#COVID lungo
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medicomunicare · 4 months ago
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Le continue sorprese del coronavirus nei sopravvissuti alla malattia e in coloro che si sono vaccinati con vaccini virali
La pandemia di COVID-19 è stata una delle calamità sanitarie pubbliche più gravi dell’ultimo decennio, causando milioni di morbilità e mortalità a livello globale. Inoltre, ricerche emergenti indicano che la malattia provoca sequele a lungo termine che durano mesi dopo la guarigione dall’infezione iniziale. Questi sintomi post-COVID-19, chiamati anche sequele post-acute di COVID 19 (PASC) o…
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primepaginequotidiani · 1 month ago
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi venerdì, 11 ottobre 2024
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anchesetuttinoino · 1 month ago
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Il giornale francese cnews.fr ha chiesto ai suoi lettori: "Avete intenzione di fare il vaccino contro il Covid quest'anno?
Inaspettatamente, nonostante i vaccini abbiano salvato la vita a MILIONI di persone, abbiano avuto fantastici effetti a lungo termine, compresa la sparizione delle rughe e dei calli, ben l'81% di francesi miscredenti ed ingrati ha risposto NO.
Che gente strana i francesi.... 🤔
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kon-igi · 11 months ago
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COVID = AIDS?
@heresiae mi ha chiesto di commentare QUESTO POST (commentare non del tipo 'Maestro, illuminaci!' ma più tipo '???????') e mi tocca dire che nonostante alcuni punti siano meritevoli di approfondimento (perché, di massima, corretti) le informazioni vengono sparate in stecca con un tono allarmistico e, a mio avviso, esagerato.
In sintesi, nel post linkato si paragona il covid all'aids perché sono venute fuori evidenze (come leggerete, comuni ad altre infezioni virali) che la malattia da Sars-CoV2 abbia un effetto indebolente sul sistema immunitario... senza scendere in spiegazioni dettagliate su cosa siano i Linfociti T (T Cells nell'originale), in sostanza si correla l'infezione con un'aumentata APOPTOSI (morte cellulare programmata, utile al rinnovo) di queste cellule del nostro sistema immunitario, col risultato che dopo la malattia quest'ultimo diventerebbe più 'debole' e quindi più suscettibile ad altre infezioni nonché tumori.
Per amor di precisione, il paragone con l'aids è stato estrapolato da un'osservazione specifica che è stata posta fuori contesto, infatti HIV e il Sars-CoV2 sono due virus COMPLETAMENTE differenti e il Sars-CoV2 NON SI COMPORTA COME L'HIV che invece si aggancia e gemma all'interno dei linfociti CD4, inattivandone completamente la capacità immunitaria; inoltre sono stati riportati solo articoli scientifici che parlano dell'aumentata apoptosi cellulare senza specificare che:
SI TRATTA DI UN FENOMENO TEMPORANEO
E' PROPORZIONALE ALLA GRAVITA' DELL'INFEZIONE
Risultati: L’estesa linfopenia delle cellule T osservata in particolare nei pazienti con COVID-19 grave durante l’infezione acuta si era ripresa 6 mesi dopo l’infezione, accompagnata da una normalizzazione delle risposte funzionali delle cellule T agli antigeni virali comuni. Abbiamo rilevato un’attivazione persistente delle cellule T CD4+ e CD8+ fino a 12 mesi dopo l’infezione, in pazienti con COVID-19 lieve e grave, misurata dall’aumento dell’espressione di HLA-DR e CD38 su queste cellule. L’attivazione persistente delle cellule T dopo COVID-19 era indipendente dalla somministrazione di un vaccino COVID-19 post-infezione. Inoltre, abbiamo identificato un sottogruppo di pazienti con COVID-19 grave che presentava una conta di cellule T CD8+ persistentemente bassa al follow-up e mostrava un fenotipo distinto durante l’infezione acuta costituito da una risposta disfunzionale delle cellule T e segni di eccessivo processo pro-infiammatorio. produzione di citochine. Conclusione: il nostro studio suggerisce che il numero e la funzione delle cellule T si riprendono nella maggior parte dei pazienti dopo COVID-19. Tuttavia, troviamo prove di attivazione persistente delle cellule T fino a 12 mesi dopo l’infezione e descriviamo un sottogruppo di pazienti affetti da COVID-19 grave con conteggi di cellule T CD8+ persistentemente bassi che mostrano una risposta immunitaria disregolata durante l’infezione acuta.
Fonte: [X]
Questi fenomeni non sono dicotomici e irreparabili come nell'infezione da HIV e nell'AIDS (che ricordo essere due cose diverse: si può essere positivi all'HIV e non sviluppare l'aids) e anche se nessuno (che abbia un QI perlomeno a due cifre) nega che ci possano essere queste complicazioni, esse NON SONO LA NORMA e condensare molteplici studi e osservazioni ancora in fieri in un unico post dandogli un taglio così netto e allarmistico a me pare controproducente ed esagerato.
Come avevo accennato all'inizio, sono parecchie le infezioni - spesso ritenute 'innocue' - che nel breve e nel lungo periodo possono potenzialmente dare GROSSI problemi al nostro sistema immunitario e all'organismo più in genere, però non ve le dico tanto non ci potete fare nulla e vivreste in un costante stato di paura che davvero non merita.
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arcobalengo · 1 year ago
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LA NATO ATTACCA
L’EUROPA
 
“Una squadra di sabotatori ha usato la Polonia come base operativa per far saltare i gasdotti Nord Stream che trasportavano gas dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico”: lo ha appurato una indagine ufficiale tedesca, riportata da The Wall Street Journal. 
Gli investigatori tedeschi hanno ricostruito la rotta nel Mar Baltico dello yacht Andromeda, proveniente dalla Polonia, a bordo del quale hanno trovato tracce di HMX, esplosivo militare per la demolizione di infrastrutture sottomarine. Si aggiunge così un altro capitolo esplosivo all’inchiesta del giornalista statunitense Seymour Hersh “Come l'America ha fatto fuori il gasdotto Nord Stream”. Tutto ormai è provato. Nel dicembre 2021 viene convocata alla Casa Bianca una task force – composta da ufficiali della CIA, dello Stato Maggiore e del Dipartimento di Stato –  con il compito di sabotare il Nord Stream. Nel giugno 2022, durante l’esercitazione NATO Baltops, incursori statunitensi e norvegesi, operando dallo yacht Andromeda inviato dalla Polonia, piazzano le cariche sottomarine. Tre mesi dopo, il 26 settembre 2022, un aereo P8 della Marina norvegese sgancia una boa sonar, il cui segnale fa esplodere le cariche.
Il Wall Street Journal lo definisce “uno dei più grandi atti di sabotaggio in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”. È una azione bellica compiuta da tre membri della NATO – Stati Uniti, Norvegia e Polonia – contro la Germania, membro della NATO, per impedire all’Europa di importare gas russo a basso costo. 
Il Segretario di Stato Antony Blinken  ha definito  il blocco del Nord Stream “un'opportunità straordinaria per eliminare una volta per tutte la dipendenza dell’Europa dall'energia russa, un'enorme opportunità strategica per gli anni avvenire” e ha sottolineato che “gli Stati Uniti sono divenuti il principale fornitore di gas naturale liquefatto  all'Europa”. GNL, ovviamente, molto più caro del gas russo. Ora arrivano alla conquista del mercato energetico europeo la Exxon, la Chevron e altre compagnie USA che “hanno  registrato profitti record grazie all'impennata dei prezzi del petrolio”.  
A causa del crescente prezzo dell’energia – scrive il Wall Street Journal – “l'Eurozona scivola verso la recessione, perché l'inflazione danneggia i consumi, e l'Europa è bloccata dall'equivalente economico di un lungo Covid”. In questa Europa è iniziato “il più grande dispiegamento multinazionale di forze aeree nella storia della NATO” con l’esercitazione “Air Defender” che si svolge in Germania sotto comando USA. 
Di Manlio Dinucci.
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Se non fossimo che degli umili servi, dovremmo farci ripagare i danni e gli esborsi subiti
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curiositasmundi · 1 month ago
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Se una delle due giudici o tutte due dovessero sposare la linea dei pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, titolari delle indagini della GdF, la ministra potrebbe lasciare il suo incarico nel consiglio dei ministri. Questo lo scenario ventilato da mesi dal suo stesso partito e da Palazzo Chigi. Tuttavia, nell’ultimo periodo la ministra sembra avere idee diverse: «Sono qua a parlare di politica, non ho nessun tipo di reato attinente alla mia attività politica, sono tranquilla, non ho partecipato ai processi mediatici: mi troverete a lungo con voi. Non c'è problema, mi troverete fino alla fine», ha rassicurato sabato scorso margine dell’assemblea dei parlamentari di via della Scrofa a Brucoli, nel Siracusano.
Al centro dell’udienza preliminare, presieduta dalla gup Tiziana Gueli, i 126.468,60 mila euro di indennizzo incassati dalle società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, fondate e amministrate da Santanchè rispettivamente fino a dicembre 2021 e novembre 2022, per pagare la cassa a zero ore per 13 dipendenti in tempi di Covid.
I pm milanesi l’accusano insieme al compagno Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena e al collaboratore esterno Paolo Concordia, tutti imputati di truffa aggravata, che fosse consapevole delle «irregolarità della condotta societaria» nella fruizione degli aiuti previsti dal decreto Cura Italia dal momento che i dipendenti avrebbero continuato a lavorare regolarmente, anche in smart working, nonostante formalmente fossero in cassa integrazione. E quindi l’erogazione dei fondi si sarebbe basata su dichiarazioni false.
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shadowofablackwolf · 2 months ago
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Vorrei avere una famiglia sana, non disfunzionale e problematica. Più passa il tempo meno ho pazienza e faccio spesso da spartiacque: nonna ha molti alti e bassi a causa della demenza senile, quindi starle dietro a lungo termine è stancante, mia sorella si comporta male nei suoi confronti a prescindere dalle motivazioni ed esagera. Inoltre con quest’ultima non collabora quando può dare una mano, tutto deve girare intorno alle sue cose e via dicendo. Sto meglio da solo, purtroppo devo sopportarla e ora lavora da casa come ai tempi del COVID.
Devo gestire tutto e provare a non trascurare la mia sanità mentale. Vorrei fare di più e meglio, ma non ho intenzione di alimentare ulteriormente l’insoddisfazione, lo stress e il nervosismo, perché sono spesso al limite fra una tempesta di alti e bassi.
Desidero solo staccare la spina, rilassarmi, stare lontano da qui per un po’ e trovare la giusta stabilità.
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levysoft · 12 days ago
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Lavorare per vivere
A partire dal 2020 abbiamo imparato a conoscere il fenomeno della “Great Resignation”, ovvero le “grandi dimissioni” dal posto di lavoro (We Forum). Nonostante dopo quasi cinque anni il trend sia rallentato lasciando spazio al fenomeno opposto del “Great Regret”, ossia il “grande pentimento” per essersi dimessi (Cnbc), […]
Priorità al benessere Le motivazioni sono variegate e spaziano dagli aspetti strettamente economici, fino alla difficoltà di conciliare la vita lavorativa con quella privata. Secondo uno studio della più grande agenzia per l'impiego al mondo, Randstad, il 57% dei lavoratori non accetterebbe un lavoro che inciderebbe negativamente sul loro equilibrio tra lavoro e vita privata (Reuters). Forbes scrive che il dibattito sul posto di lavoro post-Covid non è riducibile a una discussione sul lavoro da remoto, ma sta proprio definendo un nuovo contratto sociale, per un futuro con meno lavoro, in cui l'enfasi è sulla ricerca di un modo più sostenibile e significativo per bilanciare la realizzazione professionale e personale.
In cerca di soluzioni I lavoratori non chiedono più flessibilità, la pretendono. Non sono più disposti a sacrificare la propria vita personale per la promessa di una sicurezza del posto di lavoro a lungo termine, né si accontentano di salire i gradini aziendali senza senso o realizzazione. Vogliono costruire carriere attorno alle loro vite, non il contrario. Se la diagnosi è piuttosto chiara, è difficile - per così dire - trovare la giusta cura. Per qualcuno la soluzione può essere puntare a Paesi con statistiche di qualità del lavoro più elevate (Bbc), mentre altri sognano un impiego sempre più personalizzato rispetto alle proprie esigenze (Fast Company).
[via good morning italia]
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pizzettauniversale · 2 months ago
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Ciao pizzetta, mi chiedevo se fosse effettivamente vero che la collezione di Alessandro Michele alla direzione creativa di Valentino abbia realmente snaturato il brand come sento dire in giro. Alcuni dicono che lui si sia ispirato all'archivio di Valentino e che abbia studiato a lungo nei minimi dettagli, altri che non si può più parlare di Valentino ma di Gucci perchè non emergono gli elementi caratteristici del brand e che abbia più o meno riproposto le stesse idee di sempre, anzi, dovrebbe aprire un brand tutto suo. Penso che tu sappia meglio di me i pareri che circolano su questa collezione, ma leggo opinioni molto contrastanti e non essendo addentrata nel mondo della moda, mi chiedo come stiano le cose. Guardando le creazioni, mi sembrano tutte bellissime anche se certamente diverse da quelle realizzate dal precedente direttore creativo. Scusami per il disturbo <3
Mi piace molto questo ask. Per me chi dice che Alessandro Michele ha snaturato Valentino non ha mai sfogliato un libro di moda o una rivista che non sia più vecchia del 2010. Alessandro Michele ha portato la sua firma nella collezione? Ma certo! Ogni direttore creativo porta la sua firma, il suo marchio in ogni progetto ed è naturale che vediamo Alessandro Michele, perché è lui il direttore creativo! Ovviamente siamo abituati ad anni di Michele da Gucci e ci sembra che abbia trasformato Valentino in Gucci/Michele ma non è cosi.
Alessandro Michele ha una precisa estetica personale e che è quella massimalista, decorativista e con un amore molto forte per gli anni ‘70. Gli anni ‘70 sono stati un grandissimo per Valentino, fondata da Valentino Garavani nel 1960 e salvata dal giovanissimo Giancarlo Giammetti.
Questo era Valentino:
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Questo è Valentino con Alessandro Michele:
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Alessandro Michele non ha proprio rivoluzionato nulla del brand, ha fatto un accurato lavoro storico/archivistico ed è andato ad abbracciare un’estetica di cui lui è il portavoce e con cui il brand è nato. Gli anni ‘70 sono stati un periodo di tumulti, di rivoluzioni, di manifestazioni e Valentino è nato in quel periodo con fiori pois animalier per dimostrare quanto si potesse essere liberi in ogni aspetto della vita. Nella moda degli anni ‘70 puoi riscontrare un gender less ancora prima che si parlasse di gender less, cosa di cui Michele ne è il portavoce.
E se ci sembra troppo Gucci è perché questi due brand hanno avuto l’esplosione nello stesso periodo, in cui vigeva un preciso stile, sguardo e modo di vedere il mondo. Gucci è nato nel 1921 ma è negli anni ‘70 che arriva al suo massimo splendore, guarda caso come Valentino.
Ritornando a Michele, non ha distrutto il brand, è semplicemente la sua firma che si adatta al marchio pescando e giocando nel passato, così come fanno gli altri. Altrimenti dovremmo gridare al disastro per Demna con Balecianga, ma non lo facciamo, perché anche Demna fa Demna avendo un grande rispetto per Monsier Cristobàl.
Io piuttosto sono interessata a ciò che non ha fatto Michele con questa collezione. Michele non ha fatto la rivoluzione (e questo l’ho spiegato ampiamente), Michele ha distrutto la narrazione, la sua collezione non ha un messaggio, è anti narrativa, non è adatta a Instagram, non è adatta ad essere copiata dal fast fashion che ben conosciamo. Michele ha sferrato un bel pugno a quel sistema moda che negli ultimi anni ci ha ri-abituati al less is more, al minimalismo, al quiet luxury. La moda ha avuto un brutto periodo post covid e lo sta vivendo ancora. Ha reagito togliendo tutto, tornando al meno, che per loro era il meglio perché facilmente vendibile, facilmente indossabile dall’influencer di turno per farci comprare l’ennesima cosa inutile che oltretutto si abbina perfettamente a quelle case minimaliste tutte beige e bianche e grigie, abiti perfetti per i nostri lavori grigi ed alienanti.
Alessandro Michele ha deciso di uscire fuori dal sistema, di distruggere il nostro sguardo appannato, fuori fuoco e ci ha disorientati nella sua anti narrazione e questo ha fatto incazzare molti. Il suo è un mondo onirico e si sa che i sogni sono sempre un po’ confusi, difficili da decifrare e forse ha detto che era anche ora di smetterla di essere delle esistenze grigie e ritornare un po’ a sognare.
Scusa la risposta lunga, ma io molto parlare di moda.
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ In America Latina la tribù bianca si è imposta durante la conquista con la strage dei popoli indigeni e l’imposizione della “civiltà cristiana”. In questi ultimi trent’anni, i gruppi fondamentalisti cristiani e le Chiese evangeliche provenienti dagli Usa vi hanno trovato terreno fertile. Oggi il “suprematismo bianco” sta penetrando in quasi tutti gli Stati dell'America Latina. Forse il caso più eclatante è proprio il suo trionfo in Brasile. “Siamo in un Paese,” afferma la filosofa brasiliana Djamila Ribeiro, “che a lungo ha negato l’esistenza del razzismo. Il Brasile è stato uno degli ultimi ad abrogare la schiavitù (1888) che era alla base dell'economia brasiliana. Gli schiavi liberati non hanno avuto né terra né diritti. Il governo invece ha favorito l’immigrazione europea per lo ‘sbiancamento’ della popolazione brasiliana e a questi ha dato terreni. Il Brasile non aveva la segregazione legale come negli Usa, ma aveva e ha ancora una segregazione di tipo istituzionale. La popolazione povera è povera perché nera.” È in questo scenario che le Chiese evangeliche Usa sono riuscite a penetrare nel tessuto brasiliano e a diventare talmente forti da silurare il governo di Dilma Rousseff, per eleggere l’ex militare Jair Bolsonaro, che sta portando avanti una politica omofoba, sessista e xenofoba. Bolsonaro ha venduto il Brasile alle multinazionali che stanno massacrando l’Amazzonia. E, da buon seguace di Chiese fondamentaliste e negazioniste, non ha voluto fare nulla per bloccare la pandemia da Covid-19, portando il Brasile al disastro sanitario. Nel Paese confinante, la Colombia, gli accordi di pace tra il governo e le Farc sono falliti perché evangelici e cattolici fondamentalisti vi si sono opposti asserendo che quegli accordi difendevano aborto, omosessualità… Altrettanto in Bolivia, dove i militari e i gruppi religiosi fondamentalisti hanno compiuto un colpo di Stato contro Evo Morales, il presidente della Repubblica, reo di aver dato centralità politica, culturale ed economica ai popoli indigeni, da sempre schiacciati. E hanno organizzato il colpo di Stato con la Bibbia e il Crocifisso in mano. Ma nelle elezioni del 18 ottobre 2020, i cittadini hanno dato la maggioranza assoluta (il 53 per cento) al Movimento per il Socialismo (Mas), eleggendo Luis Arce, ex ministro di Morales, come presidente della Repubblica. Lo stesso sta avvenendo in Centro America. In Costa Rica, nel 2018, il pastore evangelico Fabricio Alvarado ha vinto le elezioni presidenziali con una piattaforma a favore dei “valori cristiani” contro l’aborto e a favore del neoliberismo. Nel Salvador, il presidente della Repubblica, Nayib Bukele, al suo insediamento ha invitato il pastore evangelico argentino Dante Gebel, molto legato ai pastori ultraconservatori degli Usa, a guidare la preghiera. Un deputato ha presentato una mozione in Parlamento per imporre la lettura obbligatoria della Bibbia in tutte le scuole. Sono solo alcuni esempi di un movimento che potremmo chiamare l’“internazionale cristo-neo-fascista, neo-liberale e patriarcale”. In America Latina è la reazione della tribù bianca in difesa della propria supremazia: utilizzare il “Vangelo della prosperità” per legittimare il neoliberismo imperante. “
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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medicomunicare · 4 months ago
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Le conseguenze neuropsichiatriche dopo il COVID: uno studio bicoorte esemplifica l'aderenza a livello globale
La pandemia di COVID-19 rimane uno dei peggiori eventi patologici mai registrati nella storia umana, infettando circa 700 milioni di individui e causando più di 7 milioni di vittime nei tre anni successivi alla sua scoperta. Queste stime, tuttavia, sono state dichiarate incomplete dall’OMS, sia per i casi infetti che per le vittime morte. I casi reali (escluse le reinfezioni) supererebbero il…
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scogito · 2 years ago
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Sperma decimato, ovaie danneggiate: La "vaccinazione" Covid può compromettere la fertilità. Ciò che è stato a lungo negato come una teoria della cospirazione è ora scritto nero su bianco negli studi di prova del produttore.
...Il fatto che ora lo sappiamo è merito dei "Pfizer Files". Un gruppo di cittadini ha ottenuto con successo da un tribunale del Texas che i documenti degli studi di prova della "vaccinazione" fossero divulgati. Pfizer, in collaborazione con le autorità statunitensi, aveva cercato invano di ottenere 75 anni di segretezza. Ora è possibile leggere ciò che è realmente accaduto durante la fase di sperimentazione, ciò che l'azienda sapeva e come questo contraddica ciò che è stato detto alle persone nelle campagne di vaccinazione in tutto il mondo.
Effetti sull'organismo
I risultati più importanti delle 300.000 pagine sono stati riassunti nel libro "Pfizer Documents Analysis Reports". La coeditrice Naomi Wolf scrive nella prefazione: "La cosa più inquietante è il riconoscibile attacco a tutto campo alla capacità riproduttiva umana". La vaccinazione potrebbe causare danni in termini di numero di spermatozoi, testicoli, motilità degli spermatozoi, ovaie, cicli mestruali e placenta.
Pfizer ha riportato innumerevoli "eventi avversi" durante la serie di test con 40.000 partecipanti. Tra questi, aborti spontanei e morti al parto. La stessa azienda ha parlato anche di "disturbi riproduttivi". Ma al momento del lancio del "vaccino" non c'era nulla di tutto questo. Al contrario: le prime indicazioni di un'influenza negativa sulla fertilità sono sempre state liquidate come teorie cospirative.
Questo vale anche per gli effetti sull'organismo femminile. Nelle prime dodici settimane dopo l'inizio della "vaccinazione", le madri che allattano si sono lamentate con il produttore di paralisi parziale, mancanza di latte materno o emicrania. Nei neonati, tra i sintomi segnalati vi erano vomito, febbre e infiammazioni cutanee. Pfizer ha dovuto assumere 2.400 persone in più per far fronte alla mole di feedback, ma ha mantenuto la sua decisione: il "vaccino" deve essere somministrato anche alle donne in gravidanza e in allattamento. Le autorità preposte al rilascio delle licenze nei vari Paesi, tra cui la Svizzera, hanno approvato questa raccomandazione senza problemi.
In molti casi, tuttavia, la gravidanza probabilmente non si è nemmeno verificata. I documenti che il produttore ha voluto tenere nascosti dimostrano che la fertilità maschile potrebbe risentire del "vaccino". Pfizer non ha approfondito la questione perché era "sotto pressione" e voleva accelerare lo sviluppo del "vaccino".
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Vedi maternità surrogata, malati cronici e depopolamento. Non creano mai qualcosa per un solo fine.
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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NANOBOT INSTALLATI NEI VACCINI COVID -studio pubb 18.7.24
Un nuovo studio giapponese dimostra che i vaccini Pfizer e Moderna contengono entità “animate simili a vermi” non autorizzate, invisibili all’occhio umano, che nuotano, si muovono e si assemblano in strutture complesse, che causano coaguli all’interno del corpo. (Ciò che l’imbalsamatore Richard Hirschman ha trovato e denunciato nel film Died Suddenly).
Il dott. Young Mi Lee e il dott. Daniel Broudy dell'Università Cristiana di Okinawa hanno scoperto questi "componenti ingegnerizzati aggiuntivi non divulgati" isolando le fiale di vaccino inutilizzate per 3 settimane e poi esaminandole con un ingrandimento di 400X.
Lee e Broudy osservarono che quando la nanotecnologia veniva energizzata, creava “dischi, catene, spirali, tubi e strutture ad angolo retto”.
I ricercatori, che hanno pubblicato i loro risultati sull'International Journal of Vaccine Theory Practice and Research, ritengono che queste misteriose nanoparticelle siano responsabili dell'esplosione del "turbo cancro" e delle malattie autoimmuni in tutto il mondo.
Hanno anche concluso nello studio che sospettavano che questi componenti microscopici intelligenti facessero parte dell'“Internet dei corpi” pianificato da tempo e ben finanziato dall'élite, che è stato descritto come una sorta di “sistema nervoso centrale globale sintetico” che trasforma gli esseri umani in “robot magnetici bioibridi” controllabili.
Lo studio si conclude chiedendo un divieto globale di tutte le iniezioni di mRNA, finché questi nanobot non saranno studiati a lungo termine.
Conclusione dello studio
Una revisione dei libri governativi e della letteratura accademica in biotecnologia, nanotecnologia, scienza dei materiali e ingegneria elettronica combinata con studi di incubazione longitudinali rivelano prove convincenti di varie corruzioni fondamentali. Le piattaforme iniettabili di mRNA modificato - ampiamente note come "vaccini" - iniettate nei deltoidi di miliardi di esseri umani stanno evidentemente adulterando ciò che è già presente. Studi osservazionali e analisi comparative suggeriscono che contaminazioni intenzionali compaiono nelle fiale del "vaccino", nei campioni di sangue estratti da soggetti esposti al test ai “vaccini” e alla conseguente eliminazione dei prodotti biologici sintetici (Woodruff & Maerkl, 2016). Sia la morfologia che le caratteristiche comportamentali di questi fenomeni osservati suggeriscono che, lungi dall'essere puri (Finn, 2011 p. 138), questi iniettabili sono composti, fino ad ora, da componenti ingegnerizzati aggiuntivi non rivelati che rispondono a una gamma di forme di energia interne e ambientali, tutte le quali sono rintracciabili e descritti in tutta la letteratura accademica. Profonde deviazioni dal significato generalmente compreso dello slogan pubblicitario “vaccino” e dalla sua pretesa di “sicuro ed efficace” appaiono nelle osservazioni dei “prodotti biologici” al microscopio. Le morti in eccesso, l’incidenza del cancro ��turbo” e varie malattie autoimmuni segnalate a livello globale dopo il lancio degli “iniettabili” mostrano una correlazione sospettosamente alta. Le perversioni che abbiamo descritto suggeriscono una chiara corrispondenza con l’infrastruttura di comunicazione che appare ora in costruzione nell’Internet of Bodies, ben finanziato e pianificato da tempo, l’IoB (Celik et al., 2022), una sorta di sistema nervoso centrale globale sintetico: il i cui dettagli sono ampiamente discussi e illustrati anche nel corpus accademico. I robot magnetici bioibridi, in particolare, rappresentano una preoccupazione significativa per i ricercatori che tentano di dare un senso alla reattività di questi “prodotti biologici” alle fonti di energia. Facciamo eco agli appelli di altri ricercatori impegnati in studi simili: fino a quando i componenti non saranno verificati e i loro effetti a lungo termine compresi, una necessità disprezzata dalle richieste di autorizzazione all'uso di emergenza, è necessaria un'immediata sospensione globale.
https://ijvtpr.com/index.php/IJVTPR/article/view/102/282
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kon-igi · 1 year ago
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Buongiorno Doctor! Mi son beccata questo ultimo Covid, ti chiedo se anche per questa ultima variante si sa quanta immunità si acquisisce dopo la guarigione, sei mesi come la precedente, o come? grazie mille!
Sei mesi non era la durata dell'immunità.
Erano i mesi dopo i quali potevi fare di nuovo il vaccino, calcolati su una media statistica di curve immunitarie di persone che avevano contratto il virus... che però possono variare notevolmente da persona a persona.
Abbiamo visto che malattia e vaccino non conferiscono immunità duratura (e nemmeno immunità totale al 100%) ma in ogni caso la memoria immunitaria resiste a lungo ed è quella che rende l'eventuale infezione notevolmente meno gravosa e pericolosa.
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fwdmuseums · 8 months ago
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I am so excited to share that we have two book available for review! As an academic journal that looks at not just museums but cultural institutions as a whole we're always on the look out for new books that aim to grow ones understanding of the injustices around us and how to change museum and archival practices for the better. That's where you, as a potential reviewer, come in! Reviews provide a critical analysis to new books coming out to help solidify their place in certain areas of study, connect them to other relevant literature, and help folks understand methodolgy used. If you're interested in reviewing the two books I have listed below please shoot us an email ([email protected]) with some info about yourself and why you think you'd be good for this review!
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What fuels and sustains activism and organizing when it feels like our worlds are collapsing? Let This Radicalize You is a practical and imaginative resource for activists and organizers building power in an era of destabilization and catastrophe. Longtime organizers and movement educators Mariame Kaba and Kelly Hayes examine some of the political lessons of the COVID-19 pandemic, including the convergence of mass protest and mass formations of mutual aid, and consider what this confluence of power can teach us about a future that will require mass acts of care, rescue and defense, in the face of both state violence and environmental disaster. The book is intended to aid and empower activists and organizers as they attempt to map their own journeys through the work of justice-making. It includes insights from a spectrum of experienced organizers, including Sharon Lungo, Carlos Saavedra, Ejeris Dixon, Barbara Ransby, and Ruth Wilson Gilmore about some of the difficult and joyous lessons they have learned in their work.
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The past several decades have seen a massive shift in debates over who owns and has the right to tell Native American history and stories. For centuries, non-Native actors have collected, stolen, sequestered, and gained value from Native stories and documents, human remains, and sacred objects. However, thanks to the work of Native activists, Native history is now increasingly repatriated back to the control of tribes and communities. Indigenous Archival Activism takes readers into the heart of these debates by tracing one tribe’s fifty-year fight to recover and rewrite its history. Rose Miron tells the story of the Stockbridge–Munsee Mohican Nation and its Historical Committee, a group composed mostly of Mohican women who have been collecting and reorganizing historical materials since 1968. She shows how their work is exemplary of how tribal archives can strategically shift how Native history is accessed, represented, written, and, most important, controlled. Based on a more than decade-long reciprocal relationship with the Stockbridge–Munsee Mohican Nation, Miron’s research and writing are shaped primarily by materials found in the tribal archive and ongoing conversations and input from the Stockbridge–Munsee Historical Committee. Miron is not Mohican and is careful to consider her own positionality and reflects on what it means for non-Native researchers and institutions to build reciprocal relationships with Indigenous nations in the context of academia and public history, offering a model both for tribes undertaking their own reclamation projects and for scholars looking to work with tribes in ethical ways.
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mezzopieno-news · 7 months ago
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NEL MONDO SI VIVE PIÙ A LUNGO
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Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Institute For Health Metrics and Evaluation di Washington ha rivelato che la speranza di vita globale ha registrato un aumento di 6,2 anni a partire dal 1990, un risultato principalmente attribuito alla riduzione dei decessi dovuti a malattie come diarrea, infezioni respiratorie e ictus. L’incremento è stato evidente in Oceania, Asia orientale e Africa subsahariana orientale, dove si è registrato un significativo aumento della speranza di vita. Nell’Africa subsahariana orientale, in particolare, si è verificato il maggior aumento con l’aspettativa di di vita cresciuta di 10,7 anni. Nonostante la pandemia abbia temporaneamente interrotto queste tendenze positive, alcune macro regioni sono state in grado di mantenere i progressi raggiunti grazie a una gestione efficace della crisi sanitaria. America Latina, Caraibi e Africa subsahariana, pur essendo tra le più colpite dal Covid, hanno visto comunque aumentare l’aspettativa di vita sul periodo di riferimento.
La ricerca ha inoltre evidenziato un cambiamento nelle prime cinque cause di morte, con il Covid che ha sostituito l’ictus al secondo posto, identificando inoltre le malattie che sono diventate più concentrate in specifiche aree geografiche e fornendo informazioni preziose per la loro prevenzione e trattamento.
Questi risultati non solo riflettono i progressi nella sanità globale, ma forniscono anche una base per gli sforzi futuri nella promozione della salute pubblica e nella lotta contro le malattie, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità della vita a livello mondiale.
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Fonte: The Lancet; Foto Fajaws
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