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Bari: in arrivo DAB 24 - Danza a Bari Spring dal 18 aprile al 23 maggio
Bari: in arrivo DAB 24 - Danza a Bari Spring dal 18 aprile al 23 maggio Primavera a Bari è DAB 24 - DanzaABariSPRING, la rassegna di danza contemporanea del Comune di Bari - Assessorato alle Culture in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese che si svolge quest'anno dal 18 aprile al 23 maggio per riprendere poi nella versione FALL il 5 novembre. Quattro gli appuntamenti, tutti al Teatro Kismet, e un quinto momento, a coronare il successo della scorsa edizione, dedicato al Premio Danza al Piccinni - II Edizione, il progetto di promozione dedicato alle scuole di danza ideato dall'assessorato alle Culture e dal Teatro Pubblico Pugliese, a cura di AltraDanza/Domenico Iannone. L'intero cartellone, i temi portanti, i particolari del contest del Premio danza al Piccinni e le iniziative legate alle nuove strategie di accessibilità e inclusività degli spettacoli di danza in città saranno illustrati nel dettaglio mercoledì 10 aprile a Palazzo di Città in una conferenza stampa. DAB comincerà giovedì 18 aprile con una doppia coreografia nell'ambito del progetto RIC.CI, Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni '80 e '90 ideato da Marinella Guatterini che mette in moto la memoria della danza di quegli anni. Si tratta del riallestimento, a cura di Marianna Troise e Susanna Sastro, di due spettacoli importanti degli anni'80 di Marianna Troise: Fragili film /Solo agli specchi (KÖRPER | Centro Nazionale di produzione della danza), con le musiche originali di Daniele Sepe e l'interpretazione Maria Avolio, Mariapia Capasso, Sara Foglia, Ludovica Zoina. La serata vede la coproduzione del Campania Teatro FestivalconFondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee / Ravenna Festival / Torinodanza festival | Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, in collaborazione con: Amat - Associazione Marchigiana Attività Teatrali / Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura / Fondazione Toscana Spettacolo onluse con Fondazione Milano - Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Il giorno dopo, venerdì 19 aprile, il Balletto Teatro di Torino con Faun*, ideazione e coreografia di Mauro de Candia, danzatori e danzatrici Nadja Guesewell, Luca Tomasoni, Noa Van Tichel, Luis Agorreta. Col sostegno alla produzione Città di Barletta, in collaborazione con Piemonte dal Vivo nell'ambito del progetto residenze coreografiche Lavanderia a Vapore & Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura Il 23 aprile il pubblico potrà assistere al contest della seconda edizione del Premio danza al Piccinni, esibizione dei lavori delle scuole di danza dell'area metropolitana di Bari che si stanno candidando a partecipare in questi giorni tramite una call "aperta" (senza limitazioni numeriche). Nella serata del 23, alla presenza del pubblico, una competente commissione artistica valuterà e selezionerà i vincitori che danzeranno sul palcoscenico del Piccinni il 2 novembre prossimo. "Il Premio Danza al Piccinni giunge alla seconda edizione per favorire i talenti che nascono e crescono nelle tante scuole di danza baresi - spiega l'assessora alle Culture Ines Pierucci -. Il Piccinni in passato è stato teatro di saggi di scuole di danza che ancora oggi aprono la possibilità a tanti danzatori e danzatrici del territorio, alcuni dei quali diventati famosi in tutto il mondo. Questo premio, dunque, è un importante duplice riconoscimento e rappresenta una mano tesa dall'assessorato alla Cultura ai danzatori e le danzatrici e alle tante scuole, il nido in cui nasce la consapevolezza di tante bambine e bambine e in cui cresce la consapevolezza delle scelte che si compiono nella propria vita. Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti, ma ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente disorientati, e non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza". Gli altri due momenti della rassegna sono previsti a maggio. Il 22 maggio il programma ospita l'esclusiva nazionale di Equilibrio Dinamico Ensemble & la compagine inglese Verve. Una serie di sei coreografie sotto la guida di Roberta Ferrara per Equilibrio Dinamico e Matteo Marfoglia per Verve. Una programmazione con firme internazionali che vede in scena 34 danzatori di diverse nazionalità, in creazioni di coreografi in voga nel panorama internazionale della danza contemporanea. I titoli dei lavori: People used to die; Forget-me-not; A field of beauty; Funkey; Lumina prima o sul far della sera; Hi, love, bye, coreografie di: il collettivo di coreografi e artisti visivi (La)Horde, Joy Alpuerto Ritter, Matteo Marfoglia (direttore di Verve), Gianni Notarnicola, pugliese nato a Monopoli, unico danzatore italiano per la Batsheva Dance Company di Tel Aviv, Lucrezia Maimone fondatrice, direttrice e performer della compagnia under 35 Oltrenotte, Miguel Altunaga Verdecia. Il giorno dopo, 23 maggio, unica tappa in Puglia per la produzione di Nina ETS, concept del coreografo pugliese Davide Valrosso: Sulla nostra pelle|cinque gesti per il futuro, accompagnato da musiche dal vivo ispirate alle composizioni di Pietro Mascagni. Serata che vedrà subito dopo una proiezione di un video sulla genesi dello spettacolo e un talk su arte e disabilità con lo stesso Valrosso, Elisa Barucchieri e Giulio De Leo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Residenze Digitali
“Trasformare la difficoltà in opportunità” ecco lo spirito che ha sostenuto il bando Residenze Digitali, l’iniziativa proposta lo scorso aprile dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT e la Cooperativa Anghiari Dance Hub, in collaborazione con ATCL Lazio.Continue reading
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#Aldes#Alice Giroldini#Anghiari Dance Hub#Antonella Questa#Armunia#Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT#ATCL Lazio#CapoTrave/Kilowatt#Celeste Gugliandolo#Centro di Residenza della Toscana#Daniele Aurigemma#Elisa Sirianni#Enchiridion#fattiditeatro#Filippo Rosati#Francesca Montanino#Giselda Ranieri#Gorilla Gang#Isabella Brogi#Joana Chicau#Jonathan Reus#Matteo Sintucci#Mauro Parrinello#Residenze Digitali#Resistere e Creare#Simone Pacini#Teatro della Tosse#Tindaro Granata#Umanesimo Artificiale#Valerio Binasco
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Waiting for #ResiDanceXL2019
Gli autori sostenuti saranno:
Annamaria Ajmone Luna Cenere Francesca Foscarini Giuseppe Vincent Giampino Daniele Ninarello Cristina Kristal Rizzo
I partner della rete Anticorpi XL che hanno aderito all'azione nel 2019:
ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo (Abruzzo) AMAT - Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Marche) Armunia (Toscana) Artedanzae20 (Lombardia) Arteven - circuito multidisciplinare regionale del Veneto (Veneto) Capotrave – Kilowatt (Toscana) Oriente Occidente – incontri internazionali di Rovereto (Trentino Alto Adige) C.L.A.P.Spettacolodalvivo - Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari (Lombardia) CSC - Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa (Veneto) Fondazione Piemonte dal Vivo - circuito regionale dello spettacolo (Piemonte) Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (Veneto) L'arboreto – Teatro Dimora di Mondaino (Emilia – Romagna) Santarcangelo dei Teatri (Emilia – Romagna) Teatro Akropolis (Liguria) Teatro Pubblico Pugliese (Puglia)
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Ciccì Coccò il teatro sul comò: parte oggi la nuova rassegna online
Ciccì Coccò il teatro sul comò: parte oggi la nuova rassegna online
Parte oggi, domenica 21 febbraio 2021, Ciccì coccò, il teatro sul comò, nuova rassegna online ricca di giochi, laboratori e spettacoli per passare un pomeriggio in famiglia. Organizzata dall’ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata insieme ad AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali. Continue reading
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SAN BENEDETTO – Lo spettacolo teatrale «Scusa ti posso richiamare? …sono in riunione» con Vanessa Incontrada, inizialmente previsto nei giorni 29 febbraio e 1 marzo rinviato in seguito alle disposizioni regionali di prevenzione dal contagio da COVID 19, verrà recuperato nei giorni 8 e 9 aprile 2020.
Gli abbonamenti restano validi per le nuove date seguendo il turno inizialmente acquistato: il primo turno, previsto per il 29 febbraio, verrà recuperato mercoledì 8 aprile; il secondo turno, previsto per il primo marzo, sarà recuperato con la serata di giovedì 9 aprile 2020.
Anche i singoli biglietti restano validi per le nuove date con le stesse modalità degli abbonamenti ma chi ha necessità di essere rimborsato dovrà chiederlo improrogabilmente entro il 12 marzo rivolgendosi al botteghino del Teatro Concordia che aprirà secondo questo calendario:
Sabato 7 marzo: 10.30 – 12.30 e 16.00 – 19.30
Mercoledì 11 e giovedì 12 marzo: 17.00 – 19.00
Lo spettacolo fa parte del cartellone della stagione teatrale 2019/2020 di Comune di San Benedetto del Tronto e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali con il contributo di MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Marche e il sostegno di BIM Tronto.
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Pesaro, primo concerto del Progetto Brahms per direttori d'orchestra
Pesaro, primo concerto del Progetto Brahms per direttori d’orchestra
Il primo concerto del progetto Johannes Brahms per direttori d’orchestra va in scena martedì 25 giugno ore 21.00 al Teatro Rossini di Pesaro
Il Maestro Donato Renzetti e la Filarmonica Gioachino Rossini, in collaborazione con il Comune di Pesaro e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, hanno ideato e organizzato il Progetto Johannes Brahms per direttori d’orchestra. La prima edizione,…
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Aminta. Torquato Tasso secondo Latella
Aminta. Torquato Tasso secondo Latella
Foto di scena: Aminta, regia di Antonio Latella © Brunella Giolivo
Dopo il debutto al Lauro Rossi di Macerata nel novembre scorso per il progetto di rinascita culturale post-sisma sostenuto da MiBAC e Amat (Associazione marchigiana attività teatrali), la compagnia “stabilemobile” del regista Antonio Latella, direttore del Teatro de La Biennale di Venezia, ha portato in scena dal 17 al 20 gennaio…
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TORINODANZA FESTIVAL 2018 Fonderie Limone Moncalieri 18 - 19 ottobre 2018 - ore 20.45 │ Italia │durata 60 minuti TANGO GLACIALE RELOADED (1982 - 2018) progetto, scene e regia Mario Martone riallestimento a cura di Raffaele Di Florio, Anna Redi interpreti 1982 Tomas Arana, Licia Maglietta, Andrea Renzi interpreti 2018 Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro Progetto RIC.CI - Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta-Novanta Ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni con il sostegno di Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Fondazione Milano - Civica Scuola di Teatro "Paolo Grassi" Lo spettacolo circuiterà nell’ambito delle rassegne: Torinodanza Festival, Romaeuropa Festival, Festival Aperto che da quest’anno hanno costituito “Un network per la creazione contemporanea”. Dopo il debutto a Torinodanza in programma il 18 e 19 ottobre, andrà in scena al Teatro Vascello di Roma per il Romaeuropa Festival, dal 25 al 28 ottobre, e al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, per Festival Aperto, dal 15 al 18 novembre 2018. Tango Glaciale reloaded Secondo Mario Martone, Tango Glaciale da lui creato, nel 1982, a 22 anni, con il gruppo Falso Movimento nato a Napoli nel 1979, è tutt’altro che un’operazione nostalgica, bensì “una macchina del tempo” reloaded, ovvero “ricaricata” da Anna Redi e Raffaele Di Florio su tre giovani danzattori nel 1982 non ancora nati. Per RIC.CI - Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/’90, la pièce del regista napoletano è un tassello necessario. Dà conto di quanto negli anni della nostra “tradizione coreografica del nuovo”, anche il teatro sperimentale si muovesse in una direzione fisica, “alla Artaud”, refrattaria a testi e parole come unici veicoli espressivi. Qui, in sessanta minuti, una cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni crea un universo di ritmica freschezza. A sorpresa, questo postmoderno anni ‘80 ci catapulta ancora nel futuro. Come? Simulando un percorso narrativo incentrato sull’attraversamento di una casa da parte di tre personaggi: due uomini e una donna in un rapporto tra loro non ben definito. Dall’esterno, sulla strada, si procede verso la casa a più piani ma non prima di una schizofrenica immersione dei tre protagonisti di spalle, in un getto di interferenze visive, strisce colorate e punti neri, come quando si cerca di sintonizzare il televisore su di un canale. Il viaggio “casalingo”, quanto mai paradossale, consta di dodici stazioni e due “fiati sospesi” che segnano la fine di una ideale prima parte e dell’insieme. Dallo zoom sul salotto assai colorato e con strisce da cartoon, si passa nell’antica Grecia, in costumi consoni, sullo sfondo di un lungo colonnato e la riproduzione del Discobolo, da parte di un danzattore. L’ascensore interno alla casa ci immette in una stanza con serrande dove si balla un tango con l’aspirapolvere ma anche tra uomini, assai diversi tra loro ma che ormai abbiamo imparato a conoscere, giudicando da quelle apparenze che secondo Oscar Wilde non mentono mai sui tratti invece interiori degli esseri umani. Nuova sorpresa: i tre in impermeabile da film poliziesco si trovano sul tetto della casa, tra fughe, inseguimenti, pistole, comignoli e antenne. Le stelle di un galassia lontana e sognante diventano stelline di Broadway; il sax comincia a suonare (primo “fiato sospeso”), si balla sulle note di Duke Ellington: è una citazione dal film New York New York di Martin Scorsese. La seconda parte di Tango Glaciale reloaded ci tuffa in una piscina dove cadono automobiline in un’acqua virtuale. C’è chi s’immerge nel liquido, chi pretende di tuffarvisi, chi si scatena in un rap su base elettronica. Ma quando compare un giardino fiorito i tre, di spalle, ci trasportano in Cina muniti di implacabili forbicioni da presunti giardinieri poco dopo nascosti da maschere da elefante e tigre: il giardino si è trasformato in una foresta… Il rientro a casa passa per la cucina a scacchi bianchi e neri; all’ingresso di pacchi portati dall’interprete femminile cresce la baraonda: gli oggetti cominciano a muoversi; uno dei danzattori si fa la doccia e schizza l’acqua luminosa che lo bagna. Ai litigi segue la distruzione della casa e chi si straccia le maniche della camicia attende il sax per suonare l’ouverture dell’Arlesienne di Bizet alquanto rallentata. È il secondo “fiato sospeso” e la citazione è tratta da The Conversation di Francis Ford Coppola… La distruzione totale dell’ambiente è catastrofica per il danzattore/musicista che vi soccombe, ma si apre sullo squarcio di un paesaggio desertico, con canyons poco assolati. Non accenniamo ai movimenti, né alle parole, né ai testi recitati in più lingue: abbiamo già svelato troppo. Tango Glaciale ora reloaded con la sua perfetta sincronizzazione e la sua spiazzante e folle energia finisce di essere logico, razionale, o davvero “narrativo” nel momento stesso in cui inizia a respirare. La musica è il suo racconto e la sua struttura più che rigida che in quanto tale non lascia scampo, proprio come la rapidità di ogni azione. La pièce, di certo anni Ottanta e postmoderna, potrebbe ormai essere tranquillamente definita “coreografica”. Non solo: nella sua espressività trasversale e inclusivista rientra nell’ambito dell’“opera coreografica”, a nostro avviso le dernier cri della coreografia contemporanea odierna, ancora traballante, ma proiettata verso il futuro. Marinella Guatterini UNA MACCHINA DEL TEMPO Ho visto la prima prova di Tango Glaciale reloaded tra Anna Redi e Raffaele Di Florio che hanno ricostruito con scrupolo e con passione questo pezzo di scarsi sessanta minuti e di trentasei anni fa e non ho potuto non venire scaraventato in un turbine di ricordi che mi hanno commosso. Ho rivisto il debutto a Napoli, al Teatro Nuovo, con le case dei Quartieri tutte puntellate, una foresta di pali di legno comparse all'indomani del terremoto, e la fila di spettatori così lunga da arrivare fino a via Toledo, allora si chiamava ancora via Roma. Ricordo gli amici, emozionati e sorpresi, consapevoli più di noi che quello spettacolo avrebbe avuto lunga vita, tutti a darci coraggio, a trasmetterci amore. E quella lunga vita è un fiume di ricordi, Tango Glaciale ci portò in mezzo mondo (chi era mai salito su un aereo?), venne visto a New York da Martin Scorsese, Laurie Anderson e Andy Warhol, a Londra, a Gerusalemme, a San Francisco, non si contano le città. A Roma al Quirino e prima alla Biennale di Venezia lo spettacolo era stato uno sconquasso, la gente gremiva le platee come a un concerto rock. Tomas Arana ci trainava con la sua inesauribile energia nei teatri e nei festival più prestigiosi, durò tanto, forse tre o quattro anni. È comprensibile che io abbia tentennato molto a lungo prima di dare il via libera a questa ripresa. Nulla può riportare quel fenomeno e quella energia, e bisogna considerare che Tango Glaciale era frutto non solo di un percorso (ebbene sì, avevo ventidue anni ma avevo cominciato a diciassette) ma anche di un clima artistico che oggi è lontanissimo, sebbene molte delle sperimentazioni sui palcoscenici del nostro tempo derivino da quel clima. Ma Marinella Guatterini e Gigi Cristoforetti mi hanno dolcemente assediato, il museo Madre ha messo in cantiere una mostra sul mio lavoro, il Bellini che si è proposto per produrre lo spettacolo è uno dei più dinamici teatri italiani, mi son detto: buttiamoci. Soprattutto mi sembrava interessante mettere il lavoro alla prova di una generazione che era lontana dall'essere stata concepita quando lo spettacolo nasceva: gli interpreti di questa versione reloaded sono nati tutti e tre ben dopo il 1982. Tutto è diverso, sono i diversi i corpi, il rapporto col genere (che in Tango Glaciale, due uomini e una donna, si rimescola e si trasfigura continuamente), le mitologie di riferimento (il cinema, la new wave), è interessante vedere quel che accade a questi attori scaraventati, diversamente da me, da noi di Falso Movimento e dagli spettatori di allora, ma pur sempre scaraventati anch'essi, nella macchina del tempo che è questo Tango Glaciale reloaded. Noi veniamo scaraventati nel passato, stranamente loro nel futuro. Era pur sempre uno spettacolo di fantascienza, Tango Glaciale, come certi racconti di Ray Bradbury. C'è un ragazzo che nel chiuso della sua stanza vede la casa improvvisamente trasfigurata in ogni ambiente, il salotto, la cucina, il tetto, il giardino. A spingere, secondo lui, sono forze che stanno trasformando il mondo ("this is the ice age", cantano Martha and the Muffins alla fine dello spettacolo), che lo stanno portando al di là della frontiera dove tutti i riferimenti saltano e si ricombinano tra loro, si vola tra le stelle, si comunica attraverso parole esplose. Solo l'immaginazione salva, pensa quel ragazzo (e continuerà a pensarlo per tutta la vita). Solo una relazione vitale salva, pensava Pasolini, e anche questo era vero per quel ragazzo (e lo è ancora oggi). Con quel ragazzo ci sono infatti tre compagni di scuola che coltivano le sue stesse passioni, Angelo, Pasquale e un diciottenne che sarà il suo primo attore feticcio, Andrea; un pittore, Lino, che sente esplodere anche lui la tela su cui dipinge; il conduttore di una radio libera che trasmette magicamente proprio la musica che ama quel ragazzo, il suo nickname è Daghi. C'è una giovane e meravigliosa donna, l'unica del gruppo, Licia, e c'è un formidabile straniero, Tomas, viene dagli Stati Uniti ma è l'unico scugnizzo tra questi napoletani. Insomma, abbastanza per un racconto di avventura e di fantascienza. Il racconto di Tango Glaciale. Tra i collaboratori che avrò la gioia di rivedere in occasione di questa ripresa (Daniele Bigliardo, Ernesto Esposito...), mancheranno alcuni amici che non ci sono più, li voglio ricordare: Bruno Esposito e Giancarlo Coretti dei Bisca, il gruppo che ha composto lo straordinario tango esploso che ascolterete nello spettacolo, e con loro il grande Dario Jacobelli, i suoi versi erano illuminazioni continue. Gigi D'Aria era il più amato tra i nostri amici-supporter, ciao Gigi, che il tuo sonno sia sereno. Infine l'artista a cui desidero dedicare Tango Glaciale reloaded, Annibale Ruccello. Mi sono imbattuto da poco in una sua intervista che non conoscevo: "ho un piccolo sogno, fare uno spettacolo con Mario Martone", diceva, "io mi sento più vicino a lui che non ad altri artisti". Io scrivevo con le immagini e col gesto, lui con le parole, le parole di un genio. Se solo la macchina del tempo potesse davvero farci tornare indietro e da lì tutto potesse venire ricaricato, reloaded... Chiudiamo gli occhi, e viaggiamo. Mario Martone (Copyright RIC.CI - Reconstruction Contemporary Choreography Anni ‘80-‘90) Mario Martone (Napoli, 1959) regista teatrale e cinematografico, fonda nel 1978 il gruppo Falso Movimento. Nei suoi spettacoli, dove proiezioni e pannelli mobili creano la fusione di spazio, luci, suoni, colori, movimento, gesto, musica e immagini. Nel 1992 realizza il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano. Tra le pellicole più recenti: L'odore del sangue (2004); Noi credevamo (David di Donatello come miglior film nel 2011); Il giovane favoloso (Nastro d'argento 2015). Direttore del Teatro Stabile di Roma (1998-2000) e del Teatro Stabile di Torino (2007 - 2017), per la struttura torinese ha diretto Operette morali da Giacomo Leopardi (Premio UBU 2011 per la miglior regia); La serata a Colono di Elsa Morante; Carmen da Georges Bizet; Morte di Danton di George Büchner (Premio Ubu miglior attore 2016; Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 per Migliore attore protagonista, migliori costumi, migliori luci); Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo (Premio Hystrio-Twitter 2018 e Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2018 come migliore spettacolo di prosa). Martone si è dedicato inoltre alla messa in scena di opere liriche in Italia e all’estero. Nel 2018, nella ricorrenza dei quarant'anni di carriera, il regista ha allestito presso il Museo Madre di Napoli la retrospettiva 1977-2018 Mario Martone Museo Madre. TORINODANZA | I PARTNER Torinodanza 2018 è un progetto realizzato da Torinodanza festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, maggior sostenitore Compagnia di San Paolo, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, in partenariato con Intesa Sanpaolo. Il Festival Torinodanza, nato nel 1987, è organizzato dal 2009 dal Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
TORINODANZA FESTIVAL 2018 Fonderie Limone Moncalieri 18 – 19 ottobre 2018 – ore 20.45 │ Italia │durata 60 minuti TANGO GLACIALE RELOADED (1982 – 2018) progetto, scene e regia Mario Martone riallestimento a cura di Raffaele Di Florio, Anna Redi interpreti 1982 Tomas Arana, Licia Maglietta, Andrea Renzi interpreti 2018 Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro Progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta-Novanta Ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni con il sostegno di Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” Lo spettacolo circuiterà nell’ambito delle rassegne: Torinodanza Festival, Romaeuropa Festival, Festival Aperto che da quest’anno hanno costituito “Un network per la creazione contemporanea”. Dopo il debutto a Torinodanza in programma il 18 e 19 ottobre, andrà in scena al Teatro Vascello di Roma per il Romaeuropa Festival, dal 25 al 28 ottobre, e al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, per Festival Aperto, dal 15 al 18 novembre 2018. Tango Glaciale reloaded Secondo Mario Martone, Tango Glaciale da lui creato, nel 1982, a 22 anni, con il gruppo Falso Movimento nato a Napoli nel 1979, è tutt’altro che un’operazione nostalgica, bensì “una macchina del tempo” reloaded, ovvero “ricaricata” da Anna Redi e Raffaele Di Florio su tre giovani danzattori nel 1982 non ancora nati. Per RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/’90, la pièce del regista napoletano è un tassello necessario. Dà conto di quanto negli anni della nostra “tradizione coreografica del nuovo”, anche il teatro sperimentale si muovesse in una direzione fisica, “alla Artaud”, refrattaria a testi e parole come unici veicoli espressivi. Qui, in sessanta minuti, una cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni crea un universo di ritmica freschezza. A sorpresa, questo postmoderno anni ‘80 ci catapulta ancora nel futuro. Come? Simulando un percorso narrativo incentrato sull’attraversamento di una casa da parte di tre personaggi: due uomini e una donna in un rapporto tra loro non ben definito. Dall’esterno, sulla strada, si procede verso la casa a più piani ma non prima di una schizofrenica immersione dei tre protagonisti di spalle, in un getto di interferenze visive, strisce colorate e punti neri, come quando si cerca di sintonizzare il televisore su di un canale. Il viaggio “casalingo”, quanto mai paradossale, consta di dodici stazioni e due “fiati sospesi” che segnano la fine di una ideale prima parte e dell’insieme. Dallo zoom sul salotto assai colorato e con strisce da cartoon, si passa nell’antica Grecia, in costumi consoni, sullo sfondo di un lungo colonnato e la riproduzione del Discobolo, da parte di un danzattore. L’ascensore interno alla casa ci immette in una stanza con serrande dove si balla un tango con l’aspirapolvere ma anche tra uomini, assai diversi tra loro ma che ormai abbiamo imparato a conoscere, giudicando da quelle apparenze che secondo Oscar Wilde non mentono mai sui tratti invece interiori degli esseri umani. Nuova sorpresa: i tre in impermeabile da film poliziesco si trovano sul tetto della casa, tra fughe, inseguimenti, pistole, comignoli e antenne. Le stelle di un galassia lontana e sognante diventano stelline di Broadway; il sax comincia a suonare (primo “fiato sospeso”), si balla sulle note di Duke Ellington: è una citazione dal film New York New York di Martin Scorsese. La seconda parte di Tango Glaciale reloaded ci tuffa in una piscina dove cadono automobiline in un’acqua virtuale. C’è chi s’immerge nel liquido, chi pretende di tuffarvisi, chi si scatena in un rap su base elettronica. Ma quando compare un giardino fiorito i tre, di spalle, ci trasportano in Cina muniti di implacabili forbicioni da presunti giardinieri poco dopo nascosti da maschere da elefante e tigre: il giardino si è trasformato in una foresta… Il rientro a casa passa per la cucina a scacchi bianchi e neri; all’ingresso di pacchi portati dall’interprete femminile cresce la baraonda: gli oggetti cominciano a muoversi; uno dei danzattori si fa la doccia e schizza l’acqua luminosa che lo bagna. Ai litigi segue la distruzione della casa e chi si straccia le maniche della camicia attende il sax per suonare l’ouverture dell’Arlesienne di Bizet alquanto rallentata. È il secondo “fiato sospeso” e la citazione è tratta da The Conversation di Francis Ford Coppola… La distruzione totale dell’ambiente è catastrofica per il danzattore/musicista che vi soccombe, ma si apre sullo squarcio di un paesaggio desertico, con canyons poco assolati. Non accenniamo ai movimenti, né alle parole, né ai testi recitati in più lingue: abbiamo già svelato troppo. Tango Glaciale ora reloaded con la sua perfetta sincronizzazione e la sua spiazzante e folle energia finisce di essere logico, razionale, o davvero “narrativo” nel momento stesso in cui inizia a respirare. La musica è il suo racconto e la sua struttura più che rigida che in quanto tale non lascia scampo, proprio come la rapidità di ogni azione. La pièce, di certo anni Ottanta e postmoderna, potrebbe ormai essere tranquillamente definita “coreografica”. Non solo: nella sua espressività trasversale e inclusivista rientra nell’ambito dell’“opera coreografica”, a nostro avviso le dernier cri della coreografia contemporanea odierna, ancora traballante, ma proiettata verso il futuro. Marinella Guatterini UNA MACCHINA DEL TEMPO Ho visto la prima prova di Tango Glaciale reloaded tra Anna Redi e Raffaele Di Florio che hanno ricostruito con scrupolo e con passione questo pezzo di scarsi sessanta minuti e di trentasei anni fa e non ho potuto non venire scaraventato in un turbine di ricordi che mi hanno commosso. Ho rivisto il debutto a Napoli, al Teatro Nuovo, con le case dei Quartieri tutte puntellate, una foresta di pali di legno comparse all’indomani del terremoto, e la fila di spettatori così lunga da arrivare fino a via Toledo, allora si chiamava ancora via Roma. Ricordo gli amici, emozionati e sorpresi, consapevoli più di noi che quello spettacolo avrebbe avuto lunga vita, tutti a darci coraggio, a trasmetterci amore. E quella lunga vita è un fiume di ricordi, Tango Glaciale ci portò in mezzo mondo (chi era mai salito su un aereo?), venne visto a New York da Martin Scorsese, Laurie Anderson e Andy Warhol, a Londra, a Gerusalemme, a San Francisco, non si contano le città. A Roma al Quirino e prima alla Biennale di Venezia lo spettacolo era stato uno sconquasso, la gente gremiva le platee come a un concerto rock. Tomas Arana ci trainava con la sua inesauribile energia nei teatri e nei festival più prestigiosi, durò tanto, forse tre o quattro anni. È comprensibile che io abbia tentennato molto a lungo prima di dare il via libera a questa ripresa. Nulla può riportare quel fenomeno e quella energia, e bisogna considerare che Tango Glaciale era frutto non solo di un percorso (ebbene sì, avevo ventidue anni ma avevo cominciato a diciassette) ma anche di un clima artistico che oggi è lontanissimo, sebbene molte delle sperimentazioni sui palcoscenici del nostro tempo derivino da quel clima. Ma Marinella Guatterini e Gigi Cristoforetti mi hanno dolcemente assediato, il museo Madre ha messo in cantiere una mostra sul mio lavoro, il Bellini che si è proposto per produrre lo spettacolo è uno dei più dinamici teatri italiani, mi son detto: buttiamoci. Soprattutto mi sembrava interessante mettere il lavoro alla prova di una generazione che era lontana dall’essere stata concepita quando lo spettacolo nasceva: gli interpreti di questa versione reloaded sono nati tutti e tre ben dopo il 1982. Tutto è diverso, sono i diversi i corpi, il rapporto col genere (che in Tango Glaciale, due uomini e una donna, si rimescola e si trasfigura continuamente), le mitologie di riferimento (il cinema, la new wave), è interessante vedere quel che accade a questi attori scaraventati, diversamente da me, da noi di Falso Movimento e dagli spettatori di allora, ma pur sempre scaraventati anch’essi, nella macchina del tempo che è questo Tango Glaciale reloaded. Noi veniamo scaraventati nel passato, stranamente loro nel futuro. Era pur sempre uno spettacolo di fantascienza, Tango Glaciale, come certi racconti di Ray Bradbury. C’è un ragazzo che nel chiuso della sua stanza vede la casa improvvisamente trasfigurata in ogni ambiente, il salotto, la cucina, il tetto, il giardino. A spingere, secondo lui, sono forze che stanno trasformando il mondo (“this is the ice age”, cantano Martha and the Muffins alla fine dello spettacolo), che lo stanno portando al di là della frontiera dove tutti i riferimenti saltano e si ricombinano tra loro, si vola tra le stelle, si comunica attraverso parole esplose. Solo l’immaginazione salva, pensa quel ragazzo (e continuerà a pensarlo per tutta la vita). Solo una relazione vitale salva, pensava Pasolini, e anche questo era vero per quel ragazzo (e lo è ancora oggi). Con quel ragazzo ci sono infatti tre compagni di scuola che coltivano le sue stesse passioni, Angelo, Pasquale e un diciottenne che sarà il suo primo attore feticcio, Andrea; un pittore, Lino, che sente esplodere anche lui la tela su cui dipinge; il conduttore di una radio libera che trasmette magicamente proprio la musica che ama quel ragazzo, il suo nickname è Daghi. C’è una giovane e meravigliosa donna, l’unica del gruppo, Licia, e c’è un formidabile straniero, Tomas, viene dagli Stati Uniti ma è l’unico scugnizzo tra questi napoletani. Insomma, abbastanza per un racconto di avventura e di fantascienza. Il racconto di Tango Glaciale. Tra i collaboratori che avrò la gioia di rivedere in occasione di questa ripresa (Daniele Bigliardo, Ernesto Esposito…), mancheranno alcuni amici che non ci sono più, li voglio ricordare: Bruno Esposito e Giancarlo Coretti dei Bisca, il gruppo che ha composto lo straordinario tango esploso che ascolterete nello spettacolo, e con loro il grande Dario Jacobelli, i suoi versi erano illuminazioni continue. Gigi D’Aria era il più amato tra i nostri amici-supporter, ciao Gigi, che il tuo sonno sia sereno. Infine l’artista a cui desidero dedicare Tango Glaciale reloaded, Annibale Ruccello. Mi sono imbattuto da poco in una sua intervista che non conoscevo: “ho un piccolo sogno, fare uno spettacolo con Mario Martone”, diceva, “io mi sento più vicino a lui che non ad altri artisti”. Io scrivevo con le immagini e col gesto, lui con le parole, le parole di un genio. Se solo la macchina del tempo potesse davvero farci tornare indietro e da lì tutto potesse venire ricaricato, reloaded… Chiudiamo gli occhi, e viaggiamo. Mario Martone (Copyright RIC.CI – Reconstruction Contemporary Choreography Anni ‘80-‘90) Mario Martone (Napoli, 1959) regista teatrale e cinematografico, fonda nel 1978 il gruppo Falso Movimento. Nei suoi spettacoli, dove proiezioni e pannelli mobili creano la fusione di spazio, luci, suoni, colori, movimento, gesto, musica e immagini. Nel 1992 realizza il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano. Tra le pellicole più recenti: L’odore del sangue (2004); Noi credevamo (David di Donatello come miglior film nel 2011); Il giovane favoloso (Nastro d’argento 2015). Direttore del Teatro Stabile di Roma (1998-2000) e del Teatro Stabile di Torino (2007 – 2017), per la struttura torinese ha diretto Operette morali da Giacomo Leopardi (Premio UBU 2011 per la miglior regia); La serata a Colono di Elsa Morante; Carmen da Georges Bizet; Morte di Danton di George Büchner (Premio Ubu miglior attore 2016; Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 per Migliore attore protagonista, migliori costumi, migliori luci); Il Sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo (Premio Hystrio-Twitter 2018 e Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2018 come migliore spettacolo di prosa). Martone si è dedicato inoltre alla messa in scena di opere liriche in Italia e all’estero. Nel 2018, nella ricorrenza dei quarant’anni di carriera, il regista ha allestito presso il Museo Madre di Napoli la retrospettiva 1977-2018 Mario Martone Museo Madre. TORINODANZA | I PARTNER Torinodanza 2018 è un progetto realizzato da Torinodanza festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, maggior sostenitore Compagnia di San Paolo, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, in partenariato con Intesa Sanpaolo. Il Festival Torinodanza, nato nel 1987, è organizzato dal 2009 dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
TORINODANZA FESTIVAL 2018
Fonderie Limone Moncalieri 18 – 19 ottobre 2018 – ore 20.45 │ Italia │durata 60 minuti TANGO GLACIALE RELOADED (1982 – 2018) progetto, scene e regia Mario Martone riallestimento a cura di Raffaele Di Florio, Anna Redi interpreti 1982 Tomas Arana, Licia Maglietta, Andrea Renzi interpreti 2018 Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro
Progetto RIC.CI – Reconstruction…
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#Andrea Renzi interpreti 2018 Jozef Gjura#Anna Redi interpreti 1982 Tomas Arana#Filippo Porro Progetto RIC.CI - Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta-Novanta Ideazione e direzione artistica Marine#Giulia Odetto#Licia Maglietta#scene e regia Mario Martone riallestimento a cura di Raffaele Di Florio#TORINODANZA FESTIVAL 2018 Fonderie Limone Moncalieri 18 - 19 ottobre 2018 - ore 20.45 │ Italia │durata 60 minuti TANGO GLACIALE RELOADED (19
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Lunedì 7 agosto ore 21,30 in centro storico a Senigallia grande kermesse di teatro urbano con macchine teatrali, attori e pupazzi giganti
Lunedì 7 agosto ore 21,30 in centro storico a Senigallia grande kermesse di teatro urbano con macchine teatrali, attori e pupazzi giganti
Prosegue a Senigallia il 19^ Festival dei Burattini Marionette e Teatro di Figura Ambarabà, promosso dal Comune di Senigallia e con la direzione artistica e organizzazione dell’ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata in collaborazione con il Teatro alla Panna nel quadro della storica rassegna “Baracche e Burattini”. Collaborano Amat Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Feel…
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#19^ Festival dei Burattini Marionette#attori#Compagnia degli Sbuffi#kermesse#macchine teatrali#pupazzi giganti#Senigallia#Simona Marini#Teatro di Figura Ambarabà.#teatro urbano#“Sea Parade”
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Glocal Sound: online il bando per i giovani musicisti
Glocal Sound: online il bando per i giovani musicisti
È online la call della prima edizione di GLOCAL SOUND – Giovane Musica d’Autore in Circuito, iniziativa promossa da Fondazione Piemonte dal Vivo, Fondazione Toscana Spettacolo onlus e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, tre circuiti regionali che hanno deciso di puntare sui giovani autori e produttori di musica indipendenti, per promuovere la musica originale e inedita in tutte le…
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Marche: al via dal 1° settembre la III Edizione di MArCHESTORIE, il festival dei borghi marchigiani
Regione Marche: al via dal 1° settembre la III Edizione di MArCHESTORIE, il festival dei borghi marchigiani. Dal 1 al 17 settembre 2023 tornano ad animarsi i borghi marchigiani, preziosi scrigni di tradizioni, racconti e leggende. Grazie a un bando predisposto dalla Regione Marche sono 52 i Comuni coinvolti in forma singola o in una strategica alleanza in rete nella terza edizione del Festival. L'iniziativa è sostenuta dalla Regione Marche, fortemente voluta dall'assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi, ed è gestita e promossa da Fondazione Marche Cultura e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali. Inoltre vede i patrocini della Camera dei Deputati, del Ministero della Cultura e della Camera di Commercio delle Marche. Obiettivi principali sono il rilancio dell'immenso patrimonio costituito dai borghi in un'ottica di destagionalizzazione dell'offerta turistica con le conseguenti positive ricadute su tutto l'indotto, la valorizzazione dei borghi e del patrimonio costituito dalle storie e quindi dalla realtà immateriale dei luoghi che li riempiono di significato, per preservare la memoria e l'identità della Regione. L'intento del Festival, sotto la direzione artistica di Paolo Notari, è quello di far conoscere gli antichi borghi, le fortezze medievali, le splendide piazze e le numerose chiese, di far riscoprire l'immaginario collettivo marchigiano fatto di narrazioni e tradizioni, miti e leggende, aspetti devozionali e credenze popolari, ma anche di far assaporare i piatti tipici, seguendo le trame di una conoscenza che si fa spettacolo e divertimento. Dal 1 al 17 settembre - per tre weekend consecutivi dal venerdì alla domenica, tra le ore 18 e le 24 - turisti e visitatori potranno esplorare i piccoli centri marchigiani del cratere del sisma, della dorsale appenninica e della costa dove troveranno un'offerta continua di eventi, con almeno una rappresentazione al giorno per un totale di 3 spettacoli, a cui si affiancherà l'apertura dei luoghi della cultura delle Marche: chiese e palazzi storici, teatri, biblioteche, musei e collezioni ma anche negozi e ristoranti. Previste inoltre visite guidate, mostre, rievocazioni storiche in costume, dimostrazioni, degustazioni di prodotti tipici, appuntamenti enogastronomici e mercatini dell'artigianato. "La cultura e l'arte sono l'essenza intima dell'appartenenza ad un passato di creatività e fascino - afferma l'onorevole Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione alla Camera dei Deputati – La cultura è l'identità di un paese ed è per questo che va valorizzata in tutte le sue forme. L'idea al centro di MArCHESTORIE è quella di valorizzare i borghi e le aree interne. È la strategia giusta per la crescita culturale e turistica del territorio, volta a valorizzare le tante ricchezze. La grande partecipazione a MArCHESTORIE ci sta dando ragione: il Festival diventerà sempre di più una infrastruttura della cultura marchigiana, un veicolo per promuovere la regione". "Marchestorie - dichiara l'assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi – è un caleidoscopio che contiene le tante tradizioni dei nostri territori. I borghi, vero palcoscenico di questa iniziativa, esprimono inoltre una delle caratteristiche più peculiari della nostra regione. Abbiamo un'alta concentrazione di questi piccoli insediamenti e ognuno di essi ha una sua identità ben definita. Questa è un'enorme ricchezza culturale e storica ma deve divenire sempre di più anche una grande opportunità di crescita economica. Va aggiunto che il festival si arricchisce della collaborazione della Camera di Commercio e dunque di tante attività che sono il valore aggiunto di questa edizione. Abbiamo un calendario di eventi molto interessante che porterà un contributo all'offerta turistica e che inizia a guardare alla destagionalizzazione". "Anche noi siamo impegnati nel progetto MArCHESTORIE – dichiara Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche - per valorizzare su più fronti le Marche, comprese quelle attività imprenditoriali che vengono coinvolte nel Festival. Ai Comuni partecipanti noi daremo indicazioni sulla tipologia di aziende che potranno dare valore aggiunto alla manifestazione. Un'operazione che è partita grazie al protocollo d'intesa con la Regione e che può garantisce anche la valorizzazione dell'iniziativa nel suo complesso e dei singoli eventi presso le Associazioni di categoria. L'intento è quello di incentivare la diffusione della conoscenza e la partecipazione degli imprenditori interessati". "Saranno tre settimane ricche di appuntamenti – afferma Andrea Agostini, presidente Fondazione Marche Cultura - con l'obiettivo di lasciar immergere i visitatori nel fascino delle più suggestive località marchigiane. Questo festival non propone eventi calati dall'alto, replicabili in qualsiasi spazio. La peculiarità di Marche Storie è che ogni racconto o spettacolo è profondamente radicato nelle mura del borgo che lo ospita, ha senso in quel luogo ed in quel luogo soltanto. Questa è la sua unicità. Non è un dettaglio da poco il fatto che buona parte del programma interessi i piccoli centri feriti dal sisma di 7 anni fa, splendide realtà che tanto hanno bisogno di rilancio e che attraverso questa rassegna potranno mostrare la loro meraviglia". "Le Marche si raccontano attraverso una 'bellissima e corposa' rassegna di eventi nei nostri borghi in festa, quale è appunto, Ma(r)che Storie – dice Piero Celani, presidente AMAT - L'intento è quello di guidare, marchigiani e turisti, alla conoscenza del territorio, delle nostre tradizioni, e di quell'immenso patrimonio, storico-culturale e architettonico che caratterizza la nostra Regione, attraverso visite guidate, mostre, rievocazioni in costume, degustazioni e offerte di prodotti tipici che valorizzano aspetti peculiari della vita, e della storia, dei nostri incantevoli borghi. Ma(r)cheStorie, insieme a Marche Grandi Storie, pertanto, invitano il grande pubblico, non solo a (ri)scoprire le Marche ed i suoi tesori, attraverso il proficuo connubio di cultura e turismo, ma anche a convincersi definitivamente, che questa Regione, unica al plurale, è la sintesi del territorio Italiano". Tutto il programma è disponibile sul sito www.marchestorie.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Abbadia di Fiastra: MArCHESTORIE, RACCONTI & TRADIZIONI DAI BORGHI IN FESTA, Presentata la III Edizione
Abbadia di Fiastra: MArCHESTORIE, RACCONTI & TRADIZIONI DAI BORGHI IN FESTA, Presentata la III Edizione. Dal 1 al 17 settembre 2023 tornano ad animarsi i borghi marchigiani, preziosi scrigni di tradizioni, racconti e leggende. Grazie a un bando predisposto dalla Regione Marche sono 32 i progetti, che coinvolgono 51 Comuni e 8 reti nella terza edizione del Festival. L'iniziativa, presentata oggi ad Abbadia di Fiastra, è sostenuta dalla Regione Marche e fortemente voluta dall'Assessore regionale alla Cultura, gestita e promossa da Fondazione Marche Cultura e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali. MArCHESTORIE è il Festival che racconta la Regione attraverso le sue peculiarità, le sue tradizioni e le sue leggende coinvolgendo tutto il territorio marchigiano, dal mare alle montagne. L'intento è quello di far conoscere gli antichi borghi, le fortezze medievali, le splendide piazze e le numerose chiese, di far riscoprire l'immaginario collettivo marchigiano fatto di narrazioni e tradizioni, miti e leggende, aspetti devozionali e credenze popolari, ma anche di far assaporare i piatti tipici, seguendo le trame di una conoscenza che si fa spettacolo e divertimento. Obiettivi principali sono il rilancio dell'immenso patrimonio costituito dai borghi in un'ottica di destagionalizzazione dell'offerta turistica con le conseguenti positive ricadute su tutto l'indotto, la valorizzazione dei borghi e del patrimonio costituito dalle storie e quindi dalla realtà immateriale dei luoghi che li riempiono di significato per preservare la memoria e l'identità della Regione. Dal 1 al 17 settembre, per tre weekend consecutivi dal venerdì alla domenica, tra le ore 18 e le 24, turisti e visitatori potranno esplorare i piccoli centri marchigiani del cratere del sisma, della dorsale appenninica e della costa dove troveranno un'offerta continua di eventi, con almeno una rappresentazione al giorno per un totale di 3 spettacoli, a cui si affiancherà l'apertura dei luoghi della cultura delle Marche: chiese e palazzi storici, teatri, biblioteche, musei e collezioni ma anche negozi e ristoranti. Previste inoltre visite guidate, mostre, rievocazioni storiche in costume, dimostrazioni, degustazioni di prodotti tipici, appuntamenti enogastronomici e mercatini dell'artigianato. "Dai racconti e dalle tradizioni di MArCHESTORIE emerge l'affascinante patrimonio culturale e identitario della nostra terra. Come in una trama, si scorge tra le righe della narrazione quel filo sottile che crea un legame di vicinanza tra i tanti, tantissimi borghi marchigiani, e disegna un quadro su cui è impresso il grande valore unitario della tradizione marchigiana. Questa tradizione è il nostro valore aggiunto che intendiamo promuovere e far conoscere oltre i confini regionali, contribuendo alla costruzione di un'offerta turistica ampia, articolata e destagionalizzata. Le storie dei nostri borghi tendono idealmente la mano a chi avrà la curiosità di scoprire quello che vi è di più nascosto e genuino, per vivere così pienamente un'esperienza completa di tutte le Marche" commenta il presidente della Regione Francesco Acquaroli. "L'idea al centro di MArCHESTORIE è quella di valorizzare i borghi e le aree interne. Attraverso il racconto e le diverse forme espressive riusciamo a comporre un unico grande affresco in grado di rappresentare le peculiarità delle nostre Marche. Il successo di pubblico delle prime due edizioni, l'adesione dei Comuni, che si riconferma anche quest'anno, dimostrano che questa impostazione funziona. Ci dicono inoltre che è ampiamente condivisa la doppia finalità di attrarre turisti e di consolidare la conoscenza della nostra identità affinché diventiamo noi stessi promotori di ciò che siamo" afferma l'onorevole Giorgia Latini, vice presidente della VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione. "Il Festival MArCHESTORIE si conferma un evento che contribuisce a evidenziare l'enorme patrimonio della tradizione marchigiana sotto molteplici aspetti: storico, artistico, enogastronomico. Dalla cultura nasce ricchezza e nascono opportunità di sviluppo e crescita per i tanti Comuni del nostro territorio. E' anche per questo che è nata la legge sui borghi; un'iniziativa di grande importanza che ridà nuova vita e nuova luce alle nostre bellissime località distribuite dalla costa all'entroterra. Il successo di MArCHESTORIE, che prosegue anche nella sfida lanciata di rafforzare le reti in ambito culturale, conferma la bontà e la lungimiranza dell'idea alla base della manifestazione" spiega Chiara Biondi, assessore regionale alla Cultura. "Cosa rende unico, riconoscibile un luogo? Cosa lo riempie di significato e di conseguenza ci porta a sceglierlo? Il suo vissuto, la storia, le suggestioni e le leggende che lo animano. Credo sia questa l'intuizione che ha portato al Festival MArCHESTORIE una rassegna che invita i visitatori a scoprire il patrimonio marchigiano non solo dal punto di vista delle sue bellezze, ma a conoscerne il fascino e ad immergersi in un patrimonio di racconti e tradizioni popolari di cui la nostra regione è ricchissima. Durante il Festival si potranno conoscere le Marche più autentiche attraverso un programma capillare che toccherà borghi suggestivi di tutte le province, spaziando tra costa e montagna. Crediamo in questa manifestazione che sposa perfettamente la mission di Fondazione Marche Cultura, tesa a valorizzare bellezze, peculiarità e talenti della nostra terra" dice Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura. Quest'anno MArCHESTORIE si avvale della collaborazione della Camera di Commercio delle Marche attraverso un Protocollo d'intesa, firmato con il presidente Gino Sabatini, per valorizzare i prodotti del territorio. Il prossimo appuntamento con MArCHESTORIE, che vede la direzione artistica di Paolo Notari, è fissato per mercoledì 26 luglio in Piazza della Libertà davanti la Rotonda a Mare di Senigallia alle ore 21 con MArCHESTORIE SHOW - Aspettando il Festival, con la conduzione di Alvin Crescini. I borghi racconteranno le storie che andranno in scena a settembre per la terza edizione del Festival. Nel 1° weekend del Festival, da venerdì 1 a domenica 3 settembre, gli eventi in programma saranno: ASCOLI PICENO / CASTEL TROSINO - La regina, il cavalier, l'arme e l'amore; CANTIANO - Maledicto Arnese de Guerra; CIVITANOVA MARCHE / CIVITANOVA ALTA - Civitarcana. Mistero e leggende a Civitanova Alta; ESANATOGLIA e VALFORNACE - Da Varano: principi, mercanti, mercenari, santi e mecenati nell'Italia centrale; FERMO / TORRE DI PALME - I Piceni: dall'antica Palma al nuovo Borgo; MONTEDINOVE - Il Romanticismo dei Sibillini contro tutte le guerre; MONTEMONACO - Il Guerin Meschino e la Sibilla; MUCCIA - Muzio il mancino; PORTO SAN GIORGIO - Rocca Tiepolo. Scrigno e fortezza della storia sangiorgese; SASSOFERRATO - Tra Borgo e Castello... Sassoferrato n'duello; VISSO - La montagna sacra; SERVIGLIANO, BELMONTE PICENO, MONTELEONE DI FERMO, SMERILLO - Tracce dal sottosuolo. Nel 2° weekend del Festival, da venerdì 8 a domenica 10 settembre, gli eventi in programma saranno: ACQUALAGNA - La via di casa; APPIGNANO - La notte del Bellente; CASTELRAIMONDO - Historie de lo Castrum Raimondi; CINGOLI - La regina senza nome; CUPRA MARITTIMA - Il Capitano e la Strega; CAMERINO e GAGLIOLE - Da Varano: principi, mercanti, mercenari, santi e mecenati nell'Italia centrale; FIASTRA - La montagna sacra; FORCE, VENAROTTA e PALMIANO - La Costa dei guai. Il lato oscuro del Piceno; GUALDO - Gualdo...che spettacolo! I sogni che diventano realtà; MATELICA - Boldrino Capitano di Ventura; MONTEFORTINO - Il Guerin Meschino e la Sibilla; MONTEPRANDONE - Intra moenia. Dal cavalier Prandone a uno spettacolo di comunità; POTENZA PICENA - In arte Montesanto: la vecchia scuola. Sulle orme del Professor Giuseppe Asciutti; ROTELLA - Il Romanticismo dei Sibillini contro tutte le guerre; SIROLO - Sirolo è ancora il mare. Nel 3° weekend del Festival, da venerdì 15 a domenica 17 settembre, gli eventi in programma saranno: AMANDOLA - Il Romanticismo dei Sibillini contro tutte le guerre; CERRETO D'ESI - Da Varano: principi, mercanti, mercenari, santi e mecenati nell'Italia centrale; FALCONARA MARITTIMA - Lo castello antiquo; GENGA - Infra Saxa; MONTALTO DELLE MARCHE, MONTE RINALDO, MONTE SAN MARTINO - Storie di castelli scomparsi; MONTECOSARO - La montagna sacra; MONTEGALLO - Il Guerin Meschino e la Sibilla; MONTE VIDON COMBATTE, MONTOTTONE, ORTEZZANO - I farfensi tra signorotti e pover'uomini; SAN GINESIO - Risvegli. Della Fornarina e di altre resilienze sanginesine; SAN LORENZO IN CAMPO - Anima; SAN SEVERINO MARCHE - Dalla distruzione di Civitella alla fondazione del castello di Serralta; SARNANO - Rinaldo il Grande. Il testamento; SENIGALLIA - Un chierico per salvare la corte ducale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Waiting for #ResiDanceXL2018
Gli autori sostenuti saranno:
Silvia Gribaudi Daniele Albanese Enzo Cosimi Marco D’Agostin Francesco Colaleo_CIE MF Olimpia Fortuni Chiara Bersani
I partner della rete Anticorpi XL che hanno aderito all'azione nel 2018:
ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo (Abruzzo) AMAT - Associazione Marchigiana Attività Teatrali (Marche) Armunia (Toscana) Artedanzae20 (Lombardia) Arteven - circuito multidisciplinare regionale del Veneto (Veneto) Capotrave – Kilowatt (Toscana) Oriente Occidente – incontri internazionali di Rovereto (Trentino Alto Adige) C.L.A.P.Spettacolodalvivo - Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari (Lombardia) CSC - Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa (Veneto) Fondazione Piemonte dal Vivo - circuito regionale dello spettacolo (Piemonte) Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (Veneto) L'arboreto – Teatro Dimora di Mondaino (Emilia – Romagna) Santarcangelo dei Teatri (Emilia – Romagna) Teatro Akropolis (Liguria) Teatro Pubblico Pugliese (Puglia)
Ulteriori aggiornamenti al sito della rete Anticorpi
#residancexl#Network Anticorpi XL#waitingfor#residenze creative#residanceXL2018#Danza Contemporanea#danzacontemporanea#coreografia
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Artisti #Francesco Colaleo | Maxime Freixas
Francesco Colaleo (Campania) Maxime Freixas (Béziers)
Francesco Colaleo (Napoli,1988) e Maxime Freixas (Béziers,1989) sono due danzatori e coreografi freelance. Francesco, dopo un master alla Biennale Danza di Venezia ed un anno intensivo al Modem Atelier CZD, collabora dal 2010 al 2014 con la Compagnia Zappalà Danza, il Colletivo NaDa di Antonello Tudisco, la Cie Ismael Ivo, la Cie Anou Skan. Maxime, specializzatosi in Francia nelle accademie Epsédanse e Mondap’Art, nel 2011 entra a far parte del Ballet Junior di Ginevra, interpretando ruoli nelle pièce di Hofesh Schecter, Thierry Malandain, Guilherme Bothello, Patrice Barthes, Ron Howell, Alain Gruttadauria, Nathalie Bard. Entrambi collaborano dal 2013 ad oggi con la Cie Artemis Danza e la Cie Teatro Danza Tiziana Arnaboldi. Nel 2014 fondano insieme la Cie MF | Maxime e Francesco. Da 2014 ad oggi si dedicano alla creazione di progetti personali, tra cui Re-Garde, No Game, Adieu e Chenapan.
La Cie MF | Maxime e Francesco è una compagnia italo-francese di danza contemporanea e teatro fisico diretta da Maxime Freixas e Francesco Colaleo. Dal 2015 ad oggi, Francesco e Maxime hanno creato Re-Garde, No-Game, Adieu, Chenapan, spettacoli ospitati in diversi Festival internazionali: Mouvement Contemporain, Festival Onze Bouge, Entrez dans la danse, Dix en Scène Festival, les Petites Scènes Ouvertes, Kilowatt Festival, Zoom Festival, Interplay Festival, Inequilibrio Festival, Teatri di Vetro, Ra.I.D Festival, Quelli che la danza, Ticino in Danza, Fra Terra e Cieloo, La Strada Festival, Te{Che} Festival, Danza Urbana Festival, Festival Maldà enDansa, Solo Dance Contest Gdansk, Urban Life Festival, Warsaw Zawirowania Dance Festival, Vetrina Anticorpi XL, NID Platform. Nel 2016 hanno partecipato alla II ^ edizione di Anghiari Dance Hub e nel 2017 hanno vinto il bando delle residenze artistiche della Lavanderia a Vapore.
1 - 7 maggio | CID CENTRO INTERNAZIONALE DELLA DANZA di ROVERETO | residenza creativa a cura di Associazione Incontri Internazionali di Rovereto – Oriente Occidente | FARDE-MOI | ideazione, regia e coreografia: Francesco Colaleo e Maxime Freixas | con: Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Laura Lorenzi, Francesca Linnea Ugolini, Rosada Letizia Zangri | musiche: Vincenzo Pedata | disegno luci: Antonio Rinaldi | produzione: Artemis Danza | coproduzione: Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza | in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana attività Teatrali, Arteven Circuito Teatrale Regionale, ACS Abruzzo Circuito Spettacolo
9 - 14 maggio | CENTRO CULTURALE ALTINATE | SAN GAETANO di PADOVA | residenza creativa a cura di ARTEVEN Associazione regionale per la promozione e per la diffusione del teatro e della cultura nelle comunità venete | FARDE-MOI
16 - 22 maggio | CID CENTRO INTERNAZIONALE DELLA DANZA di ROVERETO | residenza creativa a cura di Associazione Incontri Internazionali di Rovereto – Oriente Occidente | FARDE-MOI
25 - 30 giugno | 9 - 14 luglio | TEATRO ANNIBAL CARO a CIVITANOVA MARCHE | residenza creativa a cura di AMAT - Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali | FARDE-MOI
1 - 8 luglio | TEATRO COMUNALE di TERAMO | residenza creativa a cura di ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo | FARDE-MOI
#residenze creative#artisti#residancexl#Network Anticorpi XL#teatro dimora l'arboreto#Francesco colaleo#Maxime Freixas#Cie MF#FARDE-MOI#danzacontemporanea#coreografia#residanceXL2018
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GROTTAMMARE – Finale a maggio per il concorso “Nuovi comici” del Festival nazionale dell’Umorismo “Cabaret, amoremio!” numero 36, edizione che replica la formula del 2018, quando la gara tra cabarettisti emergenti venne slegata dalle tradizionali serate di spettacolo di agosto.
Nel regolamento varato in questi giorni, tuttavia, non mutano le condizioni generali del concorso, gratuito e riservato a cabarettisti maggiorenni con residenza o domicilio in Italia, che dovranno superare una fase di Selezioni, prima di approdare alla Finale, fissata a sabato 9 maggio.
Oltre a un posto nell’albo d’oro del concorso più antico d’Italia (in allegato), il vincitore riceverà un assegno da 1000 € messo in palio dalla Città di Grottammare.
Il concorso “Nuovi comici” è organizzato dalla Città di Grottammare e dall’associazione culturale Lido degli Aranci, in collaborazione con AMAT-Associazione Marchigiana Attività Teatrali.
I candidati potranno partecipare alla prima fase del concorso “dal vivo” o “in video”. In entrambi i casi, le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 17 aprile.
Le selezioni “dal vivo” si svolgeranno il 24 aprile a Grottammare, a cura di una giuria composta da 2 rappresentanti del Comune e 2 dell’associazione Lido degli Aranci. Non è prevista la presenza di pubblico. L’elenco dei finalisti sarà reso noto entro il 30 aprile.
La “Finale Nuovi comici” si terrà al Teatro delle Energie di Grottammare il 9 maggio, alla presenza di una giuria tecnica i cui componenti saranno scelti dal comitato organizzatore e resi pubblici entro il 4 maggio. Lo spettacolo sarà aperto al pubblico.
L’invio della candidatura può avvenire via email, all’indirizzo [email protected], a mezzo raccomandata A/R, all’indirizzo Comune di Grottammare – Servizio Cultura e Turismo, via Marconi 50, 63066 Grottammare AP, o via PEC, all’indirizzo [email protected].
“Iniziamo il percorso delle selezioni nuovi comici che quest’anno, come già nel 2018 avranno una edizione straordinaria. Decreteranno cioè il vincitore del Festival che si esibirà nelle serate estive- dichiara il sindaco Enrico Piergallini, anticipando inoltre che -per quanto riguarda queste ultime, siamo attualmente al lavoro per fare un miracolo: costruire comunque una bella edizione con la metà delle risorse disponibili. Cabaret, amoremio!, infatti, nel bilancio 2020 dovrà fare a meno di molte risorse. A seguito dei vincoli della finanza pubblica, per quadrare il bilancio sarà necessario chiedere un sacrificio a molti settori”.
Il bando integrale e il modulo di domanda sono consultabili alle pagine web www.cabaretamoremio.it e www.comune.grottammare.ap.it. Info: ufficio Cultura 0735.739238-224-242.
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