#Anghiari Dance Hub
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persinsala · 4 years ago
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Residenze Digitali
“Trasformare la difficoltà in opportunità” ecco lo spirito che ha sostenuto il bando Residenze Digitali, l’iniziativa proposta lo scorso aprile dal Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in partenariato con l’Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT e la Cooperativa Anghiari Dance Hub, in collaborazione con ATCL Lazio.Continue reading
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residancexl · 3 years ago
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Conversazione con Giulio Petrucci e Jari Boldrini
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Mi raccontate come nasce il progetto Pas de deux?
Pas de deux è una ricerca che nasce da un mio percorso che condivido da anni con Jari. Nei nostri discorsi esce spesso il mio background formativo che viene dal balletto classico e siamo arrivati al “pas de deux” e alle sue caratteristiche che ci interessa indagare, cioè la relazione, il legame. Ciò costruisce l’imaginario che stiamo affrontando da quando abbiamo iniziato. La collaborazione tra noi è nata da tre anni ma il rapporto è nutrito da una conoscenza di oltre dieci anni, sia come amici che danzatori. Attraverso questa tematica tocchiamo quello che è il nostro gusto per la danza astratta, che non vuole narrare nulla, ma che crea un immaginario evocativo e trasformativo. Attraverso il tema oggetto del passo a due e la sua struttura, ossia entrée, variazioni e coda finale, affrontiamo un discorso di danza che apre all’osservatore la possibilità di crearsi una sua storia attraverso forme e atteggiamenti appartenenti ad altre epoche storiche. Vogliamo anche affrontare una tematica legata al virtuosismo: all’interno del “pas de deux” uno degli aspetti centrali è l’alto livello tecnico che vive dentro una partitura coreografica e in questo senso noi stiamo cercando di capire come ri-osservare il virtuosismo in un’epoca diversa. In questo momento, attraverso la nostra ricerca, nasce il desiderio di come si può ricreare questa sorta di magia, di meraviglia, non attraverso una tecnica eccelsa ma attraverso la possibilità di passare da una condizione completamente diversa, aprendo stati emotivi con il corpo. In questo senso esploriamo con la nostra relazione diversi codici che stiamo sviluppando, stati di sincronia e sintonia, per riuscire a concepire degli atti di unisono inaspettati, ricreando una partitura coreografica che non è mai la stessa e che vive della stessa freschezza, della stessa potenza di questo congegno scenico che ci interessa approfondire.
Che relazione c’è tra questo immaginario che mi avete appena descritto e la partitura musicale, cioè come la scrittura coreografica si evolve in relazione alla partitura musicale?
Simone Grande, che è il compositore delle tracce, è essenziale nel progetto. Prima che arrivasse in residenza con noi, abbiamo lavorato con delle atmosfere e con quelle cercavamo di costruire degli immaginari che potessero lasciare spazio al corpo e al discorso coreografico. Quando lui è arrivato ha ribaltato tutta una serie di meccanismi che ci sembravano essenziali ma che poi si sono evoluti in altro. Con Simone abbiamo lavorato in base a questi immaginari, facendo uscire dalla traccia quei climax che facessero emergere qualcosa a livello del corpo ma senza aggiungere o togliere niente al contesto che esploravamo: quindi musica e coreografia sono elementi che vanno di pari passi nel lavoro. Rispetto a Pas de deux le tracce sono essenziali e non potrebbero vivere senza la presenza di Simone, che è fondamentale e vive con noi all’interno dello spazio di residenza. Le atmosfere che abbiamo cercato di ricreare vanno in contrapposizione a quello che noi facciamo con il corpo: nella prima parte con le due macchinine è tutto un po’ più asettico, meccanico e abbiamo cercato con Simone di creare un’atmosfera sonora più romantica, che permettesse a questi due esserini di prendere vita in qualche modo, mentre nella seconda parte c’è il corpo, ci siamo io e Giulio, c’è la danza e, per cercare di andare in contrapposizione, con la musica si crea un’atmosfera più macchinosa, di contrasto.
A che punto siete del vostro percorso di ricerca e come si è sviluppato il lavoro durante la seconda residenza ResiDance XL a Longiano?
La residenza di Longiano è stata un’occasione strabiliante per far fiorire quello che avevamo portato avanti fino ad ora – avevamo già fatto altre due residenze: ad Anghiari col sostegno di ADH Anghiari Dance Hub e a Teramo, la prima tappa di ResiDance XL, con il sostegno di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo. Attraverso queste residenze avevamo iniziato a imbastire i materiali e quella che poteva essere la proposta coreografica. Poi a Longiano si sono aggiunti due elementi fondamentali, di cui uno Simone, che ha portato in campo il suo pensiero rispetto alla musica e all’atmosfera sonora all’interno del progetto, e abbiamo iniziato ad evolvere una sorta di canovaccio di quello che poteva essere lo spettacolo. Ad ora siamo arrivati a questo punto ma c’è ancora molto da scoprire e sviluppare perché la nostra ricerca mantiene sempre degli aspetti effimeri che noi cerchiamo di conservare perché li vogliamo riproporre; quindi, la ricerca sta in questo continuare ad approfondire quali sono quei meccanismi che facciano emergere le stesse possibilità che ci interessa esplorare. Ora siamo arrivati a una sorta di scheletro che vorremmo mantenere, che ci ha molto affascinato. Longiano è stata un’esperienza forte perché oltre a donarci la bellezza di un panorama incredibile che ha sicuramente nutrito le nostre giornate abbiamo anche incontrato persone meravigliose e questo è un aspetto che come collettivo ci interessa approfondire, ovverosia tutte le relazioni che stanno al di fuori del teatro, quelle figure che lavorano intorno al progetto e al di fuori: abbiamo conosciuto delle persone che ci hanno raccontato le storie di Longiano, e questo è sempre una fonte di nutrimento per noi. Grazie anche a queste relazioni il progetto si è ulteriormente evoluto e ha dato il suo primo frutto, è fiorito. Ora continueremo a svilupparlo.  
Cosa significa per voi come danzatori e autori abitare uno spazio di residenza?
Crediamo che durante una residenza, oltre alla struttura principale, al lavoro in sala e sul corpo, c’è tutto un altro panorama che nutre la ricerca. Oltre al lavoro creativo in teatro, ci piace capire all’interno del luogo, della città che pensiero c’è, come sono le persone, se sono predisposte al dialogo, e ciò crediamo che vada a condizionare il processo stesso. Longiano è stata una scoperta in questo senso, ma anche Anghiari, dove il lavoro dentro il borgo è stato fondamentale: conoscevamo ognuno degli abitanti, tutti erano curiosi e il solo fatto di parlare con queste persone, raccontargli cosa stavamo facendo, permetteva al pensiero creativo di evolversi e di depositarsi. Il nostro progetto è nutrito dalla relazione umana, dal dialogo fra noi ma anche dalla fitta rete di relazioni che possono nascere intorno al progetto. Per noi è importante interagire con le comunità per poi rientrare in sala in modo molto diverso da come eravamo prima.
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televaltiberina · 5 years ago
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I processi creativi nello spazio immateriale. Quasi 400 le proposte arrivate per il bando di quattro residenze digitali Sono circa 400 i progetti, arrivati da ogni parte d’Italia per partecipare al bando che prevede l’assegnazione di quattro “RESIDENZE DIGITALI”, proposto dal Centro di Residenza della Toscana (le Associazioni Armunia e CapoTrave/Kilowatt), insieme ad AMAT e Anghiari Dance Hub.
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"We could define the minor dramaturgy as that zone, that structural circle, which lies in and around a production. But a production comes alive through its interaction, through its audience, and through what is going on outside its own orbit. And around the production lies the theatre and around the theatre lies the city and around the city, as far as we can see, lies the whole world and even the sky and all its stars” (Marianne Van Kerkhoven, 1994) La riflessione sulla DRAMMATURGIA guarda ora alla produzione artistica ora alla relazione tra la produzione artistica, gli artisti, le istituzioni.   In quest'orizzonte abbiamo condiviso visioni con Guy Cools, Alessandro Pontremoli, Stefano Tomassini, Bart Van den Eynde, Carlo Salone, con Teresa Noronha Feio, Ambra Pittoni, Francesca Cinalli, Cinzia Sità, Elena Pisu, Sharon Estacio, con Anghiari Dance Hub, Lavanderia a Vapore, Hangar Piemonte, Mosaico Danza Interplay Festival, Fondazione Piemonte dal Vivo e il DIST (Università di Torino e Politecnico di Torino). Ringraziando tutti, annunciamo - 8 GIORNI alla pubblicazione RE:SEARCH DANCE DRAMATURGY Ph. Andrea Macchia
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Giovedì 30 Maggio ore 10:30-12:30 Mose Risaliti presso Il Vivaio del Malcantone
Nella prima parte della classe utilizzeremo per riscaldare e preparare il corpo all'azione differenti modalità di bouncing e shaking, concentrandoci sull'analisi di come le vibrazioni si diffondono dal centro alle periferie, come le articolazioni vengono informate da questo movimento, come questa informazione si trasferisce agli strati più superficiali del corpo. Utilizzeremo esercizi di visualizzazione nel tentativo di considerare il movimento come risultante di onde che si annullano o si rinforzano propagandosi in fase oppure in contro fase. La seconda parte sarà dedicata alla ricerca compositiva, guarderemo al corpo come insieme complesso di segni, distinguendo la componente dinamico/funzionale, socio/culturale ed espressiva del movimento. Cercheremo di attingere alle proprie personali memorie cinetiche e gestuali ed organizzarle nello spazio e nel tempo in relazione ad altri corpi, sviluppando consapevolezza delle potenzialità espressive ed evocative del corpo.
Coreografo e danzatore toscano, parallelamente alla sua formazione nelle arti sceniche e nella performing art, sviluppa una personale ricerca attraversando diverse discipline e somatic practices, studia e collabora con diverse realtà della scena italiana ed internazionale, Company Blu, The Living Theatre , kinkaleri, a2 company, voetvolk, Ayelen Parolin, Yasmin Hugonnet. Nel 2009 fonda kirillov, contenitore di incontri con artisti provenienti da diversi linguaggi che confluiscono in un’estetica comune. Partecipa alla fondazione di AttivistidellaDanza_Firenze con cui tuttora collabora. Dal 2013 inizia anche la collaborazione con Fosca per diversi progetti di formazione nelle scuole, durante i suoi workshop i partecipanti sono chiamati ad ampliare la propria consapevolezza posturale e cinestetica attraverso diversi tasks che si alternano a momenti di ricerca e composizione, l'obbiettivo è uscire dai peculiari repertori ed ampliare le proprie zone di comfort ma anche sviluppare una metodologia compositiva sperimentando differenti strumenti e attuando nuove strategie. Nel 2015 con Fosca produce 2BEE, progetto vincitore del bando Anghiari Dance Hub, con il sostegno di Fabbrica Europa, MIBACT e Regione Toscana.
https://www.facebook.com/CollettivoKirillov/
https://www.facebook.com/spaziomateria/
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tempi-dispari · 8 years ago
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La Mama Spoleto Open: il festival apre con doppia performance da Israele e Libano
Debutta il primo luglio il festival La Mama Spoleto Open ospitando due spettacoli di danza contemporanea di giovani coreografi del Mediterraneo, per facilitare la mobilità e il dialogo interculturale. Il progetto, che fa parte dell’iniziativa FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS, iniziativa itinerante che coinvolge fino a settembre ben 11 festival di danza italiani, è finalizzato a far conoscere nuove realtà performative e ospiterà, l’1 e il 2 luglio, le performance rispettivamente dell’israeliana Eden Wiseman – La Fuga, con musiche dal vivo di Ori Dvir – e del libanese Jadd Tank – Liberté Toujours. I due giovani coreografi lavoreranno inoltre insieme in Residenza a La MaMa Umbria per una settimana per preparare un nuovo lavoro coreografico, il risultato del quale verrà proposto al pubblico nella serata del 2 luglio al Cantiere Oberdan, luogo prescelto per tutto il festival.
Nella stessa mattina del 2 luglio, dalle 11.00 alle 14.00, avrà invece luogo l’incontro dal titolo L’EDUCAZIONE CHE NON C‘È, una Maratona di Pedagogia dell‘Espressione a cura degli studenti del Master Mimesis Lab – Università Roma Tre. Si tratta di una presentazione in pillole, in veste poetica, di riflessioni per rifondare l’azione educativa attraverso l’arte. All’iniziativa, ideata e coordinata da Gilberto Scaramuzzo con la consulenza drammaturgica di Flavia Gallo e il coordinamento organizzativo di Federica Arlotti, il pubblico è invitato a partecipare attivamente.
LA FUGA Creato da Eden Wiseman (Israel) Musiche live: Ori Dvir Performer: Eden Wiseman e Alma Livne Sviluppato in La MaMa Umbria International 2016 “Next Generations” Durata 40 minuti “Quando mi blocco, apro il mio armadio e indosso il mio “Abito killer” Quando il silenzio ci spaventa, quando ci abbassiamo e sentiamo che il senso di quello che facciamo è inutile, senza senso e irrilevante. Non v’è alcuna ricompensa materiale, quello che facciamo è quasi impossibile. Abbiamo il corpo, il movimento, abbiamo colori e immagini, e abbiamo modi per coprire il nostro opposto, ma perché? La situazione è così caotica che sentiamo il bisogno di parlare chiaro, senza filtri, senza nascondersi. È questo il mio dovere? Come artista, come donna, come creatura, mi sento intrappolata, mi sento come se fossi in un ciclo senza fine, tutto si ripete, è inevitabile! come se fossimo insonni intrappolati dagli eventi che continuano a inseguirci senza sosta (gli stessi errori, gli stessi fallimenti, la stessa routine, le stesse scelte, le stesse paure, lo stesso dolore emotivo e fisico). Questa ripetizione ci fa sentire meccanici, come se fossimo semplici macchine che sono state programmate per ripetere sempre la stessa routine. Questo è seguito dal momento affascinante in cui mi concentro- il momento della violazione e  della fuga, in cui solo azioni estreme ci possono consentire di sfuggire dalle catene della disperazione, impotenza e angoscia che ci legano. La questione principale è come questa ricorrenza traspare? E’ esterna a noi o si trova in profondità all’interno della nostra coscienza interna? Come la percepiamo e come e quando possiamo rompere il ciclo? Il tentativo di cambiare richiede l’uso della violenza e provocazione, o è la compassione, l’accettazione e la pazienza che è necessaria? Può essere semplicemente una potente passione che è informe e impossibile da imitare?
LIBERTE’ TOUJOURS Creazione e Performance: Jadd Tank Durata 30 minuti 
Progetto FOCUS YOUNG ARAB CHOREOGRAPHERS / Italy 2017 Evento sostenuto dal MIBACT in collaborazione con: ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo Festival Corpografie – Pescara, Anghiari Dance Hub – Anghiari (AR), Associazione Armunia Festival Inequilibrio – Castiglioncello (LI), Ass.  Basilicata 1799 Città delle 100 scale Festival – Potenza e Matera, Associazione Culturale Danza Urbana Festival Danza Urbana – Bologna, Associazione Culturale Mosaico Danza Festival Interplay – Torino, Associazione Culturale Il Triangolo Scaleno Festival Teatri di Vetro – Roma, C.L.A.P Spettacolo dal vivo La Strada Festival Internazionale – Brescia, Fondazione Fabbrica Europa Festival Fabbrica Europa – Firenze, Inteatro Festival / Marche Teatro – Polverigi e Ancona, LaMamaUmbria International – Spoleto (PG) Che cosa è la libertà e perché ne abbiamo bisogno? Di che abbiamo bisogno da dove? L’inseguimento è perpetuo, come una carota su un bastone. Le nostre vittorie in miniatura sono celebrate. Le nostre bandiere e statue erette. Ma il ciclo non finisce mai. E ‘grottesco e pacchiano e lo fa per una bella performance. LIBERTÉ TOUJOURS è una ricerca febbrile di libertà. Se LIBERTÉ TOUJOURS non significa assolutamente nulla per te, non ti stressare. Questo va benissimo. Non è per tutti. Figo, grazie.
Infoline:   +39 393 9166042 – [email protected]    La MaMa Umbria International, residenza artistica e centro studi internazionale è attiva nel territorio dal 1990, anno in cui fu fondata da Ellen Stewart, già fondatrice e direttrice artistica del Teatro La MaMa E.T.C. di New York.  La MaMa Umbria è da sempre impegnata nella promozione di scambi e collaborazioni tra singoli artisti e gruppi di varie nazionalità e provenienze. Nel corso di quasi 27 anni di attività, La MaMa Umbria ha presentato e organizzato moltissimi eventi culturali: numerosi spettacoli di teatro e danza, concerti, mostre, conferenze, corsi e Festival.   Negli ultimi 20 anni una delle attività principali è la realizzazione di corsi e Master di alta formazione, con il Symposio per Registi, e il corso per scrittori e drammaturghi, coinvolgendo docenti e artisti di fama e caratura internazionale, Diversi gruppi hanno usufruito delle strutture de La MaMa Umbria per svolgere dei periodi di residenza artistica, mirati alla preparazione di nuovi progetti artistici.   Negli ultimi 10 anni, ha avviato una collaborazione con il Festival dei 2Mondi per la realizzazione de“La MaMa Spoleto Open”, un evento speciale inserito all’interno del cartellone del Festival di Spoleto, presentando sia i risultati delle Residenze artistiche, sia progetti internazionali, con l’obiettivo di coinvolgere la comunità locale e dare visibilità a realtà emergenti nel panorama artistico internazionale.  Dal 2015 La MaMa Umbria è riconosciuta come Residenza artistica nazionale tramite l’art. 45 promossa e finanziata dal MiBACT (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e dalla Regione Umbria  La MaMa Umbria è membro fondatore del Centro Italiano ITI – International Theatre Institute, (organismo dell’UNESCO) e del network europeo PAIRS, Performing Arts in Residence, e membro del network Res Artist. 
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francescom-laterza · 9 years ago
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/////NEWS/////ACQUA ACQUA FUOCO FUOCHISSIMO selezionato nel progetto di accompagnamento alla creazione Anghiari Dance Hub e vincitore del bando Assemblaggi Provvisori della Tenuta dello Scompiglio!!!
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sguardimora · 3 years ago
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Laura Gazzani in residenza a Longiano per “Walter”
27 Maggio 2022 - 10 Giugno 2022
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Al Teatro Petrella di Longiano è in coro la residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Laura Gazzani
“Anche se nei sogni è tutta illusione e nulla più” da “La bella addormentata nel bosco” di Walt Disney
Walter è un walzer futuristico. Due corpi e una regola danzano insieme per ricreare l’incanto, immersi nello stesso spazio e nello stesso tempo, uniti dall’1-2-3. Come in una corte aristocratica o in una ballroom popolare, intrighi, amori e incontri nutrono lo spazio. L’aspetto umano si svela in un perimetro fantastico e circolare, dove la ridondanza dei movimenti è condivisa con chi guarda. Una ripetizione che aiuta l’opera a ricreare l’incanto perduto di un passato affezionato alle fiabe. Walter gira gira gira e non si ferma più.
Laura Gazzani
Walter
di Laura Gazzani interpreti Nicolò Giorgini e Francesca Rinaldi sound designer Lorenzo Lucchetti costumi Laura Tipo profumiere Mauro Malatini musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij. produzione Anghiari Dance Hub con il sostegno di Ritratti d’Artista; Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi – Progetto artistico e organizzativo condiviso da Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale), Teatro Petrella di Longiano; Piemonte dal Vivo / Lavanderia Vapore – Centro di Residenza Piemonte; Kilowatt Festival. Il progetto è stato realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche   azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore
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residancexl · 4 years ago
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Terminerà domani la residenza creativa di Jari Boldrini e Giulio Petrucci iniziata il 17 maggio al Teatro Comunale di Teramo, a cura di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo,
Pas de deux di e con: Giulio Petrucci, Jari Boldrini musica: Simone Grande luci: Mattia Bagnoli produzione: Anghiari Dance Hub, Nexus Factory con il contributo di: ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
Il “Pas de deux” è la fase spesso più attesa all’interno di un balletto classico. É il momento in cui gli interpreti consumano una partitura danzante contenente i virtuosismi più complessi dello spettacolo. Denominato anche “Grand pas de deux” è una prova del fuoco per i primi ballerini che, oltre a dimostrare eccelse capacità nell’esecuzione tecnica, devono attingere al proprio bagaglio interpretativo per rendere l’esibizione un’autentica esperienza agli occhi dello spettatore. In passato alcune coppie si sono distinte per l’intensità, la precisione, il pathos e la ricchezza della loro intesa e il grado di complicità con cui accompagnavano la loro esecuzione. Un altissimo livello di performatività che, attraverso lo spettacolo, svelava lo spessore umano e i lati più intimi del loro rapporto. Celato fra la trama ed i personaggi, questo sentimento sosteneva la veridicità dell’intero balletto irrorandolo, al contempo, di atmosfere magiche e realistiche. Nel “Pas de deux” l’emersione di questo climax si compie ancora più densa, divenendo un luogo intimo di totale astrazione, dove la trama scompare lasciando spazio a questa tensione emotiva velata da una virtuosa composizione coreografica.
Il desiderio di approfondire, attraverso il “pas de deux”, un nuovo percorso di creazione ci pare un’occasione privilegiata e inedita, per accrescere non solo la nostra prospettiva autoriale e la pratica danzata, ma anche la nostra dimensione di esseri umani. Di questo immaginario ci ha da subito attratto la possibilità di esplorare la potenza di un congegno scenico che, nella storia della danza, ha messo in luce il profondo valore del legame e della “relazione imprescindibile”. Proprio su questo punto vorremmo orientare la nostra ricerca, focalizzando sul livello di concentrazione quale principio originario del meccanismo di una danza e facendo emergere una riflessione più approfondita sul concetto di unisono tra due individui. Un altro elemento fondante della traccia progettuale coincide con la centralità del virtuosismo all’interno del “passo a due”, questione che, a nostro avviso, produce una serie di quesiti la cui portata arricchirebbe in maniera sostanziale la ricerca. Che cos’è il virtuosismo al giorno d’oggi? Da quali azioni o immagini può scaturire? Partendo da questi punti, vorremmo strutturare il percorso di creazione e le tappe di lavoro delle singole residenze per originare un primo studio coreografico connesso con il “passo a due” e il suo profondo significato.
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residancexl · 4 years ago
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Inizia oggi la residenza creativa di Collettivo Giulio Jari | Giulio Petrucci & Jari Boldrini per Pas de deux al Teatro Errico Petrella di Longiano (FC), a cura di L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.
Pas de deux di e con: Giulio Petrucci, Jari Boldrini musica: Simone Grande luci: Mattia Bagnoli produzione: Anghiari Dance Hub, Nexus Factory con il contributo di: ResiDance XL - luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
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residancexl · 4 years ago
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C.G.J. – Collettivo Giulio Jari #PAS DE DEUX
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Jari Boldrini e Giulio Petrucci collaborano singolarmente con diverse realtà internazionali italiane ed estere e collezionano esperienze in comune con gli autori Fabrizio Favale, Cristina K. Rizzo, Virgilio Sieni e Stefano Questorio. Fanno parte assieme ad altri sette danzatori dello "Stabile di Lì" che avvia flussi di stimoli artistici e scambi di pratiche. Nel 2018 nasce C.G.J. Collettivo Giulio e Jari, un progetto di ricerca e creazioni di formati perforativi che si interessa di osservare i molteplici aspetti celati nella quotidianità di ogni cultura. Nel 2020 ottengono il sostegno di Nexus Factory di Simona Bertozzi, con il progetto “Evento” vengono selezionati alla Vetrina Anticorpi XL 2020, ad Anghiari Dance Hub 2020, al premio Twain_DirezioniAltre 2020 e nello stesso anno vincono il premio Danza&Danza come interpreti emergenti.
C.G.J. – Collettivo Giulio Jari | Giulio Petrucci & Jari Boldrini Pas de deux
17 – 22 maggio residenza creativa a cura di ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo
14 – 28 giugno Teatro Errico Petrella di Longiano (FC) residenza creativa a cura di L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
21 settembre – 1 ottobre Teatro alla Misericordia, Sansepolcro (AR) residenza creativa a cura di Capotrave / Kilowatt
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persinsala · 4 years ago
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Florence Dance Festival 2020
Florence Dance Festival 2020
Fino a mercoledì 16 settembre avrà luogo il Florence Dance Festival, giunto alla sua 31esima edizione per vestire eccezionalmente abiti settembrini a causa del Covid-19, e delineandosi tra quegli eventi che tentano di far sopravvivere la performance dal vivo in questo annus horribilis. (more…)
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persinsala · 7 years ago
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Tovaglia a quadri Via da noi: dal 10 al 19 agosto torna ad Anghiari il ben noto appuntamento enogastronomico e culturale.
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persinsala · 8 years ago
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Capotrave/Kilowatt e Anghiari Dance Hub vincono il nuovo bando Siae per le Residenze Artistiche
Capotrave/Kilowatt e Anghiari Dance Hub vincono il nuovo bando Siae per le Residenze Artistiche
Due realtà toscane che operano per il rinnovamento della scena sono tra i vincitori del nuovo bando SIAE – Sillumina, alla sua prima edizione, i cui risultati sono stati comunicati ufficialmente la settimana scorsa sul sito http://www.sillumina.it (more…)
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residancexl · 7 years ago
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Artisti #Francesco Colaleo | Maxime Freixas
Francesco Colaleo (Campania) Maxime Freixas (Béziers)
Francesco Colaleo (Napoli,1988) e Maxime Freixas (Béziers,1989) sono due danzatori e coreografi freelance. Francesco, dopo un master alla Biennale Danza di Venezia ed un anno intensivo al Modem Atelier CZD, collabora dal 2010 al 2014 con la Compagnia Zappalà Danza, il Colletivo NaDa di Antonello Tudisco, la Cie Ismael Ivo, la Cie Anou Skan. Maxime, specializzatosi in Francia nelle accademie Epsédanse e Mondap’Art, nel 2011 entra a far parte del Ballet Junior di Ginevra, interpretando ruoli nelle pièce di Hofesh Schecter, Thierry Malandain, Guilherme Bothello, Patrice Barthes, Ron Howell, Alain Gruttadauria, Nathalie Bard. Entrambi collaborano dal 2013 ad oggi con la Cie Artemis Danza e la Cie Teatro Danza Tiziana Arnaboldi. Nel 2014 fondano insieme la Cie MF | Maxime e Francesco. Da 2014 ad oggi si dedicano alla creazione di progetti personali, tra cui Re-Garde, No Game, Adieu e Chenapan.
La Cie MF | Maxime e Francesco è una compagnia italo-francese di danza contemporanea e teatro fisico diretta da Maxime Freixas e Francesco Colaleo. Dal 2015 ad oggi, Francesco e Maxime hanno creato Re-Garde, No-Game, Adieu, Chenapan, spettacoli ospitati in diversi Festival internazionali: Mouvement Contemporain, Festival Onze Bouge, Entrez dans la danse, Dix en Scène Festival, les Petites Scènes Ouvertes, Kilowatt Festival, Zoom Festival, Interplay Festival, Inequilibrio Festival, Teatri di Vetro, Ra.I.D Festival, Quelli che la danza, Ticino in Danza, Fra Terra e Cieloo, La Strada Festival, Te{Che} Festival, Danza Urbana Festival, Festival Maldà enDansa, Solo Dance Contest Gdansk, Urban Life Festival, Warsaw Zawirowania Dance Festival, Vetrina Anticorpi XL, NID Platform. Nel 2016 hanno partecipato alla II ^ edizione di Anghiari Dance Hub e nel 2017 hanno vinto il bando delle residenze artistiche della Lavanderia a Vapore.
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1 - 7 maggio | CID CENTRO INTERNAZIONALE DELLA DANZA di ROVERETO | residenza creativa a cura di Associazione Incontri Internazionali di Rovereto – Oriente Occidente | FARDE-MOI | ideazione, regia e coreografia: Francesco Colaleo e Maxime Freixas | con: Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Laura Lorenzi, Francesca Linnea Ugolini, Rosada Letizia Zangri | musiche: Vincenzo Pedata | disegno luci: Antonio Rinaldi | produzione: Artemis Danza | coproduzione: Festival Oriente Occidente / CID Centro Internazionale della Danza | in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana attività Teatrali, Arteven Circuito Teatrale Regionale, ACS Abruzzo Circuito Spettacolo
9 - 14 maggio | CENTRO CULTURALE ALTINATE | SAN GAETANO di PADOVA | residenza creativa a cura di ARTEVEN Associazione regionale per la promozione e per la diffusione del teatro e della cultura nelle comunità venete | FARDE-MOI
16 - 22 maggio | CID CENTRO INTERNAZIONALE DELLA DANZA di ROVERETO | residenza creativa a cura di Associazione Incontri Internazionali di Rovereto – Oriente Occidente | FARDE-MOI
25 - 30 giugno | 9 - 14 luglio | TEATRO ANNIBAL CARO a CIVITANOVA MARCHE | residenza creativa a cura di AMAT - Associazione Marchigiana per le Attività Teatrali | FARDE-MOI
1 - 8 luglio | TEATRO COMUNALE di TERAMO | residenza creativa a cura di ACS - Abruzzo Circuito Spettacolo | FARDE-MOI
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televaltiberina · 5 years ago
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I processi creativi nello spazio immateriale. Quasi 400 le proposte arrivate per il bando di quattro residenze digitali Sono circa 400 i progetti, arrivati da ogni parte d’Italia per partecipare al bando che prevede l’assegnazione di quattro “RESIDENZE DIGITALI”, proposto dal Centro di Residenza della Toscana (le Associazioni Armunia e CapoTrave/Kilowatt), insieme ad AMAT e Anghiari Dance Hub.
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