#Emergenza Sociale
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“Non sei sola”: un’azione concreta a sostegno delle donne vittime di violenza. 50.000 biglietti d’autobus diffondono i numeri di emergenza per chiedere aiuto ad Alessandria
Ad Alessandria, il 10 ottobre 2024, è stato lanciato un importante progetto volto a sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza contro le donne
Ad Alessandria, il 10 ottobre 2024, è stato lanciato un importante progetto volto a sensibilizzare la popolazione sul tema della violenza contro le donne. Grazie a una collaborazione tra l’Associazione ME.DEA, la Consulta Pari Opportunità del Comune di Alessandria e il Gruppo Amag, sono stati distribuiti 50.000 biglietti d’autobus con una frase significativa stampata sul retro: “Non sei sola. Se…
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PRIMA PAGINA Leggo di Oggi giovedì, 05 dicembre 2024
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PENSIAMOCI A CHE MENTALITÀ E STUPIDITÀ STIAMO DIFFONDENDO SUL WEB E SUI SOCIAL.
Un esempio preso a caso, su Tumblr :
Esempio di ipocrisia occidentale conclamata e allo stadio terminale!!.
Ci vuole una bella faccia di bronzo a sostenere di stare tutelando gli interessi dei bambini palestinesi scegliendo un Outfit coi colori della bandiera palestinese!!!
Ma ci siete o ci fate?
Credo ci sia in atto, una epidemia di cervelli disconnessi, sia dalla logica che dalla sensibilità umana.
I nuovi barbari sono questi soggetti che comodi comodi, dalle loro vite agiate, pensano di solidarizzare tramite un "outfit" e due colori, col popolo massacrato in questi giorni.
Alzate il culo e mandate aiuti concreti piuttosto!
Mandate viveri o scendete in piazza anche sotto la pioggia, se ci credete davvero in un aiuto al popolo palestinese!
Se volete dare una mano a chi ha già perso tutto e sta per vedersi scippata pure la vita!
Questi soggetti credono forse che la vita si debba affrontare semplicemente tramite le proprie scelte "CROMATICHE"?
Ma vi siete bevuti il cervello?
La stupidità a volte, è davvero sconfinata, senza limiti, nè vergogna...
Mandate fondi, farmaci, alimenti, non stronzate del genere!
Per dire di essere vivi, occorre agire, lottare non essere solo degli esteti televisivi o del gossip.
Che degrado mentale vi affligge?
Buuuuuuuuuuuuu!!!
SINCERAMENTE INCAZZATO.
DAVANTI ALLO SCEMPIO CHE STATE FACENDO DEL CERVELLO CHE AVETE AVUTO IN OMAGGIO.
Passo e chiudo.
.
quindi questo era veramente un outfit pro palestina!!!!
#la stupidità umana diffusa dai social e dalle Tv#la nuova emergenza planetaria#ma dove andranno mai queste amebe?
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I ragazzi di oggi: un'emergenza educativa della società liquida del XXI secolo
Demotivati, senza valori, con lo sguardo sempre rivolto verso uno schermo. Pare che i ragazzi d’oggi prendano parte ad una generazione a sè stante, con linguaggi ed atteggiamenti indecifrabili e lontani dai codici tradizionali. In questo mondo globalizzato la realtà fluida permea in ogni vissuto, trascinando verso l’abisso soprattutto chi non ha gli strumenti per decifrarne le difficoltà…
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#Cambiamenti culturali#Cambiamenti sociali#Educazione contemporanea#Educazione digitale#Emergenza educativa#Futuro delle nuove generazioni#Generazione iGen#Genitorialità moderna#Gioventù odierna#Maturità emotiva#Media e comunicazione#Mondo globalizzato#Relazioni familiari#Responsabilità Sociale#Riflessione sull&039;educazione#Ruolo degli adulti.#Sfide educative#Società del XXI secolo#Società liquida#Strumenti educativi#Tecnologia e giovani#Valori morali
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Gli uomini si sono così abituati a vivere in condizioni di crisi perenne e di perenne emergenza che non sembrano accorgersi che la loro vita è stata ridotta a una condizione puramente biologica e ha perso ogni dimensione non solo sociale e politica, ma persino umana e affettiva. Una società che vive in un perenne stato di emergenza non può essere una società libera. Noi di fatto viviamo in una società che ha sacrificato la libertà alle cosiddette “ragioni di sicurezza” e si è condannata per questo a vivere in un perenne stato di paura e di insicurezza.
-Giorgio Agamben, Chiarimenti
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L'Albergo Popolare in via Conca del naviglio (C.so Genova)
Per rispondere a questa emergenza abitativa e sociale venne costituita nel 1899 da Luigi Buffoli (1850-1914) la Cooperativa Alberghi Popolari, che presto divenne forte di 1600 soci.
(foto anni '60)
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faccio questo post perché è da un anno a questa parte che noto che sta prendendo piede una fobia sociale, che riguarda il camminare da soli di notte
lavoro in emergenza, prendo chiamate da una regione intera, con anche qualche città abbastanza popolosa
so che la mia esperienza non fa statistica, ma lavoro da tre anni e ho risposto a circa 150mila chiamate, di ogni tipo, ad ogni ora del giorno e della notte, quindi ho un po' di informazioni dirette su quello che accade per strada, da cui ho dedotto quanto segue:
la violenza nelle strade è rara ed è legata ai furti e alle aggressioni fra uomini, per spaccio o futili motivi (risse, alcol, parcheggi, etc)
la violenza sulle donne, sempre nelle strade, è rara, lo stupro (per fortuna) ancora di più
il pericolo di aggressione o di violenza sessuale per le donne è nelle case, con i mariti/fidanzati o i famigliari, o alle feste, a causa di amici e conoscenti
discorso a parte, invece, per le molestie, che ho la sensazione che accadano, ma che non vengano "denunciate" (nel senso che chi subisce tali molestie non ci chiama per segnalarle), quindi non so effettivamente quanto siano più o meno frequenti
con questo non voglio dire che sia sicuro camminare di notte da soli, né che dobbiate farlo a cuor leggero
è giusto e sacrosanto che ci sia prevenzione e attenzione e che si chieda maggiore sicurezza
ma
la situazione è meno tragica rispetto a quello che appare leggendo i social o guardando i media
(p.s. questo discorso non si applica alle metropoli o città tanto tanto grandi, e soprattutto non si applica alla vostra regione, perché ogni territorio è diverso)
(p.s.s. mi rendo conto che la percezione del pericolo sia questione diversa al pericolo in sé, l'obiettivo di questo post non è minimizzare ciò che accade o che avvertiamo, ma provare a tranquillizare)
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LO SPIRIT DE MILAN
PA', tu lo sai quanto ho sempre parlato bene del sindaco Sala ma non lo voto piu'. Milano e' diventata una citta' pericolosa e insicura".
- "Giu' , ma la sicurezza non e' tutta priorita' del Sindaco. Deve muoversi il Prefetto e il Ministero degli Interni. Sono loro che gestiscono polizia e carabinieri. Sono questi che devono assicurare la sicurezza"
- Ma si, Pa', io non sto criticando il sindaco sulla sicurezza ma sono incazzata perche' il sindaco la nega questa emergenza. Lui dice che non c'e' alcuna emergenza, che non si deve fare allarmismo. Beh, quando sono venuta a Milano, la notte alle 2, alle3, prendevo tranquillamente la bici, tornavo a casa e mi sentivo sicura. Adesso no. Ai parcheggi trovi sempre qualcuno che vuole qualche euro per aiutarti a prendere la bici. Non e' un gran problema ma potresti incappare con gente che ti chiede altro, come e' successo a tanta altre gente: le scarpe, il telefonino, la borsa, l'orologio. No, no, l'insicurezza la tocchi con mano e Lui non fa nulla, anzi, nega. Invece dovrebbe mettersi con la tenda sotto la prefettura o sotto il ministero e non andar via fin quando non risolve il problema.
Questa cosa mi ha chiarito ancor piu' quello che penso da tanto. La sx e' ormai cosi salottiera e incapace di sostenere la gente laboriosa e onesta da non aver piu' futuro. Una forza politica che giustifica tutto dando la colpa alla poverta' non e' tollerabile. La poverta' non puo' giustificare le occupazioni abusive di case, i furti, gli scippi, l'anarchia sociale altrimenti ci ritroveremo sindaci come il candidato alle presidenziali Argentine (che rischia anche di vincere) : il fascista con la motosega. Tornare dietro di 100anni e vivere un nuovo ventennio non mi pare una gran cosa. @ilpianistasultetto
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Che la povertà sia in piazza e che la piazza sia in lotta
La nostra povertà non sarà vergogna, ma rabbia. La nostra rabbia non sarà liturgia vuota. Il nostro dolore non sarà solitudine, ma comunità.
❤️🔥24 dicembre, h 20.30 cena povera in piazza
❤️🔥60esima veglia della Comunità dell’Isolotto
❤️🔥infine a mezzanotte (in un luogo della città...di botto): unisciti al brindisi dei senza stipendio, dei senza lavoro, di chi è precaria/o, cassaintegrata/o. Vieni con noi...
E’ incredibile la capacità di questa società di invisibilizzare il dolore e il disagio sociale. O magari di renderlo per un attimo soltanto, rito, commemorazione vuota, minuto di silenzio.
Negli ultimi 15 mesi in questo paese ci sono stati più stragi sul lavoro che negli ultimi 10 anni. In 15 anni, i poveri assoluti sono più che triplicati (da 1,5 milioni a 5,5 milioni). 5 milioni rinunciano a curarsi, 3 milioni sono precarie/i. Come se una intera regione con più abitanti della Toscana, fosse diventata povera. Nel silenzio.
Mentre si restringono le libertà democratiche, nel nome della sicurezza, l’insicurezza è globale: emergenza climatica e guerra bruciano il pianeta.
Poi arriva il Natale o più genericamente: le feste. Con quel mix tossico tra buone intenzioni e consumismo.
Per noi, operaie/i ex Gkn, Natale vuol dire che ce l’hanno fatta:
hanno trovato il modo – tavolo dopo tavolo, chiacchiera dopo chiacchiera – di tenerci 12 mesi senza stipendio.
E anzi, il “loro” calcolo è proprio di farci crollare nella frustrazione delle ennesime feste, che feste non sono. Nella frustrazione psicologica del nostro Cud da zero euro. Della “normalità” che non possiamo offrire “in occasione delle feste” ai nostri affetti.
E allora ribaltiamo tutto, anche il “senso” dominante della “festa” e persino della liturgia. E lo facciamo con chi lo fa da 60 anni, qua, sul nostro territorio. Con chi da tempo si è fatto comunità.
🤝 24 dicembre, h 20.30. Piazza dell’Isolotto, Firenze. Cena povera. Che la povertà sia in piazza e che la piazza sia in lotta.
🤝 A seguire 60esima veglia dell’Isolotto. Esattamente 50 anni fa, questa stessa veglia era dedicata all’ “unità dei lavoratori contro la crisi”. Siamo storia che continua.
🔥 E infine, contro ogni tentativo di invisibilizzare, 🔥 ci ritroviamo a mezzanotte, (in centro...) , per un brindisi alla lotta che verrà. Perchè senza lotta, non ci sarà futuro.
#insorgiamo
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Morire per strada: una riflessione sulla povertà invisibile
Un richiamo alla solidarietà e all’umanità, a partire dalla morte di Mohamed ad Alessandria.
Un richiamo alla solidarietà e all’umanità, a partire dalla morte di Mohamed ad Alessandria. La morte di una persona per strada, su una panchina, è una ferita aperta nella coscienza di una città. Mohamed, uno dei tanti invisibili, ha lasciato questa vita in solitudine, e la sua scomparsa rappresenta un duro monito ai valori di solidarietà e attenzione che spesso diamo per scontati. La sua storia…
#abbandono sociale#aiuto ai poveri#Alessandria solidale#Alessandria today#amicizia e povertà#assistenza senza dimora#Caritas Alessandria#Casa di Quartiere Alessandria#Casa San Francesco Alessandria#Comunità di Sant&039;Egidio#comunità solidali#Crisi sociale#DemoS Alessandria#Dignità Umana.#Diritti Umani#emergenza povertà#fragilità urbana#Google News#Gregorio Magno#indifferenza urbana#invisibili Alessandria#Isolamento Sociale#italianewsmedia.com#lotta all&039;indifferenza#Mohamed Alessandria#Pier Carlo Lava#Politiche sociali#povertà e legami#Povertà in Italia#povertà invisibile
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Due donne completamente velate nel centro di Bruxelles: all'ordine del giorno da anni in quella città. Non dovrebbe essere permesso in alcuna città occidentale, ed è effettivamente vietato per gli occidentali, andare in giro in modo non riconoscibile, allora c'è da chiedersi perché questa TOLLERANZA A OLTRANZA E AUTOLESIONISTA quando si tratta delle cosiddette "minoranze etniche"?
Tolleranza zero, andrebbe applicata:
Primo perché è già vietato dalla legge quindi le nostre leggi, quando sensate, vanno applicate a tutti senza DISTINZIONE DI RAZZA E O DI ETNIA
Secondo, perché abbiamo cellule isis nelle nostre città e siamo in emergenza DICHIARATA terrorismo, a maggior ragione la legge contro il mascheramento andrebbe applicata con maggior rigore
Terzo, perché rappresenta un pugno nell'occhio e al cuore di tutte le donne, esattamente come le puttane in vetrina che vendono la loro mercanzia: due estremi degradanti, schiavizzanti, umilianti per ogni donna che si rispetti.
Quarto è falso che costoro abbiano la scelta, tranne alcune menomate di mente, SONO TUTTE COSTRETTE AL PORTO DEL VELO, QUANDO LO FANNO, DALLA LEGGE FAMILIARE E SOCIALE DA CUI DIPENDONO E DI CUI SONO SCHIAVE. Perché solo i diritti delle donne passano in secondo piano quando si parla dei diritti di tutti? Passano in secondo piano riguardo all' islam, riguardo ai gay e alla loro pretesa dell' utero in affitto: hanno tutti diritti meno le donne se davanti ci sono gli uomini: gay o musulmani che siano...uniti dalla stessa misoginia. La violenza contro le donne è meno violenza se davanti ci sono altre sigle: mezzaluna o LGBTQ .
MI OPPONGO NEL MODO PIU TOTALE ALLA LEGGE ETNICA RAZZISTA, DISCRIMINANTE E SEMPRE PIU PERVASIVA.
Visto che la maggior parte della popolazione non capisce neanche i distinguo semantici delle parole, sta SCHIFEZZA STA PASSANDO OVUNQUE, ma gli AVVOCATI E LA MAGISTRATURA DOVE SONO?
Nforcheri 3/9/2015
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"Ginevra Elkann dovrebbe avere un patrimonio stimato di 900 milioni di euro, centinaio di milioni più centinaio di milioni meno, derivato in gran parte dal fatto che la sua famiglia, gli Agnelli, ha investito e continua a investire in automobili, avendo reso l'Italia un paese dipendente dal traffico su gomma, inquinato, devastato dal punto di vista ambientale, lacerato e distrutto da un punto di vista sociale. Ora Elkann esce al cinema con un film su come un'ondata di incredibile caldo invernale, emergenza climatica estrema ma anche attenzione metafora di tante crisi che ci attraversano dentro, sarà lo spunto per cui i nostri personaggi borghesoni capricciosi dovranno capire qualcosa delle loro vite, e forse ritrovare sé stessi e la felicità.
Nella prima settimana ha incassato circa 7915 euro, circa mille spettatori quindi. Augurandole di arrivare a diecimila, potrebbe redistribuire dal suo patrimonio circa 90mila euro a spettatore, garantendo a ognuno di loro sicuramente una esperienza intensa dalla visione."
Christian Raimo
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Finchè una manica di ignoranti penserà che anche LVI ha fatto cose buone, questi episodi sono solo tutta pubblicità.
Poi davanti a questi episodi quelli che esordiscono con "e allora le foibe?" e hanno la faccia da culo di dire che non sono fascisti, andrebbero mandati affanculo senza passare dal via.
Che non è possibile che in 99 su 100 commemorazioni della giornata della memoria ci sia qualcuno che esalta il fascismo.
E ormai pure quelli che poi svicolano con un "non sono fascista ma" e invece manco si scusano stanno diventando una minoranza.
I risultati però si vedono, in 30 anni di spostamenti a destra, non sembra che questi ancora oggi siano capaci di fare cose buone.
Sono l'apoteosi del "io sono io e voi non siete un cazzo".
E tutto questo non solo costerà ai fessi che ci hanno creduto, ma anche a tutti gli altri e ancora non si vede un orizzonte in cui le cose cominceranno a cambiare.
Quelli che decantano il darwinismo sociale e più si preoccupano dell'enorme emergenza sostituzione etnica per colpa della teoria gender in nome del sovranismo saranno i principali responsabili della nostra perdita di sovranità per mancanza di competitività esattamente verso quelli che più disprezzano.
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La chiusura degli ultimi tre reattori nucleari tedeschi (...) è il più grosso crimine climatico commesso in Europa (...).
Gli ultimi tre reattori che verranno spenti oggi, reattori ad acqua pressurizzata modello Konvoi da 1300-1400 MW di potenza elettrica netta, hanno operato negli ultimi anni con un fattore di carico di circa il 94%, ovvero per 8400 ore/anno, producendo quindi 34 TWh annuali di energia al prezzo di emissioni di CO2 equivalenti di appena 4 grammi/kWh.
Nell'ottimistica ipotesi in cui il loro apporto verrà sostituito con un mix delle altre fonti energetiche tedesche (carbone, eolico e gas le principali), l'intensità carbonica (passerà a) 550 grammi di CO2 equivalente per kWh: questo significa che ogni anno a partire da oggi la Germania emetterà 18,7 milioni di tonnellate in più di CO2 per produrre energia elettrica.
Se le centrali fossero infatti state mantenute in attività, e fossero state spente centrali a lignite al loro posto (che hanno intensità carbonica superiore a 1000 grammi di CO2/kWh), il risparmio sarebbe stato di 30 milioni di tonnellate di CO2/anno. (...)
Eppure, sui social dei movimenti ambientalisti si registra un assordante silenzio. I tedeschi garantiscono che il piano per portare la Germania al 100% di energia rinnovabile (per la produzione elettrica) entro il 2035 continua: se anche fosse, la scelta di chiudere le centrali nucleari prima di quelle a carbone costerà 360 milioni di tonnellate di CO2 in più, alla faccia del carbon budget.
Il problema è che non sarà così: dietro alle promesse di nuove installazioni eoliche e solari, la Germania si prepara ad allacciare 25 GW di nuove centrali a gas (...) per compensare l'intermittenza delle rinnovabili, entro il 2030. E probabilmente non basteranno: ne serviranno in totale fino a 90 GW, perché anche quando la Germania produrrà energia rinnovabile pari al 100% del suo fabbisogno questa produzione non avverrà quando la rete ne ha bisogno.
Al netto di un po' di accumulo, resteranno oltre 5.000 ore/anno in cui la domanda non è totalmente coperta, e quindi andrà bruciato il gas; nelle ore rimanenti si avrà sovrapproduzione, e si dovrà buttare l'energia prodotta (curtailment) o esportarla (...).
Considerate le condizioni eccellenti in cui versano gli impianti nucleari tedeschi (non solo quelli che verranno spenti oggi, ma anche quelli chiusi negli scorsi anni), avrebbero tranquillamente potuto continuare ad operare per altri 10-15 anni in piena sicurezza, e probabilmente molto di più (...).
Per il momento, comunque, il governo non ha ancora dato i permessi per lo smantellamento delle centrali: questo vuol dire che in linea teorica i reattori restano riavviabili (...) in caso di emergenza energetica. Lo smantellamento (...) richiederà in totale una quindicina di anni e costerà alcune decine di miliardi. Non saranno però soldi dei contribuenti: l'industria nucleare ha già accumulato il tesoretto necessario durante il funzionamento (c'è una quota per il decommissioning che è inclusa nel prezzo del kWh, di cui costituisce circa il 3%, e al termine della vita dell'impianto è immediatamente disponibile).
Resta irrisolto invece in Germania il nodo della gestione dei rifiuti radioattivi: l'odio antinucleare diffuso nel paese da decenni di propaganda verde (i libri catastrofisti della scrittrice Gudrun Pausewang sono ancora oggi lettura obbligatoria in molte scuole tedesche) rende molto difficile trovare un sito dove costruire il deposito geologico per il combustibile esausto, a differenza di quanto avviene in Francia, Svizzera, Svezia e Finlandia.
D'altra parte, la Germania ha rimandato per anni anche la costruzione di un deposito definitivo per i rifiuti radioattivi di origine industriale e ospedaliera, fino al punto in cui il sito di stoccaggio della miniera di Asse (che quando è stato avviato, negli anni '60, doveva essere temporaneo) non ha iniziato a deteriorarsi, fatto che a sua volta ha dato origine a una serie di leggende metropolitane sulle "scorie nucleari nelle miniere di sale": in realtà Asse non ha mai contenuto materiale nucleare di alto livello, bensì rifiuti radioattivi ospedalieri e industriali di medio e basso livello. (...)
Un ultimo dato sulla chiusura dei reattori nucleari tedeschi è il seguente: la produzione degli ultimi 3 impianti che vengono spenti oggi è pari a circa il 15% della produzione di energia elettrica da carbone in Germania, che coincide (circa) con la percentuale il cui fabbisogno di combustibile viene soddisfatto dalla miniera di Garzweiler, recentemente espansa a spese del villaggio di Luetzerath, abbattuto per fare posto alle immense scavatrici Bagger-293. All'epoca l'espansione della miniera fu fortemente contestata dagli ambientalisti, che dovettero essere sgomberati dalla polizia.
via https://www.today.it/opinioni/chiusura-centrali-nucleari-germania.html
Le contraddizioni pseudoambientaliste esplodono come talebani, una via l'altra.
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Il potere ha compreso che la strategia migliore per assoggettare i cittadini è adottare le tecniche di ingegneria sociale per plasmare la psiche dei suoi sottoposti e orientarne il consenso. Alla “manipolazione dolce”, tipica delle democrazie, si alterna il ricorso alla coercizione in quei momenti in cui si palesa una crisi da poter strumentalizzare: è qui che lo spauracchio di un pericolo viene utilizzato per terrorizzare la popolazione, imporre misure impopolari e legittimare politiche liberticide. È qua che la paura diventa un metodo di governo. Nel nome dell’emergenza permanente si chiedono ai cittadini sacrifici immediati che verranno in teoria ricompensati in un futuro non meglio precisato che, infatti, non arriva mai. A seconda degli obiettivi che si intendono realizzare, la gran cassa mediatica tirerà fuori dal cilindro il “mostro” più adatto e utile. Dall’11 settembre a oggi, abbiamo assistito a un ventennio di stati di emergenza ripetuti. Si passa da uno stato di paura a un altro. Per evitare che lo spauracchio di turno si depotenzi e perda così l’ascendente sull’opinione pubblica, si deve generare sempre una nuova crisi e indurre la percezione di una minaccia “nuova”. Pertanto, si passa da una emergenza a un’altra. Da un nemico a un altro. Cambiano i nomi, i protagonisti, ma lo schema rimane identico. Conoscere le tecniche di ingegneria sociale che sfruttano l’emotività e fanno leva sulla teoria dello shock per disorientare e manipolare gli individui serve a disinnescare queste strategie e a immunizzarsi dal condizionamento. E questo è proprio lo scopo di Visione. Governare con la paura, in cui si svelano decenni di imbrogli e raggiri per risvegliare la consapevolezza collettiva e disintegrare le trame dei padroni delle idee.
https://visionetv.it/prodotto/governare-con-la-paura-visione-04-2023/
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