#Esperienze personali
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nyagaroxas · 1 year ago
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Rimango indietro (Falling Behind)
La vita non è una gara, ma a volte sembra proprio che lo sia. Quando vedi i tuoi colleghi di università che macinano un esame dopo l’altro, quando non puoi aprire nessun social senza incappare nelle foto del matrimonio di una tua amichetta delle elementari, quando sembra che tutti i tuoi coetanei abbiano la vita dei loro sogni, mentre tu non sai neanche cosa mangiare per cena. Questa poesia non…
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rpcreativenet · 2 years ago
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Quando pensi che sia arrivato il miglior momento di cambiare hosting wordpress
Ciao a tutti! Dopo un lungo periodo di incertezza su cosa fare del mio sito, finalmente sono tornato a scrivere. Con l’avvento di strumenti intelligenti come ChatGPT, diventa più semplice redigere articoli che possano suscitare interesse. Ma ora mi chiedo: come posso ricominciare? Una delle cose che mi sono chiesto è se provare a cercare un hosting alternativo a quello attuale. Mi chiedo se mi…
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mal-concio · 8 months ago
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Quando sto male, non c'è niente di meglio che un amico, una birra gelata e...
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p1k4ppa10 · 1 month ago
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Un incidente stradale può cambiare la vita...
Cinismo: un modo poco piacevole di dire la verità. LILLIAN HELLMAN 🔘 🔘 🔘 Ieri sera, mentre stavo davanti al PC, mi sono venuti in mente alcuni eventi passati. Non parliamo di un secolo fa, solo un paio d’anni. Preparatevi ai soliti deliri di parole… Ripensavo all’episodio che mi ha portato a lasciare il lavoro nella cooperativa. Per chi non lo sapesse, qualche anno fa lavoravo in…
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Camminando fra i boschi e l’acqua: Un viaggio a piedi in Europa sulle tracce di Patrick Leigh Fermor. Recensione di Alessandria today
Da Hoek van Holland al Corno d'Oro, un cammino alla scoperta dell'Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt
Da Hoek van Holland al Corno d’Oro, un cammino alla scoperta dell’Europa e della sua anima profonda, narrato da Nick Hunt. Camminando fra i boschi e l’acqua di Nick Hunt è un libro di viaggio che rievoca l’impresa del leggendario viaggiatore Patrick Leigh Fermor, il quale attraversò l’Europa negli anni ’30. Settant’anni dopo, Hunt decide di ripercorrere lo stesso itinerario, partendo da Hoek van…
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dopefoxflower · 7 days ago
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Andrew Haigh è stato ispirato ad adattare il romanzo Strangers di Taichi Yamada in All of Us Strangers per via del suo nucleo emotivo e del concetto centrale di riallacciare i rapporti con i genitori defunti; ha cercato di esplorare temi di amore familiare e romantico, in particolare nel contesto delle esperienze gay degli anni '80.
Haigh ha trasformato la storia di fantasmi originale in una narrazione più psicologica, che riflettesse il suo passato e le sue vulnerabilità, sottolineando anche le complessità del dolore e della connessione.
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Le esperienze personali di Andrew Haigh hanno influenzato in modo significativo i temi di All of Us Strangers, riflettendo l'infanzia di Haigh e l'impatto della crescita queer durante la crisi dell'AIDS; ha tratto spunto dai ricordi del suo passato, tra cui la rivisitazione della sua casa d'infanzia, che ha plasmato il panorama emotivo della narrazione.
Il suo viaggio attraverso il dolore e la nostalgia risuona universalmente, consentendo al pubblico di riflettere sulle proprie relazioni e sulla mortalità.
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unfilodaria · 4 months ago
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La minestra riscaldata
La vita è bella perché è varia, soprattutto perché le esperienze personali, simili per certi versi (simili ma non uguali) incidono diversamente sul singolo, portandolo ad agire o a fare riflessioni diverse, spesso di segno opposto.
Restando nel campo del “di cosa parliamo dí quando parliamo di amore” (di canveriana memoria), un mio contatto fb ha postato la sua seguente considerazione:
Pensavo..... spesso, quando ci si lascia, si tende a tornare dagli ex (confesso che è capitato anche me). Forse perché è più facile, perché se ne conoscono le abitudini, l'odore, perché c'è già intimità.
Si resta, così, nella zona confort che è facile da gestire. Ma se la vecchia storia era già finita, perché rimettersi in situazioni di ristagno emotivo ed affettivo? Forse bisogna spingersi oltre ed aprire la porta a nuove anime che possono accompagnarci per un percorso nuovo di vita.
(R. Z.)
Io resto dell’opinione che tutto vale quando una persona ha chiuso o prova a chiudere definitivamente “i libri” perché altrimenti la storia con un ex saprebbe davvero di minestra riscaldata. Ma quando c’è un’oggettiva difficoltà a chiudere, per motivi di ordine psicologico, affettivo o perché davvero la storia non è chiusa ma si è inceppata su altro, tutto cambia e non si può essere radicali (no alle minestre riscaldate) ma possibilisti (vediamo che aria tira fuori).
E voi che ne pensate? (Lo chiedo soprattutto a te @agirlinamber e a chi si sente di dare una risposta di senso compiuto)
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ilcaffeletterariodimars · 1 month ago
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⋆˙⟡ recensione: io ci sarò - kyung-sook shin
«Ogni tanto mi convinco che la giovinezza dovrebbe arrivare alla fine della vita».
Una telefonata all’alba da una persona con cui non ha rapporti da otto anni. È così che la scrittrice Jeong Yun si sveglia un giorno: lo scambio è breve, ma quelle poche parole la scuotono profondamente.
“Il Professor Yun è all’ospedale”.
Si risvegliano così i ricordi della gioventù sopiti da tempo nella sua memoria: i visi che sembrava aver dimenticato ricompaiono agli occhi e le conversazioni con persone che non sono più nella sua vita rimbombano nelle orecchie. E così Jeong Yun ci porta con lei nella sua giovinezza, raccontandoci tutti i momenti che la hanno così profondamente segnata.
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Sono tre giovani che si incontrano per caso in un’aula universitaria di Seul a essere i protagonisti di questo romanzo, sullo sfondo le proteste studentesche che hanno smosso la Corea del Sud negli anni ’80 durante la dittatura di Chun Doo-Hwan. Un ragazzo che è in prima fila nei cortei, una ragazza che scappa dalla campagna per perdersi nella metropoli coreana e una che nasconde le mani agli occhi indiscreti degli altri: questo il trio che in poco tempo, e per caso, stringe un legame speciale. Basta un momento, una giornata particolare in cui le vite dei tre ragazzi si incontrano nello stesso posto nello stesso attimo, per creare un sodalizio che segnerà per sempre la vita di ognuno.
Le loro storie si intrecciano, ciascuno di loro porta un fardello che ne contraddistingue il carattere e che con il tempo condividono con gli altri, cercando in qualche modo di non sprofondare sotto il dolore del proprio passato. Si immagina un futuro privo di tensioni e di sofferenze, un futuro non definito temporalmente in cui “un giorno” si potrà essere liberi di vivere in tranquillità, senza affondare nel mare tormentoso delle insicurezze personali e delle violenze militari. Un futuro in cui il trio si pensa comunque insieme, l’uno a sostegno dell’altro. Tuttavia il futuro immaginato non si rivela altro che un pio desiderio, perché i sensi di colpa, i rimpianti e le vuote promesse dipingono le pagine di questo romanzo, componendo un quadro tanto doloroso quanto spietatamente reale della gioventù e della fragilità dei rapporti umani. I protagonisti sembrano inconsapevolmente consapevoli di questo aspetto inesorabile della vita e quasi per combatterlo indirizzano l’uno all’altro una frase ricorrente: “Non dimentichiamo questo giorno”; un vano e febbrile tentativo di sottrarre dal fluire del tempo un istante effimero, come se fosse possibile salvare nella memoria un attimo di vita nello stesso modo in cui si scatta una fotografia.
Tuttavia, alla fine del libro la protagonista Jeong Yun, immersa nuovamente nella sua quotidianità, riesce a ritrovare un barlume di speranza: nonostante l’allontanamento, i legami non scompaiono e le persone possono continuare a vivere con noi grazie alle nostre esperienze. D’altra parte, anche il titolo coreano originale, 어디선가 나를 찾는 전화벨이 울리고 vuole esprimere questo sentimento di speranza: "dovunque io sia, c’è un telefono che squilla e che mi cerca". E Jeong Yun alza sempre la cornetta del telefono per rispondere, perché alla fine nessun rapporto muore veramente. E alla persona che sta dall'altro capo della linea sarà sempre pronta a dire: "Io ci sarò".
Mars.
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abr · 6 days ago
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Monti che dà lezioni su "forme di protettorato morale sul nostro Paese".
via https://x.com/jimmomo/status/1869369668567539800
Fantastico. Del resto il SuperConsulente, come tutti gli esseri inferiori, parla solo e sempre delle proprie esperienze personali, anche a sua insaputa.
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luposolitario00 · 3 months ago
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Ultimamente noto che, a causa della propaganda mediatica e delle persone radicali, l'odio verso diverse categorie sta crescendo. Questo mi porta a riflettere sulla natura umana, che ancora una volta dimostra come l'odio faccia parte intrinsecamente della condizione umana e non possa essere mai completamente estirpato. È come se ci dovesse sempre essere un nemico. L'essere umano non odia solo a causa di brutte esperienze personali, ma spesso a causa di esperienze simili vissute da altri, che vede amplificate attraverso i media. La televisione, il primo mezzo di comunicazione di massa, gioca un ruolo cruciale nel fomentare l'odio tra le persone. Pensateci un momento: come è stato possibile che durante la Seconda Guerra Mondiale l'intera umanità si sia scagliata con tanta crudeltà contro gli ebrei? Pensate forse che Hitler fosse un mago, capace di effettuare un lavaggio del cervello tramite formule magiche? No, semplicemente l'essere umano ha dentro di sé una predisposizione all'odio che, se stimolata e amplificata dalla propaganda, può trasformarsi in qualcosa di terribilmente pericoloso. L'odio uccide, mentre l'amore non ha questa capacità distruttiva. Questo fenomeno secondo me riguarda solo chi odia gli stranieri, le persone omosessuali, le donne o anche gli uomini. Anche se tali persone non hanno commesso atti di violenza, la loro predisposizione all'odio li rende comunque pericolosi. Non tutti provano veramente questo sentimento, ma chi lo fa è già potenzialmente pericoloso, anche se non ne è ancora consapevole. La predisposizione all'odio, anche se non si traduce in atti di violenza immediati, rende comunque tali persone pericolose. Non tutti provano questo sentimento, ma chi lo fa è già potenzialmente pericoloso, anche se non ne è ancora consapevole. Non scambiate l’ antipatia con l’odio perché quest’ultimo è qualcosa di molto più profondo e incurabile. Intatti, anche chi odia tutti gli uomini o donne potrebbe essere capace di gravi atti di violenza, sebbene non lo facciano per la consapevolezza che tali azioni porterebbero alla distruzione della stessa umanità. Hitler ha quasi sterminato tutti gli ebrei, e ci sarebbe riuscito se qualcuno non lo avesse fermato. Grazie all’armata rossa e all’America se oggi fortunatamente esistono ancora.
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Luposolitario00🐺
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valentina-lauricella · 5 months ago
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Io penso che i libri si colorino delle nostre esperienze personali, quindi più viviamo, più impariamo a leggere, perché diamo una risonanza nostra, oltre il senso letterale, comune e codificato, alle parole che leggiamo. Quindi potrei dirti che ho letto molta poesia a caso, perché ho fame di poesia, e alcuni classici per curiosità, fin da quando ero ragazzina; ma ora, da adulta, capisco di non averli letti totalmente, e che adesso potrei leggerli meglio. Ti menziono i primi autori che mi appassionarono: Pirandello, Buzzati, Landolfi, Edgar Lee Master (l'antologia di Spoon River), Borges, Umberto Eco e Albert Cohen...
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marquise-justine-de-sade · 4 months ago
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Guardavo questa immagine.
Quando Gandhi morì, radunarono tutti i suoi oggetti personali.
Erano questi.
Non possedeva nient'altro.
Non aveva bisogno di altro.
Sono minimalista da anni e trovo questa immagine bellissima.
Perché dimostra che l'obiettivo della vita non è complicare.
Non è aumentare, accumulare e ingrandire.
La vita non è una gara, né con gli altri né con noi stessi.
L'obiettivo della vita è semplificare e ridurre.
In fondo, la maggior parte dei problemi che abbiamo non sono veri problemi.
Un vero problema è una malattia incurabile.
O non avere i soldi per comprarti da mangiare.
O vivere in un paese in guerra.
Se c'è una cosa che ho capito in questi anni di vita fuori dagli schemi, è che quasi tutti i nostri "problemi" si risolvono attraverso il Minimalismo.
Concretamente significa escludere dalla propria vita tutto il superfluo.
Che siano persone, cose, situazioni e abitudini.
Chiediti: "Mi serve davvero?"
Se la risposta è no, liberatene.
C'è chi ci riesce anche con i sentimenti.
Mi serve a qualcosa arrabbiarmi?
No, e allora non lo faccio.
Non spreco il mio prezioso tempo.
Proveranno a convincerti che lo scopo della tua vita sia complicare.
Ogni giorno vieni bombardato da messaggi anti-minimalismo.
Ti dicono di riempire la tua vita di cose, perché più ne hai e più vali.
Ti dicono che stare con un solo partner è noioso.
Ti dicono che devi avere tante persone intorno, perché i solitari fanno paura.
Ti dicono che il lavoro non può essere facile: se lo è, dovresti complicarlo e lavorare di più, finché non lo odierai.
Ti dicono che una casa piccola è triste. Anche se è piena di persone, animali, ricordi... vita.
Ti dicono che girare su un'automobile vecchia è patetico.
Ti chiedono: "Ma cosa aspetti a cambiarla?!?"
"Ma funziona!" rispondi.
E loro non capiscono.
Essere minimalisti significa ribellarsi.
In un mondo che va verso un consumismo totale e devastante, scegliere di minimizzare vuol dire protestare.
In silenzio e pacificamente.
Come Gandhi.
L'essenziale.
Non ti serve altro.
Lì si trova l'ESSENZA della tua vita.
Le persone che ami e meritano il tuo amore.
Le cose che ti aiutano concretamente a vivere meglio.
Le esperienze che ti fanno stare davvero bene.
Niente di più, niente di meno.
Un equilibrio perfetto che si può chiamare in tanti modi.
Io lo chiamo felicità.
Una felicità armoniosa e accessibile a chiunque.
(Le coordinate della felicità, Gianluca Gotto)
Sono “Pazza”
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orotrasparente · 8 months ago
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io non capisco il pensiero di fondo di chi si pente delle cose che ha vissuto, tutti abbiamo cicatrici e tutti ne lasciamo ad altre persone, se non ci fossero le esperienze personali non saremmo altro che bambolotti omologati, io non mi pento di nulla, rifarei tutto allo stesso modo perché se oggi sono qui e sono questo significa che doveva andare così e mi va bene perché grazie a tutte le esperienze (da quelle positive a quelle disastrose) che ho avuto ora so di cosa ho bisogno, so cosa posso offrire e so, soprattutto, cosa voglio
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Enzo Amich (FDI): presentato un progetto di legge per introdurre corsi di BLSD nella formazione delle Forze di Polizia
Una proposta di legge per salvare vite umane in caso di emergenza cardiaca
Una proposta di legge per salvare vite umane in caso di emergenza cardiaca Roma, 19 ottobre 2024 – Il deputato di Fratelli d’Italia, Enzo Amich, ha presentato un progetto di legge con l’obiettivo di integrare i corsi di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) nella formazione iniziale e periodica delle Forze di Polizia e dei corpi di Polizia Locale. La proposta mira a garantire che…
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susieporta · 4 days ago
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🎁UNA LISTA Dei regali SPECIALE
🌅alle 10.21 di oggi 21.12.2024 ci sarà il Solstizio d'Inverno🌅.
Ecco alcuni stimoli per formulare intenzioni e donarci qualcosa di intangibile ma fondamentale per la nostra evoluzione: questa è l'occasione per impacchettare regali speciali che solo noi possiamo posare sotto l'albero della vita.
Lo scopo di questa lista è aiutarci a prendere in considerazione quanto l' #INVISIBILE e il #NONMANIFESTO sia più essenziale del #VISIBILE e del #MANIFESTO .
Oggi è una giornata speciale per fare il punto e concentrarci su ciò che è davvero importante per nostra vita.
Ecco alcuni spunti:
"Nel giorno del Solstizio chiedo per me stessa/o":
🧿salute fisica
🧿entusiasmo nei confronti della vita
🧿relazioni appaganti
🧿libertà creativa
🧿stabilità emotiva e psicologica
tranquillità mentale
🧿far germogliare i miei talenti
🧿riconoscere il miracolo della mia esistenza
🧿incontrare il mio sogno e saperlo sostenere
🧿darmi il permesso, autorizzarmi a seguire le mie intuizioni
🧿imparare a sintonizzarmi e legittimarmi ciò che vivo, penso, sento
🧿guardare alla vita come un campo si possibilità illimitate
🧿rinunciare al bisogno di approvazione e di controllo degli altri e a tutte le lotte che ne derivano
🧿imparare a dialogare con la mia paura
🧿incontrare la parte che si cela dietro la mia maschera sociale
immunizzarmi nei confronti della critica per me stesso, per gli altri e dagli altri e gioire dei doni che provengono dall'astensione del giudizio
🧿praticare la via dell'accettazione di ciò che sono
scegliere la mia verità e lottare per sostenerla
🧿abbandonare sentimenti di superiorità verso gli altri ed imparare ad incontrarli per ciò che sono, trasformandoli in insegnanti
🧿scoprire la gioia che proviene dal vivere il silenzio
🧿divenire coltivatrice/tore estensiva/o di intuizioni
🧿vivere l'esperienza della quiete nel mio quotidiano
🧿praticare la comunione costante con la natura
🧿mi autorizzo a vivere nell'abbondanza
🧿mi autorizzo ad avere un posto nel mondo
🧿mi autorizzo ad essere felice
🧿mi autorizzo ad amare e ad essere amata/o incondizionatamente
🧿imparo ad apprezzare gli altri
imparo a riconoscere nei cosiddetti "nemici", degli indicatori di direzione e ad esserne riconoscente
🧿imparo a scoprire la mia volontà e ad affermarla con compassione e fermezza
🧿imparo ad apprendere dalle esperienze
🧿imparo a scegliere situazioni in cui posso evolvere e ad interrompere quelle che mi trattengono nella stagnazione
🧿imparo ad aprire e sostenere processi conflittuali per non fare la guerra
🧿mi impegno a prendere sul serio i miei segnali di disagio e quelli degli altri
🧿voglio imparare a dare importanza agli accadimenti della mia vita e dare loro un profondo ascolto
🧿desidero non inseguire la felicità ma imparare a godere di quella che c'è già nella mia vita
🧿voglio imparare ad accogliere il momento presente per come si presenta
🧿voglio imparare ad agire e non a reagire e diventare ogni giorno più padrona di me stessa
🧿voglio praticare l'astinenza dall'attribuzione agli altri della mia infelicità, includendo me stessa/o negli "Altri".
🧿Voglio imparare a controllare l'impulso a difendere il mio punto di vista a tutti i costi e ad imporlo. Non imporrò le miei idee personali su come dovrebbero essere le cose. Non imporrò le mie soluzioni ai problemi per non crearne ulteriori. Voglio imparare l'arte del distacco.
🧿Voglio sviluppare attenzione fluida e disinteressata
🧿Voglio astenermi dall'aggrapparmi al risultato finale e alla ricerca di una conferma del mio valore in esso.
🧿Voglio fare una lista dei miei desideri ed impegnarmi a consultarla ogni giorno.
🧿Non autorizzo gli ostacoli a consumare la mia energia e la mia attenzione.
🧿Voglio imparare a cogliere le opportunità
🧿Desidero colpi di fortuna.
🧿Voglio imparare a tollerare l'incertezza.
🧿Desidero avere fame della sete di conoscenza.
🧿Voglio imparare a sperimentare, nel campo delle possibilità infinite di un'esperienza, tutta l'allegria, l'avventura, la magia e il mistero della vita.
🧿Desidero sperimentare l'estasi.
🧿Desidero incontrare lo scopo della mia esistenza facendomi ogni giorno questa domanda: se per me il denaro non fosse un problema e se possedessi tutto il tempo del mondo, che cosa farei?"
🧿Desidero scoprire come posso essere d'aiuto a me stessa/o.
La lista è incompleta, ovviamente. Tempo di aggiungere i tuoi!
Buon Solstizio
Gloria Volpato
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ilgiardinodivagante · 3 months ago
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Quante volte diamo per scontato che le parole abbiano lo stesso peso per tutti? Amore, rabbia, dolore... Sembrano concetti universali, eppure ognuno di noi li vive in un modo così personale. Quando diciamo "ti amo" non stiamo pronunciando una formula magica univoca. Stiamo eseguendo un complesso rituale, fatto di intenzioni, ricordi, sensazioni, paure e speranze. Un rituale specifico e personale che è diverso per ciascuno di noi.
Quanti fraintendimenti nascono da questa illusione di una comunicazione perfetta? Quanti muri invisibili si alzano tra le persone perché diamo per scontato di capirci, senza fermarci ad ascoltare davvero.
Spesso tendiamo a proiettare le nostre esperienze sugli altri, a interpretare le loro emozioni attraverso la lente della nostra vita. Vediamo un sorriso e pensiamo subito a felicità, una lacrima e associamo automaticamente dolore. Ma dietro quel sorriso potrebbe nascondersi una stanchezza infinita, e dietro quella lacrima una liberazione. La comprensione profonda non è una semplice deduzione, è un'immersione delicata nel mondo dell'altro.
Ricordo quando credevo che condividere le canzoni fosse un modo infallibile per creare un legame con gli altri. Se a entrambi piaceva la stessa canzone, pensavo che automaticamente condividessimo anche le stesse emozioni, le stesse esperienze. Come se quella melodia fosse una sorta di codice segreto che solo noi due conoscevamo. Ma poi ho capito che non è così semplice. La stessa canzone può risuonare in modo profondamente diverso in ognuno di noi, evocando ricordi, sensazioni e interpretazioni personali che spesso non hanno nulla in comune.
E allora ho iniziato a chiedermi: come facciamo a conoscerci veramente, se non scavando oltre le apparenze? Se non ci mettiamo a nudo, senza paura di mostrare le nostre fragilità? Se non impariamo ad ascoltare con il cuore, oltre le parole?
Ogni esperienza della nostra vita è come una grande foresta, piena di sentieri nascosti e di pericoli da superare. Ognuno di noi la percorre, inciampa, si perde, trova la via. Ma anche se due persone escono dalla stessa foresta, è impossibile affermare con certezza che abbiano attraversato gli stessi sentieri, visto gli stessi panorami, provato le stesse emozioni, imparato le stesse lezioni.
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Eppure, tendiamo a semplificare tutto, a cercare punti in comune, a creare delle scorciatoie affettive, basandoci spesso su supposizioni, su un'idea precostituita di ciò che gli altri provano o pensano. Ci accontentiamo di sfiorare la superficie, di riconoscere i punti in comune più evidenti. Ma è proprio lì che perdiamo l'opportunità di scoprire qualcosa di veramente profondo. Perché la vera connessione non nasce dalle somiglianze, ma dalla curiosità di esplorare le differenze.
Quando impariamo ad ascoltare davvero, senza giudicare né paragonare, apriamo una porta su un mondo nuovo. Un mondo in cui le differenze non sono un ostacolo, ma una ricchezza. Un mondo in cui possiamo scoprire aspetti di noi stessi che non sospettavamo nemmeno di avere.
È come se ognuno di noi fosse un diamante grezzo, con mille sfaccettature ancora da scoprire. E ogni relazione è un'opportunità per far brillare una nuova luce su quelle sfaccettature, per rivelare la nostra complessità e la nostra unicità.
Forse è proprio questa la vera bellezza delle relazioni umane: la possibilità di crescere insieme, di scoprire nuove profondità in noi stessi e negli altri.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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