#Croce e Delizia
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Sandro Penna :
Un peu de fièvre, trad. Jean-Paul Manganaro, postface de Pier Paolo Pasolini, Paris, Ypsilon éditeur, 2022 »
Croix et délice, trad. Bernard Simeone, éd. bilingue, textes de Natalia Ginzburg, Amelia Rosselli & Pier Paolo Pasolini, Paris, Ypsilon éditeur, 2023 »
#Ypsilon#book design#book cover#typography#black#fedrigoni#arena naturale smooth#Sandro Penna#Pier Paolo Pasolini#Natalia Ginzburg#Amelia Rosselli#Jean-Paul Manganaro#Bernard Simeone#Marie Fabre#Garamond#Merida#Scarlet Merida#giuseppe capogrossi#Un po’ di febbre#Un peu de fièvre#Croix et délice#Croce e Delizia#Bodoni Poster#Bodoni#Chauncey H. Griffith#Bodoni Berthold#American Garamond#Stempel Garamond
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saw a movie about old gay men like, gay grandpas (literal) it was cuter than i expected
#croce e delizia#l'ho sempre evitato perché è palesemente un po' trash però è stato carino#i want what they have#also ale gassman is my new victim i'm gonna watch all his movies#(he has 79? listed on letterboxd i was ecstatic)#an almost ordinary summer#alessandro gassman#queer movies#film italiani
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Also mortə quando è partita la canzone dei Maneskin
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Croce e delizia, e impicci vari - 4 poesie
Croce e delizia e impicci vari – 4 poesie di Iannozzi Giuseppe Foto di tabitha turner su Unsplash CROCE E DELIZIA Ti dipingo e ti dipingo bene Attingo dalla tavolozza i gialli e i blu, dimenticando in un pozzo limpido, almeno per po’, l’orecchio straziato di Van Gogh Ti dipingo e ti dipingo cielo di stelle Conto fino a tre, conto fino a te per raggiungerti lungo il boulevard E ti diranno croce e…
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#croce e delizia#Iannozzi Giuseppe#il niente temuto#impicci#possesso#sorisso#spogli rami#sulla mia strada
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Certo che sono sostituibile.. ce ne sono di più belle più simpatiche e più brave. Poi però fammi sapere se è lo stesso..
NO REBLOG
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Of all the fandom why had it to be Hetalia to bring me out of writers block after 6 years hjfkjhslkahal i love and hate this
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Alastor x PregnantReader (Hazbin Hotel)
Warnings: Cursing, adult themes, pregnancy
Summary
(Y/N) is pregnant with her husband Alastor's child, but lately she's been feeling pretty insecure about her body, and Alastor doesn't like that.
--
You stand in your mirror, staring at your big, round belly. It was beautiful that you could make a whole life, and you loved that about yourself, but lately it was getting harder.
You went out the other night and overheard some strangers, who probably didn't even know you were pregnant, commenting on your body.
It just made you feel icky. If people already think that way about me now, what will they say once I'm not pregnant anymore, and I have a postpartum body?
Suddenly, you hear your bedroom door open, and your husband, Alastor walks in.
"Hello, darling!" He walks up to you, giving you a kiss on the cheek.
"How are you today?" You look away, pulling your shirt back over your stomach and moving away from the mirror. You felt embarassed. "I'm okay."
Alastor's head cocks to the side. "Well, you certainly don't appear to be okay. What's going on, my dear?"
He sits on the bed, gesturing for you to sit next to him. You sigh, sitting and turning you head away. "I've just been feeling a little.. insecure, I guess."
"Insecure?"
You sigh again. "The other day when I went out, I overheard some people talking about me." You see Alastor's gaze darken. "What do yu mean?"
"They were commenting on my body, saying some nasty things about how I look overweight and stuff. I don't know, it's probably silly, I guess it just bothered me."
Suddenly, Alastor stands in front of you, grabbing your chin forcefully.
"My darling, you are the most beautiful specimen to ever grace the entirety of Hell. You are a goddess - you're creating an entire life form. And that's not something just anyone can do with the amount of grace you carry yourself with."
You blush, and try to turn away out of embarassment, but he holds you firm, yanking you to your feet instead.
He snakes an arm around your waist, and with a snap of his fingers, elegant, smooth jazz begins to play throughout the room.
He guides you around the room in a ballroom waltz, gazing into your eyes. "You are the most stunning creature to ever appear before me."
"Your beauty reminds me of one of my favorite operas.. La Traviata."
He lowers you into a graceful dip, quoting the opera to you, a romantic lust clouding his eyes.
"Amor e palpito dell univero intero.."
(Love is a heartbeat throughout the univese..)
"..misterioso, altero, croce e delizia al cor."
(..mysterious, altering, the torment and delight of my heart.)
"..Amore! Follie! Gioir!"
(Love! Madness! Euophira!)
As Alastor sings the opera to you, he twirls you in a delicate dance. You stop, putting your hand to his face.
"Alastor, that was beautiful."
"No dear, you're beautiful." He sweeps you up in a dramatic, passionate kiss. "And if I ever catch the people speaking badly about you.."
His eyes go dark. "Let's just say, they'll have to be the next guests on my radio broadcast."
You giggle. "Thank you, honey. I love you so much."
He smiles, rubbing your tummy lovingly, and kissing your forehead.
"I love you too, darling."
--
Don't forget, I'm always accepting requests!
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Smettila!
Adesso basta flirtare con gli altri uomini di nascosto, con chiunque ti faccia un complimento! Mi fai sentire umiliato, mi fai dannare. Chiunque vorrebbe saltarti addosso solo a un tuo cenno, non lo capisci? O invece lo capisci sin troppo bene! Maledetta ossessione che sei, per me. Perché sei una femmina lussuriosa dentro: io ti conosco benissimo e mi preoccupo.
Pubblicamente, al lavoro o nelle occasioni ufficiali in società, tu semplicemente interpreti a perfezione una parte: quella della professionista compassata e seria. Sembri quasi una puritana dall’etica impeccabile e dai rapporti interpersonali cortesi ma molto distaccati. Appari formale, fredda e dall’aspetto algido, distante e sembri addirittura un po’ timorosa di eccessive confidenze.
Chi ti osserva professionalmente direbbe che sei una donna sobria, discreta. Ti sanno molto devota, la cattolica praticante che mostra di scandalizzarsi per qualsiasi parola un po’ colorita o espressione appena volgare. Infine, quando siamo in mezzo agli altri, con te non si può neppure accennare a cose di sesso: non si fa, non sta bene. Assumi immediatamente un’espressione inorridita, scandalizzata e cambi subito discorso.
Arrossisci, addirittura. “Un altro po’ di tè?” Che attrice straordinaria e spudorata! Ma a letto con me invece ti scateni. Ti trasformi completamente e potresti assolutamente dare delle lezioni - e che lezioni! - a un’attrice porno. Te lo vieni a cercare, me lo impugni, te ne impadronisci e ci giochi, ti piace. Lo brami, lo succhi e lo lecchi. Con gran gusto e perizia tecnica, te lo ficchi in due secondi tutto in gola.
Sei una vera maestra dell’arte. Mi svuoti letteralmente i testicoli. Hai la perfidia negli occhi, mentre ti fai scopare. Mi vuoi, desideri il cazzo più di ogni cosa. Sei una porca magistrale, laureata cum laude. Potresti battere in strada, per la perizia con cui maneggi il cazzo e ne tiri fuori tanta sborra. E ti piace assaporarla, giocarci. Troia schifosa e sporchissima.
Sei tu quella che conduce i giochi. Vuoi che ti sbatta il cazzo sul viso più volte, a umiliarti. E devo farlo chiamandoti troia e puttana. Si: sei inequivocabilmente una grandissima porca. Quanto mi piace, questo tuo lato! Sul letto, mi ti apri davanti all’improvviso, ti fai vedere da me ovunque, sul corpo: senza alcun pudore e socchiudendo gli occhi gemi contenta.
Il tuo culo, la tua passera e la tua bocca parlano chiaro e dicono soltanto: “penetrami, fammi godere.” Ti piace da impazzire essere osservata, desiderata, toccata, violata. Con prepotenza ti piace ancora di più. Sei assatanata di sesso: in casa vuoi il mio cazzo sempre e ovunque: in ogni momento, quando siamo soli. Mi vuoi a qualsiasi ora del giorno, se siamo a casa.
Vuoi che il tuo seno sia adorato e subito dopo leccato, assaggiato, strizzato, odorato, massaggiato. Cerchi di continuo l’uccello. Ne esigi tantissimo. Ami il lusso e gli agi. Ti approfitti della tua bellezza mozzafiato, perché sai che farei di tutto per te, per farti star bene, comoda e viziata.
Gli anglosassoni direbbero che sei una “high maintenance woman.” Entrando in camera da letto, come percepisco il tuo sguardo carico di libidine maliziosa, se ti vedo mezza nuda già capisco cosa ti passa per la mente. Non ti resisto e mi precipito su di te.
Compiaciuta di essere una femmina bellissima, sensuale e in missione segreta per conto del Dio Eros, mi sussurri all’orecchio dov’è che lo vuoi, dove e come desideri essere adorata, baciata e leccata. A lungo. Mi spompi, ne vuoi sempre di più. Sono pazzo di gelosia, per te: mi piaci da morire, mi sei entrata nel sangue. Ti voglio di continuo.
Che tu sia dannata, donna: non flirtare, non guardare, non rispondere, non dare confidenza, non sorridere. Capisco che è impossibile, ma fammetelo almeno dire. Sii solo mia, non tradirmi. Mi tradisci? Non ti basto? Dimmelo sinceramente, sgualdrina: tu sei la mia croce e delizia. E non ridere, troia. Senza il tuo profumo in giro per casa io morirei. Ama me e nessun altro. Perché io voglio te e basta.
Sei una mia vera e propria fissazione. Porto sempre in tasca con me un tuo paio di slip sporchi. Sono schiavo del tuo odore intimo. Adesso tu starai zitta e sopporterai queste sberle. Voglio vedere il tuo bel culo bianco latteo diventare rosso fuoco. E sentirti implorare pietà, piangere di dolore. Dovrai pur espiare, per tutta la gelosia che mi provochi.
Devo pur controllarti, in qualche modo, contenere la carica erotica che spandi attorno a te con non so quanta incoscienza e nonchalance. Sopporta, fallo perché mi ami. E perché... oh, per la miseria: che vera troia sei! Ti vedo che sorridi di nascosto e sembri soddisfatta, mentre ti mordi le labbra e fai finta di sentirti umiliata, ferita nell’onore, arrabbiata.
Maledetta: ti piace, essere sculacciata allora, eh? Dio: mi farai impazzire. Sei la mia dolcissima e assolutamente perfida puttana. Dai: ora usa la tua bocca nel modo che sai. Perché ti piace un sacco usarla così e sei capace di compiere veri e propri capolavori di acrobazia, con la tua lingua. Che spero tu usi solo con me. Dai, sbrigati. Succhia forte, puttana e fammiti sborrare dentro. Perché mi urgi e io ti amo troppo.
RDA
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Stamattina ho incontrato per caso il mio prof di filosofia del liceo.
Si ricordava - Ballarini, Francesca!, dall'altra parte del piazzale mi evoca, con le sue bustine di dolcetti in mano - della nostra classe "estrosa" (dixit), la tesina su Chagall, su Raffaella Carrà, su 2001 Odissea nello spazio, col videoregistratore che entrava nell'aula dell'esame. Ridevo, che avessimo piazzato una bandiera eccentrica senza volerlo, il primo anno delle tesine ispirate per la maturità.
Soffrivamo i suoi compiti in classe, eppure lui, adorabile, ce li riproponeva a crocette da 100 domande, così imparavamo, sì, ma a memoria. Erano inferno, non uscivamo di casa per studiare, solo filosofia tralasciando il resto, materia feroce da assemblea di classe, ridotto a esercizio matematico e nient'afflato, come potevi spiegarglielo?, lui convinto, continuava a credere nelle mille crocette.
Che strana commistione tutt'ora, quest'uomo scapecciato, tenero, interessato e preparato sui suoi ex alunni, ci enumera senza passi falsi, vorrei abbracciarlo e assieme spiattellare che Lo sa? non ricordo un fico di Kant.
Mi chiede cosa faccio anzi lo sa bene, ci cerca in internet, le vedo le cose che fai, e ora e ora su cosa lavori? mi mostra i pacchetti, meringhe e spaccasassi per i parenti di Milano, passa di palo in frasca, il pensiero corre come un tomo di filosofi vocianti, mi parla dei prèsidi passati, del liceo ora, degli extra corsi a scuola — tu facevi teatro vero? Ah, le crocette sisi, le faccio ancora, vi preparano per il futuro.
E poi mi ricordo di tua mamma, dice — guarda un po' lontano, ma ci fa sempre, son io che guardo lontano, mentre lui guarda lontano,
La ricordo bene, si faceva sentire, era una presenza vivida, fa cenno da solo di sì con la testa, approva, critica, autocritica chi lo sa
(di sicuro ricorda le noie, penso io, il dibattito, il fuoco appassionato di mamma, quanto poteva aver portato la nostra ragione in classe)
La ricordo bene
(così la capacità di dire, di cercare il giusto, difficile spiegarne la teoria, tutta pratica, un po' di maieutica, più rivoluzionaria)
Guarda lontano — è lì la sua pratica, il ricordo di lei nel mondo, qualsiasi
Scuote i capelli — e in me intanto risale il fuoco del se sa, se non lo sa,
Beh quando ti capita me la saluti?
mamma rappresentante dei genitori, dalle elementari al liceo, croce e delizia, ispirazione e desperazione, figurati per quegli anni di crocette
Mamma non c'è più, dall'anno scorso, sorrido mentre lo dico perché provo a non farmi rompere la voce
che invece si spacca come un fico maturo,
sbrodola, ma mi riprendo, ci metto una fetta di pane:
Ma sono felice che se la ricordi così!
Certo, lui guarda in basso, guarda su, preme le labbra per me, sorride
fulgida filosofia senza crocette.
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Ci ho messo una quantità di tempo imbarazzante a capire i legami di parentela su Croce e Delizia
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Oceania 2: un sequel che espande i confini
Il secondo capitolo del grande successo Disney Animation ci riporta nelle isole del Pacifico per una nuova avventura in compagnia di Vaiana, Maui e dei loro compagni di viaggio.
I sequel, croce e delizia dei nostri giorni. Da una parte chi critica, chi attacca la carenza di idee, dall'altra un pubblico che dimostra di volerli, di accogliere con affetto le storie che vanno avanti. Storie che nel 2024 sono andate e vanno avanti: Inside Out 2, è stato un successo, o Mufasa (che è un prequel, ma rientra nello stesso discorso), anch'esso in arrivo sul grande schermo. Oceania 2, nelle sale dal 27 novembre, è invece pronto a riportarci nelle isole del Pacifico da cui una ragazza di nome Vaiana ha salpato e ha conquistato il mondo dell'animazione ormai otto anni fa.
Vaiana e la sorellina
Un nuovo capitolo atteso, come confermano i numeri dei contenuti condivisi online, che riporta su schermo quanto già visto nel 2016 in quanto a contesto narrativo, doppiatori (originali e nostrani), con qualche aggiunta di rilievo come Giorgia a dar voce alla novità Matangi e protagonista vocale di una delle nuove canzoni del film. Un sequel che va a occupare lo spazio, impegnativo e responsabile, del 63° Classico Disney, promettendo un'altra boccata d'aria per un boxoffice che, tra alti e bassi, non smette mai di averne bisogno.
Oceania 2: Un nuovo viaggio
Vaiana e i suoi compagni di viaggio
È passato qualche anno dalle avventure del primo Oceania e ora Vaiana è una leader del suo popolo, o potrebbe esserlo. Non è più la ragazzina che avevamo conosciuto, ma una donna che deve scegliere chi vuole essere realmente, se provare a fare quell'ulteriore passo verso il mondo e la crescita o fermarsi e accontentarsi di quello che lei e il suo popolo hanno. Una scelta che deve compire quando le arriva un inaspettato richiamo dai suoi antenati, che la spinge a compiere un nuovo viaggio verso territori inesplorati, a perseguire una nuova missione insieme a Maui, Pua ed HeiHei, ma anche di quei improbabili compagni di avventura che vanno a completare il suggestivo quadro che è Oceania 2.
"Abbiamo bisogno di una barca più grande"
I protagonisti di Oceania 2 in viaggio
Rubo la celebre citazione de Lo squalo per accompagnare i presupposti narrativi del nuovo viaggio di Vaiana, non più sola (con Pua ed HeiHei) ma accompagnata da quelle figure che possano rendere possibile l'impresa: Loto, esperta di barche dalla battuta pronta; il robusto Moni, che vede in Maui un idolo sa seguire; lo scontroso Kele, contadino che assicura il sostentamento in nave. E la nave stessa, più ampia, autonoma, adatta a perseguire l'impresa, a portare a termine una missione pericolosa e ampliare gli orizzonti del popolo di Vaiana. Perché di questo parliamo, di espandere i propri confini, trovare altri popoli per quell'interscambio culturale che ha contribuito a definire i presupposti dell'evoluzione culturale e sociale umana.
Oceania 2 e l'esigenza di crescere
Un'esigenza di crescere che è assecondata anche sul piano tecnologico dalla stessa Disney Animation, che punta sempre a migliorare anche risultati già di per sé ottimi. Lo si nota nella ricchezza di dettagli dei fondali, nella resa dell'acqua sempre più credibile e dettagliata, in un impatto visivo generale che porta su schermo un'avventura di grandi proporzioni visive che non tradisce la genesi iniziale del progetto come serie piuttosto che film per il grande schermo.
Un'immagine suggestiva del 63mo Classico Disney
Manca qualcosa dal punto di vista della profondità narrativa, o nel rafforzare linee narrative secondarie di quei personaggi che avremmo voluto conoscere più a fondo, come la stessa Matangi, antagonista solo abbozzata che speriamo di vedere in un ulteriore sequel la cui via sembra già tracciata.
Conclusioni
Oceania 2 è un sequel che porta avanti storia e personaggi in modo coerente, secondo il loro naturale percorso di crescita. Un'evoluzione che si accompagna anche a quella visiva, con una resa ambientale e visiva notevole, ma risulta un po' più esile del primo capitolo in termini di profondità e ricchezza narrativa. Menzione speciale, anche nel nuovo film, per Pua ed HeiHei, due sidekick adorabili che rubano la scena.
👍🏻
La crescita dei personaggi, coerente e naturale rispetto a quanto impostato nel primo film.
Il modo in cui la storia getta le basi per costruire qualcosa anche in futuro.
Pua ed HeiHei, due comprimari in grado di rubare la scena.
L'evoluzione tecnologica che rende ancor più vivo e credibile il mondo in cui si muovono i personaggi.
👎🏻
Manca un po' di spessore narrativo che arricchisca la storia e il viaggio di Vaiana e i suoi compagni di avventura.
Manca una hit, tra le canzoni, che colpisca quanto quelle del primo film.
#moana 2#oceania 2#walt disney#disney#walt disney productions#disney animation#recensione film#review#movie#film
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[...]
- Cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo vuoto.
- Perché? Non è meglio vederlo mezzo pieno?
- Lavoro in un bar, devo riempirli quei bicchieri.
- Per la legge dei grandi numeri scommetto che sei sposato.
- Facendo due calcoli, la matematica non è un'opinione.
- Come volevasi dimostrare.
- Guarda che io non mi nascondo mai dietro un dito.
- Questo ti fa onore.
- Non ci sto proprio, semmai nascondo la mano dietro la schiena è più facile.
- Allora parlami del tuo matrimonio.
- Stendiamo un velo pietoso.
- Male?
- Si, ma per fortuna esiste anche l'altra faccia della Medaglia.
- In che senso?
- Mia moglie ha una paresi facciale, si chiama Medaglia di nome.
- Scusa ma di questa storia qual è il lato bello?
- Quello sinistro.
- ...
- Che poi il lato sinistro bello mi fa anche un po' ridere.
- Ma io mi aspettavo che mi dicessi la solita frase, quella di voi uomini: "il matrimonio è un disastro ma sono rimasto per i figli."
- Eh già... i miei figli. Croce e Delizia.
- Soddisfazioni e preoccupazioni?
- No, si chiamano proprio così: Croce e Delizia.
- Scusa se te lo dico ma hai voluto la bicicletta?
- No.
- Ah.
- E poi c'è che la Speranza è l'ultima a morire.
- Bello questo.
- Mica tanto, Speranza è mia suocera. Non la sopporto più.
- Guarda che puoi sempre rifarti una vita.
- Ancora? Una volta non basta?
- Ma l'amore non ha età.
- Ma sono io vecchio dentro.
- Guarda che prima o poi l'amore arriva.
- Ma non veniva?
- Quello è il sesso.
[...continua...]
(da "L'importante è essere belli dentro e altri discorsi senza senso" di Rino Tomaselli)
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PAURA DEL DENTISTA: STRATEGIE PER SUPERARLA
Sono molti coloro che provano timore nel recarsi dal dentista. I denti, spesso croce e delizia, possono trasformare il semplice sentire nominare la parola 'dentista' in un'esperienza carica di ansia e paura. Questo terrore, irrazionale ma reale, può causare sintomi fisici come tachicardia, sudorazione e perfino attacchi di panico.
Le cause di questo timore, noto come odontofobia, sono varie e spesso affondano le radici in esperienze negative con il dentista, specialmente in età infantile, o in procedure dolorose. Alcuni pazienti evitano gli appuntamenti dentali per evitare imbarazzi legati alle condizioni dei propri denti, temendo il giudizio o la critica.
Tuttavia, superare questa paura è fondamentale per preservare la salute orale. Trascurare la salute dei denti può portare a condizioni come l'alitosi, la parodontite e le carie trascurate che, nel peggiore dei casi, possono causare perdita dei denti.
Oltre a ciò, la paura stessa del dentista può compromettere il lavoro del professionista, spingendo i pazienti a comportamenti evitanti che possono complicare ulteriormente la situazione.
Ecco alcune strategie psicologiche per affrontare la paura del dentista in maniera più efficace:
Informarsi per comprendere meglio: Esplorare e conoscere meglio il trattamento dentale potrebbe ridurre l'ansia che deriva dall'ignoto.
Scelta del dentista: È essenziale selezionare un dentista con cui ci si senta a proprio agio. Conoscere il professionista tramite video presentativi o interagendo sui social può aiutare a creare fiducia e comfort.
Comunicazione chiara e aperta: Un dialogo aperto e rassicurante tra paziente e dentista è fondamentale. La comunicazione verbale e non verbale deve essere chiara e confortante.
Gestire la paura dell'ago: Informare il dentista sulla paura degli aghi può aiutare ad adottare strategie di sedazione consapevole, rendendo l'esperienza meno dolorosa e più rilassante per i pazienti.
Evitare racconti negativi: Evitare di ascoltare esperienze negative di altri pazienti può contribuire a non alimentare la propria paura.
Richiedere aiuto professionale: Quando la paura diventa paralizzante, un aiuto psicologico professionale come la terapia strategica breve può essere una soluzione. Questo tipo di terapia mira a sostituire le soluzioni disfunzionali con quelle più funzionali per modificare la percezione della situazione dentale.
Affrontare la paura del dentista richiede tempo e pazienza, ma è cruciale per preservare la salute dentale e per stabilire una relazione più salutare con i professionisti del settore.
Affronta la tua paura del dentista e riconquista il sorriso❗️Scopri come superare la tua ansia con le giuste strategie psicologiche. Prendi il controllo della tua salute dentale oggi stesso.
Tito Bisson
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Pensavo a quanto è strana la vita, che se uno vuole vederci un disegno si rende conto che è proprio contorto. Invece io penso che sia più una serie di sensazioni a portarci dove dobbiamo arrivare. Un po' a naso, alcune cose sentiamo che non sono per noi, lo avvertiamo, senza saperlo spiegare... E l'olfatto lo gestisce il vento. Il vento è vita, è movimento, guai se non ci fosse. Ed è causato da differenza di pressione atmosferica... Come dire che le cose balzano all'occhio (o al naso) quando il paragone mostra differenze importanti.
Ho studiato elettronica perché mi piaceva creare dispositivi. Odiavo l'informatica, o meglio i computer. Ora lavoro con i computer, in un'azienda di informatica. Pazzesco. E perché? Perché mi permette di dedicarmi all'arte, una cosa che non c'entra quasi niente. Me lo permette perché posso farlo da casa... Altra cosa che odio. Insomma, l'arte, croce e delizia della mia esistenza. Eppure senza di lei io non saprei come fare a sopportare tutto, senza l'uso del pennello non so come farei a calmare l'ansia di fare tutto per non perdermene nessuna. Senza la fotografia non so come farei a comunicare con le persone.
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Montanari & Grassani sono sempre stati croce e delizia dei lettori di Dylan Dog. Ma ci sono state storie come questa, Giorno maledetto, un riempitivo se ce n’è mai stato uno, in cui sono riusciti a rendere credibili, almeno per lo spazio di una tavola, scene improbabili. Di questa tavola vorrei l’originale per guardare tutti i dettagli dell’ultima vignetta.
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