#Letteratura del XX secolo
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“ La Fratesi è bruna, giovane, tutta bella, e una tenerezza sempre vicina al pianto. Ha una voce femminile con una incrinatura di umile, di chi non può essere consolata benché ne abbia tanto bisogno; una volta sola l'ho vista ridere e pareva un miracolo di umana bellezza. Racconta che il marito di notte, mentre ella dormiva, la svegliava e le ordinava, cosí in camicia, di scendere senza far rumore in cucina. Quivi giunti egli la picchiava dopo averla fatta mettere in ginocchio, preferiva batterla nella testa e di piú ancora nelle tempie, qualche volta sveniva. Ho conosciuto il marito, che l'è venuta a trovare l'altra mattina; ha infatti un volto pallido di iroso degenerato. La svegliava la notte mentre essa dormiva serena, probabilmente sarà stato chino su di lei, prima di svegliarla, a guardarla e a pregustare. Tempo prima la picchiava nella stessa camera, ma siccome la madre del marito, la suocera, che dormiva vicino, era risvegliata e veniva a domandare che succedeva e poi rimproverava il figlio, allora, perché la vecchia non udisse, scendevano in cucina, che era al piano sottostante e, le porte chiuse, ogni rumore giungeva attutito. Del resto lei non si doveva lamentare. Poi il marito, dopo le percosse, usava di lei. La Fratesi è ora qui ricoverata per malinconia, ciò non toglie che tutto questo sia vero. Bella e pietosa non si lamenta, né rimprovera o inveisce contro il marito che cosí la usava. Solo gli occhi le si fanno piú grandi, nella bocca una leggerissima amarezza, che subito viene cancellata da un sorriso colmo di perdono, e sembra che sia sul punto di aggiungere che il marito forse aveva le sue ragioni. “
Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, introduzione di Geno Pampaloni, A. Mondadori (collana Oscar n° 90), 1969²; pp. 74-75.
[1ª Edizione originale: Vallecchi, Firenze, 1953]
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L'epopea americana di Ernest Hemingway: "Il Vecchio e il Mare". Recensione di Alessandria today
Un racconto di resistenza e determinazione che esplora la forza dell'animo umano
Un racconto di resistenza e determinazione che esplora la forza dell’animo umano. Il Vecchio e il Mare è una delle opere più iconiche dello scrittore americano Ernest Hemingway. Pubblicato nel 1952, questo romanzo breve è un viaggio nella resilienza e nella dignità umana. Ambientato nelle acque cubane, racconta la storia di Santiago, un vecchio pescatore che intraprende una lotta epica contro un…
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Non essere amati è solo sfortuna; la vera disgrazia è non saper amare.
Il y a seulement de la malchance à n’être pas aimé ; il y a du malheur à ne point aimer.
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Oggi è il 2 Luglio ed in questo giorno, nel 1961, a Ketchum, nell'Idaho, U.S.A., moriva il grande scrittore e giornalista Ernest Hemingway (nome completo Ernest Miller Hemingway). Era nato nel 1899, ad Oak Park, nell'Illinois, U.S.A.. Autore di romanzi e racconti, negli anni 20 divenne parte di quella che lui stesso, nel suo libro di memorie “Festa Mobile”, definì la “Generazione perduta”, riferendosi alla comunità di americani espatriati a Parigi in quel periodo. Ebbe una vita turbolenta e raggiunse il successo a livello internazionale, vincendo il “Premio Pulitzer” nel 1953 con l'opera “Il Vecchio e il Mare” ed il “Premio Nobel” per la Letteratura nel 1954. Molti furono i film realizzati ed ispirati dalle sue opere, alcuni dei quali divennero successi internazionali. Tra le tantissime sue significative opere, possiamo ricordare: “Il Vecchio e il Mare”, “Per Chi Suona la Campana”, “Addio alle Armi”, “Il Sole Sorgerà Ancora”, “Di Là dal Fiume e Tra Gli Alberi”, “Il Giardino dell'Eden”. Con il suo particolare stile, caratterizzato da essenzialità ed asciuttezza di linguaggio, ebbe una significativa influenza sullo sviluppo del romanzo del XX° Secolo e viene considerato un maestro assoluto della letteratura statunitense del '900.
Bruno PollacciDirettore dell'Accademia d'Arte di Pisa
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Arte del Viaggiare
Il viaggio materiale dal XVI al XX secolo
Attilio Brilli
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 1992, 192 pagine, 100 ill. a colori, 100 in b/n, 26x28,5cm, ISBN 88-366-0378-5
euro 45,00
email if you want to buy [email protected]
Un'ormai ricca bibliografia dedicata alla letteratura di viaggio ne ha analizzato e descritto soprattutto l'aspetto "mentale" e culturale, trascurando tuttavia quegli aspetti pratici, oggi forse impensabili, che i viaggiatori di un tempo, anche i più illustri, dovettero affrontare. In quest'opera Attilio Brilli si propone di indagare proprio i "modi" del viaggiare europeo soprattutto a partire dal XVII secolo, quando nacque la tradizione del Grand Tour, sino all'avvento della ferrovia.
02/05/24
#arte viaggiare#Attilio Brilli#abiti da viaggio#valigie#accessori da viaggio#diligenze#interni treni epoca#Gran tour#interni hotel epoca#fashionbooksmilano
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A Nassau Street, nel lontano 1904, James Joyce incontrò per la prima volta la donna che lo "fece diventare un uomo": la sua futura moglie, Nora Barnacle. Nell'estate del 2023, proprio nella via che corre tra Grafton Street e Merrion Square, il progetto "Dublin Canvas" ha dedicato un'opera al grande poeta irlandese. Il box che lo raffigura meravigliosamente, posto nella centralissima zona Dublin 2, è stato realizzato dall'artista Andrew McCarthy: una dimostrazione street art di assoluto livello che celebra nel migliore dei modi uno dei più grandi esponenti della letteratura del XX secolo. A Nassau Street ancora una delle tante note di colore sparse nella capitale irlandese. 🇮🇪 🎨 📚
© Irish tales from Rome
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Umberto Saba: 140 anni dalla sua nascita
Umberto Saba è stato uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. Nato a Trieste il 9 marzo 1883, Saba ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura italiana e internazionale. Nel 2023 si celebreranno i 140 anni dalla sua nascita, un'occasione per ricordare la sua vita e la sua opera. La vita di Umberto Saba Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, è nato a Trieste il 9 marzo 1883. Figlio di un agente di commercio e di una donna ebrea di famiglia benestante, Saba trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza a Trieste, città che avrebbe influenzato profondamente la sua poesia. Dopo aver abbandonato gli studi di medicina, Saba si dedicò alla scrittura e alla poesia. Nel 1910 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Poesie", che fu seguita da molte altre raccolte, tra cui "Il canzoniere" e "Ultime cose". Durante la sua vita, Saba ebbe molti problemi personali e familiari. Ebbe una relazione difficile con la madre e la moglie, e fu costretto a fuggire dall'Italia durante il regime fascista. Tuttavia, nonostante questi problemi, Saba continuò a scrivere poesie e a pubblicare libri fino alla sua morte.Umberto Saba morì a Gorizia il 25 agosto 1957, all'età di 74 anni. L'opera di Umberto Saba L'opera di Umberto Saba è stata caratterizzata da una grande sensibilità e da un profondo senso di introspezione. Saba ha scritto poesie che esplorano i temi dell'amore, della solitudine, della malinconia e della morte, con una grande attenzione per i dettagli e per le emozioni. La poesia di Saba è stata influenzata da molti autori, tra cui Dante, Petrarca, Leopardi e Pascoli. Tuttavia, Saba ha sviluppato uno stile personale e originale, che lo ha reso uno dei poeti più amati e apprezzati della letteratura italiana. Le opere di Saba sono state tradotte in molte lingue e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. La sua poesia è stata descritta come "intima", "sincera" e "profonda", e ha influenzato molti altri poeti italiani e internazionali. I 140 anni dalla nascita di Umberto Saba Il 9 marzo 2023 si sono celebrati i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba. In Italia e in tutto il mondo, si terranno eventi e iniziative per ricordare la vita e l'opera di questo grande poeta. Saranno organizzate mostre, conferenze, letture e spettacoli teatrali, per celebrare la figura di Saba e la sua eredità letteraria. Inoltre, molte case editrici stanno preparando nuove edizioni delle opere di Saba, con introduzioni e commenti di critici e poeti. Saranno anche pubblicati nuovi libri su Saba e la sua poesia, per approfondire la conoscenza di questo autore straordinario. In conclusione, i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba saranno un'occasione per ricordare la vita e l'opera di uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. La sua poesia ha influenzato molte generazioni di lettori e poeti, e la sua eredità letteraria è ancora viva e attuale oggi. Read the full article
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Anaïs Nin
https://www.unadonnalgiorno.it/anais-nin/
Noi non vediamo le cose come sono, le vediamo come siamo.
Anaïs Nin è stata una delle esponenti più importanti e all’avanguardia nel panorama letterario del Novecento.
Autrice controversa, affascinante, cosmopolita e elegante, cresciuta tra l’Europa e New York, ha apportato un notevole contributo alla storia della letteratura erotica. I suoi racconti destarono scandalo in tutto il mondo.
La sua opera più conosciuta è il Diario, raccolta di scritti autobiografici iniziata nel 1931 e interrotta alla sua morte, pubblicata a partire dal 1966.
Nacque a Neuilly-sur-Seine, in Francia, il 21 febbraio del 1903, suo padre era un pianista cubano di origini spagnole e sua madre una cantante cubana di origini francesi e danesi.
Aveva iniziato a scrivere quando aveva undici anni quando, dopo che il padre aveva abbandonato la famiglia che si trasferì prima a Barcellona e poi a New York.
Da quel momento in poi non ha più smesso di raccontarsi. Il dolore provocato dall’assenza del padre è stato uno dei temi centrali della sua opera assieme alle riflessioni sulla condizione della donna, che aveva il dovere morale di affrancarsi dalla società maschilista del tempo per esprimersi liberamente.
A vent’anni, nel 1923 sposò, a L’Avana, Hugh Parker Guiler, ma il matrimonio, sebbene durato per tutta la sua vita, si rivelò un’amara prigione che la portò a rifugiarsi in numerose relazioni adulterine.
Nel 1929 si trasferì a Parigi, dove venne assorbita dal fervido clima intellettuale della città. Il suo primo libro è stato D.H. Lawrence. Uno studio non accademico, saggio pubblicato nel 1931.
Nella capitale francese conobbe Henry Miller, lo scrittore autore di Tropico del Cancro e Tropico del Capricorno, di cui si innamorò perdutamente e poi ebbe una relazione anche con la moglie di lui, June Mansfield.
Affascinata dalla psicoanalisi a cui si approcciò da paziente di Otto Rank, allievo di Freud, con cui ebbe anche una relazione, per un breve periodo svolse ella stessa la professione a Parigi e poi a New York. Condusse alcuni studi su droghe pesanti come LSD e ne descrisse gli effetti che provoca sul sistema nervoso stimolando la creatività e la percezione del proprio subsconscio.
Nel 1953 ha partecipato al film Inauguration of the Plaeaure Dome del regista sperimentale Kenneth Anger.
Centrale e preponderante in Anaïs Nin è stato il tema erotico. Ha scoperto e sperimentato la libertà sessuale in letteratura quando è iniziata la collaborazione con Henry Miller, il suo libro Il delta di Venere è totalmente incentrato sul sesso dal punto di vista femminile, il raccontarsi senza remore l’ha resa unica nel suo genere, in quegli anni.
Nella sua vita ha avuto numerose relazioni, importanti anche per l’attività letteraria. Amori intensi, vissuti oltre ogni limite.
È stata anche bigama, dal 1955 al 1966, mentre era sposata con Hugh Parker Guiler si è unita in nozze anche con Rupert Pole. Chiese poi l’annullamento dal secondo matrimonio per evitare ai due coniugi guai a livello tributario.
Ha ricevuto una laurea ad honorem in lettere dal Philadelphia College of Art.
È morta di cancro a Los Angeles il 14 gennaio 1977, assistita da Rupert Pole che aveva nominato esecutore testamentario della sua produzione letteraria. È stato lui che ha fatto pubblicare, tra il 1985 e il 2006 una versione integrale dei suoi libri e diari.
Sulla travolgente storia d’amore con Henry Miller si basa il famoso film del 1990 Henry & June.
Nel 1995 è uscito il film Il delta di Venere, tratto dall’omonima raccolta di romanzi erotici.
Anaïs Nin è stata una donna incredibile, tra le scrittrici più originali e irrequiete del XX secolo. Ha affascinato uomini e donne di genio – Antonin Artaud, André Breton, Lawrence Durrell, Gore Vidal, Salvador Dalì, Pablo Picasso, Djuna Barnes – divenuti poi indimenticabili personaggi del suo imponente Diario.
Nessuna ha osato e saputo raccontare così bene, con tanta sincerità e dal punto di vista femminile, la sua controversa e affascinante attitudine alle passioni tutte.
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ARABOFUTURS (parte II)
(segue) Sempre incentrate su forme naturali, le opere di Hala Schoukair: una scultura organica e vivente che compone mondi apparentemente naturali, che reali non sono, ma puramente immaginari e viene da chiedersi se per caso non siano mondi reali “altri”. Sempre nell’ambito del paradigma natura/futuro parlano le architetture del paesaggio di Zahrah Al Ghamdi. Il grande plastico all’ingresso della mostra realizzato con materiali naturali evidenzia una tensione tra i grandi spazi naturali del mondo arabo e il devastante ambiente urbano e mette bene in mostra l’anima della sua produzione; si tratta di “Birth of Place”, completamente in argilla, materia estratta da sito di Al-Turaif nei pressi di Ryadh, luogo che è patrimonio UNESCO. L’installazione è una sorte di skyline di grattacieli naturali modellati appunto in argilla. “Mycellium Running” oscilla anch’esso tra organico ed inorganico: mille piccole ed irregolari sfere in cuoio che ricoprono una parete della sala espositiva e che ricordano un organismo, non si sa bene se animale o vegetale. Tante e che vanno in diverse direzione, le suggestioni della mostra: una fantascienza più vicina all’immaginario anni Ottanta, è certamente quella di Ayham Jabr, con immagini veicolate sul web, più simili a quelle immaginate dal mondo del fumetto che non a quello di progettualità effettive. Nell’ambito della fotografia vorrei ricordare il lavoro, assolutamente originale, di Skyseeef, pseudonimo di Youssef Oubahou, marocchino, classe 1999 che con la serie fotografica “Culture is Waves of the future” (2022-2024), presenta una serie di veicoli (auto e camion), privi di ruote che fluttuano a pochi centimetri dalla terra riarsa del deserto. I veicoli sembrano fluttuare su un cuscino d’aria molto futuristico, ma conservano, sulle carrozzerie, i segni del tempo, un tempo che è il nostro. Certo è, che la cultura visiva di questo giovane artista sembra inglobare in sé le auto volanti di Blade Runner, come i veicoli del futuro anteriore immaginato da Enki Bilal. Molto interessante la sezione video, che fa giustizia (parziale) dell’assenza pressoché totale della science fiction negli studi sul cinema arabo del XX secolo. Ci aveva pensato nel 2013 una studiosa italiana, Ada Barbaro a cercare di porre rimedio alla lacuna con il suo libro “La fantascienza nella letteratura araba”, in cui si faceva cenno a quella cinematografia di quei paesi, ma certo è che “Arabofuturs” porta finalmente il cinema di fantascienza arabo, nel cuore culturale dell’Europa. A questo proposito sono da considerarsi assolutamente sorprendenti alcune creazioni come “Le voyage verso la lune” del 1959 girato da Rehla Ila al Qamar. Per concludere questo parziale excursus sugli artisti e sulle artiste presenti in questa mostra dell’IMA,( la cui chiusura, visto il grande successo è stata più volte posticipata), mi piace ricordare il lavoro di Fatima Al Qadiri, artista multidisciplinare originaria di Dakar in Senegal e Sophia Al-Maria scrittrice e cineasta originaria del Qatar. Proprio a loro, come già ricordato, si deve la nascita del termine “Gulf Futurism”. Nella loro bella serie fotografica ironizzano sul concetto di pop-culture gettando uno sguardo disincantato e distaccato su quello sfrenato consumismo, a cui molta parte del mondo arabo guarda ormai come ad un punto di riferimento e che affascina l’universo femminile di quei paesi, che ha sposato tutte le più deteriori ambizioni del mondo iperconsumista. Per concludere, la mostra dell’IMA comprende una nutrita sezione dedicata al design, alla fotografia e alla pittura. Jack Lang, presidente dell’Istituto, scrive nella sua introduzione al catalogo: “Plus qui jamais, l’IMA fast cap Sur l’avenir. Notre bâtiment emblématique inventé par le visionnaire Jean Nouvel, se fait vasseau amiral d’anticipation” e non credo occorra traduzione…
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“ Oggi ancor piú ho precisato il mio collega Brizzi: il suo sacrario è la famiglia, in lei ritorna candido; fa tutto per i figli, perché non soffrano, perché si istruiscano, perché il plebeo non li ferisca. L'uomo è come un buco dentro la terra, ogni volta che si scava piú profondo vien fuori altra sostanza e terra piú nera o piú scialba o ghiaia o roccia o squama e ogni volta è un mistero che genera meraviglia. Avevo sempre frequentato Brizzi qui al manicomio ed anzi mi era sembrato che piú volte avesse voluto praticamente indicare, a me piú giovane, le sue definitive conclusioni, cioè che gli uomini sono disposti al peccato, che è necessario adattarsi alla ferocia dei tempi, e chi si abbandona alla generosità è debole o sciocco; ridicola ogni speranza. Oggi è Natale, ero solo, non sapevo dove andare e non mi riusciva scacciare, mentre si avvicinava mezzogiorno, una sconsolazione che sempre piú mi pungeva come volesse farmi arrivare al pianto. Proprio lui, Brizzi, oggi, Natale, è venuto apposta al manicomio, mi ha cercato, mi ha invitato a casa sua, nella quale non invita nessuno. Gli sono grato. Tre ore sono passate fuggendo, cosa per me fino ad ora rarissima durante i pranzi dei giorni celebrativi. Il merito è anche dei suoi due figli, educati ammirevolmente e di anima limpida, Vincenzo e l'altro minore che ora, dopo essersi laureato in medicina, si specializza in pediatria. Il padre era cosí felice in mezzo ai suoi figli da divenire timido e rincantucciava le membra in un gongolamento che gli toglieva ogni pensiero. Il giorno di Natale, oggi, io solo come un cane da pagliaio, come la Lella che oggi ha mangiato col gatto e quando ha saputo che anch'io sono stato invitato si è messa a piangere, Brizzi mi ha detto di andare a casa sua e io ho sentito che era sincero e ci sono stato con quella felicità che si intende dopo che è passata. Ma dunque è sera, sono le sei e mezzo, fuori è il plumbeo cielo del Natale ormai scuritosi in notte, io ho fra ventidue giorni quarantatré anni e il Brizzi mi ha fatto testimone della sua battaglia: crede invece segretissimamente al futuro, segretissimamente violenta si risolleva la sua religione, la piú nascosta; forse ripete, tentacolando cieco, e nello stesso tempo chiarissimo, che dobbiamo iniziare dalla famiglia. “
Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, introduzione di Geno Pampaloni, A. Mondadori (collana Oscar n° 90), 1969²; pp. 190-192.
[1ª Edizione originale: Vallecchi, Firenze, 1953]
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La Tentazione di Esistere di Emil Cioran: Una Profonda Meditazione sull’Assurdità della Vita. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nei pensieri di uno dei più grandi filosofi del XX secolo, che sfida la nostra concezione dell’esistenza e del nulla.
Un viaggio nei pensieri di uno dei più grandi filosofi del XX secolo, che sfida la nostra concezione dell’esistenza e del nulla. Recensione Nel suo libro “La tentazione di esistere”, Emil Cioran esplora le profondità dell’animo umano con uno stile inconfondibile, caratterizzato da un nichilismo radicale e da un sarcasmo tagliente. Pubblicato per la prima volta nel 1956, questo testo raccoglie…
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E' morto oggi a Roma il regista Beppe Menegatti, marito di Carla Fracci
E' morto il regista Beppe Menegatti, aveva 95 anni. Il decesso dopo un peggioramento delle ultime ore, questa mattina poco prima delle 7: era stato ricoverato in ospedale lo scorso 12 settembre. Al momento del decesso era vicino al regista il figlio Francesco. Regista teatrale sulle orme di Luchino Visconti, Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica, di cui è stato collaboratore, autore di lavori originali che hanno unito danza, prosa e canto, il nome di Beppe Menegatti resterà per sempre legato a quello di sua moglie, di cui è stato anfitrione e mentore: Carla Fracci (1936-2021), considerata una delle più grandi ballerine del XX secolo e incoronata dal 'New York Times' come "prima ballerina assoluta". Per lei ha curato decine di regie di spettacoli di danza. Beppe e Carla sono stati uniti da un matrimonio lungo 54 anni e dalla loro unione è nato nel 1969 il figlio Francesco, che fino all'ultimo in ospedale è stato accanto all'amato padre. La regina della danza mondiale e il regista si erano sposati nel 1964. Si erano incrociati per la prima volta nella sala prove della Scala e fu un colpo di fulmine per entrambi. "Ero l'ultimo di una fila di persone che entravano - ha raccontato Menegatti - in testa c'era Luchino Visconti, poi il coreografo Léonide Massine, quindi il compositore Franco Mannino e la costumista Lila De Nobili e poi io che portavo la borsa a Visconti. Lila si gira e dice: 'Luchino, non potrebbe essere questa qua la ragazza per la parte di Silvestra?'. E indica una fanciulla seduta per terra con i calzerotti rossi. Era Carla". Nato come Giuseppe Menegatti a Firenze il 6 settembre 1929, fin da giovanissimo segue gli spettacoli del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e oltre che ad appassionarsi alla lirica, decide di intraprendere la strada di regista. Si iscrive all'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio D'Amico" a Roma, che gli riconosce una borsa di studio. Al termine degli studi, Beppe Menegatti viene ingaggiato da Luchino Visconti nel 1954-56, che lo incarica come aiuto regista in diversi spettacoli teatrali. Lavora poi con Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo, Luigi Squarzina, sempre in teatro, e in seguito in proprio come regista sia nel campo della prosa che in quello della lirica. Numerose le sue regie di opere liriche nei più importanti teatri del mondo. Prima di dedicarsi completamente alla lirica e alla danza, nella seconda metà degli anni '60, Menegatti ha curato la regia delle pionieristiche rappresentazioni assolute in Italia di autori del 'teatro dell'assurdo' come Samuel Beckett, "Tutti quelli che cadono" e "Commedia", con un gruppo di noti attori fra i quali Paola Borboni, Lidia Alfonsi e Virgilio Gazzolo. Spronato da Visconti, Menegatti già agli inizi degli anni '60 si occupa del teatro di danza ("Il balletto del festival dei Due Mondi", 1962), interesse che diventa primario grazie al matrimonio con Carla Fracci. Per esaltare la versatilità interpretativa della celebre moglie, si dedica all'ideazione di balletti drammatici, trovando spunti sia nella letteratura teatrale ("The Macbeths", 1969; "Il gabbiano", 1970; "Mirandolina", 1983, "Il lutto si addice ad Elettra", 1995), sia in quella operistica ("Il vespro siciliano, 1992) sia in biografie di personaggi storici che riadatta in drammaturgie ("Nijinskij memorie di giovinezza", 1989; "Alma Mahler G. W.", 1994; "Zelda, riservami un valzer", 1998). Menegatti ha poi coadiuvato Carla Fracci nella direzione del corpo di ballo dell'Arena di Verona nel 1996-97. Nella convinzione di non perdere di vista il balletto narrativo, in quegli anni Menegatti ha costruito (con l'ausilio di diversi coreografi) frammenti di balletti che si credevano scomparsi, ha rintracciato partiture musicali rare e preziose con spirito di archeologo, ha consultato vecchi libri come fonti di scorci storici e di atmosfere che poi ha raccolto in vere e proprie sceneggiature a passo di danza con interventi di prosa. Di recente, nel 2021, è stato consulente per il film biografico sulla Fracci, diretto da Emanuele Imbucci e liberamente ispirato all'autobiografia 'Passo dopo passo' a cura di Enrico Rotelli. Read the full article
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Il vecchio e il cocktail
Hernst Hemingway è il cliente che ogni bartender avrebbe voluto sullo sgabello davanti al banco bar Ernest Hemingway è indubbiamente uno dei più grandi scrittori del XX secolo, celebre per i suoi romanzi e racconti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella letteratura. Tuttavia, Hemingway è anche conosciuto per il suo amore per l’alcol e per essere stato un cliente ideale per qualsiasi…
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Franz Kafka: a cento anni dalla sua morte
Franz Kafka, l'enigmatico scrittore praghese, scomparve nel 1924 all'età di 40 anni, lasciando un'eredità letteraria che continua ad affascinare e sfidare i lettori un secolo dopo. Le sue opere, infuse di elementi di realismo e fantastico, esplorano temi come l'alienazione, la burocrazia e le complessità della condizione umana. Franz Kafka: vita e lotte La vita di Kafka fu segnata da lotte personali e da un profondo senso di insicurezza. Nato da una famiglia ebrea di lingua tedesca a Praga, affrontò divisioni culturali e linguistiche, sentendosi intrappolato tra la sua patria ceca e la sua eredità tedesca. Il suo rapporto con il padre autoritario fu particolarmente teso, lasciandolo con un profondo senso di inadeguatezza che permeò la sua scrittura. Nonostante i suoi tumulti personali, Kafka fu uno scrittore prolifico, producendo romanzi, racconti e diari che sarebbero diventati alcune delle opere più influenti della letteratura del XX secolo. Tra le sue opere più famose ricordiamo La Metamorfosi, Il Processo e Il Castello, tutte che raffigurano protagonisti alle prese con sistemi oppressivi, forze inspiegabili e i propri demoni interiori. L'influenza duratura Gli scritti di Kafka hanno avuto un profondo impatto sulla letteratura, la filosofia e la cultura popolare. La sua esplorazione dell'alienazione e dell'assurdo risuonò con i lettori all'indomani della prima guerra mondiale e dell'ascesa dei regimi totalitari, facendo di lui un simbolo della lotta dell'individuo contro forze opprimenti. Le sue opere sono tradotte in innumerevoli lingue e adattate in film, opere teatrali e opere liriche. Il suo nome è persino diventato un aggettivo, "kafkiano", usato per descrivere situazioni bizzarre, da incubo o caratterizzate da un senso di impotenza. La rilevanza di Kafka nel XXI secolo Cento anni dopo la sua morte, le opere di Kafka rimangono attuali come non mai. In un mondo sempre più complesso e burocratico, le sue storie offrono uno sguardo agghiacciante sui pericoli del conformismo, sulla pervasività delle strutture di potere e sulla fragilità dell'identità umana. La sua esplorazione di temi come l'alienazione, l'ansia e la ricerca di significato continua a risuonare con i lettori alle prese con le sfide della vita moderna. Le sue opere non offrono facili risposte, ma ci sfidano ad affrontare le complessità della nostra esistenza e a mettere in discussione il mondo che ci circonda. L'eredità: un invito alla riflessione L'eredità di Franz Kafka risiede non solo nei suoi successi letterari ma anche nella sua capacità di cogliere l'esperienza umana universale di alienazione, ansia e ricerca di significato. Le sue opere servono come promemoria del potere della letteratura per illuminare gli angoli più bui della psiche umana e per sfidarci ad affrontare le complessità della nostra esistenza. Foto di Erwin da Pixabay Read the full article
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La Sicilia presente al Salone del libro di Torino con lo stand della Regione
La Sicilia presente al Salone del libro di Torino con lo stand della Regione Anche quest'anno la Sicilia, con l'assessorato regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana, partecipa al Salone Internazionale del Libro, in programma a Torino dal 9 al 13 maggio e giunto alla XXXVI edizione. L'allestimento dello stand, a opera della Biblioteca centrale della Regione Siciliana "Alberto Bombace", che si trova nel padiglione Oval - W137, ha come tema "Donna Sicilia. Goliarda e le altre. Antologia di scrittrici siciliane del XX e XXI secolo nelle collezioni della Biblioteca centrale della Regione siciliana". Numerosi saranno i momenti celebrativi in cui saranno ricordate le scrittrici siciliane, di nascita o di adozione, e il contributo che, negli ultimi due secoli, hanno dato alla letteratura e alla cultura in generale. L'area espositiva è dedicata alle pubblicazioni edite dalla Regione Siciliana e alla presentazione di numerosi testi pubblicati dagli editori dell'Isola. Accanto a questi, è prevista la presentazione di diversi progetti dell'assessorato dei Beni culturali nell'ambito della promozione del libro e della lettura. La Sicilia, grazie alla collaborazione tra Regione e numerosi enti pubblici e privati, lo scorso anno ha ospitato gli "Stati generali dei Patti per la lettura" a cura del Centro per il libro e la lettura (Cepell) e ha visto la città di Trapani posizionarsi all'interno della cinquina finale per il titolo di "Capitale italiana del libro 2024". Il Salone del libro, che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo, offre alla Sicilia un'occasione per promuovere la propria ricchezza letteraria e le sue tradizioni editoriali. Un'opportunità per valorizzare la diversità culturale e linguistica della regione e per favorire lo scambio culturale e la collaborazione nel settore editoriale. In questa edizione della manifestazione torinese sarà dato particolare risalto alla promozione dei "luoghi della lettura" dell'Isola, proponendo immagini emblematiche dei siti della cultura siciliana, oltre a promuovere una mappatura delle numerose aree che hanno adottato e sottoscritto un "Patto per la lettura" e dei Comuni che hanno ricevuto dal Cepell la qualifica di "Città che legge". ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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