#Azerbaiyán
Explore tagged Tumblr posts
anchesetuttinoino · 5 months ago
Text
La dichiarazione finale del G7 è composta di 19.842 parole. Apro il mio tablet sul bordo del lago di Sevan. Sono venuti a trovarmi alcuni amici cacciati dall’Artsakh (Nagorno-Karabakh), desertificato della sua popolazione indigena dagli invasori giunti dall’Azerbaigian tirando cannonate su Stepanakert e su tutti i villaggi abitati. Una espulsione totalitaria equivalente al genocidio, qualcosa di così disumano da spaccare le ossa della mia anima.
Ma so che tutto questo è stato vissuto dolorosamente anche da tanti italiani, a differenza del loro governo e del Parlamento (maggioranza e opposizione, presenzialisti e assenteisti). Tutti adoratori della Costituzione, questi politici, e tutti a citare l’articolo 11 che «ripudia la guerra». Ma ci dev’essere un post-scriptum riservato, che si passano tra loro le generazioni di potenti: non c’è scritto che bisogna ripudiare chi fa la guerra e annienta poveri cristi, purché in cambio stipino di gas
i nostri serbatoi, e di caviale certi tipetti, e di denaro le nostre fabbriche di cannoni e aerei militari per trasferire paracadutisti di reparti d’assalto sui tetti di sciagurate minoranze cristiane…
Sono ingiusto a non fare distinguo. Non tutti i parlamentari e i ministri e i sottosegretari hanno sacrificato gli armeni dell’Artsakh alla ragion di Stato (ma val la pena sopravviva uno Stato che ha ragioni così miserabili per campare, al punto da accarezzare massacri e pulizie etniche purché gli autori siano bravi fornitori?); non tutti hanno chiuso gli occhi, ci sono pochi meravigliosi deputati e senatori coraggiosi, oltre a qualche Nicodemo che nel silenzio dissente. Oso qualche nome: Centemero, Formentini, Zampa, Pozzolo, Orsini, Malagola, Fassino e se dimentico qualcuno, scriva che – se sono ancora vivo – rimedierò.
Speranze tradite
Ho letto la dichiarazione finale firmata da capi di Stato e premier del G7. Ho usato i dispositivi dell’intelligenza calcolatrice che permettono di scrutare il succo dei testi. Avevo moderate speranze di trovare un impegno per tutelare la piccola culla delle memorie cristiane, un luogo che non è simbolico e basta, ma palpitava. Uso il passato! Il Nagorno era abitato da centoventimila cristiani. Nel settembre del 2020 l’Azerbaigian sostenuto dai turchi si era già preso metà del territorio. Russia e Bielorussia, che avrebbero dovuto intervenire in base ai trattati sottoscritti con l’Armenia, hanno lasciato fare. Nel 2022, quattro giorni prima dell’aggressione all’Ucraina, Putin e il dittatore azero Ilham Aliyev hanno firmato un trattato che ha consentito alla Russia di triangolare gas e petrolio con l’Occidente tramite il simpatico tiranno il cui padre Heydar fu vice di Breznev e colonna asiatica del Kgb. Nel 2023, dopo uno stillicidio di attacchi e assassinii, e l’assedio utile per far morire i bambini di fame, il colpo finale. In centomila espropriati della loro essenza furono costretti, per non essere schiavizzati o appesi ai pali, ad andarsene in Armenia. L’Italia era corsa in soccorso del vincitore sin dai primi giorni del 2023 firmando un accordo per la “modernizzazione” (dichiarazione ufficiale del governo di Baku) delle forze armate azere.
Clima 53, Nagorno 0
Ed ecco il G7 a presidenza italiana. Speravamo in Giorgia Meloni, ma forse l’essersi affidata a Elisabetta Belloni come sherpa per fissare accordi, non è stata una grande idea, almeno per noi disgraziati cristiani del Caucaso. Avevamo sperato nella presenza al G7 di Borgo Egnazia dello Stato più amico di noi armeni che esista in Occidente, almeno sulla carta: in Francia circa 750 mila suoi cittadini sono “arméniens de France”; ma dovrebbero esserlo anche gli Stati Uniti e il Canada, nazioni in cui i miei fratelli assommano a un milione e mezzo. Risultati? Siamo invisibili, siamo inesistenti. Esiste anche un genocidio che passa attraverso la soppressione del problema, l’impiparsene.
Tra i circa 20 mila lemmi ho fatto contare al computer alcune parole chiave. Innanzitutto nomi di Stati o territori: Russia 61 occorrenze, Ucraina 57, Cina 29, Nord Corea 14, Palestina 13, Israele 11, Iran 11, Gaza 9, Libia 6, Armenia 0, Nagorno-Karabakh 0, Azerbaigian 0./
Nomi per problematiche: clima/cambiamento climatico 53, gender 25, diritti umani 24, dignità umana 3, migrazioni/migranti 38, inquinamento 12, plastica 9, libertà 13, libertà religiosa 0, persecuzione 1, persecuzione religiosa 0.
Come si vede, l’Armenia e la sparizione di una nazione cristiana dalle cartine geografiche in Caucaso non sono un problema che interessi i grandi. Qui batterò ancora qualche colpo in alfabeto Morse, o vi siete stancati anche voi?
36 notes · View notes
ruhachari · 5 months ago
Text
Yer - New Photo Gallery in Kish village
On June 16, our village was enriched with another interesting place to visit. Famous Azerbaijani photographer Sanan Aleskerov (@sananaleskerov) opened the first private photo gallery in the country in our village Kish!
Tumblr media
For those who are not familiar with Sanan Aleskerov's work, I suggest you to visit his official website, or watch a thread on X/Twitter by Fuad Alakberov about some of his works.
Tumblr media Tumblr media
Sanan Aleskerov has a personal history with the village of Kish. He covered archaeological excavations in the village and was acquainted with the legendary Norwegian archaeologist Thor Heyerdahl (in whose honor a bust was erected in the village).
And a few years ago he finally moved to Kish, where he runs courses and creates stunning new photographs.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
In addition to the exhibition of his photo works, the gallery also presented the publication of Sanan Aleskerov's new book based on the photos of Kish and the nature around it.
Tumblr media Tumblr media
For our part, we are already encouraging all our guests and visitors to Ruh Achari to take a walking tour to the new photo gallery.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
It should be noted that this is a landmark event both for the village and for Azerbaijan as a whole. It is the first private photo gallery opened not in the capital (as it happens usually) but in a village in the west of the country.
With so many attractions in the village and region, I realize that my mom and I are going to have to make our own guidebook for visiting tourists.
17 notes · View notes
nevzatboyraz44 · 2 years ago
Text
once upon a time Azerbaijan 🇦🇿...
ذات مرة أذربيجان 🇦🇿...
Bir zamanlar Azerbaycan 🇦🇿...
59 notes · View notes
hatiragulzaman · 1 year ago
Text
Tumblr media
💫💫💫
Balkan Savaşları'ndan Anadolu'ya dönen, vatan evladı bir Osmanlı askeri .[orijinal resim].
💫💫💫
Yine bir sürükleyici uzun şiir.
Zaman ayırıp okuyanlara Çok teşekkür ederim
💫💫💫
TOPAL ASKER
Ey saçlari "alagarson" kesik hanim kiz!
Gülme öyle bana bakip sen arsiz arsiz!
Bacagimla alay etme pek topla diye.
Bir sorsana o topallik nerden hediye ?
Sen Sislide danserken her gece , gündüz
Biz öetede ne ovlar ,çaylar,ne dümdüz
Yaylalari geçtik,karli daglari astik;
Siz salonda dansederken bizler savastik.
Ey dudagi kanim gibi kipkirmizi kiz,
Gülme öyle bana bakip sen arsiz arsiz!
Olan isler dimagini azicik yorsun!
Biliyorum elbisemle egleniyorsun;
Biliyorum baldirini okadar nazla
Örten bir tek ipek çorap kiymetçe fazla
Benim bütün elbisemden... Hatta kendimden...
Biliyorum:Çünkü bugün su dünyada ben
Neyim? Bir hiç... ise güce yaramaz,topal...
Sen saglamsin senin hakkin dünyadan zevk al:
Çünkü orda düsmanlarla bogusurken biz
Siz muhtesem salonlarda sarap içtiniz!
Ey gözünün rengi bana yabanci güzel,
Her yolcunun ugradigi ey hanci güzel!
Sen yabanci kucaklarda yasaken her gün
Yapiyorduk bizde kanla, barutla dügün.
Sen o sicak odalarda cilveli , mahmur
Dolasirken... Bizde tipi,firtina,yagmur,
Kar altinda kanlar döktük,canlar yiprattik;
Aç yasadik, suzuz kaldik,taslarda yattik
Sen açilmis bir bahardin , biz kara kistik;
Bizden üstün ordularla böyle çarpistik...
Gülme bana bakip pek arsiz arsiz
Sen ey disi güzel,fakat içi çamur kiz!
Sana karsi haykirani mecbursun dinle;
Bugün hesap görecegiz artik seninle:
Ben cephede geberirken, geride vatan
Aski ile bin belali ise can atan
Anam,babam,karim,kizim eziliyorken
Daglar kadar yük altinda...Gel,cevap ver,sen
Bana anlat,anlat bana, siz ne yaptiniz?
Köpek gibi oynastiniz ,fuhsa taptiniz!
Anavatan bogulurken kipkizil kanda
Yalniz gönül verdiniz siz zevke,cazbanda...
Ey nankör kiz,ey fahise unutma sunu:
Sizin için harbederken yedim kursunu.
Onun için topal kaldi bögle bacagim,
Onun için tütmez oldu artik ocagim.
Nazli nazli yatiyorken sen yataklarda
Salllanarak ölü kaldik biz bataklarda.
Kalbur oldu süngülerle çelik bagrimiz,
Bu amansiz bogusmada öldü yarimiz,
Ya siz nasil yasadiniz? bizim kanimiz
Size sarap oldu sanki... Sehit canimiz
Güya sizin mezenizdi ! Yiyip içtiniz;
Zipladiniz,kudurdunuz arsiz,edepsiz!...
Gerçi salonlarda "yildiz" di senin adin,
Hakkikatte fahisesin ey alçak kadin!
Ey allikli ve düzgünlü yosma bil sunu:
Bütün millet ögrenmistir senin fuhsunu.
Omuzunda neden seni fuzuli çeksin?
Kinimizin siddetiyle gebereceksin!..
11 notes · View notes
lutnistas · 2 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Baku Old Town ( Azerbaijan ) 
22 notes · View notes
birasizgece · 2 years ago
Text
Mənim xəzinəm
Sənin gözəlliyini dünya-dünya gəzirəm
Yalandan gülümsəyirəm, guya deyil heç vecimə
Olmayıb heç nə
Olmayıb heç nə, mən yaxşıyam
11 notes · View notes
jgmail · 1 year ago
Text
Geopolítica del Cáucaso
Tumblr media
Por Alexander Dugin
Traducción de Juan Gabriel Caro Rivera
El Cáucaso Sur es un dolor de cabeza para Rusia, al igual que el resto de relaciones con todos nuestros vecinos, exceptuando a Bielorrusia.  Únicamente Minsk es confiable, el resto es problemática. Esto es producto de una falta de estrategia clara en los últimos treinta años, pues durante todo este tiempo Rusia ha intentado asumir tres posiciones mutuamente excluyentes:
Integrarnos a la globalización dirigida por Occidente, primero bajo sus condiciones y luego, durante el gobierno de Putin, manteniendo nuestra independencia.
Reforzar nuestra soberanía tanto frente a Occidente como frente a nuestros vecinos.
Desempeñar un papel de liderazgo (imperial) en el espacio postsoviético y facilitar parcialmente, aunque de forma aleatoria, fragmentaria e incoherente, la integración eurasiática.
Nuestro país ha seguido en política exterior tres caminos diferentes que no tienen nada que ver entre sí, lo que nos llevó, con el inicio de la Operación Militar Especial, a una confrontación directa por Occidente por el control del espacio postsoviético. El problema subyace en que todavía somos incapaces de declarar abiertamente nuestros objetivos geopolíticos, aunque es necesario admitir con calma y frialdad que lucharemos hasta la completa rendición del régimen nazi de Kiev y el establecimiento de nuestro control político-militar directo (siendo este el verdadero significado de la desmilitarización y desnazificación) del antiguo territorio de Ucrania. Tal objetivo de por sí afectará nuestras relaciones con todos nuestros vecinos, pues significaría que Rusia no aceptará en sus fronteras Estados y tendencias que promuevan la rusofobia bajo ninguna circunstancia. La geopolítica ha terminado por imponerse a pesar de toda la incoherencia y desorientación en nuestra política exterior. La integridad de cualquier Estado postsoviético solo puede garantizarse en la medida en que se adopte una actitud positiva o neutral frente a Rusia, pues todo intento de ponerse del lado del bando enemigo – y geopolíticamente hablando Occidente es nuestro enemigo axiomático, cualquiera que ignore esto o es un ignorante o un agente encubierto – pondrá en peligro la integridad territorial de su país. Este proceso comenzó en la década de 1990 en Tranistria, Nagorno-Karabaj (en ese entonces Azerbaiyán era dirigido por el gobierno globalista y rusofóbico del Frente Popular), Osetia del Sur y Abjasia. En Tranistria, tal proceso está congelado hasta el día de hoy. Georgia, después de la agresión de Saakashvili, alentada por Soros y las fuerzas globalistas de Bernard-Henri Lévy, conoció la separación de facto de Osetia del Sur y Abjasia. Ahora Armenia, bajo el liderazgo de Pashinián, decidió desafiar a Rusia, mientras que Azerbaiyán prefirió tener una aproximación amistosa. El resultado ha sido la desaparición de Nagorno-Karabaj, que ha dejado de estar bajo el control armenio y ahora está bajo jurisdicción azerí. Kiev en un principio adoptó una posición multilateral, pero el separatismo en Crimea, el Donbass, Jersón y Zaporiyia terminó por imponerse. Una por una, todas estas regiones abandonaron Ucrania después de que sus gobiernos adoptaran una política rusofóbica y una guerra abierta en contra del mundo ruso. De ahora en adelante es probable que ya no vaya a existir Ucrania en absoluto.
Occidente es incapaz de garantizar la integridad territorial de ningún país eurasiático, pues todas sus promesas son fuegos fatuos. Claro, Occidente es capaz de infligirnos graves daños, incluso destruir países enteros, como Ucrania, pero no tiene el deseo de construir, proteger, preservar, crear y organizar nada en tales territorios. Esto mismo se aplica a la región del Cáucaso Sur. Si queremos la integración real del espacio eurasiático primero debemos tener un plan coherente y no únicamente medidas represivas que pueden ser más o menos eficaces. Rusia debe ser proactiva pues, como se ha demostrado en repetidas ocasiones, Occidente no cumple las promesas que hace a los países que adoptan una política rusofóbica directa en contra de Moscú. Occidente busca activamente iniciar conflictos donde no le importa que sus aliados sean desgarrados o destruidos, pues tales vicisitudes le son indiferentes. Rusia, en cambio, tiene mucho que perder, pues sin la amistad entre los pueblos adyacentes a nuestras fronteras es imposible construir algo positivo en las tierras en las que vivimos. Todos los pueblos a nuestro alrededor comparten nuestro destino histórico y las élites traidoras, sobornadas por Occidente, no dejan de actuar contrariamente a nuestros intereses. Si el objetivo de Occidente es abrir un segundo frente en el Cáucaso meridional, especialmente debido al fracaso de la contraofensiva ucraniana, entonces la tiene bastante difícil. Armenia, que hasta hace poco era un aliado ruso, ahora es dirigida por un Pashinián que esta al servicio de Occidente y que incluso estuvo dispuesto a entregar a Nagorno-Karabaj a sus enemigos sin mover un dedo para proteger a sus compatriotas. El actual liderazgo armenio a llevado a su país a la ruina mientras que Occidente colaboró en ello todo lo que pudo. De todas maneras, gente como Pashinián viene y va, pero su pueblo permanecerá. ¿Acaso los rusos aceptaremos que Armenia siga el mismo camino sangriento que siguieron Libia, Irak, Siria y Ucrania? Es totalmente improductivo quedarnos parados esperando a que los armenios despierten y se den cuenta del desastre al que los ha llevado su gobierno. Ellos no van a despertar nunca y solo se dedicarán a gritar consignas preparadas por Soros mientras queman sus pasaportes frente a las embajadas rusas. Esta es solo la demostración más evidente del incendio que se avecina en el Cáucaso.
Ahora bien, muchos temen que Turquía, la cual se considera a sí misma como la mayor beneficiaria de la victoria de Azerbaiyán en Nagorno-Karabaj, comience a llevar a cabo una política cada vez menos amistosa en contra de Rusia en el Cáucaso Sur. Tales preocupaciones son exageradas, pues Turquía esta interesada en estos momentos en reforzar y conservar su soberanía en el Mediterráneo Oriental, que era la zona controlada por el Imperio Otomano. Ankara únicamente mira hacia el Cáucaso y el mundo turco eurasiático cuando Estados Unidos y la OTAN la presionan para hacerlo. Turquía no es un antagonista directo de Rusia en el Cáucaso Meridional, pero en caso de que estalle una guerra abierta se salvará el que pueda. Como sea, es obvio que nos encontramos en una situación delicada y Occidente hace todo lo posible para abrir un segundo frente. Si este escenario se hace realidad, debemos estar preparados para reaccionar: muchas veces lo hacemos bien y los cálculos de nuestros enemigos terminan por derrumbarse o tener los efectos contrarios. Pasa muy a menudo, pero no siempre. Es por esa razón que no debemos perder tiempo y empezar a planificar estrategias coherentes y agresivas: ¿qué queremos en el Cáucaso Sur y qué estamos dispuestos a hacer para implementar nuestros planes? Esto último implica que debemos tomar una decisión sobre el espacio postsoviético: si queremos que sea un lugar amistoso y fraterno o incluso neutral, tenemos que hacer lo posible para que se cumplan nuestros objetivos, porque de lo contrario no llegaremos a nada. Ha llegado la hora de que Rusia pase a la ofensiva no solo en Ucrania o el Cáucaso Sur, sino en toda Eurasia. Para ello necesitamos pensar en un realismo ofensivo con planes, análisis y acciones sobrias que tomen en cuenta nuestros intereses.
3 notes · View notes
azerbaijanvisa · 2 years ago
Video
tumblr
Traveling to Azerbaijan just got easier with the new evisa system! Apply online and receive your visa within 3 days. No need to wait in long lines at the embassy. Explore the beautiful culture, cuisine and sights of Azerbaijan hassle-free! Click here : https://evisa-azerbaijan.com/
2 notes · View notes
oknews · 11 days ago
Text
Importantes organizaciones cristianas denuncian las violaciones de derechos humanos en Azerbaiyán antes de la COP29
0 notes
haliotis94 · 1 month ago
Text
Tumblr media
Estampillas de Azerbaiyán
1 note · View note
informativoar · 2 months ago
Text
La producción de té y las políticas ambientales fueron los ejes de una reunión entre Passalacqua y el embajador de Azerbaiyán
El gobernador de Misiones se reunió con el embajador de Azerbaiyán en Argentina, Ramzi Teymurov, quienes dialogaron sobre las políticas ambientales que promueve Misiones para el cuidado y la protección del medioambiente. Además, por la producción de té negro de Misiones, acordaron avanzar en lazos de cooperación y comercialización. La visita de Teymurov se da en el marco de la Pre COP29 que…
0 notes
ateneomuseoutoplia · 2 months ago
Text
Pequeños recuerdos de Azerbaiyán, plasmados en dibujitos al paso.
0 notes
unavidadeviajero · 2 months ago
Text
¿Cómo ir del Aeropuerto de Baku al centro de Baku?
Si acabas de aterrizar en el Aeropuerto Internacional Heydar Aliyev de Bakú y te preguntas cómo ir del aeropuerto de Baku al centro de la ciudad, estás en el lugar correcto. En este artículo, te mostraré todas las opciones para llegar de manera cómoda, rápida y económica. Pero, te haré una pregunta: ¿sabes cuál es la forma más eficiente de moverse por una ciudad tan diversa como Bakú? Sigue…
0 notes
head-post · 3 months ago
Text
Azerbaijan’s ruling party wins parliamentary elections
Azerbaijan‘s ruling New Azerbaijan Party (YAP) won the parliamentary elections, according to preliminary results.
Central Election Commission Chairman Mazahir Panahov announced the names of the candidates with the highest number of votes at a press conference. According to preliminary results, YAP, led by President Ilham Aliyev, won 68 seats in the National Assembly.
A total of 44 independent candidates were also elected as MPs. The Civic Solidarity Party received 3 seats, the Justice, Law and Democracy Party won 2 seats. The Great Azerbaijan Party, Democratic Reforms Party, Great Creation Party, Republican Alternative Party, Motherland Party, Azerbaijan National Independence Party, National Front Party, and Azerbaijan Democratic Enlightenment Party each secured one seat.
However, only 37.27 per cent of some 6,421,000 voters cast their ballots. Some 990 candidates reportedly competed for 125 seats.
Read more HERE
Tumblr media
0 notes
deefeeme · 4 months ago
Text
Jujuy presente en encuentro con la Embajada de Gran Bretaña en Argentina
Jujuy presente en encuentro con la Embajada de Gran Bretaña en Argentina Jujuy y otras cinco provincias argentinas participaron en un encuentro con la embajadora británica Kirsty Hayes para discutir avances en acción climática y biodiversidad, destacando la colaboración internacional y nuevas oportunidades financieras.
Jujuy y otras cinco provincias argentinas participaron en un encuentro con la embajadora británica Kirsty Hayes para discutir avances en acción climática y biodiversidad, destacando la colaboración internacional y nuevas oportunidades financieras. La Alianza Verde Argentina, coalición de seis provincias comprometidas con la acción climática y el desarrollo sostenible, tuvo un encuentro con la…
1 note · View note
lutnistas · 2 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Baku Old Town ( Azerbaijan ) 
21 notes · View notes