#Esecutivo
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi venerdì, 01 novembre 2024
#PrimaPagina#ladiscussione quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi discussione#fondato#alcide#anno#inadeguata#niente#sanita#novembre#solo#spiraglio#ferma#convocazione#come#cambiare#esecutivo#centrodestra#ranno#terri#novem#spiegare#protesta
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Novi Ligure: Al Via il Bando di Gara per il Recupero della Ex Cavallerizza. Presentazione delle offerte entro il 31 ottobre 2024 per la messa in sicurezza dell’edificio storico e l’abbattimento del mercato "Le Vele"
Il Comune di Novi Ligure ha aperto il bando di gara per la prima fase dei lavori relativi al recupero dell’ex Cavallerizza, un edificio storico di grande valore
Il Comune di Novi Ligure ha aperto il bando di gara per la prima fase dei lavori relativi al recupero dell’ex Cavallerizza, un edificio storico di grande valore. L’intervento prevede la messa in sicurezza dell’edificio e l’abbattimento dell’ex mercato ortofrutticolo “Le Vele”, che permetteranno una riqualificazione dell’area. Secondo il Vice Sindaco Simone Tedeschi, questa prima fase di lavori…
#2024#31#Abbattimento#ARCA#Bando#Cavallerizza#Comune#destinazione#e-procurement#edificio#Esecutivo#Gara#Lavori#le#Ligure#Mercato#Messa#Novi#offerte#Ottobre#Piattaforma#Progetto#Recupero#Riqualificazione#Sicurezza#Sindaco#Sintel#Storico#Tedeschi#telematica
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comunque invece dell’introduzione freestyle di nuovi reati opinabili, dei dibattiti sulla farina di insetti, degli ostacoli all’immigrazione etc etc, l’esecutivo e, perché no, anche il legislativo, dovrebbero preoccuparsi di sanzionare penalmente chiunque canti il grande ma ormai tramontato classico dottore dottore alle lauree
#esecutivo in primis perché questa cosa va introdotta con urgenza#poi si converte e si sistema ma la norma serve ieri
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Sassari-Alghero, Solinas approva il progetto esecutivo
Cagliari. Il presidente della Regione e commissario straordinario per le opere pubbliche incaricato dal Governo, Christian Solinas, ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione dell’intervento sulla SS 291 ‘della Nurra’, che riguarda i lavori di completamento della Sassari-Alghero (lotto 1, da Alghero a Olmedo, bivio cantoniera di Rudas) e della bretella di collegamento con l’aeroporto…
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Erdoğan giura. Svelati i nomi del nuovo esecutivo turco
All'economia andrà Mehmet Şimşek, ex economista della banca americana Merrill Lynch che dovrebbe riportare nella politica economica del Paese un'impronta più ortodossa
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Corte di Giustizia dell'Unione Europea
LA CGUE: IO SONO CHI DICO IO (thread) Da ormai anni viene insegnato agli studenti delle facoltà di Giurisprudenza che le sentenze della Corte di Giustizia hanno valore di legge riguardo all'interpretazione delle norme dei Trattati europei e che superano qualsiasi legge anche costituzionale dei singoli Stati, diventando così direttamente applicabili come fonte di diritto primaria.
Il giudice nazionale deve quindi disapplicare qualsiasi norma sia in contrasto con la decisione della Corte. Ciò pone tali sentenze al di fuori del normale ambito di efficacia: come sanno benissimo gli studiosi di diritto infatti le sentenze hanno valore di legge solo fra le parti processuali e sono opponibili erga omnes solo riguardo la questione concreta risolta dalla sentenza.
Per tutti gli altri essa ha valore di mero precedente non vincolante, anche se fosse un caso simile a quello precedentemente deciso. Solo negli ordinamenti di "common law", di tipo anglosassone, il precedente è legge e vincola al suo rispetto anche ogni successivo caso simile. Ma chi ha deciso che le sentenze della CGUE sono legge per tutti gli Stati e sono fonte primaria al pari delle direttive europee? La CGUE.
Scorrendo le norme del TFUE che regolano il funzionamento della Corte infatti di questo valore di fonte primaria non ve n'è traccia. Solo l'art. 267 afferma laconicamente che essa "è competente a pronunciarsi, in via pregiudiziale: a) sull'interpretazione dei trattati". Tale norma specifica che ciò accade su richiesta di un giudice nazionale, al fine di risolvere una controversia nella quale la questione è dirimente.
Da nessuna parte si indica tale pronuncia come una fonte di diritto. È un potere equiparabile alla funzione nomofilattica della nostra Corte di Cassazione, il che non impedisce, come sanno i giuristi, che una sentenza posteriore, anche di un giudice di merito, decida, motivando rigorosamente, in maniera difforme. E allora chi ha dato alla CGUE questo straordinario potere? Nessuno, se lo è preso da sola. La stessa Corte e la dottrina fanno riferimento ad alcune sentenze (Da Costa, Cilfit, International chemical Corporation, fra le altre) per affermare che essa avrebbe il compito di dare un'interpretazione autentica ai Trattati e alle norme europee, interpretazione vincolante per giudici, ma anche per gli organi dei singoli Stati.
Di questo potere non vi è traccia nei Trattati. La nostra Corte di Cassazione è persino andata oltre definendo le sentenze della CGUE, in base ad alcune sentenze della Corte Costituzionale, come vere e proprie fonti del diritto, sopraordinate persino alle norme costituzionali, stravolgendo così il sistema italiano basato sulla "civil law".
Questa è l'anomalia alla base dell'attuale contrasto fra potere esecutivo e potere giudiziario e non può essere risolto con una legge nazionale. Va presentato il problema a livello UE se si vuole fermare questa forma di giuristocrazia strisciante, che toglie alla politica dei singoli Stati ogni spazio di manovra.
-Luigi Pecchioli
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ogni riferimento a - dibattiti e soluzioni - è puramente casuale.
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Cos’è veramente la UE?
“L’Unione Europea è oggi strutturalmente uno stato imperiale autoritario” Philippe Fabry
La pandemia e la crisi Ucraina hanno consentito alla Commissione Europea di arrogarsi il diritto di dare la direzione politica ai paesi membri, come quella di decidere campagne vaccinali obbligatorie e fornire da subito armamenti all’Ucraina.
La Commissione è una sorta di potere autocratico che risponde poco o niente al Parlamento, che è l’unica istituzione con una parvenza democratica. La Commissione, inoltre, non è limitata nel potere da nessuna carta costituzionale, che non esiste in Europa.
Essa è l’emanazione del Consiglio Europeo che è un super organo, un esecutivo al quadrato. Il Parlamento avrebbe la possibilità di intervenire con censure nei confronti della Commissione, ma servirebbe una maggioranza di 2/3, un risultato praticamente impossibile.
La Commissione approfitta di questo predominio e agisce indipendentemente con il monopolio dell’iniziativa legislativa. Cioè è esclusivamente l’esecutivo che fa le leggi. Una burocrazia che governa senza controllo.
La UE è diretta dalle élite di Bruxelles con una cultura globale basata sull’ecologismo, il multiculturalismo, un certo femminismo radicale e l’LGBTismo. Una cultura tutta metropolitana, perché solo nelle aree urbane si può pensare di sostituire l’automobile con il pullman o con la bicicletta. Inoltre in città c’è la maggiore concentrazione di LGBT, dato che in campagna sarebbero più isolati e a disagio.
Siamo in una arretratezza democratica impressionante. Questo autoritarismo di Bruxelles sta crescendo anno dopo anno. Non a caso Junker dichiarò al Figaro nel 2015: “Non ci possono essere scelte democratiche di fronte ai trattati europei” Ursula Von der Leyen a settembre 2022 ha spiegato chiaramente gli intenti della Commissione nel caso qualcuno volesse metterla in discussione. Lo ha fatto in occasione delle ultime elezioni nazionali in Italia: ”Ci sono gli strumenti a disposizione di Bruxelles per sanzionare eventuali attentati ai principi democratici dell’UE in caso di vittoria della coalizione di destra nelle elezione di Domenica prossima in Italia”
C’è da aggiungere altro?
Fortunato Nardelli
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Dieci anni di monarchia assoluta. (...) Poi a gennaio 2015, King George aveva lasciato il trono perché proprio non ce la faceva più. (...) Altrimenti, potete starne certi, sarebbe rimasto ancora là (...) a comandare le operazioni, a fare e disfare governi, a organizzare ribaltoni (...). E anche dopo, fuori dalla reggia (...) per un bel po' si è fatto sentire: (a)ltro che pensionato. (...) quella di Giorgio Napolitano non è stata una presidenza leggera, neutra, notarile, ma sempre al limite e talvolta debordante. Come banale non è stata la sua intera vita pubblica. (...) Giorgio Napolitano era nato a Napoli (...). Figlio di un avvocato (...), studi classici, (...). Elegante, sobrio, parlava un inglese perfetto: nel Pci per le sue posizioni lo chiamavano l'amerikano. Oppure re Umberto (...). (A)ll'università si era iscritto al Gruppo Universitari Fascisti (...), nel 194(5) entrò nel Pci. Deputato dal 1953, (...), diventò presto uno degli esponenti di maggior peso dell'ala riformista, i cosiddetti miglioristi (...). (A)lla morte di Enrico Berlinguer (...) gli fu preferito (come segretario del Partito) il più (...) ortodosso Alessandro Natta. (...) Nel 1992 venne eletto presidente della Camera. (...) Nel 1996 Romano Prodi lo scelse come ministro degli Interni (...). Dopo la caduta del governo del Professore, (...) Ciampi lo nominò senatore a vita. Il dieci maggio 2006, (...) superando Massimo D'Alema, venne eletto undicesimo presidente della Repubblica italiana. (...) Due anni dopo Silvio Berlusconi rivinse le elezioni e per Napolitano si aprì un difficile periodo di coabitazione. Seguendo le orme di Ciampi, re Giorgio cercava di limitare il Cav con la moral suasion e successi alterni. (...) (Ne)l 2011 Berlusconi, indebolito da alcune defenzioni nella maggioranza, malvisto da Francia e Germania e (messo) sotto pressione con lo spread (...), fu fortemente convinto a passare la mano a Mario Monti, che nel frattempo King George aveva prontamente nominato senatore a vita. Regista dell'operazione, voluta da Bruxelles (Parigi e Berlino) e ritenuta un golpe (...), Napolitano. Monti e i suoi tecnici governarono un annetto (...). Nel 2013 nuove elezioni con la vittoria dimezzata del Pd (e il trionfo del m5s) (...). Il sistema si bloccò. (...) Senza governo, senza un accordo, senza un nome per la presidenza: (l')ingorgo istituzionale (...). Il 20 aprile 2013 nacque il Giorgio II. Tre giorni più tardi, dopo un discorso di fuoco di Napolitano alle Camere, Enrico Letta si insediò a Palazzo Chigi a capo di un esecutivo di unità nazionale (...). Letta tirò avanti per un po', finché il Quirinale non lo sostituì con l'astro nascente Matteo Renzi. Per Napolitano un paio d'anni (di benevolo controllo remoto), fino alle dimissioni nel 2015. Una lunga monarchia condizionata dalla crisi economica e dal vuoto di potere della politica che il Re della Repubblica ha riempito, segnata pure da ruvidi scontri tra Colle e magistratura, fatta di tanti rimproveri ai giudici «protagonisti», culminata con l'intercettazione «casuale» di un colloquio tra il presidente e Nicola Mancino e il conflitto di attribuzione con la procura di Palermo.(...)
Ritratto accurato di un AVVERSARIO ben più lucido e pericoloso di tutto il resto della masnada idealista autoinculante, cui rivolgere RIP e onesto omaggio - ha combattuto efficacemente; di M.Scafi su https://www.ilgiornale.it/news/politica/record-e-giravolte-politico-che-ha-segnato-nostra-repubblica-2214770.html
L'iscritto al Guf che diventa comunista, da Kruschev all'Amerika dei Dems., l'Internazionalista che diventa Gauleiter di Franza e Cermania, la difesa del proletariato che si fa golpe di Palazzo : medieval machiavellico (è un complimento), ma quale vita ricca di contraddizioni, fu sempre perfettamente lucido e fedele alla linea nella sua vita.
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yall were not kidding those are literal tits right in front of amadeus and gianni and esecutivo rai and literal president of italy sergio mattarella and the whole of italys salad. small tits. but tits nonetheless.
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Mentre il Governo Meloni aiuta e sostiene le partite Iva, la sinistra continua ad attaccare e delegittimare i liberi professionisti e gli imprenditori.
Questo Esecutivo, sin da subito, ha deciso di schierarsi a favore di chi crea lavoro e contribuisce alla crescita dell’Italia.
Se per la sinistra e la CGIL questo rappresenta un problema, allora è la conferma che sono totalmente lontani dalle esigenze dei lavoratori, tutti.
Link post Fb: is.gd/Fs6aLt
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“ Il presupposto, quasi esplicito, su cui sorse l’UE fu che i paesi ‘peccatori’ (Italia e Grecia in particolare) avevano vissuto fino ad allora al di sopra delle loro possibilità, eccedendo in spesa pubblica ovviamente non immediatamente redditizia. Ricordiamo le prediche in proposito. Certo, ogni tanto ci viene detto che basterebbe l’importo dell’italica evasione fiscale per risanare il debito che ci strangola e ci rende sorvegliati speciali all’interno della UE. Ogni volta però si conclude, con un sospiro, che si tratta di un male incurabile. E allora, ancora una volta, non resta che «pestare» quelli che «stanno sotto». E anche, forse soprattutto, a tal fine, si provvede ad instaurare, di volta in volta, un esecutivo «europeista». Il teorema non fa una grinza. Salvo che in un punto fondamentale, che vorremmo qui brevemente tratteggiare: alle vere e ataviche carenze italiane potrebbe porre rimedio un gigantesco investimento che incrementi proprio la pubblica amministrazione, ma questo è l’esatto contrario di ciò che «chiede l’Europa». È lamento quotidiano, e ben fondato e largamente condiviso, che da noi manchi adeguato e sufficiente personale in tanti settori vitali: magistratura (giudici e cancellieri: il commissario UE alla giustizia ce lo rimproverava cifre alla mano esattamente il 9 luglio scorso), ispettori del lavoro (le morti bianche sono il nostro flagello quotidiano), scuola (abbiamo ancora le vergognose classi-pollaio di gelminiana memoria particolarmente pericolose sotto ogni rispetto), guardie carcerarie (le vicende e i pestaggi recenti sono una macchia), sistema sanitario nazionale (il lamento in proposito fu molto forte quando l’epidemia sembrò soverchiante). E si potrebbe seguitare. Ci ordinano contemporaneamente di ridurre la spesa pubblica, di far funzionare il nostro paese (e di saldare prima o poi il debito). Arduo: «né pentère e volere insieme puossi / per la contradizion che nol consente» (Inferno, XXVII, 119-120). “
Luciano Canfora, La democrazia dei signori, Laterza (Collana: i Robinson / Letture), gennaio 2022. [Libro elettronico]
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PRIMA PAGINA Corriere Della Sera di Oggi giovedì, 10 ottobre 2024
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Fitto sarà vicepresidente esecutivo a coesione e riforme. Il collegio composto al 40% da donne. Dombrovskis (Lettonia - Ppe) commissario all'Economia, il lituano Kubilius (Ppe) alla Difesa. Séjourné (Francia - Renew) alla politica industriale
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Non sapere cosa fare nel Paese reale.
Oggi parliamo brevemente di due fatti che sono accaduti non lontano da qui. Il primo è il tentato omicidio nell'Appennino reggiano di una persona con problemi mentali seguito - così dicono i giornali - dagli assistenti sociali. Il taglio dell'articolo sui media locali che descrivono il fatto in una comunità con pochi abitanti è il seguente: questo dava noia a tutti, nessuno ha fatto niente, poi uno dopo un diverbio ha sbroccato e lo ha massacrato a sprangate.
Che se ci fermiamo un attimo a pensare quanti passaggi ci sono tra "malato di mente va ad abitare in frazione appenninica" e "abitante del luogo lo sfonda di sprangate in testa" in cui la situazione avrebbe potuto essere gestita meglio dalle istituzioni ci vengono fuori tre film con Joaquin Phoenix che fa il Joker e un paio di libri.
E' andata così, spallucce, la bobina continua a girare.
Cambio di inquadratura: signora di 62 anni che vive nell'appartamento di sopra dei genitori di una conoscente, l'appartamento appartiene a loro e lei è in affitto. Le viene comunicato con anticipo di vari mesi come da condizioni da contratto di affitto che deve lasciare l'appartamento. Risposta "Io non me ne vado". I coniugi decidono di aiutarla trovando in zona appartamenti simili allo stesso prezzo. "Dovete buttarmi fuori. Auguri". Si inizia ad avvertire un crescente sfregamento di mani da parte di avvocati vari. Nel mentre l'inquilina in attesa di uno sfratto esecutivo che avverrà non si sa quando cambia atteggiamento e inizia a fare rumori entrando e uscendo di casa, di sera, di notte, all'alba.
Questi due signori sui settanta attualmente sono esasperati e mortificati perchè mai avrebbero immaginato uno scenario simile.
Cosa manca o è mancato in entrambi gli scenari?
Tutte le volte che lo Stato attraverso i propri esponenti ha esortato al difendersi e farsi giustizia da soli ha implicitamente ammesso la propria debolezza, assenza ed impotenza.
La bobina gira a vuoto, dissolvenza, buio in sala.
Schermo nero.
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Questa foto è del 1981, forse del 1982.
5 mesi prima oppure 7 mesi dopo quel 19 Novembre 1981 quando fui arrestata per atti osceni in luogo pubblico.
Uscivo dalla lezione di Psicologia ore 19 a Magistero (Roma Piazza Esedra) e avevo un po' di matita agli occhi, abiti vivaci in sintonia con la vivacità dei tempi. Attraversando Piazza dei Cinquecento fui fermata durante una retata, condotta in questura e da li a Regina Coeli dove rimasi 4 giorni e 4 notti. Avevo 24 anni e quell’esperienza resta una cicatrice profonda che non potrò mai cancellare perché ignoravo le ragioni per quello che ritengo essere stato un vero e proprio sequestro.
Non avevo fatto nulla se non essere quello che ero. Il processo per direttissima al quarto giorno sentenziò Atti Osceni. All’avvocato (De Cataldo del Partito Radicale) che mi difese dissi che non avevo fatto nulla e lui mi disse alzando le spalle: la tua parola contro la loro!
Meglio patteggiare. 2 mesi con la condizionale e la non iscrizione al casellario giudiziario (quest’ultima risultava essere la conquista strappata a uno stato che attraverso la sua “Buon Costume” sentenziava sul mio modo di essere).
Ieri, 42 anni dopo, il telegiornale dice che il governo Meloni vuole ripristinare il reato di Atti Osceni aggravando le pene. Un brivido mi ha scosso dal torpore. Rabbia e incredulità per il susseguirsi di atti inquietanti (direi osceni) di questo esecutivo. Assistere alla regressione lascia attoniti. Ieri era il giorno della Memoria.
Porpora Marcasciano, Facebook
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