#Milano poesia
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Il sentiero della speranza e della memoria in "Il Sentiero" di Antonia Pozzi. Recensione di Alessandria today
Una riflessione poetica sulla vita, i ricordi e l’infanzia
Una riflessione poetica sulla vita, i ricordi e l’infanzia. “Il Sentiero” è una delle poesie più evocative della poetessa italiana Antonia Pozzi, scritta il 30 gennaio 1935. Attraverso immagini delicate, la Pozzi esplora il tema della memoria e del ritorno alla semplicità della vita, delineando un percorso intimo tra le speranze del passato e la realtà del presente. La poesia racconta un viaggio…
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Domani alle ore 18.00 alla Fondazione Mudima, presentazione di “Gli anni di milano-poesia” di Eugenio Gazzola via Tadino 26, Milano. Insieme all’autore intervengono Biagio Cepollaro, Marilina Ciaco e Barbara Anceschi cliccare per ingrandire
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Sono venuta a te con il velo della mia carne pusillanime fino alla croce e ho stampato dentro i tuoi flutti la processione delle mie barche: è un porto la mente dove il coraggio s’affloscia di fronte al sogghigno e dopo la barriera è così incerta di tale destino che le maghe, i foschi gineprai del mio tutto, << i canti di Maldoror >>, e la tua angelica forma, fanno tutt’uno dentro il germe dell’arte: ma a noi questo è segreto.
#La volpe e il sipario#alda merini#Alda Merini#poesia#poesie#(Milano 1931-2009)#citazioni#citazione#amore#frasi
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Il gioco dell’angelo
“Ha una brutta faccia.” Sentenziò.“Indigestione” Replicai.“Di cosa?”“Di realtà.”Carlos Ruiz Zafón
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"Fellini Dream": il genio visionario di Fellini in scena al Teatro Menotti di Milano
Dal 26 novembre al 1° dicembre, la Compagnia NoGravity celebra l'universo onirico del grande regista italiano con uno spettacolo unico.
Dal 26 novembre al 1° dicembre, la Compagnia NoGravity celebra l’universo onirico del grande regista italiano con uno spettacolo unico. Milano, Teatro Menotti – Dal 26 novembre al 1° dicembre, il palcoscenico del Teatro Menotti ospita la prima milanese di “Fellini Dream”, una produzione della Compagnia NoGravity che rende omaggio all’immaginario senza tempo del celebre regista Federico Fellini.…
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venerdì 8 novembre, roma, università la sapienza: seminario su massimo ferretti
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che fatica essere tristi d'estate.
piove polvere dai cieli di milano, troppo carichi di un malessere intrinseco che prende il colore grigio che ti lascia l'afa intorno e non ti fa respirare.
che fatica essere tristi d'estate.
e quando ti dicono "scrivi cose profonde solo quando stai male altrimenti non ci riesci e non sai che dire" e credo che un po' abbiano ragione. se non sei pervaso dalla tristezza o dalla malinconia o da tutte quelle emozioni troppo forti da saperle gestire, non si sa che dire. sai che a stare bene troppo tempo ci si ammala e che la felicità è una droga più forte di quelle che prendi per non impazzire.
che fatica essere tristi d'estate.
fossi Patrizia Cavalli ci avrei scritto una bellissima poesia. dai cieli di milano cade una pioggia più fitta, le foglie degli alberi, la mia voglia di vivere. c'è un vento che fa volare via quel briciolo di serenità. la mia ragazza mi appoggia la testa sul braccio e piange. è stata una brutta giornata.
che fatica essere tristi d'estate.
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Cini Boeri architetto e designer
a cura di Cecilia Avogadro
SivanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2004, 168 pagine,168 ill., 16,8x24cm, Brossura con alette, ISBN 9788882156404
euro 90,00
email if you want to buy [email protected]
Il volume è la prima monografia esaustiva dell’opera dell’architetto e designer Cini Boeri. Pubblicazione non convenzionale, il libro ospita un’ampia intervista, nella quale l’architetto racconta la sua vita in modo asciutto, generoso e autoironico, dall’infanzia nella Milano degli anni venti, ricordando la guerra, gli studi e le prime esperienze di lavoro fino alla libera professione, passando per il ‘68, e senza mai dimenticare la famiglia, la politica, la poesia e l’arte. Segue, nel volume, un apparato scientifico composto da un saggio di Cecilia Avogadro, una raccolta di testi di e su Cini Boeri, il regesto delle opere e la bibliografia. I progetti di Cini Boeri hanno sempre convinto per la loro geometria familiare e per i materiali raffinati. Uniti a una forma dettata dalla funzione, essi rappresentano una sintesi tra sensualità ed efficienza.
19/04/24
#Cini Boeri#architetto e designer#rare books#Cecilia Avogadro#design books#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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«Je suis une force du Passé
Tout mon amour va à la tradition
Je viens des ruines, des églises,
Des retables d’autel, des villages
Oubliés des Apennins et des Préalpes
Où mes frères ont vécu.
J’erre sur la Tuscolana comme un fou,
Sur l’Appia comme un chien sans maître.
Ou je regarde les crépuscules, les matins
Sur Rome, sur la Ciociaria, sur le monde,
Comme les premiers actes de la Posthistoire,
Auxquels j’assiste par privilège d’état civil,
Du bord extrême de quelque époque
Ensevelie. Il est monstrueux celui
Qui est né des entrailles d’une femme morte.
Et moi je rôde, fœtus adulte,
Plus moderne que n’importe quel moderne
Pour chercher des frères qui ne sont plus. »
Poesia in forma di rosa, Garzanti, Milano 1964
"I am a force of the Past
All my love goes to tradition
I come from the ruins, churches,
Altarpieces, villages
Forgotten of the Apennines and the Pre-Alps
Where my brothers lived.
I rom on the Tuscolana like crazy,
On the Appia like a dog without a master.
Or I watch the twilight, the mornings
On Rome, on the Ciociaria, on the world,
Like the first acts of Posthistory,
Which I attend by civil status privilege,
From the extreme edge of some era
Ensevelie He is monstrous that
Who was born from the bowels of a dead woman.
And I'm prowling, adult fetus,
More modern than any modern
To look for brothers who are no longer. ”
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Io G. G. sono nato e vivo a Milano
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Mi scusi Presidente
Non è per colpa mia
Ma questa nostra Patria
Non so che cosa sia
Può darsi che mi sbagli
Che sia una bella idea
Ma temo che diventi
Una brutta poesia
....
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
....
Questo bel Paese
Pieno di poesia
Ha tante pretese
Ma nel nostro mondo occidentale
È la periferia
Mi scusi Presidente
Ma questo nostro Stato
Che voi rappresentate
Mi sembra un po' sfasciato
E' anche troppo chiaro
Agli occhi della gente
Che tutto è calcolato
E non funziona niente
Sarà che gli italiani
Per lunga tradizione
Son troppo appassionati
Di ogni discussione
Persino in parlamento
C'è un'aria incandescente
Si scannano su tutto
E poi non cambia niente
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Mi scusi Presidente
Dovete convenire
Che i limiti che abbiamo
Ce li dobbiamo dire
Ma a parte il disfattismo
Noi siamo quel che siamo
E abbiamo anche un passato
Che non dimentichiamo
Mi scusi Presidente
Ma forse noi italiani
Per gli altri siamo solo
Spaghetti e mandolini
Allora qui mi incazzo
Son fiero e me ne vanto
Gli sbatto sulla faccia
Cos'è il Rinascimento
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Questo bel Paese
Forse è poco saggio
Ha le idee confuse
Ma se fossi nato in altri luoghi
Poteva andarmi peggio
...
Giorgio Gaber
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oggi, 22 novembre, a roma, presso la fondazione baruchello: "carte e memoria. gli archivi d'autore: storie, fisionomia, tutela"
Fondazione Baruchello presenta: Carte e memoria. Gli archivi d’autore: storie, fisionomie, tutela Convegno a cura di Cetta Petrollo Pagliarani Interventi di: Cecilia Bello Minciacchi, Luca Cadioli, Gabriele Capone, Benedetta Carpi De Resmini, Giuseppe Garrera, Stefano Ghidinelli, Alessandra Grandelis, Federico Milone, Silvia Moretti, Elio Pecora, Nadja Perilli, Carlo Alberto Sitta, Nicoletta…
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#Alessandra Grandelis#archivi#archivio#Archivio Achille Perilli#Archivio Biblioteca Totiana#Archivio del Fondo Elio Pagliarani#Archivio del Laboratorio di poesia di Modena#Archivio del Novecento dell’Università La Sapienza di Roma#Archivio Elio Pecora#Archivio Tomaso Binga#Associazione Letteraria e Premio Nazionale Elio Pagliarani#Benedetta Carpi De Resmini#Carla Subrizi#Carlo Alberto Sitta#Cecilia Bello Minciacchi#Centro Apice dell’Università di Milano#Centro Manoscritti dell’Università di Pavia#Direzione generale Educazione#Elio Pecora#Federico Milone#Fondazione Baruchello#Fondo Alberto Moravia#Gabriele Capone#Giuseppe Garrera#Libreria antiquaria Pontremoli#Luca Cadioli#Ministero della Cultura#Nadja Perilli#Nicoletta Trotta#ricerca e istituti culturali
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Come un cane sbandato
in cerca di pace
ho girato il mondo.
Molti cuori
hanno accompagnato
a tratti il mio cammino.
Quasi questa mia malinconia
fosse una calamita
e i miei occhi uno specchio
in cui ritrovarsi.
Non ho molto da lasciarvi
amici cari
qualche fotografia
qualche poesia...
L’eredità di un sognatore
cascato in un mondo che fatica a capire.
MILANO 2020
Giovanni Gastel
Muore un poeta
Un fotografo
Una persona meravigliosa
Un Uomo sensibile e gentile.
Profondamente increduli e addolorati.
Oltre la parola Fine
In ricordo di una Grande Persona ❤
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" È consolante riandare alle proprie letture. Penso alle fughe nel fantastico quando si leggeva dei pirati della Malesia di Emilio Salgari, o Giulio Verne e i viaggi per ventimila leghe sotto i mari, o le memorabili avventure di Oliver Twist in Dickens, o l’Odissea che lessi da piccolo in una edizione illustrata a colori, e i favolosi volumi della «Scala d’oro» che la Utet stampava, divorati nel tepore della cucina. Daniel Pennac ricordava la sua lettura di Guerra e pace «che si svolse di notte, alla luce di una lampada tascabile, e sotto le coperte tirate su come una tenda in mezzo a un dormitorio di cinquanta sognatori, russatori e sussultatori»*. Walter Benjamin, in Infanzia berlinese, ricorda i romanzi di avventura della sua infanzia che gli venivano incontro come venti del Sud o tempeste di neve: «I paesi lontani che vi incontravo danzavano confidenzialmente l’uno intorno all’altro come fiocchi di neve. E poiché ciò che scorgiamo lontano attraverso la neve non ci invita fuori, ma dentro, cosí Babilonia, e Bagdad, Akka e l’Alaska, Tromsö e il Transvaal abitavano dentro di me»**. Tutto ciò che l’umanità ha pensato, concretizzato, fantasticato, sentito e intuito sta nei libri. La finzione della poesia o della narrativa ci fa percepire il mondo presente e ricostruire il passato. È simulazione potente di vita vera e di emozioni. Grande consolazione è il sapere che tutto sta nei libri, nella loro presenza fisica. "
* D. PENNAC, Come un romanzo [1992], Feltrinelli, Milano 2000, p . 122.
** W. BENJAMIN, Infanzia berlinese [1950], Einaudi, Torino 1973, p. 78.
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Gian Luigi Beccaria, In contrattempo. Un elogio della lentezza, Einaudi (collana Vele), 2022. [Libro elettronico]
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Mi piace
l’odore della rotaia
il profumo del basilico
le rughe piene di storia
la storia degli uomini che non l’hanno scritta
la lingua napoletana durante l’amore
la granita al caffè con la panna
il latte di mandorla
l’accoglienza del bergamotto
le gambe storte
dormire tra le barche dei pescatori
fare l’amore tra le barche dei pescatori
il cielo di milano a gennaio
pietro germi
la poesia di antonio delfini
il coraggio di ernst lossa
il be bop
la tromba sorridente di Raffaele
chi ha da insegnare
chi è curioso
la verginità dell’ogliastra
i colori della barbagia
il silenzio di chi ha qualcosa da dire
i pugni nelle tasche
la faccia di ernest borgnine
marlene jobert
il vento di quimper
la traversata dover – calais
la notte di copenhagen
il viaggio senza meta
il ritorno.
V. Costantino
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La domenica
La domenica, si sa, è un giorno terribile, interminabile, compatto; è un lungo tunnel nero che s’infila al mattino, senza sapere come si farà ad uscirne.
L. Longanesi, La poesia del Codice, in: Fa lo stesso (raccolta di articoli). Milano, Longanesi, 2017
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Eugenio Montale
Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981
[...portami il girasole impazzito di luce ]
Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
L'argomento della mia poesia è la condizione umana in sé considerata: non questo o quello avvenimento storico. Ciò non significa estraniarsi da quanto avviene nel mondo; significa solo coscienza, e volontà, di non scambiare l'essenziale col transitorio. Avendo sentito fin dalla nascita una totale disarmonia con la realtà che mi circondava, la materia della mia ispirazione non poteva essere che quella disarmonia.
da Confessioni di scrittori (Intervista con sé stessi)
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