#Carriera musicale
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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I Modà: La band italiana più in voga del momento. Un viaggio tra successi, biografia e il brano più amato
I Modà sono attualmente una delle band italiane più in voga, con una carriera costellata di successi e un seguito di fan in continua crescita.
I Modà sono attualmente una delle band italiane più in voga, con una carriera costellata di successi e un seguito di fan in continua crescita. Biografia dei Modà Fondati a Milano nel 2002, i Modà sono composti da Francesco “Kekko” Silvestre (voce), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso), Claudio Dirani (batteria) e Enrico Zapparoli (chitarra). Il loro stile musicale è una fusione…
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campadailyblog · 6 months ago
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Justin Timberlake: Ex-Boy Band e Star Solista
Justin Timberlake è uno dei musicisti più famosi oggi. È noto per essere stato in *NSYNC e per la sua carriera da solista. È nato in Tennessee e ha iniziato a cantare da bambino. Ha iniziato la sua carriera sul “The All-New Mickey Mouse Club” di Disney. Poi è entrato in *NSYNC e ha raggiunto il successo. Ora, è una icona del pop, con abilità in musica e recitazione. Punti chiave Justin…
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elipsi · 6 months ago
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sono io che non sono abituata o l'indie italiano è peggiorato tanto negli ultimi anni
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alexjcrowley · 7 months ago
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Comunque rip fandom anglofono della formula 1 non saprete mai che La scelta di Caparezza è una delle canzoni più azzeccate per questo sport
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diceriadelluntore · 1 month ago
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Storia Di Musica #352 - Deep Purple, Burn, 1974
Tra i dischi che compiono 50 anni quest'anno, la scelta della domenica dell'Immacolata scalderà il cuore degli amanti dell'hard rock. Fu questo disco la seconda rinascita di una formazione che come poche altre ha segnato l'immaginario musicale, sia per la storia lunga e travagliata, ma soprattutto per la musica, dirompente e davvero una delle poche che ha, quasi da sola, designato un genere. ma andiamo con ordine.
I Deep Purple nel 1972 sono tra le band più famose del mondo, e vengono da una serie di dischi capolavoro incredibile: In Rock (1970), Fireball (1971), e nell'anno magico del '72, Machine Head e quello che è probabilmente uno dei dischi più famosi della storia del rock, Made In Japan. Erano all'epoca alla seconda formazione, quando nel 1970 il cantante Ian Gillian e il bassista Roger Glover subentrano a Rod Evans e Nick Simper e si associano a Jon Lord alle tastiere, Ian Paice alla batteria e alla chitarra di Ritchie Blackmore. Eppure nel momento di massima popolarità, Gillian, attratto dalle sirene di una carriera solista, si chiama fuori, e così fa Glover. Non se ne vanno subito, perchè per motivi contrattuali devono pubblicare un nuovo disco, tra l'altro il primo per la propria casa discografica Purple (che sarà distribuito poi dalla Harvest). È uno stillicidio: si acuiscono i dissidi interni, soprattutto tra Gillian e Blackmore, e il disco che ne viene fuori, Who Do You Think We Are?, esce nel 1973 tra polemiche infinite, e mostra un gruppo stanco e dilaniato che firma solo un brano all'altezza della fama, Woman From Tokyo.
C'è però un lato positivo: quelli che restano hanno tutto il tempo di decidere i sostituti. La scelta è all'inizio su un giovane e pirotecnico bassista, che fa faville con i Trapeze, si chiama Glenn Hughes. Ed è quasi deciso che il posto di Gillian verrà preso da Paul Rodgers in uscita dei Free. Tuttavia Rodgers glissa, fondando i Bad Company, e la band fa un unico provino, dopo un annunio sul Melody Maker, ad un ragazzo di 21 anni, sconosciuto, David Coverdale. Come dirà Paice nelle interviste future, il repertorio che il ragazzo presentò era scarsissimo, ma aveva un che in quella voce dai tratti molto soul e calda, quindi completamente diversa dalla potenza acuta di quella di Gillian, che era l'obiettivo che la band voleva.
Nascono, o meglio, rinascono così i Deep Purple, Mark III (che fa presagire, come nomenclatura, le ulteriori future formazioni), che nel 1974 pubblicano un 33 giri che riporta dove merita la band. Burn esce il 15 Febbraio 1974 e ha nel pezzo di attacco il segnale che la classe è tornata: Burn è uno dei loro brani classici, uno dei riff degni della leggenda dei Deep Purple, che diventerà il brano di apertura di tutti i concerti dei successivi due anni. Vibrante, con la chitarra di Blackmore a giganteggiare, è uno dei brani degli anni '70. Ma è l'intero disco che ammalia: Hughes è fine musicista e compositore, e solo per problemi contrattuali non è citato nei crediti delle canzoni della prima edizione (problema che verrà "risolto" nella edizioni successive, dove nei crediti delle canzoni comprare il suo nome), il suono seppur rimane potente acquista delle inflessioni soul, più blues, e canzoni come Might Just Take Your Life, Lay Down, Stay Down e You Fool No One sono magistrali esempi di quell'hard rock che furono loro, e pochi altri, a costruire a fine anni '60. Il disco è pieno di cavalcate strumentali, non solo di Blackmore alla chitarra (come dimenticare l'assolo alle tastiere di Lord in Burn!), di intrecci vocali e melodici e va ricordato, tra gli altri, quello strepitoso hard blues che è Mistreated, canzone che Blackmore aveva nel cassetto da anni, ma che solo con la voce di Coverdale, che all'esordio fa una figura da veterano, riesce a sviluppare appieno.
La copertina, iconica, ritrae il volto dei musicisti come candele accese, sul retro le stesse candele sono quasi del tutto consumate e sullo sfondo ci sono i veri volti dei musicisti: è opera di Fin Costello. Il disco arriverà in cima alle classifiche di 13 paesi, e il successivo tour avrà grande successo.
La Mark III durerà un altro disco, Stormbringer, dove sono ancora più accentuati il lato funk e soul della nuova formazione, e che regala alcuni brani fortunati (Lady Double Dealer o la stupenda Soldier Of Fortune, che esalta il timbro di Coverdale). Poi nel 1975 Blackmore se ne va a fondare i Rainbow, e la band arriva alla Mark IV con Tommy Bolin, proveniente dagli Zephyr e Bill Bruford: Come Taste The Band è un disco particolare, dove si esalta anche Hughes che duetta spesso con Coverdale e c'è un accenno marcato al funk rock.
La band si scioglie nel 1977, non senza polemica, ma l'affetto dei fan continuerà a lungo, tanto che la leggendaria Mark II, con di nuovo Blackmore e Gillian, si riunì nel 1984 con un album tanto dimenticato quanto bello: Perfect Strangers. E non finirà qui, tra litigi, reunion e un nome significativo e potente come pochi della Storia del rock. Proprio come la loro musica.
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vintagebiker43 · 9 days ago
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L'inizio potrebbe far pensare a una celebrazione della "supremazia culturale della destra" ma vale la pena arrivare fino in fondo ...
Cito:
"
"Tornando al “Viva Puccini” di Rai 3 (sì, proprio Rai3 – l’ex Tele Kabul - hanno scelto per consumare la vendetta covata e preparata a lungo), si è trattato di uno spettacolo kitsch, sgangherato dal punto di vista della struttura e della scrittura autoriale, con certi passaggi che possono essere definiti delle vere e proprie “tamarrate”.
In estrema sintesi, uno spettacolo brutto e sciatto. Ma il vostro cronista non fa testo, appartiene al partito culturale dello zero virgola, è un intellettuale da ztl. Negli ultimi anni ha ascoltato dal vivo direttori – citandone solo alcuni in ordine sparso - come Haitink, Blomstedt, Mehta, Jarvi, Currentzis, Gergiev, Baremboim, Nelsons, Chung, Ivan Fisher, Mariotti, Petrenko, Chailly, Gatti, l'emergente Tjeknavorian. Diciamo che la giovane Bellicapelli lucchese ne ha da mangiare ancora di pastasciutta... parafrasando quanto dissero Chiellini e Bonucci agli inglesi dopo averli sconfitti nella finale degli Europei di calcio 2021.
La strada è segnata. Citando a memoria il critico musicale Alberto Mattioli, il problema non è che Beatrice Venezi sia fascista (von Karajan si iscrisse al partito nazista a metà degli anni ’30, ma era von Karajan): il problema è che è una musicista di livello modesto (almeno per adesso; se vorrà dedicare un po’ di tempo anche allo studio magari migliorerà), come ce ne sono tante/i in giro, la cui fulminante carriera degli ultimi tempi è dovuta inequivocabilmente a criteri di appartenenza anziché a meriti artistici. Dopo l’amichettismo di sinistra siamo entrati nell’epoca dell’amichettismo di destra. Comunque sia, il finto Augias è stato portato via dal palco, irriso e preso per i fondelli. Non si fa così. Ma l'hanno fatto."
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angelap3 · 7 months ago
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Bob Marley (1945-1981) è stato un musicista, cantante e compositore giamaicano, ampiamente riconosciuto come il più celebre interprete della musica reggae. Marley ha avuto un impatto duraturo sulla cultura musicale mondiale e ha contribuito a portare il reggae e la musica giamaicana alla ribalta internazionale.
### Biografia
Robert Nesta Marley è nato il 6 febbraio 1945 a Nine Mile, un villaggio nella parrocchia di Saint Ann, in Giamaica. Ha iniziato la sua carriera musicale nei primi anni '60 con il gruppo The Wailers, insieme a Peter Tosh e Bunny Wailer. Il gruppo ha inizialmente suonato ska e rocksteady prima di abbracciare il reggae.
### Carriera
Il successo internazionale di Marley è arrivato negli anni '70 con album come "Catch a Fire" (1973) e "Burnin'" (1973), che includevano brani famosi come "Stir It Up", "Get Up, Stand Up" e "I Shot the Sheriff", quest'ultimo reso ancora più celebre dalla cover di Eric Clapton.
Tra gli album più celebri di Marley ci sono:
- **"Natty Dread" (1974)**: include canzoni come "No Woman, No Cry" e "Lively Up Yourself".
- **"Rastaman Vibration" (1976)**: l'unico album di Marley ad entrare nella top 10 di Billboard.
- **"Exodus" (1977)**: considerato uno dei migliori album di sempre, con canzoni come "Jamming", "Waiting in Vain" e "Three Little Birds".
- **"Kaya" (1978)**: noto per il suo tono più rilassato e per brani come "Is This Love" e "Satisfy My Soul".
### Temi e Influenze
Marley è noto per le sue canzoni che affrontano temi sociali, politici e spirituali, spesso ispirati dalla sua fede nel Rastafarianesimo. La sua musica spesso promuoveva la pace, l'amore e l'unità, e affrontava temi di ingiustizia e oppressione.
### Eredità
Bob Marley è morto l'11 maggio 1981 a causa di un melanoma. Nonostante la sua vita sia stata breve, il suo impatto sulla musica e sulla cultura è stato immenso. Marley è diventato un simbolo globale della lotta per i diritti civili e della cultura reggae. La sua musica continua ad essere ascoltata e apprezzata in tutto il mondo.
### Citazioni Famosi
- "One good thing about music, when it hits you, you feel no pain."
- "Emancipate yourselves from mental slavery; none but ourselves can free our minds."
Marley è ricordato non solo per la sua musica, ma anche per il suo impegno nel promuovere la giustizia e l'uguaglianza, rendendolo una figura iconica e ispiratrice per generazioni di fan.
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gcorvetti · 5 months ago
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E' finita.
Lo so sono stato poco presente in questo periodo perché mi sono concentrato a risolvere il problema inter coppia che si è venuto a creare da, diciamo, almeno un anno. Ma Domenica la doccia fredda è arrivata comunque. "Non voglio stare più con te". Già, l'ha detta. Non sto a scrivere motivazioni e tentativi potrei essere ancora qua per capodanno, ma nella sua bontà e visto che la casa è la sua, non mi sta sbattendo fuori di casa, oggi completo la sistemazione della stanza degli ospiti, aka ex ufficio twitter, c'è un divano che ho faticato 77 camicie per portarlo sopra e rimontarlo in quello spazio così stretto, ma va bè è già stato utile una volta a quanto pare abbiamo un destino incrociato.
Un paio di settimane fa ho parlato con mio cugino lo psicologo, mi aveva rassicurato, è il suo lavoro, ma ora ho scritto ad uno locale che mi è stato fornito dalla dottoressa e che non è a pagamento, attendo risposta. Spock aveva già intuito tutto quello che stava accadendo dai miei racconti, giustamente lui ha un punto di vista esterno, mi aveva già fatto un audio di diversi minuti dove mi diceva che per lui, o per come la vedeva lui, il rapporto è finito, l'amico vero si vede anche in questo.
Come sto? Dopo 25 anni di tribolazione, rinuncie, dedizione a lei alla famiglia al nostro cercare di vivere la vita ecc ecc, mi sento malissimo. Oggi ho bigiato il lavoro, è successo la settimana scorsa che per lo stress accumulato a casa e a lavoro mi è venuto un attacco di panico e ho iniziato a piange a fare cose sconnesse, sti poveri cristi che non mi conoscono non sapevano che pesci prendere, allora gli ho spiegato la situazione. Ad oggi non mi va di andare al lavoro, spesso in questa settimana ho finito il turno anzi tempo, fondamentalmente mi basta lo stress di questa situazione, andrei a lavoro per stare sereno non per aggiungere altro stress, mi serve un'altra tipologia di lavoro, innanzitutto meno ore 12/13 ( all'impiedi ) non riesco a farle più, quindi se mi mettono parttime mi fanno un favore, però guadagnerei di meno. Stando ad oggi Maarja, adesso posso scrivere il suo nome dopo anni che l'ho sempre mensionata come "lei", Maarja, visto anche il mio ruolo nella sua vita, mi concede un pò di tempo per riprendermi. Qua mi viene in mente una frase che mi ha ripetuto spesso in questi mesi dopo il mio ritorno dalla Trinacria "Io ti voglio aiutare", la capisco. Mi ha ripetuto anche un concetto che mi disse quando stavo a Londra, che io qua ho sempre un posto e che lei mi vorrà bene sempre qualsiasi cosa succeda, mi rincuora anche perché in questo esatto momento della mia vita oltre a Spock non ho amici con cui mi relaziono giornalmente, e Maarja è l'altra amica, quindi totale 2, i colleghi di lavoro non sono amici sono colleghi, appunto.
Per concludere vi riporto una battuta che mi ha fatto mentre parlavamo della mia carriera musicale, a lei piacerebbe molto che ritornassi sul palco, le piace quello che mi sta venendo adesso, anche se io lo trovo a tratti melodrammatico, mi ha detto "Vedi ora che stai male stai scrivendo bella musica", non è il mio modus operandi fare il chitarrista con problemi per creare, preferisco di gran lunga un equilibrio e una stabilità che mi aiutano a pensare, aspetti che in questo momento non ho. Finisco con il barlume di speranza, un pò lo stesso che mi ha riportato qua dalla Trinacria, che se le cose cambiano è possibile che lei, Maarja, ci ripensi e magari chissà, ma so che è un'illusione e lei me l'ha confermato con l'espressione del viso, la conosco non sa mentire. Spock mi dice che non mi posso rimproverare nulla ho fatto il mio dovere fino in fondo e che ora mi meriterei di vivere la mia vita serenamente, suonare, viaggiare, conoscere persone nuove ecc ecc, ma questo potrei anche farlo benissimo stando con lei.
Dal baratro in cui sono caduto è tutto ci sentiamo prossimamente.
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klimt7 · 11 months ago
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L'amor che move il sole e l'altre stelle
[ Dante, Paradiso XXIII, v.145 ]
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Perchè dietro questa ragazza
[ Angelina Mango ]
c'è una grande STORIA
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Sanremo 2007
LAURA VALENTE & PINO MANGO
I genitori di Angelina partecipano all'edizione di Sanremo 2007 e cantano il brano "Chissà se nevica"
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Anno 2014, 8 dicembre
Pino Mango durante il concerto a Policoro ( Matera) viene colto da malore e muore.
Poche settimane prima aveva confidato alla moglie Laura: "Cosa c’è di più bello che morire mentre fai musica davanti alla gente, e cioè mentre fai la cosa che ami di più in assoluto ?"
Anno 2019
La moglie di Mango, Laura Valente, ex cantante ed ex voce dei Matia Bazar, rilascia alcune interviste in occasione della pubblicazione del cofanetto con un volume contenente diversi scritti di Pino Mango, e il disco che rende omaggio alla sua intera carriera musicale.
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L'intervista alla madre, Laura Valente [2019]
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Anno 2024
Angelina Mango dopo aver partecipato alla edizione 2022 di "Amici", partecipa al Festival 2024 e trionfa con pieno merito sbaragliando avversari molto più noti e affermati di lei (Annalisa, Loredana Bertè, Mahmood, Emma, Fiorella Mannoia).
Nella serata di venerdì 9 febbraio con una esecuzione da brividi, che ha commosso tante persone sia in tv che nel Teatro Ariston di Sanremo, Angelina tributa un omaggio molto particolare, al padre Pino, eseguendo il suo brano "Rondine", in una versione del tutto inedita e con un nuovo arrangiamento curato da lei stessa e dal fratello maggiore Filippo (1995).
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Ecco, davanti ad una famiglia così, davanti ad un rapporto di questo tipo, davanti a una Storia del genere, le parole, tutte le parole possibili si diradano, rimpiccioliscono e infine scompaiono.
Resta solo un silenzio di ammirazione e commozione.
In ciò che ci è dato scorgere, io stesso, lo ammetto, fatico a trovare le parole.
Solo l'ascolto e il silenzio hanno senso.
Davanti a certi "miracoli'", ci si sente smarriti e disarmati. La commozione sommerge ogni cosa.
Una emozione che mi fa vedere la "magia" che sa trasformare le vite delle persone. Che può illuminarle!
E poi c'è la gratitudine per questa grande emozione che arriva a mostrarci, la trama di luce che attraversa ogni tempo e ogni spazio.
Le altre riflessioni e considerazioni, fatele Voi.
Io mi tengo stretta, questa emozione.
Pino Mango soltanto pochi anni fa cantava un brano: "L'amore è invisibile"...
Io per una volta, sento di doverlo smentire.
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Se siamo attenti, se impariamo a leggere e decodificare la realtà esterna, lo vediamo e lo sentiamo perfettamente, che l'Amore è l'energia, che innerva l'intero Universo.
Pino Mango, Laura, Filippo e Angelina stessa, ci tolgono ogni dubbio e incertezza al riguardo.
No. L'amore non è invisibile.
Lo possiamo annusare, fiutare nel vento e nel tempo, dentro le persone, in tutte le epoche.
Come un profumo di buono e di pulito, come un tepore di primavera, un sapore unico.
La magia che brilla negli occhi di chi è stato toccato da questo prodigio, arriva ovunque. È qualcosa di potente. Arriva a contagiarci e a cambiare, il nostro stesso modo di guardare il mondo.
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istanbulperitaliani · 3 months ago
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Dimitrie Cantemir: Il Legame Tra Politica, Musica e Cultura Ottomana
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Dimitrie Cantemir è una figura di spicco nella storia europea e ottomana, il cui contributo spazia tra politica, cultura e musica. Nato nel 1673 in Moldavia, Cantemir apparteneva ad una famiglia boiarda che governava la Valacchia e la Moldavia sotto l'Impero Ottomano. Durante la sua vita, soggiornò a lungo a Istanbul, in particolare nel quartiere di Fener, abitato all'epoca dall'élite greca.
Oltre alla sua carriera politica, Cantemir è ricordato soprattutto per il suo contributo alla musica turca ottomana. Autore del primo trattato scientifico e sistematico su questo genere musicale, registrò le melodie e i modelli musicali del suo tempo, garantendo la loro trasmissione alle generazioni future. Questo lavoro monumentale fu successivamente valorizzato dal noto musicologo Jordi Savall, che nel 2010 realizzò l'album Istanbul, basato proprio sulle trascrizioni di Cantemir.
La sua vita politica subì un brusco cambiamento nel 1710, quando si alleò con lo zar Pietro il Grande, convinto del declino dell’Impero Ottomano. La guerra tra russi e turchi si concluse con un fallimento a Stănilești (18-22 luglio 1711) ed i Cantemir furono costretti all'esilio in Russia, segnando la fine del loro dominio in Moldavia.
Oggi, Cantemir è celebrato come una delle figure più influenti nella storia della Romania e della Moldavia. Il suo busto si erge nei giardini dell'Università di Comrat, in Moldavia, e in occasione del 200° anniversario della sua nascita, la sua immagine fu stampata su una serie di francobolli.
Nel quartiere di Fener, è possibile visitare la casa di Cantemir, ora trasformata in museo. Tuttavia, questo spazio, purtroppo più simile a un giardino del tè che a un vero museo, non riesce a trasmettere appieno la portata della sua eredità culturale. La classica baracconata acchiappaturisti che sta caratterizzando questa zona da alcuni anni.
Dimitrie Cantemir resta comunque un ponte simbolico tra Romania, Moldavia e Turchia, un uomo la cui opera ha attraversato i confini e il tempo, lasciando un segno indelebile nella storia. La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città. Scrivi una e-mail a: [email protected] Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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pier-carlo-universe · 15 days ago
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Dionne Warwick: L’icona musicale che ha segnato un’epoca. Una carriera stellare di successi e riconoscimenti. Alessandria today
A 84 anni, Dionne Warwick continua a brillare come una delle voci più influenti e amate nella storia della musica
A 84 anni, Dionne Warwick continua a brillare come una delle voci più influenti e amate nella storia della musica. Con una carriera che si estende per oltre sei decenni, Warwick si colloca tra i 40 più grandi hitmaker di sempre secondo la Billboard Hot 100 Pop Singles Charts, e detiene il titolo di seconda cantante femminile più quotata di tutti i tempi, superata solo da Aretha Franklin. Una…
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campadailyblog · 6 months ago
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Katy Perry: Regina del Pop e Hitmaker
Katy Perry è una delle voci più importanti del pop oggi. È una vera regina del pop. Ha iniziato la sua carriera nel 2001 e ha raggiunto il successo con “One of the Boys” nel 2008. Da allora, ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo. La sua immagine vivace e le sue canzoni coinvolgenti l’hanno resa un’icona. Ha sfidato i confini musicali e ha vinto molti premi. Punti chiave Katy Perry è una…
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seoul-italybts · 1 month ago
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[✎ ITA] Weverse Magazine : Recensione : JIN È Felice di Fare del Suo Meglio | 05.12.24⠸
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🌟 Weverse Magazine 🗞
JIN È Felice di Fare del Suo Meglio
__ Una recensione del primo album solista di Jin dei BTS __
__ di SEO SEONGDEOK | 05. 12. 2024
Twitter / X  |  Orig. KOR 
Nel corso dell'ultimo paio di anni, i BTS hanno visto sviluppi inaspettati. L'arruolamento dei membri per il servizio militare obbligatorio ha portato ad un'inevitabile pausa dalle attività di gruppo. Jin è stato il primo ad iniziare, nel dicembre 2022, e man mano, nel corso dell'anno successivo, anche gli altri membri si sono arruolati.
Ciononostante, i BTS hanno continuato a proporre ai/lle propri/e fan diversi contenuti. Ognuno dei membri si è dato alla produzione di album solisti – tutti con concept ed intenzioni artistiche uniche - è apparso in vari contenuti video e show televisivi e ha collaborato con altrə artistə, colmando così armoniosamente il vuoto altrimenti causato dalla loro pausa.
Sebbene, a tutta prima, il graduale arruolamento dei membri sembri la principale ragione per il successo di questo programma, è ovvio che l'attenta pianificazione, la messa in pratica, le risorse investite e, soprattutto, la straordinaria etica lavorativa dei ragazzi sono da considerarsi come le principali forze motrici di questo progetto. In breve, i BTS sono la dimostrazione di un fenomeno senza precedenti. A dispetto delle prove che gli idol coreani sono chiamati ad affrontare partecipando al servizio militare obbligatorio—per non parlare, poi, della tendenza per cui, storicamente, le boy band sono solite porre fine alle attività di gruppo in favore di carriere soliste— i BTS hanno dimostrato che un diverso approccio è possibile. Cosa ancor più notevole, ci son voluti meno di 2 anni perché tutti e sette i membri, da RM a Jin, entrassero nella Top 10 della classifica Billboard 200.
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Ufficialmente, Jin ha aperto la sua carriera solista con il singolo The Astronaut, rilasciato nell'ottobre 2022, appena prima del suo arruolamento. Essendo ora il primo membro dei BTS ad aver finito il servizio militare, ha anche aperto la nuova era del gruppo ed il graduale congedo dei membri, sfruttando appieno il momento propizio. Non ha avuto ancora un attimo di respiro—subito dopo il congedo, a giugno, è apparso alla BTS FESTA, portando avanti attività per 8 giorni filati e con un solo giorno di riposo—e ha poi rilasciato un mini album da 6 tracce e relativi MV, e tutto questo entro la fine dell'anno. Non ha perso un attimo di tempo. Ma l'aspetto più interessante è che questi ritmi serrati, uniti al messaggio del suo album, riflettono essenzialmente la filosofia ed i pensieri ch Jin ha condiviso in varie interviste. Fondamentalmente, Jin vuole rendere felice la gente che lo segue ed ama, e quella gioia, per contro, è fonte di felicità anche per lui. Non a caso, il titolo dell'album è Happy.
Una tale costanza può forse sembrare un tratto comune a tantə artistə K-pop. Ma questa sua risolutezza e sincera dedizione non lascia adito a dubbi – specialmente arrivando da una persona che, un tempo aspirante attore, ora non desidera altro che restare per sempre insieme al suo gruppo – ed il sound dei suoi brani, ampiamente di ispirazione band music, rispecchia perfettamente quel proposito d'essere e rendere il prossimo felice (“happy”).
Che sia insieme ai BTS o come artista solista, l'obiettivo di Jin non varia: essere fedele a se stesso e al suo messaggio.
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Dunque, quali sono le tracce che ha da offrirci Happy? Jin aveva già mostrato un approccio molto moderno alla band music attraverso The Astronaut, cui ha lavorato con i Coldplay e Kygo. Tuttavia, la sua voce delicata e le sue doti canore straordinarie hanno sempre spiccato maggiormente nelle ballate, distraendo dall'elemento rock di questa e delle sue altre tracce. Attraverso Happy, Jin si avventura in un territorio musicale ancora inesplorato.
“Running Wild”, che vede la partecipazione di Gary Barlow – membro della boy band britannica dei Take That, alla produzione, ci offre un vivace sound pop-rock, carico di entusiasmo. Ma l'aspetto più prominente è l'uso che è stato fatto di queste sonorità band music—le quali rimangono sullo sfondo del cantato, ma hanno comunque forte risonanza grazie all'uso di strumenti veri e propri, invece di riproduzioni digitali attraverso sample. Questo tipo di strumentazione non fa che mettere in luce l'ampia gamma canora e la tecnica di Jin, allineandosi fluidamente con la progressione sonora del brano ed il suo crescendo emotivo.
Lo scopo del video musicale è catturare momenti di pura gioia seppure in un mondo al limite del collasso. L'attenzione, dunque, non è sull'aspetto distopico della situazione, ma su quest'ultimo scorcio di bellezza. In tal senso, incarna pienamente il tema della ricerca della felicità. Mentre “Running Wild” presenta il classico sound rock, seppure in chiave pop, il resto dell'album sembra quasi un'esplorazione più ampia del genere e tema, intessuto com'è di sperimentalismo musicale e pura passione.
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La prima traccia ad essere rilasciata è stata “I’ll Be There” - brano che presenta uno stile rockabilly facilmente digeribile ed un'atmosfera festosa, che si riflette anche nel MV – in cui vediamo varie persone accorrere ad assistere all'esibizione di Jin. Il video musicale è tanto coinvolgente quanto la canzone stessa, con il suo sapiente lavoro di editing e la dinamicità data dalla progressiva introduzione di nuovi personaggi, che gradualmente ma inesorabilmente avvalorano ancor più il tema e messaggio della canzone. Come dice il testo, la clip culmina in un momento in cui tuttə mostrano “un sorriso luminoso, contagioso, così che tuttə possano essere felici”.
“Another Level” esplora l'intensità emotiva dell'alternative rock da stadio, mischiando anche vari elementi da altri generi così da amplificarne ulteriormente l'impatto. Non è difficile immaginarsi un'esibizione grandiosa per questa traccia, Jin sul palco circondato da effetti e luci sfolgoranti.
“Until I Reach You” è il brano più moderno ed indie rock dell'album, e vede il contributo di Taka e Toru dei ONE OK ROCK.
Un'altra traccia davvero notevole è “Heart on the Window”, un duetto con Wendy delle Red Velvet. Anche grazie al testo di Isran, questa canzone sa trasmettere magnificamente alcune delle emozioni più universali attraverso la semplicissima immagine di un cuore disegnato su una finestra appannata. Il fatto che due delle migliori voci del K-Pop vi abbiano unito le forze, non fa che elevare questo brano allo status di ballata pop intramontabile.
L'album si chiude con “Longing”, che è una serenata al piano dedicata alle/i fan nonché la conclusione - carica di pathos e conforto - del viaggio musicale intrapreso da Jin in Happy.
Happy è sicuramente in linea con il successo creativo ed artistico raggiunto dai BTS nel corso degli ultimi due anni. Specialmente nel caso di artisti dalla lunga carriera di gruppo, i progetti solisti sono spesso considerati come espressione della propria individualità creativa finanche un rito di passaggio. Entrambi gli approcci possono portare a risultati notevoli. Tuttavia, sebbene sia facile categorizzare ogni progetto in una o l'altra di queste opzioni, la realtà è che esistono innumerevoli altre felici (o “happy”) possibilità. Sicuramente Jin non è né il primo né l'unico artista che sa riflettere la sua filosofia personale nella propria musica, ma è senz'altro un raro esempio di interprete che sa raggiungere quest'obiettivo senza smarrirsi, dimenticare le proprie origini, la sua umanità, l'amore ricevuto e ciò che desidera dare in cambio. In quest'album, non solo Jin si rivolge direttamente alle/i fan, ma lo fa collaborando con grandi talenti musicali ed artistici dagli Stati Uniti, il Regno Unito, il Giappone e la Corea al fine di creare una trama sonora uniforme, e riesce a convincere, siglando il tutto con la sua voce. Come da suo proposito, dunque, Happy è la dimostrazione che – con la musica – il mondo può diventare un luogo un goccio migliore.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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jamessixx · 2 months ago
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Master of Puppets: Un capolavoro del Thrash Metal
Dunque, "Master of Puppets" non è solo una canzone, è un vero e proprio manifesto del thrash metal, un inno alla ribellione e un capolavoro senza tempo dei Metallica. Pubblicata nel 1986 come traccia titolare del terzo album della band, questo brano ha segnato un punto di svolta nella carriera dei Metallica e ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale.
Un'analisi approfondita
La musica: Infatti, "Master of Puppets" è caratterizzata da riff potenti e memorabili, ritmi serrati e una struttura complessa che richiede una grande maestria tecnica da parte degli interpreti. Il brano è un perfetto esempio di thrash metal, con la sua velocità, la sua aggressività e la sua attitudine ribelle.
Il testo: Inoltre, il testo della canzone è oscuro e inquietante, e racconta la storia di un tossicodipendente che diventa schiavo della droga. Il "master of puppets" è proprio la droga stessa, che manipola e controlla la vita del protagonista.
L'impatto culturale: Pertanto, "Master of Puppets" è considerata una delle canzoni più importanti del thrash metal e ha influenzato generazioni di musicisti. Il brano è stato incluso nella colonna sonora del film "Stranger Things", contribuendo a farla conoscere a un pubblico ancora più vasto.
Perché "Master of Puppets" è così speciale?
Nello specifico, un inno generazionale: La canzone ha rappresentato un punto di riferimento per un'intera generazione di giovani, diventando l'inno di chi si sentiva emarginato e ribelle.
Una tecnica impeccabile: La band dimostra una padronanza tecnica straordinaria, sia a livello strumentale che compositivo.
Un testo profondo e inquietante: Analogamente, la tematica della dipendenza è affrontata in modo crudo e realistico, rendendo il brano ancora più potente.
Un'eredità duratura: "Master of Puppets" è un classico senza tempo che continua a essere ascoltato e apprezzato da nuove generazioni di fan.
Curiosità
Tuttavia, la durata della canzone è di quasi 8 minuti, una lunghezza considerevole per un singolo negli anni '80.
In più, il riff iniziale è uno dei più famosi e riconoscibili nella storia del rock.
Infine, "Master of Puppets" è stata inserita nella National Recording Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Storia Di Musica #341, Bee Gees, Main Course, 1975
Per le storie di musica con almeno tre fratelli coinvolti non potevano mancare. Oltre questo motivo importante, mi spinge a scrivere di loro anche il fatto che, come poche altre band, sono fisse nell'immaginario collettivo per un disco, la colonna sonora de La Febbre Del Sabato Sera. Sebbene il disco sia uno dei più venduti di tutti i tempi (probabilmente oltre 40 milioni di copie vendute), legato non solo al mondo musicale ma anche a quello cinematografico, si finisce per dimenticarsi di tutto il resto, cioè di una delle band più longeve e più di successo di tutti i tempi, che nella loro carriera lunga 60 anni ha sperimentato di tutto.
Barry, Robin e Maurice Gibb nascono appena dopo la guerra (Barry nel 1946, Robin e Maurice gemelli nel 1949, hanno anche una sorella maggiore, Leslie, nata nel 1945) sull'isola di Man. Si trasferiscono piccolissimi nei sobborghi di Manchester, dove Barry è coinvolto in numerosi episodi di vandalismo, che gli valgono una condanna con la condizionale. I genitori decisero di emigrare nei pressi di Brisbane, in Australia, nel 1958, dove nel marzo di quell'anno nacque Andy, l'ultimo dei fratelli Gibb. Lì sviluppano, in maniera spontanea, una grande intesa canora e musicale, tanto che i tre fratellini cantano in trio in una radio privata, Radio Brisbane. il deejay che li annuncia si chiama Bill Gates, l'autista che li va a prendere per portargli agli studi radiofonici si chiama Bill Goode. Pensando anche che fossero i Brothers Gibb, decidono di chiamare la band B.G.'s, poi scritto Bee Gees.
Sarebbe lunghissimo scrivere tutta la loro carriera, ma alcune cose le voglio ricordare: nel 1966, dopo una serie di successi in Australia, decidono di tornare in Gran Bretagna, il loro manager Robert Stigwood aggiunge al trio Vince Melouney alla chitarra e Colin Peterson alla batteria. In pochi anni collezionano successi a ripetizione, tra il 1967 e il 1969 pubblicano 4 album e decine di singoli, che vanno in classifica in tutto il mondo, Italia compresa. Tra questi dischi spicca il bellissimo Odessa, un concept album sulla scomparsa di una fittizia nave nel Mar Nero nel 1899, disco che ebbe brutta critica all'epoca, ma che oggi è considerato un capolavoro nascosto di quegli anni. E portò anche ad una rottura tra i fratelli: in disaccordo sull'idea di musica da fare, Robin si allontana dai due fratelli e sceglie di scrivere musica da solo. Barry e Maurice scelgono di proseguire senza di lui: esce così Tomorrow Tomorrow che è superato in quanto a vendite dal singolo di esordio di Robin, Saved By The Bell; Robin pubblicò anche due singoli cantati in lingua italiana, Agosto Ottobre e Un Milione Di Anni Fa. Più tardi provò a bissare il successo con One Million Years ma senza riuscirci, mentre il suo primo album, Robin's Reign, uscì nel 1970. A fine anni '70 ci fu la reunion, che venne considerata alla stregua di una rifondazione, e qui inizia il periodo d'oro della band.
Iniziano a collaborare con il grande produttore Arif Mardin, della etichetta Atlantic, che intuisce che per sfruttare al meglio le perfette armonie canore di cui sono capaci devono virare su suoni più decisi. Li avvicina alle sonorità soul, r'n'b, al funk e alla nascente disco music per farli diventare il gruppo bianco più famoso del genere. Il disco che ho scelto oggi è quello che i critici considerano il primo passo verso questo percorso.
Può sembrare sciocco definire il dodicesimo album di un gruppo con una serie di otto anni di dischi d'oro alle spalle una "svolta", ma è questo che è stato Main Course, che esce nel 1975. In copertina, un bellissimo disegno di Drew Struzan, famoso disegnatore, autore dei più famosi manifesti cinematografici. Main Course ha segnato un enorme cambiamento nel sound dei Bee Gees, abbandonando la forma ballata per un disco fresco, pieno di sonorità innovative e che ha altri primati che scopriremo tra poco. Registrato, su consiglio dell'amico Eric Clapton che lì si era trasferito (al 461 di Ocean Boulevard di Golden Beach, vicino Miami, come il titolo di un suo bellissimo disco) in Florida, le ballate dei dischi precedenti ci sono ancora, come Songbird e Country Lanes, ma la scrittura era più semplice e il resto era composto da orecchiabili melodie dance fortemente influenzate dalla musica soul di Philadelphia del periodo. Trainato dai singoli Jive Talkin', Nights On Broadway, la prima canzone a sfoggiare il falsetto che li renderà iconici e Fanny (Be Tender With My Love), attirò milioni di nuovi ascoltatori. La voce in falsetto di Barry Gibb divenne oggetto di scherno negli anni successivi, ma funziona: riusciva ad essere credibile in senso romantico quanto piuttosto una conquista per la serata, il che era in linea con i costumi sessuali della metà degli anni '70. Arif Mardin aveva convinto i Bee Gees a volgere il loro talento verso una direzione musicale che avevano sempre amato ma mai abbracciato, e basta ascoltare Wind Of Change o Edge Of The Universe per capirne il risultato eccellente. Barry, Robin e Maurice Gibb erano affascinati da R&B e soul da anni (To Love Somebody era stata scritta perché Otis Redding la cantasse), ma, in quanto britannici bianchi, temendo che potessero sembrare ridicoli, non avevano mai adattato quei suoni da soli. Non solo non sembravano ridicoli, ma divennero gli interpreti principi di questo stile, segnando un'era. In Main Course li accompagnano fior di musicisti: Blue Weaver, alle tastiere elettroniche, un marchio di fabbrica di qui in avanti, e calderone di idee infinite, Alan Kendall, che suonava in uno stile di chitarra funky e il batterista Dennis Byron, che suonava pattern più complicati di quanto gli fosse stato chiesto negli anni, furono anche loro felici della nuova direzione e costituirono il nucleo strumentale della band per i successivi sei anni.
Tra i record dei Bee Gees: oltre 250 milioni di copie vendute, un ruolo non sono da interpreti, ma da autori fondamentale (Barry ha scritto sedici "numeri uno" in America, come produttore quattordici). Sono presenti nella Rock and Roll Hall Of Fame (1997), nella Songwriters Hall Of Fame (1994), nella Vocal Group Hall Of Fame (2001) e hanno vinto otto Grammy Award tra cui il Grammy Legend Award. Sembra abbastanza per non essere coverizzati per la pubblicità dei fermenti anticolesterolo.
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lunamarish · 1 year ago
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Tutto si compra: l’amore, l’arte, il pianeta Terra, voi, io. Scrivo questo libro per farmi licenziare. Se mi dimettessi, non beccherei l’indennità. Mi tocca segare il confortevole ramo su cui sto appollaiato…Preferisco essere sbattuto fuori da un’impresa che dalla vita. (…) Sono un pubblicitario: ebbene sì, inquino l’universo. Io sono quello che vi vende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Cielo sempre blu, ragazze sempre belle, una felicità perfetta, ritoccata in Photoshop. Immagini leccate, musiche nel vento. Quando, a forza di risparmi, voi riuscirete a pagarvi l’auto dei vostri sogni, quella che ho lanciato nella mia ultima campagna, io l’avrò già fatta passare di moda. Sarò già tre tendenze più avanti, riuscendo così a farvi sentire sempre insoddisfatti. Il Glamour è il paese dove non si arriva mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C’è sempre una novità più nuova che fa invecchiare la precedente. Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perché la gente felice non consuma. La vostra sofferenza dopa il commercio. Nel nostro gergo l’abbiamo battezzata “frustrazione post-acquisto”. Non potete stare senza un prodotto, ma non appena lo possedete, dovete averne un altro. L’edonismo non è un umanismo: è un cash-flow. Il suo motto? “Spendo dunque sono”. Ma per creare bisogni si devono stimolare la gelosia, il dolore, l’insoddisfazione: sono queste le mie munizioni. E il mio bersaglio siete voi. […] Siete di fronte a individui che disprezzano il pubblico, che vogliono mantenerlo in un atto d’acquisto stupido e condizionato. Nel loro animo si rivolgono alla “rincoglionita sotto i cinquant’anni”. Voi cercate di proporre qualcosa di divertente, che rispetti un po' la gente, che tenti di tirarla verso l’alto, perché è una questione di buona creanza quando s’interrompe un film in tv. E vi viene impedito. […] Idealmente, in democrazia, l’intento dovrebbe essere quello di utilizzare il formidabile potere della comunicazione per smuovere le menti anziché annientarle. Questo non succede mai perché le persone che dispongono di questo potere preferiscono non correre rischi. […] Vedrete che un giorno vi tatueranno un codice a barre sul polso. Sanno che il vostro unico potere risiede nella vostra carta di credito. Hanno bisogno di impedirvi di scegliere. Devono trasformare i vostri atti gratuiti in atti d’acquisto. […] Gli uomini politici non controllano più nulla; è l’economia che governa. Il marketing è una perversione della democrazia: è l’orchestra a dirigere il direttore. Sono i sondaggi che fanno la politica, i test che fanno la pubblicità, i panel che scelgono la programmazione musicale alla radio, le “sneak preview” che determinano il finale del film, l’auditel che fa la televisione. […] Creativo non è un mestiere in cui devi giustificare il tuo salario; è il salario a giustificare il tuo lavoro. Come per gli autori di programmi televisivi, la carriera è effimera. Ecco perché un creativo prende in pochi anni quello che una persona normale guadagna in una vita intera. […] La pubblicità si è messa a dettare legge su tutto. Un’attività che era partita quasi per scherzo domina ormai le nostre vite: finanzia la televisione, condiziona la stampa, regna sullo sport [...], modella la società, influenza la sessualità, sostiene la crescita economica.
Frédéric Beigbeder
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