
1555 - 1559 Paolo IV Carafa. Osteggiò la Pace di Augusta di Carlo V (“cuius regio eius religio”) e nominò Michele Ghislieri Grande Inquisitore.
1559 - 1565 Pio IV
1566 - 1572 Michele Ghislieri Papa Pio V. Fondò il Collegio omonimo a Pavia, elev�� Cosimo I Granduca di Toscana per la lotta contro gli ugonotti che quest’ultimo condusse in Francia (1569), scomunicò Elisabetta d’Inghilterra (1570), promosse la coalizione che sconfisse gli Ottomani a Lepanto (1571).
Successivamente la valle del Tronto è stata per secoli il confine fra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie fino all’Unità d’Italia.
0 notes
painossodeus · 2 months ago
Text
Bem-aventurada Virgem Maria do Rosário
A devoção à Bem-aventurada Virgem Maria do Rosário é uma prática de fé profundamente enraizada e repleta de simbolismo. Instituída no século 16 pelo papa São Pio V, essa memória litúrgica convida os fiéis a meditar sobre os mistérios que envolvem as alegrias, a luz, as dores e a glória de Maria e seu filho, Jesus. O rosário, definido pelo papa São Paulo VI como “um resumo de todo o Evangelho“, é…
0 notes
uniquetyphoonmiracle · 3 months ago
Text
Relanzan en cine ROCKY IVan o la de EEUU vs URSS entre ROCKY "BALBOA" [=conquistador Español de AME_RICA de 1er apellido NUÑEZ DE..] e IVAN DRAGO =Bestia del APOCALIPSIS y en Portugues DRAGAO=Estadio del OPORTO [ o equipo en el que le dio el INFARTO el dia del TRABAJADOR de 2019 a CASILLAS=localidad junto al CRISTO de MURCIA o MONTE_AGUDO..cuando compartía vestuario con Oliver TORRES del que me encontré pegatina en la tienda que había de LUZ MADRID en calle ALCALA y ahora solo queda la de la calle VIRGEN DE LA PAZ junto al restaurant CHINO "PALACIO IMPERIAL" donde celebre mi 45 cumple y que hace Esquina con calle VIRGEN DE LA ALEGRIA tras salir a correr desde calle MADRE DE DIOS con avda PIO XII o desde el ALCAMPO porque desde ahí vi pasar en mayo 2003 a JUAN PABLO II ir al NUNCIO a descansar antes de reunirse con los jóvenes en AERODROMO de 4 VIENTOS] ..que cruze por debajo en Agosto 2020 o me lo salte en mi HARLEY para ir a NAZARETH y ver su MONSTRUOSA OLA desde el FUERTE SAN MIGUEL ARCANGEL.
..Oliver TORRES ha sido traspasado a los RAYADOS [=LOCOS] de MONTERREY famoso por su cerro de LAS MITRAS [=GORROS DEL PAPA] y a donde iba a ir [tengo el billete de bus aun postergado un año] desde CORPUS CHRISTI [TEXAS]
Por cierto..en OPORTO me hospede en un HOSTEL de un UKRANIANO junto a una CASA DE PUTAS [las podías ver desde la entrada sentadas con la puerta abierta] y Oliver TORRES nacio en NAVAL_MORAL de la MATA [dirección postal de la Central nuclear de ALMARAZ y donde me cruze el BUS de la Selección ESPAÑOLA para jugar un amistoso contra ANDO+zORRA en EXTREMADURA en junio]
Y a mi padre por un cumple le regale un PACK con los 4 primeras pelis de ROCKY en VHS y no le hizo mucha ILUSION y en ROCKY V sale el hijo de Stallone que murió de forma inesperada tras hacer de THE MAFIOSO en PROMESAS ESCRITAS EN EL AGUA.=NO EASY WAY OUT
Se me olvidó DESTACAR que el día de mi 45 cumple fue el ACCIDENTE DEL CHAPEOCENSE y tras cenar en el PALACIO IMPERIAL continue hasta mi casa dando una vuelta a la pista de atletismo frente a ES_TU_DIOS 360 donde fotografie a Pablo ALBORAN [bisnieto de ALMIRANTE SUBLEVADO al que FRANCO HIZO MARQUES DE ALBORAN a título POSTUMO..]..cuando entrenaba para hacer el CAMINO DEL ROCIO desde la pintada MONEY HAVING SEX con dibujo del Cigarrillo post_coital de JESSICA DIAMOND en el patio del PADRE NUESTRO del monasterio de SANTA MARIA DE LAS CUEVAS en Avda AME_RICO VESPUCIO de la ISLA DE LA CARTUJA [SEVILLA] donde toco VIRGINIA MAESTRO como telonera de XOEL LOPEZ del grupo DE LUXE [=CD LOS JOVENES MUEREN ANTES DE TIEMPO con VIRGIN Records]..dedicada al malogrado PEGASITO [promesa de atletismo muerto de cáncer con 23 años]..para a continuacion fotografiar SOLO QUIERO TU DINERO en la IGLESIA NUESTRA SEÑORA DE LAS AME_RICAS del barrio de la PIOVERA donde vivía LUZ CASAL PAZ y donde me fotografie con Fernando ROMAY [viniendo de fotografiar TORRES BLANCAS=UNA Y GRIS por presupuesto.. en calle CORAZON DE MARIA,2 frente donde estaba incendiado ROCK OLA durante actuación de LA SANTA SEDE tras mi año 13 o 29_11_84] frente colegio SANTA MARIA DE LA HISPANIDAD ..encontrándome 2 semanas después o junio 2020 en la calle MADRE DE DIOS el TULIPERO de VIRGINIA que apadrino ROMAY y que ARRASO la FILOMENA ..meses despues
Por cierto..en ROCKY IV es cuando mata IVAN DRAGO a APOLLO [=Dios romano de la LUZ y la Verdad] CREED [CREDO O FE y grupo que lanzo:
My Own Prison, 1997 álbum #22 Estados Unidos, #78 Australia.
Human Clay, 1999 álbum #1 Estados Unidos, #29 Reino Unido, #3 Australia.
Weathered, 2001 álbum #1 Estados Unidos, #48 Reino Unido, #8 Australia.
Full Circle, 2009.
youtube
youtube
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Tumblr media
0 notes
cooperatoresveritatisinfo · 9 months ago
Text
San Pio V scomunica e depone Elisabetta I con “Regnans in excelsis”
Ringraziando RS qui, volentieri pubblichiamo e condividiamo. Il 25 febbraio 1570 Papa san Pio V pubblica la bolla “Regnans in excelsis”. “… Sorretti dunque da quella Autorità che volle collocarci, sebbene impari rispetto a tanto onere, su questo supremo trono di giustizia, nella pienezza della potestà apostolica, dichiariamo la predetta Elisabetta eretica e fautrice di eretici, e dichiariamo…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes