#Iconoclasta
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viviween · 3 months ago
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Il termine beeldenstorm (tempesta delle immagini) indica la distruzione di luoghi sacri cattolici che si verificò tra il 10 agosto e l'ottobre del 1566 nell'area dei Paesi Bassi storici (gli attuali Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo).
Il movimento iconoclasta ❤️ cominciò a Steenvoorde, oggi Fiandra francese; la beeldenstorm portò allo scoppio della Guerra degli ottant'anni e alla creazione della Repubblica delle Sette Province Unite.
Durante la beeldenstorm, le folle inferocite distrussero completamente centinaia di chiese cattoliche, cappelle, abbazie e monasteri con tutto ciò che contenevano (altari, statue, fonti battesimali, cori, pulpiti, organi, calici, dipinti, libri e paramenti) e addirittura l'intonaco dell'interno ❤️
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pyxisbr-blog-blog · 6 months ago
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A Arte de ser um Iconoclasta, da Série "Entre sem bater".
Um idólatra e um iconoclasta nunca se bicavam.
Atualmente, as redes sociais misturam tudo.
#Iconoclasta #Entresembater #SalmanRushdie #Idolatra #Iconoclastia #Cetico #Critica #IdolosdeBarro #Mito
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kommunic8 · 2 years ago
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Cia avete mai fatto caso? Le chiese cattoliche all'esterno a volte sono molto semplici ed essenziali, ma all'interno trasudano di cristi morenti, madonne dolorant, statue, affreschi ori eccetera, mentre le chiese protestanti fuori sono spesso piene di ghirigori e sculture e torrette ma dentro sono vuote, nemmeno un singolo quadro, modello iconoclasta. Avrà a che fare con le diverse filosifie di vita? Mi ricorda quella divertentissima Bustina di Minerva di UMberto Eco dove paragonava IBM e MAC alle due religioni. TRASCRIZIONE [ENG Translation below] Mi ricordo ancora che la prima volta che mi è successo, successo a Monaco di Baviera, che è stata la prima città tedesca che ho visitato. Allora, io stavo a Monaco da un bel po' di tempo, ci ho trascorso circa un anno, un anno e mezzo, ero molto giovane, ero iscritta al primo anno dell'università, e fino a quel momento avevo visto molte chiese nella mia vita, però non avevo mai visto una chiesa protestante e ricordo perfettamente come rimasi davanti alla facciata della chiesa bellissima, piena di ghirigori, minareti, cose appiccicate a destra e sinistra e dissi, ah, che bello, andiamo a vedere com'è questa chiesa da dentro. Entrai e lì rimasi senza parole, perché in tutta la mia vita non avevo mai visto una chiesa così spoglia, così vuota, senza quadri, affreschi, senza statue, senza madonne piangenti e cristi morenti. Quella fu la prima volta che mi resi conto che le chiese protestanti, luterane, sono diverse dalle chiese cattoliche. Ora, col tempo, ho visitato molte chiese, e mi sono chiesta ma come mai questa differenza? Come mai certe chiese nei paesi del nord hanno tutta questa opulenza, ghirigori, destra e sinistra e tutte le figure che si arrampicano eccetera, i vetri colorati, bello, però poi entri dentro non c'è neanche un quadro appeso, sembrano quasi dei posti da iconoclasti. E invece le chiese cattoliche spesso fuori, penso le chiese romaniche, io non è che ne capisca molto di architettura però ho presente le chiese romaniche che sono molto squadrate, molto diciamo essenziali dal di fuori, poi entri dentro BANG! e ti si spalanca un mondo appunto, pieno di ventimila madonne, di cristi morenti, e poi gli affreschi, soprattutto gli affreschi, tu tiri su lo sguardo e vieni travolto da questi angeli, i putti, tutte le cose, poi tutto così plastico, così cinematografico. E io non lo so perché questa cosa qua, perché questo mostrare l'opulenza invece viene vissuto male nei paesi del nord, cioè un po lo so dal punto di vista filosofico però è una cosa che ogni volta che poi capito in una chiesa così mi... io lo so che entro non trovo niente dentro, vabbè trovo lo spirito divino che cos'è, però non trovo né quadri, né statue, né madonne. TRANSLATION I still remember the first time it happened to me, it happened in Munich, which was the first German city I visited. So, I was staying in Munich for quite some time, I spent about a year, a year and a half there, I was very young, I was enrolled in the first year of the university, and until that time I had seen many churches in my life, however, I had never seen a Protestant church, and I remember perfectly how I stood in front of the facade of the beautiful church, full of squiggles, minarets, things stuck on left and right, and I said, ah, that's nice, let's go and see what this church looks like from inside. I went in and there I was speechless, because in all my life I had never seen a church so bare, so empty, with no paintings, no frescoes, no statues, no weeping Madonnas and dying Christs. That was the first time I realised that Protestant, Lutheran churches are different from Catholic churches. Now, over time, I visited many churches, and I wondered but how comes this difference? How comes that certain churches in northern countries have all this opulence, squiggles, left and right and all the figures climbing etc., the stained glass, nice, but then you go inside there's not even a picture hanging, they almost look like iconoclastic places. And on the other hand the Catholic churches often outside, I think the Romanesque churches, I don't really understand much about architecture but I am aware of the Romanesque churches that are very square, very let's say essential from the outside, then you go inside BANG! and a world just opens up to you, full of twenty thousand Madonnas, dying Christs, and then the frescoes, especially the frescoes, you look up and you are overwhelmed by these angels, the cherubs, all the things, then everything so plastic, so cinematic . And I don't know why this thing here, why this showing opulence instead is lived badly in the northern countries, I mean a little bit I know it from the philosophical point of view however it is something that every time then I understand in a church so I... I know I go in I don't find anything inside , alright I find the divine spirit what is it, however I don't find paintings, statues or Madonnas.
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juancarlosvasquez · 2 years ago
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—How do you come up with stories that mostly depict terror, madness, panic, and hatred? What diagnosis would you make when comparing reality with fiction?
—I imagine characters who are broken, exhausted, cornered against vulgarity and a lack of imagination and humor (including myself).
What we write in fiction is absolutely fascinating because we provide ethical justifications for cruelties and elevate the most despicable acts to an intellectual level. In reality, all the deaths, tortures, and abuses are carried out by big mediocrities in an even more mediocre way. Reality is intensely boring. The surprising thing is the number of people who extol those mediocrities. I suppose the saying that every nation gets the government it deserves is a universal constant, something undeniable.
• Translation of the interview conducted in Spanish.
• Interview with Pablo López, The Iconoclast: Disassembling Social Hypocrisy. By Juan Carlos Vásquez. Excerpt.
• Ilustración: Johanna Van Beneden. Artist: Kurar art- Pinterest
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wander846 · 2 years ago
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𝗔 𝗤𝗨𝗘𝗦𝗧Ã𝗢 𝗗𝗔 𝗔𝗠𝗕𝗜𝗚𝗨𝗜𝗗𝗔𝗗𝗘 𝗗𝗔 𝗧𝗥𝗔𝗗𝗜ÇÃ𝗢 𝗜𝗖𝗢𝗡𝗢𝗚𝗥Á𝗙𝗜𝗖𝗔 𝗘 𝗢 𝗧𝗥𝗜𝗨𝗡𝗙𝗢 𝗗𝗔 𝗢𝗥𝗧𝗢𝗗𝗢𝗫𝗜𝗔
O problema da tradição – e da ambigüidade da tradição – é, de certa forma, o problema mais fundamental de todos na teologia dos ícones. Foi assim para os próprios debates iconoclastas dos séculos VIII e IX, e é assim para nosso esforço hoje em compreender as questões teológicas que todos os lados acreditam estar em jogo nessas controvérsias. Cada lado apelou para a autoridade da tradição, e cada…
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radhub · 4 months ago
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Iconoclasta x Duvan Chaves
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diceriadelluntore · 4 days ago
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Storia Di Musica #358 - Killing Joke, Night Time, 1985
Se c'è un luogo che esprime il rapporto tra la musica rock e Berlino è un edificio di Köthener Straße, la Meistersaal, eretto nel 1913 come sede della Società Edilizia della città, ristrutturato dopo gli ingenti danni subiti durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1964 due fratelli, Peter e Thomas Meisel, in alcune stanze di questo edificio costruiscono uno studio di registrazione musicale, gli Hans Ton Studios, conosciuti nel mondo della musica come Hansa By The Wall Studios perchè fisicamente erano situati al confine con il muro divisorio della città, vicino a Potsdamer Platz. Li Bowie con Eno, e poi decine di artisti, tra cui Cave (come visto la settimana scorsa), i Depeche Mode (che registrano missano qui Construction Time Again del 1983 e registreranno poi Some Great Reward, 1984, e Black Celebration del 1986), tanti gruppi new wave, post punk, i R.E.M. nel 2011 con Collapse Into Now registrano il loro ultimo disco in studio. C'è a tal proposito uno stupendo documentario, Hansa Studios: By The Wall 1976-90 diretto da Mike Christie che racconta un po' di storia di questo luogo leggendario.
Che fu il teatro delle registrazioni del disco di oggi, di una delle più innovative e all'epoca dirompenti formazioni della prima metà degli anni '80. Questa band emerge con forza dall'ondata new wave innescando la musica con cose molto particolari: i Killing Joke. Jaz Coleman, voce e tastiere, la fonda con Kevin "Geordie" Walker alla chitarra, Martin "Youth" Glover al basso e Paul Ferguson alla batteria. Sono sin dalle prime registrazioni indicati come rock d'avanguardia. Prendono il loro nome, Killing Joke, da una scenetta di uno spettacolo dei Monthy Python, e lo "scherzo che uccide" stupirà gli appassionati con un suono che mischia punk, dark, hard rock, dub creando in Gran Bretagna il seme della musica "industrial" e, per molti, persino della musica Techno. Cantano di depressione, di sensazioni apocalittiche, quasi con idee divinatorie (ne parleremo tra poco) e brani come Requiem e Wardance, dal loro omonimo esordio Killing Joke del 1980, e come Follow The Leaders dal successivo What's This For! (dell'anno successivo, 1981) divengono dei piccoli culti musicali di una band che ha ancora poco successo ma è adorata dai fan. Nel 1982 succede qualcosa: Youth si chiama fuori, e fonderà di lì a breve un nuovo gruppo, i Brilliant, ma soprattutto Coleman, immedesimandosi in un novello Nostradamus, preannuncia la fine dei tempi e se ne va in Islanda. Non si è mai capito quanto fosse una stramba copertura per un ritiro creativo, dove Coleman incontra e frequenta numerosi artisti locali di musica elettronica, ma ha una certa eco all'epoca. A questo punto, rimpiazza Youth con Paul "Raven" Vincent al basso e scrive un disco dove, a detta dei musicisti, usano delle droghe per trovare il giusto editing: Fire Dances (1983) ha la prima canzone "normale" in Let's All Go (To The Fire Dances) ed è ben accolto da critica e pubblico.
Tutto cambia l'anno successivo: Coleman va a "respirare decadenza" a Berlino e decide lì di scrivere il prossimo disco. In risposta alle prime critiche sul fatto che la furia iconoclasta degli esordi si fosse trasformata in qualcosa di noioso (che è la critica di ogni band che ha successo, più o meno relativo) esce fuori un disco che riprende soprattutto la ritmica iconica del suono Killing Joke, le tematiche scure e dolorose, ma le riveste in un'atmosfera nuova, vista la storia musicale della città berlinese (questo aspetto, anticipo, sarà la chiusura del viaggio di queste settimane), che vira verso suoni dance. Night Time esce nel Febbraio 1985, ridando nuovo lustro al gruppo che riesce a mettere insieme il suono esplosivo e trascinante che lo ha reso famoso con canzoni più mirate, alcune delle quali diventeranno degli inni generazionali. Geordie Walker, che fino ad allora ne era sempre stato avarissimo, tira fuori alcuni assoli sbalorditivi tra i suoi riff feroci (vedasi Night Time), mentre Paul Ferguson mescola e abbina molto bene i ritmi elettronici con i suoi naturali della batteria. Jaz Coleman è un personaggio strano, ma è anche un cantante formidabile, capace di fare di tutto, dal growl degli esordi ai toni taglienti e acuti come in questo disco, dove non forza mai la mano. Le canzone del disco sono due: Love Like Blood, dal testo gotico, che ebbe un certo successo anche per via del videoclip all'epoca definito dark, ma che oggi fa tutt'altro effetto, ma soprattutto Eighties: i Nirvana, tra tutti i gruppi, hanno clonato completamente la linea di chitarra acquosa al centro del brano per Come As You Are. Il disco vende moltissimo, ed è bellissimo, a mio parere, il commento che il New Musical Express fece del disco all'uscita: "suonano così diversi che fanno sembrano gli Smiths come Simon & Garfunkel".
Eppure all'apice, come spesso succede, arriva la crisi creativa: dissidi artistici e di linea musicale (con la decisione di rifare in pratica all'infinito il mood di Love Like Blood) portano a cali drastici di qualità e ad una sorta di isolamento di Coleman, che in pratica scriverà dischi solisti a nome Killing Joke, ed esempio massimo in questo sono il parlato sermonico suo su esoterismo, magia e occulto in The Courtard Talks del 1989 (addirittura doppio lp).
Rimangono un esempio seminale di contaminazione di generi, e i primi 4 dischi sono meravigliosi: dalle loro note nascerà tantissimo in tutta Europa, e ancora una volta è stata l'aria berlinese che ha dato la quadra.
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eddy25960 · 12 days ago
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Título original: Sinéad O'Connor: Nothing Compares, 2022. UK Documental
Sinopsis
La historia del fenomenal ascenso de una cantante a la fama mundial y de cómo su personalidad iconoclasta provocó su exilio de la corriente principal del pop. Centrándose en las palabras y los hechos proféticos de un período de cinco años (1987-1992), la película reflexiona sobre el legado de esta intrépida pionera, a través de una lente contemporánea. (FILMAFFINITY)
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dailyanarchistposts · 7 days ago
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The underground Italian anarchist press inside and outside fascist Italy
Resistance and propaganda to fascism did not begin in 1939, 1936 or 1939. Nor did it consist simply of slogans hastily painted on walls in the dead of night. A powerful anarchist underground press operated in Italy throughout the period of fascist dictatorship and occupation pressing the case for liberation through social revolution. To gauge the extent of the resistance to fascism and Nazi occupation in Italy, here is a review of the libertarian underground press at the time
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Voci officina (Voice of the factories)
Underground paper put out by workers of the Turin factory councils, among them the anarchists Michele Guasco and Dante Armanetti. 8 or 9 issues in the first year of fascist terror.
Iconoclasta!
Anarchist review open to all tendencies. Produced monthly in Paris in 1924–5, when together with the Italian section of Rivista Internazionale Poliglotta (International Polygot Review) it ceased publication to produce La Tempra
La Tempra
International anarchist review. Monthly from Paris from 1925–6 (lack of information on his publication in following years)
Lotta anarchica (anarchist struggle)
Published in Paris for distribution in Italy. Subtitled: For armed insurrection against fascism. The editions specifically for Italy were produced in small format, three column
width on thin paper, with 3 to 4 pages that could be included in a letter. Regular publication up till end of March 1931.
Ai Lavatori d’Italia (To the Italian workers)
Milan , October 1943. Small format, 4 pages. The programme of the revolutionary syndicalists of the Unione Sindacale Italiana. For a @socialist republic of syndicates@. Edited by Aldibrando Giovanetti.
Fronte Unico dei Lavatori (United Workers Front)
First of all in pamphlet form, then a paper. 12 pages. Published in the Romagna with the support of the anarchists of Liguria, Tuscany, and Romagna after a meeting in Florence.
L’Adunata dei Libertari: voci dei comunisti libertari (voice of the libertarian communists)
Milan. Underground publication of first 3 numbers., first one appearing 18th June 1944. Small format with 3 columns, 2 pages. Editor was Pietro Bruzzi, arrested, tortured and shot by the Nazis at Legnano.
Il Comunista libertario.
Milan. Paper of the Federazione Comunista Libertaria Italiana. First appeared December 1944. Small format with 3 columns, 4 pages. In March 1945 its second issue appeared, and continued regularly until the end of April 1945, with the final fall of fascism
L’Azione Libertaria
Milan. 5 issues appeared from August to September 1944 in the same format as above papers, and indeed most of the underground press.
Rivoluzione
Paper of the Liga dei Consigli Rivoluzionari (League of Revolutionary Councils) From December 1944 included the programme of the Liga. Composed of communists, anarchists and sympathizers. Second issue appeared in February 1945.
Era Nuova
“Voice of the libertarian communists”. Turin. First issue appeared in October 1944, 2 columns, small format, 4 pages. 2nd issue in November ’44 and third in March ’45.
L’Adunata dei Refrattari.
New York. At the end of ’44 the New York Italian anarchist paper published several supplements aimed at Italy. Thin paper, small format, 2 columns, 8 pages. It was distributed above all by soldiers in the American Armed Forces, despite the American authorities heavily punishing anyone involved in its dissemination. Issue 1 in December ’44 and Issue 3 in March ’45.
Umanita Nova.
Anarchist paper. Genoa. Published just a little before insurrection against the fascist authorities and in preparation for it, 22 April ’45. Small format, 3 columns, 4 pages. Continued numbering from when it was a daily paper published in Milan and Rome and edited by Malatesta in 1920–1922.
Umanita Nova
Anarchist paper. Florence. Appeared 24th September ’44, without the authorization of the Allied authorities. The printer Lato Latini was arrested and condemned to 1 year in prison. In February ’45, after a suspension of several months, restarted on a monthly basis with Umanita Nova; Fiorentina (Florentine)as subtitle and with announcement that the Federzione Anarchica Italiana was being formed. Prematurely as it happens, as the FAI was now constituted until the Carrara conference in September 1945
Auf Ruf: Offizere, Unteroffizere und Mannschaften der Deutschen Wehrmacht. Appeal in German put out by Milanese anarchists to the German armed forces in March 1945
Pamphlets of Risveglio-Reveil.
Published somewh ere in Switzerland. After the suppression of this Swiss paper, small pamphlets of 16 pages on a monthly basis (half in Italian, half in French) appeared from September 1940. Changed title several times, but continued with a surprising regularity up until the end of December 1946 with no.147
La Rivoluzione Libertaria.
Organ of the libertarian groups of southern Italy. Bari. It was the first official anarchist paper since the fascist takeover. Initially it appeared on 30th June ’44 without Allied authorization, and was distributed secretly until 16th November ’44 when it was legalized.
L’Idea Proletaria
Milan. 2,000 copies printed. Edited by Mario Perelli with a vague , gradualist line. Came out from Autumn ’43, with a short life.
Sempre Avanti!
Anarchist paper secretly printed and distributed in Genoa.
Il Seme Libertario
Single issue paper of the Federazione Comunista Libertaria of Livorno. Appearing semi-clandestinely, because of persistent censorship of Allied authorities in summer 1945, with false indication of its address (Rome)
Aurora
Libertarian communist (Ravenna). Paper of the Romagna anarchists,; its first 2 issues appeared clandestinely.
Il Partigiano
Political weekly of the partisans of liberty. Rome. Anti-authoritarian political line , edited by Carlo Andreoni, libertarian Marxist militant of the Unione “Spartaco”. Underground publication from ’43, continued up until ’45, probably tolerated by the Allied authorities because not directly anarchist, but suspended for 4 issues in march ’45, for “having published forbidden notices of the Allied military censorship”.
La Montagna
Libera voce clandestine. Rome. Paper of “a group of partisans of the North” taking the place of Il Partigiano during its forced suspension. On its list of @friends and neighbours@ was Umanita Nova.
[1] Williams L. Proletarian Order 1975
[1] Williams L. Proletarian Order 1975
[2] Rossi, A. The Birth of Fascism 1938
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garfo-na-tomada · 1 month ago
Note
Boa tarde, Frater. Eu ando em conflito pois, apesar de me sentir muito inclinado a cosmologia Thelemica, eu acho careta a dependência sobre a estrutura da antiga Golden Dawn e o "furto" mal feito do misticismo judaico na Qabalah (não que realmente exista um furto, mas desfiguram a porra toda), que infelizmente são partes fundamentais do negócio. Eu queria saber se você conhece algum sistema ou uma forma da Thelema que fosse mais iconoclasta, mas sem descambar pra uma massa disforme Caoísta.
Boa tarde, anon. Entendo seu conflito e partilho do seu descontentamento com o sistema de Cabala hermética da GD. Acho meio mal ajambrado também e foi o principal motivo de eu ter procurado desmamar desse sistema assim que conquistei alguma maturidade na minha prática. Digo, não vou cuspir no prato que eu comi, foi muito útil no começo, e eu devo à estruturação da minha prática inicial aos textos do Scott Stenwick. Mas chega num ponto em que é difícil avançar, ainda mais tendo consciência do quanto são diferentes (e mais elegantes e férteis) as coisas na Cabala judaica mais autêntica. Infelizmente eu não tenho uma solução boa para a sua situação, porque meu contato com Thelema é mínimo. Minha referência em assuntos thelêmicos é o Flávio Watson, sugiro você mandar uma mensagem para ele. Um abraço!
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istanbulperitaliani · 6 months ago
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Il Monastero di Stoudios
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Il Monastero di Stoudios, conosciuto anche come Stoudion, è uno dei monumenti bizantini più antichi e significativi di Costantinopoli.
Fondato nel V secolo, il monastero divenne subito un importante centro spirituale. Conosciuto per la sua rigida adesione alla regola monastica di San Basilio, il Monastero di Stoudios non solo fungeva da rifugio spirituale, ma era anche un importante centro di studi teologici e di copiatura di testi sacri. I monaci di Stoudios furono protagonisti nella difesa delle icone durante la crisi iconoclasta (VII-VIII sec).
La basilica, costruita in mattoni con un interno decorato da mosaici e affreschi, era famosa per la sua sobria bellezza e per la sua capacità di evocare un profondo senso di spiritualità. La sua architettura seguiva lo schema basilicale con una navata centrale ampia, fiancheggiata da due navate laterali, separate da file di colonne di marmo. Nel 1204, il monastero fu gravemente danneggiato dai Crociati e ristrutturato nel 1293. Raggiunse un secondo periodo di prosperità sotto l'Impero Bizantino, diventando un importante luogo di pellegrinaggio per le sue reliquie.
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Dopo la conquista ottomana di Costantinopoli nel 1453, il Monastero di Stoudios fu trasformato in moschea nel 1555, conosciuta come İmrahor Camii. Molti elementi dell'architettura bizantina, come colonne e capitelli in marmo, furono conservati, mentre gli affreschi e i mosaici furono ricoperti per conformarsi alle pratiche islamiche.
Nel XIX secolo, un devastante terremoto colpì l'edificio, causando il crollo di gran parte della struttura. L'edificio fu completamente distrutto nel 1920 e venne abbandonato, rimanendo in tale stato per molti decenni.
Attualmente sono in corso importanti lavori di restauro. Ecco alcune foto di come si presentava nel 1936.
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Foto 1: S.Teodoro Studita raffigurato due volte. A destra la facciata orientale del Monastero di Studion in una miniatura tratta dal Menologion di Basilio II di Simeone Metafraste, 985 Biblioteca Vaticana Foto 2: Questo acquerello di Antonios Manarakis raffigura il Monastero di Stoudios nel XIX secolo, quando l'edificio non era più un monastero, ma una moschea (İmrahor Camii). La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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themagnificentmags · 4 months ago
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Fic rec: Iconoclasta Oritur by Astrance! I picked it up recently to my delight -- this is what I love about it:
I absolutely adore Katov von Valancius. Katov is a jaded ex-Commissar with a hard-earned Iconoclast streak and a whole boatload of issues. Astrance has woven Katov's backstory deeply into her worldview, and it always feels like a great fit with the 40k universe. The slow reveal of Katov's past has been really good, too.
But really Katov is only half of it -- the chapter POVs alternate between Katov and Abelard. His stodgy self-assurance makes for great contrast with Katov's worries and relationship woes, and it's very fun to get a look at what's going on with the rest of the ship and retinue.
Katov and Heinrix do not get off on the right foot. They get into a lot of arguments, and their banter is always snappy, cutting, and deeply enjoyable. Watching their relationship develop so far has been a delight and I am very excited to see where it goes from here.
Astrance has a really great use of juxtaposition -- sometimes for drama, sometimes comedy, sometimes irony, always really satisfying.
The angst is so, so good. I love me some good medical/injury drama and by god Astrance delivers -- with tension, vivid details, and character development. Though there is plenty of other trouble to be had -- Katov's extended car-crash of an emotional breakdown in ch 20 lives rent-free in my head -- and the dire situations make the soft moments all the sweeter.
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thegianpieromennitipolis · 2 years ago
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti 
METAFISICA
Il fondo oro delle immagini sacre non è stato solo un evento simbolico nella pittura. Il richiamo all'invisibile diventa possibilità, fenomeno che sposta il piano della rappresentazione dalla mìmesis a quello dell'aletheia, dall'imitazione che non forma la verità dell'oggetto, al significato metaforico di una verità priva della forma: è presente ma, nel medesimo tempo, "steresis", privazione.  Esiste, ma non è visibile, esiste, ma non è rappresentabile in una forma: non è il contrario di questa, ma ciò che può solo essere pensato. Nell'estetica di Platone, la "mìmesis" è "aletheia" solo quando è richiamo all'idea: il tentativo di dire la cosa per com'è e non di descrivere l'oggetto come se fosse il reale trasposto sul piano del rappresentato.  Non è l'oggetto reale ma la sua imperfetta imitazione. Dunque, nella logica platonica, quanto appare riconoscibile è mistificazione, mentre il riferimento simbolico è espressione del vero. E per quanto possa apparire un riferimento lontanissimo, la proposta metafisica di Platone è rimasta centrale nel corso della storia, un concetto insuperabile con il quale, come in un ritorno sorprendente, l'arte occidentale ha dovuto misurarsi, anche nel confronto con la pittura orientale, rimasta fedele all'impostazione simbolica quale alternativa al rigore del concetto iconoclasta.  Fino all'astrattismo. Questa corrente artistica, nelle sue numerose sfaccettature, nel tentativo di condurre alla tensione estrema la possibilità del rappresentabile, ha introiettato la visione platonica, rifiutando l'imitazione dell'oggetto fisico per varcare la soglia della metafisica. Il sacro, quello che è "separato", diventa, nuovamente, possibilità.
- Masaccio (1401-1428): "Crocifissione, dal Polittico di Pisa", 1426, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte
- Vasilij Kandinskij (1866-1944): "Senza titolo", 1941, New York, Guggenheim Museum
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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gett-merkedd · 2 years ago
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“I do not want to unite with the multitude of those who flatter the proletariat, excusing them, praising them, adorning them with wreathes. No, oh distinguished windbags, your verve disguises nothing. The “people” is always there, idiotic, cowardly, resigned. And I, who consider myself superior, desire to be so, and both the bourgeoisie and the proletariat will pay for my superiority”
— Bruno Filippi, The Rebels Dark Laughter
Bruno Filippi was born in Livorno, Italy, into a large family, the first of six brothers, and his father was a typographer. His family moved to Milan when he was still a child and in 1915, he already had trouble with the local police forces. That same year, he was arrested during an anti-militarist demonstration where he had a warm gun without bullets.
While still an adolescent he discovered the philosophy of Max Stirner and so he embraced it. Filippi was a regular contributor to the Italian individualist anarchist journal Iconoclasta! where he collaborated with the notorious individualist anarchist Renzo Novatore. In 1920, the editors of the paper printed a booklet with many of his articles entitled Posthumous Writings of Bruno Filippi.
After the war, in 1919, the biennio rosso events exploded in which he participated. On September 7, 1919, he died in Milan, while trying to explode a bomb directed at a meeting of the richest people in the city. Renzo Novatore wrote an article dedicated to him called "In The Circle of Life. In Memory of Bruno Filippi." There he said that Filippi "immolated himself in a fruitful embrace with death because he madly loved Life. We have the need and the entitlement to. say of him that which was said of the D'Annunzian hero: “That the slaves of the marketplace turn around and remember!”"
Contemporary American insurrectionary anarchist Wolfi Landstreicher translated some of his writings into English in a collection he titled The rebel's dark laughter: the writings of Bruno Filippi. Landstreicher says about Filippi that "His essays, stories and prose poems show no mercy for either domination or subservience in any form, and he was as harsh in his assessment of the slaves who resigned themselves to their slavery as to the masters who exploited and oppressed them. He could be faulted, like — Renzo Novatore, for his lack of class analysis. But when watching the masses of the poor and working people go out without protest to slaughter each other at the orders of their masters, it must have been difficult for the few who did refuse this slaughter not to be disgusted by such sheep — like behavior. In 1919, when there was an uprising in Italy, Filippi was out there fighting with the insurgent exploited, clear about who was the enemy."
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inutilidadeaflorada · 2 years ago
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Colóquio e as Imagens Convalescentes do Cotidiano
O esboço do pão à vida presente O exercício das mãos recordando tristezas Tenho a virtude habituada por um grito E nada acontece, nada estimula, nada o aceita Irrompe o mistério Sob tal arbítrio Corre rio abaixo O quebranto para o espanto É imperativo fazer-se dor Imperar o amanhecer e o recriminar O próprio corpo como objeto democrático de hipnose Teimando uma hipótese controversa Estreitam os laços, entre imagem e vislumbre Revistas alinhadas em funis e goelas Gargantilhas e espartilhos como deuses Remodelando o corpo à fórceps E eu não deveria respeitar o meu silêncio, deveria grita-lo Até tingir a noite azul moderna em uma substância púrpura Escondendo minhas feridas, lavando meu rancor, afogando meu medo Entretendo, tudo é um pesadelo monótono sem nada para transgredir E mesmo que eu invente álibis Minta, ao afirma que não me diz respeito É claro que as mãos invisíveis atadas no meu pescoço Pesam o fôlego e a força como âncora. Então, a devo negar Estreita rezas minguadas, rezas em becos iconoclastas Outra vez, pela última vez, eu prometo tecer a vaidade Tal um filho pródigo, concebê-la e ama-la E ninguém me verá renegá-la Como eu, as mãos estão silenciadas Sem o constrangimento do tato, Palavras prenhas de mentiras ensaiadas Textos rancorosos de semiótica míope
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blues-nocturne · 1 year ago
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Eu queria ter conhecido literatura por meio dos ficcionistas moribundos, sarcásticos e iconoclastas, e não de poetas românticos e escritores sentimentalistas.
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