#Complessità sfide
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divulgatoriseriali · 9 months ago
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I paesi invisibili: un viaggio tra le realtà dimenticate d'Italia
“I paesi invisibili” è un viaggio attraverso gli angoli più remoti e trascurati dell’Italia, guidato dalla mia penna e dalla mia passione per le piccole comunità delle “aree interne” del paese. In questo libro, esploro strade deserte e case centenarie avvolte nel silenzio, incontrando persone che resistono nonostante lo spopolamento e l’abbandono. Le loro storie, raccolte in queste pagine, sono…
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falcemartello · 1 year ago
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Il paradosso di Epimenide
Epimenide era un cittadino della Creta antica, il quale affermava che: "tutti i Cretesi sono bugiardi". Se la sua affermazione fosse vera, allora Epimenide stesso, essendo un Cretese, starebbe mentendo. Ma se la sua affermazione è falsa, allora almeno uno dei Cretesi, in tal caso, Epimenide, dice la verità.
Questo paradosso crea una contraddizione intrinseca, poiché se la dichiarazione di Epimenide è vera, è falsa, e se è falsa, allora potrebbe essere vera. Il paradosso riflette la complessità delle dichiarazioni auto-riferenziali e le sfide nella logica che coinvolgono affermazioni che parlano di se stesse.
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mezzopieno-news · 4 months ago
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INVENTATO IL SISTEMA PER POTER TOCCARE A DISTANZA: ANCHE TENERSI PER MANO
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Un dispositivo da utilizzare sulle dita che riproduce fedelmente la sensazione di interazione con gli oggetti o con le persone. È stato sviluppato da un team guidato da ricercatori dell’University College of London e apre la strada ad un gran numero di applicazioni, dal ripristino della perdita del tatto, nella chirurgia robotica e nella gestione dei rifiuti pericolosi ma anche nelle videochiamate a distanza o nelle lavorazioni industriali.
Questa nuova tecnologia tattile consente di inviare un feedback realistico sulla punta delle dita, simulando il tatto in modo naturale. La complessità della percezione tattile umana è da tempo un ostacolo allo sviluppo di dispositivi efficaci correlati al tocco, spesso con conseguenti sistemi che hanno difficoltà a fornire una risposta realistica. Il sistema BAMH, ispirato al modo in cui funziona la percezione umana, affronta queste sfide stimolando i quattro tipi principali di recettori tattili nella pelle umana: “ Alcuni sono più bravi a rilevare i bordi, ad esempio, mentre altri sono più bravi a interpretare la consistenza … Il sistema che abbiamo sviluppato può produrre stimoli statici e pulsanti in vari punti della punta delle dita, con livelli di intensità che possono scendere al di sotto o superare la soglia di sensibilità umana. Questi stimoli vengono forniti entro un intervallo di frequenza che corrisponde alla sensibilità dei recettori tattili della pelle, consentendo un’esperienza tattile che emula da vicino la sensazione di interazione con oggetti reali nella vita di tutti i giorni” spiega il professor Wurdemann dell’UCL Mechanical Engineering.
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Fonte: University College of London; foto di Pollinations AI
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luposolitario00 · 1 year ago
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“Noi non siamo Gomorra”
Scampia ha le sue sfide e i suoi problemi, ma è anche una zona ricca di storia, cultura e persone che lottano per un futuro migliore. Bisogna evitare di generalizzare e comprendere che ogni città ha una complessità unica che va oltre le rappresentazioni mediatiche.
Io sto a Scampia e ci sono anche cresciuto, ammetto che non è un quartiere facile ma ci vivono anche tante persone oneste.
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LupoSolitario00🐺
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lalacrimafacile · 7 months ago
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Becoming Elisabeth - Il ritratto di una regina (2022)
Alla scoperta di "Becoming Elizabeth": Un'immersione nella storia Tudor
"Becoming Elizabeth" è una miniserie che cattura l'attenzione degli appassionati di storia e delle serie TV storiche. Essa offre uno sguardo affascinante e dettagliato sugli anni formativi della futura regina Elisabetta I d'Inghilterra. La serie, ambientata nel tumultuoso periodo post-Enrico VIII, esplora le dinamiche politiche e personali che hanno influenzato la giovane Elisabetta.
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Fedele ai Riferimenti Storici
Una delle principali forze di "Becoming Elizabeth" è il suo impegno nel rimanere fedele ai fatti storici. Ovviamente presenta qualche inevitabile licenza artistica. Nonostante il focus su Elizabeth, la miniserie mette anche in evidenza eventi chiave come la morte di Enrico VIII assieme alla successione di Edoardo VI. Vengono rappresentate le lotte di potere tra le diverse fazioni della corte inglese. Attraverso dialoghi ben scritti e una trama avvincente, la serie riesce a trasmettere l'atmosfera di incertezza politica che caratterizzò l'epoca.
Ecco che Elisabetta, interpretata da Alicia von Rittberg, è presentata come una giovane donna intelligente e ambiziosa. Una persona consapevole delle insidie che la circondano. La serie non manca di esplorare le sue relazioni personali. Sono inclusi i complessi rapporti con il fratellastro Edoardo VI, la sorella Maria, e il patrigno Thomas Seymour. Queste dinamiche sono trattate con una sensibilità che permette di comprendere meglio le sfide e le pressioni a cui Elisabetta fu sottoposta fin dalla giovane età.
Ambientazioni Autentiche
Le ambientazioni di "Becoming Elizabeth" sono curate nei minimi dettagli, offrendo uno spaccato realistico della vita nella corte Tudor. I set, dalle grandi sale del palazzo reale ai giardini curati e ai castelli austeri, contribuiscono a creare un senso di immersione totale. Le riprese, realizzate in parte in location storiche in Inghilterra, aggiungono autenticità e profondità visiva alla narrazione.
Come detto in precedenza, infatti, ogni ambiente è attentamente progettato per riflettere l'epoca, dai lussuosi appartamenti reali ai più modesti alloggi dei servitori. Le scelte cromatiche, la disposizione degli arredi e l'uso della luce naturale nelle scene interne contribuiscono a creare un'atmosfera che rispecchia fedelmente il periodo rinascimentale.
Costumi Dettagliati
Continuando a parlare dei particolari su cui i creatori si sono soffermati, parliamo dei costumi.
Un altro elemento che distingue "Becoming Elizabeth" è l'attenzione ai costumi. Quest'ultimi sono ricchi di dettagli e riflettono accuratamente la moda dell'epoca Tudor. Abiti sontuosi, ricami intricati, tessuti pregiati e gioielli sfarzosi contribuiscono a delineare lo status e la personalità dei personaggi.
Elisabetta, con i suoi abiti elaborati, trasmette l'evoluzione da giovane principessa a futura regina. I costumi di personaggi come Maria Tudor e Caterina Parr sono ugualmente curati. La serie quindi offre un ulteriore livello di profondità e autenticità alla rappresentazione storica.
Recitazione Eccellente
La qualità della recitazione in "Becoming Elizabeth" è un altro punto di forza della serie. Alicia von Rittberg offre una performance convincente e sfaccettata come Elisabetta. L'attrice riesce a trasmettere sia la vulnerabilità che la determinazione della giovane principessa.
Da fan delle romance, molto importante è stata anche la chimica tra la protagonista a l'attore di Robert Dudley. Jamie Buckley diventa uno dei principali attori negli ultimi episodi, dando alla serie una sfumatura più giovanile.
Gli attori di supporto, tra cui Romola Garai nel ruolo di Maria Tudor e Tom Cullen come Thomas Seymour, offrono interpretazioni altrettanto solide, aggiungendo complessità ai loro personaggi. Le interazioni tra i personaggi principali sono cariche di tensione emotiva e sottigliezza, riflettendo le sfide e le rivalità che caratterizzavano la corte Tudor.
Conclusione
"Becoming Elizabeth" è una miniserie che merita di essere vista sia dagli appassionati di storia sia da chi ama le narrazioni ricche e ben realizzate. La sua fedeltà ai riferimenti storici, le ambientazioni autentiche, i costumi dettagliati e la recitazione di alto livello si combinano per creare un'esperienza coinvolgente e istruttiva.
Guardando "Becoming Elizabeth", gli spettatori possono immergersi nel mondo complesso e affascinante della corte Tudor, scoprendo le radici di una delle sovrane più iconiche della storia inglese.
Se anche voi amate le serie storiche, romanzate come questa appena descritta, commentate e scrivetemi la vostra preferita!
Non perdetevi gli altri articoli di questo blog. Se avete dei consigli su quali serie TV recensire o qualche argomento che vi appassiona, scrivetemi!
Stay Tuned! La vostra Easy Tears
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apinfosec · 2 years ago
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Democrazia e AI: Opportunità e Sfide
Prefazione In questo articolo proverò ad introdurre me stesso, come relatore, ed il lettore in un nuovo contesto dell’intelligenza artificiale, ancora poco esplorato ed ancor meno declamato a causa della complessità della tematica e, probabilmente, dei rischi della tecnologia che porta con se. I sistemi neuromorfici sono il futuro dell’intelligenza artificiale, o meglio SONO l’intelligenza…
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veritanascoste · 1 year ago
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11 ottobre 2023 da Salvo Privitera
In Cina, un team di scienziati ha intrapreso un'impresa audace: scavare un buco profondo 10.000 metri nella crosta terrestre. Questa non è una semplice esplorazione geologica, ma un viaggio nel tempo, mirato a raggiungere le rocce del Periodo Cretaceo, noto come Sistema Cretaceo, che risale a ben 145 milioni di anni fa.
Questo progetto, che è recentemente iniziato, non è solo una missione scientifica, ma potrebbe rivelarsi fondamentale per identificare risorse minerali e valutare rischi ambientali come terremoti ed eruzioni vulcaniche. Mentre la profondità di questo buco è impressionante, non deterrà il titolo di buco più profondo mai realizzato dall'uomo (e dalla natura).
Quell'onore appartiene al Pozzo Superprofondo di Kola, situato nella Penisola di Kola, nel nord-ovest della Russia. Il progetto, iniziato nel 1970 e conclusosi poco dopo il crollo dell'Unione Sovietica, ha visto la sua parte più profonda raggiungere ben 11.034 metri sotto il livello del mare. Le scoperte fatte durante quella perforazione hanno rivoluzionato la nostra comprensione della geologia, rivelando, tra le altre cose, che le rocce nelle profondità della Terra erano molto più umide di quanto ci si aspettasse.
Tuttavia, scavare non è sempre un'impresa facile. Un team americano negli anni '60 ha raggiunto una profondità di 183 metri sotto il fondo marino prima che il progetto fosse annullato a causa di problemi finanziari e di gestione. Nonostante le sfide, la Cina è determinata a portare avanti questo progetto ambizioso. Come ha descritto Sun Jinsheng, accademico presso l'Accademia Cinese di Ingegneria, la complessità di questo progetto di perforazione è paragonabile a un grosso camion che guida su due sottili cavi d'acciaio
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italianinews · 9 days ago
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Scopri le Ultime Notizie e Approfondimenti Politici Italiani
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L'Italia, con il suo ricco patrimonio culturale e il dinamico panorama politico, non smette mai di catturare l'attenzione del mondo. Dalle strade affollate alle pittoresche cittadine, il Paese vive di storia, innovazione e dibattiti appassionati. Se stai cercando una piattaforma affidabile per rimanere informato sulle ultime notizie italiane e politiche, Italiani News è la tua destinazione ideale.
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enkeynetwork · 13 days ago
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samdelpapa · 14 days ago
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Il ** Digital Services Act (DSA) ** è una regolamentazione dell'UE di riferimento in vigore dal 2024, progettato per migliorare la sicurezza, la trasparenza e la responsabilità online. Ecco una panoramica strutturata:
### ** obiettivi chiave **
1** Protezione utente **: salvaguardare i diritti fondamentali degli utenti, compresa la privacy e la libertà di espressione.
2. ** Trasparenza **: garantire un chiaro rapporti sulla moderazione dei contenuti e sui processi algoritmici.
3.** Responsabilità **: detenere piattaforme, in particolare quelle grandi, responsabili di rischi sistemici e contenuti illegali.
### ** Ambito e applicabilità **
- ** Obiettivi **: tutti i servizi digitali nell'UE, inclusi ISP, servizi di hosting, piattaforme online e "piattaforme online molto grandi" (VLOPS) con ≥45 milioni di utenti mensili dell'UE (ad esempio, Facebook, Amazon).
-** REACHE EXTRARIVITORIAL **: si applica alle società non UE che operano nel mercato dell'UE, simili al GDPR.
### ** Disposizioni fondamentali **
1. ** Obblighi a più livelli **:
- ** intermediari ** (ad es. ISP): trasparenza di base.
- ** Servizi di hosting ** (ad es. Provider cloud): deve agire su contenuti illegali.
-** piattaforme online ** (ad es. Social media): implementare sistemi di avviso e azione e meccanismi di reclamo.
- ** VLOPS **: regole più rigorose, comprese le valutazioni del rischio, gli audit e l'accesso ai dati per i ricercatori.
2. ** MODERAZIONE DEL CONTENUTO **:
-** Avviso e azione **: rapida risposta ai rapporti di contenuto illegale.
- ** Meccanismi di ricorso **: gli utenti possono sfidare la rimozione dei contenuti.
- ** Rapporti di trasparenza **: le piattaforme devono divulgare azioni e criteri di moderazione.
3. ** Responsabilità algoritmica **:
- VLOPS deve spiegare i sistemi di raccomandazione (ad es. "Perché vedi questo post") ed evitare "motivi oscuri" manipolativi.
4. ** Pubblicità e utilizzo dei dati **:
- ** divieto di annunci mirati **: per i minori e l'uso di dati sensibili (etnia, religione, ecc.).
- ** AD Transparency **: divulgare sponsor di annunci e parametri di destinazione.
5. ** Mitigazione del rischio **:
- VLOPS valutare e affrontare rischi come disinformazione, minacce alla salute pubblica e integrità elettorale.
### ** EPLERENZA E PENALTITÀ **
- ** Oversight **: autorità nazionali per la maggior parte delle piattaforme; La Commissione europea supervisiona VLOPS.
- ** multe **: fino al 6% del fatturato annuale globale per non conformità.
### ** sfide e critiche **
- ** ENUO operativo **: le piattaforme più piccole possono lottare con i costi di conformità.
- ** Variabilità giurisdizionale **: definizioni diverse di "contenuto illegale" in tutti gli stati dell'UE.
- ** Complessità di applicazione **: il monitoraggio dei giganti della tecnologia globale richiede un solido coordinamento.
### ** Impatto più ampio **
- ** Influenza globale **: può ispirare regolamenti simili in tutto il mondo, come ha fatto il GDPR.
- ** Leggi complementari **: lavora a fianco del Digital Markets Act (DMA) per la concorrenza e il GDPR per la privacy dei dati.
### ** conclusione **
Il DSA segna uno spostamento verso la regolamentazione digitale proattiva, dando la priorità ai diritti degli utenti e alla responsabilità sistemica. Mentre pone sfide per l'implementazione, la sua attenzione alla trasparenza e alla gestione dei rischi stabilisce un nuovo standard per l'ecosistema digitale globale
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sounds-right · 16 days ago
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 Luca Di Stefano, l'album d'esordio s’intitola "19"
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Dal 24 gennaio 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming  "19", l'album d'esordio di Luca Di Stefano per Musca Lavica Records realizzato con il contributo di NUOVOIMAIE dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica "How Stupid I am".
"How Stupid I Am" è una canzone che affronta il tema della delusione nelle relazioni sociali, concentrandosi sulle dinamiche tossiche e sull'incapacità di riconoscere i veri limiti dell'amicizia. Il testo non parla di un ex partner, ma del dolore causato da amici che, invece di supportare il protagonista, ignorano il suo malessere e preferiscono schierarsi superficialmente con l'ex.
Il bridge usa l'ironia per criticare chi si fa passare per vittima, manipolando la verità e influenzando il giudizio degli altri. Il ritornello, invece, è una riflessione amara rivolta a sé stessi: il protagonista ammette di essere "stupido" per dare troppa importanza a persone che non ricambiano la sua lealtà. Questa consapevolezza emerge con forza nella terza strofa, dove il protagonista comprende di aver dato troppo potere alle opinioni altrui, ritrovandosi smarrito.
Il messaggio centrale del brano invita a riflettere sul valore dell'amicizia, sull'empatia e sulla necessità di stabilire confini emotivi per proteggersi da relazioni superficiali. Con toni ironici e malinconici, la canzone racconta un percorso di consapevolezza, trasformando una delusione in un momento di crescita personale.
Spiega l'artista a proposito del brano: "Come ogni mio brano, anche questo nasce da un'esperienza personale. La scorsa estate, deluso da atteggiamenti superficiali di persone che reputavo amiche, ho trasformato la mia frustrazione in musica. Tutto è iniziato da un riff su chitarra, il mio strumento non principale, che però non trovava forma. Solo quando ho cercato di sfogare la mia rabbia, quel riff è diventato il cuore di una canzone. Il testo, scritto spontaneamente in poche ore, racconta la delusione per le voci infondate che circolano in seguito a una relazione finita e riflette sul mio errore di dare troppo peso alle opinioni altrui."
Il videoclip di "How stupid I am" esplora il tema dell'isolamento e della lotta interiore attraverso l'uso simbolico della luce e dell'ombra. L'artista è inizialmente isolato in un forte contrasto fatto da luce e buio che rappresenta la solitudine e la tensione. Man mano che l'ombra avanza, cresce la sensazione di lotta, con la luce che diventa sempre più debole, ad indicare il conflitto interno dell'artista nel cercare di emergere dall'oscurità. Il movimento della camera e i cambi di luce intensificano l'emotività e la dinamicità del racconto visivo.
Samir Kharrat, con la sua regia raffinata, riesce a creare un'atmosfera suggestiva, coinvolgente e ricca di emozioni e colori, invitando ancora una volta a riflettere sulla complessità dell'animo umano, anche collegata alla bellezza dei rapporti, seppur imperfetti, e sulla forza della passione.
Guarda il videoclip su YouTube: 
youtube
"19" è un'esortazione alla libertà e autenticità personale, un invito a trovare dentro di sé la fiducia e il coraggio per affrontare le sfide che quotidianamente caratterizzano la nostra esistenza, senza paura del giudizio altrui, senza dover rispondere alle aspettative che gli altri hanno sulla nostra persona e che non corrispondono ai nostri desideri, un invito ad essere se stessi, in un mondo che propone modelli omologati , standard estetici ed economici irraggiungibili per la maggioranza della collettività e che per tal via genera spesso frustrazione e depressione, specie nei più giovani che, sovente, rispondono a questa sensazione di inadeguatezza anche con atti di autolesionismo. È una tematica che sta molto a cuore all'artista, attento osservatore del mondo giovanile e di cui si parla troppo poco. "19" lo fa, in modo sottile e indiretto, e propone un'inversione di tendenza, un cambio di rotta che spesso grazie anche all'ironia porta alla scoperta della bellezza che risiede nell'unicità di ciascuno, nella luce del proprio valore personale.
Commenta l'artista per l'uscita dell'album: "Questo mio primo album non è soltanto una raccolta di brani, ma soprattutto un viaggio tra emozioni, occasioni mancate e una profonda rivalsa personale. Ho voluto dare voce a quelle sensazioni che per troppo tempo ho tenuto nascoste, traducendole finalmente in musica. Un filo conduttore lega tutte le canzoni: l'Amore, inteso nel suo senso più ampio e complesso. Per me, l'Amore è rabbia, rancore, tristezza, gioia e molto altro. Questa varietà di emozioni si riflette anche nelle scelte musicali presenti all'interno del disco: mood diversi tra loro, ma uniti da un'identità sonora che abbiamo costruito con anni di ricerca, prove e sperimentazione insieme al mio produttore, Denis Marino.
Il numero 19 ha per me un significato speciale: è un simbolo che mi accompagna, una sorta di guida. Lo incontro ovunque, nei momenti di decisione e nelle situazioni più importanti. È il numero che ha segnato la mia nascita, sia terrena che artistica, e segna un legame profondo tra loro, quasi spirituale. 19 non è un semplice album. Non è qualcosa da ascoltare con leggerezza: è una raccolta di emozioni intime che ho scelto di condividere con il mondo. La mia speranza è che chi lo ascolta possa trovare, in queste canzoni, risposte alle proprie domande o almeno un conforto, un appiglio. Questo album non è solo mio: è anche il frutto del lavoro instancabile di chi ha condiviso con me giorni e notti davanti a uno schermo, ad un pianoforte o ad un semplice carta e penna, cercando il suono perfetto. È fatto di lacrime, fatica e incontri straordinari, di quegli incastri magici che solo la musica può creare. 19 è anche un dono rivolto al cielo, un omaggio a chi continua a sostenermi da lontano, nonostante la distanza terrena."
TRACK LIST
1. Undone 
2. Broke in two 
3. How stupid I am 
4. I don't wanna know
5. Once again 
6. Riserva 
7. Breath in 
8. Not in my arms
9. Last call
10. Ricordi vivi
11. Let's get it on
12. Just the way you are 
Pre-salva l'album: https://orcd.co/19
Biografia
Luca Di Stefano, giovanissimo cantante catanese dalla voce calda e profonda, conquista tantissimi fan in tutta Italia grazie alla propria partecipazione alla prima edizione italiana di All Together Now, talent canoro condotto da Michelle Hunziker e J-Ax, andato in onda su Canale 5. Luca, classificandosi al terzo posto in questa competizione, ha letteralmente fatto impazzire sia i giudici che il pubblico, riuscendo addirittura a far commuovere J-AX che ha voluto un suo intervento musicale all'interno del brano Supercalifragili - prodotto da Takagi & Ketra e con ospite anche Annalisa - inserito nella playlist del prossimo disco dello stesso J-Ax.
Collabora con il giovane pianista Davide Locatelli su una cover di Bad Guy.
Da sempre innamorato della musica blues e soul in particolare, Luca studia sassofono e canto.
Fa parte del roster artisti dell'etichetta discografica Musica Lavica Records di Denis Marino, con la quale ha già pubblicato sei singoli ed è in uscita con il suo primo disco di inediti, che vedrà la luce a fine 2024. Per quanto riguarda la promozione e la consulenza commerciale, si affida alla DD Entertainment di Donato D'Elia.
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djs-party-edm-italia · 16 days ago
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 Luca Di Stefano, l'album d'esordio s’intitola "19"
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Dal 24 gennaio 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming  "19", l'album d'esordio di Luca Di Stefano per Musca Lavica Records realizzato con il contributo di NUOVOIMAIE dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica "How Stupid I am".
"How Stupid I Am" è una canzone che affronta il tema della delusione nelle relazioni sociali, concentrandosi sulle dinamiche tossiche e sull'incapacità di riconoscere i veri limiti dell'amicizia. Il testo non parla di un ex partner, ma del dolore causato da amici che, invece di supportare il protagonista, ignorano il suo malessere e preferiscono schierarsi superficialmente con l'ex.
Il bridge usa l'ironia per criticare chi si fa passare per vittima, manipolando la verità e influenzando il giudizio degli altri. Il ritornello, invece, è una riflessione amara rivolta a sé stessi: il protagonista ammette di essere "stupido" per dare troppa importanza a persone che non ricambiano la sua lealtà. Questa consapevolezza emerge con forza nella terza strofa, dove il protagonista comprende di aver dato troppo potere alle opinioni altrui, ritrovandosi smarrito.
Il messaggio centrale del brano invita a riflettere sul valore dell'amicizia, sull'empatia e sulla necessità di stabilire confini emotivi per proteggersi da relazioni superficiali. Con toni ironici e malinconici, la canzone racconta un percorso di consapevolezza, trasformando una delusione in un momento di crescita personale.
Spiega l'artista a proposito del brano: "Come ogni mio brano, anche questo nasce da un'esperienza personale. La scorsa estate, deluso da atteggiamenti superficiali di persone che reputavo amiche, ho trasformato la mia frustrazione in musica. Tutto è iniziato da un riff su chitarra, il mio strumento non principale, che però non trovava forma. Solo quando ho cercato di sfogare la mia rabbia, quel riff è diventato il cuore di una canzone. Il testo, scritto spontaneamente in poche ore, racconta la delusione per le voci infondate che circolano in seguito a una relazione finita e riflette sul mio errore di dare troppo peso alle opinioni altrui."
Il videoclip di "How stupid I am" esplora il tema dell'isolamento e della lotta interiore attraverso l'uso simbolico della luce e dell'ombra. L'artista è inizialmente isolato in un forte contrasto fatto da luce e buio che rappresenta la solitudine e la tensione. Man mano che l'ombra avanza, cresce la sensazione di lotta, con la luce che diventa sempre più debole, ad indicare il conflitto interno dell'artista nel cercare di emergere dall'oscurità. Il movimento della camera e i cambi di luce intensificano l'emotività e la dinamicità del racconto visivo.
Samir Kharrat, con la sua regia raffinata, riesce a creare un'atmosfera suggestiva, coinvolgente e ricca di emozioni e colori, invitando ancora una volta a riflettere sulla complessità dell'animo umano, anche collegata alla bellezza dei rapporti, seppur imperfetti, e sulla forza della passione.
Guarda il videoclip su YouTube: 
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"19" è un'esortazione alla libertà e autenticità personale, un invito a trovare dentro di sé la fiducia e il coraggio per affrontare le sfide che quotidianamente caratterizzano la nostra esistenza, senza paura del giudizio altrui, senza dover rispondere alle aspettative che gli altri hanno sulla nostra persona e che non corrispondono ai nostri desideri, un invito ad essere se stessi, in un mondo che propone modelli omologati , standard estetici ed economici irraggiungibili per la maggioranza della collettività e che per tal via genera spesso frustrazione e depressione, specie nei più giovani che, sovente, rispondono a questa sensazione di inadeguatezza anche con atti di autolesionismo. È una tematica che sta molto a cuore all'artista, attento osservatore del mondo giovanile e di cui si parla troppo poco. "19" lo fa, in modo sottile e indiretto, e propone un'inversione di tendenza, un cambio di rotta che spesso grazie anche all'ironia porta alla scoperta della bellezza che risiede nell'unicità di ciascuno, nella luce del proprio valore personale.
Commenta l'artista per l'uscita dell'album: "Questo mio primo album non è soltanto una raccolta di brani, ma soprattutto un viaggio tra emozioni, occasioni mancate e una profonda rivalsa personale. Ho voluto dare voce a quelle sensazioni che per troppo tempo ho tenuto nascoste, traducendole finalmente in musica. Un filo conduttore lega tutte le canzoni: l'Amore, inteso nel suo senso più ampio e complesso. Per me, l'Amore è rabbia, rancore, tristezza, gioia e molto altro. Questa varietà di emozioni si riflette anche nelle scelte musicali presenti all'interno del disco: mood diversi tra loro, ma uniti da un'identità sonora che abbiamo costruito con anni di ricerca, prove e sperimentazione insieme al mio produttore, Denis Marino.
Il numero 19 ha per me un significato speciale: è un simbolo che mi accompagna, una sorta di guida. Lo incontro ovunque, nei momenti di decisione e nelle situazioni più importanti. È il numero che ha segnato la mia nascita, sia terrena che artistica, e segna un legame profondo tra loro, quasi spirituale. 19 non è un semplice album. Non è qualcosa da ascoltare con leggerezza: è una raccolta di emozioni intime che ho scelto di condividere con il mondo. La mia speranza è che chi lo ascolta possa trovare, in queste canzoni, risposte alle proprie domande o almeno un conforto, un appiglio. Questo album non è solo mio: è anche il frutto del lavoro instancabile di chi ha condiviso con me giorni e notti davanti a uno schermo, ad un pianoforte o ad un semplice carta e penna, cercando il suono perfetto. È fatto di lacrime, fatica e incontri straordinari, di quegli incastri magici che solo la musica può creare. 19 è anche un dono rivolto al cielo, un omaggio a chi continua a sostenermi da lontano, nonostante la distanza terrena."
TRACK LIST
1. Undone 
2. Broke in two 
3. How stupid I am 
4. I don't wanna know
5. Once again 
6. Riserva 
7. Breath in 
8. Not in my arms
9. Last call
10. Ricordi vivi
11. Let's get it on
12. Just the way you are 
Pre-salva l'album: https://orcd.co/19
Biografia
Luca Di Stefano, giovanissimo cantante catanese dalla voce calda e profonda, conquista tantissimi fan in tutta Italia grazie alla propria partecipazione alla prima edizione italiana di All Together Now, talent canoro condotto da Michelle Hunziker e J-Ax, andato in onda su Canale 5. Luca, classificandosi al terzo posto in questa competizione, ha letteralmente fatto impazzire sia i giudici che il pubblico, riuscendo addirittura a far commuovere J-AX che ha voluto un suo intervento musicale all'interno del brano Supercalifragili - prodotto da Takagi & Ketra e con ospite anche Annalisa - inserito nella playlist del prossimo disco dello stesso J-Ax.
Collabora con il giovane pianista Davide Locatelli su una cover di Bad Guy.
Da sempre innamorato della musica blues e soul in particolare, Luca studia sassofono e canto.
Fa parte del roster artisti dell'etichetta discografica Musica Lavica Records di Denis Marino, con la quale ha già pubblicato sei singoli ed è in uscita con il suo primo disco di inediti, che vedrà la luce a fine 2024. Per quanto riguarda la promozione e la consulenza commerciale, si affida alla DD Entertainment di Donato D'Elia.
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tarditardi · 16 days ago
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 Luca Di Stefano, l'album d'esordio s’intitola "19"
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Dal 24 gennaio 2025 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming  "19", l'album d'esordio di Luca Di Stefano per Musca Lavica Records realizzato con il contributo di NUOVOIMAIE dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica "How Stupid I am".
"How Stupid I Am" è una canzone che affronta il tema della delusione nelle relazioni sociali, concentrandosi sulle dinamiche tossiche e sull'incapacità di riconoscere i veri limiti dell'amicizia. Il testo non parla di un ex partner, ma del dolore causato da amici che, invece di supportare il protagonista, ignorano il suo malessere e preferiscono schierarsi superficialmente con l'ex.
Il bridge usa l'ironia per criticare chi si fa passare per vittima, manipolando la verità e influenzando il giudizio degli altri. Il ritornello, invece, è una riflessione amara rivolta a sé stessi: il protagonista ammette di essere "stupido" per dare troppa importanza a persone che non ricambiano la sua lealtà. Questa consapevolezza emerge con forza nella terza strofa, dove il protagonista comprende di aver dato troppo potere alle opinioni altrui, ritrovandosi smarrito.
Il messaggio centrale del brano invita a riflettere sul valore dell'amicizia, sull'empatia e sulla necessità di stabilire confini emotivi per proteggersi da relazioni superficiali. Con toni ironici e malinconici, la canzone racconta un percorso di consapevolezza, trasformando una delusione in un momento di crescita personale.
Spiega l'artista a proposito del brano: "Come ogni mio brano, anche questo nasce da un'esperienza personale. La scorsa estate, deluso da atteggiamenti superficiali di persone che reputavo amiche, ho trasformato la mia frustrazione in musica. Tutto è iniziato da un riff su chitarra, il mio strumento non principale, che però non trovava forma. Solo quando ho cercato di sfogare la mia rabbia, quel riff è diventato il cuore di una canzone. Il testo, scritto spontaneamente in poche ore, racconta la delusione per le voci infondate che circolano in seguito a una relazione finita e riflette sul mio errore di dare troppo peso alle opinioni altrui."
Il videoclip di "How stupid I am" esplora il tema dell'isolamento e della lotta interiore attraverso l'uso simbolico della luce e dell'ombra. L'artista è inizialmente isolato in un forte contrasto fatto da luce e buio che rappresenta la solitudine e la tensione. Man mano che l'ombra avanza, cresce la sensazione di lotta, con la luce che diventa sempre più debole, ad indicare il conflitto interno dell'artista nel cercare di emergere dall'oscurità. Il movimento della camera e i cambi di luce intensificano l'emotività e la dinamicità del racconto visivo.
Samir Kharrat, con la sua regia raffinata, riesce a creare un'atmosfera suggestiva, coinvolgente e ricca di emozioni e colori, invitando ancora una volta a riflettere sulla complessità dell'animo umano, anche collegata alla bellezza dei rapporti, seppur imperfetti, e sulla forza della passione.
Guarda il videoclip su YouTube: 
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"19" è un'esortazione alla libertà e autenticità personale, un invito a trovare dentro di sé la fiducia e il coraggio per affrontare le sfide che quotidianamente caratterizzano la nostra esistenza, senza paura del giudizio altrui, senza dover rispondere alle aspettative che gli altri hanno sulla nostra persona e che non corrispondono ai nostri desideri, un invito ad essere se stessi, in un mondo che propone modelli omologati , standard estetici ed economici irraggiungibili per la maggioranza della collettività e che per tal via genera spesso frustrazione e depressione, specie nei più giovani che, sovente, rispondono a questa sensazione di inadeguatezza anche con atti di autolesionismo. È una tematica che sta molto a cuore all'artista, attento osservatore del mondo giovanile e di cui si parla troppo poco. "19" lo fa, in modo sottile e indiretto, e propone un'inversione di tendenza, un cambio di rotta che spesso grazie anche all'ironia porta alla scoperta della bellezza che risiede nell'unicità di ciascuno, nella luce del proprio valore personale.
Commenta l'artista per l'uscita dell'album: "Questo mio primo album non è soltanto una raccolta di brani, ma soprattutto un viaggio tra emozioni, occasioni mancate e una profonda rivalsa personale. Ho voluto dare voce a quelle sensazioni che per troppo tempo ho tenuto nascoste, traducendole finalmente in musica. Un filo conduttore lega tutte le canzoni: l'Amore, inteso nel suo senso più ampio e complesso. Per me, l'Amore è rabbia, rancore, tristezza, gioia e molto altro. Questa varietà di emozioni si riflette anche nelle scelte musicali presenti all'interno del disco: mood diversi tra loro, ma uniti da un'identità sonora che abbiamo costruito con anni di ricerca, prove e sperimentazione insieme al mio produttore, Denis Marino.
Il numero 19 ha per me un significato speciale: è un simbolo che mi accompagna, una sorta di guida. Lo incontro ovunque, nei momenti di decisione e nelle situazioni più importanti. È il numero che ha segnato la mia nascita, sia terrena che artistica, e segna un legame profondo tra loro, quasi spirituale. 19 non è un semplice album. Non è qualcosa da ascoltare con leggerezza: è una raccolta di emozioni intime che ho scelto di condividere con il mondo. La mia speranza è che chi lo ascolta possa trovare, in queste canzoni, risposte alle proprie domande o almeno un conforto, un appiglio. Questo album non è solo mio: è anche il frutto del lavoro instancabile di chi ha condiviso con me giorni e notti davanti a uno schermo, ad un pianoforte o ad un semplice carta e penna, cercando il suono perfetto. È fatto di lacrime, fatica e incontri straordinari, di quegli incastri magici che solo la musica può creare. 19 è anche un dono rivolto al cielo, un omaggio a chi continua a sostenermi da lontano, nonostante la distanza terrena."
TRACK LIST
1. Undone 
2. Broke in two 
3. How stupid I am 
4. I don't wanna know
5. Once again 
6. Riserva 
7. Breath in 
8. Not in my arms
9. Last call
10. Ricordi vivi
11. Let's get it on
12. Just the way you are 
Pre-salva l'album: https://orcd.co/19
Biografia
Luca Di Stefano, giovanissimo cantante catanese dalla voce calda e profonda, conquista tantissimi fan in tutta Italia grazie alla propria partecipazione alla prima edizione italiana di All Together Now, talent canoro condotto da Michelle Hunziker e J-Ax, andato in onda su Canale 5. Luca, classificandosi al terzo posto in questa competizione, ha letteralmente fatto impazzire sia i giudici che il pubblico, riuscendo addirittura a far commuovere J-AX che ha voluto un suo intervento musicale all'interno del brano Supercalifragili - prodotto da Takagi & Ketra e con ospite anche Annalisa - inserito nella playlist del prossimo disco dello stesso J-Ax.
Collabora con il giovane pianista Davide Locatelli su una cover di Bad Guy.
Da sempre innamorato della musica blues e soul in particolare, Luca studia sassofono e canto.
Fa parte del roster artisti dell'etichetta discografica Musica Lavica Records di Denis Marino, con la quale ha già pubblicato sei singoli ed è in uscita con il suo primo disco di inediti, che vedrà la luce a fine 2024. Per quanto riguarda la promozione e la consulenza commerciale, si affida alla DD Entertainment di Donato D'Elia.
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pier-carlo-universe · 17 days ago
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LA VITA AGRA: Un Poema di Ivan Pozzoni. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nell'animo umano attraverso parole evocative.
Un viaggio nell’animo umano attraverso parole evocative. “La Vita Agra” di Ivan Pozzoni è una poesia che esplora le complessità dell’esistenza umana, affrontando temi di solitudine, sofferenza e la ricerca di una voce autentica in un mondo che spesso sembra opprimente. Attraverso un linguaggio ricco e incisivo, Pozzoni invita il lettore a riflettere sulle sfide quotidiane e sull’importanza…
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scienza-magia · 20 days ago
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Ciip quantistici di diamante con boro
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Onde nascoste nel diamante: la scoperta che rivoluziona il calcolo quantistico. Un team di ricercatori internazionali ha scoperto che i diamanti trattati con boron possono supportare onde elettroniche speciali chiamate plasmoni di intervalenza, aprendo la strada a innovazioni in campi come il calcolo quantistico, i sensori medici e le comunicazioni avanzate. Grazie a un processo noto come doping, in cui piccole quantità di boro vengono integrate nel cristallo, il diamante acquisisce proprietà elettriche e ottiche uniche. Questa tecnica, già utilizzata per migliorare la conducibilità elettrica del materiale, ha ora rivelato un comportamento elettronico inaspettato che consente al diamante di interagire con luce ed elettricità in modi mai osservati prima. Giuseppe Strangi, fisico della Case Western Reserve University e coordinatore della ricerca pubblicata su Nature Communications, spiega: “Questa scoperta cambia il nostro approccio alla manipolazione della luce e dell’elettricità nei materiali, portandoci più vicini al pieno potenziale delle tecnologie quantistiche.” Come funziona il doping nel diamante? Il diamante è un materiale straordinariamente resistente, con una struttura atomica perfettamente ordinata. L’aggiunta di boro crea piccole “lacune elettroniche” nel reticolo cristallino, che permettono il passaggio della corrente senza compromettere la trasparenza del materiale. Questo fenomeno è ciò che conferisce il tipico colore blu ai diamanti come il famoso Hope Diamond. Attraverso sofisticati strumenti di microscopia e spettroscopia, i ricercatori hanno osservato come il doping influisca sulle proprietà elettroniche e ottiche del diamante. Queste onde plasmoniche si formano solo in presenza di boro, rendendo il fenomeno altamente controllabile e personalizzabile. Le applicazioni di questa scoperta sono molteplici. Il diamante dopato potrebbe essere utilizzato per: - Chip bio-sensori ad alta sensibilità, capaci di rilevare biomolecole a concentrazioni minime. - Dispositivi per l’imaging medico più precisi e meno invasivi. - Calcolo quantistico, grazie alla capacità di manipolare e trasmettere informazioni quantistiche con maggiore efficienza. - Celle solari migliorate, ottimizzando la conversione della luce in energia elettrica. Mohan Sankaran, esperto di ingegneria nucleare e plasma all’Università dell’Illinois, sottolinea: “Capire come il doping altera le proprietà dei semiconduttori come il diamante rivoluziona il nostro modo di progettare materiali per applicazioni avanzate.” Nonostante i risultati entusiasmanti, la ricerca ha affrontato sfide tecniche, come il controllo preciso della concentrazione di boro su scala nanometrica. Inoltre, la complessità delle misurazioni richiede ulteriori miglioramenti per rendere questa tecnologia applicabile su larga scala. Fonte: Nature Communications Read the full article
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oltrearcobaleno · 23 days ago
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Stephen Wiltshire: Un Genio dell’Architettura e l’Artista della Memoria
Stephen Wiltshire, MBE, Hon.FSAI, Hon.FSSAA, è una figura straordinaria nel mondo dell’arte e dell’architettura. Nato il 24 aprile 1974 a Londra da genitori caraibici, è un artista architettonico britannico con una capacità unica: disegnare paesaggi urbani a memoria dopo averli visti una sola volta. Questa dote rara ha catturato l’attenzione del mondo intero, rendendolo una leggenda vivente nel campo dell’architettura artistica.
Gli Inizi di Stephen Wiltshire
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All’età di sette anni, Wiltshire svilupp�� un interesse particolare per l’architettura, affascinato dagli edifici iconici di Londra. Un momento cruciale della sua infanzia fu quando gli fu mostrato un libro sulle devastazioni causate dai terremoti, ispirandolo a creare intricati disegni architettonici di città immaginarie. Questo legame profondo con l’architettura si trasformò rapidamente in una passione che avrebbe definito la sua carriera.
Il Talento Unico e l’Arte dell’Architettura
La capacità di Stephen Wiltshire di disegnare paesaggi urbani complessi con incredibile accuratezza e dettaglio è ciò che lo distingue come artista. Questa straordinaria dote si manifesta in opere che catturano l’essenza di città come New York, Tokyo, Roma e molte altre. Wiltshire è in grado di memorizzare vaste panoramiche dopo un breve sorvolo in elicottero, ricreandole poi su carta con una precisione che lascia senza parole esperti e appassionati di architettura.
Uno dei momenti più iconici della sua carriera è stato il disegno panoramico di Manhattan, realizzato dopo un breve volo sopra la città. Questo lavoro, che copre un’enorme superficie, è un testamento del suo straordinario talento e della sua profonda comprensione dell’architettura urbana.
Riconoscimenti e Successo Globale
Nel 2006, Stephen Wiltshire è stato nominato membro dell’Ordine dell’Impero Britannico (MBE) per il suo contributo all’arte. Nello stesso anno, ha aperto una galleria permanente presso la Royal Opera Arcade di Londra, offrendo al pubblico l’opportunità di ammirare da vicino le sue opere. Questa galleria è diventata un punto di riferimento per gli amanti dell’arte e dell’architettura, attirando visitatori da tutto il mondo.
Oltre al suo talento artistico, Wiltshire è diventato un simbolo di speranza e ispirazione per molte persone, dimostrando come le sfide dell’autismo possano essere trasformate in straordinarie opportunità creative. La sua arte non solo celebra la bellezza dell’architettura, ma racconta anche una storia di resilienza, dedizione e passione.
Contributi all’Architettura Artistica
Stephen Wiltshire ha contribuito in modo significativo al modo in cui l’architettura viene percepita nell’arte contemporanea. I suoi disegni, che combinano precisione tecnica e un tocco personale unico, offrono una prospettiva nuova e affascinante sulle città moderne. L’architettura è al centro della sua produzione artistica, sia come ispirazione sia come strumento per connettersi con il mondo.
Le sue opere spaziano da panoramiche dettagliate di città reali a visioni futuristiche di paesaggi urbani immaginari. Ogni opera di Wiltshire è un omaggio alla complessità e alla bellezza dell’architettura, capace di evocare emozioni e stimolare l’immaginazione.
Il Legame Profondo con le Città
Uno degli aspetti più affascinanti dell’arte di Stephen Wiltshire è il suo legame profondo con le città. La sua capacità di catturare l’essenza di una metropoli in un singolo disegno dimostra una comprensione intuitiva dell’architettura urbana e della sua interazione con le persone. Le sue opere non sono semplici rappresentazioni visive, ma raccontano storie di vita, movimento e dinamismo.
Dalle vedute iconiche di Londra all’intricato skyline di Tokyo, ogni disegno riflette il suo amore per l’architettura e la sua straordinaria capacità di trasformare linee e forme in opere d’arte senza tempo.
Una Vita Dedicata all’Arte e all’Architettura
Stephen Wiltshire continua a ispirare artisti, architetti e appassionati di tutto il mondo con il suo straordinario talento. La sua storia è un esempio di come la passione e la dedizione possano superare ogni ostacolo, trasformando una condizione come l’autismo in una forza creativa unica.
Con una carriera che abbraccia decenni, Wiltshire ha dimostrato che l’arte e l’architettura possono essere strumenti potenti per raccontare storie, connettersi con le persone e celebrare la bellezza del mondo costruito.
Conclusione
Stephen Wiltshire è una figura unica nel panorama artistico e architettonico globale. La sua capacità di combinare precisione tecnica e visione artistica lo ha reso un simbolo di eccellenza e innovazione nel campo dell’architettura. Attraverso le sue opere, Wiltshire celebra non solo la bellezza delle città, ma anche il potenziale umano di trasformare le sfide in straordinarie opportunità creative.
La sua arte continua a ispirare e a lasciare un’impronta indelebile nel cuore di chiunque abbia la fortuna di ammirarla, celebrando l’architettura come forma d’arte e strumento di connessione universale.
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