#Cultura albanese
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Rexhep Shahu: La voce poetica della sofferenza e della speranza. A cura di Alessandria today
Un tributo di Alessandria Today al poeta albanese che intreccia dolore, memoria e resilienza nei suoi versi.
Un tributo di Alessandria Today al poeta albanese che intreccia dolore, memoria e resilienza nei suoi versi. Biografia dell’autore: Rexhep Shahu Rexhep Shahu, nato nel 1960 tra Kukës e Prizren, è uno dei più autorevoli poeti e intellettuali albanesi contemporanei. Laureato in Lingua e Letteratura presso l’Università di Scutari, ha dedicato la sua vita alla cultura e alla poesia. La sua carriera…
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Perché leggere Vannacci se Camon lo ha detto prima e lo ha detto meglio? Forse perché il piccolo libro che ho in mano, “Son tornate le volpi. Come muore la nostra civiltà”, non è stato per nulla pubblicizzato. O forse perché è un libro di poesie ma sono poesie brevi e supercomprensibili, non dev’essere questo il problema. E’ pubblicato da Apogeo Editore di Adria e qualcuno si domanderà: come mai uno scrittore come Ferdinando Camon che ha vinto lo Strega e il Campiello, che è tradotto in tutto il mondo, anche in turco e in persiano, che in Francia pubblica con Gallimard, in Italia affida i propri testi a, con tutto il rispetto, Apogeo Editore di Adria? Una risposta è a pagina 40 e si intitola “Città multietnica”: “Di giorno la città è italiana, operai, impiegati, studenti, donne. Di sera diventa nigeriana, presidiata dai racket della prostituzione. A mezzanotte si fa marocchina, grosse auto sostano in fila, chi allunga qualche mila riceve una bustina. Verso le 3 diventa albanese, le raffiche scuotono la periferia e i banditi scappano dai negozi prima che arrivi la polizia”. Una risposta ancora migliore è a pagina 36 ma stavolta niente virgolettato perché poi denunciano me e denunciano Camon.
Camillo Langone Ferdinando Camon, poi dice che la cultura è solo desinistra (la cul-tura forse), via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2023/09/26/news/meglio-ferdinando-camon-del-generale-vannacci-5708964/
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NASCE IL FESTIVAL PER SALVARE LE MINORANZE LINGUISTICHE IN ITALIA
In Italia esistono 12 minoranze linguistiche riconosciute e tutelate dalla legge, comunità storiche parlanti idiomi ascritti a varie famiglie linguistiche che vivono nel territorio del nostro Paese. Queste realtà hanno una forte identità e tradizioni spesso antiche che conservano e tramandano al di fuori di confini dei Paesi da cui sono provenute, a volte uniche superstiti di culture che si stanno perdendo. Per salvare questi scrigni di storia è nato in Basilicata ‘Il borgo dei suoni’ un progetto che a San Costantino Albanese, un piccolo Comune in provincia di Potenza, sta recuperando cultura e folklore di tante comunità linguistiche a rischio di scomparsa.
Tutto è iniziato intorno a una comunità arbëreshe (albanesi d’Italia) sorta a metà Cinquecento da un insediamento di popolazioni albanesi in fuga dall’invasione ottomana che conserva tratti ed elementi fondamentali della cultura di provenienza ma che, allo stesso tempo, si è rivelata ricettiva e sensibile alle influenze dell’area circostante da risultare anche un’espressione specifica della cultura della Val Sarmento. Qui è nato ad agosto 2024 il primo festival delle minoranze linguistiche, un incontro di gruppi da tutta Italia e un programma di iniziative che prevede, tra le altre, una scuola internazionale di etnografia audiovisuale realizzata con l’Università di Milano, la realizzazione di un archivio sonoro, incontri culturali, concorsi per le scuole e molta musica e canti tradizionali. Minoranze delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo condividono le proprie radici.
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Fonte: Regione Basilicata; Diffusioni musicali; foto di Wojciech Pedzich
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Gli invisibili di "Pajtim Statovci"
Si innamorano già dal primo incontro, seduti al tavolino di un bar. Arsim è albanese, Miloš serbo, vivono a Pristina, in Kosovo, a metà degli anni Novanta, studiano all’università. Per entrambi la cultura di provenienza rifiuta le relazioni tra uomini. Eppure la loro storia sembra perfetta, l’anima e il corpo, lo spirito e la carne, Romeo ha trovato Romeo.
"Gli invisibili "è un romanzo di rabbia e tenerezza spiazzanti che racconta in un unico sguardo l’amore e l’orrore e indaga con lucidità il ricatto implacabile dei desideri che ci torturano, perché «i sogni corrono dietro alle menzogne che diciamo a noi stessi». Come è possibile sopravvivere quando non puoi essere quello che sei, quando bisogna nascondersi dal mondo e nel mondo? È un quesito che vale ancora oggi, persino da noi, e in molti paesi d’Europa, e Pajtim Statovci ha la grazia di narrare la Storia nel riflesso dello specchio più intimo e nascosto, di affrontare paure e verità con una prosa luminosa e uno sguardo delicato, con un virtuosismo che eleva la sua arte in una dimensione che non ha tempo e luogo. La giuria del Finlandia Prize, il più importante premio letterario finlandese, ha scritto: «Questo è un romanzo che incanta grazie al potere della sua lingua. Una storia di umana follia, di perdita e crudeltà, ma anche di amore e devozione».
Da quando ci siamo conosciuti in quel bar, è iniziata la magia, non ci siamo lasciati più fino a quella maledetta notte. Non serve rinvangare ormai, era bellissimo amarti amore mio, ma ancor di più farti scoprire nuovi lati di te inesplorati nella geografia dei corpi e delle emozioni da riempire di attimi di noi Giacevi con me e tutto era il perfetto ritratto della felicità, un connubio di corpi e anime. Entrambi adesso a distanza di un tempo indefinito abbiamo vissuto le nostre prigioni ma tu in qualche modo, non so nemmeno come, hai ascoltato le mie latenti parole e ci siamo ritrovati. I segni del tempo ci hanno cambiato e ci siamo volutamente feriti io con l’impassibilità, tu con lo smarrimento. Io l’avevo sfocata, tu più nitida ma entrambi erano legati in qualche modo all’immagine giovane e spensierata dell’altro. La paura della morte è mia sopravvalutata caro Arsim, si dovrebbe avere molto di più della morte apparente non credi anche tu? Non so ancora quando il mio cuore deciderà di fermarsi. Sento che qui si sta spegnendo tutto e sto per tornare nei colori del mio buio. Con i restanti attimi di lucidità, voglio strapparti però un ultimo appuntamento.
Ti aspetto nella valle dei re. Lì torneremo indietro nel tempo, ci riconosceremo veramente, raggiungeremo quella libertà che non abbiamo trovato e saremo eternamente felici.
Sempre tuo
Milos
(Gli invisibili) Pajtim Statovci
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L'albero della cuccagna
Nutrimenti dell'arte
Achille Bonito Oliva
Analisi storica Guido Guerzoni
Skira, Milano 2017, 254 pagine,brossura, 151 ill.a colori, 24x28cm, ISBN 9788857237107
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Nell’immaginario collettivo la Cuccagna rappresenta il paese dell’abbondanza e il luogo del divertimento per antonomasia.
Il gioco che da questo mito prende il nome ha alle proprie spalle una lunga tradizione e una altrettanto arcaica memoria popolare. Simbolo di gioia e prosperità – ma anche della fatica e dell’impegno indispensabili a ottenerle – questa immagine è comune a tutte le culture europee, ed è presente nelle sue diverse varianti tanto nei riti diffusi sulle sponde del Mediterraneo, quanto nelle saghe nordiche. Molteplici sono i riferimenti concettuali che conferiscono a questa icona specifica un valore d’identità condivisa, che accomuna civiltà tra loro anche distanti. L’albero della cuccagna è, dunque, identificabile come motivo iconografico capace di una funzione narrativa e interpretativa del presente globalizzato, ma anche come metafora utile a generare riflessioni sul tema dell’alimentazione e della giustizia sociale. Attraverso un innovativo progetto espositivo in progress, partito nell’ambito di EXPO 2015 e conclusosi nel 2017, Achille Bonito Oliva ha selezionato 45 artisti per realizzare opere ispirate al tema arcaico dell’albero della cuccagna, costruendo una mostra diffusa su tutto il territorio nazionale, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, che ha coinvolto musei e fondazioni pubbliche e private. Nel libro l'installazione luminosa di Giovanni Albanese, la “camera a olio” di Per Barclay, la quercia di Gianfranco Baruchello, le opulenze contraddittorie e inquietanti di Bertozzi e Casoni, per arrivare a una varietà di punti di vista con Marzia Migliora, Goldschmied &Chiari, Alfredo Jaar, Sislej Xhafa, Patrick Tuttofuoco, Michelangelo Pistoletto, Luigi Ontani, Mimmo Paladino.
L’esperienza curatoriale ed espositiva, per molti versi straordinaria, di questa mostra è ora raccolta nel volume italiano/inglese edito da Skira che, accanto al saggio del curatore e a un’analisi storica firmata da Guido Guerzoni, documenta le 45 opere attraverso i contributi critici di professionisti del mondo della cultura contemporanea (critici, storici dell’arte, direttori di museo e curatori indipendenti) e la segnalazione delle innumerevoli collaborazioni e sponsorizzazioni – pubbliche e private – che hanno supportato artisti e musei.
Mostra 25 settembre 2015 - 10 marzo 2017 Oltre 40 sedi in Italia
23/06/24
#art exibition catalogue#Achille Bonito Oliva#45 artisti#albero della cuccagna#Patrick Tuttofuoco#Mimmo Paladino#Michelangelo Pistoletto#Luigi Ontani#Alfredo Jaar#Per Barclay#Marzia Migliora#rare books#art books#fashionbooksmilano
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Lei lascia lui. Lei more ammazzata.
Lui lascia lei. Lei more ammazzata.
Lei c'ha n'altro. Lei more ammazzata.
Lui c'ha n'altra. Lei more ammazzata.
Lei c'ha na vita parallela e pure n'altra famiglia. Lei more ammazzata.
Lui c'ha na vita parallela e pure n'altra famiglia. Lei more ammazzata.
Lui crede in qualche dio. Lei more ammazzata.
Lei crede in qualche dio. Lei more ammazzata.
Lei non crede più in quel dio. Lei more ammazzata.
Lei lavora, lui no. Lei more ammazzata.
Lui lavora, lei no. Lei more ammazzata.
Lei guadagna più di lui. Lei more ammazzata.
Lui guadagna più di lei. Lei more ammazzata.
Lei conosce lui sui social. Lei more ammazzata.
Lei conosce lui al bar in piazza del paese. Lei more ammazzata.
Lui vuole scopare, lei no. Lei more ammazzata.
Rimane incinta ma lei non lo vuole. Lei more ammazzata.
Rimane incinta ma lui non lo vuole. Lei more ammazzata.
A lui piace lei, ma a lei non piace lui. Lei more ammazzata.
A lui piace lei, ma a lei piacciono le donne. Lei more ammazzata.
Lei c'ha 15 anni, lui 30. Lei more ammazzata.
Lei c'ha 45 anni, lui 20. Lei more ammazzata.
Lei c'ha 30 anni, lui 30. Lei more ammazzata.
Lei è albanese, lui italiano. Lei more ammazzata.
Lei è italiana, lui senegalese. Lei more ammazzata.
Lui c'ha la terza media serale, lei due dottorati e un master. Lei more ammazzata.
Lei c'ha il diploma da estetista, lui è un dirigente d'impresa. Lei more ammazzata.
Lei vive da sola/con le coinquiline/con gli amici/con i genitori/con il figlio. Lei more ammazzata.
Lei viaggia da sola. Lei more ammazzata.
Lei viaggia con la sua comitiva di amici. Lei more ammazzata.
Lei bazzica locali, discoteche, pub, cessi da tabaccheria. Lei more ammazzata.
Lei frequenta solo la chiesa del paese e la comitiva di mamme della scuola dei figli. Lei more ammazzata.
È attivissima su tutti i social, passa le ore su WA e s'è scaricata pure Tinder. Lei more ammazzata.
Non sta tanto dietro alla tecnologia, c'ha un solo profilo social condiviso col compagno. Lei more ammazzata.
Lei lavora in una comunità di recupero per tossicodipendenti/in un centro di accoglienza per stranieri/in un'associazione di reintegro di ex detenuti. Lei more ammazzata.
Lei lavora nell'azienda di famiglia. Lei more ammazzata.
Lei è una tossica/alcolizzata. Lei more ammazzata.
Lui è un tossico/alcolizzato. Lei more ammazzata.
Lui è il padre/fratello/zio/cugino/nonno/collega/amico di famiglia/compagno/marito/amico di infanzia. Lei more ammazzata.
Esce tutte le sere, comitiva mista, non disdegna alcol e droghe. Lei more ammazzata.
Sta sempre a casa, quando esce lo fa con una comitiva di amiche tutte donne, manco beve. Lei more ammazzata.
È estroversa, disinibita, socievole, pure un po' animo della festa. Lei more ammazzata.
È timida, pudica, riservata, pure un po' insicura. Lei more ammazzata.
Indossa solo tacchi vertiginosi, minigonne e top. Lei more ammazzata.
Indossa solo sneakers, jeans, felpa. Lei more ammazzata.
Esce ogni sera co uno diverso. Lei more ammazzata.
È fidanzata/sposata da 15 anni con lo stesso tizio. Lei more ammazzata.
Lei è una donna cis. Lei more ammazzata.
Lei fa la prostituta, la escort, la ballerina nei night club, lavora su Only Fans, Lei more ammazzata.
Lei fa l'impiegata al catasto, la barista, l'ingegnera, la carabiniera, la professoressa. Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
Lei more ammazzata.
E siccome gli uomini italiani non bastano ne hanno fatti entrare altri...tanti... troppi...la fallocrazia sta avendo i suoi rinforzi ...la sharia di fatto è legge perché è cultura...lo ha deciso l'ONU, l'OMS, il WEF, antifa, BLM, il globalismo mondiale...ogni gruppo deve essere difeso meno la donna, i diritti della donna non esistono altrimenti vengono calpestati i diritti di tutte le ideologie che esistono solo per distruggere i diritti di tutte le donne. In guerra e in pace la donna è vilipesa, umiliata, offesa..premio scambio delle varie fazioni.. vittima di giochi di potere che non la riguardano, di una immigrazione pagata solo sulla propria pelle.
Solo in Italia ogni tre giorni lei more ammazzata.
E gli altri due li deve passà a sentì che 'ma lui era un gigante buono/un ottimo professionista/uno che si è fatto da solo/un bravo padre di famiglia/un grande lavoratore/una bravissima persona/viene da una famiglia per bene' e di conseguenza sarà che 'lei se l'è cercata, mbè era ubriaca, sì ma se si veste così che s'aspetta, non dovrebbe uscire da sola di notte, non ci si va in quei posti, eh ma l'uomo è cacciatore, ma quello è di un'altra cultura, però dovreste imparare a difendervi/a riconoscere gli uomini violenti/a sceglierveli meglio, ma che s'aspettava...'
Lei more ammazzata e la colpa è pure la sua.
Ah ovviamente quando non è sua è della madre di lui che non ha saputo educarlo.
La colpa non è mai di lui.
Dov'è il femminismo? Non c'è. Anche quello è in mano di globalisti immigrazionisti sorosiani e massoni. Il femminismo che si vede è difesa del patriarcato della sharia della cultura dello stupro.
Pagato profumatamente per questo... è valvola.di sfogo mentre il patriarcato col suo carico di abusi soprusi ideologie siano esse islam laicismo ateismo continua a fare sacrifici umani al dio fallo.
Post di Beatrice Ciuca
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Cinema Italia Uk: Antonio Albanese e il suo ultimo film "aspettano" Godot nel Regno Unito
Di Simone Platania @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Il film Grazie ragazzi sbarca in Uk grazie a Cinema Italia Uk: Antonio Albanese e il suo ultimo film "aspettano" Godot nel Regno Unito. Cinema Italia Uk: Antonio Albanese e il suo ultimo film "aspettano" Godot nel Regno Unito Se c'è un appuntamento immancabile e fisso mensile in Uk che collega il cinema italiano al pubblico britannico, è quello proposto da Cinema Italia Uk. La cinematografia italiana da sempre attrae da sempre affezionati e fan da tutto il mondo e la Terra d'Albione non fa eccezione, tra prime, proiezioni ed eventi dedicati al mondo del cinema italiano. Questo mese tocca ad Antonio Albanese e il suo ultimo film: Grazie ragazzi. La proiezione è attesa per il 23 aprile dalle 19:00 al Riverside Studio. Il biglietto e ulteriori informazioni sullo screening sono disponibili qui. Omaggio a "Aspettando Godot" di Samuel Beckett, Grazie Ragazzi è una commedia sull'attesa, sull'imparare ad aspettare e sul rivolgersi all'arte per trovare conforto e redenzione. Protagonisti il genio comico Antonio Albanese (Cetto LaQualunque, Alex Drastico) e il pluripremiato attore Fabrizio Bentivoglio. Ma non solo. Vinicio Marchioni (Romanzo Criminale, Django), Sonia Bergamasco e Giacomo Ferrara compongono il cast del fillm. Diretto da Riccardo Milani (Il posto dell'anima, Come un gatto in autostrada) il film getta uno sguardo comico sulle carceri italiane e sulla necessità di cultura e di sbocchi creativi per i detenuti come mezzo di riabilitazione e di autoaffermazione. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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Esploriamo il rapporto tra AI e Cultura con il nostro avatar di Ennio Flaiano
Ieri, a Pescara, si è tenuta la cerimonia di chiusura della 51ª edizione dei Premi Internazionali Flaiano, un vero patrimonio italiano che celebra l'arte e la cultura con una passione autentica. Questi premi, fondati nel 1973 da Edoardo Tiboni per onorare il suo amico Ennio Flaiano, sono un omaggio perpetuo alla creatività e all'ingegno italiani.
Tiboni, promotore culturale instancabile che ha diretto per 35 anni la RAI abruzzese e dato vita a numerose istituzioni culturali, ha voluto celebrare Flaiano, prolifico scrittore, sceneggiatore e giornalista italiano noto per la sua ironia e acume. Flaiano ha lasciato un'impronta indelebile nella cultura italiana, anche grazie alle sue collaborazioni con registi come Federico Fellini.
In un'epoca in cui l'innovazione e la tradizione si fondono, siamo entusiasti di aver reso nuovamente "parlante" Ennio Flaiano con la nostra Intelligenza Artificiale. A 50 anni dalla sua scomparsa, l'avatar di Flaiano ha preso vita sul palco, intervenendo più volte durante la serata. La sua presenza virtuale ha accompagnato la consegna dei "Pegaso d'Oro", ricordandoci il valore eterno delle sue parole. Come Flaiano stesso ha detto, "Coraggio, il meglio è passato." Questo aforisma, con la sua ironia e saggezza, ci incoraggia a guardare avanti con creatività, sfruttando la tecnologia per mantenere viva la sua voce e il suo pensiero.
La cultura e l'arte sono tra i capisaldi dell'Italia, e contribuire a celebrare queste eccellenze è per noi un grande onore. Crediamo profondamente nella stretta interconnessione tra Creatività, Pensiero e Tecnologia, e questa cerimonia è stata una testimonianza concreta di questa visione.
Tra momenti toccanti e riflessioni profonde, abbiamo applaudito personalità straordinarie come Antonio Albanese, Claudio Bisio, Paola Cortellesi, Michele Riondino, Francesca Benedetti, Mariska Hargitay, Pilar Fogliati, Leonardo Lidi, Giorgio Colangeli, Miriam Leone e molti altri.
Sotto la guida di Carla Tiboni, che con passione porta avanti l'eredità del padre Edoardo, il Premio Flaiano continua a ispirare, unendo tradizione e innovazione nel rispetto della nostra ricca cultura italiana.
Per maggiori informazioni sui Premi, visitate il sito: Premi Internazionali Flaiano
Per rivedere la cerimonia di chiusura clicca QUI.
I Premi Internazionali Flaiano sono a cura di Fondazione Edoardo Tiboni e Associazione Culturale Ennio Flaiano, con il patrocinio e sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Regione Abruzzo, Città di Pescara, Ministero della Cultura, ANICA, APA e Rai Abruzzo.
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Albania
En este post, os enseñaré de manera sencilla a cocinar el byrek, uno de los platos nacionales de Albania, que consiste en un pastel de espinacas y masa filo.
Albania, un país del sureste de Europa, es un tesoro por descubrir con una rica historia, impresionantes paisajes y una cultura vibrante. Desde la bulliciosa Tirana hasta las encantadoras ciudades de Gjirokastra y Berat, pasando por la pintoresca Riviera Albanesa y el majestuoso Lago Ohrid, cada rincón ofrece una experiencia única. Las ruinas de Butrinto y los Alpes Albaneses añaden un toque de misterio y aventura. Albania es un destino que combina historia, naturaleza y hospitalidad, prometiendo una experiencia inolvidable para los viajeros que buscan explorar sus maravillas.
RECETA
Ingredientes:
Para la masa filo:
500 g de harina de trigo
1 cucharadita de sal
250 ml de agua tibia
50 ml de aceite de oliva
Para el relleno:
500 g de espinacas frescas, lavadas y picadas
200 g de queso feta, desmenuzado
1 cebolla grande, picada
2 huevos, batidos
1 manojo de perejil fresco, picado
Sal y pimienta al gusto
Aceite de oliva para engrasar
Utensilios:
Bol grande
Rodillo
Pincel de cocina
Bandeja para hornear
Papel de hornear
Instrucciones:
Paso 1: Preparación de la masa filo
En un bol grande, mezcla la harina con la sal.
Agrega el agua tibia y el aceite de oliva, y amasa hasta obtener una masa suave y elástica. Si la masa está muy pegajosa, agrega un poco más de harina.
Divide la masa en bolas del tamaño de una pelota de golf y déjalas reposar cubiertas con un paño húmedo durante unos 30 minutos.
Paso 2: Preparación del relleno
En una sartén grande, calienta un poco de aceite de oliva a fuego medio.
Agrega la cebolla picada y cocina hasta que esté transparente.
Añade las espinacas picadas y cocina hasta que se marchiten.
Retira la sartén del fuego y deja que la mezcla se enfríe.
Una vez fría, agrega el queso feta desmenuzado, los huevos batidos y el perejil picado. Mezcla bien y sazona con sal y pimienta al gusto.
Paso 3: Estirar la masa filo
Precalienta el horno a 180°C (350°F).
En una superficie enharinada, estira cada bola de masa hasta que quede muy fina, casi transparente.
Paso 4: Montaje del byrek
Engrasa ligeramente una bandeja para hornear y coloca una hoja de masa filo en la parte inferior.
Extiende una capa delgada de la mezcla de espinacas y queso sobre la masa filo.
Cubre con otra hoja de masa filo y repite el proceso hasta que hayas utilizado toda la mezcla de espinacas y queso, terminando con una capa de masa filo en la parte superior.
Paso 5: Horneado
Con un cuchillo afilado, haz cortes diagonales en la parte superior del byrek para formar porciones individuales.
Hornea en el horno precalentado durante 30-40 minutos, o hasta que la masa esté dorada y crujiente.
Retira del horno y deja enfriar antes de servir.
Espero que te haya gustado este post y nos vemos en el siguiente!!
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Kosovo: un mosaico da scoprire
Il Kosovo, situato nel cuore dei Balcani, è una giovane nazione con una storia complessa e affascinante. Dichiarata indipendente dalla Serbia nel 2008, la Repubblica del Kosovo è ancora un territorio conteso, riconosciuto da 101 stati membri dell'ONU, tra cui l'Italia. Un viaggio nel tempo Le tracce del passato permeano il Kosovo. Il sito archeologico di Visoki Dečani, patrimonio mondiale dell'UNESCO, testimonia la presenza di un'antica civiltà illirica. Nel corso dei secoli, il territorio è stato conteso da imperi romano, bizantino e ottomano, lasciando un'eredità di culture e religioni diverse. La maggioranza della popolazione è di etnia albanese e di religione musulmana, mentre una minoranza serba, concentrata nel nord del paese, professa la fede ortodossa. Capitale pulsante del Kosovo Pristina, la capitale, è un vivace centro urbano in continua evoluzione. La moderna architettura si affianca a edifici storici come la Moschea di Sinan Pasha e la Cattedrale ortodossa di Cristo Salvatore. Il Kosovo Museum ospita reperti archeologici e manufatti che raccontano la ricca storia del paese. Paesaggi mozzafiato Il Kosovo vanta una natura incontaminata e suggestiva. Le montagne innevate del Rugova offrono panorami mozzafiato e sentieri ideali per escursioni e trekking. Il Parco Nazionale di Bjeshkët e Nemuna, con i suoi laghi cristallini e la foresta rigogliosa, è un'oasi di pace e biodiversità. Sfide e speranze Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il Kosovo si confronta con diverse sfide. La disoccupazione, soprattutto tra i giovani, rimane un problema significativo. La corruzione e la criminalità organizzata ostacolano lo sviluppo economico e sociale. Il dialogo con la Serbia, mediato dall'Unione Europea, è ancora in corso per trovare una soluzione definitiva alla questione dello status del Kosovo. Un futuro promettente Nonostante le difficoltà, il Kosovo guarda al futuro con speranza. Il giovane paese ha un forte desiderio di integrarsi nella comunità internazionale e di costruire un futuro migliore per i suoi cittadini. Lo sviluppo del turismo, l'attrazione di investimenti esteri e il rafforzamento delle istituzioni democratiche sono le priorità del governo kosovaro. Il Kosovo è un paese ricco di storia, cultura e bellezze naturali. Le sfide che deve affrontare sono numerose, ma la sua gente è resiliente e determinata a costruire un futuro di pace e prosperità. Foto di jorono da Pixabay Read the full article
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Casale Monferrato celebra la Festa dell’Indipendenza e della Liberazione dell’Albania
Un’occasione per valorizzare la comunità albanese e promuovere l’integrazione culturale
Un’occasione per valorizzare la comunità albanese e promuovere l’integrazione culturale Un legame profondo tra Casale Monferrato e la comunità albanese Il 28 e 29 novembre 2024, Casale Monferrato si unisce alle celebrazioni della Festa dell’Indipendenza e della Bandiera e della Festa della Liberazione dell’Albania, ricorrenze fondamentali per la comunità albanese residente nella città…
#Albania#Alessandria today#amicizia tra popoli#anni ’90#anniversario Albania#Casale Monferrato#celebrazioni culturali#città inclusive#Comune di Casale Monferrato#comunità albanese#comunità immigrate#contributo delle comunità#contributo sociale#convivenza culturale#Cultura albanese#dialogo interculturale#diversità culturale#Emanuele Capra#eventi a Casale Monferrato#Festa della Liberazione Albania#Festa dell’Indipendenza Albania#Google News#Inclusione sociale#indipendenza albanese#integrazione culturale#italianewsmedia.com#Liberazione Albania#messaggio del Sindaco#partecipazione cittadina.#Pier Carlo Lava
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Tirana: Un'Esplorazione di Colori, Cultura e Rinascita
Tirana, la vivace capitale dell'Albania, si presenta come una città in costante evoluzione, con il suo passato storico che si fonde armoniosamente con una nuova vitalità urbana. Il mio viaggio attraverso Tirana è stato un'esperienza di scoperta dei suoi colori vivaci, della sua cultura unica e della sua rinascita in corso.
Il cuore pulsante di Tirana è la sua piazza principale, la Piazza Skanderbeg, intitolata all'eroe nazionale dell'Albania. Qui, ho ammirato la statua equestre di Skanderbeg che domina la piazza, circondata da edifici storici e caffetterie accoglienti. La piazza è diventata un luogo di incontro per i cittadini e i visitatori, un punto di partenza ideale per esplorare la città.
Il quartiere di Blloku è stato una piacevole sorpresa, trasformandosi da ex zona di residenza dei membri del Partito Comunista in un vivace distretto alla moda. Le strade sono fiancheggiate da caffetterie alla moda, ristoranti alla moda e negozi di design, creando un'atmosfera cosmopolita che riflette la nuova energia di Tirana.
La cultura albanese si rivela attraverso la sua arte e architettura unica. Ho visitato la Galeria Kombëtare e il Muzeu Historik Kombëtar per immergermi nella storia e nell'arte dell'Albania, scoprendo opere d'arte contemporanea e reperti storici che raccontano la ricca eredità culturale del paese.
Il colorato mercato di Tirana, il Pazari i Ri, è un altro luogo imperdibile, dove ho esplorato bancarelle di frutta fresca, verdura, spezie e prodotti locali. L'atmosfera vivace e l'odore invitante di cibo mi hanno catturato, permettendomi di assaporare autentici sapori albanesi.
La natura non è lontana da Tirana, e ho approfittato di escursioni nelle vicine colline di Dajti per godere di panorami mozzafiato sulla città e sulla campagna circostante. Il Dajti Express, una funivia che sale fino alla cima della montagna, offre una vista panoramica spettacolare e un'esperienza indimenticabile.
La cucina albanese mi ha sorpreso con la sua semplicità e autenticità. Ho assaggiato piatti tradizionali come il tavë kosi (un piatto a base di carne e yogurt) e il qofte të fërguara (polpette di carne), apprezzando la freschezza degli ingredienti e la ricchezza dei sapori.
Infine, la calorosa accoglienza degli abitanti di Tirana ha reso il mio viaggio ancora più speciale. Ho incontrato persone gentili e ospitali che hanno condiviso con me la loro cultura e la loro storia con orgoglio e passione.
In conclusione, Tirana è una città in rapida evoluzione che incanta con la sua vivacità, la sua cultura e la sua bellezza unica. Il suo mix di tradizione e modernità, unito all'ospitalità del suo popolo, rende Tirana una destinazione imperdibile per chiunque desideri scoprire il cuore pulsante dell'Albania.
人工智能
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Al via il 15 febbraio 'A voce tua', il progetto per le scuole di Pesaro 2024 che usa la lettura per creare una comunità più inclusiva
Al via il 15 febbraio 'A voce tua', il progetto per le scuole di Pesaro 2024 che usa la lettura per creare una comunità più inclusiva. Pesaro 2024 presenta il nuovo progetto di dossier che prende il via nell'anno da Capitale: giovedì 15 febbraio all'Istituto Comprensivo Dante Alighieri parte 'A voce tua' progetto per le scuole che rientra nella sezione della 'natura operosa' della cultura. L'inaugurazione del progetto è in programma per giovedì 15 febbraio dalle 9 alle 11 all'Istituto Comprensivo Dante Alighieri con la proposta 'Di testo in testo ... di cultura in cultura', che prevede i saluti nelle lingue dei paesi di origine degli alunni stranieri delle classi IIA e IID della scuola secondaria di primo grado. Ma questo è solo l'inizio perché il calendario si svolgerà lungo tutto il 2024 con ben 54 tappe che avranno come sedi le scuole, le biblioteche e molti altri luoghi di incontro. Leggere per conoscere e per conoscersi, per viaggiare da fermi, attraversare un muro, uscire da sé. 'A voce tua' raccoglie e rilancia l'esperienza, le conoscenze e le competenze di 'Pesaro Città che legge' - riconoscimento ottenuto dal MIC nel 2017 grazie a cui ha preso forma una rete di numerosi soggetti pubblici e privati che si impegnano per la promozione del libro e della lettura -, ponendosi un intento ambizioso: trasformare un'attività solitaria in un'esperienza inclusiva e comunitaria attraverso la lettura ad alta voce. 'A voce tua' traspone le pratiche del testo a fronte nella lettura ad alta voce per demolire le barriere di abilità, sociali e linguistiche che ci separano dal libro e dall'altro, coinvolgendo una vasta gamma di lingue e pratiche di lettura. In particolare, il progetto prevede la creazione in vari contesti (come biblioteche, centri sociali e altri luoghi aperti al pubblico) di tre tipologie di gruppi di lettura: fronte a fronte, gruppi di lettura ad alta voce in "lingua a fronte" dall'italiano alle lingue più parlate a Pesaro (romeno, albanese, ucraino, arabo, cingalese e tamil) e viceversa; mano a mano: gruppi di lettura ad alta voce di libri tattili e in CAA; gesto a gesto: gruppi di lettura in LIS. I gruppi includeranno le lingue straniere diffuse a Pesaro, i libri tattili e la comunicazione aumentativa e alternativa (CAA), nonché gruppi di lettura nella Lingua Italiana dei Segni (LIS). La partecipazione è aperta a coloro che già utilizzano queste lingue, a chi le sta studiando o desidera farlo. L'obiettivo è quello di creare comunità interlinguistiche e offrire corsi di italiano come seconda lingua (Italiano L2), Braille, LIS e le principali lingue straniere parlate a Pesaro contribuendo a rendere la città ancora più inclusiva e culturalmente vibrante. La promozione dell'inclusione avviene dunque attraverso la conoscenza linguistica, offerta come opportunità di apprendimento a chiunque voglia coglierla. Tra le realtà che hanno collaborato più attivamente al progetto, Ente Olivieri - Biblioteca e Musei Oliveriani, l'associazione Arcoiris, l'associazione Villa C'è, il coordinamento pedagogico dei Servizi Educativi del Comune; quest'ultimo un sabato al mese proporrà laboratori per bambini e famiglie, gruppi di lettura ed esperienze sensoriali. Attuatore: Show Village Partner: Pesaro Biblioteche, operatori della rete di Pesaro città che legge, tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia Info e calendario aggiornato su http://www.pesaro2024.it Alla conferenza erano presenti: per il Comune di Pesaro Camilla Murgia assessora alla Gentilezza e alla Crescita; per Pesaro 2024 il direttore generale Silvano Straccini, il direttore artistico Agostino Riitano (in collegamento), Michela Gaudenzi coordinamento Progetti Scuole; Paolo Pagnini/Show Village attuatore del progetto, Marco Pellati/Pesaro Biblioteche. La nota di Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza, in viaggio verso Tempio Pausania località in Sardegna legata al Comune di Pesaro da un protocollo d'intesa basato su arte e musica come valori identitari comuni: 'A voce tua' è uno dei progetti più inclusivi rispetto alla comunità, delle scuole e non solo, con grande attenzione al pubblico dei giovanissimi. E quindi in qualche maniera rappresenta al meglio gli obiettivi che ci siamo dati come Capitale della Cultura 2024: la partecipazione e la cocreazione che in questo progetto si concretizzano con una grande ramificazione di soggetti coinvolti. A partire da Show Village soggetto attuatore, Pesaro Biblioteche e i Servizi Educativi dell'amministrazione che ringrazio. Agostino Riitano: oggi inauguriamo un altro segmento di senso rispetto al programma di Pesaro 2024. Con 'A voce tua' sottolineiamo con forza quelli che sono i presupposti di partenza di Pesaro 2024: un progetto in forte risonanza con una serie di obiettivi dell'Agenda Onu 20-30. Ci sono I temi dell'inclusivitià, la possibilità che I progetti culturali hanno di creare nuovi spazi di democrazia e parteciapzio. E questo progetto afferma fortemente questa possibilità attraverso quello che apparentemente può sembrare un'azione semplice e che in realtà si porta dietro significati decisivi. Leggere ad alta voce significa voler stimolare e arricchire il linguaggio dei ragazzi, per sviluppare le loro competenze sociali e cognitive. Ciò che vogliamo creare sono piattaforme culturali per fare cose 'con' e non 'per' I ragazzi. Per creare nuovi legami e fissare la lettura ad alta voce come atto del donare che attiva una circolarità e capace di creare dinamiche empatiche. Sottolineo che il progetto riesce a generare una comunità multilinguistica, perché si darà voce a tutte le lingue parlate a Pesaro ma anche il linguaggio del gesto, del corpo e quello tattile. Marco Pellati: L'accessibilità e l'inclusione sono tra i principi fondanti del Sistema Pesaro Biblioteche. Da sempre le biblioteche cittadine si sono infatti occupate della promozione della lettura presso tutte le fasce di cittadini, anche quelli portatori di bisogni speciali. Lo stesso patto per la lettura della città di Pesaro, sottoscritto nella sua versione rinnovata nel 2022, ha tra le sue finalità quella di promuovere azioni di lettura inclusiva, riconoscendo nell'atto di leggere un potente mezzo di inclusione e coesione sociale. La partecipazione delle biblioteche, in partnership con alcuni dei membri della rete "Pesaro Città che legge", è dunque il naturale coronamento di un percorso di collaborazione sul nostro territorio che vede impegnati i servizi bibliotecari nel riconoscere l'accesso alla lettura come un diritto di tutti, favorendo il piacere di leggere come strumento per raggiungere tutte le fasce della popolazione, utilizzando strumenti e modalità di promozione diversi per le diverse tipologie di utenza. Paolo Pagnini ha ricordato come sia apparso naturale per Show Village – peraltro già partner di Pesaro Città che legge - aderire a Pesaro 2024 e quindi appena possibile abbiamo dato la nostra disponibilità. E dunque siamo il soggetto attuatore, dunque il riferimento da punto di vista burocratico. Ma il ruolo ci piaceva molto perché ci siamo sentiti da subito nel posto giusto. Michela Gaudenzi: in questo progetto in particolare mi sono trovata a tessere un ordito che già c'è, un expertise esistente – le competenze di Pesaro Città che legge – e un'adesione altissima da parte della comunità. Ci siamo spinti più avanti e ci siamo allargati al territorio provinciale. Tante le intuizioni delle scuole con più di 50 classi coinvolte. Alla base di tutto l'interpretazione della lettura come relazione con l'altro. Il calendario è lunghissimo con scuole di ogni ordine e grado. Le conclusioni affidate a Camilla Murgia: 'A voce tua' è uno dei progetti che rientra nelle attività delle scuole, ed è stato l'occasione per recuperare una delle buone prassi del territorio, un percorso iniziato nelle scuole almeno 30/40 anni fa. Mi piace definirlo un grande libro popup in cui contemporaneamente si aprono finestre e storie che si intrecciano per viaggiare oltre noi stessi. Il calendario è adatto ai piccoli e alle famiglie, alla scuola secondaria di I grado ma anche agli adulti che hanno momenti di aggregazione, dunque c'è pure una connotazione sociale. I progetti scelti da Pesaro 2024 per le scuole hanno questa ambizione: recuperare quel che già c'è nel patrimonio e andare oltre. In questo caso andare oltre la città in un territorio provinciale che è ampissimo con Pesaro che diventa capofila di una buona prassi che diventa contagiosa perché la lettura porta altra lettura. E in più credo che questa iniziativa sia da valorizzare per la capacità di inclusione, incrementando pratiche già solide come la comunicazione in CAA, LIS e in Braille, con progetti che ci porteranno anche verso la Capitale Europea della Cultura 2033.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Dua Lipa
Dua Lipa è una musicista da record. Tra le artiste più influenti e innovative del pop contemporaneo, è la prima con tre brani che superano i due miliardi di streaming su Spotify: Don’t start now, One kiss e New rules.
Voce potente e icona di stile per le nuove generazioni, ha iniziato nel 2015 e già vinto tre Grammy, sei BRIT Award, due American Music Award, due MTV Europe Music Award e un MTV Video Music Award.
È nata a Londra, il 22 agosto 1995 da genitori di etnia albanese emigrati nel 1992 da Priština, nell’allora provincia jugoslava del Kosovo.
Si è formata culturalmente e musicalmente tra Londra e Pristina, dove ha vissuto per diversi anni, seguendo gli spostamenti di lavoro del padre, ex musicista.
A 14 anni pubblicava cover dei suoi brani preferiti su YouTube e già scriveva e registrava le sue prime canzoni.
A sedici anni ha iniziato a lavorare come modella e a diciassette ha pubblicato la sua prima demo Lions& Tigers & Bears. L’anno successivo ha girato lo spot di lancio di X Factor UK 2013 nel quale si esibiva a cappella in Lost in Music delle Sister Sledge.
Il debutto ufficiale nella musica è avvenuto nel 2015 con il suo primo singolo New Love.
Il successo internazionale è arrivato due anni dopo con l’album eponimo Dua Lipa, progetto che ha prodotto una serie di hit planetarie, tra cui Be the One e New Rules che ha raggiunto la vetta delle classifiche in molti paesi compresa l’Inghilterra (seconda artista femminile a raggiungere la testa della classifica inglese dopo Adele).
Sempre nel 2017 ha partecipato al festival di Glastonbury ed è stata la musicista con più streaming su Spotify oltre a vantare quattro brani nella Top Ten britannica. Ha partecipato alla cover di Bridge over Troubled Water in favore delle vittime dell’incendio della Grenfell Tower a Londra, ricevuto il premio MTV Europa come miglior rivelazione e aperto tre tappe sudamericane del tour dei Coldplay. La rivista statunitense di cultura moderna The Fader ha prodotto un documentario su di lei dal titolo See in Blue.
Nel 2018 è stata la prima artista a ricevere cinque nomination ai BRIT Award, vincendone due come miglior solista e miglior rivelazione femminile.
Si è esibita allo stadio olimpico di Kiev nella cerimonia d’apertura della finale di Champions League, nello spettacolo d’apertura del Gran Premio di Singapore e ha vinto, per il secondo anno consecutivo, un premio di MTV Europa come migliore artista pop dell’anno.
Nel 2019 ha vinto due Grammy Award come miglior artista esordiente e per la miglior registrazione dance per il singolo Electricity, realizzato in collaborazione con Silk City.
Il secondo album, Future Nostalgia, uscito a fine marzo 2020, in piena pandemia, in una sola settimana ha raggiunto la prima posizione della classifica britannica e vinto il Grammy al miglior album vocale e due BRIT.
Il suo brano Don’t Start Now è stato l’inno ufficioso delle manifestazioni democratiche che hanno festeggiato la vittoria elettorale di Joe Biden per le strade di New York e Los Angeles.
Il 13 agosto 2021 con Elton John, ha pubblicato Cold Heart, il suo terzo singolo a primeggiare la classifica del Regno Unito.
Il Future Nostalgia Tour, iniziato a Miami nel febbraio 2022 si è concluso con un concerto gratuito a Tirana a fine novembre dello stesso anno.
Nel 2022 si è di nuovo affermata ai BRIT Award come miglior artista pop/R&B.
Dua Lipa, che non ha mai mancato di citare le sue radici di albanese del Kosovo come parte fondante della propria cultura, nel 2022 è stata nominata Ambasciatrice Onoraria del Kosovo e ha ricevuto la cittadinanza albanese concessa per meriti artistici.
Nel 2023 ha inciso Dance the Night, singolo trainante della colonna sonora del film campione di incassi Barbie, con cui si è aggiudicata la sua quarta posizione numero uno nel Regno Unito e la quinta top ten negli Stati Uniti. La pellicola ha visto anche un suo piccolo ruolo di attrice.
Parallelamente, si è dedicata a concludere la lavorazione al terzo album di inediti, la cui promozione è cominciata nell’autunno 2023 con la pubblicazione del singolo Houdini.
In febbraio 2024 uscirà il film Argylle – La super spia, thriller che la vede nel cast come attrice.
Attiva e impegnata in diverse cause sociali, ha partecipato a importanti eventi di beneficenza e dimostrato forte attenzione all’emergenza climatica e i diritti delle persone Lgbtq+.
Si è schierata contro lo “sportwashing” durante i mondiali in Qatar rifiutando di esibirsi.
Insieme a suo padre ha creato la Sunny Hill Foundation, associazione di beneficenza destinata a sostenere la formazione di giovani artisti del Kosovo che non hanno possibilità economiche e che organizza anche il Sunny Hill Festival, manifestazione canora che si tiene dal 2018 a Pristina.
È uno di quei personaggi di cui si parla ogni giorno, oltre che per la musica anche per i suoi look, le dichiarazioni senza filtri e le relazioni sentimentali vere o presunte.
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Il mio idolo è il premier albanese Edi Rama. Ma non da oggi. Sarebbe troppo facile. Per esempio, intervistato sulla Stampa a proposito dell’intesa con Giorgia Meloni per portare un po’ di immigrati in Albania, e dopo aver detto le meraviglie della presidente del Consiglio, come le aveva dette di D’Alema o Di Maio o Prodi o Berlusconi, di chiunque gli sia passato fra le mani, e poi le meraviglie dell’Italia, della nostra ospitalità, della nostra generosità, persino dei nostri talk show, a cui si abbevera quotidianamente perché è come guardare nel cortile di un vicino più grande e imparare da lui, e le meraviglie del nostro calcio – è juventino, ci passerò sopra – e alla vittoria degli azzurri a Wembley era sceso in piazza a festeggiare insieme ai suoi connazionali che festeggiarono quanto non festeggiammo noi, e del resto lui aveva una nonna italiana, e in Albania oggi si vive come si viveva in Italia ai tempi dei suoi nonni, le meraviglie dell’America anche, nessun paese europeo è innamorato dell’America più dell’Albania che però, più ancora dell’America ama l’Italia, le meraviglie della cultura italiana, della cucina italiana, dell’architettura italiana, della moda italiana, del design italiano, della musica italiana, in generale del genio italiano, e insomma l’enormità del debito morale accumulato dall’Albania con l’Italia, e non lo dice da ieri, da anni e anni, e insomma, per tornare all’intervista, arrivati all’ultima domanda, su quanto sarà utile l’accordo sui migranti, Rama ha risposto: non risolverà nulla, ma ce lo avete chiesto… Ecco, un genio di questa portata, un paio d’anni a Palazzo Chigi non è che li farebbe? (Mattia Feltri)
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Poveri giovani...
Ogni riferimento a fatti realmente avvenuti e a persone realmente esistite è puramente casuale.
Poveri giovani...
La settimana “corta” compresa tra martedì 02 maggio e venerdì 05 maggio si è rivelata sorprendentemente avventurosa. Martedì 02 maggio alla sede (d'incontro) aziendale ho trovato una sorpresa, c'era un giovane di nome Lio. Il giovane di primo acchito non mi piaceva, a volte la prima impressione non è sbagliata. Muoviti e sapremo chi sei! Parla e sapremo chi sei! Con quel portamento, quei movimenti lenti, quella sciatta postura fisica, dava l'impressione che durasse fatica anche a respirare. L'andatura scomposta, smidollata, sembrava disarticolato, indipendentemente dalle età, solo negli extracomunitari mediorientali avevo osservato quel grossolano modo di muoversi, gli arabi in particolare. Quella mattina Lio si è limitato a svolgere un lavoro approssimativo e svogliato, si è intrattenuto a chiacchiera con Casconero e ad una certa ora del mattino è arrivata la figlia (di Casconero) con un'amica... Il gruppo si è assentato per più di un'ora, per raggiungere tra un sorriso beota e una risata vanesia un bar nelle vicinanze. Ho continuato il lavoro da solo, per fortuna ho finito la giornata (il pomeriggio) con il Signor Mik e il Signor Pit.
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Mentre mercoledì 03 maggio ho avuto “il piacere” d'approfondire la conoscenza con quello strano, pigro e ambiguo lavoratore di nome Lio. Forse abituato all'indolente nefasto esempio di Casconero, probabilmente convinto d'essere protetto (in qualità di amico della figlia di Casconero), Lio si è intrattenuto lungamente col suo telefono ad intervalli di tempo regolari sempre più prolungati. Fin quando io e il Signor Pit ci siamo fermati per una brevissima pausa lavorativa (da tre a cinque minuti). Lio ha detto che era albanese e aveva 18 anni, a quel punto io ho semplicemente detto che avevo capito perché si comportasse in quel modo.
Con aria strafottente e di sufficienza, Lio mi ha posto questa domanda: -...ti piace l'Albania?-
Io non sono una di queste ragazzette stupidelle che dovresti pensar d'affascinare con una provenienza così esotica!!!
Per non dire “del porco”, gli albanesi sono famigerati come tutti gli islamici per aver appestato con la -Non Cultura- ogni posto dove siano approdati (o col barcone o col gommone). In particolar modo dopo aver conosciuto Lio che si è rivelato una conferma ulteriore... chi ti pone una domanda del genere è completamente idiota!
Gli ho detto che la prima volta che l'ho visto, ho pensato che avesse 65 anni (portati male), ma credo che non abbia capito la finezza! Gli ho posto alcune domande di cultura generale, l'individuo tuttavia non è stato in grado di rispondere...
Poi è ripreso il lavoro, ma l'anomalo soggetto (Lio) ha ricominciato a trascorrere il tempo al telefono, gli ho fatto capire di levarsi il telefono di mano e lavorare, il cliente paga il suo lavoro, non il tempo trascorso a maneggiare il telefono o per un lavoro fatto in modo sciatto. Lo strano giovinetto ha avuto una reazione timidamente stizzita, ma sembrava aver capito... fin quando si è sdraiato comodamente sul praticello (proprio davanti le finestre della clientela, per riprendere la propria intensa attività telefonica. Fortunatamente a sera siamo rimasti soli 10 minuti e gli ho detto cosa pensavo.
Le mie parole: -Quando “lavori” con Casconero tu puoi fare tutto ciò che desideri, Casconero ti vede e se ti lascia fare sei più che autorizzato; ma quando lavori con noi tu sei un lavoratore come gli altri, il cliente ti vede, ti guarda e sa bene chi è Casconero e chi è il lavoratore!-
Ho aggiunto: -Se un cliente dovesse fare problemi cosa facciamo? In tal caso non contesta il gusto o il mancato rispetto delle sue direttive, se ti vede contesta il tempo non lavorato e l'inesistente qualità del lavoro!-
La risposta di Lio (giovane sbruciacchiatello nella testa) è stata questa: -Se il cliente fa problemi chiamo Casconero!-
Per concludere ho chiuso la discussione dicendo: -...per dire a Casconero che il cliente non vuole pagare il tempo che hai trascorso al telefono e non vuole pagare il lavoro scarsamente curato che hai svolto? Il cliente ha sempre ragione, può quando vuole recedere dal contratto, dopo un certo numero di disdette andremo a mangiare le carote selvatiche... se le troviamo!-
Lio non ha più risposto, io non gli ho detto di non venire a lavorare, gli ho fatto capire (spero) di presentarsi a lavoro con responsabilità e rispetto, prima per il cliente, poi per gli altri colleghi e infine per la ditta che lo paga.
L'esperienza insegna che: -è buona la frutta, la verdura, la carne, il pesce, la pasta, la pizza, il latte, il succo di frutta, il vino, la birra e i liquori, il pane, la focaccia con l'affettato. Fa comodo avere l'abbonamento pagato o la benzina per muoversi, è piacevole d'inverno avere un tetto sulla testa col termosifone... vizi, vezzi ecc! Sbaglio?-
Più individui di quanti si possa pensare vogliono mangiare, bere, fumare, andare in giro (a rompere i coglioni alla società), senza svolgere una mansione lavorativa. Spero che Lio abbia capito che non si deve vivere come Parassiti! Lio ad esempio voleva fumare, ma il pacchetto di sigarette non voleva comprarlo, le chiedeva a Casconero o agli altri colleghi.
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Giovedì 04 maggio l'assenteista Lio non si è presentato a lavoro, al mio arrivo al mattino ho fatto finta che nulla fosse successo, mentre viaggiavamo il Signor Mik ha domandato al Signor Pit cosa fosse successo, qualcuno aveva detto qualcosa al disadattato Lio che infantilmente l'aveva presa male. Quando il Signor Pit gli ha raccontato la scena, il Signor Mik mi ha fatto i complimenti... forse non si aspettavano che potessi fare una cosa del genere! Onestamente l'ho fatto per un tornaconto personale, poi, per esperienza personale posso dire anche questo: -in Italia troppe ditte sono fallite a causa di ogni tipo d'assenteismo. In Italia il sistema economico e produttivo è crollato a causa di un assistenzialismo parassitario radicato fin nelle istituzioni, lassismo, menefreghismo, negligenza, superficialità, idiozia e Assenteismo dilagante hanno trascinato alla rovina completa, purtroppo questa è una certezza!
Il nostro primo cliente quella mattina fu un gentile uomo anziano. Ci offre un caffè ed è l'occasione per parlare qualche minuto. Ci siamo seduti e il Signor Pit, dopo avermi detto che sia lui sia il Signor Mik avevano già parlato del caso Lio con Casconero, mi ha invitato a dire cosa pensassi. Io ho raccontato l'accaduto fin nei minimi dettagli!
L'idiota comunque conserva sempre il suo fascino, non avrei mai immaginato che Casconero mi rammentasse di nuovo quel giovinetto (Lio). A distanza di qualche settimana Casconero ha raccontato di aver sguazzato allegramente in piscina con Lio tutto il pomeriggio di mercoledì 07 giugno. Chi ha poco “sale nella zucca”? L'idiota Lio e/o Casconero (e familiari) oppure entrambe le parti? Le persone si circondano immancabilmente di individui simili!!!
Angelo Meini
11 giugno 2023
Ogni riferimento a fatti realmente avvenuti e a persone realmente esistite è puramente casuale.
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