#Neurologia Italia
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Roma. Crescono i Casi di Demenza in Italia: Attenzione ai Sintomi e Speranza nei Nuovi Trattamenti
Con oltre un milione di italiani affetti da demenza e 600-700mila da Alzheimer, gli esperti avvertono sui campanelli d'allarme e sulle nuove terapie che potrebbero rallentare la malattia.
Con oltre un milione di italiani affetti da demenza e 600-700mila da Alzheimer, gli esperti avvertono sui campanelli d’allarme e sulle nuove terapie che potrebbero rallentare la malattia. Roma, 11 novembre 2024 – In Italia, il numero di persone affette da demenza continua a crescere in maniera preoccupante. Secondo recenti dati, si stima che oltre un milione di italiani siano colpiti da demenza,…
#Alessandria today#Alzheimer#amiloide Alzheimer#Annachiara Cagnin#anticorpi monoclonali Alzheimer#aumento casi Alzheimer#biomarcatori Alzheimer#campanelli allarme demenza#centri Alzheimer Italia#cura Alzheimer#decadimento cognitivo#demenza in Italia#demenza Italia 2024#demenza progressione#diagnosi biologica#diagnosi precoce Alzheimer#esperti Alzheimer#fattori rischio Alzheimer#Google News#importanza stile vita#invecchiamento popolazione#italianewsmedia.com#Laura Bonanni#malattie neurodegenerative#Neurologia Italia#novità Alzheimer#nuove terapie Alzheimer#nuovi trattamenti demenza#Pier Carlo Lava#popolazione invecchiamento
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ARRIVA LA PRIMA TERAPIA PER LA SLA CHE SI SCIOGLIE IN BOCCA
È stata approvata ed è ora disponibile in Italia la prima formulazione orodispersibile dell’unica molecola finora approvata per rallentare la progressione della Sclerosi Laterale Amiotrofica, il riluzolo.
Prodotta dall’azienda italiana Zambon, è una sottile pellicola da sciogliere sopra la lingua senza necessità di acqua né di sforzo muscolare, che favorisce il mantenimento dell’autonomia di chi vive con Sclerosi Laterale Amiotrofica e migliora l’aderenza terapeutica anche in caso di disfagia, la difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi che colpisce 8 pazienti di SLA su 10. “La disfagia condiziona la vita delle persone con la SLA: alle ripercussioni psicologiche e sociali del non poter più mangiare come un tempo, si aggiungono anche quelle sull’aderenza al trattamento. I dati di un’indagine europea mostrano che la difficoltà di deglutire abbia portato a rinunciare o a ritardare l’assunzione della terapia quotidiana. È quindi chiara la portata della formulazione orodispersibile di riluzolo potrà favorire l’assunzione della terapia – evitando di dover frantumare le compresse e rischiando quindi una perdita di principio attivo – con effetti positivi sia sull’aderenza al trattamento, sia sull’autonomia dei pazienti” commenta il Professore Adriano Chiò, Direttore della Neurologia della Città della Salute e della Scienza di Torino.
In Europa e in Italia il riluzolo è oggi l’unico farmaco approvato per la SLA. Agisce sul glutammato, un messaggero chimico del cervello e del midollo spinale che causa la distruzione delle cellule nervose se presente in quantità eccessiva. ___________________
Fonte: Zambon; Adnkronos; foto di Fernanda Latronico
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Concorso Dirigenti Medici in Neurologia all'Ospedale Garibaldi di Catania: Scadenza per le domande il 14 Aprile
L'Azienda Ospedaliera Garibaldi di Catania ha bandito un concorso pubblico, per titoli ed esami, per coprire due posizioni di dirigente medico nella disciplina della neurologia. Le domande di partecipazione devono essere inviate entro il prossimo 14 aprile. Requisiti Essenziali e Specifici I candidati devono soddisfare una serie di requisiti per poter partecipare al concorso. Tra i requisiti essenziali, si richiede la cittadinanza italiana o di un Paese dell'Unione europea, con alcune eccezioni specificate dalla legge. È necessaria anche l'idoneità fisica per l'impiego, che verrà valutata dall'Azienda ospedaliera prima dell'assunzione. Per quanto riguarda i requisiti specifici, i candidati devono possedere una laurea in medicina e chirurgia, oltre alla specializzazione in neurologia o in una disciplina affine riconosciuta dalle disposizioni ministeriali. È richiesta anche l'iscrizione all'albo dell'ordine dei medici-chirurghi, sia in Italia che all'estero, secondo le normative vigenti. Le Prove d'Esame Il concorso prevede tre prove d'esame. La prova scritta si basa su un caso clinico simulato o su argomenti pertinenti alla neurologia, mentre la prova pratica valuta le competenze tecniche e manuali specifiche della disciplina. Entrambe le prove devono essere superate con un voto di almeno 21 su 30. La prova orale verte sulle materie inerenti alla disciplina oggetto del concorso. Modalità di Presentazione delle Domande Le domande di partecipazione devono essere inviate esclusivamente in modalità telematica, tramite l'applicazione informatica dedicata disponibile sul sito web dell'Azienda ospedaliera Garibaldi di Catania all'indirizzo https://concorsi.ao-garibaldi.ct.it. È fondamentale rispettare la scadenza del 14 aprile per la presentazione delle domande. Questo concorso rappresenta un'opportunità importante per i professionisti medici interessati a lavorare nell'ambito della neurologia presso l'Ospedale Garibaldi di Catania. Read the full article
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Usa, la nuova moda è andare a letto presto. L’esperto: “L’ideale è dormire sette-otto ore per notte. Di più è rischioso”
Liborio Parrino è il direttore della neurologia dell’ospedale di Parma e il responsabile del centro di medicina del sonno. Anche in Italia i giovani vanno a letto più presto di un tempo? «Durante la pandemia le persone andavano a letto prima, poi c’è stato un periodo nel quale si è ricominciato ad uscire, a stare fuori come per recuperare compulsivamente i mesi di limitazioni. Oggi forse quella…
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#aggiornamenti da Italia e Mondo#Mmondo#Mmondo tutte le notizie#mmondo tutte le notizie sempre aggiornate#mondo tutte le notizie
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Sicilia, la Regione seleziona medici stranieri: pubblicato avviso. Schifani: «Misura straordinaria per garantire diritto alla salute»
Sicilia, la Regione seleziona medici stranieri: pubblicato avviso. Schifani: «Misura straordinaria per garantire diritto alla salute». La Regione Siciliana pronta a reclutare medici stranieri per far fronte alle carenze di personale del sistema sanitario regionale. L’assessorato regionale alla Salute ha pubblicato, infatti, un avviso pubblico "aperto" (cioè senza scadenza) rivolto ai medici sia di Paesi dell’Unione europea che di provenienza extracomunitaria. «L’obiettivo del mio governo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani - è garantire il diritto alla salute a tutti i siciliani. Per questo, stiamo percorrendo tutte le strade possibili, utilizzando gli strumenti straordinari messi a disposizione dallo Stato per colmare i vuoti di organico che esistono in Sicilia, come in tutta Italia. Servono però anche provvedimenti di carattere strutturale e per questo già da tempo ho avviato un dialogo con il ministro alla Salute per rivedere il numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in Medicina». L’avviso pubblico, predisposto dal dirigente generale del dipartimento regionale della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, e firmato dall’assessore regionale Giovanna Volo, prevede l’assunzione di medici nelle aree di Medicina d'emergenza e urgenza, Anestesia e rianimazione, Chirurgia generale, Medicina interna, Gastroenterologia, Ortopedia e traumatologia, Pediatria, Neurologia con stroke unit, Cardiologia, Psichiatria, Urologia, Ostetricia e ginecologia. Le istanze saranno inserite secondo l'ordine cronologico di arrivo e valutate con cadenza almeno quindicinale da una Commissione che verrà costituita con un provvedimento dal dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica. I medici saranno assunti dopo un colloquio e una valutazione della coerenza dei curricula rispetto alle necessità del sistema sanitario. Una misura straordinaria sulla quale la Regione punta per affrontare le criticità dell’Isola in diversi settori sanitari, che permetterà di ridurre il ricorso alle costose esternalizzazioni. Il fabbisogno di personale ammonta a 1.494 unità. Nelle Asp mancano: 174 medici ad Agrigento, 154 a Caltanissetta, 159 a Catania, 116 a Enna, 169 a Messina, 210 a Palermo, 96 a Ragusa, 87 a Siracusa e 201 a Trapani. Nelle aziende ospedaliere la carenza è di 57 medici al Policlinico di Catania, a Messina 15 all’ospedale Papardo e 17 al Policlinico, a Palermo 33 all’ospedale Cervello e 6 all’Arnas Civico. Per quanto riguarda la suddivisione per discipline mancano 127 specialisti in Cardiologia, 92 in Chirurgia generale, 39 in Gastroenterologia, 94 in Ginecologia e ostetricia, 302 in Emergenza-urgenza, 152 in Medicina interna, 52 Neurologia con stroke, 93 in Ortopedia e traumatologia, 31 in Pediatria, 324 in Anestesia e rianimazione, 144 in Psichiatria e 44 in Urologia. L'avviso è pubblicato sul portale web della Regione Siciliana al link: www.regione.sicilia.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Lettera ad un amico
di ENRICO IENGO ♦ Caro Helmi, ti scrivo dopo tanti, troppi anni di silenzio fra noi. Eravamo insieme alla scuola di specializzazione in Neurologia nei primi anni 80. Tu venivi da Hebron, una città dell’attuale Cisgiordania. Eri in Italia grazie ad un accordo fra il nostro Paese e il governo palestinese che consentiva ad un certo numero di medici palestinesi di accedere alle scuole di…
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FINITO!!!!! Ci sono voluti 18 mesi di lavoro, 300 tra testi e articoli consultati, 60 immagini di lavori commentati per spiegare il metodo, con contenuti ipertestuali in realtà aumentata, e, soprattutto, 20 anni di ricerca e una quantità enorme di entusiasmo per ciascuna delle 540 pagine di cui è composto per la prima stesura definitiva del nostro ultimo libro 👇 L’INTELLIGENZA EMOTIVA Perché è così importante, come può essere sviluppata, dove si applica. [Gli autori] Diego Centonze, neurologo, psichiatra, professore ordinario di neurologia dell’Università di Roma Tor Vergata, preside della facoltà di psicologia dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno, co-direttore della scuola di specializzazione in psicoterapia Psicomed. Raffaela D’Alterio, psicologa, pedagogista clinico, danzamovimentoterapeuta, direttrice dell’istituto di Arti Terapie di Lecce, educatrice professionale esperta in disabilità, mediatrice penale, autrice di testi scolastici per la formazione all’intelligenza emotiva degli insegnanti. Stefano Centonze, formatore, autore, editore, arti terapeuta, studioso e ricercatore in tema di creatività, emozioni e crescita personale, ideatore del metodo autobiografico creativo per l’intelligenza emotiva, fondatore e direttore del network Artedo tra scuole di arti terapie e della scuola per facilitatori, coach e formatori in intelligenza emotiva. ===================== Uscita: 15 Febbraio 2023; Prima presentazione ufficiale: Trento, 12 Marzo 2023; Copyright: Edizioni Circolo Virtuoso, Lecce. ===================== #IntelligenzaEmotiva #MetodoAutobiograficoCreativo #StefanoCentonze #RaffaelaDalterio #DiegoCentonze ===================== Immagine di copertina in bozza. (presso Artedo - Arti Terapie Italia) https://www.instagram.com/p/CmzW0tDKLLk/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Il medico dell'anima: Giuseppe Calligaris e le sue ricerche
Il medico dell’anima: Giuseppe Calligaris e le sue ricerche
Se non hai mai sentito il nome di Giuseppe Calligaris non ti devi stupire. Nonostante alcuni dei volumi da lui scritti siano stati testi universitario per un lungo periodo di tempo, e benché scienziati statunitensi e russi si siano molto interessati alle sue ricerche, in Italia è rimasto per lo più negletto per decine di anni. Questo medico, specializzato in neurologia, condusse per buona parte…
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#chiaroveggenza#dermografia#Giuseppe Calligaris#metapsichica#neurologia#pelle#registri dell&039;akasha
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Buongiorno Doc! Una curiosità : ci sono effetti collaterali nell'assorbimento di acido ialuronico da parte dei tessuti? Tipo il rinofiller o il filler alle labbra, che ti iniettano quella roba dentro. O del butolino ad esempio.
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Intanto stai parlando di due cose completamente differenti: il ‘filling’ (riempimento) viene eseguito iniettando una sostanza (filler) nella cute o nel sottocute che gonfierà e distenderà tessuti, per un tempo propozionale alla capacità dell’organismo di assorbire e degradare tale sostanza (collagene e acido ialuronico a veloce assorbimento, acido poliattico e coaptite a lungo assorbimento, metilmetacrilati e poli-alchil/acril-ammide per quelli non riassorbibili).
Tecnicamente, in Italia (e in UE) sono vietati preparati che non siano a base di collagene e acido ialuronico -- sostanze già presenti nella cute e nelle articolazioni e quindi a veloce riassorbimento -- il rischio nell’utilizzo dei quali è principalmente correlato alla sterilità della manovra (infezioni) e alla bravura dell’operatore (reazione cutanee antiestetiche per sito incongruo).
Il cosiddetto Botulino -- in realtà tossina botulinica -- è una sostanza paralizzante secreta dal Clostridium botulini, quel famigerato batterio che si sviluppa nelle conserve alimentari poco acide o poco salate e che ogni anno ammazza per paralisi respiratoria qualche imprudente, e di cui, a dosi controllate, si sfrutta la capacità di inibire la secrezione di acetilcolina, un neurotrasmettitore ‘eccitatorio’ sulla contrazione muscolare.
Grazie a queste microiniezioni nel volto, alcuni gruppi muscolari sottili si rilassano e le relative rughe d’espressione scompaiono. In passato la tossina botulinica veniva utilizzata in ambito neurologico per paralizzare e detendere muscoli spastici (collo torto, capo iperflesso etc...) ma da qualche anno è stato approvato per l’uso estetico di cui sopra.
Anche in questo caso gli effetti collaterali sono dose-dipendente e relativi alla bravura dell’operatore ma in letteratura i casi di blocco nervoso di nervi cranici (reversibile) o di facies amimica sono stati rari e in seguito a non comuni errori madornali.
Ah... per operatore si intende sempre un medico specialista in medicina estetica, dermatologia o, meglio di tutti, neurologia.
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**** A FECHA ACTUAL LA DEUDA DE ALLIANZ A/28007748 RECONOCIMIENTO DE DEUDA HUELLA DIGITAL SACRA PESAN 25 ORDENES DE DETENCION ARRESTO BUSQUEDA CAPTURA DE 5 JUZGADOS DE OVIEDO.. REOS MAYOR GRADO PERMANENTES.. 32 C.P. LECRIM 282 SERIE LECRIM 440.1 442 LECRIM 591 LEY 1/2.000****LA DEUDA CON TONI ARIAS DNI/CIF-10.583.288-E C/FÉLIX ARAMBURU Nº8 2º A OVIEDO-33007 A FECHA ACTUAL LIQUIDO SUPERA LOS 6.000 MILLONES DE EUR.I.I SACROS VALOR NOTARIAL FISCAL LABORAL SON MAS DE 400 POLIZAS ALLIANZ A/28007748 DE MAS DE 40 AÑOS.. DAÑOS AGRAVANTES NOTARIAS DEL ESTADO..OM3525145 AR +OL4409662 AR LUCRO CESANTE TRAMOS.IRPF (0) IRPF (0) IRPF (0). 1º DOLO FISCALES Y PERITOS DEL ESTADO OBLIGADOS LECRIM 777 ART. 299 303 304 457 458... *** EJECUTORIA 821/08 INSTR. Nº3 OVIEDO “OCTUBRE”..PREVIAS SUMARIO.. DAÑOS AGRAVANTES ETC... FISCALES OBLIGADOS SR HEVIA SRA PILAR ARIAS SRA HELENA ARRIETA... PERITOS DEL ESTASDO SR NOVAL MAS DE 20 PERITOS... ETC...OBLIGADOS OBLIGADOS POR EL ESTADO ESTADO ESPAÑOL.. ORDEN U-3511008 1ºINST. Nº9 845/846-011 LEY 30/1.992 ART. 71 LEC /LECRIM LECRIM 591 LEY 1/2.000.AL DIA DESDE OCTUBRE DEL 018 CAUCION FIANZA E-37431-012 BCOS OBLIGADOS.. POR EL ESTADO CEE SON 20 DIAS LLEVAN MAS DE 6 AÑOS... **** EJECUTORIA 821/08 INSTR. Nº3 OVIEDO *** OCTUBRE**** SON MAS DE 17 MILLONES EUR.I.I DIA***** ****CHEQUE NOMINAL A D. ANTONIO J. ARIAS RODRIGUEZ DNI/CIF-10.583.288-E C/FÉLIX ARAMBURU Nº8 2º A OVIEDO.. COSTAS A PARTE LO ESTIPULADO POR ACTUACION PROFESIONAL.. RA... P1 P2 CTA TGSS 533000 Nº20195330000001870 (29/01/2.019) METG33000100 AR ... 1º QUINQUENIOS.. RA 2º PENSION PREJUBILACION DESDE 012 SACRA DICTAMENES FACULTATIVOS ONCOLOGIA NEUROLOGIA ETC.. 011 SIN REVOCACION DE AUDIENCIA R A Y PENSION JUBILACION ANTICIPADA DESDE ABRIL 017 SACRA CARACTER RETROACTIVO SENT. 33/012 SÚPLICA SIN REVOCACION DE AUD. Y DE LOS CONVENIOS LABORALES Y FISCALES “SACRAS”.. RA 3º LIQUIDO PAGO AUTOMATICO ETC.. TODO ASEGURADO SERV. JURIDICOS FINANCIEROS SEGUROS.. 8/EN/08 USA ITALY SPAIN.. PALACIO MORATALLA.. JARDIN ALJABARAS... AVALES DEPOSITOS TODO ASGURADO REOSEMONT MIAMI VILÑLA ANA ISABEL ETC.. NOTARIAS JUZGADOS..**** AL BMBERO TORERO DEL GRADO DE INCONSCIENCIA BOMBERO TORERO**** EN USA CORRO PAGA EL ESTADO CUHLO BOMBERO DELITOS CONTRA EL ESTADO.. ESTAN INVITADOS LOS AMERICANOS ITALIANOS A CORRER... TODOS LOS GASTOS QUE TENGAN.. **** NADA MAS QUE ACABES CON EL MONEDERO DEL PARQUE PRINCIPÀDO*** DELITOS CONTRA EL ESTADO EN MAYOR GRADO REINC. MAYORGRADO CARGOS MAYOR GRADO HUELLAS DIGITALES TODAS.. RECONOCIMIENTO DE DEUDA.. ETC. CHULO 1º DOLO CELEBRACION VISTA PENAL FISQUI... TIENE A ILMA MARTA GUTIERREZ JUEZ ADJUNTA PENAL CHULA...VEA QUE MIERDA DE PÙEBLO.. SONDE PUEBLO Y CANTAN CELEBRACION VISTA PENAL ESPOSADOS SALA CARCEL VILLABONA ETC.. TONI ESNº1 CRIMINOLOGIA DIRECCION EMPRESA ESTAN CORRIENDO CHULO BOMBERO ENUSA ITALIA.. GASTOS DEPOSITOS AVALES ... BOMBERILLO TORERO POLI DE PUEBLO ETC
#EL MULTIMILLONARIO TONI ARIAS#EL MULTIMILLONARIO TONI ARIAS VON HOHENZOLLERN DNI/CIF-10.583.288-E USA D ANTONIO J.ARIAS RODRIGUEZ DNI/CIF-10.583.288-E SPAIN CUADRA ARIAS#FECHA ACTUAL SUPERA LOS 6.000 MILLONES EUR.I.I AL DIA DESDE OCTUBRE 17 MILLONES EUR.I.I SACROS NOTARIAS ESTADO OM3525145 AR+OL4409662 AR RA+
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LOGOPEDISTA:QUANDO È NECESSARIO ANDARCI?
Se la tua erre è arrotata, per esempio, significa che non riesci a far vibrare la punta della lingua contro il palato.
Lo specialista, con esercizi mirati, ti aiuterà a posizionarla nel modo corretto: per esempio, con uno stuzzicadenti in bocca, dovrai ripetere alcune
parole che contengono le consonanti tr di treno e str di astronomo.
Se, invece, non riesci bene a pronunciare la esse o la zeta, significa che non riesci a formare con la lingua il canale attraverso cui spingere l’aria verso l’esterno.
In questo caso il logopedista ti aiuterà ad allenare la lingua a formare questo canale. Quindi, ti eserciterairipetendo delle sequenze di parole dove la esse precede la t e la d e quindi, la b e la m.
Molti bambini, poi, soffrono sempre più spesso di deglutizione infantile, soprattutto per aver portato per troppo tempo il ciuccio. Questo difetto consiste nell’avere una lingua poco tonica che, anzichè rimanere a contatto con il palato, rimane adagiata sulla mandibola inferiore.
Questo difetto porta a una cattiva respirazione e masticazione e provoca uno scorretto allineamento dei denti. Per correggere questo difetto è necessario fare degli esercizi per rinforzare la lingua e per imparare a deglutire nel modo corretto.
Se il tuo problema è la tachilalìa, invece, cioè un modo di parlare velocissimo che ti porta a mangiare le parole e che, spesso, è associato all’ansia, all’inizio sono necessari esercizi di rilassamento. Quindi si passa alla lettura lenta e veloce, per esempio, di filastrocche, per acquisire il senso del ritmo e imparare a scandire meglio le lettere.
Tutte queste cure richiedono da dieci a venti sedute logopediche, ma anche molti esercizi da fare a casa
A chi rivolgersi nei disturbi del linguaggio? Difficoltà da trattare subito.
Un problema, quando si soffre di disturbi del linguaggio, è che non sempre si ricorre subito al logopedista, anche perchè la professione è ancora relativamente poco conosciuta.
Tanto è vero che molti pediatri ignorano che cosa sia il ritardo evolutivo semplice del linguaggio, un disturbo che, se viene affrontato subito, tende a guarire dopo un periodo abbastanza breve di trattamenti. Mentre, se viene trascurato, quando il bambino inizia a frequentare la scuola elementare può avere difficoltà di apprendimento che, spesso, viene diagnosticata, erroneamente, come dislessia.
Nell’età evolutiva il disturbo più frequente ( colpisce circa il 5-7% dei bambini in età prescolare) è proprio il ritardo del linguaggio. Non è causato da una malattia, ma può avere pesanti conseguenze sull’apprendimento scolastico. Tuttavia, pochi sanno che può essere diagnosticato dai tre anni. E, in alcuni casi, prima: genitori e pediatri, infatti, possono rendersi conto già a 24 mesi dei suoi segnali, come un lessico povero, inferiore a 50 parole. Intorno ai 36 mesi, il 30% circa dei bambini si normalizza. Se questo non succede, invece, un intervento logopedico precoce può guarire in fretta questo disturbo>>.
Senti chi (non) parla.
Per fare conoscere i vantaggi di un ricorso precoce a questo professionista, che per molti bambini e adulti può significare un recupero pieno del linguaggio e dell’inserimento sociale, il Cplol (Comité permanent de liason des orthophonistes/ logopedes de l’Union Européenne) e la Fli (Federazione logopedisti italiani) hanno promosso la Giornata europea della logopedia ( che si è tenuta lo scorso 6 marzo con lo slogan Senti chi (non) parla). I temi centrali della Giornata sono stati, soprattutto, le malattia neurologiche dovute a traumi cranici, ictus e malattie degenerative.
E che possono causare afasia ( cioè mancanza del linguaggio) , disprassia ( disturbi motori nell’articolazione della parola ) e disfagia (alterazione della deglutizione).
<< In particolare, in Italia il numero di persone che sono diventate afasiche in seguito a malattie cerebrovascolari si aggira intorno alle 150 mila>>, spiega Anna Basso, neuropsicologa clinica presso l’Istituto di Neurologia dell’Università di Milano emassima esperta di afasia in Italia.
<< L’afasia è più frequente di altre malattie molto più conosciute, come la sclerosi multipla o il Parkinson. Ma non se ne parla, è un disturbo pressochè ignoto. Questo silenzio è in parte spiegabile se si pensa che gli afasici sono colpiti proprio nella loro capacità di esprimersi. Queste persone scompaiono perchè non sanno raccontare cos’è la loro malattia e non sono più in grado di interagire con i propri familiari e di reinserirsi al lavoro.
Spesso, infatti, vengono escluse o si autoescludono dal proprio ambiente, rimanendo isolate nel silenzio e nella sofferenza. Ma l’afasia, se presa in tempo, si può migliorare. E numerosi studi sperimentali hanno dimostrato che l’unico trattamento efficace, anche se a volte non è del tutto risolutivo, è proprio quello logopedico. Una ricerca condotta sui servizi di riabilitazione in Italia, invece, purtroppo ha messo in evidenza che molto raramente il servizio offerto risponde alle richieste necessarie per ottenere un risultato soddisfacente>>.
Gli anziani che non sanno più comunicare.
Nel nostro Paese il 18% della popolazione supera i 65 anni di età, mentre gli over 80 rappresentano il 4,3% (nel 2050 dovrebbero arrivare al 14,2%).
Invecchiare non è una malattia. Ma la vera sfida del nostro millennio è quella di mantenere negli anni una buona qualità della vita. Negli anziani, invece, oltre ai problemi legati alle malattie neurodegenerative e cardiovascolari, possono comparire le comunicopatie: cioè, quei disturbi della comunicazione non causati da una malattia vera e propria, ma da una situazione di isolamento sociale ( come avviene, spesso, nelle case di riposo).
Se l’anziano ha scarsi stimoli e motivazione a parlare con gli altri, infatti, impoverisce sempre di più il suo linguaggio e le sue capacità di ragionamento. In una spirale che, se non viene interrotta dal logopedista, può essere senza fine.
PROBLEMI DI LINGUAGGIO DISFONIE- ROTACISMO...
Informazioni:
Centro Psicologico-Logopedico a Milano
Responsabile Dott.ssa Anna La Guzza
Cell.33311842704
Mail: [email protected]
www.centroamamente.it
www.centropsicologicomilano.it
https://centrologopediamilano.blogspot.com/2018/09/cosa-fa-il-logopedista.html
Silvia Pigorini
https://logopediaunipa.wordpress.com/2008/09/30/quando-le-parole-non-ti-vengono/
#rotacismo#esercizi di logopedia#logopedista milano#disturbi del linguaggio#dislalie#balbuzie#deglutizione atipica
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La sinistra che fa la destra: A Roma e Milano dotata di pistola Taser i vigili - Osservatorio Repressione
consigli comunali di Roma e Milano hanno deciso di dotare le rispettive Polizie municipali dell’arma elettrica
di Patrizio Gonnella – presidente di Antigone
La pistola Taser è un’arma, che la storia insegna essere alternativa alle mani nude e non alle armi da fuoco. Non spara pallottole ma scariche elettriche. Scariche che possono fare molto male e talvolta anche ammazzare. I Ministri degli Interni Minniti e Salvini hanno importato l’uso di quest’arma in Italia mettendola, non senza problemi di funzionamento, a disposizione delle forze di Polizia, dopo una sperimentazione di cui poco sappiamo. In una sorta di onda dal cattivo sapore populista, nei giorni scorsi, i consigli comunali di Roma e Milano hanno deciso di dotare le rispettive Polizie municipali della pistola elettrica. Decisione grave per almeno tre ordini di motivi che attengono ai campi della salute, della sicurezza e della politica.
Partiamo dalla salute. Sulle pagine di questo giornale nel 2018 avevamo raccontato una delle tante storie di morte da Taser. Natasha McKenna aveva 37 anni e soffriva di schizofrenia e di disturbo bipolare. Era detenuta in un carcere della Virginia. Pesava 60 kg e non una tonnellata. Non voleva essere trasferita dalla sua cella. Le guardie non usarono le mani nude ma spararono una scarica elettrica. Perse subito conoscenza e morì cinque giorni dopo, anche a causa della scossa elettrica. La rivista Neurologia Italiana, nel 2018, riporta, uno studio dell’Australasian Military Medicine Association che afferma che «sia improprio definire questi strumenti armi non letali…una singola scarica può disabilitare un’intera gamba per un po’ di tempo, una seconda fa crollare a terra chi è colpito e una della durata di cinque secondi lo mette Ko per un quarto d’ora agendo sulla funzionalità cardio-respiratoria. L’esposizione a scariche elettriche provoca notoriamente anche danni collaterali di tipo neurologico».
Fa impressione leggere quali sono alcuni dei rischi neurologici, che aumentano in persone già compromesse: danno ischemico da progressiva occlusione microvasale; alterazioni delle proteine e/o del Dna intracellulare; morte improvvisa in corso di crisi epilettica. Il Taser fa anche male al cuore come certificato dall’American Heart Association. Lo shock da Taser può produrre arresto cardiaco. Inoltre non è chiaro se possa determinare la morte del feto se la scarica colpisce la mamma. L’agenzia Reuters e Amnesty International hanno raccontato centinaia di morti da Taser negli Usa, molti dei quali con disabilità psichiatriche. Sono loro le prime vittime da Taser. Manca in Italia un’indagine medica indipendente, non commissionata dalle aziende produttrici.
Più brevemente vediamo gli altri due motivi che dovrebbero spingere i sindaci Gualtieri e Sala a dire no al Taser per la Polizia municipale. Per ciò che riguarda la sicurezza, attenzione a non trasformare il Corpo di Polizia locale nel quarto Corpo che deve occuparsi di ordine pubblico, dopo la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Guardia di Finanza. Non è la sua vocazione che invece è nell’essere di supporto al funzionamento delle nostre città, coerentemente con le funzioni che ha un Sindaco, nel nome di un’idea di prossimità che deve ispirare fiducia e non paura. Quello della Polizia locale non è un corpo addestrato a fare ordine pubblico, a usare armi potenzialmente letali. Non è protetto a sopportarne le conseguenze risarcitorie. Per motivi ancora più articolati netto deve essere il no alla dotazione di armi elettriche nelle mani della Polizia Penitenziaria. La vita carceraria ne sarebbe stravolta.
Infine, vi sono argomenti politici. La Lega esulta a Milano perché ha spaccato la maggioranza del Sindaco Sala e perché ha convinto pezzi del Partito democratico a votare a favore dell’uso della pistola, nonostante un precedente ordine del giorno contrario del 2019. Fratelli d’Italia e la Lista Calenda esultano a Roma perché grazie a loro finalmente i vigili disporranno della pistola elettrica. Noi ci auguriamo che le Giunte e i Sindaci di Roma e Milano diano conto alla cittadinanza del loro no alla proliferazione delle armi in città e usino quei fondi per il welfare cittadino. La storia ci ha insegnato che non si conquista consenso nello spazio progressista inseguendo politiche populiste securitarie.
da il manifesto
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La Regione Lombardia finanzierá progetti di ricerca biomedica per oltre 11milioni di euro.
La Regione Lombardia finanzierá progetti di ricerca biomedica per oltre 11milioni di euro. Oltre 11 milioni di euro per finanziare progetti di ricerca biomedica che aiutino a comprendere i processi patologici alla base delle malattie e le ricadute diagnostiche e terapeutiche nell'ambito della Medicina di precisione. È la dotazione del bando 'Early Career Award' gestito della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica riservato a giovani ricercatori presentato questa mattina alla presenza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e dell'assessore alla Ricerca, Innovazione e Università, Alessandro Fermi. "La Lombardia anche attraverso il lavoro della Fondazione, punta dunque 'forte' sulla Medicina di precisione come strumento per porre sempre più l'individuo e i suoi fabbisogni al centro delle cure e sulla ricerca per combattere malattie rare, cancro e la resistenza antibiotica" ha esordito Fontana. "Crediamo molto nel promuovere, nel settore delle Scienze della Vita, la ricerca scientifica e sanitaria, nel sostenere la ricerca applicata e lo sviluppo sperimentale, l'innovazione e la divulgazione dei risultati della ricerca. Per questo stanziamo 11.140.800 euro per investire in progetti cui risultati siano trasferibili, nel medio periodo, ai pazienti e ai servizi sanitari sul territorio lombardo. In questo modo vogliamo valorizzare il capitale umano non solo per consolidare l'eccellenza scientifica della Lombardia in Italia e in Europa, ma anche per contrastare la fuga dei cervelli" ha detto Fermi, poi ha aggiunto, "Ancora una volta la strategia e la volontà della Lombardia è quella di promuovere le competenze e le abilità dei nostri giovani ricercatori cercando di metterli nelle giuste condizioni per dare forma e contenuto alle proprie iniziative. In questo modo favoriamo anche la crescita e lo sviluppo del sistema sanitario regionale, che necessita di nuove leve e di forze pronte a dare un cambio di passo ad un settore chiamato anno dopo anno a innovarsi e a prestare sempre più attenzione alla ricerca e ai risultati a essa legati". I progetti dovranno afferire alle seguenti specialità: - Cardiovascolare, con particolare attenzione all'arresto cardiaco extra-ospedaliero e alla malattia coronarica aterosclerotica; - Oncologia, con focus su sviluppo di terapie cellulari in ambito oncologico e onco-ematologico e di terapie e approcci diagnostici basati su principi di medicina nucleare; - Neurologia, con focus su innovazione diagnostica e terapeutica nel trattamento delle malattie neuromuscolari e radicali liberi, stress ossidativo e danno neurologico; - Malattie rare, con progetti dedicati a percorsi diagnostici precoci, terapie cellulari, e innovazioni chirurgiche per la cura di malattie genetiche rare dell'età pediatrica e/o adulta e Screening neonatale. SOGGETTI BENEFICIARI - Possono beneficiare dei contributi Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST), Agenzie di Tutela della Salute (ATS), Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) di diritto pubblico e privato, Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) e giovani ricercatori affiliati a Università o Organismi di Ricerca (deve essere convenzionato e svolgere il progetto per almeno 16 ore/settimana presso ASST, ATS, IRCCS o AREU). REQUISITI - La sede operativa deve essere attiva in Lombardia alla data di presentazione della domanda e i ricercatori devono avere massimo 40 anni. DOTAZIONE FINANZIARIA - Come detto, la dotazione finanziaria è di 11.140.800 euro e l'importo finanziabile pari a 500.000 euro per progetto. Il budget di ogni annualità non potrà superare il 40% del totale richiesto. Il finanziamento è pari al 100% delle spese ammissibili e il contributo a fondo perduto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La Brescia di Paolo VI ricorda la profezia di Humanae Vitae
Il cardinale Willem Eijk, monsignor Livio Melina, Massimo Gandolfini, Raffaella Pingitore, Costanza Miriano sono tra i relatori dell'importante convegno che si svolgerà a Brescia sabato 9 giugno su "Humanae Vitae - La verità che risplende".
di Valerio Pece (05-06-2018)
“Humanae vitae – La verità che risplende”, a Brescia il 9 giugno, si pone come un convegno importantissimo, sia per il tema (la generazione della vita, la paternità responsabile e l’intimità coniugale continuano a interrogare Chiesa e mondo); sia per i relatori (diversi e internazionali, ecclesiastici e scienziati), e sia per l’ormai imminente canonizzazione di Paolo VI, fissata da Papa Francesco per il prossimo 14 ottobre. A 50 anni esatti dall’osteggiatissima enciclica di Papa Montini sembra essere arrivato il momento di fare luce, anche a costo di aprire vecchie ferite tra le fila di un cattolicesimo progressista, da sempre restìo a contemplare la visione profetica del Papa bresciano in tema di sessualità.
Eppure l’HV si collocherebbe proprio “a sinistra”. Ad affermarlo è monsignor Guido Mazzotta, relatore della causa di canonizzazione di Papa Montini e decano della facoltà di Filosofia alla Pontificia Università Urbaniana. In una recente intervista, ricordando come nel ‘68 fosse studente alla Sapienza, mons. Mazzotta arriva a dire: «Prima che il movimento studentesco venisse egemonizzato dalla sinistra, eravamo anti ogni cosa e avevamo visto nell'appassionata difesa del carattere umano dei riti coniugali quasi un’opposizione alla società che pretendeva di meccanizzare tutto». Per continuare così: «Il rapporto erotico tra uomo e donna trascende e non può ridursi a un caso della meccanica. Fu una visione profetica, e la profezia non viene capita. Il carattere umano del rapporto veniva salvaguardato dalla Humanae Vitae». Un’enciclica – conclude dunque il monsignore che ha lavorato alla "positio" di Montini fin dal 1999 – che «paradossalmente era più a sinistra di ogni sinistra».
Appare questo il paradigma corretto per inquadrare l’enciclica montiniana, mentre altra e combattutissima, purtroppo, in questi 5 decenni è stata la sua “fortuna”. Se infatti per il teologo svizzero Romano Amerio l’Humanae vitae è stato «l’atto più importante del suo pontificato» (così scrive in Iota unum), per l’allora arcivescovo di Torino, card. Michele Pellegrino, l’enciclica di Paolo VI è stata invece «una delle tragedie della storia pontificia». Senza pensare – lo apprendiamo dal documentatissimo Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta (Lindau) dello storico Roberto de Mattei – a quell’appello del New York Times uscito pochi giorni dopo la pubblicazione dell’HV e firmato da 200 teologi, che invitava i cattolici a disubbidire al Papa e che molto inequivocabilmente portava questo titolo: “Contro l’enciclica di Papa Paolo”.
Ecco perché la prima preoccupazione del Convegno bresciano del 9 giugno (qui il teaser) sarà quella di ribadire il magistero insegnato da Paolo VI. La domanda che si metterà a fuoco può così sintetizzarsi: quell’HV che nel ‘68 fu tanto avversata, alla luce di quanto è accaduto dal punto di vista antropologico all’uomo di oggi, può dirsi finalmente compresa? Può essere unanimemente riconosciuta la profondità profetica di Papa Montini? Con negli occhi le macerie attuali e nel cuore le parole potenti che Paolo VI indirizzava agli sposi («Ad essi il Signore affida il compito di rendere visibile agli uomini la santità e la soavità della legge che unisce l’amore vicendevole degli sposi con la loro cooperazione all’amore di Dio autore della vita umana», Hv 25) c’è ancora nella Chiesa chi rifiuta la promozione di una visione della sessualità alternativa rispetto alla mentalità contraccettiva dominante? Queste domande spiegano perché le molte realtà che hanno promosso il Convegno, raccolte sotto la sigla “Amici di Paolo VI”, abbiano puntato anche sulla presenza dei giovani: è soprattutto a loro che è rivolta la bellezza dell’enciclica, e a loro spetta di toccare con mano la profonda verità in essa contenuta.
Ecco allora che l’ospite più illustre sarà l’arcivescovo di Utrecht, card. Willem Eijk, medico, poi sacerdote, poi professore di filosofia, infine pastore e principe della Chiesa. Se nei giorni passati il mondo ha conosciuto il coraggio del card. Eijk (tra pochi a stigmatizzare la pretesa della Conferenza episcopale tedesca sull’intercomunione cattolici-protestanti), va premesso che le parole chiare che il cardinale spenderà sull’HV non sono soltanto figlie di consolidati studi in campo bioetico, ma anche, e forse soprattutto, della sua lunga esperienza pastorale nella iper-progressista società olandese, da decenni terreno sempre più compromesso dal punto di vista morale. A patrocinare il magistero montiniano sulla vita interverranno anche mons. Livio Melina, già preside dell'Istituto Giovanni Paolo II, esperto di morale familiare e di bioetica, e don Giorgio Comini, responsabile dell'Ufficio diocesano per la Famiglia di Brescia.
Dopo il Magistero, sarà la Scienza il secondo ambito di cui il Convegno si interesserà, e lo farà nella precisa ottica di sottolineare le conferme che la medicina ha fornito alla “profezia” di Paolo VI. Risulta infatti stupefacente quanto gli ultimi 50 anni di ricerche scientifiche confermino una morale che all’epoca sembrò azzardata e medicalmente fragile. Biologia, neurologia, ginecologia: tutto muove a conferma della stessa tesi. Massimo Gandolfini, neurochirurgo e leader pro-family porterà la sua doppia esperienza di dottore e di sostenitore di una nuova cultura della famiglia. Lo farà insieme a Renzo Puccetti, autore de I veleni della contraccezione (ESD-Edizioni Studio Domenicano), libro in cui il bioeticista toscano racconta, dati alla mano, di come la pillola contraccettiva, oltre a rompere l’unità della dottrina cristiana, abbia rivoluzionato la società e sconvolto gli equilibri demografici.
Colei, però, che più di tutti potrebbe indurre il neo-ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana – ufficialmente invitato – ad assistere al Convegno (gli organizzatori sono in attesa di una sua conferma) è Raffaella Pingitore, il medico più esperto di naprotecnologia in Italia. Il nome della tecnica, “cattolicamente corretta”, deriva dall’inglese “natural procreation technology” (tecnologia della procreazione naturale) ed ha un tasso di riuscita – per percentuali di nascite da coppie che seguono i trattamenti – pari addirittura al doppio di quello della fecondazione assistita. Malgrado i successi e i numeri parlino chiaro, e malgrado i costi siano 10 volte minori di quelli della fecondazione assistita, la Pingitore rivelerà come la “napro”, oltre ad essere (comprensibilmente) boicottata dalle milionarie “lobby della provetta”, risulti ancora ignorata dal Servizio sanitario nazionale. Eufemisticamente una stranezza per un paese, l’Italia, in gravissima crisi demografica.
Nel pomeriggio l’ultima tavola rotonda sarà tenuta dai “Testimoni”, perché ciò che è insegnato dalla Chiesa e dimostrato dalla Scienza si riflette con fecondità nel fluire della vita concreta. Costanza Miriano terrà una relazione dal titolo “Il centuplo quaggiù”, seguita poi dal tutor Teen STAR don Marco Begato che relazionerà sulle nuove sfide educative in ambito affettivo-sessuale. Interverranno infine le referenti bresciane INER, della Confederazione italiana dei centri per la regolazione naturale della fertilità, per parlare di un tema quasi sconosciuto eppure ricchissimo a livello sia scientifico che antropologico: l’impatto dei metodi naturali di pianificazione familiare sulla coppia.
Sarà un convegno aperto a studiosi, movimenti, famiglie e giovani; un’occasione per celebrare la memoria del papa bresciano nel suo intervento più coraggioso e urgente. L’evento si svolgerà per tutta la giornata – dalle 9.30 alle 18.00 – nell’auditorium bresciano di San Barnaba, in Corso Magenta 4 (biglietteria aperta dalle 8.30). Per prenotarsi, e quindi essere certi del posto, è necessario registrarsi dal sito del Convegno: www.amicipaoloVI.it.
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Nella trasformazione dello spazio l’opera architettonica mostra anche la necessità di approfondire le modalità in cui l’uomo affronta le sue esperienze e i suoi desideri vivendo l’ambiente costruito. All’interno della progettazione architettonica si rende quindi necessario tenere in considerazione diverse teorie psicologiche, tra cui quella della prossemica e la teoria dei colori. Il ruolo dell’insula ⬇️ Gli studi che fanno capo al neurobiologo A.D. “Budd” Craig hanno evidenziato l’attivazione della corteccia insulare destra in situazioni o ambienti stimolanti e della corteccia insulare sinistra in situazioni tranquille. Fonte: https://psycommunity.it/articoli_scientifici/psicologia-architettura/ 🌺 ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER : Riceverai novità e curiosità di Psicologia 🌺➡️ Link in Bio - sezione sito web @psicologadonatellavalsi #arte #lanimafaarte #artecontemporaneo #arteurbana #architetturadesign #architetturainterni #architetturadelpaesaggio #architetturasostenibile #architetturaurbana #bioarchitettura #neuroscience #neuroscienze #scienzadellecostruzioni #scienze #mentecorpo #curiosità #psicologiapassione #psicologaroma #studiodipsicologia #psicologiaitalia #insula #neurologia #statimentali #coloridellanatura #colori #emozionepura #intensaemozione #newsletter #benesserecorpo #benessereolistico (presso Italia) https://www.instagram.com/p/CBQL5oiFWrk/?igshid=s9x47wlxeqq7
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Violenza contro le donne
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Violenza contro le donne
Nel periodo di quarantena sono aumentati i casi di violenza sulle donne ma quanti ne parlano? argomento passato in seconda fila, Noi ritorniamo ad affrontarlo
In molti paesi, gli effetti “collaterali” del lockdown sono spaventosi: in Tunisia, dal 22 marzo al 3 maggio, sono stati segnalati 6.693 casi di violenze contro le donne. A darne notizia il ministro tunisino della Donna, della Famiglia, dell’Infanzia e delle persone anziane, Asma Shiri. In poco più di un mese, al nuovo numero verde per le segnalazioni 1.899 sono arrivate 1.347 denunce di violenze di tipo fisico, 1.462 per violenze morali, 329 sessuali, 763 economiche, 15 istituzionali e 1.624 verbali. A queste si aggiungono 448 segnalazioni riguardanti bambini. Numeri preoccupanti. per diversi motivi. Innanzitutto per il ristretto lasso di tempo cui si riferiscono (solo un mese e mezzo). Poi per il fatto che rappresentano una percentuale altissima rispetto a molti altri paesi (anche africani). Da ultimo, ma non meno importante, perché i casi denunciati fanno pensare ad un sommerso molto più profondo (come purtroppo avviene anche in Italia, dove spesso il numero dei casi di violenze denunciati sono solo una minima parte del totale delle violenze subite dalle donne).
Fino al 2017, in Tunisia non esisteva una legge sulle violenze domestiche. A luglio di quell’anno, il Parlamento approvò all’unanimità la legge per porre fine alle violenze contro le donne. Una decisione non da poco e dovuta, forse, anche al numero di rappresentati di sesso femminile presenti in Parlamento (in Tunisia, le donne occupano circa un terzo dei seggi, una percentuale tra le più alte in tutto il mondo arabo).
Questa legge, composta da 43 articoli in cinque capitoli, fu una vera rivoluzione non solo in termini di prevenzione e contrasto delle violenze di genere, ma anche per l’uguaglianza di genere: problema ben lontano dall’essere risolto in molti paesi arabi nonostante le linee guida fornite dalle Nazioni Unite e da molti anni (dal 2010)
Nei giorni scorsi, si è tenuta la prima riunione del Comitato di riflessione sull’elaborazione dei programmi a favore delle donne per ridurre le conseguenze dell’impatto da corona virus, un gruppo di lavoro fortemente voluto dal ministro Asma Shiri che include esperti e specialisti in sociologia, psicologia, infanzia, scienze della comunicazione, statistica, economia, finanza e neurologia. Purtroppo, dai dati che sono emersi, il cambiamento non è ancora avvenuto e solo in parte è stato possibile fermare i casi di violenza contro le donne.
Casi come quello di pochi mesi fa. Vittima una ragazza tunisina (che ha chiesto di non pubblicare il suo nome temendo di avere conseguenze!). A Tunisi erano già in atto le misure per l’emergenza corona virus. Questo non le ha impedito di raggiungere un traguardo difficile per molte donne nel suo paese e in molti paesi arabi: conseguire una laurea. Lei si è laureata (in civiltà, letteratura e lingua italiana) e ha anche trovato subito un lavoro (altro limite per molte donne). Un pomeriggio, poco prima dell’ora del coprifuoco introdotto proprio a causa dell’epidemia, mentre stava rientrando a casa, ha incontrato due persone, un uomo e una donna che, con uno stratagemma e tanta premeditazione, l’hanno portata in una strada isolata. Da qui è stata trascinata a forza in un edificio abbandonato. Per scappare, la ragazza si è lanciata dal secondo piano del palazzo. Cadendo si è fratturata due vertebre. É stata raggiunta dai rapitori e riportata nell’edificio da cui era fuggita. Qui è stata ripetutamente violentata e picchiata da criminali incuranti del fatto che aveva la schiena spezzata. Il giorno dopo è stata liberata (altre donne vittime di violenze non sono state altrettanto fortunate) ed è riuscita a chiedere aiuto. Portata in ospedale ha scoperto che le fratture alle vertebre le avevano lesionato il midollo: è stata operata d’urgenza ma sono poche le speranze che possa tornare a camminare .
In molti paesi (non solo in Tunisia) l’aumento delle violenze nei confronti di donne e bambini è uno degli effetti peggiori della pandemia in atto. É la prova, se mai ce ne fosse bisogno, che in tempi di incertezza economica e di instabilità sociale, gli abusi domestici e le violenze aumentano. A ribadirlo, pochi giorni fa, Claire Barnett, responsabile nel Regno Unito di UN Women, l’Organizzazione delle Nazioni Unite dedicata alla parità di genere e all’emancipazione delle donne: esistono “prove evidenti” che “quando le comunità subiscono ulteriori stress, i tassi di violenza aumentano”. In alcuni paesi, si cerca di far fronte a queste violenze come si può: in Spagna, ad esempio, il ministero della Giustizia ha incluso i tribunali che si occupano di violenza di genere tra quelli che continueranno a essere operativi, anche durante il lock down, per “garantire l’emanazione di ordini di protezione e di eventuali misure precauzionali in materia di violenza contro donne e minori”. La chiusura in casa hanno reso difficile per molte donne fuggire dai propri violentatori e ha scoraggiato molte di loro dal denunciarli. Anche in Italia. A confermarlo il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella, capo del pool fasce deboli di Milano: “Dopo le 20 di sera c’è poca gente in strada e questo è rischioso”. “La convivenza forzata con i compagni, mariti e con i figli, in questo periodo, scoraggiano le donne dal telefonare o recarsi personalmente dalle forze dell’ordine”.
In Tunisia, la situazione è più grave. Nonostante sia in assoluto il paese con la legislazione più avanzata in materia, tra i paesi arabi e maghrebini, dalle statistiche emerge che una donna su due (47,6%) è stata aggredita fisicamente o moralmente almeno una volta nella vita. E oltre il 70% delle donne aggredite ha dichiarato di non sapere dove denunciare i fatti o se è opportuno farlo (dati OMS).
Secondo l’OMS, circa 1 su 3 (35%) delle donne in tutto il mondo ha subito violenze fisiche e/o sessuali da parte di partner intimi o violenza sessuale da “non partner” durante la propria vita. A livello globale, il 38% degli omicidi di donne è commesso da un partner intimo. E, sempre secondo l’OMS, situazioni di conflitto, post conflitto o isolamento (come quello in atto a causa del corona virus) possono esacerbare le violenze, sia da parte dei partner che dei “non partner”. In modo particolare contro le donne.
#CAlessandro Mauceri#Coronavirus#COVID-19#effetti del lockdown#impatto da corona virus#Violenza contro le donne#violenze di genere#violenze domestiche
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