#La coppia perfetta
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"La coppia perfetta" di B.A. Paris. Un thriller psicologico che svela il lato oscuro delle apparenze. Recensione di Alessandria today
Con "La coppia perfetta", B.A. Paris ci trasporta in un thriller psicologico avvincente che esplora i segreti più nascosti dietro una relazione apparentemente perfetta.
Con “La coppia perfetta”, B.A. Paris ci trasporta in un thriller psicologico avvincente che esplora i segreti più nascosti dietro una relazione apparentemente perfetta. Questo romanzo è una discesa negli abissi delle bugie, della manipolazione e dell’ossessione, in cui nulla è come sembra. L’autrice, nota per i suoi romanzi ricchi di suspense, crea un’atmosfera di tensione crescente che cattura…
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Recensione "The perfect Couple - La Coppia perfetta" di Elin Hilderbrand
Dall’autrice di bestseller del New York Times, Elin Hilderbrand, arriva un romanzo sui molti modi in cui la famiglia può riempire la nostra vita di amore… se non ci uccide prima.L’estate è la stagione dei matrimoni a Nantucket: la vista di una sposa che corre lungo Main Street è comune come il sole che tramonta a Madaket Beach. Il matrimonio Otis-Winbury si annuncia come un evento da ricordare,…
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Ye Dinna get used to it
A beautiful episode that redeems the mediocrity of the previous one. I melted at the looks exchanged between Jamie and John. In their hatred, they love each other. Did you notice Jamie’s expression, the way his body moved, his breathing when he saw he was safe and standing there? Sam is absolutely brilliant in those moments when he speaks through his face and body. David is no less impressive, and his exchange with Percy is worthy of a textbook performance.
I also really enjoyed William with Jane—Silvia is very talented, by the way, another spot-on casting choice. It’s truly a shame what will happen. I’ll always root for Will and Fanny, even if their story hasn’t been written yet. Ian and Rachel were very sweet too, but in my opinion, they’re missing something. I’m not sure what—maybe the actors don’t have the right chemistry, a bit like Roger and Bree, who work much better when they’re not paired as a couple.
The Marquis de Lafayette was very charming, an original, likable, and well-portrayed character—I really appreciated him. As for Richardson, I won’t say much to avoid spoilers, but even by the end of Bees, I couldn’t fully understand him. That he’s a time traveler is now obvious, but what he truly wants has never been clear.
This episode also lets us appreciate Jamie’s introspection—that blend of humanity, warrior strength, and leadership—that extra something that makes him the perfect man, for better or worse. I really like this new Claire more than the one from the earlier seasons, and I will never stop saying that she reflects the Claire from the novels more—the one I love so much, she’s the perfect partner for Jamie and the support his tormented soul needs. The final score was beautiful.
And finally: “Go and save our son.” Because what unites these two men is something that surpasses mere “carnal knowledge.”
Un bellissimo episodio che riscatta la pochezza del precedente. Mi sono sciolta per gli sguardi tra Jamie e John. Odiandosi si amano. Avete notato l’espressione di Jamie e il movimento del suo corpo, il respiro quando ha visto che era salvo ed era lì? Sam è meraviglioso in quei momenti in cui parla col viso e col corpo. David non è da meno e lo scambio con Percy vale un interpretazione da manuale. Mi è piaciuto moltissimo anche William con Jane, Silvia è molto brava tra l’altro, un altro pov azzeccato dal casting. Davvero peccato quello che succederà. Io continuerò sempre a fare il tifo per Will e Fanny, anche se la storia non è ancora stata scritta. Molto dolci Ian e Rachel però, a mio avviso, a loro manca qualcosa, non so, forse gli attori non sono bene assortiti un po’ come Roger e Bree che funzionano molto meglio quando non sono in coppia. Molto carino il Marchese De Lafayette, personaggio originale, simpatico e ben interpretato, l’ho apprezzato tantissimo. Di Richardson non parlo, farei spoiler ma neppure alla fine di Bees mi è riuscito di comprenderlo del tutto, che sia un viaggiatore ormai è palese, ma cosa voglia davvero non è mai stato chiaro. Anche in questo episodio possiamo apprezzare l’ introspezione di Jamie quel suo essere così umano e allo stesso tempo guerriero e condottiero, quel qualcosa in più che lo rende l’uomo perfetto nel bene e nel male. Questa nuova Claire mi piace più di quella delle prime stagioni e non smetterò mai di dire che rispecchia di più la Claire dei romanzi quella che amo tanto, la compagna perfetta per Jamie e il sostegno della sua anima tormentata. Bellissima la sigla finale.
E infine: “Vai e salva nostro figlio” perché ciò che unisce questi due uomini è qualcosa che surclassa la “conoscenza carnale”.
#sam heughan#jamie fraser#outlander#outlanderedit#diana gabaldon#sam and caitriona#caitriona balfe#david barry#william ransom
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Il Festival le ha cambiato la vita?
«Sì, definitivamente. A Sanremo appena puoi ci devi tornare, perché impari cose nuove. Quando qualcosa mi dà tanto, voglio rifarla».
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Per chi fa il tifo?
«Per Noemi. Della sua canzone, Se t’innamori muori, sono fan non perché l’ho scritta con Blanco e Michelangelo. Ma perché per lei è perfetta. Scriviamo tanti brani da dare agli artisti, immagini come li possono interpretare. Noemi l’ha cantato e sembrava ce l’avesse strappato di bocca. Pazzesco».
Col successo ha mai avuto paura di perdersi?
«Mi sono perso almeno sette volte, è un lavoro che ti dà tanto e ti chiede tanto, mantenere lo stesso livello di energia non è facile. Quando sei libero torni a casa, alla quotidianità, ed è difficile, quando hai provato sensazioni forti, abbassare il livello. C’è tanta adrenalina. Ho capito come mantenere il mio equilibrio a 27 anni, quando nei hai 18 anni è diverso. E anche gestire le prime batoste a quell’età non è facile».
Il momento in cui è stato più felice?
«Tanti. Spero che il momento più felice debba ancora arrivare. Il mio difetto è che non realizzo le cose che ho vissuto, sono sempre incredulo quando mi chiamano per darmi belle notizie. Vivo sul chi va là».
Cosa direbbe a chi la bullizzava?
«Niente. Penso che chi ha sofferto nell’adolescenza, bullizzi perché cerca attenzione: è un atteggiamento che nasce da una mancanza. Mi dispiace per chi vive così. Il bullizzato ne esce sempre meglio».
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Scrivere per lei è liberatorio?
«Sempre. A volte scrivevo cose di cui mi vergognavo. Hai paura ad aprirti con gli amici, in famiglia; grazie alle canzoni sembra tutto più facile. Sei libero. Un po’ come al cinema, quando viene mostrata una scena cruda, violenta, politicamente scorretta: è cinema. La musica è così, il linguaggio può sembrare sbagliato, ma se la gente l’ascolta e arriva al successo, hai saputo comunicare».
A Parigi ha sfilato come modello: la moda la interessa o vive una botta di narcisismo?
«Sono fan di Yamamoto, avevo già sfilato per altri brand, lui lo adoro. Ore di prove, mi spiega che dovrò sfilare con un modello di 19 anni: “Padre e figlio”. Resto perplesso, ho fatto sto figlio a 13 anni? Vabbè, è Yamamoto. Il giorno dopo: “Non funziona, non funziona”, tre ore di sfilate in coppia e dieci minuti prima cambia tutto. “Camminate lenti, tornate indietro, guardate a destra e a sinistra, poi uscite”. Non puoi essere narcisista».
[...]
Cosa deve avere una persona per conquistarla?
«ll disinteresse mi attrae. Mi piace piacere a chi non piaccio. Mi interessano le persone che non mi corrono dietro».
Disastro. Ha sofferto per amore?
«Parecchio. E se no ‘ste canzoni come le scrivevo?».
#mahmood#alessandro mahmood#interview#il “vivo sul chi va là” come modello di vita#lo capisco#sull'amore proprio vero che se non si complica la vita non è contento#🙈
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E chi glielo dice alla mia sorellina che non ho mantenuto la promessa! Un po' acciaccata, infatti, incontro il mio amato D. Il medico era stato categorico: evitare sforzi e movimenti inconsueti. D. era stato categorico: niente posizioni che avrebbero potuto recarmi dolore...Ebbene, cari lettori, sono nota ai più per la mia impulsività e, di fronte al mio uomo in carne, ossa e il suo meraviglioso cazzo non sono riuscita a trattenermi molto. Diciamo che il vanilla non fa proprio per me, anzi, per noi. La voglia accumulata da entrambi durante la pausa "forzata" non lascia molto spazio ai bacini iniziali, che per carità non disdegno, ma, di fatto, non riescono a tenermi lontana dal mio adorato cazzo. Quasi subito in ginocchio, mi prodigo alla ricerca del piacere. Duro, ferreo, quel "palo" mi trapana a lungo e in più riprese: sono una Cagna sbavante mentre lui mi soffoca e io gioco con il mio clitoride. Tanta mia sfrontatezza fa scatenare il mio Porco che, lasciata la mia bocca, si dedica alla fica. Perfetta lei, rumoreggiante e fradicia, accoglie di tutto: mano, cazzo, lingua e dildo fino all' esplosione. Lo vedo armeggiare nella "borsa degli attrezzi" e, continuando a masturbarmi, mi chiedo cosa userà per riempirmi il culo dopo il mio amico rosa. "Ho un regalo per te", mi dice con tono canzonatorio e divertito. Ogni mio desiderio trova sempre realizzazione: nei giorni scorsi ho espresso il desiderio di essere pisciata in culo e, voilà, mi mostra un plug aperto appena acquistato. Sorrido eccitata e subito lo indosso. Ci rechiamo in bagno, riempio con una pisciata prima il bidet e poi una tazza: è tutto pronto per la mia degradazione. D. mi fa la doccia con il mio piscio, mi trapana il culo spalancandolo a dovere, quindi mi riporta in bagno per pisciarmi in culo: mentre io sfido "la buona sorte" contrariamente ad ogni parere medico mettendomi a quattro zampe e con il culo ben proteso, lui inizia a travasare il contenuto della tazza: il mio pozzo dei suoi desideri inizia a borbottare facendoci ridere divertiti e più rido più il mio culo diventa una fontana con zampilli. Guardando oggi la foto del mio culo con quel plug mi eccito all' idea che lui sia sicuramente andato a spiare in fondo a quel tunnel dove ancora si poteva scorgere la pozza dorata. Torniamo a letto, sotto le coperte, per rimanere abbracciati teneramente, perché si sa ormai che tra noi c'è tanto amore, un sentimento che lui mi ha manifestato nelle mie giornate difficili appena trascorse con la sua costante presenza, le sue raccomandazioni e tanta, tantissima dolcezza. Ci si organizza per i prossimi incontri: andremo in albergo per dare sfogo ai nostri istinti, ma anche in altri posti dove ci muoveremo come una normalissima coppia. È un uomo meraviglioso, mi dico, pensando a tutto ciò mentre mi stringo forte a lui. Dopo la pausa riprendiamo a giocare con vigore: ingoio avidamente il suo cazzo quasi fino all'asfissia. I conati sono intensi, i suoi colpi decisi a scopare per bene la sua adorata bocca rossa, la sua mano mi fista, prima la fica e dopo il culo. E così andiamo avanti fino alla fine delle nostre forze. Stremati ma felici ci sdraiamo concedendoci un momento di relax meraviglioso ma che al tempo stesso proclama il time out. Mentre sono davanti allo specchio per eliminare le ultime tracce di D , lui mi avverte che deve pisciare: perfettamente truccata e pronta per uscire non posso perdermi di certo l' ultimo atto osceno: mi inchino di fronte a sua maestà, apro la bocca e mi disseto.
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Spesso, il momento del riposo di una coppia richiama oscuri pensieri…vorremmo conoscere risposte a domande che rimangono taciute…nemmeno la perfetta unione apre quel bozzolo di noi stessi… Assordanti e invasivi tanto da stordirci, limitanti nell’ espressione di sé…
Nulla di tutto questo accade nel legame d’Appartenenza, ciò è libero da trepidazioni e vive di unione solenne.
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Insieme in inglese si scrive "togher", una parola che in pancia ne ha altre tre "to get there", "per arriva li", come se per arrivare da qualche parte si debba per forza essere insieme.
È vero da soli non si va molto lontano, anzi forse da nessuna parte, e io non voglio più andare da nessuna parte senza di te, mi hai insegnato che amare non è solo guardarsi l un altro ma più che altro guardare insieme nella stessa direzione, mi hai fatto capire che se due stanno insieme e non ridono non è una storia seria, che amare non è trovare la perfezione ma imparare a perdonare terribili difetti, imparare a conviverci e amarli, e a poco a poco dove possibile migliorarli.
Essere una coppia non significa non avere problemi ma saperli affrontare insieme.
Le coppie perfette non esistono ma esistono le coppie che sanno incastrarsi, e quando dall' incastro nasce l'amore due persone diventano perfette l'una per l altra. E tu sei perfetta per me sia perché ti amo sia perché amo come mi fai sentire. Ma soprattutto amo noi, e io non sogno più ciò che non ho o che non c'è, quello che sogno è una vita insieme a te.
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GONE GIRL (Gillian Flynn)
Amy e Nick si incontrano ad una festa una sera di gennaio: uno scambio di sguardi ed è subito amore; lui la conquista con il sorriso sornione, l'accento ondulato del Missouri, il fisico statuario; lei è la ragazza perfetta: bella, spigliata, battuta pronta.
Sono felici, innamorati, ma qualche anno dopo sembra tutto cambiato: da giovani professionisti in carriera a coppia alla deriva; Amy e Nick hanno perso il lavoro e sono costretti a reinventarsi: lui proprietario di un bar; lei casalinga in una città di provincia anonima - fino a che, la mattina del loro quinto anniversario, Amy scompare: in quel momento, ha inizio la vera storia del matrimonio fra Amy e Nick.
Il primo romanzo di Gillian Flynn, Sharp Objects ha vinto due CWA DAGGERS ed è stato selezionato per il GOLD DAGGER.
Gone Girl è un bestseller, il cui adattamento cinematografico, diretto da David Fincher e interpretato da Ben Affleck e Rosamund Pike, ha vinto l'Hollywood Film Award 2014.
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Rating: Mature
Fandom: Interview with the Vampire (tv show)
Relationships: Daniel/Armand
Characters: Daniel Molloy, Armand
Tags: Cosa succede quando Louis se ne va, Armand e Daniel parlano, Trasformazione di Daniel, Armand e Daniel lasciati da soli a casa
Lingua: Italiano
Sommario: Louis lascia soli Armand e Daniel. E questo è il racconto di quello che succede appena dopo. Almeno una delle tante versioni nella mia testa.
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Louis aveva appena lasciato la stanza.
Dal momento in cui aveva incendiato il suo laptop a quando era sparito dalla sua vista era trascorsa una frazione di secondo impercettibile.
CONTINUA A LEGGERE SU AO3
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Una veloce chiacchierata com’è d'uso dalle mie parti prima di augurarvi una (speriamo) buona lettura.
Il mondo creato dalla Rice non mi piace.
Chi mi conosce sa che per me è necessario sempre precisare certe cose, per la mia salute mentale.
In generale non mi piace il suo modo di scrivere, non mi piacciono molte delle cose che i personaggi da lei creati fanno e dicono e, nei libri, non mi riesce proprio di vederci quello che ci si dovrebbe vedere, che molti vedono. Le storie d’amore lì dentro ai miei occhi non sono storie d’amore e il racconto si concentra più su temi che per come vengono trattati sarebbe meglio non trattare affatto.
Non sto qui a precisare, ma ci sono scene all’interno dei libri della Rice che hanno risvolti e reazioni dei personaggi per me inqualificabili.
E partendo da quella base ho sempre fatto fatica a trovare interessanti sia dinamiche che personaggi delle Vampire Chronicles.
Quanto ho appena affermato cambia radicalmente quando andiamo a parlare della serie televisiva creata ispirandosi ai lavori della Rice.
Chi ha letto le mie impressioni sulla serie (se vi interessano le trovate su STIGAMES) sa che il discorso è molto più ampio di quello che posso fare qui, ma in sostanza la serie mi ha stregato.
La serie ha finalmente creato, per me, dei personaggi interessanti, pieni di sfaccettature e soprattutto NON DI GIOVANISSIMA ETÀ, cosa che in un vampiro io NON posso concepire.
La serie ha corretto certe cose, ne ha tolte altre, ha modificato al meglio altre ancora.
Come Hannibal nei confronti dei libri di Harris, anche la serie di Interview with the Vampire è una lunga fanfiction ispirata ai lavori della Rice.
E quello ha cambiato tutto, per me.
Continuo a ripeterlo perché il PER ME è importante.
Queste sono tutte opinioni personali.
Inoltre la serie mi ha dato anche la curiosità per andare a leggermi parte delle opere originali di cui ho elencato solo alcuni enormi difetti, ma che non avrei mai letto altrimenti.
Le varie versioni di Lestat e Louis conosciute finora non avevano mai destato il mio interesse.
La serie ha cambiato anche questo.
Veniamo ora a ciò che ho scritto io.
Riguarda Daniel e Armand che, al momento, trovo la coppia con le dinamiche più affascinanti.
Perché per me Louis e Lestat sono risolti, la serie è stata perfetta in quel senso e non sento il bisogno di aggiungere nulla.
Su Daniel e Armand invece c’è ancora TANTO da dire. E non vedo l’ora che la serie lo faccia.
Nel frattempo però sono qui a chiedermi che cos’hanno combinato quei due che noi non abbiamo ancora visto.
Anche in questo caso mi riferisco al Daniel e all'Armand della serie e, non serve specificarlo ma lo faccio lo stesso, il Daniel non giovane, che io trovo un personaggio infinitamente più interessante e affascinante della sua versione giovane nella serie stessa.
Perciò per me sono questi due personaggi ad interagire sempre e comunque.
Io spero tantissimo di poter vedere una versione riveduta e corretta di Devil’s Minion fornita dal team di sceneggiatori della serie che fino ad ora ha fatto un lavoro egregio. E il mio desiderio è che il Devil’s Minion della serie cominci dal punto in cui siamo adesso, senza andare a toccare mai più il Daniel giovane.
Questa è la mia speranza, poi si vedrà.
Ma tutto quanto scriverò riguarda loro due, perciò chiaro che chi ha deleterie ed infantili idee sul fatto che quel Daniel è troppo vecchio per quell'Armand o cavolate tristi di questo tipo può astenersi subito dal leggere perché al mio Armand quel Daniel lì piace e piace pure tanto.
Anche perché, vorrei vedere, cosa c'è che può non piacere?
Stabilito ciò poi c'è da dire che per me il mondo delle fanfictions è creatività a tutto tondo e spesso mi prendo libertà per quanto riguarda regole e ambiente che circondano i personaggi; anche perché la serie è meravigliosa e chi vuole immergersi nel vero racconto può guardarsi quella, ciò che scrivo io è solo un minimo tentativo di mettere nero su bianco quello che mi gira per la testa e mi piacerebbe vedere su schermo.
Ma sono certə che questi sceneggiatori mi stupiranno immaginandosi le cose cento volte meglio.
Nell'attesa della terza stagione questo è il mio contributo al rapporto tra Armand e Daniel.
Ne ho altre nella mia testa di versioni possibili di quanto accaduto a Dubai dopo che Louis è uscito di scena, ma al momento ho messo giù solo questa, la più breve e la più "ragionata".
Mi piace dare la mia personale versione della vampirizzazione e dei poteri che hanno i vampiri e quindi troverete alcune capacità vampiresche di cui non ho assolutamente la certezza o che ho inventato di sana pianta perché mi facevano comodo.
Come mi piace sempre ricordare: qui non c’è nulla di vero tranne i sentimenti e le emozioni.
Buona lettura!
Len
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Bridgerton 3, Parte 1: un ritorno tra amori, segreti e scandali
Ah, la primavera! Con i suoi colori e i suoi profumi, è davvero la stagione perfetta per il debutto di una nuova tranche di episodi della romance saga che ormai dal 2020 appassiona gli abbonati Netflix: la prima parte della terza stagione di Bridgerton è infatti disponibile per lo streaming sulla piattaforma, così come l'attesissima storia d'amore tra Colin Bridgerton (Luke Newton) e Penelope Featherington (Nicola Coughlan)… Ma come se la sarà cavata lo show a questo giro? Scopriamo insieme cosa ci riservano Shonda Rhimes e i primi 4 episodi di Bridgerton 3.
Scelte mirate
Nicola Coughlan è Penelope
Dopo una lunga attesa carica di speculazioni di ogni tipo sul futuro dei protagonisti di Bridgerton, siamo finalmente di ritorno nella 'Ton più amata dagli spettatori Netflix, quella che, assieme ai suoi abitanti, ci regala sempre un turbinio di emozioni. Questa volta capitanata da Jess Brownell - nuova showrunner della serie dopo l'addio di Chris Van Dusen - che accompagna fedelmente la produttrice delle produttrici, Shonda Rhimes, la terza stagione di Bridgerton si mostra in tutto il suo sfarzo, la sua eleganza e la sua intensità, ma solo per quattro episodi… la seconda parte della stagione arriverà domani 13 giugno su Netflix. Una delle novità dell'adattamento televisivo dei romanzi di Julia Quinn per questa nuova stagione è stata la decisone di scindere in due parti la distribuzione degli episodi.
Ritorno a Bridgerton
Per il momento, è difficile valutare se una tale scommessa sarà vincente o meno e solo l’uscita della seconda parte di stagione c’è lo dirà, ma i presupposti sembrerebbero dar ragione alla produzione: dopotutto, anche per gli appassionati del genere, un binge-watching tutto d'un fiato di 8 episodi di una serie che fa un cospicuo uso di cliché e archetipi narrativi come Bridgerton, nonché assai affezionata a plot twist e cliffhanger ad effetto, potrebbe risultare più pesante da digerire, e nel tempo controproducente rispetto a una ripartizione in due blocchi. Così facendo, invece, non solo ci si assicura che un prodotto di grande interesse attirerà audience più a lungo termine, ma si dà anche modo a storia e spettatori di "respirare", e a questi ultimi di assimilare al meglio quanto visto sullo schermo. E in questa stagione, di certo non c'è da annoiarsi…
Dai Polin, con amore
Luke Newton e Nicola Coughlan
Fin dal termine della seconda stagione di Bridgerton, nella quale abbiamo visto nascere e concretizzarsi l'amore tra il primogenito di casa Bridgerton, Anthony (Jonathan Bailey), e la maggiore delle sorelle Sharma, Kate (Simone Ashley), ci si è chiesti a chi i due avrebbero passato il testimone e consegnato il titolo di "coppia dell'anno" nella stagione successiva. Se lo show avesse voluto seguire pedissequamente l'ordine dei libri, sappiamo che l'onere e l'onore sarebbe spettato a Benedict (Luke Thompson), alla cui storia è stato dedicato il terzo volume della saga letteraria, "La proposta di un gentiluomo". Tuttavia, l'amore era già nell'aria da tempo per i Polin, ovvero Colin e Penelope, gli amici di sempre il cui rapporto sembrava serbare qualcosa di più fin dal principio, sebbene avevamo visto un maggiore interesse in quel senso da parte di Pen (che ricordiamo, non leggere se non hai ancora visto la serie, è colei che si cela dietro il nom de plume di Lady Whistledown).
Luke Newton è Colin Bridgerton
E malgrado in ordine cronologico cartaceo il loro momento sarebbe dovuto arrivare più in là nel tempo, sullo schermo, complice la chimica tra i due attori e l'impostazione data dal team creativo alle loro interazioni sin dalla prima stagione, è stato possibile procedere in questa direzione, senza tuttavia dimenticarsi degli altri Bridgerton. Nella prima parte della terza stagione abbiamo comunque dei focus su Benedict, Francesca (Hannah Dodd), e la Eloise di Claudia Jessie (malgrado una curiosa assenza…).
Claudia Jessie è Eloise Bridgerton
Ma, come dicevamo, gran parte dell'attenzione in Bridgerton 3 è riversata sui Polin che, dopo gli accadimenti della stagione 2, si trovano ora in una fase di stallo: Penelope aveva infatti udito le parole di Colin che escludevano a priori un risvolto amoroso nel loro rapporto, e le frizioni nella sua amicizia con Eloise (che aveva scoperto la sua identità di Regina del Gossip) non avevano fatto che allontanarla dai Bridgerton. Adesso però la ragazza finisce con il ritrovarsi in una situazione, se vogliamo, ancora più scomoda, dato che, nel tentativo di recuperare la loro amicizia, Colin si offre di aiutarla a trovare marito, e cerca di impartirle "lezioni su come uscire dal guscio" ora che lui stesso, a seguito della sua estate in giro per il mondo, sente di aver trovato una nuova dimensione. Ma quando il suo aiuto finisce con creare più guai per i loro cuori che altro, cosa farà Colin? E come si comporterà Penelope? E non dimentichiamoci che Colin è ancora all'oscuro della doppia identità di Penelope…
Bridgerton non molla
Bridgerton: una foto di Benedict e Colin nella stagione 3
Arrivati dunque al nostro quarto appuntamento con il mondo di Bridgerton (se contiamo anche lo spin-off sulla Regina Carlotta) ci si potrebbe preoccupare di una fisiologica fatigue del prodotto che, solitamente con le serie, giunti a questo punto inizia già a fare capolino. Per quanto riguarda lo show targato Shondaland, a ogni modo, il tutto sembra "tenere botta", poiché, almeno in questi primi quattro episodi, non si rileva una pesantezza di fondo nel seguire le vicende (seppur in gran parte prone a stereotipi) dei vari personaggi, né viene da pensare di essere stufi del suo modus operandi.
Un ritorno tra amori, segreti e scandali
Le scenografie si fanno sempre più spettacolari, i dettagli visivi sempre più ricercati (guardate anche solo le parrucche della Regina!), il comparto musicale continua a regalare gioie con le sue versioni classiche di hit da classifica, da Dynamite dei BTS a Cheap Thrills di Sia, passando per Give Me Everithing di Afrojack, Ne-Yo e Pitbull, e nulla di tutto ciò risulta gratuito o fuori luogo. C'è solo da sperare che una tale cura possa continuare a essere tangibile anche nella costruzione di storie e personaggi, nello sviluppo delle dinamiche e tanto nella trasposizione del materiale già fornito dalla Quinn, quanto nell'incorporazione di elementi originali nel tessuto del racconto.
Conclusioni
In conclusione, si guarda con favore ai primi quattro episodi di Bridgerton 3, che con la sua Parte 1 ha già fatto approdo su Netflix. La tanto attesa storia d’amicizia che si trasforma in amore tra Colin Bridgerton e Penelope Featherington sta finalmente prendendo piede, e non resta che augurarsi che i due non finiscano con l’inciampare e divenire protagonisti di una rovinosa caduta. Per ora, tuttavia, non sembra questo ciò che è scritto nelle carte. Possiamo fidarci?
👍🏻
Coerenza formale e attenzione ai dettagli.
Focus sui vari personaggi, non solo sui protagonisti dichiarati.
👎🏻
Rischio esagerazione e saturazione.
#recensione#review#netflix#netflix italia#netflix series#netflix recommendations#bridgerton#bridgerton netflix#bridgerton season 3#colin bridgerton#penelope featherington#bridgerton s3
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Ore 0:02
Ecco la malinconia che mi assale. Stasera la solitudine si fa sentire.
Al corso di teatro ho provato una scena su un brano che parla di sentimenti, riguardava una coppia in crisi ma è davvero bella. Mi sono tanto immersa nel testo e tornando a casa ho sentito una stretta immensa di nostalgia.
Mi mancano tanto i sentimenti, mi manca avere qualcuno nella mia vita. È bello amare!
Io voglio un amore che finalmente resti, voglio lottare e combattere per l'amore vero. Voglio difenderlo e proteggerlo ogni giorno. Non sono perfetta ma so che posso dare tanto amore e purtroppo credo di averlo sprecato con chi non lo meritava probabilmente. Ma non bisogna mai pentirsi di averlo fatto, mai! Tutte le persone per un tempo sono state preziose nella nostra vita anche se per poco.
Comunque adesso vado a dormire. Anzi no, prima vorrei finire l'episodio di Doctor Who che oggi pomeriggio ho lasciato a metà. Stavo guardando The Church on the Ruby Road, mi è sembrato carino dai...
Buonanotte tumblerini 🩷
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Posta non risposta
Ricevo e volentieri ri-pubblico.
Non è una domanda la mia, ma è solo un pensiero di un signore per bene, che prende il the con i pasticcini, da solo o talvolta con la famiglia.
La cittadina di provincia limitrofa a quella dove abito ha una serie di negozi che frequentiamo, centri commerciali, piccoli negozi, servizi utili, ristoranti piacevoli. Tra questi c'è una deliziosa pasticceria, gestita da una coppia, moglie e marito. Una pasticceria dove, oltre ai dolci molto buoni, fanno caffetteria, sala da the, eventi, corsi di pasticceria per tutti, insomma un vero e proprio laboratorio artigianale raffinato. Lui lavora in un'agenzia di viaggi in realtà, ma è molto presente e segue tutta la parte amministrativa e gestionale dell'attività, curandone anche gli aspetti estetici e di accoglienza. Ha un'aria sempre molto cordiale e interessata al cliente, ancora non ho capito bene se fintamente cordiale o meno. Con alcuni aspetti, confesso, che mi stanno un po' sul cazzo, due tatuaggi piccolini stile fighetto finto giovane, un taglio di capelli e barba troppo studiato e delineato ma insomma, particolari estetici, nulla di più. Pare un bravo cristiano, come dicono i coatti romani con aria un po' compassionevole. Lei invece è la mente e il braccio del locale: è la pasticciera, inventa e realizza dolci di gran classe, progetta eventi, attività coinvolgenti e divertenti. Una bellissima donna, capelli corti probabilmente tinti senza darlo a vedere, viso sempre curato, trucco mai esagerato, gonnelline colorate, vestiti eleganti e scarpe di gran classe, sempre in ordine, stile un po' anni venti molto chic, un nome anch'esso molto chic, Carolina. Ascolta spesso Paolo Conte. Molto chic, sì, quasi snob che ti fa venire i nervi.
"Ciao carissimo Alessandro, come stai?" Tanti sguardi e tanti sorrisi.
"Salutami Francesca!" e ancora sguardi e tanti sorrisi cordiali.
"Buon weekend, anche ai ragazzi." Sguardi, sorrisi, sempre tanti.
Gentilezze.
Un gran rapporto cordiale.
Ecco, io, in tutta sincerità, l'elegante Carolina, la scoperei senza nessuna esitazione e tutto sommato con poca cordialità, con gli occhiali rossi da presbite che indossa sempre tenuti al collo con la cordicella raffinata; Ie alzerei le gonnelline fantasia anni venti per scoparla davanti e per scoparla dietro, sul bancone delle preparazioni e farciture; le farei tenere parte dei suoi vestiti eleganti addosso, mentre le lecco la fica nel laboratorio; la riempirei di parole forti, ma da apprezzare per sincerità, mentre mi prende il cazzo nella sua bocca perfetta, elegante, signorile.
Io, Carolina, la voglio sentire che mi chiede di schiaffeggiarle il culo, mentre mi prega cortesemente di venirle sulle tette esibite. La voglio percepire trasformata, mentre gode, quando il suo charme diventa solo un ricordo lontano ma che mi fa venire il cazzo ancora più duro.
Perché no, Carolina, a me Paolo Conte proprio non piace.
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𝗜𝗟 𝗣𝗢𝗧𝗘𝗡𝗭𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟'𝗔𝗠𝗢𝗥𝗘 𝗘 𝗟𝗘 𝗗𝗜𝗣𝗘𝗡𝗗𝗘𝗡𝗭𝗘 𝗔𝗙𝗙𝗘𝗧𝗧𝗜𝗩𝗘
Diverse relazioni d’amore iniziano meravigliosamente, con un coinvolgimento totale e spiazzante.
Le persone che fanno questo tipo di esperienza spesso parlano di aver incontrato una persona speciale e unica, dove comprensione, complicità, intesa sessuale, visione della vita e progetti sul futuro sono compresenti e creano la sensazione di una relazione perfetta.
Più passano i giorni e più questa percezione diventa forte e intensa.
Poi, però, accade qualcosa che rompe l’incantesimo e di solito è quando la relazione comincia a diventare profonda: uno dei due improvvisamente diventa sfuggente, schivo, si riempie di dubbi e non ha più nessuna certezza sul rapporto.
É un po’ come se, quando si comincia a “fare sul serio”, l’incantesimo si spezzasse e non si riuscisse in alcun modo a scoprire il perché di questo cambio di rotta, improvviso e inaspettato.
Spesso accade che l’altro si ritrovi catapultato in una specie di incubo, dove ogni giorno va cercando tutto ciò che c’era prima, ma riceve continue disconferme. Eppure la certezza di aver vissuto qualcosa ad alto impatto c’è, c’è stato in passato un momento in cui è esistita una “coppia meravigliosa e perfetta”.
Queste situazioni sono molto più frequenti di quanto si creda e sono estremamente dolorose, perché è molto complicato accettare l’idea di aver preso un abbaglio, di aver vissuto qualcosa di irreale, é difficile credere di essersi inventati tutto.
Infatti, il più delle volte, l’esperienza è stata reale, tutto ciò che è stato sperimentato all’inizio era veramente intenso e magico, ma poi tutto questo improvvisamente é sparito, per difficoltà inconsce di uno dei due, legate soprattutto al tema della profonda paura di stabilità e intimità.
Il problema è che queste relazioni possono durare anche anni, dove uno dei due cerca costantemente di “rientrare” nell’Eden che ha conosciuto tramite l’altro. Le persone rimangono incastrate in queste relazioni di sofferenza, perché sanno che lì c'è un potenziale e restano così legate, per mesi, anni proprio lì, a quel potenziale, che però non torna più.
Se vogliamo smettere di soffrire dobbiamo interrompere questa illusione: anche se una relazione ha un potenziale, non è detto che possa manifestarlo.
È necessario darsi un tempo di attesa, ma senza buttare via la nostra vita aspettando che l’altro cambi.
Perché una coppia possa funzionare, devono essere in due le persone che desiderano trasformare l’innamoramento in amore.
Ciò non significa assolutamente che entrambe debbano compiere un lavoro di ricerca interiore, ma che tutti e due devono avere il coraggio di affrontare le proprie paure, per poter aprirsi all’Amore.
Giorgia Sitta ❤️
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Saremmo la coppia perfetta
Non so chi sei, proprio per questo la penso anch'io così
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“It’s showtime, folks!”: Better Call Saul, un sequel, prequel, spin-off
Indice
Un Prequel che Spacca: Come la Storyline di Better Call Saul si Intreccia con Breaking Bad
Bob Odenkirk: Da Avvocato Sfigato a Star delle Serie TV
Kim & Saul: Una Coppia Come Whiskey e Soda
Il Finale con il Botto: Un Capolavoro di Inganno e Rivelazione
Bianco, Nero e Tanti Grigi: L’Arte del Monocromatico
Camei a Pioggia: Gli Easter Egg che Mandano in Visibilio i Fan
Un Prequel che Spacca: Come la Storyline di Better Call Saul si Intreccia con Breaking Bad
Benvenuti nel magico mondo di “Better Call Saul”, il prequel che fa scintille e che ci porta dritti nel cuore del crimine e del Black Humor! Se pensavate che “Breaking Bad” fosse intenso, aspettate di vedere come le diverse storyline si incastrano in questo magnifico show.
“Better Call Saul” racconta le origini di Jimmy McGill, un avvocato non proprio ortodosso, che si trasforma nel colorato e astuto Saul Goodman. Con ogni episodio, scopriamo i pezzi mancanti del puzzle che ci portano a capire come un modesto difensore d’ufficio diventi l’avvocato preferito di Albuquerque per ogni tipo di traffico illecito. Questa serie televisiva ci porta in un vero e proprio viaggio nel tempo. Si tratta infatti, non solo di uno spin-off, ma rientra in due categorie ormai molto in voga nella narrazione seriale.
Possiamo infatti definire “Better Call Saul” sia un prequel che un sequel. Gli autori ci mostrano quello che è successo a James McGill prima degli eventi di “Breaking Bad”, ma anche quello che sarà il destino dell’avvocato difensore di Albuquerque.
Bob Odenkirk: Da Avvocato Sfigato a Star delle Serie TV
E chi se lo sarebbe mai aspettato che Bob Odenkirk, un attore per lo più comico che nella serie madre ci ha fatto sbellicare dalle risate, avrebbe interpretato Saul Goodman con così tanta maestria?
Odenkirk riesce a bilanciare perfettamente il lato tragicomico di Jimmy/Saul, facendoci affezionare a un personaggio che, francamente, ha tutte le carte in regola per essere detestato.
La sua performance è una danza perfetta tra il grottesco e il sublime, facendoci ridere e piangere nello stesso minuto. Non c’è da stupirsi che il nostro Bob sia diventato una leggenda della TV!
Kim & Saul: Una Coppia Come Whiskey e Soda
Ora parliamo della dinamica tra Kim Wexler e Jimmy McGill. Raramente abbiamo visto una coppia così intrigante e complessa. Kim, interpretata brillantemente da Rhea Seehorn, è l’avvocato tutto d’un pezzo che bilancia la turbolenta esistenza di Jimmy.
La loro relazione è un mix esplosivo di affetto, frustrazione e strategia legale. Insieme sono come il whiskey e la soda: perfettamente complementari, con un pizzico di bruciore.
E ammettiamolo, non c’è niente di più romantico di due avvocati che si sostengono nei momenti più bassi e nei colpi più bassi!
Il Finale con il Botto: Un Capolavoro di Inganno e Rivelazione
E il finale? Oh ragazzi, che capolavoro! Gli autori hanno tirato fuori il coniglio dal cilindro con una conclusione che è una miscela di inganno, rivelazioni e colpi di scena. Se pensavate che sapevate tutto su Saul Goodman, pensate di nuovo.
Ogni dettaglio del finale è stato curato con la precisione di un orologio svizzero, portandoci a una conclusione che è tanto soddisfacente quanto straziante. Un finale che chiude il cerchio, facendoci ricordare perché abbiamo amato (e odiato) ogni minuto passato con Saul.
Bianco, Nero e Tanti Grigi: L’Arte del Monocromatico
Un elemento distintivo di “Better Call Saul” è l’uso creativo del bianco e nero. Le sequenze monocromatiche ci portano nel futuro post-“Breaking Bad” di Saul, ora Gene Takavic, gestore di un Cinnabon. Questi frammenti in bianco e nero non solo aggiungono un tocco artistico alla serie, ma ci ricordano anche il destino che attende il nostro amato avvocato.
Il contrasto tra i colori vivaci del passato e il mondo grigio del presente di Gene è tanto simbolico quanto visivamente affascinante.
Camei a Pioggia: Gli Easter Egg che Mandano in Visibilio i Fan
E chi può dimenticare i deliziosi camei e gli indizi che ci riportano a “Breaking Bad”? La serie è piena di piccoli regali per i fan, con apparizioni di personaggi come Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks), Gus Fring (Giancarlo Esposito), e addirittura qualche occhiata al nostro amico Walter White.
Ogni cameo è un piccolo tributo alla serie madre e ci fa sentire come detective alla ricerca di ogni possibile connessione. È un gioco del gatto e del topo che ci tiene incollati allo schermo, facendo salire la nostalgia e l’entusiasmo a mille.
In conclusione, “Better Call Saul” non è solo un degno prequel di “Breaking Bad”, ma una serie che brilla di luce propria.
Con personaggi indimenticabili, narrazioni ingegnose e un’ironia che farebbe invidia a un comico navigato, questa serie è un gioiello televisivo che non smette di sorprendere e divertire.
Se non l’avete ancora vista, cosa aspettate? Come direbbe Saul Goodman, “You Better Call Saul!”.
Se volete leggere altre piccole recensioni sulle nostre serie preferite o scoprire nuovi titoli sfogliate gli ultimi post e andare a vedere le liste di Easy Tears!.
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Appena tornata dalla palestra, con le mani che tremano (e Dio solo sa quanta fatica sto facendo a scrivere questo post), sono qui per ringraziare il mio ex, che mi ha portato ad avere paura, a piangere di notte in silenzio per mantenere la facciata della coppia perfetta, che mi ha minacciato e che mi ha fatto credere che non ci sarebbe stato futuro per me, ti ringrazio perché tutto questo mi ha portato a capire quanto valgo, chi sono e cosa merito. Ti ringrazio perché dopo tutto quello che mi hai fatto passare, dimagrire non mi fa più paura, andare in palestra non mi fa più paura e il cibo non è più il mio sfogo. Ti ringrazio perché l’inferno che mi hai fatto vivere lo so solo io e da sola ho capito quanto delle braccia tremanti siano meglio dell’aver paura di non arrivare a domani, ma soprattutto ti ringrazio perché mi hai dato il coraggio di prendere la mia vita in mano e diventare la versione migliore di me.
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