#Francesca e Grazia
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si è ricongiunto all'amato nipote Walter il sig. Antonino Zema
si è ricongiunto all’amato nipote Walter il sig. Antonino Zema Ne danno il triste annunzio la moglie Domenica Milardi, i figli: Mimmo con la moglie Lia Placanica, Antonella con Carmelo De Maio, Stefania e l’amato nipote Simone con la moglie Valentina Crupi, le sorelle Anna, Maria, Francesca e Grazia, la cognata Anna Lo Faro ved. Zema, i nipoti ed i parenti tutti. Un particolare ringraziamento…
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#Antonella con Carmelo De Maio#Francesca e Grazia#i figli: Mimmo con la moglie Lia Placanica#i nipoti ed i parenti tutti. Un particolare ringraziamento va a Natale Foti per le amorevoli cure prestate. I funerali avranno luogo lunedì#la cognata Anna Lo Faro ved. Zema#le sorelle Anna#maria#nella Chiesa parrocchiale di San Francesco D’Assisi#si è ricongiunto all&039;amato nipote Walter il sig. Antonino Zema Ne danno il triste annunzio la moglie Domenica Milardi#Stefania e l’amato nipote Simone con la moglie Valentina Crupi
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Per non parlare della pazzia di Orlando, dei versi di Catullo per la sua amata Lesbia, di Laura, di Paolo e Francesca, di Romeo e Giulietta, dell'amore folle tra Frida Khalo e Josè Bartoli, o di quello straziante tra Keats e la sua amata Fanny Brawne. Amori vissuti, quello di Grazia Deledda e il suo Andrea Pirodda, amori celati, Giuseppe Ungaretti e Bruna Bianco, amori mai svelati e brutalmente spezzati, Giacomo Leopardi e Teresa Fattorini… Insomma, io ero sempre lì, a nutrirmi di ogni verso, ogni frase, ogni componimento, ogni quadro, in cui vi fosse amore. E questo perché ero insoddisfatta del mio, non lo capivo, non lo vedevo, non lo proteggevo.
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Grazie a "Un Volto per la Moda", il 20 agosto la splendida piazza di Apricena è stata teatro di un evento indimenticabile: per la prima volta sul Gargano, si è tenuta una tappa di selezione regionale del concorso di bellezza e talento "Una Ragazza per il Cinema". Con una grande partecipazione del pubblico, le concorrenti hanno sfilato sul palco, mostrando non solo la loro bellezza, ma anche il loro talento artistico. La serata è stata condotta con brio da Valeria Di Maggio, presentatrice ufficiale di "Un Volto per la Moda" e nota sui social come content creator, insieme al celebre imitatore Stefano Bucci. Insieme, hanno saputo intrattenere il pubblico con la loro professionalità e piccoli sketch divertenti che hanno intervallato le varie esibizioni, regalando momenti di leggerezza e simpatia. Le concorrenti si sono esibite in diverse uscite, mettendo in mostra le loro abilità e movenze, mentre un cantante, che ha imitato magistralmente Adriano Celentano, ha contribuito a creare un'atmosfera ancora più coinvolgente. La giuria, composta da cinque professioniste nel campo del talento — Anna Maria Torelli, presidente del consiglio comunale di Apricena, Antonietta Di Michele, Giovanna Nargiso, Elena Rodica Rotaru e Pia Martino — ha selezionato le ragazze in base al loro stile e alle loro performance nelle varie esibizioni. Le ragazze scelte per proseguire nel concorso sono: Silvana De Bellis, Giulia Prencipe, Gaia Pia Iannone, Alessia Romagnolo, Aurora Provvidenza Pistillo, Giada Carriello e Francesca Pia D'Alessandro. Alcune fasce di merito sono state consegnate da un ospite presente alla serata, il modello Giuseppe Leone, vincitore del titolo di Mister nel 2022 nel concorso "Una Ragazza, un Ragazzo e un Bambino per lo Spettacolo" di Massimo Meschino, con una selezione di "Un Volto per la Moda". Le fasce delle selezioni, invece, sono state consegnate dalla giuria. L'evento è stato reso possibile grazie all'amministrazione del comune di Apricena e all'indispensabile aiuto dello staff e dei collaboratori professionisti, composto da Michele Di Maggio, Mariateresa Trotta, Claudio Cisternino, Davide Augello, Giovanni Ercolino e Chiara Marisa Cappucci, che hanno lavorato dietro le quinte per garantire il successo della serata. Il direttore artistico, Rosanna Stega, ha concluso l'evento ringraziando il sindaco di Apricena e l'amministrazione comunale, l'instancabile segretaria comunale Grazia Medugno, tutte le ragazze che hanno partecipato alla selezione, il Salone Elegance Parrucchieri di Apricena, Celentanoide, il numeroso pubblico presente, i presentatori e tutto il service che ha contribuito alla realizzazione di questa straordinaria serata.
Articolo di @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
#art fashion#stylelife#moda#modafeminina#fashionbloggerstylebloggerofinstagram♥️♥️♥️♥️#byelenarotaru#instagrambloggers❤️#articolo#photography📷📸#blogger#fashiondesigner#concorso#arte#puglia
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Modena, torna la Festa europea della musica: una notte di concerti in città
Modena, torna la Festa europea della musica: una notte di concerti in città Con duecento musicisti e 18 concerti diffusi in cortili, chiese, piazze, chiostri e parchi, venerdì 21 giugno la musica fa festa anche a Modena per celebrare l'inizio dell'estate con una proposta che spazia dal rock alla lirica, dalla musica classica e barocca a quella contemporanea, dal pop al blues. Come è tradizione, torna, infatti, anche quest'anno la Festa europea della musica, la manifestazione, ormai alla trentesima edizione, realizzata con il coordinamento del Centro Musica e del Comune di Modena in collaborazione con tantissime realtà culturali del territorio. La musica entrerà nei chiostri e nei cortili del centro storico cittadino, da Palazzo Santa Margherita ai cortili presenti per la prima volta come quelli dell'Acero e dell'Orologio, negli spazi riqualificati di Palazzo dei Musei, e di San Geminiano, dove si svolge il concerto a cura di UniMoRe. Riempie le chiese, dal Duomo a Santa Maria delle Assi, e raggiunge anche le aree verdi fuori dal centro storico come il parco XXII Aprile. L'edizione 2024 della manifestazione è stata presentata ieri mattina, lunedì 17 giugno, nel chiostro di Palazzo Santa Margherita, con una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, la responsabile del Centro Musica Francesca Garagnani, il presidente di Fondazione di Modena Matteo Tiezzi. La Festa della musica apre il programma dei concerti in Cattedrale, alle 19.30, con un'esecuzione per organo insieme alla Cappella musicale del Duomo nel quale sarà presentato in anteprima l'inno del Giubileo 2025, a cura dell'associazione Amici dell'Organo "J.S. Bach" in collaborazione con la Basilica Metropolitana, mentre la musica barocca di Antonio Vivaldi e Tomaso Albinoni, eseguita dall'Ensemble Seicento (a cura di Grandezze & Meraviglie) in "Serenata Veneziana" risuona nel cortile dei Musei del Duomo. Per la prima volta, dopo la riqualificazione del palazzo, la Festa della musica entra anche nei cortili dell'ex Ospedale estense: nel cortile dell'Acero, con il blues del quartetto Doctor Delta (a cura dell'associazione Muse) tra il sound del Mississippi e composizioni originali, e nel cortile dell'Orologio con il rock di "Clockwave", il concerto degli italiani New Candys e degli inglesi Ditz anticipato e seguito dai dj set di a cura degli allievi del corso di formazione Inside Live del Centro Musica. Il chiostro di Palazzo Santa Margherita ospiterà "Bach to Beatles", viaggio con la Corale Gazzotti nella musica vocale che accosta la tradizione colta alla musica più popolare (in collaborazione con Biblioteca Delfini e Fmav) mentre nel chiostro del complesso di Santa Chiara il coro Ildebrando Pizzetti dell'Università di Parma esegue "Languir me fais, ossia degli amor perduti" con brani di compositori cinquecenteschi, tra i quali anche Orazio Vecchi, che danno voce a passioni laceranti e amori impossibili (a cura di Gioventù musicale d'Italia). Musica classica nel chiostro di San Geminiano dove l'orchestra del conservatorio Vecchi Tonelli propone musiche di Mendelssohn e Beethoven. Canti della tradizione spiritual afroamericana e gospel nella chiesa di Santa Maria della Assi con il Serial Singers Gospel Choir in "What a Wonderful Night" mentre in piazza XX Settembre sarà protagonista il pop con "La notte delle cover" con gli artisti di San Luca Sound che interpreteranno i grandi successi internazionali della musica italiana. La musica riempirà anche i parchi cittadini: al parco Amendola con il duo Eulidia formato da Lucia Dall'Olio, voce e piano, e Grazia Cinquetti, voce e chitarre; al parco Ferrari il duo di Daniele Paganelli, voce, e Davide Mezzanotte, chitarra, in un percorso tra i classici del rock e del pop italiani e stranieri; al parco XXII Aprile con due appuntamenti nell'ambito di Altrosuono Festival del Teatro Comunale: venerdì 21 l'ensemble Atse Tewodros Project, collettivo di musicisti tradizionali italiani ed etiopi, presenta il suo secondo disco "Maqeda" domenica 23 è di scena la band multiculturale Ayom con membri da Angola, Brasile, Grecia e Italia che propone "Sa.Li.Va", il nuovo disco. Completano il programma gli appuntamenti al Teatro Tempio, con il concerto Anime libere di Vivaverba, e nel giardino interno dell'Archivio di Stato di Modena con lo spettacolo teatrale con musica dal vivo "Magie notturne. Storie im/possibili in Archivio". In occasione della Festa della Musica, a Palazzo dei Musei si possono visitare fino alle 23 lo spazio immersivo "Avia Pervia" e la mostra "Franco Fontana. Modena dentro" che dalle 19 saranno a ingresso gratuito. Tutti gli eventi, se non diversamente specificato, sono a ingresso libero e gratuito. Il programma completo è disponibile sul sito del Centro Musica di Modena (www.musicplus.it) e sui profili del Centro Musica su Facebook e Instagram.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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GIPSY FIORUCCI PREMIATA AL FESTIVAL “PRIMO PIANO SULL’AUTORE PIANETA DONNA” INSIEME A TANTE PERSONALITA’ DEL CINEMA E DELLO SPETTACOLO
Importante riconoscimento per l’artista umbra durante la cerimonia finale di premiazione della storica rassegna cinematografica, che si aggiudica la vittoria per la sezione musica e videoclip con il singolo “L’Anima Grida”
A dicembre a Perugia, presso il Cinematografo Comunale Sant’Angelo, si erano tenute le proiezioni dei film, cortometraggi e videoclip in concorso votati successivamente da una qualificata giuria presieduta da Elizabeth Missland.
La cerimonia finale, con la conduzione della giornalista Carola Proto, si è svolta a Roma presso un’affollatissima sala del cinema Caravaggio, che ha celebrato in ricordo di Sandra Milo la premiazione conclusiva alla presenza di numerose personalità del cinema e dello spettacolo, tra cui Fabrizio M. Cortese, Wilma Labate, Silvia D’Amico, Roberta Torre, Alba Rohrwacher (premio attrice dell’anno) e Maria Grazia Cucinotta (premio speciale per la brillante e prolifica attività di attrice e produttrice).
Momento quindi di grande rilevanza e riconoscimenti per la cantautrice tifernate, impegnata proprio in questi giorni nella città dei fiori per la partecipazione a molteplici importanti eventi e per la promozione del nuovo singolo “Il Pianto Che Trattengo” da dicembre in radio e su tutte le piattaforme digitali.
“La cosa che mi rende più felice e orgogliosa – dichiara Gipsy - è l’essere stata premiata non solo per il brano e il videoclip de “L’Anima Grida” ma anche e soprattutto per l’essenza stessa che incarna la canzone e del messaggio profondo di rinascita e speranza che porta dentro di sé”;
Il videoclip de L’Anima Grida, girato presso l’elegante e sontuosa location nobiliare tardo rinascimentale “Villa Magherini Graziani” a San Giustino umbro (Pg), è stato realizzato in collaborazione con la casa di produzione cinematografica “Whiterose Pictures”, regia di Lorenzo Lombardi e direttore alla fotografia Nicola Santi Amantini.
Dui seguito la motivazione letta durante la cerimonia: “Per l’impattante look dell’artista, calata in una fiaba di esoteriche essenze, attraversando i luoghi oscuri dell’anima, dove è sempre possibile accendere la luce della propria ricchezza interiore, fatta di ritrovate consapevolezze e nuove energie che conducono al cambiamento e alla vera rinascita”.
La prestigiosa kermesse “Primo Piano sull’Autore – Festival Pianeta Donna”, si è aperta con un incontro-dibattito “la donna nel cinema: emancipazione e riscossa”, tema di quest’anno, condotto da Laura Delli Colli, presidente del SNGCI, che ha rivolto ai presenti la domanda se questa emancipazione e riscossa potesse oggi veramente definirsi tale.
La quarantunesima edizione del Festival fondato e diretto da Franco Mariotti è stata organizzata dall’associazione culturale AmaRcorD con il contributo del ministero della cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo con la collaborazione della Regione Umbria; il coordinamento artistico è stato affidato a Francesca Piggianelli.
www.gipsyfiorucci.com
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Adelaide Ristori
Adelaide Ristori è stata l’attrice italiana più famosa e influente dell’Ottocento.
Un fenomeno senza precedenti che seppe suscitare il fanatismo del pubblico ovunque si esibisse.
Ha messo il suo prestigio al servizio della causa unitaria. Sovente i suoi spettacoli venivano interrotti dalla polizia, perché dal palcoscenico lanciava slogan a favore dell’Italia e di Vittorio Emanuele II.
Acclamatissima dal pubblico e lodata dai suoi contemporanei, ha recitato in inglese e in francese.
Ha ricevuto elogi da personaggi come la Regina Vittoria, Giuseppe Verdi, Alexandre Dumas, Théophile Gautier, George Sand, Alfred de Musset. Ammirata dalle teste coronate di tutta Europa, durante i tanti viaggi ha svolto diverse azioni diplomatiche per contribuire all��unità d’Italia.
Nata a Cividale del Friuli, il 29 gennaio 1822, da una coppia di attori, a tre anni era già in scena e a quindici già ricopriva il ruolo di protagonista nella Francesca da Rimini nella prestigiosa compagnia Reale Sarda di Torino dove, dopo due anni, era prima attrice avvicendandosi con Amalia Bettini.
Nel 1847 sposò il marchese Giuliano Capranica del Grillo che l’aveva vista recitare e ne era rimasto incantato. Un matrimonio contestato dalla famiglia di lui che non vedeva di buon occhio il fatto che fosse un’attrice, mentre nei fatti, grazie al suo lavoro divenne una grande imprenditrice e produttrice, risollevando le sorti economiche del coniuge. Dalla loro unione nacquero quattro figli e figlie di cui due morti prematuramente.
La prima trionfante tournée estera è stata a Parigi nel 1855 all’epoca dell’Esposizione Internazionale che l’ha consacrata una grande attrice tragica.
Subito dopo, a Londra, venne accolta dalla nobiltà con un calore inconsueto per un’artista. A Liverpool e Manchester il pubblico la accolse gridando “viva l’Italia” sventolando nastri con il tricolore. A Madrid, nel 1857, fu ricevuta da Isabella II che, grazie alla sua intercessione, concesse la grazia a un giovane ufficiale condannato a morte per ribellione.
Da attrice di umili origini era riuscita a diventare famosa nei consessi che decidevano il destino delle Nazioni e un simbolo politico. Perfino Giuseppe Mazzini pensò di utilizzare la sua notorietà crescente per la causa nazionale, mentre Camillo Cavour le affidò, nel 1860, in occasione della sua prima tournée a San Pietroburgo, una delicata missione presso la corte dello Zar.
Il suo successo era tale che numerose sue biografie circolavano in tutta Europa quando era poco più che trentenne.
Accorta amministratrice della sua immagine, attuava antesignane strategie di promozione. Nei foyer dei teatri in cui si esibiva erano in vendita statuette in gesso che la ritraevano, buste e carte da lettere con la sua immagine e i libretti con i testi tradotti in tutte le maggiori lingue straniere.
I costumi degli spettacoli venivano creati apposta per lei da celebri sarti parigini e venivano minuziosamente descritti nel materiale pubblicitario distribuito in sala, come in una sfilata di moda.
Nel 1866 si è recata per la prima volta negli Stati Uniti, Nelle sue numerose visite nel Nord, Centro e Sud America incontrò e divenne amica di molti eminenti personaggi. L’allora Presidente degli Stati Uniti Andrew Johnson, la ricevette nel suo appartamento privato alla Casa Bianca come la più grande attrice contemporanea. Coltivò una lunga e affettuosa amicizia con Pedro II, imperatore del Brasile.
Il 15 aprile 1874 iniziò il giro del mondo, conclusosi dopo due anni, in cui ha tenuto oltre trecento recite nel Nord e Sudamerica, alle Hawaii, in Australia e in Nuova Zelanda. Questo lungo tour è stato raccontato nel diario di bordo di Bartolomeo Galletti dal titolo Il giro del mondo con la Ristori.
La sua carriera si è chiusa con una tournée di due anni negli Stati Uniti, che ha attraversato viaggiando in un sontuoso vagone del treno personalizzato che ha toccato 62 città. Il 12 maggio 1885 ha dato l’addio alle scene a New York, interpretando Maria Stuarda.
La sua carriera conta 3546 apparizioni sulla scena in 334 città, 33 stati e 5 continenti.
Tanti sono stati i fattori che contribuirono a renderla un’icona. Era lei che montava i suoi spettacoli, guidava gli attori, indirizzava la scelta di scenografie e costumi. La sua ricerca della fedeltà storica e la cura, talvolta sfarzosa, dell’abbigliamento, alcuni confezionati dal celebre sarto delle imperatrici Worth, era occasione di richiamo per le platee. I suoi spettacoli grandiosi erano improntati allo stile del teatro d’Opera. Attrice romantica, i suoi personaggi si caricavano di una realtà appassionata, per poi morire delle tante morti nelle quali lei era creatrice sovrana. Per questa incredibile presenza sula scena molti la paragonarono ad una statua greca vivente.
Nel 1887 ha pubblicato il volume Ricordi e studi artistici, tradotto in francese e inglese.
Rimasta vedova nel 1892, ha passato il resto della vita a occuparsi di assistenza alle persone bisognose.
Il 29 gennaio 1902, per il suo ottantesimo compleanno, ebbe l’onore di ricevere una visita da parte del Re Vittorio Emanuele III, evento mai accaduto prima a un rappresentante del mondo dello spettacolo e immortalato sulla copertina della Domenica del Corriere. Il Governo francese le conferì la palma di ufficiale dell’Istruzione pubblica in brillanti, il Kaiser Guglielmo incaricò l’ambasciatore tedesco a Roma di portarle a suo nome un cesto di fiori e personalità di tutto il mondo le inviarono telegrammi d’auguri. Il Comitato Direttivo della Società per l’Istruzione della Donna della quale era Presidente si recò a renderle omaggio. Le Compagnie teatrali diedero in tutta l’Italia recite straordinarie in suo onore.
È morta a Roma il 9 ottobre 1906 ed è sepolta nel Cimitero del Verano.
Molti dei suoi costumi di scena e le sue lettere, sono conservati nel Civico museo biblioteca dell’attore di Genova sede del lascito Ristori Capranica del Grillo.
A lei sono dedicate strade, scuole e teatri.
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ABBIAMO UN BAMBINO, Guida per i nuovi genitori, a cura di Grazia Honegger Fresco e Tiziana Valpiana, 2013. Autrici, collaboratrici e collaboratori: Marzia Bisognin; Ursula Markus; Margherita Cardini ; Sara Cosano; Benedetta Costa; Roberto Denti; Bruna Dozzo; Fausto Fabbri; Lisa Forasacco; Roberto Fraioli; Pierangelo Garzia; Anna Lorenzon; Piera Maghella; Francesca Luraghi; Vera Markus; Luciana Mellone; Anastasia Mostacci ; ; Daniela Parladori; Giulia Pianigiani; Luciano Proietti ; Luana Redaliè; Eliana Riggio; Raffaella Scalisi ; Verena Schmid ; Alessandro Volta
ABBIAMO UN BAMBINO, Guida per i nuovi genitori, a cura di Grazia Honegger Fresco e Tiziana Valpiana, 2013. Autrici, collaboratrici e collaboratori: Marzia Bisognin; Ursula Markus; Margherita Cardini ; Sara Cosano; Benedetta Costa; Roberto Denti; Bruna Dozzo; Fausto Fabbri; Lisa Forasacco; Roberto Fraioli; Pierangelo Garzia; Anna Lorenzon; Piera Maghella; Francesca Luraghi; Vera Markus; Luciana…
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Pre-collezione p/e 2018: la ricerca della bellezza estiva secondo Francesca Liberatore
Diceva Monsieur Voltaire, il grande filosofo che qualche secolo fa soffermò la sua ricerca illuminista su una questione annosa tanto quanto eternamente affascinante: “Chiedete a un rospo cos'è la bellezza, il bello assoluto […] Vi risponderà che è la sua femmina, con i suoi due grossi occhi rotondi sporgenti dalla piccola testa, la gola larga e piatta, il ventre giallo, il dorso bruno. Interrogate il diavolo: vi dirà che la bellezza è un paio di corna, quattro artigli e una coda”.
Ecco, oggi chiedete agli abiti pensati, realizzati, amati e presentati dalla stilista Francesca Liberatore, che cos’è la bellezza: vi risponderanno con un mosaico di suggestioni sincere, con un amore per l’arte che è un posto di ristoro per la mente e il cuore, con una collezione di cartoline che sono finestre su un giro del mondo costante, incontri di luoghi, persone e meraviglie di diversità da scoprire e di cui arricchirsi, e da restituire in creazioni plasmate nella stoffa e nel talento sartoriale. Proprio come si modellano i sogni.
Vi diranno che la bellezza è una ricerca intensa e appassionante che portano cucita addosso: letteralmente!
Gli abiti firmati Francesca Liberatore sono, per l’appunto, un racconto tangibile di un’alchimia che ha quasi a che fare con la vocazione vera, ovvero il desiderio profondo della giovane, eppur già brillantemente affermata, fashion designer, di trasmettere quel piacere composito che dalle esperienze di vita personale ha attraversato la pelle per raggiungere le emozioni. Lì si è fatto ispirazione, ed è diventato materia prima per la creazione di collezioni da desiderare, a loro volta, davvero.
Tutto questo accade ancora una volta felicemente con la pre-collezione per la prossima Primavera-Estate 2018!
Come suggerisce la categoria d’appartenenza, la collezione è un assaggio festoso dell’aria estiva eseguito come un compendio esatto, eppur intriso di libertà, dei codici stilistici che di Francesca Liberatore sono segno di distinzione: la confortevolezza innanzitutto, che è frutto della saggezza sartoriale nel creare giochi di pesi tra i tessuti, nel concepire costruzioni complesse nella realizzazione che si rivelano guizzi di creatività affascinante posti con grazia attenta sulla perfezione dell’abito, nel concedere la libertà alla stoffa e ai suoi decori di lavorare in autonomia sul corpo per assecondarlo mentre lo valorizza.
In questo modo prendono forma le camicie che nelle collezioni Francesca Liberatore sono un apprezzatissimo fil rouge: e che nella pre-collection s/s 2018 sfoggiano virtuosismi geometrici e levità inaspettate, ospitano le incursioni del pizzo, che a sua volta percorre gran parte dei capi per appoggiarci i suoi motivi fioriti, lì dove i colori vivi sbocciano come ricami sulla seta fluida e sulle righe estive intramontabili. Ad essere striato è il cotone: tessuto d’elezione per affrontare con gusto la grande calura, usato con saggia nonchalance tanto per la nettezza dei capi-spalla che rievocano atmosfere desertiche, quanto per l’asimmetria pratica e stilosa di pantaloni e abiti, mentre le gonne midi hanno spesso il plissé sobrio, così da sorprendere nel momento in cui s’arricchiscono d’inserti pregiati e controbilanciano l’essenzialità elegante degli abiti drappeggiati.
Una ricercata dichiarazione d’intenti, votata ad infondere il respiro salvifico della bellezza autentica nella quotidianità semplice.
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
#Francesca Liberatore#Made in Italy#Moda indipendente#storiedaindossare#webelieveinstyle#fashion writing#nuova creatività
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Il Brand di Moda MTFASHIONBRAND di Miriam Tirinzoni sempre più ricercato dalle Miss. In un tripudio di eleganza con Miss Italia Francesca Bergesio
Il brand di moda di Miriam Tirinzoni sempre più ricercato tra le Miss, Miss Italia, ha affascinato il pubblico in una straordinaria sfilata per il rinomato brand di alta moda. Con grazia e stile, Francesca Bergesio, Miss Piemonte2023 e Miss Italia appena eletta a Salsomaggiore Terme si è distinta durante il pranzo piemontese a cui ha partecipato anche la nota imprenditrice Miriam Tirinzoni proprietaria del brand di moda indossando capi straordinari che incarnano l’eleganza e la raffinatezza della moda italiana.
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La Stazione Tiburtina, 80 anni dopo l'eroico atto di Michele Bolgia e di alcuni coraggiosi ferrovieri e finanzieri, si prepara a condividere questa straordinaria storia con i suoi visitatori attraverso un minidocumentario accessibile tramite il codice QR ( e visibile anche in fondo a questo articolo) de Il Civico Giusto, progetto ideato e coordinato da Paolo Masini. www.ilcivicogiusto.com Michele Bolgia, insieme a coraggiosi compagni, compì un gesto di estrema audacia aprendo le porte dei treni diretti ai campi di concentramento, permettendo a numerosi ebrei di sfuggire ai convogli della morte. La sua vita, tuttavia, si concluse tragicamente nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Questo minidocumentario è l'ultimo tassello del prezioso percorso promosso da Il Civico Giusto, realizzato grazie al contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Municipio Roma II e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. La collaborazione con Fondazione FS, Istituto Luce e Rai Teche ha contribuito all'arricchimento del progetto con preziose immagini storiche. La ricerca storica è stata coordinata da Maria Grazia Lancellotti, i testi sono stati curati da Antonella Rossi, mentre il montaggio è stato realizzato da Mirko Bertarelli. Gli studenti del Liceo Artistico Bramante, con specializzazione audiovisiva, hanno partecipato attivamente al lavoro, sotto la guida dei docenti tutor Antonio Capocasale e Antonella Rossi. Il comitato scientifico è presieduto da Michele Di Sivo, Direttore dell’Archivio di Stato di Roma. Le narrazioni sono state affidate agli attori Marco Paolini e Massimo Wertmuller, mentre la sigla finale "Non tutti gli uomini" è stata composta da Luca Barbarossa. Il progetto è stato elogiato da Daniele Massimo Regard, Assessore alla Memoria della Comunità Ebraica di Roma, il quale ha sottolineato l'importanza di trasmettere la memoria in un modo nuovo, coinvolgendo le nuove generazioni e contrastando l'ignoranza e il negazionismo. La Rappresentanza in Italia della Commissione Europea ha ribadito la sua partnership con Il Civico Giusto, sottolineando l'importanza di conservare la memoria per evitare che gli orrori del passato si ripetano. Francesca Del Bello, Presidente del Municipio Roma II, ha elogiato l'iniziativa e ha espresso il desiderio di continuare a raccontare le storie eroiche del territorio. Durante l'inaugurazione della targa commemorativa, sono stati presenti il nipote di Michele Bolgia, che porta lo stesso nome in onore del nonno, e Sandro Ambroselli, figlio del finanziere Antonio, entrambi protagonisti di questa affascinante storia. Salvatore Pellone, Direttore Operations presso Grandi Stazioni Rail S.p.a., società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha preso parte all'evento, sottolineando l'importanza di questa iniziativa presso la stazione Tiburtina. https://youtu.be/q1kQ_TM0ryk
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Le tenniste italiane tra eleganza e competizione
L'Italia ha una ricca tradizione tennistica che ha visto emergere talentuose atlete femminili che hanno raggiunto il successo a livello nazionale e internazionale. Queste tenniste italiane non solo si sono distinte per la loro abilità sul campo, ma anche per la loro grazia e determinazione. In questo articolo, esploreremo alcune delle tenniste italiane più famose. Francesca Schiavone, una delle tenniste italiane più iconiche Francesca Schiavone è una delle tenniste italiane più iconiche. Nata il 23 giugno 1980 a Milano, ha raggiunto l'apice della sua carriera vincendo il Roland Garros nel 2010. La vittoria a Parigi la rese la prima tennista italiana a vincere un torneo del Grande Slam in singolare. La sua tecnica a tutto campo, combinata con una straordinaria determinazione, ha reso Schiavone una figura di spicco nel tennis italiano. Ha rappresentato il suo paese in numerose edizioni della Fed Cup e ha guadagnato il rispetto degli appassionati di tennis in tutto il mondo. Sara Errani Sara Errani è un'altra tennista italiana di successo che ha ottenuto importanti risultati in singolare e in doppio. Nata il 29 aprile 1987 a Bologna, Errani è diventata famosa per la sua lotta instancabile sul campo. Nel 2012, ha raggiunto la finale del Roland Garros in singolare, oltre a vincere il titolo di doppio femminile nello stesso torneo. La sua versatilità nel gioco la rende una delle atlete più ammirate nel circuito femminile. Flavia Pennetta Flavia Pennetta, nata il 25 febbraio 1982 a Brindisi, è una delle tenniste italiane più carismatiche e di successo. La sua carriera ha raggiunto il culmine nel 2015 quando ha vinto gli US Open, diventando la prima italiana a vincere un titolo del Grande Slam in singolare. La vittoria fu un momento epico per lo sport italiano e ha catturato l'attenzione di un vasto pubblico. La professionalità e l'approccio positivo di Pennetta al tennis l'hanno resa una figura molto amata nella comunità tennistica. Roberta Vinci Roberta Vinci, nata il 18 febbraio 1983 a Taranto, è conosciuta per il suo talento nel doppio. Ha raggiunto la fama internazionale nel 2015 quando ha raggiunto la finale degli US Open in singolare, sconfiggendo Serena Williams in una delle più grandi sorprese della storia del tennis. Vinci è stata una presenza costante nei tornei di doppio femminile, spesso formando un team di successo con Sara Errani. La sua abilità nel doppio e la sua leadership in campo l'hanno resa una delle tenniste italiane più rispettate. Grandi tenniste italiane tra gloria e successi Le tenniste italiane hanno dimostrato una straordinaria determinazione e talento nel mondo del tennis. Hanno affrontato sfide, vinto titoli del Grande Slam e ispirato una nuova generazione di appassionati di tennis in Italia. Il loro impegno e la loro grazia in campo continuano a essere una fonte di ispirazione per chiunque voglia eccellere in questo sport. Le tenniste italiane rimangono una parte fondamentale della storia del tennis internazionale. Read the full article
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La casa di moda Valentino ha conosciuto numerosi avvicendamenti alla sua proprietà
Il più recente avvicendamento della casa di moda Valentino è l'entrata nel capitale societario del colosso Kering. La maggioranza resterà per il momento a Mayhoola for Investments, il fondo sovrano legato alla famiglia reale del Qatar che lo aveva rilevato nel 2012 per 700 milioni di euro. Anche se entro il 2028, secondo la nota che ha annunciato l'operazione, Kering potrà salire fino al 100%. Si tratta solo dell'ultima puntata di una lunga saga: già nel 1998 Valentino Garavani aveva deciso di cedere l'azienda alla Hdp di Maurizio Romiti per un controvalore di 540 miliardi di lire dell'epoca, ma mantenendone la direzione creativa. Quattro anni dopo, è il Gruppo Marzotto, gigante del tessile, a diventare proprietario della maison, per 240 milioni di euro. Tre anni dopo, però, ne cede la maggioranza al fondo di private equity Permira, che paga 5,3 miliardi di euro. Nel gennaio 2008, a Parigi, Valentino Garavani presenta la sua ultima collezione haute couture con una sfilata memorabile. Ne prenderà il posto Alessandra Facchinetti, che però resterà al timone per un solo anno. Al suo posto saliranno Pierpaolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, già designer di accessori per la maison. Ancora quattro anni e nel luglio 2012 l'annuncio dell'ennesimo cambio al vertice: nuovo proprietario di Valentino è il fondo sovrano del Qatar, Mayhoola for Investments, che conferma il duo creativo Chiuri-Piccioli. È il primo investimento “italiano” del fondo, che nel 2016 rileva anche Pal Zileri, marchio (con la sua manifattura, Forall) veneto di menswear formale. Nello stesso anno, peraltro, Pierpaolo Piccioli resta unico direttore creativo di Valentino, poiché Maria Grazia Chiuri è chiamata alla guida di Dior (marchio che fa capo a Lvmh). Ora, però, Mayhoola sembra voler progressivamente tornare sui suoi passi: prima dell’annuncio relativo a Valentino, infatti, alla fine di giugno ha ceduto Forall alla società italiana Manifatture Venete, che sta puntando al suo rilancio, con la possibilità di cedere anche il marchio Pal Zileri. Che qualcosa fosse nell'aria, fra le sale di Palazzo Mignanelli, era chiaro per gli addetti ai lavori, dopo l'annuncio, due giorni fa, dell'addio a sorpresa del chief brand officer di Valentino, Alessio Vannetti, dopo due anni dalla sua nomina, e del riassetto con la nomina di due nuovi chief marketing e commercial officer. Kering da parte sua ha confermato la sua fiducia all'ad Jacopo Venturini, che ha portato Valentino a ricavi per 1,4 miliardi di euro, con una rete di 211 negozi di 25 Paesi. E che in gennaio aveva scelto proprio Sabato De Sarno, braccio destro del direttore creativo Piccioli, come nuovo stilista di Gucci, dopo l'addio di Alessandro Michele a novembre. Mentre risale al 17 luglio la notizia dell'addio anche del ceo di Gucci, Marco Bizzarri, contestualmente alla promozione di Francesca Bellettini, ad di Yves Saint Laurent, a vicepresidente di Kering. Non è finita: nella nota che annuncia l'operazione si legge che «la transazione fa parte di una più ampia partnership strategica tra Kering e Mayhoola, che potrebbe portare Mayhoola a diventare azionista di Kering». Read the full article
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Quesito Carissimo Padre Angelo, mi chiamo Camilla, è da un po' di tempo che sto approfondendo il tema sull'amicizia santa tra uomo e donna come quella della Beata Diana degli Andalò e del Beato Giordano di Sassonia o come anche quella tra San Francesco di Sales e Santa Giovanna Francesca de Chantal o tra San Francesco d'Assisi e Santa Chiara. Mi chiedo: è possibile che Dio unisca due anime spiritualmente, a favore della sua Chiesa ma rimanendo sempre nella purezza assoluta, dove c'è solo un vincolo di fraternità e di aiuto reciproco? E laddove sorga un'amicizia del genere sarebbe giusto portarla avanti? Ed è vero che il Signore talvolta predispone tali anime a conoscersi tramite visioni, come per esempio nel caso di Santa Giovanna Francesca de Chantal? E come si esprime la Chiesa nei confronti delle amicizie sante? Grazie mille per i chiarimenti e per l'attenzione prestatami. Risposta del sacerdote Cara Camilla, 1. si tratta di una santa amicizia. L'amicizia in se stessa è una cosa molto buona. Quando è santa, è di un valore ancora più alto. 2. Va precisato che, se è santa, è del tutto pura. È testimoniato dalla purezza della loro vita, come si evince anche degli esempi luminosi che hai riportato. 3. Questi santi erano perfettamente signori di se stessi e delle proprie emozioni. In loro agiva in modo particolare l'ultimo frutto dello Spirito Santo che è chiamato: “dominio di sé” (Gal 5,22), Alcuni codici al posto di dominio di sé scrivono: modestia, continenza e castità. Queste parole dicono tutto. 4. Il biblista Albert Vanhoye scrive: “L'ultimo termine greco di questa serie, tradotto dominio di sé, può riferirsi specialmente alla continenza, dominio di sé in materia di sessualità. Aggiungendo poi la castità, molti manoscritti favoriscono questa interpretazione” (Lettera ai Galati, p. 138). 5. Questa relazione tra i santi, prima ancora di essere amicizia spirituale, era un'autentica direzione spirituale. Il beato Giordano, primo successore del Santo padre Domenico nella guida del nostro Ordine, gli era succeduto anche nella direzione spirituale alla beata Diana degli Andalò. 6. Nelle sue lettere alla beata Cecilia continua per scritto la direzione spirituale che prima faceva di presenza. In una lettera scrive: “Fra Giordano dell'Ordine dei predicatori, servo inutile, alla carissima Diana sorella in Cristo, augura di deliziarsi nella gioia e nelle delizie del paradiso. Ecco, carissima: guidato dalla grazia di Dio, accompagnato e ugualmente seguito dalle preghiere tue e delle mie figlie, sono giunto bene a Parigi sano e salvo. E ora ho cura di mandarti la presente lettera, perché almeno dai saluti di essa ti venga un certo conforto dal momento che ti è stata tolta per un po' di tempo la mia presenza fisica e il mio colloquio di persona e qualunque consolazione ad essere legata”. 7. Nella direzione spirituale è una cosa abbastanza normale che si instauri una paternità spirituale e che ci sia anche un certo affetto spirituale da parte del sacerdote e un senso di riconoscenza e di affetto da parte della persona che fruisce del suo ministero. La parola "paternità spirituale" dice tutto. 8. È vero che talvolta il Signore stesso a suggerire un particolare sacerdote come confessore e direttore spirituale. Così è successo per Santa Margherita Maria Alacoque nei confronti del padre Claudio de la Colombière, e così avvenne anche per Santa Faustina Kowalska con Don Sopocko. 9. È una cosa del tutto logica che il direttore spirituale possa chiedere preghiere alla persona che dirige, soprattutto se la considera santa. È cosa del tutto logica che chieda anche qualche sacrificio perché certi problemi possano essere risolti, che spieghi quali siano questi problemi e che poi ne dia riscontro. Ad esempio, il beato Giordano conclude una sua lettera alla beata Diana in tal modo: “Prega per me. Saluta le consorelle, figlie carissime nel Signore, ed esorta a pregare per gli studenti di Parigi, pe
rché Dio apra i loro cuori e siano disposti alla conversione, e coloro che hanno formulato propositi di buona volontà, siano attivi nel praticarli e con la perseveranza crescano in vista della vita eterna”. 10. In un'altra lettera apre il suo animo alla beata Diana e le racconta quanto segue: “Già da lungo tempo predicavo agli studenti di Padova, e vedendo poco, anzi quasi nessun frutto, preso dalla tristezza stavo pensando di ritornarmene. Ed ecco che improvvisamente il Signore si è degnato di scuotere il cuore di molti, infondendo la sua grazia... Già dieci sono entrati nell’Ordine, tra essi vi sono due figli di grandi conti tedeschi, dei quali uno era gran preposito e aveva varie dignità e molte ricchezze. L’altro invece aveva molte rendite ed era veramente nobile di stirpe e di animo” (Vanzan P., Lettere ad anime consacrate, pp. 33-34). Uno dei due potrebbe essere Sant'Alberto magno, entrato nell'Ordine a Padova, proprio a seguito di una predicazione di maestro Giordano. 11. Per questo San Giovanni Bosco, pur ricordando che ognuno è libero di cambiare confessore e direttore spirituale, diceva che non è male tenere presente anche il legame di paternità spirituale che ad un certo momento viene troncato e che può causare anche un certo dispiacere al confessore, che a quella persona ha dedicato il suo tempo, le sue preghiere e i suoi sacrifici. Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera. Padre Angelo
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Presentata a palazzo Zanca la virtuosa gestione dei rifiuti nella Città Metropolitana di Messina
Presentata a palazzo Zanca la virtuosa gestione dei rifiuti nella Città Metropolitana di Messina. La virtuosa gestione dei rifiuti nella Città Metropolitana di Messina è stato il tema centrale dell'evento "65% e oltre! Efficienza e Sfide in Sicilia: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero", ospitato nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca, e organizzato dalla Partecipata del Comune di Messina, la Messinaservizi Bene Comune. All'appuntamento, presenti il sindaco Federico Basile, il Direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio e la presidente della Messinaservizi Bene Comune Maria Grazia Interdonato unitamente alla governance aziendale, hanno preso parte l'on Giuseppe Lombardo; l'on Cateno De Luca; e il presidente della SRR Messina Area Metropolitana Danilo Lo Giudice. Hanno partecipato tra gli altri, Fabio Costarella Responsabile Progetti Territoriali Speciali Consorzio CONAI; Carlo Montalbetti Direttore Consorzio COMIECO; Andrea Campelli Direttore Relazioni Esternee Comunicazione Consorzio COREPLA; Carmine Pagnozzi Direttore Generale Consorzio BIOREPACK; Roccandrea Iascone Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne RICREA; Calogero Picone Ingegnere Ancitel EA - Progetto Sviluppo Raccolta Centro-Sud Italia CoReVe; Massimo Centemero Direttore Generale del Consorzio Italiano Compostatori; Francesca Mazzarella Direttrice Fondazione UTILITATIS; Andrea Massimiliano Lanz Responsabile del Centro Nazionale dei rifiuti e dell'economia circolare – Ispra; Filippo Brandolini Presidente UTILITALIA; e Calogero Giuseppe Burgio Dirigente Generale Dipartimento dell'Energia della Regione siciliana. Il convegno si è sviluppato attraverso gli interventi dei partecipanti che a vario titolo, ma accomunati tutti da un unico obiettivo, "da città della munnizza a modello da esportare" e raccontare come la città ha cambiato volto, attraverso la presentazione dei risultati raggiunti dal 2018 ad oggi; illustrare gli obiettivi futuri nell'ambito del ciclo dei rifiuti a Messina; le linee guida dell'ambizioso progetto di superare la soglia del 65%; e dimostrare che è possibile raggiungere questo traguardo grazie all'aggregazione e all'innovazione. Il programma dei lavori si è avviato con i saluti istituzionali del sindaco Federico Basile, che nel ringraziare i partecipanti all'evento, promosso per celebrare i risultati raggiunti dal Comune di Messina oggi definito Comune virtuoso in tema di raccolta rifiuti ha tracciato una breve disamina storica del settore evidenziando che "i risultati raggiunti oggi partono dalle 'ceneri' di quella società Messinambiente quando nell'anno 2018 ero Direttore generale e Sindaco era l'on. Cateno De Luca e questa città era conosciuta come la città della munnizza. A partire da quell'anno è stata avviata una vera rivoluzione abbiamo messo in atto scelte coraggiose per dare il via ad un percorso virtuoso che oggi ci restituisce un risultato importante". "Se oggi siamo in grado di proporci come modello – ha continuato Basile – non è soltanto frutto di un percorso di progettualità e di investimenti dell'Amministrazione ma il risultato e l'orgoglio sono dell'intera Città e dei cittadini, perché la raccolta differenziata parte dai cittadini e dalla loro comprensione a mettere in pratica le buone regole. Pertanto, se siamo diventati un modello nazionale tutto ciò è frutto di una perfetta sinergia". Il sindaco Basile ha sottolineato poi che la perseveranza, la resilienza e l'impegno della Messinaservizi sono stati fattori determinanti per i risultati raggiunti e saranno sempre gli elementi guida per guardare ad un futuro sempre migliore. Per migliorare "chiedo però ai cittadini – ha concluso Basile – un ultimo sforzo che li porti sempre più a differenziare i rifiuti sempre con maggiore attenzione". A seguire il Direttore generale Puccio ha sottolineato, richiamando il periodo in cui da dirigente alla Regione siciliana si è occupato di emergenza rifiuti, il peso di una distorta politica regionale sul tema e della relativa carenza di impiantistica che invece rappresenta la base per garantire il corretto circolo dei rifiuti. "Nonostante l'impiantistica rimane il nodo cruciale da parecchie legislature Messina ha raggiunto traguardi impensabili. Già nel 2014 ricordo – ha detto Puccio – Messina chiedeva gli impianti, ed è riuscita a fare la sua parte da quando Cateno De Luca ha avviato la rivoluzione a Messina nel settore rifiuti; merito poi a Federico Basile per aver continuato investendo nella linea già tracciata, grazie a Giuseppe Lombardo, Mariagrazia Interdonato, e a tutta la Messinaservizi Bene Comune per l'attestazione di questi i risultati. Fermo restando – ha concluso il Direttore Generale - che è la Regione a dovere imprimere una svolta basandosi sull'attuazione delle direttive europee e cercare di creare delle sinergie tra le SRR siciliane, noi come Amministrazione di Messina nonostante l'abominevole costo di 400 euro a tonnellata e la carenza di impianti, faremo tutto il possibile per abbassare la Tari, secondo la nostra visione fondata su qualità, economia e risparmio". È seguito poi un video in cui è stato proiettato il decorso che ha portato all'eliminazione in città dell'ultimo cassonetto filostrada, cui è intervenuto l'onorevole Lombardo visibilmente emozionato - come ha sottolineato - ricordando gli sforzi e il lavoro sostenuto in quegli anni quando era alla guida della Messinaservizi. "Il sogno di Messina - ha detto Lombardo - è diventato realtà. Abbiamo lavorato tanto e siamo disposti affinchè il sogno di Messina diventato realtà, lo diventi anche per l'intera Regione. Per questa ragione sono pronto ad affrontare ancora ulteriori sacrifici anche a Palermo per riscattare l'intera Sicilia rispetto alla gestione dei rifiuti", così ha concluso l'onorevole. È stata poi la volta dell'on. Cateno De Luca ed ex sindaco di Messina, che impossibilitato a presenziare ha tracciato attraverso un video la rivoluzione in tema di rifiuti a Messina del quale ne è stato l'artefice durante la sua sindacatura, e con la sua lungimiranza e grazie alla continuità amministrativa con Basile sindaco "Messina conosciuta come la città delle baracche e della munnizza – ha detto De Luca – oggi è un Comune virtuoso. Il ringraziamento va ovviamente alla società, all'Amministrazione ma soprattutto ai cittadini che hanno compreso. Il risultato di Messina è ancora più soddisfacente se guardiamo al dato generale. Ci siamo riusciti nonostante in Sicilia il piano rifiuti è ancora carta straccia e mancano le infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti. In Sicilia il dato relativo alla percentuale di raccolta differenziata è aumentato perché Messina con grande coraggio ha avviato questo percorso di cambiamento raggiungendo numeri importanti. Adesso c'è un nuovo obiettivo, bisogna andare oltre il 65%. Non c'è dubbio che il modello Messina oggi può essere adottato anche dalle altre città metropolitane." E di Messina modello da imitare all'interno di una SRR, lo ha ribadito anche il presidente Lo Giudice, che unendosi ai precedenti interventi ha detto "Messina è un modello da imitare per gli ottimi risultati raggiunti, i progetti ci sono, ma il problema rimane sempre la gestione rifiuti da parte della nostra Regione. È necessario un cambio di rotta importante, abbiamo le possibilità per farlo, i cittadini sono anche pronti lo ha dimostrato Messina, ma è la Regione siciliana che deve mettere le Amministrazioni comunali in condizioni di potere raggiungere determinati obiettivi, soprattutto quello di consentire ai Comuni di diminuire notevolmente i costi abbassando la tariffa per i cittadini, i quali sono i veri protagonisti di questa strategia." È toccato poi alla presidente della Messinaservizi Interdonato raccontare come è cambiata la gestione dei rifiuti e quali sono gli standard che oggi la società si prefigge. "La nuova gestione dei rifiuti nella Città di Messina, ha raccontato la Presidente è partita a gennaio 2019, quando la raccolta dei rifiuti per circa l'82% era svolta con cassonetti stradali (raccolta RSU indifferenziato) e la percentuale di raccolta era circa il 18% effettivo. Dopo la necessaria pianificazione e la predisposizione del piano industriale, il nuovo servizio e la nuova organizzazione sono stati attivati a partire da settembre 2019. L'ultimo cassonetto stradale è stato rimosso a maggio 2021, dopo soli 32 mesi. La percentuale di raccolta differenziata a regime (anno 2022) ha superato il 43%, raggiungendo un anno dopo la percentuale del 53% ponendo Messina all'ottavo posto tra tutte le città con popolazione oltre 200.000 abitanti. La nuova organizzazione dei servizi è stata concepita ed attuata secondo l'obiettivo del raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata previsti dalla normativa (65%) e dell'attivazione del servizio porta a porta integrato in tutto il Comune di Messina. Senza la raccolta differenziata a Messina i costi di smaltimento in discarica sarebbero stati decisamente più alti. In realtà con l'aumento dei costi di smaltimento i minori costi nel periodo 2017-2023 sono stati pari a 43 milioni di euro. Dati di assoluto rilievo che hanno consentito al comune di Messina di affrontare la situazione dell'innalzamento dei costi di smaltimento con un minore impatto rispetto agli altri comuni metropolitani della Sicilia". Anche la presidente Interdonato ha evidenziato le criticità con cui devono confrontarsi quotidianamente e tra queste, la carenza degli impianti, oltre alla necessità di coinvolgere maggiormente gli utenti, ma si è detta fiduciosa poiché in cinque anni la società ha raggiunto obiettivi concreti grazie al proprio management, composto da donne e uomini che hanno sposato un progetto ambizioso. "Abbiamo dimostrato che anche in una città metropolitana del sud Italia si può fare la raccolta differenziata, raggiungendo e superando le grandi città del centro e nord Italia", così ha concluso la Interdonato. A conclusione la partecipazione e l'intervento dei protagonisti del mondo dei Consorzi di filiera che operano nel settore dei rifiuti a 360 gradi ha confermato la bontà del lavoro svolto dalla città di Messina. "Messina ha le carte in regola per diventare un modello", è stato il coro unanime emerso a margine dell'incontro. "Nel settore delle carte del cartone, ha affermato Montalbetti Direttore COMIECO, la città di Messina registra il migliore risultato di raccolta al sud, seconda solo a Bari. Trai capoluoghi del Sud con ab>100.000, Messina è al secondo posto per raccolta di carta e cartone effettuata nel 2023." "La percentuale di differenziata di Messina, nel 2022, ha ribadito il responsabile CONAI per il centro sud Costarella, ha superato per la prima volta il 53%. Gli sforzi stanno dando i risultati che, in un quadro di criticità regionale, rafforzano ancora di più l'impegno del Comune e di Messinaservizi. Questo è il momento di impegnarsi ancora di più perché la città metropolitana faccia un deciso passo avanti per raggiungere il 65% di raccolta differenziata." "Messina, ha ricordato Mazzarella Direttrice Fondazione UTILITATIS, è la più virtuosa delle città metropolitane della Sicilia. La percentuale della raccolta differenziata si attesta al 53,5%, oltre 10 punti in più rispetto alla percentuale del 2021 (42,9%), superando il valore di raccolta differenziata della Sicilia. Purtroppo, si evidenzia la carenza di infrastrutture regionali. Il Sud Italia continua infatti a presentare un significativo deficit impiantistico che non consente la piena circolarità delle risorse, contribuendo inoltre al differenziale di spesa per il servizio di igiene urbana con altre zone del Paese." Dello stesso tenore gli interventi di Campelli per COREPLA; Pagnozzi per BIOREPACK; Iascone di RICREA; Picone Referente Sicilia bandi ANCI-CoReVe; Centemero del Consorzio Italiano Compostatori; Lanz del Centro Nazionale dei rifiuti e dell'economia circolare-Ispra; e Brandolini Presidente UTILITALIA. Infine, le conclusioni dei lavori della giornata sono state affidate al dirigente regionale Burgio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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✨Questo è il primo gruppo di quindici titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Nicoletta Bortolotti, «Un giorno e una donna» (HarperCollins), presentato da Maria Rosa Cutrufelli.
▪ Maria Grazia Calandrone, «Dove non mi hai portata» (Einaudi), presentato da Franco Buffoni .
▪ Gaja Cenciarelli, «Domani interrogo» (Marsilio), presentato da Lorenzo Pavolini.
▪ Gianfranco Di Fiore, «L’amore inutile» (Wojtek Edizioni), presentato da Valeria Parrella.
▪ Roberto Ferrucci, «Storie che accadono» (People), presentato da Tiziano Scarpa.
▪ Patrick Fogli, «Così in terra» (Mondadori), presentato da Antonella Cilento.
▪ Daniela Gambino, «Due fuori luogo» (Jack edizioni), presentato da Fulvio Abbate.
▪ Irene Graziosi, «Il profilo dell’altra» (E/O), presentato da Simonetta Fiori.
▪ Gian Marco Griffi, «Ferrovie del Messico» (Laurana Editore), presentato da Alessandro Barbero.
▪ Sapo Matteucci, «Per futili motivi» (La Nave di Teseo), presentato da Filippo Bologna.
▪ Renato Minore e Francesca Pansa, «Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano» (Mondadori), presentato da Raffaele Manica.
▪ Tommaso Pincio, «Diario di un’estate marziana» (Perrone), presentato da Nadia Terranova.
▪ Lodovica San Guedoro, «Sacro Amor Profano» (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Franco Cardini.
▪ Ezio Sinigaglia, «Sillabario all’incontrario» (TerraRossa), presentato da Lorenza Foschini.
▪ Michele Zatta, «Forse un altro» (Arkadia editore), presentato da Maria Pia Ammirati.
#PremioStrega2023
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Serie B femminile: il Jolly Acli Basket Livorno comincia il girone di ritorno con una vittoria sul campo della Nico Ponte Buggianese
Livorno 16 gennaio 2023 Si apre con un successo pesante il girone di ritorno per il Jolly Acli Basket Livorno. Sul campo della Nico Basket Ponte Buggianese, trascinate da una Sara Giari in serata di grazia, le rosablù si impongono per 65-80, nonostante l’assenza di Francesca Evangelista , l’infortunio occorso a Francesca Rosellini prima dell’intervallo, e i problemi di falli che hanno fortemente…
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